Cagliero 11 dicembre 2015 - ITA


Cagliero 11 dicembre 2015 - ITA

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Nome società
Titolo n otiziario
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
IL RETTOR MAGGIORE
ASPETTA LE DOMANDE PER ESSERE
MISSIONARI
R innovo in questo momento il mio invito a tutti
quelli che si sentono chiamati per la missio ad
gentes et ad vitam che accolgano la chiamata
e possiamo realizzare, al tempo opportuno, il discerni-
mento adeguato. Ho ricevuto lettere di confratelli, gen-
eralmente giovani, che mi dicevano che era loro desid-
erio essere missionari, ma che il loro superiore (a volte
il direttore, a volte l’ispettore) li dissuadeva o semplice-
mente glielo proibivano o non li autorizzavano.
Contemplando col cuore Don Bosco, credo di poter dire che nessuno dovrebbe porre impedimento
a queste chiamate vocazionali che fa il Signore, e le proprie difficoltà locali o delle Ispettorie non devo-
no entrare in questi desideri generosi. Non dimentichiamo mai, fratelli, che il Signore è molto più gener-
oso di quanto possiamo esserlo noi.
Aggiungo, finalmente, che credo siano maturi i tempi, e la necessità della missione lo consigli, per-
ché, in maniera coordinata e con conoscenza del Rettor Maggiore per mezzo del Consigliere Regionale e del
Consigliere per le Missioni, possiamo offrire l’aiuto di confratelli delle Ispettorie che hanno più vocazioni, in
maniera temporanea, per un tempo determinato, ad altri luoghi e Ispettorie della Congregazione.
Cari confratelli Ispettori, siate generosi! Don Bosco lo fu in modo eccezionale!
D. Ángel Fernández Artime SDB
ACG 421
“Sei pronto?”
L’anno del Bicentenario è già concluso. Forse ti sei dimenticato, caro (giovane) confratello, di fare a Don
Bosco il migliore dei regali: la tua disponibilità missionaria ad gentes, ad exteros, ad vitam! Chissà che le
prossime feste natalizie non siano una buona occasione perché finalmente tu scriva al Successore di Don
Bosco dicendogli: “Eccomi!”.
Prego per te! Prega per me!
“Quando, come frutto del discernimento, il candidato arriva alla conclusione di essere chiamato al servizio nel cam-
po missionario, invia una lettera al Rettor Maggiore in cui manifesta esplicitamente questo suo desiderio e si mette
alla disposizione della Congregazione. Ciò non toglie la possibilità di esprimere le sue preferenze o predisposizioni
concrete per un determinato territorio missionario; in modo particolare ciò vale per il Progetto Europa (…).
Concluso positivamente il discernimento e ottenuto il parere dell’Ispettore per rilasciare il confratello per le mis-
sioni, il Rettor Maggiore assegna al candidato una destinazione”.
[La Formazione Missionaria dei Salesiani di Don Bosco,Roma 2013]
D. Guillermo Basañes SDB
Consigliere per le Missioni
Cristo nostra pace
doni pace al nostro mondo
che soffre a causa della violenza!
BUON NATALE A TUTTI!

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CRITERI PER IL DISCERNIMENTO
DELLA VOCAZIONE SALESIANA MISSIONARIA AD GENTES, AD EXTEROS, AD VITAM
Criteri generali di discernimento vocazionale - per il confratello e per il
Direttore e il suo Consiglio
Tre aspetti indispensabili: (1) retta intenzione, (2) libera decisione,
(3) qualità necessarie.
Le qualità necessarie sono:
buona salute;
maturità umana; senso di responsabilità; capacità relazionali;
personalità robusta; equilibrio psicologico; perseveranza nelle dif-
ficoltà;
pazienza, comprensione, umiltà, capacità di apprezzare i valori
autentici di altre culture e religioni e di adattarsi al mutare delle
situazioni;
spirito soprannaturale, per non ridurre la missione a qualcosa di
meramente filantropica o attività sociale;
spirito di fede; radicamento in Cristo mediante una vita di preghiera personale e comunitaria, centrata
sull'Eucaristia, e regolare nella ricezione dei sacramenti;
vita salesiana vissuta con zelo missionario dimostrato dal suo ardore di far conoscere Gesù, soprattutto ai
giovani più poveri ed emarginati;
profondo amore per la Chiesa e la Congregazione;
spirito di sacrificio; generosità; contentezza delle condizioni in cui si trova;
fortezza nel sopportare la stanchezza e la sterilità nella propria fatica;
flessibilità e capacità di adattarsi e di amare la vita in una comunità interculturale;
capacità di imparare una nuova lingua;
capacità di vivere in comunità e lavorare in equipe con gli altri membri, i laici e i giovani;
comunione e obbedienza nella pastorale d’insieme guidata del proprio Vescovo.
Controindicazioni per la vocazione missionaria
Ricerca di avventura e semplice voglia di cambiare posto di lavoro;
Sollecitazione da parte di altri: genitori, confratelli, amici;
Evasione dai propri problemi relazionali, personali, vocazionali;
Incapacità di integrarsi nella vita ed apostolato della comunità. Se un tale confratello viene inviato nelle
missioni, viene esposto a un ambiente molto più impegnativo (a causa della lingua, cultura, ed altri fattori)
e peggiora la sua situazione anziché migliorare.
[La Formazione Missionaria dei Salesiani di Don Bosco, p 27-29]
Testimonianza di santità missionaria salesiana
Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi
Dal fronte militare il Servo di Dio Mons. Stefano Ferrando (1885-1978), missionario in India,
vescovo e fondatore delle Missionarie di Maria Ausiliatrice, così scrive al suo Ispettore:
“Mancano pochi minuti alla mezzanotte, a Natale! Ho vegliato; come si fa a dormire in questa
notte?... Fra poco nascerà Gesù, Egli che avrebbe potuto nascere in un palazzo su di un trono
ha preferito il presepio di Betlemme e perciò non disdegnerà neppure questa povera tenda.
Che dirò io al Bambino? Egli vedrà tutto e in mezzo alle infinite miserie troverà se non altro
un cuore sincero, desideroso di non abbandonarlo mai. Gli domanderò che mi dia le forze ne-
cessarie per vincere le ultime lotte e battaglie”.
Intenzione Missionaria Salesiana
Per il consolidamento della Pastorale Familiare nella Regione Mediterranea
Perché i Salesiani rafforzino la pastorale familiare in stretto collegamento
con la pastorale giovanile.
Oggi “la famiglia attraversa una crisi culturale profonda, come tutte le comunità e i legami
sociali. Nel caso della famiglia, la fragilità dei legami diventa particolarmente grave perché si
tratta della cellula fondamentale della società, del luogo dove si impara a convivere nella dif-
ferenza e ad appartenere ad altri e dove i genitori trasmettono la fede ai figli” (Evangelii Gau-
dium 66). La famiglia, cuore e culla di ogni vita, deve esser dentro alla nostra preghiera perché
sia sempre più all’interno delle nostre iniziative pastorali.