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Sono lieto di scrivervi questa lettera, mediante la quale intendo convocare il Capitolo Generale XXVII



“Testimoni della radicalità evangelica”



“Testimoni della radicalità evangelica”
Quattro aree tematiche:
vivere nella grazia di unità e nella gioia la vocazione consacrata salesiana;
fare una forte esperienza spirituale, assumendo il modo d’essere e di agire di Gesù;
costruire la fraternità nelle nostre comunità di vita e azione;
dedicarci generosamente alla missione, camminando con i giovani per dare speranza al mondo;
1. CONVOCAZIONE



“Testimoni della radicalità evangelica”
1. CONVOCAZIONE



“Testimoni della radicalità evangelica”
1. CONVOCAZIONE
Se noi crediamo alla nostra vocazione e la viviamo con convinzione, allora siamo credibili
La visibilità non è principalmente la cura dell’immagine, ma è la bella testimonianza della nostra vocazione.
La fecondità vocazionale deriverà come conseguenza della autenticità della nostra vita.
Sono convinto che per raggiungere l’obiettivo del CG27 è necessaria una conversione spirituale e pastorale.
È necessario continuare ad accendere il fuoco della passione spirituale e apostolica nel cuore di ogni confratello.



“Testimoni della radicalità evangelica”
1. CONVOCAZIONE
L’elezione del Rettor Maggiore e dei membri del Consiglio Generale per il sessennio 2014-2020.
Il ripensamento organizzativo e strutturale dei Dicasteri per la nostra missione salesiana: pastorale giovanile, missioni, comunicazione sociale (cf. CG26, 117, 118).
La riflessione sulla configurazione delle tre Regioni di Europa (cf. CG25, 124, 126, 129).
La valutazione circa l’affidamento della Famiglia Salesiana al Vicario del Rettor Maggiore (cf. CG25, 133 e CG26, 116).
La verifica dell’intera struttura del Consiglio Generale delle strutture centrali della Congregazione (cf. CG26, 118).



“Testimoni della radicalità evangelica”
La prima sfida è, senza dubbio, la post-modernità, un fenomeno tipicamente occidentale.
Una seconda sfida è l’inculturazione, connotata pure dalla crescente mentalità interculturale.
La terza sfida riguarda la laicità e la secolarizzazione.
La situazione attuale fa della nuova evangelizzazione non un ‘optional’ ma un obbligo missionario.
La Chiesa, è “tentata da un offuscamento di speranza” e vive il disagio della vita consacrata.
Il pluralismo, che può scivolare nel relativismo.



“Testimoni della radicalità evangelica”
2. IL CONTESTO GLOBALE
Le sfide...
Considerando la formazione iniziale notiamo una maggiore debolezza in due aspetti fondamentali: il discernimento vocazionale e l’accompagnamento personale.
Evidente è anche la mancanza di assimilazione delle linee-guida della Congregazione per la pastorale.
Osserviamo una debolezza di direzione e animazione. Governo e animazione non favoriscono sempre il cambio di mentalità.



“Testimoni della radicalità evangelica”
2. IL CONTESTO GLOBALE
Le sfide...
È doveroso registrare alcune carenze nella vita del salesiano: l'individualismo, l'attivismo, scarsa autoformazione.
Spesso non c’è coscienza dell’identità della nostra vocazione di salesiani consacrati.
La lontananza affettiva ed effettiva dal mondo dei giovani è in crescita; essi spesso non sono compresi o percepiti come l’unica nostra ragion d’essere.
La dimensione affettiva del salesiano, che risulta scarsamente apprezzata; emozioni, sentimenti e affetti sono trascurati, se non ignorati.



“Testimoni della radicalità evangelica”
2. IL CONTESTO GLOBALE
In fine, mi sembra di percepire in Congregazione un fenomeno assai preoccupante: qua e là registro tra i confratelli una resistenza più o meno consapevole, e talora una incapacità dichiarata, ad accostarsi con simpatia, ad illuminare con perspicacia e ad accogliere cordialmente le nuove forme di espressione che caratterizzano i giovani d’oggi.
Per ricreare il carisma salesiano nelle più variegate situazioni non basta adattarlo ai diversi contesti giovanili. Lo vogliamo fare, abitando il loro mondo, parlando il loro linguaggio, affiancandoci a loro non solo come a nostri destinatari privilegiati ma, sopra tutto, come a compagni di viaggio.



“Testimoni della radicalità evangelica”
Accanto a numerosi aspetti positivi si sono tuttavia sperimentate anche difficoltà significative:
in alcune parti della Congregazione l’invecchiamento dei confratelli, la scarsità di vocazioni e la complessità delle opere rendono difficile l’auspicato rinnovamento;
in altre si fatica ad orientare l’azione pastorale verso la scelta fondamentale dei giovani;
permangono resistenze nel ritrovare spazio per la vita di comunità e si stenta a promuovere cammini validi de efficaci di formazione permanente;
qua e là affiora una mancanza di entusiasmo nel vivere la propria vocazione e si denuncia una debole animazione da parte dei confratelli direttori.



“Testimoni della radicalità evangelica”
3. RADICALITÀ EVANGELICA della VCS
Emerge la necessità di tratteggiare il profilo del nuovo salesiano; oggi egli è chiamato a essere:
un mistico: «trovare una risposta [al secolarismo] nel riconoscimento del primato assoluto di Dio».
un profeta: «Nell’odierna situazione multiculturale e religiosa viene sollecitata la testimonianza della fraternità evangelica».
un servo: «La presenza di nuove forme di povertà e di emarginazione deve suscitare la creatività nel prendersi cura dei più bisognosi».



“Testimoni della radicalità evangelica”
3. RADICALITÀ EVANGELICA della VCS



“Testimoni della radicalità evangelica”
La Vita Consacrata
3. RADICALITÀ EVANGELICA della VCS



“Testimoni della radicalità evangelica”
La Vita Consacrata
3. RADICALITÀ EVANGELICA della VCS
’esperienza spirituale fraternità in comunità missione.



“Testimoni della radicalità evangelica”
La Vita Consacrata
3. RADICALITÀ EVANGELICA della VCS
Totalizzante, perché essa ci colloca di fronte a Dio pieno di zelo che non ammette altri dèi fuori di Lui, con una presenza che avvolge;
Unitaria, perché essa viene a integrare tutti gli elementi della vita intorno all'unico importante e necessario;
Dinamica, perché essa ci dà “un cuore nuovo e uno spirito nuovo”: ciò che si debe fare, la legge da compiere, non è fuori di noi, ma dentro di noi.



“Testimoni della radicalità evangelica”
La Vita Consacrata
3. RADICALITÀ EVANGELICA della VCS
esperienza spirituale
Un'esperienza che ci fa...
Discepoli di Cristo (C. 61-84) e
Ricercatori di Dio (C. 85-95)
Dobbiamo coltivare accuratamente la nostra vita spirituale, sia a livello personale che comunitario.

Bisognerà superare una concezione della vita spirituale di indole intimista, estranea o marginale alla vita del mondo; ma allo stesso tempo bisognerà potenziare l’esperienza della preghiera, migliorare la qualità della vita comunitaria, svolgere con professionalità e preparazione il nostro servizio evangelizzatore, per essere segni profetici di fronte ai valori che questo mondo canonizza, ed essere testimoni inconfutabili del Dio dell’Amore.



“Testimoni della radicalità evangelica”
La Vita Consacrata
3. RADICALITÀ EVANGELICA della VCS
Non è concepibile la vita religiosa salesiana senza quella comunione che si concretizza nella vita comune e nella missione condivisa.
Possiamo individuare dei rischi, ad esempio, quello di impostare uno stile di rapporti meramente funzionali o gerarchici o falsamente democratici.
Una comunità senza comunione si riduce ad un gruppo dove si giustappongono le persone, lasciandole però di fatto nell’isolamento. D’altra parte, nella vita religiosa la comunione senza comunità è una forma narcisistica di vivere la vita: individualismo.



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La Vita Consacrata
3. RADICALITÀ EVANGELICA della VCS
La missione non consiste nel fare cose, ma essenzialmente nell’essere segni dell’amore di Dio nel mondo.
I fini specifici invece s’identificano, specialmente per la vita consacrata apostolica, con l’azione pastorale o promozionale che i religiosi svolgono nei diversi ambiti della vita umana.
La radicalità evangelica nella missione apostolica ha senso, si verifica e si misura nella crescita della carità pastorale, come quella di Don Bosco: «io per voi studio, per voi lavoro, per voi vivo, per voi sono disposto anche a dare la vita».



“Testimoni della radicalità evangelica”
3. RADICALITÀ EVANGELICA della VCS



“Testimoni della radicalità evangelica”
Espressione salesiana
3. RADICALITÀ EVANGELICA della VCS
LAVORO eTEMPERANZA
Il lavoro è associato da Don bosco alla “unione con Dio”: “lavoro santificato”.
Il lavoro è “missione apostolica”.
Il lavoro “in autonomia” non è proprio di noi salesiani; al contrario, siamo chiamati a “vivere e lavorare insieme”(C.49)
La temperanza viene concepita come una custodia di sé, la moderazione delle inclinazioni, degli istinti, delle passioni, la cura del ragionevole, una rottura con la mondanità, non fuggendo nel deserto ma restando tra gli uomini con padronanza del proprio cuore.
Per noi - scriveva don Viganò - “la misura della nostra temperanza salesiana non è la somma delle rinunce, ma è la crescita nella prassi della carità pastorale e pedagogica”



“Testimoni della radicalità evangelica”
Il primo processo riguarda il modo di vivere oggi la nostra vocazione consacrata salesiana nella grazia di unità e nella gioia.
Il secondo processo riguarda la conoscenza di Don Bosco, che occorre approfondire continuamente e rendere motivo ispiratore.
Il terzo processo riguarda il riferimento vitale, personale e comunitario, alle Costituzioni.



“Testimoni della radicalità evangelica”
CONDIZIONI per CONCRETTIZARE il TEMA
Per poter facilmente concretizzare il tema e realizzare l’obiettivo del CG27, occorre assicurare alcune condizioni:
Processi da avviare
Mentalità da convertire
Strutture da cambiare
Va curata un’attenzione alla cultura e alle culture.
Vanno approfondite le sfide ecclesiali.
Va anche curata la crescita della cultura della Congregazione, in particolare in riferimento alle esigenze formative di un serio discernimento vocazionale e di un efficace accompagnamento personale.
Infine c’è una mentalità da convertire a livello personale, al fine di favorire il superamento delle forme e degli stili di individualismo, di approfondire l’identità della vita consacrata, di acquisire una maturità affettiva, sessuale ed emozionale.



“Testimoni della radicalità evangelica”
CONDIZIONI per CONCRETTIZARE il TEMA
Per poter facilmente concretizzare il tema e realizzare l’obiettivo del CG27, occorre assicurare alcune condizioni:
Processi da avviare
Mentalità da convertire
Strutture da cambiare
Vanno cambiati lo stile e l’organizzazione della vita della comunità: consistenza, semplificazione, ruoli, ecc.
Va cambiato il modo di presenza e di esercizio del compito del direttore della comunità: qualità, preparazione alla leadership, ecc.
Va cambiato il modo di gestione delle risorse delle persone; va rafforzato il coinvolgimento e la valorizzazione carismatica delle risorse: FamiliaSalesiana, corresponsabilità dei laici, ecc.



“Testimoni della radicalità evangelica”
Processi da avviare
Mentalità da convertire
Strutture da cambiare



LAVORO eTEMPERANZA
CONDIZIONI per CONCRETTIZARE il TEMA
Processi da avviare
Mentalità da convertire
Strutture da cambiare
1. CONVOCAZIONE
2. IL CONTESTO GLOBALE
3. RADICALITÀ EVANGELICA della VC Salesiana
“Testimoni della radicalità evangelica”



LAVORO eTEMPERANZA



Padre e Maestro della gioventù,
San Giovanni Bosco,
docile ai doni dello Spirito e aperto alle realtà del tuo tempo
sei stato per i giovani, soprattutto per i piccoli e i poveri,
segno dell’amore e della predilezione di Dio.
Sii nostra guida
nel cammino di amicizia con il Signore Gesù,
in modo che scopriamo in Lui e nel suo Vangelo
il senso della nostra vita e la fonte della vera felicità.
Aiutaci a rispondere con generosità
alla vocazione che abbiamo ricevuta da Dio,
per essere nella vita quotidiana
costruttori di comunione,
e collaborare con entusiasmo,
in comunione con tutta la Chiesa,
all’edificazione della civiltà dell’amore.
Ottienici la grazia della perseveranza
nel vivere una misura alta di vita cristiana,
secondo lo spirito delle beatitudini;
e fa’ che, guidati da Maria Ausiliatrice,
possiamo trovarci un giorno con te
nella grande famiglia del cielo. Amen