Cagliero 11 Dicembre 2011 - ita


Cagliero 11 Dicembre 2011 - ita

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Nome società
Titolo n otiziario
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
C arissimi missionari salesiani e amici delle Missioni Salesiane!
Carissimi Confratelli,
a distanza di 90 anni dalla fondazione del primo aspirantato missionario ad Ivrea, ringraziamo il Signore per
l’apertura del nuovo aspirantato missionario a Sirajuli, India – Ispettoria di Guwahati, il 22 Novembre 2011 scorso
dedicato alla memoria del Vescovo Salesiano di Shillong, Mons. Hubert D’Rosario SDB. Dal luglio scorso il primo
gruppo di 54 aspiranti e prenovizi ha già cominciato la formazione con un’intenzione di vita missionaria ad gentes.
Così viene ripristinata la tradizione salesiana missionaria vigente per 50 anni, a partire dal 1922 per una
felice intuizione e lungimiranza del Beato Don Filippo Rinaldi. Subito dopo altri aspirantati missionari sono stati fon-
dati in Italia (Ivrea, Penango, Foglizzo, Gaeta, Bagnolo, Cumiana, Torino – Rebaudengo, Colle Don Bosco), in Spagna
(Astudillo), in Gran Bretagna (Shrigley) e in Francia (Coat an Doc’h). L’aspirantato missionario si era mostrato subi-
to come uno strumento geniale e molto fruttuoso. Ai giovani era offerto una formazione molto esigente e pragmati-
ca di 3 o 4 anni, centrata sui bisogni concreti delle missioni (Italia: 3 case per i coadiutori, 5 per i chierici). Parti-
vano per le missioni a 15-18 anni di età. Per esempio solo l’aspirantato “Cardinal Cagliero” di Ivrea, ha inviato alle
missione circa 1000 missionari nel corso della sua esistenza (1922-1965). Come altre realtà ecclesiali, tutti gli aspi-
rantati missionari hanno finito il loro corso verso la fine degli anni sessanta.
Ora comincia un nuovo capitolo delle vocazioni missionarie nella regione Asia Sud. La presenza del Con-
sigliere Regionale insieme con il direttore d’Ivrea Don Eligio Caprioglio all'apertura di Sirajuli mostra un collega-
mento ed ispirazione e continuità con le radici della cultura missionaria salesiana. Ringrazio l’Ispettoria di Guwa-
hati per il coraggio, la visione missionaria e la generosità in questa impresa appena iniziata. Nello stesso tempo
colgo la notizia che anche nel Sud dell’India potrebbe sorgere un possibile secondo Aspirantato in un futuro pros-
simo.
Vi chiedo di accompagnare i formatori e i giovani dell’aspirantato di Sirajuli con le vostre preghiere non
solo oggi, ma specialmente nei prossimi tre anni, quando si definisce meglio il profilo ed il cammino dei giovani
candidati alla vita salesiana missionaria! Affido tutti alla guida ed alla protezione di Maria Ausiliatrice.
5 Aspiranti partiti come
Missionari in Giappone
Don Václav Klement, SDB
Consigliere per le Missioni
Forse un caso unico in Congre-
gazione: in questi anni 5 gio-
vani salesiani vietnamiti sono
partiti come missionari in
Giappone da aspiranti per fa-
cilitare la loro inculturazione
nella cultura e società giappo-
nese: Giovanni Le Pham Nghia
Phu, Giuseppe Nguyen Giao
Hoa, Giuseppe Nguyen Khac
Diep, Andrea Tran Minh Hai e Giuseppe Nguyen
Duy Hun. I cinque giovani missionari hanno
fatto anche il noviziato e adesso sono nel po-
stnoviziato. Hanno portato una folata di novità
e freschezza nella comunità della casa di for-
mazione di Chofu. Non hanno ricevuto la croce
missionaria a Torino, ma portano la non legge-
ra croce di essere missionari in un paese alta-
mente sviluppato dove non è facile condivide-
re il Vangelo.
La redazione di
“Cagliero 11”
Augura
a tutti i lettori un
Santo Natale e Fe-
lice Anno Nuovo

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In terra di missione sto imparando che cosa è la vera felicità
N ella mia infanzia, a volte missionari uruguaiani in Angola ci visitavano. Quando
avevo 15 anni un sacerdote salesiano mi ha invitato a far parte del gruppo Ju-
ventud Misionera Salesiana dove ho avuto le mie prime esperienze come missionari
nei sobborghi poveri di Montevideo. A 18 anni sono entrato nell’aspirantato. A 24
anni entrò nel mio cuore la certezza che la mia vocazione salesiana implicava la-
sciare tutto e uscire dalla mia terra per andare dove Gesù avrebbe voluto condurmi.
Gli anni successivi furono anni di intensa preghiera personale e di discernimento, e
intanto continuava ad aumentare il desiderio interiore di realizzare questa chiama-
ta. L’aiuto del mio direttore spirituale è stato fondamentale e così pure il mio di-
rettore nel teologato che mi ha consigliato saggezza e prudenza.
Voglio essere un missionario ad gentes, anche se in Uruguay ci sono molte persone
che non praticano la loro fede, perché essere missionario non parte da un'idea o un
desiderio personale, ma dalla certezza di aver trovato una chiamata da Dio che ci insegna a condividere ciò che siamo e
ciò che abbiamo dalla nostra povertà, non da quello che è superfluo. Voglio solo essere fedele alla vocazione ricevuta e
seguirla senza tornare indietro.
Credo che il Corso per Nuovi Missionari sia stato un dono di Dio! Mi ha aiutato a prendere coscienza più chiaramente che
la vocazione missionaria ad gentes è per tutta la vita, che non si può andare al largo e guardare continuamente la riva da
dove uno è partito. Inoltre ad accettare con umiltà che quando uno arriva nella nuova missione è come un bambino: c’è
da imparare, da ascoltare, da rispettata ed è normale che a volte questa situazione produca impazienza o rabbia. Infine,
il corso mi ha confermato l'idea, così vecchia ma così nuova, di fare di Gesù il centro della mia vita, per dargli tutto il
cuore una volta per sempre!
Da circa 3 anni vivo nel quartiere più povero della città di Luanda si chiama "Lixeira" che significa
"discarica". Tuttavia, per me, Lixeira è una grande scuola di vita dove Dio abita realmente. In que-
sta scuola ho imparato in poco tempo con gli animatori del nostro Oratorio: un giorno sono venuti
arrabbiati e con facce tristi. Parlando uno di loro mi disse: "alcuni bianchi sono arrivati... eravamo
in casa loro e ci hanno detto che era ora di mangiare per la famiglia e ci hanno detto di incontrarci
più tardi. Ci sentivamo molto male". Ho cominciato a capire che in questa scuola c'è sempre spazio
per un altro a casa, o 2 o 10! L'ospitalità, la cura per l’altro è qualcosa naturale che per sfortuna
abbiamo dimenticato nella nostra cultura, perché viviamo recintati con cancelli, allarmi e, talvol-
ta, la migliore amica è "virtuale". L'abbraccio, il sorriso, il pane, il tetto non è qualcosa che è ne-
gato a nessuno, perché domani tocca a te mangiare o dormire in casa mia. E’ la lezione della soli-
darietà tra i poveri, gli amici di Gesù!
Così, in questa scuola sto imparando che le cose essenziali della vita sono poche, che la felicità è nelle piccole cose, o
meglio in una persona: Gesù Cristo! Lo sapevo prima, ma ora, qui nella "discarica", con loro, lo sento, lo sperimento e lo
godo all'infinito fino a quando Dio lo permette.
D.Santiago Boix Puig
Uruguayano missionario in Angola
Intenzione Missionaria Salesiana
BRASILE - Volontariato missionario
Perché tutte le Ispettorie del Brasile possano far crescere il
movimento del volontariato missionario.
Nei sussidi e nei video della “Giornata Missionaria Salesiana 2011” pos-
siamo ispirarci dalle esperienze di alcune Ispettorie del Brasile. La cre-
scita del volontariato è intesa sia nella qualità della proposta educativo
- pastorale e dell’accompagnamento vocazionale dei giovani coinvolti,
sia nel coinvolgimento di tutte le Comunità salesiane.
Vogliamo coinvolgere i ragazzi ed i giovani di tutte le fasce di età, a
partire dalle esperienze dell’Infanzia missionaria fino al volontariato
missionario dei giovani adulti. Vogliamo accompagnare i gruppi dalle esperienze brevi dei tempi forti (Natale, Pasqua,
Vacanze estive ed invernali) fino all’impegno di lunga durata oppure ad una scelta per tutta la vita.