Cagliero11_2022_04_it


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CAGLIERO 11~A
Bollettino di Animazione
Missionaria Salesiana ' Pubblicazione del Settore per le Missioni Salesiane per le Comunità SDB e gli amici delle missioni Salesiane
La Cucina come Porta
H
verso le Culture e i Popoli
Cari amici,
Dal cuore dell'Africa da dove vi
saluto, mi preparo a cantare con
voi queste parole che esprimono
la gioia della Risurrezione: Egli è
vivol È davvero tornato in vita'
Attraverso questo grido di vittoria,
è l'evento pasquale che illumina la
nostra fede e ravviva la nostra
speranza in mezzo a contesti
segnati dalla malattia e dalla
sofferenza.
In tutto il mondo, donne e uomini
pieni di umanità sono, ciascuno a
proprio modo, segni dt questa
speranza. Si prendono cura l'uno
dell'altro senza discriminazioni.
Questo è un messaggio forte per 11
nostro tempo. A questa apertura
di solidarietà, il Risorto ci invita:
«Andate, dunque, a tutte le genti»
(Cf. Mt 28, 19)
Don Privat-Ignace Fouda
Bieme, SDB, Coordinatore
Regionale per l’Animazione
Missionaria Africa-Madagascar
NOTA BENE: Il Settore per le
Missioni sta preparando il
"BoscoFood" mettendo a dis-
posizione ogni settimana la ricetta
di un piatto tipico di un paese
dove sono presenti i salesiani.
Ogni comunità è invitata a
prepararlo e ad aiutare i suoi
membri ad allargare i propri
orizzonti culturali.
La parola "cucina" è comunemente definita come uno stile o un metodo di
cucinare caratteristico di un particolare paese, regione o gruppo. È uno stile di
cucinare o di preparare il cibo usando ingredienti distintivi e tecniche associate
alle tradizioni e ai costumi per creare piatti unici di una cultura specifica o di
una particolare regione geografica. La cucina tradizionale riflette la storia, lo
stile di vita, i valori e le credenze uniche di un popolo. Essa viene tramandata
da una generazione all'altra come espressione dell'identità culturale.
Ognuno di noi nasce in una cultura. Quindi, cresciamo mangiando la cucina
delle nostre culture. Perciò, la nostra cucina locale diventa parte di ciò che
ognuno di noi è. Infatti, continuare a preparare il cibo della propria cultura è
un'espressione di affermazione della propria etnia. Diventa anche il 'cibo di
conforto' che cerchiamo per affrontare la nostalgia di casa o nei momenti di
frustrazione e stress. Così, un modo di apprezzare il nostro patrimonio è
abbracciare il cibo della nostra cultura.
La cultura è il modo di vivere, pensare e relazionarsi di un gruppo di persone.
Poiché le persone si evolvono, le culture si sviluppano ed evolvono
continuamente. Allo stesso modo, le cucine si evolvono continuamente, e
nuove cucine sono create dall'innovazione e dall'interazione culturale. Molti
migranti preparano i loro piatti tradizionali nel loro nuovo paese. Quando i
migranti aprono dei ristoranti, adattano anche la loro cucina tradizionale per
soddisfare una gamma più ampia di clienti con gusti e preferenze di sapori
diversi. Queste alterazioni creano nuovi sapori che conservano ancora il
significato culturale del piatto.
Man mano che il mondo diventa più globalizzato, le cucine di diverse culture
diventano facilmente disponibili. Questo offre a tutti una grande possibilità di
diventare più informati sulle altre culture provando la loro cucina. Questo
dovrebbe portarci a capire che ogni piatto ha un posto speciale nella cultura a
cui appartiene ed è speciale per chi lo prepara. E in effetti, il cibo non serve
solo come nutrimento. È una porta verso una cultura, e dovrebbe essere
apprezzato come tale.
Don Alfred Maravilla, SDB
Consigliere per le Missioni
PER LA RIFLESSIONE
E LA CONDIVISIONE
Sono disposto a
provare cucine di
altre culture?
Come posso
aiutare la mia
comunità ad aprirsi
ad altre culture?

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ESSERE VICINO
i.i
Al MALATI IN TOGO
Don Cyrille, alcune presenze salesiane in Togo sono impegnate
nell'assistenza sanitaria. Chi sono coloro che cercano assistenza presso la
vostra clinica?
Il dispensario "Maria Auxiliadora", inaugurato 1'11 febbraio 2000, è
un'opera sociale salesiana in risposta ai bisogni sanitari degli abitanti del
distretto di Akodessewa nella capitale Lomé. Questo distretto, per la sua
vicinanza al porto, accoglie molti altri cittadini dei paesi limitrofi (Burkina
Faso, Niger, Mali, ecc.). Il nostro dispensario registra una media di 1.500
casi di malattia al mese. È il primo centro medico di beneficenza del
distretto. Le persone che frequentano il nostro dispensario sono
principalmente gli abitanti del nostro quartiere, alcuni parrocchiani, allievi
del nostro Centro Professionale, confratelli e molte famiglie di cittadini
stranieri. Le attività del dispensario ruotano attorno alle cure primarie per
le malattie comuni (malaria, malnutrizione, anemia, infezioni respiratorie,
parassitosi, ecc.), al follow-up di pazienti con determinate condizioni
croniche (diabete mellito, ipertensione arteriosa, anemia falciforme, ecc,),
sostegno agli anziani, ai casi sociali e agli orfarn per l'AIDS.
Come garantite il funzionamento personale e finanziario della clinica?
Attualmente, le risorse umane del dispensario comprendono
un'infermiera statale di nazionalità italiana, un'infermiera ausiliaria locale,
un'infermiera locale, due guardiani e alcuni tirocinanti volontari togolesi,
francesi e italiani. Il finanziamento delle attività del dispensario proviene
principalmente dal recupero delle spese di consulenza e soprattutto dalle
donazioni di benefattori italiani, tedeschi e spagnoli. I Salesiani di Don
Bosco accompagnano il personale e spesso aiutano alcuni ammalati.
Quando viene pronunciata la parola "missione", cosa significa per te?
La parola missione mi rimanda direttamente a Gesù Buon Pastore, ardente
di amore per la salvezza de gli uomirn, alla disponibilità, all'espressione di
una carità pastorale attiva, al dono di sé, alla solidarietà, al desiderio di
diventare, soprattutto per i giovani di tutto il mondo che non conoscono
Gesù, segno dell'amore del Padre e testimonianza della Buona Novella.
Don Cyrille Agbomadi, SDB
Sa lesiano di Don Bosco dal 2008, o riginario del
Togo, attualme nte incaricato de lla comunità
salesiana dt San Domenico Savio di Akodessewa,
parroco di San Benedetto di Ako dessew a e
Consigliere Ispettoriale. Cappellano del
dispensario Maria Auxiliadora.
I nostri confratelli salesiani sono tra coloro che in questo momento stanno
rischiando la vita e hanno bisogno della nostra • - • - . e del nostro....&a...l......
I salesiani della 'I.lii.,,~~ • Maria Ausiliatrice ( · ) del rito bizantino sono 26
e si trovano in diverse grandi città: Kyiv, Lviv e Dnipro. Tra loro, c'è un giovane
tirocinante in Italia, a Castello di Godego, e un novizio in Slovacchia, a Poprad.
L'lspettoria polacca di
. ( ) ha 14 confratelli del rito romano in cinque
case in Ucraina a Odessa, Korostyshiv, Peremyshlany e Bibrka.
Per i nostri fratelli e sorelle
in Ucraina
Per coloro che muoiono e soffrono nella guerra in
Ucraina. Affinché i cuori dei responsabili di questo
conflitto siano toccati dall’amore di Cristo.
“Chiediamo con insistenza al Signore che quella terra possa
veder fiorire la fraternità e superare le divisioni.
[Preghiera di papa Francesco]