Cagliero 11 - Aprile 2012-ita


Cagliero 11 - Aprile 2012-ita

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Nome società
Titolo n otiziario
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Dicastero per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
C arissimi Salesiani ed amici della missione salesiana,
innanzitutto auguro a tutti voi la certezza principale della nostra fede, che il Si-
gnore risorto vive tra di noi! Ogni volta che torno a Valdocco sono impressionato
dall’immagine di Cristo risorto nella Cappella Pinardi. Anche quando entro nella Basilica
di Don Bosco al Colle mi sento abbracciato dalla grandissima statua del Cristo risorto!
Questo è il Cristo di Don Bosco, il Cristo Salesiano!
Nel tempo pasquale del 2012 condivido con voi un invito di Don Bosco, uno dei pilastri
della cultura missionaria salesiana: Guardare oltre il cortile di Valdocco!
Vuol dire fissare il nostro sguardo abitualmente oltre le mura della nostra casa, scuola,
parrocchia, Ispettoria oppure oltre il nostro paese! Vuol dire educare a uno sguardo di
fede cattolico, universale. Questo modo di vedere il mondo lo abbiamo ricevuto da Don
Bosco!
Vi invito di guardare un breve videoclip (‘Un laboratorio dello Spirito Santo’, testo di
Don Aldo Giraudo SDB, 1999) che è stato preparato per la visita alle camerette di Don
Bosco a Valdocco, e disponibile su Youtube [http://www.youtube.com/watch?
v=8trRPWJiFj4 ]. Dalle finestre delle camerette a Valdocco lo sguardo di Don Bosco an-
dava oltre il cortile e la chiesa. Sognava i giovani del mondo intero, la loro disponibilità, il bisogno di formazione e di
amicizia. Guardava alla Chiesa, madre di tutti gli uomini, e alla sua missione di salvezza. Percepiva l'urgenza del co-
mando di Gesù: «Andate in tutto il mondo, annunciate il Vangelo ad ogni creatura».
Nel primo anno della preparazione al Bicentenario di Don Bosco invito tutti a conoscere la storia, la persona di Don
Bosco dal punto di vista missionario. Questo ci aiuta a far crescere una cultura missionaria nelle nostre comunità, tra
i nostri collaboratori laici e tra giovani!
Don Václav Klement, SDB
Consigliere per le Missioni
«La Chiesa
Missionari d‘Africa:
che cammina
in Africa è
un segno concreto di fecondità
chiamata a
contribuire
della missio ad gentes!
alla nuova evangelizzazione anche nei Paesi secolarizzati, da cui provenivano in
passato numerosi missionari e che oggi mancano, purtroppo, di vocazioni sacer-
dotali e alla vita consacrata. Nel frattempo, un grande numero di Africani e di
Africane hanno accolto l’invito del padrone della messe (Mt 9,37-38) a lavorare
nella sua vigna (Mt 20,1-16). Senza sminuire lo slancio missionario ad gentes nei
diversi Paesi, come pure nel Continente intero, i Vescovi dell’Africa devono ac-
cogliere con generosità la richiesta dei loro confratelli dei Paesi che mancano di
vocazioni e venire in aiuto ai fedeli privi di sacerdoti. Questa collaborazi-
one, che dev’essere regolamentata attraverso accordi tra la Chiesa che
invia e quella che riceve, diventa un segno concreto di fecondità della
missio ad gentes. Benedetta dal Signore, Buon Pastore (Gv 10,11-18), essa
sostiene anche in modo prezioso la nuova evangelizzazione nei Paesi di an-
tica tradizione cristiana»
Benedetto XVI, Africae munus, n. 167

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Invito gli Austriaci a cantare le lodi di Dio
la stessa melodia d’amore, ma con un nuovo ritmo!
D urante il noviziato, dopo la breve visita di uno degli
ispettori della Spagna che hanno presentato a noi la
realtà dei Salesiani e la scarsità di vocazioni in quel
Paese, ho pensato: "Siamo 22 novizi per due Ispettorie, perché
non darne 3 o 5 alla Spagna, in modo da aiutarli a decollare di
nuovo?“ Ma presto mi dimenticai di questa proposta fino a
quando don Alencherry, in visita, ha presentato a noi 60 Post-
novizi i bisogni missionari della Congregazione. Durante il Capi-
tolo Generale 26 ho letto la buona notte dell‘Ispettore del
Vietnam, nella quale ha descritto le difficoltà che attraversano
per continuare l'opera di Don Bosco. Questo mi ha fatto decide-
re di parlare con il mio Direttore e, successivamente, con il
mio Ispettore.
Con il loro permesso ho presentato la mia domanda di andare in missione e il Rettor Maggiore mi ha
mandato in Austria. Certo, non è stato facile per me decidere di diventare un missionario. Ho pensato alla
mia ex-Ispettoria ATE, ai confratelli, alla mia famiglia, al tipico dinamismo africano salesiano. Ma quando
Dio chiama non ci si può allontanare da Lui.
Il Corso per i Nuovi Missionari a Roma mi aveva preparato ad af-
frontare una nuova realtà in un mondo nuovo con una nuova cultura.
Quando affronto delle difficoltà, mi ricordo quello che ho imparato du-
rante il corso. A volte, sorrido quando mi rendo conto che ciò che era
stato previsto durante il corso accade a me realmente. Uomo avvisato,
mezzo salvato!
Ma la mia forza è nella preghiera personale. I confratelli sono an-
che un altro grande pilastro. Mi aiutano a stare in piedi e superare i
miei momenti difficili di introduzione iniziale in una nuova cultura, in
una nuova Provincia, con amore e comprensione.
"Andate in tutto il mondo ...". Come missionario in Austria mi vedo
come un portatore del Vangelo, uno che invita i figli di Dio a cantare la stessa melodia d'amore, ma con un
nuovo ritmo. Un tipo di "remix"! Se i giovani non si rivolgono a noi, abbiamo bisogno di andare da loro. E
quando andiamo da loro, è Don Bosco che va da loro. L'idea di essere un altro Don Bosco mi aiuta a entrare
in contatto con i giovani. Ma un Don Bosco africano sorprende spesso le persone. Eppure, lo considero come
una buona occasione per creare una nuova forma di amicizia.
Con l'amore e il sostegno di tutti i miei confratelli, l'Austria, che era una terra straniera per me, sta
diventando sempre di più la mia patria!
Cl. Simplice Tchoungang
Cameroonese, missionario in Austria
Intenzione Missionaria Salesiana
AFRICA - Per i giovani salesiani in Africa che si preparano al sacerdozio
Perché i salesiani candidati al sacerdozio in Africa crescano come veri
discepoli di Cristo buon pastore, che offre la sua vita totalmente per
il bene delle sue pecore.
Il Signore continua a chiamare in gran numero giovani del continente africano
alla vita consacrata e alla vita sacerdotale. Oggi sono tre i centri di studio teo-
logico e diverse comunità salesiane che in Africa accompagnano circa 150 sale-
siani candidati al sacerdozio nell’ultima tappa della formazione specifica a
Lubumbashi – R.D. Congo, a Nairobi – Kenya e a Yaoundé – Camerun.
Preghiamo che crescano veri discepoli di Cristo buon pastore, che offre la sua vita totalmente per il bene
delle sue pecore.
Puoi trovare i numeri precedenti di “Cagliero 11” su purl.org/sdb/sdl/Cagliero