Cagliero11-febbraio2013-ITA


Cagliero11-febbraio2013-ITA

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Nome società
Titolo n otiziario
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Dicastero per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
C arissimi Salesiani ed
amici della missione
salesiana,
Carissimi confratelli ed amici
delle missioni salesiane!
Come negli ultimi 4 anni, an-
che questo mese vi arriva il
50° numero del “Cagliero11”.
Un grande grazie va a molti
amici, a tutti coloro che han-
no contribuito e contribuisco-
no in particolare alla sua pro-
duzione: missionari che condividono, editore che è
paziente e costante, maestro di lay
out che è molto preciso e sopratutto
ai molti traduttori nelle seguenti lin-
gue: italiano, spagnolo, inglese,
francese, portoghese, polacco, cine-
se, coreano, croato, giapponese,
vietnamita, olandese, ceco, slovac-
co.
Dopo quattro anni di vita del
Cagliero11 possiamo riconoscere
molti frutti. Grazie alla sua sempli-
cità, regolarità e viva esperienza
missionaria, è accolto da Salesiani e
vari membri della Famiglia Salesiana
in ben 13 lingue. Sta diventando una
parte della vita quotidiana nelle comunità salesia-
ne: affisso sul frigorifero nel refettorio della Comu-
nità, usato per l‟animazione dei Vespri in molte Co-
munità e case di formazione; alcune esperienze so-
no riprese dal Bollettino Salesiano, dal Notiziario
Ispettoriale o semplicemente viene inviato mensil-
mente dal Delegato Ispettoriale per l‟Animazione
Missionaria o dal Segretario Ispettoriale a tutte le
Comunità. Per alcuni salesiani é il primo passo nella
scoperta della vocazione missionaria.
Il cerchio virtuoso della Gioventù missionaria è
vivo ancora oggi. Giovani missionari condividono
con cuore aperto e onestà la loro esperienza di vi-
ta. La conoscenza della bellezza della vita missio-
naria sveglia la coscienza missionaria di alcuni gio-
vani e salesiani. La narrazione genera un'altra storia
missionaria viva.
La principale sfida del “Cagliero11” è ancora vali-
da. Non abbiamo ancora raggiunto tutte le Comuni-
tà locali, come sognavamo quattro
anni fa nel primo numero: “Con il
Cagliero 11 vogliamo raggiungere
tutte le comunità salesiane del mon-
do, per ricordarci almeno una volta
al mese di pregare per tutti i missio-
nari ad gentes; nello stesso tempo
ricordarli, e ricordarci che tutti noi
siamo chiamati ad essere „missionari
dei giovani” (Gennaio 2009).
Come puoi aiutarci oggi? Anzitutto
nella distribuzione del Cagliero11:
inviandoci un nuovo indirizzo o una
personale esperienza missionaria,
stampando il Cagliero11 nella tua
Comunità locale o creando un link nel vostro sito
web o su Facebook.
Però il miglior aiuto è farlo usare nella preghiera
comunitaria!
D. Václav Klement, SDB
Consigliere per le Missioni
25 febbraio 2013
Un particolare ricordo nella preghiera per tutti i salesiani
missionari in occasione della festa dei Santi Luigi Versiglia
e Callisto Caravario, protomartiri Salesiani
vimeo: https://vimeo.com/57513662
http://www.missionidonbosco.tv/video/1353/gms-2013-interview-to-father-g

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Anche se possiamo fare poco … lo Spirito agisce
L a mia vocazione missionaria è nata molti anni fa. Quando avevo 13 anni pensavo alla mia vocazione. Nel frattempo mol-
te cose erano cambiate e ripensate, il sogno però era rimasto e, mi ricordo che parlando con il mio Ispettore alla vigilia
della mia prima professione, ho espresso il mio desiderio missionario. Circa quindici anni dopo ne ho di nuovo parlato
con l‟Ispettore. Lui mi ha chiesto di aspettare, e di svolgere - nel frattempo - il servizio di direttore della comunità e di parro-
co. Due anni fa, sono stato inviato ad Azerbaigian.
Il Corso per Nuovi Missionari a Roma e Torino mi ha aiutato a concludere le mie esperienze precedenti, di pregare, di appren-
dere le cose utili prima di partire per le missioni, di respirare un aria di spiritualità salesiana missionaria, di incontrare missio-
nari e, soprattutto, di dialogare con il Consigliere per le missioni. Ho potuto conoscere anche altri nuovi missionari e insieme
abbiamo fatto il pellegrinaggio sui luoghi connessi con il grande missionario San Paolo a Roma e sui luoghi salesiani. Ritengo
l‟invito di scrivere regolarmente il diario spirituale come un dono prezioso del Corso.
Qui in Azerbaigian ho trovato varie sfide: una nuova cultura, una nuova situazione religiosa, nuove lingue. La presenza della
Chiesa Cattolica è molto limitata. Dopo l‟esecuzione dell‟ultimo sacerdote cattolico negli anni trenta sotto il regime comuni-
sta, fino al 1997 tutto il Paese era rimasto senza una chiesa e senza un sacerdote cattolico. La presenza della Chiesa Cattolica
è tollerata per il servizio agli stranieri e alla gente locale con radici straniere.
La popolazione si ritiene musulmana e l‟apostolato non è permesso. Soltanto
chi viene in chiesa può sentire qualcosa del cristianesimo. Le lingue liturgiche
sono il russo e l‟inglese. La lingua locale è totalmente diversa. Lo stesso vale
per la cultura, connessa con la religione musulmana. Quasi tutti credono in Dio,
ma della loro fede non sanno praticamente nulla.
Dal 2000 vive una comunità salesiana nella capitale Baku, città di circa tre mi-
lioni di abitanti. In chiesa vengono regolarmente circa 200 stranieri e 100 catto-
lici locali. Spesso viene qualcuno che si interessa del cristianesimo o chiede un
aiuto. I giovani cattolici sono pochi.
Come ci è stato ricordato durante il Corso per Nuovi Missionari, ci vorranno
anni affinché io mi inserisca bene in questa cultura. Ma la cosa più importante
è ricordarci che è lo Spirito Santo che agisce nei cuori. E questo fatto mi riempie ogni giorno di gioia e di speranza nonostante
il poco che possiamo fare qui.
Vorrei ricordare ai giovani salesiani che stando pensando alla vita missionaria che la vocazione missionaria è un grande dono di
Dio. Se dopo un discernimento accompagnato si scopre questo dono, il dire di sì può riempire tutta la vita, come Gesù ha riem-
pito la vita di Maria, come i giovani hanno riempito il cuore di Don Bosco.
D. Vladimir Baxa
Slovacco, missionario in Azerbaigian
Ispettoria - Paese
CIN
Servizi cinesi
FIS
Pakistan
ITM
Indonesia, Timor Leste
INC
Bangladesh
INC
Nepal
LKC
Sri Lanka
SLK Prefettura apostolica
Azerbaigian
SI CERCANO MISSIONARI PER L’ASIA
Lingue necessarie
Caratteristiche dell'ambientee qualità richieste per i missionari
Inglese, Cinese,
Cantonese
inglese, Urdu
Per aiutare l‟Ispettoria con giovani confratelli (Macau, HK, Taiwan) -
Bisogno di coadiutori, bisogno di robuste vocazioni salesiane.
Pochissimi SDB, ambiente musulmano non facile, educazione tecnica
bisogno di robuste vocazioni salesiane, coadiutori; formatori
inglese, indonesiano
portoghese, tetum
inglese, bengali
inglese, nepali
inglese, singalese,
Tamil
Bisogno di confratelli maturi (oltre 50 anni detà) come formatori, guide
spirituali, confessori, esperti di scuola tecnica
Nuova missione (inizio 2009), due presenze, aspirantato/prenoviziato,
scuola, parrocchia rurale nelle zone tribali, pochi Salesiani
Giovane missione (inizio 2000), tre presenze, opere sociali educative,
religione hindu, bisogno dei missionari fuori della Regione Asia Sud
Paese segnato dalla guerra civile, bisogno dei missionari provenienti dal
di fuori della Regione Asia Sud, specialmente coadiutori
russo, inglese,
azero
Appena 600 cattolici locali e 3000 migranti, Islam moderato; richiesta di
internazionalizzare le comunità (confratelli non-Slovacchi)
Intenzione Missionaria Salesiana
REGIONE AFRICA - Repubblica Democratica del Congo
Per i giovani che percorrono con i Salesiani in Africa cammini di educazio-
ne alla fede, particolarmente nella catechesi: perché, accogliendo il Van-
gelo della Riconciliazione, siano artefici di una società e di una Chiesa ri-
conciliata e riconciliatrice.
Davanti ad un’enorme diversità culturale ed etnica vissuta nei contesti dove viviamo e lavoriamo in Africa,
la tentazione della divisione e dei conflitti è a volte molto forte, specialmente da parte dei giovani.
L’offerta paziente del cammino evangelico del perdono offre loro una strada ardua, però che allo stesso
tempo diventa cammino sicuro di vero sviluppo. I giovani africani ci sorprendono spesso per la loro creativa
capacità di tentare vie nuove di dialogo e di pace.