Cagliero 11-08 2009 ita


Cagliero 11-08 2009 ita

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Numero 8
«bollettino di animazione missionaria salesiana»
11 agosto 2009
CETERA TOLLE: Ho scapato dalla Cecoslovacchia per essere missionario !
La notte del 21 agosto 1984, da giovane salesiano ho attraversato le Alpi tra la
Yugoslavia e l'Italia, per poter contribuire al Progetto Africa. Un'avventura che ha
segnato la mia vocazione missionaria, raccontata centinaia di volte in diverse
lingue.
Ci son voluti due anni per realizzare questa fuga da un paese comunista – dalla
Cecoslovacchia, all'Italia – per poter partire come missionario ad gentes. Adesso 25
anni dopo questo ‘exodus’ condivido i suoi frutti.
Una buona notte sulla vocazione missionaria nel 1982 ha cambiato tutta la mia vita,
indirizzato tutte le mie energie per rispondere a questa chiamata di Dio. Dopo la
Buona notte non ho potuto dormire. La sfida era semplice – “che vergogna che
negli ultimi 25 anni nessun confratello dell’Ispettoria di Praga è partito come
missionario!” Ho capito al momento, che il Signore mi ha regalato buona salute, la
capacità per imparare le lingue e la passione per condividere la fede con i non
cristiani – le tre condizioni indispensabili di base per poter seguirlo come missionario ad gentes.
Nell’Agosto del 1984 ci son voluti due giorni con l’autobus turistico da Praga fino alla costa Adriatica dell’Istria (quei tempi era
Jugoslavia), un giorno di cammino senza i documenti verso la montagna – frontiera italiana, una scalata notturna accompagnato da un
salesiano cooperatore (adesso ispettoria Slovena) attraverso la montagna fino a Trieste, la prima casa salesiana canonica che ho visto
nella mia vita.
Senza un passaporto, solo con una piccola borsa, con pochi vestiti dell’estate e un unico libro - il Nuovo Testamento - ho lasciato dietro
le spalle tutto – per motivi di sicurezza all’insaputa dei genitori, amici ed anche dei confratelli. Un viaggio preparato dal Regionale
Europa Centrale di allora - D. Roger Van Severen (+1984) ed altri salesiani sloveni ed italiani.
Perché ho lasciato tutto? Per andare nelle missioni, perché ho capito che il Signore mi ha preparato in tanti modi per farmi uno
strumento per portare il Vangelo agli altri. Anche se il mio sogno originale africano era stato cambiato dai superiori in destinazione per
la Corea del Sud, la direzione della mia vita non è cambiata. Lasciare tutto per diventare tutto a tutti.
Raccontando quest’avventura tantissime volte ai giovani, ai confratelli, come testimonianza durante gli ultimi 25 anni, ho capito sempre
di più una cosa. Dai primi momenti in Italia, poi agli inizi della vita missionaria in Corea sempre ho trovato abbastanza facile trovare le
energie nella fatica, l’entusiasmo nelle difficoltà e lo zelo nel lavoro apostolico. Solo dopo molti anni ho capito che il lasciare tutto il resto
– «Cetera tolle» – mi ha portato sempre più vicino alle anime dei giovani e dei confratelli, ai loro cuori, per camminare con loro con
pazienza e perseveranza.
Intervistando alcuni missionari di rilievo ho sentito una sensazione simile: “Nella mia vita missionaria di 75 anni non ho mai pensato al
«Cetera tolle»”. Una vita missionaria donata completamente - con gioia per portare il Vangelo ai giovani sino ai ‘confini del mondo’ –
aiuta a sopportare anche grandi fatiche, aiuta a fare senza accorgersi tanti sacrifici.
Ringrazio il Signore della sua chiamata missionaria. Mai ho ricevuto una croce missionaria dal Rettor Maggiore, non ho potuto fare
nessun corso dei neo-missionari, però la totale obbedienza alla sua chiamata mi ha offerto sempre ogni giorno tantissime forze per
donarmi completamente tutto a Gesù – Tutto a Gesù, Gesù a tutti!
Nella prima buone notte dopo la sua rielezione durante il CG 26, il
Rettor Maggiore ha condiviso tre condizioni per garantire il futuro
della Congregazione Salesiana. La prima condizione è la
disponibilità incondizionata per la nostra missione. Chiediamo al
Signore che molti Salesiani possano fare esperienza del «Cetera
tolle» con gioia!
Václav Klement, SDB
Consigliere Generale per le Missioni
IN QUESTO NUMERO
Dal Consigliere Generale
Bangladesh: Una Frontiera Salesiana
Intenzione missionaria salesiana – agosto 2009
Notizie Missionarie

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Bangladesh: Una Nuova Frontiera Salesiana
Il Bangladesh è di fede Islamica (89,7%) ma è uno dei pochi Paesi democratici nell'islam, con stampa libera e libertà politica. Inoltre
cambiare religione è consentito: chi lo desidera va dal giudice e dichiara che lo fa di sua volontà, senza la pressione di nessuno. Non c'è
persecuzione contro i cristiani, questo spiega perché i missionari possono lavorare liberamente in mezzo alla popolazione. I primi
cristiani del Bangladesh furono convertiti dai portoghesi nei secoli XVI e XVII ma la maggioranza dei cristiani provengono dagli
"aborigeni" (adibasis) che, dall'animismo si convertono al cristianesimo. Oggi la Chiesa cattolica in Bangladesh conta circa 300.000
fedeli, pari allo 0,3% della popolazione. Ci sono sei diocesi cattoliche, tutte con vescovo locale, e un centinaio di parrocchie, con una
media di 300-500 catecumeni ciascuna. I Salesiani erano li prima dell’indipendenza del Bangladesh dall’India nel 1947. Gli Istituti e le
parrocchie erano sotto l’ispettoria di Calcutta e l’allora diocesi di Krishnagar. Nel 1947 tanti christiani sono fuggiti in India e si sono
stabiliti nei pressi di Culcutta. Questa è la ragione perché ci sono tanti salesiani nati in Bangladesh. Mons. Joseph Gomes di Krishnagar
e l’arcivescovo Lucas Sirkar di Calcutta erano nati in Bangladesh. Quest’ anno il Rettor maggiore ha mandato Don Francis Allencherry,
l’ex consigliere generale per le missioni, a Bangladesh per cominciare una nuova presenza salesiana.
Don Francis Allencherry racconta il suo arrivo in Bangladesh: "Finalmente ho raggiunto il Bangladesh, la mia terra di missione. Ho
raggiunto la casa del vescovo a Mymensingh poco prima della mezzanotte del 24 Marzo, accompagniato da Don Joseph Pampadiyil,
vicario delI’ispettore. Ho fatto il ritio mensile col clero diocesano la sera del 25 fino al mezzogiorno del 26. Il 26 mattina abbiamo
celebrato la messa Crismale. Queste opportunità mi hanno dato la possibilità di conoscere il clero della diocesi, di essere presentato a
loro e di pregare con loro. Trascorrendo una giornata in preghiera insieme con loro è stato un buon modo di iniziare il mio ministero in
questa diocesi.
“Nel pomeriggio del 26 il vescovo ed il parroco di Ranikhong, dove la prima presenza salesiana sarà iiniziata, ha portato due di noi a
Utrail, luogo scelto per questa prima presenza. Il viaggio in auto da Mymensingh a Utrail è durato un po' più di un'ora e mezza, anche
se la distanza è di solo 55 km. Attualmente una parte della strada è in cattive condizioni, ma vi è una speranza ragionevole che presto
sarà riparata.
“A Utrail abbiamo avuto un caloroso benvenuto con fiori, canti e danze dai bambini e dalle poche persone che vi erano raccolte. Siamo
stati presentati alle persone e ho potuto vedere che c’era una generale soddisfazione per il fatto che i Salesiani sono venuti per
rimanere con loro.
“Dopo la cerimonia di benvenuto siamo andati in giro studiando le possibilità e vedendo i vari siti che potrebbero essere utilizzati per il
nostro apostolato. Abbiamo trascorso circa tre ore li, e poi siamo tornati a Mymensingh, perchè vi era mancanza di alloggio.
“La mia attenzione fu immediatamente per la preparazione di un luogo per la comunità a Utrail e di acquistare alcuni terreni per le
nostre opere. Spero di rimanere in Utrail per la Settimana Santa. Questa mi darà la possibilità di incontrare il massimo numero di
persone. Secondo i calcoli del parroco ci dovrebbero essere circa 3.000 fedeli in circa 18 villaggi della parrocchia affidata alla nostra
cura.
“Il vescovo e il clero sono molto accoglienti. Essi ci hanno ricevuti con le braccia aperte e aspettano molto da noi. Sono certo che, con
l'aiuto di Dio i figli di Don Bosco non li deluderanno.
"Spero che per il 18 dicembre di questo anno possiamo inaugure solennemente questa nuova presenza Salesiana come ricordo del
150° anniversario della fondazione della nostra Congregazione".
Notizie Missionarie
Le nuove frontiere del 2009 – i primi Salesiani hanno cominciato a lavorare in Bangladesh, parrochia di Utrail – INC (D. Francis
Alencherry), in New Zealand, Auckland - AUL (D. James Adayadiel) e in Guam [territorio USA nel Pacifico] – scuola - FIN (D. Chito
Dimaranan). Così il numero dei paesi dove siamo presenti sale a 133 quest’anno!
Sono 96 quelli che si sono offerti al Rettor Maggiore per partire per le missioni quest’anno. Dopo un corso di preparazione a
Roma e un pelligrinaggio ai luoghi di Don Bosco 34 partono per le missioni (Europa: 8, Africa: 10, America: 10, Asia: 4, Oceania 2)
il 27 Settembre, altri 62 continuano la loro formazione iniziale nel proprio paese, oppure un discernimento pratico in un posto
delle missioni nella propria ispettorie.
intenzione missionaria salesiana agosto 2009
«Perchè la libertà religiosa di tutti i cittadini nell’Asia Sud sia rispettata, e che i Salesiani nelle loro
istituzioni educative possano coltivare tra i giovani il senso di Dio e il rispetto per la libertà religiosa»
Nei paesi dell’Asia Sud (India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka) i politici cercano di dividere la popolazione sulla
base di religione, caste, lingue, ed etnie per motivi di partito e potere. Anche l’educazione è strumentalizzata a questo fine.
Negli ultimi due anni la libertà religiosa è gravamente assalita nei paesi dell’Asia Sud. Adirittura molti cristiani in India
soffrono una vera persecuzione religiosa. Il fanatismo e il fondamentalismo religioso possono essere affrontati solo
attraverso una educazione al rispetto universale per ogni uomo. Allora i Salesiani hanno il dovere di contrastare le forze
della divisione, e promuovere l’amicizia, dialogo e collaborazione tra i vari gruppi e possono influire le politiche dei
governi centrali e locali, e anche nel mondo di cultura attraverso il loro ministero, per coltivare il senso di amicizia tra le
varie religioni, popoli ed etnie.
per l'intenzione generale e missionaria del Papa vedi www.sdb.org
(AustprearLi sausgiage#rim2e3n8t9i e. Vcoendtriibauntci:hceag#lie1r4o1116@, 6g0m4a,il5.c9o8m).