Salesiani 2016 %28it%29


Salesiani 2016 %28it%29

1 Pages 1-10

▲back to top

1.1 Page 1

▲back to top
1815 - 2015
SALESIANI
DON BOSCO

1.2 Page 2

▲back to top
EDITORIAL TEAM BICENTENARIO
Don Filiberto Gonzalez Plasencia sdb
Consigliere per la Comunicazione Sociale
Membri del Dicastero della CS
Sig Ephrem Santos sdb - coordinatore
TRADUTTORI
Sig.ra. Deborah Contratto (Italiano)
Sra. Claudia Baresi (Italiano)
Don lan Doulton sdb (Italiano)
Don Joaquin Egozcue sdb (Spagnolo)
Don Orlando Gonzalez sdb (Spagnolo)
Don Luis Lozano sdb (Spagnolo)
Don José R. Pacheco sdb (Spagnolo)
Don José L. Mena sdb (Spagnolo)
Don Placide Carava sdb (Francese)
Don José Antenor Velho sdb (Portoghese)
Sig. Zdzislaw Brnk sdb (Polacco)
SI RINGRAZIANO
Tutti gli autori di articoli e i fotografi:
Andrea Cherchi, i collaboratori di ANS
per la riscrittura, il personale
di CCS - Madrid e il personale
della Elledici - Torino.
IMPAGINAZIONE
Maison adv snc (Torino)
STAMPA
Micrograf, Mappano (TO), Italia
EGL. Belo Horizonte, Brazil
Poligrafia Salezjanska, Krakow, Polonia
SIGA (Salesian lnstitute of Graphic Arts), Chennai, India
Sociedad Salesiana Editoria! Don Bosco, La Paz, Bolivia
GRAFISUR, S.L. Madrid, Spagna
EDITRICE S08
Edizione extra commerciale
Direzione Generale Opere Don Bosco,
Via della Pisana 1111,
Casella Postale 18333,
00163 Roma-Bravetta, Italia
Per ulteriori Informazioni:
redazionerivistesdb@sdb.org
www.sdb.org
RMG · ROMA· VALDOCCO
8-9
AFRICA - MADAGASCAR
34- 35

1.3 Page 3

▲back to top
AMERICA CONO SUD ASIA SUD
60 · 61
108 - 109
INTERAMERICA
172 · 173
ASIA EST · OCEANIA
82 - 83
EUROPA CENTRO E NORD
134-135
MEDITERRANEA
198 -199

1.4 Page 4

▲back to top
-
CON DON BOSCO OGGI
<<ESPERTIDI UMANITÀ
E DELLO STILE DI VITA DI DIO>>
Miei cari amici e amiche
di tutto il mondo salesiano,.
rivolgendo il mio saluto a tutti, laici e consacra-
ti, Famiglia Salesiana e amici di Don Bosco, voglio
es primervi la mia personale soddisfazione per questa
rivista che abbiamo voluto realizzare a memoria di
tutti gli eventi celebrativi realizzati in tutto il mondo
salesiano in occasione del duecentesimo anniversa-
rio della nascita del nostro padre Don Bosco.
La testimonianza che, come Rettor Maggiore,
ho potuto constatare nei festeggiamenti di quest'an-
no nei cinque continenti, mi permette di affermare
che l'obiettivo che ci eravamo prefissati per questo
Bicentenario, è stato compiuto alla grande. C'è un
aspetto "esteriore", celebrativo, che si è sviluppato in
modo bellissimo, con centinaia e centinaia di eventi
in tutti i Paesi nei quali siamo presenti. Allo stesso
tempo resta quest'altra sfida, quella "interiore", per-
sonale, del modo di vivere profondo che, evidente-
mente, deve e sere verificato da og n uno di noi. Ho
comunque la certezza che questo è stato un anno
molto speciale nel nostro cammino come Famiglia
Salesiana e come Congregazione. Sono convinto che
il frutto del Bicentenario non resterà chiu o nel pas-
sato e si prolungherà in ognuno di noi, nelle nostre
vite e nelle Case salesiane di tutto il mondo.
Voglio fare riferimento, inoltre, ai messaggi che
Papa Francesco ci ha voluto lasciare in alcuni mo-
menti molto speciali e importanti. Uno è stato du-
rante l'incontro a Valdocco con tutta la Famiglia
Salesiana. Cosa posso dirvi? Che è stato un incontro
stupendo, di un padre che ama i suoi figli e le sue
figlie e in cui, inoltre, ha voluto incoraggiarci, stimo-
larci a essere, dawero, educatori ed educatrici nella
fede; a educare come abbiamo appreso da Don Bo-
sco, partendo dall'affetto, arrivando al cuore, propo-
nendo delle alte mete. Anche con la stimolante sfida
che queste sue parole esprimevano: «In tempi diffici-
li, in momenti d'emergenza e di crisi, voi siete capaci
di dare alla crisi ris poste d'emergenza e adeguate».
he sfida tanto bella e importante!
In ultimo luogo, Papa Francesco ci ha regala-
to una preziosissima lettera che ha come titolo lo
stes o che ho scelto per la strenna del Bicentenario:
«COME Don Bosco, CO i giovani, PER i giova-
ni», invitando tutta la Famiglia Salesiana nel mondo
a dare le stesse risposte che darebbe oggi Don Bo-
co. Risposte che hanno la loro base su qualcosa di
essenziale: accompagnare ogni giovane nel proprio
cammino di Fede, aiutarlo a crescere nell'umanità,
a scoprire Dio e il progetto di Vita che per lui è stato
sog n ato. E ris poste che includano anche l'educazio-
ne dei giovani nell'uso di tanti nuovi mezzi di comu-
nicazione ociale, invitandoli anche alla generosità in
opere di volontariato sociale cristiano.
Chiedo al Sig nore che questo Anno Bicentenario
della nascita di Don Bosco che è terminato, possa
continuare a dare frutti di vita in ognuno di noi, ulle
orme del nostro Padre.
Infine, voglio ancora esprimervi un sogno molto
grande e che sento con tutto il mio cuore, che già più
volt ho espre so pubblicament : vorrei eramente
che tutti noi, nella nostra amiglia alesiana, fossimo
«esperti di umanità e dello stile di vita di Dio». Che
con una profonda es perienza di vita che è la nostra
vocazione, possiamo donare tutto, come Don Bosco,
a favore dei ragazzi e delle ragazze. Con affetto,
DON ÀNGEL FERNÀNDEZ ARTIME, SDB
Rettor Maggiore
4

1.5 Page 5

▲back to top

1.6 Page 6

▲back to top
DON BOSCO E VIVO
<<LA SUA SANTITÀ
OLTRE IL TEMPO·
E LO SPAZIO>>
( C a r i amici e amiche,
il Bicentenario della nascita di Don Bo co è tato
per tutta la Famiglia Salesiana un dono, una sorpre-
sa, una grazia. Le fotografie e gli articoli che trovere-
te nella rivista lo testimoniano.
re anni di preparazione e approfondimento del-
la sua storia, pedagogia e spiritualità, ci hanno porta-
to a elebrare una vera fe ta, non tanto una festa per
Don Bo co, ma una festa "con Don Bosco", p rché
tutti siamo convinti che Don Bosco è vivo!
on è stata quindi la commemorazione di una
data, la rie ocazione di un passato glorioso, un empli-
ce ricordo, ma una "memoria feconda": un pre ente
che racchiude il seme di un futuro dinamico e vitale.
Il padre, il mae tro l'amico dei giovani è stato ce-
lebrato in ogni comunità opera, in ogni I pettoria
e Regione del mondo al iano; è stato ricono ciuto
dalle autorità civili ed ecclesiastiche, dai consacrati e
con aerate dai trenta gruppi della Famiglia ale iana,
dai g nitori e dai giovani di tutte le oper alesiane.
L'amore per Don Bosco nel uo Bicentenario si
è espresso nelle forme più belle, sorprendenti e di-
verse: gioco, sport, teatro, musica, pittura, scultura,
disegni, poe ia, romanzi, cinema, documentari, ma-
nufatti, filatelia, convegni, conferenze, pellegrinaggi,
preghiera, liturgia, ritiri ed esercizi spirituali, apps...
e tanti abbracci e baci spontanei pieni di gratitudine
e affetto da parte dei giovani e dei ragazzi alle ue
fig u r , pecialm nte a quella che i trova nel cortile
di Valdocco.
D'altra parte, voi sapete che la santità di Don Bo-
co va oltre i duecento anni, com pure il ricono ci-
mento dei tanti che sono tati toccati nel cuore dal
suo sorri o e sguardo, dal suo istema Preventivo e
Oratorio, dalla sua evangelizzazione ed educazione.
La antità gli ha fatto superare lo spazio e il tempo
e lo ha fatto entrare nella dimensione eterna di Dio.
Tanti di noi ade so, e saremo di più ancora dopo,
siamo il cuore e la mente le mani e i piedi di Don
Bosco che vanno a cer are i giovani nelle periferie
delle città, nelle periferie della vita.
I giovani mai saranno abbandonati. Ecco perché
facciamo fe ta!
Grazie a quanti hanno contribuito con il loro ar-
ticolo e fotografie, grazie a quanti sono stati coinvolti
nella traduzione, produzione e nell'edizione della ri-
vi ta, grazie ai lettori che ci accolgono g ntilm nte e
grazie, soprattutto, a quanti vogliono fare il bene dei
giovani come Don Bosco e con Don Bosco.
Lascio nelle vostre mani questo omaggio del Ret-
tor Maggiore e della Congregazione alesiana dedi-
cato a Don Bo co nel Bicentenario d Ila sua nascita.
Cordialmente,
DON FILIBERTO GONZALEZ
Consigliere per la Comuniicaz,ione SociaJl,e
6

1.7 Page 7

▲back to top

1.8 Page 8

▲back to top

1.9 Page 9

▲back to top

1.10 Page 10

▲back to top
ROMA
VALDOCCO
IL BICENTENARIO
PRESENTATO ALLA STAMPA
Non nostalgia del passato, ma una nuova opportunità
al servizio dei giovani.
( nU/ '
uno sguardo nostalgico sul passato, né
{��evento campani1istico: ma un' opportu-
nità per rinnovare l'impegno a raggiungere
i giovani e accompagnarli nelle ]oro sfide».
Con queste paro]e Don Pascual Chavez,
Rettor Maggiore dei Salesiani, ha introdot-
to ai giornaJisti, nel corso di una Conferen-
za Stampa internazionale, il senso dell' An-
no Bicentenario della nascita di Don Bosco
(1815-2015) 1 che si aprirà il 16 agosto 2014.
La Conferenza Stampa di presentazio-
ne ha avuto luogo nella mattinata di oggi, 6
febbraio, presso l'Associazione delJa Stam-
pa Estera in Ita1ia, a Roma. A moderare gli
interventi è stato il dott. Antonio Preziosi,
direttore Rai Giornale Radio e Radio 1. Ol-
tre a Don Chavez, sono intervenuti: Madre
'Ivonne Reungoat, Madre Generale delJe
Figlie di Maria Ausiliatrice; mons. Mario
Toso, Segretario del Pontificio Consiglio
della Giustizia e della Pace; Don Roberto
Gottardo, Presidente della Commissione
deJla Diocesi di Torino per la Sindone; e due
giovani del Movimento Giovanile Salesia-
no, Renato Cursi e Giorgia lntreccialagJL
In apertura è stato proiettato un breve
video reaJizzato daUe Missioni Don Bosco in
collaborazione con il Dicastero della Comu-
nicazione Sociale 1 che attraverso autorevoli
citazioni e suggestive immagini ha esem-
plificato quanto il sogno di Don Bosco sia,
oggi condiviso e diffuso a ogni 1atitudine.
Successivamente è stata data Jettura di
un messaggio de1 Presidente del Senato
ita1iano1 on. Pietro Grasso > che ha sotto-
lineato come «Don Bosco l!la lasciato uin
insegnamento attua1issimo» per vivere
le differenze e sviluppare atteggiamenti di
responsabilità, accog1ienza e soJidarietà.
LE TRE SFIDE
Il primo a intervenire è stato poi Don
Chavez, che nel presentare l'attuaJità di
Don Bosco ha evidenziato come «egJi sep-
pe leggere la realtà sociale del suo tempo,
individuò nei giovani poveri i primi desti-
natari del suo impegno e diede ]oro il dono
migliore cl!le aveva dia offrire: l'educazio-
10

2 Pages 11-20

▲back to top

2.1 Page 11

▲back to top
ne». Il Rettor Maggiore ha poi indicato le
tre grandi sfide che riguardano i giovani
oggi e ha mostrato come le risposte di Don
Bosco siano ancora attuali. Di fronte alla
mancanza di fiducia in sé stessi dei giova-
ni, si può rispondere con il protagonismo
giovanile; alla paura del futuro si deve ov-
viare attraverso la formazione scolastica e
professionale; alla crescita del divario tra
mondo degli adulti e mondo giovanile si
può far fronte solo rimanendo presenti, vi-
vendo a fianco dei ragazzi.
Mons. Mario Toso, da parte sua, ha se-
gnalato come «la Congregazione e la Fa-
miglia Salesiana siano "Chiesa in uscita da
sé"» perché seguendo l'esempio di Don
Bosco continuano ad andare verso Je pe-
riferie fisiche e umane della società e dei
giovani. Il vescovo ha poi riportato alcuni
esempi dell'impegno della Famiglia Sa1e-
siana e dei Salesiani nel campo dell'educa-
zione scolastica e superiore e nella forma-
zione professionale.
UNA NUOVA CHIAMATA
Madre Reungoat, nel ricordare lo stretto
rapporto di fiducia tra Don Bosco e Madre
Mazzarello per l'educazione anche delle
giovani - un fatto insolito per l'epoca - ha
esplicitato come la missione salesiana non
sia esclusiva dei Salesiani, ma è condivisa
in tutta la Famiglia Salesiana. La Superiora
delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) ha
perciò definito il Bicentenario come «una
nuova chiamata ad impegnarsi nella mis-
sione educativa per i giovani», missione
che le FMA porteranno avanti nei 94 Paesi
in cui sono presenti.
Don Gottardo ha invece parlato deH'O-
stensione straordinaria della Sindone,
che awerrà nella primavera del 2015, ad
appena 5 anni dall'ultima, e ha confer-
mato come essa sia stata programma-
ta proprio in relazione al Bicentenario
della nascita di Don Bosco. Per questo i
giovani saranno non solo i protagoni-
sti privilegiati, ma anche collaboreran-
no in maniera diretta all'organizzazione.
Giorgia Intreccialagli ha poi richiamato
l'importanza di aver ricevuto una forma-
zione salesiana - cosa che l'ha aiutata a
sentirsi amata e a conoscere Gesù - e il va-
lore dell'esperienza missionaria avuta con
i Salesiani in Venezuela.
Mentre Renato Cursi, giovane Salesia-
no Cooperatore, ha ricordato il suo "primo
incontro" con Don Bosco, awenuto in un
oratorio grazie allo sport, e che si è poi svi-
luppato in un rapporto di fede e di vita. Il
giovane ha anche annunciato l'intenzione
dei giovani del MGS di onorare il Bicente-
nario di Don Bosco affollando, in 10.000, il
ColJe di Don Bosco.
A completare gli interventi, ha dato la
sua testimonianza su Don Bosco e sull'at-
tualità del suo carisma oggi anche Cristi-
na Chiabotto, Miss Italia nel 2 0 0 4 e con-
duttrice televisiva, che, ricordando i suoi
trascorsi da ex-allieva delle Figlie di Ma-
ria Ausiliatrice di Torino, ha confessato di
portare ancora dentro, nella vita profes-
sionale e personale, il sorriso e l'entusia-
smo di Don Bosco.
L'Anno Bicentenario della nascita di
Don Bosco (16 agosto 2014 - 1 6 agosto 2015)
è un anno celebrativo destinato a ricordare
un uomo i cui insegnamenti, a distanza di
2 0 0 anni, sono ancora attualissimi quan-
to lo è il tema dell'educazione dei giovani.
Esso arriva dopo un triennio di prepara-
zione che ha portato a riscoprire, all'inter-
no di tutta la Famiglia Salesiana, la storia
(2011-2012) 1 la pedagogia (2012-2013) e
la spiritualità (2013-2014) del sacerdote,
educatore e santo torinese.
ANS

2.2 Page 12

▲back to top
ROMA
VALDOCCO
I 2010 ANN I
AL CONGRESSO STORICO
INTERNAZIONALE
Un carisma sempre aittuaile, di un "albero"
che continua a crescere in tutto il mondo.
r Oi apre mercoledì prossimo, 19 novembre,
nali de1l' Anno Bicentenario di Don Bosco .
1...,.:1;
il Congresso Storico Internaziona]e de] Bi- Nena prospettiva del Congresso, lo, svi-
centenario, sul tema «Sviluppo del cari- luppo del carisma può essere inteso solo a
sma di Don Bosco fino alla metà del secolo partire da una considerazione dell'attuaJi-
XX». Attesi presso il Salesianum di Roma tà del carisma.
oltre 230 partecipanti tra Salesiani, Figlie Ecco perché nel1a giornata d'apertura,
di Maria Ausi1iatrice (FMA) e membri della dopo la preghiera e i saluti iniziali, verrà
Famiglia Salesiana.
presentato un contributo sulla «Presenza
del carisma salesiano nel mondo dli oggi»,
OLTRE IL TEMPO
i1suo significato e le sfide.
«Don Bosco rimane la chiave di ]ettura Nei tre giorni successivi la metodologia
indispensabile per comprendere lo svi1up- de] Congresso prevede 9 relazioni fonda-
po del suo carisma, come seme che prean- mentali al mattino e 38 comunicazioni per
nuncia lo sviluppo dell 1albero, tuttavia in gruppi al pomeriggio; ricakando la strut-
questo Congresso si va oltre la sua vicen- tura del triennio di preparazione a] Bicen-
da», spiega sr Grazia Loparco, ricercatrice tenario di Don Bosco, le giornate centrali
e storica FMA, nel presentare l'appunta- saranno focalizzate ciascuna su un aspetto
mento, uno dei grandi eventi internazio- specifico.
12

2.3 Page 13

▲back to top
lL FUTURO DEL CARISMA
In sintesi i lavori prevedono:
giovedì 20 una relazione storica deline-
erà le principali trasformazioni inter-
nazionali nel periodo esaminato, con
attenzione alle questioni che più diret-
tamente riguardano il mondo giovanile
delle fasce popolari e medie o che si ri-
percuotono su di esso;
venerdì 21 si porrà al centro del'atten-
zione l'anima educativa deWazione
salesiana tra i giovani, esaminando gli
orientamenti pedagogici e la loro decli-
nazione in senso preventivo;
sabato 22 è dedicato alla spiritualità.
L'articolazione degli interventi concer-
ne la diffusione dello spirito "salesiano"
nel senso vero e proprio; l'indagine del
modello di santità a esso correlato, l'at-
tenzione alla sua dimensione missiona-
ria e universale.
Alla fine del Congresso, nella mattinata
di domenica 23, si proporrà una riflessione
sul futuro del carisma di Don Bosco a par-
tire dal Concilio Vaticano II, per compren-
dere le scelte che hanno inciso nelle Comu-
nità salesiane, facendo sì che diventassero
con il tempo quello che oggi sono.
Il programma prevede inoltre le presen-
tazioni dei volumi: Fonti salesiane; Epistola-
rio di Don Bosco; La storiografia salesiana tra
studi e documentazione nella storiografia post-
conciliare, e momenti di spiritualità e con-
divisione comuni.
« La presentazione di diverse pagine di
storia salesiana - conclude sr Loparco -
non ha dunque in questo Congresso solo
un valore intellettuale, culturale in senso
accademico, ma va oltre, attivando un cir-
colo ermeneutico che coinvolge ogni par-
tecipante, parte viva di questa storia o per
appartenenza istituzionale, o per condivi-
sione di interessi».
ANS

2.4 Page 14

▲back to top
ROMA
VALDOCCO
UNA SPIRITUALITÀ
PER IL NOSTRO TEMPO
Comunità "aperte" e attente per formare
"buoni cristiani e one,sti cittadini"'.
1ate veramente i benvenuti in questa vo- EDUCAZIONE: VI.A D'AMORE
1.:; 1
stra casa, che è e vuole rimanere casa Hanno preso la paroJa Don Giuseppe
comune», ha detto ieri sera Don AngeJ Buccellato, che ha sottoJineato ]'importan-
Fernandez Artime, Rettor Maggiore, nel- za di essere comunità aperte per trasmet-
Ja «Buonanotte» di chiusura deUa prima tere i1 carisma a chi è vicino agJi ambien-
deJle Giornate di Spiritualità delJa Famiglia ti salesiani, e che ha sfatato alcuni Juoglili
SaJesiana (GSFS). Abbracci, sorrisi e alle- comuni su Don Boscoi sr Piera Ruffinatto,
gria salesiana sono stati gli ingredienti che che lila aiutato ad approfondire il tema da
hanno contrassegnato l'avvio dell'appun- una prospettiva pedagogico-missionaria, e
tamento.
citando Giovanni Paolo n, ha ricordato che
Dopo il saluto di benvenuto del Rettor «l'educazione cristiana è prima di tutto
Maggiore e l'introduzione al program- una via d'amore, un ministero di collabo-
ma delle GSFS, a opera di Don José Pastor razione con Dio, uno squisito esercizio di
Ramirez, Delegato Mondia]e per gli Ex- maternità ecclesiale»; e DonJesùs Manuel
allievi e Coordinatore delle GSFS 2015, i Garda, che lila messo in luce l'originale
Javori sono entrati subito nel vivo con una spirituaJità proposta da Don Bosco - non
tavola rotonda sul tema «come Don Bosco, quale sistema dottrinale, ma come <<tipo-
un carisma di evangelizzazione».
logia" di vita cristiana - e i temi cui essa
14

2.5 Page 15

▲back to top
si confronta oggi: l'indifferenza religiosa,
l'alterità, l'attenzione non solo a formare
buoni cristiani, ma anche onesti cittadini.
Quindi è stato proiettato il video della
Famiglia Salesiana, che ha rappresentato
non solo ciascuno dei 30 gruppi attualmen-
te oggi riconosciuti, ma il lavoro svolto in
seno alla Chiesa.
«Questo video è un dono che il Rettor
Maggiore, Don Angel Fernandez Artime,
fa alla Famiglia Salesiana», ha detto Don
Pastor Ramirez nel presentarlo; e in segui-
to ha aggiunto: «È un video disponibile in
cinque lingue (italiano, inglese, spagno-
lo, francese e portoghese) e permetterà a
chiunque di presentare la famiglia di Don
Bosco e la sua opera nella Chiesa».
CHE Cl FAI Q1JI?
Da parte sua, il giovane artista Luca
Pontassuglia, il disegnatore del poster deJla
Strenna 20151 intervenendo davanti aH'as-
semblea, ha manifestato come ciò che più
lo avesse colpito fosse la presenza di «Don
Bosco che si trova tra questi giovani in un
luogo senza protezione, a rischio, ed è lì
solo per accompagnarli, e sfida il mondo
con loro».
Infine ha confessato che «Il giovane
con cui m'identifico è quello con il cappel-
lo bianco e la giacca rossa, il Magone del
gruppo, che guarda Don Bosco e sembra
chiedersi « che ci fa qui e com'è arrivato in
mezzo a noi?". Èquesto ciò di cui molti gio-
vani hanno bisogno oggi».
Da ultimo, Don A.F. Artime ha dato la
sua «Buonanotte» ai presenti, rimarcan-
do come le GSFS siano un evento di comu-
nione e unità che tiene lo sguardo fisso su
«Gesù che ci fa uno» e che il secondo asse
fondamentale che indica la rotta alla Fami-
glia Salesiana - dopo Gesù appunto - sono
proprio i giovani.
ANS

2.6 Page 16

▲back to top
ROMA
VALDOCCO
30 GRUPPI
UNA SOLA FAMIGLIA
I rappresentanti delle diverse realtà salesiane hanno rinnovato neMai
Cappellai Pinardi la loro professione di appartentenza a Don Bosco.
opo la comunicazione del Rettor Maggiore
della nomina di Don Eusebio Munoz Ruiz
a suo delegato per il Segretariato della Fa-
miglia Salesiana, i circa 40 partecipanti si
sono recati alla Cappella Pinardi per pro-
nunciare la professione di comunione e di
appartenenza a Don Bosco, alla Famiglia
Salesiana e al1a Chiesa.
Significativo che questo momento, per
una serie di circostanze, si sia svolto nel luo-
go di cui Don Bosco prese possesso con i suoi
ragazzi ne] 1846 per aprire il suo Oratorio.
«Noi non siamo adolescenti che per
crescere devono prendere le distanze da]
Joro padre» ha commentato il Rettor Mag-
giore, «al contrario Je nostre istituzioni
possono crescere nella misura in cui pren-
diamo coscienza di avere Don Bosco come
padre».
16

2.7 Page 17

▲back to top
IL TESSITORE DI ALLEANZE
I rappresentanti dei gruppi della Fami-
glia Salesiana si sono confrontati su cosa
possa rendere più reale il legame fra loro,
senza moltiplicare inutilmente gli appun-
tamenti, ma puntando a trovare in ogni na-
zione un modo per sintonizzarsi insieme.
Sono poi andati in Basilica a condividere
con i fedeli e il Movimento Giovanile Sale-
siano la celebrazione eucaristica presiedu-
ta daAngel FernandezArtime.
Nella sua omelia, il Rettor Maggiore ha
puntato su una originale definizione di
Don Bosco: «In un'epoca difficile, lui fu
un tessitore di alleanze non solo fra Dio e
il suo popolo, ma anche tra i fratelli e le so-
relle del popolo». Ed ha aggiunto: <<Egli è
stato veramente straordinario, ma come
ognuno di noi può esserlo. Il Vero e Unico
Grande è Dio!».
ANS
17

2.8 Page 18

▲back to top
ROMA
VALDOCCO
LA GENIALITÀ EDUCATNA
DI DON BOSCO
Come form,are gli educatori de giovani del nostro tempo?
È la domanda da cui prende avvio il Convegno di Pedagogia.
18
ermina oggi il percorso di avvicinamen- UNA SCELTA DI VITA
to tematico al Convegno Internazionale di L'educatore non si improvvisa. Non
Pedagogia Salesiana - appuntamento che basta una naturale indinazione per fare
si apre domani, 19marzo, presso il Salesia- l'educatore, né è sufficiente la sola voca-
num di Roma.
zione. L'educazione è un compito com-
In quest'ultima riflessione Don Vito Orlan- plesso, «vitale e sociale», da svolgere
do, Coordinatore del Convegno, si sofferma nella consapevo]ezza delJe situazioni e dei
sulla formazione degli educatori nella Fa- problemi; con la padronanza di sé, la for-
miglia Salesiana.
mazione e la maturazione di competenze.
In quale direzione si devono muovere i Chi fa dell'educazione una scelta di vita
Salesiani e la Famiglia Salesiana per formare ha bisogno di essere sostenuto, di non sen-
«educatori dei giovani de] nostro tempo»? tirsi solo, di trovare c0Jlaborazione 1 di es-
GJi educatori dei giovani del nostro tem- sere aiutato anche con un'adeguiaita prepa-
po devono scoprire la «genialità educati- razione per «sperimentare e rinnovare con
va» di Don Bosco e riuscire a vivere i1suo creatività e senso di responsabilità nuovi
spirito e prassi educativa: i1 Sistema Pre- processi educativi» (Juvenum Patrum 17).
ventivo, cioè «il condensato del1a sua sag- Per rispondere ai bisogni de1la forma-
gezza pedagogica, costituisce queJ messag- zione pedagogica dei giovani che si avvia-
gio profetico che egJi ha lasciato ai suoi e a vano alla vita salesiana, Don Bosco comin-
tutta la Chiesa» Uuvenum Patrum n.8).
ciò nel 1872 a fare degli incontri suna, me-
È una saggezza che è diventata «arte todologia educativa. Ne] 1874 incaricò Don
educativa»: «Parte di educare in positi- BarlDeris di curare sistematicamente la for-
vo», perché coinvo]ge in modi di vivere che mazione pedagogica dei giovani salesiani,
fanno provare i1 compiacimento nel bene e organizzò, i suoi appunti in un Manuale di
possibile e sperimentato; «l'arte di far pedagogia sacra, che è stato valorizzato per
crescere i giovani dall'interno», che non moltissimi anni in tutta 1aCongregazione.
si ferma a formaJismi di facciata e stimola L'impostazione e i contenuti di questo ma-
la libertà interiore; «l'arte di conquistare i1 nuale sono sorprendenti.
cuore», per condividere la gioia e Ja soddi- Come Don Bosco, dovremmo essere at-
sfazione del bene Uuvenum Patrum n. 8). tenti anche alla formazione de]la compe-
La saggezza e l'arte educativa sono una tenza pedagogica dell'educatore,. rispon-
conquista sempre nuova che richiede inteJ- denti alle esigenze de] nostro ministero
Jigenza, coraggio, impegno per rinnovare la educativo di collaborazione con Dio per la
capacità di attuazione secondo le condizio- salvezza dei giovani.
ni e i bisogni concreti della vita.
ANS

2.9 Page 19

▲back to top

2.10 Page 20

▲back to top
ROMA
VALDOCCO
TUTTI IN
PIAZZA DON B,OSCO
Don Bosco scrittore, tipografo, editore è tornato in m,e,zzo ai libri
e sotto i rifle,ttori del Salone del libro di Torino.
O i svolgerà da] 14 al 18 maggio, a Torino1Ja
ventottesima edizione del Salone Interna-
zionale del Libro, sul tema «Le Meraviglie
d' ItaJia » .
In quest'Anno Bicentenario della na-
scita di Don Bosco, grazie aJle iniziative di
varie case editrici, la presenza salesiana aJ
Salone sarà di grande rilievo.
La Libreria Editrice Vaticana (LEV) sarà
presente con un padiglione di 140 m2 dedi-
cato a Don Bosco. Lo stand rievoca un an-
golo deJl'antico cortile di Valdocco, attra-
verso una scenografia ispirata ai disegni di
Corrado Mezzana (1890-1952) per il volu-
me del 1929 Vita del beato Giovanni Bosco de]
Salesiano Gian Battista CaJvi.
FRANCESCO E DON Bosco
La scelta di questa scenografia è sta-
ta voluta per esaltare la figura di Don Bo-
sco patrono deg1i editori, e il suo rapporto
sempre filiale e affettuoso verso i Ponte-
fici, i quali a Jorn volta non gli hanno mai
fatto mancare assistenza e conforto. Così,
insieme a molte pubblicazioni di e su Papa
Francesco e uno spazio speciale riservato
al Papa emerito Benedetto
stand u:v saranno esposti
XVI 1 presso lo
numerosi vo-
lumi relativi a Don Bosco, come il libro-
intervista di Angel Exp6sito a Don Angel
Fernandez Artime, Don Bosco Oggi o Papa
Francesco e Don Bosco di AlejJandro leon,
sulle radici salesiane di Papa Bergoglio.
20

3 Pages 21-30

▲back to top

3.1 Page 21

▲back to top
Tra i vari eventi che animeranno la par- su <<San Giovanni Bosco, Torino e il mon-
tecipazione della LEV al Salone ci saranno do», a cui interverrà anche Don Filiberto
anche la presentazione dei libri: La fede e Gonzalez, Consigliere generale per la Co-
il bene comune. Offerta cristiana alla società municazione Sociale, che in quel fine setti-
contemporanea del cardinale Tarcisio Berto- mana sarà aTorino per l'Incontro dei Dele-
ne, SDB, già Segretario di Stato (venerdì 15 gati di Comunicazione Sociale della regio-
maggio); Il sorriso di tenerezza - Letture sul- ne mediterranea.
la custodia del creato, a firma dell'architetto Tra le varie editrici salesiane presenti al
Paolo Portoghesi, che vedrà come relato- SaJone hanno confermato la loro parteci-
re anche il cardinale Raffaele Farina, SDB, pazione anche la «Edebé» e la «Central
archivista e bibliotecario emerito di Santa Catequistica Salesiana» (CCS).
Romana Chiesa (sabato 16maggio); eInter-
ANS
viste e conversazioni con i giornalisti. Due anni
di pontificato, curato dal direttore della Li-
breria Editrice Vaticana don Giuseppe Co-
'
PIA
sta, SDB (domenica 17 maggio).
DA TORINO AL MONDO
Anche l'editrice salesiana Elledici par-
teciperà al Salone, con uno spazio espositi-
vo di 100 m2 . Oltre alla sua produzione edi-
toriale, l'Editrice ospiterà anche quella di
diversi editori salesiani esteri, onde offrire
un'immagine a 360° dell'editoria salesiana
nel mondo.
Tra le iniziative della Elledici al Salone
si segnala, venerdì 15 maggio, il confronto

3.2 Page 22

▲back to top
ROMA
VALDOCCO
I NOSTRI VESCOVI
SUI LUO1GHI SALESIANI
Provengono da diverse parti del mondo e si ritrovano nel cttore
della "Betlemme Salesiana" i pastori dellai Chiesai di Papa Francesco.
8' uno dei grandi appuntamenti internazio-
Le attività per i cardinali e vescovi sale-
nali di quest'Anno Bicentenario ed è previ- siani che vi parteciperanno avranno inizio
sto tra meno di un mese: si tratta dell'In- nella giornata di giovedì 211 maggio, con la,
contro dei vescovi salesiani sui luoghi di recita comunitaria dei vespri, il saJuto del
Don Bosco (Torino, 21-25 maggio). Voluto Rettor Maggiore e una preghiera mariana
dal Rettor Maggiore Emerito, Don Pascua] comune nella Basilica di Maria Ausiliatrice.
Chavez, e confermato dal Rettor Maggiore
Don Angel Férnandez Anime, costituirà VESCOVI SANTI
una proficua occasione di scambio, condi- Il giorno seguente, di primo mattino,
visione e arricchimento, ma anche un'e- i presuli salesiani concelebreranno l'Eu-
sperienza spirituale e carismatica per tutti caristia nel Duomo di Iorino, davanti alla
i partecipanti.
Sacra Sindone, assieme al1'arcivescovo

3.3 Page 23

▲back to top
di Torino, mons. Cesare Nosiglia. Quindi
ascolteranno la meditazione di Don Pier-
luigi Cameroni, SDB, postulatore delle
Cause dei Santi della Famiglia Salesiana,
sul tema «Santità del vescovo salesiano»
e inizieranno di seguito il percorso tema-
tico di quest'incontro, con una riflessione
sul Capitolo Generale XXVII della Con-
gregazione - «Testimoni della radicalità
evangelica» - , a cura del Rettor Maggiore.
Nel pomeriggio i lavori riprenderan-
no con una riflessione sull'Anno della Vita
Consacrata e sulla Promozione della Vita
Consacrata nelle Diocesi. La giornata si con-
cluderà con il Concerto del Coro della Cap-
pella Musicale Pontificia Sistina, diretto dal
Maestro mons. Massimo Palombella, SDB.
Sabato 23 maggio, presso il Colle Don
Bosco, verrà approfondito il terzo nucleo
di riflessione, sulla formazione sacerdotale
alla luce della «Formazione di Don Bosco
nel Seminario di Chieri e al Convitto eccle-
siastico», cui farà seguito la Messa nella
Basilica di Don Bosco al Colle, e, in serata,
la possibilità di partecipare alla Veglia nena
Basilica di Maria Ausiliatrice.
IL VENTO DI PENTECOSTE
Domenica 2 4 maggio sarà la domeni-
ca di Pentecoste. Dopo una lectio divina su
«Lo Spirito Santo e Maria nella Chiesa», i
vescovi salesiani avranno ancora una vol-
ta 1' opportunità di concelebrare la Mes-
sa, al mattino, con mons. Nosiglia mentre
nel pomeriggio, dopo la visita ai luoghi
salesiani - Cappella Pinardi, chiesa di San
Francesco di Sales, Camerette di Don Bo-
sco, Tombe dei Rettor Maggiori - , sarà il
Rettor Maggiore a presiedere una seconda
Eucaristia, che verrà seguita dalla tradizio-
nale Processione di Maria Ausiliatrice.
Lunedì 25 verrà quindi celebrata la Fe-
sta di Maria Ausiliatrice, con l'Eucaristia
nella Basilica a Lei dedicata, lo sviluppo del
quarto e ultimo nucleo tematico - sulla vita
de1la Chiesa oggi, con un'analisi della lea-
dership di Papa Francesco - quindi le con-
clusioni e i saluti del Rettor Maggiore.
■ANS

3.4 Page 24

▲back to top
ROMA
VALDOCCO
FRANCESCO, L'EX-ALLIEVO
DIVENTATO PAPA
24
a grande emozione provata per la visita del
Papa alla Basilica di Maria Ausi1iatrice e il
suo atteggiamento di grande vicinanza con
fa FamigJia Salesiana non hanno lasciato in-
differente il Rettor Maggiore, che ha deciso
di condividere su Facebook la sua riflessione
sull'incontro. «Non posso lasciar passare
questo momento come se niente fosse acca-
duto. Desidero raccontarvi in due momenti
qualcosa di quello che abbiamo vissuto».
«Miei cari amici e amiche, abbiamo
vissuto a Valdocco una giornata storica
con la visita del Papa alla Basilica di Maria
Ausi1iatrice a Torino», ha esordito il Rettor
Maggiore. Don A.F. Artime testimonia poi
come sia rimasto impressionato dall'at-
tenzione personale riservata dal Papa a
tutti i presenti in Basilica: «Si fermava,
ascoltava e rispondeva. E la Basilica era
gremita di gente, quindi si capiva quanto
tempo sarebbe stato necessario per questo!
Non gJi importava».
l'intervento a braccio de] Papa ha manife-
stato il suo desiderio di entrare dawero in
comunione con tutti i presenti. Ricorda il
Rettor Maggiore: «G1i hanno consegnato il
messaggio ufficiale, 1'ha guardato per diecì
secondi, ha riflettuto e ha detto immediata-
mente: «Troppo formaJe ... " (. .. ) così haiini-
ziato a parlarci in maniera personale, spon-
tanea, ha parlato con i1cuore e ai cuori».
DAI CUORI Al CUORI
Ancora più commovente è stato il saluto
personale dato da] Pontefice a ogni Salesia-
no e Figlia di Maria Ausiliatrice che erano
in carrozzina. «Erano Je scene di tante vite
donate, dedicate pienamente, e che ora si
trovano a vivere nelJ'infermità o nel limite,
però, in fin dei conti, sempre vite piene di
senso e pienezza. E davanti a loro, lo sguar-
do pieno di tenerezza di un Pastore che ha
saputo cogliere in Joro tanta donazione».
Quindi, dopo la preghiera silenziosa
davanti all'urna di Don Bosco («Un gesto
beJlo, pieno di significato e simbolismo»)
e il saluto dato daJlo stesso Don A.F. Arti-
me a nome di tutta la Famiglia Salesiana,
COME GESÙ
«Ci ha catturati. Ci ha parlato per più
di mezz'ora e rea1mente con l'affetto e gli
sguardi stringevamo il Papa in un abbraccio
(. .. ). È stato un incontro con il Pastore che
mostra, con il suo modo di fare, quello che
lui ha definito come «avere l'odore delle
pecore"»; sintetizza Don A.F. Artime.
Analizzando a posteriori Ja visita del
Papa, i1 Rettor Maggiore concJude affer-
mando che si è trattata di «una mediazio-
ne del Signore Gesù e di Don Bosco, che ci
vuole Famiglia Salesiana molto viva nella
Chiesa e dedita più che mai ai giovani e, tra
loro, a quelli più poveri».
ANS

3.5 Page 25

▲back to top
25

3.6 Page 26

▲back to top
ROMA
VALDOCCO
DON Bosco ÈDI CASA
ANCHEA EXPO20115,
L'educazione, è il modo migliore per "nutrire"
la vita de,i giovani in un pianeta in crisi.
Se ne è parlato nello spazio salesiano pre,sente, a Milano.
, r/uJ.r.Al.·. / 2
on vi do il benvenuto in senso stretto, dato
�hesiamo noi e I1Expo a dovervi ringrazia-
re per essere venuti quii per essere arrivati
con una splendida presenza fisica (. .. ) e di
più per quello che fate come segno tangi-
bile, concreto, della Famiglia Salesiana in
aiuto alle persone in difficoltà». Sono ]e
parole espresse da Bruno Antonio Pasqui-
no, Commissario Generale di Expo2015 e
responsabile di dare il benvenuto a Casa
Don Bosco nel giorno dedicato al Padiglio-
ne della Famiglia Salesiana. Un padig1ione
che vuo]e mostrare ai visitatori di tutto i1
mondo l'importanza di" nutrire il pianeta"
con ]'educazione e la formazione dei bam-
bini e dei giovani.
U N A PRESENZA SPECIALE
Nena giornata dedicata a Casa Don Bo-
sco aU1Expo2015 (Don Bosco Day) sono sta-
ti diversi gli eventi, tutti segnati dlaUa gio-
ia che caratterizza il lavoro della Famiglia
Salesiana con e per i bambini e i giovani di
tutto il mondo.
L'evento è stato aperto da] ritmo del
canto salesiano «Giù dai Colli», suona-
to dalla Banda giovanile di Poiares, :Por-
togallo; un gesto sottolineato anche dal
Commissario Generale di Expo2015, che ha
richiamato tutto l'amore e la gioia manife-
stati nel Padiglione della Farnig]ia Salesia-
na, in grado di dare un tocco speciale a tutta
la manifestazione.
26

3.7 Page 27

▲back to top
f E N A R IO DEU.A NASCITA
DON 80SC0 2015
In seguito Luciano Moia, caporedattore
del quotidiano Avvenire, ha intervistato
il Rettor Maggiore, Don Angel Fernandez
Artime; la Madre Generale delle Figlie di
Maria Ausiliatrice (FMA), Madre Yvonne
Reungoati e la Coordinatrice globale dei
Salesiani Cooperatori, Noemi Bertola.
FAR SORGERE LA BONTÀ
Don A.F. Artime ha ribadito che per i
Salesiani e la Famiglia Salesiana «educare
è far sorgere la bontà dal giovane»; Madre
Reungoat ha sottolineato che nella società
molto resta ancora da riconoscere in meri-
to al ruolo delle donne, e che è necessario
capire che «educare le giovani donne e le
ragazze significa educare un popolo». In-
fine, Noemi Bertola ha parlato dell'impor-
tanza della famiglia per i giovani e come « i
SaJesiani Cooperatori rappresentano tra i
ragazzi riferimenti di famiglia».
A conclusione dell'evento, prima di diri-
gersi verso Casa Don Bosco, il Rettor Mag-
giore ha ringraziato la squadra incaricata
di eseguire questo progetto della Famiglia
Salesiana, tra cui, in particolare, il signor
Ercole Lucchini, ex-allievo e ProjectManager
di Casa Don Bosco, Sr. Giuseppina Barbanti,
FMA, e Don Claudio Belfiore, SDB.
Durante il percorso verso Casa Don Bo-
sco, ci sono state varie fermate di fronte ai
Padiglioni della Caritas e della Madonnina
di Milano, della Santa Sede e della Cascina
Triulza; l'ultima davanti a Casa Don Bosco,
dove le danze dall'Asia e dall'Africa hanno
anticipato l'animazione dei «Barabba's
Clown».
ANS

3.8 Page 28

▲back to top
ROMA
VALDOCCO
IL MESSAGGIO
DEL VII CONGRESSO
DI MARIAAUSILIATRICE
«Il vento dello Spirito soffia nelle nostre comunità,. nel cuore deUe,
esperienze forti di vita», ha affermato don Pierluigi Cameroni.
animatore spirituale deU'ADMA.
U ( ' ; )
no degli eventi conclusivi del Bicentenario
\\_I
della nascita di Don Bosco è stato la ce]e-
brazione del VII Congresso Internazionale
di Maria Ausiliatrice, incontro della Fa-
miglia Salesiana, con la partecipazione di
oltre 1300 persone provenienti da circa 5 0
nazioni, svo]tosi al Colle Don Bosco dal 6 a]
9 agosto.
Sentiamo alcuni commenti di Don
Pierluigi Carneroni, animatore spiritua-
le de11' Associazione di Maria Ausiliatmice
(ADMA), gruppo del1a Famig]ia Salesiana
promotore dell'evento.
NELLE NOSTRE CASE
Nella prospettiva del motto de] Con-
gresso «Hic domus mea, inde gloria mea. Da1-
la casa di Maria ane nostre case», abbiamo
28

3.9 Page 29

▲back to top
sperimentato il vento dello Spirito Santo
che soffia dalla casa di Maria e che fa nuove
le nostre case e le comunità religiose:
nella gioia incontenibile dei partecipanti;
nella gratitudine di coloro che in modi
diversi hanno collaborato alla prepara-
zione e alla realizzazione del Congresso,
segno dell'autentica devozione a Maria;
nella verità della potenza della preghie-
ra; nella ricchezza dei contenuti propo-
sti nelle relazioni;
nelle testimonianze di vita dei santi;
· nelle esperienze forti e toccanti di vita;
nelle omelie delle celebrazioni eucari-
stiche;
nella bellezza e nella cura del canto e
della preghiera;
nella gioia della fraternità e dell'amicizia;
· nella presenza di ogni fascia di età, dal
neonato all'anziano, a ricordare come la
misericordia di Dio si estende di gene-
razione in generazione. Dawero un vero
miracolo di Maria Ausiliatrice!
Il messaggio del Congresso che viene
ora consegnato alla Famiglia Salesiana ne]-
la varietà e molteplicità dei gruppi è quello
di vivere il Sistema Preventivo che è spiri-
tualità, pedagogia e stile di relazioni nella
famiglia e nelle comunità religiose; cresce-
re nella complementarietà e collaborazione
tra vocazione matrimoniale e vocazione ana
vita consacrata, sacerdotale e missionaria;
sperimentare che una vera pastorale giova-
nile nasce e cresce nell'accoglienza e nella
collaborazione con la pastorale familiare.
SEMI DI SPERANZA
Dal Congresso del 2011, celebrato a Cze-
stochowa in Polonia, l'allora Rettor Mag-
giore ha voluto che questo evento fosse un
incontro di tutta la Famiglia Salesiana, che
trova nell'affidamento a Maria Ausiliatrice
uno dei punti fondamentali della propria
identità spirituale e apostolica. Il Rettor
Maggiore, Don Angel Fernandez Artime, ha
confermato questa scelta e per questo de-
sidero esprimergli un particolare ringrazia-
mento per la presenza continua e paterna
in tutti i giorni e momenti del Congresso e
per gli orientamenti offerti; inoltre deside-
ro ringraziare tutti i superiori e i rappresen-
tati dei gruppi della Famiglia Salesiana che
hanno partecipato all'incontro.
Preghiamo perché Maria Ausiliatrice,
san Giuseppe e Don Bosco intercedano e
facciano maturare i semi di speranza e di
novità sparsi nei cuori in questi giorni me-
ravigliosi.
Arrivederci in Argentina nel 2019 per
l'VIII Congresso Internazionale di Maria
Ausiliatrice!
■ANS

3.10 Page 30

▲back to top
ROMA
<<TUTTO IL MONDO
DEVE SAP'ERE CHE
LA GIOVENTU SALESIANA
È FANTASTICA!»
È l'invito rivolto aii giovani di tutto il mondo dat Rettori Maggiore.
re_S;ete stati fantastici! Tutto il mondo deve Rettor Maggiore Emerito e da circa 400 sa-
saperfo che la gioventù salesiana è fanta- cerdoti, su un pako di 200 metri quadrati di
11
stica! » . Questa è stata una delle frasi ri- superficie e alto dieci metri.
volte ai giovani dal Rettor Maggiore, Don
Angel Fernandez Artime, durante l'Euca- l A PASSIONE DI VIVERE
ristia a conclusione de1le celebrazioni de] L'evento è stato animato da 2 0 0 coristi
Bicentenario della nascita di Don Bosco, a e da un'orchestra di cinquanta elementi.
cui hanno partecipato circa 10.000 persone Circa 10.000 persone provenienti da tut-
provenienti da tutto il mondo.
to il mondo hanno partecipato all'evento,
La Messa solenne è stata presieduta da molti di loro giovani che hanno partecipato
Don Angel Fernandez Artime, e concele- al Syrn Don Bosco 2015. Presenti anche di-
brata dalJ'arcivescovo di Torino, mons. verse autorità locali.
Cesare Nosiglia, da Don Pascual Chavez, Il Rettor Maggiore ha concluso la sua
30

4 Pages 31-40

▲back to top

4.1 Page 31

▲back to top
omelia dicendo «Siamo eredi con una gran-
de responsabilità sulle spalle, ma soprat-
tutto con un irradiante fuoco nel profondo
del cuore: la nostra passione per vivere,
come il Santo Padre ha voluto mettere come
titolo della sua lettera: "Come Don Bosco,
con i giovani e per i giovani"».
Al termine della Santa Messa, i fedeli
presenti hanno potuto ascoltare la recita
dell'Angelus del Santo Padre, in cui Papa
Francesco ha salutato i giovani del Movi-
mento Giovanile Salesiano: «Un saluto
speciale rivolgo ai numerosi giovani del
Movimento Giovanile Salesiano, radunati a
Torino nei luoghi di San Giovanni Bosco per
celebrare il Bicentenario della sua nascita.
Li incoraggio - ha aggiunto - a vivere nel
quotidiano la gioia del Vangelo, per gene-
rare speranza nel mondo».
COME DON Bosco
Il tema del raduno - «Come Don Bo-
sco con i giovani e per i giovani/ Like, With,
For» - offrirà ai partecipanti un'opportu-
nità di condividere, approfondire e guarda-
re al futuro dell'esperienza del MGS.
«L'eredità di quest'Anno Bicentenario
deve essere una rinnovata spinta nel cuore
di ognuno di noi di quel fuoco che abitava
il cuore del nostro padre e maestro, Don
Bosco», ha commentato Don Fabio Attard,
Consigliere generale per la Pastorale Gio-
vanile salesiana.
Nei primi tre giorni vi saranno sessio-
ni mattutine di riflessione, cui seguirà, al
mattino del quarto giorno, l'esperienza del
sacramento della Confessione; i rispettivi
pomeriggi e serate di queste prime quattro
giornate saranno segnate da visite ai luoghi
salesiani, ai luoghi dei santi sociali di Tori-
no e alla Sindone.
Il 15 agosto, avrà luogo il pellegrinaggio
al Colle Don Bosco, in preparazione alla
veglia del 16 agosto, giorno del 2 0 0° anno
de1la nascita di Don Bosco.
ANS

4.2 Page 32

▲back to top
ROMA
VALDOCCO
MISSIONARI IN PARTENZA
PERLA 146 a VOLTA
È cambiata la geograifla de,i nuovi missionairi:
da tutto il mondo per tutto il mondo.
a 146esima spedizione missionaria OLTRE I CONFINI
nell'Anno del Bicentenario è il riflesso di Lo spirito missionario di Don Bosco
ciò che sta succedendo nella Società Sale- consiste nell1avere la capacità di guardare
siana negli ultimi anni. L'Europa non è l' u- oltre il muro dell10 ratorio, oltre i confini
nico continente che manda Salesiani negli del Piemonte e dell'Italia in cerca dli per-
altri continenti, cosa che succedeva fino a sone giovani che hanno bisogno di essere
un recente passato.
evangelizzate.
Oggi i missionari salesiani vengono da
tutti i continenti e vengono inviati in tutti
i continenti. In questa spedizione c'è solo
La dimensione missionaria è essenziale
'
1europeo, 4 latino-americani, 7 africani e al carisma salesiano.
11 asiatici.
Di questi 23 missionari, 7 sono stati in-
viati in Asia, 5 in Europa, 3 in America Lati-
na, 3 in Medio Oriente, 1 in Africa, 1 in Nord
America e 1 in Oceania.Questo richiede un
cambio di mentalità da parte di tutti i Sale-
siani, una conversione pastorale richiesta
dal GC27: Tutte le provincie della Società
hanno la responsabilità missionaria per
l'intera Società Salesiana!
Non è strano chiedersi se una spedizio-
ne missionaria ha ancora senso oggi. Que-
sta spedizione missionaria è la 146esima
della nostra Società.
Un anno dopo l'approvazione delle no-
stre Costituzioni, Don Bosco inviò la prima
spedizione missionaria 1'11 novembre 1875 1
quando aveva a mala pena 60 Salesiani
che avevano fatto le professioni perpetue!
Quindi, la spedizione missionaria annuale
è un costante promemoria all'intera Socie-
tà Salesiana che la dimensione missionaria
è un elemento essenziale del nostro cari-
sma.
32

4.3 Page 33

▲back to top
In ogni continente ci sono ancora così
tante persone che non conoscono Cristo.
Anche in Paesi che una volta erano consi-
derati "cristiani", molti sono battezzati ma
non evangelizzati.
Ovunque siamo, ovunque andiamo, sia
che lavoriamo tra i cristiani o tra i seguaci
di altre religioni, lo spirito missionario di
Don Bosco fa sì che ogni Salesiano si sforzi
di risvegliare tra i giovani la voglia di cono-
scere la persona di Gesù Cristo e di favorire
la scelta personale di seguirlo!
Questo è ciò che ci rende veramente
missionari dei giovani con il cuore missio-
nario di Don Bosco!
Dato che lo spirito missionario è un ele-
mento essenziale del nostro spirito sale-
siano, questo significa che tutti i Salesiani
sono chiamati a vivere la loro vocazione sa-
lesiana con uno spirito missionario.
Tuttavia, alcuni hanno la vocazione sa-
lesiana di essere missionari ad gentes (in
contesti o luoghi in cui c'è bisogno di pre-
dicare il Vangelo); ad exteros (al di fuori della
propria cultura e del proprio Paese); ad vi-
tam (per tutta la vita).
IN 132 NAZIONI
Così, i Settori Formazione e Missioni
hanno pubblicato nel 2013 Formazione Mis-
sionaria dei Salesiani di Don Bosco che forni-
sce le linee guida essenziali per il discerni-
mento della propria vocazione missionaria.
Il documento suggerisce che il candidato
sia seguito sin dal noviziato nel cercare di
capire se è adatto e se ha le qualità neces-
sarie che portano alla scelta della vita mis-
sionaria.
Suggerisce anche caldamente che si opti
per le missioni dopo il post noviziato, ov-
vero durante il tirocinio pratico. Infatti,
l'esperienza della nostra Congregazione ha
dimostrato che i giovani Salesiani trova-
no più facile imparare una nuova lingua e
adattarsi ad una nuova cultura.
Grazie allo spirito missionario e ai nu-
merosi e coraggiosi Salesiani missionari,
il Bicentenario della nascita di Don Bosco
viene festeggiato da migliaia di giovani in
132 nazioni!
ANS

4.4 Page 34

▲back to top

4.5 Page 35

▲back to top
AFRICA • MADAGASCAR

4.6 Page 36

▲back to top
i AFRICA MADAGASCAR i'QjETIOPIA- ERITREA
«rETIOPIA S'AFFRETTERÀ
A STENDERE LEMANI
VERSO DIO>>
«L'Etiopia si affretterà a tendere, le mani verso Dio» (Salmo 68:31).
è stato il motto della tre giorni del Convegno dei Giovani (17-19. luglio
2015), tenutosi presso il Bosco Children Mekanissa di Addis Abeba.
36
'Etiopia si affretterà a tendere le mani verso
Dio» (Salmo 68,31)1 èstato il motto della tre
giorni del Convegno dei Giovani (17-19 lu-
glio 2015)1 tenutosi presso il Bosco Children
Mekanissa di Addis Abeba. Il Convegno è
stato organizzato dal Dicastero della Pasto-
rale GiovanHe come modo per festeggiare
il Bicentenario della nascita del Campione
della gioventù, Don Bosco. I primi Salesia-
ni a mettere piede in Etiopia, il Paese più
esteso di tutto il Como d'Africa, sono arri-
vati nel 1975. Fin da subito rintera Congre-
gazione Salesiana è sempre stata in prima
linea nel portare avanti la causa dei giovani.
MAGLIETTE E COLORI
Questo Convegno dei Giovani ha visto
la presenza attiva di più di 300 ragazzi e
ragazze provenienti da 14 Case Salesiane
sparse nel Paese, tutti con il desiderio di
festeggiare il Bicentenario.
Tutti i partecipanti indossavano ma-
gliette di colori diversi ma con lo stesso di-
segno, reaUzzate apposta per l'evento, con
una frase tipica di Don Bosco e tradotta nei
vari dialetti come l' Amharico, il Tigrinja,
l'Oromifa, e tanti altri.
Sicuramente è stata una bella occasione
di raduno per i giovani, un momento per
condividere le loro esperienze e i modi di
essere parte di una stessa grande famiglia,
la Famiglia Salesiana.
PRESENTI DA40ANNl
«L'Etiopia si affretterà a tendere le
mani verso Dio» 1 il motto scelto per f e-
vento è stato molto adatto, poiché le mani
degli etiopi sono state innalzate verso Dio
in segno di ringraziamento per la presenza
dei Salesiani nel Paese neWarco di 40 anni.
Il Convegno è stato anche un momento
di condivisione tra ex-allievi, cooperatori e
missionari presenti nel Paese.
I tre giorni del Convegno si sono con-
clusi con la Solenne Eucaristia presieduta
dall'Ispettore Don Estifanos Gebremeskel
nel Santuario di Maria Ausiliatrice a Maka-
nissa.

4.7 Page 37

▲back to top

4.8 Page 38

▲back to top
i, AFRICA MADAGASCAR U. - AFRICA CENTRALE
Repubblica Democratica del Congo - Zambia
GRAZIA DOPO GRAZIA
La settimana dal 10 al 16 agosto si è, svolta a Lubumbashi. in modo
fuori dall'ordinario.. Domenica 9, i novizi entranti si. riunivano ai
novizi uscenti a Kansebula per la settimana di convivenza.
Don Pascal Nyunda li aveva preparati per questo momento.
(//ì " rJ n ' a r r i v o alla Casa ispettoriale, il nuovo Ma-
estro, Pasca] Mumba, e Don Pau] Kibamba,
economo ispettoriale, li hanno accolti.
Verso le 18.00 sono partiti per Kansebula
dove andavano a vivere l'ultima conviven-
za di inizio noviziato per gli uni e la fine
del1a stessa tappa per gli altri. Era I1uhi-
ma esperienza di questo tipo a Kansebula,
poiché il noviziato si sposta verso Chem
Chem. I novizi uscenti sono quelli del Bi-
centenario, gli entranti sono la prima pro-
mozione del noviziato a Chem Chem.
IL LINGUAGGIO
DEL CINEMA
Mercoledì 12 ha visto l'arrivo di
giovani venuti da un po' dappertutto
per ritrovarsi al liceo Tuendelee-Ma-
rie Josée per partecipare a] Congresso
del Bicentenario che era organizzat
dalla Pastorale Salesiana dei
Giovani, grazie al Comitato ".
del Movimento Giovanile
Salesiano di Lubumbashi.
Studio, incontri, amici-
zia alla maniera salesia-
na erano all'appuntamento. Lo studio si
è incentrato intorno alla persona di san
Giovanni Bosco, dei valori salesiani e del-
la proposta di identità biblica del cristia-
no, passando dalla lectio divina. Si sono
conclusi con una riflessione sulla capacità
comunicativa del giovane di Don Bosco e
la possibilità di adoperare il cinema come
linguaggio educativo. Questo awenimento
si svolgeva in parallelo con ]'incontro del
Movimento Giovanile Salesiano a Torino.
Domenica 16 agosto tutta la Famig1ia
Salesiana di Lubumbashi e dintorni s'era
data appuntamento al ColJegio Imara
- San Francesco di Sales per le
festività di chiusura dell'An-
no del Bicentenario. La ce-
lebrazione eucaristica è stata
presieduta da Don Jean Claude
Ngoy, Ispettore, accompagnato
da Don Albert Kabuge,
-.; vicario ispettoriale,
ed ha visto la presen-
za della Madre Marie
Dominique Mwe-
ma, Ispettrice FMA,
38

4.9 Page 39

▲back to top
del Sig. Stéphane Mashika, coordinato-
re ispettoriale dei salesiani cooperatori,
della Sig.na Hélène Lusinga, responsabile
ispettoriale delle Volontarie di Don Bosco, e
degli altri presidenti degli ex-allievi ed ex-
allieve di Don Bosco. Nell'assemblea c'era
anche il Sig. Antoine Musenga, ultimo vice-
presidente dell'assemblea provinciale del
Katanga, e presidente regionale degli ex-
allievi. C'era pure il Ministro Mumba Gama,
rappresentante del Governo,ed altre auto-
rità politico-amministrative della città.
Durante questa Messa c'è stata la prima
professione dei novizi del Bicentenario e la
presentazione di quattro suore salesiane
neoprofesse, di quattro suore che hanno
celebrato il loro giubileo di 25, 50, 60, e 70
anni di professione. Durante l'omelia, l'I-
spettore ha richiamato la grandezza e l' e-
sigenza della consacrazione religiosa. Sot-
tolineava così la grazia speciale di celebrare
un awenimento in rapporto con la consa-
crazione in questo Anno del Bicentenario.
Q!JATTRO CANDELE
C'erano dunque Salesiani e Salesiane
del Bicentenario che erano al centro di-
questa celebrazione. Dopo la professio-
ne, pronunciata tutti insieme, eccetto nel
momento in cui bisognava dire il nome,
il Rappresentante del Rettor Maggiore ha
accolto i nuovi Salesiani. Possiamo ricor-
dare come simbolo di questa celebrazione
la processione con le quattro candele che
significano i quattro anni di preparazione
e rappresentano la conoscenza di pedago-
gia, la spiritualità e la missione salesiana.
Alla fine della Messa, ci sono stati pro-
posti due inni del Bicentenario: uno ese-
guito dalla «Corale Maria Marna» di Saint
Paul e il secondo dalla «Corale di Saint
Martin». La processione finale ha condot-
to tutta l'assemblea dietro i celebranti ver-
so la benedizione di una nuova biblioteca
della scuola elementare di Imara.
Tutta la parte festiva è stata organizzata
sul terreno di gioco della scuola elemen-
tare, su un bel prato naturale. Ha iniziato
con la sfilata dei gruppi dei giochi d'estate
de Tujenge, la presentazione degli acrobati
e dalle danze. È dunque nella convivialità
attorno ai neoprofessi che si è chiuso l'an-
no del Bicentenario in AFC.
Ricordiamo che quest'anno è stato segna-
to dall'annuncio fatto a «Radio Don Bosco»
da parte dell'Ispettore, il 16 agosto 2014. La
promessa dei Salesiani cooperatori, domeni-
ca 7 dicembre a Imara e la festa della strenna
domenica 4 gennaio 2015 alla Cité des jeunes.
Il 31 gennaio è stato lanciato l'anno giu-
bilare di 60 anni dell' Istituto tecnico di Sa-
lama. Il colloquio sulla pedagogia salesiana
a Salama del 18-19 aprile, il pellegrinaggio
del gruppo «Kiro» organizzato il 1 maggio e
quello della Famiglia Salesiana, la domenica
31 maggio. Ci sono state anche varie celebra-
zioni per i ministeri, le ordinazioni presbite-
rali e diaconali, sabato 18 luglio, i primi voti
delle Figlie de Maria Ausiliatrice il 5 agosto,
la professione perpetua delle FMA e dei SDB
e la chiusura, il 16 agosto, con l'inizio del no-
viziato a Chem Chem.

4.10 Page 40

▲back to top
i AFRICA MADAGASCAR
AFRICA EST
Sudan - Sud Sudan - Kenya - Tanzania
40
LUI È SEMPRE VNO
200 anni in un solo giorno di festa,
indimenticabile, e ricco di straordinarie• emozioni
1 febbraio 2015 è stata una giornata molto
speciale per i Salesiani di Don Bosco, per
e Figlie di Maria Ausiliatrice e tutta la Fa-
miglia Salesiana deH'Africa Orientale. L'I-
spettoria dell'Africa Orienta]e, che com-
prende Kenya, Tanzania, Repubb]ica del
Sud Sudan e Sudan, ha celebrato la Festa
del Bicentenario di Don Bosco in manie-
ra diversa dalle annate precedenti. Punti
centra1i dell 1evento sono state le Case sa-
Jesiane del Kenya, a Nairobi, in particola-
re la Casa Ispettoriale e il Tempio di Maria
Ausiliatrice. Tutte le presenze dei Salesiani
e delle Figlie di Maria Ausiliatrice hanno
ricevuto l'invito a partecipare, con mo-
stre sul Joro apostolato, prodotti de]le loro
scuole professionali, così da far conoscere a
tutti gli altri i loro progetti. Ogni SDB e FMA
ha accettato l'invito, mettendo in esposi-
zione e condividendo i progetti migliori:
tutto questo sui prati del IDon Bosco Upper
Hil1, a pochi metri da] Tempio di Maria Au-
siliatrice.
AD OCCHI APERTI
Centinaia di persone da ogni luo-
go hanno visitato i vari stand >- godendo
così dell'opportunità di vedere cosa fan-
no i Sa]esiani ne]le altre zone del Pae-
se. Mo1ti non sapevano nemmeno che
tipo di lavori si facessero, infatti, a1 di
fuori delle realtà de]la grande Nairobi.
È stato un cc aprire gli occhi 11 aUa gente di
Nairobi che è venuta a11a festa proprio per
conoscere di più le rea]tà1 dei Sa1esianì nel-
le altre case in Kenya. «Ho sentito spesso
parlare dli a]tre Case salesiane, in diverse
occasioni, e sono quindi contento di aver
avuto, oggi, la possibilità dli conoscerle.
Avrei voluto visitare questi luoghi, ma orai
sono loro che sono ventuti qtui da me, e glie-
ne sono grato», queste le paro]e di uino dei
parrocchiani incontrati al Tempio dli Maria
Ausiliatrice.
I preparativi per l'allestimento hanno

5 Pages 41-50

▲back to top

5.1 Page 41

▲back to top
richiesto tempo, ogni comunità si è infatti
impegnata a realizzare poster, diagrammi,
power points, mappe, etc. Il giorno den1e-
vento a ognuna è stato dato un gazebo,
dove poter mostrare quello che era stato
realizzato. Per dare un tocco di colore in più
all 1evento, molte delle comunità presenti,
in particolar modo quelle delle scuole, si
sono portate appresso la banda che suona-
va e il corpo di ballo. Tra canti del Bicen-
tenario, balli tradizionali e altre esibizioni,
quelli erano in assoluto gli stand più affol-
lati.
Il Tempio di Maria Ausiliatrice è anche
una parrocchia, una delle chiese principa-
li di Nairobi. Molta gente, infatti, viene a
Messa qui. La Messa solenne nella ricorren-
za di San Giovanni Bosco è stata celebrata
alle 11.30 e caratterizzata da bellissime
espressioni di canto e danza. La chiesa era
a dir poco gremita, ma ci sono stati canto,
danza, preghiera a Don Bosco, padre e ma-
estro della gioventù. Nell'omelia l'ispettore
Don Gianni Rolandi ha parlato di Don Bo-
sco, spiegando ai partecipanti l'importanza
di quel giorno di festa in suo onore.
UN FRANCOBOLLO SPECIALE
Due laici hanno fatto la loro promessa a
Dio di essere cooperatori Salesiani, un vo-
lontario missionario sloveno e un keniota.
Che gran bel momento di testimonianza
de] Vangelo!
Altro indimenticabile momento della
giornata è stato il riconoscimento che il
governo del Kenya ha dato a Don Bosco per
il lavoro che i suoi figli svolgono nel Paese.
C'è stato anche il rilascio di uno speciale
francobollo a cura delle Poste Keniote.
Il Responsabile delle Poste, presente
aH'evento, ha tenuto un breve discorso in
rni ha sottolineato il grande contributo dei
Salesiani nell'ambito dell'educazione sco-
lastica e professionale e proprio per questo
il francobollo voleva essere un riconosci-
mento per il servizio prestato alla società
keniota. Che soddisfazione per ogni Sale-
siano di tutto il Paese!
Ora la sfida per ogni Salesiano e membro
de1la Famiglia Salesiana è di vivere l'eredi-
tà lasciataci da Don Bosco, portando avanti
l'amore e l'attenzione per i giovani, so-
prattutto i più bisognosi.

5.2 Page 42

▲back to top
.-
AFRICA MADAGASCAR
ERIDIONALE
TUTTI INSIEME,
APPASSIONATAMENTE!
Un'ondata. di iniziative hanno acce.so l'entusiasmo
degli ammiratori e degli amici di Don Bosco.
U l / ' J A . s s u n o doveva restare fuori! Con l'emozio-
/
e che cresceva in preparazione per il Bi-
centenario, i confratelli dell' AFM e le varie
Comunità si sono lanciati ne1lo spirito dei
festeggiamenti internazionali con grande
vigore ed entusiasmo. La Jinea-guida è stata
che nessuno doveva restare escluso ... tutti
dovevano conoscere Don Bosco e la Fami-
gJia Salesiana presente in Sud Africa.
Comitati organizzativi comprenden-
ti SDB, FMA, Suore di Maria Ausiliatrice e
laici, si sono impegnati nelle varie Case sa-
lesiane del Lesotho, Swaziland e Sud Africa
a realizzare programmi a livello locale per
raggiungere tanto i giovani come gli an-
ziani, in questo importantissimo Anno Bi-
centenario. In tutta la visitatoria AFM si è
assistito a un'ondata d'iniziative per pro-
muovere la conoscenza e la consapevolezza
dell'importanza dli questo «Anno Santo»,
usando il simbolo « 2 0 0 » in modo creativo,
decorando candele sugli altari, t-shirt, ban-
ner per decorare parrocchie, scuole e centri
professionali. Così facendo è aumentato
l'interesse per le opere missionarie dei Sa-
lesiani in Sud Africa, attraverso il meravi-
glioso impatto che Don Bosco ha avuto nel
corso del tempo sui giovani.
(WlZ su DON Bosco
Inoltre, per stimolare la discussione e
un dibattito attivo, in tante scuole1pa,rrnc-
chie e persino ana radio,. si sono svolti quiz
sulla vita di Don Bosco e sulla Famiglia Sa-
lesiana. Anche la Stampa Catto1ica e i media
sono stati contenti di parlare di quest'ar-
gomento.
«Radio Veritas», l'unica Radio Nazio-
nale Cattolica in tutto il Sud Africa e che
trasmette 24/7, ha fatto usare la propria
piattaforma ai Salesiani per tre intere setti-
mane, fino al 16 agosto. Si sono sentiti tan-
tissimi canti a Don Bosco, così come inviti
alla partecipazione ai vari momenti di festa.
Ci sono state interviste a FMA e SDB, cu-
rate da don Emil Blazer, anche lui ex-alun-
no di una scuola salesiana. Radio Veritas
42

5.3 Page 43

▲back to top
in questo periodo ha anche promosso, due
volte al giorno, un concorso, per l'intera
durata delle tre settimane. A quegli ascol-
tatori che rispondevano in modo corretto a
domande sulla vita di Don Bosco, Radio Ve-
ritas ha spedito dei bellissimi premi.
Per far sì che « nessuno venisse tagliato
fuori", si è anche proweduto a ridisegna-
re e aggiornare il sito web deH'Ispettoria.
Questo periodo di speciali festeggiamenti è
anche stato l'occasione per dare dei ricono-
scimenti a persone laiche che collaborano
con le nostre opere educative. Per questo è
stata creata una speciale medaglia, donata
sottolineando la bellezza e l'importanza di
un lavoro di squadra tra Salesiani e laici, af-
finché il carisma di Don Bosco prenda il più
possibile piede nella società.
TUTTI AL «CAMP»
Italenti musicali giovanili hanno portato
alla realizzazione di nuovi canti a Don Bo-
sco, nei quali si riflettevano anche i classici
ritmi africani. Grande è stata la pubblica-
zione e conseguente vendita di brevi biogra-
fie, cartoline con preghiere, t-shirt e poster
di Don Bosco.
Dall'8 al 16 agosto in ogni singola Casa
salesiana si è tenuta la Settimana di Don
Bosco in cui tante sono state le Sante Messe
in onore del nostro Santo patrono, con in-
tenzioni tanto per i benefattori come per i
beneficiari delle nostre opere, così come la
richiesta di nuove vocazioni religiose.
L'invito a partecipare alle Sante Messe,
presiedute dagli arcivescovi e vescovi delle
varie Diocesi, era esteso all'intera popola-
zione. Ci sono anche stati giorni speciali de-
dicati ai religiosi e religiose, come ad esem-
pio giornate di ritiro incentrate sul carisma
della Famiglia Salesiana.
Uno degli eventi principali è stato il
«Camp Bosco» tenutosi presso il Bosco
Youth Centre, che ha radunato giovani e
adulti da tutta la visitatoria. Tra l'allegro ru-
more, un misto di lingue, canzoni e giochi,
c'è anche stato tempo per la riflessione in
gruppo e la preghiera. Alla fine del Camp Bo-
sco, il signor Mojela Fihlo SDB, insieme con
un gruppo di giovani, hanno ricevuto la be-
nedizione prima della partenza come grup-
po-delegato dell' AFM per il pellegrinaggio a
Torino durante la settimana del SYM.
Altri eventi molto speciali sono sta-
ti l'ordinazione di Don Lingoane Tlaile, la
professione perpetua del chierico Christo-
pher Sharpe, le prime professioni di Thabo
Molala, Nhlanhla Nxumalo e Malibongwe
Zikalala. Non vogliamo dimenticare, giac-
ché motivo di grande orgoglio, l'invio del
primo missionario ad gentes di tutta la storia
della nostra visitatoria: il chierico Raphael
Bhembe dallo Swaziland.
Le diversità delle nostre realtà, unite
insieme sotto l'effige di Don Bosco, hanno
fatto sì che si potesse festeggiare in unità di
spirito il nostro padre e fondatore, il quale
continua a incoraggiarci a seguire sempre di
più le sue orme, con Gesù e Maria Ausiliatri-
ce. Ewiva Don Bosco quindi!!! Nessuno deve
restare fuori... «Dammi le anime, il resto
non importa».

5.4 Page 44

▲back to top
.-
AFRICA MAD1AGASCAR
OCCIDENTALE FRANCOFONA
Senegal - Guinea - Mali - Costa D'Avorio - Burkina Faso - Togo - Benin
I
.. I
44
CONOSCERE DI PIÙ
DON Bosco...
.... per impegnarsi a vivere, veramente al servizio dei giovani,
soprattutto i più poveri.
n quest'anno di grazia del Bicentenario
della nascita di Don Bosco, la gioventù dio-
esana di Grand-Bassam ha intrapreso,
durante il fine settimana del 2 4 - 2 6 aprile
2015, a Bonoua, un pellegrinaggio per ce]e-
brare il padre e maestro della gioventù sul
tema: «Giovane, Don Bosco t'invita, oggi,
a Cristo, per santificarti».
I giovani sono arrivati in varie delegazio-
ni dalle 46 parrocchie della Diocesi: erano in
tutto 3.129 giovani per vivere l'esperienza
con l'assistenza di cappellani delle parroc-
chie e di mons. Raymond Ahoua, vescovo
della Diocesi, che, per la circostanza, ri-
ceveva in visita mons. John Bonaventure,
vescovo della Diocesi di Takoradi (Ghana).
Tutto questo ha favorito la ricchezza e fa
gioia dei giovani attorno a Don Bosco.
Con caloroso fervore i giovani sono
stati accolti nel Santuario «Notre
Dame de Lagarde». Si sono poi riuni-
ti in una processione illuninata da fiac-
cole lunga 3 km, quindi recati al Centro
Don Luigi Orione, luogo dell'incontro.
Là, sotto gli alberi e le palme, appro-
fittando del bel tempo, i giovani si sono
impregnati dell'insondabile patrimonio
carismatico della spiritualità salesiana: ce-
lebrazioni eucaristiche, sacramento deUa
Riconciliazione, insegnamenti, condivi-
sioni, Via Lucis, rosari, adorazione, récital,
serata culturale ... Il tutto in un'atmosfera
di lode, di convivialità fraterna e l'euforia
di un dima che è la fierezza della gioventù
cristiana.
UN PROGETTO CHE CONTINUA
«Anche 2 0 0 anni dopo, la Chiesa e f u -
manità saranno sempre riconoscenti a Dio
per il dono e 1avita di Don Bosco al servizio
dei giovani», ha detto mons. Ahoua, che
invita i giovani a «conoscere di più Don Bo-
sco, e a imitare il suo impegno fiducioso in
Dio-Prowidenza», aggiungendo: «Che Dio
benedica H lavoro dei Salesiani che conti-
nuano sempre con perseveranza, il proget-
to di Don Bosco di formare buoni cristiani e
onesti cittadini». Grandi e belle parole che
non hanno lasciato indifferenti i numerosi
giovani.
Infatti, più di uno ha vissuto e spe-
rimentato i l vero impegno della Chiesa
neH'accompagnamento e i l lavoro di una
autentica Pastorale giovanile nella nostra
Diocesi:«Grazie, Padre, di avermi offer-
to l'occasione di conoscere Don Bosco e di
vivere così il Vangelo» (Emilie - parrocchia
Sacro Cuore); «Grazie a Don Bosco, capi-

5.5 Page 45

▲back to top
sco meglio adesso che noi abbiamo valore
e dignità, anche nella Chiesa» (Evariste -
parrocchia Santo Spirito);« Veramente, Don
Bosco è un grande ... ha osato dare fiducia
ai giovani, anche nel suo tempo» (Char-
les -parrocchia Ascensione); « S i dovrebbero
organizzare tre o quattro incontri di questo
genere all'anno attorno a un Santo come
Don Bosco, per aiutare i giovani a impe-
gnarsi veramente nella vita cristiana ... »
(Chimène - parrocchiaMaria Immacolata).. .
LAGIOIA VIENE DAL CUORE
Da questa esperienza con i giovani sono
scaturiti preoccupazioni e impegni: «Per-
ché i sacerdoti non amano più i giovani oggi
con la stessa intensità di Don Bosco?» Uo-
séphine - parrocchia San Girolamo); « Con
Don Bosco noi potremo intraprendere
molte cose per i giovani nella nostra par-
rocchia>> (Don Paul-parrocchiaSantaMaria);
« Con Don Bosco ho capito che la vera gioia
nasce in un cuore abitato dalla grazia divina,
cioè dall'amore di Dio» ( Hervé- parrocchia
san Francesco d'Assisi).
L'Incontro diocesano dei giovani 2015 è
stato l'occasione non solo di celebrare Don
Bosco con i giovani, nel cuore della Famiglia
Salesiana in quest'Anno Bicentenario della
sua nascita, ma, meglio ancora, l'occasione
per dare un nuovo slancio alla Pastorale dei
giovani. La comunità salesiana d' Abidjan,
incaricata della Pastorale diocesana dei
giovani, ne ha approfittato per promuovere
Don Bosco, il suo carisma e la sua spirituali-
tà, rendendoli più vicini ai giovani e alla loro
vita. « Don Bosco ci invita a impegnarci ve-
ramente per i giovani del nostro quartiere ...
e c'è molto da fare per farli felici con Gesù
Cristo» (Anne-Marie -AD.MA).
L'abbondante ricchezza dell'agiografia
cristiana ci offre una quantità di testimo-
nianze al seguito di Cristo che costituiscono
delle risorse per una vita felice e raggiante:
è l'insondabile patrimonio spirituale del-
la Chiesa Universale. Don Bosco continua
a essere uno splendido riferimento che
attraversa il tempo e lo spazio per tutti i
giovani del mondo.
45

5.6 Page 46

▲back to top
.-
--1' AFRICA MADAGASCAR
OCCIDENTALE ANGLOFONA
Sierra Leone - Liberia - Ghana - Nigeria
TEMPO DI GRAZIA === -----
IN PIENA <<EBOLA>>
L'emergenza scatenata dal tremendo virus ha. richie,sto la
massiccia pairtecipaizione dei Salesiani in favore delle popolazioni
colpite, ma senza perdere l''entusiasmo per i 2 0 0 anni.
v/ )rJ d u e mesi dall'inizio de] Bicentenario, ne]
giugno 2014, come in ogni altra Ispetto-
ria, anche in Ghana il Consig1io ispettoriale
de1l1Africa occidentale ang]ofona (AFW) fa-
ceva brainstorming e vagliava possibilità per
celebrazioni che diventassero uno stimolo
per rinnovare ]a fedeltà alla missione sa]e-
siana.
Durante quelJ'incontro un segnale for-
tissimo è arrivato dalla Liberia e dalla Sierra
Leone: si trattava di un S. O. S così chiaro che
ogni altra priorità ha dovuto cedere il passo.
L'emergenza ebola stava mietendo vittime
e allargandosi a macchia d'o1io, creando un
allarme di scala planetario e interpeUando
direttamente le nostre comunità nei Paesi
colpiti, l'Ispettoria e l'intera Congregazione.
Che fare? I confratem della Sierra Leone ci
hanno offerto la parola chiave per guardare a
quella sfida con occhi di fede: «Questo è per
noi un kairòs, un tempo di grazia». Ed è stata
]a direzione di marcia che abbiamo seguito
per la celebrazione del Bicentenario del1a
nascita di nostro padre. Fare quello che lui
farebbe qui adesso, per questo suo immenso
oratorio che è il West Africa, a partire da chi
è più in difficoltà ed è lasciato solo, come di-
ventava tragicamente evidente con i1blocco
dei voli in entrata ein uscita dai Paesi co]piti.
La storia delle nostre origini non è rima-
sta chiusa nei libri perchè tutta l'attenzione
era per J1emergenza in corso. Un anno del-
la vita del primo oratorio è diventato come
la stella polare che ha ispirato e guidato il
cammino in West Africa nel Bicentenario -
anno dell'ebola: i] 1854.
1126gennaio di quielPanno Cag1iero>Rua,
Rocchietti e Artiglia si impegnano con la,
promessa per un « esercizio pratico di ca-
rità verso il prossimo» ed è Jì che il nostro
nome di Battesimo nella Chiesa prende for-
ma: da quel giorno in poi chi ci stà, a donar-
si agli altri come fa Don Bosco si chiamerà,
«salesiano». Ne1lo stesso anno, a 1ug1io,
un'epidemia scuote Torino e semina mor-
te: il colera. Don Bosco rispondea11'appel1o
de1le autorità e propone ai suoi giovani di
mettersi a servizo della popolazione colpita,
promettendo loro che, se questo «esercizio
di carità» sarà vissuto «ingrazia di Dio»
non ci saranno casi di contagio.
Una task force in Liberia, una in Sierra e
una nel centro ispettoriale di Ashaiman,
Ghana, hanno coordinato 1arisposta all 1e-
46

5.7 Page 47

▲back to top
m ergenza
1 in rete con altre organizzazioni
locali e internazionali. Il fatto di essere in
Liberia e in Sierra Leone con cinque comu-
nità ha permesso di fare interventi mirati
e di adattare gli aiuti all'evolversi della si-
tuazione.
LE QY.ATTRO STAGIONI
Si possono identificare quattro « stagio-
ni" durante questo anno così difficile e in-
sieme così ricco di missione salesiana:
La stagione della PREVENZIONE. Mol-
to lavoro e risorse sono state dirette nei
primi mesi per prevenire la diffusione
del contagio, attraverso campagne di
informazione e sensibilizzazione, rag-
giungendo anche remote zone rurali
dove nessun altro si spingeva.
Si è distribuito materiale sanitario per
migliorare le condizioni igieniche e cibo,
soprattutto per la famiglie costrette ari-
manere chiuse in casa per i 21 giorni di
quarantena, quando considerate ari-
schio di contagio.
La stagione dell'ACCOGLIENZA. In po-
chi mesi il numero di ragazzi che si sono
ritrovati soli, per la morte di entrambi i
genitori o di uno di essi, è passato da de-
cine a centinaia ... In alcuni casi l'intera
famiglia è deceduta lasciando un solo
superstite tra i più piccoli.
Da molti anni Freetown Don Bosco Fam-
bul (= Famiglia) si prende cura di ragazzi
lasciati a se stessi, aiutandoli a superare
traumi, ritrovare dignità, a riprendere
percorsi scolastici regolari, acquista-
re competenze professionali di base e a
reinserirsi nelle loro comunità di origi-
ne. Lo stesso approccio si è offerto a que-
sti nuovi amici, trasformando la scuola
di Lungi nella loro nuova casa.
La stagione dell'ACCOMPAGNAMENTO.
Il materasso e il sacco di riso sono neces-
sari per soprawivere all'impatto imme-
diato della crisi. Ma la vita continua dopo
l'emergenza e se non si è al fianco dei più
piccoli e più fragili, con tante famiglie
in situazioni ora molto più precarie di
quanto lo fossero prima di questa cala-
mità, il rischio è di vedere il numero dei
ragazzi di strada o di quelli stipati nel-
le prigioni moltiplicarsi a dismisura nei
prossimi mesi. Si è fatto e sta facendo il
possibile per accompagnare e sostene-
nere quanti più ragazzi possibile attra-
verso varie forme di scolarship.
La stagione dell'ORIENTAMENTO. Aiu-
tare i giovani ad aprire porte verso il
futuro, a trovare lavoro e dignità, è per
Papa Francesco la sfida numero uno del-
la Chiesa oggi. Lo è in modo ancora più
forte in Paesi dove l1economia è stata
messa in ginocchio da un'emergenza sa-
nitaria tragica e devastante come l'ebola.
Ma non ci si perde d'animo. Tra i segnali
positivi che questo Bicentenario lascia
è avere giovani come Reuben o Samuel,
H cui «orientamento», dopo un anno
speso a servizio di ragazzi colpiti dalle
conseguenze dell'ebola a Monrovia e a
Freetown, è di restare con Don Bosco, di
fare l' «esercizo pratico della carità», da
cui i Salesiani sono nati e dal 1854 è la ra-
gione del loro operare, per sempre. Sono
Reuben e Samuel un regalo che AFW fa a
Don Bosco per il suo compleanno o è un
regalo che lui fa a AFW? Probabilmente
sia l'uno che l'altro.

5.8 Page 48

▲back to top
AFRICA MADAGASCAR
Burundi - Ruanda - Uganda
TRE GIORNI
PER UN AN NO SPECIALE
La Famiglia sa1lesiana. del Rwanda, Burundi e Uganda per tre, giorni
si è confrontata su come rivivere «Don Bosco oggi».
Per essere, dinaimicaimente, fedele al suo carisma.
U { / J / ? e n a Visitatoria de11'Africa dei Gran-
/
di Laghi (AGL), si è tenuto il semi-
nario: «Don Bosco oggi», animato
da Don Alfredo Maravilla, Salesiano
filippino, che lavora nel dicastero
per le missioni. Durante tre giorni,
dal 16 al 18 aprile 2015, Don Alfred
si è intrattenuto con un centinaio di
persone su] tema: «Le dimensio-
ni essenziali del1a missione di Don
Bosco», sottolineando la bellezza e
1'importanza della nostra missione.
Differenti aspetti sono stati sviJuppa-
ti: la scelta missionaria di Don Bosco;
il Sistema Preventivo come pedagogia
missionaria; la spiritualità missionaria
salesiana; la maniera di vivere lo spiri-
to missionario di Don Bosco e il modo di
prolungare le Giornate Missionarie.
VIVERE «ALLA GRANDE»
I partecipanti erano essenzialmente i
membri de1la Famiglia Salesiana, sacerdo-
ti, religiosi e religiose, laici de] Rwanda, del
Burundi e dell'Uganda.
Il seminario è rientrato nel quadro del-
Je attività riguardanti i1 Bicentenario della
nascita di Don Bosco. La Messa di chiu-
sura è stata presieduta da mons. Thadldée
Ntihinyurwa, arcivescovo di Kigali; un se-
gno che mostra i1 forte legame che uni-
sce i Salesiani di Don Bosco de11'Africa
dei Grandi Laghi con la Chiesa locaJe. È Jo
stesso arcivescovo che aveva ce]ebrato la
48

5.9 Page 49

▲back to top
Messa in occasione dell'apertura ufficiale
dell'Anno del Bicentenario in AGL, il 20 di-
cembre 2014; quel giorno, davanti a nume-
rosi giovani e una grande folla di cristiani,
Don Camiel Swertvagher, Superiore dei Sa-
lesiani di Don Bosco dell' AGL, circondato
da molti sacerdoti salesiani, aveva tagliato
il nastro, dichiarando così aperti i festeg-
giamenti per i 2 0 0 anni della nascita del
nostro fondatore.
È importante sapere che quest'anno si
concluderà nell'agosto 2015 a Kigali. Nu-
merosi eventi si stanno già preparando per
chiudere in bellezza questo anno di grazia.

5.10 Page 50

▲back to top
50
UNSOGNO
DNENTATO REALTA
Centinaia di tende multicolori hanno "dipinto" il «SYM Don Bosco»
angolano. Centinaia di giovani hanno rivissuto la freschezza del
carisma salesiano sull'altipiano di Huambo, a 1300 metri di altezza.
'angola ha avuto il suo SYM Don Bosco 2105:
«Come Don Bosco, con i giovani e per i gio-
vani», non a Torino, ma a Huambo. Non è
stato un incontro internazionale, ma in-
ter-provinciale (Luanda, Cabinda, Moxico 1
Benguela, Kwanza Norte, Kwanza Su], Ben-
go, Saurimo1Bié e Huambo).
Tra le diverse iniziative realizzate ne]
Bicentenario della nascita di Don Bosco,
in Ango]a, presentiamo l'ultima, fatta da]
25 a] 30 Agosto 2015. È stato il «campo Bo-
sco» del Bicentenario del MGS (Movimento
GiovaniJe Salesiano). Il campeggio è stato
realizzato in Huambo, nel centro de] Paese,
dove ancora non c'è nessuna Casa salesia-
na, ma, se Dio vuole, prontamente Don Bo-
sco ci sarà. Gli abitanti hanno già riservato
un grande terreno, nella periferia della cit-
tà, per i Salesiani; e la comunità cristiana,
con le proprie forze, ha alzato una spaziosa
chiesa in onore di san Giovanni Bosco.
Un altro motivo, e ancora più significa-
tivo, per realizzare il nostro incontro de]
Bicentenario a Huambo, a 6 0 0 km deJla ca-
pitale, Luanda, è che si verificavano in quei
giorni e in quel Juogo le prime Giornate Na-
zionaJi deJla Gioventù Cattolica di AngoJa
(GNG). Abbiamo voluto celebrare il Bicen-
tenario di Don Bosco con cuore ecclesiale.
Di fatto, il MGS è molto attivo e significativo
nella Pastorale giovaniJe angolana. I primi
quattro giorni sono stati dedicati al Bicen-
tenario e gJi ultimi due anche alle attività1
delleGNG.
SU STRADE DIFFICILI
Sono riusciti ad arrivare a Huambo 6 0 0
giovani del MJS di tutto il Paese. Dovuto a11e
distanze e ai costi di trasporto il numero
è stato inferiore aJl'incontro precedente,
quando ne] 2012 sono arrivate le reliquie
di Don Bosco, con quasi 4 0 0 0 giovani del
MJS, nella prima opera salesiana di Ango-
la, a Dondo. Di fatto il MJS abbraccia 18.000
giovani dei diversi gmppi associativi di fede,
distribuiti nelle nostre comunità. Insieme a
loro, in un cerchio pitù largo si sommano al-
tri 20.000 giovani eadolescenti delle scuo]e
primarie, secondarie e1.mistituto superiore;
ed altri 1.800 dei centri di formazione pro-
fessionale.
Il campo- Bosco è stato realizzato in una
antica missione dei missionari «spirita-
ni», che durante la guerra è stata molto

6 Pages 51-60

▲back to top

6.1 Page 51

▲back to top
vicina alla popolazione e ha accolto tanti
sfollati di guerra. Con un clima fresco (sia-
mo a 1300 mdi altezza), un bel paesaggio e
un grande tempio, sono state allestite cen-
tinaia di tende multicolori per l'incontro del
MGS. In quelli giorni abbiamo avuto diver-
se celebrazioni giovanili (Via crucis, Via lucis,
rosario, liturgie delle ore, sacramento deJla
Riconciliazione, Eucaristie); catechesi, la-
voro in gruppi e tanta gioia salesiana (ani-
mazione, caccia del tesoro, gincane, serate).
Alcuni giovani, come quelli che venivano
dal' Est del Paese (Moxico), hanno fatto due
giorni in treno; altri, venuti dal Nord (Ca-
binda), hanno viaggiato involo militare fino
alla capitale, Luanda, e poi hanno continua-
to in autobus; altri ancora hanno trascorso
una intera giornata in autobus, per strade
abbastanza danneggiate. Hanno parteci-
pato giovani del MGS di Diocesi dove non ci
sono Salesiani né Salesiane, ma solo giovani
appassionati di Don Bosco. Nelle Diocesi di
Saurimo e Bié, dove non ci sono Salesiani,
uno dei maggiori gruppi associativi delle
parrocchie è il movimento «giovani Don
Bosco» (GDB).
ENTUSIASMO ALLE STELLE
Ci siamo divisi in 16 gruppi, ognuno sot-
to la protezione di un giovane santo (Do-
menico Savio, S. Kizit, fino l'ex allievo
del Pakistan Akash Basir). In questi grup-
pi si approfondivano gli argomenti, ma si
mangiava anche assieme. Era molto bello
vedere insieme Salesiane, Salesiani, sa-
cerdoti, coadiutori, giovani in formazione,
aspiranti, in mezzo a un grande numero di
giovani; tutti a riflettere su Don Bosco, sul
suo progetto di santità giovanile e condivi-
sione dell'esperienza, speranze e difficol-
tà. Abbiamo sviluppato diversi argomenti:
«Le Beatitudini (felici i poveri, felici i puri,
felici i misericordiosi)»; « le Beatitudini
giovanili»; «Don Bosco Giovane»; «Don
Bosco missionario»; « i messaggi del Ret-
tore Maggiore al MGS».
Un gruppo di mamme della missione di
Dondo, come mamma Margherita, eroica-
mente e volontariamente hanno cucinato
con grande professionalità per tanti giova-
ni. Un momento che ci ha segnato è stata la
processione con l'immagine di Don Bosco,
fatta da un artigiano locale. L'Ispettore, P.
Victor Sequeira, ha presieduto la celebra-
zione eucaristica.
Don Bosco ha sognato l'Angola. Lui già è
nato nella vita di migliaia di giovani in que-
sta giovane nazione con il 7 0 % di giovani.
All'incontro c'erano anche dei volonta-
ri stranieri, come Lucia: «Nel mio Paese,
ho partecipato sempre all'oratorio sale-
siano, ma mai avevo visto nei giovani tan-
to affetto ed entusiasmo per Don Bosco».
Diceva, poi, un giovane animatore:
«Che bello è restare qui, mi piace-
rebbe restare più settimane con Don
Bosco» ... Bene: «Resta sempre
con Don Bosco». 1

6.2 Page 52

▲back to top
*'• AFRICA MADAGASCAR
TROPICALE EQUATORIALE
Camerun - C i a d - Guinea Equatoriale - G a b o n - C o n g o - Rep. Centro Africa
52
250 GIOVANI DICONO
GRAZIE A DON B,OSCO
Discussioni, preghie,ra, canti: un mix in pieno stile salesiano
ha concluso il lungo cammino di avvicinamento
aUe celebrazioni del Bicentenario.
anciati ne] novembre 2013, i preparativi
del MGS-Bicentenario si sono conclusi nel
maggio 2015. Questi preparativi volgevano
su attività spirituali e culturali:
I ritiri sui temi della spiritualità salesiana
dei giovani (Awento 2013: Il quotidiano,
luogo di santificazione; Quaresima 2014:
La gioia e I1ottimismo contro l'awersità;
vacanze 2014: Servizio responsabile e im-
pegno per il Regno.
Avvento 2014: Amicizia con Gesù nena
preghiera, i sacramenti e la Parola di Dio;
Quaresima 2015: Comunione ecclesiale;
Maggio 2015: Maria Ausi1iatrice dei cri-
stiani, Novena e rosario per i giovani.
I concorsi di canto, teatro, reportage (Av-
vento 2013), video suUa presenza sale-
siana sul territorio e ]a storia della nostra
opera; Quaresima 2014: Composizione
musicale (testo, musica e coreografia) su]
tema: «Bicentenario della nascita di Don
Bosco»; Awento 2014: composizione te-
atrale di 20 minuti su] tema: «Don Bosco
educatore»; Quaresima 2015: prepara-
zione di uno stand della nostra opera da
presentare durante il forum.
Il MGS Bicentenario propriamente detto
si è svolto dal 12 al 16 agosto 2015. A Yaou-
ndé, Camerun, 250 giovani sono venuti dal-
le 16 presenze (comprese le Figlie di Maria
Ausiliatrice e 1eFiglie dei Sacri Cuori di Gesù
e Maria) di cui è composta la «Visitatoria,
Nostra Signora dell'Afica Tropica]e Equato-
riale (ATE)» (Camerun-Congo-Centroafri-
ca-Guinea Equatoriale-Gabon-Tchad).
Durante questi cinque giorni, i giovani
accompagnati dagli educatori, dai membri
de1le Famiglia Salesiana (SDB, FMA, Figlie
dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, Cooperaitori)
hanno fatto J'esperienza del vivere insieme.
Ci sono stati momenti di preghiera, di for-
mazione e di gioia.
DIO CHIAMA ANCORA
Tre sotto-temi erano in programma:
«Come Don Bosco, testimone e discepo-
lo»; «Con i giovani, educatori e accompa-
gnatori»; «Per i giovani, missione evoca-
zione». Accompagnati rispettivamente da
Don Emile Mefoudé, sdb, sr. Michèle Nyan-
gomo, fma, e Don DavyBouetoutamio, sdb.
Approfondendo questi argomenti si è
cercato di capire l'impegno di Don Bosco
per i giovani; fare capire ai giovani che Dio

6.3 Page 53

▲back to top
continua a chiamare gli uomini anche oggi;
aiutare a scoprire le ricchezze della vita as-
sociativa nella Chiesa e più particolarmente
negli ambiti salesiani come opportunità di
maturazione nella fede e dell'impegno dei
giovani con altri giovani; di presentare la
spiritualità salesiana dei giovani come spi-
ritualità missionaria e di suscitare questo
interrogativo in ogni giovane.
Altro momento forte del forum è stata la
finale dei tre festival (Canzone-video-tea-
tro) che ha visto la partecipazione di quasi
tutti gli oratori e Centri giovanili salesiani
delle 17 opere della «Visitatoria» ATE. I
Centri delle Suore (FMA, e dei Sacri Cuori)
non erano da meno. Tutte le opere sono sta-
te proiettate e realizzate davanti a una giu-
ria, in un clima di grande gioia.
I giovani hanno vissuto dei momenti
intensi di preghiera, in particolare la lectio
divina, la celebrazione penitenziale, le ce-
lebrazioni eucaristiche di ogni giorno, la
commedia musicale «Grazie Don Bosco!».
«Reve ton reve» (tradotto e adattato da
Don Miguel Angel Nguema) recitato il 14
agosto, seguito dall'Eucaristia« Felice an-
niversario Don Bosco» presieduta dal nuo-
vo delegato della pastorale giovanile, Don
Emile Mafoudé, a mezzanotte; la solennità
dell'Assunta (presieduta dal segretario del
Nunzio, mons. CosmaAmbrosini).
LA STRETTA AL CUORE
Il MSG s'è concluso con la Messa presie-
duta dall'Ispettore, Don Miguel Nguema.
Nella sua omelia, si è congratulato con i
giovani che hanno affrontato varie diffi-
coltà per poter essere presenti al forum.
Li ha esortati, come giovani, a spezzare le
barriere e i pregiudizi regionali per costru-
ire un mondo più fraterno. Dopo l'omelia,
7 giovani salesiani in formazione hanno
rinnovato i loro voti. Due elementi hanno
particolarmente arricchito la liturgia: la
processione della Parola di Dio, eseguita dai
giovani di Ebolowa, e la coreografia che ha
svelato il quadro di Don Bosco, con grande
entusiasmo dei giovani.
Alla fine della Messa, negli stand, i giova-
ni hanno presentato l'originalità del loro Pa-
ese attraverso diverse forme culturali (arte,
danze, vestiti...). Il pranzo di festa ha chiuso
il forum. Durante il pasto, i vincitori dei vari
festival hanno ricevuto il loro premio.
I giovani sono rientrati con una piccola
stretta al cuore: « ... Questa tristezza mi ha
mostrato che tutte le barriere erano cadute
per far posto all'amicizia».

6.4 Page 54

▲back to top
j, AFRICA MADAGASCAR !p.U. MADAGASCAR
Madagascar - Mauritius
DON Bosco...MALGASCIO
Per la prima voltai un Salesiano del Madagascar diventa lspe.ttore
della Visitatoria. Un segno importante che esprime la presenza del
padre, dei giovani in una terra accogliente e assetata di educazione.
, apertura ufficiale delle celebrazioni del
Bicentenario della nascita di Don Bosco
ha avuto luogo il 16 agosto 2014. In unio-
ne con tutta la Congregazione salesia-
na del mondo, la Visitatoria del Madaga-
scar- Isola Mauritius celebrava anch'essa
qruinessetodiagmiorennoto.
Era
del
anche
nuovo
l'occasione per
Superiore della
Visitatoria: Don Randimbisoa Charles Ar-
mand. Si è celebrata una Messa nella cap-
pella della Casa Don Bosco Ivato, presie-
duta dal Consigliere regionale per l'Africa
e Madagascar, Don Americo Chaquisse.
Erano presenti alla concelebrazione Don
Randimbisoa Chades Armand, mons. Vel-
la, SDB, vescovo d'Ambanja e Don Barto-
lomeo Salvo, nuovo Vicario ispettoriale.
Il 16 agosto 2014 ha avuto luogo la Mes-
sa di apertura del Bicentenario della nascita
del padre e maestro deDa gioventù. È sta-
ta anche l'occasione per l'insediamento di
Don Randimbinsoa Charles Arrnand, af-
finché potesse incominciare ufficialmen-
te la sua funzione come nuovo Superiore
dei Salesiani di Don Bosco in Madagascar e
nell'Isola Mauritius. Mette la firma insieme
a Don Americo. Da non dimenticare clile è il
primo malgascio ana testa deUa, Congrega-
zione nella Grande Isola. Nel corso dell'o-
melia, Don Americo Clilaquisse sottomnea
che: «La gente, i giovani devono vedere
sempre più chiaramente Fimmagine di Don
Bosco in Madagascar, poiché adesso egli è
malgascio nena persona deH'lspettore».
COMUNITÀ IN FESTA
Tutta la Famiglia Salesiana era presente
a questa Messa. Senza dimenticare i paren-
ti dei Salesiani dei dintorni, cristiani delle
parrocchie e dei distretti vicini sono venuti
numerosi alfa celebrazione.
È stato un gran momento di incon-
tro familiare, anzi ecdesiale. Un pasto
fraterno ha fatto seguito a questa Messa.
Aperta ufficialmente il 16 agosto 2014, la
celebrazione del Bicentenario della nascita di
Don Bosco continua durante tutto quest'an-
no. Il 31 gennaio del 2015, festa di Don Bo-

6.5 Page 55

▲back to top
sco, segnava il fulcro della celebrazione.
Nella Visitatoria del Madagascar e nell'I-
sola Mauritius, come in tutti i luoghi dove
lavorano i Salesiani, la festa della nascita al
cielo di Don Bosco è particolarmente cele-
brata.
Ogni comunità era in festa. Per quel che
riguarda la capitale del Madagascar, c'è
stata una Messa solenne nella parrocchia
Santa Teresa del Bambino Gesù à Ivato-
aeroporto, alle 9 del mattino. Celebrazione
eucaristica presieduta da mons. Raoelison
Jean de Dieu, vescovo ausiliare dell'arcidio-
cesi di Antananarivo, circondato dai sacer-
doti salesiani e dal parroco.
EDUCATORI RESPONSABILI
Numerosi anche i membri della Famiglia
Salesiana, molti giovani e cristiani della par-
rocchia d'Ivato, e anche da altre parrocchie e
associazioni ecclesiali, prendendo Don Bo-
sco come loro patrono. La chiesa era stra-
colma e la Messa solenne si è svolta con la
partecipazione di molta gente. Durante l' o-
melia, mons. Raoelison ha richiamato l'og-
getto di questa festa dicendo che «l'educa-
zione occupa oggi un posto importante. Dio
ha affidato a Don Bosco e ai suoi discepoli,
i Salesiani, questa responsabilità educativa
verso i giovani». Bisogna sempre insistere
che l'azione educativa sia una sfida per tutti,
specialmente per i Salesiani di Don Bosco, ai
quaU il Signore ha affidato la responsabili-
tà di essere segni e portatori del suo amo-
re per i giovani, al seguito di Don Bosco.
Dopo la celebrazione eucaristica, tutti si
sono recati alla Comunità del Centro «No-
tre Dame de Clairvaux» per condividere il
pranzo di famiglia. Durante tutto il pome-
riggio di questo 31 gennaio 2015, la festa è
continuata con delle animazioni speciali.
Una partecipazione attiva di tutta la Fami-
glia Salesiana, cioè i Salesiani Cooperatori,
il gruppo dei giovani e altre associazioni
invitate hanno dato vita alla festa duran-
te tutto il pomeriggio. La celebrazione del
Bicentenario si chiuderà il 16 agosto 2015.
Oltre alla festa della Visitatoria, il mese di
aprile ha visto la riunione dei confratelli at-
torno all'Eucaristia.
Con il programma della Visitatoria del
Madagascar- Isola Mauritius, il 15 agosto
segna la chiusura dell'evento con tutta la
Chiesa, nella capitale. Mentre il 16 agosto
sarà dedicato a tutta la Famiglia Salesiana
della Visitatoria tutt'intera.

6.6 Page 56

▲back to top
C'ERA LA MADRE
ALLA SUA FESTA
Come Maria i Salesiani devono essere attenti e vigilanti per capire, ciò
di cui hanno veramente bisogno i giovani: un Amico vero come Gesù.
U l , - - J A . l l a prima metà del 2015 la Famig1ia Sale-
/'
;iana del Mozambico ha celebrato la sua
santa patrona, Maria Ausiliatrice, in oc-
casione del Bicentenario di Don Bosco. Le
opere che compongono la missione sale-
siana della Visitatoria Maria Ausiliatrice,
con sede a Maputo, la capitale, hanno par-
tecipato aJla solenne celebrazione eucari-
stica, il 23 maggio, nella Missione Parroc-
chiale SanJosè di Llanguene.
A San Josè, per la solenne concelebra-
zione eucaristica, oltre alla casa ospitante 1
si sono riunite Je comunità di: Namaacha
(Noviziato Sacro Cuore di Gesù di Matola),
Casa San Domenico Savio con l'aspiranta-
to, Casa Don Bosco (sede della Visitoria).
Ha presieduto l'Eucaristia i1Nunzio Apo-
stolico in Mozambico, mons. Edgar Pena
Parra, che ha concelebrato con l'Ispettore
dei Sa]esiani, Don Marco Biaggi, e il par-
roco, Don Manuel Leal, oltre al segretario
deJla Nunziatura, mons. José Luis Serrano,
e molti sacerdoti salesiani. Tra le autori-
tà civili presenti vi era l'ambasciatore de]
Venezuela, MarlonJosé Pena Labrador, ex-
al1ievo salesiano. I fedeli erano un migliaio.
Il Nunzio ha sotto1ineato la sua soddi-
sfazione a celebrare la Vergine Maria que]
56

6.7 Page 57

▲back to top
giorno, affermando come quella fosse Ja
sua prima Messa ufficiale a Maputo.
ALLIEVI DI MARIA
Nella sua omelia, mons. Edgar ha la-
sciato un messaggio di speranza ai fedeli,
parlando della partecipazione di Maria alle
nozze di Cana; come sia stata la prima a
bere il vino offerto da Gesù a coloro che de-
siderano seguirlo, e di come è necessario
essere sempre vigilanti di fronte ai bisogni
dei più poveri.
«L'uomo è stato creato per relazionarsi
con Dio e questa storia d'amore è iniziata
dal grembo sacro di Maria, quel grembo che
ha portato Gesù: unico mediatore tra Dio e
l'uomo! Siamo tutti eterni allievi di Maria e
con lei impariamo a essere più solidali, ad
avere occhi di Misericordia e a lasciare spa-
zio all'incontro con gli altri, come ci esorta
sempre Papa Francesco. Seguiamo il suo
esempio, stando sempre attenti alle esi-
genze del prossimo!».
Durante la Messa, 15 donne della comu-
nità hanno ricevuto il segno di apparte-
nenza come nuovi membri dell'Associa-
zione di Maria Ausiliatrice (ADMA).
Questi segni sono stati consegnati dal
vescovo Edgar, Don Marco e Don Donatien
Mambepa, animatore spirituale dell'Asso-
ciazione per l'Ispettoria.
Dopo il Ringraziamento, bambini e ado-
lescenti della parrocchia hanno incorona-
to la Vergine Maria Regina del Cie1o e della
Terra, emozionando l'assemblea perché,
nonostante l'incoronazione della Madon-
na sia tradizione in molti Paesi, soprat-
tutto in Sud America, è stata la prima volta
che un tale rito si è svolto in Mozambico.
PER LE VI E DELLE CITTÀ
Altre opere della missione salesiana
in Mozambico hanno celebrato la Vergi-
ne Maria, Ausiliatrice dei Cristiani, nel
Bicentenario di Don Bosco. Presso l'Isti-
tuto Superiore Don Bosco (ISDB) i festeg-
giamenti hanno avuto luogo il 22 maggio.
Le celebrazioni sono iniziate alle 0 8 . 4 0 ,
con la tradizionale Messa, presieduta da
Don Marco Biaggi e concelebrata dai sa-
cerdoti José Angel Rajoy, direttore del
ISDB; Fisherman, Vicario della Visitato-
ria e professore presso l'Istituto; Stefa-
no Raffaele, direttore di Casa Don Bosco.
All'inizio dell'omelia, Don Marco ha ri-
cordato la tradizione di celebrare la festa di
Maria Ausiliatrice, istituita da Papa Pio VII
nel 1816, con il titolo di Aiuto dei Cristia-
ni e di come l'Ausiliatrice stessa ha segnato
la vita e il ministero di Don Bosco. Le sue
parole hanno sottolineato l'importanza di
Don Bosco e di Maria Ausiliatrice per i Sa-
lesiani di tutto il mondo.
AMoatize, nella provincia di Tete, la fe-
sta di Maria Ausiliatrice di quest'anno ha
portato l'immagine della Vergine in pro-
cessione per le vie cittadine. La processio-
ne, guidata dal parroco della Parrocchia di
San Giovanni Battista, Don Francisco Lou-
renço, ha avuto luogo sabato 23 maggio,
a partire dalle 15.30, lasciando la Comu-
nità di S. Vincenzo de' Paoli, nel quartie-
re 4, passando per la stazione ferroviaria
(CFM), la piazza dei lavoratori e la strada
nazionale della città, fino a raggiungere la
parrocchia. Al suo arrivo presso la chiesa,
che era già piena di fedeli, c'è stata la cele-
brazione eucaristica.
A Moamba la festa di Maria Ausiliatrice
ha raccolto tutta la comunità e si è tenuta
presso la scuola professionale, il 31 mag-
gio, con la celebrazione eucaristica presie-
duta da DonJosé Angel Rajoy. Dopo la Mes-
sa, in un momento di festa, ha avuto luogo
la premiazione dei vincitori del concorso di
disegno tenuto in quel giorno.
Ad Inharrime le comunità salesiane,
fma e sdb, si sono riunite per celebrare
l'Eucaristia, presieduta dal direttore, Don
Adolfo Sarmento, e concelebrata da Don
Anton Grm, per partecipare poi alla pro-
cessione in onore della Madonna.
A Matundo la celebrazione eucaristica
ha segnato la festa della Santa patrona di
tutta la comunità scolastica, seguita da un
pranzo con tutti i presenti.

6.8 Page 58

▲back to top
.-
--1' AFRICA MADAGASCAR
ZAMBIA
Zambia - Malawi - Zimbabwe - Namibia
GRANDE FESTA NELLA
<<CIITA DELLA SPERANZA>>
Dopo aver invaso le strade in lunghi cortei coloratissimi, i giovani
si sono fermati a vivere momenti di altai tensione spirituale,,
pregando e confrontandosi tra loro.
'-/U ( ' ; } n frastuono di allegria e felicità che si mi-
schiava al santo rumore della gioventù ha
riempito le giornate del raduno dei giova-
ni della Visitatoria salesiana dello Zambia.
L'ambiente ricco di santità e spiritualità era
un peso della "bilancia", mentre 1'altro era
formato da1le tipiche attività dei giovani. I
partecipanti alJ'evento, tenutosi dal 3 aJ 7
luglio 2015, sono stati 9 0 0 (di cui 7 0 0 giova-
ni) provenienti da Zambia, Zimbabwe, Ma-
1awi e Namibia. È stato un evento congiunto
tra la visitatoria ZMB dei Salesiani e l1Ispet-
toria AFM delle FMA, con a capo quindi Don
Vincent Tembo SDB e Sr. Constance Chanda
FMA. La «Città della Speranza», comunità
deJle FMAaLusaka(Zambia)1è statatravoJ-
ta dalJo spirito di Don Bosco, grazie ai 67 e
più Salesiani (preti, suore, diaconi, giovani
confratelli), ai 31 novizi ed aspiranti (SDB ed
FMA), che con grande amore si sono buttati
in mezzo ai giovani africani.
Il giorno dell'arrivo, il 3 luglio 2015,
ognuna delle 19 delegazioni ha avuto un
momento di animazione davanti agli altri
gruppi presenti per il raduno dei giovani.
I colorati elementi tipici delJa cultura afri-
cana sono stati illuminati dagli spettacoli
proposti. Nel1a Messa d'inaugurazione te-
nutasi il 4 luglio e presieduta da Don Geor-
ge Chalissery SDB, ispettore ZMB, ha visto
una grande partecipazione da parte dei
tantissimi giovani presenti. Suor Rysarda
Piejko FMA ha fatto da portavoce leggendo
il messaggio delnspettrice suor JuJienne
Munyemba.
Momenti di dialogo su terni come «Don
Bosco e la Chiesa», a cura di Don Alphon-
cious Harnweete SDBi « Il ruolo dei giovani
nella Chiesa» a cura di Don Musonda, :Ka-
putula (sacerdote de1Ja, Diocesi di Kasama);
«La nostra chiamata cristiana,e la chiamata,
alJa vita reJigiosa» a cura di suor Mulenga
Florence, FMA; e della signora Veronica Pe-
pa1a; «I media e la gioventù» a cura dli Don
Diravya Rupen SDB, sono stati dei grandi in-
put di fede e vita per tutti i giovani presenti.
«HO INCONTRATO
TANTI NUOVI AMICI»
Ecco alcuni momenti specia1i di wì han-
no goduto i giovani durante i giorni deJPin-
contro.
Adorazione Eucaristica animata dal
diacono Simbarashe Muza, SDB, nella
58

6.9 Page 59

▲back to top
fresca mattinata del 4 luglio, che ha ri- Don Bosco, la gara per il banner più bello
scaldato i cuori con la presenza di Dio. sono stati degli ottimi incentivi per ma-
Il pellegrinaggio al Santuario Mariano nifestare la gioia tipica della gioventù.
domenica 5 luglio. Don Louis Malama, Il «tavolo della vocazione», curato dal
SDB 1 prima del saluto finale a conclu- diacono John Musonda, sdb, è stato di
sione del pellegrinaggio, è salito in cima grande aiuto per aiutare a comprendere
a un camioncino e ha spiegato il vero si- la Chiamata di Dio in coloro che sentono
gnificato del pellegrinaggio. È stato im- di percepirla.
pressionante vedere la moltitudine dei La Messa conclusiva di lunedì 7 luglio,
giovani nelle strade di Lusaka portare i celebrate dai novelli sacerdoti Don Mark
loro grandi striscioni colorati dedicati a EmmanuelPhiri, George EmmanuelPhi-
Don Bosco, cantando al ritmo dei tam- ri eAlphoncious Hamweete è stata fonte
buri. La gente sui camioncini e quelli a d'ispirazione per molte giovani anime.
piedi si fermavano per vedere quello che «Sono stato felice d'incontrare così
stava capitando. Arrivati al Santuario, i tanti nuovi amici e di imparare nuove cose
giovani si sono preparati al sacramen- su Don Boso», sono le parole di Tiffany,
to della Confessione con Don Michael dallo Zimbabwe. Kopiwe dallo Zambia dice:
Mbandama, sdb, e molti lo hanno rice- «Sono venuto con molte domande sulla
vuto con grande fervore. A seguire, la vita, ma queste Giornate della Gioventù mi
Santa Messa presieduta da Don Charles hanno fatto capire che Dio ha il controllo su
Mukuka, prete francescano.
ogni cosa, quindi non devo preoccuparmi».
La sera del 5 luglio il Quiz Don Bosco per Fabiano Fidelis Nyirenda dal Malawi dice:
testare la conoscenza dei giovani sulla «Mi sono piaciuti i momenti di dialogo, le
figura di Don Bosco.
attività ... Il pellegrinaggio poi è stato mol-
«Q &AOpen Forum» con l'idea di aiu- to significativo e mi ha regalato momenti di
tare i giovani nel loro cammino di fede. grande grazia». «La mia fede è aumentata
Il team delle persone pronte a rispon- e mi sento un cristiano migliore» dice Phi-
dere alle domande era formato da un lani Ngwenya (Hwange, Zimbabwe).
prete, una suora, un Salesiano coope- Questo raduno dei giovani ha toccato
ratore, un ex allievo e una persona lai- le corde più profonde delle anime di molti
ca. Sono state tantissime le domande giovani, arricchendone la fede. Li ha aiutati
che i giovani hanno posto a ognuno di ad avere rapporti più maturi e ad allarga-
loro, sia in ambito religioso che laico. re il cerchio delle loro amicizie. Inoltre, ha
I trofei e i premi distribuiti alle diffe- tracciato le basi per poter essere sempre
renti delegazioni per le gare sportive, più in sintonia con la spiritualità di Don
gli intrattenimenti musicali, il quiz su Bosco.

6.10 Page 60

▲back to top

7 Pages 61-70

▲back to top

7.1 Page 61

▲back to top

7.2 Page 62

▲back to top
ARN
ARS
AMERICA CONO SUD
Argentina
SUI PASSI DI DON Bolsco,
e
Il Bicentenario è servito per fare il punto sull'efficacia
dell'educazione salesiana e per ripartire,, con spirito rinnovato,
sulle strade della vita, seguendo l'e,sempio del Fondatore.
ome fare in modo che ogni Casa salesiana de] luogo la conoscenza e i1 modo dì vive-
possa approfondire il cammino di prepa- re tipico de1 carisma salesiano, attraverso
razione che, per prima cosa, prevede una una maggiore informazione sulla vita, s1UJ-
maggiore conoscenza di Don Bosco, deUa la pedagogia e ]a spiritua1ità di Don Bosco,
sua vita, delJe sue scelte, della fonte delJa in linea con le proposte del cammino di
sua grande energia?
preparazione lllfficiale.
Tenendo in considerazione queste pre- Inoltre 1 per fare in modo che ci fosse
messe, le ce]ebrazioni del Bicentenario in una certa condivisione nei diversi cammi-
Argentina hanno avuto una forte impron- ni 1 è stato sce]to un tema nazionale: «Don
ta locale, in ciascuna Casa, ogni qual volta Bosco 1 200 anni con te».
c1era ]a voglia in una di esse di amp1iare i1 Tenendo in considerazione i ritmi della
proprio orizzonte al di là delle mura dome- gente durante J'anno civi1e} J'équipe na-
stiche1 aiutando a fare crescere nella gente zionale di Comunicazione Sociale ha rea-
lizzato materiali adatti a questo cammino
di conoscenza e di revisione, anche per il
progetto «Al di fuori de11e4 mura». Coin-
vo]gendo un grande numero di Salesiani e
laici provenienti da diverse realtà dlel1'Ar-
gentina, che hanno dato il ]oro s1Upporto,
hanno elaborato video tematici, foglietti
i1lustrativi, carte]le con fogli di lavoro, ma
sempre pensando che ognuno avrebbe ri-
percorso personalmente le esperienze di
vita seguendo le orme di Don Bosco.
USCIRE DALLE Q!JATTRO MURA
Per g1Uel che riguarda le attività nazio-
nali specifiche, due proposte che sono già1
state realizzate,. il progetto «Nuove Fron-
tiere» e la Scuola di Formazione Salesia-
62

7.3 Page 63

▲back to top
na sono state incentivate ancora di più
in previsione del Bicentenario 1 così che i
2000 partecipanti che già ne facevano par-
te hanno visto aumentare attività ed espe-
rienze legate a Don Bosco, alla sua vita, alla
sua proposta educativa ben precisa.
Due importanti iniziative sono state
la realizzazione a Bahia Blanca, nel mese
di maggio, del Seminario Internazionale
di Studio della storia salesiana, dal titolo:
«L'azione salesiana nelle tribù indigene
della Patagonia dal 1880 al 1916»; le prime
Giornate Nazionali di Salesianità dal tema:
«Giovani, Pedagogia e Missione». En-
trambi gli eventi sono stati organizzati dal
CESBA (Centro de Estudios Salesianos de
Buenos Aires), dall'Istituto Giovanni XXIII
e la UNISAL (Università Salesiana Argen-
tina).
Hanno visto più di 300 partecipan-
ti provenienti da tutta I1Argentina e Paesi
confinanti, cui è stata ampiamente data la
possibilità di approfondire in modo acca-
demico l'azione educativa salesiana.
Durante l'intero arco dell 1anno, la re-
alizzazione di diversi mura/es in differenti
città, ha permesso di "uscire dalle 4 mura"
delle Case salesiane, per mostrare alla so-
cietà quali siano ancora oggi le necessità
dei giovani e le loro possibilità.
Tra i momenti in assoluto più significa-
tivi delle celebrazioni a livello nazionale,
c'è stata l'inaugurazione del Museo Don
Bosco nel mese di agosto, presso i loca-
li della Chiesa Mater Misericordiae, in cui
sono arrivati i Salesiani della prima spedi-
zione missionaria nel 1875. Emozionante
l'Incontro Nazionale dei Giovani nel mese
di settembre, cui era presente il Rettor
Maggiore e più di 7.ooo giovani prove-
nienti da ogni parte dell'Argentina per ce-
lebrare, condividere ed esprimere la forza
del carisma salesiano, nonché il maggior
vigore all'esser come Don Bosco discepoli-
missionari, appassionati di Dio, per i gio-
vani, soprattutto quelli più poveri.
L'intenzione di tutto que-
sto percorso è che tutto non
si fermi semplicemente ad
azioni isolate o sporadiche,
ma che insieme si ri-
fletta sul cammino
intrapreso, aiutan-
dosi a proseguire
sul cammino che
ancora deve esse-
re percorso, sempre
però sulle orme di Don
Bosco.

7.4 Page 64

▲back to top
AMERICA CONO SUD . � � BRASILE BELO HORIZONTE
Brasile
ANIMAZIONE
E PROTAGONISMO
GIOVANILE
I vari incontri e celebrazioni hanno avuto come, obiettivo quello
di far diventare i giovani protagonisti nell'educazione di altri giovani.
In pieno stile salesiano.
L./U / , )
navoltaDonBoscodisse: «Quellacaragio-
ventù è stata sempre un caro oggetto delle
mie occupazioni, dei miei studi, del mio
ministero sacerdotale e della nostra Con-
gregazione». Nelle opere dell'Ispettoria di
San Giovani Bosco, in Belo Horizonte, Bra-
sile, questa affermazione è una realtà quo-
tidiana. Unità sociali, scuole e parrocchie
hanno come ragion d'essere l'impegno in
favore dei giovani.
Più che agire in loro "beneficio" 1 la ISDB
ha scelto di incentivare il protagonismo
giovanile, attraverso le iniziative degU edu-
canti delle sue unità. In quel contesto, per
mezzo della Pastorale Giovanile Salesiana,
sono stati svolti due importanti eventi nel
2015, sempre incentrati sul Bicentenario.
L'incontro di formazione di animatori
giovanili, promosso in due tappe, ha in-
centivato la formazione di animatori nella
prospettiva del carisma salesiano, miran-
do al rafforzamento e all'aggregazione dei
gruppi giovanili nelle opere dell'Ispettoria
San Giovanni Bosco.
La prima tappa è stata realizzata nelle
città di Niter6i e Goiania, in maggio, dove gli
animatori sono stati coinvolti in un labora-
torio e alcune conferenze. C1è stata anche
l'opportunità di ce1ebrare la Messa nella
chiesa di Maria Ausiliatrice con tanti giovani.
In Goiània 1 è stata realizzata la «Pas-
seggiata Mariana» fino alla Cattedrale
metropolitana di Maria Ausiliatrice. A Ni-
ter6i, invece, fincontro finale con i pelle-
grini del gruppo salesiano, pressa il Monu-
mento di Maria Ausmatrice.
La seconda tappa, in lugUo, ha dato con-
tinuità alle attività
Questa volta, in due città che accolgono
santuari dedicati a Don Bosco: SàoJoào del-
Rei e Brasilia.
Al di là delle attività formative, in Sào
Joào del-Rei è stata proposta una «Passeg-
giata» in omaggio al Bicentenario. Anche a
Brasilia un accampamento giovanile ha ra-
dunato 4 0 0 adolescenti e giovani, insieme
hanno fatta una camminata fino l'eremo di
DonIBosco.
64

7.5 Page 65

▲back to top
ESSERE TESTIMONI
«Dopo di avere concluso queste due
tappe, i giovani hanno portato alle loro
opere salesiane, oltre all'impegno d'esse-
re buoni cristiani e onesti cittadini, quello
di radunare i gruppi giovanili e animare la
pastorale giovanile, portando il carisma
salesiano agli altri giovani», racconta il
Delegato della Pastorale Giovanile Sale-
siana, padre José Ricardo Mole, riguardo ai
frutti che darà quest'incontro.
Le formazione fa parte di un lavoro per-
manente realizzato per la ISJB, dove di-
verse attività e azioni sana integrate.
È il caso della Settimana Missionaria,
che ha avuto tra i suoi obiettivi trasmet-
tere il vigore missionario degli animatori
giovanili.
Promossa tra la fine di luglio e l'inizio
d'agosto, la Settimana Missionaria Sale-
siana nella ISJB è stata realizzata in quat-
tro città della regione: Ponte Nova, Venda
Nova do !migrante, Campos dos Goytaca-
zes e Silvania.
Circa 150 giovani ed educatori ispira-
ti dal tema: «Mandami, Signore» hanno
partecipato a eventi di formazione, visite
alle famiglie, incontri con i bambini e gio-
vani, celebrazioni e momenti di ricreazio-
ne, secondo lo stile di Don Bosco.
Così, la ISJB propone al giovane la co-
struzione della propria personalità, aven-
do Cristo come riferimento fondamentale.
Con loro è stata condivisa la missione
di mantenere viva l'essenza del carisma
salesiano e gli si è offerta l'opportunità di
essere testimoni del lavoro di Don Bosco
nel suo Bicentenario.

7.6 Page 66

▲back to top
-
AMERICA CONO SUD
Brasile
BRASILE CAMPO GRANDE
66
PEDAIANDO
CON DON Bosco
Con un lungo serpentone di "due ruote" che si è snodato su 10 km
di asfalto, rag zzi e adulti hanno voluto testimoniare la gioia
di essere cristiani, con stile salesiano.
a vigilia della festa ufficiale in occasione
del Bicentenario della nascita di Don Bo-
sco, iJ 15agosto, svoltasi nell'Ispettoria sa-
Jesiana di Campo Grande, ha raccolto mi-
gJiaia di persone per celebrare il Santo dei
giovani. La festa si è svolta nel viale Afonso
Pena, arteria principale di Campo Grande.
La pedalata di 10 km in onore di Don Bo-
sco, per commemorare il Bicentenario, ha
riunito persone di ogni età ed è stata se-
guita da un gruppo musicale animato dal-
Ja cantante Claudia Nascimento e da una
banda.
La manifestazione, oJtre a incoraggiare
le attività sportive, ha dato modo a molti
partecipanti, che ancora non conoscevano
la storia del Santo, di tornare a casa con la
curiosità di saperne di più. È il caso del gio-
vane fabiano Moraes, di Leandro Piccini e
Flavia Malachia, che hanno partecipato a11a
pedalata perché incuriositi dal1a notizie ri-
portate daJla stampa e1 nel parteciparvi, si
sono awicinati a11a spiritua1ità sa1esiana.
«È importante che l'evangelizzazione si
realizzi neUe strade 1 attraverso lo sport e Je
altre attività che attraiggono i giovani», ha
detto Flavia.
T R A LA GENTE
La biciclettata è partita da piazza del-
la Ràdio, vicina alla sede ispettoriale. Da lì
ci si è diretti al Museo Culturale IDon Bosco
(MCDB) - attrazione turistica fondata piùi di
60 anni fa dai Salesiani - , poi si è tornati in
piazza.
Motivati da1lo sport, gJi amici NiJu
Arashiru e Ivanir Santos, militari in pen-
sione, hanno colto l'occasione per ringra-
ziare Dio e 1a comunità con iJ popolo della
celebrazione de] Bicentenario: «Abbiamo
i1privilegio di partecipare aJla celebrazione

7.7 Page 67

▲back to top
del 200° anniversario di Don Bosco, inco-
raggiando i ragazzi sull'importanza dello
studio», ha detto Nilu.
Secondo il Delegato Ispettoriale deUa Pa-
storale Giovanile Salesiana, Don Rafael Za-
nata Albertini, la differenza principale tra la
pedalata Don Bosco e altre gite in biciclet-
ta è la motivazione: «Mentre molti grup-
pi di ciclisti si riuniscono per amore dello
sport e il valore dell'attività fisica, il nostro
evento aggiunge altre ragioni, che sono la
spiritualità salesiana, una spiritualità dina-
mica e giovane che ci fa incontrare persone
e scendere in piazza, portando gioia ed en-
tusiasmo, come gesto di gratitudine a Dio».
SPETTACOLI E PREMI
L'evento si è concluso con il concerto
degU «Amici di Cançào Nova» e Fernanda
Silva. Inoltre sono state sorteggiate tre bi-
cicJette con il cambio multimarcia.
Per Don Zanata, anche se la pedalata
Don Bosco è stata progettata per celebra-
re i1 Bicentenario, potrà essere ripetuta
nei prossimi anni, con formule diverse:
«Possiamo pensare ad attività che diven-
tino occasione per sperimentare la gioia
deJl' incontro, come Don Bosco sapeva fare
bene nell'Oratorio di Valdocco e nelle pas-
seggiate autunnali», ha affermato il Dele-
gato del PJS.

7.8 Page 68

▲back to top
i,
AMERICA CONO SUD . fl BRASILE MANAUS
Brasile
PELLEGRINI
A GABRIELE DA CACHOEIRA
Le awenture dei primi missionari in Amazzonia sono rivissute
nel lungo viaggio in barca sul !Rio Negro. Un'esperienza che, ha unito il
passato al presente, il seme con i frutti di un'evangelizzazione coraggiosa
68
ricordo dei percorsi attuati dai pionieri
alesiani in Amazzonia, il pellegrinaggio
luviale di San Gabriele da Cachoeira-AM,
bsvraotlotosriedvaeln1t7o
al 27 maggio 2015, ha cele-
del Bicentenario della na-
scita di Don Bosco e i 100 anni di presenza
salesiana in Amazzonia. Diversi Salesiani,
Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani Co-
operatori, operatori pastorali, catechisti,
ex-aUievi ed ex-allieve, membri delle tre
Ispettorie (SDB e FMA) del Nord del Bra-
sile hanno partecipato alla manifesta-
zione commemorativa. 35 passeggeri e
sette membri den'equipaggio, sul1a barca
«Amazzonia di Dio», hanno solcato le ac-
que scure del Rio Negro, celebrando l'even-
to in un'atmosfera festosa e missionaria.
Il viaggio ha attraversato i luoghi toccati
dai missionari salesiani in terra amazzoni-
ca: lasciando Manaus, passando per Bar-
celos, Santa Isabel fino a raggiungere San
Gabriele da Cachoeira. Cinque giorni sul
Rio Negro, visitando i luoghi e ricordando
le esperienze di vita missionaria, incon-
trando persone di diversi gruppi etnici che
abitano il canale del Negro e, soprattut-
to, celebrando la storia dell'educazione e
dell'evangelizzazione, awenu.ta grazie al
carisma di Don Bosco.
Secondo Don José Ferreira, Salesiano ot-
tantasettene den>Ispettoria di Recife, che
per anni ha lavorato in queste terre, «Tor-
nare in Amazzonia attraverso questo pel-
legrinaggio commemorativo è rivivere gli
anni di lavoro missionario che ho fatto nel
Nord. L'emozione è ancora, piùi forte cele-
brando il centenario dei primi missionari».
Durante il viaggio in barca, i pellegri-
ni hanno celebrato, cantato e raccontato
storie riferite al centenario dei missionari
salesiani, ascoltando le esperienze di mis-
sionari in Amazzonia come quelle di Don
John Sucarrats Font e dli Don Manoel de
Jesus, insieme ai racconti di Don Franci-
sco Alves de Lima Ospettore) e Don Anto-
nio de Assis Ribeiro (Vicario e Delegato di
Pastorale). Sulla barca vi è stato un vero e
proprio incontro culturale che ha animato
i viaggiatori, divisi in quattro gruppi con-
taddistinti dal nome dei primi missionari.
L'arrivo, a Santa Isabel do Rio Negro,
previsto per le ore 17 del 2 0 maggio, è stato
puntualmente rispettato. I pellegrini sono
stati attesi da gran parte della popolazio-

7.9 Page 69

▲back to top
ne, composta da studenti e persone
di ogni età, con bandiere, striscioni,
manifesti e quadri di Don Bosco, in
un clima di festa che esaltava l'opera
missionaria dei Salesiani.
PerTerezinha Soares, ex allieva sa-
lesiana, «Fincontro dei pellegrini con
la città è stato dawero emozionante.
Tanti sono stati i saluti e gli abbracci
ai Salesiani e alle Figlie di Maria Au-
siliatrice che vi hanno lavorato. Un'espe-
rienza ricca, che ha unito la storia passata
con il presente».
COME I PRIMI MISSIONARI
A Santa Isabel, diversi gruppi indige-
ni hanno presentato le loro danze rituali
di accoglienza e di condivisione, offrendo
frutti prodotti nei loro campi ai visitatori.
Felipe Neves dos Santos, 81 anni, uno
dei primi residenti del comune di Santa
Isabel do Rio Negro, ha vissuto una gran-
de emozione nell'accogliere i pellegrini al
porto della città: «Quando ho visto la bar-
ca arrivare con i pellegrini mi sono ricor-
dato dell'arrivo dei primi missionari nella
nostra città. Ricordo con affetto la persona
di Padre Joseph Schneider, fondatore del-
la missione salesiana. In questa missione
fui battezzato, cresimato e ricevetti tutta la
mia formazione religiosa».
I pellegrini sono sbarcati nel porto di Ca-
manaus, accesso alla città di San Gabriele
da Cachoeira, nel tardo pomeriggio del 22
maggio, dove sono stati accolti da giovani
vestiti come Don Bosco e Maria Mazzarel-
lo. Nel Centro Missionario Salesiano di San
Gabriele, i pellegrini sono stati ricevuti dai
sacerdoti Mario Zangarini e Angel Martin.
Poi la festa è proseguita con il triduo di
Maria Ausiliatrice e un seminario riguar-
dante la presenza salesiana nel Rio Negro.
Nella domenica di Pentecoste, l' Arci-
vescovo Giovanni D'Aniello, Nunzio Apo-
stolico in Brasile presente alla manife-
stazione, ha raccontato dell'incontro con
la comunità indigena Turaka. Ha para-
gonato la realtà del Rio Negro ai discepoli
sulla via del ritorno a Gerusalemme: tor-
nare a casa e stare insieme con Maria ri-
cevendo lo Spirito Santo della Pentecoste.
«Ho imparato molto nella semplicità
delle conversazioni e delle idee ed è que-
sta semplicità a guidarmi nel servizio come
rappresentante del Papa», ha esortato
l'Arcivescovo Giovanni. Nella sua ome-
lia ha sottolineato la preziosità dell'opera
salesiana nella regione. La palestra dell'I-
stituto San Gabriele era completamente
piena! Trai fedeli vi era anche un gruppo di
rappresentanti del gruppo indigeno Yano-
mami di Maturaca-AM.
Sulla via del ritorno, i pellegrini sono
giunti a Barcelos, città che ha ricevuto la
Famiglia Salesiana con una bella cele-
brazione animata dalla presenza di molti
bambini e giovani.
Dopo dieci giorni di pellegrinaggio i
pellegrini si sono imbarcati sulla via del
ritorno verso Manaus. Sono stati giorni di
rafforzamento dello spirito missionario,
di esperienza del sacro tra le acque del Rio
Negro e in mezzo alla foresta, di ringrazia-
mento dei popoli della regione per il lavoro
svolto dai Salesiani, giorni che hanno dato
a tutti l'opportunità per riconoscere la
profonda opera che la Famiglia Salesiana
ha svolto e continua a svolgere nella regio-
ne del Rio Negro.

7.10 Page 70

▲back to top
-
AMERICA CONO SUD
Brasile
BRASILE PORTO
IN MEZZO AI MALATI
EAI CARCERATI
Come unai volta ai Torino, Don Bosco è, entrato nuovamente, in una
prigione: uno dei momenti più commoventi del suo viaggio tra la gente.
f P er celebrare il Bicentenario di Don Bosco, 16 agosto. In quel giorno, ne1le parrocchie
fa Famiglia Sa]esiana del Sud Brasile - co- di San Giovanni Bosco di Porto AJegre (Rio
ordinata dalle Ispettorie San Pio X (SDB) e Grande do Su]), San Giovanni Bosco di lta-
Nostra Signora Aparecida (FMA) di Porto jai (Santa Catarina)e San Giovanni Bosco di
AJegre - ha organizzato un pellegrinaggio Guarapuava (Parana), c'è stato un pellegri-
con tre immagini di Don Bosco, una per naggio di giovani deUa Famiglia Salesiana
ogni Stato che ha attraversato, nei mesi e di persone coinvoJte nelle diverse ope-
tra maggio e agosto 20151 da portare nelle re salesiane per celebrare i duecento anni
varie Case salesiane della regione: parroc- della nascita di San Giovanni Bosco. Nella
chie, scuoJe, opere sociaJi e case di forma- giornata è stata ce1ebrata una Messa segui-
zione. Lo scopo di questa peregrinazione ta da un Festival degli Oratori, per festeg-
deJle immagini era di riaccendere la cono- giare l'incontro ispettoria1e de11a Gioventù
scenza e J'amore per la figura di Don Bosco Salesiana.
non solo all'interno deJle Case salesiane, Durante il peJlegrinaggio, l'immagine
ma anche negli ambienti pubblici delJe di Don Bosco veniva accolta in pubblico e
diverse città dove sono presenti i gruppi con grande gioia da ciascuna de]le Opere
deJla Famiglia Sa]esiana nel Sud del Brasi- sa]esiane, fermandosi un'intera settimana
Je: Apostoli delJa Sacra Famiglia, Associa- e «visitando" i diversi ambienti. Venivano
zioni di Maria Ausiliatrice, Cançào Nova, organizzate mostre riguardanti Ja storia di
Ex-allievi, Figlie di Maria Ausiliatrice, Sa- Don Bosco e la salesianità locale. Vi sono
Jesiani Cooperatori, Salesiani di Don Bo- state celebrazioni eucaristiche nel1e chiese
sco, Volontarie di Don Bosco. Aconclusio- salesiane e in altre parrocchie diocesane e
ne del pellegrinaggio sono state previste religiose. In alcune occasioni, l'immagine
tre grandi celebrazioni che si sono svoJte i1 « peregrinante" di Don Bosco è stata acca]-
70

8 Pages 71-80

▲back to top

8.1 Page 71

▲back to top
ta anche nelle piazze pubbliche, nelle sedi
dei Comuni, nelle imprese, neUe scuole,
nelle carceri e nei parchi.
Nel Rio do Sul (Santa Catarina) la Fa-
miglia Salesiana - formata dall'Istituto di
Maria Ausiliatrice (FMA) e dal Collegio Don
Bosco (SDB) - ha organizzato l'accoglienza
del corteo delle immagini di Don Bosco, se-
guita da una Messa festiva nella Cattedra-
le di San Giovanni Battista. Si sono anche
svolti i giochi «Unimbosco», ossia una
competizione sportiva tra gli studenti di
entrambe le istituzioni.
Emozionante è stato l'ingresso dell' im-
magine pellegrina alla prigione della città.
A Itajai (SC) l'immagine è stata ricevuta in
Comune. L'atrio del municipio è stato de-
corato con i colori salesiani per accogliere
l'immagine di san Giovanni Bosco. Il mo-
mento celebrativo si è svolto alla presenza
di funzionari della città, consiglieri, segre-
tari comunali e le principali autorità di Ita-
jai: il sindaco Jandir Bellini e il Vice Sindaco
Dalva Rhenius. AMassaranduba (SC) l'im-
magine «ha visitato" le persone malate gi-
rando di casa in casa.
NEL CUORE E NELLA VITA
A Curitiba (PR) il momento clou è stata
la celebrazione del sacramento della Con-
fermazione nella Parrocchia del Bambin
Gesù di Praga, con la presenza del vesco-
vo ausiliario di Curitiba, Mons. José Mario
ScalonAngonese. AViamào, durante ]a vi-
sita dell'immagine, si è svolta la IX Con-
ferenza Comunale sull'Assistenza Sociale.
In quell'occasione hanno partecipato il
Vice Sindaco, André Pacheco. L'educatore
dell'opera «Novo Lar», José Alex Galak,
commentando il pellegrinaggio dell'im-
magine di Don Bosco, ha dichiarato: «Don
Bosco è passato nella Casa «Novo Lar" ed è
stato molto ben accolto tra gli studenti e gli
educatori. Questa visita e il calore dell'ac-
coglienza hanno permesso di rivivere l'in-
segnamento positivo di Don Bosco e il suo
aver creduto nei giovani. Don Bosco ci ha
insegnato come vivere con i giovani e come
aiutarli a superare i momenti di difficoltà.
La missione continua ancora a lavorare in
questa direzione e ci sforziamo ogni volta
di più per rendere i giovani più protagonisti
nella società».
A Santa Rosa (RS) gli studenti hanno or-
ganizzato un Festival di cortometraggi. A
Bage l'immagine di Don Bosco ha visitato
le scuole pubbliche della città. A Rio Grande
(RS), è stata portata in città dal camion dei
vigili del fuoco e il Movimento «Enjo» (In-
contro dei giovani per i giovani) ha preparato
una giornata di festa per celebrare Don Bosco.
L'Ispettore salesiano del Sud del Brasile,
Don Asidio Deretti, riassume tutto ciò che
è stato sperimentato in questo periodo:
«Come Ispettore, ho potuto partecipare
e vivere da vicino, nelle diverse Comunità
dove sono passato, il marchio indelebile
lasciato da Don Bosco. Vibrazioni che ho
colto tra i giovani, nelle città, tra gli educa-
tori e nella Comunità educativa-pastorale
nella sua globalità. La bellezza di tutto que-
sto percorso è stata che Don Bosco non è
passato solo all1interno delle Opere Sale-
siane, ma il pellegrinaggio della sua im-
magine ha toccato, ovunque andasse, vari
settori della società.
Il segno è stato di grande ammirazione,
adorazione, di preghiera e di richieste di
grazia e ringraziamento al Santo dei gio-
vani. Questa ricca iniziativa, nata dalle due
Ispettorie di Salesiani e Figlie di Maria Au-
siliatrice, ha reso Don Bosco più conosciuto,
amato e venerato, e ha rivalutato il suo Si-
stema Preventivo basato sulla ragione, la re-
ligione e l'amorevolezza per penetrare più a
fondo nel cuore e nella vita di coloro che se-
guono e conoscono il Santo. Duecento anni
dopo, siamo Don Bosco che cammina!».

8.2 Page 72

▲back to top
---�-
AMERICA CONO SUD
Brasile
72
IL FESTIVAL DELLA
GIOVENTÙ SALESIANA
Il teatro, la danza, la musica: uno "spazio" privilegiato in cui le differenze,
possono armonizzarsi in un clima di amricizia e, di accoglienza.
a commemorazione de] Bicentenario
di Don Bosco, nell 1Ispettoria Salesiana
de] Nord-Est del Brasile, è stata caratteriz-
zata da numerose attività pastorali svolte
tra agosto 2014 e agosto 2015. L'idea è stata
proposta a tutte le comunità per valorizza-
re le loro attività locali e gli eventi ispet-
toriaJi presenti nel caJendario annuale,
affinché tutti ce]ebrassero il Bicentenario
del Santo, fondatore della Congregazione
SaJesiana.
Così, il Festival deJla Gioventù Salesia-
na (FJS), considerato uno dei più grandi
eventi salesiani del Nord-Est e de] Brasile
intero, promosso dal 1996 daJla Pastorale
Giovanile Salesiana de1l'Ispettoria, è stato
istituito come parte dell'apertura ufficiale
delle celebrazioni per il 2 0 0° anniversario
della nascita di Don Bosco.
Nella sua ultima edizione, tenutasi da]
14 al 16 novembre 2014, gli oltre 1.000 par-
tecipanti - tra giovani, Cooperatori, Sa-
Jesiani e Salesiane - hanno sperimentato
la spiritualità salesiana attraverso ope-
re teatrali, coreografie, canzoni,. omelie
e lavori di gruppo che hanno celebrato
la vita e i1 carisma di san Giovanni Bosco.
Anche la divulgazione a mezzo stampa,
poster, maghette e l'arredamento di ogni
spazio in cui è stato effettuato il Festival,
hanno ce1ebrato visivamente il tema del
Bicentenario.
12 ORE IN PULMAN
I partecipanti al Festival sono stati pre-
vaJentemente gruppi di giovani prove-
nienti da diverse realtà socio-economiche,
sia delJe aree rurali che urbane. La stra-
grande maggioranza di questi giovani ap-
partengono a diverse Case salesiane (SDB
e FMA) - in partico1are parrocchie, opere
sociaJi e scuole - e il Festival è stato un luo-
go privilegiato per condividere differenze,
esperienze e mostrare le proprie capacità1
artistiche attraverso iJ teatro, Ja danza e Ja
musica. A causa delle distanze geografiche

8.3 Page 73

▲back to top
della regione, alcuni dei partecipanti han-
no viaggiato anche 12 ore su un pullman
per partecipare all'evento.
Nella cerimonia di apertura, con un bel
testo, i gruppi giovanili della parrocchia sa-
lesiana di Bongi (Recife), insieme a un paio
di post-novizi, ha messo in scena uno spet-
tacolo teatrale che ha presentato la vita e
l'opera di Don Bosco e il carisma salesiano
diffuso nei cinque continenti.
Ma di tutto il calendario proposto, la
notte di sabato (15) 1 può essere considerata
il momento più atteso dai partecipanti, più
ricca di curiosità e aspettative, in cui tut-
te le delegazioni hanno presentato i loro
spettacoli teatrali, per poi partecipare tutti
insieme all'Adorazione del Santissimo.
In questa edizione, l'organizzazione era
preoccupata per il rischio della ripetitività,
dovuta al fatto che la maggior parte delle
presentazioni riguardava la vita di Don Bo-
sco. Tuttavia, ciò che si è rivelato, è stata
la ricchezza della vita del Santo e il grande
talento dei nostri giovani.
Ogni spettacolo è stato originale e ha
mostrato grandi qualità. In due ore e mez-
zo si sono concentrate un sacco di emozio-
ni. Per i giovani è stato un momento molto
speciale: il loro lavoro per la prima volta era
visto da oltre un migliaio di persone prove-
nienti da tutto il Nord-Est del Brasile!
UN'ESPERfENZA UNICA
Ci sono stati, durante il Festival, an-
che momenti forti di preghiera, come le
due celebrazioni eucaristiche e l'adorazio-
ne del Santissimo Sacramento.
Secondo il Delegato ispettoriale del-
la Pastorale Giovanile, Don Eudes Barre-
to Fernandes1 il Festival, che è considerato
la comunione annuale della Pastorale del
Nord-Est, è stato un'occasione per festeg-
giare Don Bosco tra i giovani in quest'anno
dedicato al suo Bicentenario.
«Coloro che hanno partecipato hanno
avuto la possibilità di sentire e sperimenta-
re, attraverso il teatro, l'arte, le celebrazio-
ni eucaristiche, il contatto con i Salesiani
di Don Bosco; nei momenti e negli incontri
nei cortili Don Bosco è vivo in ognuno di
noi. È stato un momento ricco di spiritua-
lità che ci ha chiamati a tornare alle origini
salesiane della nostra congregazione».
La giovane Alexciana Escarlet, di Natal/
RN, alla sua prima partecipazione al Fe-
stival, ha espresso il suo piacere e ha con-
fermato la sensazione di molti giovani: «È
stato il mio primo Festival e torno con una
meravigliosa sensazione vissuta in ogni
momento e senza dubbio manterrò ami-
cizie, eventi e parole di affetto ricevute.
Un'esperienza unica che rimarrà nella mia
memoria».

8.4 Page 74

▲back to top
AMERICA CONO SUD .LI:.,...,._, BRASILESÀO PAUlO
Brasile
AMARE I GIOVANI CON
ILCUORE DI DON Bo,sco
La presenza materna e, amorevole della Madonna ha sempre sostenuto
l'operai del Santo di Valdocco. Ancora oggi i suoi figli si affidano a Lei
per essere educatori attenti aUe necessità dei giovani.
Bicentenario della nascita di Don Bosco è Sào Paulo e anche da altri Stati brasiliani,
tato celebrato nell'Ispettoria di Sào Paulo molti poi quelli che hanno seguito la com-
da migliaia di persone, particolarmente dai memorazione trasmessa, daJla 'IV Apa,reci-
giovani, con grande entusiasmo. Nume- da e TVCainçào Nova, gruppo facente parte
rose le attività messe in atto: conferenze, la FamigJia SaJesiana.
seminari, incontri, spettacoli teatrali, pre- La gioia di tutti era contagiosa,. La con-
sentazioni musicali, gite. Da segnalare H centrazione dei pelJegrini ne] Porto Ita-
pellegrinaggio dena Famiglia Salesiana nei guaçù - ai margini del Rio Paraiba, dove nel
giorni 15 e 16 agosto a] Santuario Naziona- 1717 è stata miracolosamente "pescata 11 Ja,
le di Nostra Signora Aparecida, il secondo piccola statua della, Patrona del Brasile -
tempio cattolico del mondo, nella città di ha avuto momenti di grande festa in stile
Aparecida, e poi nella sede dena Comunità salesiano, con preghiere, canti, musiche e
«Cançào Nova», a Cachoeira Paulista, neJ- la partecipazione di tantissimi giovani, di
Jo Stato di Sào Paulo.
molti Salesiani e Salesiane deJle Ispettorie
Il peHegrinaggio deHaFamiglia Salesia- di Maria Ausiliatrice (SDB) e di Santa Cate-
na, che ormai si fa tutti gli anni, è diventa- rina di Siena (FMA).
to un evento tradizionale nell'Ispettoria di
Sào Paulo. Però questa volta la celebrazione
WDON Bosco
ha avuto un carattere particolare in onore Il Vicario ispettoriaJe ed incaricato del-
dei 200 anni delJa nascita del padre e mae- la Pastorale Giovanile, Don Roque Sibioni,
stro della gioventù, il che ha fatto crescere osserva che « i1 Pellegrinaggio della Fami-
il numero dei partecipanti, provenienti da glia SaJesiana è sempre un momento mol-
74

8.5 Page 75

▲back to top
to bello e gioioso per testimoniare la fede
in Gesù Cristo, mediante il carisma, sale-
siano e per sentire come questo incontro
anima e rafforza il senso di appartenenza
alla Famiglia Salesiana e alla Chiesa nella
missione di educare ed evangelizzare i gio-
vani, tanto più che moltissimi sono con noi
in questo pellegrinaggio. Così come Don
Bosco ha vissuto e ci trasmesso l'amore di
Maria nella sua vita, nella sua Famiglia re-
ligiosa e nella missione a lui affidata, così
anche noi riconosciamo come la presen-
za e l'intercessione di Maria Ausiliatrice è
attuale e feconda nella vita della Famiglia
Salesiana dell'Ispettoria di Sào Paulo, che
ha come patrona appunto la Madonna di
Don Bosco. Mi auguro che questa presen-
za materna, amorevole, attenta ci aiuti a
guardare con speciale attenzione i bisogni
dei più poveri, particolarmente dei bambi-
ni, degli adolescenti e dei giovani, a sentire
il suo grido chiedendo aiuto, a metterci al
suo servizio con fede, affetto e gioia».
Dal Porto de Itaguaçù, camminando
dietro alle statue di san Giovanni Bosco e
di santa Maria Domenica Mazzarello, con
grande festa giovanile, musica, cantici e
molti «Viva» a Don Bosco, alla Famiglia
Salesiana, a Nostra Signora Aparecida,
la folla si è mossa verso il parcheggio del
Santuario nazionale. Lì, in mezzo a fuo-
chi d'artificio, canti e grida d'entusiasmo
si sono lanciati al cielo dei grandi palloni
con l'effigie di Don Bosco e dei Santi della
Famiglia Salesiana.
A mezzogiorno, il tempio con la capacità
di 45 milla pellegrini si è riempito della gen-
te del Pellegrinaggio per la solenne Eucari-
stia, presieduta dall'arcivescovo salesiano
mons. Antonio Carlos Altieri, e concele-
brata da altri vescovi e sacerdoti salesiani.
MARIA CI GUIDA
« Stare insieme, fare festa e celebrare
come Famiglia Salesiana - « come Don Bo-
sco, con i giovani e per i giovani" - , questo
ci convoca e ci impegna a vivere con rin-
novato entusiasmo, nelle differenti realtà
dena vita, la nostra risposta vocazionale:
amare i giovani con il cuore di Don Bosco.
Nella sua vita e nel compimento della sua
missione, Maria Ausiliatrice ha sempre
occupato un posto speciale ed è stata una
presenza sempre forte, significativa ed in-
sostituibile. Don Bosco diceva spesso: «È
Maria che ci conduce". « Maria ha fatto tut-
to!". Oggi l'Ausiliatrice continua a essere
presente in mezzo a noi, prosegue il suo la-
voro! In questo Bicentenario tutta la Fami-
glia Salesiana è invitata a rafforzare questa
certezza: è Maria che ci guida, che ci orienta
e ci mostra i posti dove la gioventù ci aspet-
ta ed ha bisogno della forza del carisma sa-
lesiano; dove ha bisogno di pane, di affetto,
di speranza e di fede nel futuro»: sono pa-
role dell'Ispettrice dell'Ispettoria di Santa
Caterina di Siena, Sr. Helena Gesser, FMA.
Dalla città di Aparecida molti pellegri-
ni sono andati fino alla Comunità Cançào
Nova, nella città vicina di Cachoeira Pau-
lista, dove c'è stata la cena, poi uno show
artistico. Il giorno seguente, l'Eucaristia
presieduta da Mons. Jonas Abib, fondato-
re della Comunità Cançào Nova, seguita da
opportuna conferenza di Don Mauricio Ta-
deu Miranda, SDB, e come conclusione del
Pellegrinaggio, l'adorazione al Santissimo
Sacramento.

8.6 Page 76

▲back to top
AMERICA CONO SUD ,,....,
Cile
GRAZIE, SIGNORE,
PERD0 1N Bo,sco
Le «tre parole-guida» del Fondatore sono state riproposte in un musical
di grande qualità\\ alla presenza di personaggi che, hanno portato lo spirito
salesiano nei vari ambienti della1 cultura, del lavoro e dello sport.
V ueste parole riflettono la grande festa
vissuta dalla Famiglia Salesiana di San-
tiago giovedì 30 luglio presso il Centro
culturale carabinieri del Cile e che è stata
occasione per rendere omaggio al «pa-
dre e maestro dei giovani» in occasione
de] Bicentenario della sua nascita.
Centinaia di persone hanno riempi-
to il teatro e, tra esse, membri della Fa-
miglia Salesiana, delle comunità e delle
opere educative delle Figlie di Maria Au-
siliatrice e dei Salesiani, i rappresentan-
ti del mondo civile. Ira i presenti anche
il Rettor Maggiore, don Angel Fernan-
dez, in visita proprio in quei giorni in
CiJe.
PANE, LAVORO E PARADISO
Questa grande celebrazione ha avu-
to tre momenti principali: il primo, la
rappresentazione a cura del baJlet-
to folcloristico de] Cile. In seguito, la
76

8.7 Page 77

▲back to top
consegna di riconoscimenti a ex-allievi e
ex-allieve che sono stati fedeli all'eredità
spirituale del carisma salesiano. Sono sta-
te premiate 10 persone in ambito artistico,
educativo, giuridico, sportivo, politico, ec-
clesiale1 scientifico e militare. Tra di essi
vogliamo ricordare Fex presidente Patricio
Aylwin, il vescovo mons. Alejandro Goic, la
campionessa mondiale Maria José Moya e
lo scienziato dottor Alexis Kalerjiis che ha
dichiarato di essere testimone del fatto che
il sogno di Don Bosco si è compiuto nel ve-
dere in molte persone la trasformazione a
favore della causa educativa e di evangeliz-
zazione.
Il coronamento della celebrazione è sta-
ta l'opera teatrale su Don Bosco: «Pane,
lavoro e paradiso», risultato di un'elabo-
razione della canzone composta da Don
Belarmino Sanchez.
Decine di giovani insieme a Salesiani
laici e consacrati hanno offerto al pubblico
un lavoro teatrale e musicale di alto livello
che, con un linguaggio moderno e una so-
norità ricca di elementi latino-americani,
hanno ricreato una bella storia incentrata
sulle figure di Don Bosco, Madre Mazza-
rello, Laura Vicufia, Zeffirino Namuncurà,
Domenico Savio e Michele Magone.
La conclusione, ricca di colori ed emozio-
ni, è stata affidata al Rettor Maggiore e all'I-
spettore Don Alberto Lorenzelli, insieme
agli attori, musicisti e ballerini, per festeg-
giare così i 200 anni della nascita di Don Bo-
sco, oggi come ieri vivo in migliaia di perso-
ne che ne incarnano l'eredità e il carisma.
Y Paraiso

8.8 Page 78

▲back to top
AMERICA CONO SUD
Paraguay
FRANCOBO,LLI
PER DON Bosco
Le, poste de,l Paraguay hanno pubblicato una serie, di cartoline
postali pe i 200 anni di Don Bosco, riconoscendo l'alto valore
dell'attività pedagogica del Santo.
U l , } A , l l ' a m b i t o dei festeggiamenti per il Bicen- de rHievo nel1a pedagogia del XIX secolo.
/'
enario di San Giovanni Bosco, attraverso i1 Le Poste de1 Paraguay, incaricate della
tema «Don Bosco, 2 0 0 anni con noi», si è politica fi1ate1ica dello Stato, con quest'u-
pensato al lancio di una serie di francobol- scita fanno sì che il francobollo diventi an-
Ji, il giorno mercoledì 12 agosto 2015, con che ambasciatore deDa cultura del1o Stato,
presentazione ufficiale tenutasi nel Salone ricordando quindi come i 200 anni della, na-
parrocchiale del Santuario Maria Ausilia- scita di Don Bosco sono un fatto storico mol-
trice della città di Asunci6n.
to significativo. Grazie a, Don Bosco la Fami-
La stampa dei francobolli è stata au-
torizzata dal decreto numero 3067 del 19
febbraio 2015, approvato dal Consiglio dei
Ministri nazionale. Il timbro postale reca
J'immagine di san Giovanni Bosco circon-
dato da giovani e una vignetta che allude ai
200 anni dalla nascita.
Tra le motivazioni trovate per giustifi-
care l'uscita di una nuova serie di franco-
bolli, la principale è stata l'attività pedago-
gica di Don Bosco, vista come punto di par-
tenza di quelJo che anni dopo sarebbe di-
ventato «l'insegnamento professionale»,
e che fa dunque di lui una persona di gran-
78

8.9 Page 79

▲back to top
glia Salesiana èarrivata in Paraguay, e 1ana-
zione ne ha avuto dei grandissimi benefici.
Alla presentazione ufficiale hanno
preso parte autorità civili e religiose, rap-
presentanti delle Poste del Paraguay e del
Ministero de111Educazione e della Cultura,
membri della Famiglia Salesiana, allievi e
sacerdoti da varie Case salesiane, giovani
del Movimento Giovanile Salesiano.
I partecipanti hanno anche goduto di un
momento d'intrattenimento sul tema del
Bicentenario, preparato dai ragazzi e ra-
gazze delle scuole salesiane «Monsignor
Lasagna» e «Sacro Cuore di Gesù».
T V I T I NEL N O M E DI D o N Bosco
In Paraguay attualmente sono attivi 11
gruppi della Famiglia Salesiana, cioè:
1. Salesiani di Don Bosco (SDB);
2. Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA);
3. Salesiani Cooperatori;
4. Associazione di Maria Ausiliatrice;
5. Associazione Dame Salesiane;
6. Federazione degli ExAllievi di Don Bosco;
7. Federazione delle Ex Allieve di Maria
Ausiliatrice;
8. Volontarie di Don Bosco;
9. Volontari con Don Bosco;
10.Canto Nuovo Paraguay;
11. Padri Micaeliti.
Come membri della Famiglia Salesiana,
realizziamo attività di evangelizzazione,
educazione e promozione sociale per mezzo
di proposte diverse, ad esempio:
1. Scuole e collegi;
2. Parrocchie, oratori e centri giovanili;
3. Centri professionali e Istituti di forma-
zione superiore;
4. Educazione ai bambini e giovani in si-
tuazioni a rischio;
5. Case per ritiri e centri di spiritualità;
6. Radio comunitarie;
7. Tipografie, case editrici e librerie.

8.10 Page 80

▲back to top
A M E R I C A C O N O S U D .&;:.•-' URUGUAY
Uru uay
80
LUCEVERDE
PER I SUOI SOGNI
Il volantinaggio tra la gente, iniziato timidamente, si è presto
trasformato in una straordinaria occasione per parlare, dei ragazzi
e del loro grande amico, Don Bosco.
sole sta sorgendo, la mattina del 28 set-
embre 1 quando i giovani volontari ini-
iano a riunirsi per lavorare lungo il viale
Wilson 1 uno dei luoghi più noti di Monte-
video, pronti per la «Gurisada de mi Pafs»
(Gurise, in lingua indigena significa bimbo,
o giovane). Questa celebrazione, parte dei
festeggiamenti per il Bicentenario della
nascita di Don Bosco, ha come scopo quello
di mostrare alla popofazione uruguayana
che i sogni dei bambini, degli adolescenti e
dei giovani sono possibili solo con l'impe-
gno e faiuto dell'intera società. Altro sco-
po è stato quello di fare conoscere sempre
più il lavoro che viene svolto negli oratori e
nelle Case salesiane.
Mentre qui si stava preparando tutto per
l'arrivo dei 1800 giovani, anche negJi altri
luoghi della capitale fervevano i preparati-
vi. Attorno alle 10, l'oceano giovanile ini-
ziava a riempire le piazze e tutti i luoghi che
già in anticipo gli erano stati assegnati. Per
animare a1meglio la giornata, non poteva-
no certo mancare i giochi di gmppo. Dopo
alcune piccole raccomandazioni da, parte
degli educatori ai bambini, si è dato il via, li-
bera al «volantinaggio». AWinizio con un
poco di timidezza, che è poi svanita con il
passare dei minuti, i protagonisti della fe-
sta hanno iniziato a distribuire ana gente
che passava akuini bigliettini dove, in pre-
cedenza, avevano scritto i propri sogni.
UN PO' DI «SUSPENSE»
«Noto che l'attrività gli piace. E soprat-
tutto, si stanno divertendo, che è la cosa
più importante: che passino momenti di
serenità e ano stesso tempo coinvolgano
le persone a parlare, a condividere i loro
sogni, questo è l'importante», ha detto
Federico, uno dei volontari clh.e ha collabo-
rato durante il «volantinaggio» sul gran-
de piazzale dlel centro commerciale «Tres
Cruces » . « La maggior parte deHe persone

9 Pages 81-90

▲back to top

9.1 Page 81

▲back to top
si fermano ad ascoltare i giovani e li aiuta-
no nel loro intento», ha commentato.
Attorno a mezzogiorno, un entusiasta
fotografo è salito sulle terrazze che danno
sul grande viale, ed ha così potuto godere
dell'arrivo dei bambini alla festa, La banda
«Desigual» di Paysandu e la «John Boss
Rock» di Montevideo hanno animato la
prima parte del pomeriggio.
Se mancava qualcosa alla festa, era quel
tocco di « suspense" , che alla fine c'è stato,
con la pioggia che piano piano ha iniziato a
cadere. Nel momento più intenso dell'ac-
quazzone, l'intero gruppo dei giovani si è
fermato per un momento di adorazione,
al riparo, sperando che la pioggia finisse il
prima possibile.
La pioggia però non voleva fermarsi, né
i giovani volevano smettere di festeggiare,
e così si è deciso di spostare l'intero evento
presso i locali del collegio«Maturana».
IL CARRETTO
DI ZUCCHERO FILATO
Una volta lì, un gruppo di giovani si è
radunato nella palestra del collegio per as-
sistere a uno spettacolo di parodia a cura
del gruppo «Arist6phanes». Non voglia-
mo certo dimenticare la partecipazione
del gruppo di percussioni «Movimiento
Tacuru», che ha quasi fatto tremare il tet-
to della palestra con le loro note. Il grup-
po «Texas» ha invece allietato il pubbJico
presente con i loro sketch.
Mentre dunque la palestra veniva usa-
ta come un palcoscenico, sotto il portica-
to della scuola sono stati collocati i giochi
gonfiabili per i più piccoli, che così hanno
potuto correre, saltare e scivolare come
meglio credevano. Nel frattempo, in un'al-
tra area coperta, altri bambini erano alle
prese con giochi più artigianali: jenga, for-
za 5, dama, creazione di pupazzi con i pal-
loncini, « la palla di fuoco».
Con il passare delle ore, è arrivato anche
il momento della merenda, in cui l'attra-
zione senza dubbio più apprezzata è stata il
carretto dello zucchero filato: ogni singolo
partecipante ha potuto godere di un mo-
mento « tutto dolce".
La festa ha anche avuto l'onore del-
la presenza di Pablo Mieres, senatore del
Partito Indipendente, che ha detto: «Pen-
so che il carisma salesiano sia fortemente
vincolato alla gioventù e alla sua educazio-
ne, e avere nel nostro Paese così tante loro
realtà è un impatto molto forte e un gran-
de aiuto alla costruzione di una società più
giusta e solidare».
Un piccolo falò, anch'esso al riparo dal-
la pioggia, è stato il segnale visibile che la
bella giornata stava per volgere al termine.
Il gruppo dei figuranti «Tambores del
Cielo» ha fatto il suo ingresso trionfale
nella palestra, dopo aver giustamente fat-
to « riscaldare" i tamburi per alcuni minuti,
come piccolo assaggio ai presenti; dopo di
loro, ecco l'ingresso dei «cabezudos», in-
terpretati da più di 300 volontari che han-
no aiutato nella festa.
81

9.2 Page 82

▲back to top
1..
;.
,.. -.
r

9.3 Page 83

▲back to top
ASIA EST• OCEANIA
}t
i
l..
,".-',
;
!
<

9.4 Page 84

▲back to top
j, A S I A E S T O C E A N I A lplt . AUSTRALIA
Australia - New Zealand - Western Samoa - Fiji lslands
84
ZEAUSSIE
CON DON BOSCO!
I giovani australiani e quelli della Nuova Zelanda e delle Isole
Samoa insieme per dire grazie al dono di un prete, che è vissuto
e, continua a vivere, per loro.
principale incontro del Movimento Gio-
anHe Sa]esiano in Australia ogni anno è
OzBosco (Oz e Aussie sono i nomignoli
per indicare l'Australia), dove confluiscono
ragazzi da tutte ]e scuo]e salesiane, centri
giovanili e parrocchie: sono tre giorni di ce-
1ebrazioni e allegria.
Nell'anno del Bicentenario del1a nascita
di Don Bosco è stato organizzato un «Super
OzBosco», in cui si è vista la partecipazio-
ne di giovani provenienti da varie nazioni
dell'Ispettoria. La Gioventù salesiana dal-
la Nuova Zelanda e dalle Isole Samoa con
grande entusiasmo ha accettato l'invito di
venire a Melbourne per partecipare all'e-
vento, tenutosi presso la Scuola Salesiana di
Sunbury, casa madre dell'intera Ispettoria.
270 partecipanti tra giovani, Salesiani,
suore e altri membri della Famiglia Sale-
siana: tutti insieme per festeggiare Don
Bosco, per riflettere sul dono di Don Bosco
al mondo (il tema di una delle riflessioni) e
del dono di Don Bosco ai giovani della no-
stra Ispettoria, nene varie nazioni (tema di
un'altra riflessione).
Il programma ha seguito la tradizione
degli incontri del Movimento giovanile sa-
lesiano, includendo tutti gli elementi che
fanno sì che questo incontro sia tipica-
mente "salesiano 11:musica e balli, giochi
e divertimento, presentazioni e workshop,
discussioni di gruppo e pasti, preghiera e
riflessioni.
Tutto il programma, durante il fine setti-
mana, è stato animato con grande entusia-
smo all' ASYM (Mentori del Movimento Gio-
vanile Salesiano), un gmppo dell'MGS con-
vinto dell'organizzazione e gestione dii questo
tipo di eventi all'interno dell'Ispettoria.
Uno dei momenti più significativi deUa
domenica mattina è stata la rappresentazio-
ne teatrale della vita di Don Bosco, curata da
un bravissimo team di giovani di Auckland
(Nuova Zelanda). I balli, canti e lo spettacolo

9.5 Page 85

▲back to top
sono stati apprezzatissimi e hanno lasciato
senza parole tutto il pubblico.
OzBosco 2015 si è concluso con l'Euca-
ristia celebrata dal neo-eletto vescovo au-
siliare di Melbourne, Mark Edwards, OMI,
vicario della Conferenza episcopale per la
Gioventù. Era la Domenica delle Palme e
la vibrante liturgia celebrava uno speciale
evento della vita di Gesù, di cui hanno chia-
ramente avuto grande risalto la Processio-
ne con le palme e una rappresentazione te-
atrale realizzata dai ragazzi del St Joseph's
College di Femtree Gully.
Nell'omelia il vescovo, facendo un ri-
tratto della vita di Don Bosco e di Domenico
Savio, ha incoraggiato tutti i partecipanti a
vivere con gioia lo spirito salesiano, nella
vita di ogni giorno.
Ha inoltre affermato di avere veramente
«incontrato" Don Bosco, proprio in quella
giornata, in occasione dell'OzBosco, sen-
tendone viva la presenza.
«Ml HA CAMBIATO LA VITA»
Tutti i partecipanti hanno avuto la pos-
sibilità di vivere un'esperienza al 100%
salesiana, come potrete leggere in queste
due testimonianze, condivise dalla grande
maggioranza dei giovani:
«Quest'anno l'OzBosco è stato un mo-
mento che mi ha cambiato la vita e che
non dimenticherò mai. L'energia e l'en-
tusiasmo di ogni partecipante sono stati
incredibili. A condividere con me questa
esperienza altri 270 giovani dall'Austra-
lia, Samoa e Nuova Zelanda. Ho incontra-
to dawero tanta gente nuova, ansiosa di
condividere le proprie esperienze durante
questo fine settimana. Sono grato a tutti gli
organizzatori e i partecipanti dell'OzBosco
2015, un evento che esprime fino in fondo il
vero significato dell'essere salesiano.
OzBosco assume un significato diverso
per ogni partecipante, per me vuol dire pas-
sare del tempo con chi ti accetta per quello
che sei, e allo stesso tempo creare delle nuo-
ve amicizie che durino nel tempo. Quest'an-
no l'OzBosco, lo so, sarà per me il momen-
to più bello di tutto l'anno, in particolare
perché ho conosciuto persone meravigliose
che mai dimenticherò. Ci sono stati giova-
ni dalle Isole Samoa e della Nuova Zelanda,
così che ci è stato possibile conoscere la loro
cultura. Il fatto che ogni singolo partecipan-
te all' OzBosco viene visto come una persona
amica, che è più che felice di salutarti con un
abbraccio, è l'emozione più bella che si pos-
sa provare. Non c'è un singolo secondo in
questo fine settimana in cui uno possa sen-
tirsi fuori luogo o a disagio, nonostante la
timidezza che ciascuna persona può o meno
avere. I tuoi nuovi amici non ti faranno sen-
tire mai a disagio o solo, ed è proprio quello
che sono, circondato di amici».

9.6 Page 86

▲back to top
,i, ASIA EST OCEANIA -VJCINA
Cina
IL COMPLEANNO
DI DON BOSCO
CON UN CARNEVALE
Più di 5.000 persone hanno vissuto indimenticabili momenti
di festa, cantando e danzando allegramente,.
86
in dalfinizio dell 1Anno de] Bicentenario,
ad agosto 2014 1 l'Ispettoria delJa Cina ha
tenuto dei grandi eventi celebrativi nelJe
sue varie regioni: Hong Kong, Macau e Tai-
wan. Anche se ognuna di queste ha avuto
una grande partecipazione, in quest'arti-
colo ci Jimiteremo a parlare del CarnevaJe
de] Bicentenario tenutosi a Macau.
La Famiglia Salesiana di Macau ha festeg-
giato i 200 anni di Don Bosco con un carne-
vale oratoriano presso la piazza Tap Sek di
Macau, dove si sono radunate più di 5.000
persone. La grande festa è stata i125 aprile
20151 giorno di san Marco Evangelista.
All'interno della grande festa c'è stato
anche uno spazio dedicato al talent show,
per gli studenti delle scuoJe elementari e
medie, seguito da una cerimonia d'apertura
e una parata cui hanno partecipato tutti gli
Istituti e i membri della Famiglia Salesiana.
Il vescovo del1a Diocesi di Macau, mon-
signor Joseph Lai, ha guidato la preghiera,
d'inizio, ringraziando Dio perché continua,
a ispirarci il Sistema Educativo di Don Bo-
sco, aJ servizio dei giovani di Macau da, più
di 110 anni.
Il Consig1iere Regionale, Don Vac1av
Klement, in visita straordinaria aJl'Ispet-
toria 1 ha rivolto a tutti i presenti i1 salu-
to a nome de1 Rettor Maggiore. Durante
la cerimonia d'apertura i presidi di nove
scuole, insieme ai rappresentanti dei cen-
tri giovanili, dei servizi sociali e dei gru p-
pi della Famiglia Salesiana, hanno portato
il «Simbolo del Bicentenario» sul pal-
co, formando poi uina ]unga fila indiana
"mano nella mano" - "cuore a cuore",
simboleggiando così la continuità della
missione iniziata da Don Bosco per mez-
zo delJa Famiglia Salesiana, che si occu-

9.7 Page 87

▲back to top
ASIA EST OCEANIA
Filippine
88
SALESIANI POVERI
PER I GIOVANI POVERI
I 200 anni sono stati celebrati con il pensiero rivolto ai poven,
i destinatari principali della missione sale,siana.
Sa]esiani abbraccino 1a povertà evangeli-
ca, diceva Don Bosco neJl'Introduzione alle
Costituzioni de] 1875 1 poiché la loro scelta è
queJla di seguire «Nostro Signore che è nato
povero1 ha vissuto una vita di sacrifici ed è
morto in croce privato addirittura delle pro-
prie vesti». Sappiamo che i1nostro ardente
amore per la santa povertà, poiché Salesia-
ni, è parte del nostro patrimonio spirituale
che ci è stato dato in eredità dal nostro padre
e fondatore, san Giovanni Bosco.
Non sorprende dunque che tra le princi-
pali attività per il Bicentenario di Don Bo-
sco, l'Ispettoria delle Filippine Nord (FIN)
abbia organizzato degli incontri trimestrali
sul tema: «La vita consacrata del Salesiano
e il suo ministero per i poveri».
I confratelJi dell'Ispettoria FIN hanno ri-
tenuto opportuno celebrare il Bicentenario
della nascita di Don Bosco cercando di rimo-
dellare i loro cuori al cuore di Don Bosco, un
cuore che ardeva di passione per i giovani, in
special modo per quelli poveri e abbando-
nati. La proposta di a1cuni incontri su] tema
appena citato è stato deciso sulla scia del
CG27 e sulla chiamata affinché ogni Salesia,-
no nel mondo fosse testimone delPapproc-
cio radica]e de] Vangelo, certamente anche
nelle FiJippine, dove la Chiesa Joca]e 1 nel
2015 1 ce]ebra anche 1'«Anno dei Poveri».
Lo scorso 12 giugno, circa 200 Sa1esia,ni
provenienti daJle 24 Case salesiane di tutta
l'Ispettoria si sono quindi trovati a Parana-
que per uno di questi grandi incontri. La gior-
nata scelta non poteva essere migliore, per-
ché lo stesso giorno c'erano anche altre due
ricorrenze da festeggiare: il giorno deJl'Indi-
pendenza (nelle Filippine è festa pubblica) e
la Solennità del Sacro Cuore di Gesù.
La mattinata ha visto la ceJebrazione eu-
caristica presso il Santuario di Maria Ausilia-
trice, presieduta dal1'Ispettore Don Anthony
Paul Bicomong. NeJl' omelia Don Anthony ha
ricordato a tutti i confrateJli 1avarietà del]e
opere salesiane neUe Filippine che sono de-
dicate ai poveri e a1la gioventù emarginata.

9.8 Page 88

▲back to top
Inaugurata la Casa di «Nostra Sig11ora»: apre una nuova pagina nella storia salesiana in Cina.
pa dell'educazione giovanile a Macau.
Secondo le statistiche dell'Ufficio
dell'Educazione di Macau, il numero dei
giovani a cui le varie Opere educative sale-
siane si occupano di dare un'istruzione di
base è di 7.613, owero 1'11.48% del numero
totale di tutti i giovani che frequentano un
Istituto scolastico di base.
Il Carnevale è stato ideato con lo scopo
principale di coinvolgere bambini e giova-
ni: parate, spettacoli di giovani che mo-
strano il proprio talento con il canto o la
danza, bande musicali, pareti di roccia da
scalare, foto in 3D con Don Bosco, attivi-
tà di babysitteraggio, spettacoli di mario-
nette e molto altro. Tutto questo ha fatto
ricordare lo spirito di Valdocco, la felicità
era lampante sui visi dei tantissimi par-
tecipanti. L'evento ha avuto luogo presso
la piazza Tap Sek per l'intera giornata. Si
è poi concluso con un momento di balli ed
era impossibile non notare lo spirito gio-
ioso dei tanti volontari.
COSTRUZIONE DELLA CASA
Dl NOSTRA SIGNORA
Il 25 febbraio 2015, festa liturgica di san
Luigi Versiglia e Callisto Caravario, l'Ispet-
toria cinese ha organizzato la cerimonia
d'inaugurazione e benedizione della Casa
di Nostra Signora, parte della Casa Missio-
naria Salesiana di Hong Kong. La costruzio-
ne della nuova Casa era iniziata nel 2010.
Il giorno solenne dell 1 inaugurazione era
stato deciso da tempo
come segno impor-
tante nell'ambito dei
festeggiamenti del
Bicentenario. L'I-
spettoria cinese
ha infatti avuto il grande piacere di avere
presente il rettore maggiore emerito, don
Pascual ChavezVillanueva, cui è stato dato
l'onore di benedire la nuova Casa. Circa 150
membri della Famiglia Salesiana hanno
presenziato alla cerimonia, con grande gio-
ia nel cuore.
Durante il suo discorso, Don Pascual
ha ricordato come questa terra fosse stata
scelta da san Luigi Versiglia e, in seguito, sia
stata terra di lavoro anche per il servo di Dio
don Carlo Braga. Si trattava quindi di un luo-
go sacro per la presenza salesiana in Cina.
AHo stesso tempo è stata anche un'occasio-
ne per ricordare la povera gioventù cinese.
Monsignor Versiglia, con il suo martirio, ha
reso possibile il sogno di Don Bosco. Don
Lanfranco Fedrigotti, Ispettore, rivolgen-
dosi ai presenti, ha ricordato che nel 1885
Don Bosco, mentre si trovava in Spagna,
aveva sognato questa Casa di formazione
a Hong Kong. L'ispettore ha anche volu-
to ringraziare tutti quelli che hanno reso
possibile questo sogno, in particolare un
ex-alunno benefattore che, con il suo cuore
d'oro, ha pagato i costi di costruzione. L'o-
spite d'onore della cerimonia, Francis Law,
ha affermato che questo nuovo edificio apre
una nuova pagina nella centenaria storia
dell'evangelizzazione salesiana in Cina. Ha
anche lui colto l'occasione per ringraziare i
Salesiani, a nome di tutti i giovani che sono
stati aiutati da loro in questi anni.
La Casa di Nostra Signora è formata da
un centro di spiritualità giovanile e un buon
numero di camere per giovani confratelli e
missionari. Il centro di spiritualità propone
attività religiose, ritiri e formazio-
ne spirituale. Il complesso può
ospitare 26 persone. Ci sono
stanze per la ricreazione, stanze
per la preghiera e la riflessione.
Speriamo di cuore che le perso-
ne che parteciperanno alle varie
proposte di spiritualità di questo
nuovo centro possano diventare
a tutti gli effetti veri membri del-
la nostra Famiglia Salesiana.

9.9 Page 89

▲back to top
A S I A EST OCEANIA . u . , - r i , _ FILIPPINE SUD
Filippine - Pakistan
<<ISPIRAZIONE GIOVANNI>>
In un tranquillo supermercato alcuni giovani inscenano un allegro «flash
mob», sorprendendo piacevolmente la folla, al grido di «Dio vi ama».
r::} n tranquillo supermercato, dove all'im-
\\.....1U prowiso scoppia un clima di festa grazie a
una dozzina di giovani che iniziano a battere
le mani e a ballare con entusiasmo. Il «flash
mob giovanile» termina poi con un urlo:
«Dio vi ama!» ... Che sorpresa per tutte
quelle per persone che stavano facendo la
spesa e hanno partecipato allo spettacolo.
Però, più che sempUce intrattenimento, era
una nuova formula di evangelizzazione a
cura dei partecipanti del Bosco Camp 2015.
Altri giovani invece erano in giro, a re-
galare abbracci, a cantare presso la stazione
del bus, a fare graffiti con frasi tematiche
sui muri, facendo recite per strada, rac-
contando storie, creando e inviando sms o
usando vari blog. Una deUe organizzatrici,
Patricia Rachel Farrarons, ci spiega che è
stato l'effetto deHa sfida sulla Nuova Evan-
gelizzazione lanciata da Papa Francesco e
del voler mettere in atto quell'idea che in
altri Paesi del mondo è stata proposta col
nome «caUejeros de la fe», che era stata
presentata in un incontro da Don Fernando
Urbano, SDB. Sua sorella, Angelica Rosa-
rio, anche lei presente all'evento, dice: «È
stata una grande esperienza che mi ha per-
messo di conoscere meglio la figura di Don
Bosco!».
Il Bosco Carnp 2015 è stato un incontro
di cinque giorni che ha visto la partecipa-
zione di 330 persone tra giovani e Salesia-
ni provenienti da ogni parte deUe Fimppine
e parte delle triennali Giornate Nazionali,
organizzate dal Movimento Giovanile Sa-
lesiano. L'evento ha avuto luogo dlall11al 5
maggio 2015 presso il Don Bosco Technology
Center di Punta Princesa, a Cebu. n tema di
quest 1anno era «Giovanni mentore, mis-
sione e movimento». L1attributo mentore
fa riferimento al ruolo che il Santo ha avuto
nena vita dei giovani. Ma in inglese «Juan»,
può anche diventare simile ana pronun-
cia di «ONE», cioè la cifra «uno»: sì, san
Giovanni Bosco è stato UN mentore, con
UNA missione e con UN solo movimento.
n delegato della Commissione per la Pa-
storale Giovanile, Don Joriz Calsa, SDB, in
qualità di capo dell'organizzazione, ha det-
to: «Il nostro progetto aveva in mente due
eventi centrali da reaUzzare: il primo i fe-
steggiamenti del Bicentenario della nasci-
ta di Don Bosco il 16agosto 20115;il secondo
che il Movimento Giovanile si impegnasse
90

9.10 Page 90

▲back to top
nel Servizio Responsabile, visto come sfida
della Chiesa nella Nuova Evangelizzazio-
ne».
Traboccanti di entusiasmo ed energia, i
giovani partecipanti sono venuti al campo
per imparare contenuti nuovi e impegnarsi
in attività differenti. Le attività erano divi-
se tra formazione, comunione, adorazione
e servizio. Le giornate iniziavano sempre
con la Santa Messa ed erano sottolineate
da momenti di discussione condivisa. La
conclusione aweniva sempre con 1a pre-
ghiera comune del Rosario e il messaggio
della «Buonanotte» da parte di uno dei
Salesiani.
SFIDAALL'AWENTURA
Per quanto riguarda la formazione, ai
vari partecipanti sono stati offerti degli in-
put per accrescere il proprio coinvolgimen-
to attivo nella comunità, rendendosi con-
sapevoli della dura realtà del traffico di vite
umane che coinvolge il Paese: l'intervento
è stato curato da Romualdo Sefieris, coor-
dinatore del Visayan Forum Inc. Inoltre,
non dimenticando che il mondo odierno
cambia grazie a, o a causa della tecnologia,
l'esperto in Comunicazioni Sociali, Don Fi-
del Orendain, SDB, ha dato in suo contribu-
to in materia di socia/ media.
Per quanto riguarda il servizio, è stato
insegnato ai giovani ad aiutare la Chiesa a
diffondere il Vangelo della gioia attraverso
nuove fonti e tecniche di evangelizzazio-
ne. Una «Sfida all'awentura» ha portato
i giovani fuori dai locali del campo e, at-
traverso alcune prove, in giro per le strade
di Cebu a riflettere ancora sui temi dell' e-
vento. I partecipanti erano divisi a gruppi,
ognuno dei quali con una o più missioni
come, ad esempio, ripulire il vicino quar-
tiere di Barangay, insegnare a qualcuno a
pregare, cantare l'inno nazionale nel dia-
letto Visayan, raccogliere denaro collabo-
rando per poi dare da mangiare, con i soldi
guadagnati, a dei bambini di strada.
NON ARRENDERSI MAI
Quando poi s'interpellavano i giovani
sulle loro esperienze e su cosa avevano im-
parato, le risposte erano tutte molto positi-
ve: « È stato stupendo», dice Melrose del-
la parrocchia di San Giuseppe; «Una cosa
divertente e da ricordare» afferma invece
Alyssa Villamarin della parrocchia Don Bo-
sco di Makati. Mentre PJ Dagatan dice: «È
stata un'esperienza di apprendimento uni-
ca»; Arni Perez racconta: «Ho imparato a
vedere sempre le cose con positività, a non
arrendermi mai nella vita, a diffondere l'a-
more di Dio a chi mi sta intorno. Ho capito
che Dio è sempre al mio fianco e sull'esem-
pio di Don Bosco, siamo diventati respon-
sabili servi di Dio che vogliono diffondere
le sue parole al nostro prossimo».
Il campo è finito. Ma per coloro che vi
hanno partecipato, è stata una grande oc-
casione per stare insieme. Ognuno si è fatto
nuove amicizie e nuove esperienze di vita.
Ognuno ha anche portato a casa un "nuovo
fuoco" che lo spinge a evangelizzare nelle
proprie case, nelle diverse comunità, attra-
verso l'ideale di spiritualità giovanile sale-
siano che si basa sul servizio responsabile
verso il prossimo.
È proprio il caso di dirlo: ogni ragazzo e
ragazza è tornato a casa con l'ispirazione
che aveva Giovanni alla sua età!

10 Pages 91-100

▲back to top

10.1 Page 91

▲back to top
ASIA EST OCEANIA
PROTAGONISTI I GIOVANI
Come i Salesiani possono tradurre il sogno di Don Bosco per i giovani
giapponesi oggi? Attorno ai questa domanda si sono sviluppate
le iniziative del Bicentenario.
ur l /-1/?e]
2013 è stata creata la commissione
DB200, formata da membri di varie parti
della Famiglia Salesiana del Giappone. In
Giappone sono presenti 8 gruppi del1a Fa-
miglia Salesiana: SDB, FMA, Sorelle della
Carità di Gesù (SCG), Salesiani Cooperato-
ri, ADMA, VDB, ex-alunni di Don Bosco ed
ex-allieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
La Commissione ha stabilito quello che la
Famiglia Salesiana avrebbe dovuto met-
tere in pratica: 1) valorizzare l'incontro e
]a creazione di legami tra gli amici di Don
Bosco, 2) i giovani devono essere i prota-
gonisti e la FamigJia Salesiana deve essere
al servizio dei giovani; 3) studiare quello
che Don Bosco avrebbe sognato oggi per il
Giappone. Su queste linee, quindi, la fami-
g1ia Salesiana ha realizzato diverse iniziati-
ve, organizzato eventi, seminari, ha creato
gadget commemorativi, pubblicazioni, ha
fatto grande uso dei socia/ network, sempre
cercando il più possibile di aumentare la
comunicazione tra i membri della Famiglia.
Tra le varie iniziative, la Giornata MGS
2015 che si è tenuta il 25 e 26 aprile a Tokyo
e dintorni 1 organizzata da tutti i gruppi di
pastorale giovanile dei diversi rami della
Famiglia Salesiana. I giovani di età com-
presa tra i 18 e i 3oanni1 provenienti dalle
diverse Case, si sono riuniti per l'evento
intitolato «Giornata MGS,. pellegrinaggio
notturno, è arrivato i1 momento di accen-
dere il fuoco di Don Bosco». 50 tra giovani
e membri de1lo staff hainno camminato per
23km durante tutta 1a notte, comp]etando
quindi il percorso che era stato apposita-
mente creato e che collegava 3 del1e più
importanti Case della Famiglia Salesiana,.
I giovani si sono ritrovati presso la Casa,
di formazione delle FMA di Akabane 1 vici-
no Tokyo, dove hanno cucinato e poi con-
sumato ]a cena.
ILFUOCO Dt DON Bosco
A ognuno dei partecipanti è sta-
ta rega1ata 1a maglietta commemora-
tiva DB200. Dopo essersi quindi cono-
sciuti durante la cena e alcuni giochi,
si sono avuti a1cu1ni momenti di rìfles-
sione sul Bicentenario di Don Bosco e
sul Movimento GiovaniJe Salesiano. In-
sieme hanno poi ascoltato il messag-
92

10.2 Page 92

▲back to top
hanno avuto la possibilità di condivide-
re le proprie esperienze: «Durante questi
due giorni1 ho sentito che siamo collegati e
supportati da molte persone, come in una
grande famiglia» (una ragazza); «Il pro-
getto era molto ambizioso, che sorpresa
che siamo stati ben in 50 a prendervi par-
te. È stato divertente incontrare persone
di parrocchie e scuole diverse! Il mio gra-
zie a tutti quanti» (un ragazzo ventenne);
«Ho percepito unità tra noi, ripercorrendo
la strada che Dio ci ha mostrato attraverso
la figura di Don Bosco» (una ragazza ven-
tenne) .
gio del Rettor Maggiore, Don Artime.
Il pellegrinaggio ha avuto inizio alle
22.30, con a capo il «fuoco di Don Bosco»,
che è stato acceso dal Cero Pasquale. I gio-
vani pellegrini sono arrivati presso la Casa
Madre delle SGC verso le 2 di mattina. Le
sorelle della Carità li stavano aspettando da
ore, in preghiera davanti a Gesù Eucaristia.
Dopo una breve merenda preparata dalle
suore e un po' di adorazione si sono di nuo-
vo messi marcia. Alle 6.30 del mattino tutti
e 50 i pellegrini sono arrivati alla meta: il
seminario SDB di Chofu.
In ognuno dei luoghi delle diverse Con-
gregazioni, ai giovani è stata fatta una pre-
sentazione a cura dei religiosi e dei novizi,
così che potessero capire la loro storia e la
loro missione. Ognuna di queste tre pre-
sentazioni è stata ricca di entusiasmo e di
desiderio di mostrare come, in modi diver-
si, ogni Famiglia religiosa si stia dedicando
ai giovani.
A Chofu i giovani hanno avuto l'occa-
sione di partecipare alla Messa domenicale
celebrata dall'ispettore Don Mario Yama-
nouchi, presso la parrocchia salesiana San
Giovanni Bosco, nei pressi del semina-
rio. Quale sollievo dalle tante fatiche del
cammino è stato quando ai giovani è stato
offerto il pranzo preparato dal gruppo dei
Salesiani Cooperatori.
Alla fine di questa due-giorni i giovani
... PERACCENDERE I CUORI
Un altro evento per i giovani è stato la
«Giornata della Gioventù! Torneo Don Bo-
sco- Gare e soggiorno notturno: corri, sal-
ta, fai rumore, ma non fare peccati!!» or-
ganizzata il 6 e 7 giugno. I giovani si sono
ritrovati presso la Casa di formazione delle
FMA ad Akabane, dove hanno fatto sport,
pregato i vespri e cenato insieme. Il gior-
no seguente, hanno partecipato alla Messa
nella parrocchia salesiana «Santa Maria»
di Edo, poi hanno continuato in allegria a
trascorrere la giornata insieme.
Le parrocchie salesiane, che una volta
fiorivano di attività ed erano frequenta-
te da tantissimi bambini e giovani, hanno
iniziato a soffrire un periodo di declino,
dovuto a diversi fattori, tra cui il calo del-
le nascite, ma anche al minor numero, ri-
spetto ai tempi passati, di Salesiani giova-
ni che possano accompagnare la gioventù.
Poiché da tempo una delle difficoltà mag-
giori è riunire un buon numero di giovani a
qualche evento, avere ben 50 partecipanti
al pellegrinaggio notturno si può già con-
siderare un successo grandissimo.
La Famiglia Salesiana vuole continua-
re a dare grande rilievo a questa Giornata
de1la Gioventù Salesiana, facendo ardere il
fuoco di Don Bosco con la fiamma viva del
Bicentenario, così da accendere i cuori di
un sempre maggior numero di giovani.

10.3 Page 93

▲back to top
A S I A EST OCEANIA �,,_, INDONESIA TIMOR
Indonesia - Timor Est
-
94
C0 1N I GIOVANI
E PERI GIOVANI
«Non si può parlare dei giovani, oggi, senza parlare di Don Bosco»: è, stato
il pensiero da cui hanno preso il via Le,celebrazioni del Bicentenario.
Bicentenario della nascita di Don Bosco è
stato celebrato alla grande neUa Vice ispet-
toria ITM «San CaUisto Caravario». Per co-
ronare e concludere gli eventi dell'Anno Bi-
centenario, i129 agosto 2015 si ètenuta come
ringraziamento una so]enne Eucaristia a
Comoro, Dili (capitale di Timor Est), pre-
senti i vescovi di Timor Est e più di 100 preti
concelebranti, due diaconi e molti chierici.
I giovani confrateHi de] post-noviziato
San Francesco di Sales hanno preparato e
animato la liturgia in onore di san Giovan-
ni Bosco, presieduta da mons. Basilio1 che
ha ricordato Don Bosco come uno dei più
grandi santi del1a Chiesa.
Secondo il vescovo non è possibile ne]
mondo d'oggi parlare dei giovani senza
parlare di Don Bosco, padre e maestro della
gioventù.
Quasi tutti i membri del1a Famiglia Sale-
siana (circa 15.000 a Timor) erano presenti
al1a celebrazione.
A Timor Est e in Indonesia, sono già
presenti sei gruppi de1la Famiglia Salesia-
na: Salesiani di Don Bosco, Fig1ie di Maria
Ausiliatrice, Associazione dei Sa]esiani
Cooperatori, Associazione di Maria Ausi-
liatrice (ADMA), Volontarie di Don Bosco e
l'Associazione degli ex-allievi.
Molti dei memlbri laici del1a Famiglia
Salesiana non solo sono orgogliosi di farvi
parte, ma cooperano anche affinché a, Ti-
mor Est ci sia una nazione di « buoni cri-
stiani e onesti cittadini» 1 come a;vrebbe
voluto Don Bosco.
Molti, infatti1 hanno incarichi nel go-
verno (i] Presidente, Matak Ruak è ex-
alunno) e sono membri attivi di associa-
zioni laiche ne1levarie parrocchie.
Una rappresentanza dei 25 centri gio-
vanili degli SDB e delle FMA in Indonesia
e Timor Est erano, infatti, presenti a]l'Eu-
caristia ed hanno reso ]a Santa Messa moJ-
to più viva con il ]oro calore. (A Iigaraksa i
Salesiani sono stati capaci di radunare un
centinaio di giovani dalle ]oro 6 Case e cre-
are un Campobosco dedicato proprio ai ra-
gazzi e ane ragazze).

10.4 Page 94

▲back to top
Prima della Santa Messa, affinché tut-
ti potessero conoscere ognuna delle realtà
salesiane presenti e delle varie attività in
cui sono coinvolti, è stato proiettato un vi-
deo su questo tema.
Il numero dei confratelli SDB dell 1Ispet-
toria ITMA ad agosto 2015 è di 189, di cui
80 studenti/chierici; 77 Salesiani preti; 28
Salesiani coadiutori e 18 novizi.Una parte
della celebrazione eucaristica molto im-
portante e accuratamente preparata è stata
l'offertorio, lungo, ma molto bello.
IL REGALO PIÙ GRANDE
Ogni gruppo della Famiglia salesiana,
soprattutto da quei luoghi in cui i gruppi
sono nati da poco tempo (come i Coopera-
tori di Venilale e Diii), hanno portato doni
per il Bicentenario della nascita di Don
Bosco, i propri simboli e ruoli nella vita. I
confratelli dalle diverse case di formazione
(11 novizi da Fatumanca, 35 postnovizi da
Dili, 80 aspiranti da Venile e Fatumaca, 14
prenovizi da Los Palos) hanno anche loro
portato doni simbolici.
E non solo: gli undici novizi di Fatumaca
hanno ufficialmente annunciato che la loro
Prima Professione, 1'8 settembre 2015 1 sarà
il loro regalo più grande per il compleanno
di Don Bosco. Due di loro, inoltre, saranno
mandati all'estero come missionari.
La processione dell'offertorio è stata
accompagnata da una bella musica e dan-
ze, proprio com'è tradizione nelle sante
Messe che vengono organizzare in occa-
sioni simili a questa per i giovani.
Da ricordare anche le centinaia di per-
sone che si sono compostamente messe in
fila al momento della distribuzione della
Comunione.
Va inoltre sottolineato che il Bicentena-
rio della nascita di Don Bosco coincide con
i 500 anni di cristianizzazione di Timor Est.
La presenza dei due vescovi di Timor
Est (mons. Basilio do Nascimento e mons.
Norberto do Amaral; il terzo vescovo,
mons. Ricardo da Silva è morto quest'anno
ad aprile) e di molti preti, anche diocesa-
ni, è stata una dimostrazione di apprezza-
mento dell'opera dei figli di Don Bosco per
la gente, per il popolo, in particolare per i
giovani, grazie ai tanti centri missionari e
alle scuole di vario grado.
Questi giovani, infatti, dopo aver ri-
cevuto educazione e formazione nelle
scuole salesiane, contribuiscono al pro-
gresso della nazione, alcuni di loro poi
seguono le orme di Don Bosco e diventa-
no Salesiani. Il primo vescovo della sto-
ria di Timor est, mons. Carlos Felipe Xi-
menes Belo, era un Salesiano ed ha vin-
to il Premio Nobel per la Pace nel 1996.
Dopo la celebrazione eucaristica, tutti i
partecipanti sono stati invitati a una mo-
stra incentrata sulle attività dei Salesiani
dal 1927 al 1929 (data dell'arrivo dei primi
Salesiani a Timor Est, con a capo san Calli-
sto Caravario, al tempo giovane chierico),
nel 1946 (arrivo della seconda spedizione
missionaria) fino ai nostri giorni.
Non poteva poi mancare un momento di
condivisione fraterna attorno ad una tavo-
la imbandita, un'agape, con cibi tradizio-
nali per tutti.
Ogni partecipante è ritornato a casa felice
di sapere che, al di là del vivere in comunione
con il proprio gruppo all'interno della gran-
de Famiglia Salesiana, esistono anche altri
gruppi con cui condividere lo stesso spirito
e che, anche se con vocazioni leggermente
diverse, anche loro continuano la missio-
ne che Don Bosco ha iniziato a Timor Est.

10.5 Page 95

▲back to top
ASIA EST OCEANIA - , , - r i , _ COREA
Corea
' --
96
LO SPIRITO
DELLA PATAGONIA
È lo «spirito» che Papa Francesco ha invitaito i Salesiani
a riscoprire nel loro modo di essere missionari.
Ed è ciò che vivono i confratelli deUa Korea da più di 6 0 anni.
'alias più comune per la Congregazione Sa-
lesiana, dopo l'elezione del Papa argentino 1
è diventato «Patagonia». In un'intervista
su Civiltà Cattolica del settembre 2013 1 Papa
Francesco cita i Salesiani in Patagonia come
esempio di spirito missionario della Chiesa
nel mondo d'oggi. E non solo, poiché ogni
qual volta incontra fa Famiglia Salesiana, en-
fatizza che lo spirito della Patagonia deve es-
sere rivissuto all'interno della Congregazione
(nel Messaggio indirizzato ai membri del Ca-
pitolo 27, così come nel suo Discorso alla Fa-
miglia Salesiana durante la visita a Valdocco
il 21 giugno scorso: «Non è che sono osses-
sionato dalla Patagonia, ma è stato Don Bo-
sco a sognarla. Ed ha mandato i suoi figli lì»).
Se dovessimo pensare a una delle cose
più importanti nel celebrare il Bicentenario
di Don Bosco, al secondo posto bisogne-
rebbe collocare un rimodernamento della
mentalità missionaria salesiana. Il Papa lo
spiega con un'unica parola: Patagonia. E
tra i vari eventi dei Salesiani di Don Bosco
in Corea1 possiamo dire che è già stato fatto
un bel passo avanti per rafforzare lo Spirito
della Patagonia.
D A UNA CHIESA CHE RICEVE
A UNA CHE CONDIVIDE
I primi Salesiani arrivano in Corea nel
1954, quindi la loro storia conta già più di 60
anni... Nella prima metà di questa presen-
za, fino al 1985, i missionari stranieri erano
accettati senza problemi in Corea. L'ultima
di questi, in ordine di tempo, è HConsiglie-
re Generale per la Regione EOA, Don Vadav
Klement. Con il lancio poi del «Progetto
Africa», negli anni '80, s'iniziò non solo ad
avere Salesiani dli altre nazioni, ma a man-
dare alcuni Salesiani della nostra terra in
Africa o in altri Paesi dell'Asia. Attualmente
sono 14 i Salesiani missionari deWlspetto-
ria KOR e si trovano in Zambia, Malawi, Sud
Sudan, Cambogia, Isole Salomone, Mon-
golia e altri luoghi, che però non possiamo
nominare. Oltre a loro sarebbe giusto ag-

10.6 Page 96

▲back to top
-
-
--
--
-
-
-
-
-
Sono molti iSalesiani coreani cheprestano servizio in diverse parti del mondo,
soprattutto nei quartieri poveri e difficili.
giungere il grande numero di confratelli che
sono stati inviati a svolgere la loro pastorale
in diverse parrocchie in Germania1Giappo-
ne e USA Per non dimenticare i tantissimi
confratelli il cui grande desiderio è quello di
servire Dio diffondendo la Buona Novella
nelle periferie o nei territori di missione.
All'interno della Chiesa e della società
coreana, sta crescendo l'interesse dei mis-
sionari che lasciano la propria patria per
lavorare nelle periferie. Vogliamo ricordare
la storia del padre John Lee, vissuto a Tonj
(Sud Sudan) e morto nel 2010, che ha smos-
so il cuore di molte persone e ha fatto cre-
scere il significato del condividere la pro-
pria vita per gli altri. Tra i giovani, infatti,
si sta creando sempre più l'idea della figura
del volontario, della persona che è manda-
ta in luoghi difficili e per un lungo periodo,
con l'idea di condividere tutto quello che ha
con i giovani più poveri.
INVIATI SPECIALI
I Salesiani di Don Bosco in Corea sono
ora in fase di valutazione delle capacità che
nel tempo sono maturate nell 1Ispettoria e
in ambito sociale. Hanno raggiunto dei ri-
sultati assai rilevanti durante il Bicentena-
rio di Don Bosco, in particolare la creazione
dell'Ufficio della Procura Missionaria, con
varie attività a esso collegate. La sua nasci-
ta risale al febbraio 2012 e il suo compito è
quello di supportare l'attività pastorale dei
missionari che si trovano già in territori
di missione e che hanno in sé la passione
di diffondere l'amore di Cristo ai più po-
veri. Altro compito dell'Ufficio è quello di
cercare nuove persone e animarle a essere
ancora di più missionari ad gentes. Ha una
funzione fondamentale come lo sono i vasi
sanguigni che scambiano il dono spirituale
e il supporto materiale: collega i due punti,
deve capire le necessità dei luoghi di mis-
sione e cercare dei benefattori che possano
condividere il loro benessere materiale in
nome dell'amore di Dio.
Sono già stati 14 i giovani volontari ad-
destrati e poi inviati in diversi Paesi dell'A-
sia Orientale e in Africa per lunghi periodi
di aiuto volontario. Anche in questo mo-
mento, mentre andiamo in stampa, c'è un
gruppo di giovani in formazione per diven-
tare missionari volontari.
VIVERE L1ID EALE
Con grande sorpresa, al centro dell'at-
tenzione ci sono state le attività che hanno
stimolato il desiderio di solidarietà e condi-
visione. Mentre si visitano le varie parroc-
chie coreane e si chiedono aiuti economici
per i vari luoghi di missione ai benefattori,
grande parte dei fondi sono destinati al la-
voro nelle missioni dei Paesi ancora in via
di sviluppo. Anche se stanno lavorando in
Sud Sudan ora, grandi missionari come Don
Vincenzo Donati e il signor Giacomo Comi-
no hanno fatto nascere l'amore Don Bosco
in molte persone durante gli anni vissuti in
Corea, più di 20 anni a partire dagli anni' 90,
inoltre possiamo citare il progetto della re-
alizzazione dei 100 villaggi-scuola proprio
in questo Paese del terzo mondo africano,
e il cui grande successo si deve in particolar
modo al coinvolgimento di molte persone
che avevano in comune il grande affetto per
Don John Lee. Stella Kim Yuna, medaglia
d'oro alle Olimpiadi Inverni di Vancouver, è
stata una delle benefattrici, donando la ci-
fra di 7 0 . 0 0 0 dollari (64.000 euro circa). Il
Rettor Maggiore don Angel Artime, duran-
te la sua visita in Sud Sudan lo scorso feb-
braio, ha solennemente inaugurato alcune
di queste nuove scuole. Questa è quindi la
dimostrazione che l'Ufficio della Procura
Missionaria dell'Ispettoria coreana sta por-
tando avanti il suo progetto e mettendolo in
pratica.
Poter vivere l'ideale di Don Bosco in ac-
cordo con il periodo storico in cui si vive,
per richiamare molta gente di buon cuore
a diventare amici dei giovani che si trova-
no in luoghi di periferia, come la Patagonia,
e compiere il viaggio con i giovani verso la
santificazione: è proprio questo il vero rin-
novamento della Patagonia salesiana da
parte di Don Bosco.

10.7 Page 97

▲back to top
j, ASIA EST OCEANIA !;l { MYANMAR
Myanmar
124ANNI DOPO
DON Bosco RINASCE
ABURMA
Il neo-cardinale Charles Bo ha chiesto ai giovani di impegnarsi
per cambiare il mondo come ha fatto il loro grande, amico e padre.
98
a celebrazione del Bicentenario della na-
scita di Don Bosco è stata festeggiata in
modo solenne ne] tempio mariano di Ani-
sakan, Myanmar.
Il neo cardinale Charles Bo ha presie-
duto la Santa Messa, conce]ebrata dal ve-
scovo Mons. Francis Daw Tang e da una
cinquantina di vescovi. Più di 2000 giovani
hanno partecipato alla celebrazione euca-
ristica, in rappresentanza delle varie dio-
cesi del Myanmar.
Don Bosco è nato ai Becchi, un paesi-
no del Nord Italia, nel ll815. E centoventi-
quattro anni dopo rinasce a Burma; la sua
presenza viene portata in Myanmar grazie
all'arrivo della prima spedizione missio-
naria nel 1939 a Mandalay. :Èdawero mol-
to importante festeggiare i duecento anni
della nascita di Don Bosco, in questa Ter-
ra dell'Oro dove Don Bosco stesso avrebbe

10.8 Page 98

▲back to top
voluto venire per dedicare la sua vita come
missionario degli Oblati di Maria.
IL CORAGGIO DI VIVERE
Sua Eminenza il cardinale Charles Bo,
SDB1 ha presieduto la Solenne Eucaristia,
e monsignor Francis Daw Tang, vescovo
di Myitkyina, ha concelebrato con 18 sa-
cerdoti salesiani e 32 diocesani. Presente
all'evento anche un grande numero di al-
tre Congregazioni religiose. I duemila gio-
vani che hanno partecipato arrivavano da
tutte le sedici diocesi e le dieci Case sale-
siane presenti in Myanmar.
Nella sua brillante omelia, il cardinal
Charles Bo ha esortato i giovani ad avere
il coraggio di vivere con una sana gioia e
con divertimento, a cambiare quello che è
necessario che sia cambiato, a lottare nel-
la vita avendo sempre come modello san
Giovanni Bosco, il padre e amico dei giova-
ni, poiché lui stesso aveva dovuto affron-
tare molte sfide nella sua vita, in particolar
modo negli anni della sua giovinezza.
Al termine della Messa, il cardinal
Charles Bo e l'Ispettore Don Charles Thin
Han Lwin hanno dapprima benedetto e poi
tagliato una coloratissima torta, realizzata
proprio per il duecentesimo compleanno
di Don Bosco. Tutta la giornata è stata im-
prontata sul divertimento e la conclusione
è stata un emozionante spettacolo teatrale
a cura di un gruppo di famosi artisti catto-
lici del Myamar.

10.9 Page 99

▲back to top
A S I A EST OCEANIA , PAPUA NEW GUINEA
Papua New Guinea - Isole Salomone
..._"IIIU
DON BOSCO
<<NAUNA OLTAIM>>!
Per la prima volta un Rettor Maggiore nella storiai salesiana ha. fatto
visita alle Isole Salomone. Don Artime hai invitato i giovani a coltivare,
unai spiccata onestà personale e, ad avere un cuore generoso.
U l / ' J A . 1
35° di presenza salesiana in Papua Nuova
/
Guinea e del 10° deUe Isole Salomone come
parte della DeJegazione1 la visita del Ret-
tor Maggiore Don Angel Fernandez Artime
- «il Don Bosco tra noi»- è stata dawero
un grande regaJo 1 la benedizione più gran-
de che avremmo mai potuto avere, e il mo-
mento in assoluto più significativo dell1in-
tero anno di celebrazioni per il Bicentena-
rio della nascita di Don Bosco ne1I1Ispetto-
ria PNG e neJle Iso]e Salomone.
Il decimo successore di Don Bosco
ha visitato la Delegazione ispettoria-
Je dal 30 apriJe al 6 maggio 2015. È stata
Ja prima volta nella storia che un Rettor
Maggiore ha fatto visita alle Isole Salo-
mone. Con danze tipiche della MeJane-
sia, in entrambe le zone della Delegazio-
ne gli è stato dato un grande benvenuto.
La sua presenza ha portato grande en-
tusiasmo, feJicità e grazia non solo alJa
Famiglia Salesiana, ma soprattutto ai tan-
ti giovani melanesiani che hanno avuto la
fortuna di vederlo, di sentirlo parJare, di
stringergli Ja mano e farsi una foto con lui.
«Vl VUOLE FELICI»
La Giornata del1'MGS è stata celebra-
ta il 1 maggio 2015 presso il Don Bosco
Technical SchooJ di Gabuitl!l, Port Mores-
by1 dove un grandissimo numero di giova-
ni e di membri de11a Famiglia Salesiana si
sono radunati attorno a] successore di Don
Bosco. La maggior parte dei partecipanti
alJ'evento era composta dagli stl!ldenti di
queste realtà: Don Bosco Technìcal School,
Don Bosco Techno1ogical lnstitute, Caritas
TechnicaJ Secondary School e Don Bosco
Araimiri Secondary Sclrlool
Nell'omelia della Messa 1 celebrata in
onore di Domenico Savio, i1Rettor Maggiore
ha anche fatto un breve riferimento al Beato
Zeffirino Namuncurà. Con Domenico Savio
è stata presentata una figura che non solo
può essere di intercessione per Je preghiere,
ma anche un modello che può essere imita-
100

10.10 Page 100

▲back to top
to dai giovani. Il Rettor Maggiore ha anche
incitato i giovani dell'MGS a essere santi
coltivando una forte onestà personale, svi-
luppando le proprie abilità e avendo un cuo-
re generoso, sempre animato dalla presenza
di Dio. Parlando con il cuore, Don Angel ha
detto: «Se Don Bosco fosse qui, ripeterebbe
quello che spesso diceva ai suoi ragazzi: Dio
vi ama tanto e vi vuole tutti felici!».
Uno spettacolo di varietà ha dato una
grande nota di colore alla giornata. Non è
stato solo un momento di dimostrazione
dei propri talenti, ma piuttosto un1espres-
sione di quello che dovrebbe essere il tipico
spirito di famiglia.
A nome dei giovani presenti e a nome di
tutta l'MGS della Delegazione ispettoriaJe,
Paul A pini (allievo del quarto anno di liceo
e Capitano della Scuola Tecnica Don Bosco)
ha fatto un discorso di ringraziamento al
Rettor Maggiore per la sua visita e ha assi-
curato la preghiera per le sue intenzioni da
parte di tutta l'MGS.
A questo ha aggiunto una piccola ri-
chiesta: il suo ricordo nella preghiera per
i giovani della Melanesia. Nel suo discor-
so conclusivo della Giornata dei Giovani,
Don Angel ha lodato il modo di cantare dei
giovani bosconiani del DBTS di Gabutu. Ha
detto di essere stato in viaggio in vari Paesi
e quindi di aver ascoltato cantare molti gio-
vani e che fino ad allora, i più bravi in as-
soluto erano stati dei polacchi, ma che ora
erano stati di gran lunga superati da questi
della PNG. Con la loro energia e voci poten-
ti, i bosconiani di Gabutu hanno realizzato
le migliori e più belle canzoni che il Rettor
Maggiore avesse mai ascoltato in giro per il
mondo!
VICINO ALLE NOSTRE CASE
Facebook è stato intasato da foto e mes-
saggi, tutti con l'intenzione di catturare la
«Febbre per Don Bosco» durante la visita
de] Rettor Maggiore alle Delegazioni PNG
e SI. Peter Ririma, insegnante del DBTS di
Gabutu, è riuscito a farsi una foto con Don
Angel, l'ha postata su Facebook e ha scrit-
to: «L'ho visto. L'ho incontrato. Don Bo-
sco oggi sei tu. Grazie Don Angel». Samuel
Agwi, uno degli oltre mille giovani presen-
ti al grande evento, scrive sul suo profilo
Facebook: «Che giornata oggi. Ho dato la
mano al Rettor Maggiore». Anche un1altra
insegnante non riesce a contenere la gioia
e scrive: «Grazie per la visita Don Angel.
Don Bosco era lì in mezzo a noi. Sono tor-
nata a casa stanchissima ma felice. Grazie
Signore per il dono che il tuo servo DonAn-
gel Fernandez Artime ha portato alla mia
casa e alla mia famiglia».
Il tema delle celebrazioni del Bicentena-
rio in Papua Nuova Guinea e Isole Salomo-
ne è «Don Bosco nau na oltaim» (Don Bo-
sco ora e sempre)... Don Bosco vive ancora
oggi. .. Il suo spirito aleggia su di noi. ..
Per i giovani dell'MGS Melanasiano, per
i confratelli salesiani e i membri della Fa-
miglia Salesiana in Papua Nuova Guinea e
isole Salomone, con la sua visita il Rettor
Maggiore è riuscito a portare Don Bosco più
vicino a ognuna delle nostre case!

11 Pages 101-110

▲back to top

11.1 Page 101

▲back to top
ASIA EST OCEANIA
Thailandia
L'EDUCAZIONE
COME SERVIZIO DI AMORE
Anche, in questo Paese de,l Sud asiatico è forte, il servizio
compiuto dai figli di Don Bosco per la crescita umana e cristiana
de,i ragazzi e, dei giovani.
102
'Ispettoria salesiana delJa Thailandia ha tutto Thai, si sono radunati per festeggiare
festeggiato il Bicentenario di Don Bosco i1Bicentenario della nascita, d Don Bosco. Il
con una serie di eventi. Il 16 agosto 2014 a terna de1l'incontro era: «Don Bosco por-
Huan Hin1 circa 650 membri della Fami- ta i giovani a Gesù e a Maria». Tra le tante
glia Salesiana si sono riuniti per dare l' i- attività proposte: numeri di teatro, giochi,
nizio al1e varie attività per 1'anno del Bi- gruppi di preghiera, possibilità di accostarsi
centenario della nascita di Don Bosco. La ai sacramenti. I momenti cu1minanti sono
festa ha avuto inizio con Ja Santa Messa, stati i riti di preparazione a11a,Confessione e
presieduta da1l'Ispettore don Pau1 Pra- la Santa Messa tutti insieme, presieduta dal
sert Somngam. Nell'omelia questi ci ha vescovo Joseph Pratfuan Sridamnsil, SDB.
motivati a fare e comportarci con face-
va Don Bosco, seguendone il carisma e 1a E TEMPO DI RICOMINCIARE
spiritualità. Don Paul ha incoraggiato e Il 26 gennaio 2015 a Udlon Thani,. inve-
spronato tutti i gruppi del1a Famiglia Sa- ce, è stato inaugurato un nuovo comp1es-
Jesiana e i tanti giovani a conoscere, ca- so dedicato al Santo. A11'evento hanno
pire, amare e imitare il Santo dei giovani. partecipato il vescovo 1oca1e, monsignor
Nei giorni dal 28 al 30 novembre 2014, Josepfu Luechai e l'Ispettore Don Paul Pra-
nuovamente a Hua Hi, il Dicastero del- sert Somngam. La scuola ora è una delle
Ja Pastorale Giovanile ha organizzato un sette grandi scuole salesiane in IhaiJan-
incontro per i giovani del1a Famiglia Sa- dia, con più di 3000 studenti che vanno
Jesiana. C'erano circa 400 studenti e una dall'asilo a1l'u1timo anno del liceo. Per noi
trentina di Salesiani che, in un contesto Salesiani ]'educazione è un vero e proprio

11.2 Page 102

▲back to top
servizio di amore che doniamo ai giovani.
L'ultimo evento, cronologicamente
parlando, è stato a livello spirituale: dall'8
al 21 febbraio 2015 i confratel1i salesiani
hanno svolto gli esercizi spirituali presso
la Casa di Hua Hin. Il predicatore è stato
Don Josè Luis Plascencia Moncayo, mem-
bro dell'UPS di Roma. I temi delle riflessio-
ni sono stati tratti dalla nostra tradizione
salesiana, come per esempio la spiritua-
lità del «Da mihi animas»; l'ascetismo del
«caetera tolle»; l'espressione e manifesta-
zione dell'amore; «il gratuito dono di se
stessi per i giovani sull'esempio del gene-
roso dono fatto da Dio a noi nella persona
di Gesù Cristo»; « la nostra predilezione
per i giovani, soprattutto quelli poveri».
E come riflessione finale su Don Bosco,
il tema scelto è stato il seguente: «come
ricominciare seguendo Don Bosco, nostro
padre, maestro e modello di vita». A se-
guire, ancora una riflessione, quella con-
clusiva delle giornate di esercizi: «Maria,
Madre e Maestra di ognuno di noi».

11.3 Page 103

▲back to top
ASIA EST OCEANIA -...-.i••- CAMBOGIA
Cambogia
104
L'EDUCAZIONE,
CHIAVE DI SVILUPPO
Grandi celebrazioni per la festa di Don Bosco.
Il suo esempio vive ancora oggi nel cuore dei giovani.
a Don Bosco Foundation della Cambogia ha
festeggiato il Bicentenario della nascita di
Don Bosco presso la Don Bosco Technical
School di Phnom Penh il 3 0 e 31 gennaio
2015. Si sono riuniti più di 3.500 parteci-
panti, con la presenza di preti salesiani,
coadiutori, suore, e altri membri dena Fa-
miglia Salesiana, sponsor a liveno interna-
zionale, professori, staff e allievi delle varie
scuole salesiane.
Gli arrivi per la grande festa sono inizia-
ti nel pomeriggio del 29 gennaio. Il giorno
seguente, il 30, sua Altezza la Principessa
Norodom Arunreaksmey e il Consigliere del
nostro amato Re, hanno presenziato alla ce-
rimonia di apertura della festa e delle varie
mostre in essa allestite. Nel suo discorso, la
Principessa ha sottolineato l'importanza dei
progetti di Don Bosco affermando: «L'edu-
cazione è una chiave per lo sviluppo di una
nazione, e vogliamo ringraziare Don Bosco
per aver dato un così grande contributo alla
popolazione cambogiana».
CANTI, DANZE E TEATRO
A seguire ci sono state varie gare sporti-
ve come il basket, la paUavolo, il calcio e le
corse in bicicletta. C'era anche una grande
varietà di stand gastronomici per ametare
ogni tipo di palato; attività ludiche di ogni
genere, per far sì che nessuno, indipenden-
temente dall1età, potesse annoiarsi. La sera,
invece, è stata dedicata ad un programma di
tipo culturale con canti, danze1brevi numeri
di teatro e numeri di folklore locale.
I festeggiamenti si sono chiusi il 31 gen-
naio con una solenne Eucaristia presieduta
da monsignor Olivier Schmitthaeu1sler, Vi-
cario apostolico di Phnom Penh, Monsignor
Olivier ha ricordato alla Famiglia Salesiana
di continuare la propria missione neU'edu-
cazione dei bambini e giovani cambogiani,
seguendo l'esempio di Don Bosco.
Dopo la Messa e'è stata la consegna dei pre-
mi ai vincitori delle varie competizioni spor-
tive, così tutti sono tornati a casa femci, con
grandi ricordi nel cuore e nuove amicizie.

11.4 Page 104

▲back to top

11.5 Page 105

▲back to top
ASIA EST OCEANIA
Vietnam - Mongolia
APOSTOLI TRAI GIOVANI
Seguendo l'esempio di Domenico Savio, primo santo dell'azione
educativa di Don Bosco, i ragazzi vietnamiti s1 1mpegnaino
c5 a testimoniare la belle,zza della fede, tra i loro amici.
ai.gon, Vietnam: ore 3di sabato mattina de] festa all'insegna del calore, dell'amicizia e
30 maggio 2015, più di 1.400 giovani delle dell' aJlegria.
opere salesiane di Saigon (Sud deJVietnam) La prima parte dell'incontro è stata ani-
sono arrivati presso la Comunità Don Bo- mata da Don FX. Nguyen Minh Ihieu► SDB.
sco di Ben Cat per un'incontro di Pastorale I giovani, tutti in coro, hanno intonato
giovanile in occasione dei 2 0 0 anni dalJa e ballato sulle note de11a nuova canzone in
nascita di Don Bosco.
vietnamita, scritta apposta per il duecen-
Presenti all'incontro Don Joseph tesimo compleanno di Don Bosco, compo-
Nguyen Van Quang, neo eletto Ispettore sta da a]cuni giovani SDR
de11'Ispettoria Don Bosco del Vietnam, Don Alle ore 16 Don Joseph Vu Due Nghia,
Joseph Nguyen Van Chu, il Capo del gover- direttore della comunità di Can Gio, ha
no Vpa Deanery, vari Direttori salesiani, parlato ai giovani di Don Bosco per circa 30
preti e confratelli delle diverse Comunità minuti. Li ha incoraggiati a imitarlo, impe-
di Saigon, suore di differenti Congregazio- gnandosi sempre a fare de) bene e a essere
ni e giovani provenienti da 18 parrocchie apostoli tra i propri amici.
salesiane e diocesane, così come da diverse
opere deJla nostra Congregazione.
UNA MEGA-TORTA
Il tema deJl'incontro è stato 1a strenna Dopo una piccola pausa di 15 minuti, ha
de] 2015: «Come Don Bosco, per i giovani e avuto luogo Ja processione in onore di san
con i giovani». AJl'ingresso del Don Bosco Giovanni Bosco, da] campo di caJcio fino
Ben Cat, ognuno poteva vedere un grosso alJa piattaforma che era stata allestita per
banner con le parole di Don Bosco: «Basta la Messa, presieduta dall'Ispettore Joseph
che siate giovani perché io vi ami assai». Nguyen Van Quang e con 21 preti concele-
Con le uniformi da festa e con indosso i branti. NeJl'omelia, Don Joseph ha sotto-
classici cappellini da compleanno, ogni ra- lineato ai giovani tre punti: (1) Don Bosco
gazzo e ragazza ha passato una giornata di li ha amati così tanto da dare tutta Ja sua
106

11.6 Page 106

▲back to top
vita per loro; (2) Don Bosco li ha amati e ha
fatto del suo meglio per aiutarli a trovare
la felicità in Dio; (3) quindi devono cercare
di vivere in santità compiendo i propri do-
veri quotidiani come Domenico Savio. L'I-
spettore ha anche ricordato ai Salesiani di
essere come Don Bosco e quindi di amare e
servire i giovani.
Alla fine della Messa, l'Ispettore e i con-
celebranti si sono spostati verso il campo da
calcio, dove era già stata collocata una gran-
dissima torta per il compleanno, e si è pro-
ceduto al taglio solenne. Dopo, per tutti, gio-
vani compresi, c'è stata una semplice cena.
La giornata si è poi conclusa con il musi-
cal, incentrato sulla vita di Don Bosco e su1-
la relazione che ha sempre avuto con Maria
Ausiliatrice. I giovani non hanno cantato
da soli, ma è stata una bella occasione per
invitare anche alcuni grandi cantanti cat-
tolici a unirsi a loro.
«ANNO SANTO SALESIANO»
Questo grande awenimento è stato soJo
una delle tante celebrazioni per festeggia-
re i 2 0 0 anni dalla nascita di Don Bosco.
La cerimonia d'apertura si è tenuta sabato
16 agosto 2014 e per l'occasione 3 Salesia-
ni vietnamiti hanno emesso i propri voti
perpetui. La cerimonia di chiusura di que-
sto Anno Santo salesiano è stata sabato 15
agosto 2015 nei locali della comunità di Ben
Cat, con la partecipazione di 3000 persone.
Durante questo «Anno Santo Salesia-
no» ci sono state anche altre manifesta-
zioni: la Giornata dei Giovani a Dalat, te-
nutasi presso la comunità di K'Long, con
quasi 1000 partecipanti; la Giornata dei
Giovani a Baria-Vung Tau, tenutasi presso
la comunità di Phuoc Loc, con quasi 1500
partecipanti; la Giornata dei Giovani a
Mekong Deta, tenutasi presso la comunità
di Dong Thuan, con quasi 500 partecipan-
ti; per non dimenticare l'incontro che si è
tenuto sabato 22 agosto 2015 nel Nord del
Vietnam.
Non possiamo poi dimenticare i vari
eventi sportivi tenutisi apposta per questo
Bicentenario: uno a Dalat che ha visto la
partecipazione di 24 squadre provenienti
da parrocchie e licei della città (5 under 14 e
19 unden7); i Giochi Primaverili a Saigon lo
scorso gennaio con la partecipazione di 29
squadre di basket e 16 di calcio (under 25),
infine i Giochi Estivi di luglio con 27 squa-
dre di basket e 8 di calcio, dove la maggior
parte delle squadre erano formate da gio-
catori che frequentano le varie università
di Saigon.

11.7 Page 107

▲back to top

11.8 Page 108

▲back to top
AslA- SUD

11.9 Page 109

▲back to top
ASIA SUD
India - Kuwait
110
INNO ENZAPERDUTA
INNOCENZA RITROVATA
«La peggiore, povertà è la solitudine e il non sentirsi amati», ha
detto Madre Teresa. Per i tanti ragazzi indiani che sperimentano
questa reailtà, i Salesiani offrono tutto il loro supporto educativo.
l tredicenne Sachin Kanake non ha un posto
che può chiamare casa. Non ha una famig1ia
alle spaJle né nessuno che gli dia un po' di
amore.
Kanake, come molti dei 37.000 giovani a
rischio che popo1ano le strade di Mumbai,
vive presso il binario numero 6 deUa stazio-
ne ferroviaria di Dadar, nel centro deUa città.
Lavora come "wadi kaam" in un risto-
rante, servendo ai tavoli, lavando i piatti e
cucinando: la sua paga è di appena 4 dollari
al giorno.
Kanake è sofo uno dei 2 0 0 0 partecipan-
ti al quadrangolare di cakio tenutosi pres-
so la Don Bosco High School di Matunga, a
Mumbai, per festeggiare i1 «Bosco Mela»
(Bosco fiera), tenutosi il 27 dicembre 2014.
I Salesiani di Don Bosco hanno messo in
pratica l'ideale del Santo patrono organiz-
zando una festa per i "giovani a rischio",
così da dare un poco di speranza a chi non
ne ha. Questa festa è stata sicuramente l'e-
vento più importante tenutosi all'interno
delJe varie manifestazioni dell'lspettoria di
Murnbai per il Bicentenario.
11tema era: « IDon Bosco Ki Raahon Mein
Chale Sang, Lekar Ummeedon Ke Rang,», owe-
ro « Incoraggiare i giovani a, seguire le orme
di Don Bosco per un cammino mig1iore».
I ragazzi, di età compresa tra gli 11 e i 18
anni, si sono trovati a faccia a faccia con mol-
te star di «Bollywood», hanno dimentica-
to pame e timidezza>dando sfogo aJla loro
mig1iore allegria. L'intera giornata è stata
riempita con moltissimi momenti di musi-
ca, canti e danze. Era anche possibile incon-
trare professionisti in vari ambiti del mon-
do del lavoro, ognuno dei quali spiegava ai
giovani le possibilità per un futuro rnigJiore.
Erano a disposizione dei partecipanti un
team di esperti in educazione, in formazio-
ne professionale, orientamento professio-
nale; c'erano anche bancarelle finalizzate
al coJlocamento e programmi di sensilbiliz-
zazione per combattere Ja dipendenza e il
lavoro minorile.

11.10 Page 110

▲back to top
AMORE, PACE, SPERANZA
Gli organizzatori, owero il Don Bosco
Shelter, hanno unito le proprie forze a mol-
te istituzioni a livello governativo e non per
poter così aiutare i giovani a realizzare i loro
desideri.
Era inoltre presente un campus medico
con uno staff di medici e infermiere tutti
provenienti da un famoso ospedale1 i qua-
li hanno offerto i propri servizi a chi aveva
bisogno, così come la distribuzione di pasti
gratuiti a moltissimi bambini.
Alla festa, i giovani come Kanake hanno
fatto esperienza di cose che avevano sem-
pre sognato: amore, pace e speranza.
«Sì, ho dawero goduto di tutte le attività
che ci sono state proposte. L'esperienza mi
ha dato la possibilità di imparare a controUa-
re la mia rabbia. Non che partecipi spesso aJle
risse in strada. Però se vivi per strada è facile
cadere nella morsa della droga», ci ha detto.
Madre Teresa una vola disse: «La peg-
giore povertà è la solitudine e la sensazione
di non sentirsi amati».
E con questa iniziativa sicuramente i Sa-
lesiani dell'Ispettoria di Mumbai sono ri-
usciti nell'intento di far sentire ai giovani
che sono amati.
«L'obiettivo della gior-
nata non è stato solo quel-
lo di dare a questi bambini
l'occasione di festeggiare e
divertirsi, ma anche di crea-
re una consapevolezza circa
i loro diritti come bambini
e la necessità di avere un' e-
ducazione, così da essere un
positivo contributo all'intera
società», ha detto Don Gre-
gory Almedia, direttore del
Don Bosco Shelter.
«Speriamo inoltre che
questo evento coinvolga
sempre più persone nell'aiuto
dei bambini più emarginati».
Il Don Bosco Shelter è nato
nel 1988, ma in questo anno Bicentenario i
Salesiani di Mumbai hanno voluto ricorda-
re, soprattutto in occasione di questa festa,
quanti sono stati i loro sforzi per i senza-
famiglia e i senza-tetto.
24 ORE SU 24
Uno dei problemi principali dei ra-
gazzi di strada è che non hanno una fa-
miglia con cui stare e un posto dove abi-
tare: sì, esatto, non hanno nessuno che
li ami né un tetto sopra le loro teste.
Per venire incontro ai loro bisogni, lo
Shelter è aperto 2 4 ore su 24, 7 giorni su 71
così che gli ospiti possano sempre trovare
un luogo sicuro dove fermarsi.
Nel complesso, attualmente, sono ospi-
tati 150 bambini. Ci sono vari programmi
che coinvolgono i "bambini di strada". Un
programma «Doccia e lavaggio», che pre-
vede che qualsiasi bambino di strada possa
venire qui, giorno e notte, per farsi un ba-
gno o lavare i propri indumenti personali.
Lo Shelter è anche in grado di offrire
assistenza medica e altre tipologie di as-
sistenza, sale per la ricreazione e una zona
usata come Centro per l'impiego.
Gesù Cristo nel Vangelo di Marco 25:40
dice: «In verità, in verità vi dico, chi ha fat-
to una di queste cose a questi miei fratelli,
l'ha fatta a me».
Con questa grande testimonianza di pa-
ro]e messe in pratica, i Salesiani del'Ispet-
toria di Mumbai, grazie alla Fiera Don Bo-
sco, hanno fatto un passo in avanti nell'a-
iuto dei più svantaggiati della società: i
bambini stanno infatti iniziando a vivere le
loro vite come dovrebbero ... Cioè da bam-
bini.

12 Pages 111-120

▲back to top

12.1 Page 111

▲back to top
ASIA SUD
INDIA CALCUTTA
India - Nepal - Bangladesh
INSIEME
A <<DON Bosco OGGI>>
Accolto con la tradizionale ghirlanda di fiori, il Rettor Maggiore
ha definito Don Bosco come, una «sinfonia della Grazia»
c5 e «meravigliosa la Famiglia Salesiana nel mondo».
abato 26 settembre, al1'inizio dei tre gior- e uno scialle, dicendogli: «Don Bosco è tra
ni del Congresso de1la Famiglia Salesiana noi. Questo è ciò che stavamo aspettando».
(SFC) 2015 del Sud Asia presso la Don Bosco Dopo un dibattito, i1 Rettor Maggiore
School Liluah, il Rettor Maggiore è atterra- ha ]asciato l'Annuario de]la Famig1ia Sale-
to all'aeroporto intemaziona]e di Kolkata. siana e un ricordo de1 Bicentenario: «Don
Rappresentanti della Famiglia Salesiana e Bosco, una sinfonia della Grazia» un Jibro
un gruppo di ex studenti di Kolkata, indos- di fr. Elias Dias, una copia del quale è stata,
sando una I-Shirt bianca appositamente donata ad ogni delegato per gentile con-
disegnata, gli hanno dato il benvenuto e lo cessione degJi alunni della DB IL.i1uah, fu-
hanno scortato ana Casa della Provincia. turi editori.
Dopo essersi brevemente riposato, i1 Dopo un programma cuJturale di stra-
Rettor Maggiore, fr. Angel Fernandez Ar- ordinaria varietà e un momento dedicato
time, ha fatto la prima tappa della sua al1e fotografie con il Rettor Maggiore che
visita inaugura]e in India nella città de] ha scaldato il cuore, è stato il momento
sogno di Don Bosco, dove ha visitato del- de1la «Buonanotte», in cui fr. Artime ci
Je tipiche istituzioni salesiane: l'Howrah ha regalato tre indicazioni per la Famiglia
Ashalayam per i bambini di strada e i1 Salesiana de1 Sud Asia: «Rispettate e valo-
Centro per l'Auto Impiego e la Forma- rizzate ogni membro del1a famiglia, ama-
zione (Sei/ Employment and Skilling Cen- tevi l'un l'altro e crescete in comunione tra
tre) per i giovani emarginati di Mirpara. i gruppi. Il motto che avete scelto è davvero
Infine, il Rettor Maggiore ha raggiunto la magnifico; questo motto è valido per fin-
sede del Congresso e fr. Maria Arokiam gli tera Famiglia Sa]esiana in tutto il mondo.
ha dato il benvenuto con un mazzo di fiori Non è vero che abbiamo una meravigliosa
112

12.2 Page 112

▲back to top
AMORE, PACE, SPERANZA
Gli organizzatori, owero il Don Bosco
Shelter, hanno unito le proprie forze a mol-
te istituzioni a livello governativo e non per
poter così aiutare i giovani a realizzare i loro
desideri.
Era inoltre presente un campus medico
con uno staff di medici e infermiere tutti
provenienti da un famoso ospedale1 i qua-
li hanno offerto i propri servizi a chi aveva
bisogno, così come la distribuzione di pasti
gratuiti a moltissimi bambini.
Alla festa, i giovani come Kanake hanno
fatto esperienza di cose che avevano sem-
pre sognato: amore, pace e speranza.
«Sì, ho dawero goduto di tutte le attività
che ci sono state proposte. L'esperienza mi
ha dato la possibilità di imparare a controUa-
re la mia rabbia. Non che partecipi spesso aJle
risse in strada. Però se vivi per strada è facile
cadere nella morsa della droga», ci ha detto.
Madre Teresa una vola disse: «La peg-
giore povertà è la solitudine e la sensazione
di non sentirsi amati».
E con questa iniziativa sicuramente i Sa-
lesiani dell'Ispettoria di Mumbai sono ri-
usciti nell'intento di far sentire ai giovani
che sono amati.
«L'obiettivo della gior-
nata non è stato solo quel-
lo di dare a questi bambini
l'occasione di festeggiare e
divertirsi, ma anche di crea-
re una consapevolezza circa
i loro diritti come bambini
e la necessità di avere un' e-
ducazione, così da essere un
positivo contributo all'intera
società», ha detto Don Gre-
gory Almedia, direttore del
Don Bosco Shelter.
«Speriamo inoltre che
questo evento coinvolga
sempre più persone nell'aiuto
dei bambini più emarginati».
Il Don Bosco Shelter è nato
nel 1988, ma in questo anno Bicentenario i
Salesiani di Mumbai hanno voluto ricorda-
re, soprattutto in occasione di questa festa,
quanti sono stati i loro sforzi per i senza-
famiglia e i senza-tetto.
24 ORE SU 24
Uno dei problemi principali dei ra-
gazzi di strada è che non hanno una fa-
miglia con cui stare e un posto dove abi-
tare: sì, esatto, non hanno nessuno che
li ami né un tetto sopra le loro teste.
Per venire incontro ai loro bisogni, lo
Shelter è aperto 2 4 ore su 24, 7 giorni su 71
così che gli ospiti possano sempre trovare
un luogo sicuro dove fermarsi.
Nel complesso, attualmente, sono ospi-
tati 150 bambini. Ci sono vari programmi
che coinvolgono i "bambini di strada". Un
programma «Doccia e lavaggio», che pre-
vede che qualsiasi bambino di strada possa
venire qui, giorno e notte, per farsi un ba-
gno o lavare i propri indumenti personali.
Lo Shelter è anche in grado di offrire
assistenza medica e altre tipologie di as-
sistenza, sale per la ricreazione e una zona
usata come Centro per l'impiego.
Gesù Cristo nel Vangelo di Marco 25:40
dice: «In verità, in verità vi dico, chi ha fat-
to una di queste cose a questi miei fratelli,
l'ha fatta a me».
Con questa grande testimonianza di pa-
ro]e messe in pratica, i Salesiani del'Ispet-
toria di Mumbai, grazie alla Fiera Don Bo-
sco, hanno fatto un passo in avanti nell'a-
iuto dei più svantaggiati della società: i
bambini stanno infatti iniziando a vivere le
loro vite come dovrebbero ... Cioè da bam-
bini.

12.3 Page 113

▲back to top
A S I A SUD -.-o,_,, INDIA DIMAPUR
India
TALENTI E DIPLOMI
e
Intense e ricche di gare, e danze, le, giornate, dedicate alla
celebrazione del Bicentenario, con la partecipazione• di giovani nei
costumi tradizionali e la presenza delle autorità civili e, militari.
on il tema «Conoscere, amare e seguire Don giovani ha creato il giusto clima. Il nume-
Bosco», la regione di Manipur facente parte ro « Danza di'insieme», a cura dei giovani
dell'Ispettoria salesiana di Dimapur ha fe- della parrocchia, ha voluto sottolineare il
steggiato il Bicentenario della nascita di Don senso di «unità nella, diversità». Questo
Bosco dal 17 al 19 luglio 2015 presso la Don momento introduttivo ha dato modo ai
Bosco Higher Secondary School di Maram. responsabili dei vari gruppi di poter fami-
Dopo sporadici scioperi e piogge, 550 al- liarizzare un poco tra loro. La Mixedl Band
lievi da sette delle dieci scuole salesiane del di Maram ha lasciato tutti senza parole.
distretto di Manipur hanno avuto modo di Don P.X. Francis, SDB, rettore e parroco di
partecipare ai festeggiamenti.
Imphal, ha impressionato tutti con la sua
Le scuole partecipanti sono state: (1) riflessione dal titolo «Il significato e l'im-
Don Bosco Higher Secondary School, Im- portanza dei festeg.giamenti del' Bicentena-
phali (2) Don Bosco High School, Khou- rio». Don K.C. James, SDB, organizzatore
pumi (3) Don Bosco School, Mao Gate; deU'evento, ha spiegato come mettere in
(4) Don Bosco Higher Secondary School, pratica e con successo i festeggiamenti del
Maram,; (5) Don Bosco Higher Seconda- Bicentenario. La Bandafemminile di Maram
ry School, Punanamai; (6) St. Joseph High ha poi dato il tocco finale alla gioiosa atmo-
School, Shajouba e (7) Don Bosco High sfera che via via andava creandosi.
School, Tamenglong.
La mattina del 18 luglio, l'Eucaristia è
Durante l'inaugurazione, la sera del 17 stata presieduta dall'arcivescovo Dominic
luglio, il gruppo dell'Azione Cattolica loca- Lumon di Imphal L'arcivescovo è un col-
le ha intrattenuto i presenti con un' emo- laboratore molto vicino ai Salesiani già da
zionante «Danza di preghiera». Don K.S. molti anni, e nella sua omelia ha appunto
Joseph SDB, rettore e parroco di Maram, espresso parole di grande apprezzamento
ha dato un caldo messaggio di benvenu- per la Famiglia Salesiana di Manipur.
to a tutti. Il Canto di festa per Don Bosco dei Il primo evento dei festeggiamenti del
114

12.4 Page 114

▲back to top
Bicentenario è stato la Gara delle Corali, i cui
vincitori sono stati: (1) il Don Bosco Khou-
pum, (2) il Don Bosco Tamenglong e (3) il
St. Joseph Shajouba.
L'ORGOGLIO DI UN EX-ALLIEVO
La Gara di dialettica che ne è seguita ha
avuto Don K.O. Sebastian, rettore e direttore
del Don Bosco College di Maram, come ospi-
te d'onore. Ha incitato i giovani a essere de-
terminati come Giovanni Bosco nel voler se-
guire i propri sogni e non abbandonare mai
quest'idea. I vincitori sono stati i seguenti:
(1) Maram, (2) Shajouba e (3) Khoupum.
Terzo momento è stato quello dedicato
alla Gara di danza culturale. Dopo un mo-
mento di riflessione sul ruolo di Don Bo-
sco come grande educatore, a cura di Luba
Thomas, ecco i vincitori: (1) Maram, (2)
Shajouba e (3) Imphal.
A seguito del Quizzone su Don Bosco, il
dottor Peter Luikam, sottolineando l'or-
goglio del suo essere ex-allievo, ha procla-
mato vincitori (1) Tamenglong, (2) Khou-
pum e (3) Maram.
Nella Messa del mattino del 19 luglio,
l'ispettore Don Nestor Guria ha ricorda-
to che quando si onora Don Bosco si onora
allo stesso tempo Dio, poiché è Lui che ha
donato Don Bosco ai giovani.
TALENTI E DIPLOMI
Ed ecco il quinto momento: la Gara di
Scenette. L'ospite d'onore, la signora Eia-
a, vice presidente del Consiglio pastorale,
dopo aver lodato i vari gruppi di attori, ha
premiato: (1) Khoupum, (2) Shajouba e (3)
Maram.
Un momento speciale della seconda
giornata è stato: «Un'ora insieme all'O-
norevole Francis Ngajokpa», calorosamen-
te accolto da Don K. S. Joseph, sdb. La sua
presenza è stata omaggiata dal Coro di
Benvenuto del Don Bosco, Khoupum, da-
gli ex -allievi del centro di Maram con la
danza «Passi di Benvenuto» e dallo spet-
tacolo teatrale «Momento di vivacità», a
cura della parrocchia di Maram. Nel suo in-
tervento di 49 minuti, intervallato da mo-
menti di umorismo, il signor Ministro ha
incoraggiato i giovani ad utilizzare appieno
i talenti che Dio aveva voluto donare loro
come a suo tempo aveva fatto Giovannino
Bosco. Come ultima cosa ha assegnato i
vari diplomi ai vincitori, a cui è stato dato
anche un premio in denaro.
Ospite d'onore della Gara di coreografie,
il colonnello Pandey del reggimento Cara-
binieri dell' Assam, che ha esortato i giova-
ni a seguire Dio nello stesso modo in cui lo
aveva fatto Don Bosco. Vincitori di questa
categoria: (1) Maram, (2) Khoupum e (3)
Punanamai.
L'ultimo momento è stato dedicato alla
Gara a tema, con il signor A.Rang come
ospite d'onore, che ha ricordato agli stu-
denti presenti la loro fortuna di poter stu-
diare presso le Case salesiane. I premi sono
stati così distribuiti: (1) Imphal, (2) Maram
and (3) Shajouba.
Infine l'Ispettore ha profondamene rin-
graziato la Famiglia Salesiana e gli organiz-
zatori, per aver festeggiato a livello ispet-
toriale e in maniera così grandiosa il Bicen-
tenario di Don Bosco. Un ringraziamento
speciale è stato dedicato alla Comunità sa-
lesiana di Maram, presso cui si sono svolte
le giornate. Con grande gioia ha concluso:
«Mi era venuta, all'inizio, l'idea di andare
a casa un po' prima, di non fermarmi fino
alla fine. Poi ho visto con quanta gioia e
bravura voi giovani vi stavate impegnando,
e ho cambiato idea. Dawero complimenti
di vero cuore, a tutti quanti».

12.5 Page 115

▲back to top
ASIA SUD
India
INDIA GUWAHATI
UN NOME DI FAMIGLIA
Per quasi tutto l'anno unai lungai catena di festeggiamenti hai
me,sso in risalto il grande lavoro svolto dai Salesiani dal 192'2 ad
oggi ai favore dei ragazzi, soprattutto i più emarginati e, in difficoltà.
O ituata quasi sulle rive del maestoso fiume
Brahmaputra, ecco dove si trova il Quartier
Generale dell'Ispettoria ING di Guwahati,
Assam Ondia). È qui, alJe porte della regio-
ne, che i Salesiani hanno condotto le pro-
prie attività di educazione, evangelizzazio-
ne e lavoro per i giovani dal 1922.
Oggi, dopo quasi 100 anni di presenza e
di servizio alla popolazione Jocale, Don Bo-
sco è ormai un nome di famiglia e una pas-
sword per visitare ogni singolo angolo della
regione e per arrivare ai cosiddetti corridoi
de] potere.
Non c'è dubbio che Don Bosco sia il san-
to più popolare di tutta la regione e, proprio
per questo motivo, le celebrazioni per il suo
comp]eanno Bicentenario sono state mo]to
sentite.
È stato qualcosa di unico, di memorabile
e impressionante.
Le celebrazioni si sono svolte nel corso
di tutto l'anno, assumendo ogni tonalità di
colore, e hanno visto ]a partecipazione di
migliaia di giovani da ogni parte della re-
gione. Tra gli eventi ricordiamo 1a Grande
Festa dei Giovani di Don Boscoi la Confe-
renza Educativa de1 Bicentenario; i1Meeting
dei Responsabili dei Gruppi Giovanilii la,
Notte de] Musical di Don Bosco con 1a par-
tecipazione deJla Cora1e di Shil1ong; così
come molti eventi in tutta flspettorìa.
Forse però ]'evento più importante di
tutti è stato il Corso di Esercizi Spirituali
Speciali per il Bicentenario che sì è tenuto
per tutti g1i sdb dell'Ispettoria, intitolato:
«Don Bosco, la sua missione, il carisma e
la vita re1igiosa consacrata salesiana».
PADRE EAMICO
È stata di sicuro la città di Guwahati a
ospitare il numero maggiore di eventi e ce-
lebrazioni. L'Expo del Bicentenario di Don
Bosco, la Corsa dei Rickshaw per la Pace e
l'Armonia, i1 Don Bosco Bicentenary Bo-
116

12.6 Page 116

▲back to top
scoree sono solo alcuni degli eventi che
hanno radunato centinaia di giovani con ]o
scopo di festeggiare il padre e amico della
gioventù. Altro evento indimenticabile è
stato il «Child Friendly Guwahati»: que-
sto è stato un momento dedicato ai bam-
bini e ai giovani più poveri della città e che
aveva come scopo porre l'attenzione verso
i bambini di strada, l'abbandono scolastico
e i bambini bisognosi di cure mediche e at-
tenzioni, poichè vivono in condizioni peri-
colose e di scarsa igiene.
La chiusura del Bicentenario, presso la
casa di Tezpur, ha visto la partecipazione di
più di 4 0 0 giovani del Movimento giovanile
salesiano, dove c'è stata la cerimonia d'i-
naugurazione del nuovo Don Bosco Socio-
Technical Institute, per i giovani dell' As-
sam e tutta la Regione Nord-orientale.
La «ciliegina sulla torta» dei festeg-
giamenti del Bicentenario è stata la «Don
Bosco Peace Yatra», tenutasi proprio il
giorno del 200° compleanno e che ha visto
la partecipazione di 7000 giovani carichi di
allegria e tutti con i colorati e tradiziona-
li costumi delle rispettive etnie che hanno
cantato e ballato in onore di Don Bosco, il
campione dei giovani, l'amico dei poveri,
l'apostolo della pace e padre della gioven-
tù. Dopo una camminata (yatra) di 3km, la
festa si è conclusa con il personale omag-
gio, anche floreale, al Santo educatore e
amico dei giovani.
Le parole di chiusura della giornata
sono spettate al Ministro delle Politiche
Giovanili e dello Sport, che ha così de-
scritto l'intero evento: la «Rivoluzione di
Don Bosco» nella Regione Nord-orientale
delFindia.

12.7 Page 117

▲back to top
A S I A S U D -..-!T"- INDIA HYDERABAD
India
NEL CONTINENTE PIÙ
GIOVANE PER I GIOVANI
L'impegno dei figli di Don Bosco per innalzare il livello di
istruzione e, creare possibilità di larvoro e di riuscita per i giovani
che sono la parrte più consistente della società
118
'arma più potente di una Nazione è la sua
gioventù». L'India è attualmente il Pae-
se più giovane de] mondo, con più del 50%
della popolazione sotto i 25 anni. Vari stu-
di e ricerche hanno rivelato che l'assorbi-
mento della gioventù indiana nella forza
lavoro è ben al di sotto del1a media. Que-
sto si può attribuire alla scarsa possibilità
di trovare lavoro, che è causata soprattutto
da un deficit nel livello d'istruzione e sani-
tà. Giovani uomini senza educazione, sen-
za lavoro, che non riesco a trovare lavoro,
sfruttati, posso essere una minaccia per la
nazione, e non una risorsa.
L'Ispettoria salesiana di Hyderabad
(INH) lavora con più di 30.000 giovani sfor-
tunati, dando ]oro educazione e conoscen-
za, abilità e fiducia in se stessi - qualcosa
che il governo non è mai stato in grado di
dare loro in modo efficace. Attraverso i suoi
10 centri, strategicamente localizzati in
aree con un grande numero di giovani di-
sagiati, il DB Tech insegna le abilità in varie
professioni: ospitalità, commercio, mon-
do del business. Questo è un di più rispet-
to alle abilità non formali che sono offerte
dagli Istituti di Formazione Industriale che
cercano di owiare a1 problema dell'ab-
bandono scolastico che coinvolge i giovani
dopo i 16 anni.
Il 2 agosto 20151 al fine di creare un1at-
mosfera ricca del carisma di Don Bosco,
l'Ispettoria di Hyderabad ha pensato di or-
ganizzare una Festa di Don Bosco per i gio-
vani1 e in particolare per gli studenti delle
scuole tecniche gestite dai Salesiani e in vi-
sta nell'imminente 2oomo compleanno. Il
radunarsi di più di 400 allievi è stato senza
ombra di dubbio uno degli eventi più signi-
ficativi che hanno costeUato l'intera serie
di eventi pianificati in vista de] Bicentena-
rio di Don Bosco.
Una bella domenica mattina ha quindi
spalancato le proprie braccia per accoglie-

12.8 Page 118

▲back to top
«l.'anna più potente di una nazione è la gioventù».
re il grande evento. La festa ha avuto inizio
alle 9.30 nei grandissimi cortili del Don Bo-
sco Human Resource Development Centre
(DBHRDC), presso la chiesa di Gagil1apu-
ram. L'evento, va ricordato, è stato orga-
nizzato per la prima volta a livello dell'in-
tera Ispettoria e tra allievi e insegnanti di
tutti i centri DB Tech degli stati dell' An-
dhra Pradesh e del Telangana, si è creata
un'unica grande famiglia con più di 400
persone! Ognuno poi indossava la tshirt del
proprio centro.
SOGNI POSSIBILI...
Don P.Arul Das, SDB, direttore del Bosco
Seva Kendra, responsabile dell'ufficio Svi-
luppo per l'Ispettoria e Referente Statale
del DB Tech, ha accolto tutti i presenti. An-
che se gran parte della gestione dell'evento
si deve a lui, non è riuscito a trattenere la
sua personale gioia di fronte ad un così am-
pio pubblico. Ha detto infatti: «Don Bosco
sarebbe felice di vedere 400 e più giovani
che si stanno formando per diventare buo-
ni cristiani e onesti cittadini». In seguito,
per segnare un nuovo inizio e il supporto
che Don Bosco continua a trasmettere an-
che a 200 anni dalla sua nascita, si è pro-
ceduto a piantare alcune piante nel cortile,
cerimonia alla quale hanno partecipato il
maresciallo Praveen Kumar e Don Rami-
nedi Balaraju, superiore dell'Ispettoria San
Giuseppe di Hyderabad (INH).
Il maresciallo Praveen Kumar è un per-
sonaggio del servizio civile che è un mode]-
lo per i giovani, essendo una persona che
ha fatto carriera ma con umilissime origini.
Provenendo da una famiglia povera, è cre-
sciuto in mezzo a grandi discriminazioni,
cui però non ha mai permesso di interferire
con il suo futuro. Ha condiviso alcuni aned-
doti con i giovani presenti, cercando di in-
fondere in loro fiducia e a farli pensare che,
con la determinazione, ciò che sognano è
possibile, Ha anche sottolineato l'impor-
tanza di continuare a studiare, giorno dopo
giorno.
Don Arul Maran, direttore del Don Bo-
sco Skill Missione Don Y Joji Reddy, vice
ispettore, hanno dato ai giovani messaggi
di grande ispirazione e ricchi di forti mo-
tivazioni.
PER UN FUTURO MIGLIORE
Mr.P.Venkateswarlu, Ispettore della
circoscrizione di Dindigul, ha espresso il
suo apprezzamento per l'operato dei Sa-
lesiani verso i giovani poveri e il desiderio
di dar loro un futuro migliore. Don Paul
Raj, parroco di Gagillapuram, ha anche lui
espresso parole di gioia e gratitudine per
l'evento che si stava svolgendo.
I giovani hanno poi rappresentato delle
bellissime danze tradizionali, da entrambi
gli stati di lingua Telugu, dando così un toc-
co di maggiore bellezza all'intero evento.
Nel pomeriggio poi, dopo il pranzo, c'è
stata la proiezione del film sulla vita di Don
Bosco e, a seguire, giochi e divertimento
per tutti.
Gare sportive di ogni tipo hanno poi ri-
empito la restante parte della giornata, sa-
ziando così la voglia di liberare le proprie
energie a tutti i giovani. Non si può infine
dimenticare lo spirito di unione e di grup-
po che è stato notato in tutti i partecipan-
ti: felicissimi di trovarsi tra loro e di creare
nuove amicizie.
La giornata in onore a Don Bosco si è così
conclusa con un momento di preghiera ed
una processione con le candele, ringrazian-
do Dio e invocando da lui continue benedi-
zioni. Molti preti, suore, ex-allievi sono stati
presenti a questa bella funzione. Il signor
Sridhar, coordinatore dello Stato, ha anima-
to il momento dei ringraziamenti finali.

12.9 Page 119

▲back to top
ASIA SUD
India - Yemen
INDIA BANGALORE
120
CAMMINARE
CON DON Bosco
Centinaia di palloncini liberati verso il cielo per dare ali ai sogni dei
giovani che si impegnano a costruire una nazione più giusta e t1mana.
'Ispettoria salesiana di BangaJore, « con i sco, momenti di preghiera, spettacoli e un
giovani e per i giovani» ha festeggiato i1 falò all'aperto. L'evento è stato incentrato
Bicentenario della nascita di Don Bosco da] sulle aspirazioni cultura1i1sociali e relìgio-
6 aH18 febbraio 2015 neJlo stato del Kar- se dei giovani, facendo notare la rilevanza,
nataka, poi dall'8 al 10 maggio nello stato la visione e la missione di Don Bosco. Don
del Kerala, le due regioni geografiche che, MariaAnand, SDB e Don Mariyavilla Kuria-
insieme, formano l'Ispettoria. Più di 3000 kose, SDB, sono stati i coordinatori a livel1o
giovani accompagnati da Salesiani, Coope- ispettoria1e.
ratori, ex-allievi, leader di associazioni ec-
clesiastiche e politiche, celebrità e gente di UNA TESTIMONIANZA FORTE
ogni condizione sociale, tutti insieme han- Il culmine del1e celebrazioni in :Karna-
no fatto omaggio all'apostolo dei giovani, taka si è svolto presso l'opera Don Bosco
Don Bosco.
di Chitradurga. La festa si è tenuta 1'8 feb-
Sia in Karnataka come in Kerala la Festa braio e la Messa è stata presieduta da Don
è stata divisa in due momenti. Il primo mo- Mathew Ihonikuzhiyil, Ispettore di Ban-
mento, della durata di due giorni, ha visto galore. H. Anj1aneya, Ministro deg1i Affari
Je Commissioni ispettoriali della Pastorale Sociali del Governo del Karnataka, inter-
Giovanile al1estire alcuni momenti di ani- venuto per l'occasione, ha lodato il con-
mazione. I giovani provenienti dalle varie tributo dei Missionari Cristiani nel campo
realtà salesiane come scuole, Jicei, centri dell'educazione, soprattutto dei poveri.
giovanili, scuole professionali, centri per Don Ihomas Koonan, vice ispettore, ha
giovani a rischio, hanno partecipato a un parlato della vita di Don Bosco e dato 1'al-
programma appositamente realizzato per 1arme su11e conseguenze negative de11a
foro, che comprendeva un quiz su Don Bo- corruzione e fatto accuse sulle conversioni

12.10 Page 120

▲back to top
forzate che potrebbero smorzare lo spiri-
to di tutti quei cristiani che nel corso del-
la storia hanno generosamente donato le
proprie energie. Don FelixJoseph Noron-
ha, vicario generale della diocesi di Shimo-
ga, nel suo messaggio conclusivo ha enfa-
tizzato il valore della preghiera nella vita di
un giovane. Altre persone importanti pre-
senti sono state Don Thomas Anchukan-
dam, ex ispettore di Bangalore, e il signor
Fathyrajan, rappresentante del Congresso
per il distretto di Chitradurga.
La Casa Don Bosco di Vaduthala, culla
della missione salesiana in Kerala, è stata
sede delle feste per questa regione Indiana.
Don Francis Karackatt, SDB, ha tenuto un
momento di riflessione con i giovani sul-
la vita e i sogni di Don Bosco. Monsignor
Jose Padiyaramparambil, vicario generale
dell'arcidiocesi di Verapoly, ha presieduto
la solenne Eucaristia, mentre a tenere l'o-
melia è stato l'ispettore Don Mathew Tho-
nikuzhiyil. C'è anche stato un momento
di preghiera inter-religiosa, così che po-
tessero partecipare anche persone di altri
credi.
LA CILIEGINA SULLA TORTA
Il momento pubblico per onorare Don
Bosco ha visto anche la presenza
di altre grandi personalità, come,
Don Mathew Thonikuzhiyil
(Ispettore), Hibi Eden (Membro
della Commissione Legisla-
tiva del Kerala, MG Rajama-
nickam IAS, Monsignor Jose
Padiyaramparambil (vicario
diocesano), Don Thomas
Koonan (vicario ispetto-
riale), gli awocati Leslie
Stephen e Manikan-
daraj, Don Paulson
Kannappilly (Retto-
re dell'Istituto Don
Bosco di Vadutha-
la, ed attori come
Anjana Menon e Bai-
ju. L'intero pubblico,
è rimasto per tutto il tempo a bocca aperta,
grazie ai vari momenti culturali organizzati
e curati dai diversi gruppi di Pastorale Gio-
vanile, così come per il concerto di piano
curato dall'Accademia Musicale Don Bosco
diVennala.
La "ciliegina sulla torta" è stata poi la
«Camminata con Don Bosco» lungo la
Marine Drive di Kochi: un trionfo di pal-
loncini e striscioni colorati, tutto curato
daJl'Associazione Ex-Allievi dell1omonima
città. La banda Don Bosco di Palluruthy si è
preoccupata di accompagnare l'evento con
inni salesiani. L'intera città si è fermata
di fronte a questa grande manifestazione
di amore per Don Bosco che i tanti giova-
ni esprimevano con canti e bangs. Alla fine
della camminata, tutti insieme, i giovani
hanno fatto promessa di impegnarsi per
la costruzione di una nazione che viva nel-
la prosperità, e hanno lanciato al cielo una
miriade di palloncini, dando così metafori-
camente le ali ai loro sogni, come avrebbe
fatto lo stesso Don Bosco.

13 Pages 121-130

▲back to top

13.1 Page 121

▲back to top
-
A S I A S U D ar-rf,'
India
INDIA MADRAS
l' J
122
L'EREDITÀ
DI FRANCESCO DI SALES
Riflettendo sul motto «Da mihi animas» si è tornati alle, origini
del pensiero di Don Bosco, per rivitalizzare lai spiritualità e, l'a,zione
educativa ai favore dei giovani d'oggi.
;{ vari eventi che hanno segnato l'anno
Bicentenario nell1Ispettoria di Chennai
(INM)-India, il più importante, senza om-
bra di dubbio, è stato la serie di cinque cicli
di esercizi spirituali ampiamente incen-
trati sulla Spiritualità salesiana di cui han-
no goduto tutti gli sdb dell'Ispettoria. Dal
4 luglio al 12 agosto 2015 hanno parteci-
pato agli esercizi circa 350 Salesiani, sem-
pre sotto la guida di DonJoe Boenzi dell'I-
stituto Studi Salesiani di Berkeley (USA).
Questi ritiri sono stati il modo migliore di
concludere una preparazione triennale
(2011-2014) e l'anno finale delle celebra-
zioni (2015).
Molti sono stati i fattori che hanno aiu-
tato i confratelli a far sì che questa fosse
una bellissima esperienza e la principale di
tutti gli eventi del Bicentenario. Per prima
cosa ci sono stati tre anni ben pianificati
di studi e riflessioni sui temi proposti dal
Rettor Maggiore, ovvero: «Don Bosco e fa
sua storia (2011-2012)», «Don Bosco e fa
sua pedagogia (2012-2013)», «Don Bosco
e la sua spiritua1ità (2013.-2014)». Questo
processo ha quiindi fatto pienamente en-
trare l1intera lspettoria in una «modalità
Bicentenario» di pensare, sentire e vive-
re. Ogni singola comunità e ogni opera ha,
quindi organizzato festeggiamenti vari per
il Bicentenario, coinvolgendo i giovani> gli
insegnanti e tutto il mondo esterno.
Un altro evento che ha permesso di vi-
vere appieno questo dima di grande festa è
stato il peUegrinaggio compiuto a Torino e
agli altri luoghi di Don Bosco e deH'origine
della spiritualità salesiana, lo scorso aprile
2015. 30 sono stati i confrateHi che hanno
avuto questa grande fortuna. È stata una
grande occasione per capire ancora di più il
contesto storico e geografico in cui è vissu-
to il nostro padre fondatore ed apprezzare
così il messaggio spirituale e pedagogico
che la sua vita ci dona.
L'esperienza vissuta in prima persona
di essere così vicini ai luoghi che sono così

13.2 Page 122

▲back to top
altamente collegati alle nostre origini e
storia ha lasciato un grandissimo segno in
ognuno dei partecipanti.
Questa esperienza si è poi conclusa con
un altro pellegrinaggio, in Terra Santa, in-
dimenticabile esperienza per tutti i con-
fratelli.
ora, possiamo dire di essere grati a DonJoe
Boenzi. Un anziano salesiano, esprimendo
anche le stesse sensazioni di altri confra-
telli, ha detto: «Don Boenzi ci ha fatto tor-
nare indietro nel tempo, proprio nel mo-
mento esatto in cui il nostro motto Da mihi
animas, cetera tolle, stava prendendo forma.
Mi ha infatti aiutato a vedere san France-
sco di Sales come un'altra fonte impor-
tante per conoscere meglio Don Bosco».
Un giovane sacerdote ha invece affermato:
« I suoi discorsi sono stati tutti ricchi e di
grande impatto, mi han fatto fare un viag-
gio alla scoperta di san Francesco di Sales,
vera ricchezza nella nostra identità sale-
siana».
COME FRANCESCO DI SALES
Tutti questi eventi hanno aiutato, e
molto, a far capire ai confratelli Hsenso di
essere chiamati a fare un corso di esercizi
spirituali di 6 giorni. Tutti gli interventi e le
conferenze di DonJoe Boenzi si sono quin-
di incentrati sull1espressione «Da Mihi
Animas, Cetera Talle», motto che Don Bosco
aveva scelto per la Congregazione.
Don Boenzi, persona affascinata dalla
figura di san Francesco di Sales, ha porta-
to a termine un grandissimo e dettagliato
lavoro presentando gli elementi essenziali
dello spirito e della spiritualità del Santo,
mostrando come Don Bosco aveva ammi-
rato ed amato il vescovo di Ginevra tan-
to da sceglierlo come Patrono della pro-
pria congregazione. Don Boenzi si è inol-
tre preso la briga di descrivere per
esteso la storia del motto
Da mihi animas, facendo
notare che Don Bosco lo
aveva preso a prestito
dagli scritti del Vescovo
Jean Pierre Camus, figlio
spirituale di san France-
sco di Sales.
La serie di ritiri è sta-
ta una sfida per l'Ispet-
toria di Chennai ma,
UNA GRANDE EREDITÀ
Un Salesiano coadiutore di 80 anni ha
detto che gli interventi di Don J oe sono stati
«una sintesi della spiritualità di san Fran-
cesco di Sales, nostro Patrono ed eredità
spirituale del nostro fondatore Don Bo-
sco». Un altro invece: «Ascoltando il pre-
dicatore, c'era la sensazione che tutti i pez-
zi del puzzle andassero al giusto posto: gli
sforzi compiuti per conoscere più a fondo
Don Bosco nel primo anno di preparazio-
ne, lo studio della sua pedagogia il secondo
anno e la sua spiritualità nel terzo. Sì, tutto
questo mi ha aiutato a capire in modo sin-
tetico la nostra spiritualità e missione».
Owiamente il primo proposito del cor-
so di esercizi era la personalizzazione e
integrazione delle esperienze fatte nei 3
anni di preparazione alle ce-
lebrazioni del Bicentena-
rio, portando quindi ad
una migliore conoscen-
za di Don Bosco, della
vocazione salesiana e
della missione nella
sua profondità. Don
Joe Boenzi ha aiutato
tutti a raggiungere
questo scopo. Grazie
dicuoreJoe!

13.3 Page 123

▲back to top
ASIA SUD
India
CON I RIFUGIATI DI DELHI
Una giornata per riproporre all'attenzione di tutti un tema scottante,
e urgente: la presenza degli immigrati provenienti dai Paesi in guerra
che, chiedono attenzione e sostegno.
Sapere che l'essere umano che si trova die-
tro alla parola RIFUGIATO è una persona
((
come le altre, ma che vive in situazioni
straordinarie»: questo era il tema de1l1e-
New DeJhi si è tenuta, in occasione del Bi-
centenario della nascita di Don Bosco, la
«Giornata del Rifugiato».
E mentre il sole estivo iniziava ad "ar-
vento.
rostire" la città di Delhi, più di 11000 per-
Il 16 giugno 2015 è stata una giornata sone (di cui 650 rifugiati provenienti dalF
storica e memorabiJe per il mondo sa]e- Afghanistan, Myanmar, Somalia, Rohingya,
siano di Delhi perché presso la Don Bosco e altri Paesi), di cuii la maggior parte era-
School, Alaknanda 1 Greater Kailash - 2 , no giovani rifugiati, lo staff de) UNHCR1 Jo
124

13.4 Page 124

▲back to top
staff BOSCO e altri invitati si sono ritrovati K.C. John, e al preside della scuola Don Bo-
per festeggiare la forza dei tantissimi rifu- sco di Alaknanda Don Babu Varghese.
giati di Delhi nell'affrontare le tantissime
sfide che caratterizzano il loro cammino di IL COLORE DELLE DANZE
soprawivenza. I tanti rifugiati indossava- Poco dopo il "fischio d'inizio" della
no i loro abiti colorati e non hanno smesso manifestazione, i festeggiamenti sono co-
un solo secondo di sorridere, di essere cor- minciati quando il BOSCO staff ha incanta-
diali con tutti... Sì, hanno proprio dato un to il pubblico con un bellissimo e caloroso
bel "tono" alla festa.
canto di benvenuto.
I partecipanti hanno iniziato ad arrivare Il direttore dell'evento ha tenuto un
alle 15:30 per vedere la mostra organizzata piccolo discorso, ringraziando i rifugiati
dai gruppi giovanili con il supporto deUo per la partecipazione, ringraziando lo staff
staff per i rifugiati BOSCO, mettendo in BOSCO per il loro instancabile lavoro nel
esposizione i propri prodotti come vestia- voler migliorare le vite di rifugiati in colla-
rio, cibo, strumenti musicali, etc. Il BOSCO borazione con l'UNHCR. Ci sono poi state
staff ha contribuito con foto dei rifugiati, due intense ore di spettacoli; i giovani rifu-
servizi ai rifugiati, simboli delle varie et- giati hanno fatto alcuni numeri di balli tra-
nie, oggetti d'artigianato realizzati dai dizionali e anche alcuni numeri degni delle
bambini; è stato proprio un tocco di pro- star di «Bollywood». Lo staffUNHCR tutto
fessionalità alla riuscita dell'evento.
insieme ha dato prova di bravura musicale
La gente veniva, si sporgeva il più vici- con una bellissima canzone.
no possibile per vedere al meglio gli oggetti Aseguire, lo staff BOSCO ha intrattenu-
in esposizione e, quando se ne andavano, i to tutti con un bel medley delle diverse ti-
loro occhi brillavano, pieni di gioia e sod- pologie di danze dei numerosi gruppi etnici
disfazione.
dei rifugiati. La celebrazione ha poi rag-
La celebrazione liturgica è iniziata alle 5 giunto il culmine con il «Canto del grazie»
del pomeriggio con l'accensione della lam- ed il numero di ballo a cura di tutti i par-
pada tramite i rappresentanti di ogni sin- tecipanti di etnia somala. Anche la serata
gola comunità dei rifugiati, alla presenza non è certo stata da meno, con momenti
del signor William Tall, capo della Missio- di bellissima condivisione e allegria. Tutti
ne, di UNHCR India, insieme all'Ispettore poi sono tornati a casa con dei meravigliosi
di Delhi, DonJose Mathew, al direttore Don ricordi nel cuore.

13.5 Page 125

▲back to top
ASIA SUD ,.
India
lAVORARE CON ILCUORE
Ecco le moderne, strategie pedagogiche, e didattiche: dare radici e ali
aii giovani perché costruiscano una sana autostima e, si preparino
8 a laworare con competenza al mondo del lavoro.
1ome parte dei festeggiamenti per i1Bicen- gnanti, e se si utilizza i1Sistema Preventivo
tenario della nascita di Don Bosco, J'Ispet- inventato da Don Bosco. Il seminario è sta-
toria salesiana di Panjim ha organizzato per
Ja giornata dell111ottobre 2014 un semina-
rio presso la casa Don Bosco di Panjim, con
il tema «Rivisitando il sistema educativo
di Don Bosco alla Juce delle moderne sfide
to suddiviso in tre sessioni.
I GIOVANI A l CENTRO
La sessione 11 basata su «Sfide e tecni-
che moderne del mondo del1' educazione
dell'educazione di oggi». Più di 350 inse- oggi», è stata curata da uno staff de] Pa-
gnanti dalle diverse scuole sa]esiane della risar Asha di Mumbai. È stato sottoJineato
regione di Konkan hanno partecipato a] che le lezioni oggi hanno bisogno di forni-
seminario. Scopo de] seminario era di dare re diverse tipologie di apprendimento, ma
una guida di quaJità a tutti gli insegnan- ano stesso tempo formare diversi sotto-
ti delle scuole salesiane nell 1Ispettoria di gruppi a1I1interno di una stessa classe. Ol-
Panjim così da fare dell'insegnamento un tre aW« Educazione inclusiva», si è par1ato
piacevoJe viaggio.
di amalgamento de11'EQ e de11'IQ.
Don Savio Gomes, direttore de1la Casa È stato sottolineato il significato delle
Don Bosco di Panjim, ha dato il benvenu- attività durante il processo d'insegnamen-
to alle varie autorità e agli ospiti presen- to, poiché ne sono dei veri e propri cataliz-
ti. A seguire Don Ian Figueiredo, Ispettore, zatori.
ha rivolto il suo personale saluto, in cui ha La sessione II è stata curata da Don
incoraggiato gli educatori a « lavorare con Godfrey D'Sa, Sdb, fondatore e direttore del
il cuore». Ha detto che Javorare con una Prafulta PsychologicaJ Services di Mumbai,
popolazione di giovani è una sfida, che può ed ha avuto come tema: «Problemi dei gio-
essere vinta se gli educatori sono dotati di vani d'oggi». La sessione ha fatto luce sul
zelo e di amore per il loro mestiere d'inse- conflitto tra ivaJori e la cultura delle gene-
126

13.6 Page 126

▲back to top
razioni giovanili moderne. Don Godfrey ha
incoraggiato gli educatori a dare delle ra-
dici ai giovani, così come a dar loro ali per
costruire la propria autostima. Noi educa-
tori siamo gli scalzi consiglieri che stanno
sempre a lato dei giovani a loro affidati.
Nella sezione III, Don Glenford Lowe,
Sdb, ha presentato il tema: «L'educatore
salesiano: vivere la sua eredità oggi», af-
frontando strategie d'insegnamento pro-
fessionali e appassionate. Il suo concetto
di trasformare i «momenti carramba»
in «momenti eureka» è stato apprezzato
ampiamente da tutti i presenti. Il suo di-
scorso, ricco di motivazioni su come poter
catturare la mente e il cuor di un giovane,
come previsto nel Sistema Educativo di
Don Bosco, ha affascinato tutti.
Il seminario si è poi concluso con una
discussione di gruppo, per poter trovare
delle soluzioni su come aiutare i giovani
nelJe loro sfide, creando dei cittadini re-
sponsabili e con dei valori morali, come
sviluppare un senso di orgoglio e di appar-
tenenza e come considerare l'insegnamen-
to una vocazione che deve essere coltivata
con passione.
Mantenendo vive le parole di Don Bo-
sco «Senza la fiducia e l'amore, non ci
può essere una vera educazione», questo
seminario ha sicuramente infuso nei suoi
educatori un atteggiamento positivo per
accendere i cuori e le menti dei giovani
sotto la loro cura e farli sognare in grande,
sempre però ben radicati negli importanti
valori della vita!
127

13.7 Page 127

▲back to top
ASIA SUD
India
128
«LUI ÈVOSTRO PADRE»...
« ... Un predicatore del Vangelo dellai liberazione» che può aii'utare. a
sbarazzarsi dell'odio, dell!a violenza e dell'ingiustizia che destabilizzano
la società e, in modo particolare, la vitta dei giovani.
a provincia di Silchar ha festeggiato il Bicen-
tenario della nascita di Don Bosco con una
serie di eventi a diverso livello: ispettoriale,
provinciale, locale. La ciliegina sulla torta
è stata l'Expo Giovani, tenutosi dal 23 al 26
aprile 2015.
I preparativi per l'Expo sono iniziati già
mesi prima. Le varie realtà sono state divise
per aree geografiche: Mizoram, Cachar, Tri-
pura, West Khasi Hills, Ribhoi, Jaintia Hills e
Shillong. Un gran numero i giovani e membri
della Famiglia Salesiana è stata poi presente
all'Expo come rappresentanza di ogni singola
casa.
Nel discorso d'inaugurazione, Don George
Maliekal, Ispettore, ha incoraggiato i giovani
ad accettare Don Bosco come «padre e mae-
stro affettuoso e amorevole». In un accura-
to appello ai giovani, Don Maliekal ha detto:
«Lui è vostro padre vi ama, si preoccupa per
voi, vuole che viviate felici. Vuole anche che
la vostra vita abbia un significato. Impara-
te qualcosa da queste giornate, valori che ci
renderanno felici e daranno un senso pro-
fondo alla vostra vita».
Questo evento di quattro giorni ha riuni-
to anche responsabili del mondo civile e uf-
ficiali del Governo, desiderosi di collaborare
non solo per )'Expo, ma di poter contribuire
in scala più grande alla missione che i Sale-
siani di Don Bosco hanno per i giovani. La
lista dei partecipanti comprendeva David
Nongrum, Ministro dell'Asseblea Legisla-
tiva di Mawrynkneng, Meghalaya; Sanjay
Goyal da Servizio Amministrativo dell'In-
dia, deputato di East Khasi Hills, Meghalaya;
Dr. Mazel Ampareen Lyngdoh, Ministro per
gli Affari Interni dello Stato di Meghalaya;
Shaiphyrnai Phynrang, segretario dell'Edu-
cazione del Movimento Cattolico Indiano;
A.K.Nongkynrih, capo di dipartimento di So-
ciologia presso la NEHU (North Eastern Hill
University), università di Mawlai. Le )oropa-
role hanno dato la motivazione a tutti i 2 0 0 0
giovani partecipanti a volersi impegnare nel
cambiare la società con i) loro contributo po-
sitivo.
Oltre a don Nestor Guria, Jspettore di Di-
mapur, l'Ispettore ospitante Don George Ma-
liekal, sono stati due vescovi, Mons. Thomas

13.8 Page 128

▲back to top
tumkhrah, con il grande desiderio di prende-
re parte al gran finale del Bicentenario.
Menamparampil e Mons. Victor Lyngdoh a
dare energia ai giovani e a presiedere la so-
lenne Eucaristia.
Gli oratori hanno giustamente ricordato e
con gratitudine la storia dei Salesiani nell'In-
dia Nord-Orientale, arrivati nella città ospite
del grande evento cui stavano partecipando
dai primi decenni del XX secolo. Era quello un
periodo in cui la crescita e l'istituzione della
presenza salesiana stava a indicare anche l'i-
nizio, la crescita e l'avviamento della fede cri-
stiana e della Chiesa in molte parti dell'India
Nord Orientale.
OPERATORI D I PACE
Fedele allo spirito di Don Bosco, l'Expo ha
mostrato il meglio di quello che i giovani pos-
sono fare. Nei momenti dedicati agli intrat-
tenimenti culturali, i presenti hanno potuto
godere dei colori, suoni e ritmi tipici della
regione. Gli spettatori sono rimasti come ip-
notizzati dalla grande varietà di animazione
composta di canti e balli molto coinvolgenti.
L'arcivescovo Thomas Menamparam-
pil, nella Messa che ha presieduto il secondo
giorno, ha esortato i giovani a diventare ope-
ratori di pace e di giustizia. Ha quindi invi-
tato i giovani a «sbarazzarsi dell'odio, della
violenza e dell'ingiustizia». Sempre con ben
fissa l'idea di coinvolgere la gioventù a più
grandi livelli di perfezione, il monsignore li
ha esortati a «sognare in grande, anche più
in alto del cielo stesso».
La domenica è stata la dimostrazione che
è difficile battere Shillong a livello di cele-
brazioni. Nonostante il cattivo tempo, più
di 2 0 . 0 0 0 0 persone si sono ritrovate pres-
so lo stadio della capitale, nella zona di Lai-
IL VANGELO DELLA LIBERAZIONE
La Santa Messa del mattino, presieduta
da Monsignor Vie tor Lyngdoh della diocesi di
Nongstoin e concelebrata da 75 preti, è stato
il momento più significativo di tutta la gior-
nata.
Nell'omelia, il monsignor vescovo ha de-
finito Don Bosco «un predicatore del Van-
gelo della liberazione», sottolineando an-
che l'importanza della sua figura nel mondo
odierno. Il bisogno di «sognare con i giovani
e per i giovani - ha affermato - è oggi sempre
più necessario, e preghiamo quindi Don Bosco
che ci ispiri tutti quanti in questo».
Meravigliato dal programma culturale che
ha fatto seguito all'Eucaristia, l'ospite d'o-
nore del giorno, Alexander Laloo Hek, Mini-
stro per la Registrazione, e molti altri dipar-
timenti del governo dello stato di Meghalaya,
ha pubblicamente espresso i suoi commenti
positivi riguardo all'Expo Giovani. Ha affer-
mato che sperava, di cuore, che questi festeg-
giamenti potessero rinnovare e riaffermare
l'impegno che tutta la Famiglia Salesiana
aveva da decenni per i giovani della regione.
Finito l'intervento, è poi stato il momento
della distribuzione dei premi ai vincitori delle
varie competizioni.
L'ispettore Don George Maliekal, che a sua
volta ha preso la parola, ha voluto ringraziare
il suo vice, Don Paul Olphindro, responsabile
organizzativo di tutta l'Expo. Ha ringraziato
quindi Don Paul e tutti i membri del suo staff
per aver duramente lavorato alla realizzazio-
ne dell'evento, che era stato, senza dubbio,
un vero successo.
Il programma culturale e l'Expo si sono
poi conclusi con alcuni momenti di preghie-
ra in cui tutti i partecipanti hanno ringraziato
Dio per tutte le sue benedizioni.
Quando la Savio Juniorate Band ha siglato
il momento finale dell'Expo con il pezzo «Ti
ringraziamo o Signore per Don Bosco», più
di 2 0 . 0 0 0 cuori all'unisono si sono accorti di
quanto fosse stata significativa l'esperienza
di quelle giornate, e dei buoni effetti che ci
sarebbero prolungati per mesi, se non addi-
rittura per anni.

13.9 Page 129

▲back to top
ilìj ASIA SUD
INDIA TIRUCHY
India
CELEBRANDO
LO SCOUTISMO,
CELEBRIAMO 1A VITA
È possibile coniugare il messaggio di Baden Powell con lo stile,
tipicamente salesiano per «curare il mondo» e renderlo più umano.
o
41} Boscoree Naziona]e con più di 4 0 0 0
/ partecipanti tra scout, guide, rangers, capi
scout, Salesiani, suore, membri della Fa-
miglia Salesiana provenienti da tutte ]e
Case del Paese: è stato un momento in cui
ognuno ha condiviso le proprie differenze e
fatto esperienza di grazie e dì unione sotto
le effigi di Don Bosco e Lord Baden Powell.
In questi cinque giorni, dal 30 dicembre
2014 al 3gennaio 2015, i giovani scout han-
no rievocato Don Bosco presso 1' Auxilium
Campus di Thanjavur con rumore, colori,
musica, grida festose, divertimento, mo-
menti di grazia e vita.
Dai giorni delle umili origini nel 1974
con 199 scout e guide a Doddapallapar
(Karnataka), il Boscoreee è sempre stato un
momento di gioia, allegria e spensieratez-
za per tutti gli scout, guide, rovers, rangers
e guide scout appartenenti alle varie Case
salesiane sparse per I1 India. Anche se non
è a]Paltezza degli incontri chiamati «Jam-
borees», la parola «Boscoree» vuol por-
tare ana luce il Movimento Scout e «Guide
Don Bosco» in India. In ogni raduno si fa
esperienza di campeggio insieme, s'impa-
ra stando con gli altri, in particolare le dif-
ferenze di cultuira: ci sono colori, amore e
fratellanza. Chi partecipa lo vede come una
grande occasione per vivere alcuni giorni
con i propri coetanei che arrivano da luo-
ghi diversi, che sono diversi magari anche
per religione, razza, lingua, cultura e tra-
dizioni.
Meravigliosi momenti come il Gioco
dell'Amicizia, Display Fisico, giochi d'av-
ventura, la festa dei colori, quiz a coppie
sulle rispettive conoscenze l'uno dell'altro,
rappresentazioni a tema, attività come « I
pionieri», falò al1'aperto, mostre, la Marcia
130

13.10 Page 130

▲back to top
della Pace e il Guinness Record hanno dato
una bellissima nota di colore per portare a
termine i cinque indimenticabili giorni di
questo evento, il «Boscoree» 2014-15.
«CURIAMO IL MONDO»
Il momento d'inaugurazione dell'evento
non è stato meno maestoso di una parata
militare: scout e guide erano tutte vesti-
te in uniforme. Don Albert Johnson, SDB,
superiore dell'Ispettoria di Tiruchy, ha ri-
cevuto il saluto d'onore. La bandiera della
nazione, la bandiera nazionale degli scout
e la bandiera del «Boscoreee» sono state
issate da tre capi scout. DonAlbertJohnson
ha dichiarato ufficialmente aperto il dodi-
cesimo «Boscoree» con un invito a curare
il mondo con amore, compassione e fratel-
lanza, a promuovere la giustizia e la pace
in tutto il mondo. Ha anche ufficialmente
fatto uscire un libro sul Boscoree dal titoJo
Fare scout con il Boscoree, scritto da DonJohn
Barnabas, SDB, uno dei principali membri
dello staff organizzativo. All'evento hanno
anche partecipato Ramon Magsaysay (vin-
citore e presidente del TVDP) di Krishnagiri,
Kulandai Francis (ospite d'onore), suor Ma-
gnificat (ispettrice FMA di Chennai), Arun
Thamburaj (deputato) e i vice ispettori delle
Ispettorie salesiane di Mumabi e Dimapur.
Don Maria Arockiam Kanaga, SDB, Su-
periore della Regione Asia Sud, ha presie-
duto l'Eucaristia di inizio anno, dando il
benvenuto al 2015 e incoraggiando tutti i
presenti a rinvigorire il desiderio di « curare
il mondo" per un domani migliore.
La Marcia per la Pace aperta da G. Dhar-
marajan (sovrintendente della Polizia) e il
Guinness Record aperto da Don Noel Mad-
dichetty (segretario del SPCSA), alla pre-
senza di membri del parlamento, ha esor-
tato l'unicità, la grandezza e il messaggio
del 12° «Boscoree» Nazionale 2014-2015.
Il tema per questo 12mo «Boscoree» Na-
zionale 2014-2015 è stato «Curare il Mon-
do». Tutte le attività che si sono svolte nel-
le giornate dell'evento sono state orientate
alla trasformazione dei giovani in agenti di
pace creativi.
Ogni partecipante all'evento ha detto di
aver visto l'India all'interno del campus. È
stata una grande dimostrazione di culture
diverse e pluralismo religioso. E questo si
notava anche nelle varie esibizioni. L'inno
del «Boscoree» è stato in assoluto il se-
gno più bello di tutto l'evento, momento di
estremo coinvolgimento per tutti i giovani.
Ogni ragazzo e ragazza non si è mai stanca-
to di ripetere «Su, ancora una volta!!!», e
... via con i tamburi e altri strumenti.

14 Pages 131-140

▲back to top

14.1 Page 131

▲back to top
A S I A SUD � · - · SRI LANKA
Sri Lanka
DON Bosco, PUNTO
D1IN CO1NTRO
TRA DIO E I GIOVANI
Per Don Bosco era importante avviare i giovani alla santità. Anche
8 questa deve continuare ad essere lai missione dei suoi figli.
1om'è strana avolte la nostra vita sulla Ter- conoscere i1grande atto di Dio di toccare i
ra. Ognuno viene per una breve visita non cuori dei giovani attraverso la persona di
sapendo il perché, ma a volte ci sembra di Don Bosco.
indovinare.
Tuttavia, le celebrazioni de) Bicente-
Durante la vita quotidiana, comunque, nario de1la nascita di Don Bosco a livello
c'è una cosa che sappiamo: ogni uomo è qui ispettoria1e hanno avuto un partico1are ri-
per i1bene di un altro uomo.
lievo con la venuta di Don Bosco in mezzo a
Il Bicentenario de] comp1eanno di Don noi nella persona di Don Francesco Cereda,
Bosco segna quindi un evento di grande Vicario del Rettor Maggiore, proprio nella
importanza nena storia den'umanità. Sot- data de] 31 gennaio 2015. Don Cereda insie-
to1inea il punto d'incontro tra Dio e la gio- me a Don Norbert Andradi, OMI, i] vescovo
ventù povera per mezzo di Don Bosco, e i dene diocesi di Anmadfuapura e l'arcive-
suoi seguaci che vivono per ]a causa di que- scovo emerito delle diocesi di Colombo, SUia
sta parte del popolo di Dio.
eccellenza Mons. Nicholas Marcus Fernan-
La ricchezza delle ce]ebrazioni de] Bi- do, Mons. Oswa]d Gomis, o1tre ad altri iJ-
centenario nena Visitatoria dello Sri Lanka lustri ospiti, la rni presenza e preghiera ha
non può essere racchiusa nei parameri di dato un beHissimo tono di grazia aWeven-
un singolo evento; ogni singolo evento in- to, sono stati accolti aill' ingresso della Casa
fatti, tenutosi in momenti diversi dell'an- Ispettoriale di Dungalpitiya e "scortati" da
no, è stato un'espressione in sé unica de] un folto gruppo di ballerini.
132

14.2 Page 132

▲back to top
«Lunga vita a Don Bosco, padre, maestro e amico dei giovani!».
SULLA VIA DELLA SANTITÀ
La Santa Messa presieduta dal Vicario
Generale alle ore 9, alla soglia delle cele-
brazioni, ha ancora una volta affermato il
vero stile delle celebrazioni salesiane. Tutti
i fedeli sono stati accompagnati a una pro-
fonda conoscenza di Don Bosco ricordan-
do quando per lui fosse importante che la
santità della vita fosse elemento essenzia-
le per servire i giovani poveri e abbando-
nati. Don Cereda, nell'omelia, ha infatti
ricordato quanto fosse importante per Don
Bosco portare i giovani sulla via della san-
tità. Arricchiti dai doni eucaristici, tutti i
membri delle dodici Comunità salesiane
facenti parte della Visitatoria dello Sri Lan-
ka si sono poi riuniti nella sala polivalente
per assistere a uno spettacolo.
Danze, canti, spezzoni di musical pre-
sentati dalle diverse Comunità salesiane
non sono stati solo "un mordi e fuggi 11 per
allungare la giornata da passare insieme.
Sono stati invece momenti d'ispirazione
che hanno catturato l'attenzione del pub-
blico e scolpito nei cuori il messaggio che
Don Bosco è ancora vivo, assolutamen-
te vivo, anche duecento anni dopo la sua
nascita. Questo evento, che è stato anche
un'occasione per promuovere la pace tra
persone appartenenti a etnie diverse, ha
avuto un momento chiave quando l'urna
con le reliquie di Don Bosco è stata por-
tata sia nella zona nord sia nella zona sud
de1l'isola, un tempo divisa proprio in due
nazioni differenti.
Tuttavia, tra tutti gli elementi del mes-
saggio del Vicario Generale, la parte più
importante è stata la chiave illustrativa che
ha interpretato il nucleo delle celebrazioni
del Bicentenario organizzate nella Visita-
toria. È stata con questa indimenticabile
esperienza che tutti i partecipanti, alla fine
della liturgia, sono ritornati alle proprie
case con nel cuore il seguente messaggio:
«Lunga vita a Don Bosco, padre, maestro e
amico dei giovani».

14.3 Page 133

▲back to top

14.4 Page 134

▲back to top
EUROPA CENTRO - NORD

14.5 Page 135

▲back to top
EUROPA CENIRO NORD
Austria
-
AUSTRIA
136
VM IL TUO SOGNO
Le intense prove del musical «Life for Youth» esprimono la. grande,
ammirazione, per Don Bosco che, della1 musica ha fatto uno dei pilastri
fondanti del suo Sistema Educativo.
a scuola di musica del paese di Hartberg
neUa Stiria (Austria) ha alunni molto im-
pegnati e un direttore pieno d'iniziative:
Alois Lugitsch che non solo insegna, ma è
anche compositore. Nel 2015 un gruppo di
circa novanta giovani interpreti ha studiato
il Musical «Don Bosco - LiveforYouth». La
sceneggiatura (il libretto) fu scritta da Sr.
Sylvia Steiger, una FMA austriaca. Una re-
1azione sulle prove teatrali è stata fatta nel-
la cittadina di Hartberg che dista circa 150
km da Vienna, la capitale d'Austria.
La scuola di musica di Hartberg si tro-
va su una collina vicino al centro della cit-
tà. All'entrata Julia Brnckner saluta Anna
Krautgartner. Le due incominciano il pro-
gramma di prove teatrali di oggi. Julia s'im-
pegna nella regia per il musical «Giovanni
Bosco». Anna, una delle protagoniste, can-
ta la parte di Maria Mazzarello. «Che cosa
devo fare, qual è la tua volontà? Mostrami
la strada!». Julia è contenta: «Molto bene.
Metti, però più forza nella tua voce e mostra
che Maria è molto unita con 1asua terra».
Nel suo ufficio, Alois Lugitsch ha ancora
da sbrigare alcuni lavori di organizzazione.
Come intendente e responsabile del festi-
val musicale pensa infatti a tutto: Sono ar-
rivati i cartelli per 1ascenografia con i mo-
tivi di ringraziamento a Don Bosco e conse-
gnati i biglietti prenotati. Intanto squilla il
telefono. Alois Lugitsch è contento: «Sono
stati venduti già 1.1100 big1ietti, nonostante
che siamo ancora agli inizi della campagna
pubblicitaria».
«Così NON VA»
Nella sala di prova pitù piccola stan-
no allenandosi le ballerine per il sogno di
Don Bosco; rappresentano le bestie feroci:
«Uno 1 due, stendersi!1 Ire, quattro, cinque,
gamba in alto!». La maestra dice loro: «Su
questo potete esercitarvi anche
stra, mentre vi lavate i denti».
ancapsiaccvoolo-
Giovanni Bosco si butta tra le bestie e grida:
«Stop! Così non va!».
Intanto le ballerine s'irrigidiscono, si
gelano. Sarah grida ancora una volta: «fre-
eze!1» . Devono ripetere ancora, più volte,
questa scena.
Nico Paar rappresenta Giovanni Bosco
da ragazzo. Il tredicenne del Jiceo di Hart-

14.6 Page 136

▲back to top
berg spiega la scena: «Ci troviamo su un
campo ed io ho il compito di separare questi
animali».
Nico impiega molto tempo per il suo ruo-
lo. «Il nostro direttore mi ha chiesto sevo-
levo partecipare al canto diventando uno del
gruppo. Ad ogni modo mi fa tanto piacere».
Prova dei costumi. Monika Radl aiu-
ta Anna a indossare l'abito religioso che le
suore di Don Bosco (FMA) avevano messo a
disposizione. Risulta molto pratica la spie-
gazione scritta, perché veramente non è fa-
cile mettersi il velo senza esserci abituati.
Padre Rudolf Osanger ha seguito que-
sta prova con interesse. Adesso può dare
consigli concreti. Insegna a Klaus Pichler,
il protagonista di Don Bosco, come si met-
te in modo esatto la berretta: «Si prende
la piega con due dita (indice e medio) e si
mette la berretta in testa».
Intanto Klaus assomiglia già molto a
Don Bosco. Porta un talare nero (impresta-
to dai Salesiani) e una parrucca. Una dama
elegante di Torino sta dietro Don Bosco,
vestita di una veste verde meravigliosa. È
Petra Pichler, la moglie di Klaus. Ha accet-
tato un piccolo ruolo nel coro. Petra è feli-
cissima di poter stare sul palcoscenico in un
costume così bello: «Già dalla mia gioventù
recito in teatro. E con questo ruolo si rea-
lizza il mio sogno giovanile». Klaus è im-
piegato della posta. Gli si domanda perché
abbia accettato il ruolo del prete dei giovani
di Torino. Risponde: «Conosco la chiesa
dedicata a Don Bosco in Graz già dalla mia
gioventù. Quando leggevo il libretto del
musical, potevo mettermi facilmente nel-
la sua situazione. L'aiuto ai giovani mi sta
molto a cuore».
U N BEL DONO
La conferenza stampa incomincia pun-
tualmente alle ore 17.00 con la rappresen-
tazione del musical. Alois Lugitsch parla
delle sue idee riguardo al pezzo su Don Bo-
sco. « ccLive /or Youth" - la vita per la gio-
ventù - è per me molto importante; questo
tema è attualissimo anche oggi». Padre
Osanger ricorda che il musical sarà rap-
presentato per il giubileo «200 anni dalla
nascita di Don Bosco». E aggiunge: «An-
che Don Bosco era un compositore di canti.
Questo musical è un bel dono!».
L'Intendente è convinto del lavoro di
Don Bosco. Alois Lugitsch trasmette le idee
di Don Bosco anche tramite il grande nu-
mero di membri giovanili del teatro. Egli si
fida di loro. Si vede che il gruppo è contento
di poter apprendere, rappresentare, ballare
e cantare. Per i canti ricevono un applauso
spontaneo. Poi i fotografi chiedono di met-
tersi in posizione per le foto.
Con l'aiuto di tutti si prepara la sala per
un'ultima prova: nei giorni a seguire i can-
ti del musical verranno cantati anche nella
santa Messa in onore di Don Bosco.

14.7 Page 137

▲back to top
EUROPA CENIRO NORD lJJBELGIO NORD - OLANDA
Belgio - Nord Olanda
LA FESTA È PER TUTTI
e
Da 200 anni i Salesiani «tengono in moto la macchina» avviata
dal loro fondatore,. Una prova coloratissima e all'insegna della musica
si è avuta durante i festeggiamenti del Bicentenario.
ome in tutte le altre parti del mondo, ife-
steggiamenti per il Bicentenario della na-
scita di Don Bosco sono stati preparati con
grande cura anche nell'Ispettoria del Bel-
gio del Nord e Olanda. Per tre anni, l'in-
tera Ispettoria ha accettato la sfida
deHa Strenna del Rettor
Maggior e si è impe-
gnata a cercare le radici
del nostro movimen-
to, cercando il vero
Don Bosco, cono-
scendo più a fondo
fa sua persona, la
sua pedagogia, e in
particolar modo la
sua forma spirituale
e le risorse. Duecento
anni dopo la nascita
di Don Bosco, il movi-
mento da lui fondato è
ancora pieno di vita, e
non sono solo i Sale-
siani a dimostrarlo: la
Famiglia Salesiana è un
insieme di tantissime
persone, ci sono professori, educatori, vo-
lontari, cooperatori che «tengono in moto
la macchina». Tutti quanti avevano il de-
siderio di celebrare H Bicentenario di Don
Bosco con un motto che esprimesse bene
la propria identità e relazione con lui>ed è
quindi stato scelto: «Nati dal
suo sogno».
E dove si sarebbe po-
tuto celebrare nel mi-
gliore dei modi il nostro
padre, Don Bosco, se
non in chiesa? Abbia-
mo approfittato per
far trasmettere dal-
la TV belga una Santa
Messa, coinvolgendo
giovani e meno giova-
ni nell'animazione, e
facendola presiedere
dall'Ispettore Don Mark
Tips e da alcuni sacerdo-
ti. L'appassionante te-
stimonianza deH' intero
gruppo giovanile, la co-
rale di una nostra scuola
138

14.8 Page 138

▲back to top
e il gruppo musicale « Born Out of His Dre-
am» hanno dato un grandissimo tono di
festa alla celebrazione liturgica. La Messa
è stata seguita quasi dal doppio del numero
medio di spettatori, molti dei quali non co-
noscevano nemmeno chi fosse Don Bosco e
la Famiglia da lui fondata.
Ovviamente, i grandi festeggiamenti
non si sono limitati solo alla Santa Messa ...
E se facessimo una festa per Don Bosco?
Che domanda banale ... Tutte le scuole e le
opere salesiane sono state invase da poster
per pubblicizzare l'evento, così come da
banner con la scritta: «Sì, c'è una festa per
Don Bosco, ed è per tutti». La location scel-
ta per ospitare la festa è stata il Don Bosco
College di Ghen, dove il 20 settembre 2014
si è tenuto un Open Happening: una giorna-
ta all'insegna dell'animazione, per giovani
e meno giovani. La festa non era "aperta"
solo ai membri della Famiglia Salesiana e ai
suoi simpatizzanti, ma è stata anche il pri-
mo festeggiamento che ha aperto l'Anno
Bicentenario nella nostra Ispettoria.
ALI AL SOGNO
La scuola è stata "addobbata per l'oc-
casione" con bandierine, banners, poster,
giochi installati per l'occasione, stand di
catering e un mare di tavoli e sedie nel par-
co giochi. Uno spettacolo, tenutosi nella
grande palestra, ha dato il via all'evento.
Don Bosco vedeva il suo sogno prendere
forma attraverso uno spettacolo pieno di
musica e con un contorno di meraviglio-
se immagini. Tutto è partito alla grande ...
«che le danze abbiano inizio" ... le attività
proposte tantissime ... I castelli gonfiabili
sono stati presi d'assalto da un oceano di
giovani pieni di energia, c'erano spettacoli
di break dance sul palco... non c'è mai stato
un attimo di pausa e silenzio. Proprio come
il giovane Giovanni Bosco, molti hanno
avuto la fortuna di provare a esercitarsi sul
trapezio o nella scalata di un muro e, per
quelli che avevano ancora un poco di ener-
gia in corpo, nell'arena dei lottatori. Altri
invece hanno preferito assistere allo spet-
tacolo di due corali di scuole salesiane o
impegnarsi spiritualmente in una sessione
di lectio divina. Molti hanno anche ascoltato
la testimonianza di una star della TV che ha
fatto diverse esperienze di vita monastica
per scoprire il mondo della fede, o hanno
partecipato a un incontro con dei giovani
belgi che avevano avuto la fortuna di in-
tervistare Papa Francesco il 31marzo 2014.
L'intero evento ha poi avuto il suo cul-
mine nella presentazione, con tanto di
grandiosa performance, del cd «Born Out of
His Dream», realizzato proprio in occasio-
ne del Bicentenario. Grazie a queste can-
zoni "nuove di zecca", meravigliosamente
arrangiate, possiamo dire che il composi-
tore Stijn Converts ha davvero prestato le
ali al sogno di Don Bosco.
Siamo stati quindi testimoni di una gior-
nata indimenticabile, ricca di significato, in
cui abbiamo incontrato centinaia di "fans
di Don Bosco", persone sempre in movi-
mento, alla ricerca di nuovi orizzonti, nuovi
sogni. ..

14.9 Page 139

▲back to top
i,i EUROPA CEN1IRO NORD R. CECA
R. Ceca1 - Bulagaria
140
UNATMOSFERAFANTASTICA
In 2500 si sono ritrovati nella basilica mariana e, sui luoghi di san
Metodio nel ricordo di Don Bosco.
oco meno che 2500 amici di Don Bosco
hanno festeggiato ]a nascita di Don Bosco a
Velehrad (Repubblica Ceca) i17 e 1'8 agosto,
presso la basi1ica mariana e i1 luogo di se-
poltura di san Metodio. n coodinatore della
festa salesiana, Don Marek Sklenar, SDB,
ha detto: «L'atmosfera del1a festa del1a
Famig1ia Sa]esiana era fantastica, si vede
che la gente si vuol bene». La veglia, il ve-
nerdì il 7 agosto, era dedicata a] program-
ma spirituale che ha preparato ]a gioventù
in coordinazione con i1 Salesiano P. Fran-
tisek Blaha. Abbiamo rinnovato la nostra
consacrazione alla missione salesiana e a]
Javoro per i giovani e con i giovani. Il sabato
si è celebrata la Messa so]enne con la par-
tecipazione del vescovo salesiano di Pra-
ga Mons. Karel Herbst e del vescovo del1a
diocesi Plzen Mons. Frantisek Radkovsky.
Il pomeriggio è stato dedicato ai concerti di
musica classica (famig1ia Spacek) e moder-
na (Pave] Helan), ad un ventaglio di attivi-
tà per i bambini e le famig1ie, a un piccolo
convegno sulla spiritualità di Don Bosco
(Don Bosco come padre e fratello, svolto da
un Salesiano slovacco, don Pavo] Grach) e
al party dei giovani. Al1a sera, con una torta
per Don Bosco, canti, danze e teatro.

14.10 Page 140

▲back to top

15 Pages 141-150

▲back to top

15.1 Page 141

▲back to top
EUROPA CENTRO NORD
Croazia - Bosnia Erzegovina
j, UJJ CROAZIA
TUTTO IN UN GIORNO
Salesiani e governo del.La città collaborano attivamente per il bene dei ragazzi
e dei giovani. Una prova di questa intesa è stata la festa dei 200 anni.
a solennità di san Giovanni Bosco nella sede
dell'Ispettoria Salesiana croata a Zagabria
è stata festeggiata, quest'anno, ricordan-
do il Giubileo di 200 anni della nascita del
fondatore. L'atmosfera di festa solenne
è iniziata già nelle ore pomeridiane del 31
gennaio, quando si sono radunati nel cor-
tile della parrocchia di Maria Ausiliatrice a
Knezija (Zagabria) i bambini e i ragazzi per
prendere parte ai giochi preparati per loro.
n programma è stato animato dal vicepar-
roco Don GoranAntunovié con l'aiuto degli
animatori. Gli alunni da1le scuole elemen-
tari e medie cfue si trovano nell'area della
parrocchia, la scuola «Matij1a Gubec» e la
scuola «Josip Ra'ié» hanno rappresenta-
to le scene dalla vita di Don Bosco e i loro
coetanei le hanno seguite con entusiasmo.
Sono stati rappresentati gli incontri di Don
Bosco con i ragazzi delle strade di Torino
e poi hanno avuto del tempo per giocare
e conoscersi,. tempo che per molti di loro
142

15.2 Page 142

▲back to top
ha lasciato delle tracce per tutta la vita. Il ni; fra Nikola Barun, TOR, provinciale dei
programma è stato animato dalle catechi- Francescani Terziari; fra Josip Blazevié,
ste sr. Mila Begié, francescana, e Tatjana OFM Conv. una decina di sacerdoti del De-
Sanko. Nel programma hanno preso par- canato, Don Pejo ha salutato anche le Supe-
te il giovane chitarrista Nikola Dragi'evié, riori Generali e Maggiori delle diverse Con-
e poi, quando il pubblico era più vasto, i gregazioni faminili: sr. Radoslava Radek,
noti gruppi vocali «Sagena» e «Dispet». le Serve del Bambino Gesù; sr. Anna Maria
Il programma musicale è stato guidato Antolovié, le Adoratrici del Sangue di Cri-
dall1animatore pastorale Luka Hudin1ec. sto; sr. Amalija Kup 1erié, Suore della Santa
Alla fine del programma ha rivolto il saluto Croce; sr. Elvira Tadié, Figlie della Divina
ed ha lodato per la partecipazione il parroco Carità, sr. Franka Bagarié, Suore Scolasti-
di Knezija Don Ivan Stojanovié.
che Francescane; sr. Terezija Sarié, Suore
Il programma serale ha visto come pun- della Regina del Mondo; la rappresentante
to centrale la celebrazione eucaristica nel della Suore della Carità di San Vincenzo de
santuario di Maria Ausiliatrice a Knezija, Paoli, le Figlie di Maria Ausiliatrice. Ha ri-
presieduta dal Nunzio Apostolico della Re- volto il saluto anche al Sindaco di Zagabria
publica di Croazia, arcivescovo Alessandro sig. Milan Bandié; ed alla sua Vice sig. ra
D'Errico, con la concelebrazione di una Sandra Svaljek ed ha sottolineato la buona
ventina di sacerdoti. L'Ispettore Don Pejo collaborazione dei Salesiani con il Governo
Orkié ha spiegato che la presenza di tanti della città, quando si tratta del bene dei ra-
Superiori e Superiore Maggiori ed altri reli- gazzi e giovani. L'Ispettore ha detto che il
giosi e religiose ne Ila chiesa è stato il segno quartiere di Knezija con la sua parrocchia,
della festa dell'anno di vita consacrata. Tra i oratorio e sede ispettoriale è il «Valdocco
presenti si vedevano fraJure Sar'evié 1OFM Croato», la culla del carisma di Don Bosco
Cap., presidente della Conferenza Croata in questa nazione. Ha rivolto anche il salu-
dei Superiori e Superiore Maggiori; fr. Anto to al Consiglio Pastorale della parrocchia
Gavrié, OP, provinciale dei PP. Domenica- di Maria Ausiliatrice, a presidi delle scuo-

15.3 Page 143

▲back to top
j, EUROPA CENTRO NORD iJJ CROAZIA
Croazia
144
le elementari, ai catechisti ed agli amici
delFOpera di Don Bosco. Alla fine ha rivolto
il saluto ai ragazzi e giovani: cori, comples-
si musicali, rappresentanti dell'oratorio e
gruppi sportivi, gruppi di preghiera e tanti
altri gruppi che condividono con noi l'apo-
stolato e la gioia delle nostre feste, come in
questa festa in particolare, cioé i 200 anni
della nascita di Don Bosco.
INVESTIRE
NELLE FORZE MIGLIORI
Il Nunzio Apostolico, presidente della
festa liturgica, nella sua omelia ha parlato tia specia]e, quando il Nunzio si è avvicinato
del geniale educatore dei giovani, della sua ai giovani seduti ai loro banchi agganciando
spiritualità e Sistema Preventivo come arte con loro un dialogo spontaneo e descriven-
originale de]la pedagogia salesiana fondata do loro il sogno di Don Bosco deUe due co-
sulla fede, ragione ed amorevolezza, come lonne, sogno del 1862. Nell'immagine del-
pure della personale presenza tra gli edu- la nave gli ascoltatori hanno riconosciuto
candi. Entusiasmandoli con la bontà pater- la Chiesa, la quale naviga nel mare mosso
na, conquistava i loro cuori, li trascinava a dagli eventi storici, ed è attaccata da gruppi
seguirlo, però lui li portava a Cristo, perché contrastanti e qualche volte anche nemi-
gli stava a cuore la loro salvezza tempora- ci. Il saggio timoniere della nave è il Santo
nea ed eterna. Ha sottolineato che questa Padre, il quale conduce la nave tra le due
arte ha fatto di loro i figli spirituali di Don colonne: Eucaristia e Maria. Maria ed Euca-
Bosco. In alcune comunità pastorali in Cro- ristia sono due forze salvifiche del popolo
azia in tempi in cui si passa una fase molto cristiano, che il Nunzio D'Errico ha invoca-
difficile di cambiamenti sociali, i giovani to sul popolo croato, cercando di convince-
sono in ogni caso una risorsa per il futuro, re i presenti che a loro pensa il timoniere di
e per questo è necessario investire le forze oggi, Papa Franceso, con il quale la Chiesa
migliori nella loro educazione e formazio- vive il tempo della freschezza evangeUca
ne professionale per per poter conserva- nella semplicità, per tutti gli emarginati e
re i posti di lavoro. «Personalmente sono con ]a forza de]la testimonianza veritiera.
convinto che se vogliamo assicurare alfa Le quattro realtà: Chiesa, Papa, Eucaristia
Chiesa e alla Croazia un futuro, solido e e Maria sono il riassunto de]l'identità cat-
pacifico, non dobbiamo dimenticare i gio- tolica, nella qua]e si riconosce anche il po-
vani, perchè loro rappresentano il futuro polo croato, perchè nella sua storia ha co-
della società. Per questo dobbiamo, come struito la propria cultura, superando con
Don Bosco, pensare ai loro bisogni mate- successo le difficoltà che incontrava. Ha
riali, prenderci cura della loro formazione fatto ricordare ai presenti Hfatto che an-
professionale e del loro inserimento nella che oggi viviamo il tempo della primavera
società. Fare tutto il possibile per far trova- spirituale grazie al lavoro instancabile del
re loro il lavoro per il quale sono qualificati, grande timoniere Papa Francesco, il quale
per poter vivere degnamente e compiere il proseguendo il lavoro dei suoi predecessori
loro ruolo nella società. In modo paralelo si ci porta il vento deHafreschezza evangelica
deve avere cura della loro formazione uma- con la sua parola e il suo esempio, insieme
na e cristiana», ha sottolineato il Nunzio al suo invito continuo alla semplicità e alla
Apostolico. Il Santo ha suscitato un'empa- gioia del Vangelo.

15.4 Page 144

▲back to top
Alla fine della celebrazione eucaristica,
il Nunzio D'Errico ha trasmesso ai fedeli il
saluto del Papa e la benedizione speciale,
invitandoli a pregare per lui. I fedeli si sono
accostati alla pietà tradizionale salesiana
della devozione delle reliquie del Santo. Gli
invitati e ospiti sono stati pregati di venire
alla mensa comune.
DON Bosco FEST 2015
Nello svolgimento dei festeggiamenti
del Bicentenario della nascità di Don Bosco
nel Santuario di Maria Ausiliatrice a Knezi-
ja (Zagabria) è stato realizzato il 14° festival
delle canzoni spirituali «Don Bosco Fest
2015». A questa manifestazione musica-
le, svoltasi il 24 gennaio 20151 hanno preso
parte trenta cori di ragazzi e complessi mu-
sicali di giovani dalle comunità educativo-
pastorali: Rijeka, Split, Dubrovnik, Zagreb,
Zep'e (Bosnia ed Erzegovina). Quello che
contradistingue questo festival sono le can-
zoni dedicate a Don Bosco. Tutti i radunati
sono musicisti e cantanti, i quali animano
nei loro luoghi le celebrazioni liturgiche.
«Don Bosco Fest» invita i giovani a crea-
re e curare la musica spirituale e liturgica.
Anche se il festival non è competitivo, il
pubblico ha goduto il clima di festa, al qua-
le hanno dato grande contributo i giovani
presentatori Ante Radak e Matej Sunara
con il loro stile giovanile e gioviale. «Don
Bosco Fest» è stato organizzato dalla Com-
missione per la Pastorale Giovanile evo-
cazioni dell'Ispettoria Salesiana Croata. Il
programma è stato ideato e realizzato da
Don Ivan Sibalié, SDB, il quale ha radunato
intorno a sé i giovani collaboratori, perché
questo evento con la sua realizzazione e il
suo contenuto sia prima di tutto opera dei
giovani stessi e della loro creatività. Invita-
to speciale è stato il complesso «Sama Fi-
lia » , da anni attivo nella parrocchia di San
Giovani Bosco a Podsused. I partecipanti
del festival hanno salutato l'Ispettore Don
Pejo Orkié e l'Ispettrice delle Figlie di Maria
Ausiliatrice, sr. Damjana Tramte, i Salesia-
ni Cooperatori e rappresentanti degli Ex-
aHievi e di Don Bosco.
A tutti i partecipanti del festival è stato
offerto anche un CD, registrato con tutte le
canzoni presentate dai cori e dai complessi
musicali nel santuario di Maria Ausiliatri-
ce a Knezija. Le canzoni sono il frutto della
creatività spontanea giovanile, composte
sui i temi salesiani. Sono uscite dai cuori dei
giovani con il loro testo, musica e interpre-
tazione.

15.5 Page 145

▲back to top
-
EUROPA CENIRO NORD
Francia - Bel:gio Sud - Marocco
FRANCIA-BELGIO SUD
146
DON Bosco ACADEMY:
<<DAIGIOVANI, CON I
GIOVANI E PERI GIOVANI>>
Il musical, professionalmente, elevato, ha entusiasmato 10 mila
spettatori, soprattutto giovani che hanno raccolto l'impe,gnativo
m,essaggio di passare dai problemi alle, soluzioni della vita.
rutto di una col1aborazione tra la Famiglia
SaJesiana e I1Associazione Comédie Musi-
camp, il musica] «Don Bosco Academy»
ha affascinato circa 10.000 spettatori e
ha cambiato la vita di oJtre 600 giovani in
Francia e Belgio. Un vero successo artistico
e umano!
27 ottobre 2014. Il prestigioso «Palais
des Glaces» (famoso teatro parigino) è coJ-
mo. Dietro le quinte, 70 giovani tra gli 11 e i
19 anni di età si stanno preparando a inter-
pretare «Don Bosco Academy», il musica]
che festeggia il Bicentenario della nascita di
Don Bosco e celebra la Pedagogia Salesiana.
Lungi dalJ'essere un'agiografia, «Don
Bosco Academy» presenta invece un uni-
verso moJto attuale, suscettibile dli signifi-
cato per i giovani. D'altronde, il suo auto-
re, Tristan Groulard, sì è affidato ai giovani
per scrivere i propri testi. !Essi sono anche
all'origine di due deJle dieci canzoni che
compongono la co1onna sonora.
CELEBRARE IL BICENTENARIO:
N O N SENZA I GIOVANI!
La sfida delJa «Don Bosco Academy»
era doppia: in primo luogo, far conoscere
la pedagogia sa1esiana a tutti; poi coinvoJ-
gere i giovani nei festeggiamenti legati al
Bicentenario. Infatti, la «Don Bosco Aca-

15.6 Page 146

▲back to top
demy>> non si è limitata a una so1a rap-
presentazione a Parigi: recitata nell'intera
Ispettoria Francia - Belgio Sud ne) 20151 ha
affascinato oltre 10.000 spettatori, e rima-
ne ancora piena di promesse!
Sulla scena i giovani delle Case sale-
siane, che hanno fatto prove per una set-
timana con il team di «Comédie Musi-
Camp», un'associazione gestita da Tristan
Groulard, sceneggiatore, autore e regista
che spiega: «Per assimilare lo spirito di
Don Bosco, sono andato tre volte a Torino.
Sono andato nelle istituzioni, ho incontra-
to i Salesiani. ..
Questa pedagogia dell'apertura, che io
non conoscevo, mi ha veramente commosso.
Volevo che lo spettacolo parlasse ai gio-
vani non necessariamente convinti. Da qui
la scelta di affrontare questioni delicate,
come la droga o la prostituzione».
U N SUCCESSO A TUTTI I LIVELLI!
Il successo della «Don Bosco Academy»
è innegabile: salutato dalla critica, accla-
mato dal pubblico, lo show sa rievocare
in modo meraviglioso argomenti difficili,
mentre consegna un vero e proprio mes-
saggio di speranza.
Ma il suo più grande successo è stato l'a-
ver saputo rivelare i molteplici talenti dei
giovani, affascinati dal progetto. «Più pas-
sano i giorni e più mi rendo conto della for-
tuna che mi è stata concessa - ha confidato
Camilla all'uscita dalla rappresentazione
parigina - . Non avevo mai sentito parla-
re di Don Bosco, ma ho scoperto la fiducia
tramite lui. Mi piaceva cantare, ballare, ma
non ero sicura di me stessa. Esco da qui di-
cendomi che ne sono capace».
ALLA SCUOLA DELLA FIDUCIA
Difatti «Don Bosco Academy» non si li-
mita a rendere omaggio alla pedagogia cara
a Don Bosco: essa l'applica, sino a offrire ad
alcuni giovani di diventare coach. Questo è il
caso di Lucas, 13anni, studente a Marsiglia,
a cui è stata affidata da Tristan la responsa-
bilità di sostenere da coach un altro giovane,
in un'altra regione e durante l'anno sco-
lastico. Un'opportunità che Lucas ha colto
senza esitazione: «Ho accettato immedia-
tamente perché l'awentura della Don Bosco
Academy è stata così eccezionale che non
potevo rifiutare. È una cosa enorme esser
stato in grado di sostenere da coach qualcu-
no. Non credevo che ce l'avrei fatta ... » .
Sotto applausi scroscianti, i giovani del-
la Prima a Parigi intonano un'ultima volta
la canzone finale della «Don Bosco Aca-
demy»: «L'Amorevolezza», con queste
sue parole: «200 anni di tenerezza, valo-
rizzando sempre le risate dei giovani. Per
farli crescere in capacità, date loro fidu-
cia!».

15.7 Page 147

▲back to top
EUROPA CEN1IRO NORD --"' GRAN BRETAGNA
Gran Bretagna
148
UN SANTO MAGICO
Uno spettacolo di soli 30 minuti è riuscito a presentare lai vita
e, il messaggio dell'Amico dei giovani, attuale ancora oggi come
prete, maestro, amico e... mago.
er ognuno di noi il compleanno è un mo- principi-guida sono più che mai attuali. Per
mento speciale, ma non moJti compleanni l'Ispettoria GBR questa ricorrenza è stata
1orestano dopo che il festeggiato è morto. un'opportunità per riflettere sulJa vita
Don Bosco nasce il 16 agosto 1815 e due- del Santo, ripercorrerne Ja vita, ma illumi-
cento anni basati sul1'ispirazione1 estro e nandola di nuova luce, porci la domanda,:
«Come ha fatto a fare tutto questo?», ci ha
fatto provare quaJcosa di nuovo in ognuna
delle nostre vite.
L1EXPO de1 Bicentenario è un'esperien-
za unica che ci viene regalata, come membri
deHa Chiesa d'lnghi1teua 1Scozia eGaUes. È
già passata in varie Jocalità, in questo 20115e
continuerà nel 20116, dando modo ad adulti
e giovani ali' interno dli grandi cattedrali,
di semplici sa]e parrocchiali e scuo]e dli
restare meravigliati mentre imparano
la vita e la spirituaJità di Don Bosco,
in particolar modio attraverso l'ecce-
zionale performance dello spettaco]o
«Don Bosco - un magico santo», a
cura delJa Compagnia Teatrale RISE.
Questa meravigliosa opera teatrale
della durata di trenta minuti, ha intrat-
tenuto grandi e piccoli, incoraggiando
1 ogni singolo spettatore a guardare alla

15.8 Page 148

▲back to top
«Lo spettacolo mi Ila fatto rivivere l a mia scelta di diventare Salesiano».
propria vita con più ottimismo e gioia; la
vita, infatti, è piena di cose belle e i giovani
soprattutto sono in grado di portare tanta
energia ed entusiasmo, sia alla Chiesa sia
alla Società.
Lo spettacolo è stato ampiamente ap-
prezzato da tutti i membri della Famiglia
Salesiana - come ci commenta un SDB.
«Vedere lo spettacolo, mi ha fatto ri-
cordare perché ho deciso di farmi Salesiano
anni fa ... » .
L'intera esperienza EXPO comprende
non solo lo spettacolo teatrale, ma anche
una mostra fotografica dal tema «La vi-
sione della vita», a cura di Salesian Link,
infine un momento di preghiera, di vo]ta in
volta adattabile all'età del gruppo di coloro
che partecipano.
D o N BOSCO: «UN SANTO MAGO!»
Mago, acrobata, prete, maestro, amico,
la Compagnia RISE, grazie al tecnicolor,
rappresenta in modo straordinario la vita di
san Giovanni Bosco (o meglio, Don Bosco).
Da strade invase dalla povertà e dalla
delinquenza ai giovani abbandonati di To-
rino, Don Bosco riusciva sempre a influen-
zare la vita di chiunque entrasse in contatto
con lui, trovando sempre il bello anche nel
lato più triste di ogni medaglia.
Nei 30 minuti dello spettacolo, originale
e molto coinvolgente, Don Bosco raccon-
ta la propria vita, condivide le difficoltà
di essere cresciuto in una famiglia povera
aU1inizio del XIX secolo, aver lottato con i
fratelli e aver superato moltissimi ostacoli
per far sì che il suo sogno diventasse reaJ-
tà. E, per finire, si può vedere l'impatto che
tutto questo ha avuto sulla vita di un uomo
che ha dedicato la vita a migliaia di ragaz-
zi abbandonati e la cui eredità a duecento
anni dalla nascita influenza ancora milioni
di persone in tutto il mondo.
Vi invitiamo quindi a mettervi in cam-
mino con Don Bosco, a venire a vedere que-
sta ottima rappresentazione teatraJe in-
centrata sul duro lavoro, sull'amore e sulla
gioia del Vangelo.

15.9 Page 149

▲back to top
EUROPA CEN,IRO NORD \\:-Ì...tyu1 GERMANIA
Germania,
VOLONTARI PERI GIOVANI
$
150
Un serv1z10 de,i giovani per i giovani: è questo l'impegno
che 120 «Don Bosco Volunteers» si sono assunti in occasione
del Bicentenario, in pieno stile salesiano.
amberg/Germania - Lo «spirito di Don Bo- ai bambini di strada le ]oro nozioni soste-
sco» aveva il sapore di un punch, dormiva nendo ]e opere con capacità artigianali, o
su un materassino da camping e si sedeva hanno semplicemente arricchito ]a vita
su delle panchine semplici in un tendone quotidiana dei bambini e dei giovani grazie
da circo.
alla loro presenza. Un servizio prestato dia
Impressioni di un week-end con 120 giovani per giovani: questo è ciò che vuole
giovani-adulti a Bamberg in Baviera. I essere Don Bosco Volunteers.
«Don Bosco Volunteers» hanno colto l'oc- Un tempo prezioso che fa nascere una
casione per un incontro di ex volontari. !Lo comunità globale. È un'esperienza che ha
hanno chiamato «Don Bosco è oggi...?!». un effetto a lungo termine. Lo spirito di
E gU ex volontari - un variopinto gruppo Don Bosco lascia la sua impronta.
di giovani che avevano già incontrato lo
«spirito di Don Bosco» in tutto il mondo CRITICA.ALCAPITALISMO
- accettavano la sfida e infondevano forte- Uno di ]oro èJohannes Ulrich: «Per me
mente vita a questo "spirito".
è importante orientare la mia esperienza
Togo, Bamberg o Vietnam - il volon- fatta da volontario verso un futuro», dice
tariato è un'esperienza mo]to individua- lo studente. Perché chi è tornato dal suo
]e. Ma soprattutto è quakosa che unisce anno di servizio, nena vita di tutti i gior-
le persone. Per un intero anno questi 120 ni desidera raccontare qualcosa di più che
giovani-adulti hanno lavorato, vissuto e delle storie dal suo volontariato.
imparato nelle opere dei Salesiani di Don Che cosa farebbe Don Bosco oggi? Una
Bosco o delle Figlie di Maria Ausiliatrice in domanda che fa riflettere gli ex volonta-
Germania o all'estero. Hanno organizzato ri e questo non solo in occasione del loro
delle attività di tempo libero, hanno dato incontro a Bamberg. Il «gruppo di azio-
lezioni di ripetizione e hanno trasmesso ne della NRW» (NRW=la regione Renania

15.10 Page 150

▲back to top
Settentrionale - Westfalia), fondato da ex
volontari di Mi.inster e Colonia, ha trovato
per sé una risposta.
Il gruppo si sta impegnando nel lavoro
con i rifugiati. Vogliono informare ma an-
che aiutare le persone che si sono rifugia-
te in Germania, a sentirsi le benvenute. In
uno dei cinque workshop, nell'ambito della
festa dei volontari, sono state presentate e
discusse le idee.
Il gruppo di azione non ha ricevuto so)o
delle lodi ma anche della critica costrutti-
va da parte dei professionisti dell1opera di
Don Bosco per rifugiati minorenni non ac-
compagnati a Norimberga. La rete globale
per i giovani sta crescendo.
Lo spirito di Don Bosco unisce.
In quel sabato mattina, all'incontro de-
gli ex volontari, il sole stava picchiando così
forte sull'area del Don Bosco Jugendwerk a
Bamberg che la promessa di fare «una ca-
valcata selvaggia attraverso la critica al ca-
pitalismo» allettava a partecipare a un wor-
kshop al fresco, all'interno dell'edificio. La
discussione però stava riscaldando la sala.
Che cosa ne penserebbe Don Bosco di
un capitalismo moderno e sfrenato? Non
è stato possibile trovare, in poche ore, una
risposta conclusiva alla domanda su come
si potrebbe arrivare a un sistema economi-
co giusto e solidale.
Ma attraverso le idee, la critica costrut-
tiva e soprattutto Fincoraggiamento a una
lotta per il miglioramento si intravedeva,
in quel pomeriggio, quello che era stato
l'intento di Don Bosco.
Lui voleva educare i giovani a diventare
«dei cittadini onesti e dei buoni cristia-
ni», capaci di organizzare e vivere la loro
vita secondo i fondamentali valori umani e
cristiani e capaci di vivere liberamente, di
decidere e in grado di prendere responsa-
bilmente delle decisioni. Lo spirito di Don
Bosco si sta muovendo.
In altri gruppi è stata discussa la con-
temporaneità della spiritualità di Don Bo-
sco e l'imprenditoria sociale, che hanno
suscitato grande interesse. Come anche
il Coadiutore Jean-Paul Muller, Economo
generale, che quando è stato procurato-

16 Pages 151-160

▲back to top

16.1 Page 151

▲back to top
\\:-i, EUROPA CEN,IRO NORD ...tuyGERMANIA
Germania,
152
re della missione a Bonn si è impegnato
molto per un programma di volontariato,
dodici anni fa, ed è venuto appositamente
da Roma per raccontare come i Salesiani di
Don Bosco vogUono continuare nel futuro
per poter continuare a portare « i giovani
emarginati daHe periferie al centro della
nostra società».
vedere dei giochi di prestigio, nonostante
abbia superato gli 80 anni.
E quando dopo la Messa solenne con PI-
spettare padre J osef Gri:ìnner tutti cantano
insieme, spontaneamente <<Padre, di mol-
ta gente padre... » .
Lo spirito di Don Bosco è molto più che
il sole e una serata con grigliata. Lui è pre-
sente, quando i «Don Bosco Volunteers>)
s'incontrano ad una "festa di famiglia".
L'organizzatrice Barbara Mayrhofer
(26), è un'ex volontaria. Lei studia gior-
nalismo, mass media e globalizzazione ad
Aarhus (Danimarca).
VOLONTARI PERI GIOVANI
«Don Bosco Volunteers», il program-
ma di volontariato dell'Ispettoria tedesca
dei Salesiani di Don Bosco, manda ogni
anno circa 50 giovani adulti tra i 18 e i 27
anni in missione all'estero.
MOMENTI DA BRIVIDO
«Per me non è sempre facile seguire
questo spirito anche nella vita quotidiana,
ma questo weekend mi ha dimostrato di
nuovo che io vogJio essere un 1incendiaria,
come si è detto anche nella predica», dice
Magdalena Strauch.
Sono passati quasi dieci anni da quando
è stata in un'opera di Don Bosco in India.
Ma come la sua compagna di volontaria-
to Sarah Iammer, quando Don Bosco invi-
ta, lei sente di essere la benvenuta e si sen-
te a casa, anche dopo tutto questo tempo.
«Tantissimi momenti da brivido», così
l'incontro di Judith Wierich descrive i 120
r giovani che sono completamente diversi
l'uno dall'altro e festeggiano insieme o-
pera di un uomo che è nato 200 anni fa 1 ma
le cui idee sono vive ancora oggi.
Questo si vede anche quando un team
di ex-volontari da Vienna sta cucinando e
lavando i piatti di sua iniziativa e con buon
umore per un intero weekend.
E si nota quando un padre salesiano fa

16.2 Page 152

▲back to top
Nell'ambito del loro servizio volontario
di dodici mesi sostengono in tutto il mondo
le opere di Don Bosco, occupandosi di bam-
bini che vivono sulla strada, organizzando
attività di tempo libero o collaborando con
programmi scolastici o di formazione. Il
programma interessa oltre 90 Paesi e viene
economicamente retribuito.
È possibile prestare il servizio di volon-
tariato anche in Germania. Nell'ambito di
un anno sociale di volontariato libero (FSJ)
o di un servizio di volontariato libero a li-
vello della federazione tedesca (BFD), ogni
anno 35 giovani adulti fanno in un opera di
Don Bosco in Germania, esperienze prati-
che che rafforzano la loro personalità e che
aiutano a orientarsi e a prepararsi profes-
sionalmente al mondo del lavoro.
Ulteriori informazioni: www.donbosco-
volunteers.de.

16.3 Page 153

▲back to top
EUROPA CENIRO NORD --" IRLANDA
-
--
Irlanda - Malta
I
UNAAPPEUN
PELLEGRINAGGIO A PIEDI
La festa è stata roc:casione per rivivere la storia di Don Bosco e per «far
volare in alto i sogni» dei giovani, affrontando le sfide della società moderna.
opo tanti preparativi, l'anno dei festeggia-
menti del Bicentenario è iniziato il 16 ago-
sto in ognuna delle singole Case salesiane.
È stato un anno e un cammino meraviglio-
so, segnato non da fuochi d'artificio e ma-
nifestazioni esteriori, ma un cammino in-
teriore che ha cercato di riaccendere in noi
lo spirito di Don Bosco.
Questi dunque i momenti e Je iniziative
più salienti vissuti nel1a nostra Ispettoria
salesiana irlandese, dedicata a san Patrizio.
Il 29 gennaio, nelle tre scuole salesia-
ne dell'isola (Celbridge, Limerick e Pala-
skenry) è stata celebrata con grande gioia
la Festa del nostro fondatore. È stata una
grandissima opportunità per rivisitare eri-
vivere la storia di Don Bosco, per ripensare
alle cose che sono state importanti per lui,
e per vedere ciò che per noi è importante: il
mondo dei giovani.
Il tema deJle ce1ebrazioni è stato «Vola
in aJto con i tuoi sogni».
In tema di seguire i propri sogni, neJla
stessa giornata è stata Jainciata una nuova
App salesiana per dispositivi mobili.
Ciò ha permesso di aprire una nuova
porta per raggiungere i giovani ed è stata
una buona occasione per poter lavorare in-
154
giet it now f
solesiansl

16.4 Page 154

▲back to top
-
--
Le nuove metodologie e l'influsso dei media hanno attivato la riflessione e il dibattito Ira i giovani.
sieme alle FMA e ad alcuni giovani collegati
alla Famiglia Salesiana.
Questa nuova esperienza di collabora-
zione lavorativa come Famiglia Salesiana ci
ha aiutato a trovare un modo di organizzare
qualcosa di nuovo e attraente per il mondo
giovanile. Ècosì quindi che è nata la «Cam-
minata Don Bosco>>.
Questo il diario dell'evento.
Partenza da Limerick in autobus per un
viaggio di due giorni.
È stato un pellegrinaggio a piedi dalla cit-
tà di Camp a quella di Dingle passando per
Annascaul, nel mezzo della bella contea di
Kerry. E pur non sapendo cosa avremmo af-
frontato, eravamo insieme e questo bastava.
Durante il cammino da Camp a Anna-
scaul, abbiamo avuto la possibilità di impa-
rare ad apprezzare la bellezza di Dio nella
natura. Era come essere in Paradiso, con
viste mozzafiato e il sole a illuminarci il
cammino. Nel gruppo c'era un vero senso
di energia e festa.
Quella sera, stanchissimi e alcuni con i
calli ai piedi, abbiamo goduto di un'ottima
cena. Durante l'Eucaristia celebrata da Don
Lukasz, abbiamo fatto alcune riflessioni
sulla giornata appena trascorsa e sui motivi
del viaggio.
Il secondo giorno il tragitto daAnnascaul
a Dingle è stato più faticoso. Per molti è
stata un'impresa dura, ma abbiamo lottato
insieme, trovando energia nel supporto dei
compagni. E alla vista della città di Dingle
in lontananza, un senso di sollievo, gratitu-
dine e benedizione hanno subito riempito i
cuori di tutti partecipanti.
LE PICCOLE COSE DELLA VITA
All'arrivo a Dingle, per un momento, le
nuvole si sono dissipate, lasciando spazio
al sole, proprio come se tutto questo fosse
stato programmato.
Abbiamo dunque visitato la chiesa di San
Giacomo dove, da secoli, molti pellegrini
della regione di Muster pregano l'Apostolo
prima di intraprendere il famoso cammino
verso Compostela.
Prima di mangiare ci siamo recati alla
chiesa di Santa Maria per un momento di
preghiera personale e di riflessione su que-
sto nostro pellegrinaggio, per ringraziare
per il gran numero di esperienze vissute.
Questo pellegrinaggio ci ha fatto capi-
re che sono le piccole cose della vita quelle
che si apprezzano di più, e che si può sem-
pre andare avanti in ogni situazione grazie
al11aiuto dall'alto o da uno dei tuoi amici.
Mentre poteva piovere in tutte le altri
parti della regione, Don Bosco era sempre
lì, pochi metri avanti a noi, e ci protegge-
va sotto il suo ombrello durante il viaggio.
I nostri diari e i «Certificati di completa-
mento viaggio» ci hanno aiutato a dare un
vero valore a questo pellegrinaggio a piedi.
Posso affermare con certezza che non
dimenticheremo mai questo fine settima-
na passato insieme e non vediamo l'ora di
intraprendere un nuovo pellegrinaggio.
Come ultima iniziativa vorrei citare an-
che il simposio dal titolo «Non abbiamo
mai avuto la loro età», organizzato dai Sa-
lesiani e dalle FMA presso la casa di Mil-
ford, Limerick.
Il tema era il mondo giovanile di oggi:
le sfide culturali che si interfacciano, le
nuove metodologie di pensiero, l'in-
flusso dei mass media.
Con interventi di esperti come il
dottor Finola Cunnane e il signor
Richard Hendrick, sdb, abbiamo
anaJizzato le varie sfide che il no-
stro carisma salesiano deve affron-
tare che non coinvolgono solo noi
reJigiosi, ma chiunque
abbia a che fare con la
gioventù oggi.
Questa espe-
rienza ha arricchi-
to molto ogni sin-
golo partecipan-
te, dato energie
per trovare nuovi
metodi, nuovi lin-
guaggi, affinché la
BUONA NOTIZIA sia
al centro del mondo
giovanile di oggi.

16.5 Page 155

▲back to top
--1' EUROPA CENIRO NORD
POLONIA EST
Polonia Est - Bielorussia
LA N'OSTRA PATRIA
E NEI CIELI
e
/• /1 '
Nell'austera atmosfera dell'abbazia medioevale• sono risuonate•
le parole, le preghiere, e Le, note, musicale dei giovani
alla riscoperta del m1essaggio di Don Bosco.
migranti. La nostra patria è nei cieli».
Questo slogan ha accompagnato per quat-
tra giorni più di 500 giovani provenienti a
Czerwinsk da tutta la Polonia per partecipa-
re a «Campo Bosco», l'incontro dei giova-
ni organizzato dai Sa]esiani, che quest'anno
ha inaugurato nell'Ispettoria di Varsavia la
celebrazione de] Bicentenario delJa nascita
di san Giovanni Bosco.
L'abbazia medievale, dove i Salesiani
sono presenti dal 19231 dal 21 al 24 agosto
2014 si è ringiovanita con i volti dei gio-
vani. Proprio per loro è stato preparato un
programma speciale pieno di musica, cul-
tura e spiritualità. Loro stessi hanno de-
ciso che cosa si dovrebbe offrire ai giova-
ni, quali temi sono importanti per giovani
d'oggi. Per diversi mesi hanno partecipato
ana preparazione per offrire una propo-
sta buona e fruttuosa. Concerti, spettacoli,
workshop, conferenze, convegni e momenti
di preghiera ed esperienza spirituale sono
stati proposti nelJo spirito di Don Bosco. I
volontari e gli animatori hanno preso sulle
loro spalle il peso de11a piena responsabilità,
per tutto l'incontro. Una di )oro, Agnieszka,
interrogata su cosa le sia piaciuto, ha rispo-
sto: «Prima di tutto l'atmosfera, persone
che posso conoscere, un programma, molto
interessante di conferenze, concerti e wor-
kshop. Inoltre, la sensazione che altri han-
no bisogno di te1 quindi ti senti veramen-
te utile e puoi fare qua1cosa per gli altri».
Lo slogan dell'incontro «Emigranti.
La nostra patria è nei cieli» ha provocato
la riflessione su temi qua1i i socia! media, il
consumismo e la pornografia, che spesso
attaccano i giovani usando attrattive iJlu-
sorie. GJi organizzatori hanno invitato rela-
tori che hanno condiviso con i partecipanti
la ]oro esperienza di vita e di conoscenza:
accademici, giorna1isti, artisti, musicisti e
membri de1le comunità evangelizzatrici.
Alcuni hanno dato testimonianza di guari-
gione e conversione spirituale. Gli esperti
in tema di dipendenza hanno parlato delle
156

16.6 Page 156

▲back to top
cause e degli effetti dei vari tipi di dipen-
denze, citando cifre scioccanti ed esempi
concreti.
NELLA VECCHIA ABBAZIA
E stata preparata una vasta proposta di
workshop, tra cui musica, cinema, teatro,
sport, giornalismo e vita spirituale. Allo
stesso tempo tutte le stanze del1a vecchia
abbazia, prati e capannoni si sono riempiti
di diversi gruppi. In un luogo alcuni face-
vano la danza liturgica o imparavano come
si dipingono le icone, in un altro si suona-
va con le percussioni, si praticava Zumba
o Jiu-Jitsu brasiliano. Nelle cappelle ci si
dedicava alla lectio divina o alla meditazione
ignaziana.
Una particolare proposta è stata chia-
mata «La zona 18+», esclusivamente per i
giovani che hanno compiuto diciotto anni.
Per loro il programma si concludeva a tarda
notte. Sono stati offerti spettacoli sui temi
seri della vita d'oggi avolte affrontati seria-
mente, a volte con l'umorismo; dopo di che
si faceva la discussione. La seconda serata
è stata dedicata alla preghiera nella chiesa
romanica, all'adorazione eucaristica eal sa-
cramento della Riconciliazione.
Il terzo giorno alla sera tutti hanno par-
tecipato a una maratona notturna di musi-
ca e teatro. Proprio a mezzanotte all'aperto
è stato presentato lo spettacolo basato sui
sogni di Don Bosco preparato dal gruppo te-
atrale ITP degli studenti di Lublino. La ricca
scenografia, la musica e il canto, gli effetti
speciali di luce, i fuochi d'artificio e le danze
hanno coinvolto il pubblico. Lo spettacolo
era già andato più volte in scena, in occa-
sione del pellegrinaggio delle reliquie di san
Giovanni Bosco in Polonia.
Uno dei partecipanti, Kamil, ha descritto
le sue impressioni di quei giorno: «Ho visto
come i Salesiani accompagnavano i giovani,
erano a loro completa disposizione, aperti
e sempre in attesa. Si poteva parlare con
ogni sacerdote, chiedergli una consulenza
spirituale, la benedizione, il sostegno. Ci
stavano proprio aspettando. Soprattutto la
sera si vedevano passeggiare nei giardini i
sacerdoti con i loro giovani interlocutori.
Mi è piaciuto quel contrasto tra il rumoro-
so concerto e la conversazione tranquilla
in privato. Ed è stupendo vedere i Salesiani
presenti tra i giovani, con i giovani, accanto
ai giovani. Forse la cosa che mia ha colpito
di più è stato quando un Salesiano duran-
te Ja predica ha raccontato la lotta costante
con la propria debolezza, cercando sempre
Gesù e la sua grazia che aiuta chi ha voglia di
combattere nella vita».

16.7 Page 157

▲back to top
/Jj EUROPA CENIRO NORD \\ POLONIA NORDL- = ;;...=.: ....= = = :7
Polonia - Svezia - Georgia - Russia
LE PAROLE DI DON Bosco
Grande successo dell'iniziativa delle «200 buonenotti», presentate
in filmati e in 10 lingue. Un linguaggio che, i giovani hanno
dimostrato di apprezzare.
(';)
na fredda serata del 184 7 Don Bosco ha ri-
\\ . _ , /U c e v u t o sotto il tetto dell'Oratorio un ragaz-
zo abbandonato. Gli ha dato un posto per
dormire e qualcosa da mangiare, a mamma
Margherita ha detto alcune parole sull'o-
nestà e la laboriosità e ha incoraggiato il
ragazzo a pregare. In questo modo è inizia-
ta la beUa tradizione della «Buonanotte»,
continuata fino a oggi nelle Case salesiane.
Il Gruppo Salesiano di Media de111I-
spettoria Salesiana di S. Adalberto con
sede a Pila, ispirato dal chierico Krzysztof
Tomeczkowski, sdb, ha creato l'iniziati-
va «200 buonenotti» per il Bicentenario
della nascita di Don Bosco (#projekt200). n
Progetto è stato awiato il 28 gennaio 2015 e
si è conduso il 16 agosto 2015, giorno della
nascita del Santo educatore.
Il progetto viene promosso tramite so-
cia/ media, frequentati da tanti giovani, e
Nuova Evangelizzazione che favorisce l'al-
largamento del gruppo di collaboratori e di
destinatari.
Le buonenotti sono realizzate non solo,
come indica la tradizione, dai Salesiani
(chierici, sacerdoti, superiori, Rettor Mag-
giore) e dalle suore Salesiane, ma coin-
volgono gli ex-amevi, i cooperatori, le fa-
miglie, i musicisti cristiani e gmyoutuber
(Maleo, Full Power Spirit, Mateusz Oclh.-
man), i rappresentanti di altre Congrega-
zioni (suore della Misericordia, Cappucini),
e pure il Primate della Polonia (Arcivescovo
Wojciech Polak) e carismatico (p. Antonel-
lo Cadeddu, fondatore della Comunità «Il
Patto della Misericordia»).
Le buonenotti sono presentate in ingle-
se, in polacco e in altre 10 lingue. Sono sta-
te presentate ai rappresentanti di Spagna,
Palestina, Bieforussia, India, Ungeria, Cro-
azia, Cuba, Etiopia, Francia, Grecia, Slovac-
chia. La durata della registrazione ricca di
contenuto è di 2-3 minuti.
«La buonanotte era sempre breve. Don
Bosco aveva anticipato i tempi! Oggi i giovani
guardano i filmati su youtube per tre minuti
al massimo. La buonanotte è una breve spin-
ta perfare il bene», spiega Don Przemyslaw
Cholewa, delegato per i massmedia. Le buo-
nenotti raccolte per il progetto hanno una
durata complessiva di 7 ore.
La realizazzione del progetto è stata
158

16.8 Page 158

▲back to top
possibile grazie alla collaborazione di tanti
gruppi di animazione e di singole persone.
I cofondatori sono: gruppoArt.43 con la
filiale a Lqd (eh. Pawel Kijowski, sdb e eh.
Michal Jeszke sdb) e a Cracovia (eh. Ar-
tur Chejnowski, sdb e kL Grzegorz Siwiak
sdb), studenti di Gerusalemme (eh. Toma-
sz Sage, sdb e eh. Jaroslaw Budny, sdb) e di
Roma (eh. Krzysztof Tomeczkowski 1 sdb e
eh. Carlos Luis Femandez Hernandez, sdb).
Invece la base di realizazzione del progetto
è l'Ufficio di Missione Giovanile a Pila (Don
Przemyslaw Cholewa, sdb e Don Wieslaw
Psionka, sdb, delegato per la Pastorale Gio-
vanile).
200 PER200
Proprio questo gruppo è responsabile
della registrazione della maggioranza delle
introduzioni secondo la formula stabilita.
Con allegria introducono il destina-
tario alla buonanotte del giorno. Si esi-
bivano già come cistercensi, netturbini,
chimici; d'inverno nuotavano ne} fiume,
altre volte salivano sui tetti, raccoglieva-
no l'elemosina per strada, si allenavano in
palestra, sciavano, suonoavano vari stru-
menti, correvano (La corsa #2ooper200 è
un altra iniziativa del Bicentenario della
nascita di Don Bosco). Dopo la presenta-
zione comune a tutti i filmati, parla l'o-
spite invitato, e ogni registrazione finisce
con la frase: «Tutti siamo di Don Bosco!».
Nel progetto anche due puntate speciali
con canti rap eseguiti dai ragazzi della Casa
salesiana di recupero a Trzciniec.
La trasmissione delle Buonenotti awe-
niva sempre ogni giorno alle 20.30 su You-
Tube ed era promossa tramite i socia/ media:
Twitter, Facebook. Era trasmessa dai media
nazionali come TV Trwam e Radio Maryja,
mentre dell'iniziativa hanno parlato il set-
timanale Gosé Niedzielny e l'Agenzia cat-
tolica di Informazione.
Lo scopo dell'iniziativa non è solamente
allargamento della tradizione salesiana al
mondo virtuale, ma anche la possibilità di
presentare Don Bosco con gli occhi di chi
vive la vocazione salesiana.
Un altro aspetto di Don Bosco ha affasci-
nato il Rettor Maggiore, un altro un chieri-
co, e di altre diverse cose ne possono parlare
gli allievi della scuola salesiana o gli scaut.
Attraverso la molteplicità di persone
che si esprimono viene presentata la di-
versità della Famiglia Salesiana: ognuno
trova in essa un posto per sè.
Gli ospiti «fuori" dal carisma salesia-
no condividono la loro riflessione con una
prospettiva diversa da quella salesiana, e
pure questo è un arricchimento. Lo dimo-
stra la varietà di persone che esprimono
la richezza di Don Bosco e del suo Sistema
Preventivo.
Il successo dell'iniziativa è sta-
to un nuovo modo di promozione
della santità di Don Bosco tra quelli
che lo conosono bene e quelli che
l'hanno solo sentito nominare. Il
merito degli organizzatori è stato
quello di destare l'interesse degli
educatori ai socia/ media e ai biso-
gni del giovane che spende tanto
tempo nel mondo virtuale.
Lo scopo è che nel cuore di
tutti coloro ai quali arriverà
#projekt200 si radichi il pensie-
ro così ben conosciuto dalle suo-
re salesiane e dai Salesiani, che
TUTTI SIAMO DI DON BOSCO! I

16.9 Page 159

▲back to top
EUROPA CENIRO NORD
Polonia
IL COMPLEANNO
DEL PADRE
È stato determinante il contributo dei Salesiani alla. ripresa
deUai vita sociale dopo i tragici anni della Seconda guerra
mondiale. Il loro impegno continua nell'educare i giovani
a impegnarsi come cittadini e cristiani.
( _dJ. 16 maggio la Famiglia Salesiana dell'I-
;pettoria di Breslavia - confratelli 1 Suore
salesiane, Cooperatori salesiani, Ex-allievi
Salesiani 1Volontarie di Don Bosco e giova-
ni - sono stati insieme a Lubin, una cit-
tà ne] Sud-ovest della Polonia. Là vivono e
lavorano tre comunità di Sa]esiani (SDB),
rna anche la comunità delle Suore salesiane
(FMA) e due comunità di Cooperatori sa]e-
siani.
La presenza dei Salesiani a Lubin è co-
minciata nell'anno 1948. Dopo la Secon-
da guerra mondia1e, il Javoro dei Sa]esia-
ni riguardava la cura pastora]e della città.
Dopo la trasformazione sociale e politica
negli anni '90 del XX secolo, i Salesiani
hanno aperto in città due scuo]e: prima-
ria e secondaria (il coUegio). Ci sono anche
tre parrocchie con oratori e il centro spor-
tivo «AMICO».
L'incontro Giubilare è cominciato con i
festeggiamenti nel Centro Cultura]e della
Città - «Muza». È andato in scena lo spet-
tacolo teatrale «Compleanno del Padlre» 1
scritto da Don Jerzy Miku1a, sdb. I perso-
naggi come Don Bosco, Augusto Czar-
toryski e i1ragazzo dlell'Oratorio 1 sono stati
interpretati dai giovani salesiani seminari-
sfr Krystian Sukiennik1 Pawel Figura eMa-
riusz Pupka. Il testo era, basato sul dlialogo
fra il giovane Augusto Czartmyski e Don
Bosco1 in occasione dei suoi 60 anni.
La presentazione multimediale prepa-
rata dal Coadiutore salesiano Karol Kliszcz
ha aiutato i radunati a camminare insie-
me attraverso visioni di Don Bosco che
riguardavano la presenza dei Salesiani in
Polonia e lo sviluppodlell'Ispettoria di Bre-
slavia.
Dopo il teatro, l'Ispettore dei Sa]esiani
Don A]fred Leja, nel discorso, ha espresso
una grande gioia e ha ringraziato le autorità
locali per il loro supporto alJe opere sale-
siane.
160

16.10 Page 160

▲back to top
È stata sottolineata buona collaborazio-
ne, in modo particolare nel campo deU'e-
ducazione. In seguito il sindaco della cit-
tà, Robert Raczynski, ha ricordato nel suo
discorso il grande contributo dei Salesiani
nel campo dell'evangelizzazione della città
e nella cura pastorale dopo la tragedia della
Guerra mondiale. Ha stimato lo sforzo che
fanno Salesiani per educare i giovani a es-
sere «buoni cristiani e onesti cittadini» e
fare crescere la locale società.
IL «NOSTRO VALDOCCO»
La seconda parte della celebrazione deJla
Giornata Giubilare è stata aperta daHa mar-
cia piena dei colori che ha attraversato gio-
iosamente la città. Gran parte dei parteci-
panti (più di mille) hanno camminato can-
tando e ringraziando per la chiesa il cui
patrono è proprio san Giovanni Bosco. Du-
rante il cammino, alcune tappe in cui stu-
denti hanno interpretato i personaggi che
hanno giocato un ruolo molto importante
nella vita di Don Bosco, come per esempio
Mamma Margherita o Don Cafasse.
La marcia si è conclusa nella chiesa par-
rocchiale edificata negli anni 180. La piazza
nella quale si è radunata tanta gente è sta-
ta la nostra Valdocco. Accanto alla chiesa è
stata edificata la scuola e la palestra.
La Messa Giubilare è stata presieduta
dal vescovo Marek Mendyk, presidente di
Commissione dell'Educazione Cattolica
dell'Episcopato della Polonia. Alla fine del-
la Messa il vescovo ha benedetto le quattro
icone che rappresentano i santi Salesiani.
Le icone sono state dipinte durante i labo-
ratori.
Dopo la celebrazione eucaristica, la festa
con tutti radunati continuava con il pran-
zo e il momento dei giochi. Il momento
conclusivo di questa bella giornata è stata
la serata dedicata alla Beata Vergine Maria,
a cui abbiamo cantato le litanie.
o
1111 BOSKI

17 Pages 161-170

▲back to top

17.1 Page 161

▲back to top
EUROPA CENIRO NORD L!li-1' · · POLONIA SUD
Polonia
162
VITADAVITA
La santità si trasm1ette da persona a pe,rsona, come, è avvenuto
tra Don Cafaisso e, Don Bosco, tra Don Bosco e Domenico Savio.
Come per il Vangelo.
'entrata alla piazza centrale di Oswi�cim è
stata chiusa al traffico, è stato allestito un
palco, circondato da un gran numero di gio-
vani gioiosi ed entusiasti, che cantavano e
ballavano. Dal 1898 i figli di san Giovanni
Bosco realizzano a Oswi�cim la missione di
educazione dei giovani.
GJi ex-allievi di quest'Opera si trovano
in tutto il mondo; essi sono buoni cristiani e
n onesti cittadini, come desiderava il fonda-
tore della Famiglia Sa]esiana. giubileo de]
Bicentenario della nascita di san Giovanni
Bosco è stata I1occasione per radunarci a
Oswi�cim per una festa insieme. In questo
modo, dal 14 al 16 agosto ci siamo riuniti
con tutta la Famiglia Salesiana a ringrazia-
re Iddio per i1 dono de] grande educatore di
giovani. La città di Oswi�cim, duramente
segnata dalla Seconda guerra mondiale, è
diventata il centro di una vera educazione
salesiana.
La scuola educa i giovani, senza interru-
zioni, dal 1899. Qui si trova il Santuario di
Maria Aiuto dei Cristiani, nel quale si trova
n una copia fedele del quadro di Torino. cuJ-
to è vivo e attrae molta gente dai dintorni.
Dal 2008, nel1e serate di agosto, si svoJ-
gono diversi concerti musicafr «Jackowe
granie» (la musica di Giacinto). Esse sono
iniziate grazie a Don Adam Paszek, il diret-
tore di allora, per evidenziare iJ giubileo di
110 anni di presenza salesiana, a Oswi�cim,
ma anche i 75 anni di fondazione deJ1 1I-
spettoria Salesiana,. che ha, come patrono
san Giacinto. Attraverso i concerti diffon-
diamo una cultura musicale, offrendo agli
abitanti del luogo una lunga e ricca festa
deJla musica. A i concerti partecipa anche
la banda della scuola, diretta da Don Zenon
Latawiec, di alto livello artistico, apprezza-
ta anche all'estero.
Grazie alle premure de] Consiglio della
Città e dei Salesiani, Oswi�cim, come uni-
ca città deJla Polonia, ha come patrono san
Giovanni Bosco; ciò è stato solennemen-
te annunciato durante il pe]Jegrinaggio
deJle reJiquie del Santo nel 2013. Da a]lo-
ra si organizza una Corsa Patrona]e lungo
le strade della città: «Correre è BOS:KO».
Il Giubileo ha radunato Ja gioventù che
si è unita per partecipare a Savionalia, ossia
alla festa ispettoriale della gioventù, clh.e si

17.2 Page 162

▲back to top
«È importante l'educazione basa sul dialo g o , il ris p etto, la dignità della persona umana».
organizza dal 1990. I giovani
sono arrivati dalle diverse
Case della nostra Ispetto-
ria, da Polonia e Ucraina;
un gruppo di giovani di
Swi�tochlowice è arrivato
in bicicletta, facendo un
pellegrinaggio da Vilnus
a Oswi�cim: in 14 giorni
hanno percorso 1.200 km.
Come solitamente accade
durante simili incontri salesiani, ci sono
state conferenze e preghiere, c'è stato an-
che il tempo per il sacramento della Peni-
tenza, per concerti, giochi e danze. C'era
persino il circo, composto da professionisti
provenienti da Polonia, Germania e Fran-
cia, che hanno offerto uno spettacolo dedi-
cato ai partecipanti al Giubileo.
I giovani hanno partecipato alla celebra-
zione eucaristica, durante la quale uno dei
Salesiani ha fatto la professione perpetua.
Nell'omelia, l'Ispettore don Dariusz Barto-
cha ha citato le parole del principe polacco
August Czartoryski, che è diventato Sale-
siano. Il principe, avendo familiari e amici
in diversi Paesi d'Europa e visitandoli, ha
sempre affermando che « i giorni più bel-
li trascorsi in quell'anno erano stati quelli con
Don Bosco».
DlAlOGO E RISPETTO
Come al solito, il programma delle Sa-
vionalia comprendeva momenti religiosi,
sportivi e culturali, preparati sia dagli stes-
si giovani sia dagli ospiti invitati.
L'elemento importante della festa è
stata la cerimonia di onorificenza per il
M i r dell'Ispettoria di Cracovia. Dal 2008,
cioè dal 75° anniversario della divisione
dell'unica Ispettoria polacca con la sede a
Oswi�cim, in due ispettorie di Varsavia e di
Cracovia l'Ispettoria rende onore alle per-
sone che si sono impegnate molto in suo
favore. Questa volta hanno ricevuto il pre-
mio Anna e Zdzislaw Bikowie, «per gran-
di meriti a favore dell'attività e dello sviluppo
della base materiale delle opere dell'Ispettoria
di Cracovia, per le relazioni esemplari nella loro
famiglia e anche per l'atteggiamento patriottico
e filantropico».
Il 16 agosto, la celebrazione centrale del
Giubileo è stata presieduta dal vescovo
mons. Grzegorz Rys, presidente del Grup-
po per la Nuova Evangelizzazione nella
Conferenza Episcopale Polacca. Nell'o-
melia ha sottolineato l'ideale educativo di
Don Bosco, che è la santità. Ha ricordato
che l'educazione e la santità sono la stes-
sa cosa. Ha fatto notare che questi valo-
ri vengono trasmessi: « N o n ci sarebbe
san Giovanni Bosco, senza il suo direttore
spirituale Don Giuseppe Cafasso. Non ci
sarebbe san Giovanni Bosco senza la sua
ammirazione per san Francesco di Sales.
Non ci sarebbe san Domenico Savio senza
san Giovanni Bosco. La santità si trasmet-
te da persona a persona. La vita da vita».
A i radunati ha scritto una lettera il Pre-
sidente della Polonia Andrzej Duda. «Rin-
grazio tutti coloro che si sono impegnati nel
Giubileo e che apprezzano l'importanza del-
la missione salesiana di educazione basata sul
dialogo, sul rispetto e sulla dignità della persona
umana. [. ..] Il Patrono della città insegna che la
formazione dei giovani è il migliore dei modi per
prevenire il male» - ha scritto il Presidente.
L'Ispettore ringraziando ha detto: «Tut-
ti noi siamo venuti qui al padre. Sicuramente
ognuno è venuto per dire grazie, ti amo, ti sono
grato. Sappiamo che Don Bosco conosce ciascu-
no di noi e sicuramente ci ha detto una parolina
all'orecchio. E poiché lo conosciamo, sappiamo
che ci ha detto una parola che ci rafforza nel
camminare saldamente, con i piedi per terra e la
testa in cielo. Don Bosco, nostro padre e maestro,
ti vogliamo bene».
Con queste parole di incoraggiamento,
abbiamo partecipato alla gioiosa marcia
lungo le strade della città. Nel festeggiare il
Giubilato, ci hanno accompagnato la gioia e
l'entusiasmo, il canto e l'atmosfera fami-
liare. Il suo spirito è sempre presente tra di
noi. 1

17.3 Page 163

▲back to top
,j, EUROPA CENIRO NORD lJJSLO-V--A-C-C--H-I-A------------------' '---------'=
Slovacchia - Azerbaigian - Russia
FESTA DI FAMIGLIA
«Don Bosco è qui perché diventiate "'history maker", crescendo
nell'amore di Dio e vivendo in pieno la gioia e la generosità».
/ J (_/l:11
/ 4 c h e in Slovacchia la Famiglia Salesiana e
Movimento giovanile salesiano hanno
preparato per Don Bosco una Festa per il
Bicentenario deHa nascita. Durante il più
grande festival di musica Gospel in Europa
centrale, «Festival Lumen», che si svolge
ogni anno a Trnava ed è organizzato anche
dai Salesiani, una serata è stata dedicata a
festeggiare il Santo dei giovani.
La celebrazione del compleanno di Don
Bosco si èsvolta venerdì 5giugno 2015.
È stata una beDissima Festa. «Anche tu
puoi essere un HISTORY MAKER» - suo-
nava l'invito. rntre 11500 partecipanti alla
Festa, da quasi tutti i centri salesiani di Slo-
vacchia, si sono radunati nel teatro estivo
di Trnava in dima di grande allegria. La fe-
sta ha avuto toni profondamente familiari.
Canzoni, video allegri, auguri, una grandis-
sima torta e ana fine un libro sui Don Bosco e
un muffin dolce per ciascuno.
164

17.4 Page 164

▲back to top
=
Il programma è stato condotto da due
presentatori, ex-allievi dei Salesiani, che
hanno intervistato vari ospiti. I temi delle
interviste sono stati mirati su alcuni aspetti
dell'oratorio salesiano: lo sport, la musica,
il teatro e l'impegno per il bene comune.
Impegnandosi anche in questi ambienti gli
amici di Don Bosco possono, come lui, di-
ventare « History Maker».
Al culmine del programma l'assemblea
ha dato il benvenuto non solo all'Ispettore
dei Salesiani, all'ispettrice delle FMA e al
Coordinatore ispettoriale dei Cooperatori,
ma sopratutto a Don Bosco stesso, perso-
nalmente arrivato a Trnava per questa Fe-
sta, nella sua reliquia.
«GRAZIE P E R I AVOSTRASIMPATIA>>
«Don Bosco presente oggi qui vi promette
di ricordarvi tutti e vuole offrirvi un gran-
de regalo: vuole intercedere per voi pres-
so Dio affinché cresciate e viviate nell'A-
more di Dio, con gioia e generosità». Così
l'Ispettore dei Salesiani in Slovacchia
Don Jozef Izold, SDB, ha parlato a tutti i
giovani e adulti entusiasmati dalla pre-
senza della reliquia sul palco della Festa.
Dopo le parole dell'Ispettore sono sta-
te accolte con gioia anche le parole del
decimo successore di Don Bosco, il Rettor
Maggiore Don Angel Fernandez Artime,
che ha salutato i presenti con un breve vi-
deo messaggio.
Ha detto ai giovani: « Vi dico a nome di
Don Bosco: grazie per la vostra giovinez-
za, per la vostra simpatia, per il vostro af-
fetto giovanile. E auguro allo stesso tempo
che questa celebrazione possa essere per
tanti di voi, per tutti voi, se possibile, una
parola di vita per dirvi che veramente il
Signore Gesù ha bisogno di tutti voi, Don
Bosco ha bisogno del vostro aiuto e tan-
tissimi giovani hanno bisogno del vostro
servizio, del vostro sorriso, del vostro
condividere».
Dopo la celebrazione del suo complean-
no Don Bosco, attraverso la sua reliquia, è
rimasto con la sua famiglia e con i giovani
di Slovacchia durante i due giorni del Festi-
val Lumen.
La statua con la reliquia è stata collo-
cata nella chiesa dei Francescani, vicino
alla piazza del festival, così che centinaia
di giovani e adulti, famiglie con i bambini
e anche i religiosi presenti al festival Lu-
men hanno avuto la possibilità di pregare
davanti alla reliquia e celebrare anche una
bellissima adorazione eucaristica.
Lo spirito di famiglia è una delle caratte-
ristiche della nazione slovacca.
In questo spirito la Famiglia Salesiana e
i giovani di questo Paese hanno celebrato
questo compleanno di Don Bosco, l'amico
dei giovani.
Convinti che in un clima di famiglia na-
scono anche oggi i veri « History Maker».

17.5 Page 165

▲back to top
EUROPA CEN1IRO NORD -"ui- SLOVENl'A
Slovenia - Monte Negro - Serbia
UN'ONDA DI BENE
Ogni giovane deve dare il massimo della propria vita come
ha saputo fare Giovanni Bosco, fin da quando era ragazzo.
ur l / - 1 / ? e l l ' I s p e t t o r i a slovena ci sono state varie
Ìniziative per ce]ebrare l'anno giubilare.
Un gruppo di giovani, insieme ai Salesiani
e altri membri della Famiglia Salesiana, ha
preparato un musical suna vita del famoso
sacerdote torinese.
Un'altra iniziativa di larga portata si
è svolta durante ]a settimana preceden-
te la Pasqua. La radio Cattolica Ognjisce ha
preparato la missione popolare trasmessa per
la radio, ormai di tradizione in Slovenia.
Quest'anno ]a missione è stata affidata alla
Famiglia Sa]esiana.
L'espressione e la massima di Don Bo-
sco - Vivo per voi - è stata il filo conduttore
che col1egava i vari discorsi, celebrazioni
Jiturgiche e preghiere, testimonianze... Si
èvisto come questa espressione può diven-
tare una massima in ogni momento della
vita; ogni cristiano, se vuole dawero fare la
volontà di Dio, deve dare il massimo nella
propria esistenza.
Nella ce]ebrazione de] Bicentenario ab-
biamo potuto sperimentare che la vita di
Don Bosco, 1asua santità, ispira ancora, ec-
come! Lo spirito di Don Bosco e il suo cari-
sma anche quest'anno si è fatto sentire so-
prattutto in vari programmi per i giovani:
campi scuola, anche in montagna, parteci-
pazione a11e festività a1 Colle. E poi l'Ora-
torio estivo si sta diffondendo sempre più
nelle parrocchie slovene; è come un'onda
di Bene che è stato i1 Juogo comune secon-
do cui, oggigiorno, non si può fare niente
per e con i giovani.
Perciò, «Come Don Bosco: per i giovani
e con i giovani» rimane un obiettivo anche
per il dopo Bicentenario.
Speriamo dli aver capito questo; allora il
Giubi1eo avrà raggiunto i] suo obiettivo.
166

17.6 Page 166

▲back to top
167

17.7 Page 167

▲back to top
EUROPA CENIRO NORD --{'. UCRAlNA
Ucraina
«Q!JI CI VUOLE IL CUORE
DI DON BOSCO>>
Come, regalo a Don Bosco per i suoi 200 ainni, i Salesiani ucraini
hanno inaugurato una «casa famiglia» per i bambini e i ragazzi
orfani o in condizioni di disagio.
168
er il Bicentenario della nascita di Don Bo-
sco, consideriamo f evento più significa-
tivo in Ucraina: l1inaugurazione ufficiale
della nuova Casa Famiglia per accogliere
bambini e ragazzi orfani o in situazioni fa-
miliari disagiate e problematiche.
È il vero regaJo che la nostra Circoscri-
zione di rito bizantino ha offerto per il
compleanno di Don Bosco. Il giorno
dell'inaugurazione, avvenuta il 1
Giugno 2014 1 resterà nella me-
moria dei confrateUi e delle
tantissime persone che hanno
preso parte alJa solenne li-
turgia presieduta dal vescovo
Josafat Hovera, presenti le
più alte autorità cittadine e
i rappresentanti del Mini-
stero dell'educazione
di Kiev.
In forma solen-
ne, dalla chiesa Pokro-
va, cll!ore del1a Congregazione salesiana
in Ucraina, si è snodata Ll!na processione
verso il nuovo centro che è stato bene-
detto da] vescovo, in rappresentanza del
Patriarca Sviatoslav. Vari discorsi hanno
sottolineato la riconoscenza della città e
della nazione per la rea1izzazione compiu-

17.8 Page 168

▲back to top
ta con sacrificio e con tenacia dai Salesiani.
Un grande ringraziamento è stato rivo1-
to ai tanti benefattori che durante i tre anni
di lavori hanno sostenuto generosamente
la costruzione.
Ora resta ben visibile il cuore educativo
di Don Bosco che continua a dimostrare la
sua tenerezza attraverso il lavoro dei suoi
figli e di tutta la Famiglia Salesiana.Tutto
è iniziato nel 1994 quando i Salesiani sono
ritornati in Ucraina dopo la lunga parentesi
del Regime Sovietico.
Trovarono terra bruciata a Leopoli1capi-
tale dell'Ovest del Paese. Per questo diede-
ro awio alla prima attività: nel campanile
della chiesa e in un sottoscale vennero rac-
colti i primi quattro bambini a cui presto ne
seguirono altri: strorie tristi, volti dima-
griti e paurosi, orfani o figli di alcoolizzati,
di tossicodipendenti, di malati psichici, di
carcerati.
Sono 9 0 mila gli orfani in Ucraina, ospi-
tati in internati che poco hanno di educa-
tivo, in quanto il sistema vigente è quello
sovietico, punitivo, privo di sensibilità, di
anima.
I Salesiani hanno capito: qui ci vuole il
cuore di Don Bosco, ci vuole una casa in cui
venga irradiato lo spirito di Mamma Mar-
gherita, ci vuole religione e ragione, occor-
re prevenire ... Gli ingredienti del successo
salesiano.
GLI INGREDIENTI DEL SUCCESSO
L'attività è partita con entusiasmo e
impegno. Il numero è cresciuto: subito 12,
poi 20, poi. .. si sono messi a disposizione
gli ambienti della comunità salesiana, poi
quelli ispettoriali e intanto si sognava, si
progettava, si cercava aiuto, sostegno...
I benefattori risposero con sensibilità, le
Procure presero a cuore il progetto.
E il sogno si è realizzato: ora sono 55 gli
ospiti della nuova struttura, a cui si ag-
giungono 45 studenti.
La vita scorre serena, attiva. I ragazzi
sono divisi in gruppi famiglia di 15-18 unità
e chi li visita si accorge che si tratta di un
ambiente altamente educativo.
In questi anni abbiamo ospitato 85 ra-
gazzi orfani, e 2 0 sono stati adottati da fa-
miglie ucraine.
Siamo convinti che il bene più prezio-
so del tribolato popolo ucraino siano i suoi
figli: da essi, dalla loro educazione mora-
le, culturale, religiosa dipende il futuro di
pace, di laboriosità, di dignità della nostra
terra.

17.9 Page 169

▲back to top
EUROPA CENIRO NORD --"'.iu,UrNGHERIA
Ungheria
ESTATE NEL SEGNO
DEL BICENTENARIO
Un festival pe,r i giovani, per divertirsi in modo sano nel ricordo
di Don Bosco: è l'idea dei Salesiani ungheresi per i 200 anni.
1i ungheresi trascorrono i giorni più caldi
den1 estate sulle rive del grande lago del Ba-
faton, dove vivono momenti di divertimen-
-r--to. Anche quest'anno, come per i tre anni
precedenti, una delle grandi occasioni è
stata il «PartFesztival», owero il Festival
sulle rive del Balaton, dove i ragazzi prove-
nienti da tutta I1Ungheria si sono ritova-
ti per vivere e prepararsi al Bicentenario.
Molti i programmi organizzati nei quattro
giorni della manifestazione. Concerti, mo-
menti ricreativi lungo i trecento metri del-
la riviera del Ba1aton dove i ragazzi hanno
trascorso sotto il sole cocente buona par-
te della giornata, come su una, qualunque
spiaggia al mare.
170

17.10 Page 170

▲back to top
«Giovani per i giovani» è stato il mot-
to scelto per questo Bicentenario dall'ul-
tima Strenna del Rettor Maggiore.
Molti i Salesiani e le Figlie di Maria Au-
siliatrice che insieme ai Cooperatori sa-
lesiani hanno organizzato le inizitive per
essere accanto ai giovani. I Salesiani si
sentono a casa dove i giovani stessi si sen-
tono a loro agio. Molti giovani ungheresi
che non hanno le possibilità di viaggiare
all'estero o andare la mare, possono tra-
scorrere alcuni giorni sereni. B PartFeszti-
val non é un campo scuola, o un luogo per
gli esercizi spirituali o altro ancora, ma un
luogo in cui divertirsi in modo sano e in
allegria sotto il segno e nel ricordo della
nascita di Don Bosco.
Il Movimento Giovanile Salesiano, oltre
a organizzare concerti, momenti di rifles-
sione, attività culturali, ha dato la possibi-
lità di conoscere meglio la vita e l'opera di
Don Bosco mediante un musical. Già alla
fine dell'anno precedente era stato pro-
dotto un album musicale dal titolo «La
luce dei ragazzi», con alcuni canti moder-
ni in ungherese, per far conoscere meglio
Don Bosco.
All'inizio del 2015 un'organizzazione
teatrale ha messo in piedi il musical che
aveva avuto già un'anteprima alcuni mesi
prima, ottenendo un vero e proprio suc-
cesso soprattutto tra i giovani. Qui al Bala-
ton è stato rimesso in scena per la seconda
volta con un successo simile al precedente.
Il musical narra alcuni momenti salienti
della vita di Don Bosco, dal sogno dei nove
anni, all'inizio dell'oratorio fino alla morte
del Santo. Mette in risalto e fa conoscere
come Don Bosco abbia pensato e proposto
ai giovani il metodo del Sistema Preven-
tivo. Il musical verrà in seguito portato in
venti piazze di tutta l'Ungheria.
La festa del Bicentenario è terminata
con i fuochi artificiali per la festa.

18 Pages 171-180

▲back to top

18.1 Page 171

▲back to top

18.2 Page 172

▲back to top

18.3 Page 173

▲back to top
INTERAMERICA ':Pi1·1 ANTILLE
Cuba - Rep. Dominicana - Porto Rico
DUE POPOLI, UNA SOLA
PREOCCUPAZIONE:
I GIOVANI
Grazie al lavoro de,i tanti Salesiani a Cuba è, stato inauguraito
uno spazio d'incontro per i giovani come, espre,ssione
della cura pastorale nei loro confronti.
( _dJ. ;27 febbraio 2015 è stato inaugurato presso nel1e parole di benvenuto il novello sa-
Centro Culturale FélixVarela a l a Havana cerdote Juan Manuel Fernandez Iriana,
(Cuba), il Simposio «Secolo XIX, due po- contando sulla presenza di Don Francisco
poli, una sola preoccupazione: i giovani», Batista, Ispettore de]l'Ispettoria salesiana
convocato dana Delegazione salesiana di de]le Antille e lDon Miguel Ange] Feman-
Cuba, nell'ambito delle celebrazioni per H dez Saenz, delegato dei Salesiani di Cuba,
Bicentenario della nascita del Santo patro- dì Tancredi Francese, consigmere pressa
no dei giovani, san Giovanni Bosco.
l'Ambasciata Italiana, e deU'eccellentis-
Uno spazio che aveva come scopo quello simo Andras Drexler, Ambasciatore della
di conoscere la storia e le personalità delle Repubblica d'Ungheria.
due diverse culture, per incontrare le radici È stata anche percepita la vicinanza e la
dell'impronta di Don Bosco nel mondo. Un fraternità del Rettor Maggiore dei Salesiani
evento che ha voluto unire tutti quelli che Angel Fernandez Artime, che ha inviato un
hanno collaborato e lavorato per i giovani video messaggio ai partecipanti dell'evento.
nelle istituzioni laiche e religiose.
Nell'auditorum si sono dunque ritrovati
L'accoglienza dei partecipanti è avve- in qualità di relatori: suor Ana Julia Suriel,
nuta nell'Aula Magna dell'antico Semina- FMA; il fratello marista Jesus Bayo Mayor;
rio San Carlo e Sant'Ambrogio, «un luogo i Salesiani Mario Peresson, Bruno Roccaro
impregnato di storia», come ha ricordato e Wilgen Cancio; la Cooperatrice salesiana
174

18.4 Page 174

▲back to top
Leyanys Licea e i rappresentanti degli Ex-
allievi.
Al termine, il messaggio di monsignor
Bruno Mussar6, Nunzio Apostolico a Cuba
fino al prossimo febbraio, che con una clas-
sica <<Buonanotte» ha ringraziato, a nome
di Papa Francesco, i Salesiani per ìl lavoro
svolto e per quello che stanno facendo an-
cora oggi nel Paese, non dimenticando di
sottolineare l'amore che Don Bosco e i suoi
figli hanno sempre avuto verso i pastori, in
particolar modo per i sommi pontefici.
RICORDI ED EMOZIONI
I giorni successivi (28 febbraio e 1 mar-
zo), sono stati incentrati sul lavoro di Don
Bosco in Italia e dei sacerdoti di nazionalità
cubana nel nostro Paese, e su quello delle
Congregazioni religiose a favore della gio-
ventù; l'attualità del Sistema Preventivo di
Don Bosco; la messa in pratica dell'azione
ludica, culturale e festiva nell'esperienza
educativa all'interno della Casa di Santiago
di Cuba e dell'apporto dei Salesiani alla so-
cietà e alla Chiesa cubana, attraverso con-
ferenze, laboratori e testimonianze. Le pa-
reti e i corridoi dell'antico seminario sono
stati i luoghi per le mostre: «Salesiani nel
mondo», «Don Bosco scrittore», «Il Si-
stema educativo attraverso le caricature
di Martirena», «La Santità della Fami-
glia Salesiana». È stato inoltre presentato
il documentario « In una buona terra», a
cura del Centro di Comunicazione Creativa
«Padre José Vandor» di Santa Clara.
Questa nuova proposta audiovisiva ha
raccolto l'impronta di san Giovanni Bosco
a Cuba ed è stata trasmessa dalla Famiglia
Salesiana. È servita come simbolo di rin-
graziamento a tanti Salesiani e Salesiane
che hanno scelto Cuba e la sua gente come
centro per la loro Pastorale; un semplice
omaggio agli uomini e alle donne che an-
cora oggi donano la vita per la salvezza del-
le anime.
La seconda serata è stata caratterizzata
da uno spettacolo artistico cui hanno par-
tecipato la corale Schola Cantorum Cora-
lina, diretta dalla maestra Alina Orraca,
il coro e l'orchestra da camera Dubiet del
conservatorio di musica Guillermo Tomas
de Guanabacoa (antica scuola salesiana),
diretto dalla maestra Wilma Alba, e il sa-
xofonista David Suarez.
Dopo un ringraziamento a ciascuno de-
gli oratori, collaboratori e partecipanti, ol-
tre a uno speciale grazie per il signor Paolo
Valentin, generoso benefattore, l'evento si
è concluso e si può affermare che si è andati
ben oltre le aspettative, poiché si è riusciti
a creare uno spazio d'incontro pastorale ed
educativo a partire dall'attuazione dell'e-
sperienza di Don Bosco.
Giornate brevi ma vissute alla grande,
ricche di ricordi, emozioni e impegno, che
non ha impedito di ringraziare Don Bru-
no Roccaro, «ambasciatore dei Salesiani
a Cuba», com'è stato ribattezzato dall'I-
spettore, vista la sua grande dedizione e
impulso proprio per realizzare questo in-
contro a livello accademico, culturale e pa-
storale.

18.5 Page 175

▲back to top
176
IL suo SOGNO1CONTINUA
Sentirsi parte di una grande Famiglia che vive per i giovani è ciò
che spinge i Salesiani a lavorare sempre meglio a loro fa:vore.
'apertura ha avuto luogo il 16 agosto 2014
alla presenza dell'Ispettore dei Salesiani,
Don P.Javier Ortiz, daU'Ispettrice delle Fi-
gJie di Maria AusiJiatrice 1 suor Edith Franco;
di rappresentanti degJi undici gruppi della
Famiglia Salesiana in Bolivia e di oltre un
centinaio di giovani dalla Bolivia Salesiana.
Abbiamo così vissuto il solenne atto
di apertura del Bicentenario «Come Don
Bosco, con i giovani e per i giovani» nella
struttura del «Teatro 16 juJio», all'interno
del Collegio Don Bosco «El Prado» a La Paz.
A questo solenne atto hanno preso par-
te molti oratori, con diversi tipi di inter-
venti, storici, riflessivi e ricchi di aneddoti;
tutti però caratterizzati da grande gioia,
allegria, benedizioni e in cui era possibile
percepire l'importanza di essere parte del-
Ja grande Famiglia di Don Bosco.
L'awenimento non poteva essere com-
pleto senza Je speranzose parole de] nostro
Rettor Maggiore che, attraverso un video,
si è rivolto ad ogni singolo Salesiano, re-
Jigioso o giovane, affinché vivesse con
grande energia 1' inizio di un anno pieno di
attività e benedizione in onore de] nostro
santo papà.
Tutti gli interventi sono stati accompa-
gnati da musica e 1'a11egria giovanile si è
espressa nel migliore dei modi grazie alle
bande musicali e autoctone deJla scuola
Don Bosco di E1 Prado, e alla partecipa-
zione degli animatori de] Centro GiovaniJe
Don Bosco di El AJto, del loro gruppo muisi-
caJe e degJi animatori ed équipe pa1stora1i di
diverse opere salesiane.
UN CUORE GIOVANE
Più tardi, nel pomeriggio, si sono svo1-
ti i giochi salesiani in cui i diversi oratori,
studenti del1e unità educative e centri gio-
vanili con i propri bambini e giovani fuanno
potuto esprimere 1a loro dose di allegria,
per poi celebrare Ja Santa Messa, presie-
duta da Mons. Fernando IBascopé M., SDB,
che ha fatto riflettere tutti sul fatto di es-
sere parte di questo bosco, un bosco pieno
di vita, un bosco fitto, un bosco Je cui ra-
dici sono neJla persona di Giovanni Bosco.
Momento di vera e propria festa generale è
stata la carovana di più di 30 carri allegori-
ci, bande musicali, gruppi folcloristici nel-
la città di El Prado, dove ogni singoJo par-
tecipante aveva iJ cuore stracolmo di gioia

18.6 Page 176

▲back to top
per l'amore a Don Bosco e per essere lì per
il suo 199mo compleanno.
Ancora una volta sì è capito che tutti
quelli che ricevono le carezze di Maria Au-
siliatrice, attraverso le amorevoli mani di
Don Bosco, restano impregnati dalla sua
spiritualità; e se anche la maggior parte
dei partecipanti all'evento sono impegna-
ti nelle opere salesiane, e sono arrivati con
figli e famiglie, molti sono stati coloro che
non appartengono alle nostre opere, ma
sono dotati di un cuore giovane e sonori-
masti stupiti dal grande movimento sale-
siano che è capace di trasmettere un'alle-
gria che proviene da un cuore che ama Dio,
una gioia che contagia gli altri e che può
essere vissuta da tutti.
E dopo 200 anni possiamo dire: sì, Don
Bosco è vivo più che mai, anche oggi, e il
suo sogno continua!

18.7 Page 177

▲back to top
i.
INTERAMERIICA r. · CENTRO AMERICA
Guatemala - EII Salvador - Hondura,s - Nicaragua - Costarica - Panama
TRE GIORNI
INDIMENTICABILI
Si è tenuto in Centro America il primo Campobosco per ragazzi
invitati a programmare la propria vita sugli inse,gnamenti
di Don Bosco e al di là delle diverse frontiere culturali.
V uasi trecento i giovani che hanno parte-
cipato al campo scuola scout di Coyotepe,
a Masaya, in Nicaragua nei giorni 23 e 24
agosto 2014. Sono arrivati accompagnati
da una dozzina di Salesiani, alcuni dei qua-
li praticamente coetanei dei partecipanti.
Arrivavano da sei diversi stati del Centro
America, dopo estenuanti viaggi in auto-
bus, attraversando anche frontiere carat-
terizzate da formalismi burocratici. I gio-
vani di Panama hanno dovuto viaggiare per
due giorni interi.
Tutte le fatiche però sono ben presto
passate in secondo piano. La felicità di par-
tecipare al primo Campobosco tenutosi in
Centro America andava oltre ogni ostacolo.
Ognuno si è quindi buttato "a capofitto"
nel denso programma che era stato prepa-
rato.
Cosa ci si può aspettare da un gruppo di
giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni?
Chiaramente un misto di vivacità, entusia-
smo >allegria esplosiva. Alloggiati in tende
multicolori sparse nel verde, erano tutti
ansiosi di arricchirsi degli stimoli che la
spiritualità salesiana è in grado di offrire a
ragazzi e ragazze di questa età.
Le numerose proposte sono andate tutte
ben più in là delle aspettative. Con il tema
«Giovane di Cristo, discepolo del Vange-
lo» > i partecipanti hanno fatto loro con
grande interesse l'idea di definire le pro-
prie vite in base a un progetto orientato
verso la missione seguendo la chiamata di
Cristo. Un sacerdote salesiano veterano,
missionario > un altro più giovane, oltre ad
un laico e una laica impegnati nena mis-
sione tra le tribù indigene del Guatemala >
hanno invitato i giovani partecipanti a so-
gnare di fare esperienza nelle missioni.
In una saggia combinazione di giochi
di gruppo > canti, bani e momenti di relax,
sono stati inseriti anche momenti forti
come la preghiera davanti al Santissimo
178

18.8 Page 178

▲back to top
Testimonianze
11:'.J Sono state tre intense giornate di lavoro >
allegria e formazione. Ci eravamo proposti
di trasmettere ai giovani il desiderio e
la missione di annunciare Cristo Gesù.
Abbiamo visto tanti giovani entusiasti,
con voglia di vivere e di portare a casa tutto
quello che avevano imparato.
El SalvadIoRrI,SaPnAimREaDtrEicSe1
11:'.J Ho potuto sperimentare che tutti i
trecento e più giovani presenti erano dotati
della tipica allegria del carisma salesiano>
condividendo la stessa passione e amore
per Don Bosco. Il nostro santo non si è
sbagliato. La sua preferenza per igiovani>
in particolare per i più poveri>ci dà la forza
per continuare a lavorare per la maggior
gloria di Dio.
El SMalAvRadCEorL,AanVìImLLaEtDriAce1
11:'.J È stato il primo passo di un
rinnovamento personale dopo un paio di
anni difficili>che mi avevano debilitato in
forme diverse. Dio ha parlato al mio cuore
ricordandomi che mi aveva regalato Don
Bosco per farmi sapere che aveva fiducia in
me, e che era una grazia poter vivere questi
momenti di festa per il Bicentenario.
CATALINATRJNIDAD,
Guatemala, animatrice
Sacramento, la recita del Rosario missio-
nario e la celebrazione eucaristica. Era evi-
dente un forte desiderio di spiritualità.
I gruppi provenienti dai 6 Paesi han-
no presto cancellato le frontiere culturali
per fondersi in una sola comunità fondata
sull'amicizia e nell'identità salesiana. Don
Bosco >che continua ad affascinare i giova-
ni, faceva da potente calamita che li teneva
insieme.
Le feste alla fine di ogni giornata si sono
trasformate in una vetrina di colori e folclo-
re dei vari Paesi. Ma la festa imperversava
anche in tutti gli altri momenti della gior-
nata creando un clima di vivacità perma-
nente. Don Bosco sorride a 28 denti veden-
do tanti giovani così esuberanti e generosi.
Questo Campobosco è stata una bellis-
sima iniziativa di Pastorale giovanile sa-
lesiana > collocata all'inizio delle celebra-
zioni del Bicentenario della nascita di san
Giovanni Bosco. L'obiettivo fondamentale
era di lanciare in modo formale la missione
giovanile salesiana in Centro America. Con
giovani così, si rinnova la fiducia che Don
Bosco sempre riponeva in loro.
Organizzare un evento di questa portata
non è certo una cosa facile. C'è stata la pre-
senza di Don Renè Santos e della sua for-
midabile équipe educativa> che ha iniziato
a lavorare mesi prima per poter pianificare
tutti i particolari organizzativi nei minimi
dettagli e creare fin dall'inizio un clima di
spiritualità. Con la competenza dei giova-
ni d>oggi> sono riusciti a pianificare tut-
te le prenotazioni online, a programmare
e mettere in pratica tutto il meraviglioso
evento con grande efficacia esecutiva.

18.9 Page 179

▲back to top
INTERAMERICA a!'-fl',\\lwi'ICOLOMBIA BOGOTA
Colombia
IL TUO SOGNO,
LA NOSTRA MISSIONE
Mostre,, musical, opere teatrali e spettacoli di danza hanno
sottolineato l'importante, ruolo educativo che le presenze e le opere
salesiane continuano ai inserire nel tessuto civile colombiano.
180
'anno del Bicentenario è stato per l'Ispet-
toria un momento di grazia, di allegria e di
giubilo, segnato non solo da manifestazioni
pubbliche di affetto e ringraziamento per il
]avaro che come figJi di Don Bosco abbiamo
portato avanti in favore della gioventù più
sfortunata, ma anche occasione favorevole
per riconoscere il ruolo evangelizzatore che
Je presenze e le opere salesiane hanno ap-
portato con i1 passare del tempo attraverso
1' educazione.
La grande festa, preceduta dal triennio
di preparazione, ha avuto inizio con l'eJa-
borazione di una proposta pastorale, sug-
gerita da1l'Equipe Interna della PastoraJe
Giovanile Ispettoriale deJla Colombia, con
il tema: «Il tuo sogno la nostra missione,
Ja nostra missione i1tuo sogno», che come
un fuoco orientativo ha segnato tutte le at-
tività educativo-pastorali realizzate nell'I-
spettoria.
Tuttavia, già dall'anno prima si era ini-
ziato a organizzare con la Famiglia Salesia-
na il caJendario delle celebrazioni e si erai
arrivati a un accordo di quello che si sareb-
be voluto reaJizzare nei mesi a venire, te-
nendo in considerazione due criteri:
• eventi pubblici: per quanto riguarda,
l'ambito civile, era necessario riconosce-
re il vaJore della Pedagogia Salesiana nena,
formazione dei ragazzi e delle ragazze del
nostro Paese;
•eventi persona1i: rivolti ai membri del-
la Famiglia Salesiana, momenti che dessero
modo di accendere la passione per il dono
carismatico che Dio ha fatto alla Chiesa at-
traverso la vita del nostro fondatore, come
padre e maestro.Tenendo questo a mente,
si è quindi iniziato a pensare a come in con-
creto si sarebbero potlllti integrare questi
due criteri con un simlbo1o che, da un lato,
avesse il potere di convocare e dall'altro
queJlo di creare un atteggiamento di grati-
tudine, conversione,. pietà.

18.10 Page 180

▲back to top
Per questo quindi è stato deciso di realiz-
zare un pellegrinaggio del primo quadro di
Don Bosco che è arrivato nel Paese, dipin-
to da un ex-alunno dell'oratorio, Giuseppe
Rollini, nel 1887 1 e di una reliquia di Don
Bosco conservata nella nostra Ispettoria.
L'Anno Bicentenario ha avuto inizio il
31 gennaio, arrivando alla sua massima
espressione il 16 agosto ed è stato chiuso,
alla presenza del Rettor Maggiore, a fine
ottobre.
In questi mesi vogliamo citare i seguenti
eventi a carattere pubblico.
Presenza artistica in diverse città, in
special modo a Bogotà durante la settima-
na dal 7 al 15 agosto; nelle piazze pubbliche,
nei centri commerciali, nel terminal dei
bus e degli aeroporti, mostrando il meglio
che abbiamo in quanto Famiglia Salesiana
con opere di teatro, musical e spettacoli di
danza.
Al tempo stesso, per tutto il mese di set-
tembre, è stata realizzata presso la sede
dell1Archivio Distrettuale di Bogotà, una
mostra che commemora la vita e l'opera
salesiana, con l'obiettivo di riconoscere e
di porre in risalto il lavoro educativo che
dal 1890 hanno sviluppato i Salesiani in
Colombia, così come rivivere il patrimonio
storico e culturale su cui conta non solo la
comunità salesiana, ma anche la stessa cit-
tà di Bogotà da 125 anni a questa parte.
In modo uguale, nei canali televisivi di
orientamento cattolico c'è stato un conti-
nuo riferimento alla vita e alle opere di Don
Bosco, includendo anche una celebrazione
eucaristica in diretta.
Sono stati organizzati due congressi, in
comune accordo con l'Ispettoria San Luigi
Beltrami di Medellin: uno per gli ex alunni
e uno sulla Pedagogia Salesiana del periodo
post-conflitto.
Con eventi rivolti in particolar modo
ana Famiglia Salesiana, sono stati proposti
i criteri oratoriani per l'asse del lavoro for-
mativo divisi in bimestri.
La preparazione alla Quaresima è sta-
ta portata avanti facendo una revisione
su quelle azioni che ci impediscono di es-
sere significativi punti di riferimento per
i giovani.È stata organizzata la Missione
de] Bicentenario con più di 40 giovani con
i quali si è lavorato durante la Settimana
Santa in luoghi con presenze rurali.
Si è realizzato un corso di salesianità con
la partecipazione della Famiglia Salesiana.
I Giochi della gioventù salesiana e il fe-
stival artistico sono stati momenti di vera
celebrazione e di forte crescita del senso di
identità salesiana.
La realizzazione del primo forum interi-
spettoriale di filosofia giovanile, il cui og-
getto è stato quello di voler riflettere sul ca-
risma e sull'identità del giovane salesiano.
La realizzazione del quarto seminario di
Formazione Salesiana per il Mondo del La-
voro, che nell'ambito dei festeggiamenti
bicentenari ha voluto riflettere sul lavoro
saJesiano in Colombia, sul suo impatto e sul
futuro che lo attende.
La realizzazione dell'Incontro inter-ora-
toriano del Bicentenario, che ha permesso
che anche le opere del centro dell'Ispettoria
festeggiassero questo compleanno.
La realizzazione dell'Incontro del Mo-
vimento giovanile salesiano, che ha avuto
come obiettivo il rafforzamento dell'iden-
tità di ogni giovane membro dell'MGS.
È importante sottolineare che la Festa
del Bicentenario della nascita di Don Bo-
sco coincide con la festa per i 125 anni della
presenza salesiana in Colombia, e proprio
questo ha fatto sì che ogni singolo awe-
nimento che siamo riusciti a realizzare in
questo periodo sia stato utile a rafforzare
l'identità propria del carisma, sia tra i Sa-
lesiani, sia tra i laici.

19 Pages 181-190

▲back to top

19.1 Page 181

▲back to top
.-
INTERAMERICA
Colombia
COLOMBIA MEDELLIN
DON BOSCO
SEMPRE GIOVANE
L'educazione salesiana, quellai che «viene dal cuore» secondo Don Bosco,
cerca sempre, «il buono» che c'è, in ogni giovane,, anche il più difficile.
ur l / ' J A . 1 mese di aprile del 2015, nell'ambito delle
elebrazioni del Bicentenario di Don Bo-
sco, l'inaugurazione dei giochi interclasse
nel Col1egio Salesiano San Giovanni Bosco
di Dosquebradas, è stata per molti un'op-
portunità di godere di giorni all'insegna
deno sport, dell'aUegria e dena spiritualità
salesiana, dove attraverso il divertimento,
i giovani sono stati protagonisti di mani-
festazioni artistiche di ballo, musica e at-
tività manuali, dando conferma a tutta la
Comunità Educativa Pastorale che l'educa-
zione che prende spunto dal carisma di Don
Bosco è parte integrante della vita futura.
Grazie alla presenza dei Salesiani di Don
Bosco, i partecipanti hanno vissuto due
giorni indimenticabili, ricchi di entusia-
smo e creatività.
Gli ex-alunni e i genitori hanno apprez-
zato f omaggio al Santo dei giovani di cui
ognuno porta dei ricordi e si sono emozio-
nati con i momenti tipici che, da sempre,
hanno luogo in questa Casa che accoglie ed
educa alla vita futura.
UNA SANTITÀ STRARIPANTE
Ogni singolo gruppo si è esibito con i
propri rappresentanti davanti alla giuria,
con il desiderio di onorare la propria ap-
partenenza e i colori della divisa, nelle più
diverse discipUne sportive come il calcio,
la pallavolo, il basket, il nuoto, il caketto.
L'emozione di presentarsi di fronte a una
giuria era lampante, così come la tipica
al1egria salesiana che straripa di santità,
uno degU obiettivi di quell'educazione che
viene dal cuore, come diceva Don Bosco,
caratterizzata dal trovare il buono dentro
ogni giovane, ieri come oggi.
È una grande famiglia quena salesiana
che, anno dopo anno, si riunisce per cele-
brare questa festa dello sport e che va ben
oltre la semplice gara, poiché non ci sono
solo i giovani, ci sono anche i nonni, le non-
ne, le mamme e i papà, i fratelli, gli amici,
tutti quelli che s'identificano nel carisma
salesiano e che fanno parte di questo pro-
cesso formativo. Sono gli sforzi di tutti gli
organizzatori, insegnanti, dell'équipe am-
182

19.2 Page 182

▲back to top
ministrativa e dei servizi in generale che
mettono insieme creatività e collaborazione
affinché l'intero evento riesca nel migliore
dei modi e la festa, anche una volta finito
l'awenimento sportivo, resti come testi-
monianza dell'idea di educazione salesiana.
Continuando a educare alla vita e dando
importanza alla nostra società, continue-
remo a essere luce e aiuto per la gioventù,
a essere «sempre amici, Salesiani per tut-
ta la vita» proprio come Don Bosco, con i
giovani e per i giovani.

19.3 Page 183

▲back to top
INTERAMERICA · /, ECUADOR
Ecuador
DON BOSCO
........
E PRESENTE DOVE
CI SONO I GIOVANI
«Non c'è amore, più grande che donare, la vita»: è, il messaggio
del Vangelo che Don Bosco, come il Buon Pastore, ha saputo tradurre
nella sua vita al servizio dei giovani.
Oono passati già cinque anni da quando l'Ur-
na di Don Bosco è arrivata nel nostro Paese,
generando un'aspettativa generale che ci
ha aiutato ad avvicinarci di più al carisma
salesiano, e alla sua fonte, cioè Gesù.
Tutto questo ha motivato l'Ispettoria
dell'Ecuador, in occasione deJla celebrazio-
ne del Bicentenario della nascita di Don Bo-
sco, a voler sperimentare ancora una vol-
ta la sua presenza, ricevendo nelle nostre
opere salesiane e nelle nostre Chiese focali
una reliquia di san Giovanni Bosco.
Siamo chiamati a guardare a Don Bosco
come a una persona che ha saputo rappre-
sentare, in modo speciale, Gesù Buon Pa-
store per i poveri e per i giovani. Con lui ci
accompagna Maria, sua Madre, Maestra e
Ausiliatrice.
La reliquia è un segno che ci pone tutti
in contatto con Dio. Dio si rende presente
in mezzo a noi, ci parla, agisce attraverso la
vita di Don Bosco.
Don Bosco non s.i trova nena reliquia che
veneriamo: risuscitato, è presente dove si
riuniscono coloro che vogliono continuia1re
la sua missione (Cf Mt 18120), è presente
dove ci sono giovani che cercano qualcuno
che creda in loro, qualcuno disposto a dare
la vita per loro ...
Di questo corpo, dli questa vita data, con-
sumata ... è segno la reliquia che noi vene-
riamo! L'incontro con essa ci fa ricordare
che «non c'è amore più grande che c!Jona-
re la vita per la persona amata» (Giovanni
15 112 ) e ci fa vedere in Don Bosco il Buon
Pastore che dona la sua vita per le proprie
pecore (Giovanni 10,14).
In una prospettiva di fede, la reliquia è
quindi uno dei modi in cui Don Bosco con-
tinua ancora oggi nella sua opera dli evan-
184

19.4 Page 184

▲back to top
gelizzazione: solo se sappiamo donare la
nostra vita incondizionatamente, allora
essa ha un senso! In essa manifesta la sua
vicinanza, e attraverso di essa la vicinanza
di Gesù Buon Pastore che ci chiama a rin-
novare, nella celebrazione di questo Bicen-
tenario, il nostro impegno con i giovani,
per i giovani e i poveri.
AMICO, COMPAGNO, GUIDA
La reliquia di Don Bosco, con sullo sfon-
do l'immagine del Buon Pastore, è accom-
pagnata da un quadro che, per noi Salesiani
in Ecuador, ha un significato molto speciale.
Si tratta di un quadro originale che, se-
condo la tradizione, Don Bosco stesso fece
dipingere affinché accompagnasse i primi
Salesiani, missionari arrivati nel nostro Pa-
ese nel lontano 1888. Con questo gesto Don
Bosco voleva mettere sotto la protezione
di Maria Ausiliatrice tutti i Salesiani, ieri e
oggi.
Sono migliaia e migliaia le persone che
in lungo e in largo per tutto l'Ecuador han-
no potuto ricevere, pregare e festeggiare
la reliquia di Don Bosco e il quadro di Ma-
ria Ausiliatrice. In ogni opera salesiana del
Paese si è potuto percepire l'affetto per il
Santo della gioventù.
Non ci sarebbero pagine a sufficienza
per riportare tutte le testimonianze di lai-
ci, religiosi, religiose, vescovi e sacerdoti
che hanno vissuto questa esperienza, ma
soprattutto di bambini e giovani che sono
quelli che hanno goduto di più di questo
pellegrinaggio della reliquia.
Riportiamo una testimonianza: suor
Josefina Bozza, FMA, direttrice dell'unità
educativa, ha sottolineato come nella reli-
quia si veda e si senta la presenza de Don
Bosco, «Ti amiamo, Don Bosco, e ti chie-
diamo di continuare a essere per ognuno
e ognuna di noi quello che ha detto di te
Giovanni Paolo II, il padre e maestro della
gioventù, amico, compagno, guida, e con-
fidente in ogni momento della nostra vita.
Benvenuto ed ewiva Don Bosco!».
Don Pio Bachirotto ha espresso la sua
grande felicità per lo spirito di accoglienza
dato al passaggio dell'urna, dicendo: «Che in
questi giorni in cui è presente tramite la sua
reliquia la presenza viva del nostro padre, i
nostri cuori possano essere pieni di quello
stesso entusiasmo vissuto a Zumbahua, con
cui migliaia di giovani indigeni lo accolse-
ro qui in queste terre per la prima volta».
Menzione a parte va fatta per la presen-
za delle Reliquie di Don Bosco nei conventi
di clausura, in ognuna delle Ispettorie e per
l'entusiasmo con cui sono state ricevute
dalle suore e la devozione con cui hanno
pregato, che è la stessa che condividiamo
anche noi: che ci siano frutti per «le voca-
zioni nella Famiglia Salesiana».
Un grazie a tutte le persone che hanno
reso possibile questa esperienza: al signor
Ispettore, alla commissione, ai direttori
e direttrici, ai laici che si sono impegnati,
alla Famiglia Salesiana e in particolar modo
i bambini, le bambine, adolescenti e giova-
ni che hanno dato colore e una ventata di
gioia alla festa.
Un'Ecuador migliore è possibile, se ci
sono persone che, come Gesù e Don Bosco,
e con l'aiuto di Maria, sanno donare la pro-
pria vita con amore.
La missione e la spiritualità della Fami-
glia Salesiana in Ecuador si sono rafforzate
in quest'anno Bicentenario ... Ma non fini-
sce qui. .. il cammino continua ...

19.5 Page 185

▲back to top
INTERAMERICA al-'f,.,\\lwlllHAIT
Haiti
186
IL SANTO IN FIERA
Una fiera educativo-culturale ha rappresentato una magnifica occasione, per
scoprire le molteplici sfaccettature della sua fi ra, le opportunità del suo
Sistema Educativo e la straordinaria eredità del lavorare, per il bene dei ragazzi.
'anno 2015 ci ha portato a 200 anni dana na-
scita di Don Bosco, fondatore deUa Fami-
gJia SaJesiana 1 padre e maestro delJa gio-
ventù. Non dimentichiamo che, dopo tre
anni di preparazione, un anno intero è sta-
to consacrato per celebrare questo speciale
anniversario in tutto il mondo, nei cinque
continenti dove operano i membri dei dif-
ferenti rami della Famiglia Salesiana.
Il 16 agosto 2014 è stato la data di aper-
tura delle grandi ceJebrazioni e manifesta-
zioni nel mondo. Il nostro Rettor Maggiore 1
Don AngeJ Fernandez Arti me, ne] suo mes-
saggio di apertura dell'anno di celebrazio-
ni, ha detto, fra le altre cose: «Il Bicente-
nario deUa nascita di Don Bosco è un anno
giubilare, ((un anno di grazia", che voglia-
mo vivere come Famiglia Salesiana con
un grande sentimento di riconoscenza aJ
Signore, con un senso di umiltà ma anche
con grande gioia».
In Haiti, la grande cerimonia di aper-
tura si è svolta a Gressier, aJ «Centro Don
Bosco» - Riobe. Molte attività , sia ispet-
toriali che locali, nel quadro del Bicente-
nario si sono svolte lungo tutto l'anno. È
nell'ambito di queste manifestazioni che
si è svolta una grande fiera educativo-Cl!I1-
turale dal 22 a1 24 maggio 2015 nei locali
de] Collegio «Maria Regina» deJle Suore
Salesiane e nena grande sala dei SaJesiani
a Thorland. Ragazzi, giovani e meno giova-
ni si sono tutti spostati per venire ad ap-
prezzare le opere scientifiche1 artistiche e
culturaJi dei giovani provenienti da tl!.ltte Je
case salesiane d1Haiti.
Organizzata sul tema «Conoscere Don
Bosco e il suo Carisma attraverso Ja sua
storia, la sua pedagogia e Ja sua spiritua-
lità» 1 questa fiera ha permesso a migliaia
di personne di conoscere la storia della vita,
e delJa spirituaJità di Don Bosco e la storia
salesiana in Haiti attraverso gli scritti di
vari autori salesiani, alcuni quadri e dliapo-
sitive esposti in due sale dedicate. Hanno
potuto scoprire anche i talenti artistici e Je
potenzialità degli allievi delle scuiole clas-
siche e professiona1i delle varie Case sale-
siane d'Haiti.
COME LA BANDA DI VALDOCCO
Questa grande attività ha permesso agli

19.6 Page 186

▲back to top
«Chi ha incontrato il Signore e lo segue con fedeltà è un messaggero della gioia dello Spirito.
Proprio come dovrebbero essere i Salesiani».
organizzatori (Sr Altagrace Mathias, Don
Bony Franòois, Sr Manette 0ctave, Don
Mare Antoine Justable, Sr Monique Belle-
garde1 Don Gérald Jeannot, Sig.ra Myrtha
Douyon e la squadra della Comunicazione)
di proporre un programma ricco e istruttivo.
A parte l'esposizione scientifica e ar-
tigianale, l'awenimento è stato segna-
to dalla presenza della banda del collegio
«Catherine Flon» che non solo ha lancia-
to l'apertura con una sfilata, ma ha anche
incantato il pubblico con alcuni suggestivi
spartiti musicali. Ci sono stati anche nu-
merosi discorsi, uno spettacolo cultura-
le dei giovani della Comunità salesiana di
Pétion-ville, degli show di giochi di presti-
gio dei giovani della Comunità salesiana di
«Lakay». Una commedia musicale dei gio-
vani della Comunità salesiana di Thorland.
Vorremmo sottolineare alcuni elementi
essenziali che hanno colpito la nostra at-
tenzione: una grande preghiera animata
da Don Ducange Sylvain, Ispettore dei Sa-
lesiani in Haiti e dalle Suore salesiane, ha
messo sotto la protezione divina questo
fine settimana di celebrazione.
Una parola gentile e calorosa di benve-
nuto da parte di Suor Aline Nico1as, Ispet-
trice delle Figlie di Maria Ausiliatrice in
Haiti 1
ficato
di recente nomina
all'awenimento e
1hahacodlalotocailtosilg1ansi--
sistenza nell'ambito della gioia salesiana.
Ecco un passaggio del suo intervento:
«Questo avvenimento rappresenta una
magnifica occasione per scoprire le molte-
plici sfaccettature della figura di Don Bo-
sco, le opportunità che ci offre il suo Siste-
ma Educativo e la straordinaria eredità che
ci ha lasciato per lavorare per il bene dei
ragazzi, dei giovani e degli adulti che fre-
quentano le nostre scuole e i nostri centri
educativi. Questa grande fiera che mette
insieme i vari rami della Famiglia Salesia-
na che oprerano in Haiti: Salesiani di Don
Bosco, Salesiani Cooperatori, Associati di
Maria Ausiliatrice, Ex-allievi e ex-allive,
Mamma Margheria, Figlie di Maria Ausi-
liatrice, ci permette d'apprezzare la ricca
pedagogia di Don Bosco grazie alle opere
dei nostri 27 Centri SBD e FMA esistenti in
Haiti (scuole, Centri di formazione profes-
sionale, oratori, Centri di giovani...)».
C'è stato anche un breve intervento
degli Ex-allievi e allieve venuti dagli Stati
Uniti per sottolineare il loro attaccamen-
to al carisma salesiano ed esprimere i loro
sentimenti di riconoscenza verso i Sale-
siani e le Figlie di Maria Ausiliatrice, per la
solida formazione ricevuta nei loro Istituti.
Alcune frasi, prese dal discorso, lo sottoli-
neano: «La presenza di questa delegazione
degli Stati Uniti testimonia il nostro ap-
prezzamento per I1educazione ricevuta, il
nostro in pegno per Don Bosco e Maria Au-
siliatrice, il nostro supporto per gli sforzi e
i sacrifici che fanno i sacerdoti salesiani e
le suore salesiane d1Haiti per sostenere la
nostra gioventù».
Come voi sapete, questa delegazione è
composta da ex-allieve delle FMA e da ex-
allievi delle SDB. Questa unione dei due
gruppi è opera del nostre rimpianto padre
Jacques Mésidor, l'ex cappellano dell'asso-
ciazione degli ex-allievi e allieve salesiani a
NewYork.
La Messa di chiusura, presieduta da Don
Ducange Sylvain, Ispettore dei Salesiani
d'Haiti, ha riunito più di 2.000 persone nel
grande «auditorium» delle suore salesia-
ne di Thorland.

19.7 Page 187

▲back to top
INTERAMERl1CA
Messico
188
IDO SOTTO IL SOLE
Tante le te,stimonianze salesiane in Messico, per onorare la figura
di Don Bosco e, il suo significato neUe vite di chi ha deciso
di seguir Gesù, proseguendo la missione educativa.
omenica mattina, 3 maggio. Solo il giorno
prima si festeggiava Don Bosco nella ca-
pitale del Paese con una festa divisa in due
momenti: dapprima nella basilica di Gua-
dalupe, poi con una festa artistica in un
maestoso scenario qua] è effettivamente
stato l'Arena di Città del Messico.
Parliamo invece di Guadalaja-
ra, de] collegio Anahuac Chapalita,
dove si sono riuniti per la prima
volta i partecipanti di due
degli eventi che, anno dopo
anno, hanno registrato una
numerosa partecipazione di
giovani dalJ'Ispettoria Mes-
sico-Guadalajara: gli XL
Giochi Intersale-
siani di prepara-
zione e la Festa
Ispettoriale de-
gli Oratori (FIO). In
quest'occasione i Giochi
Intersalesiani si sono svoJ-
ti a Guadalajara presso il CoJlegio 1
Anahuac Revoluci6n, mentre la
FIO ha avuto luogo a Sahuayo, ne]
vicino stato di Michoacan, a circa 150 km
dalla capitale della regione di Jalsco.
La giornata iniziava presto. lutti i par-
tecipanti - circa 2 0 0 0 giovani - avevano
sui volti qualche segno di stanchezza, ed
è owio: hanno trascorso quattro giorni
d'intensa vita insieme e di gare, cui si deve
aggiungere il dispendio di energie spe-
se in un viaggio lungo chiJometri per
arrivare nelJe varie sedi (alcuni
hanno fatto due o tre giorni di
viaggio e chiaramente glie-
ne aspettano altrettanti
per tornare a casa). Infat-
ti, molti per parteci-
pare a1la FIO hanno
dovuto svegliarsi
pressoché a11'a]ba
per arrivare a tempo
- e poter prendere parte
ai festeggiamenti. Ma,
a parte questo, con i1 passa-
re deJle ore, si vedano i volti dei
giovani animarsi a poco a poco.
All'ingresso, a ogni giovane
veniva distribuito un lDraccialet-

19.8 Page 188

▲back to top
to, segno identificativo di partecipazione
alla Festa ispettoriale del Bicentenario. Poi,
tutti insieme nell'auditorium hanno rice-
vuto il benvenuto e le prime indicazioni.
C'è stato poi il momento di formazione dei
gruppi, prima di tutto divisi per colore, poi
in gruppi più piccoli. In seguito si sono poi
radunati secondo il disegno dell'animale
che era stato distribuito loro su un foglietto.
Il programma della giornata prevedeva
momenti di festa e di riflessione sul ruo)o
di Don Bosco nella vita di ogni singolo par-
tecipante.
I Salesiani, una sessantina, hanno con-
diviso la propria testimonianza vocaziona-
le su chi è stato Don Bosco per loro.
I giovani hanno ascoltato con attenzio-
ne: non erano abituati a sentire i Salesiani
affrontare certi discorsi con loro; Ji ave-
vano sì sentiti parlare del Santo dei gio-
vani, di aneddoti o episodi della sua vita,
ma questa volta si trattava di qualcosa di
diverso: in quel momento stavano ascol-
tando come avevano deciso di seguire Gesù
secondo lo stile di Don Bosco e il significato
che ciò assumeva nella loro vita.
NELL'OCCHIO DEL DRONE
Ogni tanto i Salesiani si scambiavano nei
loro ruoli, così che i gruppi di giovani potes-
sero ricevere testimonianze diverse. Non
ci sono state pause: il tempo a disposizione
era poco - bisogna tornare a casa presto,
dove le famiglie erano in attesa del ritorno
dei propri figli e figlie ... dunque ogni singo-
lo momento andava sfruttato al massimo.
Dopo i momenti dedicati alle testimo-
nianze, era arrivato anche il momento di
prepararsi alla celebrazione dell'Eucaristia.
La celebrazione della Messa è iniziato in
modo poco comune: una rappresentazione
teatrale in cui si ricordava il sogno dei nove
anni di Don Bosco: i ragazzi si trasforma-
vano prima in animali selvatici e poi in do-
cili agnelli impegnati a fare festa intorno
a Gesù e a Maria. Nella rappresentazione
c'era anche la presenza del diavolo, che
in modi diversi è stato spesso antagonista
dell'azione educativa e pastorale di Don
Bosco. Alla fine ... è il bene ad avere la me-
glio ... con l'inizio dell'Eucaristia.
Il canto, i segni presenti durante tutta
la celebrazione e la grande gioia di festeg-
giare Don Bosco hanno aiutato a vivere con
grande intensità la Santa Messa, presiedu-
ta dall'Ispettore MEGA Don Hugo 0rozco.
Nei suoi interventi, in particolar modo
durante l'omelia, ha ricordato ai presenti
come Don Bosco fosse discepolo di Gesù e
di come si sia dedicato ai giovani per con-
durli nel loro cammino verso Cristo.
Che bella l'idea di realizzare una foto
aerea con l'aiuto di un drone, mentre tut-
ti i presenti erano impegnati a creare il logo
dell'incontro mondiale del Movimento Gio-
vanile Salesiano, ideato giustamente proprio
in occasione del Bicentenario di Don Bosco.
Il caldo si faceva ancora sentire, nono-
stante il sole stesse già calando, e proprio
per questo la foto non è stata un grande
successo della tecnica, ma non importa,
resta il bel ricordo di questa festa ispetto-
riaJe per i 2 0 0 anni della nascita di san Gio-
vanni Bosco.

19.9 Page 189

▲back to top
INTERAMERICA ill'-fl',\\lwlll
Messico
ALLA SCUOLA DI MARIA
Avendo Maria come Maestra di vita e di misericordia, Don Bosco
si è, impegnato ai educare, intere, generazioni a lottare per la pace,
la giustizia e l'uguaglianza.
12 maggio 2015 1 Messico D.F., dalle 9 de]
mattino, nell' «Atrio de las Arnéricas»
de11' insigne basi1ica di Santa Maria di Gua-
da]u pe hanno iniziato ad affoUarsi i gruppi
delle diverse presenze e opere delle quat-
tro Ispettorie salesiane del Messico: MEM e
MEG per gli SDB, MME e MMO per le FMA.
Hanno preso parte all'evento diversi grup-
pi della Famiglia Salesiana, incaricati di
gruppi pastorali, giovani dell'MGS, alun-
ni, simpatizzanti e fedeli: parliamo di circa
10.000 persone.
Monsignor Christophe Pierre 1 Nunzio
Apostolico della Santa Sede in Messico, in
nome del cardinale Norberto Rivera Car-
rera, arcivescovo primate del Messico, ha
presieduto la Santa Messa. Hanno concele-
brato il cardina]e Francisco Robles Ortega1
arcivescovo di Guadalaj1ara e don Timothy
Ploch (consigliere generale per la regione
Interamerica e visitatore straordinario)i
i vescovi salesiani Mons. Héctor Guerrern
de1la prelatura di Mixe e Mons. Luis feli-
pe Gallardo de1la diocesi di Veracrnz1 Don
Hugo Orozco 1 Ispettore MEG1 e circa una
quarantina di sacerdoti salesiani. Anfìtrio-
ne della grande festa, tispettore MEMDon
Gabino Hernandez Paleta.

19.10 Page 190

▲back to top
Presenti tra i fedeli1 suor Guadalupe
Torres, Ispettrice MME e suor Myrna Eliza-
beth Rodriguez, ispettrice MMO. La Messa
è stata un momento di grande festa.
Il primo momento a caratterizzare l' e-
vento è stato la solenne lettura del procla-
ma dell1Anno Bicentenario, cui è seguito
il discorso dell'Ispettore all1assemblea:
«L'insigne e nazionale basilica di San-
ta Maria di Guadalupe questa mattina si
trasforma nel luogo migliore che ci possa
essere per celebrare san Giovanni Bosco,
dono dello Spirito Santo alla Chiesa e al
mondo intero».
L'omelia è stata tenuta da Don Timothy
Ploch, che ha ricordato come il Rettor Mag-
giore Don Angel Fernandez Artime gli aves-
se chiesto di condividere « i suoi più affet-
tuosi saluti fraterni» a tutta la Famiglia Sa-
lesiana presente in Messico. Ha detto: «200
anni fa Dio ha dato al mondo e alla Chiesa Ja
figura di Don Bosco(. .. ). 191 anni fa egli ha
fatto un sogno(. .. ). Più che un sogno, più
che una visione era ... il suo progetto di vita
(. .. ) e solo alla fine Don Bosco fu in grado
di comprenderlo e di riassumerlo dicendo
«Lei ha fatto tutto ... Maria è la Formatrice1
la Maestra ... Dobbiamo far parte della sua
scuola. vivere salesianamente 1 questo lo si
può imparare solo da Lei 11» .
E dopo la Santa Comunione, il Nunzio
Apostolico ha impartito la solenne benedi-
zione a tutti i presenti e fatto i più sinceri
auguri di buona festa.
Secondo grande momento è stato il Fe-
stival della Gioventù presso I1Arena México
di Città del Messico, alle ore 16. L'oceano in
festa si è nuovamente riunito, questa val-
ta per il «Festival della Gioventù», con la
presenza dei vincitori dei vari concorsi na-
zionali di espressione artistica, in un clima
di fratellanza, allegria e festa, dove tutti
insieme hanno proposto un repertorio in
onore a Don Bosco: bande musicanti, balli,
numeri di teatro.
LOTTARE PER LA PACE
Per l'occasione è stato proiettato un
video messaggio del Rettor Maggiore Don
Angel Fernandez Artime, che dopo aver
augurato che Cristo avesse un ruolo im-
portante all'interno di tutte le Comunità e
Case salesiane, ha invitato a prendere con
serietà l'impegno della propria vita pasto-
rale nella realtà in cui si vive, in modo da
aiutare i giovani a crescere e a dare il meglio
di sé. Ha voluto sottolineare che, attraver-
so le notizie ricevute, aveva potuto apprez-
zare come la popolazione del nostro Paese
si sentisse molto coinvolta ... ha afferma-
to che questo implica un impegno con la
società per educare generazioni che siano
capaci di lottare e cercare la pace, di sogna-
re un mondo migliore fatto di giustizia e
di uguaglianza, in cui si possa anche dia-
logare. Ha affermato: «Dunque, mia cara
Famiglia Salesiana, continuiamo a essere
necessari per la Chiesa ... Come dice Papa
Francesco, come discepoli e come missio-
nari, e come dice la Strenna di quest'anno,
come Don Bosco «con i giovani, in mezzo
ai giovani, e per sempre in mezzo ai gio-
vani"». Durante il momento di chiusura
dell'evento, Don Gabino ha ringraziato i
giovani attori e tutti i partecipanti, e ha ri-
cordato a ognuno dei presenti quanto valga
la pena seguire Don Bosco, poiché è lui che
ci porta a Dio. Subito dopo è stato è stata
la volta del discorso di Don Timothy Ploch,
che così si è espresso: «Cari amici, fratelli,
sorelle ... tra pochi giorni tornerò a Roma e
parlerò con Don Angel, decimo successore
di Don Bosco ... gli dirò cc abbi fiducia". Per-
ché qui in Messico la Famiglia Salesiana è
grande e molto bella». Dopo queste parole
Don Timothy ha impartito la benedizione
di Maria Ausiliatrice e ha concluso con gioia
urlando: «EVVIVA Don Bosco».
191

20 Pages 191-200

▲back to top

20.1 Page 191

▲back to top
INTERAMERICA
Perù
PERÙ
192
«TuITI SIAMO NATI Q!JI»
I 2 0 0 anni di Don Bosco sono stati l'occasione, per rimettere
al centro delle attività dei suoi figli un progetto di vita orientato
alla solidarietà e aU'aiiuto dei bisognosi.
on Bosco è amato da tutti i peruviani. I Sa-
lesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice, in-
sieme ai Cooperatori e agli altri gruppi della
FamigUa Salesiana, hanno curato nei mini-
mi dettagli la preparazione e la realizzazio-
ne delle varie iniziative, con un profondo
sentimento di riconoscenza spirituale per il
saltimbanco dei Becchi.
I confratelli del CoUegio salesiano Don
Bosco di Piura hanno realizzato, dal 9 a11'11
febbraio, un Seminario Internaziona]e
sull'Educazione, dal titolo «Condividendo
la proposta educativa salesiana ne] mondo
odierno», a cui hanno partecipato più di
1.500 insegnanti provenienti dalle regio-
ni di Piura e Lima, che hanno avuto modo
di conoscere più a fondo il «Sistema Pre-
ventivo» di Don Bosco, base della proposta
educativa salesiana.
Dal 12 al 15 aprile abbiamo ricevu-
to la visita del Rettor Maggiore Don Ange1
Fernandez Artime, che ha letteralmente
conquistato la gente con la sua semplictà
e vicinanza. Il Rettore ha segna1ato come
nuove mete l'attenzione ai giovani, in par-
ticolar modo i più poveri, e la necessità di
dare nuovo vigore alla missione condivisa
con i laici e tutti i gruppi facenti parte deDa
Famiglia Sa1esiana.
Proprio in questo ambito si è realizzato
l'Incontro per i festeggiamenti del Bicente-
nario di tutte le scuo)e dei Salesiani e Fig1ie
di Maria Ausiliatrice.
Più di 1.350 studenti, maschi e femmine,
hanno preso parte alFincontro che ha svi-
luppato come tema principa1e gli elementi
della Spiritualità Giovani1e Sa)esiana in un
progetto di vita orientato a mettere in pra-
tica la santità sa)esiana in uno stile di vita1
quotidiano e nell'impegno solidale con le
persone più bisognose.
Dal 30 luglio al 2 agosto si è tenuto )'In-
contro della Pastorale Giovanile, con la par-
tecipazione di più dli 230 giovani animatori
e animatrici provenienti dalle diverse realtà
dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausilia-
trice: è stata questa la conclusione di cin-
que mesi di studio e preparazione sui valori
della spiritualità giovani1e salesiana (SGS)
e che, in questi ultimi giorni, si è incentrata
sulla riflessione e sull'esperienza dell'an-
nuncio del kerygma evangelico e la sua ri-

20.2 Page 192

▲back to top
sonanza nello stile di vita dì ognuno di noi.
C'è stato il Rinnovo delle promesse
battesimali e la prima stesura de) proprio
Progetto di vita. Questo ha fatto sì che i
Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice,
presenti all'evento, si rendessero conto
dell'impellente necessità di lavorare in si-
nergia e nella formazione per un accompa-
gnamento personalizzato sia loro, sia dei
giovani.
LA CHIESA SULLA TORTA
Con il tema «Cammina con Don Bosco
in famiglia» circa 15.000 persone han-
no camminato per 4. 5 km per le strade di
Lima, esprimendo la propria simpatia e af-
finità con Don Bosco, il Santo dei giovani,
in uno degli aspetti cruciali della sua pro-
posta educativo-evangelizzatrice: l'atten-
zione per la famiglia.
Il Gran galà di sabato 15 agosto è stato un
insieme di numeri d'arte e di gratitudine:
ad allietare il pubblico l'Orchestra Sinfoni-
ca del Collegio Maria Ausiliatrice e la Banda
Musicale del Collegio salesiano San Fran-
cesco di Sales.
L'intervento dell'ex-allievo David Fran-
co Cordova, che ha ricordato i festeggia-
menti del primo Centenario della nascita
di Don Bosco qui in Perù nel 1915, ha anche
sottolineato il valore educativo e formativo
delle prime Scuole di Formazione Profes-
sionale, delle Bande Musicali e degli Ora-
tori, così come del supporto architettonico
e urbanistico delle prime Case salesiane nel
Paese, così come la ben radicata devozione
popolare per l'Eucaristia e la devozione a
Maria Ausiliatrice.
Il musical «Don Bosco», curato dai gio-
vani della parrocchia Maria Ausiliatrice di
Lima, attraverso il teatro e la musica, ha
dipinto tratti della vita di Don Bosco con
grande creatività, arte e un pizzico di alle-
gria. La canzone Cuore che straborda, dell'ex-
alunno Daniel Armas, ha toccato fino in
fondo le corde dei cuori di tutti i presenti.
La celebrazione della Santa Messa nella
basilica-cattedrale di Lima, con la presen-
za di sua Eminenza il cardinale Juan Luis
Cipriani Thorne, arcivescovo della città,
ha chiuso, come una ciliegina sulla torta,
l'insieme delle celebrazioni manifestando,
come avrebbe voluto il nostro Don Bosco,
l'affetto e la fedeltà al pastore della Chiesa
locale e Primate del Perù.
Nelle province di Arequipa, Andahuay-
las, Ayacucho, Callao, Cusco, Huancayo,
Huanuco, Piura, Pucallpa, Puno, San Lo-
renzo, tanti SDB ed FMA hanno espresso il
loro affetto e gratitudine al padre e mae-
stro dei giovani: ci sono stati balli di grup-
po, sfilate allegoriche, oltre a partecipate
celebrazioni liturgiche e riconoscimenti da
parte di autorità civili e religiose.
Sì, lo spirito salesiano si sente. Da Mihi
Animas Coetera Tollel

20.3 Page 193

▲back to top
I N T E R A M E R I C A a!-'f/,'\\lwllSlTATI UNITI EST
Stati Uniti - Canada
FELICI,
PER RENDERE FELICI
Una parola gentile, un gesto amichevole,, una stre,tta di m1ano
possono «fare, la differenza ogni giorno» per migliorare il mondo.
194
'Ispettoria San Filippo Apostolo (SUE), con
centro a New Rochelle (New York), spazia
dagli Stati Uniti Orientali al Canada.
Eventi in occasione del Bicentenario si
sono tenuti in tutte le località delJ'Ispetto-
ria, sottolineando ogni volta la cultura del-
Jo stato in cui avevano luogo e le diversità
culturali di ogni singoJa regione.
Il beJlissimo mosaico che ha evidenziato
Ja missione per i giovani, i poveri, gJi im-
migrati, si riflette in due tipologie di apo-
stolato qui sottolineate, entrambe culJa
deJl'opera salesiana nell'Ispettoria.
Le radici del Javoro salesiano sono state
a Ramsey, New Jersey, dove si è festeggiato
il Centenario delJa presenza dei figJi di Don
Bosco, e MontreaJ (Canada), che dimostra
quanto ancora lo spirito di Don Bosco è vivo
in ognuno di noi.
Don Bosco Prep, Ramsey, NJ, USA ce-
Jebrano i 100 e i 200 ai Becchi. Studenti e
membri del corpo docente del Don Bosco
Prep sono andati in pellegrinaggio al san-
tuario mariano di Stony Point (NY) per un
Centenario e Bicentenario ano stesso tempo,
sotto la guida del preside Don Jim Heuser.
La giornata ha avuto inizio con la Messa
all'aperto celebrata da Monsignor Dominick
Lagonegro dell'arcidiocesi di New York.
Questi ha incitato i giovani a «fare la diffe-
renza ogni giorno» attraverso «una paroJa
gentile, un gesto aimichevole, una stretta, di
mano», così da, poter affermare «il mondo
è un posto migJiore anche grazie a me».
I giovani si sono poi diretti in massa
verso i campi da gioco, dove si sono diver-
titi con partite di Ultimate Frisbee, basket,
calcio, softball eflag football:.
A seguire hanno visitato la «casa dei
Becchi», la casa dove Don Bosco è nato
in ItaJia, che è stata ricreata e arredata nel
modo più simile possibile a quella da] Santo
abitata insieme ana mamma Margherita.
Don Pat Angelucci ha inoltre intrat-
tenuto i giovani con episodi deJla vita di
Don Bosco e su come aiutasse quelli po-

20.4 Page 194

▲back to top
veri di Valdocco ne1 dargli un'istruzione.
Prima di fare la visita alla casa, Don Pat
ha distribuito a tutti i presenti cartoline
con preghiere e medagliette comprate du-
rante il pellegrinaggio che la scuola aveva
fatto a Torino nelle vacanze di primavera.
Don Pat ha ricordato ai ragazzi e ragazze
che non erano solo fortunati a essere stu-
denti, ma che erano studenti di una scuola
salesiana, e che avrebbero quindi dovuto
chiedere a Don Bosco la grazia di conoscer-
lo bene ed essere sempre guidati dal suo
spirito.
SELFIE C O N D O N Bosco
Dopo un buon pranzo al sacco consuma-
to nell'apposito padiglione per il picnic, in
un soleggiato venerdì prima della festa del
Memoria! Day, tutti gli studenti hanno fat-
to ritono in bus alla scuola di Ramsey, in
tempo per l'orario di fine lezioni. È stata
dawero una giornata indimenticabile per
tutti: festa del Bicentenario di Don Bosco e
Centenario di fondazione della scuola!
Giornata dell'allegria della Famiglia a
Montreal, Canada. Palloncini a tema Don
Bosco, postazione per selfie con Don Bo-
sco, torta di compleanno per Don Bosco.
Tutto per festeggiare il Bicentenario di
san Giovanni Bosco, in una bellissima gior-
nata primaverile a Montreal. E non solo:
una speciale visita da Roma, nella persona
di Don Guillermo Basanes, Consigliere Ge-
nerale per le Missioni.
Tutto ha avuto inizio con la colazione a
base di bevande calde e dolci nell'ampio
parcheggio del Don Bosco Youth Leader-
ship Centre. All'arrivo,
bambini e famiglie sono
state intrattenute da un
breve e divertente talent
show, i cui partecipan-
ti erano i membri delle
varie attività proposte
dal centro. Poi c'è stato
ampio spazio da dedicare
ai selfie con Don Bosco, al trucca bimbi e
deJlo scatenarsi a più non posso sui mega
gonfiabili installati per 1'occasione.
Attorno alle 10:45 è partita la processio-
ne in direzione della parrocchia di Maria
Ausiliatrice dove, alla presenza del nostro
arcivescovo monsignor Christian Lépine, è
stata celebrata la Santa Messa. L'omelia è
stata molto salesiana e si può riassumere
in una sola frase: «Se volete essere feli-
ci, rendete gli altri felici, come faceva Don
Bosco». Durante l'Eucaristia è anche stata
rappresentata in modo teatrale la scena in
cui Don Bosco incontra Bartolomeo Garelli.
Tutti i partecipanti hanno poi fatto ri-
torno presso i locali del Centro, per un
pranzo al sacco, canti e balli, la torta di
compleanno e il momento della lotteria.
Don Richard Authier, direttore del Don
Bosco Youth Leadership Center (DBYLC)
e il signor Theo Vecera, Coordinatore, si
sono talmente fatti coinvolgere dai giova-
ni, che sono caduti nella piscina del "tiro al
bersaglio".
Il tutto nello spirito di gioco, preghiera e
alJegria tipico della Famiglia Salesiana!
Uno dei momenti più belli di questa
Giornata dell'allegria della Famiglia è stata
l'energia, la dedicazione, i cuori felici dei
nostri 60 Leader e animatori del DBYLC.
Non possiamo però dimenticare che il suc-
cesso di questo grande evento si deve an-
che al lavoro di squadra dei vari membri
deJla Famiglia Salesiana di Montreal: SDB,
FMA, Cooperatori, staff della parrocchia e
deJla pastorale, e tanti amici di Don Bosco.
Quindi. .. Ewiva Don Bosco!

20.5 Page 195

▲back to top
INTERAMERICA a!'-f/',\\lwl'JSTATI UNITI OVEST
Stati Uniti
·
196
DAL PASSATO AL FUTURO,
CON PASSIO,NE
La storia di questi due secoli chiede ai Salesiani di vivere,
il presente con coerenza per costruire un futuro di speranza.
festeggiamenti per il duecentesimo com-
pleanno di Don Bosco sono iniziati con un
giorno di anticipo, il 30 gennaio 2015. Sono
stati celebrati in due posti diversi, nel Nord
e nel sud de Ha California.
Nel Nord della California, la festa si è te-
nuta nella chiesa dei santi Pietro e Paolo a
San Francisco (la prima Casa dei Salesiani
in California). Gli studenti della San Fran-
cesco High SchooJ di Watsonville si sono
recati a nord per raggiungere quelli deUa
parrocchia dei santi Pietro e Paolo, oratorio
e scuola, della Salesian High School di Rich-
mond, della parrocchia del Corpus Christi
e della parrocchia di San Luca di Stockton.
La Messa solenne è stata celebrata con Ja
partecipazione dei cori della San Francesco
High School, delJa scuola dei Santi Pietro e
Paolo e del Salesian College Preparatory.
Nel Sud, la festa di Don Bosco ha avu-
to Juogo presso l'Istituto Tecnico Don Bo-
sco, dove abbiamo riunito l'Istituto Tec-
nico Don Bosco, la Don Bosco High SchooJ
e 1a Salesian High School. La dirigenza di
queste scuole si era incontrata mesi prima
per pianificare la festa e assicurarsi che la
celebrazione ricordasse proprio Ja nastrai
identità comune di Provincia di St. Andrew
e di figli e figlie di Don Bosco. Sul campo
del Don Bosco Tech sono arrivati più di
duemiJa giovani provenienti dal1e nostre
tre scuole1 dal1e parrocchie (chiesa di Santa,
Maria e chiesa di Santa Brigida di Los An-
geJes e chiesa di San Domenico Savio di
Bellflower), daJle scuole elementari (Scuo]a,
Elementare CattoJica di Santa Maria di Los
Angeles e la Scuola Elementare di San Do-
menico Savio di Bellflower). 11vescovo AJex
Salazar, vicario del vescovo di l.os AngeJes,
ha presieduto la concelebrazione.
NEI LUOGHI DI DON Bosco
I festeggiamenti sono continuati duran-
te tutto l'anno pastorale 2014-2015. In tutti
sono stati messi in risalto la vita, il lavoro
e 1'eredità di Don Bosco, molto sentiti negli
Stati Uniti. Un esempio di questi festeggia-
menti è l'osservanza del sedicesimo gior-

20.6 Page 196

▲back to top
no del mese come "mini festeggiamento"
della nascita di Don Bosco nel Salesian CoJ-
lege Preparatory nella California del Nord e
nella San Giovanni Bosco High School neJla
California del Sud. La chiesa di San Pietro
e Paolo nella California del Nord ha orga-
nizzato mensilmente dei corsi con l'obiet-
tivo di migliorare la conoscenza e l'amore
per Don Bosco nella parrocchia. La chiesa
di San Domenico Savio nella California del
Sud ha organizzato dei concerti per pro-
muovere il talento tra i giovani, portando
così l'attenzione sull'eredità spirituale e
artistica di Don Bosco.
Nel giugno del 2015, la Provincia ha avu-
to la fortuna di mandare un gran numero di
Salesiani e laici in pellegrinaggio nei luo-
ghi sacri salesiani. È iniziato ad Annecy in
Francia, nel luogo di nascita di san Fran-
cesco di Sales. Seguendo i suoi passi dal
luogo di nascita nel Castello di Sales, fino a
Ginevra di cui fu vescovo, i pellegrini sono
rimasti incantati dalla bellezza del terri-
torio e dall'eredità di san Francesco non
solo tra i Salesiani, ma anche nella Chiesa
e nel mondo. Da Annecy i pellegrini hanno
continuato il viaggio verso Torino, i Becchi
e Roma, dove hanno avuto la possibilità di
giungere a una maggiore consapevolez-
za della sua vita e del suo ministero, delle
motivazioni che hanno sostenuto tutto il
suo lavoro e della mentalità e passione che
lo hanno portato a diventare un Santo della
Chiesa e un grande apostolo dei giovani.
SOTTO UN SOLE INFUOCATO
Tutti questi festeggiamenti hanno pre-
parato il campo per il Gran Finale, il 16 ago-
sto 2015.
Nella California del Nord c'è stata una
festa nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo.
Ci sono state anche varie feste minori
nelle parrocchie per quelli che non avevano
la possibilità di partecipare alla festa prin-
cipale, che si è tenuta a Bellflower in Cali-
fornia. È stato un evento di tre giorni ( 1 4 -
15-16 agosto) che ha messo in risalto la vita
di Don Bosco, il suo metodo educativo per i
giovani e la sua spiritualità. La celebrazione
è stata pensata per abbracciare tutti gliele-
menti dell'Oratorio: casa, scuola, chiesa e
gioco e per mettere l'accento su Don Bosco
come amico, padre, insegnante, fondatore
e apostolo per i giovani. Sotto il sole infuo-
cato, molte persone di tutte le età si sono
divertite giocando, mangiando e stando in
compagnia. I giovani hanno sperimentato
diversi ambiti (musica, arte, conoscenza di
Don Bosco e sport). I festeggiamenti hanno
raggiunto il loro apice nella liturgia per il
Bicentenario, completata dalla professione
di Paul Garcia, James Nguyen e di Gustavo
Ramirez.
La loro professione come Salesiani ci ha
ricordato che il miglior modo di celebrare il
compleanno di Don Bosco è quello di impe-
gnarci sempre di più per i giovani. La loro
professione è diventata il momento più
motivante e ispiratore dei festeggiamenti
che, come Papa Francesco ha scritto nella
sua lettera per l'Anno della Vita Consacra-
ta, sono stati un'occasione per «guardare
al passato con gratitudine», per vivere « il
presente con passione» e per «accogliere
il futuro con speranza».

20.7 Page 197

▲back to top

20.8 Page 198

▲back to top

20.9 Page 199

▲back to top
MEDITERRANEA
Italia
ITALIA CIRCOSCRIZIONE CENTRALE
I
20 0
I GIOVANI PROTAGONISTI
NELLA CHIESA
A Valdocco, come, nelle Case salesiane di tutto il mondo,. lo «spirito
di famiglia» serve ai far crescere i ragazzi con la forza di un padre
e la tenerezza di unai madre. Proprio come ha fatto Don Bosco.
a Famiglia SaJesiana del Lazio ha celebrato
numerosa e con vivacità la festa di san Gio-
vanni Bosco ne11' Anno Bicentenario della
sua nascita.
Don Bosco soggiornò nena Città Eter-
na compJessivarnente per quasi due anni:
venti viaggi con tutte Je difficoltà dell'epo-
ca (ne] primo viaggio fece testamento).
Due i momenti ceJebrativi in pro-
gramma per la serata di sabato 31 gennaio
nell'Opera Don Bosco situata nell'omoni-
mo quartiere di Roma.
Un primo momento è stato vissuto nel-
Ja sala teatro con un alternarsi di testimo-
nianze e filmati che hanno evidenziato
J'attualità della persona di Don Bosco, pro-
feticamente attivo nella storia de1l'Otto-
cento e nella storia di oggi.
Non è mancata la parola de] Rettor Mag-
giore, successore di Don Bosco, con la pro-
iezione del video di presentazione delJa
Strenna per il 2015. Monsignor Dome-
nico Sigalini, vescovo di Palestrina, Bene-
detta Rinaldi, ex-allieva e condl!lttrice te-
levisiva, Don Leonardo Mancini,. Superiore
della Circoscrizione salesiana dell 1 lta1ia
Centra1e, si sono alternati sul paJco con le
loro testimonianze,. guidati dai SaJesiani
giovani Domenic Alcudia e Pierpaolo Ga-
lota. Apprezzata 1a presenza di numerosi
vescovi della Conferenza episcopale del
Lazio e di alcuni cardinali, titolari di ba-
siliche romane nel1e quaJi è animatrice
la Comunità saJesiana.
Gli interventi in
teatro hanno eviden-
ziato soprattutto
la novità educativa
e pastoraJe che ha

20.10 Page 200

▲back to top
ispirato Don Bosco e che potrebbe trova-
re oggi un riscontro nei richiami di Papa
Francesco alle periferie esistenziali.
L'Ispettore Don Leonardo ha evidenzia-
to questa realtà: «Don Bosco sceglie di fat-
to una visione prospettica periferica, e non
perché voglia limitare ai ragazzi più poveri
(anche se li preferisce) la sua azione edu-
cativa e pastorale, ma perché comprende
che quel punto di vista gli permette poi di
allargare lo sguardo e il suo raggio d'azione
dawero su tutti: è partendo dai piccoli, dai
poveri, che si raggiungono anche i grandi,
mentre è raro che si riesca a includere tutti
se si utilizza il procedimento contrario!».
Monsignor Sigalini, in un orizzonte più
specificatamente ecclesiale, ha evidenziato
il protagonismo giovanile, fondato in una
rinnovata visione ecclesiologica: «Nel-
la concezione piramidale del tempo i laici
cristiani non avevano un posto ben defi-
nito nella costituzione della Chiesa; san
Giovanni Bosco però comincia a educare i
giovani a un rapporto di famiglia; in essa
c'è un papà, un padre e un tessuto di rela-
zione da figli. Così penserà la stessa Con-
gregazione salesiana, così deve essere la
Chiesa».
UNA NUOVA PI NARDI
Quasi superfluo evidenziare che hanno
partecipato numerosi Salesiani apparte-
nenti, oltre che alla Circoscrizione sale-
siana dell'Italia Centrale, anche alla Casa
generalizia e all'Università Pontificia Sale-
siana.
Un coro di ragazzi dell'Istituto di Fra-
scati Villa Sora, diretto dal maestro Matteo
Del Vecchio, ha animato il momento nel
teatro; il coro parrocchiale del Don Bosco,
diretto dal maestro Maurizio Marchettini,
ha animato la celebrazione eucaristica.
La concelebrazione è stata presieduta,
nel Tempio Don Bosco, dal cardinale Ago-
stino Vallini, vicario per la Diocesi di Roma,
che ha voluto ancora una volta fare memo-
ria degli amori di Don Bosco: la Chiesa, Ma-
ria Ausiliatrice, i giovani.
E quanto si è realizzato in Don Bosco,
quanto in lui si è manifestato come fecon-
dità apostolica, ha avuto come fonte e fon-
damento Fessere pastore: Dio, Pastore del
sl!lo popolo, e Gesù, buon Pastore.
Nell'area presbiterale è stata posta una
lampada votiva, accesa nel mese di settem-
bre 2014, per indicare l'inizio dell'Anno Bi-
centenario a Roma, così come la rinnovata
piccola urna che racchiude un'insigne reli-
quia del Santo.
Il Tempio Don Bosco si è presentato
gremito in ogni parte e con una veste in-
solita: all'interno una grande impalcatura
sotto la cupola, quasi una «rinnovata tet-
toia Pinardi».

21 Pages 201-210

▲back to top

21.1 Page 201

▲back to top
MEDITERRANEA H!,.'.,.
Italia
ITALIA LOMBARDO-EMILIANA
DALLE CASE... ALLA CASA!
Percorrendo l'antica Via Francigena, i giovani emiliani hanno
scoperto lai beUe,zza del conoscersi, del confrontarsi
e de,( sostenersi a vicenda.
agosto 2015: il giorno della partenza! Era
(,,__/' tutto pronto, noi giovani c'eravamo, lavo-
gUa di stare insieme anche e di prepararsi
al meglio al grande evento! Con tanta ca-
rica abbiamo cominciato il nostro pelle-
grinaggio da Parma, più precisamente dal
Battistero della città. Qui abbiamo iniziato
il nostro cammino e affidato tutte le nostre
intenzioni nena veglia di preghiera, aperta
dal vescovo.
Il giorno seguente siamo partiti: zaino
in spana con la nostra piccola croce di le-
gno e sopra il nostro nome, eccoci a ma-
cinare chHometri suna Via Francigena! n
cammino era suddiviso in tre momenti
fondamentali. Nella prima parte avevamo
fopportunità di riflettere sui temi del-
fa giornata (gli elementi della Spiritualità
Giovanile Salesiana), per poi passare all'a-
scolto di uno audio sulla vita dei santi che
ci hanno accompagnato lungo i giorni del
pellegrinaggio. L'ultimo tratto di cammino
veniva vissuto nella condivisione a coppie:
un'esperienza unica per conoscersi, con-
frontarsi e sostenersi lungo il cammino.
Durante i vari giorni siamo stati toccati
dalla tenacia di mamma Margherita, daUa
guida di Maria Ausiliatrice,. dalla giovinez-
za di Domenico Savio, dana scoperta dello
straordinario nell'ordinario tramite la be-
ata Eusebia Palomino e dana paternità del
nostro Santo-papà!'
La preghiera non ci abbandonava mai,
e anche mentre camminavamo formava-
mo piccoli gruppi per la recita del Rosario:
energia in più per affrontare la giornata!
Alternavamo tratti di viaggio in punman
a tratti di camminata, e alla sera i chilome-
tri deUa giornata sulle gambe si facevano
sentire. Arrivavamo nelle varie Case sa-
lesiane stanchi, ma con un grande sorriso
stampato sul volto!
CAMMINANDO, CAMMINANDO
Abbiamo camminato passando per va-
rie città e paesi, fino a giungere a destina-
zione: Torino!' Indimenticabile il tratto di
cammino di «soli 7 km» (così ci han det-
to ... ). Dopo tanto cammino la fatica è stata
ripagata: H10 agosto siamo arrivati a Val-
202

21.2 Page 202

▲back to top
docco e appena svoltato l'angolo che dava
sulla Basilica di Maria Ausiliatrice abbiamo
cominciato a correre: eravamo finalmente
a CASA! Non so da dove abbiamo trovato la
forza per quell'ultimo sprint, ma l'emo-
zione era talmente tanta che non abbiamo
potuto fame a meno. Qui ci siamo incon-
trati con chi avrebbe partecipato insieme a
noi nei giorni successivi al SYM (Salesian
Youth Movement). Già nel tardo pomerig-
gio ci siamo recati al nostro «campo-ba-
se», la Casa salesiana di Torino - Crocetta.
L'aria di festa cominciava a farsi sentire,
era veramente questione soltanto di gior-
ni. Così carichi come solo noi giovani del
Movimento Giovanile Salesiano possiamo
essere, abbiamo iniziato la settimana del
SYM. Tutte le mattine ci recavamo al Pala-
Ruffini, dove assistevamo a momenti di
riflessione proposti e organizzati da grup-
pi di giovani di diverse nazionalità. Varie
persone sono state chiamate a raccontarci
come Don Bosco è entrato nella loro vita,
l'ha capovolta e li ha resi uomini e donne
migliori. Ma sono state anche condivise
le fatiche e gli ostacoli del portare avanti
il progetto di Don Bosco, come ben ci ha
testimoniato Don Munir El Ra'i, Ispettore
salesiano in Medio Oriente.
5000 CUORl
Lo slogan della settimana era «LIKE
Don Bosco, WITH the Young, FOR the
Young», e attraverso testimonianze, vi-
deo e brevi scene teatrali ci è stato spie-
gato il vero senso della missione del no-
stra Santo. La mattina si concludeva con
la Santa Messa, animata sempre da gruppi
di nazionalità diverse. Era impressionante
vedere tutte quelle persone insieme, acco-
munate dallo stesso carisma e contraddi-
stinte dalla stessa Gioia! «5000 cuori che
battono in uno solo», ha detto il nostro
Rettor Maggiore.
Nel pomeriggio abbiamo visitato Val-
docco e dintorni, i luoghi della missione
salesiana oggi, le varie chiese della città
torinese e ci siamo addentrati nella vita dei
Santi sociali e della Carità.
Importante è stata la serata in cui ci
è stato chiesto di animare tramite balli i
5000 giovani di tutto il mondo.
EMOZIONI UNICHE
Alla vigilia del grande giorno, siamo ar-
rivati a piedi al Colle Don Bosco accompa-
gnati dalla pioggia. Correvamo, cantava-
mo, scherzavamo, ci bagnavamo, ma nulla
ci ha potuto fermare. Ci siamo sistemati
nel Tempio Superiore. Ci sentivamo vera-
mente a casa! Abbiamo fatto benedire dal
Rettor Maggiore la nostra Croce MGS del
Bicentenario che ha toccato tutte le case
della Lombardia, Emilia Romagna, Svizze-
ra e San Marino, proprio per giungere alla
Casa di Don Bosco.
La mattina abbiamo terminato l'indi-
menticabile esperienza con la Messa con-
clusiva, per dire ancora una volta «tanti
auguri padre, maestro ed amico!».
12 giorni giorni di grazia, 12 giorni di
vita, 12 giorni di gioia ... 12 giorni di MGS!

21.3 Page 203

▲back to top
i,l MEDITERRANEA
ITALIA MERIDIONALE
Italia - Albania - Serbia - Svizzera
204
DIAMANTI USCITI
DAL FANGO
La festa del Bicentenario è uscita dalle, nostre, case verso l'ambiente
sociale circostante per dire a tutti che, quando c'è l'autenticai passione
educativa, anche, i giovani più difficili ed emarginati possono riscattarsi
a bellezza e l'attualità del carisma di Don
Bosco a 2 0 0 anni dalla sua nascita 1 per i
giovani del Sud Italia in questo particolare
momento storico di incertezze, ma anche di
grandi opportunità. Intorno a questi temi,
J'Ispettoria Meridionale ha awiato il per-
corso dei festeggiamenti del Bicentenario
de1la nascita di Don Bosco 1 festeggiamenti
che non vog1iono essere solo commemo-
razione, ma soprattutto proiezione decisa
verso il futuro di un carisma e di una terra.
«Come Don Bosco educhiamo alla bel-
Jezza»: è il tema conduttore del]' even-
to, che ha convocato il Movimento Sa-
Jesiano dell'Ispettoria Meridionale ne]
teatro San Carlo di Napoli, che i1 grande
scrittore Stendhal così descrisse: «Si ha
]'impressione di essere piovuti nel pa-
Jazzo di un imperatore oriema1e, gli oc-
chi sono abbagliati, l'anima rapita».
Lunedì 13 ottobre 2014, centinaia di per-
sone provenienti da tutte le Case salesiane
de1la Campania, Basi1icata 1 Pug1ia 1 Cala-
bria, Albania, Kosovo,. Zurigo invadono la
città di Napo1i; la banda Don Bosco percorre
la centrale via Io ledo per ricordare a tutti
l'evento, a suon di musica,.
Una fo1la festosa ed emozionata si ac-
calca davanti alle porte del teatro d1Ope-
ra più antico del mondo e poi, intorno al]e
17.00, tutti invadono la sua sp1endida sa]a
e gli eleganti palchi, che velocemente si ri-
empiono di ll500 giovani, adulti e autorità.
L'attesa gioiosa aumenta e lo spettaco]o fi-
nalmente ha inizio; ]a giornalista IR:AJ Ma-
ria Soave dà il benvenuto a ttutti e scandisce
magistralmente tempi e contenuti.
LA ZATTERA E IL FILE ROUGE
L'obiettivo è quello di dar vita a una
manifestazione che abbia un impatto so-
cio-cu1tura1e anche sulla comunità civile.
Hanno una forte presa emotiva sui presen-
ti le commosse testimonianze «di bellezza

21.4 Page 204

▲back to top
educativa» di tre giovani, Nando, Salva-
tore e Al Amin, ragazzi che, incontrando i
Salesiani, hanno riscattato le loro esisten-
ze, divenendo «come diamanti usciti dal
fango», così come ci ha detto Salvatore,
raccontando la sua storia di ragazzo di un
quartiere difficile di Napoli, dove l'oratorio
è l'unica zattera di salvezza.
Il racconto di queste esistenze sono
il file rouge per gli interventi degli ospiti
d'eccezione: il Presidente del Senato ita-
liano, Pietro Grasso, il Vicario del Rettor
Maggiore dei Salesiani, Don Francesco Ce-
reda e il Rettore dell'Università Pontificia
Salesiana, Don Carlo Nanni.
Questi, impegnati quotidianamente nel-
la difficile arte di educare, condividono la
loro esperienza al servizio dei giovani.
«La scintilla del cambiamento che
Don Bosco riusciva a innescare è ancora
oggi una missione educativa da persegui-
re nella misura in cui si cammina accanto
ai giovani», sostiene il Presidente Grasso;
in quanto essi più che mai dimostrano in-
traprendenza e determinazione nel volon-
tariato, con visioni critiche della realtà e
partecipando attivamente alla vita del Pa-
ese 1 assicura Don Nanni. È quindi impor-
tante, per Don Francesco Cereda, «sup-
portare la gioventù, dando loro istruzione,
lavoro, una casa, possibilità di costituire
una famiglia».
VOGLIAMO CANTARE
A scandire lo spettacolo le letture di
alcuni brani delle Memorie dell'Oratorio di
Don Bosco, intervallati da canti deUa tra-
dizione napoletana e salesiane.
A interpretare questi ultimi, in chiave
contemporanea, è il DBChoir, il coro del
Movimento Giovanile Salesiano del Sud,
formato da 160 ragazzi tra i 16 e i 28 anni,
provenienti da 22 case salesiane.
Coinvolti in un workshop formativo te-
nutosi nel precedente weekend, i ragaz-
zi e le ragazze rappresentano il desiderio
concreto ed entusiasmante di comunicare
anche attraverso la modalità del canto, che
tanto importante è nella tradizione sale-
siana. «Vogliamo cantare con Don Bosco e
per Don Bosco», afferma Mario, un giova-
ne calabrese che fa parte del DBchoir.
Il centro della scena è occupato da que-
sti ragazzi, proprio a indicare la centralità
de] giovane nel sistema educativo di Don
Bosco, così come Nando Salvatore e Al
Amin prendono posto nella fila riservata
al1e autorità, perché, come Salesiani, sono
i giovani che dobbiamo servire!
La serata al teatro San Carlo volge al
termine con la tradizionale buonanotte
salesiana, guidata da Don Francesco Cere-
da, che ci affida due spunti di riflessione:
in queste occasioni di gioia è importante
ritornare «alla periferia e alle origini, con
Don Bosco, senza mezzi 1 ma con l'entusia-
smo dei giovani», e «come Famiglia Sale-
siana facciamoci operatori attivi per ren-
dere bella la vita dei nostri giovani».
Con l'accensione simbolica di una lan-
terna, infine, Don Francesco dichiara uffi-
cialmente aperta la celebrazione del Bicen-
tenario in tutte le realtà salesiane locali.
Il risuonare all'unisono del grido «Si
vede, si sente, Don Bosco è qui presente»
chiude in un clima di meravigliose emo-
zioni il sipario, grido che con la sua for-
za incontenibile e travolgente si espande
nella quotidianità del cortile oratoriano e
negli eventi ispettoriali che caratterizze-
ranno tutto l'anno dei festeggiamenti per
i 2 0 0 anni di Don Bosco.

21.5 Page 205

▲back to top
MEDITERRANEA
Italia - Romania
206
LAVITA C0 1MEUNA FESTA
«Prima di tutto c'è il donarsi! Questo rende la vita speciale»: con
questo slogan il Rettor Maggiore ha entusiasmato i giovani convenuti
a Jesolo pronti a ripartire come missionari de,i loro compagni.
omenica 1marzo 2015 si è tenuta a Jeso-
lo, presso i1 Pala Arrex, l'evento annua-
Je organizzato dal MGS Triveneto: la Festa
dei Giovani. In occasione del Bicentenario
della nascita di Don Bosco abbiamo voluto
festeggiare in grande e certamente è stata
una Festa da record, soprattutto per Faf-
fetto che si è visto per san Giovanni Bosco:
tante le persone che si sono messe a servi-
zio e si sono radunate per ce]ebrare questo
grande santo!
Circa 7 . 0 0 0 Je presenze, provenienti
da realtà sa]esiane e non, e circa 300 i gio-
vani impegnati nella realizzazione del-
la giornata (tra workshop - attività che
preparano i ragazzi a esibirsi nelfo spet-
tacolo formativo della mattina - e staff
- giovani volontari che si mettono a ser-
vizio per la buona riuscita dell'evento).
«Noi due faremo tutto a metà», celebre
frase detta da Don Bosco a] suo futuro suc-
cessore Miche]e Rua, era il tema centra]e
attorno a cui sono stati ricamati organizza-
zione, spettacolo e mostre.
L'ospite d'eccezione, il Rettor Maggio-
re, ha dato al tutto un sapore ancora più
speciale. Don Angel è stato presente già
sabato, incontrando i giovani di workshop
e staff. «Lavita ha senso se viene donata.
La vita donata con Dio nel cuore è garanzia
di felicità pura», queste le sue parole, che
hanno caricato ancora di più i ragazzi.
Il Rettor Maggiore, durante forne1ia
della Santa Messa domenicale, ha inoltre
detto ai giovani: «Riempite la vostra vita
di sogni, non lasciate che se ne impadro-
nisca i1vuoto!». «Se dawero ci sentiamo
figU di Dio, amati profondamente da Lui>e
rispondiamo a questo amore con il servizio
e il dono di noi stessi, allora la nostra vita
sarà ricca di felicità. La prima vocazione è
quella al dono, che poi ciascuno realizzerà
nel proprio stato di vita: matrimonio, vita
consacrata, lavoro ... Ma prima di tutto c'è
il donarsi! Questo rende la vita speciale!».
«Pensare che la vita cristiana sia triste è
un inganno, Don Bosco ci dimostra il con-
trario! Anche questa festa lo dimostra! Un
gruppo così numeroso di giovani riuniti è
segno di grande speranza».

21.6 Page 206

▲back to top
FACETO FACE
Lo spettacolo della mattina raccontava
di una città del futuro in cui un pericolosis-
simo virus attaccava le persone svuotandole
della libertà, del desiderio, della creatività e
della memoria. Per guarire e soprawivere
i protagonisti hanno capito che bisogna-
va fare a metà con gli altri; la condivisio-
ne era l'unica strada per riempire il vuo-
to e per recuperare quello che si era perso.
Nel pomeriggio c'è stato il Faceto Face
(un momento di intervista) con il Rettor
Maggiore che - incalzato di domande tra il
serio e lo scherzoso - , ha raccontato di sé,
della sua vocazione e del suo primo anno
da X Successore di Don Bosco. Al termine
ha risposto ad alcune curiosità dei presen-
ti. Nel frattempo, al Pala Arrex, c'era un
gran via vai: tantissimi hanno visitato Je 8
mostre presenti che ruotavano attorno al
tema «Amori e Passioni di Don Bosco»,
pensate e realizzate da alcuni giovani ap-
partenenti a realtà salesiane pro-
prio per celebrare il Bicentenario.
Amore per l'Eucaristia, la Con-
fessione, il Papa, Maria, il lavoro
e le Missioni.
«Per giungere a gustare il tutto, non
cercare il gusto in niente.
Per giungere al possesso
del tutto, non voler possedere niente.
Per giungere a essere tutto,
non voler essere niente.
Per giungere alla conoscenza del tutto,
non cercare di sapere qualche cosa
in niente.
Pervenire a ciò che ora non godi,
devi passare per dove non godi.
Per giungere a ciò che non sai,
devi passare per dove non sai.
Per giungere al possesso di ciò
che non hai, devi passare
per dove ora niente hai.
Per giungere a ciò che non sei,
devi passare per dove ora non sei» .1
1 s. Giovanni della croce, Opere complete, Presentazione di
camilo Maccise ocd, Introduzione e note di LUigi Boriello ocd
e Giovanna della croce ocd, san Paolo, Cinisello Balsamo (Mi)
2001, p. 190.
P E R ESSERE ...
C'era poi una mostra sulla
paternità di Giovanni e una che,
partendo dal sogno del Pergola-
to di Rose, portava i visitatori a
fare un'esperienza spirituale ad-
dentrandosi nelle passioni e nel
cuore del Santo.
Gli stand, nelfoyer inferiore 1
hanno catturato l'attenzione dei
partecipanti alla festa per la loro
varietà: c'era chi danzava, chi
cantava, chi esponeva materiale
informativo e sussidi estivi.
La giornata si è awiata alla
conclusione nel Palazzetto con
un momento di animazione e la
fine dello spettacolo, termina-
to con le parole di san Giovanni
della Croce:

21.7 Page 207

▲back to top
MEDITERRANEA l 1fi1'� ITALIA SICILIA
Italia - Tunisia
NEL CUORE DELLAGENTE
In una terra di nuova immigrazione. i Salesiani hanno aperto
«l'orail:orio di tutti i popoli», un centro di accoglienza
e, di integrazione, per gli ultimi e i bisognosi.
208
'Anno Bicentenario è iniziato in Sicilia al
Palacatania con la presenza straordinaria
del Rettor Maggiore, Don Angel Fernandez
Artime e deJla Madre Generale delle FMA
Sr. Yvonne Reungoat, accolti all1aeroporto
di Catania da una rappresentanza di Sale-
siani, Figlie di Maria Ausiliatrice e giovani
entusiasti.
30 agosto: il X successore di Don Bo-
sco presiede la celebrazione eucaristica,
alla presenza di confratelli SDB, consorel-
le FMA, membri deUa FamigUa Salesiana,
giovani che riempiono la chiesa dedicata
a Don Bosco dell'Istituto di Ci-
bali. Dopo, il RM parla ai Sa-
lesiani e la Madre alle Figlie
di Maria Ausiliatrice. Dopo il
pranzo con i confratelli, il RM
incontra il Consiglio ispetto-
riale e subito dopo si reca alla
Casa FMA di via Caronda, dove
si tiene l'incontro con la Fa-
miglia Salesiana della Sicma,
i ConsigU regionali e una rap-
presentanza dei membri gio-
vani dei diversi rami :presenti neH'lsola.
31 agosto: in una giornata luminosa e
calda il RM e la Madre arrivano al Palaca-
tania gremito di giovani e ragazzi, di tanti
membri della Famiglia Salesiana di Sicilia,
alla presenza di Autorità, civili e militari.
La mattina scorre con un intarsio di danze,
canti, spezzoni di recital e sorprese. Alle
12 il Rettor Maggiore presiede PEucaristia:
il Palacatania si trasforma in una grande
cattedrale per ringraziare insieme Dio per
il dono di Don Bosco. AUe 15 continua la
manifestazione con il «Buon Compleanno

21.8 Page 208

▲back to top
a Don Bosco». Particolarmente toccante è
stato il momento in cui il tredicenne An-
tonio Augliera, allievo dell'Ist. Don Bosco
di Messina, ha cantato Granada e il Canto
ad Asturias, terra natale di Don Angel. Poi il
RM ha raggiunto Messina per incontrare i
confratelli anziani e ammalati della «Casa
Mamma Margherita». Ha poi visitato il San
Tommaso e ha condiviso la cena con i con-
fratelli, apprezzando il clima di cordialità e
manifestando la sua soddisfazione per l'e-
sperienza vissuta in terra di Sicilia.
AL CARCERE MINORILE
La Direttrice del Carcere Minorile «Bi-
cocca» di Catania, nella primavera 2015 1
ha chiesto a noi Salesiani il servizio di cap-
pellano. Don Francesco Bontà ha accolto
l'invito come un dono di Don Bosco e ha
coinvolto alcuni confratelli per permette-
re ai ragazzi che ivi si trovano, - che non si
troverebbero lì se "fuori" avessero trovato
un amico - di fare delle esperienze positive
di studio, sport, amicizia, fede che hanno
raggiunto il culmine con il «GREST in car-
cere» dal 3all'8 agosto 2015.
L'iniziativa è volta a fronteggiare il ma-
lessere del mondo giovanile riesino che
porta ad uno stile di vita "spericolato", de-
dito all'uso di alcolici e sostanze stupefa-
centi, ed è partita dal basso, per poi coin-
volgere, a cerchi concentrici, altre realtà,
comprese le istituzioni.
La "rete di aiuto" sta cercando di fron-
teggiare i problemi, prima di tutto attra-
verso il consenso, successivamente at-
traverso lo svolgimento di varie attività di
formazione delle famiglie e dei giovani, la
proposta di alternative per i giovani e un
maggiore rispetto delle regole in un conte-
sto di prevenzione.
DON BOSCO ISLAND
Un'esperienza innovativa è la Colo-
nia Don Bosco di Catania, il cui obiettivo è
quello di dar vita all' «oratorio dei popo-
li», un centro di accoglienza e uno spazio
multiculturale che promuove la cultura
dell'integrazione.
Per coordinare l'accoglienza degli im-
migrati in vari punti delle Opere salesiane,
la Famiglia Salesiana ha creato «Don Bo-
sco Island » , una Associazione Temporanea
di Scopo (ATS) formata da SDB, FMA, SCS,
VIS, VIDES e due associazioni di Salesiani
Cooperatori, Metacometa di Giarre (CT) e
Don Bosco 2 0 0 0 di Piazza Armerina (EN).
PATIO FORMATIVO ED ETICO
DELLA CITTÀ DI RIESI
Il 25 marzo 2015 è stato stipulato il «Pat-
to formativo ed etico» della città di Riesi
tra diverse parti: istituzioni, scuole, chiese,
associazioni, famiglie. I Salesiani stanno
condividendo in pieno questa esperienza.
Sono state svolte finora parecchie at-
tività in tal senso; tra le più significative
possiamo citare: l'attivazione di un nu-
mero verde per l'ascolto e il sostegno dei
cittadini, alcune serate analcoliche molto
partecipate, la proiezione gratuita al cine-
teatro «Don Bosco» di film o di partite nei
fine settimana che ha coinvolto giovani e
famiglie, alcuni incontri di formazione per
le famiglie e per i giovani. Si riscontra inol-
tre, da qualche tempo, un maggiore con-
trollo da parte delle forze dell'ordine.
Il cammino si prospetta lungo e fati-
coso, ma con l'aiuto del Signore, di Maria
Ausiliatrice e di Don Bosco e con la buona
volontà di tutti, tra qualche tempo si po-
tranno cogliere i frutti insperati di tanto
sacrificio.

21.9 Page 209

▲back to top
i, MEDITERRANEA l MEDIO ORIENTE
Egitto - Israele - Palestina - Libano - Siria - Turchia - Iran
/I 1/t'
2110
LA SPERANZA
OLTRE LA GUERRA
«Dall'Alami nasce l' Amal»: un gioco di parole che in arabo vuot dire:
«dalla sofferenza nasce la speranza». Ed è il messaggio
con cui sono stail:i accolti i ragazzi di Aleppo in fuga dalla guerra.
aH' ALAM nasce l'AMAL», che in arabo vuoJ
dire «Dalla sofferenza nasce la speranza».
La situazione di guerra non ha impedito ai
giovani cristiani di Aleppo di festeggiare
Don Bosco.
La loro vogJia di vivere e incontrarsi è stata
più forte della paura di morire.
I Salesiani di Aleppo hanno voJuto che
quest'incontro fosse la fiamma che accen-
deva tutto J'anno del Bicentenario.
I giovani arrivati alJa chiesa di santa
Matilde dell'oratorio di Aleppo erano circa
novecento. Molti di Joro fanno parte di va-
rie associazioni cristiane e sono venuti con
il cuore pieno del desiderio di incontrarsi,
stare insieme e condividere l'esperienza di
fede che stanno vivendo.
Appena arrivati, i giovani hanno ricevu-
to una borsa con il materiale per l'incon-
tro (libretto dell'incontro, bandiere di Don
Bosco, fou]ard, candele, Cd-rom sul fi1m di
Don Bosco in lingua araba, libro su Don Bo-
sco in lingua araba Scrivo a voi giovani 1 croce
di legno, naso da down,. stelline, braccia-
letto con Ja scritta «Da mihi animas ceatera
tolle».
L'incontro è iniziato con un numero di
un gruppo di down, che ha creato un c1ima,
di gioia e comicità educativa.
Don Siomn ha offerto una paro]a,d1acco-
glienza a tutti i presenti augurando loro di
poter vivere quest'incontro in un clima di
gioia profonda e testimonianza vera. Fra-
te Girni Kourjii ha presentato i1 programma
dell'incontro: alcuni momenti dedicati a11a
vita di Don Bosco e aJcuni reportage sulla
sua vocazione e missione.
Il titolo de11' incontro è stato « Sarete
miei testimoni», e come p. Fadli Najjar ci
ha ricordato, non si può essere testimoni
senza prima essere veri discepoli. Il padre
ci ha parlato delJe difficoltà che affronta
chi vuole essere un vero discepolo di Gesù,
sottolineando tre aspetti.

21.10 Page 210

▲back to top
UN GRIDO DI FEDE
Il primo: il discepolo e la programma-
zione negativa, cioè quando si vive condi-
zionati dalla realtà di guerra, dalla paura,
dalle vecchie abitudini e non secondo lavo-
lontà del Signore o come vogliamo esserei
il secondo: il discepolo, la fede e la nega-
tiva rassegnazione di chi non vuole cercare
di approfondire la relazione con il Signore e
si accontenta;
il terzo: il discepolo, l'altro e la relazione
con il Signore che passa attraverso l'altro.
L'argomento del secondo giorno aveva
come titolo «Don Bosco discepolo di Cri-
sto». D. Simon ha cercato di mostrare che
oggi come sempre, la testimonianza è es-
senziale nella vita di ogni discepolo.
Oltre agli incontri1 c'erano anche del-
le scenette comiche che cercavano di tra-
smettere messaggi e creavano un clima di
gioia.
LAMIA VITA CON NOI
La Messa conclusiva è stata presiedu-
ta da Don Geroge Fattal con la presenza di
vari preti aleppini, e ha sottolineato nella
predica lo spirito di gioia che caratterizzava
Don Bosco e i suoi figli, spirito proveniente
dalla sorgente di gioia che è Cristo Gesù.
Alla fine delle giornate, i cuori di tutti si
sono riempiti di speranza, che ci dà il co-
raggio di poter affrontare le reali difficoltà,
e fare dei passi avanti. Speranza che ha ri-
empito i cuori dei nostri giovani di pazien-
za e fermezza nella fede, affinché possano
camminare nella strada della vita affron-
tandola con coraggio alla presenza di Dio.
Un giovane ha commentato «Vi ringra-
zio per la vostra presenza e il vostro lavoro
e stanchezza, ci avete ridato la vita e fatto
dimenticare, in questi due giorni, il clima di
guerra e di morte ... Vi dico dal profondo del
mio cuore, GRAZIE!».
,
211

22 Pages 211-220

▲back to top

22.1 Page 211

▲back to top
i,
MEDITERRANEA r. PORTOGALLO
Portogallo - Madeira - Capo Verde
IN PRINCIPIO
C'ERA LA MADRE
Come per Don Bosco, anche, per i suoi figli è, «la Madonna
che, ha fatto tutto». Nel lavoro e nelle fatiche di ogni oggi da vivere
con serenità e coraggio.
\\_/U ( " ; }
n arcobaleno di giovani ha riempito com-
pletamente la chiesa della Santissima Tri-
nità di Fatima. Circa 8000 tra studenti,
insegnanti, funzionari scolastici e genitori
hanno partecipato al Pellegrinaggio delle
scuole salesiane.
Il 22 maggio 2015 il Pe1legrinaggio Na-
zionale de1le Scuole Salesiane al santuario
di Nostra Signora di Fatima ha riunito circa
8.000 persone, tra cui studenti, insegnan-
ti, educatori e genitori deUe comunità edu-
cative delle scuole salesiane di Portogallo
e Capo Verde. Il fermento della partenza
degli autobus provenienti da varie parti del
Paese ha preceduto la gioia del viaggio e
rincontro a Fatima deUe nove scuole par-
tecipanti: Estoril, Évora, Lisbona Manique,
Mogofores, Poiares, Porto, Funchal e Capo
Verde - Isola di San Vincenzo.
Il programma giornaliero ha previsto tre
momenti: l'Eucaristia nella basilica della
Santissima Trinità; fa rappresentazione del
musical «Don Bosco» e la visita al santua-
rio di Fatima.
UEucaristia è stata presieduta da, Don
Artur Pereira, Ispettore, e concelebra,ta da,
25 sacerdoti deUe varie Case. «Oggi stiamo
realizzando un sogno. Oggi stiamo dando
vita al sogno, il nostro sogno. È quindi una,
giornata memorabile. Per la prima volta si
riuniscono le comunità educa,tive deWI-
spettoria portoghese quii a Fatima, nel Bi-
centenario de1la nascita, di Don Bosco, per
ringraziare e festeggiare>>.
L'Ispettore ha spiegato così la scelta del
santuario mariano come luogo della cele-
brazione del Bicentenario: «A Fatima per-
ché, secondo Don Bosco, è stata la Madon-
na che ha fatto tutto. Mariaeraa,l principio,
nello sviluppo e sempre presente nel lavo-
ro di Don Bosco».
Sono gli studenti finalisti deDe scuole
di Estoril, Lisbona, Porto e Manique a leg-
gere a nome dei compagni un messaggio
212

22.2 Page 212

▲back to top
di ringraziamento per la scuola e 1a comu-
nità educativa per gli anni di formazione.
«Possano questi giovani dare corpo e rea-
lizzare il sogno di Don Bosco, che deve du-
rare nel tempo e nell'eternità>>, ha sancito
l'Ispettore nelle parole finali.
I colori delle magliette, uno per ogni
Casa salesiana, hanno creato un arcobale-
no che riempiva completamente la basilica
della Santissima Trinità. Il rispetto e l'at-
tenzione che i giovani hanno dimostra-
to durante tutta la celebrazione sono stati
esemplari e motivo di gioia per tutti.
VIAGGIO NEL CUORE
Il musical «Don Bosco», realizzato dal-
le classi di teatro, musica e danza dei Sale-
siani di Lisbona, è stato presentato per tre
volte nella sala principale del Centro Paolo
VI, in modo che tutti gli studenti potessero
vederlo.
L'impegno e la gioia presentati sul palco
da parte di tutti gli attori e ballerini hanno
condotto il pubblico in un vero e proprio
viaggio nel cuore di Don Bosco, mostran-
do il suo amore per Gesù e la profonda de-
vozione alla Vergine Maria espressi in una
vita di dedizione totale nei confronti dei
giovani.
Per i più piccoli, il mo-
mento di animazio-
ne « Buon pomerig-
gio con Don Bosco e
sempre con Maria» ha
sottolineato come Don
Bosco provasse gioia
nell'offrire i suoi inse-
gnamenti sempre ac-
compagnati dal sorriso e
dall1allegria. La musica e
la gioia presen-
tate dalla Pa-
storale di Evora
sono riuscite a rag-
giungere i sorrisi e i
cuori dei giovani pre-
senti, mostrando loro il per-
corso verso la felicità.
GLI AMICI IMPORTANTI
Tutti i gruppi hanno avuto l'opportuni-
tà di visitare il santuario e i vari luoghi im-
portanti della storia di quel centro di devo-
zione a Maria.
Don Artur Pereira ha ricordato come
«Don Bosco ha sempre sentito la prote-
zione della Madre di Dio e la invocò ed in-
segnò ad invocarla come Madre Immacola-
ta e Vergine Ausiliatrice>>.
Ringraziamo questa buona Madre per
aver accompagnato Giovannino Bosco nel
suo cammino di apprendimento della vita,
per aver collocato nel suo cammino perso-
ne che lo hanno accompagnato nella sua
formazione personale, per quei compagni
che lo hanno aiutato a crescere nella vir-
tù giovanile, per la risposta generosa alla
sua vocazione e alla sua missione accanto a
quei giovani di cui è diventato padre e ma-
estro.
20 studenti ed educatori di Capo Ver-
de hanno partecipato per la prima volta a
un pellegrinaggio.
Per celebrare il Bicentenario della na-
scita di san Giovanni Bosco, l'Ispettore ha
mobilitato tutte le scuole in modo che ci
fosse una grande partecipazione.
Per la prima volta, la scuola sale-
siana di Capo Verde ha preso parte al
pellegrinaggio. Il gruppo di 18
studenti è stato selezionato
con criteri di rendimento
scolastico e buon compor-
tamento.
Il viaggio studio dal
17 al 24 maggio, oltre
al coinvolgimento nel
pellegrinaggio, ha
compreso la visita
ad alcune scuole sale-
siane e ad alcuni luoghi
turistici e culturali.
L'ultimo giorno, il
23 1 è stato dedicato
all'incontro con la Fa-
miglia Salesiana che
vive in Portogallo.

22.3 Page 213

▲back to top
SMA
SSM
MEDITERRANEA
Spagna
.-
SPAGNA MARIA AUSILIATRICE/SAN JAGO tv¼YOR
SOGNANDO IL FUTURO...
Non solo feste e celebrazioni, ma nuovi modelli educativi per
rispondere alle esigenze del mondo giovanile neUai socie,tà odierna:
è questo il frutto del Bicentenairio spagnolo.
c9:Salesiani e le Salesiane di tutta la Spagna
dato ]o "start a una gara di corsa 11 per po-
si sono riuniti i1 4 e 5 marzo a Madrid per ter costruire la scuola salesiana del futuro.
un Convegno sul mondo della scuoJa, con Con una meta: la scuola salesiana nel 2020.
il desiderio di tracciare nuove vie per i no- Quali sono le chiavi educative nella sc1,10-
stri centri e per rispondere alle esigenze del la al giorno d'oggi? Quali le metodologie?
mondo giovanile nella società odierna.
Come deve muoversi oggi un educatore
Essendo convinti che il modello edu- nella scuola? Quali caratteristiche da leader
cativo abbia bisogno di un cambiamento, deve avere?
approfittando dell'evento del Bicentenario L'intero Congresso è stato pensato
in Spagna, i Salesiani e le Salesiane hanno come punto di partenza di una riflessio-
voluto riflettere su come si potrebbe uni- ne che proseguirà negli anni e che vuole
formare la scuola nei prossimi anni.
mettere in movimento tutti i nostri centri,
Per questo hanno organizzato un Con- investendo nell 1innovazione e nell'am-
gresso cui hanno partecipato più di 300 modernamento pedagogico, a partire dalla
persone da tutte le scuole della Spagna, in nostra ricca storia e patrimonio che è ì1Si-
particolar modo i membri delle varie dire- stema Preventivo. Come ci hanno segnala-
zioni. Il Congresso ha avuto luogo aMadrid, togli organizzatori, « i cambiamenti sociali
nei giorni 4 e 5 marzo sul tema « Insieme delle ultime decadi hanno reso necessario
sogniamo il futuro». C'era il desiderio di per la scuola un processo di attualizzazione
ritrovarsi per un confronto, poiché l'ul- che deve tenere conto del tipo di persona
timo congresso di questo tipo in Spagna che si va a formare, della proposta educa-
si era svolto nel 1988. Ispettori, Salesia- tiva che caratterizza la scuola salesiana,
ni, Figlie di Maria Ausiliatrice, professori, dello scenario socia1e e lavorativo del XXI
presidi e molti altri rappresentanti delle secolo e della realtà della nostra scuola
équipe educative delle varie scuole hanno nell'ambito dell'educazione in Spagna».
214

22.4 Page 214

▲back to top
LEADERSHIP E METODOLOGIE
DI CAMBIAMENTO
Nel primo intervento, Norbert Monfort,
esperto di leadership, gestione dei cambia-
menti e direzione del personale, ha par1a-
to di come sia possibile offrire una rispo-
sta comune a partire dalle scuole verso le
nuove sfide che ci impone il mondo d'oggi.
Basandosi sul modello di cambia-
mento organizzativo di Kotter, Monfort
ha sostenuto che il momento miglio-
re per iniziare un cambiamento è pro-
prio ora 1 che le scuole salesiane si tro-
vano già all'interno dell'élite del mon-
do educativo e godono di buona salute.
Da parte sua, José Joaquin G6mez Pa-
lacios, sacerdote salesiano ed esperto di
pastorale giovanile e pedagogia salesia-
na, ha tenuto un intervento sune figu-
re di Don Bosco e Madre Mazzare1lo, sui
loro punti di riferimento più importan-
ti, per offrire ai partecipanti al Convegno stile educativo, soprattutto le modalità pe-
una visione di come dovrebbe essere 1a dagogiche che tengono in considerazione
Scuola salesiana in previsione del 2020. l'aggregazione, la prevenzione, lo sviluppo
Le ultime ore della prima giornata sono dell'intelligenza e delle competenze, così
state dedicate al lavoro di gruppo alla ricer- come l'accompagnamento.
ca di suggerimenti e idee in vista di quello Dopo questo Congresso, possiamo af-
che saranno le Scuole salesiane nel 2020. fermare che le Scuole salesiane hanno
Un lavoro che è poi stato condiviso tutti in- iniziato un nuovo cammino, sognando un
sieme in assemblea.
futuro insieme e lasciando, come affer-
METODOLOGIE AFFINI
mato dallo stesso ispettore di Madrid, «il
successo di tutto questo nelle mani del Si-
AL NOSTRO STILE
gnore».
All'inizio della seconda giornata, Ana Il Congresso è stato uno degli aweni-
Romeo, specialista nello sviluppo del1a menti organizzati a livello di tutta la Spa-
competenza di « imparare ad apprendere" gna salesiana nell'ambito dei festeggia-
ha spiegato come sia possibile intrapren- menti per la celebrazione del Bicentenario.
dere un cammino di cambiamento che ab- Il vero inizio è stato il lancio dei pallon-
bia senso, mantenendo la fedeltà creativa cini colorati il 14 gennaio alle ore 12, che ha
al nostro carisma e promuovendo sinergie avuto luogo in ogni singola scuola, invi-
in un lavoro in rete.
tando così migliaia di giovani ed educatori
Nuria Espasa, della casa editrice Edebè, a riempire il cielo di sogni e a mantenere
ha esposto alcune possibili regole per la vivo il sogno di Don Bosco per ognuno di
gestione del cambiamento. Da parte sua, noi in questo Paese.
Manuel Redondo ha presentato le conclu- L'Ispettoria «Santiago el Mayor» di
sioni del lavoro di gruppo per quel che ri- Madrid, inoltre, ha festeggiato la ricor-
guarda la linea pedagogica delle Scuole sa- renza con un'assemblea speciale di tutti i
lesiane. Saranno queste le linee da seguire Centri giovanili proprio nei giorni in cui la
nei nostri centri. Sono anche state scelte nuova Ispettoria era appena stata creata e
metodologie le più affini possibili al nostro fondata.