Cagliero 11 Gen 2012-ita


Cagliero 11 Gen 2012-ita

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Nome società
Titolo n otiziario
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Dicastero per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici della missione Salesiana
C arissimi Salesiani ed
amici della missione
salesiana,
la 25° Giornata Missionaria
Salesiana (GMS) 2012 con il
tema “Raccontare Gesù” è
un’opportunità di crescere
sulle orme di Don Bosco San-
to – educatore, pastore, co-
municatore e missionario.
Raccontare Gesù ai giovani:
tutti siamo d’accordo! Rima-
ne solo qualche domanda:
Come? Quando? Dove? Sap-
piamo che da un cuore pieno
di Gesù scaturisce natural-
mente la parola sul nostro
Maestro.
Come figli di Don Bosco, sia-
mo chiamati a comunicare a
tutto campo: negli incontri
educativi con i giovani, nelle
piccole comunità cristiane,
attraverso la radio, la TV, via
Internet, nelle reti sociali o
tramite i blog, attraverso il
teatro o la musica. La creati-
vità dei grandi missionari ci
mostra tutti i modi tipica-
mente salesiani per comuni-
care la fede tra i non cristia-
ni. Le giovani Chiese dell’
Asia, molte con una storia di
appena alcuni decenni di pri-
ma evangelizzazione, ci ispi-
rano con la loro dinamicità
nel raccontare Gesù!
Don Václav Klement, SDB
Consigliere per le Missioni
Che cosa è la Giornata Missionaria Salesiana?
A nzitutto è importante sottolineare
che i primi destinatari della Giorna-
ta Missionaria Salesiana (GMS) sono
ogni singolo salesiano ed ogni comunità Sa-
lesiana locale ed ispettoriale.
Per noi Salesiani il triennio di preparazione
per il bicentenario della nascita di Don Bo-
sco è una chiamata a riscoprire le sue
grandi ispirazioni, le sue profonde motiva-
zioni, le sue scelte coraggiose e soprattutto
il suo spirito missionario. E così ravvivare
e mantenere vivo il fuoco missionario che è
una dimensione essenziale della nostra vo-
cazione salesiana (Cost. 30).
In un tempo in cui ci sono grandi bisogni ma
una scarsità numerica dei Salesiani c’è il
rischio reale che i confratelli o una Ispet-
toria si chiudano dentro il proprio territo-
rio perché guardare oltre, con un senso
missionario, richiederebbe una nuova forza
che non si ha. Ma il chiudersi, di conseguenza, spegne anche lo zelo apo-
stolico e l’entusiasmo per la vita salesiana che viene notato dai giovani,
soprattutto quelli che fanno il discernimento vocazionale con noi.
A partire dal 1988, ogni anno un tema missionario è proposto a tutta la
Congregazione, in modo che tutte le comunità salesiane possano conosce-
re una realtà missionaria di uno specifico continente e così aprire gli occhi
alle nuove realtà missionarie, superare ogni tentazione di chiudersi den-
tro il proprio territorio e ricordare il respiro universale del carisma sale-
siano e viverlo pienamente inseriti nel cuore della Chiesa universale.
Ecco perché la celebrazione della GMS è un momento forte nell’animazione
missionaria dei Salesiani nelle Ispettorie e nelle case, di quelli che frequen-
tano le nostre scuole, centri di formazione professionale, parrocchie, ora-
tori, dei gruppi giovanili, e della Famiglia Salesiana, per riscoprire
l’entusiasmo missionario di Don Bosco e la vitalità dinamica del carisma
Salesiano!
Non c’e una data fissa per la GMS a livello mondiale. Ciascuna Ispettoria
sceglie una data o un periodo, che si adatta di più al proprio ritmo e calen-
dario. Non si tratta di un evento isolato né di un’attività occasionale ma
di un itinerario educativo - pastorale di alcune settimane, o di diverse
iniziative lungo l’anno, di cui la GMS costituisce il punto culminante.

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La preghiera è la mia forza per affrontare molte sfide missionarie
V olevo essere un missionario, ma non era facile prendere
una decisione: “se divento un missionario vivrò lontano
dalla mia famiglia e dai miei amici”; ma verso la fine del
post noviziato ho finalmente deciso di scrivere la mia do-
manda. Ciò che volevo era vivere la mia vita per gli altri nella ter-
ra di missione come segno di gratitudine a Dio e a Don Bosco per le
tante benedizioni che ho ricevuto come Salesiano.
Sono stato inviato in Zambia, dove sono arrivato il 1° aprile 2010.
Dopo alcune settimane di introduzione nella capitale, Lusaka, sono
andato per il corso di lingua inglese. Qui tutto era nuovo e strano
per me: ho partecipato alla Messa più lunga durante l'ordinazione
di un sacerdote (5 ore!). Sono rimasto sorpreso quando ho visto la
gente ballare durante l'Eucaristia. Sono stato anche sorpreso quan-
do ho visto tanti poveri giovani giocare a calcio senza scarpe e con un pallone fatto di sacchetti di plastica.
Mi considero un missionario 'principiante' ed ho ancora molte altre cose nuove da imparare. Fino ad ora
la mia sfida principale è stata la lingua. In Zambia ci sono molte lingue. Mi sentivo veramente male quando la
gente non capiva quello che stavo dicendo, così pure quando non riuscivo a capire quello che stavano cercando
di dirmi. I giovani conoscono l'inglese e la loro lingua locale. Spesso mi sentivo solo in mezzo a loro perché pre-
feriscono parlare la loro lingua locale di cui capivo ben poco.
Questa difficoltà a volte mi faceva scoraggiare e mi portava anche chiedermi se avessi fatto la cosa giu-
sta: essere un missionario. Ma ho superato questi dubbi condividendo le mie difficoltà con un altro missionario
e con amici. Condividendo, ho capito che non ero solo. Così ci siamo incoraggiati a vicenda e continuiamo a
pregare l’uno per l'altro.
Ma la mia più grande forza è stata nel dialogo con Gesù o an-
che solo nel sedermi davanti al Santissimo Sacramento. Sapevo che
aveva perfettamente capito quello che volevo dirgli, le mie difficoltà
ed i miei dubbi. Io continuo a pregare Lui chiedendogli di aiutarmi
giorno dopo giorno, perché mi sono reso conto che, anche se i miei
problemi e le difficoltà rimangono, ora ho più energia e più motiva-
zione per continuare la mia vocazione missionaria. Credo anche che la
preghiera di tante persone - come i miei genitori, compagni ed amici
- mi sostenga nella mia vocazione missionaria. E sono certo che Dio,
la Madonna e Don Bosco sono sempre con me!
Sono sempre grato a Dio per il dono della mia vita e della mia vocazione missionaria. Sono debitore ver-
so i miei genitori che mi sostegno continuamente nella mia vocazione di coadiutore salesiano. Sono riconoscen-
te alla nostra Congregazione per avermi dato la possibilità di seguire la mia vocazione missionaria!
Sig. Martin Manh Hien Nguyen
vietnamita, missionario in Zambia
Intenzione Missionaria Salesiana
LA GIORNATA MISSIONARIA SALESIANA 2012 - “Raccontare Gesù”
Perché la Giornata Missionaria Salesiana 2012 possa svegliare in tutte
le Ispettorie salesiane del mondo le vie creative per condividere la e-
sperienza personale di Gesù con i giovani, specialmente quelli lontani
dalla vita della Chiesa o seguaci di altre religioni.
La Giornata Missionaria Salesiana 2012 prende spunto dalle parole del n. 20 della
Esortazione post-sinodale Ecclesia in Asia di Giovanni Paolo II: “la proclamazione
di Gesù Cristo può essere attuata in modo molto efficace mediante la narrazione
della sua vicenda terrena, come fa il Vangelo”. È un invito ad essere discepoli di
Cristo, evangelizzati, prima di diventare apostoli, evangelizzatori e a continuare
la narrazione della presenza missionaria nella Congregazione che è situata nel cuore della missione della Chiesa.
La Giornata Missionaria Salesiana 2012 è, quindi, un invito a vivere più inseriti nel cuore della Chiesa universale.
È possibile trovare i precedenti numeri di “Cagliero 11” su http://tinyurl.com/Cagliero