Cagliero 11 Marzo 2010 ita


Cagliero 11 Marzo 2010 ita

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Titolo notiziario
Nome società
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
LE FRONTIERE MISSIONARIE INIZIANO DAL CUORE MISSIONARIO
C arissimi missionari, confratelli
salesiani, amici delle missioni sa-
lesiane!
Vi saluto da Manila – Filippine, dove
sto svolgendo, a nome del Rettor Maggio-
re, la visita straordinaria fino alla fine
d’Aprile. Nel tempo quaresimale condivi-
do una semplice riflessione. In queste
settimane siamo invitati a fissare il nostro
sguardo sulla Croce di Gesù, a preparare
la Pasqua del Signore. Egli, attraverso la
Croce ha salvato tutti gli uomini di tutti i
tempi. È anche in questa luce che ricor-
diamo con la preghiera ed il digiuno i
missionari martiri il 24 di questo mese.
Dialogando con i confratelli, spesso
ricevo la domanda: “Dove si trova la più
recente frontiera delle missioni salesia-
ne?” È sottointeso, che uno vuol sentire
d’un Paese, luogo dove siamo arrivati
nell’ultimo tempo. Ovviamente ci sono
moltissime nuove frontiere dove ci a-
spettano i giovani che non hanno mai
incontrato Cristo e ci chiedono “Signore,
vogliamo vedere Gesù”. Ci sono tanti
Paesi, regioni o ambienti che aspettano i
Salesiani con il cuore missionario. Io so-
no fortemente convinto che le nuove
frontiere missionarie però cominciano
dal nostro cuore, pienamente aperto a
Gesù, che lo cerca e vuole portarlo a
tutti. Queste sono le più importanti nuo-
ve frontiere delle nostre missioni, a pre-
scindere da dove ci troviamo. Lasciamo il
nostro cuore sempre aperto all’invito di
Gesù: “Andate fino agli ultimi confini
della terra” anche se questo, in certi casi,
potrebbe comportare sofferenze o il
sacrificio della propria vita!
Don Václav Klement, SDB
Consigliere per le Missioni
a“pLpaarmtiieanveitaavoi”
24 marzo
GIORNATA DEI
MISSIONARI MARTIRI
Ispettoria - Paese
ATE – Ciad
SI CERCANO MISSIONARI PER L’AFRICA
Lingue necessarie
Francese
Caratteristiche dell'ambiente
e qualità richieste per i missionari
pochi SDB, ambiente multi-religioso, islamico
ATE – Guinea Equatoriale
Francese
pochi SDB, ambiente multi-religioso, islamico
MDG – Madagascar
Francese, Malagascio pochi SDB, prima evangelizazzione-Bemaneveky
FRA – Marocco
AFE – Sudan
IRL – Tunisia
AGL – Uganda
Francese, Arabo
Inglese, Arabo
Francese, Arabo
Inglese
ambiente musulmano, opere educative (CFP), missione
come testimonianza di vita, proclamazione diretta impos-
sibile
pochi SDB nella Delegazione, sud - animisti, prima evan-
gelizzazione, nord - musulmano
ambiente musulmano, preside di scuola, missione come
testimonianza di vita
pochi SDB, comunità deboli

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UNA LETTERA DAL MALAWI
S aluti dal Malawi nella parte sud-orientale del continente africano.
Il Malawi è un Paese piccolo e povero, ma molto tranquillo.
Abbiamo due comunità salesiane in questo Paese. La nostra comunità ha un
centro di formazione professionale, un centro giovanile ed una parrocchia
alla periferia di Lilongwe, la capitale.
La nostra comunità è una comunità felice. Credo che questa felicità all'inter-
no della nostra comunità offra una buona testimonianza al popolo e ai giova-
ni che incontriamo ogni giorno. Di fatti ogni giorno più di 500 giovani vengo-
no a studiare, lavorare, prega-
re e giocare nel Campus di Don
Bosco.
Io sono il direttore della comu-
nità, incaricato degli aspiranti,
e anche promotore vocaziona-
le. Mi prendo cura anche di
una piccola comunità cattolica
coreana. Recentemente abbia-
mo iniziato un settimanale per
studiare la Bibbia in coreano.
Il mio lavoro quotidiano è quello di incontrare i miei confratelli, aspiranti,
volontari, giovani, insegnanti e molti altri che vengono con esigenze diverse.
Inoltre ci sono anche le esigenze della nostra Ispettoria salesiana e della
Chiesa locale cui bisogna attendere. Ma per me lo sforzo continuo per impa-
rare e avere una migliore padronanza della lingua locale è un altro compito
molto importante.
Tuttavia, come missionario, il cercare di sviluppare un rapporto più forte e
profondo con Gesù Cristo ha il primato nella mia vita perché senza di Lui non
sono nulla. Gesù è la fonte della mia forza per essere un buon missionario!
Recentemente ho appreso con grande tristezza della morte di un amico, D.
John Lee, un salesiano coreano missionario in Sudan. La sua morte mi ricor-
da, e tutti noi, ad essere sempre pronti a soffrire per il Regno di Dio.
Don Alexander Dae Shik Kim, SDB
Coreano, missionario in Malawi
GIORNATA DEI
MISSIONARI
MARTIRI
CHE COS'E'?
La giornata dei missionari martiri è cele-
brata ogni anno il 24 marzo (l’anniversario
dell’uccisione di Mons. Oscar Romero,
arcivescovo di San Salvador) per ricordare
e pregare per i missionari uccisi. Nel 2009
30 sacerdoti ( 19 diocesani, 11 religiosi) 3
religiose, 2 seminaristi e 3 laici hanno dato
la loro vita per Cristo. [vedi: http://
www.fides.org/ita/martirologio/liste/]
PERCHE' UNA GIORNATA IN MEMORIA
DEI MISSIONARI MARTIRI?
L'amore per Cristo dei missionari marti-
ri ci interroga sulla coerenza delle nostre
scelte e ci stimola a vivere il Vangelo seria-
mente nell’ambiente in cui viviamo e ope-
riamo. Quest’anno il tema è La mia vita
appartiene a voi”. Vivere questa giornata
in preghiera e digiuno significa pregare Dio
affinché sostenga le missionarie, i missio-
nari e le comunità cristiane che vivono
ancora oggi discriminazione e persecuzio-
ni.
COME VIVERE LA GIORNATA
È una giornata di preghiera e digiuno con
delle azioni concrete proposte per sensibi-
lizzare i giovani e la comunità. Proponiamo
per la Famiglia Salesiana che le offerte
raccolte dal digiuno siano destinate per
Haiti.
Un sussidio in italiano è disponibile inte-
gralmente su questo sito:
http://www.mgm.operemissionarie.it/
vis_news.php?id_art=687.
Intenzione Missionaria Salesiana
La Famiglia Salesiana in Africa
Perché in Africa il Sistema Preventivo di Don Bosco possa essere strumento
di riconciliazione e di pace.
Alla luce del tema della 2° Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi
(2009) la Regione Africa – Madagascar si è proposta per questo sessennio di colti-
vare una maggiore sensibilità e rendere operativo il coinvolgimento della Famiglia
Salesiana nella riconciliazione, nella giustizia e nella pace. Il vissuto del Sistema
Preventivo nei nostri Oratori, Centri Giovanili, Scuole, Parrocchie, diventa un po-
tenziale di riconciliazione e di giustizia facendo dei nostri giovani africani strumenti
di pace in seno alla società.
Invia i tuoi suggerimenti e contributi a cagliero11@gmail.com