Cagliero 11 agosto 2015 - ITA


Cagliero 11 agosto 2015 - ITA

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Nome società
Titolo n otiziario
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
Cari amici,
là dove si svolgono le
vacanze
scolastiche,
assistiamo in queste
settimane ad un vero tsunami
di giovani volontari. Non
pochi scoprono o riscoprono
nel volontariato missionario
salesiano il senso della
propria vita e perfino la loro
propria vocazione. Infatti
Papa Francesco nel suo
messaggio per la Giornata
Missionaria Mondiale 2015
dice: “mi rivolgo soprattutto
ai giovani, che sono ancora
capaci di testimonianze
coraggiose e di imprese
generose e a volte
controcorrente:
non
lasciatevi rubare il sogno di
una missione vera!”. Ecco i
giovani che oggi Don Bosco
sogna! Giovani pronti a
perdere
tutto,
per
guadagnare il meglio, quella
“unica cosa necessaria” (Lc
10, 41). Educatori di
orizzonti vasti, giovani capaci
di imprese generose: senza
dubbio è una formula
vincente. Come lo è il
volontariato
giovanile
salesiano!
D. Guillermo Basañes SDB
Consigliere per le Missioni
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Per una Congregazione in uscita in una
Chiesa senza frontiere con le porte
spalancate (Evangelii Gaudium, 20-24, 46,
210), questa rilettura missionaria è sintetizzata nella
necessità che ogni salesiano riscopra la dimensione
missionaria della sua vocazione per andare incontro
agli altri, soprattutto nelle nuove frontiere e periferie
esistenziali [CG27,22]. Questo richiede il superamento
dell’autoreferenzialità [7] e della mancanza di
audacia missionaria [CG27,2,7] espresse anche nel
senso di stanchezza, tensione, frammentazione,
inefficienza e burnout [CG27,27]. Per realizzare ciò è
necessario il passaggio da una vita segnata
dall’imborghesimento a una comunità missionaria e
profetica [CG27,74.1] e vivere la nostra vita salesiana
in stato permanente di missione come discepoli
missionari (Evangelii Gaudium, 24, 25). Qui viene in
mente l’affermazione di San Giovanni Paolo II: “Ogni
rinnovamento nella Chiesa deve avere la missione
come suo scopo per non cadere preda di una specie
d’introversione ecclesiale”(Giovanni Paolo II, Ecclesia
in Oceania, 19).
È cruciale soprattutto che i salesiani siano
aiutati a comprendere che ormai la missione non può
essere vista solo in termini geografici unidirezionali.
Essa è primariamente l’annuncio di Gesù Cristo in tre
contesti compenetrati, dove è necessaria o la missione
ad gentes, o l’attività pastorale ordinaria o la nuova
evangelizzazione (Giovanni Paolo II, Redemptoris
Missio, 33-34).
Alla luce del Progetto Europa è fondamentale aiutare
tutti i salesiani ad apprezzare il movimento multidirezionale
dei missionari da tutti i contenenti a tutti i continenti come
segno concreto della fecondità della missio ad gentes
(Benedetto XVI, Africae Munus, 167). In questo nuovo contesto
il Settore per le Missioni continua a svolgere un ruolo
nell’assicurare, coordinare e guidare le scelte missionarie
[CG27,43] nelle nuove frontiere e nelle periferie esistenziali e
nel promuovere i progetti missionari della Congregazione
[CG27,75.5]. Rendendo questo servizio dovrebbe diventare in
Congregazione come una “sentinella delle nuove frontiere”.

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Ho visto che c’è bisogno dei missionari e sono partito!
Non so come sia nata la mia vocazione missionaria, ma ho
soltanto notato dei piccoli e grandi segni nella semplicità della
vita quotidiana ai quali ho provato a rispondere mettendomi in
cammino. Per esempio, la gioia che sentivo nel servire il Signore nei
più bisognosi; le belle testimonianze dei nostri missionari in Albania e
tanti altri in tutto il mondo. Mi ha tanto inspirato l’esempio di Madre
Teresa che è andata a soddisfare la sete di Cristo nei più poveri e
bisognosi. Un’altra cosa che mi ha aiutato tanto nella mia vocazione
è stata anche un’esperienza missionaria in Madagascar, dove ho
capito quanto ci sia bisogno di missionari che si dedicano a Dio nel
servizio della gente più bisognosa, per tutta la vita.
È vero che l’Albania è una terra di missione e abbiamo ancora tanto bisogno di missionari.
Quando ho condiviso con i miei confratelli e i miei amici che volevo “andare in missione”, loro mi
hanno risposto: “Tu sei matto! Abbiamo appena iniziato qui in Albania e tu vuoi andare via?” Io ero il
sesto Salesiano Albanese e anche il primo a partire e per questo sem-
brava un po’ strano, perché i bisogni certamente non mancavano.
Credo veramente che i poveri debbano cominciare ad aiutare i
poveri! Noi come Cristiani non possiamo aspettare di risolvere tutti i
nostri problemi per poter andare ad aiutare gli altri. Fino ad ora noi ab-
biamo ricevuto tanti missionari e credo che sia arrivato il momento di
cominciare a dare qualcosa di noi stessi a chi ha più bisogno di noi. La
mia famiglia mi ha insegnato che quando vedo che c’è bisogno di fare
una cosa, non devo aspettare di essere chiamato da qualcun altro, per-
ché è il bisogno stesso che ti chiama. Così io ho visto che c’è bisogno di
missionari e sono partito!
Come missionario certamente le difficoltà sono tante e nello stesso tempo sono superabili. Di-
co così perché in realtà le difficoltà non mancano, come per esempio la lingua (nel mio caso le lingue
– qui ne abbiamo 11 ufficiali, compreso l’Inglese che sto studiando), le differenze culturali, la storia
che lascia le sue orme e le sue conseguenze ...! A volte, nonostante come missionario tu stia condivi-
dendo tutto ciò che hai, qualcuno ti considera come colonizzatore e questo ti fa soffrire, ma poi
quando ti conoscono le cose cambiano. Ma in tutto questo è la Sua presenza e la Sua grazia che mi
consolano, dandomi la forza e la gioia di ricominciare.
Ai salesiani che pensano di essere missionari dico: una domanda che mi è stata rivolta spesso
era “Come capire se sono chiamato?”. Io dico che è molto facile. Prova a rispondere a Lui e si farà
sentire!” Provando a rispondere a ciò che senti, non significa che bisogna preoccuparsi, ma soltanto
occuparsi. Bisogna rispondere con generosità, come nel Salmo 39 “Ecco Signore, io vengo per fare la
Tua volontà”! E quando il Buon Padre chiama il Suo figlio, Lui dà pure ciò che è necessario ... Perché
Lui non vuole che la Sua opera fallisca. Non ci credete ...? “Venite e vedrete” (Gv 1,38-39).
Cl. Odise Lazri
Albanese, missionario in Africa del Sud
Testimonianza di santità missionaria salesiana
Nella ricorrenza del bicentenario della nascita del nostro padre e fondatore Don Bosco,
vogliamo ricordare alcuni dei suoi Ricordi ai primi missionari del 1875: “Fate che il
mondo conosca che siete poveri negli abiti, nel vitto, nelle abitazioni, e voi sarete
ricchi in faccia a Dio e diverrete padroni del cuore degli uomini - Fra di voi amatevi,
consigliatevi, correggetevi, ma non portatevi mai né invidia, né rancore, anzi il bene
di uno, sia il bene di tutti; le pene e le sofferenze di uno siano considerate come pene
e sofferenze di tutti, e ciascuno studi di allontanarle o almeno mitigarle - Raccoman-
date costantemente la divozione a Maria Ausiliatrice ed a Gesù Sacramentato - Osser-
vate le vostre Regole, né mai dimenticate l'esercizio mensile della buona morte”.
Intenzione Missionaria Salesiana
Per la crescita del Volontariato in tutta la Società Salesiana
Perché l’esperienza del volontariato aiuti i giovani a maturare integralmente,
anche nella dimensione vocazionale e missionaria.
Come eredi della spiritualità giovanile salesiana, nel mese della sua nascita, l’intenzione sia
perché tutti i giovani che incontrano Don Bosco sappiano assumere la gioia della fede, l’otti-
mismo della speranza e l’impegno verso un volontariato missionario segnato dalla carità.