Cagliero 11 settembre 2015 - ITA


Cagliero 11 settembre 2015 - ITA

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Nome società
Titolo n otiziario
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
La sinergia tra Pastorale Giovanile
e Animazione Missionaria
In questo tempo siamo chiamati ad approfondire il cammino del
CG27: mistici, profeti e servi. In sintonia con le linee degli ultimi Ca-
pitoli Generali, e in collaborazione con i Consiglieri Regionali, vogliamo raf-
forzare la sinergia tra Pastorale Giovanile e Animazione Missionaria, in particolare nel campo del
volontariato missionario.
All’interno dei rispettivi programmi degli incontri regionali di PG e AM, andremo a vivere insieme
un momento di preghiera personale e comunitaria, e un’intera giornata da dedicare
alla lettura dell’esperienza di collaborazione nelle Ispettorie,
all’ascolto delle esperienze in atto,
all’elaborazione condivisa di alcune linee di collaborazione per il futuro.
Cogliamo, inoltre, l’occasione per condividere di nuovo con voi le date e i luoghi dei prossimi in-
contri regionali:
per la Regione Africa e Madagascar:
16-19 Settembre, Addis Abeba, Etiopia
per le Regioni Interamerica e Cono Sud: 17–20 ottobre 2015, Cumbaya, Ecuador
per la Regione Asia Sud:
2-5 novembre 2015, Bangaluru, India
per la Regione Asia Est – Oceania:
10-13 novembre 2015, Seoul, Corea del Sud
per la Regione Mediterranea:
2-5 febbraio 2016, Santiago de Compostela (Spagna)
per la Regione Europa Centro-Nord:
9-12 febbraio 2016, Roma
Gli incontri regionali sono un momento particolare della nostra vita che vogliamo affidare
all’azione dello Spirito Santo, con la speranza che ci conduca a trovare i cammini che ci portano
alla missione col cuore pieno della gioia che ci viene dal Signore.
Dio ci benedica!
D. Guillermo Basañes, SDB
Consigliere per le Missioni
D. Fabio Attard, SDB
Consigliere per la Pastorale Giovanile
Testimonianza di santità missionaria salesiana
Don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale per le Cause dei Santi
In una lettera al Rettor Maggiore don Pietro Ricaldone, del 1938, il Servo di Dio Don Francesco
Convertini (1898-1976), missionario in India, così parla della sua opera di evangelizzatore: “Ho
annunziato loro Gesù. Gesù salvatore. Gesù misericordioso. Ho detto loro della croce, ho fatto
vedere un’immagine di Gesù Crocifisso. La mia voce si alterava, essi piangevano. Quanta gioia,
quanta commozione nel mio cuore”.

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Il mio Paese ha bisogno di missionari, ma ho imparato che la missione non ha confini!
Ci sono due elementi nel mio desiderio di essere missionario. Il primo è che penso che
la mia vocazione missionaria sia stata costituita nel mio cuore e nella mia mente mol-
to prima di essere cosciente. Mia madre appartiene alla Legione di Maria, e mi ricor-
do che prima di imparare il catechismo, lei mi ha portato a dare cibo agli affamati, conforto
e speranza agli ammalati. A poco a poco ho cominciato a capire che questo significava essere
cristiano, uscire di casa, andare incontro, condividere con gli altri, anche il poco che aveva-
mo.
Il secondo è che durante la mia infanzia e la mia giovinezza ho avuto la grazia di conoscere
molti missionari che con la loro vita hanno segnato profondamente la mia vita, fino al punto
di voler imitarli. Spagnoli, italiani, polacchi, irlandesi, egiziani, colombiani, argentini, ...
idraulici, insegnanti, cuochi, psicologi, meccanici, infermieri, musicisti. Ma soprattutto, era-
no uomini e donne che amano Gesù e gli altri, e che hanno lasciato tutto per servire. Hanno
lasciato la loro patria e sono venuti ad aiutare, a vivere con noi, a piangere e ridere, cantare
e pregare, a camminare e crescere. Hanno condiviso con noi la loro e una grande notizia, la notizia di Gesù. Attraverso
di loro ho avuto la mia vocazione missionaria: voglio imitare le loro vite, le loro buo-
ne opere, il loro sacrificio, la dedizione e la perseveranza. Voglio sempre amare co-
me essi hanno amato.
L'Africa è una terra misteriosa dove il dolore e la tristezza sono sempre alle
nostre porte. Molti giovani sono stati spinti a una vita di sopravvivenza, malattia,
ingiustizia, pericolo, morte. In mezzo a questa realtà la mia gioia più grande è stata
quella di scoprire l’azione amorevole e misericordiosa di Dio e mi rendo conto che
più cerco di evangelizzare, e più sono io ad essere evangelizzato.
Certo molti pensano: “Il Venezuela ha anche bisogno di missionari, perché
andare in Africa?” Questa è una domanda difficile. Sicuramente il Venezuela, paese
che amo, ha bisogno di missionari; ma poco a poco ho imparato che la vita è la nostra missione e che la missione non ha
confini. Che la nostra vita si basa sulla chiamata di Cristo che ci invia. Quanta gioia sperimento nel servire la mia gente,
ma sento che il Signore mi chiede di andare fino all'ultimo angolo del mondo, affinché coloro che non lo conoscono an-
cora possano incontrarLo.
Ai salesiani che vogliamo essere missionari, in particolare quelli del Sud America, voglio dire: siamo attenti alla
chiamata missionaria ad gentes del Signore e lasciamoci condurre dal suo Spirito! Non dimentichiamo che il nostro pa-
dre Don Bosco ha sognato sempre di essere un missionario. Tu puoi realizzare il sogno di Don Bosco, ricorda che ci sono
molti che ti attendono!
D. Ubaldino Andrade
venezuelano, missionario in Sierra Leone
CORSO PER NUOVI MISSIONARI DELLA 146° SPEDIZIONE MISSIONARIA
Il Corso di Orientamento per i 23 nuovi missionari della 146° Spedizione Missionaria Salesiana ha avuto inizio lo scorso 2 settem-
bre. L’atto conclusivo del corso, e il suo momento culminante, si avrà invece domenica 27 settembre, con la consegna della cro-
ce missionaria da parte del Vicario del Rettore Maggiore, Don Francesco Cereda, nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco.
Il corso è pensato come sostegno per la preparazione immediata dei nuovi missionari prima della loro partenza, per fornire loro
strumenti adeguati per entrare in una nuova cultura, far parte di un nuovo popolo ed assumere atteggiamenti personali d’aper-
tura, rispetto e fiducia verso l’altro, così da rappresentare una presenza gradita, efficace, umile e discreta.
Seguendo una modalità già ben rodata negli anni, il corso si sviluppa in due fasi: la prima a Roma, presso la Casa Generalizia, e
la seconda sui luoghi salesiani. Il corso si compone di 3 nuclei – antropologico-culturale, missiologico e salesiano – ed è inteso
principalmente come un’esperienza formativa (favorire valori e atteggiamenti corretti per un missionario) e non informativa
(acquisizione di nuove conoscenze o idee); esso vuole essere un aiuto al nuovo missionario nel verificare, approfondire e, a vol-
te, scoprire le ragioni profonde del suo andare in missione; grande importanza è data, quindi, alla riflessione e alla preghiera
personali, alla condivisione delle esperienze ed all’ascolto delle testimonianze.
Accompagniamo i nostri 23 nuovi missionari della 146° spedizione missionaria con le nostre preghiere!
Intenzione Missionaria Salesiana
Per la 146° spedizione missionaria salesiana
Perché la 146° spedizione missionaria salesiana promuova lo spirito
missionario e l’entusiasmo vocazionale in tutta la Società Salesiana.
Nella storia della nostra Società le spedizioni missionarie ad gentes e ad exteros hanno sem-
pre suscitato nei salesiani e giovani la gioia dell’evangelizzazione e l’entusiasmo per la voca-
zione salesiana. Mentre preghiamo perché i missionari salesiani siano coerenti testimoni della
fede che annunciano, chiediamo al Signore che questa espressione concreta dello spirito mis-
sionario di Don Bosco susciti l’ardore apostolico nei salesiani e nuove vocazioni salesiane.