Cagliero 11 febbraio 2016 - ITA


Cagliero 11 febbraio 2016 - ITA

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Nome società
Titolo n otiziario
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
C ari fratelli,
cari amici,
la Porta Santa della Misericor-
dia è già aperta. E aprendo-
la,nell’omelia dell’Imma-
colata, Papa Francesco ha
parlato di “cammino missio-
nario” e anche di “spinta mis-
sionaria”. È giustamente per
questo motivo che la Porta
Santa si apre: per far rinasce-
re un Popolo di Dio che sia
più santo, più missionario.
Allo stesso tempo, il Rettore
Maggiore accende i nostri
cuori esortandoci con la
Strenna di quest’anno a
“percorrere insieme l’avven-
tura dello Spirito”. E lo Spiri-
to non può che guidarci
nell’avventura che Lui ha più
a cuore: l’evangelizzazione di
tutti i popoli. Questa avven-
tura, dunque, non può che
essere un’avventura missiona-
ria.
Porta Santa e Strenna 2016:
occasioni meravigliose per
lasciare che Dio faccia nuova
ogni cosa. Vi auguro dunque
un anno fecondo e fruttuoso!
D. Guillermo Basañes, SDB
Consigliere per le Missioni
IL VOLONTARIATO MISSIONARIO SALESIANO
I l fuoco missionario accesso
da Don Bosco nell’Oratorio,
continua oggi nelle case sale-
siane quando si presentano ai
giovani grandi ideali da realiz-
zare nella loro vita; quando si
offre ai giovani la possibilità di
indirizzare la loro generosità a
progetti affascinanti di solida-
rietà e missione. Questa è l’a-
nima del volontariato.
In questi anni, particolarmente dopo il CG24, la Società Salesia-
na ha riflettuto sulla grande opportunità pastorale, educativa, vocazio-
nale e missionaria del volontariato. Perciò i Settori per la Pastorale
Giovanile e per le Missioni stanno promuovendo nelle Ispettorie lo svi-
luppo di questo grande dono per i propri giovani, per la Congregazione
e per la trasformazione del mondo.
Nella società civile e anche nella missione salesiana possiamo
incontrare diversi tipi di volontariato: quello più centrato nell’educa-
zione di chi lo realizza o di un impegno oblativo più maturo; dove è più
accentuata la dimensione sociale o quella missionaria. Ci sono tipi di
volontariato che hanno una breve durata ma con interventi sistematici
e con esperienze più intense oppure a lungo termine. Si può fare anche
il volontariato nel proprio paese o anche in altre nazioni.
Il volontariato secondo lo spirito salesiano, senza togliere il va-
lore di altre forme, è quello di Volontariato Missionario Salesiano:
Volontariato: non si confonde con la cooperazione o altri agenti
educativi e umanitari, anche importanti per la missione. Il volon-
tariato si fa liberamente, per la solidarietà e in modo gratuito,
con una dimensione laicale e professionale che esige competenza
e preparazione;
Missionario: ciò non vuol dire che si concentra soltanto nell’an-
nuncio esplicito del Vangelo o in un lavoro direttamente pastora-
le, cosa vitale e importante quando si può fare. Esso indica le motivazioni e la testimonianza di vita.
Il volontario, animato dalla fede cristiana, partecipa al processo di evangelizzazione mediante il suo
intervento professionale. Infatti è un valido cammino di maturazione nella santità giovanile;
Salesiano: è una caratteristica carismatica del nostro volontariato: l’affinità al mondo giovanile,
all’educazione; e tutto animato da un cuore oratoriano e dallo spirito di famiglia che sa inserirsi in
una comunità educativa, in un progetto educativo-pastorale.
La ricchezza del volontariato nella missione salesiana, rigenera la pastorale, trasmettendo un nuo-
vo entusiasmo e nuovi orizzonti. Infatti è un mezzo privilegiato per la crescita e la formazione integrale e
per la realizzazione del progetto personale di vita e di scoperta vocazionale. In fin dei conti il Volontaria-
to Missionario Salesiano è un prezioso e concreto aiuto per la missione salesiana e una proposta valida per
l’educazione alla fede dei giovani.
D. Martín Lasarte SDB
Settore Missioni

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Missionario tra i migranti nella
Terra della lunga nuvola bianca
L a Nuova Zelanda, che i Maori, gli originari abitanti, la chiamano Aotearoa
o “terra della lunga nuvola bianca”, è anche la patria di molti migranti. I
Salesiani sono arrivati qui nel 2009. Nel 2010 la parrocchia di San Paolo,
a Massey, è stata affidata a noi e, nel 2013, anche la parrocchia dell’Immacola-
ta Concezione a Avondale. Quattro salesiani lavorano in queste due parrocchie
che formano una sola comunità.
La maggioranza dei nostri parrocchiani sono samoani, tongani, indiani, birmani, filippini e africani,
oltre gli europei insieme a coloro che sono nati e cresciuti in Nuova Zelanda. Questi migranti portano con sé
la loro forte fede e le tradizioni e valori cattolici che cercano di vivere in un nuovo paese e cultura. Alcuni
sono rifugiati e hanno dovuto subire tanto male e sofferenza per raggiungere la Nuova Zelanda. Tuttavia,
essi hanno un grande desiderio di condividere la loro fede.
Le nostre parrocchie sono arricchite e sono sostenute dalla ricca fede che i migranti portano con loro
dalla loro patria. Noi Salesiani li incoraggiamo ad amare le loro tradizioni, favorire la loro crescita nella fede
e condividerla con l'intera comunità.
Ogni gruppo etnico è incoraggiato a organizzare corsi di catechismo per i propri figli. Questo li favori-
sce a imparare e crescere nella fede, come comunità, rimanere vicini ai loro amici, e conservare la loro
identità, mentre crescono come adulti in un nuovo ambiente.
La preparazione dei bambini ai sacramenti dell'iniziazione è un servizio fondamentale che offriamo
nelle nostre parrocchie. Mentre i bambini hanno la loro classe, anche i loro genitori sono istruiti nella fede.
Questo ha aiutato i genitori, le giovani famiglie, a riscoprire la loro fede e la loro appartenenza alla Chiesa.
Alcuni si presentano per avere il matrimonio civile convalidato nella Chiesa. Si tratta
di una meravigliosa esperienza di cammino di fede, ricco e aperto al piano di Dio.
Le nostre parrocchie favoriscono il primo annuncio in modi diversi. Le Catholic
Enquiry Evenings sono eccellenti vie per raggiungere coloro che non conoscono Gesù.
Inoltre, incoraggiamo attivamente i parrocchiani a condividere la loro fede con tutti.
Abbiamo storie di parrocchiani che iniziano una conversazione intorno alla vita e alla
fede dopo un primo scambio di auguri in un caffè. Questo approccio accogliente, at-
traente, da parte di una persona felice che ha sperimentato il Signore risorto nella
sua vita, è un modo molto potente per suscitare l’interesse di altre persone a cono-
scere Gesù Cristo!
D. Matthew Vadakkevettuvazhiyil
Indiano, missionario in Nuova Zelanda
Testimonianza di santità missionaria salesiana
Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi
San Luigi Versiglia (1873-1930), fondatore della presenza salesiana in Cina e protomartire
salesiano, nell’ultima sua lettera inviata alla superiora delle Carmelitane di Firenze, poche
settimane prima della morte, scrive: “… solleviamo in alto i nostri cuori, dimentichiamo di
più noi stessi e parliamo di più di Dio, del modo di servirlo di più, di consolarlo di più, del
bisogno e del modo di guadagnargli delle anime. Voi, Sorelle, potrete più facilmente parla-
re a noi delle finezze dell’amore di Gesù, noi forse potremo parlare a voi della miseria di
tante anime, che vivono lontano da Dio e della necessità di condurle a Lui; noi ci sentiremo
elevati all’amore a Dio, voi vi sentirete maggiormente spinte allo zelo”.
Intenzione Missionaria Salesiana
Perché cessino le divisioni tra le varie denominazioni cristiane nell’Asia Sud e si mostri
ai popoli l’unico volto di Cristo.
Essendo la presenza cristiana una piccola minoranza in questa regione, è urgente la profezia
dell’ecumenismo, cioè, la profezia della fratellanza tra quelli che seguono Cristo e il suo van-
gelo. I giovani sono particolarmente attenti e sensibili a questa testimonianza di comunione
incondizionata e di perdono reciproco tra quelli che seguono Gesù. In questo modo sarà anche
possibile la creazione di una vera amicizia tra le persone e le istituzioni appartenenti alle va-
rie religioni.