Cagliero 11 luglio 2016 - ITA


Cagliero 11 luglio 2016 - ITA

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Nome società
Titolo n otiziario
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
Cari fratelli, cari amici,
durante il primo semestre di quest’anno 2016, il Retto-
re Maggiore mi ha fatto il regalo di fare, a suo nome, la Visi-
ta Straordinaria all’Ispettoria di Guwahati, nel Nordest
dell’India. Una delle più belle storie missionarie che in Con-
gregazione abbiamo da raccontare! Fra non molto, nel 2022,
celebreremo il centenario dell’arrivo dei primi figli di Don
Bosco in questa parte dell’India. Ho incontrato lì il più anzia-
no dei suoi missionari ad gentes: Don Mario Porcu, originario
della Sardegna (Italia) e anche cittadino indiano. Ho potuto
celebrare con lui il suo 98°compleanno, di cui “solo” 77 anni
come missionario in India. Come è tradizione in quelle festività, gli sono state offerte come se-
gno di augurio diversi tipi di sciarpe colorate. Ero accanto a lui. Appena ha ricevuto la prima, me
l’ha messa addosso e mi ha detto: “portala, per favore, alla Madonna Ausiliatrice, a Valdocco”.
E così dovrò fare, con molta gioia e fierezza. Che bello trovare un missionario che, nella maturi-
tà dei suoi anni, continua a sentirsi totalmente figlio di Maria! Ecco ciò di cui Don Bosco ha tanto
bisogno: missionari innamorati di Maria!
D. Guillermo Basañes SDB
Consigliere per le Missioni
L’Ispettoria salesiana di Guwahati, e tutta la Congregazione Salesiana, piangono la
scomparsa di Don Mario Porcu, avvenuta il 23 giugno 2016 presso la Casa Ispettoria-
le. Se n’è andato serenamente, circondato dai suoi confratelli” ha annunciato l’I-
spettore di Guwahati, Don Thomas Vattathara.
I funerali sono stati celebrati venerdì 24 giugno presso la Co-Cattedrale di S. Giu-
seppe a Guwahati. Le spoglie di Don Porcu riposeranno poi presso il cimitero di
Uzan Bazar.
Il più anziano missionario nel Nord-Est dell’India era nato il 21 maggio 1918 a Ca-
gliari, in Italia, ma ha trascorso quasi tutta la sua vita, 75 anni, in India. Era uno di
quei “missionari inoffensivi” che riuscì a diventare cittadino indiano nel 1965, in un
momento in cui il Governo indiano stava espellendo i missionari stranieri dallo Stato
dell’Assam. Don Porcu era all’epoca il Direttore della “Don Bosco School” di Shil-
long, una prestigiosa istituzione educativa nel Nord-Est indiano.
Pioniere nelle colline Khasi e Garo dello Stato di Meghalaya, così come nelle pianu-
ra dell’Assam e nel confinante Regno del Bhutan, don Porcu è stato un instancabile
missionario di frontiera in varie parti della regione nota come “le sette sorelle”.
Don Porcu è stato un pioniere anche della formazione professionale nell’Assam e il
30 maggio scorso era presente all’inaugurazione di un nuovo ampio centro di produ-
zione elettronica sorto presso la scuola Tecnico-Professionale Don Bosco di Mali-
gaon, fondata dal missionario italiano nel 1968.
In tutti questi anni l’opera ha offerto educazione tecnica e competenze per il lavo-
ro alla gioventù rurale, ai ragazzi poveri ed emarginati e che avevano abbandonato gli studi, provenienti sia
dall’Assam, sia dagli stati confinanti, e solo negli ultimi tre anni ha formato circa 3.000 giovani, dei quali l’80%
è entrata con successo nel mondo del lavoro.
[ANS 24 giugno 2016]

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FATE TANTI PIANI E PROGRAMMI, MA NON TOGLIETE FUORI GESÙ CRISTO!
L ’umanità ha tanto bisogno del Vangelo, fonte di gioia, di speranza e
di pace. Ha priorità la missione evangelizzatrice, perché l’attività
missionaria è ancora oggi la massima sfida per la Chiesa. E “come vorrei
trovare – anche per voi – le parole per incoraggiare una stagione evangeliz-
zatrice più fervorosa, gioiosa, generosa, audace, piena d’amore fino in
fondo e di vita contagiosa!” (Evangelii Gaudium, 261).
L’annuncio del Vangelo è la prima e costante preoccupazione della Chiesa,
è il suo impegno essenziale, la sua sfida maggiore, e la fonte del suo rin-
novamento. Il Beato Paolo VI aggiungeva: “e la sua vocazione”. Infatti,
dalla missione evangelizzatrice, dalla sua intensità ed efficacia deriva an-
che il vero rinnovamento della Chiesa, delle sue strutture e della sua atti-
vità pastorale. Senza l’inquietudine e l’ansia della evangelizzazione non
è possibile sviluppare una pastorale credibile ed efficace, che unisca
annuncio e promozione umana. “L’attività missionaria è il paradigma di
tutta l’opera della Chiesa” (EG, 15).
A voi … spetta un compito impegnativo e privilegiato: il vostro sguardo e il vostro interesse si allargano agli
ampi e universali orizzonti dell’umanità, alle sue frontiere geografiche e soprattutto umane … Per favore, sta-
te attenti a non cadere nella tentazione di diventare una ONG, un ufficio di distribuzione di sussidi ordinari
e straordinari. I soldi sono di aiuto - lo sappiamo! - ma possono diventare anche la rovina della Missione. Il fun-
zionalismo, quando si mette al centro oppure occupa uno spazio grande, quasi come se fosse la cosa più impor-
tante, vi porterà alla rovina; perché il primo modo di morire è quello di dare per scontate le “sorgenti”, cioè
Chi muove la Missione. Per favore, con tanti piani e programmi non togliete fuori Gesù Cristo dall’Opera Mis-
sionaria, che è opera sua. Una Chiesa che si riduca all’efficientismo degli apparati di partito è già morta, an-
che se le strutture e i programmi a favore dei chierici e dei laici “auto-occupati” dovessero durare ancora per
secoli.
Non è possibile una vera evangelizzazione se non nell’energia santificatrice dello Spirito Santo, il solo capace
di rinnovare, scuotere, dare impulso alla Chiesa in un’audace uscita fuori di sé per evangelizzare tutti i popoli
(EG, n. 261).
La Vergine Maria, stella dell’Evangelizzazione, ci ottenga sempre la passione per il Regno di Dio, perché la
gioia del Vangelo giunga sino ai confini della terra e nessuna periferia sia priva della sua luce.
Vi benedico tutti con affetto. E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me.
[Estratto dal discorso di Papa Francesco ai partecipanti all'Assemblea Generale delle Pontificie Opere Missionarie
del 5 giugno 2016. Lo riportiamo qui perché sottolinea importanti punti che toccano anche l’animazione missionaria
salesiana.]
Testimonianza di santità missionaria salesiana
Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi
Ricordiamo il Venerabile Simone Srugi (1877-1943), coadiutore salesiano, sulla cui tomba sta
scritto: “Concittadino di Cristo, Lo vide ovunque. A tutti e in tutto donandosi per ricopiarlo in sé,
mite e umile figura di buon samaritano”. Nel suo quaderno leggiamo: “Le opere del religioso, per
piccole e semplici che siano, sono preziose e accette a Dio quando sono fatte per piacere a lui!”.
E ancora: “Amare Dio vuol dire non dargli il minimo dispiacere né con i pensieri, né con le parole,
né con i fatti, ma amare molto questo mio Dio che mi ha amato tanto”.
Intenzione Missionaria Salesiana
Perché le nostre scuole e università in America Latina e Caraibi diventino
sempre più la piattaforma di irradiazione del Vangelo.
L’enorme popolazione scolare e universitaria dei nostri centri salesiani in America Lati-
na e Caraibi sono un’opportunità unica per facilitare l’incontro di ogni giovane con la
persona del Signore Gesù risorto. Abbiamo bisogno di chiedere allo Spirito Santo che
assista e illumini le nostre comunità di consacrati perché, come nuclei animatori del
servizio educativo – pastorale, sappiano trovare e consolidare le vie e le strategie più
adeguate e feconde per l’effettivo annuncio di Gesù Cristo ai nostri giovani, nelle no-
stre scuole e università.