Cagliero 11 - marzo 2013- ITA


Cagliero 11 - marzo 2013- ITA

1 Page 1

▲back to top
Nome società
Titolo n otiziario
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Dicastero per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
C arissimi Salesiani ed amici
della missione salesiana,
un saluto cordiale a metà
della Quaresima 2013 nell'Anno del-
la Fede. Nel cammino verso la Pa-
squa del Signore stiamo pregando la
Via Crucis e meditando sul prezzo
della nostra salvezza.
Come ogni anno, il 24 marzo
(anniversario del martirio di Mons.
Oscar Romero, Arcivescovo di San
Salvador, El Salvador) è proposta la
Giornata di Preghiera e Digiuno in
Memoria dei Missionari Martiri.
La Congregazione per l’Evange-
lizzazione dei Popoli pubblica ogni
anno un breve elenco degli agenti
pastorali uccisi per il Vangelo.
Sappiamo che ogni anno molti cri-
stiani sono perseguitati o addirittu-
ra perdono la vita per la fede in
Gesù Cristo. Almeno 100.000 cri-
stiani diventano testimoni di Gesù
Cristo ogni anno: il martirio in Nige-
ria, in vari Paesi del Nord Africa e
del Medio Oriente, nel Pakistan;
vari attacchi violenti contro i cri-
stiani nell'India o nella Cina.
Grazie alla commovente testimo-
nianza dei martiri ricordiamo il
prezzo della nostra fede.
Perché non ricordare in modo
concreto i martiri dei nostri tempi
durante la Quaresima dell'anno
della fede? Suggerisco di conosce-
re e presentare alcuni di loro
(http://www.acn-intl.org/pg/
home.html) durante la preghiera
della Via Crucis nella Quaresima
dell'anno di fede!
D. Václav Klement, SDB
Consigliere per le Missioni
Siamo solo lavoratori,
non capomastri
Il testo riportato sotto è stato composto
(in inglese) dal Vescovo Kenneth Untener
di Saginaw, USA, come riflessione per
l'anniversario del martirio dell’Arci-
vescovo Oscar Romero. Le parole sono
spesso attribuite a Romero, anche se non
sono mai state pronunciate da lui.
Comunque, questo testo sintetizza bene
anche la persona di Papa Benedetto XVI,
“un umile lavoratore nella vigna del Si-
gnore”, che ricordiamo con preghiere
riconoscenti.
O
gni tanto ci aiuta il fare un passo indietro
e vedere da lontano.
Il Regno non è solo oltre i nostri sforzi,
è anche oltre le nostre visioni.
Nella nostra vita riusciamo a compiere solo una piccola parte
di quella meravigliosa impresa che è l’opera di Dio.
Niente di ciò che noi facciamo è completo.
Che è come dire che il Regno sta più in là di noi stessi.
Nessuna affermazione dice tutto quello che si può dire.
Nessuna preghiera esprime completamente la fede.
Nessuna confessione porta la perfezione.
Nessuna visita pastorale porta l’integrità.
Nessun programma compie la missione della Chiesa.
Nessuna meta né obbiettivo raggiunge la completezza.
Di questo si tratta: noi piantiamo semi che un giorno nasceranno.
Noi innaffiamo semi già piantati, sapendo che altri li custodiranno.
Mettiamo le basi di qualcosa che si svilupperà.
Mettiamo il lievito che moltiplicherà le nostre capacità.
Non possiamo fare tutto, però dà un senso di liberazione l’iniziarlo.
Questo ci permette di fare qualcosa, e di farlo molto bene.
Può rimanere incompleto, però è un inizio, il passo di un cammino,
un'opportunità per la grazia del Signore di entrare e fare il resto.
Può darsi che mai vedremo il suo compimento,
ma questa è la differenza tra il capomastro e il lavoratore.
Siamo lavoratori, non capomastri, servitori, non messia.
Noi siamo profeti di un futuro che non ci appartiene.
Un'intervista con D. Filiberto Rodriguez Martin I’ispettore di ANG, con sottotitoli in italiano
vimeo: https://vimeo.com/59569155

2 Page 2

▲back to top
Io sono un frutto del Progetto Africa … ed un regalo all’Oceania
L a mia famiglia è alla radice della mia vocazione missionaria. Mio padre e mia madre sono esempi viventi di carità e di
fede per me. Mi ricordo che da bambino facevo del mio meglio per memorizzare il vangelo domenicale in modo da esse-
re scelto per drammatizzarlo davanti i coetanei durante il catechismo domenicale. Tornando a casa io e i miei amici
facevamo a gara nel ripetere le preghiere che avevamo ascoltato durante la Messa, finché un giorno mia mamma ci scoprì e
fortemente ci proibì di imitare le preghiere del sacerdote alla messa. Le ho obbedito, ma ho sempre mantenuto il desiderio di
essere un sacerdote. Dopo il liceo ho fatto la domanda e sono stato accettato come aspirante salesiano. È durante questo peri-
odo che ho deciso di condividere il mio desiderio missionario col mio direttore spirituale e col mio direttore: entrambi mi han-
no incoraggiato a pregare.
Come giovane salesiano la mia vocazione missionaria è cresciuta più concretamente quando sono stato inviato per un'esperien-
za apostolica in un campo di profughi per insegnare ai ragazzi. Un giorno molto caldo ero stanco e ho preferito non partecipare
ai giochi dei ragazzi, anche se ero fisicamente presente. Uno di loro venne a sedersi accanto a me. Dopo alcuni momenti di
silenzio, mi chiese: “Fratello, che cosa pensi che Dio non ti ha dato visto che non sei felice?” Non riuscivo a rispondere alla
domanda, ma ho girato la domanda a lui. Improvvisamente lui scoppiò in lacrime.
Più tardi, ho saputo che era un soldato e la sua esperienza continuava a torturarlo.
Quando, alla fine, sono tornati nel loro paese, i ragazzi mi hanno invitato ad andare
con loro. Questa esperienza continuava a tornare alla mia mente. Dopo le vacanze
estive ho comunicato questa esperienza ed il mio desiderio missionario al mio diretto-
re spirituale e al mio direttore che mi hanno aiutato a discernere. Infine ho presenta-
to la domanda e il Rettor Maggiore mi ha inviato in Papua Nuova Guinea.
“Perché vai all'estero, mentre in Africa abbiamo ancora bisogno di missionari?” molti
mi chiesero. In effetti, l'Africa ha bisogno di missionari. Ma il fatto è che la mia Ispet-
toria madre ha ricevuto molto. Grazie ai sacrifici dei missionari del “Progetto Africa”
il carisma salesiano è ormai fiorente. Credo che adesso sia giunto il momento di con-
dividerne i primi frutti, anche se sono pochi, e sicuramente Dio ci benedirà con molti
altri.
Sono veramente felice di essere stato inviato in Papua Nuova Guinea ad un popolo
così accogliente e caloroso. Mi stupisce che tante isole dell'Oceania attendano il dono
di avere missionari che li aiuteranno ad approfondire la fede. Per me l'inizio non è
stato facile: il cibo e la cultura sono state alcune delle mie esperienze scioccanti.
Quante notti insonni ho avuto! Sono contento che il Corso per Nuovi Missionari a Roma mi ha preparato psicologicamente ad
affrontare lo shock culturale e ad essere realista su ciò che mi aspettava.
Inoltre, avere un direttore spirituale mi ha aiutato anche a vedere la realtà da una prospettiva diversa.
Che noi missionari possiamo far fiorire il carisma salesiano anche qui.
Chissà, un giorno avremo anche missionari salesiani della Papua Nuova Guinea … forse per l'Africa!
Cl. Stephen Musya Maswili
keniota, missionario in Papua Nuova Guinea
SI CERCANO MISSIONARI PER L’AFRICA
Ispettoria - Paese
Lingue necessarie Caratteristiche dell'ambientee qualità richieste per i missionari
AET
inglese, lingue locali Vicariato apostolico affidato alla Congregazione, poco personale, prima
Ethiopia - Vicariato di Gambella
evangelizzazione con possibilità di impiantare la Chiesa
AFC
Rep. Democratica del Congo
francese, lingue locali Inizia il secondo centenario della presenza. Zone di prima evangelizzazio-
ne. Grandi possibilità di espansione. Nessun missionario asiatico presente.
MOZ
Mozambico
portoghese, lingue
locali
Vasto territorio di prima evangelizzazione. Ispettoria in espansione, ma
con un personale molto ridotto. Ci vogliono confratelli (coadiutori) prepa-
rati per i Centri di Formazione Professionale.
ZMB
Zambia, Zimbabwe,
Malawi, Namibia
inglese, lingue locali
Presenza missionaria di prima linea. Ispettoria in espansione, ma con un
personale ancora molto ridotto, considerando i quattro Paesi che com-
prende.
Intenzione Missionaria Salesiana
REGIONE AMERICA - Cono Sur, specialmente per i salesiani del Brasile
Affinché i confratelli delle Ispettorie del Brasile, che si preparano alla Giornata
Mondiale della Gioventú a Rio de Janeiro, possano rendere la vita salesiana
consacrata più autentica, visibile, credibile e feconda.
La Giornata Mondiale della Gioventù (Rio de Janeiro, 23-28 luglio 2013) offre ai Salesiani del Brasile
una preziosa opportunità vocazionale: preparando la GMG, vivere nella fedeltà il progetto apostolico
di Don Bosco e testimoniarlo ai giovani coinvolti nella GMG di Rio de Janeiro. Questo ci renderà più
autentici. Se testimonieremo con fedeltà e gioia la vocazione consacrata salesiana, la nostra vita
diventerà attraente ed affascinante, specialmente per i giovani, e quindi avremo una nuova fecondità vocazionale.
Tutte le sei Ispettorie salesiane del Brasile sono coinvolte a vari livelli nella preparazione della GMG 2013.