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IN DIALOGO CON IL SIGNORE
INDICE GENERALE
Presentazione pag. 5
Introduzione � 7
I . In continuit� con una tradizione che viene dal Fondatore � 7
2. 11 �costitutivo� della preghiera salesiana � 16
3. Una �Guida alla preghiera dei Salesiani di Don Bosco� � 22
3.1. I criteri che determinano le scelte di questa �Guida� � 22
3.2. La struttura del �libro� di preghiera del Salesiano � 25
Parte prima
L'INCONTRO CON CRISTO NEL TEMPO
I. Lodiamo il Signore dall'alba al tramonto � 35
1.1. Introduzione � 35
1.2. La celebrazione eucaristica � 38
1.3. La preghiera del mattino e della sera � 39
Preghiere tradizionali del mattino � 41
Preghiere tradizionali della sera � 44
1.4. La meditazione del Salesiano � 49
Preghiera comunitaria di introduzione alla meditazione � 50
Preghiera comunitaria di conclusione della meditazione � 64
1.5. La lettura spirituale � 67
Preghiere per la lettura spirituale � 68
1.6. Le preghiere prima e dopo le azioni � 70
1.7. Le preghiere prima e dopo i pasti � 75
1.8. Vita di preghiera individuale � 81
1.9. Vivere in spirito di penitenza � 84
2. Lodiamo D�o nel giorno del Signore � 86
3. Lodiamo il Signore nell'anno liturgico � 89
3.1. Introduzione � 89
3.2. Il tempo di Avvento � 91
3.2.1. Prepariamo la venuta del Signore � 91
3.2.2. Veglie d'Avvento � 93
3.2.3. Corona d'Avvento (o altro rito lucernare) � 107
3.2.4. Novena di Natale � 109
891
3.3. Il tempo di Natale � 134
3.3.1. Celebriamo la nascita e la manifestazione del
Verbo � 134
3.3.2. Preconio di Natale � 136
3.3.3. Veglia di Natale � 139
3.3.4. Ultimo giorno dell'anno civile � 139
3.3.5. Il primo giorno dell'anno civile � 144
3.4. Il tempo di Quaresima � 151
3.4.1. Un cammino di conversione, di penitenza e preghiera � 151
3.4.2. Via Crucis � 154
3.4.3. Celebrazioni di meditazione sulla passione � 197
3.5. Il Triduo pasquale � 210
3.5.1.. Partecipi della morte e risurrezione di Cristo � 210
3.5.2. Proposte celebrative � 212
3.6. Il tempo pasquale � 212
3.6.1. La gioia di Cristo risorto � la nostra forza � 212
3.6.2. Celebrazioni vigiliari della Parola � 214
3.6.3. Preparazione alla solennit� di Pentecoste � 220
3.7. Il tempo ordinario � 242
3.7.1. Il tempo dell'uomo per crescere nell'esperienza di Dio � 242
3.7.2. Preghiere per le varie solennit� � 244
3.8. Giornate particolari di preghiera � 252
3.8.1. Una preghiera che ha i confini del mondo 252
3.8.2. Ottavario per l'unit� dei cristiani � 253
3.8.3. Per le vocazioni sacerdotali e religiose � 261
3.8.4. Celebrazioni di preghiera per il Papa � 282
3.8.5. Celebrazioni di preghiera per le missioni � 288
Parte seconda
L'INCONTRO CON CRISTO NEI SACRAMENTI
1. Battesimo e Confermazione vissuti nella consacrazione religiosa � 307
1.1. Confermati nel Battesimo di Cristo come proposta radicale di vita evangelica � 307
1.2. Celebrazioni della Parola � 311
2. Eucaristia � 346
2.1. Un progetto di santit� che si fa eucaristia � 346
2.2. Adorazioni eucaristiche � 347
Sussidi e citazioni scritturistiche per le adorazioni � 348
892
3. Riconciliazione e penitenza � 392
3.1. Riconciliazione: tempo di grazia � 392
3.2. Celebrazioni comunitarie del sacramento della Penitenza � 394 
Sussidi e citazioni scritturistiche per le celebrazioni comunitarie � 395
Parte terza
MALATTIA E RITORNO ALLA CASA DEL PADRE
1. Celebrazioni comunitarie per un fratello anziano o malato � 434
1.1. Solidali con la malattia e la sofferenza � 434
1.2. Proposta celebrativa � 434
Schema di celebrazioni della Parola � 435
Benedizione dei confratelli anziani � 445
Benedizione degli infermi � 448
Preghiera per gli infermi � 453
Rito della comunione degli infermi � 454
Rito dell'unzione degli infermi � 456
Rito del santo Viatico � 460
Rito della raccomandazione dei moribondi � 464
2. La morte ci ricongiunge a Cristo � 474
2.1. Il congedo da un confratello � 474
2.2. Proposte celebrative � 475
Schema di celebrazione della Parola � 475
Rosario per i defunti � 487
Il ricordo giornaliero dei defunti � 495
Visita al cimitero � 496
Parte quarta
MARIA NEL MISTERO DI CRISTO E DELLA CHIESA
1. La devozione alla Vergine nella Chiesa e nella Famiglia Salesiana � 502
1.1. Maria madre della Chiesa e culto della Chiesa per Maria � 502
1.2. La presenza di Maria nella spiritualit� e nella pedagogia salesiana � 503
1.3. Proposte celebrative � 504
2. Celebrazioni della Parola � 506
2.1. Onoriamo la Vergine Immacolata Ausiliatrice � 506
893
2.1.1. Triduo per la solennit� dell'Immacolata � 507
2.1.2. Triduo in onore di Maria SS. Ausiliatrice � 517
2.2. Testi e sussidi per celebrazioni della Parola � 531
2.2.1. Schema di una celebrazione della Parola � 531
2.2.2. Il saluto del celebrante � 532
2.2.3. L'orazione iniziale � 533
2.2.4. Letture mariane � 535
2.2.5. La �preghiera comune� � 586
2.2.6. Orazione finale � 597
3. Il santo Rosario � 602
3.1. La preghiera del Rosario � 602
3.2. Schemi celebrativi � 605
3.2.1. Indicazioni pratiche per �celebrazioni� del Ro-
sario e dei pii esercizi ispirati al Rosario � 605
3.2.2. Misteri gaudiosi � 606
3.2.3. Misteri dolorosi � 608
3.2.4. Misteri gloriosi � 611
3.2.5. Le �clausole� nella recita del santo Rosario � 614
4. Preghiere alla Vergine � 616
4.1. Preghiere del popolo cristiano alla Vergine � 616
4.2. Preghiere della Famiglia Salesiana alla Vergine Ausiliatrice � 628
4.3. Preghiere di santi alla Vergine � 633
4.4. Preghiere di Sommi Pontefici alla Vergine � 637
4.5. Preghiere di poeti e uomini di cultura alla Vergine � 644
4.6. Antifone alla Beata Vergine Maria � 647
4.7. Preghiere alla Beata Vergine in latino � 649
Parte quinta
I SANTI NEL MISTERO DI CRISTO E DELLA CHI ES
I. Santi Patroni � 660
24 gennaio. San Francesco di Sales � 660
19 marzo. San Giuseppe � 670
2. Santi vicini all'opera e alla tradizione salesiana � 677
12 marzo. Beato Luigi Orione � 677
30 aprile. San Giuseppe Benedetto Cottolengo � 685
18 maggio. San Leonardo Murialdo � 690
21 giugno. San Luigi Gonzaga � 695
23 giugno. San Giuseppe Cafasso � 701
21 agosto. San Pio X � 706
24 ottobre. Beato Luigi Guanella � 710
894
3. Membri glorificati della Famiglia Salesiana � 716
31 gennaio. San Giovanni Bosco � 716
Celebrazioni per il Triduo in preparazione alla festa � 723
25 febbraio. Beati Luigi Versiglia e Callisto Caravario � 742
6 maggio. San Domenico Savio � 750
13 maggio. Santa Maria Domenica Mazzarello � 757
29 ottobre. Beato Michele Rua � 764
4. Preghiera per la beatificazione (canonizzazione) dei Servi di Dio della Famiglia Salesiana � 771
Parte sesta
CIRCOSTANZE PARTICOLARI DELLA VITA SALESIANA
I. Esercizi spirituali � 776
2. Ritiri mensili e trimestrali � 788
3. Scrutini (preghiera, fraternit�, povert�) � 808
3.1. La necessit� di momenti di verifica comunitari � 808
3.2. �Scrutinium orationis� � 809
3.3. �Scrutinium fraternitatis� � 818
3.4. �Scrutinium paupertatis� � 823
4. Incontri della comunit� � 830
5. Feste di famiglia � 840
5.1. Chiamati alla vita comune come Famiglia Salesiana � 840
5.2. Festa della comunit� � 840
5.3. Festa dei genitori e parenti dei confratelli � 845
5.4. Incontri della Famiglia Salesiana � 847
5.5. Festa della Comunit� ispettoriale � 848
5.6. Festa della Comunit� mondiale � 852
6. Benedizione annuale della comunit� � 854
7. Insediamento del Direttore � 860
8. La visita ispettoriale e la visita straordinaria � 865
9. Per il Capitolo ispettoriale � 870
895
Appendice: Canti salesiani � 874
Alla Madonna � 874
1. Ausiliatrice, vergine bella � 874
2. Lodate Maria � 874
3. 0 Regina del cielo � 874
A San Giovanni Bosco � 875
4. Gi� dai colli, un d� lontano � 875
5. Campane suonate � 875
6. Dolcissimo santo � 876
7. Sapientiam � 876
8. Salve, Don Bosco santo! � 876
9. Padre, di molte genti padre � 877
10. Sul tuo prato � 877
11. Verdi le tue valli � 878
Al beato Michele Rua � 878
12. Dio � grande nel cielo dei santi � 878
Ai beati martiri Versiglia e Caravario � 879
13. Fiume che fecondi la terra e il mare � 879
Guida
alla comunit� salesiana in preghiera

EDITRICE ELLE DI CI
10096 LEUMANN (TORINO)
PRESENTAZIONE
In ottemperanza all'art. 77 dei Regolamenti Generali, il Dicastero della Formazione ha elaborato una guida-base per la nostra preghiera comunitaria.
Il lavoro � stato compiuto da una �quipe di confratelli' che ha offerto un materiale comune, da cui ogni Conferenza Ispettoriale potesse ricavare un proprio manuale.
Il Settore CISI per la Formazione, partendo da tale proposta e dopo opportuni adattamenti, pubblica il presente testo e lo consegna ai Salesiani d'Italia a conclusione del centenario di Don Bosco.
31 gennaio 1989
LA CONFERENZA DELLE ISPETTORIE SALESIANE D'ITALIA
SETTORE PER LA FORMAZIONE
�
' L'�quipe di redazione istituita dal Dicastero della Formazione � composta dai seguenti confratelli: Ferdinando BERGAMELLI, Tarcisio BERTONE, Armando CUVA, Enrico DAL COVOLO, Nicola Loss, Juan PICCA, Mario SIMONCELLI, Jozef STRUSS. Coordinatore: Carlo CHENIS.
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INTRODUZIONE
1. IN CONTINUIT� CON UNA TRADIZIONE
CHE VIENE DAL FONDATORE
La prassi e il pensiero di Don Bosco
Don Bosco scrive per la prima volta di �pratiche di piet� nel Regolamento per l'Oratorio di san Francesco di Sales redatto tra il 1852 e il 1854. Per� gi� nel 1847 aveva stampato Il giovane provveduto per la pratica de 'suoi doveri degli esercizi di cristiana piet�... Egli non pensa, invece, che i suoi Salesiani dovessero avere un �manuale di pratiche di piet� speciale per loro.
La vita religiosa dei Salesiani � garantita, secondo il Santo, dall'adempimento dei doveri generali del cristiano. Ritiene sufficiente e apostolicamente pi� efficace che i suoi collaboratori preghino come i giovani e insieme con loro. Quel che in definitiva preme a Don Bosco � che i Salesiani consacrino realmente tutta la loro vita alla salvezza delle anime e santifichino il lavoro offrendolo a Dio.
Sappiamo quanto i vescovi di Torino e i consultori delle Congregazioni romane rimasero sorpresi davanti all'esiguit� degli esercizi di piet� previsti dalle Regole di Don Bosco. D'altronde gi� nella prima stesura, in un'aggiunta autografa di Don Bosco, si legge nel capitolo sulle pratiche di piet�: �La vita attiva cui tende la nostra Societ� fa s� che i suoi membri non possano avere comodit� di fare molte pratiche in comune; procureranno di supplire col vicendevole buon esempio e col perfetto adempimento dei doveri generali del cristiano� (art. 1). Don Bosco pare rifletta qui la propria esperienza.
L'osservanza comunitaria nelle pratiche di piet�
In piena coerenza con questo enunciato, nel testo costituzionale non si fa alcun obbligo di adempimento comunitario, n�
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si fissano particolari tempi dedicati alla preghiera. Si elencano soltanto alcuni esercizi particolari: �Ciascun socio si accoster� ogni settimana al sacramento della penitenza� (art. 2); �Ogni giorno vi sar� non meno di mezz'ora di preghiera tra mentale e vocale� (art. 3); �Ogni giorno si reciter� la terza parte del Rosario di Maria SS., e si far� un po' di lettura spirituale� (art. 4); �In ciascuna settimana al venerd� si far� digiuno in onore della passione di N.S. Ges� Cristo� (art. 5); �L'ultimo giorno di ogni mese sar� giorno di ritiro spirituale� (art. 6).
Presto viene aggiunto un articolo sugli esercizi spirituali annuali e solo piu tardi, a causa delle richieste di Roma, entrano ulteriori precisazioni che non alterano tuttavia sostanzialmente l'orientamento originario. Dovr� per� scomparire un articolo che era, senza dubbio, espressione tipica della mentalit� di Don Bosco. In esso si leggeva: �Il Rettore potr� dispensare da queste pratiche per quel tempo e per quegli individui che meglio giudicher� nel Signore� (art. 7).
L'usanza di fare in comune la meditazione e la lettura spirituale (praticamente gli unici esercizi che distinguono la vita di piet� dei Salesiani da quella dei giovani) non si instaura molto prima del 1870. Dopo l'approvazione delle Costituzioni, aggiungendo all'edizione italiana alcuni capitoletti introduttivi, Don Bosco scrive ancora sulle pratiche di piet�, sottolineandone soprattutto l'importanza e la necessit�. Predicando egli stesso gli esercizi spirituali, torna con insistenza sull'argomento e, talvolta, raccomanda anche l'osservanza della partecipazione comunitaria e l'uniformit�. Negli schemi preparatori del primo Capitolo Generale del 1877 Don Bosco di suo pugno propone che nelle case salesiane si segua il Giovane provveduto: le usanze dell'oratorio � egli scrive � vengano seguite, per quanto � possibile, anche nelle altre case. Varie pratiche di piet�, prima lasciate al senso di responsabilit� di ciascuno, vengono rese comunitarie.
Un modo di pregare semplice ed essenziale
Modellate sulla spiritualit� predominante in Piemonte nell'Ottocento, le pratiche di piet� del Salesiano sono basate pi� sulla devozione privata che sulla piet� liturgica. L'insistenza sulle preghiere del buon cristiano, sulla confessione e la comunione
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frequente, sulle buone letture e sulla pratica dell'esercizio della buona morte e degli esercizi spirituali caratterizza quella
corrente di rinnovamento pastorale, di cui il Convitto Ecclesiastico di Torino, frequentato anche da Don Bosco, diviene centro propulsore.
Tutto ci� sta a dire che non rientra nelle preoccupazioni di Don Bosco escogitare per s� e per i suoi collaboratori forme peculiari di preghiera, e dimostra, d'altra parte, la volont� del Santo di escludere il modello monastico e conventuale. Egli ritiene che n� l'uno n� l'altro modo di pregare risponderebbero convenientemente alle ormai mutate esigenze dei tempi e alla concreta attuazione dell'apostolato scelto.
Prima della morte di Don Bosco non esiste perci� un manuale di pratiche di piet� diverso dal Giovane provveduto. Nei
Capitoli Generali, vivente ancora il Fondatore, si auspicano, senza per� che si arrivi a prepararli, testi appropriati per la predicazione, per la meditazione e per la lettura spirituale dei confratelli salesiani.
Don Rua, primo successore del Fondatore, si dimostra in questo settore, come in ogni altra cosa, fedele custode delle tradizioni originarie.
Verso un manuale delle �Pratiche di piet� in uso nelle case salesiane�
Pi� tardi, col moltiplicarsi progressivo delle opere, le prestazioni dei confratelli si diversificarono assai, per cui non tutti i Salesiani potevano seguire uno stesso orario, n� prendere parte alle pratiche di piet� coi giovani. Ci� poteva portare facilmente a irregolarit� e negligenze.
Le disposizioni della Chiesa sotto il pontificato di Pio X, muovendo verso una maggiore uniformit� (si pensi al Catechismo unico e alla preparazione del Codice di Diritto Canonico), sottolineano un'istanza che viene accolta qualche anno pi� tardi dal secondo successore di Don Bosco: il progetto di un manuale delle pratiche di piet� dei Salesiani. Don Paolo Albera fa preparare un questionario, che viene inviato nel 1913 a tutti gli Ispettori, e affida lo studio delle risposte e di tutto il materiale raccolto a un'apposita commissione. Essa incontra non poche perplessit� nel compito difficile di discernere ci� che deve ritenersi costitutivo della tradizio#
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ne salesiana, in quanto espressamente voluto da Don Bosco e pertanto da far confluire nel manuale come patrimonio comune e obbligatorio. Il manuale avrebbe dovuto determinare inoltre, nel pensiero della commissione, le varie pratiche di piet� delle case salesiane, distinguendole per categorie: giovani degli oratori, alunni esterni, alunni interni, confratelli. Una volta vagliati e discussi dagli Ispettori d'Europa nel luglio 1915 gli schemi della commissione, il manuale delle Pratiche di piet� in uso nelle case salesiane viene promulgato nel 1916 dal Rettor Maggiore. Nella presentazione egli prospetta come risultato, oltre la fedele adesione allo spirito di Don Bosco, quella uniformit� pi� volte auspicata: �Da ogni nostro Istituto si elever� quotidianamente fino al trono di Dio il medesimo coro di preghiere, le quali con pi� intensificata efficacia attireranno sopra di noi, sui nostri alunni e sopra tutte le opere nostre le grazie pi� copiose e le benedizioni pi� abbondanti�.
La codificazione dell'osservanza regolare
Nei Regolamenti pubblicati qualche anno pi� tardi, nel 1924, dopo la revisione delle Costituzioni salesiane secondo il recente Codice di Diritto Canonico, il capo secondo sulla �Vita spirituale e Pratiche di piet� annota: �I soci compiano in comune tutte le pratiche di piet� prescritte, n� se ne dispensino mai senza un esplicito permesso del Superiore. In ci� si segua fedelmente il manuale intitolato Pratiche di piet� in uso nelle Case Salesiane, edito per ordine del Rettor Maggiore, al quale soltanto � riservata ogni modificazione in proposito� (art. 16).
L'osservanza sulle pratiche di piet� � stata senza dubbio una delle principali preoccupazioni di tutti i Rettori Maggiori della Congregazione salesiana. Non mancano nelle circolari accenni espliciti in tal senso, ma la ragione non � da individuare soltanto nella trascuratezza o nell'arbitrariet� riscontrata talvolta tra i confratelli, soprattutto se presi da attivit� piuttosto irregolari e assorbenti.
Come successori di Don Bosco, essi condividono quella radicata convinzione da lui espressa con decisa chiarezza nell'introduzione all'edizione italiana delle Costituzioni, dopo l'approvazione della Sede apostolica: �Fino a tanto che noi
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saremo zelanti nell'osservanza delle pratiche di piet�, il nostro cuore sar� in buon'armonia con tutti, e vedremo il salesiano allegro, e contento della sua vocazione. Al contrario comincer� a dubitar della sua vocazione, anzi a provare forti tentazioni, quando nel suo cuore incominci a farsi strada la negligenza nelle pratiche di piet�.
Nell'aprile 1931 don Rinaldi scrive sulle pagine degli Atti del Capitolo Superiore: �Si stia da tutti e dappertutto a quanto � prescritto nel libro delle Pratiche di piet� tanto per i Confratelli, come per i giovani, interni ed esterni. Sono le stesse pratiche di piet� dei tempi di Don Bosco, e la loro uniformit� nelle nostre Case � dimostrazione sicura che siamo veramente suoi� (ACS n. 56, p. 939).
�Le nostre pratiche di piet� non sono n� eccessive n� straordinarie�, scrive don Pietro Ricaldone nel volumetto della collana di �Formazione salesiana� da lui stesso fondata e curata personalmente; aggiunge: �Si direbbe che la voce di Don Bosco e dei suoi Successori acquisti un tono insolitamente energico davanti al pericolo che le medesime possano venir omesse, o cambiate, o svuotate del loro genuino spirito� (La piet�, p. 143s).
La tradizione salesiana
e il rinnovamento liturgico nella Chiesa
Si spiega cos� non solo l'insistenza all'interno della Congregazione, ma anche una certa rigidit� per impedire, ad ogni costo, possibili deviazioni e una caduta di tono in un settore essenziale per il pieno raggiungimento della missione assunta nella Chiesa.
Allo stesso tempo, per�, appare meno comprensibile quella lentezza riluttante ad assimilare, sul piano operativo, le istanze che si facevano strada gi� dall'inizio del XX secolo mediante il Movimento liturgico, autorevolmente sostenuto dai papi Pio X, Benedetto XV, Pio XI e, pi� tardi, dagli interventi solenni di Pio XII con encicliche di grande respiro innovatore. Per la verit� questa spinta non passa inavvertita a coloro che hanno nella Congregazione il particolare compito e la responsabilit� di ravvivare lo spirito di piet� dei confratelli. Fra questi non sembra abbia trovato concreta accoglienza la voce �pionieristica� di don Eusebio Vismara: le proposte che egli
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offriva con tempestivit� e competenza nel 1913 per la preparazione di un manuale, che si dimostrasse attento alla dimensione liturgica e fecondato da essa, furono accantonate. La sua solerte insistenza, sia come insegnante, sia come consulente dei Superiori Maggiori, non venne mai meno, anche se i frutti degli orientamenti ecclesiali, da lui assunti e chiaramente proposti, per il momento non sembrarono maturare in Congregazione.
Nella lunga circolare dell'agosto 1939 sulla visita canonica alle case don Ricaldone ha espressioni sorprendenti in merito al Movimento liturgico: �E bene che il Visitatore dia importanza speciale a questo punto� (ACS n. 94, p. 156). �� necessario pertanto, sia per ossequio ai desideri dei Sommi Pontefici, sia per la necessit� di fatto, che le nostre case e i nostri istituti figurino in prima fila anche in questo movimento. San Giovanni Bosco, per quanto comportavano le condizioni dei suoi tempi e del luogo in cui fu educato ed oper�, si mostr� anche in questo all'avanguardia e in certo modo precorse gli eventi: [...] Ed � presumibile che se avesse conosciuto le direttive dell'Autorit� che oggi esistono su questo punto, le avrebbe accolte e fatte sue, armonizzandole coi punti fondamentali del suo sistema e della sua piet�...� (ivi, p. 157).
Una adesione convinta
bloccata dalle difficolt� di attuazione
Lo stesso don Ricaldone, nella circolare citata, concludendo le sue raccomandazioni annota: �Si procuri che il movimento si propaghi ai giovani dei collegi, vedendo di conciliarlo con le nostre pratiche regolamentari e tradizionali. La soluzione del problema soprattutto per la Messa quotidiana, in realt� non � facile, perch� da un lato non si possono sopprimere le preghiere ed il rosario, e dall'altro non si pu� allungare il tempo delle pratiche di piet�: e poi anche il punto dell'uniformit� ha il suo peso. Studiando la cosa ponderatamente, si giunger� a trovare una via che salvi insieme la tradizione salesiana, o meglio il pensiero sostanziale di Don Bosco, e si adatti alle nuove esigenze, cio� alle direttive della Santa Sede. Naturalmente non s'introducano innovazioni che non
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siano in armonia con i Regolamenti e le nostre tradizioni senza un esplicito permesso del Rettor Maggiore� (ivi, p. 159). Il Capitolo Generale XVI del 1947, nelle deliberazioni riguardanti il 3� tema, intitolato Le pratiche religiose, ribadisce quest'orientamento con una serie di minuziose precisazioni (ACS n. 143, pp. 37-47), introdotte con quest'avvertenza: �La piet� � l'anima del sistema educativo lasciatoci in eredit� da Don Bosco e la piet� si alimenta con le pratiche religiose. Conscio di questi due principi fondamentali, il Capitolo Generale, ispirandosi agli insegnamenti del nostro santo Fondatore, ha voluto fissare categoricamente quali debbano restare sempre fra noi le pratiche di piet� per le varie categorie di giovani da noi dipendenti e quale debba essere lo spirito che salesianamente le deve animare� (ivi, p. 37).
Nelle stesse pagine si raccoglie un'esortazione del Rettor Maggiore che rammenta orizzonti pi� aperti: �Non dimentichiamo che la nostra piet�, mentre � cattolica e liturgica, � specificamente salesiana. E chi non sa quanto fece san Francesco di Sales per rendere amabile e piacevole la piet�? [...] Vogliamo anche noi dare mano forte alla ricostruzione morale, riconducendo a Dio le masse attraverso quella piet� salesiana che tanto gradita riesce a tutti. [...] Presentiamo la piet� come vuole la Chiesa e come c'inculca il nostro Fondatore, e possiamo essere certi che il nostro lavoro dar� frutti copiosi� (ivi, p. 46). Egli aggiunge per� un'altra osservazione, che manifesta quanto fosse viva in alcuni capitolari e in certe aree della Congregazione la perplessit� sulla linea di condotta adottata, ma che avrebbe dovuto escludere qualsiasi incertezza sul comportamento da tenere in futuro: �Finch� si discute ciascuno � del proprio parere; ma quando si � venuti a una votazione, e una deliberazione � stata approvata, allora praticamente e nella nostra vita vissuta non vi dev'essere pi� diversit� di parere, ma tutti dobbiamo sostenere quanto fu deciso. Questo voleva Don Bosco e questo praticarono i suoi successori� (ivi, p. 47).
Il XVIII Capitolo Generale, nel 1958, torna a insistere sull'osservanza religiosa e, fra l'altro, richiama puntualmente norme sulle �Pratiche di piet� dei confratelli e dei giovani (ACS n. 203, pp. 27-32). La ragione s'intravede chiaramente nelle parole che introducono l'argomento: �Il Capitolo Generale sente il grave dovere di richiamare al senso di respon#
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sabilit� i Salesiani e in particolare coloro che hanno incarichi direttivi, sui pericoli per l'osservanza e il buono spirito provenienti dalla vita moderna, dall'eccessivo attivismo e dall'espansione incontrollata. Solo l'osservanza religiosa fedele e una fervente piet� possono assicurare la conservazione delle energie vitali della Congregazione e il suo prosperoso avvenire� (ivi, p. 21).
In spirito di fedele ossequio agli orientamenti del Concilio
Il Capitolo Generale XIX del 1965 pone decisamente le basi per un rinnovamento profondo, quando dichiara: �Il Capitolo Generale XIX, interprete del sentimento comune della Congregazione, nello spirito della pi� completa e filiale adesione alle decisioni del Concilio Ecumenico Vaticano II, accoglie la "Costituzione sulla Sacra Liturgia" come documento fondamentale della piet� salesiana� (ACS n. 244, p. 92). E pi� avanti: �Il Capitolo Generale XIX, perch� la piet� salesiana sia vitale ed autentica, propone tre orientamenti pratici, secondo i quali essa deve essere fedele: alla lettera e allo spirito della riforma liturgica della Chiesa, alle caratteristiche essenziali della piet� salesiana, alle aspirazioni legittime e nuove dell'uomo contemporaneo� (ivi, p. 93).
In tal modo la Congregazione salesiana si avvia ormai decisamente verso un profondo rinnovamento, che interesser�, fra molti altri importanti cambiamenti, anche le modalit� della preghiera dei suoi membri. La perplessit� di taluni, non esclusi alcuni membri del Consiglio Superiore, � generata dal timore che preziosi elementi della tradizione salesiana vengano irrimediabilmente persi. Ma n� queste resistenze, n� le difficolt� di un discernimento delicato ma necessario, n� il travaglio che implica il rinnovamento proposto dal Concilio, scoraggiano coloro che si sentono responsabili e che avvertono l'urgenza di tale rinnovamento e ne intravedono i frutti.
Dal CGS al CG22: riscoprire �il dono della preghiera�
Con non poca fatica e ingente sforzo la Congregazione ha tentato di preparare nell'ultimo ventennio le premesse e gli strumenti adatti per operare un vero e proprio salto di qualit�. �Siamo convinti � si legge nel nono documento su La
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comunit� orante del CGS � che solo una "rinascita spirituale" e non una semplice ristrutturazione dar� il via a una nuova epoca nella storia della Chiesa. Essa ci invita a coltivare una preghiera � soprattutto mentale � qualitativamente valida e in piena rispondenza alla spiritualit� specifica della nostra vocazione� (CGS, Atti, n. 523).
Il compito � stato svolto, in particolar modo, dai tre ultimi capitoli, dal CGS al CG22, e si � concluso con l'approvazio#
ne definitiva delle Costituzioni da parte della Sede apostolica. Si pu� dire per� che nel lungo e impegnativo lavoro pre#
paratorio e dei due sessenni di sperimentazione il prezioso
contributo di tutti ha portato a questo traguardo. I Salesiani dispongono oggi di un testo costituzionale rinnovato, vera#
mente riuscito nella prospettiva del rinnovamento conciliare e nella fedelt� al carisma del Fondatore. Non resta che attuar lo, usufruendo della sua sovrabbondante ricchezza e densit�. Nella sua relazione al CG22 don Egidio Vigan� affermava:
�C'� stato un progresso nella preghiera della comunit�: � diventata pi� viva, sono cresciuti l'attenzione e l'ascolto della
parola di Dio e il gusto per una partecipazione distesa e sen#
tita� (CG22, Relazione del RM, n. 284). E aggiungeva: �C'�, a mio avviso, un pericolo sottile in varie comunit�: tendenza
al minimismo nella preghiera comune: riduzione del tempo
destinato alle pratiche di piet� e "routine" che smorza lo sforzo per migliorarne la qualit�; attivismo che non � espressio#
ne d'interiorit� e che sacrifica il tempo indispensabile per la preghiera; superficialit� nel trattare temi spirituali; facilit� con cui alcuni confratelli sacerdoti tralasciano il breviario; debolezza di convinzioni soprannaturali nella pratica personale del raccoglimento e dell'adorazione� (ivi).
Il vero compito, quindi, di ogni comunit� e di ogni confratello non pu� dirsi ancora raggiunto. N� lo sar� mai piena#
mente perch�, nella docilit� all'azione dello Spirito, � possi#
bile crescere sempre. Prenderne coscienza e rinnovare il nostro impegno, riflettendo assiduamente sulle implicane, �
condizione indispensabile per rendere sempre pi� autentico e fecondo il dialogo con il Signore, cos� com'esso � descritto nel capo VII delle Costituzioni.
Solo in tal modo le �pratiche di piet� del Salesiano potranno raggiungere il loro scopo, e una �guida� che ne faciliti l'osservanza �viva� e sempre �giovane� potr� aiutare a sfuggire il rischio del formalismo.
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2. IL �COSTITUTIVO�
DELLA PREGHIERA SALESIANA
Contemplativi nell'azione (cf Cost. 12)
Don Rinaldi definisce lo spirito salesiano �operosit� instancabile, santificata dalla preghiera e dall'unione con Dio� (cf Cost. 95). Si tratta di vivere il sacerdozio battesimale, per fare di tutta la vita un'offerta a Dio. Lavorando per la salvezza dei giovani, il Salesiano � consapevole della presenza delle tre divine Persone operanti nella sua vita. Nel Salesiano la �dimensione contemplativa� dev'essere tanto profonda da investire e permeare ogni sua attivit�.
Per capire la profondit� di questa peculiare unione con Dio, occorre rifarsi all'unit� della nostra vita di consacrati apostoli: quell'unit� della vocazione salesiana della quale il CGS parla come di �grazia�, di cui ci fa dono lo Spirito (cf Cost. 2 e 3). Questa �grazia di unit� non � situata primariamente nelle attivit�, e neppure nelle �pratiche di piet�, ma nell'intimo della persona. Ne permea tutto l'essere: prima ancora di tradursi nel �fare� o nel �pregare�, � un �modo spirituale di essere dinamico�, in quanto � la cosciente partecipazione dell'amore stesso di Dio attraverso la donazione di s�, nella disponibilit� pratica all'opera della salvezza. � un atteggiamento interiore di carit�, che � proteso verso l'azione apostolica, nella quale si concretizza, si manifesta, cresce e si perfeziona. In tal senso l'operosit� apostolica � espressione di interiorit� spirituale (cf II progetto di vita, pp. 62 e 158s).
Il Salesiano dialoga con Dio, con semplicit� e senza soste
Il modo di dialogare con Dio da parte del Salesiano � descritto dal testo con due caratteristiche tipiche: � semplice e continuo. Egli non � un monaco, ma un apostolo dall'operosit� instancabile, un apostolo tra i piccoli e i poveri; la sua preghiera � semplice, sobria, composta dagli elementi essenziali, poggiata sulla parola di Dio e sui sacramenti, in modo speciale sull'Eucaristia e la Riconciliazione; si prolunga in un dinamismo generoso e gioioso, con uno stile giovanile e fiducioso, che piace a Dio e piace ai giovani (cf Cost. 86).
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A ben guardare, nella vita del Salesiano, come in quella del Fondatore, preghiera e azione sono comprese in un unico movimento del cuore; la preghiera passa naturalmente nell'azione e diventa �spirito di preghiera�, e cos� l'azione si riempie di preghiera. Dio Padre, il Cristo e lo Spirito sono i grandi presenti nella vita del Salesiano: superando le apparenze, egli li sente, li vede e li incontra dappertutto e sempre.
Poich� la carit� � l'anima di ogni apostolato, ne deriva che l'apostolato diviene l'anima della preghiera del Salesiano (II progetto di vita, p. 161s).
Azione, contemplazione, preghiera...
�Lasciare il Signore per il Signore�, �lavoro � preghiera�, �contemplativi nell'azione�: le formule sono incisive, utili, magari venerabili, ma l'equivalenza che insinuano non pu� passare automaticamente, senza le necessarie distinzioni. Vegliamo pi� da vicino la nostra esperienza. Non succede talvolta che un Salesiano si trovi professionalmente �spiazzato� proprio dinanzi a un'esigenza precisa del suo apostolato � un'esigenza che nel mondo giovanile si fa sempre pi� insistente �: quella di pregare, di contemplare, di �imparare a pregare�? Non succede che formule e libri � ivi compreso il libro della Liturgia delle Ore � diventino l'inevitabile �scorciatoia� per pregare o far pregare?
Chi di noi non ha avvertito prima o poi che la preghiera � in se stessa azione, e azione delle pi� impegnative; al punto che �pregare con i giovani� � prima ancora che �pregare per i giovani� � diventa oggi un appuntamento-vertice con i nostri cosiddetti �destinatari�? Un appuntamento che non possiamo permetterci di mancare senza incorrere nel rischio di fallire la nostra azione educativa. La cosa ci riguarda da vicino: anche a titolo di famiglia. Troviamo qui, infatti, uno dei tratti pi� geniali e qualificanti della personalit� di Don Bosco.
Le pratiche di piet� del buon cristiano
Nei tempi trascorsi, equilibrio, importanza e caratteri delle �attivit� di orazione� rispetto a quelle del ministero o di apostolato decidevano in fondo della classificazione d'un istitu#
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to religioso come istituto di vita attiva o di vita contemplativa. E la vita religiosa, a parte qualche sfumatura e qualche adattamento, rimaneva praticamente il modello princeps della vita cristiana. Don Bosco non entra in discussioni di teoria; quanto a �piet�, i suoi religiosi avranno le �pratiche del buon cristiano�, e le compiranno insieme ai loro giovani.
Quella del �buon cristiano� � una scelta apparentemente semplice, ma va molto lontano, ed � ben altro che un livellamento �al basso�. �Buon cristiano� riassume l'ideale pedagogico di Don Bosco, e, in concreto, vuol dire �santo�: se necessario, santo da altari. E allora, i Salesiani � qualunque cosa facciano, di qualunque cosa si occupino � saranno anzitutto �buoni cristiani� tra e per i giovani.
Non ci vuole molto ad analizzare questa formula. La santit� qualifica tutta la vita del cristiano, dalla mattina alla sera: � la sua prima e fondamentale vocazione. E se la santit� non � possibile senza contemplazione, evidentemente il Salesiano sar�, con la sua vita quotidiana, la prova concreta che azione e contemplazione non sono realt� che possano contendersi alternativamente la vita del cristiano e descriverne, ciascuna, una �fetta�. Vorr� dire, infine, che lo specifico della vita consacrata in quanto tale non potr� logicamente non trovarsi in ci� che la vita cristiana in quanto tale ha d'irrinunciabile e di essenziale, ivi compresi la contemplazione e l'apostolato.
Un'intuizione che ci lascia pensosi
Sotto un'apparenza banale, quella del �buon cristiano� � una formula che dovremmo meditare ancora a lungo. Non codifica nulla, e tanto meno una particolare alchimia tra azione e contemplazione. Non sposa una particolare coscienza teologica, pu� anzi accettale tutte, quando siano legittime. Mira dritto all'essenziale: mistero di Dio e storia dell'uomo sono una cosa sola, e questo per dono di Dio, non per iniziativa dell'uomo.
Al cuore di ogni �storia� sta una umanit� in cui Dio stesso si � fatto dono: quella di Cristo; una sola vita: quella della Spirito. Questa �, anzitutto, contemplazione, perch� questo � il punto che organizza e struttura radicalmente la persona del �santo�. Don Bosco accetta la prevenienza assoluta e gratuita del dono di Dio nell'essere e nell'agire dell'uomo, di
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tutti gli uomini (e non solo dei giovani), e qui si gioca tutta intera la vita, come fosse un unico istante. Questo � l'atto di fede, di speranza, di carit� del �buon cristiano�.
I termini minuti e quotidiani del vivere di Don Bosco, del suo agire e reagire, del suo preoccuparsi ed essere lieto si risolvono tutti in questo confronto istantaneo con l'assoluto di Dio, sono �soprannatura�, anche i pi� banali, i pi� materiali, i pi� apparentemente lontani o indifferenti. Ogni suo movimento, ogni suo �uscire di s� � carit�, quell'amore, cio�, che si caratterizza per la sua sorgente molto prima � infinitamente prima � che per i suoi �destinatari�.
Una sintesi del genere Don Bosco l'ha in comune, naturalmente, con qualsiasi altro santo. Ma la formula con cui ce la consegna � la pi� ampia, la pi� aperta e fedele al muoversi della storia. � tra quelle che meno presumono di inquadrare la contemplazione in spazi, tempi e metodi. Una tra quelle che esigono pi� chiaramente l'adeguamento irreversibile e radicale della totalit� storica dell'uomo alla totalit� �assoluta� di Dio.
Preghiera gioiosa e creativa (cf Cost. 86)
Confrontarci con Don Bosco ci fa del bene. � molto probabile per� che egli pretenderebbe da noi qualche passo in pi�. Il suo stesso modello di preghiera, di �contemplazione�, ci impegna a vivere e a �dire� la nostra preghiera con parole e gesti del nostro tempo.
Il fenomeno della preghiera, i suoi stessi gesti e il suo vocabolario non appartengono in proprio al mistero cristiano. Essi appartengono al patrimonio storico e culturale dell'umanit�, e, di fatto, ogni modello storico-culturale d'interpretazione dell'uomo e del suo mistero porta con s� un proprio modo di vivere, di giustificare, di �dire� la preghiera.
Arrivare dunque a vivere e ad esprimere la nostra preghiera come uomini del nostro tempo � dovere irrinunciabile di fedelt� all'uomo e fa parte della nostra stessa missione. E non diciamo �orizzontale� ci� in cui Dio stesso ha voluto prendere carne! Anche il nostro tempo ha in fondo bisogno d'una sua preghiera, ha diritto a vederci pregare, ha diritto a sentirci parlare di preghiera, e in un modo tale da poterci comprendere.
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�Contemplazione-azione�: una alternativa?
L'analisi di ciascuno dei due termini non porta necessariamente a un'opposizione. Anzi, guardando all'esperienza, da tempo riusciamo a sentire preghiera e contemplazione come fenomeni ugualmente �attivi�. In realt�, pi� che ai due termini singolarmente presi, la carica significativa sembra appartenere solidamente alla coppia di opposti apparenti: due termini che la tradizione stessa ci ha sempre tramandati insieme, quasi che il senso di ciascuno di essi sgorgasse dalla loro congiunzione e non dalla loro divisione.
Si potrebbe dire che, attraverso l'opposizione verbale, emerge una tensione ineliminabile dell'esistenza umana; attraverso di essa vuole esprimersi una tensione essenziale al mistero dell'esistere umano. Essa �, in altre parole, un �codice�, una cifra, una chiave di lettura della nostra �incarnazione�. Assoluto e storia non sono, in verit�, due �parti� del nostro esistere; ognuno dei due termini esprime una totalit�, ma nessuno dei due riesce a rendere a noi stessi il nostro mistero senza l'altro. La storia dice veramente tutto di noi, del nostro muoverci nel tempo e nello spazio, del nostro agire e interagire, ma come �dal di fuori�. E noi sentiamo bene che senza un �di dentro�, senza un �io�, pronunciato in un �profondo interiore� che non appartenga pi� alla storia, la nostra stessa esistenza sarebbe un pulviscolo incoerente di istanti. E se non appartiene alla storia, questo �profondo� � allora un luogo di �assoluto�. Non lontano da noi: dentro. Non aggregato di pezzi: un �tutto�. Non un insieme di �dati�: la totalit� di un �senso�.
La preghiera: esperienza dell'uomo, esperienza di Dio
La preghiera � il luogo dell'assoluto, il luogo di Dio; o, per essere pi� precisi, il luogo in cui la parola �Dio� � e le infinite altre che abbiamo dovuto inventarci per dire la stessa esperienza � prende il suo senso, e, con essa, la nostra esistenza tutta quanta. Luogo della decisione ultima, allora; luogo dell'identit� e della libert� suprema; luogo degli incontri decisivi, dei dialoghi veri; luogo della vera pace o della vera disperazione. Luogo di silenzio e � se la parola pu� signifi#
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care ci� che veramente esiste, ma sciolto da vincoli di spazio e di tempo � luogo di �eternit�.
Da questo centro parte la preghiera. Dal punto preciso in cui il nostro mistero tocca quello di Dio. E se la preghiera deve essere realt� umana non pu� non emergere nella storia, a un momento e in uno spazio preciso, non pu� non farsi �pratica�, �esercizio�.
Ma la sproporzione resta sempre insuperabile tra quel che di essa registra la storia e ci� che essa �, in verit�; la storia realizza, s�, la preghiera, ma molto pi� la �significa�. Non dovrebbe allora esserci difficile prender coscienza, quando preghiamo, che in quel �pezzo� d'esistenza, in quella serie di istanti, non prega soltanto il nostro �piccolo mondo interiore�: quel cosiddetto �interiore� ha in realt� le dimensioni stesse di tutto ci� che esiste o che pu� esistere. Prega in noi il gemito inesprimibile d'un universo che cerca attraverso noi il suo senso, la sua relazione alla totalit� dell'essere. Prega in noi ogni altro uomo, per quella comunione al medesimo nostro assoluto di cui ognuno di loro � capace.
Ed � cos�, allora, che quel �pezzo d'esistenza storica� che chiamiamo preghiera si carica del valore ultimo che abbiamo deciso per la nostra vita, si inquina del nostro peccato, s'intorbida dei nostri compromessi, s'infiamma del nostro amore. Non sar� quindi anestesia, disimpegno o fuga nel magico; sar� profezia, rivelazione del �senso� che ci impegna a vivere.
Hanno ragione gli antichi autori, gli esperti in materia: la preghiera � un'arte, la preghiera non s'improvvisa. Certamente. Ma non perch� la preghiera sia una questione di �lite; unicamente perch�, per pregare, occorre essere �semplicemente� uomini: veri, a immagine di Dio. Precisamente come Don Bosco. Precisamente, diciamolo pure senza paura, come Ges�, il Verbo di Dio fatto �Uomo�.
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3. UNA �GUIDA ALLA PREGHIERA
DEI SALESIANI DI DON BOSCO�
3.1. I CRITERI CHE DETERMINANO LE SCELTE DI QUESTA �GUIDA�
Aspetti fondamentali
La comunit� religiosa realizza la sua identit� di essere annuncio nel culto a Dio e nel servizio ai fratelli. Cristo si � presentato ai suoi (discepolato), al popolo di Israele (ecclesialit�) e alle genti (missionariet�) con opere che indicavano solidariet� e volont� di salvezza eterna ad ogni uomo.
Modellati su Cristo casto, povero e obbediente, ci facciamo coralmente servizio ai giovani donando loro amorevolezza educativa, carit� fraterna, affiato spirituale. Viviamo un tempo privilegiato per riprogettare la nostra santit� qualificando la cultura giovanile contemporanea svuotata dei valori tradizionali, ma anche presagio di invenzione di nuovi ideali pi� consoni alla vita spirituale.
Cristo ha pregato per i suoi e per coloro che vagavano nelle tenebre, poich� l'evento di salvezza doveva raggiungere tutti ed essere di riscatto per i peccatori.
Preghiera fervente e lavoro assiduo uniti nella celebrazione della nostra esistenza personale e comunitaria definiscono l'essere tra i giovani e l'aderire libero di seguire Cristo.
Al Salesiano immerso nel mondo e nelle preoccupazioni della vita apostolica non sfugge l'esigenza di pregare, di meditare, di contemplare. Nell'ascolto e nel dialogo orante va verso il Signore, ma i giovani sono sempre con lui. Egli sprigiona quell'amore che � manifestazione trinitaria di dono e di amicizia con ogni umana creatura; egli vive come mandato da una comunit�, immagine di carit� tra persone scelte dalla benevolenza di Dio...
La preghiera salesiana
La nostra preghiera ha un respiro ecclesiale e una caratterizzazione salesiana. Come Salesiani, siamo missionari tra i giovani, ben consapevoli delle difficolt� per far recepire l'annuncio cristiano. Siamo formatori dei giovani: aperti all'assimilazione critica delle istanze delle concorrenti culture con#
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temporanee. Siamo amici dei giovani: vogliamo il loro bene costruendo con essi l'unica vocazione battesimale alla santit�. Quale volto dare alla nostra preghiera? � la preghiera della Chiesa, la preghiera del buon cristiano che partecipa del sacerdozio di Cristo. Per noi Salesiani, essa s'innester� nei ritmi celebrativi della Liturgia e la connoter� con la sua qualifica spirituale salesiana. Tale filtro spirituale � reso tipico dal nostro carisma proprio: si tratta di pregare per i giovani, pregare con coloro che collaborano alla missione giovanile, pregare con i giovani. � questo un ruolo spirituale specifico che vivifica la comunit� della Chiesa locale, unitamente agli altri ruoli suscitati dall'unico Spirito di amore e verit�.
La Liturgia � espressione della santificazione del tempo. L'anno liturgico concretezza questo progetto nelle sue tappe e suggerisce a tutti i cristiani un continuo lavoro di crescita interiore e di coraggiosa carit�. Come Salesiani non facciamo niente di speciale, ma, vivendo l'unione con Dio durante il nostro lavoro e lo scorrere dei giorni, diventiamo scuola di preghiera per i giovani. Silenzio, contemplazione e preghiera corale costituiscono l'aspetto cultuale di questa dimensione interiore.
Una �Guida� per la nostra preghiera
Una guida di preghiera per i Salesiani non pu� se non presentare questi aspetti ed essere stimolo per ogni confratello a non lasciarsi trascinare dal vortice delle cose esterne. Impostiamo la nostra spiritualit� sull'anno liturgico, incentrando l'attenzione sull'Eucaristia giornaliera e sulla meditazione della Parola di Dio.
Viviamo le varie tappe animando il popolo di Dio. Celebriamo con fede il sacramento della riconciliazione. Siamo solidali con gli eventi sacramentali della nostra comunit�. Godiamo nella gioia della professione religiosa di nuovi fratelli, delle ordinazioni diaconali e presbiterali e delle ricorrenze giubilari. Siamo nel dolore partecipando della sofferenza di confratelli, di giovani e di amici: preghiamo ungendo con il sacramento di Cristo le loro infermit� e vegliamo nel loro ricordo quando il Padre richiama a s� i suoi servi fedeli. Trasformiamo lo spirito di famiglia in culto gradito a Dio. Ogni giornata scorre nell'offerta e nel ringraziamento al Si#
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gnore. Ogni circostanza particolare della vita comunitaria � elevata a preghiera e oblazione. Ci ricordiamo di Don Bosco, dei nostri santi patroni, dei membri glorificati della nostra Famiglia e di quelli che ci hanno preceduto nel segno della fede. Preghiamo per le vocazioni, per le missioni, tanto care al cuore del nostro Padre, per il Papa. Siamo con tutti i credenti partecipi della volont� di comunione e lavoriamo nella logica del Vangelo per la causa della pace. Ecco il Salesiano! Ecco il cristiano laico o sacerdote che vuole indicare un sentiero tracciato da Dio.
Un �nucleo comune� nella preghiera salesiana
Il progetto della nostra santit� ci � consegnato nelle Costituzioni, che sono l'attuarsi del manifesto spirituale di Don Bosco nell'oggi della Chiesa e del mondo. Dispersi nei pi� lontani paesi della terra siamo uniti nel vicenevole ricordo, nel lavoro tra i giovani e in una proposta di preghiera caratteristica. La piet� eucaristico-sacramentaria, la devozione mariana, il ricordo del Fondatore e dei suoi discepoli santi, contrassegnano la nostra presenza.
L'articolazione delle pratiche di piet� scandisce in ogni luogo l'unit� spirituale dei Salesiani; speciali momenti celebrativi e talune preghiere particolarmente care alla nostra tradizione ci uniscono al di l� delle diverse lingue dei popoli. Un nucleo comune (Reg. 77) dunque caratterizza la nostra identit� di comunit� orante e si arricchisce dei contributi significativi dell'invenzione dei confratelli o delle ispirate tradizioni culturali locali.
I momenti comuni quotidiani fissati dall'esperienza e codificati nei Regolamenti Generali sono:
� la celebrazione dell'Eucaristia (Cost. 88; Reg. 70);
� la meditazione e la lettura spirituale (Reg. 71);
� le Lodi e i Vespri (Cost. 89; Reg. 70) o le preghiere del �buon cristiano�;
� l'atto di affidamento quotidiano a Maria Ausiliatrice che unisce tutti i Salesiani in una preghiera comune, e il Rosario (Reg. 74);
� la visita al SS. Sacramento (Cost. 88);
� il ricordo quotidiano dei confratelli defunti;
� la �Buona notte� o il saluto del Superiore (Reg. 48).
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I momenti significativi che illuminano ciclicamente il ritmo dei giorni sono:
� il venerd� dedicato alla penitenza in memoria della Passione del Signore (Reg. 73);
� il ritiro mensile e trimestrale (Reg. 72);
� la commemorazione mensile di Maria Ausiliatrice il 24 del mese, con la benedizione di Maria Ausiliatrice (Reg. 74);
� la commemorazione mensile di Don Bosco l'ultimo giorno del mese (Reg. 75).
� gli esercizi spirituali annuali (Reg. 72);
� la rinnovazione della professione religiosa (Cost. 23 e 24);
� il ricordo annuale dei genitori defunti dei confratelli;
� le feste di famiglia e dei membri glorificati della Famiglia Salesiana.
I Salesiani sono poi invitati a pregare comunitariamente:
� per le vocazioni;
� per le missioni;
� per il Papa;
� per i confratelli anziani e malati;
� per i defunti: confratelli, genitori, membri della Famiglia Salesiana e benefattori.
3.2. LA STRUTTURA DEL �LIBRO� DI PREGHIERA DEL SALESIANO
La presente raccolta vuole fornire un materiale celebrativo per la vita spirituale della comunit� salesiana e del singolo confratello, e si affianca ai libri liturgici della Liturgia delle Ore, della celebrazione eucaristica e di tutti i sacramenti. Sono inoltre indicate le pratiche di piet� volute dal dettato costituzionale e dai Regolamenti. Attraverso celebrazioni e testi di preghiera, le cui modalit� sono molteplici, la nostra comunit� orante viene unificata nell'offerta spirituale della nostra vita e del nostro lavoro a Dio e alla Vergine.
�La preghiera salesiana � gioiosa e creativa, semplice e profonda; si apre alla partecipazione comunitaria, � aderente alla vita e si prolunga in essa� (Cost. 86).
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Una preghiera comunitaria che vuole realizzare queste caratteristiche esige sempre una preparazione, nella quale si concretizza anche una �creativit� che non ceda all'improvvisazione o alla superficialit�, ma sia animata di fede, di sapienza, di spirito liturgico. Solo cos� si potranno combinare �semplicit�, �profondit� e �aderenza alla vita�, in una preghiera �gioiosa� che stimoli e soddisfi la �partecipazione comunitaria�.
� per altro esperienza comune che difficilmente una celebrazione preconfezionata si adatta perfettamente a ogni assemblea. E quindi indispensabile che ogni celebrazione (della Parola o di preghiera comunitaria) sia preparata da chi ne ha l'iniziativa e la responsabilit�. Ci� pu� portare a modifiche (integrazioni, sostituzioni, cambiamenti) negli schemi di celebrazione offerti; oppure a formare ex novo uno schema di celebrazione in rispondenza a diverse esigenze o circostanze che interessano l'assemblea.
� utile perci� avere sussidi che aiutino e facilitino questo compito e stimolino l'impegno della scelta per la composizione della celebrazione stessa, tenendo presente la norma che le celebrazioni della Parola debbono modellarsi sulle celebrazioni liturgiche e ispirarsi ai loro criteri. A questo tendono, in vario modo, anche i sussidi offerti in questa Guida, che vuol essere una sintesi delle iniziative celebrative che si trovano nei libri liturgici della Chiesa. Questa Guida si colloca accanto ai libri liturgici ed � uno stimolo per cogliere salesianamente la loro ricchezza. La Liturgia non pu� essere separata dalla vita. Ora noi viviamo come Famiglia Salesiana nella Chiesa: non possiamo non far nostra in modo esemplare e adatto ai giovani la preghiera della Chiesa, la meditazione dei Padri, la considerazione dei documenti del Magistero e ci� che ci unisce, e qualifica il nostro essere cristiani nel segno di Don Bosco.
Attraverso gli articoli citati dalle Costituzioni e dai Regolamenti, il pensiero di Don Bosco e la voce della tradizione, si � voluto dare le linee portanti della spiritualit� salesiana, che necessariamente deve essere accompagnata a un lavoro saggio di inculturazione nei vari ambienti, senza con questo travisare la propria matrice originaria.
Oltre ad essere sussidio della preghiera comune, � un valido strumento per la riflessione personale. Ci familiarizza per#
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sonalmente con i grandi momenti della vita cristiana e di consacrati laici o sacerdoti; ci obbliga a vivere le varie circostanze della vita elevandole a offerta spirituale e a testimonianza di una scelta radicale.
La distribuzione del materiale
La �Guida� consta di sei parti.
La prima parte, la pi� ampia, costituisce come l'asse portante e l'intelaiatura in cui s'inserisce quanto si trova nelle altre sezioni. Essa � dedicata all'Incontro con Cristo nel tempo: vi si ritrovano le pratiche di piet� d'ogni giorno del Salesiano, si evidenzia la rilevanza da dare al giorno del Signore e si offrono indicazioni e variet� di schemi in corrispondenza con lo scorrere delle tappe dell'anno liturgico.
La seconda parte riguarda l'Incontro con Cristo nei sacramenti, con particolare rilevanza al Battesimo vissuto in forma radicale nella professione religiosa, la celebrazione del sacramento della Riconciliazione e l'Eucaristia centro e nutrimento della vita cristiana.
Ogni momento di vita � celebrato dalla Chiesa come partecipazione a Cristo. La sofferenza in particolare ci associa ai suoi giorni di passione. La nostra reale speranza � nel ritorno alla casa del Padre per una vita senza fine. A questi due temi � dedicata la terza parte.
La quarta e quinta parte riguardano rispettivamente Maria e I Santi (patroni, membri glorificati della Famiglia Salesiana e vicini alla tradizione salesiana, confratelli defunti) nel mistero di Cristo e della Chiesa.
Si chiude con la sesta parte, che tratta delle Circostanze particolari della vita salesiana.
Tutto � commisurato da un'adesione totale, nel carisma salesiano, al mistero di Cristo e della sua Chiesa.
Funzione delle didascalie e delle rubriche
Precedono i vari capitoli alcune didascalie che rendono conto delle componenti di teologia liturgica e spirituale, con sottolineatura del tono salesiano. Sono accenni che rilevano l'organicit� della nostra vita di preghiera, situandola nel contesto della consacrazione, vissuta come lode a Dio attraverso il culto celebrativo liturgico.
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Accompagnano questi tratti introduttivi diverse rubriche, che propongono possibilit� e modalit� celebrative e indicano soluzioni alternative. Schemi, proposte e letture sono ordinate in modo da poter essere usufruite secondo modi molteplici. � infatti la sensibilit� di ogni comunit� che deve tradurre nelle forme pi� consone la propria preghiera, in rispondenza all'ambiente e all'attivit� che svolge.
La liturgia uscita dal Concilio e la nostra missione rivolta principalmente ai giovani richiedono mobilit� operativa, non disgiunta dall'attenzione a cogliere il messaggio spirituale originario, senza scadere in formulazioni troppo datate, in ritmi meccanicamente ripetuti e privi di stimolo, in schemi che si svuotano di contenuto e di significato, in forme che non sono in sintonia con la preghiera della Chiesa.
La parte introduttiva di ogni sezione e gli schemi celebrativi sono pertanto l'asse portante della Guida, sono cio� l'attuazione esplicativa del �nucleo comune� che deve unificarci come Salesiani.
I testi del �nucleo comune�
Indichiamo, oltre ad una normativa dei contenuti, alcune formulazioni che sono comuni per tutti i Salesiani:
� il formulario della meditazione �in comune� con la preghiera conclusiva a Maria Ausiliatrice;
� il formulario della lettura spirituale con la preghiera conclusiva a Don Bosco;
� la benedizione di Maria Ausiliatrice;
� la rinnovazione della professione religiosa secondo la formula del �Proprio salesiano�.
Modalit�
La nostra preghiera deve farsi testimonianza alla Chiesa locale e ai giovani e quindi sono auspicabili momenti celebrativi vissuti con la Famiglia Salesiana, con i giovani o con l'intero Popolo di Dio.
Il ritmo celebrativo calmo, la preparazione attenta, la cura del canto sacro, la sobriet� creativa, la solennit� composta creano il clima per una preghiera partecipata, per una con#
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templazione gioiosa del mistero di Dio e per una apertura vissuta ai bisogni del mondo.
Il silenzio e la riflessione rendono possibile l'ascolto di un Dio che sempre si rivela con bont� e misericordia alle sue creature.
Conclusione
La �Guida alla preghiera� � dunque uno strumento tipicamente salesiano che ha una sua storia anche sofferta e insieme ricca di elementi che descrivono nel tempo il crescere della spiritualit� salesiana.
Si riferisce alla passata esperienza, rivendica quale suo orizzonte il rinnovamento avviato dal Concilio e maturato nel periodo susseguente, come riqualificazione della presenza cristiana nella storia.
Esprime, inoltre, la teologia della vita religiosa secondo la sensibilit� degli ultimi Capitoli Generali, in particolare del CGS e del CG22.
Ottemperando al mandato capitolare, questo testo di preghiera consegna a tutta la Congregazione un nucleo tipico celebrativo e si fa proposta per vitalizzare la comunit� orante. � un testo non giustapposto ai libri liturgici, bens� in armonia con questi, informando perci� salesianamente la piet� liturgica. E un testo che nelle mani di ogni confratello suggerisce di riconfermare giorno dopo giorno la propria scelta radicale di sequela Christi in una comunit�, nel servizio dei giovani e con gli altri membri della Famiglia Salesiana.
Libri liturgici ai quali la Guida fa riferimento
� Liturgia delle Ore: Inni; Orazioni; Salmi; Letture bibliche, patristiche o del Magistero; Preghiere litaniche.
� Messale Romano: Saluti introduttivi, Formule penitenziali, Orazioni, Inni del �praefatio�...
� Lezionario (quello Domenicale e Feriale, delle Feste dei Santi, delle Messe rituali e �ad diversa�).
� Orazionale per le preghiere dei fedeli.
� Rito della comunione fuori della Messa e culto eucaristico. Sacramento dell'Unzione e cura pastorale degli infermi.
� De benedictionibus.
� Rito delle esequie.
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Da ricordare inoltre:
� Il Proprio salesiano.
� Il rito della professione religiosa.
Sigle
C = Celebrante
D = Direttore 
Dc = Diacono 
G = Guida 
L = Lettore
S = Sacerdote
T = Tutti
Abbreviazioni
ACS = Atti del Consiglio Superiore 
CG21 = Capitolo Generale 21� Cost. = Costituzioni
ET= Esortazione Evangelica Testificatio
FSDB = Famiglia Salesiana
GE= Dichiarazione Gravissimum Educationis
GS= Costituzione pastorale Gaudium et spes
IGLH = Institutio generalis Liturgia Horarum
LG= Costituzione dogmatica Lumen gentium
MB = Memorie Biografiche
MC= Esortazione Marialis cultus
MuR = Note direttive Mutuae Relationes 
NGAL = Norme generali per l'anno liturgico 
OPR = Ordo professionis religiosae
PC= Decreto Perfectae caritatis
Reg. = Regolamenti Generali
RICA = Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti
SC= Costituzione Sacrosanctum Concilium
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___________________ 
PARTE PRIMA
L'INCONTRO
CON CRISTO
NEL TEMPO
Consacrati in forza della divina chiamata ad essere nel tempo testimoni soprattutto tra i giovani del Cristo morto e risorto, unico salvatore, continuando tra i nostri contemporanei il tipo di azione apostolica inaugurato da Don Bosco, e destinati perci� a ordinare la nostra vita personale e apostolica nel tessuto delle nostre comunit�, non avremo mai un incontro pieno e fruttuoso n� con il nostro modello e maestro Ges�, n� con i nostri destinatari, se non saremo pienamente fedeli ai nostri fratelli di vocazione, in una vita comunitaria vissuta con integra lealt� e con piena dedizione. La centralit� di Cristo Signore e della sua carit� per noi assume la connotazione di una sentita e vivace fraternit� che si nutre, di giorno in giorno, dello spirito delle beatitudini e di una preghiera incessante maturata nell'indulgenza di una laboriosit� diuturna.
La comunit�, sempre aperta ai suoi destinatari, � il luogo della nostra santit� ed � modello di una familiarit� che ci prepara a pregustare l'eterno banchetto al quale tutti sono invitati, specie i pi� poveri. Il vivere e l'operare insieme nel nome di Cristo � infatti tutta la nostra forza e la sorgente pi� autentica della salesiana �allegria� che facilita le nostre fatiche, rende pi� sopportabili le inevitabili incomprensioni e si risolve in invocazione al Signore.
Nella comunit� e con la comunit� andiamo incontro al Signore Ges�, vivendo nel nostro piccolo mondo come cellule vive del grande e universale corpo di Cristo che � la Chiesa. Qui realizziamo la via inaugurata nel Battesimo e confermata, e specificata in modo pi� approfondito, nella professione religiosa. Qui incontriamo Lui vivo nella realt� sacrificale e sacramentale dell'Eucaristia, con tutto ci� che l'accompagna nella vita animata dallo Spirito Santo.
Insieme santifichiamo la nostra giornata nella preghiera liturgica, insieme chiediamo favori spirituali per illuminare e
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santificare il nostro lavoro, insieme meditiamo le grandi opere che il Signore compie nella nostra storia di salvezza, insieme ancora offriamo al Signore la giornata e rinnoviamo l'atto di affidamento a Maria Ausiliatrice. Questo nostro vivere, che diventa esperienza di Dio, nella dedizione incondizionata ai giovani si risolve in benedizione, in ringraziamento, in unione con Dio, in invocazione fiduciosa e in caritatevole mortificazione interiore.
La, comunit� diviene cos� il tempo della nostra consacrazione apostolica e quindi della compiuta realizzazione di noi stessi in Dio. La comunit� diviene l'abito di festa per il �Giorno del Signore� e attesa comune di quel �pezzo di Paradiso che aggiusta tutto�.
Tale cammino si sviluppa nelle tappe dell'Anno Liturgico dove, nel riproporsi ciclico dei misteri di Cristo, partecipiamo intimamente alla preghiera della Chiesa e per la Chiesa, ricordando anche la Vergine e i Santi.
Questa prima parte � pertanto dedicata alla giornata del Salesiano, nel suo scandirsi in vari momenti di preghiera, al Giorno del Signore, alla Pasqua rivissuta ogni settimana, e all'Anno Liturgico nei suoi vari momenti, che � guida del nostro crescere in Cristo.
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1.1. INTRODUZIONE Chiamati a una preghiera incessante
�Il primo dovere dei religiosi � quello di essere con Cristo. Un pericolo costante per gli operai apostolici � di farsi talmente coinvolgere dalla propria attivit� per il Signore, da dimenticare il Signore di ogni attivit� (Giovanni Paolo II, 7 marzo 1980).
�Manteniamo sempre vivo il desiderio della vita beata, che viene dal Signore Dio, e non cessiamo mai di pregare. Ma, a questo fine, � necessario che stabiliamo certi tempi fissi per richiamare alla nostra mente il dovere della preghiera. Facendo cos� eviteremo che il desiderio, tendente a intiepidirsi, si raffreddi del tutto o si estingua per mancanza di un frequente stimolo.
Non � certo male o inutile pregare a lungo, quando si � liberi, cio� quando non si � impediti dal dovere di occupazioni buone o necessarie. Pregare a lungo non �, come qualcuno crede, pregare con molte parole. Altro � un lungo discorso, altro uno stato d'animo prolungato. Lungi dunque dalla preghiera ogni verbosit�, ma non si tralasci la supplica insistente, se perdura il fervore e l'attenzione. Il servirsi di molte parole nella preghiera equivale a trattare una cosa necessaria con parole superflue.
Il pregare consiste nel bussare alla porta di Dio e invocarlo con insistente e devoto ardore di cuore. Il dovere della pre 
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ghiera si adempie meglio con i gemiti che con le parole, pi� con le lacrime che con i discorsi� (dalla Lettera a Proba di sant'Agostino; CSEL 44,60-63).
11 pensiero del Papa e questo stralcio patristico ci introducono alla preghiera fatta con il cuore di Don Bosco. La preghiera era per lui �l'opera delle opere�, perch� la preghiera �ottiene tutto e trionfa di tutto�: �La preghiera fa violenza al cuore di Dio�.
La preghiera salesiana
La preghiera del Salesiano � nella logica del �da mini ani-mas� e impregna dall'alba al tramonto il lavoro per il bene dei giovani. Don Bosco non inventa nuove pratiche di piet�, vuole che si vivano con ricchezza di cuore quelle del buon cristiano. Fedele all'impronta materna, raccomanda che ogni azione sia rivolta al Signore, insiste sulle giaculatorie, sull'orazione mentale, anche se pu� essere solo la �meditazione del mercante�, sulla recita del Rosario, sulla centralit� eucaristica. Insiste cio� che i suoi figli prendano l'abitudine di coniugare in una unica realt� il lavoro, che pu� essere quasi frenetico, e la preghiera, che � respirare in Dio, affinch� ogni opera sia nel �salterio delle buone opere�.
Docile allo Spirito Santo, Don Bosco visse l'esperienza di una preghiera umile, fiduciosa e apostolica, che congiungeva spontaneamente l'orazione con la vita. �La preghiera salesiana � gioiosa e creativa, semplice e profonda; si apre alla partecipazione comunitaria, � aderente alla vita e si prolunga in essa� (Cost. 86).
�Quando prega, la comunit� salesiana risponde all'invito di Dio che la raduna e la tiene unita con la sua Parola e il suo amore, ravviva la coscienza della sua intima e vitale relazione con Dio e della sua missione di salvezza� (Cost. 85). Il Salesiano perci� ricupera quotidianamente tutte le dimensioni di una autentica preghiera cristiana: per la forte radicazione teologale la sua � una preghiera trinitaria, biblica e liturgica; per l'impronta di concretezza che le viene dal Fondatore, � una preghiera essenzialmente ecclesiale, sacramentaria ed escatologica; per la consacrazione religiosa e la propria missione apostolica con i giovani e per i giovani, � una preghiera personale e comunitaria, esistenziale e semplice, partecipata e comunicativa; per la congeniale caratterizzazione
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mariana diventa, come quella di Maria, risposta docile e operosa, presenza raccolta e disponibile.
La nostra vita di consacrati assicura il necessario clima di raccoglimento, opportuni spazi di preghiera ed equilibrio tra la contemplazione e l'ardore apostolico (cf PC 5); all'inizio dell'anno la comunit� fa �la programmazione dei ritmi di preghiera, tenendo conto degli impegni apostolici e delle esigenze della vita fraterna� (Reg. 69 e 43).
La distribuzione lungo la giornata non � del tutto indifferente: al mattino o al pomeriggio la preghiera acquista funzioni
e tonalit� proprie; talvolta ci� � richiesto dal contenuto stes 
so della preghiera, e talvolta una pi� opportuna collocazione nell'orario pu� garantire maggiore frutto in accordo con le
concrete situazioni dei singoli e della comunit�. Sono da preferire quelle scelte in cui la componente comunitaria � avvantaggiata.
La regolarit� e la puntualit� esprimono l'impronta di precedenza che ciascuno deve attribuire alla preghiera, il rispetto
verso i confratelli membri della comunit� e l'aiuto fraterno �del vicendevole buon esempio� (Cost. 1874, XIII 1). In tal modo si crea per la comunit� e per � singoli quel ritmo quotidiano che rende pi� facile e spontaneo soddisfare fedelmente le esigenze della preghiera.
La flessibilit� e la variet� delle forme pu� favorire una partecipazione pi� attiva e corresponsabile, stimolando la capa 
cit� di adattamento e di continuo rinnovamento spirituale e apostolico: pregare con i giovani significa per il Salesiano �ringiovanire�, testimoniare la propria fede e condividere la stessa speranza di salvezza (Cost. 86).
Le preghlem peamonale del S lesiand it comundl�
Maturazione personale e crescita comunitaria non si escludono, possono anzi sostenersi e integrarsi reciprocamente. Potremo diventare comunit� che prega solo se diventiamo personalmente uomini di preghiera. Ciascuno di noi ha bisogno di esprimere nell'intimo il suo modo personale di essere figlio di Dio, manifestargli la sua gratitudine, confidargli i desideri e le preoccupazioni apostoliche (Cost. 93). Impegnato in un processo formativo che dura tutta la vita, il Salesiano fa esperienza dei valori della propria vocazione
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nei diversi momenti della sua esistenza e accetta l'ascesi che tale cammino comporta (Cost. 38). Docile allo Spirito San 
to, sviluppa le sue attitudini e i doni della grazia in uno sforzo costante di conversione e di rinnovamento (Cost. 99), perch� tutta la sua vita sia �compenetrata di spirito apostolico, e tutta l'azione apostolica sia animata da spirito religioso� (PC 8).
L'azione dello Spirito � fonte permanente di grazia e sostegno nello sforzo quotidiano per crescere nell'amore perfetto di Dio e degli uomini. I confratelli che hanno vissuto o vivono in pienezza il progetto evangelico delle Costituzioni sono per noi stimolo e aiuto nel cammino di santificazione (Cost. 25). Oltre la celebrazione dell'Eucaristia, delle Lodi e dei Vespri, la pratica fedele della meditazione e della lettura spirituale, comunitariamente riuniti insieme, � una forma privilegiata di sostegno fraterno e di buon esempio, come voleva Don Bosco.
La preghiera liturgica del Salesiano
�La vocazione salesiana ci situa nel cuore della Chiesa e ci pone interamente al servizio della sua missione� (Cost. 6). Perci� �ci sentiamo parte viva di essa e coltiviamo in noi e nelle nostre comunit� una rinnovata coscienza ecclesiale� (Cost. 13). �Iniziamo i giovani a partecipare in modo cosciente e attivo alla liturgia della Chiesa, culmine e fonte di tutta la vita cristiana. Insieme con essi celebriamo l'incontro con Cristo nell'ascolto della Parola, nella preghiera e nei sacramenti� (Cost. 36).
�Dio ci chiama a vivere in comunit� (Cost. 50). �Vivere e lavorare insieme � per noi salesiani una esigenza fondamentale e una via sicura per realizzare la nostra vocazione� (Cost. 49). Ciascuno �s'impegna a costruire la comunit� in cui vive, sapendo di trovare in essa la presenza di Cristo� (Cost. 52), con quello spirito di famiglia che anima tutti i momenti della vita, non esclusa la preghiera (Cost. 51).
1.2. LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA La comunit� salesiana celebra l'Eucaristia
La concelebrazione dell'Eucaristia mette in evidenza le ricchezze del mistero pasquale: �Esprime la triplice unit� del
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sacrificio, del sacerdozio e della comunit�, i cui membri sono tutti al servizio della stessa missione� (Cost. 88). Quando i confratelli sacerdoti hanno impegni di servizio in comunit� diverse in cui presiedono l'Eucaristia, � bene fissare almeno un giorno settimanale in cui tutta la comunit� si trovi insieme per celebrare l'Eucaristia.
L'Eucaristia �� l'atto centrale quotidiano di ogni Comunit� salesiana, vissuto come una festa in una liturgia viva� (Cost. 88). Perci� �tutti i confratelli saranno fedeli alla celebrazione quotidiana dell'Eucaristia� (Reg. 70) e, per quanto possibile, comunitariamente.
Il Messale Romano e il Lezionario sono il necessario punto di riferimento e costituiscono un ricchissimo tesoro, mai sufficientemente sfruttato. Tenendo presente le varie possibilit� di scelta che essi offrono e leggendo di tanto in tanto le annotazioni in essi contenute (non escluse le ottime introduzioni!) si potr� facilmente rendere vivo e molto partecipato questo momento privilegiato della giornata.
La �riuscita� della celebrazione � frutto dell'impegno serio di ogni confratello. Ognuno di noi � responsabile dell'Eucaristia. Per questo vi si prepara convenientemente: le cose importanti non si improvvisano.
E importante svolgere la celebrazione in modo calmo, non formalistico: dedicando, ad esempio, il tempo necessario all'ascolto e alla meditazione della Parola di Dio, alla preghiera dei fedeli, al ringraziamento dopo la comunione.
La comunit� salesiana sapr� valorizzare soprattutto quei momenti della celebrazione e quei temi che meglio esprimono
le caratteristiche della spiritualit� propria e della missione giovanile e popolare, senza dimenticare la sobriet� e semplicit� volute da Don Bosco.
1.3. LA PREGHIERA DEL MATTINO E DELLA SERA
La Liturgia delle Ore,
preghiera ecclesiale e momento comunitario
La Liturgia delle Ore non � un atto privato, ma appartiene a tutto il corpo della Chiesa, lo manifesta e lo implica (IGLH
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�La Liturgia delle Ore estende alle diverse ore del giorno la grazia del mistero eucaristico. La comunit� salesiana, unita a Cristo e alla Chiesa, loda e supplica il Padre, nutre la sua unione con Lui e si mantiene attenta alla divina volont� (Cost. 89).
La celebrazione quotidiana comunitaria delle Lodi e del Vespro,
�con la dignit� e il fervore che Don Bosco raccomandava�, � la forma pi� perfetta di preghiera cristiana del mattino e della sera (Cost. 89; Reg. 70).
L'eccellenza della Liturgia delle Ore non rende automaticamente scontata una partecipazione ottimale; la comunit� salesiana si impegna perci� a rendere questa preghiera ecclesiale sempre pi� cosciente e fruttuosa, con la progressiva educazione di tutti a pregare con i salmi, dando alla preghiera stessa un ritmo adeguato, valorizzando di volta in volta le diverse parti, solennizzandola con il canto in circostanze particolari.
Lodi e Messa sono due atti liturgici di natura e struttura propria. � conveniente perci� che si mantengano separate. In casi particolari, se le circostanze lo richiedono, nella celebrazione pubblica o comune si pu� fare un'unione pi� stretta tra la Messa e un'Ora dell'Ufficio, purch� la Messa e l'Ora siano dell'unico e medesimo Ufficio, e si seguano fedelmente le disposizioni al riguardo (cf IGLH 93).
Per sottolineare particolari circostanze e rendere pi� viva la Liturgia delle Ore, oltre a richiamare i �Principi e norme per la Liturgia delle Ore�, suggeriamo di introdurre occasionalmente le orazioni salmiche, qualche commento di meditazione o scritturistico ai salmi e al cantico, oppure lasciare spazi di silenzio dove poter anche intervenire con invocazioni o riflessioni spontanee. � inoltre opportuno adattare la recita di salmi e cantici alla loro struttura, per cui al modo usuale dei cori alterni sono possibili recite responsoriali, con solista e coro o solo solista. A tale scopo ci sono gi� indicazioni approvate dalle competenti autorit�. Non � da dimenticare l'eventualit� di cantillare l'Ufficio specie nelle solennit� o durante l'adorazione eucaristica, quando si vuole recitare in essa una parte della Liturgia delle Ore.
Al posto delle Lodi e del Vespro si possono recitare, secondo l'opportunit�, altre preghiere (Reg. 70). Queste appar 
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tengono ai �pii esercizi� e devono sempre tener conto dei tempi liturgici, ispirandosi ad essi (cf SC 13).
Rimanendo per i chierici gli obblighi assunti con la loro ordinazione (Cost. 89), quando le Lodi e i Vespri non si celebrano comunitariamente essi dovranno trovare opportuni momenti della giornata in cui recitarli personalmente, come pure tutte le altre parti della Liturgia delle Ore.
PREGHIERE TRADIZIONALI DEL MATTINO
GIniziamo la nostra giornata nel segno della croce che ci ricorda l'amore di Dio per noi.
T Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Durante l'anno
GL'angelo del Signore port� l'annuncio a Maria. T Ed ella concep� per opera dello Spirito Santo. Ave, o Maria...
Ci Ecco, io sono la serva del Signore. T Si compia in me la tua parola. Ave, o Maria...
G11 Verbo di Dio si � fatto uomo. T E venne ad abitare in mezzo a noi. Ave, o Maria...
GPrega per noi, santa Madre di Dio. T E saremo degni delle promesse di Cristo.
GPreghiamo.
O Padre,
tu hai voluto che il tuo Verbo
si facesse uomo nel grembo della Vergine Maria:
concedi a noi, che adoriamo il mistero
del nostro Redentore, vero Dio e vero uomo,
di essere partecipi della sua vita immortale.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
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Nel tempo pasquale
GRegina del cielo, rallegrati, alleluia! T Cristo che hai portato nel grembo, alleluia!
G� risorto, come aveva promesso, alleluia! T Prega il Signore per noi, alleluia!
GRallegrati, Vergine Maria, alleluia! T II Signore � davvero risorto, alleluia!
GPreghiamo.
O Dio, con la risurrezione di Cristo, tuo Figlio,
hai ridato al mondo la gioia:
concedi a noi,
per intercessione della madre sua,
la Vergine Maria,
di giungere alla felicit� senza fine.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
GPresentiamo a Dio la nostra vita
perch� sia una lode alla sua gloria.
T Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.
GIn Ges� siamo figli di Dio.
Insieme a lui rivolgiamoci al Padre dicendo:
T Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volont�,
come in cielo cos� in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
erimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
enon c'indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
GAdoriamo il Signore in spirito e verit�
edoniamo a lui noi stessi e le nostre azioni.
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T Ti adoro, mio Dio,
eti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano
econservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata: fa' che siano tutte secondo la tua santa volont�
eper la maggior tua gloria.
Preservami dal peccato e da ogni male. La tua grazia sia sempre con me
econ tutti i miei cari. Amen.
GRinnoviamo l'offerta della nostra fede a Dio,
fonte della nostra salvezza.
T Mio Dio, perch� sei verit� infallibile,
credo fermamente tutto quello che tu hai rivelato
ela santa Chiesa ci propone a credere.
Ed espressamente credo in te,
unico vero Dio in tre Persone uguali e distinte,
Padre, Figlio e Spirito Santo.
E credo in Ges� Cristo, Figlio di Dio,
incarnato e morto per noi,
il quale dar� a ciascuno, secondo i meriti,
il premio o la pena eterna.
Conforme a questa fede voglio sempre vivere.
Signore, accresci la mia fede.
GDiciamo al Signore la nostra fiducia in lui
enella salvezza che, un giorno,
per suo dono avr� compimento.
T Mio Dio, spero dalla tua bont�,
per le tue promesse e per i meriti di Ges� Cristo,
nostro Salvatore,
la vita eterna e le grazie necessarie
per meritarla con le buone opere,
che io debbo e voglio fare.
Signore, che io possa goderti in eterno.
GImpegniamoci a vivere questa giornata nell'amore come esperienza di salvezza.
T Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perch� sei bene infinito e nostra eterna felicit�;
eper amor tuo amo il prossimo come me stesso,
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eperdono le offese ricevute. Signore, che io ti ami sempre pi�.
GLa Vergine Maria, madre del Salvatore,
sia per noi speranza di salvezza.
T Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore � con te.
Tu sei benedetta fra le donne
ebenedetto � il frutto del tuo seno, Ges�. Santa Maria, madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
GL'angelo custode ci accompagni con la sua protezione
per tutto il giorno.
T Angelo di Dio, che sei il mio custode,
illumina, custodisci, reggi e governa me,
che ti fui affidato dalla piet� celeste. Amen.
GMaria, aiuto dei cristiani, T prega per noi. Nel nome del Padre...
PREGHIERE TRADIZIONALI DELLA SERA
GNel nome di quel Dio, che ci sostiene nell'esistenza e da cui riceve il vero senso tutto il nostro agire, ci disponiamo a chiudere questa giornata.
T Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
GOgni giorno � una nuova esperienza dell'amore fedele di Dio. A lui la nostra adorazione e il nostro ringraziamento.
T Ti adoro, mio Dio,
eti amo con tutto il cuore.
Ti ringrazio di avermi creato,
fatto cristiano e conservato in questo giorno. Perdonami il male oggi commesso,
ese qualche bene ho compiuto, accettalo. Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli. La tua grazia sia sempre con me
econ tutti i miei cari. Amen.
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G Ogni giorno � anche una nuova esperienza della nostra fragilit�. Domandiamo perdono dei nostri peccati.
� conveniente sostare in silenzio durante un tempo ragionevole per un esame di coscienza personale sulla giornata.
T Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore
dei miei peccati,
perch� peccando ho meritato i tuoi castighi,
e molto pi� perch� ho offeso te,
infinitamente buono
edegno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai pi�
edi fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami.
Oppure, secondo una delle forme proprie della Liturgia:
T Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli,
che ho molto peccato
in pensieri, parole, opere e omissioni,
per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.
E supplico la beata sempre vergine Maria,
gli angeli, i santi e voi, fratelli,
di pregare per me il Signore Dio nostro.
Oppure
GPiet� di noi, Signore.
T Contro di te abbiamo peccato.
GMostraci, Signore, la tua misericordia. T E donaci la tua salvezza.
Oppure
GSignore, che a Pietro pentito hai offerto il tuo perdono, T Signore, abbi piet� di noi.
GCristo, che al buon ladrone hai promesso il paradiso, T Cristo, abbi piet� di noi.
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Signore, che accogli ogni uomo che si affida alla tua misericordia,
T Signore, abbi piet� di noi.
Oppure
GSignore, che comandi di perdonarci prima di venire al tuo altare, T Signore, abbi piet� di noi.
GCristo, che mandi il tuo Spirito a creare in noi un cuore nuovo, T Cristo, abbi piet� di noi.
GSignore, che verrai un giorno a giudicare le nostre opere, T Signore, abbi piet� di noi.
GRinnovati e riconciliati dal pentimento
diciamo con cuore di figli:
T Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volont�,
come in cielo cos� in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
erimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
G Il termine della giornata ci richiama il termine della vita. Professiamo la nostra fede, nella quale vogliamo vivere
emorire.
T Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra;
ein Ges� Cristo,
suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
pat� sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, mor� e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscit� da morte;
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sal� al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di l� verr� a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei Santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna. Amen.
GPer rimanere fedeli al Signore fino alla morte,
invochiamo l'aiuto di Maria.
T Cara madre Vergine Maria,
fa' che io salvi l'anima mia.
Ave, o Maria...
GGes�, Giuseppe e Maria,
T vi dono il cuore e l'anima mia. Ges�, Giuseppe e Maria, assistetemi nell'ultima agonia. Ges�, Giuseppe e Maria, spiri in pace con voi l'anima mia.
GPreghiamo con fiducia Dio, nostro Padre, che ascolta con bont� la preghiera dei suoi figli.
�Per il Papa e per il nostro Vescovo:
T Il Signore li assista e li protegga per guidare il popolo di Dio.
GPer i superiori e i missionari: T Il Signore benedica il loro lavoro
ericompensi le loro fatiche.
GPer i nostri genitori, benefattori, amici
eper le persone raccomandate alle nostre preghiere: T Il Signore premi con la vita eterna quelli che ci fanno del bene.
GPer i cooperatori e gli exallievi: T Dio li conservi nella sua grazia, fedeli agli insegnamenti di Don Bosco.
GPer la nostra comunit�:
T il Signore ci conservi nell'amore e nella pace sull'esempio della famiglia di Nazaret.
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D O Signore misericordioso,
nella tua provvidenza ci hai donato san Giovanni Bosco,
padre e maestro della giovent�,
che, guidato dalla Vergine Maria,
lavor� con infaticabile zelo per il bene della Chiesa;
suscita anche in noi la stessa fiamma di carit�,
che ci spinga a salvare le anime e servire te solo.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
G Guardiamo a Maria segno di sicura speranza
e consolazione per tutti gli uomini,
specialmente per quelli che soffrono
e per gli ammalati della comunit� ispettoriale.
T Salve, Regina, madre di misericordia;
vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva:
a te sospiriamo, gementi e piangenti
in questa valle di lacrime.
Ors� dunque, avvocata nostra,
rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Ges�,
il frutto benedetto del tuo seno.
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
D 11 Signore ci benedica, ci liberi da ogni male,
e ci conduca alla vita eterna.
T Amen.
G Maria, aiuto dei cristiani, T prega per noi.
Nel nome del Padre...
�Dopo la preghiera serale, il direttore o chi per esso, secondo la tradizione salesiana, rivolga alla comunit� fraterne parole di "buona notte"� (Reg. 48).
Caratteristica della tradizione salesiana ed elemento di notevole rilevanza nello stile educativo di Don Bosco � un certo clima di silenzio e di raccoglimento dopo la preghiera serale.
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1.4. LA MEDITAZIONE DEL SALESIANO
La meditazione, garanzia di gioiosa perseveranza
�Una forma indispensabile di preghiera � per noi l'orazione mentale. Essa rafforza la nostra intimit� con Dio, salva dall'abitudine, conserva il cuore libero e alimenta la dedizione verso il prossimo. Per Don Bosco la meditazione � garanzia di gioiosa perseveranza nella vocazione� (Cost. 93). � importante quindi non solo fare sempre la meditazione (cf Reg. 71), ma occorre saper prendere propositi concreti ed efficaci (cf MB 9,708).
Fare la meditazione riuniti insieme e concluderla con una preghiera quotidiana di consacrazione o affidamento a Maria � caratteristica della tradizione salesiana (cf Reg. 74).
Quel colloquio con Dio che si attua nell'orazione mentale ha una sua autonomia e un suo �itinerario� specifico: lectio, meditatio, oratio, contemplatio. Per tale ragione non � bene sostituirla sistematicamente con la Liturgia della Parola e l'omelia della Messa, con l '�Ufficio di Lettura� celebrato in comune, con la preghiera delle Lodi prolungando la lettura biblica.
La struttura ordinaria della nostra meditazione � la seguente: preghiera d'introduzione e invocazione dello Spirito Santo, lettura, meditazione personale, proposito, preghiera di conclusione. Di queste parti, la prima e l'ultima soprattutto accentuano la dimensione comunitaria.
Contenuto privilegiato della meditazione � la Parola di Dio, alla cui mensa attingiamo ogni giorno per crescere in genuinit� di culto e in capacit� di annunciare il Vangelo ai fratelli. Le forme alternative di meditazione possono essere molteplici.
La meditazione pu� essere costituita dalla celebrazione in comune dell'Ufficio delle Ore, particolarmente in alcuni periodi dell'anno liturgico, per aiutare la comunit� a penetrarne e a viverne lo spirito. Dopo le letture � conveniente lasciare uno spazio al silenzio e alla riflessione personale.
Altra forma alternativa � una celebrazione della Parola, specie in preparazione a feste liturgiche e di famiglia. Gli ele 
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menti celebrativi siano tra loro compaginati al fine di favorire la riflessione personale.
Queste forme sostitutive devono chiudersi con la preghiera di �affidamento a Maria Ausiliatrice�.
� inoltre possibile unire, occasionalmente, le Lodi alla meditazione. La riflessione personale pu� essere collocata dopo la lettura breve o allungata, eventualmente seguita da omelia, e avr� come oggetto la parola di Dio ascoltata. Il responsorio fa da raccordo. Infine, la preghiera di affidamento.
La meditazione pu� far parte della celebrazione dell'Eucaristia. Si dia in tal caso rilievo ai momenti dove la preghiera personale � gi� indicata dalla Liturgia; dopo l'omelia, si lasci uno spazio maggiore per la meditazione sulla Parola ascoltata. La meditazione pu� ordinariamente precedere la Messa come preparazione personale, o seguirla come prolungamento dell'azione liturgica.
In particolari occasioni la meditazione � sostituita dalla celebrazione solenne dell'Eucaristia.
PREGHIERA COMUNITARIA
DI INTRODUZIONE ALLA MEDITAZIONE
La preghiera comunitaria d'introduzione aiuta a mettersi nelle condizioni necessarie di attenzione, disponibilit� e docilit�. Essa consiste in un invito al raccoglimento (presenza di Dio) e all'impegno, e d� particolare rilievo all'invocazione dello Spirito Santo.
E soprattutto in questo momento introduttivo, come pure in quello conclusivo, che la comunit� potr� �favorire la variet� delle forme e incoraggiare i confratelli nel loro impegno� (Reg. 71).
Giover� sottolineare alcune circostanze particolari (primo venerd�, commemorazione mensile di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco, altre ricorrenze salesiane) sia variando la forma sia con il canto (Veni Sancte Spiritus, ecc.).
Si suggeriscono diversi schemi a scelta. Si pu� sempre variare anche la forma, pregando tutti insieme, a cori alternati, o rispondendo con un ritornello (ad esempio: Vieni, o Spirito Santo; oppure: Vieni, o Spirito d'Amore) al solista.
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Prima forma (tradizionale)
G11 Signore che ha chiamato tutti noi a una preghiera incessante ci renda consapevoli della sua presenza per essere disponibili agli inestimabili doni del suo Spirito. 11 silenzio si faccia per noi ascolto e meditazione del mistero di Dio.
T Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
GVieni, o Spirito creatore, T visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell'anima.
Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola.
Sii luce all'intelletto,
fiamma ardente nel cuore; sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male.
Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. Amen.
GManda il tuo Spirito e tutto � creato. T E rinnovi la faccia della terra.
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G Preghiamo.
O Dio, che con il dono dello Spirito Santo
guidi i credenti alla piena luce della verit�,
donaci di gustare nel tuo Spirito la vera sapienza
e di godere sempre del suo conforto.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure il testo latino
Veni, creator Spiritus, mentes tuorum visita, imple superna gratia, quae tu creasti pectora.
Qui diceris Paraclitus, donum Dei altissimi, fons vivus, ignis, caritas et spiritalis unctio.
Tu septiformis munere, dextrae Dei tu digitus, tu rite promissum Patris sermone ditans guttura.
Accende lumen sensibus, infunde amorem cordibus, infirma nostri corporis, virtute firmans perpeti.
Hostem repellas longius pacemque dones protinus; ductore sic te praevio vitemus omne noxium.
Per te sciamus da Patrem noscamus atque Filium, te utriusque Spiritum credamus omni tempore. Amen.
G Emitte Spiritum tuum, et creabuntur. T Et renovabis faciem terrae.
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G Oremus.
Deus,
qui corda fidelium
Sancti Spiritus illustratione docuisti:
da nobis in eodem Spiritu recta sapere;
et de eius semper consolatione gaudere.
Per Christum Dominum nostrum.
T Amen.
Oppure
G Vieni, o Spirito Santo, T manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.
O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza, nulla � nell'uomo, nulla senza colpa.
Lava ci� che � sordido, bagna ci� che � arido, sana ci� che sanguina.
Piega ci� che � rigido, scalda ci� che � gelido, drizza ci� che � sviato.
Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.
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Dona virt� e premio, dona morte santa,
dona gioia eterna. Amen.
Seconda forma (breve)
Questa forma � preferibile quando la meditazione � precec'uta da una celebrazione comunitaria, come le Lodi o la Messa. In tal caso, si continua, dopo una pausa di silenzio, in questo modo o altro analogo:
GProlunghiamo ora il nostro dialogo con il Signore
nell'intima profondit� dell'orazione mentale.
Invochiamo insieme il Dono del Padre
promesso da Ges�.
T Vieni, Spirito Santo,
riempi il cuore dei tuoi fedeli,
accendi in essi il fuoco del tuo amore.
GManda il tuo Spirito e tutto � creato. T E rinnovi la faccia della terra.
GPreghiamo.
O Dio, che con il dono dello Spirito Santo
guidi i credenti alla piena luce della verit�,
donaci di gustare nel tuo Spirito la vera sapienza
edi godere sempre del suo conforto. Per Cristo nostro Signore. T Amen.
Oppure
GBeato l'uomo di integra condotta, che cammina nella legge del Signore. T Beato chi � fedele ai suoi insegnamenti
elo cerca con tutto il cuore (Salmo 118,1-2).
GPreghiamo insieme.
T Lo Spirito che abita nei nostri cuori
sia, o Padre, la voce della nostra preghiera:
ci guidi nel dialogo con te
a scoprire le ricchezze del tuo amore
etrasformi con la sua grazia la nostra vita;
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ci renda coraggiosi, tempestivi e fedeli
nell'attuare la consacrazione battesimale e religiosa, al servizio della nostra particolare missione per i giovani, nella Chiesa e nel mondo.
Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
Oppure
G Signore, che cos'� un uomo perch� te ne curi?
Un figlio d'uomo perch� te ne dia pensiero?
L'uomo � come un soffio,
i suoi giorni come ombra che passa (Salmo 143,3-4).
T Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie;
la mia parola non � ancora sulla lingua
etu, Signore, gi� la conosci tutta. Alle spalle e di fronte mi circondi
eponi su di me la tua mano. Stupenda per me la tua saggezza, troppo alta, e io non la comprendo.
G Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio!
T Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri: vedi se percorro una via di menzogna
eguidami sulla via della vita (Salmo 138,1-6.17.23-24).
Come forma breve, si pu� anche recitare o cantare insieme solo una o due strofe (a scelta) del Veni, creator Spiritus o del Veni, Sancte Spiritus.
Terza forma (circostanziale)
I testi qui proposti (e altri opportunamente scelti dalla Sacra Scrittura o dalla liturgia del giorno, particolarmente nei tempi forti) possono servire da stimolo e avvio, continuando
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poi singolarmente l'orazione mentale secondo le proprie esigenze.
Questa forma si pu� unire alla precedente, in modo per� da assicurare un tempo sufficientemente prolungato per la meditazione personale. Una affannosa preoccupazione per non oltrepassare la mezz'ora prescritta non � certamente la disposizione migliore per fare bene e con frutto l'orazione mentale.
GT'invoco con tutto il cuore, Signore, rispondimi. T Custodir� i tuoi precetti.
GI miei occhi prevengono le veglie.
T Per meditare sulle tue promesse (Salmo 118,145.148).
Oppure
GManda, o Signore, la tua verit� e la tua luce. T Siano esse a guidarmi.
GMi portino al tuo monte santo e alle tue dimore. T Al Dio della mia gioia e del mio giubilo (Salmo 42,3-4).
Si sceglie poi un brano, che viene proclamato da un lettore. Bastano alcuni versetti, secondo i casi.
Se si tratta di un salmo o di un testo di preghiera, pu� anche essere recitato a coro unico o alterno.
�Salmo 1: Le due vie
�Salmo 8: La gloria di Dio � l'uomo vivente
�Salmo 22: Il Signore � il mio pastore
�Salmo 24: La vita ringiovanisce nella speranza
�Salmo 26: Con Dio nessun timore
�Salmo 41: La nostalgia di Dio
�Salmo 62: La sete di Dio
�Salmo 83: Il desiderio della casa del Signore
�Salmo 89: La fragilit� dell'uomo
�Salmo 102: Dio � amore e misericordia
�Salmo 118: Beato chi � fedele ai precetti del Signore
�Salmo 129: Dal profondo della propria esistenza
�Es 3,1-15: Io-sono mi ha mandato a voi (Mos�)
�I Sam 3,1-11: Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta (Samuele)
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�2 Sam 7,18-29: Tu sei Dio, le tue parole sono verit� (Davide)
�Sap 9,1-18: Dammi la sapienza, che � accanto a te (Salomone)
�I Re 19,1-14: Su mangia, � troppo lungo per te il cammino (Elia)
�/s 5,1-7: Il mio diletto possedeva una vigna
�Ger 18,1-12: Come l'argilla nelle mani del vasaio
�Gio 4,1-11: So che tu sei un Dio misericordioso e clemente
�Sap 11,21-12,2: 0 Signore, amante della vita
�Dt 6,4-12: Con tutto il cuore, con tutta l'anima...
�Mt 6,1-17: Hanno gi� ricevuto la loro ricompensa
�Mt 6,25-34: Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia
�Mt 7,1-12: Togli prima la trave dal tuo occhio
�Mt 7,13-27: Dai loro frutti li riconoscerete
�Mt 11,25-30: Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti
�Mt 25,1-13: Non sapete n� il giorno n� l'ora
�Mt 25,14-30: Bene, servo buono e fedele
�Mt 25,31-46: Non lo avete fatto a me
�Gc 1,2-15: Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio
�Gc 1,16-27: Non andate fuori strada
�Gc 2,1-13: Non mescolate a favoritismi personali la vostra fede
�Gc 2,14-26: La fede senza le opere � morta
�Gc 3,1-18: Un frutto di giustizia viene seminato nella pace
�Gc 4,1-12: Chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo?
Quarta forma (esperienza cristiana e salesiana)
Si possono anche scegliere brani significativi e adatti sia nella linea della propria spiritualit� salesiana, sia dalla ricchissima tradizione cristiana, ad esempio:
e Dagli scritti di Don Bosco riportati nelle cinque appendici nel libretto delle Costituzioni (Ai soci salesiani, Il Sistema preventivo, Lettera da Roma, Ricordi ai primi missionari, Testamento spirituale).
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nDalle Costituzioni (lettura in comune di uno o due articoli, in particolare):
�Il libro della Regola � per noi Salesiani il testamento vivo di Don Bosco. Egli ci dice: "Se mi avete amato in passato, continuate ad amarmi in avvenire con l'esatta osservanza delle nostre Costituzioni".
Don Michele Rua, primo successore di Don Bosco, ci ripete: � Quando il nostro Padre invi� i suoi primi figli in America, volle che la fotografia lo rappresentasse in mezzo a loro nell'atto di consegnare a don Giovanni Cagliero, capo della spedizione, il libro delle Costituzioni, come dicesse: "Vorrei accompagnarvi io stesso, ma quello che non posso fare io, lo faranno queste Costituzioni. Custoditele come preziosissimo tesoro!"�. (Proemio delle Costituzioni)
Ti rendiamo grazie, Padre,
perch� ci hai chiamati per nome, uno per uno,
da tutti i continenti
per essere nella Chiesa segni e portatori del tuo amore.
Hai fatto sgorgare anche per noi
dal cuore stesso di Cristo, tuo apostolo,
quella carit� pastorale
che contrassegna il nostro ardore ecclesiale
con il dono della predilezione verso i giovani.
Ti adoriamo con filiale gratitudine
perch� il tuo Paraclito, lo Spirito del Signore,
ci accompagna con la grazia della sua consacrazione
nel vivere ogni giorno la totalit� del nostro dono,
rinnovando il mistero dell'Alleanza battesimale
per una sua espressione pi� intima e piena.
Concedi, Padre misericordioso,
di saper percorrere fino alla m�ta, guidati da Maria,
questa via che conduce all'Amore.
Nella professione religiosa
hai fatto sbocciare in noi un'esaltante novit�,
che � oblazione, azione di salvezza, liturgia della vita.
Insegnaci a contemplare,
attraverso il progetto di questa Regola,
il cuore indiviso del tuo Unigenito;
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permea la nostra libert� con la potenza del tuo Spirito affinch� tutti noi, che stiamo con Don Bosco, possiamo fedelmente adempiere con il tuo aiuto ci� che per tuo dono abbiamo promesso con gioia. (Dalla Presentazione alle Costituzioni)
�Dai Documenti del Concilio Vaticano II (qualche breve paragrafo).
nDai classici della spiritualit� cristiana (Giovanni della Croce, Teresa d'Avila, Francesco di Sales, ecc.).
Qui di seguito sono proposti testi che esprimono momenti di forte esperienza spirituale di alcuni apostoli di tutti i tempi e che possono stimolare con profitto l'impegno nella fatica del fare orazione mentale per dare ogni giorno pi� profondit� alla nostra vita.
O Signore, nostro Dio,
nostra unica speranza,
vienici incontro,
salvaci dallo scoraggiamento,
affinch� non cessiamo di cercarti.
Fa' che aneliamo sempre al tuo volto,
senza fermarci lungo il cammino che porta a te.
Donaci forza per la ricerca,
tu che ci hai dato la grazia d'incontrarti
eci hai dato la speranza
di una conoscenza ancora pi� grande.
La nostra fermezza e la nostra debolezza stanno davanti a te:
risanaci nella nostra debolezza
econsolida la nostra forza. Fa' che ci ricordiamo sempre di te, che ti possiamo comprendere ed amare.
Accresci in noi i tuoi doni
fino al nostro rinnovamento totale. Amen. (Sant'Agostino, adatt.)
O Signore, nostro Dio,
insegnaci dove e come cercarti, dove e come trovarti.
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Tu abiti in una luce inaccessibile:
come potremo raggiungerla?
Chi ci introdurr� ad essa, perch� possiamo vederti?
Sei tu, o Signore, che metti in noi
questo tormento di te, questo desiderio di trovarti:
illumina i nostri occhi
e mostraci lo splendore del tuo volto!
Donaci la gioia della tua presenza,
perch� senza di te
il nostro cuore rimane inquieto e senza pace.
Abbi piet� dei faticosi sforzi
che gli uomini compiono nel cammino verso di te.
Non lasciare, che il nostro cuore inaridisca
lontano da te:
fa' che respiri e si dilati nella tua speranza.
Dal profondo della nostra debolezza
ci sia concesso, a tratti, di intravedere la tua luce,
per prendere coraggio.
Insegnaci a cercarti,
e mostrati quando ti cerchiamo,
perch� nessuno di noi ti pu� cercare
se tu non illumini la nostra strada,
nessuno di noi ti pu� trovare
se tu non ci disveli il tuo volto.�
(Sant'Anselmo, adatt.)
Accordaci, o Dio misericordioso,
di desiderare con ardore ci� che tu approvi,
di ricercarlo con prudenza, di riconoscerlo con verit�,
di compierlo con perfezione,
a lode e gloria del tuo nome.
Metti ordine nella nostra vita,
e concedi di conoscere quel che vuoi che facciamo
e di compierlo bene e utilmente
per la salute della nostra anima.
Concedi di portare sempre il nostro cuore verso di te,
e, quando veniamo meno, di giudicare i nostri falli
con dolore e col fermo proposito di correggerci.
Rendici, o Signore,
obbedienti senza contraddizione;
4ioveri, senza risentimento;
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casti, senza corruzione;
pazienti, senza proteste;
umili, senza finzione;
lieti, senza dissipazione;
tristi, senza abbattimento;
riservati, senza rigidezza;
attivi, senza leggerezza;
timorati di te, senza scoraggiamento;
sinceri, senza doppiezza;
ben�fici, senza presunzione;
amorevoli, senza superbia
nel correggere il nostro prossimo,
capaci di edificarci a vicenda
con la parola e con l'esempio,
senza ipocrisia. Amen.
(San Tommaso d'Aquino, adatt.)
O Signore, nostro unico Dio e nostro tutto,
non permettere che ci perdiamo in ci� che � vano.
Non permettere che doniamo il nostro cuore
alle cose della terra,
e che una qualsiasi tra di esse ci allontani da te.
Signore Ges�,
fa' che ti amiamo con cuore puro e fervente.
Fa' che ti amiamo con un'intensit� ancora pi� grande
di quella con cui gli uomini amano le cose loro.
Fa' che abbiamo nell'amarti
quella stessa tenerezza e quella stessa costanza
che � cos� ammirata nell'amore umano.
Fa' che sentiamo che tu solo sei la nostra gioia,
il nostro solo rifugio, la nostra sola forza,
la nostra sola speranza, il nostro unico amore.
(Card. Newman)
Spirito Santo Paraclito,
perfeziona in noi l'opera iniziata da Ges�;
rendi forte e continua la preghiera
che facciamo in nome del mondo intero;
accelera per ciascuno di noi
i tempi di una profonda vita interiore;
d� slancio al nostro apostolato,
che vuol raggiungere tutti gli uomini e tutti i popoli,
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tutti redenti dal sangue di Cristo,
e tutti sua eredit�.
Mortifica la nostra presunzione;
...che nessun legame terreno ci impedisca
di far onore alla nostra vocazione;
...nessun calcolo riduca gli spazi immensi della carit�
dentro le angustie dei nostri egoismi.
Tutto sia grande in noi:
la ricerca e il culto della verit�,
la prontezza al sacrificio...
e tutto, infine, corrisponda all'estrema preghiera
del Figlio al Padre celeste,
e a quella effusione che di te, Santo Spirito d'amore,
il Padre e il Figlio vollero
sulla Chiesa e sulle sue istituzioni,
sulle anime e sui popoli. Amen.
(Papa Giovanni XXIII)
Noi crediamo che tu rimani con noi
tutti i giorni, fino alla fine,
nella quale il calice amaro della tua morte
deve essere vuotato totalmente.
Tu rimani con noi, e questo ci basta.
Rimani, o Signore, con noi
per mezzo del tuo Santo Spirito:
lo Spirito del rispetto dovuto a Dio,
lo spirito di compunzione, di umilt�,
di quel timore che non vuole recare oltraggio
alla santit� di Dio col peccato;
lo spirito di fede, lo spirito di amore alla preghiera,
lo spirito di coraggio e di responsabilit�
per le cose del tuo Vangelo e del tuo Regno,
in questo mondo e in questo nostro tempo;
lo spirito di magnanimit� e di grandezza d'animo,
assieme alla grazia di amare la tua Croce.
Concedi a noi di saper riconoscere
� anche in tutto ci� che interrompe i piani
e i calcoli della nostra vita  
la tua croce e la partecipazione alla tua morte,
che � segno della vera vita.
(K. Rahner, adatt.)
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Noi siamo battezzati nel tuo Spirito, o Signore,
la sua forza � venuta su di noi.
Egli pu� condurci
fino all'estremit� del mondo.
Fa' che non ci chiudiamo
nel timore o nell'indifferenza,
e che non spegniamo in noi questo fuoco.
Dispiega in noi la sua forza,
e noi andremo
dove egli ci manda
a rinnovare la terra...
Fa' scendere il tuo Spirito su di noi,
tua Chiesa di oggi,
e riempi della sua forza
le nostre parole impotenti.
Metti sulle nostre labbra un nuovo linguaggio:
che il mondo lo possa comprendere,
che gli uomini d'oggi
imparino nella loro lingua
il tuo messaggio di liberazione...
Apri le nostre labbra
a ogni parola buona;
fa' che parliamo il tuo linguaggio,
perch� tu sei il vincolo
dell'unit� e dell'amore.
(F. Cromphout, adatt.)
In tutto, o Signore, sappiamo di essere limitati: salute, cognizioni, modo di agire, attivit�; ma l'amore che � in noi
non conosce che i limiti datigli dal nostro egoismo... Abbiamo fuggito la santit�, abbiamo avuto timore, abbiamo tergiversato, esitato,
proceduto con calcoli meschini,
proprio quando pi� si imponeva una piena dedizione... Ges� Signore, eccoci con le nostre vilt� e i nostri sciocchi desideri;
concedici la tua benevolenza e il tuo aiuto: abbiamo veramente bisogno della tua infinita bont�! Dimentica che siamo stati dei pessimi amici: vorremmo iniziare con te un'amicizia nuova,
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un'amicizia giovane e ardente,
un'amicizia in cui tutto sia veramente comune,
un'amicizia per la vita e per la morte.
Donaci un cuore nuovo, un cuore fedele e umile
come quello della santa Madre tua,
ardente e fiero come quello di Paolo.
Ottienici da Ges�, o Madre divina,
che egli ci riaffidi ancora
il nostro posto di combattimento,
un posto in cui gli sappiamo restare fedeli.
(S. Lyonnet, adatt.)
PREGHIERA COMUNITARIA
DI CONCLUSIONE DELLA MEDITAZIONE
Si offrono varie forme a scelta.
Preghiera di affidamento
GBeati quelli che ascoltano la Parola di Dio. T E la vivono ogni giorno.
GRinnoviamo il nostro affidamento al Signore e la nostra dedizione alla missione giovanile e chiediamo a Maria il dono della fedelt�:
T Santissima e Immacolata Vergine Ausiliatrice Madre della Chiesa,
ispiratrice e sostegno della nostra Congregazione, noi ci poniamo sotto la tua protezione materna
eti promettiamo di voler sempre operare, fedeli alla vocazione salesiana, alla maggior gloria di Dio
ealla salvezza del mondo.
Ti preghiamo, fiduciosi nella tua intercessione, per la Chiesa,
per la Congregazione e la Famiglia Salesiana, per i giovani, soprattutto i pi� poveri, per tutti gli uomini che Cristo ha redenti.
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Insegnaci, tu che sei stata la Maestra di Don Bosco,
a imitare le sue virt�:
in particolare l'unione con Dio,
la sua vita casta, umile e povera,
l'amore al lavoro e alla temperanza,
la bont� e la donazione illimitata ai fratelli,
la sua fedelt� al Papa e ai Pastori della Chiesa.
Fa', o Maria Ausiliatrice,
che il nostro servizio al Signore
sia fedele e generoso fino alla morte,
e donaci di giungere alla gioia della piena comunione
nella Casa del Padre. Amen.
Forma alternativa
GSignore, da chi andremo? T Tu solo hai parole di vita eterna.
GRinnoviamo la nostra consacrazione al Signore,
ricordandoci di san Giovanni Bosco,
nostro padre e modello.
T Signore Dio, nostro Padre,
amore fedele, totale e gratuito,
per realizzare i tuoi disegni di amore
hai voluto sempre servirti di uomini.
Lungo la storia della salvezza,
Abramo e Mos�,
Maria e gli apostoli,
tutti i cristiani,
tutta la Chiesa,
rispondendo liberamente alla tua chiamata,
sono diventati tuoi collaboratori
per la salvezza del mondo.
Hai chiamato san Giovanni Bosco,
che si � donato totalmente alla salvezza della giovent�.
Hai chiamato pure noi
per continuare la missione di Don Bosco
nella Famiglia Salesiana.
Grazie, Signore, per la nostra vocazione.
Donaci il tuo Spirito
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perch� siamo fedeli alla nostra consacrazione,
eperch�, liberati dai nostri egoismi, possiamo essere Don Bosco vivo, per i giovani del nostro tempo. Amen.
Terza forma
GIo percorro la via dei tuoi comandamenti. T Perch� tu mi hai dilatato il cuore.
GRinnoviamo la nostra consacrazione al Signore, perch� il suo volto illumini tutta la nostra vita. T Dio Padre,
tu mi hai consacrato a te nel giorno del battesimo. In risposta all'amore del Signore Ges� tuo Figlio, che mi chiama a seguirlo pi� da vicino,
econdotto dallo Spirito Santo che � luce e forza,
io, in piena libert�, mi offro totalmente a te,
impegnandomi a donare tutte le mie forze
a quelli a cui mi manderai,
specialmente ai giovani pi� poveri,
a vivere nella Societ� Salesiana
in fraterna comunione di spirito e di azione,
ea partecipare in questo modo alla vita
ealla missione della Chiesa.
La tua grazia, Padre,
l'intercessione di Maria santissima Ausiliatrice,
di san Giuseppe,
di san Francesco di Sales,
di san Giovanni Bosco,
ei miei fratelli salesiani
mi assistano ogni giorno e mi aiutino ad essere fedele. Amen.
Quarta forma
GAl mattino saziaci con il tuo amore. T E grideremo di gioia tutto il giorno.
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G Grazie, Signore, per Don Bosco:
T Tu ce lo hai donato come padre e maestro. In lui celebriamo le meraviglie del tuo amore, uno splendido accordo di natura e di grazia, fusi in un unico progetto di vita: il servizio dei giovani.
G Vergine Maria,
T Tu hai sempre guidato Don Bosco
elo hai sostenuto nella sua opera. Noi crediamo che sei presente tra noi
econtinui la tua �missione di Mad�e della Chiesa
eAusiliatrice dei cristiani�.
Ci affidiamo a te,
umile serva in cui il Signore ha fatto grandi cose, per diventare tra i giovani
testimoni dell'amore inesauribile del tuo Figlio. Amen.
1.5. LA LETTURA SPIRITUALE
La lettura spirituale nella comunit� salesiana
La vita spirituale ha un suo valido aiuto anche nella lettura spirituale. Essa deve disporre il nostro spirito all'incontro con Dio. Non ogni lettura � lettura spirituale, ci ricorda san Francesco di Sales; egli sottolinea tre elementi essenziali: ci� che si legge, come si legge, e perch� si legge.
La lettura, fatta comunitariamente, unifica le menti e i cuori. La nostra tradizione vuole che in ogni comunit� salesiana si riservi ogni giorno �<qualche tempo alla lettura spirituale>. (Reg. 71).
Pu� essere questo il momento dedicato alla lettura delle lettere dei Superiori, di testi riguardanti la vita e lo spirito salesiano o altri argomenti di carattere spirituale.
Una buona scelta dei testi � molto importante, e non pu� essere lasciata all'improvvisazione dell'ultimo momento. Essa fa parte del compito di animazione della comunit� proprio del Direttore, ma pu� essere convenientemente fatta di comune accordo, ad esempio in una delle assemblee comuni 
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tane; coinvolti in questo modo, i confratelli si troveranno meglio disposti, sentendosi corresponsabili della scelta fatta. Variare con sobriet� la forma pu� anche aiutare nel continuo sforzo per rinnovare la nostra preghiera e non lasciarsi prendere dall'abitudine e dalla stanchezza.
In sostituzione della lettura spirituale si possono organizzare liturgie della Parola, specie in occasione di particolari celebrazioni anche della nostra vita salesiana. Ad esempio, per le feste di santi vicini alla nostra tradizione indichiamo, nell'apposita sezione, letture e schemi celebrativi. Anche seguendo l'impostazione ordinaria, dopo la lettura in luogo del dialogo conclusivo suggeriamo la recita corale di preghiere adatte per la circostanza che si vuole sottolineare. Il manuale presenta nelle varie sezioni materiale utilizzabile a tale scopo.
PREGHIERE PER LA LETTURA SPIRITUALE Primo schema
GT Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
GVieni, Spirito Santo,
riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Manda il tuo Spirito e tutto � creato.
T E rinnovi la faccia della terra.
GPreghiamo.
O Dio, che con il dono dello Spirito Santo
guidi i credenti alla piena luce della verit�,
donaci di gustare nel tuo Spirito la vera sapienza
e di godere sempre del suo conforto.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Lettura (da dieci a quindici minuti).
GPreghiamo Dio, nostro Padre:
il suo amore per noi ci d� la fiducia di essere esauditi. Tu ci hai dato Don Bosco come padre e maestro.
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T Concedi a noi di essere, come lui, i segni e i portatori del tuo amore ai giovani.
GRendi fecondo con la tua grazia
il nostro lavoro apostolico.
T Donaci di imitare lo zelo e la dolcezza della carit� di san Francesco di Sales.
GSuscita in molti giovani
una risposta generosa alla tua chiamata.
T Perch� la Congregazione
possa continuare la sua missione di salvezza.
GConsola i nostri fratelli sofferenti, specialmente quelli che soffrono per la fede. T Liberali da tutte le loro tribolazioni.
GRicordiamo i nostri fratelli defunti.
Si pu� leggere il necrologio, se non si � fatto comunitariamente in un altro momento della giornata.
GL'eterno riposo dona loro, o Signore. T E splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen.
GO Signore,
che ci hai chiamati a seguirti pi� da vicino
e a collaborare con te alla salvezza dei giovani:
concedi a noi di restare fedeli
fino al termine della vita
alla nostra consacrazione apostolica.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
GO Signore misericordioso,
nella tua provvidenza ci hai donato san Giovanni Bosco,
padre e maestro della giovent�,
che, guidato dalla Vergine Maria,
lavor� con infaticabile zelo per il bene della Chiesa;
suscita anche in noi la stessa fiamma di carit�,
che ci spinga a salvare le anime e servire te solo.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
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G Maria, aiuto dei cristiani, T prega per noi.
Nel nome del Padre...
Secondo schema
La comunit� si trova insieme per la preghiera dei Vespri, e inserisce dopo le intercessioni e prima del Padre nostro la lettura del necrologio e la preghiera per i confratelli defunti. Dopo i Vespri si fa la lettura spirituale, in modo per� che non si riduca ad un'appendice irrilevante.
Se non ci si riunisce dopo cena per le preghiere della sera, � conveniente inserire qui, alla fine, il tradizionale pensiero di �Buona notte� (Reg. 48).
1.6. LE PREGHIERE PRIMA E DOPO LE AZIONI Santificazione del lavoro
�Il salesiano si d� alla sua missione con operosit� instancabile, curando di fare bene ogni cosa con semplicit� e misura. Con il suo lavoro sa di partecipare all'azione creativa di Dio, di cooperare con Cristo alla costruzione del Regno� (Cost. 18).
�Il lavoro assiduo e sacrificato � una caratteristica lasciataci da Don Bosco� (Cost. 78). �Quando avverr� che un salesiano soccomba e cessi di vivere lavorando per le anime, allora direte che la nostra congregazione ha riportato un gran trionfo e sopra di essa discenderanno copiose le benedizioni del Cielo� (Testamento spirituale di Don Bosco, in appendice alle Costituzioni, p. 258).
Se fatta insieme, questa preghiera di inizio e conclusione si arricchisce della dimensione comunitaria, divenendo pi� eloquente testimonianza dell'impegno nella docilit� all'azione dello Spirito e vicendevole stimolo e aiuto nel cammino di santificazione (cf Cost. 25).
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All'inizio di ogni attivit�
Una delle seguenti preghiere a scelta.
Se si prega insieme, si inizia e si conclude con il segno della croce, preceduto dall'invocazione �Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi�.
�Con il tuo amore, o Dio,
ispira e accompagna tutto ci� che facciamo,
cosicch� ogni nostra preghiera e azione
abbia in te inizio e compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.
�O Dio, Padre buono e misericordioso, fa' che, nella ricerca dell'unico bene necessario, siamo sempre fedeli al nostro impegno di consacrati e generosi nel compimento della nostra missione. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
�O Dio, onnipotente ed eterno, guida i nostri atti secondo la tua volont�, perch� nel nome del tuo diletto Figlio portiamo frutti generosi di opere buone. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
� O Dio, che sei il padrone della vigna e della messe e assegni a ciascuno il suo lavoro e la giusta ricompensa, aiutaci a portare il peso della nostra giornata, accettando serenamente la tua volont�.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
�O Dio, che in modo meraviglioso ci hai creati,
chiamandoci a partecipare alla tua vita,
aiutaci a non nascondere i talenti che ci hai donato,
ma a farli fruttificare generosamente
per il bene dei fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
71
�O Dio, che illumini ogni uomo, fa' risplendere su di noi la luce del tuo volto, perch� i nostri pensieri
siano sempre permeati dalla tua sapienza,
eil nostro amore sia, come il tuo, gratuito e premuroso verso tutti. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
�O Padre,
che ci sostieni con i doni della tua benevolenza,
guidaci con il tuo Spirito,
perch� non solo con le parole
ma con le opere e con la vita,
possiamo renderti testimonianza
ecos� entrare nel regno dei cieli. Per Cristo nostro Signore. Amen.
�O Dio, nostro Padre,
in Ges� ci hai dato il modello e la sorgente
della nostra carit� pastorale.
Per la grazia dello Spirito
fa' che i valori evangelici
vivifichino sempre la nostra vita
e il nostro impegno apostolico.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Preghiera di conclusione
�Per tutti i tuoi benefici,
ti rendiamo grazie, o Dio onnipotente, che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
�Ti lodi, Signore, la nostra voce, ti lodi il nostro spirito,
e poich� il nostro essere � dono del tuo amore, tutta la nostra vita si trasformi
72

in una perenne liturgia di lode. Per Cristo nostro Signore. Amen.
�O Padre,
che esaudisci sempre le preghiere dei tuoi figli, ricevi il nostro umile ringraziamento e trasformaci con la potenza e la gioia del tuo Spirito, perch� possiamo servirti con rinnovato entusiasmo. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
�O Dio, nostro Padre,
tutto � dono della tua bont�:
noi ti ringraziamo
perch� ci dai la gioia di essere tuoi figli.
Apri il nostro cuore ad accogliere la tua salvezza
e a glorificarti nella nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
�O Dio, nostro Padre,
ti adoriamo con filiale gratitudine
perch� il tuo Paraclito, lo Spirito del Signore,
ci accompagna con la grazia della sua consacrazione
nel vivere ogni giorno la totalit� del nostro dono,
rinnovando il mistero dell'Alleanza battesimale
per una sua espressione pi� intima e piena.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
(Presentazione delle Cost., p. 6)
�Ti rendiamo grazie, o Padre,
per averci chiamati e consacrati
con il dono del tuo Spirito,
inviandoci a portare ai giovani il Vangelo di Ges�.
Fa' che la nostra vita di ogni giorno
sia un unico movimento di amore
nella ricerca della tua gloria
e della salvezza dei nostri fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
(Progetto di vita, p. 100s)
73
�Ti ringraziamo, o Padre,
per aver colmato il cuore di Don Bosco
della predilezione per i giovani.
Arricchisci dello stesso dono di bont�
il cuore di ogni salesiano,
e facci scoprire in tutti i giovani la presenza di Gesi
perch� siamo sempre pronti, come il nostro Fondaton
a offrire per essi tempo, doti e salute,
fino alla donazione totale della nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
(Progetto di vita, p. 176)
Prima e dopo il lavoro e lo studio Preghiera di inizio
�O Signore, guida e sorreggi il nostro lavoro perch� ci renda pi� uomini e fratelli continuando oggi la tua opera creatrice. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
�O Signore, tu ci chiami
a ricercare con fatica la verit�:
purifica il nostro cuore
perch� nello studio
non ricerchiamo noi stessi
ma la vera sapienza,
per poterla donare ai nostri fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Preghiera di conclusione
�Accogli, o Signore,
la gioia e la fatica di questo lavoro;
e concedi che la nostra vita
trascorra sempre nell'operosa attesa del tuo Regno.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
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� Ti presentiamo, o Signore, la fatica del nostro studio: fa' che la nostra vita sia una continua ricerca di te. Per Cristo nostro Signore. Amen.
1.7. LE PREGHIERE PRIMA E DOPO I PASTI Benedizione e ringraziamento della mensa
La preghiera prima e dopo i pasti fa parte di quelle pratiche del buon cristiano che Don Bosco accolse nell'esperienza educativa del suo Oratorio. Alle modalit� monastiche o conventuali, il Salesiano preferisce le forme sobrie e semplici, ma senza permettere che decadano in una recitazione distratta, priva di contenuto e di significato.
Giova ricordare che Don Bosco amava raccomandare ai suoi salesiani la frugalit� e la temperanza nel mangiare e nel bere, come mezzo tanto efficace quanto semplice di ascesi cristiana e concreta testimonianza di povert� (cf Cost. 18 e, in appendice delle medesime, pp. 222, 224, 253 n. 9, 257).
Presentiamo alcune formule usufruibili per l'inizio e la conclusione dei pasti.
Rimane sempre lodevole la recita dell'Angelus o del Regina coeli, ricordando la pia tradizione di salutare la Vergine tre volte al giorno.
Prima dei pasti
T Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
D Da', o Signore,
T la tua santa benedizione
a noi e al cibo che ora prendiamo
per mantenerci nel tuo santo servizio. Amen.
Si pu� leggere un breve testo biblico, adatto alla circostanza.
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DMaria, aiuto dei cristiani, T prega per noi. Nel nome del Padre...
Oppure
T Nel nome del Padre...
Lettura di un breve testo biblico.
DTi benediciamo, o Dio, per questi doni
che riceviamo dalla tua bont�.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Nel nome del Padre...
Oppure
T Nel nome del Padre...
Lettura di un breve testo biblico.
DO Dio, nostro Padre,
fa' che riconosciamo negli umili di questo mondo
l'immagine del tuo Figlio,
e rendici degni di prendere questo pasto
nella semplicit� e nella concordia.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Nel nome del Padre...
Al posto della breve lettura biblica si pu� anche enunciare uno di questi spunti o simili, seguito da una piccola pausa di silenzio:
�Benediciamo il Signore per il cibo, dono del suo amore, segno di unit� e di comunione fraterna. (Breve pausa di silenzio).
�11 cibo che prendiamo � insieme dono di Dio e frutto del lavoro di tante persone. Noi siamo loro riconoscenti e preghiamo per loro.
�Non � possibile sedersi oggi a tavola senza ricordare tutti coloro che non hanno il pane quotidiano. Ricordandoci di loro, prendiamo coscienza della nostra responsabilit� e del nostro impegno per aiutarli.
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Esiste in varie regioni un'abbondante bibliografia utilizzabile per quanto riguarda le benedizioni della mensa: le orazioni possono modellarsi sui tempi liturgici, sulle feste o sulle particolari circostanze della vita di famiglia. Indichiamo alcune orazioni per i vari tempi liturgici quale esempio per costruirne altre secondo le varie necessit�.
Avvento
DPadre misericordioso
che hai mandato il tuo Figlio per darci la vita, benedici noi e il cibo che stiamo per prendere, dono tuo e frutto del nostro lavoro,
affinch� rinvigoriti nelle nostre forze,
attendiamo vigilanti la sua gloriosa venuta. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
DSii benedetto, Dio nostro Padre, che riunisci questi tuoi figli a questo pasto fraterno. Guarisci la nostra cecit�,
efa' che vediamo la luce vera con la venuta del tuo Figlio, Ges� Cristo nostro Signore. T Amen.
Natale
DDio d'infinita bont�,
che nel tuo Figlio nato dalla Vergine Maria hai manifestato l'amore che porti agli uomini, benedici noi e il cibo che stiamo per prendere
erendi i nostri cuori
sempre pi� solleciti verso i fratelli. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
DTi benediciamo, Signore Dio nostro: con la venuta del tuo Figlio
7-
ci hai donato ogni bene.
Concedi agli uomini del nostro tempo di trovare in lui pace e gioia, e di lodarti sempre con cuore grato, per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Quaresima
DDio, Padre benigno
che perdoni i penitenti
e li accogli con gioia,
benedici questo cibo,
frutto della fatica dell'uomo,
e donaci,
per la conversione dei nostri cuori,
di meritare il tuo abbraccio paterno.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
DSignore Dio nostro,
tu hai promesso di saziare dei tuoi beni
coloro che hanno fame e sete di giustizia.
Fa' che diventiamo poveri e umili di cuore,
per saperti ringraziare di questo cibo terreno
eavviarci con tutti i nostri fratelli verso il banchetto del tuo regno. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Settimana Santa
DPadre, che ci hai tanto amato
da dare per noi il tuo unico Figlio
perch� ci ottenesse il dono della riconciliazione, benedici questa famiglia, riunita a mensa fraterna,
edonale di saper fare
della tua volont� il suo alimento. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
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Oppure
DTi benediciamo, Padre,
che ci hai dato la legge dell'amore e del perdono. La tua carit� ci insegni a servirci a vicenda sull'esempio del tuo Figlio Ges�,
nella riconoscenza per i benefici da te ricevuti. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Pasqua
DDio, autore di ogni grazia,
che nella risurrezione del tuo Figlio ci hai fatto passare dalla morte alla vita, benedici noi e il cibo che stiamo per prendere e fa' che possiamo testimoniare con le opere quanto professiamo con la fede.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
DSii benedetto, Signore Dio nostro,
per la risurrezione di Ges� tuo Figlio.
Grazie a lui, fai sgorgare
nel cuore dei tuoi fedeli
una sorgente di acqua viva.
Accetta il nostro grazie
per questo cibo che ci doni;
disseta, Padre di misericordia,
coloro che hanno sete della tua giustizia.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Dall'Ascensione a Pentecoste
DPadre, nel tuo amore
hai effuso lo Spirito del tuo Figlio nei cuori dei tuoi fedeli; ti benediciamo per questo grande mistero e per i doni che insieme dividiamo; rinnova in noi gli antichi prodigi,
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eaccresci la comunione con te
econ tutte le creature. Per Cristo nostro Signore. T Amen.
Durante l'anno
DSignore, Dio nostro,
che provvedi ai tuoi figli con amore paterno: benedici noi e i doni che ci hai elargito
erendici sempre pi� riconoscenti
verso quanti ci aiutano con la loro bont�. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
DSignore Dio nostro, ti benediciamo per la vita e per il bene che ci dai nel tuo Figlio risorto. Fa' di noi un corpo solo nello Spirito d'amore. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Dopo i pasti
DNel nome del Padre...
T Ti ringraziamo, o Signore,
per il cibo che ci hai dato:
concedi a noi di servircene sempre in bene. Amen.
DMaria, aiuto dei cristiani, T prega per noi. Nel nome del Padre...
Oppure
DRendiamo grazie al Signore, egli � buono. T ll suo amore � per sempre.
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DO Signore, nostro Padre,
noi ti lodiamo perch� ci hai radunato
a questa mensa:
guidaci nella pace e nella gioia
al banchetto del cielo.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
DPreghiamo.
Riconoscenti per il dono ricevuto,
ti preghiamo, o Signore,
di effondere in noi
lo Spirito della tua carit�
e di mantenere uniti nel tuo amore
quanti hai nutrito del medesimo cibo.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
DBenediciamo il Signore. T Rendiamo grazie a Dio.
DPer tutti i tuoi benefici
ti rendiamo grazie, o Dio onnipotente, che vivi e regni nei secoli dei secoli. T Amen.
1.8. VITA DI PREGHIERA INDIVIDUALE
La preghiera del Salesiano si prolunga nella vita
I grandi momenti del nostro incontro esplicito e comune col Signore sono il mattino e la sera. Per� l'apostolo Paolo ci ammonisce: �Tutto quello che dite o fate, tutto sia nel nome del Signore Ges�, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui� (Col 3,17).
�Immerso nel mondo e nelle preoccupazioni della vita pastorale, il Salesiano impara a incontrare Dio attraverso quelli
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a cui � mandato. Scoprendo i frutti dello Spirito nella vita degli uomini, specialmente dei giovani, rende grazie in ogni cosa; condividendo i loro problemi e sofferenze, invoca per essi la luce e la forza della sua presenza� (Cost. 95).
�Il bisogno di Dio, avvertito nell'impegno apostolico, porta il Salesiano a celebrare la liturgia' della vita, raggiungendo "quella operosit� instancabile, santificata dalla preghiera e dall'unione con Dio, che deve essere la caratteristica dei figli di san Giovanni Bosco"� (Cost. 95; cf 37). A ci� aiutano quei brevi colloqui col Signore che sono le preghiere prima e dopo le varie azioni e le frequenti invocazioni durante lo stesso lavoro.
Ravvivare continuamente la dimensione divina della propria attivit�
Il Salesiano �coltiva l'unione con Dio, avvertendo l'esigenza di pregare senza sosta in dialogo semplice e cordiale con il Cristo vivo e con il Padre che sente vicino� (Cost. 12). La preghiera giaculatoria �pu� supplire al difetto di tutte le altre preghiere, ma nessun altro mezzo pu� supplire la sua mancanza. Senza di essa non ci si pu� dedicare alla vita contemplativa e riesce malagevole e imperfetta la vita attiva; senza di essa il riposo non � che pigrizia e il lavoro fatica sprecata� (san Francesco di Sales, Filotea, parte II, cap. XIII). Le giaculatorie �raccolgono in breve l'orazione vocale e mentale. San Bonaventura le dice aspirazioni, perch�, come un respiro, partono dal cuore e vanno a Dio. Sono dardi infuocati che mandano a Dio gli affetti del cuore e feriscono i nemici dell'anima, le tentazioni, i vizi, ecc. Tutti quelli che si diedero al servizio del Signore fecero costantemente uso dell'orazione mentale, vocale, giaculatorie� (MB 9,997).
La visita quotidiana al Santissimo Sacramento
�La presenza dell'Eucaristia nelle nostre case � per noi, figli di Don Bosco, motivo di frequenti incontri con Cristo. Da Lui attingiamo dinamismo e costanza nella nostra azione per i giovani� (Cost. 88). Don Bosco raccomandava vivamente ai giovani e ai suoi Salesiani la pratica della visita a Ges� in sacramento come sorgente di grazia.
Questi incontri personali col Signore nella pace e nel silen 
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zio della nostra cappella hanno anche particolare valore per la nostra vita apostolica. Noi molte volte �viviamo di corsa�. La nostra attivit� ci proietta fuori di noi stessi, ci assorbe, ci svuota.
Abbiamo bisogno di momenti in cui ritrovare noi stessi �davanti al Signore� per salvare la nostra unit� interiore e il senso di quello che facciamo. La visita quotidiana al Santissimo Sacramento � uno di questi.
La presenza di Maria nella vita del Salesiano
�Crediamo che Maria � presente tra noi e continua la sua "missione di Madre della Chiesa e Ausiliatrice dei cristiani"� (Cost. 8).
�Maria Immacolata e Ausiliatrice ci educa alla pienezza della donazione al Signore e ci infonde coraggio nel servizio dei fratelli. Nutriamo per lei una devozione filiale e forte� (Cost. 92).
�Cos� come Don Bosco ha saputo venerare in forma speciale e rendere culto alla Madonna per la "nascita" della Congregazione e della Famiglia salesiana, con non minore amore e iniziativa noi oggi dobbiamo saperla venerare in forma speciale e renderle culto per il rinnovamento, che � una "rinascita", della nostra vocazione oggi� (Maria rinnova la Famiglia salesiana di Don Bosco, ACS n. 289, p. 10).
Noi Salesiani �recitiamo quotidianamente il rosario e celebriamo le feste mariane per stimolarci ad un'imitazione pi� convinta e personale� (Cost. 92; Reg. 74).
La dimensione escatologica della vita
Come membro della Chiesa in cammino, il Salesiano si sente in comunione con i fratelli del regno celeste e bisognoso del loro aiuto (cf Cost. 9). �I consigli evangelici, configurando il suo cuore tutto per il Regno, lo aiutano a discernere e ad accogliere l'azione di Dio nella storia; e, nella semplicit� e laboriosit� della vita quotidiana, lo trasformano in un educatore che annuncia ai giovani "cieli nuovi e terra nuova", stimolando in loro gli impegni e la gioia della speranza� (Cost. 63).
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Il Salesiano tiene sempre presente la raccomandazione del Fondatore: �In ogni nostro ufficio, in ogni nostro lavoro, pene o dispiaceri, non dimentichiamo mai che, essendoci consacrati a Dio, per Lui solo dobbiamo faticare, e da Lui soltanto attendere la nostra mercede� (cf, in appendice alle Costituzioni, pp. 235 e 254).
�La fede nel Cristo risorto sostiene la nostra speranza e mantiene viva la comunione con i fratelli che riposano nella pace di Cristo. Essi hanno speso la vita nella Congregazione e non pochi hanno sofferto anche fino al martirio per amore del Signore. Il loro ricordo � uno stimolo per continuare con fedelt� la nostra missione. Uniti in uno scambio di beni spirituali offriamo con riconoscenza per loro i suffragi prescritti� (Cost. 94).
�Ogni comunit� in segno di comunione con i fratelli defunti abbia per loro un ricordo particolare e stabilisca il momento pi� opportuno per la lettura quotidiana del necrologio in una pratica comunitaria� (Reg. 47).
1.9. VIVERE IN SPIRITO DI PENITENZA
Mortificati con il lavoro e nella disponibilit� creativa
Consapevoli della nostra debolezza, con la vigilanza e il pentimento sincero, rispondiamo all'invito che Dio ci rivolge per una conversione continua. Accettiamo e offriamo la correzione fraterna, pratichiamo il perdono reciproco e accogliamo con serenit� la croce di ogni giorno (cf Cost. 90).
Per Don Bosco temperanza e mortificazione sono l'avvio della perfezione evangelica. Il suo ascetismo � intriso di quotidianit�: �Non vi raccomando � leggiamo nel suo testamento penitenze o mortificazioni particolari; voi vi farete gran merito se saprete sopportare vicendevolmente le pene e i dispiaceri della vita con cristiana rassegnazione�. Sottolineava la mortificazione dei sensi rinvigorita spiritualmente con uno sguardo al Crocifisso e insisteva sulla sobriet� nel cibo e nel vestire. E fino all'ultimo respiro insiste con vigore sulla caratteristica che deve animare i Salesiani: �lavoro, lavoro, lavoro�.
Il Salesiano quindi �non cerca penitenze straordinarie, ma accetta  
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le esigenze quotidiane e le rinunce della vita apostolica: � pronto a sopportare il caldo e il freddo, la sete e la fame, le fatiche e il disprezzo, ogni volta che si tratti della gloria di Dio e della salvezza delle anime� (Cost. 18).
�Secondo la tradizione salesiana e gli insegnamenti della Chiesa, il venerd� sia per i soci un giorno di penitenza comunitaria. Nella Quaresima la comunit� stabilisca qualche pratica comunitaria di mortificazione che aiuti a prepararsi alla Pasqua e ad aprirsi a una pi� intensa condivisione con i poveri� (Reg. 73).
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2. LODIAMO DIO
NEL GIORNO DEL SIGNORE
La domenica come Pasqua della settimana
Dio nel suo provvidente progetto di salvezza ha fatto del tempo un evento di grazia. Attraverso il rivelarsi nei giorni della creazione, nella legge e nei profeti, Dio Padre ha stabilito momenti e luoghi per essere in dialogo con l'umanit�. Il Cristo incarnato ha fatto della storia il tempo ultimo della salvezza. Lo Spirito Santo consacra ogni credente affinch� celebri il tempo come evento di santificazione.
Il giorno dopo il compiersi della creazione, l'antico sabato della legge, l'atteso Giorno del Signore, diventa per la comunit� cristiana ricordo del nuovo eterno passaggio dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia nel giorno domenicale. Il Signore � davvero risorto e i giorni della meraviglia si sono compiuti.
La comunit� cristiana, nel rinnovato stupore della Risurrezione, confortata dalla testimonianza di Maria e degli apostoli, celebra la domenica come festa primordiale.
La domenica � la Pasqua settimanale, essendo destinata ad essere speciale memoriale della morte e risurrezione del Signore. Il Signore apparso ai discepoli diviene ricordo e certezza per ogni cristiano che, nel riposo dall'usato lavoro, contempla la sua consacrazione e riconferma il suo desiderio di partecipazione al convito eterno del cielo.
Con il cuore in festa e l'abito di nozze, la comunit� cristiana si ritrova per accogliere la Parola e spezzare il Pane e farsi servizio benevolente ai fratelli.
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La domenica non � solo memoria del passato, ma � anche attuale partecipazione al mistero, annunzio di un evento futuro. Ci� spiega come sia stata la prima festa cristiana, caratterizzata dalle assemblee liturgiche celebrate nella gioia. Successivamente la domenica divenne giorno di riposo dal lavoro, acquistando cos� un tono ancora pi� festivo e ottenendo pi� largo spazio per le opere di carit�.
Si santifica la domenica non tanto per obbedire a una legge esteriore, quanto piuttosto per soddisfare a una esigenza imprescindibile dello spirito. Partecipando all'assemblea liturgica, impreziosita dalla presenza di Cristo risorto, prestando attento e docile ascolto alla Parola di Dio, celebrando il sacrificio-convito eucaristico, il cristiano attinge le energie necessarie per una continua, generosa, integrale testimonianza del Salvatore.
Per la ricchezza dei suoi contenuti �la domenica � il fondamento e il nucleo di tutto l'anno liturgico� (SC 106). La celebrazione della domenica scandisce settimanalmente l'anno liturgico, facendogli acquistare una speciale fisionomia pasquale. Questa � poi notevolmente accentuata nelle domeniche del tempo pasquale. Presenta particolari connotazioni nelle domeniche degli altri tempi forti dell'anno liturgico (Avvento, Natale, Quaresima), in rapporto con le caratteristiche dei singoli tempi. Lo stesso si dica delle domeniche del tempo ordinario, incentrate su particolari eventi del mistero di Cristo, mistero essenzialmente pasquale. Non sfuggono a questo influsso domenicale-pasquale le stesse celebrazioni del Signore, della Madonna e dei santi ricorrenti in varie domeniche del tempo ordinario.
La domenica per ogni Salesiano
Di fronte all'incalzare d'una proposta di vita subordinata ad esigenze produttive o disarticolata in momenti di riposo estranei ad ogni afflato spirituale, come educatori dei giovani noi siamo chiamati a riqualificare la domenica come giorno di particolare tensione spirituale e pertanto di festa nel Signore. Deve riemergere il desiderio di un tempo privilegiato per lodare Dio e portare all'altare le fatiche d'una settimana di vita. Ogni Salesiano deve rendere evidente tra i giovani e nella comunit� il senso di gioia pasquale della domenica: sosta dal lavoro ordinario, serena fraternit�, assidua preghiera, abito e abitudini festive. 
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Testimoni privilegiati della risurrezione nell'oggi della Chiesa e del mondo confermiamo la nostra adesione totale a Cristo nella contemplazione del Mistero pasquale che scandisce anche naturalmente il ritmo d'ogni battezzato. Anche per noi �la domenica � il giorno della gioia pasquale. Vissuta nel lavoro apostolico, nella piet� e in allegria, rinvigorisce la fiducia e l'ottimismo� d'ogni comunit� (Cost. 89).
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3. LODIAMO IL SIGNORE NELL'ANNO LITURGICO
3.1. INTRODUZIONE
Significato dell'anno liturgico
L'anno liturgico � la celebrazione memoriale, periodica, del mistero di salvezza di Cristo che si svolge in un unico ciclo celebrativo. Il Dio fatto uomo richiama l'economia trinitaria della creazione e della redenzione ed associa al suo mistero di salvezza la Vergine e i Santi quali protagonisti eletti di questi tempi ultimi della storia. L'anno liturgico pertanto �non � una fredda e inerte rappresentazione di fatti che appartengono al passato, o una semplice e nuda rievocazione di realt� d'altri tempi. Esso � piuttosto Cristo stesso, che vive sempre nella sua Chiesa, e prosegue il cammino di immensa misericordia da lui iniziato in questa vita mortale� (Mediator Dei).
La Chiesa celebra ogni giorno globalmente il mistero di Cristo, mistero essenzialmente pasquale; nel Giorno del Signore, celebrato settimanalmente con l'abito a festa e il cuore colmo di gioia, ribadisce questa centralit� pasquale della vita cristiana che ha il suo culmine nel Triduo sacro. Inoltre la Chiesa concentra la sua attenzione su determinati avvenimenti o aspetti del mistero di Cristo a cui si collegano intimamente quelli della Vergine Maria e le presenze significative di testimoni eletti della fede: gli Apostoli, i Martiri, le Vergini, i Santi.
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Grazie al riversarsi dei doni molteplici dello Spirito Santo nel popolo di Dio, aspetti e avvenimenti di cui si fa portavoce la piet� popolare vengono assunti nei pii esercizi e nella liturgia durante tutto il corso della storia. Le Chiese locali, oltrech� gli Istituti religiosi, ricordano poi i loro profeti della carit� e della speranza, che hanno fatto della propria esistenza un sentiero tracciato da Dio.
L'anno liturgico, mediante le sue continue e varie celebrazioni, � cos� uno straordinario strumento per la formazione spirituale dei credenti. Ogni celebrazione � culto a Dio e santificazione di coloro che sono in Cristo. Tale santificazione e formazione si espleta significativamente �per mezzo di pie pratiche spirituali e corporali, per mezzo dell'istruzione, della preghiera, delle opere di penitenza e di misericordia� (SC 105).
La vita liturgica nella comunit� salesiana
La comunit� salesiana � presenza animatrice tra i giovani di piet� cristiana: la vita di ogni giorno diventa azione di grazie celebrata nei sacramenti e ritmata dai tempi liturgici. Ogni comunit�, in sintonia con la Chiesa universale, celebra con fede la commemorazione dei divini misteri vivendo l'anno liturgico come tempo di salvezza nella speranza (cf Cost. 89). Il progetto educativo di ogni comunit� ritrova l'intima sua motivazione nella crescita umana e spirituale dei destinatari e degli stessi confratelli. La liturgia si fa lode a Dio capace di riunire tutti coloro che per provvidenziale disegno condividono un'esperienza di vita salesianamente ispirata.
Ogni comunit� � pertanto proposta aperta di unione con Dio e centro diffusore di spiritualit� liturgica. Essa avr� i suoi momenti privilegiati di preghiera, ma anche pregher� con i propri collaboratori e con i destinatari affinch� tutto concorra nel costruire un unico edificio spirituale gradito a Dio.
II Salesiano prega con i giovani e prega per i giovani. Don Bosco accettava le pratiche del buon cristiano come il modo proprio dell'attuarsi della spiritualit� salesiana: vivere con piet� e coerenza la vita liturgica esprime oggi la scelta salesiana di santit�.
903.2. IL TEMPO DI AVVENTO
3.2.1. PREPARIAMO LA VENUTA DEL SIGNORE
Un �tempo di grazia�
nell'attesa del Signore che viene
Il tempo di Avvento � un momento privilegiato per una pi� intensa vita spirituale, capace di scandire i ritmi di una esistenza che cresce nel desiderio dell'attesa del Signore che viene. � attesa della celebrazione annuale della solennit� del Natale del Signore, memoriale della prima venuta tra gli uomini del Figlio di Dio incarnato; � attesa anche della sua seconda venuta alla fine dei tempi. La prima attesa � particolarmente viva dal 17 al 24 dicembre; la seconda, nei precedenti giorni dell'Avvento, collegati consequenzialmente con il messaggio escatologico dell'ultima parte del passato anno liturgico.
La preparazione alla celebrazione memoriale della nascita temporale dell'Emmanuele � pervasa da un profondo senso di speranza per una rinnovata manifestazione di Ges� al mondo e quindi per una rinascita spirituale dell'umanit�. Anche la preparazione all'ultima venuta di Ges� giudice � aperta alla speranza: la speranza del trionfo definitivo del bene sul male e del definitivo compimento della storia della salvezza.
Il tempo di Avvento diventa allora occasione di gioiosa conversione al messaggio legato alla duplice venuta del Salvatore, richiamo a un impegno individuale e comunitario per la piena realizzazione di tale messaggio nella Chiesa e nel mondo, in un clima di viva tensione tra il �gi� e il �non-ancora�.
L'ordinaria vita liturgica si pu� pertanto arricchire di celebrazioni particolari intese a sottolineare ci� che la Chiesa celebra. L'itinerario dell'Avvento � illuminato e confortato da tre grandi modelli di attesa di Cristo: Isaia, il Battista, Maria di Nazaret.
Il profeta Isaia si fa eco della speranza dell'umanit� nel Salvatore. Giovanni, il profeta del deserto, indica nella conversione l'atteggiamento fondamentale previo alla salvezza globale definitiva. Maria invita alla generosa cooperazione al progetto di salvezza che si attua nei secoli attraverso la venuta del Redentore. La solennit� dell'Immacolata e la domenica IV di Avvento catalizzano questa corresponsabilit� della Vergine ai misteri dell'incarnazione del Verbo.
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L'Avvento per il Salesiano
Sull'esempio di Maria che ha vissuto con intimit� e grazia il mistero dell'incarnazione, il Salesiano riscopre, purifica e approfondisce la sua disponibilit� attenta ai segni di Dio e alle urgenze del tempo presente, matura nel silenzio, sia dell'attesa sia della contemplazione, il mistero della promessa del Salvatore e incoraggia i giovani a desiderare Dio nella loro vita.
Dal mistero dell'incarnazione trae forza e coraggio per vivere �incarnato� nel mondo dei giovani, insegnando loro ad amare come Dio sa amare, suscitando in essi il desiderio dell'attesa della presenza di Dio nella loro vita e trasformando in gioia di futuro le loro esistenze troppo condizionate da una civilt� materialista e terrena.
Allora i suoi giorni d'Avvento saranno un gesto riconoscente di grazia. Allora il servizio ai giovani poveri si modeller� su Maria che subito si mise in viaggio verso la casa di Elisabetta e accolse discreta l'enigmatico attuarsi del progetto di Dio.
Proposte celebrative
La comunit� salesiana pu� sollecitare i giovani e il popolo di Dio, con il quale lavora, attraverso veglie di preghiera e la novena di Natale, intese a riqualificare religiosamente l'evento della nascita del Salvatore.
La vicinanza di Don Bosco a una genuina piet� popolare ci suggerisce un ricupero e una riattualizzazione delle pratiche tradizionali che, secondo parametri culturali diversi, caratterizzano questo periodo dell'anno.
La festa dell'Immacolata ricorda a noi tutti il simbolico inizio del miracolo pastorale del nostro Fondatore a vantaggio della salute spirituale e materiale dei giovani.
Indichiamo alcuni nuclei celebrativi in appoggio all'Ufficio divino e alla celebrazione dell'Eucaristia, che devono rimanere il fulcro per ogni altra iniziativa.
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� inoltre opportuno evidenziare l'unit� del tempo forte d'Avvento che si esplica nell'idea di �cammino verso la salvezza� e di �attesa del Salvatore�.
Nell'Avvento come in Quaresima non sono inopportuni momenti di verifica a livello comunitario e personale.
3.2.2. VEGLIE D'AVVENTO
Per favorire l'impegno di preghiera in questo tempo forte � opportuno che la comunit� salesiana organizzi particolari celebrazioni estendendone la partecipazione a coloro che stanno gi� facendo un cammino spirituale insieme ai confratelli. Con l'Avvento inizia un nuovo anno liturgico: questo avvio pu� venire sottolineato nella sua specificit� attraverso funzioni vigiliari o altre liturgie della Parola, con un ritmo celebrativo pi� calmo e pi� attento alla preghiera personale. Una celebrazione di inizio offre l'opportunit� di una catechesi liturgica adeguata ed � un momento privilegiato di preghiera che raccoglie la comunit�, orientandone il cammino attraverso la meditazione dell'attesa dell'Emmanuele.
La liturgia delle quattro domeniche offre poi l'opportunit� di nuclei tematici specifici per ognuna di queste celebrazioni. Sono possibili iniziative molteplici secondo le sensibilit� locali e i sussidi di animazione liturgica e musicale a disposizione: inseriamo quattro schemi che propongono costantemente una introduzione, un momento di riflessione su temi diversi con canti o con salmi proclamati, l'ascolto della Parola di Dio, alcune intenzioni di preghiera, una conclusione.
Primo schema: L'UOMO NUOVO ACCOGLIE IL SIGNORE CHE VIENE NELLA SUA CASA
Si possono leggere vari testi patristici o di poeti sapienziali anche non cristiani per evidenziare il desiderio naturale di Dio e il senso dell'attesa. Il testo che segue � costruito come esempio di riflessione introduttiva.
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G Dice l'angelo alle genti:
�Mettetevi in viaggio, andate,
troverete l'Emmanuele.
Dio � venuto in mezzo a noi!�.
E racconta il viandante discreto e saggio:
�Sentii un turbine grande dalla terra:
un fragore di potenze terribili veniva dall'universo,
furie nascoste sprigionavano morte e rovina.
Non vidi Dio in quei segni di condanna.
Vidi i potenti del mondo assisi sui loro troni: burattinavano con eserciti agguerriti e dolenti, trascuravano i composti lamenti di madri e di spose. In quell'oltraggio saccente non trovai Dio.
Cercai tra i ricchi avvinghiati dalla loro smania: fabbricavano i colori del Natale,
commerciavano feste e banchetti.
Le loro comete non illuminavano la strada di Dio.
M'incontrai con molti che vendevano il futuro: inventavano esorcismi occulti e maligni, sognavano con l'oggi effimero d'ogni loro avventore. Non portavano a Dio.
Intervistai uomini illustri e di ribalta: si facevano bruciare innanzi incenso e lusinghe, lottavano con arguzia per i primi posti.
La loro arroganza era disperazione e vuoto di Dio.
Andai in ghetti squallidi e indigenti: imitavano, blasfemi e illusi, i signori, la loro povert� era morbosa e sterile. Non desideravano Dio.
Volli essere sapiente nella mente e conobbi la fatica di indicare il Vero. Volli essere santo nel cuore e ritrovai la strada del Presepe�.
E con l'angelo del Signore e con tanti altri fratelli cantai un inno di gloria.
C Nel nome del Padre... II Signore sia con voi. 
T E con il tuo spirito.
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GIl Signore dei cieli e della terra non ha abbandonato l'umanit� nel peccato. Dopo i giorni violati dell'Eden ha promesso un Regno nuovo e una terra nuova a ogni uomo che segue con cuore sincero l'invito alla verit�, alla pace e alla giustizia.
C Signore, insegnaci a scrutare in noi la tua perenne chiamata.
T Aiutaci a cercarti con cuore sincero.
C Signore, fa' che lasciamo le nostre abitudini per ritrovare il tuo amore.
T Dacci la forza di proclamare con fede il desiderio della tua liberazione.
C Mostraci il tuo volto, Signore. 
T E saremo salvi.
Primo momento: UN CUORE PURIFICATO PER CERCARE IL VOLTO DI DIO
GGuidati dalla voce dell'ignoto che si fa nome nel Dio di Abramo, di 'sacco e di Giacobbe, fermiamo i nostri passi e lasciamoci attirare da lui nel deserto. Ascoltiamo la voce dei profeti, purifichiamo il nostro cuore per contemplare il volto del Signore e sentire il suo passo accanto ai nostri passi.
CANTO (Canto d'esodo, sull'incontro di Dio nel deserto, sul desiderio di Dio).
C Preghiamo.
O Dio, che ci hai chiamati alla tua presenza, donaci la capacit� di purificare il nostro cuore per ottenere il tuo perdono.
In Cristo Ges�, nostro Signore.
T Amen.
LOs 2,16-19: Io la condurr� nel deserto e parler� al suo cuore.
C Chiediamo perdono al Signore per la nostra pigrizia e la personale indolenza ad abbandonare sentieri comodi e distesi per affrontare il deserto dove incontrare il Signore.
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Invocazioni penitenziali libere con acclamazione penitenziale cantata o proclamata, ad es. : Purifica i nostri cuori e vedremo la tua salvezza; oppure invocazioni penitenziali dei formulari d'Avvento del Messale Romano.
Secondo momento: UN CUORE FIDUCIOSO NELL'ATTESA DEL SIGNORE CHE VIENE
GDio � geloso custode della nostra vita. La voce degli avvenimenti segnala ad ogni viandante del tempo il fascino della salvezza. Con cuore purificato attendiamo trepidi l'avvento glorioso del Messia.
CANTO (Tema della veglia attenta e fiduciosa).
C Preghiamo.
O indulgente pastore del tuo popolo,
tu non hai consegnato alla polvere del deserto
i nomi di coloro che hai chiamato alla tua grazia;
volgi il tuo sguardo a chi spera, con cuore purificato,
nella tua venuta. Tu che sei Dio...
T Amen.
LPrv 3,3-7.11-12: Abbi fiducia nel Signore con tutto il cuore.
Preghiere spontanee chiuse da una acclamazione corale, ad es.: Noi speriamo in te, o Signore; oppure: Venga il tuo regno, Signore; o acclamazioni dai formulari dell'orazionale d'Avvento.
Terzo momento: UN CUORE ORANTE, APERTO CON MARIA AL MISTERO DI DIO
GVogliamo vivere in te, o Dio onnipotente e saggio. Donaci un cuore grande per amarti nelle difficolt� e nella gioia. Guardiamo a Maria, che nella trepida attesa dell'evento contempla il crescere, in s�, dei giorni della promessa.
CANTO (Maria, vergine orante nell'attesa del Salvatore).
C Preghiamo.
Infondi in noi la tua grazia, o Signore;
per l'annuncio dell'angelo
abbiamo conosciuto l'incarnazione di Cristo tuo Figlio;
concedi a noi di accogliere
il mistero della vita che ci salva
e di essere fedeli testimoni delle tue promesse.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
L 2 Ts 3,2-5: IL vostro cuore sia nella carit� di Dio.
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Meditazione personale con suggerimenti del celebrante.
PREGHIERA FINALE
C Ti ringraziamo, o Dio, per il tuo amore. 
T Rinnovaci nel tuo amore e illumina il nostro cammino di salvezza.
C Ti benediciamo ed esaltiamo grandemente il tuo nome. 
T Insegnaci ad essere vigilanti nell'attesa
ardenti nella carit� fraterna.
C Ti adoriamo, o Dio, e celebriamo il giorno della tua salvezza.
T Rendici umili nell'ascolto della tua Parola,
donaci la forza di preparare le tue vie.
C E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda sopra di voi
con voi rimanga sempre. 
T Amen.
C Fedeli nell'attesa del Signore che viene, andate in pace. 
T Rendiamo grazie a Dio.
CANTO FINALE
Secondo schema:
L'ATTESO VENNE A VISITARCI DALL'ALTO
C Nel nome del Padre... 
T Amen.
C Risveglia la tua potenza, o Signore.
T E vieni a liberarci.
C Aiutaci, o Dio, nostra forza. 
T E vieni a salvarci.
C Riscatta il tuo popolo, o Signore. 
T E vieni in nostro aiuto.
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Primo momento: BISOGNO DI DIO
G Chi � l'uomo se dei suoi giorni non rimane memoria? Vago � il ricordo che lascia e le sue opere non vincono le tenebre del sepolcro. L'uomo che riposa in Dio giunge alla vita e vince le forze della morte che lo opprimono ogni giorno.
Sia benedetto Dio onnipotente, egli guarda con piet� il popolo che attende il compiersi delle sue promesse. Benediciamo il Signore che ci ha consacrati come segni e testimoni della sua venuta tra i giovani.
SALMO 29 (Proclamazione a cori alterni, o solista e coro)
Meditazione personale o riflessioni brevi spontanee o rilettura di espressioni che hanno offerto spunti di preghiera durante la recita del salmo.
C O Dio, guarda con bont�
noi qui riuniti nel tuo nome,
perdona le nostre infedelt� alla tua chiamata,
insegnaci a scoprire il bisogno del tuo amore che salva,
nell'attesa della tua venuta.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Secondo momento: DIO NON SI DIMENTICA DI NOI
G Nubi nere si addensano sull'orizzonte del nostro mondo e il cielo sembra non mandare segni di salvezza. Invochiamo con fiducia il Signore ed egli si ricorder� di noi. Crediamo nella sua venuta ed egli illuminer� i nostri volti come sole dall'alto.
SALMO 79
Meditazione o riflessioni spontanee o rilettura.
C O Pastore di Israele, ascolta la nostra preghiera, vieni in nostro aiuto
per essere presenza viva tra coloro che ti hanno dimenticato e non attendono pi� nessuno nei loro giorni di vita. Tu, che ci hai resi forti nel tuo nome,
allevia le difficolt� che ci affliggono e nutri il nostro spirito di santit� e coraggio. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T Amen.
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Terzo momento: DIO � CON NOI
G Se Dio � con noi chi sar� contro di noi? Il Signore ci ha provati come oro nel crogiuolo ed ha purificato i nostri cuori. Il Signore � difesa della nostra vita, se i nostri passi non deviano dalla sua presenza. Il Signore � con noi se nell'attesa della sua venuta camminiamo con coloro che ci ha affidato verso le sorgenti della sua salvezza.
SALMO 26 (vv. 1-6.13-14)
Meditazione o riflessioni spontanee o rilettura libera.
C O Dio sorgente di bont�,
che hai disperso i tuoi segni di infinito
nella storia dell'umanit�,
accogli la nostra fiduciosa preghiera
e concedi a noi tutti di contemplare il tuo volto di gloria.
In Ges� Cristo, nostro Signore.
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA (Lettura plurivoce)
1� L Is 25,1: Signore, tu sei il mio Dio;
voglio esaltarti e lodare il tuo nome, perch� hai eseguito progetti meravigliosi, concepiti da lungo tempo, fedeli e veri.
2� L Is 25,4: Tu sei sostegno al misero,
sostegno al povero nella sua angoscia, riparo dalla tempesta, ombra contro il caldo.
3� L Is 25,6: Preparer� il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffmati.
99
1� L Is 25,7: Egli strapper� su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre che copriva tutte le genti.
2� L Is 25,8: Eliminer� la morte per sempre;
il Signore Dio asciugher� le lacrime
su ogni volto;
far� scomparire da tutto il paese
la condizione disonorevole del suo popolo,
poich� il Signore ha parlato.
3� L Is 25,9: E si dir� in quel giorno:
�Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perch� ci salvasse; questi � il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza�.
CANTO RESPONSOR1ALE
C Dio si ricorda del suo popolo e viene a visitarci. La Chiesa lo attende e lo invoca. 
T Vieni, Signore Ges�!
Intenzioni libere o dall'Ufficio delle Ore d'Avvento o dall'Orazionale.
CT Padre nostro...
C Mostra la tua potenza, Signore,
soccorri coloro che ti attendono
e rendici capaci di annunciare al mondo la tua venuta
liberandoci dal peccato e da ogni male.
In Cristo Ges� e nostro Signore.
T Amen.
Terzo schema: IL SIGNORE VIENE CERTAMENTE SULLA VIA DEGLI UOMINI
C Nel nome del Padre...
Riuniti nel nome di Cristo celebriamo la sua attesa: la grazia del Signore onnipotente sia con tutti voi. 
T E con il tuo spirito.
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C Nella notte attendiamo il Signore;
liberiamoci dalle cose inutili a cui troppo ci siamo abituati
per riprendere il cammino incontro a lui.
Egli verr� a visitarci
e riconfermer� la sua promessa ed elezione.
Vegliamo e imploriamo la sua presenza
su tutti coloro che il Signore onnipotente
ha posto accanto a noi
per celebrare insieme il giorno di grazia e santit�.
I testi che seguono sono nuclei tematici di preghiera e riflessione. Tenendo conto dello schema si suggerisce di fare una scelta dei momenti indicati; le preghiere corali si possono recitare con due lettori e acclamazione cantata, ad es.: Vieni, Signore Ges�; oppure a cori alterni, o solista e tutti.
Primo tema: IL SIGNORE VIENE CERTAMENTE
G Il disagio di vagare nelle tenebre e il dramma del dolore non devono portare alla sfiducia; il silenzio di Dio si fa voce nei profeti, nella legge e nella promessa: il Signore viene certamente e porta con s� il premio.
L Ab 2,1-4: Il Signore verr� e non tarder�. Riflessione in silenzio.
PREGHIERA CORALE
Certa � la tua venuta, o Dio, come � sicuro il sorgere dell'aurora, il sopraggiungere della primavera e il crescere della vita dell'uomo.
Il dubbio non tormenti il nostro cuore, gli idoli non arrestino il desiderio di cercarti. Tu sei un Dio paziente,
tu guidi i nostri passi alla salvezza.
Reale � la tua venuta
come � vero il nostro soffrire,
il nostro cercare e affannarci,
il nostro correre in cerca di una m�ta.
Con le lampade vestite a festa attendiamo il tuo ritorno.
La tua promessa � per sempre; vieni e non tardare. 
101
Secondo tema: IL SIGNORE
VIENE SULLA VIA DEGLI UOMINI
GLa promessa � divenuta presenza
e Dio ha piantato la sua tenda in mezzo a noi.
LBar 3,32b-38: � apparso sulla terra e ha dimorato tra gli uomini.
Riflessione in silenzio.
PREGHIERA CORALE
Nell'errare diuturno dell'uomo tu ti fai presente, o Signore,
come stella unica, che guida nella via, come imprevisto che fa cambiare direzione.
Vieni a turbare i piani del ricco che ha gi� riempito i suoi granai; vieni per condividere la sorte di Lazzaro che si ciba di rifiuti.
Vieni a vedere Zaccheo sul sicomoro
per dirgli che vuoi cenare con lui;
vieni al pozzo solitario
per dissetare la donna con acqua di vita eterna.
Vieni per Paolo lungo la via di Damasco per farlo apostolo delle genti; vieni per Simone di Giovanni per farlo pietra, pescatore e pastore.
Terzo tema: IL SIGNORE VIENE PER TUTTI
G11 Regno di Dio � senza frontiere e la sua pace ha i confini dell'orizzonte. Il Figlio di Dio � promessa di salvezza per ogni uomo di buona volont�.
LRm 8,28-32: Il Padre lo ha mandato per noi tutti. Riflessione in silenzio.
102


PREGHIERA CORALE
Tu non rifiuti, o Signore, ci� che hai creato,
guardi in volto ad ogni uomo,
saluti chiunque incontri e bussi ad ogni porta.
Vieni per chi ti aspetta
e in chi ancora non ti attende,
per chi � carico di speranza
e in chi ha il cuore affranto e umiliato.
Vieni per chi ha fatto della vita un dono e per chi l'ha sciupata nell'orgoglio,
vieni per Marta affaccendata e per Maria tesa nell'ascolto.
Vieni in ogni tempo, vieni per ogni uomo, vieni per sempre.
Quarto tema:
IL SIGNORE VIENE IMPROVVISAMENTE
GIl Signore viene come un ladro per rapire i tesori accumulati sulla terra, e viene come angelo di vittoria per incoronare le fatiche del giusto abbandonato.
LLc 12,35-40: Verr� quando meno lo aspettate. Riflessione in silenzio.
PREGHIERA CORALE
Tu non segni il tempo della tua venuta, non conti i nostri anni.
Sei presenza costante e improvvisa, sei giudice di salvezza per chi ha amato.
Vieni quando la notte � fonda e rompi la quiete del sonno; vieni quando il giorno � pieno e interrompi il lavoro quotidiano.
Vieni nella sera della vita e le mani sono usate e stanche, vieni nel mattino
in un cuore candido e innocente. 
Vieni quando gli occhi sono ebbri di luce e la gioia dilata gli orizzonti; vieni quando le tenebre ci avvolgono e la tristezza trasuda dal cuore.
103
Quinto tema: VIENE NEI SEGNI DELLE PICCOLE COSE
GNon cerchiamo grandi cose con sogni di conquista e di potere. Il Signore non � nel frastuono di chi domina, ma volge il suo sguardo per l'umile e il povero. Il Signore ci nutre con un pane di vita eterna.
LMt 26,26-27: Il pane e il vino. Riflessione in silenzio.
PREGHIERA CORALE
Tu prediligi ci� che non appare,
non scegli quanto � frutto dell'orgoglio umano, ma quanto � fatto con l'amore del Creatore.
Vieni come pane
posto su una povera mensa: � spezzato dai fratelli e d� una vita eterna.
Vieni come vino generoso raccolto in un unico calice: suggella l'alleanza e suscita la gioia della festa.
Vieni come luce
che illumina ogni cuore, vieni come parola quotidiana piena di grazia e di verit�.
Sesto tema: VIENE NEL VOLTO DELL'UOMO
GIl Figlio dell'uomo ritrova la sua immagine in ogni pellegrino del tempo. Siamo il volto di Ges� di Nazaret, siamo i suoi passi capaci di seguire ogni richiamo di giustizia e di libert�.
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L Mt 25,40: Lo avete fatto a me. Riflessione in silenzio.
PREGHIERA CORALE
Vieni nella storia di ogni giorno, vieni come amico attento.
Non sei un idolo di trionfo: il tuo volto � il volto di ogni uomo.
Vieni come viandante
che rinfranca il cuore sfiduciato e stanco.
Vieni come amico e riveli nella sera di Emmaus il compiersi eterno dei tuoi giorni.
Vieni come uomo di Dio che prega nella notte;
vieni come uomo nel nostro mondo
ami la gioia sincera di una festa.
Silenzio e preghiera personale.
CANTO
C Ti chiediamo, o Signore: rendici segni della tua attesa, profeti della tua venuta
santi per essere tua presenza.
Si sciolga la nostra fiduciosa preghiera
in questa notte;
non ti preghiamo solo per noi stessi,
ma per tutta la Chiesa:
sia luce che rischiara le tenebre.
Ti preghiamo per i giovani che ci hai affidato:
sappiano crescere nella speranza.
Ti preghiamo per tutta la famiglia salesiana:
sia essa un �resto� qualificato
capace di ospitare Dio.
Invochiamo la misericordia del Signore
chiediamo la sua presenza in mezzo a noi. 
T Vieni, Signore Ges�!
105
G � Quando siamo nel peccato:
�Quando il nostro animo � turbato dal dubbio:
�Quando siamo nell'errore:
�Quando la nostra esistenza scorre nell'indifferenza:
�Quando sono monotoni i giorni della nostra consacrazione:
�Quando chiamiamo buone tutte le nostre abitudini:
�Quando dimentichiamo i nostri fratelli:
�Quando perdiamo il significato delle parole che pronunciamo:
�Quando non ti annunciamo con la vita:
�Quando non sappiamo pi� attenderti:
�Quando non ti ascoltiamo nella preghiera:
�Quando dimentichiamo di dover preparare le tue vie:
�Quando non diamo all'amore il volto del perdono:
C Raccogli, Signore, queste nostre preghiere. Donaci il desiderio di vegliare nella notte e di pregare sempre
affinch� ogni gesto della nostra vita provenga dal tuo amore.
Tu che sei Dio...
T Amen.
BENEDIZIONE SOLENNE (Dai formulari d'Avvento)
Quarto schema: UFFICIO VIGILIARE DELLE DOMENICHE DI AVVENTO
Per intensificare la preparazione al Natale � opportuno celebrare dopo i primi Vespri delle Domeniche di Avvento l 'Uf ficio vigiliare secondo le modalit� proposte dalla Liturgia delle Ore.
� un momento significativo di vita spirituale che prepara la comunit� al �Giorno del Signore�, affinch� ci� che si annuncia sia contemplato e ci� che si dice sia meditato e pregato coralmente. � pregare nella notte per attendere, perch� il Signore ci trovi vigilanti alla sua venuta in mezzo a noi.
C Signore, apri le mie labbra.
T E la mia bocca proclamer� la tua lode. 
106
Ant. (Come dal proprio) 
SALMO 66: Tutti i popoli glorifichino il Signore.
INNO
SALMI e LETTURE C011 i RESPONSORI (Come dal proprio)
I TRE CANTICI (Come dall'appendice della Liturgia delle Ore)
LETTURA DEL VANGELO
Breve riflessione.
INNO DI RINGRAZIAMENTO (Te Deum)
ORAZIONE (Come dal proprio con la possibilit� delle orazioni alternative proposte dal Messale Romano)
BENEDIZIONE SOLENNE
Dc Inchinatevi per la benedizione.
C Dio, che vi d� la grazia di celebrare la prima venuta del suo Figlio e di attendere il suo avvento glorioso, vi santifichi con la luce della sua visita.
T Amen.
C Nel cammino di questa vita, Dio vi renda saldi nella fede, gioiosi nella speranza,
operosi nella carit�.
T Amen.
C Voi che vi rallegrate per la venuta del nostro Redentore, possiate godere della gioia eterna,
quando egli verr� nella gloria.
T Amen.
Con lo stesso schema della ufficiatura si ripropongono le veglie delle altre domeniche.
3.2.3. CORONA D'AVVENTO (o altro rito lucernare)
Questa o altre iniziative analoghe possono sottolineare nella comunit� l'itinerario d'Avvento; si possono fare in chiesa o in refettorio o nella sala della comunit�, durante o dopo i primi Vespri delle Domeniche di Avvento.
107
Sono possibili elaborazioni secondo le modalit� dei riti lucernari del luogo.
Schema del rito in refettorio
CANTO (tradizionale d'Avvento o quello riportato)
Durante il canto si accendono i lumi in numero corrispondente alla domenica in corso.
In uno
CORO o SOLO
 
I domenica: la candela dei profeti.
S'accende una luce all'uomo quaggi�,
presto verr� tra noi Ges�. Annuncia il profeta la novit�: il re Messia ci salver�.
108
Rit. Lieti cantate: gloria al Signor! Nascer� il Redentor.
Il domenica: la candela di Betlemme.
S'accende una luce all'uomo quaggi�,
presto verr� tra noi Ges�. Un'umile grotta solo offrir� Betlemme, piccola citt�. Rit.
III domenica: la candela dei pastori.
S'accende una luce all'uomo quaggi�, presto verr� tra noi Ges�.
Pastori, adorate con umilt�
Cristo, che nasce in povert�. Rit.
IV domenica: la candela degli angeli.
S'accende una luce all'uomo quaggi�,
presto verr� tra noi Ges�. Il coro celeste �Pace� dir�
�a voi di buona volont�!�. Rit.
LETTURA BREVE (dalla liturgia della Domenica) PREGHIERA DI BENEDIZIONE
D Illumina i nostri passi, Signore, e saremo salvi. Benedici questa luce che rischiara le nostre tenebre e dirige i nostri passi a contemplare il tuo volto. Tu sei l'atteso delle genti,
tu condividi le sorti di questa nostra umanit�, tu sei l'Emmanuele
e vivi e regni nei secoli eterni.
T Amen.
D Vieni, Signore Ges�. 
T Vieni presto tra noi.
109
3.2.4. NOVENA DI NATALE
Nei nove giorni che separano dal Natale, la comunit� cristiana
per antica tradizione coglie in trepida attesa come Maria. 
I giorni della promessa si stanno per compiere. Il giorno della meraviglia sta per sorgere all'orizzonte.
Come comunit� di credenti, fatti voce di profetica esultanza anche noi ci raccogliamo in preghiera per vegliare con le lampade vestiti a festa. Il Signore � vicino. Disponiamoci ad accoglierlo con la semplicit� dei pastori e con la sapienza dei Magi.
Per esprimere la meraviglia e la gioia per le grandi opere dell'Onnipotente le antifone �O� al Magnificat di ciascun giorno suggeriscono a ogni credente movimenti di esultanza:
�allo Sposo di Sion che viene per il giorno delle nozze;
�alla Sapienza che era all'origine del mondo ed � presente nello svolgersi della storia;
�alla Guida che introduce nella vera terra promessa;
�al Germoglio che spunta nella casa di Davide e d� inizio a una nuova epoca;
�alla Chiave che apre all'uomo la porta della libert� e rivela il senso di tutto;
�all'Astro che sorge a oriente, vince la notte e segna l'inizio di un giorno di luce;
�al Re che � pietra fondamentale su cui si costruisce tutta la vita e la storia umana;
�all'Emmanuele, il Dio-con-noi, che vince ogni assenza e lontananza da Dio;
�al Signore Ges�, il Salvatore, il vero uomo e il vero Dio, la luce che illumina ogni uomo.
Si propongono due schemi celebrativi: il primo, completo, � presentato in modo articolato e indica possibili letture alternative, che devono essere preparate con appositi commenti (la strutturazione della novena � indicata inizialmente in modo generale; segue poi la sua definizione giorno per giorno). Il secondo schema si riferisce pi� propriamente alla novena unita all'ufficiatura dei Vespri.
Primo schema celebrativo della novena
INVITO DEL CELEBRANTE
110
CANTO DELLE PROFEZIE
 
 
 
Ec-co il Si-gno- re vie-ne: veni- te a-do-ria-mo. PRIMA LETTURA (secondo i giorni della novena) CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo dell'attesa)
1Si rallegrino i cieli ed esulti la terra;
monti, acclamate con gioia.
Le montagne porteranno al popolo la pace, le colline annunceranno la giustizia.
2Il Signore, nostro Dio, viene e ci salva,
avr� compassione dei suoi miseri. O cieli, mandate la vostra rugiada, la terra si apra e produca il Salvatore.
30 pastore d'Israele, ascolta il nostro grido,
risveglia la tua forza e vieni!
O Signore degli eserciti, vieni a liberarci, illumina il tuo volto e saremo salvi.
4 Vieni, o Signore, vieni, non tardare,
sciogli i peccati del tuo popolo. Perch� sopra la terra si conosca la tua via, la tua salvezza in tutte le nazioni.
5Oh, se tu squarciassi i cieli e scendessi,
al tuo volto tremerebbero le montagne. Al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo sia gloria nei secoli. Amen!
113
SECONDA LETTURA (secondo il giorno corrispondente)
BREVE COMMENTO O OMELIA DEL CELEBRANTE (secondo il giorno)
ANTIFONA �o� (secondo il giorno corrispondente) CANTICO DELLA VERGINE MARIA
L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perch� ha guardato l'umilt� della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo � il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
PADRE NOSTRO
PREGHIERA CONCLUSIVA (secondo i giorni)
BENEDIZIONE CANTO FINALE
114
16 dicembre: LA PROMESSA
CANTO DELLE PROFEZIE
RITO LUCERNARE
INNO D'AVVENTO
PRIMA LETTURA: Ger 31,1-9 (oppure Is 61,1-3)
Introduzione � �il Signore ha salvato il suo popolo�: questa promessa, che il profeta Geremia rivolgeva al popolo d'Israele, � attuale anche per noi: Dio viene continuamente alla ricerca dell'uomo per salvarlo prima ancora che noi lo invochiamo e chiediamo il suo aiuto.
CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: Lc 4,14-22
Introduzione � La promessa fatta dal Signore per bocca dei profeti � diventata una realt� viva e concreta nella persona e nell'opera di Ges�, nell'annuncio del suo Vangelo: la buona notizia della salvezza portata a tutti gli uomini.
COMMENTO ALLE LETTURE
�L'uomo di oggi � forse meno sensibile al suo bisogno di salvezza: la scienza, la tecnica, il progresso gli danno un senso di sicurezza oltre il quale egli non cerca altro.
�Eppure anche nella societ� attuale sono numerose ed evidenti le situazioni che, come tanti punti di resistenza del peccato, richiedono di essere �salvate�: gli emarginati, gli oppressi, i popoli che soffrono la fame e quelli che vivono in continuo regime di guerra; le persone senza casa, senza lavoro; i giovani abbandonati o quelli che non trovano pi� nelle loro famiglie un ambiente adatto per una crescita equilibrata a livello umano e cristiano...
�Tutti questi sono i �poveri� che Ges� � venuto a salvare, i �prigionieri� che � venuto a liberare: perch� tale salvezza si compia siamo chiamati, come cristiani e come comunit� consacrata da Dio, alla testimonianza del lieto evento tra i
115
giovani, ad essere presenza dell'Emmanuele nell'oggi conflittuale del mondo.
CANTICO DELLA VERGINE MARIA
Ant. O Signore della terra e delle genti, vieni e spezza il giogo
della nostra antica schiavit�.
INTERCESSIONI
C Rivolgiamo la nostra preghiera al Padre che da tutta l'eternit� ha preparato per noi un piano di salvezza: chiediamogli che compia anche oggi la sua promessa per opera del suo Figlio Ges�.
G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Ges�.
�Perch� il Vangelo sia annunciato a tutti gli uomini ed essi sappiano che Dio li ama e che Ges� � venuto a portare la salvezza, preghiamo.
�Perch� i cristiani e tutti gli uomini di buona volont� siano sempre pronti e disponibili a compiere opere di salvezza che manifestino al mondo la bont� del Padre, preghiamo.
�Perch� noi qui presenti sappiamo riconoscere i segni della venuta del Signore nella nostra comunit� e accoglierli come adempimento delle sue promesse, preghiamo.
(Altre intenzioni).
PADRE NOSTRO
PREGHIERA CONCLUSIVA
C Manifesta la tua potenza, o Dio,
soccorrici con la tua forza:
il tuo amore vinca in noi le resistenze del peccato
e affretti il momento della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
BENEDIZIONE CANTO FINALE
116


17 dicembre: L'ATTESA
CANTO DELLE PROFEZIE
RITO LUCERNARE
INNO D'AVVENTO
PRIMA LETTURA: /5 63,16b-17; 64,1.3b-8
Introduzione � Dio ha promesso che dimenticher� il peccato del suo popolo e mander� la salvezza. La lunga attesa di Israele si esprime in un'invocazione che diventa anche la nostra preghiera perch� Dio, nostro Padre, intervenga prontamente: �Oh, se tu squarciassi i cieli e discendessi!...�.
CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: / COr 1,3-9
Introduzione � Nell'attesa della venuta del Signore siamo fortificati dall'aiuto che Dio ci concede, in maniera abbondante e diversa, per renderci fedeli e vigilanti.
COMMENTO ALLE LETTURE
-Il giorno della �manifestazione� del Signore nostro Ges� Cristo non � soltanto il Natale che ci prepariamo a celebrare, ma anche la venuta del Cristo glorioso alla fine dei tempi. Allora saremo giudicati secondo le nostre opere e avr� compimento definitivo la promessa della nostra salvezza.
�Nel tempo attuale, durante la nostra vita abbiamo la certezza che Dio � fedele; non ci abbandona nei momenti della difficolt� e della prova, ma ci soccorre con la sua grazia, perch� restiamo saldi nel bene e rispondiamo con la nostra fedelt� alla fedelt� di Dio Padre che si � gi� manifestata nel donare al mondo suo Figlio Ges�.
CANTICO DELLA VERGINE MARIA
Ant. O Sapienza,
che esci dalla bocca dell'Altissimo, ti estendi ai confini del mondo, 
e tutto disponi con soavit� e con forza: vieni, insegnaci la via della saggezza.

117
INTERCESSIONI
C Mentre aspettiamo ardentemente la �manifestazione� del Signore nostro Ges� Cristo, imploriamo con insistenza la sua misericordia: lui che � fedele alle promesse, voglia salvare anche oggi quelli che lo aspettano.
G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Ges�.
�Per la Chiesa, perch� sia sempre fedele dispensatrice dei doni della parola, dei sacramenti, della testimonianza evangelica, a sostegno della fedelt� dei cristiani, preghiamo.
�Per tutti gli uomini che cercano Dio con cuore sincero: l'attesa della manifestazione del Signore possa dare un senso alla loro vita, preghiamo.
� Per tutti noi qui presenti, perch� non restiamo indifferenti all'ascolto della parola di Dio ma sappiamo accoglierla come dono e viverla con gioia, preghiamo. (Altre intenzioni).
PADRE NOSTRO
PREGHIERA CONCLUSIVA
C Signore, nostro Dio,
rendici pronti nell'attesa di Cristo, tuo Figlio:
quando egli verr� e busser� alla porta,
ci trovi vigilanti nella preghiera
ed esultanti nella lode.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
BENEDIZIONE CANTO FINALE
118
18 dicembre: DALLE TENEBRE ALLA LUCE
CANTO DELLE PROFEZIE RITO LUCERNARE
INNO D'AVVENTO
PRIMA LETTURA: IS 9,1-6
Introduzione � Il profeta ha previsto e preannunciato la nascita del Salvatore come una grande luce sorta a rischiarare il mondo. Questa luce � speranza anche per noi.
CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: Rm 13 , 11-14
Introduzione � La luce di Cristo deve risplendere anche nella vita del cristiano: l'apostolo Paolo ci esorta a vivere nella luce; cos� sar� manifestata dalla nostra vita la salvezza che sta per venire come aurora di un nuovo giorno.
COMMENTO ALLE LETTURE
�La venuta di Ges� deve essere preparata con un'attesa vigilante e operosa. Per questo san Paolo ci scuote e ci invita a svegliarci dal sonno!
�Accogliamo l'invito alla conversione. Il nostro cuore s'� adagiato nelle abitudini e nella falsa sicurezza dell'egoismo e del benessere.
�Destiamoci dal torpore dell'indolenza. La nostra vita s'� troppo compromessa nella pigrizia spirituale, nell'incapacit� di udire il grido del bisognoso e nella preghiera sterile.
CANTICO DELLA VERGINE MARIA
Ant. O Signore, guida della casa d'Israele che sei apparso a Mos�
nel fuoco del roveto,
e sul monte Sinai gli hai dato la legge: vieni a liberarci con braccio potente.
119
INTERCESSIONI
C Il Signore, nell'attesa del suo Natale, ci chiama a risvegliarci dal sonno, a convertirci a lui con tutto il cuore. Accogliendo questo invito, chiediamo al Signore il suo aiuto, perch� possiamo essere, come lui e con lui, luce del mondo.
G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Ges�.
�Per la nostra comunit�: sappia essere luce per quanti la incontrano e testimonianza di Ges� Salvatore, luce del mondo, preghiamo.
�Per tutti gli uomini: non prevalgano in loro le tenebre dell'egoismo, della paura, della diffidenza reciproca, ma risplenda il coraggio, l'altruismo, la fiducia e l'onest� della vita, preghiamo.
�Per noi qui presenti: perch� sappiamo riconoscere il volto luminoso del Signore che viene in ogni nostro fratello, specialmente nei pi� deboli e poveri, preghiamo. (Altre intenzioni).
PADRE NOSTRO
PREGHIERA CONCLUSIVA
C O Dio, Padre di bont� e di misericordia, nel tuo Figlio Ges� ci hai chiamati dalle tenebre alla luce: dona a noi, tuoi figli, d� ridestarci dal sonno dell'egoismo e del peccato per andare incontro al Cristo, tuo Figlio e nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
T Amen.
BENEDIZIONE CANTO FINALE
19 dicembre: GES� SALVATORE PORTA LA PACE
CANTO DELLE PROFEZIE RITO LUCERNARE INNO D'AVVENTO
120

INNO D'AVVENTO
PRIMA LETTURA: Is 11,1-9
Introduzione � Dal vecchio tronco della dinastia di Davide spunter� un germoglio nuovo: il Salvatore. Egli far� regnare nel mondo la giustizia e la pace.
CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: Ef 2,12-18
Introduzione � Ges�, venendo nel mondo come Salvatore, si � fatto annunciatore di pace per tutti: per i vicini (i figli del popolo eletto) e per i lontani (tutti gli altri popoli). Questa pace l'annuncia oggi anche a noi.
COMMENTO ALLE LETTURE
�Viene descritto, con poetico candore, un inno di pace e di giustizia che esalta la futura armonia del creato, non pi� servo delle tenebre. La ragione di tanta pace � nella conoscenza del vero e nell'adesione al bene, perch� il regno di Dio si � definitivamente instaurato nel cuore di ogni uomo.
�Ges� stesso ci d� garanzia di vera pace perch� � amore al Padre e ai fratelli. Da questo amore, che � dono dello Spirito e che unisce fra loro i credenti, nasce ogni pacificazione e riconciliazione.
CANTICO DELLA VERGINE MARIA
Ant. O Germoglio di lesse,
che ti innalzi come segno per i popoli: tacciono davanti a te i re della terra, e le nazioni t'invocano:
vieni a liberarci, non tardare.
INTERCESSIONI
C Il Salvatore che viene, non soltanto porta la pace, ma egli stesso � la nostra pace; preghiamolo perch� questo suo dono regni duraturo nel mondo.
121
G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Ges�. � Per la Chiesa: arricchita dei doni dello Spirito, come il germoglio di lesse, sia sempre annunciatrice di giustizia e di pace nel mondo, preghiamo.
� Per tutti coloro che hanno responsabilit� di governo: cerchino sempre con sincerit� e convinzione le vie della pace per risolvere le situazioni di tensione e conflitto tra i popoli, preghiamo.
� Per noi qui riuniti: perch� ci lasciamo coinvolgere dal progetto di Cristo che � un progetto di pace per l'umanit�, e sappiamo realizzarlo nelle nostre scelte quotidiane, preghiamo.
(Altre intenzioni).
PADRE NOSTRO
PREGHIERA CONCLUSIVA
C O Dio, Padre buono e onnipotente, esaudisci le nostre preghiere. Nel tuo Figlio ci hai donato la pace; concedi anche a noi di essere, oggi, costruttori di pace, per realizzare il tuo progetto di salvezza. Te lo chiediamo per lo stesso Ges� Cristo, tuo Figlio e nostro Signore.
T Amen.
BENEDIZIONE
CANTO FINALE
20 dicembre:
GES� SALVATORE PORTA LA LIBERT�
CANTO DELLE PROFEZIE
RITO LUCERNARE
INNO D'AVVENTO
PRIMA LETTURA: Ger 23,3-8
122
Introduzione � Dio promette al suo popolo una nuova liberazione, preannuncio di quella che verr� operata dal Messia: Ges�, il vero pastore, salvatore e liberatore di tutti gli uomini.
CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: Gal 4,4-10; 5,1
Introduzione � La vera libert� � quella di essere figli di Dio e di poterlo chiamare Padre; ma � una libert� che impegna.
COMMENTO ALLE LETTURE
-Il profeta annuncia che dalla discendenza di Davide apparir� un re salvatore e liberatore del suo popolo. Questo annuncio � segno e profezia del futuro Messia, il Cristo, mandato nella pienezza dei tempi per liberare tutti coloro che erano schiavi del peccato e della idolatria.
�Questa libert�-liberazione raggiunge anche noi attraverso la Chiesa, l'annuncio della Parola e la celebrazione dei sacramenti.
�� una libert� che ci viene donata dallo Spirito di Dio, il quale ci rende figli e ci consente di chiamare Dio col nome di Padre.
� � libert� che ci impegna ad essere fedeli alla volont� di Dio. Egli per primo � venuto a cercarci per salvarci e vuole che collaboriamo con le nostre opere all'avvento del Regno.
CANTICO DELLA VERGINE MARIA
Ant. O Chiave di Davide,
scettro della casa d'Israele, che apri, e nessuno pu� chiudere, chiudi, e nessuno pu� aprire: vieni, libera l'uomo prigioniero, che giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.
INTERCESSIONI
C Nella pienezza dei tempi Dio Padre ha mandato suo Figlio per la nostra salvezza. Egli ha liberato gli uomini dalla schiavit� del male e del peccato. Preghiamo con cuore di figli perch� questa libert� non venga mai meno.
123
G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Ges�. � Per la santa Chiesa di Dio: proclami al mondo intero la libert� che Cristo ci ha dato, preghiamo. � Per tutti i cristiani: nell'ascolto e nell'attuazione della parola di Dio trovino la vera libert� dei figli di Dio, preghiamo.
� Per gli infedeli e i peccatori: ascoltino la parola del Vangelo che dona vera libert�, preghiamo.
(Altre intenzioni).
PADRE NOSTRO
PREGHIERA CONCLUSIVA
C Oppressi sotto il giogo del peccato, aspettiamo con fede, Dio nostro, la nuova nascita del tuo unico Figlio: la sua venuta ci liberi dalla schiavit� antica. Te lo chiediamo per lo stesso Ges� Cristo, tuo Figlio e nostro Signore.
T Amen.
BENEDIZIONE CANTO FINALE
21 dicembre: GES� SALVATORE, LUCE DEL MONDO
CANTO DELLE PROFEZIE
RITO LUCERNARE
INNO D'AVVENTO
PRIMA LETTURA: IS 60,1-5
Introduzione � In una visione profetica, Isaia vede una grande luce inondare Gerusalemme e tutti i popoli accorrere a lei per essere illuminati e salvati; questa descrizione � immagine della Chiesa di Cristo, segno di salvezza per tutti gli uomini.
124

CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: Lc 1,67-79
Introduzione � Anche nel Vangelo il sacerdote Zaccaria profetizza e annuncia la venuta del Salvatore come un sole nascente che splende sul mondo, vince le tenebre del peccato e indica le vie della pace.
COMMENTO ALLE LETTURE
�Dio � luce perch� in lui risplendono la bont�, la verit� e l'amore. Questa sua luce egli la comunica all'uomo perch� la diffonda nel mondo. Ma nel corso della storia l'uomo ha sovente offuscato la luce divina con le tenebre del male, dell'egoismo, del peccato.
�Ecco allora il richiamo che viene da Gerusalemme, la citt� santa del popolo eletto, per invitare tutti gli uomini a camminare in una vita rinnovata e illuminata direttamente da Dio.
�Ecco il Cantico di Zaccaria che benedice Dio perch� mander� un redentore a salvare l'uomo dal peccato e dalla morte. Questo salvatore � Ges� che ha detto: �Io sono la luce del mondo; chi segue me... avr� la luce della vita� (Gv 8,12).
�Nel Battesimo siamo stati �illuminati� da questa luce che � Cristo. 11 Natale del Signore ci inonda continuamente della stessa luce che viene da Dio, affinch� illumini la nostra vita e faccia risplendere in noi e attorno a noi i suoi frutti: tutto ci� che � buono, giusto e vero (cf Ef 5,9). Cos� anche attraverso noi potr� risplendere nel mondo la luce di Ges� salvatore.
CANTICO DELLA VERGINE MARIA
Ant. O Astro che sorgi,
splendore della luce eterna,
sole di giustizia:
vieni, illumina chi giace nelle tenebre
e nell'ombra di morte.
INTERCESSIONI
C La luce vera che illumina ogni uomo sta per venire nel mondo. Chiediamo al Signore di saperla accogliere, di 
lasciarci �illuminare� da lui per far risplendere la sua luce nella nostra vita e nel mondo.

125
G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Ges�.
�Per la Chiesa di Dio: come nuova Gerusalemme splendente di luce, illumini tutti gli uomini sulla via della salvezza, preghiamo.
�Per il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti e i Religiosi: siano fedeli al messaggio di Dio che � luce alla nostra mente e al nostro cuore, preghiamo.
� Per gli uomini che non conoscono ancora la gioia della fede: rischiarati dalla luce di Cristo intraprendano il cammino che conduce a lui, preghiamo.
(Altre intenzioni).
PADRE NOSTRO
PREGHIERA CONCLUSIVA
C Inondati dalla nuova luce della tua parola che si � incarnata, ti preghiamo, o Dio onnipotente: risplenda nelle nostre opere ci� che per la fede rifulge nel nostro spirito. Per Cristo, tuo Figlio e nostro Signore.
T Amen.
BENEDIZIONE CANTO FINALE
22 dicembre: GES� SALVATORE DI TUTTI
CANTO DELLE PROFEZIE RITO LUCERNARE
INNO D'AVVENTO
PRIMA LETTURA: IS 2,2-3
Introduzione � Dio vuol salvare tutti gli uomini chiamandoli a far parte del suo popolo. Nella lettura che ascolteremo
� preannunciato il compimento di questo piano di Dio che si realizzer� con la venuta di Ges�.
126 
CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: Tt 2,11-3,2
Introduzione � La salvezza di Dio si � manifestata a tutti gli uomini nel Salvatore nostro Ges� Cristo. Cos� ci assicura l'apostolo Paolo, invitandoci ad essere zelanti nelle opere buone mentre aspettiamo la venuta finale del Signore.
COMMENTO ALLE LETTURE
�Il progetto di Dio � quello di riunire tutti gli uomini in un popolo �ben disposto� a compiere la sua volont� di pace, di giustizia, di amore.
�Purtroppo, nella storia dell'umanit�, il peccato, l'odio, l'egoismo hanno sempre provocato disunione, guerre, ostilit�. � Ma Cristo � venuto tra gli uomini: ha portato e predicato la pace, la fraternit�; � diventato il punto di incontro e di riconciliazione fra Dio e gli uomini, e di tutti gli uomini fra di loro.
�La sua opera � opera oggi continuata dalla Chiesa: essa � il popolo, il tempio, la famiglia di Dio; il prolungamento della presenza e dell'azione del salvatore Ges� tra gli uomini; essa non si stanca di rivolgere agli uomini, in nome di Cristo, il suo appello all'amore, alla solidariet� fraterna, alla pace.
�Rispondiamo a questo appello, rendendo attivo nella preghiera e nelle opere della fraternit� evangelica il nostro impegno perch� tutti possano conoscere la salvezza portata da Ges�.
CANTICO DELLA VERGINE MARIA
Ant. O Re delle genti,
atteso da tutte le nazioni, pietra angolare che riunisci i popoli in uno:
vieni, e salva l'uomo
che hai formato dalla terra.
127
INTERCESSIONI
C Invochiamo la venuta di Ges� in questo nostro mondo ancora lacerato da odio e discordie: il Salvatore di tutti riunisca la famiglia umana nell'amore e nella fede che salva.
G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Ges�.
�Per la Chiesa di Dio: sia la nuova Gerusalemme alla quale accorrono tutte le genti per formare il popolo di Dio, ben disposto a compiere la sua volont�, preghiamo.
�Per le persone che non credono, per gli atei e gli indifferenti; scoprano nella loro vita i segni della presenza e dell'amore di Dio che salva, preghiamo.
�Per coloro che soffrono nello spirito e nel corpo: trovino nel Signore forza e speranza, preghiamo.
�Per la nostra comunit�: con la sua testimonianza viva e coerente sia un segno che conduce verso il Signore, preghiamo.
(Altre intenzioni).
PADRE NOSTRO
PREGHIERA CONCLUSIVA
C Dio di bont� e di misericordia, guarda con benevolenza noi, tuo popolo, ed esaudisci le nostre preghiere. Manda Ges�, tuo Figlio, perch� manifesti la salvezza a tutti gli uomini ed essi possano riconoscerti senza errore e amarti fedelmente. Te lo chiediamo per lo stesso Ges� Cristo, tuo Figlio e nostro Signore.
T Amen.
BENEDIZIONE CANTO FINALE
23 dicembre: GES� � L'EMMANUELE, IL �DIO-CON-NOI�
CANTO DELLE PROFEZIE RITO LUCERNARE
128
INNO D'AVVENTO
PRIMA LETTURA: IS 7,10-15
Introduzione � Dio ama gli uomini con amore infinito: per questo ha mandato ad abitare in mezzo a noi suo Figlio Ges�, nato da una vergine: egli � l'Emmanuele, il �Dio-con-noi�.
CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: Lc 1,26-33
Introduzione � In Maria si � avverato il prodigio profetato da Isaia: la Vergine dar� alla luce un figlio e questi sar� il �Dio-con-noi�.
COMMENTO ALLE LETTURE
�Fin dall'inizio della creazione Dio aveva stabilito di vivere con l'uomo, di essere con lui in rapporto di amicizia... Ma con il peccato l'uomo perse l'amicizia di Dio, si trov� solo, abbandonato a se stesso, in un mondo ostile.
�Dio per� rimase fedele al suo progetto: si scelse un popolo, Israele, lo prese sotto la sua protezione e in mezzo ad esso pose la sua dimora. A questo popolo annunci� pi� volte, per mezzo dei profeti, che avrebbe mandato un Salvatore, un Messia, per rinnovare il rapporto dell'antica amicizia con tutti gli uomini, per stabilire la sua dimora nel cuore di ogni uomo.
�Questo annuncio � diventato realt� con la nascita di Ges�: il Figlio di Dio ha preso un corpo d'uomo nel seno di Maria; in lui possiamo contemplare il volto di Dio.
�Ges� ora � presente come �Dio-con-noi� anche nella Chiesa, nella parola che ci viene annunciata, nell'Eucaristia e nei sacramenti che celebriamo; � presente in ognuno dei nostri fratelli, lui che ha detto: �Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli pi� piccoli, l'avete fatto a me� (Mt 25,40).
�Egli � ancora presente in ciascuno di noi, nel nostro cuore quando ascoltiamo con fede la sua parola e la mettiamo in pratica; da noi egli aspetta questa risposta di fedelt� al suo amore.
129
CANTICO DELLA VERGINE MARIA
Ant. O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e certezza dei popoli:
vieni a salvarci,
o Signore nostro Dio.
INTERCESSIONI
C Rendiamo grazie a Dio Padre che, spinto dal suo amore misericordioso, ha mandato il Figlio suo nel mondo per essere �Dio-con-noi�; pieni di fiducia nella sua bont�, rivolgiamogli la nostra preghiera.
G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Ges�.
�Per il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti e i Religiosi: siano sempre testimoni fedeli della presenza di Cristo nel mondo, preghiamo.
�Per i cristiani: si rafforzi la loro fede nella presenza di Dio nel mondo, preghiamo.
�Per tutti gli uomini che Dio ama: non restino indifferenti alla venuta di Cristo in mezzo a loro, preghiamo. (Altre intenzioni).
PADRE NOSTRO
PREGHIERA CONCLUSIVA
C Padre santo, Dio di bont� e di misericordia, tu non ci lasci soli nel cammino della vita, ma sei vivo e operante in mezzo a noi e accompagni la tua Chiesa pellegrina nel mondo. Noi ti preghiamo: rinnova i nostri cuori perch� siano pronti ad accogliere la venuta di tuo Figlio che ci hai donato come fratello e redentore. Egli � Dio, e vive e regna nei secoli dei secoli.
T Amen.
BENEDIZIONE CANTO FINALE
130
24 dicembre: ANDIAMO CON GIOIA INCONTRO AL SIGNORE CHE VIENE
CANTO DELLE PROFEZIE RITO LUCERNARE
INNO D'AVVENTO
PRIMA LETTURA: IS 35,1-4
Introduzione � In una splendida visione il profeta Isaia vede la terra arida e brulla completamente trasformata: dovunque sbocciano i fiori e risplende la gioia all'apparire del Salvatore. � un segno della gioia con la quale anche noi siamo invitati ad andare incontro al Signore che viene.
CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: Lc 2,8-20
Introduzione � Ges�, il Salvatore, nasce nel tempo, entra nella nostra storia; � questa la �lieta notizia� che deve riempire, oggi, i nostri cuori.
COMMENTO ALLE LETTURE
� La gioia annunciata dal profeta Isaia al popolo dell'antica alleanza, la gioia annunciata ai pastori di Betlemme, � anche gioia per noi oggi.
� Figli del nostro tempo, sentiamo nel cuore l'eco delle discordie, delle ansie, delle inquietudini che lo travagliano; dobbiamo ritrovare l'atteggiamento di amore di Maria e di Giuseppe, per andare con la mente e il cuore a Betlemme e li contemplare il mistero di Dio che si fa uomo, per dare un senso alla nostra ricerca e al nostro cammino.
� Allora anche nel nostro cuore potr� fiorire la gioia, risplendere la speranza, rinascere il coraggio per vivere una vita �nuova� degna dei figli di Dio: �Non c'� spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita, una vita che distrugge la paura della morte e dona la gioia delle promesse eterne. Nessuno � escluso da questa felicit�: la causa della gioia � comune a tutti perch� il nostro Signore, vincitore del pecca to e della morte, non avendo trovato nessuno libero dalla colpa � venuto per la liberazione di tutti� (san Leone Magno).
131
CANTICO DELLA VERGINE MARIA
Ant. O Signore Ges�,
che hai vinto le tenebre del mondo con la luce della tua venuta, guardaci con volto sereno perch� possiamo cantare la gloria della tua nascita.
INTERCESSIONI
C Ges� viene ancora tra noi per portare la gioia ai nostri cuori e perch� la nostra gioia sia piena; invochiamolo con tutta la Chiesa e con tutti coloro che attendono fiduciosi la sua venuta.
G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Ges�.
�Per tutti i membri della Chiesa: si impegnino con coerenza a diffondere la gioia della salvezza annunciata a Betlemme, preghiamo.
�Per i poveri, i sofferenti, gli ammalati: venga ad essi annunciata la lieta notizia che anche per loro � nato un Salvatore, e i cuori afflitti siano consolati, preghiamo.
�Per noi qui presenti: sappiamo essere aperti e disponibili verso i fratelli che incontriamo sul nostro cammino; sappiamo condividere i dolori e le angosce, le speranze e le gioie; e progredire insieme sulle vie della salvezza, preghiamo.
(Altre intenzioni).
PADRE NOSTRO
PREGHIERA CONCLUSIVA
C O Dio, ogni anno ci allieti con l'attesa di Ges� salvatore; concedici di vedere senza timore, quando verr� come giudice, il tuo unico Figlio che accogliamo con gioia come Redentore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
T Amen.
BENEDIZIONE CANTO FINALE
132

Secondo schema celebrativo
Si conserva la precedente impostazione celebrativa, ma si offrono letture alternative, suggerendo intercessioni libere e come preghiera finale la colletta del giorno.
16 dicembre: VITA NUOVA
�Gn 3,7-20 (peccato e promessa di una vita nuova).
�Gv 16,20-24 (il parto di una vita nuova: dolore e gioia).
17 dicembre: IL PROFETA
�Dt 18,9.13-19 (sorgeranno profeti nel popolo).
�Lc 7,11-16 (il grande profeta che fa risorgere i morti).
18 dicembre: IL MESSIA PROFETATO
�2 Sam 7,1-17 (la profezia di Natan a Davide).
�Mt 22,41-45 (il Messia � il figlio promesso a Davide).
19 dicembre: IL FIGLIO DELLA VERGINE
�Is 7,10-16 (la profezia del figlio della vergine).
�Mt 1,18-25 (il Figlio della Vergine).
20 dicembre: LUCE NELLE TENEBRE
�Is 8,23b-9,6 (luce nelle tenebre: il dono di un bimbo).
�Gv 8,12-19 (Cristo luce del mondo).
21 dicembre: LO SPIRITO � SU DI LUI
�Is 11,1-9 (la radice di lesse: lo Spirito � su di lui).
�Lc 4,14-21 (lo Spirito del Signore � sopra di me).
22 dicembre:
LA VITTIMA PER LA NOSTRA SALVEZZA
�Is 52,13-53,12 (il servo del Signore si � addossato i nostri dolori).
�Gv 1,29-34 (l'Agnello di Dio che porta il peccato del mondo).
133
23 dicembre: IL PASTORE
�Ez 34,22-31 (il nuovo pastore).
�Gv 10,11-18 (il buon Pastore).
24 dicembre: IL COMPIERSI DELLA SALVEZZA
�/s 60,1-4; 62,3-5.11-12 (viene finalmente la luce di Gerusalemme).
�Mt 11,25-30 (il mistero rivelato ai piccoli). Terzo schema (con ufficiatura dei Vespri)
INVITATORIO: Canto delle profezie
INNO DI AVVENTO
SALMI E CANTICO (dal salterio)
LETTURA BIBLICA
OMELIA DEL CELEBRANTE
CANTO RESPONSORIALE (o polisalmo o responsorio breve)
ANTIFONA �O� e CANTICO DELLA VERGINE MARIA
INTERCESSIONI
PADRE NOSTRO
_______________ 

3.3. IL TEMPO DI NATALE
3.3.1. CELEBRIAMO LA NASCITA
E LA MANIFESTAZIONE DEL VERBO
Il tempo di Natale nell'anno liturgico
Nel tempo di Natale la Chiesa celebra il memoriale della nascita dell'Emmanuele e della sua prima manifestazione alle genti. Le tre celebrazioni eucaristiche del Natale, che continuano nell'ottava, indicano liturgicamente la grandiosit� dell'evento di salvezza.
134
Complementare con tale solennit� � quella dell'Epifania del Signore. Durante l'ottava di Natale un posto speciale � assegnato alla festa della santa Famiglia di Nazaret e, nel suo scadere (1� gennaio), si celebra la solennit� di Maria SS. Madre di Dio. Conclude il periodo natalizio la festa del Battesimo del Signore, inizio della sua vita pubblica.
Ognuna di tali celebrazioni porta uno speciale messaggio. Ma tutto gravita attorno al grande mistero dell'Incarnazione redentrice del Figlio di Dio, oggetto di un particolare atto di fede. �Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si � incarnato nel seno della Vergine Maria e si � fatto uomo� (Credo).
Va sottolineata la dimensione redentrice dell'incarnazione del Figlio di Dio. Egli si fa uomo per liberare l'umanit� dal peccato e comunicare la sua vita divina. Tutta la vita di Cristo tende a tale scopo, ma � con la sua Pasqua di morte e risurrezione che egli porta a compimento il piano divino della salvezza. L'incarnazione di Cristo � quindi essenzialmente orientata alla sua Pasqua. Cristo nasce per compiere quell'itinerario di salvezza che avr� il-suo traguardo nella sua morte e risurrezione.
La celebrazione del Natale del Signore pone in evidenza il mirabile scambio tra l'umanit� e la divinit�, realizzato dalla nascita temporale del Figlio di Dio. �Dio si � fatto uomo affinch� l'uomo diventasse Dio� (sant'Agostino). All'abbassamento del Figlio di Dio che assume la natura umana, corrisponde l'innalzamento dell'umanit� alla natura divina.
Il Natale � allora motivo di grande gioia per il singolo cristiano e per la Chiesa intera. Si acquista maggiore coscienza di quel particolare fondamento della spiritualit� cristiana che � costituito dalla adozione degli uomini a figli di Dio. Ci si convince sempre pi� che �in realt� solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo� (GS 22). Ne segue un rinnovato impegno, a livello personale e a livello comunitario, per la vera promozione umana.
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Il Salesiano avvolto nella contemplazione del Verbo incarnato
Il Salesiano trover� nel tempo di Natale abbondanti spunti per arricchire la propria spiritualit� liturgica e dare efficacia all'apostolato ad essa connesso. Da una migliore conoscenza del mistero dell'incarnazione di Cristo deriver� utili suggestioni sullo spirito di famiglia, caratteristico delle comunit� salesiane (festa della santa Famiglia), sulla devozione a Maria, Madre di Dio e nostra (solennit� di Maria SS. Madre di Dio), sulla vocazione missionaria della Chiesa (solennit� dell'Epifania), sugli impegni battesimali del cristiano (festa del Battesimo del Signore). Tutto alla luce dell'Amore infinito di Dio che ci rende degni, in Cristo e nel suo Spirito, di partecipare alle ricchezze della Divinit�.
3.3.2. PRECONIO DI NATALE
Dopo i primi Vespri di Natale, o nel giorno, per dare solennit� alla mensa, specie dove questa � vissuta come momento di festa nella comunit�, si pu� proclamare il preconio natalizio. Lo si pu� proclamare anche alla fine di una veglia che introduce alla Messa di mezzanotte.
Primo schema
GNel nome del Padre...
Il Dio della pace � venuto a visitarci.
T E ha piantato la sua tenda in mezzo a noi.
Un lettore proclama e tutti cantano o acclamano: Gloria a te, Signor, oppure Amen, gloria, onore a te nei secoli.
LFratelli, la tenebra sta passando e la vera luce gi� risplende (cf 1 Gv 2,8). Rivestitevi di luce,
perch� viene la vostra luce;
la gloria del Signore gi� risplende su di noi (cf h 60,1). T (Ripetono una delle acclamazioni proposte).
LNon smettete di scrutare l'orizzonte, nell'attesa che si levi il vostro sole, il Giorno eterno,
lo splendore della gloria del Padre (cf Eb 1,3).
T (Acclamazione).
136 

LVerr� di certo
la Stella fulgida del mattino
luce radiosa che risplende nelle vostre tenebre
(cf Ap 22,1b);
verr� per illuminare quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra della morte (cf Lc 1,78-79).
T (Acclamazione).
LNon temere Sion,
non lasciarti cadere le braccia!
Il Signore tuo Dio � un Salvatore potente,
� in mezzo a te.
Ti rinnover� con il suo amore.
Si rallegrer� come nei giorni di festa
con grida di gioia (cf Sof 3,16-18).
T (Acclamazione).
LFratelli,
non siete nelle tenebre,
ma siete tutti figli della luce
e figli del giorno:
vivete da figli della luce! (cf 1 Ts 5,4).
T (Acclamazione).
LLo Spirito e la sposa dicono: Vieni!
E chi ascolta dica: Vieni! (cf Ap 22,17).
S�, vengo presto.
Vieni, Signore Ges�! (cf Ap 22,20).
Ecco, viene lo Sposo,
andategli incontro! (cf Mt 25,6).
T (Acclamazione).
LETTURA DEL VANGELO: Lc 2,1-8
Chi guida proclama il testo evangelico della nascita di Ges�. Se in refettorio, si conclude cos�:
G Benedici questa festa celebrata nel tuo nome,
la nostra comunit� celebri con gioia la tua nascita;
il pane e il cibo che dividiamo
siano segno della carit� che ci unisce.
Tu che sei l'Emmanuele,
il Dio-con-noi per tutti i secoli.
T Amen.
137
Oppure
G Sii benedetto, Dio onnipotente:
oggi nasce dalla Vergine
colui che tiene nella sua mano
tutta la creazione.
Si nutre del latte materno
colui che, nel deserto,
fece piovere la manna per il suo popolo.
Ti ringraziamo, Padre nostro,
per le tue meraviglie
e l'abbondanza rinnovata dei tuoi doni,
per Cristo Ges� nostro Signore.
T Amen.
Oppure
G Signore Dio nostro,
veneriamo la nascita del tuo Cristo
e ti benediciamo per questa immensa gioia.
Rivelaci, nel tuo Figlio prediletto,
lo splendore del tuo volto
perch� l'inno di grazie
per i tuoi doni meravigliosi
echeggi in noi ora e sempre.
Per Cristo Ges�, nostro Signore.
T Amen.
Secondo schema
� l'annuncio tradizionale riportato nel martirologio romano. Con solennit� si dichiara al mondo che in un atteso e particolare momento della storia dell'umanit� l'onnipotente Iddio nasce in una grotta presso Betlemme, umile villaggio di una turbolenta provincia romana. L'incarnazione del Verbo suggella le tappe della salvezza con una definitiva �ra di pace.
Pu� essere proclamato o cantato dopo i primi Vespri di Natale, anche in apertura della cena della comunit�. Chi presiede la mensa concluder� con l'orazione benedizionale.
138
Anno a creatione mundi, quando in principio Deus creavit caelum et terram, quinquies millesimo centesimo nonagesimo nono; a nativitate Abrahae, anno bis millesimo; a Moyse et egressu populi Israel de Aegypto, anno millesimo ducentesimo quinquagesimo; ad unctione David in Regem, anno millesimo decimo; Hebdomada sexagesima quinta, juxta Danielis prophetiam; Olympiade centesima nonagesima quarta; ab urbe Roma condita, anno septingentesimo quinquagesimo secundo; anno Imperii Octaviani Augusti quadragesimo secundo, toto orbe in pace composito, sexta mundi aetate, Jesus Christus, aetemus Deus aetemique Patris Filius, mundum volens adventu suo piissimo consecrare, de Spiritu Sancto conceptus, novemque post conceptionem decursis mensibus (Hic vox elevatur, et omnes genua fiectunt) in Bethlehem Judae nascitur ex Maria Virgine factus Homo. (Hic autem in priori voce dicitur, et in tono passionis). Nativitas Domini nostri Jesu Christi secundum camera.
3.3.3. VEGLIA DI NATALE
� lodevole organizzare prima della �messa di mezzanotte� una veglia di preghiera a cui invitare anche membri della Famiglia Salesiana. � un momento di trepida attesa vissuto in comunione di cuore e nella condivisione di ideali. Le formule possono essere molteplici, e tali appaiono dalla bibliografia divulgata. Tuttavia ci si adatti al clima locale e liturgico al fine di una pacata e familiare preghiera che porta all'intimit� della celebrazione eucaristica.
3.3.4. ULTIMO GIORNO DELL'ANNO CIVILE
Lo scorrere delle opere e dei giorni segna il crescere della nostra esistenza. La liturgia � consacrazione del tempo in un'epoca di salvezza.
Al concludersi d'ogni anno civile siamo sollecitati a una verifica che � per noi, come singoli, come comunit� particolare e ispettoriale, un momento di esame di coscienza e revisione di vita.
� un bilancio parziale che mette a confronto individui e comunit� con il piano salvifico di Dio. Riconosciamo i limiti, le inadempienze comunitarie e i peccati personali in contrasto con i favori elargiti dal Signore nell'arco dell'anno di grazia che socialmente sta per concludere il suo corso. Sentimenti di pentimento e soprattutto di lode e di rendimento di grazie potranno caratterizzare celebrazioni comunitarie di peghiera al fine di rimettere tutto nelle mani del Signore con umilt� e gratitudine.

139
Le circostanze suggeriscono l'organizzazione di particolari incontri, da concludere con la recita o il canto del Te Deum; si propongono qui due schemi celebrativi.
Primo schema
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
Primo momento: PENITENZIALE
G Raccolti di fronte al Signore nel giorno ultimo dell'anno civile chiediamo perdono come comunit� e singoli per il tempo che non abbiamo gestito nel suo nome.
PREGHIERA DI INVITO
C O Dio indulgente e misericordioso,
aiutaci a riconoscere i nostri peccati,
aiutaci a intravedere nelle circostanze della vita
il progetto di liberazione
che hai segnato per ciascuno di noi
e alimenta il nostro desiderio di conversione
per chiedere perdono a te, che sei l'autore della vita,
di tutto ci� che in quest'anno
ha oscurato il nostro cammino
verso la pienezza del nostro essere
in Cristo Ges� nostro Signore.
T Amen.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO (di tono penitenziale)
ATTO PENITENZIALE (invocazioni preferibilmente spontanee con acclamazione penitenziale cantata o dal formulario del Messale Romano)
140

G Facciamo delle nostre invocazioni di perdono una preghiera di pentimento corale nel riconoscimento della misericordia del Padre.
SALMO PENITENZIALE O altro CANTO PREGHIERA CONCLUSIVA
C Accogli, o Signore, il nostro cuore contrito, purifica il mondo nel quale viviamo, sconfiggi le tenebre dell'odio,
della violenza e dell'indifferenza con la luce della tua presenza e rendici strumenti eletti della tua grazia. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T Amen.
Secondo momento: LODE E RINGRAZIAMENTO
G Ringraziamo il Signore per i doni elargitici durante quest'anno civile, ringraziamolo per la sua venuta in mezzo a noi e per il dono di una vocazione santa e della chiamata e seguirlo in umilt� di spirito, in purezza di cuore e in povert� di vita.
PREGHIERA DI INVITO
C Il nostro grazie � a te, o Signore,
dispensatore della vita e operatore di prodigi.
Accetta il nostro grazie sincero
e accogli gli sforzi di tutti gli uomini di buona volont�
per un'epoca di pace.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO (di ringraziamento) INVOCAZIONI DI RINGRAZIAMENTO
C Uniamo le nostre voci di grazie nell'inno di celebrazione per le grandi opere fatte dal Signore e con voce unanime acclamiamo:
CANTO DEL TE DEUM
141
PREGHIERA CONCLUSIVA
C Benedici, o Signore, il tuo popolo,
guida l'umanit� intera verso l'eredit� del tuo Regno,
infondi pace nei cuori
e raccogli nel tesoro del cielo ci� che di buono
abbiamo fatto in quest'anno che � trascorso
in Cristo Ges� nostro Signore.
T Amen.
BENEDIZIONE SOLENNE
C Dio Padre, Signore del tempo e della storia,
accogli le fatiche e le opere di carit�
che portiamo alla tua presenza
nel chiudersi di quest'anno.
T Amen.
C Cristo, Emmanuele, che sei venuto in mezzo a noi, rendici tua presenza nell'oggi che viviamo
affinch� il tempo scorra nel segno della tua salvezza. T Amen.
C Spirito di grazia, che infondi in ogni cuore forza divina, riscatta l'oltraggio del peccato
e sigilla questo nostro tempo di vita con la tua impronta. T Amen.
C E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo
discenda su di voi e con voi rimanga sempre. T Amen.
C Lodiamo il Signore con gioia e andiamo in pace. T Rendiamo grazie a Dio.
CANTO FINALE
Secondo schema
Ufficiatura dei Vespri con adorazione eucaristica e canto del Te Deum.
CANTO DI ESPOSIZIONE
142
ADORAZIONE IN SILENZIO INVITATORIO
Ant Celebrate il Creatore in ogni tempo perch� grande � la sua misericordia.
INNO
ANTIFONE, SALMI e CANTICO, LETTURA (come nell'ufficio del giorno: si pu� scegliere una lettura adatta al tema del ringraziamento)
OMELIA (� opportuno un bilancio spirituale del direttore della comunit� sull'anno trascorso, con progetti per il futuro)
RESPONSORIO O CANTO RESPONSORIALE INTERCESSIONI (dall'ufficio o spontanee) PADRE NOSTRO
CANTO DEL TE DEUM
C Benediciamo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. 
T Lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
C Benedetto sei tu, Signore, nel firmamento del cielo. 
T II tuo nome sia esaltato in ogni tempo.
C Benedetto sei tu, Signore, Dio dell'universo. 
T Lodiamo nei secoli il Signore.
C Signore, ascolta la mia preghiera. 
T E il mio grido giunga a te.
C 11 Signore sia con voi. 
T E con il tuo spirito.
C Preghiamo.
O Dio onnipotente ed eterno,
che effondi la tua grazia nel creato
e segni il tempo con il tuo amore di salvezza:
perdona le nostre colpe
e accogli questo canto di gloria. 
Ti rendiamo grazie, o Signore, per il dono della vita
per i benefici elargiti in quest'anno. Non dimenticarti di noi, tuoi servi,
benedici sempre il nostro lavoro. Per il nostro Signore, Ges� Cristo, che vive e regna per i secoli dei secoli. 
T Amen.

143
TANTUM ERGO
PREGHIERA E BENEDIZIONE INVOCAZIONI FINALI
CANTO
3.3.5. IL PRIMO GIORNO DELL'ANNO CIVILE
Questo giorno � gi� ricco di indicazioni, celebrandosi in esso la solennit� di Maria SS. Madre di Dio e la giornata mondiale della pace. Avr� largo posto la preghiera di supplica per il nuovo anno, affidata all'intercessione della SS. Madre di Dio e accompagnata da sentimenti di vera gioia spirituale. Non manchi il richiamo a un serio impegno per la pace, in conformit� al tema dell'annuale messaggio pontificio. O nel giorno stesso o nei primi giorni del nuovo anno si svolga qualche celebrazione particolare per la pace.
La comunit� dovr� inoltre trovare un momento opportuno per aderire con tutta la Famiglia Salesiana al Messaggio della strenna del Rettor Maggiore.
Primo schema (con ufficiatura dei Vespri e benedizione)
Nell'usuale schema dei Vespri con adorazione, o durante l'ufficiatura dei Vespri, o in una adorazione eucaristica con benedizione, � auspicabile il canto del Veni Creator come impetrazione dei doni dello Spirito Santo per il nuovo anno. Si suggerisce in alternativa un testo di preghiera dialogica tra celebrante e coro:
144 
C O Dio, grande nell'amore e ricco di grazia,
benedici la nostra comunit� riunita nel tuo nome.
Nel respiro dell'eternit�,
il tempo segna il miracolo
della tua bont� e forza di salvezza.
1� coro Con amore di Padre
hai regolato i ritmi della vita
e ci hai creati a tua immagine
per elevare noi tutti alla tua dignit�.
2� coro Con amore di misericordia
non ci hai lasciato nelle tenebre dell'errore
e hai inviato nel mondo la tua luce di grazia:
Ges� Cristo, nostro Signore.
C Sii di benedizione, o Padre,
in questo nuovo anno
che ci � consegnato dalla tua provvidente volont�.
T Ti offriamo questo nuovo tempo di vita
che la tua misericordia concede ai nostri occhi.
Ti offriamo la personale dedizione ai giovani
con il cuore di Don Bosco.
Ti offriamo le difficolt� e la fatica di ogni giorno.
C Sii di benedizione, o Cristo, Dio-con-noi,
nell'oggi della tua storia di salvezza.
T Rendici segni del tuo amore.
Rafforza la nostra fede,
rinnovaci nel tuo spirito di verit�.
Sostieni il lavoro di ogni giorno,
donaci un cuore mite,
capace di dare all'amore il volto del perdono.
C Sii di benedizione, o Spirito di Dio,
per noi tutti che iniziamo questa nuova pagina di vita. T Accogli il nostro desiderio di santit�
eperdona l'infedelt�
che oscura lo scorrere di questi giorni.
Accetta l'impegno di servire con carit� pastorale i fratelli
eaiutaci a superare quanto ci rende schiavi degli idoli di questo mondo, ispira le nostre menti
145
per orientare a te i giovani che ci affidi e supera l'umana incapacit� d'essere trasparenza di Dio.
C Dedichiamo questo anno
al tuo nome che � santo nei secoli eterni.
L'intercessione di Maria,
Madre della Chiesa e Regina della Pace,
sia auspicio di grazia per l'umanit� intera.
Come Don Bosco vogliamo vivere,
con coraggio e amicizia,
i giorni che ci separano dall'eterno banchetto celeste.
Tra i giovani seminiamo
un futuro di speranza e di liberazione
nel rispetto di ogni individuo,
per una societ� pi� giusta
e per una vita pi� santa.
T Sia questo per tutti un anno di grazia
e di serenit� nel Signore. Amen.
Giornata d� preghiera per la pace
Il problema della pace � uno dei pi� gravi e angosciosi del nostro tempo. Si parla molto di pace, eppure la violenza domina ancora sul mondo sotto varie forme. La pace non � solo un problema politico: essa deve sbocciare nelle coscienze. � l'uomo che va liberato nell'intimo dalla violenza e dalla aggressivit�.
Com� educatori dobbiamo sentire la responsabilit� di formare uomini. veri �costruttori di pace� secondo lo Spirito del Vangelo.
La pace assegna un impegno di solidariet� dell'uomo con la causa dell'oppresso ed � dono dello Spirito. Con Cristo facciamoci dispensatori di pace.
Si propone uno schema di celebrazione comunitaria per la pace a cui si aggiungono alcune preghiere significative.
146
Celebrazione per la pace
LA PACE � DONO DI DIO IN CRISTO
CHE DIVENTA IMPEGNO DELL'UOMO
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
C La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Ges� Cristo sia con tutti voi. T E con il tuo spirito.
C Preghiamo.
O Signore,
concedi a noi di essere uomini di pace,
di riconciliazione e di speranza
sull'esempio di Cristo, tuo Figlio,
che vive e regna con te nei secoli dei secoli.
T Amen.
PRIMA LETTURA: IS 2,2-5, oppure Ef 2,4-7.14-18
Introduzione � La pace � il dono degli ultimi tempi. Il Messia sar� il principe della pace.
SALMO DI MEDITAZIONE: Sal 121 
SECONDA LETTURA: Lc 2,6-14
Introduzione � Cristo, l'Emmanuele, riconciliandoci con il Padre, � la fonte della pace fra gli uomini.
OMELIA (e/o una breve pausa di riflessione) 
CANTO
INTERCESSIONI
C Signore, Dio di pace,
che hai creato gli uomini,
oggetto della tua benevolenza,
per essere i familiari della tua gloria,
147
T noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie
perch� ci hai inviato Ges�,
tuo Figlio amatissimo,
hai fatto di lui,
nel mistero della sua Pasqua,
l'artefice di ogni salvezza,
la sorgente di ogni pace,
il legame di ogni fraternit�.
C Noi ti rendiamo grazie
per i desideri, gli sforzi,
le realizzazioni
che il tuo Spirito di pace
ha suscitato nel nostro tempo,
per sostituire l'odio con l'amore,
la diffidenza con la comprensione,
l'indifferenza con la solidariet�.
T Apri ancor pi� i nostri spiriti
i nostri cuori
alle esigenze concrete dell'amore
di tutti i nostri fratelli,
affinch� siamo sempre
attivi costruttori di pace.
C Ricordati, Padre di misericordia, di tutti quelli che sono in pena, soffrono e muoiono
nel parto di un mondo pi� fraterno. T Che per gli uomini di ogni razza
di ogni lingua
venga il tuo regno di giustizia,
di pace e d'amore.
E che la terra sia ripiena della tua gloria! Amen.
(Paolo VI)
C O Dio, che chiami tuoi figli gli operatori di pace,
fa' che noi, tuoi fedeli,
lavoriamo senza mai stancarci
per promuovere quella giustizia
che sola pu� garantire
la pace autentica e duratura.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
148 
Oppure
C Presentiamo con fiducia al Padre le nostre intenzioni di preghiera per mezzo di Cristo e invochiamo per tutti gli uomini il dono della pace.
G� Perch� gli uomini di governo siano architetti e costruttori di pace, preghiamo: T Ascoltaci, o Signore.
G� Perch� le prodigiose energie della terra e le invenzioni magnifiche della scienza non siano impiegate in strumenti di morte, ma in strumenti di vita, per la nuova �ra dell'umanit�, preghiamo.
�Perch� la fratellanza fra i popoli li renda capaci di lavorare gli uni per gli altri, preghiamo.
�Perch� la conversione dell'economia di guerra in economia di pace contribuisca a risolvere il problema della fame, a vincere l'analfabetismo, a diffondere la cultura, e dare a tutti gli uomini una adeguata e moderna assistenza sanitaria, preghiamo.
C Ascolta, o Signore, la nostra preghiera: estingui in noi l'odio e la violenza, guidaci nelle vie della giustizia e dona ai nostri giorni la tua pace. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
CANTO FINALE
Preghiere per la pace
� proprio del nostro tempo essere sensibili alla causa della pace e sentirsi solidali con tutte le forze e le religioni che si adoperano con zelo per un mondo pi� giusto e pacificato.
Le seguenti preghiere per la pace possono servire per la riflessione personale o per momenti di adorazione comunitaria.
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Preghiera delle religioni per la pace
O Dio, Creatore e Signore della storia,
che volgi indulgente il tuo sguardo sull'umanit�
ascolta la nostra preghiera.
Dai confini del tempo, nell'eternit�,
tu operi con amore e misericordia;
dal nulla hai fatto le cose che sono,
concedendo al mondo e all'uomo
di divenire progetto della tua infinita sapienza e bont�.
I cieli e la terra inneggiano alla tua gloria
ogni viandante del tempo
ritrova in s� il sigillo della tua eternit�.
Il volto dell'uomo � segnato dalla tua sapienza
il tuo Spirito riposa nei cuori sinceri.
Geloso custode dell'umana libert�, nel tuo immenso amore
non permetti il dominio delle forze di morte,
sempre riscatti chi volge il suo sguardo alla tua parola di verit�.
Ineffabile presenza di pace:
rendi inquieto il cuore d'ogni uomo
per celebrare con lui
la liberazione dal suo peccato;
tu all'odio sostituisci l'amore,
all'orgoglio saccente l'umilt�,
al potere del violento
il mite candore di chi esalta il grido del povero,
alla morte la vita nel respiro dell'eternit�.
Paziente, amante della vita:
raccogli la tua umanit� nella verit�, gradisci l'abbraccio fraterno tra uomini che soffrono nel desiderio di pace
sperano in un futuro che sciolga il tempo nell'infinito; tu quieti le passioni degli empi, spegni la vendetta dei malvagi, trasformi l'avaro in generoso dispensatore di beni.
150 
Ti supplichiamo, o Dio onnipotente: insegnaci ad essere costruttori della tua pace,
aiutaci a superare aride contese per divenire forza di unit�, concedi ad ogni uomo di scoprire il germe della sua dignit�; veglia sulle nostre fatiche,
aumenta la nostra fede,
allontana da ogni uomo la seduzione del male.
Ti ringraziamo per i doni di grazia che abbiamo ricevuto, per il messaggio di amicizia di tanti fratelli, per i gesti di carit� che demoliscono inutili frontiere. Amen.
Preghiera per la pace attribuita a san Francesco d'Assisi
Signore, fa' di me uno strumento della tua pace:
Dove c'� odio, io porti l'amore.
Dove c'� offesa, io porti il perdono.
Dove c'� discordia, io porti l'unione.
Dove c'� errore, io porti la verit�.
Dove c'� dubbio, io porti la fede.
D'ove c'� disperazione, io porti la speranza.
Dove ci sono le tenebre, io porti la luce.
Dove c'� tristezza, io porti la gioia.
O divin Maestro, che io non cerchi
tanto di essere consolato quanto di consolare,
di essere compreso quanto di comprendere,
di essere:amato quanto di amare.
Infatti, dando si riceve.
Dimenticandosi si trova comprensione.
Perdonando si � perdonati.
Morendo si risuscita alla Vita. Amen.
3.4. IL TEMPO DI QUARESIMA
3,4.1. UN CAMMINO DI CONVERSIONE, DI PENITENZA E PREGHIERA
Tempo di conversione per il popolo di Dio
Tempo classico di conversione a pio, la Quaresima si propone di disporre i fedeli alla celebrazione della Pasqu� del Signore nel Triduo sacro, mediante il ricordo (per i battezzati) o la preparazione (per i catecumeni) del Battesimo;
mediante la penitenza, l'ascolto pi� frequente della parola di Dio e la preghiera pi� intensa (cf SC 109). 
151
La liturgia mette opportunamente in rilievo il carattere pasquale-battesimale-penitenziale di questo tempo forte. Tutta la Chiesa � impegnata seriamente nel ricco itinerario di fede costituito dalla Quaresima. Ogni sua attivit� deve essere orientata all'efficace riattualizzazione del mistero pasquale di Cristo nella celebrazione della Pasqua, la pi� grande solennit� dell'anno liturgico.
Il clima battesimale della Quaresima sar� particolarmente vivo nelle comunit� che si preparano alla celebrazione del Battesimo nella solenne Veglia pasquale. Il clima penitenziale verr� favorito dalla pratica della penitenza, espressa non soltanto in forme interiori, individuali, ma anche in forme sociali. Per questo sar� utile meditare sul peccato inteso come rivolta contro Dio e carico di conseguenze sociali.
Il richiamo alla Passione del Signore, caratteristico della Quaresima, dovr� stimolare efficacemente a quella conversione del cuore che � indispensabile per ogni progresso nelle vie dello spirito.
Tappe importanti dell'itinerario quaresimale sono: il Mercoled� delle ceneri; le domeniche, specie nelle Messe che comprendono gli scrutini battesimali; le celebrazioni comunitarie della Penitenza; la Settimana Santa.
Un tempo forte di conversione per ogni comunit� salesiana
Il Mistero pasquale � il centro della vita cristiana; la sequela del Cristo povero, casto e obbediente � esperienza di morte al peccato per rinascere a vita nuova. Particolarmente vicini al mistero di salvezza del Cristo sofferente, meditiamo sul suo cammino di solitudine, di incomprensione, di dolore e di condanna.
La meditazione sulla passione del Signore d� luce al nostro quotidiano soffrire; lo scandalo della croce ci ripropone come pietre scartate dal mondo e scelte da Dio per diventare testata d'angolo. I fatti ultimi della vita pubblica di Ges� ci danno il senso della vera sapienza nella stoltezza della croce. Come comunit�, viviamo con intensit� spirituale questo periodo liturgico che prepara a celebrare con cuore rinnovato i giorni del Risorto; come individui, la Quaresima ci suggerisce uno �stato di noviziato� al fine di riprogettare nella preghiera, nella contemplazione, nel lavoro sacrificato e nella mortificazione il personale progetto di santit� che si attua nel servizio ai giovani.
152
� un tempo propizio per ritiri, verifiche e revisioni di vita, celebrazioni comunitarie penitenziali e della riconciliazione, per la pratica della �Via Crucis�. La comunit� salesiana, i singoli confratelli, i collaboratori e i giovani si sentiranno cos� impegnati a condividere un cammino di conversione vivendo con attenzione spirituale le verit� trasmesse dalla liturgia e da ogni iniziativa celebrativa.
Si tratta infatti, coralmente e singolarmente, di prendere maggiormente coscienza della dignit� a cui si � innalzati con il Battesimo, di avere sempre pi� vivo il senso del peccato che allontana da Dio e dai fratelli, di sentire sempre pi� profondamente il bisogno di inserimento nel mistero della morte e risurrezione di Cristo, alla cui celebrazione-memoriale annuale prepara la Quaresima. Si dar� allora la giusta importanza allo spirito di preghiera e di penitenza, per essere pienamente disponibili all'ascolto responsabile della Parola di Dio e alla comprensione degli altri segni di cui � ricca la liturgia quaresimale.
Proposte celebrative
Tutte le celebrazioni devono associarsi al cammino liturgico del tempo di Quaresima. Pertanto ogni iniziativa di celebrazione o pio esercizio deve sostenere la riflessione sulla conversione per godere dell'evento salvifico di Cristo nella sua morte e gloriosa risurrezione.
Si suggerisce di dare particolare risalto comunitario alla celebrazione eucaristica di inizio della Quaresima nel Mercoled� delle ceneri unendo, secondo le disposizioni del Messale Romano, il rito sacramentale dell'imposizione delle ceneri. Possono opportunamente intensificare il cammino quaresimale verso la Pasqua:
nveglie di preghiera dopo i primi Vespri di ogni domenica di Quaresima o recita in comune vigiliare dell'Ufficio delle Letture con tre cantici (secondo le edizioni della Liturgia delle Ore);
153
nscrutini comunitari inseriti in una celebrazione della Parola di Dio;
npartecipazione a iniziative penitenziali, di preghiera e digiuno della Chiesa locale per soccorrere i bisognosi;
ncelebrazioni comunitarie penitenziali durante il ritiro mensile per il sacramento della riconciliazione;
npio esercizio della �Via Crucis�;
nmomenti di lettura e di silenzio durante i pasti comunitari.
3.4.2. VIA CRUCIS
Questa prima sezione di proposte celebrative riporta materiale usufruibile per organizzare il pio esercizio della Via Crucis.
Primo schema
Presentiamo tre forme di �Via Crucis�. Le lettere indicano un possibile uso del materiale, suscettibile tuttavia di ulteriori trasformazioni.
La forma �A� � una libera riduzione da un testo di Frossard e vuole indicare la possibilit� di elaborare una �Via Crucis� con testi di meditazione anche prolungati. Si pu� concludere ogni stazione, anzich� con l'orazione del presidente, con la recita del Padre nostro. La forma �B� prevede, oltre la narrazione del fatto, una breve meditazione. La forma �C� rende preghiera corale il brano di meditazione. Tra una stazione e l'altra si pu� inserire una strofa cantata. L'assemblea, se il luogo lo consente, pu� accompagnare la croce.
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
C Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T Amen.
C Fratelli, saliamo insieme verso il monte del Signore. Riconosciamo nei segni della sofferenza l'attuarsi della promessa di Dio:
154
il Servo sofferente si � addossato le nostre iniquit�
ed � morto per noi.
Noi, consacrati per essere presenza di Cristo nel mondo,
accettiamo la nostra croce
e contempliamo il dramma della passione
come nostra storia.
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
C Preghiamo.
Dio grande e fedele,
chinati benigno su di noi
che, stretti a Ges�, nostro Redentore,
ci apprestiamo a ripercorrere,
il cammino luminoso della croce.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C Nel nome del Padre...
Il Cristo che nei giorni della beata passione si offr� in espiazione dei nostri peccati, sia con tutti voi.
T E con il tuo spirito.
G Disponiamo i nostri cuori alla contemplazione della passione e della morte del nostro Salvatore. La sua morte ci rivela quanto Dio ci ama e ci manifesta la profondit� del nostro peccato.
Uniamo al pentimento la gratitudine e l'impegno di una vita vissuta nell'amore.
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
C Preghiamo.
O Signore, concedi a noi
che meditiamo la passione
e la morte di Cristo, tuo Figlio,
di imitare nella nostra vita il suo amore
e la sua donazione a te e ai fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
155
Oppure
C Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T Amen.
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
G Riviviamo con Ges� le ultime ore della sua vita terrena, percorrendo spiritualmente la via del Calvario. Ges� ha sofferto ed � morto per noi, per espiare i nostri peccati e per ridonare all'umanit� intera l'amicizia con il Padre del cielo.
C Iniziamo questa nostra meditazione sulla passione con un sincero atto di pentimento (pausa di meditazione).
C Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo: T Abbi piet� di noi.
C Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo: T Abbi piet� di noi.
C Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo: T Abbi piet� di noi.
C O Dio onnipotente ed eterno, fa' che possiamo celebrare con fede
i misteri della passione di Ges�, tuo Figlio, in modo da meritare il tuo perdono.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Prima stazione: GES� � CONDANNATO A MORTE
C T� adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
A 
G O Cristo, tu eri senza peccato tra uomini senza innocenza. Era necessario che tu morissi ed essi ti hanno condannato. Anche noi eravamo presenti in quell'ora di oltraggio.
O Cristo, Figlio dell'uomo condannato dall'uomo, questo corpo che noi ti abbiamo dato, noi stiamo per ripren 
156
dercelo, brandello a brandello, sotto il morso di flagelli e di spine.
O Cristo, su questo cammino della tua agonia, siamo noi che abbiamo bisogno della tua piet�. Questa vergogna che � la nostra davanti al tuo supplizio, chi la canceller�? Noi ti supplichiamo, perdona la nostra offesa!
BC 
L Pilato condusse fuori Ges� e lo present� ai Giudei dicendo: �Ecco il vostro re!�. Gli gridarono: �Crocifiggilo! Crocifiggilo!�. Disse loro Pilato: �Dovr� io crocifiggere il vostro Re?�. Risposero i grandi sacerdoti: �Non abbiamo altro re che Cesare�.
Vedendo che il tumulto cresceva, Pilato prese dell'acqua e si lav� le mani di fronte al popolo dicendo: �Io sono innocente del sangue di questo giusto. Pensateci voi�.
Tutto il popolo rispose: �Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli!�.
Allora lo consegn� loro perch� fosse crocifisso (Gv 19,13-16; Mt 27,24-25).
B 
GCon i nostri compromessi ci siamo alleati a coloro che gridavano pi� forte; con la nostra indolenza ci siamo uniti alla vilt� di chi ha abbandonato Ges� al vilipendio e alla morte.
C
GPiet� di noi, Signore! T Piet� di noi, Signore!
G� Non abbiamo saputo leggere il gesto culmine del tuo amore, o Padre, che offri in sacrificio il tuo Figlio. � Abbiamo giudicato ingiustamente, senza carit�, i nostri fratelli.
� Ci siamo tirati indietro, �lavandoci le mani�, nelle loro difficolt�.
157
ABC
 C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Guarda, o Padre, questo tuo popolo,
per il quale Ges� Cristo non ha esitato a consegnarsi
nelle mani dei suoi crocifissori
e a patire il supplizio della croce.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C O Padre, che hai tanto amato il mondo
da dare per noi il tuo unico Figlio,
concedici di comprendere la gravit� del peccato
e le esigenze del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Seconda stazione: GES� � CARICATO DELLA CROCE
C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
A
G O Cristo, tu sei venuto a vivere tra noi.
Tu ci hai insegnato che l'amore ha il volto del perdono, che l'amore d� senso a ogni incontro, che l'amore ti rende manifesto a noi. Tu hai interrogato il nostro cuore, ed ecco la nostra risposta: oltraggio e condanna con una trave di legno troppo pesante, posata sulle tue spalle, come un pezzo dell'impalcatura dell'universo crollato per il nostro tradimento.
O Cristo, noi ti supplichiamo, perdonaci!
BC
L Allora i soldati del governatore condussero Ges� nel pretorio e gli riunirono intorno tutta la coorte. Lo spogliarono e lo vestirono di un manto scarlatto; poi, intrecciata una corona di spine, gliela conficcarono sul capo e gli posero una canna nella destra. E inginocchiandosi davanti lo schernivano dicendo: �Salve, o re dei Giudei!�. E sputandogli addosso, gli prendevano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo schernito, gli tolsero il manto e gli rimisero le vesti. Ed egli, portando la croce, si avvi� verso il luogo dove l'avrebbero crocifisso (Mt 27,27-31).
158 

GSulle spalle di Cristo grava il nostro peccato. Egli ci ha resi figli di Dio e annunciatori di giustizia, ma noi abbiamo paura del peso della sua croce.
C
GPer la tua misericordia, salvaci, Signore! T Per la tua misericordia, salvaci, Signore!
G� Tu subisci la passione della croce a causa dell'umanit�.
�Nella tua croce ci riveli la giustizia divina che nasce dall'amore e nell'amore si compie.
�Sul Calvario chiami l'uomo a donare se stesso per partecipare della tua vita divina.
ABC
 C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C O Dio onnipotente ed eterno,
nella tua bont� hai voluto
che il nostro Salvatore s'incarnasse,
e patisse la morte di croce
per dare esempio di umilt� agli uomini:
concedi che diventiamo discepoli della sua passione
per partecipare alla sua risurrezione.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
159
Oppure
C Dio onnipotente,
per i meriti della passione e morte del tuo Figlio,
concedi a noi la forza
di prendere la nostra croce ogni giorno
e di seguire il nostro Salvatore.
Egli vive e regna nei secoli eterni.
T Amen.
Terza stazione: GES� CADE PER LA PRIMA VOLTA
C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
A
G O Cristo, tu ci hai detto: �Il mio giogo � dolce e il mio carico leggero�, ma noi non abbiamo la tua mansuetudine e il nostro giogo ferisce, il nostro carico schiaccia. Il peccato � questo gravame che ci rende troppo pesanti e ci allontana da Dio, questo cumulo di menzogne, di violenze e di crudelt� che tu espii al posto nostro.
Tu stesso non puoi portarne il peso senza piegarti.
E, come eco al primo rinnegamento di Pietro, le tue ginocchia urtano contro il suolo: quasi una supplica, che noi non esaudiremo.
O Cristo senza peccato, abbi misericordia!
BC 
L Egli si � caricato delle nostre sofferenze, si � addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli � stato trafitto per i nostri peccati, schiacciato per le nostre ingiustizie (cf Is 53,4-5a).
B 
G L'oltraggio si aggiunge all'ingiusta condanna. Ges� � solo, in quella moltitudine ostile; e cade: vittima del nostro peccato e del nostro abbandono.
160
C
GPerdonaci, Signore! T Perdonaci, Signore!
G� Per le nostre cadute nel peccato.
�Per le mancanze di carit�.
�Per le debolezze e le impurit�.
�Per le negligenze nei nostri doveri.
�Per i tradimenti al tuo santo amore.
ABC
 C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Perdona, o Signore, il tuo popolo,
degno di punizione a causa dei suoi peccati, e fa' che sia redento per la tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C O Dio onnipotente,
tu per primo ci hai amati
mentre eravamo ancora peccatori:
concedi a noi la tua forza per sollevarci dal peccato
e vivere nella tua grazia.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Quarta stazione: GES� INCONTRA SUA MADRE
C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
A
G Due sguardi s'incrociano: quello della Passione che sale verso il suo inesorabile compimento, quello della Compassione che invade i Cieli.
La tua sofferenza di madre, o Maria, rovescia l'ordine
161
del mondo, affronta la speranza, sfida la fede. La ferita che in te si apre non si rimargina pi�. � questa l'angoscia che noi abbiamo inflitto al tuo cuore.
Donna delle beatitudini, dolce e povera, pacifica e misericordiosa, tu piangi su questa via il tempio distrutto sulla terra dall'odio e ricostruito nell'eternit� dalla grazia. Ave, o piena di questa grazia, il Signore � con te!
BC
LSimeone parl� a Maria, la madre di Ges�: �Dio lo ha posto a rovina e a risurrezione per molti in Israele. Sar� un segno di Dio, ma molti lo rifiuteranno. A te, Maria, una spada trafigger� l'anima� (cf Lc 2,34-35).
B 
GOgni circostanza del rivelarsi del mistero del Figlio era nel cuore della madre. E la promessa spada di dolore diveniva straziante realt�. Maria, con dolore profondo e composto, partecipa alla sorte del Figlio. 11 suo sguardo � su di lui e il suo animo si affida al mistero dell'Eterno.
C 
GPrega per noi, Maria! T Prega per noi, Maria!
G� Perch� possiamo conservarci fedeli al tuo Ges�.
�Perch� sappiamo condividere le sofferenze dei fratelli.
�Perch� le prove della vita ci facciano crescere nell'amore.
ABC
 C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Signore Ges�,
il sacrificio al quale partecipiamo, celebrando devotamente i dolori
162

che hanno trafitto la Vergine tua Madre, ci ottenga dalla tua clemenza il frutto di ogni bene per la salvezza. Tu sei il Cristo e nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C O Padre,
che hai voluto associare la vergine Maria
alla passione del tuo unico Figlio,
concedi a noi, per il ricordo del suo dolore,
di partecipare con lei alla gioia della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Quinta stazione:
SIMONE DI CIRENE PORTA LA CROCE DI GES�
C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
A
G O Cristo, in questo giorno in cui si sono coalizzati per condannarti il tradimento, l'ignoranza, l'odio settario, l'ingiustizia e l'oppressione, tu, nella tua bont�, hai voluto che anche noi, attraverso quell'uno preso a caso dagli aguzzini, fossimo associati all'opera misteriosa della nostra salvezza.
Mai ci hai escluso dalla tua passione.
Il Cireneo, costretto, ti ha seguito; per un attimo, sotto il peso della croce, oltre al Redentore c'� anche il redento. Signore, aiutaci a sopportare il peso della sofferenza!
BC 
L Mentre lo conducevano a crocifiggere, i soldati requisirono un certo Simone di Cirene, che ritornava dai campi, e lo caricarono della croce perch� la portasse dietro a Ges� (Lc 23,26).
163

GUno straniero di Cirene porta la croce di Ges�. Forse � costretto dagli uomini; � per� presente nel piano di Dio, che vuole associare ciascuno di noi agli eventi di salvezza, e a partecipare con le nostre croci alla croce salvifica del Figlio.
C 
GTi preghiamo, o Signore! T Ti preghiamo, o Signore!
G� Per tutti coloro che si incontrano con la croce e sono costretti a portarla.
�Per chi non sa che attraverso la croce di Cristo ogni croce diventa segno di salvezza.
�Per chi fa della sofferenza un atto di offerta al Signore per il bene della Chiesa.
ABC
 C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Accogli benigno, o Signore, le nostre offerte, e attira a te le nostre volont�, anche quando sono ribelli. Tu che vivi e regni nei secoli.
T Amen.
Oppure
C O Padre,
che ci chiami ad essere discepoli del tuo Figlio,
concedi a noi la grazia
di portare con gioia la croce del tuo servizio
e di confortare con la nostra carit�
le sofferenze dei fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
164
Sesta stazione:
LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO A GES�
C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
FAI
G Hai avuto, o donna dolente, il coraggio di riconoscere e di avvicinare la Verit�, offesa, misconosciuta e bandita dalla societ� degli uomini, tu che, tra le grida della calca ostile o estranea, non hai inteso che l'invincibile anelito della tua piet�. Veronica, tu hai preso nelle tue mani il volto del Salvatore e sei oggi preghiera per i tuoi fratelli incerti e tiepidi. Tu non hai conosciuto la paura e, correndo ad asciugare col tuo velo il sangue e il sudore della sofferenza, hai raccolto il volto straziato della divina carit�.
O Cristo, insegnaci ad ascoltare il grido di chi � oppresso dalle forze di condanna e di morte!
BC
LNon ha apparenza n� bellezza per attirare i nostri sguardi; non splendore perch� proviamo in lui compiacenza. � disprezzato e reietto dagli uomini. Ecco l'uomo dei dolori: l'abbiamo creduto un lebbroso umiliato e percosso da Dio (cf /s 53,2-3).
111
GNel volto sfigurato di Cristo si esprime il suo amore gratuito per l'umanit�. Nel gesto della Veronica v'� l'affetto di un cuore sincero turbato dall'ingiusta condanna. La nostra libert� si celebra nella solidariet� verso il fratello pi� abbandonato: quello � Ges� che sale oggi sul Calvario.
TC1
GSignore, piet�! T Signore, piet�!
165
G � Per tutte le volte che siamo stati indifferenti di fronte alle ingiustizie.
�Per tutte le volte che non abbiamo saputo vedere il tuo volto nel volto dei bisognosi.
�Per tutte le volte che la nostra superbia non ha lasciato trasparire in noi la tua presenza.
ABC
 C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C O Padre, che ci hai creati a tua immagine, concedi a noi che il volto del tuo Figlio risplenda sul nostro volto.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C O Dio, tu volgi ogni cosa al bene per coloro che ti amano: d� ai nostri cuori l'inviolabile affetto della tua carit� e nessuna tentazione possa mutare i desideri che per tua ispirazione abbiamo concepito.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Settima stazione:
GES� CADE PER LA SECONDA VOLTA
C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
A 
G O Cristo, tu non sei venuto a vincere gli imperi, perch� la tua storia non � scritta con il sangue degli altri, ma con il tuo. Tu non sei venuto a giudicare e a punire, ma a dare la tua vita a chi, senza di te, passa e muore. Tu sei venuto a raccogliere, sino all'ultimo granello, questa polvere di cui siamo fatti, affinch� niente sia perso di ci� che tu hai creato; affinch� riviva mediante la carit� ci� che il peccato corrompe e uccide; affinch� non ci
166 
sia nulla sulla terra di cos� basso, di cos� miserabile e di cos� disprezzato che tu, nella tua umiliazione, non possa risollevare. Perdona, o Signore, i nostri gesti di paura e di condanna!
BC 
LEro come agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che essi tramavano contro di me, dicendo: �Abbattiamo l'albero nel suo rigoglio, strappiamolo dalla terra dei viventi; il suo nome non sia pi� ricordato� (cf Ger 11,19).
B 1
GNon bastano interventi occasionali di commiserazione. Il viaggio al Calvario � tormentato e ogni sofferenza deve essere accolta e soccorsa prontamente. Cristo cade ancora e noi rendiamo pi� arduo il suo cammino con il nostro peccato che si fa abitudine.
CI
GSignore, vieni in nostro aiuto! T Signore, vieni in nostro aiuto!
G� Perch� possiamo lottare e vincere nelle tentazioni.
�Perch� possiamo risorgere quando abbiamo peccato.
�Perch� possiamo sostenere gli scoraggiati.
�Perch� possiamo amare i fratelli che sono caduti.
ABC
 C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C O Signore,
che ci hai riscattati non a prezzo d'oro e d'argento
ma col Sangue prezioso di Cristo:
concedi a noi di vedere in ogni uomo
un fratello per il quale Cristo � morto.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
167
Oppure
O Signore, contro te solo ho peccato e ho fatto ci� che � male al tuo cospetto, cos� che giusta appare la tua parola, irreprensibile la tua sentenza.
O Dio, piet� di me per la tua clemenza e dal peccato mio rendimi puro.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T Amen.
Ottava stazione: LE DONNE DI GERUSALEMME PIANGONO SU GES�
C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
A
G O Cristo, la tua profezia non tarder� a compiersi; presto Gerusalemme sar� distrutta, del Tempio non rester� pi� che un muro battuto durante i secoli dal lamento dei figli di Israele, come diga che trattiene le suppliche e come sbarramento alle lacrime.
E ancora oggi la pace non � tornata su questa Terra Santa, dove tu hai pronunciato dinanzi ai discepoli la sola parola che possa far tacere le armi: �Amate i vostri nemici!�.
Tu, Dio d'amore, dona pace ai nostri cuori!
BC 
L Tra la gran folla lo seguivano anche alcune donne che si picchiavano il petto e facevano lamento su di lui. Volgendosi verso di loro, Ges� disse: �Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me; piangete piuttosto su voi stesse e sui vostri figli, perch� verranno dei giorni terribili� (cf Lc 23,27-28).
168

B 
GInsieme al gesto spontaneo della Veronica e al forzato aiuto del Cireneo, il compianto delle donne di Gerusalemme � un nuovo segno di partecipazione dell'umanit� al dramma di Cristo sulla via del Calvario. In esso siamo efficacemente rappresentati nella misura in cui accogliamo la parola di Ges�, che lo gradisce, ma vuole trasformarlo in vera conversione.
SCI
GAscoltaci, Signore! T Ascoltaci, Signore!
G� Insegnaci a conoscere i veri mali dell'umanit� e a combatterli generosamente.
�Insegnaci a non cedere a un vittimismo sterile, ma a sentirci corresponsabili del peccato che � in noi e fuori di noi al fine di vincerlo con coraggio e santit�.
�Insegnaci a non scoraggiarci di fronte all'oppressione, ma a confidare nella tua giustizia e misericordia.
ABC
 C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C O Dio, che preferisci la misericordia al giusto sdegno,
concedi a quelli che sperano in te
di piangere i peccati commessi
e di meritare la grazia della tua gioia.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C O Padre,
che hai voluto associare la compassione umana alla passione del tuo unico Figlio,
concedi a noi di partecipare alla gioia della risurrezione. Per Cristo nostro Signore
169-
T Amen.
Nona stazione: GES� CADE PER LA TERZA VOLTA
C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
A
G L'essere umano, che viene dall'amore, ritorna all'amore attraverso la sofferenza e la morte. L'umanit� intera e tutte le cose che sono sulla terra e nel cielo, fino all'ultimo granello di luce dell'immensa notte, non hanno altra causa che l'amore.
L'amore stesso che si annuncia nella creazione � venuto come Figlio dell'uomo a portarci la salvezza, e noi l'abbiamo fatto tacere.
O Cristo, i soldati ti spingono verso il luogo dell'ingiusta condanna, ed ecco che sotto il peso dei tuoi doni disprezzati tu cadi per la terza volta. Signore, abbi piet� di coloro che non sanno quello che fanno.
B C 
L Maltrattato, si lasci� umiliare e non apr� la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non apr� la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte? S�, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l'iniquit� del mio popolo fu percosso a morte (cf h 53,7-8).
B
G Guardiamo a Cristo in quel doloroso cammino. Egli si mostra a noi sofferente, partecipe della fragilit� della nostra natura. Cade ancora per noi, per farci rialzare sempre con una nuova speranza di salvezza, illuminati e sostenuti dalla �sapienza della croce�.
170 
C
GTi ringraziamo, Signore! T Ti ringraziamo, Signore!
G� Perch� hai voluto subire tu la condanna per liberare noi dalla schiavit� della morte.
�Perch� sei caduto sotto il peso della croce per rialzarci dal nostro peccato.
�Perch� hai dimostrato il tuo amore per l'umanit� soffrendo angosciato nella carne.
ABC
 C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C O Dio, nostra difesa, volgi il tuo sguardo su di noi,
oppressi dal peso dei nostri peccati,
e donaci il tuo perdono
perch� possiamo servirti con coerente fedelt�.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T Amen.
Oppure
C O Dio, conforto di chi soffre e libert� di chi � oppresso,
infondi in noi lo Spirito del tuo Figlio,
e fa' che ogni uomo sperimenti la forza
e la dolcezza della tua paterna bont�.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Decima stazione: GES� � SPOGLIATO DELLE VESTI
C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
A
G Stanno per dividersi le tue vesti.
Tireranno a sorte la tua tunica senza cuciture, tessuta tutta
d'un pezzo. Come la Sacra Scrittura, dal primo giorno
171
della creazione intrecciata filo per filo e mai spezzata, che rivela e vela la presenza di Dio, cos� le tue vesti, le parole del tuo messaggio, annunziano e nascondono, o Cristo, la tua persona.
Te solo bisogna cercare, perch� noi oggi sappiamo che sei la Verit� infinita. Non c'� nessuna verit� in cui tu non sia, nessuna menzogna in cui ti si possa trovare. Signore, nel mistero della tua incarnazione perdonaci tanto oltraggio!
BC
LCondussero dunque Ges� al luogo del Golgota, che tradotto significa �luogo del Cranio�. E gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.
I soldati intanto presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascuno, e la tunica. La tunica era senza cuciture, tessuta da capo a fondo. Dissero perci�: �Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca� (cf Mt 27,33-37).
B
GSi avvera l'antica profezia: Cristo assiste alla divisione delle sue vesti. Seguire Cristo � rinunciare ad ogni sicurezza materiale e sopportare con coerenza le conseguenze d'una testimonianza radicale.
BC
GPiet� di noi, Signore! T Piet� di noi, Signore!
G� Quando troviamo troppo impegnative le esigenze della povert� che abbiamo liberamente scelto.
�Quando rimpiangiamo sicurezze naturali dimenticando il tuo esempio supremo di povert�.
�Quando non siamo coerenti con lo spirito evangelico scelto a testimonianza contro l'idolatria della ricchezza e del potere.
172
ABC
 C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C O Padre, Cristo tuo figlio ha amato la Chiesa
e ha dato se stesso per lei:
concedi a noi di amarla
e di impegnarci a superare le divisioni
per giungere all'unit� visibile dei cristiani.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C O Dio, che con la passione di Cristo nostro Signore,
ci hai liberati dalla morte,
concedi che, resi conformi a lui,
portiamo in noi l'immagine dell'uomo nuovo.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Undicesima stazione:
GES� � INCHIODATO SULLA CROCE
C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
A
G Le tue mani che hanno benedetto, Signore, le tue mani che hanno guarito, che hanno reso la vista ai ciechi, che hanno cancellato la lebbra dai volti, che disegnavano sulla sabbia, mentre i falsi giudici della donna adultera lasciavano a uno a uno il loro tribunale di morte, le tue mani che hanno spezzato il pane e versato il vino, affinch� le invisibili verit� della fede nutrissero e irrigassero le incerte realt� di questo mondo visibile, le tue mani che hanno tanto donato e cos� poco ricevuto, Signore, le tue mani generose, fissate al legno, resteranno ora eternamente aperte.
Il ferro acuminato tr :passa i piedi che hanno santificato
173
la terra. La giustizia mentitrice degli uomini ha portato a termine la sua opera e tutto � pronto per l'innalzamento del Crocifisso.
BC 
L Era l'ora terza quando lo crocifissero. L'iscrizione della condanna diceva cos�: �Il re dei Giudei�. Con lui crocifissero due ladroni, uno alla destra e uno alla sinistra. E si ademp� la Scrittura che dice: �Fu annoverato tra i delinquenti�.
I passanti lo insultavano scrollando il capo e dicendo: �Tu che distruggi il tempio di Dio e lo riedifichi in tre giorni, salva te stesso e discendi dalla croce�. E anche quelli che erano crocifissi con lui lo oltraggiavano (cf Mt 27,39-44).
B 
GGes� � inchiodato alla croce. Ma quel patibolo destinato alla morte diventer� per sempre segno di salvezza. E il Cristo elevato sulla croce sar� il coraggio di ogni missionario nell'annunciare la salvezza del mondo.
C 
GTi preghiamo, o Padre! T Ti preghiamo, o Padre!
G� Perch� contemplando il tuo Figlio inchiodato sulla croce per la nostra salvezza impariamo a vivere obbedienti alla tua volont�.
�Perch� sappiamo abbracciare con gioia la croce quale mezzo di purificazione e di assimilazione a Cristo.
�Perch� in ogni occasione sappiamo essere testimoni coraggiosi e umili del tuo Regno.
ABC
 C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
174

C O Signore, con il segno della santa croce,
proteggi il tuo popolo dalle insidie del male, affinch�, reso partecipe del sacrificio del tuo Figlio, diventi offerta a te gradita.
In Cristo Ges� nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C O Padre, Cristo tuo Figlio ha annientato se stesso
facendosi obbediente fino alla morte:
concedi a noi di vivere nella fedelt�
e nella obbedienza al tuo volere.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Dodicesima stazione: GES� MUORE SULLA CROCE
C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
A 
G E ora, Signore, tu non sei pi� che un intreccio di sofferenze tese e moltiplicate l'una dall'altra; non c'� pi� respiro che non porti in te devastazione e rovina; non c'� pi� fibra del tuo corpo che non emetta vibrazioni di dolore.
E tu ancora dici: �Padre, perdona loro, perch� non sanno quello che fanno�. Coloro che ti deridono non comprendono che nella tua immobilit� tremenda tu vai a cercarli fmo all'estremo della loro miseria e del loro peccato, fino al fondo dei loro ultimi rifiuti e, pi� lontano ancora, nelle nebbie della loro indifferenza.
O Cristo, tu non conoscevi la notte ed eccola venire ad ascoltare le sconsolate parole del salmo: �Mio Dio, mio Dio, perch� mi hai abbandonato?�. Era necessario che tu pronunciassi queste parole tremende, affinch� nessuno potesse dire che non avevi conosciuto la suprema angoscia della condizione umana, e perch� quasi si spegnesse in te l'ultima scintilla di quella gioia divina che tu nascondevi ai tuoi apostoli, e, infine, ci fosse all'apice del tuo sacrificio questa eclissi di divinit� che ti rende simile a noi. Sulla croce tu muori per vincere in eterno la solitudine di ogni nostra morte.

175
BC
L Dall'ora sesta fino all'ora nona il buio si stese su tutta la terra. Presso la croce di Ges� stavano sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Vedendo sua madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, Ges� disse a sua madre: �Donna, ecco tuo figlio�. Poi al discepolo: �Ecco tua madre�.
E, affinch� si adempisse la Scrittura, disse: �Ho sete�. C'era l� un vaso pieno di aceto. Essi allora, inzuppata una spugna e infilatala in cima a una canna, gliela accostarono alla bocca. E Ges� disse con un forte grido: �Padre, nelle tue mani affido il mio spirito�. E chinato il capo, spir� (cf Gv 19,25-30). (Pausa).
B 
G Un grido di dolore e il silenzio della morte. Anche noi con le nostre colpe abbiamo gridato: �Sia messo a morte sopra una croce�. E solo ora, di fronte a quel tempio distrutto, comprendiamo i duri effetti d'ogni nostro peccato.
C
C O Signore, donaci la tua forza! T O Signore, donaci la tua forza!
G � Quando l'obbedienza diventa croce difficile per il nostro egoismo.
�Quando, nell'ora della sofferenza, ci sentiamo soli a portare la croce.
�Quando il mistero della morte ci avvolger�.
ABC
 C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
176

C O Dio nostro Padre, tu ti sei rivelato in Ges� come amore che si dona fino a dare la vita: concedi a noi di rimanere nell'amore perch� tu rimanga in noi e noi in te. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C O Dio onnipotente e misericordioso,
che ci hai redento
con la beata passione e morte del tuo Cristo,
conserva in noi l'opera della tua misericordia
e per la partecipazione a questo mistero
concedici di vivere in perenne rendimento di grazie.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Tredicesima stazione:
GES� � DEPOSTO DALLA CROCE
C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
A
Tutto � compiuto.
11 tuo sguardo, Signore, che ha battezzato la terra, il tuo sguardo che rende eterni e che ha rivestito di una luce nuova gli esseri e le piccole cose della vita, il tuo sguardo non � pi� per noi.
Tutto � compiuto.
Sono fissati per sempre, non usciranno pi� dalla memoria umana coloro che tu hai incontrato nella parabola della tua vita: l'apostolo e il miserabile; il giovane ricco e la donna al pozzo di Giacobbe; Pilato che continuer� a lavarsi le mani fino alla fine dei tempi; Caifa col dito levato per pronunciare le smorte sentenze rese putride dall'avarizia del cuore; il cieco che ha visto la sua immagine sorgere dalle acque; Lazzaro in piedi, sfuggito ai flaccidi artigli delle tenebre; Marta che non aveva un minu 
177
to per s� e la sorella contemplativa che aveva scelto la parte migliore; Nicodemo che avrebbe voluto comprendere e il centurione che non dubitava affatto!
Tutto � compiuto.
Il tuo corpo trafitto, staccato dalla croce, scivola nelle braccia di tua madre, di Giovanni, il figlio che tu le hai affidato, di Maddalena che accanto a loro si tormenta nel dolore. O Maria, l'essere benedetta fra tutte le donne implicava che tutto ti sarebbe stato richiesto di subire, di sapere e di accettare.
Tutto � compiuto.
Non c'� pi� nessuno attorno a te, all'infuori di questi pochi confermati nella fede e nell'amore, che risplenderanno fino alla fine dei giorni e che ora piangono la tua disfatta.
B C
! . I Giudei, dato che era la vigilia di Pasqua, chiesero a Pilato che venissero spezzate le gambe ai crocifissi e portati via i cadaveri. Vennero dunque i soldati. Giunti a Ges�, vedendolo gi� morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli trafisse il fianco e subito ne usc� sangue e acqua.
Dopo di ci� Giuseppe di Arimatea domand� a Pilato di portare via il corpo di Ges�. E Pilato diede il permesso. And� dunque e depose il corpo di Ges� (cf Gv 19,3134.38).
B
G Tutto � compiuto. Chi ha tradito � distrutto dal peso del suo tradimento. Chi ha rinnegato versa lacrime amare e chiede speranza.
Protesa, la madre avvolge di affetto e di dolore il corpo del Figlio calato dalla croce.
C
G O Signore, donaci la tua forza! T O Signore, donaci la tua forza!
178 
G � Perch� abbiamo avuto poca fiducia nell'efficacia della tua morte.
�Perch� siamo stati deboli nella speranza e talora vinti dal pessimismo.
�Perch�, chiusi in noi stessi, non siamo stati capaci di comprendere e consolare il dolore degli altri.
ABC
 C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C O Dio nostro Padre, Cristo tuo figlio
col suo atto di obbedienza fmo alla morte
ha distrutto la morte e il peccato:
concedi a noi di attingere
a quella perenne sorgente della vita e dell'amore,
che sono i sacramenti.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
op,,,,,,
C O Signore, nella tua passione la spada del dolore
ha trapassato l'anima dolcissima
della gloriosa Vergine e Madre Maria:
a noi, che celebriamo con venerazione
i dolori che l'hanno trafitta, concedi,
per i gloriosi meriti e le preghiere
dei santi fedeli ai piedi della croce,
di ottenere il frutto felice della tua passione.
Tu che vivi e regni nei secoli.
T Amen.
Quattordicesima stazione: GES� � SEPOLTO
C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
A 
G � finita.
Quest'ora in cui tutto sembra perduto � l'ora della fede degli uomini e di essa sola. Dio li guarda con tenerezza,
179
come lo sposo la sua sposa. Dio aspetta di entrare in Gerusalemme. E Gerusalemme si chiede se avr� ancora fede, dato il dubbio manifestato dal Cristo di fronte a quelle mura che dovevano scomparire per dilatarsi nella Chiesa universale.
Essa, la nuova Gerusalemme, lo attende con uguale pazienza, veglia tra i soldati addormentati davanti al sepolcro dove � stato deposto il corpo del Cristo. Per essa, questa tomba stretta e nuova dove tu riposi, Signore, � l'arca della nuova alleanza, ma non � pi� la Legge che essa contiene, � la Santit�, il principio della Chiesa e dei compimenti futuri: essa sa che il terzo giorno tu risorgerai.
Signore, nascosto in questo mondo ancora pi� profondamente che nel sepolcro, spezza in noi la pietra che abbiamo sigillato su di te. Te lo chiede la nostra povera fede. Nel lutto del Venerd� Santo qualcosa in noi canta sommesso, perch� questa notte che ci avvolge non � per noi che l'inizio di un giorno.
E il giorno sei tu, o Cristo!
BC 
L Vennero dunque a portare via il corpo di Ges�. Venne anche Nicodemo portando una miscela di aloe e mirra, circa cento libbre. Giuseppe prese il corpo di Ges� e lo avvolse in un lenzuolo candido insieme agli aromi, e lo depose in un sepolcro nuovo tagliato nella roccia. Poi rotol� una grande pietra all'imboccatura del sepolcro e se ne and�. Era la vigilia di Pasqua e gi� cominciava la luminaria del sabato.
B
G Noi aspettiamo ancora. Certa � la nostra fede. Quel tempio distrutto dagli uomini verr� ricostruito da Dio. E saremo nei secoli testimoni del Cristo morto e davvero risorto. Lo scandalo della croce � la sapienza della nuova vittoria.
180 
IABCI
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C O Signore,
che nel Battesimo ci hai uniti a Cristo tuo figlio, concedi a noi di morire per sempre al peccato per risorgere nell'amore con lui che vive e regna nei secoli.
T Amen.
Oppure
C Padre misericordioso,
che ci hai redenti con la passione e morte
del tuo Figlio,
conserva in noi l'opera della sua misericordia
e il frutto della partecipazione a questi misteri.
In Cristo Ges�, nostro Signore.
T Amen.
CONCLUSIONE
C Adoriamo la tua croce, Signore.
T E lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione: poich� dalla croce � entrata la gioia in tutto il mondo.
C il Signore sia con voi. T E con il tuo spirito.
C O Padre, il tuo unico Figlio con la sua morte
ha distrutto la nostra morte,
con la sua risurrezione ha rinnovato la nostra vita:
concedi a noi di vivere i giorni della nostra storia
nell'attesa della gioia del cielo.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C Adoriamo la tua croce, Signore.
T E lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione.
181
C Ti benediciamo, o Cristo.
T Con la tua croce hai redento l'umanit� dal peccato.
C Il Signore sia con voi. T E con il tuo spirito.
C O Padre,
il tuo unico Figlio con la sua morte
ha sconfitto la nostra morte,
con la sua risurrezione ha rinnovato in noi la vita:
insegnaci a vivere
come figli obbedienti alla tua volont�
nell'attesa delle nozze dell'agnello.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
L La passione di Ges� non � finita: egli continua a soffrire nell'umanit� sofferente per il peccato, per l'ingiustizia e in ricerca di vera libert�.
Oggi siamo noi, la sua Chiesa, membri del suo corpo mistico, che dobbiamo �completare in noi la sua passione� per la redenzione del mondo, portando nel nostro cuore e nella nostra carne la sofferenza di tutti gli uomini. La morte di Ges� non � la fine, ma si apre sulla risurrezione: la nostra vita � illuminata dalla speranza che noi, e tutto il mondo con noi, saremo trasformati per essere partecipi della vita gloriosa del Signore risorto.
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Preghiamo.
O Signore Ges�,
insegnaci a portare la nostra croce ogni giorno
e a seguirti con volont� generosa
di riparare i nostri peccati e quelli dell'umanit�.
Tu che ci hai salvati,
rendici salvatori dei nostri fratelli;
rendici gioiosi testimoni della tua risurrezione.
Tu che vivi glorioso nei secoli.
T Amen.
182 
Al termine di ogni formulario prescelto il sacerdote pu� impartire la benedizione nel modo usuale oppure con la croce in silenzio e quindi congedare l'assemblea.
C Nel nome di Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza, andate in pace!
T Rendiamo grazie a Dio.
CANTO FINALE
Secondo schema (meditazione sulla passione secondo Luca)
CANTO
E INVITO
C Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Il Cristo, che ci precede sulla via della croce, sia con tutti voi.
T E con il tuo spirito.
C Fratelli, meditiamo sul compiersi della Scrittura
negli avvenimenti di condanna e di morte
del Figlio dell'uomo.
Ascoltiamo la testimonianza degli apostoli
e partecipiamo al loro sgomento.
Saliamo anche noi il Calvario
per fare con Ges�
l'esperienza del fallimento e della morte
e per pregustare con lui la gioia della vera vita.
Uniti a lui, preghiamo e contempliamo.
Prologo:
I DISCEPOLI SONO IN CAMMINO CONES1Li (cf Lc 9,51-56; 18.31-34,
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
L Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse decisamente verso Geru 
183
salemme e mand� avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui. Ma essi non vollero riceverlo, perch� era diretto verso Gerusalemme. Quando videro ci�, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: �Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?�. Ma Ges� si volt� e li rimprover�. E si avviarono verso un altro villaggio.
Poi prese con s� i Dodici e disse loro: �Ecco, noi andiamo a Gerusalemme, e tutto ci� che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si compir�. Sar� consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato, coperto di sputi e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorger�. Ma essi non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ci� che egli aveva detto.
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Signore Ges�, il tuo camminare verso la croce
� un invito a seguirti:
un invito difficile a capire
che noi spesse volte dimentichiamo o abbandoniamo.
Signore, sia in noi il tuo Spirito
perch� ci aiuti a riflettere sul tuo cammino di morte
e a comprenderlo per viverlo attraverso
le scelte d'ogni giorno
e la valutazione degli avvenimenti.
Tu sei Cristo, nostro Signore.
T Amen.
Prima stazione: GES� ENTRA A GERUSALEMME COME MESSIA DI PACE (cf Lc 19,37-38.41-44.47)
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
L Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando, cominci� a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: �Benedetto colui che viene, il re, nel no 
184 
me del Signore. Pace in cielo e gloria nel pi� alto dei cieli!�.
Quando fu vicino, alla vista della citt�, pianse su di essa, dicendo: �Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai � stata nascosta ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perch� non hai riconosciuto il tempo in cu� sei stata visitata�.
Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e cos� anche i notabili del popolo; ma non sapevano come fare, perch� tutto il popolo pendeva dalle sue parole.
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Signore Ges�, come i discepoli del Vangelo,
noi vorremmo sempre riconoscerti
come re di pace e di giustizia:
troppe volte per� ti invochiamo solo a parole
e non sappiamo riconoscerti nella vita di ogni giorno.
Perci� ti preghiamo: la tua forza sia con noi
perch� non ci accada mai di rifiutare te,
eterno Dio, Verbo del Padre,
che vivi e regni nei secoli.
T Amen.
Seconda stazione: GES� CELEBRA L'EUCARISTIA E DENUNCIA IL TRADITORE (cf Lc 22,14-15.19-23)
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
L Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: �Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione�. Poi preso un pane, rese grazie, lo spezz� e lo diede loro dicendo: �Questo � il mio corpo che � dato per voi; fate questo in memoria di me�. Allo stesso modo, dopo avere cenato, prese il calice dicendo: �Questo calice � la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi. Ma ecco, la mano di chi mi tradisce � con me, sulla tavola. Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto � stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale � tradito!�. Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ci�.

185
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Signore Ges�, in cammino verso la croce hai voluto rimanere in noi
donandoci nel pane e nel vino il tuo corpo e il tuo sangue,
segno di salvezza e di comunione fraterna. Tu che conosci quello che c'� dentro di noi, donaci di celebrare
e di vivere sempre degnamente l'Eucaristia. Tu sei l'eterno sacerdote di salvezza. T Amen.
Terza stazione: GES� VA VERSO
IL MONTE DEGLI ULIVI A PREGARE (cf Lc 22,39-46)
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
L Uscito se ne and�, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: �Pregate, per non entrare in tentazione�. Poi si allontan� da loro quasi un tiro di sasso e inginocchiatosi, pregava: �Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volont�. Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all'angoscia, pregava pi� intensamente; e il suo sudore divent� come gocce di sangue che cadevano a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, and� dai discepoli e li trov� che dormivano per la tristezza. E disse loro: �Perch� dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione�.
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
186 
C Signore Ges�, insegnaci a pregare:
fa' che nei momenti di crisi, di difficolt�, di prova, abbiamo il coraggio di guardare verso di te e di imitarti in una costante e fiduciosa preghiera. Tu sei Cristo, nostro Signore.
T Amen.
Quarta stazione: GES� ARRESTATO (cf Lc 22,47-53)
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
L Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accost� a Ges� per baciarlo. Ges� gli disse: �Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?�. Allora quelli che eran con lui, vedendo ci� che stava per accadere, dissero: �Signore, dobbiamo colpire con la spada?�. E uno di loro colp� il servo del sommo sacerdote e gli stacc� l'orecchio destro. Ma Ges� intervenne dicendo: �Lasciate, basta cos�!�. E toccandogli l'orecchio, lo guar�.
Poi Ges� disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: �Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante? Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa � la vostra ora, � l'impero delle tenebre�.
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Signore Ges�, salvaci dalla tentazione,
allontanaci dal male
e perdona l'indolenza che ti condanna.
I tuoi pensieri siano in noi, o Signore,
ci aiutino a rispondere al male con il bene,
ad amare anche coloro che ci perseguitano.
Tu sei l'Emmanuele,
Ges� Cristo e nostro Signore.
T Amen.
187
Quinta stazione:
GES� DAVANTI AL TRIBUNALE EBRAICO (cf Lc 22,66-71)
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
L Appena fu giorno, si riun� il consiglio degli anziani del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero: �Se tu sei il Cristo, diccelo�. Ges� rispose: �Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma da questo momento il Figlio dell'uomo star� seduto alla destra della potenza di Dio�. Allora tutti esclamarono: �Dunque, tu sei proprio il Figlio di Dio?�. Ed egli disse loro: �Lo dite voi stessi: io lo sono�. Risposero: �Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca�.
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Signore Ges�, aiutaci a desiderare il vero, a non temere sofferenze e contrariet�, pur di essere nella verit� con cuore sincero. Difendici, o Ges�, dalla falsit� e dall'errore. Tu sei l'eterna verit�, o Cristo Ges� e nostro Signore.
T Amen.
Sesta stazione: GES� DAVANTI A PILATO (cf Lc 23,1-7)
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
L Tutta l'assemblea si alz�, lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: �Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo, impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re�. Pilato lo interrog�: �Sei tu il re dei Giudei?�. Ed egli rispose: �Tu lo dici�. Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla: �Non trovo nessuna colpa in quest'uomo�. Ma essi insistevano: �Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fino a qui�.
188
Udito ci�, Pilato domand� se era Galileo e, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mand� da Erode che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme.
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Signore Ges�, aiutaci a testimoniarti con fedelt�,
e a dichiarare il tuo annuncio di salvezza.
Coloro che erano nelle tenebre
non hanno accolto la tua luce,
il mondo ti ha rifiutato
e tu hai offerto la tua vita
per l'umanit� che era nel peccato.
Signore Ges�,
che hai pregato per coloro che non erano del mondo,
aiutaci ad annunciare la tua presenza
ed essere segni della tua salvezza.
Tu sei Cristo il Signore della storia.
T Amen.
Settima stazione: GES� DAVANTI AL RE ERODE (cf Lc 23,8-12)
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
L Vedendo Ges�, Erode si rallegr� molto, perch� da molto tempo desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrog� con molte domande, ma Ges� non gli rispose nulla. C'erano l� anche i sommi sacerdoti e gli scribi, e lo accusavano con insistenza. Allora Erode, con i suoi soldati, lo insult� e lo schern�, poi lo rivest� di una splendida veste e lo rimand� a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata inimicizia tra loro.
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli. 
189

C Signore Ges�, ti ringraziamo della forza che doni a coloro che subiscono ingiustizie e persecuzioni.
Anche noi, nella nostra debolezza,
abbiamo bisogno di quell'audacia e di quel coraggio
che viene dal tuo Spirito.
Donaci, Signore,
il tuo Spirito di fortezza e di amore.
Tu sei amore di salvezza.
T Amen.
Ottava stazione: GES� � CONDANNATO A MORTE ANCHE SE INNOCENTE (cf Lc 23,13-16.21-24)
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
L Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorit� e il popolo, disse: �Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; e neanche Erode, infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perci� dopo averlo severamente castigato, lo rilascer�.
Ma essi urlavano: �Crocifiggilo, crocifiggilo!�. Ed egli, per la terza volta, disse loro: �Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigher� severamente e poi lo rilascer�. Essi per� insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse esaudita.
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Signore Ges�, associa alla tua salvezza
coloro che ti seguono con coraggio
e sono per questo perseguitati e oltraggiati.
Non abbandonarli in potere delle forze di morte
che dominano in questo mondo.
La tua forza sia in loro
perch� la luce di salvezza
illumini i giorni di dolore e di condanna.
Tu sei la Vittima innocente che redime l'innocente.
T Amen.
190
Nona stazione:
GES� SULLA STRADA DEL CALVARIO (cf Lc 23,2611)
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
L Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Ges�. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Ges�, voltandosi verso le donne, disse: �Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dir�: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perch� se trattano cos� il legno verde, che avverr� del legno secco?�.
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Signore Ges�, noi accogliamo il tuo invito
e ti chiediamo perdono.
Se il mondo ancora non ti riconosce come Salvatore,
anche noi ne siamo responsabili,
perch� non ci siamo impegnati a fondo
nella testimonianza e nello sforzo
di comunicare ad altri la nostra fede.
Tu, o Dio di misericordia, perdonaci.
T Amen.
Decima stazione: GES� VIENE CROCIFISSO (cf Lc 23,33-38)
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
L Quando giunsero al luogo detto Cranio, l� crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Ges� diceva: �Padre, perdonai, perch� non sanno quel che fanno�. Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tira 
191
rono a sorte. Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: �Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se � il Cristo di Dio, il suo eletto�. Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: �Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso�. C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi � il re dei Giudei.
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Signore Ges�, il tuo discorso � arduo
edifficile � per noi amare i nemici. Nulla possiamo senza il tuo aiuto. La tua croce sia per noi modello di amore
eforza di superamento di ogni nostra intemperanza
efacile scoraggiamento.
Tu sei la vita oltre la morte e alleanza contro il peccato. T Amen.
Undicesima stazione:
GES� ACCOGLIE CON S� IL LADRO PENTITO (cf Lc 23,39-43)
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
L Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: �Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!�. Ma l'altro lo rimproverava: �Neanche tu hai timore di Dio bench� condannato alla stessa pena? Noi giustamente, perch� riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male�. E aggiunse: �Ges�, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno�. Gli rispose: �In verit� ti dico, oggi sarai con me nel paradiso�.
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Signore Ges�, anche noi, peccatori,
ti chiediamo aiuto e perdono.
Tu, dopo essere stato avvolto
nell'ombra del dolore e della morte,
risorto e asceso al cielo, sei nel tuo regno presso il Padre.
192
Non dimenticare i tuoi servi che in te hanno sperato
affinch� nel giorno glorioso e santo
ogni riscattato dalla morte
possa contemplare con gioia il tuo volto.
Tu sei misericordia e perdono.
T Amen.
Dodicesima stazione: GES� MUORE (cf Lc 23,44-49)
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
L Era verso mezzogiorno, quando il sole si ecliss� e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarci� nel mezzo. Ges� gridando a gran voce, disse: �Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito�. Detto questo spir�.
Visto ci� che era accaduto, il centurione glorificava Dio: �Veramente quest'uomo era giusto�. Anche tutte le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne andavano percuotendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e cos� le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti.
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Signore Ges�, nel compiersi delle Scritture
hai affidato al Padre il tuo spirito.
Un grido di sofferenza vel� il tuo volto
e l'angoscia per il peccato dell'umanit�
avvolse nel tormento la solitudine di morte.
Anche noi, smarriti per il peccato,
vaghiamo nell'abbandono e nel silenzio.
Aiutaci a sperare oltre il fallimento.
Tu che sei il Dio della salvezza, morto per noi.
T Amen.
Tredicesima stazione: GES� VIENE SEPOLTO (cf Lc 23,50-53)
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
193
L C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. Non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatea, una citt� dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. Si present� a Pilato e chiese il corpo di Ges�. Lo cal� dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto.
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
C Signore Ges�, con profondo rispetto
alcuni di coloro che erano con te
hanno donato al tuo corpo un sepolcro nuovo.
Ma quel tempio distrutto non era destinato alla rovina
e la tomba sarebbe stata per sempre vuota.
Tu sei vita e amore di risurrezione.
T Amen.
Quattordicesima stazione:
GES� � RISORTO COME AVEVA PREDETTO (cf Lc 24,1-7)
C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T Perch� con la tua croce hai redento il mondo.
L Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, alcune donne si recarono alla tomba, portando con s� gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Ges�. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: �Perch� cercate tra i morti colui che � vivo? Non � qui, � risuscitato. Ricordatevi come vi parl� quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno�.
C Cristo ha dato per noi la sua vita.
T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.
194

C Signore Ges�, le tenebre non oscureranno il tuo nome:
ci� che era impossibile agli uomini
diventa possibile a Dio
e nell'alba del nuovo giorno
un canto di vittoria salir� da Gerusalemme.
O Signore, rimani con noi sempre.
T Amen.
Si pu� concludere seguendo le indicazioni proposte nel primo schema.
�Stabat mater� - �O Maria, madre dei dolori�
1 Stabat mater dolorosa iuxta crucem lacrimosa, dum pendebat Filius.
2 Cuius animam gementem, contristatam et dolentem pertransivit gladius.
30 quam tristis et afflicta
fuit illa benedicta Mater Unigeniti!
4 Quae maerebat et dolebat, pia Mater, dum videbat nati poenas incliti.
5 Quis est homo, qui non fleret, Matrem Christi si videret in tanto supplicio?
6Quis non posset contristari,
Christi Matrem contemplari dolentem cum Filio?
7 Pro peccatis suae gentis vidit Iesum in tormentis et flagellis subditum.
8 Vidit suum dulcem Natum moriendo desolatum, dum emisit spiritum.
195
9 Eia, Mater, fons amoris, me sentire vim doloris fac, ut tecum lugeam.
10 Fac ut ardeat cor meum in amando Christum Deum, ut sibi complaceam.
11 Sancta Mater, istud agas, Crucifixi fige plagas cordi meo valide.
12 Tui nati vulnerati, tam dignati pro me pati, poenas mecum divide.
13 Fac me tecum pie fiere, Crucifixo condolere, donec ego vixero.
14 Iuxta crucem tecum stare et me tibi sociare in planctu desidero.
15 Quando corpus morietur, fac ut animae donetur paradisi gloria. Amen.
1Chi la croce accoglier� come te, Maria,
Cristo Redentore lo salver�.
O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Ges�.
2 Condannato sei per noi, o Figlio di Dio; mite ed innocente, tu morirai.
O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Ges�.
3 Questa pena preparata per noi peccatori, questo grande peso tu porterai.
O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Ges�.
4 Come un debole mortale vacilli, Signore, come un peccatore tu cederai.
O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Ges�.
5 Se qualcuno chieder�: dov'� Maria? cerchi sul Calvario, la trover�.
O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Ges�.
196 
6 Chi la croce accoglier� come te, Maria, Cristo Redentore lo salver�.
O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Ges�.
7 Il suo volto insanguinato, oscuro di pena, presto nella gloria risplender�.
O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Ges�.
8Ora cade sulla strada, il Re della gloria:
presto nel suo cielo risalir�.
O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Ges�.
9 Se qualcuno pianger� con te, Maria, Cristo tormentato conforter�.
O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Ges�.
10 Se il tuo Spirito abbandona la carne mortale, chi di noi, Signore, resister�?
O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Ges�.
11 Tu donavi all'assetato un'acqua di vita: egli amaro fiele ti prepar�.
O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Ges�.
12 Tu versavi tenerezza nel cuore dell'uomo: egli con i chiodi ti trapass�.
O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Ges�.
13 Da quell'albero fatale � venuta la morte: questa santa croce ci salver�.
O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Ges�.
14 Quel tuo Figlio che nutrivi d'amore infinito, morto per amore ritorna a te.
O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Ges�.
15 Chi in quest'ora veglier� con te, Maria, presto col tuo Figlio risorger�.
O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Ges�. 
197

3.4.3. CELEBRAZIONI DI MEDITAZIONE SULLA PASSIONE
Il cammino dell'umanit� � contaminato dal peccato e dalla sofferenza. Spine e triboli affaticano e feriscono l'umana creatura che invoca l'aiuto di Dio onnipotente. Facciamoci voce
di preghiera guardando la croce e ascoltando il grido di angoscia che si leva dall'umanit�.
Sono celebrazioni della Parola con vari nuclei tematici espressi attraverso brani che s'accompagnano a parti corali. Hanno lo scopo di fare meditare sulla passione in armonia con il tempo liturgico di Quaresima e di Passione.
Primo schema:
LA CROCE DELL'UOMO E DEL CRISTIANO
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
C Nel nome del Padre... 
T Amen.
C Il Dio fatto uomo
che si prepara ad essere vittima di espiazione
per i nostri peccati
sia nei vostri cuori.
T E con il tuo spirito.
GSe viviamo nella luce
come Dio � nella luce,
siamo uniti gli uni agli altri
e la morte di Ges� ci libera
da tutti i nostri peccati.
T Se diciamo: �Siamo senza peccato�,
inganniamo noi stessi,
e la verit� di Dio non � in noi.
GSe riconosciamo i nostri peccati,
Dio li perdoner�.
Egli ci liberer� da tutte le nostre colpe,
perch� � buono.
T Se cadiamo in peccato,
possiamo confidare in Ges� Cristo, il Giusto.
Egli � il nostro difensore accanto al Padre.
GEgli si � sacrificato per farci avere il perdono dei peccati.
198
T Non soltanto dei nostri peccati, ma di quelli del mondo intero.
GDio ha voluto essere
pienamente presente in lui
e per mezzo di lui ha voluto rifare
amicizia con tutte le cose;
con quelle della terra e con quelle del cielo.
T Per mezzo della sua morte in croce
Dio ha fatto pace con tutti.
GUn tempo anche noi eravamo lontani da Dio.
T Ora invece, per mezzo della morte
che Cristo ha sofferto,
Dio ha fatto pace anche con noi
per renderci santi, innocenti
e senza difetti di fronte a lui (cf 1 Gv 1-2; Col 1).
MOMENTO PENITENZIALE
C Guardiamo all'uomo dei dolori e confessiamo la nostra colpa. Tormento e solitudine inchiodano Cristo sulla croce; arroganza e indolenza ci fanno dimenticare il suo amore di salvezza. E se dimentichiamo Cristo, dimenticheremo i giovani.
Invocazioni penitenziali libere; oppure:
T Rinnova, Signore, i segni della tua misericordia.
G� Perch� in questa Quaresima impariamo a seguire il nostro maestro e modello, Ges� Cristo, uomo nuovo, progetto di una umanit� riconciliata con il Padre, preghiamo.
�Perch� in ognuno di questi quaranta giorni troviamo spazio e tempo da dedicare alla preghiera e alla meditazione della Parola, per conoscere ci� che Dio vuole da noi e attuarlo nella nostra vita, preghiamo.
�Perch� l'itinerario della Quaresima abbia per ciascuno di noi il suo culmine nel rito della penitenza e nella comunione pasquale, come segni sacramentali della nostra conversione, preghiamo.
C Cristo � il nostro riscatto.
Cristo � necessario alle sorti di liberazione dell'umanit�.
199
Cristo � Parola che salva.
Rinnoviamo la nostra fede in lui morto
per ridare luce a coloro che erano nelle tenebre
e accogliamolo come Verbo di vita
e tempo di eterna salvezza.
T Tu sei per noi il segno di salvezza.
Lettura da parte di due lettori, oppure a cori alternati:
1 L Tu ci sei necessario, Cristo, unico mediatore,
per entrare in comunione con Dio Padre,
per diventare come te, unico Figlio,
suoi figli adottivi,
per essere rigenerati nello Spirito Santo.
2 L Tu ci sei necessario, solo Verbo,
maestro delle verit� recondite e indispensabili della vita, per conoscere il nostro essere e il nostro destino, e la via per conseguirlo.
1 L Tu ci sei necessario, Redentore nostro,
per scoprire la nostra miseria morale e per guarirla;
per conoscere il bene e il male
e la speranza della santit�;
per deplorare i nostri peccati
e averne il perdono.
2 L Tu ci sei necessario,
fratello primogenito del genere umano, per ritrovare le ragioni vere della fraternit� fra gli uomini,
i fondamenti della giustizia, i tesori della carit�, il bene sommo della pace.
1 L Tu ci sei necessario,
grande paziente dei nostri dolori,
per conoscere il senso della sofferenza
e dare ad essa un valore d'espiazione e di redenzione.
Tu ci sei necessario, o vincitore della morte,
per liberarci dalla disperazione e dalla negazione
e avere la certezza che non tradisce in eterno.
2 L Tu ci sei necessario, Cristo Signore, Dio con noi, per imparare l'amore vero e camminare, nella gioia e nella forza della tua carit�, sulla nostra via faticosa,
sino all'incontro finale
con te amato, con te atteso,
con te benedetto nei secoli. Amen. (Paolo VI)
200
ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
G Il dramma che si svolge sul �luogo del cranio� � il compimento della promessa antica. Ascoltiamo queste pagine della nostra storia.
Alla lettura del testo biblico segue un breve commento del celebrante, una pausa di silenzio, un canto responsoriale. Si suggeriscono alcuni nuclei tematici a scelta.
1.La croce di Ges� non � amata: Mc 15,25-32.
2.La croce disturba e separa: 1 Cor 12,12-27.
3.La croce droga dei poveri: Mt 23,1-12.
4.La croce di Ges�, forza per portare la nostra croce: I Pt 1,18-23.
5.Perch� Ges� � morto in croce: Gv 19,12-16.
6.La croce, suprema dignit� di Dio e dell'uomo: Eb 9,11-15.
7.Ges� risorto � lo stesso Ges� crocifisso: At 2,14.22-24.
8.Il Dio crocifisso � il Dio di tutti: I Gv 4,7-14.
9.Il Dio crocifisso convince l'uomo a vivere: l Tm 2,3-7.
10.La croce impulso per liberare l'uomo da ogni croce: 1 Gv 3,11-18.
11.Quale croce � cristiana: 1 Pt 4,1-4.7-10.
PREGHIERA LITANICA
Pu� essere sostituita da intenzioni libere o da altre, prese dall'Orazionale o dall'Ufficio delle Ore.
C Padre, rendi la tua Chiesa testimone verace del tuo mistero; purificala da ogni ricerca di gloria umana. Ti preghiamo:
T Signore, ricordati del tuo amore.
G � Dona ai cristiani di cercare e trovare nella Scrittura la verit� che giudica e orienta la loro vita. Non s'illudano essi di dimenticare il cammino della croce. Ti preghiamo.
�A tutti gli uomini animati da fraterna solidariet� dona la sapienza della croce e la vita nuova in Ges� Cristo Signore. Ti preghiamo.
�Insegnaci, Padre, ad approfondire il senso della preghiera, nella quale ci apriamo al dialogo con te, alla responsabilit� verso gli altri e comprendiamo nella gioia di associare la nostra sofferenza alla croce di Cristo. Ti preghiamo.

201
T Padre nostro...
C O Padre di insondabile sapienza,
l'annientamento del tuo Figlio
ci rivela la promessa della tua gloria,
di cui siamo immagine sparsa nel tempo.
Donaci il coraggio di essere nella storia
testimoni di lui, oltraggiato e risorto;
guidaci nell'annuncio di salvezza
a coloro che ti cercano nella sofferenza e nel dubbio.
In Cristo Ges�, nostro Signore.
T Amen.
BENEDIZIONE
CANTO FINALE
Secondo schema:
IL CAMMINO DELLA LIBERAZIONE: DALL'INGIUSTIZIA ALL'AMORE
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
C Il Signore
che abbatte i potenti dai troni e innalza gli umili,
sia sempre con voi.
T E con il tuo spirito.
C O Dio, Padre di tutti gli uomini, che ami la giustizia e il diritto, a noi che meditiamo la tua Parola
202
dona la forza e il coraggio
d� lasciarci giudicare dalla sua luce
e d� trasformare la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
Prima lettura: 1 Re 21,1-29: E profeta, voce di liberazione.
SALMO DI MEDITAZIONE
Rit. Mia luce, mia salvezza � il Signore.
Beato chi ha l'aiuto del Signore,
chi aspetta il Dio di Giacobbe:
egli ha fatto i cieli e la terra,
il mare e tutto ci� che � in essi. Rit.
Custodisce la verit� per sempre e rende giustizia agli oppressi; egli d� il pane agli affamati:
il Signore scioglie i prigionieri.Rit.
Il Signore apre gli occhi ai ciechi, il Signore raddrizza chi � piegato, il Signore ama i giusti,
il Signore custodisce gli stranieri.Rit.
Mantiene l'orfano e la vedova e sovverte la via degli empi. Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, nei secoli.Rit.
Seconda lettura: Lc 4,14-21: Ges� vero profeta di salvezza. Tempo di silenzio e di meditazione.
PREGHIERA LITANICA (ispirata ai nn. 6, 20 e 21 di Populo-rum progressio)
C Preghiamo il Signore,
perch� nel mondo possa essere raggiunta
la pienezza del vero sviluppo
che � il passaggio per ciascuno e per tutti
da condizioni meno umane a condizioni pi� umane.
T Ascoltaci, o Signore.
203
G � Perch� possano essere colmate le carenze materiali di coloro che sono privati del minimo vitale e le carenze morali di coloro che sono mutilati dall'egoismo, preghiamo.
�Perch� siano riformate le strutture oppressive, che provengono dagli abusi del possesso o del potere, dallo sfruttamento dei lavoratori e dalla ingiustizia degli scambi, preghiamo.
�Perch� tutti gli uomini possano essere affrancati dalla miseria, trovare con pi� sicurezza la loro sussistenza, la salute, una occupazione stabile, preghiamo.
�Perch� tutti gli uomini possano godere di una maggiore istruzione, una partecipazione pi� piena alla responsabilit�, al di fuori di ogni oppressione, al riparo da situazioni che offendono la loro dignit� di uomini, preghiamo.
�Perch� sia accresciuta la considerazione della dignit� degli altri, ci si orienti verso lo spirito di povert�, la cooperazione al bene comune, la volont� di pace, preghiamo.
�Perch� ogni uomo riconosca i valori pi� alti, si apra a Dio, per accogliere il dono della fede e vivere in comunione con lui e con tutti gli uomini, preghiamo.
C O Dio, nostro Padre,
crea in tutti una volont� efficace perch� ognuno, secondo il proprio grado di responsabilit� e di potere, usi i mezzi necessari per giungere al pieno sviluppo di tutti gli uomini e di tutto l'uomo.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C O Dio nostro Padre,
noi ti ringraziamo perch� dal di dentro
hai trasformato le nostre esistenze:
nella croce di Cristo gratuitamente ci hai accolti
e ci hai fatto rinascere
a nuova dignit� e responsabilit�.
T Ti preghiamo, aiutaci a portare la croce
della nostra coscienza e responsabilit�
204
di fronte a chi soffre innocente
eai senza speranza attorno a noi.
C Aiutaci a sperare contro ogni speranza,
a lottare per una piccola speranza
di fronte ai fanciulli che a milioni
muoiono di fame e di stenti,
di fronte alle vite umane che scompaiono
in guerre sempre ingiuste e disumane.
T Aiutaci a portare la croce della responsabilit�
dove il denaro vale pi� della dignit�,
dove i bianchi vincono i neri e li opprimono.
C Signore, lavorare per il tuo regno, sia il nostro portare la croce
eil nostro annunciare che tu non sei morto invano. T Rendici strumenti del tuo amore
eassocia le nostre sofferenze alla tua passione.
CT Padre nostro...
C Signore, che nella tua benevolenza
provvedi alle necessit� di tutte le creature
fa' che noi tuoi fedeli dimostriamo realmente
il nostro amore per i fratelli che soffrono nell'indigenza
perch�, liberati dal bisogno,
possano servirti nella libert� e nella pace.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
BENEDIZIONE CANTO FINALE
Terzo schema:
LA NOSTRA VITA E LA NOSTRA PREGHIERA HANNO LE DIMENSIONI DEL MONDO
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
C Fratelli, Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito. Noi siamo nel mondo senza essere del
205

mondo, ma, come lui e con lui, siamo nel mondo per essere la luce del mondo, il sale della terra, il lievito nella pasta.
In questa celebrazione, alla luce della parola della Chiesa, riflettiamo sulla nostra presenza nel mondo. (Breve pausa).
Preghiamo.
O Padre,
che hai mandato il tuo Figlio nel mondo non per condannarlo ma per salvarlo, concedi a noi di non chiuderci in noi stessi e dona al nostro cuore
le dimensioni del suo.
Egli � il Cristo, tuo Figlio e nostro Signore. T Amen.

ASCOLTO DELLA PAROLA
Prima lettura: Ls. 52,13-53,12: Il giusto mio servo giustificher� molti.
CANTO DI MEDITAZIONE
Seconda lettura: Dalla Costituzione �Gaudium et spes� del Concilio Vaticano II (n. 22).
In realt� solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo. Adamo, infatti, il primo uomo, era figura di quello futuro e cio� di Cristo Signore. Cristo, che � il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l'uomo all'uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione. Nessuna meraviglia, quindi, che tutte le verit� su esposte trovino in lui la loro sorgente e tocchino il loro vertice.
Egli � �l'immagine dell'invisibile Iddio� (Col 1,15). Egli � l'uomo perfetto, che ha restituito ai figli d'Adamo la somiglianza con Dio, resa deforme gi� subito agli inizi a causa del peccato. Poich� in lui la natura umana � stata assunta, senza per questo venire annientata, per ci� stesso essa � stata anche per conto di noi innalzata a una dignit� sublime. Con l'incarnazione il Figlio di Dio si � unito in certo modo ad ogni uomo. Ha lavorato con mani d'uomo, ha pensato con mente d'uomo, ha agito con volont� d'uomo, ha amato con cuore di uomo. Nascendo da Maria Vergine, egli si � fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorch� nel peccato. Agnello innocente, col suo sangue sparso liberamente ci ha meritato la vita, e in lui Dio ci ha riconciliati con se stesso e tra noi e ci ha strappati dalla schiavit� di Satana e del peccato; cos� che ognuno di noi pu� dire con l'Apostolo: il Figlio di Dio �ha amato me e ha sacrificato se stesso per me� (Gal 2,20). Soffrendo per noi non solo ci ha dato l'esempio perch� seguiamo le sue orme, ma ci ha anche aperta la strada, percorrendo la quale la vita e la morte vengono santificate e acquistano nuovo significato.
Il cristiano, poi, reso conforme all'immagine del Figlio che � il Primogenito tra molti fratelli, riceve le �primizie dello Spirito� (Rm 8,23), per cui diventa capace di adempiere la legge nuova dell'amore. In virt� di questo Spirito, che � il �pegno della eredit� (Ef 1,14), tutto l'uomo viene interiormente rifatto, fino al traguardo della �redenzione del corpo� (Rm 8,23): �Se in voi dimora lo Spirito di Colui che risuscit� Ges� da morte, Egli che ha risuscitato Ges� Cristo da morte dar� vita anche ai vostri corpi mortali, a motivo del suo Spirito che abita in voi� (Rm 8,11). Il cristiano certamente � assillato dalla necessit� e dal dovere di combattere contro il male attraverso molte tribolazioni, e di subire la morte; ma associato al mistero pasquale, come si assimila alla morte di Cristo, cos� anche andr� incontro alla risurrezione confortato dalla speranza. E ci� non vale solamente per i cristiani ma anche per tutti gli uomini di buona volont�, nel cui cuore lavora invisibilmente la grazia. Cristo, infatti, � morto per tutti e la vocazione ultima dell'uomo � effettivamente una sola, quella divina, perci� dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilit� di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, col mistero pasquale.
Tale e cos� grande � il mistero dell'uomo, che chiaro si rivela agli occhi dei credenti, attraverso la Rivelazione cristiana. Per Cristo e in Cristo riceve luce quell'enigma del dolore e della morte che al di fuori del suo Vangelo ci opprime. Cristo � risorto, distruggendo la morte con la sua morte, e ci ha fatto dono della vita, affinch�, figli nel Figlio, esclamiamo nello Spirito: Abb�, Padre! (Rm 8,15).
Questo testo pu� esser sostituito con un altro testo adatto.
206
207
PREGHIERA LITANICA
C Chiediamo al Signore
che doni al nostro amore un'apertura universale, perch� le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, specialmente dei poveri, e di tutti coloro che soffrono
siano le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di noi, discepoli di Cristo,
e perch� non ci sia nulla di genuinamente umano che non trovi eco nel nostro cuore.
T Ascoltaci, o Signore.
(Si scelgono alcune intenzioni).
G � Perch� il potere politico sia veramente a servizio della giustizia, curi il bene di tutti i cittadini e non solo di alcuni.
�Perch� le persone non siano valutate da quello che hanno, che producono o che consumano, ma per quello che sono.
�Perch� ogni uomo sia trattato da uomo e nessuno subisca discriminazioni a causa della razza, del sesso, della religione, dell'ignoranza, della povert�, della posizione sociale, della regione di provenienza.
�Perch� la scienza e tutto il progresso tecnologico siano veramente usati per la crescita di tutti gli uomini e di tutto l'uomo e non per la distruzione e la morte.
�Perch� il problema demografico trovi una soluzione che rispetti la dignit� della persona e la legge di Dio.
�Perch� le nostre citt� si sviluppino in modo tale da essere una dimora degna dell'uomo.
�Perch� tutti sentano la responsabilit� verso la natura, e l'ambiente non sia inquinato.
�Perch� si creino condizioni necessarie per eliminare o ridurre l'emigrazione forzata e gli emigranti trovino accoglienza, lavoro e una casa dignitosa.
�Perch� si dia incremento a quanto pu� favorire l'unit� della famiglia.
�Perch� il rapporto uomo-donna si realizzi nel riconoscimento della uguale dignit� e della originalit� di ciascuno.
208
�Perch� fra giovani e adulti ci sia un'accettazione reciproca e uno scambio di valori.
�Perch� i giovani siano cos� amati e accolti che non sentano la tentazione di evadere nella droga.
�Perch� tutti sentiamo l'impegno a curare le membra pi� deboli della societ�: i bambini abbandonati, gli spastici, i minorati, i malati e gli anziani.
�Perch� si crei in tutti una vera coscienza planetaria
esia vinta ogni forma di nazionalismo.
C O Signore,
tu ci inviti ad assumerci pienamente
la responsabilit� della nostra crescita umana e sociale.
Sentiamo che i problemi e le aspirazioni
sono pi� grandi di noi
eche questa nostra terra non sar� mai
il regno della felicit� totale
e della piena realizzazione di tutto l'uomo
e di tutti gli uomini.
Ti preghiamo
di essere presente con la tua grazia
nel nostro impegno,
perch� ogni progresso sia un passo
verso il tuo sconfinato Regno di libert�.
Per questo attendiamo e speriamo da te
il compimento dei nostri sforzi
quando in cieli nuovi e terra nuova,
abiter� la giustizia,
la pace, l'amore e la gioia senza fine.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
CANTO FINALE
209
____________________________ 
3.5. IL TRIDUO PASQUALE
3.5.1. PARTECIPI DELLA MORTE E RISURREZIONE DI CRISTO
Triduo pasquale, evento salvifico ner eccellenza
Il Triduo pasquale della Passione e Risurrezione del Signore inizia con la Messa vespertina �nella Cena del Signore�, ha il suo centro nella Veglia pasquale e si chiude con i Vespri della domenica di Risurrezione (NGAL 19).
Il Triduo pasquale, per la centralit� del mistero in esso celebrato, la Pasqua di Cristo, costituisce il cuore dell'anno liturgico. � un blocco unitario del quale la Pasqua � celebrata come un unico mistero.
� il santissimo triduo di Cristo crocifisso, sepolto e risorto (sant'Agostino).
Il mistero pasquale, considerato prima globalmente il Gioved� santo sera, viene poi meditato successivamente nelle sue varie fasi cronologiche: la morte (il Venerd�), la sepoltura (il Sabato), la risurrezione (la Domenica, le cui luci si accendono nella Veglia pasquale).
La Messa �nella Cena del Signore� del Gioved� santo � memoriale della Pasqua del Signore. Ricorda sacramentalmente ed efficacemente che Cristo ha lasciato presente il mistero pasquale in un rito, il rito della Messa, istituito durante la sua ultima cena con gli apostoli. La celebrazione � memoriale dell'Eucaristia e della connessa istituzione del sacerdozio ministeriale, come pure della promulgazione del comandamento dell'amore che si fa servizio, benevolenza e solidariet� fraterna. La solenne riposizione e adorazione dell'Eucaristia dopo la celebrazione vogliono essere l'espressione del rendimento di grazie e della riconoscenza per il dono eucaristico.
Il Venerd� santo � il grande giorno della meditazione della passione del Signore. Non si celebra l'Eucaristia. L'atto liturgico centrale del giorno � costituito dalla �celebrazione della Passione del Signore�. Altri esercizi di piet� vanno armonizzati con le celebrazioni liturgiche. Le pratiche penitenziali del Venerd� santo, da protrarre possibilmente il Sabato santo, sono, sulla scia della precedente Quaresima, segno particolare della partecipazione alla Passione del Signore.

210
Il Sabato santo la Chiesa sosta presso il sepolcro del Signore, meditando la sua passione e morte, astenendosi dal celebrare il sacrificio della Messa fino alla solenne Veglia o attesa notturna della risurrezione. L'attesa allora lascia il posto alla gioia pasquale, che nella sua pienezza si protrae per cinquanta giorni (Messale Romano).
La Domenica di Risurrezione ha il suo vero inizio con la celebrazione della Veglia pasquale, che si svolge nella notte tra il sabato e la domenica. � la pi� suggestiva celebrazione dell'anno liturgico, grazie al ricco contenuto delle sue varie parti: liturgia della luce, liturgia della parola, liturgia battesimale, liturgia eucaristica. Acquista il suo pieno significato quando i catecumeni ricevono in essa i sacramenti dell'iniziazione cristiana: Battesimo, Confermazione, Eucaristia.
Per i fedeli gi� battezzati la rinnovazione delle promesse battesimali e il rinnovato incontro con Cristo nell'Eucaristia costituiscono momenti oltremodo privilegiati della vita cristiana. Per tutti la celebrazione della Veglia pasquale rappresenta un evento di salvezza, strettamente collegato con il mistero pasquale di Cristo, riattualizzato sacramentalmente nella sua fase culminante. L'eco gioiosa della celebrazione raggiunge tutte le successive ore della Domenica di Risurrezione e si fa Alleluia di grazie. Cristo, come aveva predetto, � risorto!
Il Salesiano attento
nel compiersi del Mistero pasquale di Cristo
Il Triduo pasquale � una grande m�ta nella vita spirituale della Chiesa e nell'attivit� pastorale. � un'occasione privilegiata per meditare sul mistero della vocazione cristiana, sull'inestimabile dono di grazia e di salvezza che ciascuno ha ricevuto in Cristo.
Celebrando in questi giorni l'apice dell'anno liturgico, i membri di ogni comunit� salesiana rinnovano la coscienza e la convinzione di essere davvero coeredi e compartecipi ai doni di grazia del Signore: concrocifissi a causa del peccato e nel portare la salvezza ad ogni uomo, conglorificati perch� risorti alla grazia, viviamo i giorni della nostra consacrazione avvolti intimamente nel mistero pasquale.
211
Il manifesto di Ges� di Nazaret si fa vita per noi, testimonianza e annuncio. Ogni comunit� � lievito per fermentare l'ambiente umano in cui opera attraverso i giovani e tra i giovani. La comunit� orante diventa, in questi giorni soprattutto, contemplazione del Mistero pasquale e proclamazione del sacrificio di Cristo e del sepolcro vuoto.
Il cammino quaresimale ci porta a celebrare la Pasqua con spirito di rinnovata conversione, seguendo la Chiesa locale e pregando con essa.
Siamo tra i giovani segni e portatori della grazia di salvezza del Signore. Camminiamo con loro nei giorni crocifiggenti della difficolt� e godiamo insieme con loro ritrovando il giorno nuovo della Vita.
Fermi nella fede e stretti nel vincolo di carit� fraterna aiutiamoci a non dimenticare che al di l� delle tenebre del Venerd� santo sempre sorger� l'alba della risurrezione.
3.5.2. PROPOSTE CELEBRATIVE
� conveniente incentrare tutta la vita di preghiera di questi giorni sulla Liturgia con un atteggiamento di partecipazione e silenzio interiore durante l'intera giornata.
A livello comunitario si consiglia di celebrare insieme anche l'Ufficio delle Letture, di sottolineare con clima di festa il Gioved� santo, di evidenziare il clima di penitenza del Venerd�, oltre che nel digiuno e nell'astinenza, con qualche brano di lettura a tavola, e di vivere il Sabato nell'attesa orante, di partecipare alla Veglia e alla gioia pasquale.
3.6. IL TEMPO PASQUALE
3.6.1. LA GIOIA DI CRISTO RISORTO � LA NOSTRA FORZA
Viviamo nella gioia i giorni del Risorto
Con la domenica di Risurrezione si entra nel tempo pasquale. I cinquanta giorni che vanno fino alla domenica di Pentecoste sono celebrati nella letizia e nell'esultanza come un solo giorno di festa, anzi come una �grande domenica� (sant'Atanasio; cf NGAL 22).
212
Il tempo pasquale � il prolungato memoriale degli avvenimenti della Pasqua del Signore. Hanno un particolare rilievo i primi otto giorni (ottava di Pasqua), il giorno dell'Ascensione e il giorno della Pentecoste.
Il tempo pasquale ha un carattere spiccatamente mistagogico. In esso cio� i neofiti vengono aiutati ad approfondire la comprensione del mistero di Cristo mediante un'attiva partecipazione alle celebrazioni liturgiche. L'ascolto della Parola di Dio e del messaggio contenuto negli altri segni liturgici � fonte di esperienza vitale del msitero. Il momento pi� significativo della �mistagogia� � costituito dalle cosiddette �Messe per i neofiti� o Messe delle domeniche di Pasqua, specialmente se in esse si leggono le letture dell'anno A del lezionario (cf RICA 40).
Questo periodo di vita liturgica ha dunque lo scopo di prolungare l'incontro del cristiano con il Cristo risorto e il suo Spirito, e di accentuare cos� l'aspetto battesimale della sua vita spirituale. Pasqua-Battesimo: un binomio che, se ben compreso, � capace di creare nel cristiano un'atmosfera spirituale propizia per un vitale inserimento nel mistero di Cristo e, quindi, per un generoso, ottimistico impegno di fedelt� a Cristo e al suo Spirito nella Chiesa.
Il Salesiano, presenza tra i giovani del Signore risorto
La comunit� salesiana curer� una speciale attenzione al tempo pasquale. Visto come logica continuazione del tempo di Quaresima e del Triduo pasquale, esso deve condurre a una pi� precisa conoscenza del carisma salesiano, per una migliore esplicitazione delle sue potenzialit�.
I Salesiani formano una comunit� di battezzati chiamati ad essere nella Chiesa, alla scuola di Don Bosco, �segni e portatori dell'amore di Dio ai giovani, specialmente ai pi� poveri� (Cost. 2). La loro consacrazione-missione va collegata necessariamente con la loro fondamentale condizione di battezzati e quindi con la Pasqua di Cristo. Ci� dovr� trasparire nella loro vita di consacrati-apostoli e influire decisamente sui destinatari della loro missione. Vivendo intensamente nella loro vita, individuale e comunitaria, il binomio Pasqua-Battesimo, saranno convinti e autentici testimoni del Vangelo.
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La liturgia copre con abbondanza la vita di piet� comunitaria. Indichiamo qualche momento celebrativo in appoggio e suggeriamo di evidenziare la preparazione alla solennit� di Pentecoste. Inoltre, nei luoghi dove esiste tale tradizione, si propone di benedire, con il rito appropriato, la comunit�.
Proposte celebrative
Lo Sposo � con noi. Celebriamo nella festa la sua presenza. Grandi meraviglie ha fatto il Signore per noi: esultiamo con la comunit� apostolica per il giorno di grazia del Signore, perch� siamo per sempre in compagnia di Dio.
Suggeriamo la recita dell'ufficio vigiliare secondo lo schema della Liturgia delle Ore, o di impostare altri moduli di preghiera al fine di una preparazione comunitaria pi� partecipata alle domeniche del tempo pasquale.
3.6.2. CELEBRAZIONI VIGILIARI DELLA PAROLA
Diamo alcuni schemi usufruibili per celebrazioni nel tempo pasquale. Sono indicazioni corredate da citazioni scritturistiche e aperte a trasformazioni secondo i sussidi a disposizione.
Primo schema: CRISTO NOSTRA SPERANZA
CANTO DI INIZIO
INVITO ALLA PREGHIERA
C Nel nome del Padre... T Amen.
C Venite, ascoltate quanti prodigi
il Signore ha fatto per noi.
T Dio ha fatto risorgere Cristo dai morti, alleluia,
perch� in Cristo sia la nostra fede
e la nostra speranza, alleluia.
C Popoli tutti della terra, benedite il nostro Dio
che ha fatto risorgere Ges� e lo ha reso Signore della vita.
T Il suo nome sia benedetto nei secoli.
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PROCLAMAZIONE DELLA GIOIA PASQUALE (Sai 117)
C Esultiamo nel Signore,
proclamiamo i giorni del Risorto, riconfermiamo la fede in lui. 
T Fedeli del Signore, cantate: eterno � il suo amore per noi.
I L Nella mia sventura ho gridato al Signore:
egli mi ha risposto e messo al sicuro.
Il Signore � con me, non ho paura:
chi pu� farmi del male?
Il Signore � con me, mi d� forza:
vedr� la sconfitta dei miei nemici.
2 L � meglio rifugiarsi nel Signore
che contare sull'uomo.
� meglio rifugiarsi nel Signore
che contare su gente influente.
T Un grido di gioia e di vittoria
riempie le tende dei fedeli:
La mano del Signore ha trionfato,
la mano del Signore si � alzata,
la mano del Signore ha trionfato!
1 L Son sfuggito alla morte: ora vivr�
e racconter� quel che il Signore ha fatto.
Il Signore mi ha colpito duramente,
ma non mi ha lasciato morire.
Spalancatemi le porte
che si aprono ai salvati!
Entrer� per lodare il Signore.
2 L Ecco la porta che conduce al Signore:
vi entrino quelli che lui ha salvato!
I L Ti ringrazio, Signore: mi hai esaudito,
sei venuto in mio soccorso.
T La pietra rifiutata dai costruttori � diventata la pietra principale. Questo � opera del Signore ed � una meraviglia ai nostri occhi!
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Questo � il giorno che il Signore ha fatto: facciamo festa e cantiamo di gioia! Ti preghiamo, Signore: aiutaci!
Donaci, Signore, la vittoria!
2 L Benedetto colui che viene
nel nome del Signore.
E noi, dal suo tempio, vi benediciamo!
Dio, il Signore, ci illumina.
Danzate e stringetevi in cerchio
fino ai lati dell'altare.
1 L Sei tu il mio Dio, voglio lodarti! Mio Dio, voglio celebrarti!
T Lodate il Signore: egli � buono: eterno � il suo amore per noi.
Secondo schema: LA NOSTRA FEDE NEL RISORTO
PROCLAMAZIONE DELLA GIOIA PASQUALE
(cf Rm 8,28-39; 10,9-12)
C La nostra speranza si fa contemplazione e silenzio. Se Dio � con noi, nulla potr� essere contro di noi. 
T O Cristo, tu sei la nostra speranza!
1 L Noi siamo sicuri:
Dio fa tendere ogni cosa
al bene di quelli che lo amano,
perch� li ha chiamati
in base al suo progetto di salvezza.
2 L Da sempre Dio li ha conosciuti e amati, e da sempre li ha destinati
ad essere simili al Figlio suo.
T O Dio, tu ci hai chiamati dall'eternit�!
1 L Che oseremo dunque dire?
Se Dio � per noi, chi sar� contro di noi? Dio non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi.
2 L E chi potr� mai accusare quelli che Dio ha scelti?
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Nessuno, perch� Cristo � morto,
anzi, risuscitato,
e ora si trova accanto a Dio,
dove sostiene la nostra causa.
T O Cristo, nulla ci separer� dal tuo amore di salvezza!
1 L Chi ci separer� dall'amore di Cristo? Sar� forse il dolore o l'angoscia? La persecuzione o la fame o la miseria? I pericoli o la morte violenta?
In tutte queste cose
noi otteniamo la pi� completa vittoria, grazie a colui che ci ha amati.
2 L N� morte n� vita,
n� il presente n� l'avvenire,
n� le forze del cielo n� le forze della terra,
niente e nessuno ci potr� strappare
da quell'amore che Dio ci ha rivelato
in Cristo Ges� nostro Signore.
T O Dio, noi crediamo in te!
1 L Se dunque nel tuo cuore credi che Dio ha risuscitato Ges� dai morti
e con la tua vece dichiari che Ges� � il Signore, sarai salvato.
2 L Chi crede veramente, Dio lo accoglie. Non vi � perci� differenza fra chi � Ebreo e chi non lo �, perch� il Signore � lo stesso per tutti, immensamente generoso
verso tutti quelli che lo invocano.
T Gloria al Padre che � nei cieli! Gloria al Figlio che � risorto! Gloria allo Spirito d'amore!
C Preghiamo.
O Padre,
per mezzo del tuo unico Figlio
hai vinto la morte
e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna:
concedi a noi
che celebriamo i giorni del Risorto,
di essere rinnovati nel tuo Spirito per rinascere nella luce della tua gloria. Per Cristo nostro Signore.
T Amen. 
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ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
� conveniente che la guida enunci brevemente il tema. Dopo la lettura biblica, il celebrante ne fa un breve commento, seguito da una pausa di silenzio e un canto o salmo di meditazione.
Si elencano varie proposte tematiche a scelta:
1.Convertirsi alla speranza cristiana: Col 3,1-17.
2.Riconoscere l'insopprimibile speranza: Rm 8,18-25.
3.Soffrire e lottare per la speranza dell'uomo: 1 Cor 15,12-28.
4.Accogliere il racconto della risurrezione di Ges�: I Cor 15,1-11.
5.Il coraggio di dire: �Ges� � risorto!�: At 2,32-33.36-41.
6.La risurrezione di Ges� rigenera l'uomo e il mondo: Col 2,2-8.20-23.
7.La risurrezione introduce a una festa senza fine: Ef 4,17-24.30.
8.La festa ci rende capaci di sopportare il dolore: 2 Cor 4,5-12.16-17.
9.La speranza cristiana va oltre la morte: I Cor 15, 50-55.57.
10.La speranza del compimento della storia: Ap 20,11-12. 14; 21,1-5.
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PREGHIERA LITANICA
C Celebriamo i giorni della vittoria e invochiamo il nome del Signore.
Il Cristo risorto sia la nostra speranza per sempre.
T Noi ti invochiamo, Signore!
G � Perch� ti riconosciamo risorto e vincitore del peccato.
�Perch� possiamo essere segni e portatori della tua grazia.
�Perch� vogliamo fare la volont� del Padre tuo.
�Perch� riconosciamo il tuo regno gi� nei nostri cuori.
�Perch� desideriamo suscitare speranze in coloro che sono oppressi.
�Perch� crediamo nella vita oltre la morte.
�Perch� camminiamo con ogni fratello che ha bisogno di incontrare il tuo volto.
�Perch� accogliamo l'invito ad essere tuoi testimoni.
�Perch� siamo nel mondo, ma non del mondo.
�Perch� rimani sempre con noi.
Oppure
C O Dio nostro Padre,
ePadre del Signore nostro Ges� Cristo,
tu lo hai risuscitato da morte.
T Noi lo crediamo: egli � risorto!
Con la sua morte ha sconfitto la morte
e con la sua risurrezione � rinata la speranza.
C In Cristo risorto ha trionfato
il tuo amore incrollabile per le sorti dell'uomo,
che con forza e vigore sempre riprende
la lotta per vincere il male,
il peccato, la morte.
T Noi lo crediamo: egli � risorto, e per sempre!
Qualcosa che non avr� fine ha avuto inizio,
enoi oggi ne siamo partecipi.
C Egli � risorto
eil mondo nuovo avanza nascosto
in mezzo a tanta fatica dell'uomo.
T Noi lo crediamo: egli � risorto!
� l'inizio di quel che sar�
alla fine dei tempi per noi e per tutti,
per la storia e per l'intera creazione.
C Noi lo crediamo: non ci saranno pi� lacrime n� pianto
ma festa della vittoria
contro le forze di morte.
T Noi lo crediamo: egli � risorto!
E invita noi tutti
a lasciarci permeare dalla luce
per essere creature nuove
einsieme lottare per il mondo nuovo.
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Si conclude con il Padre nostro, e l'orazione colletta della domenica di cui si celebra l'ufficio vigiliare.
BENEDIZIONE CANTO FINALE
3.6.3. PREPARAZIONE ALLA SOLENNIT� DI PENTECOSTE
Le nostre comunit� sono �Chiesa�. Non nascono da volont� di uomo, ma da Dio (cf Cost. 85). Senza l'azione dello Spirito saranno un aggregato in cui ognuno va per la sua strada, uno stare insieme determinato dalla coincidenza di interessi, mai coesistenza pacifica (cf Cost. 25, 49 e 50).
Solo nello Spirito potremo realizzare la nostra identit� di essere comunit� di culto, perch� unicamente in lui la preghiera � viva e non parola vuota e morta. Lo Spirito di Dio manterr� le nostre comunit� aperte allo slancio apostolico e al servizio dei poveri, piene di vita, ricche di autenticit�, capaci di rinnovamento continuo, fedeli a Cristo, alla Chiesa, a Don Bosco.
La Pentecoste � il momento per approfondire il nostro rapporto con lo Spirito Santo, di verificare il nostro inserimento nella Chiesa, la nostra disponibilit� al servizio ecclesiale, di incontrarlo con maggior costanza e fiducia perch� ci ricolmi dei suoi doni.
La solennit� di Pentecoste chiude il ciclo pasquale. � un momento di alta qualit� spirituale che conferma la nostra dignit� di battezzati e consacrati nel servizio dei giovani. Presentiamo uno schema di novena e alcune celebrazioni vigiliari come proposta di preghiera. Tali iniziative possono accompagnarsi con gesti rituali simbolici, ad esempio: riti lucernari sul fuoco, momenti di preghiera spontanea, di silenzio e di canto.
� un'occasione privilegiata per raccogliere attorno alla comunit� giovani e altri appartenenti alla Famiglia Salesiana e testimoniare il rinnovamento operato in noi dallo Spirito Santo.
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Novena di Pentecoste
Questa celebrazione, centrata sull'ascolto della Parola, vuol essere come un cammino comunitario verso la festa di Pentecoste. Pu� anche risolversi in un triduo che si conclude con la veglia oppure in una celebrazione introduttiva.
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
C La grazia del Signore nostro Ges� Cristo,
l'amore di Dio Padre
e la comunione dello Spirito Santo
sia con tutti voi.
T E con il tuo spirito.
C Preghiamo.
O Dio, che nella Pentecoste
hai dato prodigiosamente inizio alla tua Chiesa:
effondi il tuo Spirito nei nostri cuori,
e rinnovati nel tuo amore
vivremo nella verit� e nell'amore.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
Dopo la prima lettura si recita o si canta un salmo di meditazione in forma responsoriale o a cori alterni. Si pu� anche cantare il �Veni Sancte Spiritus� o qualche strofa del �Veni Creator" Spiritus�.
Dopo la seconda lettura � opportuno che il celebrante tenga una breve omelia seguita da una pausa di silenzio.
Primo giorno: LO SPIRITO CREATORE PRIMA LETTURA: Gn 1,1-2; 2,5-9
G � lo Spirito la fonte della vita. Noi la riceviamo come dono d'amore. La potenza dell'amore di Dio opera per noi le meraviglie della creazione e si manifesta soprattutto nella vita dell'uomo.
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SECONDA LETTURA: Lc 1,26-37
G� ancora lo Spirito che compie la nuova creazione e ci dona in Maria Ges�, il Salvatore. Nella prima creazione lo Spirito opera tutto dal nulla; nella nuova creazione egli suscita in Maria e in noi l'umile risposta di accettazione.
Secondo giorno: LO SPIRITO DI CRISTO PRIMA LETTURA: Rm 8,9-11
G� lo Spirito di Dio che guida il Messia nella sua missione di salvezza, lo dirige nel suo cammino tra gli uomini e opera i segni prodigiosi.
SECONDA LETTURA: Gv 1,29-34
GIl Messia � 1'�Unto� di Spirito Santo. Egli salva comunicando il dono dello Spirito: il dono gratuito dell'Amore. Soltanto chi possiede lo Spirito di Cristo �appartiene a lui�, � salvato: liberato dalla morte e destinato alla risurrezione.
Terzo giorno: LO SPIRITO DI FIGLI PRIMA LETTURA: Gal 4,1-7
GLo Spirito ci introduce nella famiglia di Dio. Soltanto lui pu� appagare, in modo straordinario, la nostra sete di Dio, renderci vicino e amico il volto di Dio, donarci la sicurezza di una vita amata da un Amore eterno; aprirci il cuore alla preghiera.
SECONDA LETTURA: Mt 6,9-15
GNello Spirito noi siamo �figli�: la nostra vita � sottratta al fluire distruttore del tempo e inserita in Dio. La nuova dignit�, che lo Spirito ci dona, sopravanza ogni desiderio umano di grandezza e di realizzazione e ci introduce alla gioia dell'Amore.
222
Quarto giorno: LO SPIRITO DI RISURREZIONE PRIMA LETTURA: Rm 8,18-23
GLa nostra vita corre alla morte. E non siamo capaci di fermarla, travolti dal male, dal peccato, dall'egoismo. � lo Spirito, dono del Risorto, la fonte in noi di una vita di risurrezione.
SECONDA LETTURA: Lc 24,36-49
GLo Spirito ci riconcilia con il Padre e i fratelli, rinnovando la nostra esistenza. � lui il pegno certo per noi e per tutto il creato della liberazione finale.
Quinto giorno: LO SPIRITO DI VERIT� PRIMA LETTURA: 1 Gv 1,5-10; 2,1-2
GAbbiamo bisogno di verit� per vivere, di sapere da dove veniamo e dove andiamo. Col peccato la soffochiamo. Il peccato � cecit�, � menzogna. Il Cristo � la verit�: ci manifesta l'amore di Dio e ci rivela il nostro peccato.
SECONDA LETTURA: Gv 14,15-17; 16,12-15
GLo Spirito continua e compie l'opera del Messia: ci introduce nella �Verit�, ci aiuta a penetrare e a vivere la parola di Cristo, contesta continuamente le nostre complicit� col male e ci dona la forza di essere suoi testimoni.
Sesto giorno: LO SPIRITO DI TESTIMONIANZA PRIMA LETTURA: At 5,26-33
GLo Spirito, che opera in noi la salvezza, suscita il bisogno di parlare, di annunciare agli altri il dono ricevuto. La missione non � frutto del nostro impegno, ma dono gratuito dello Spirito.
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SECONDA LETTURA: Gv 15,26-16,4
GLo Spirito dona fedelt� alla nostra adesione a Cristo, anche nelle tribolazioni e nel dolore. � lui la �parola al
nostro labbro�, che rende credibile ed efficace il nostro apostolato. � lui la guida della Chiesa, la garanzia del suo cammino faticoso e costante nella verit�.
Settimo giorno: LO SPIRITO DI SANTIT� PRIMA LETTURA: Gal 5,16-25
GLa giustizia e la santit� non sono al termine di un faticoso cammino di conquista dell'uomo, ma sono il dono dello Spirito, i �frutti� dello Spirito. � lo Spirito di Ges� che ci aiuta a scoprire e a vivere la nuova legge della Montagna, purificando i nostri cuori e donandoci la sua forza.
SECONDA LETTURA: Mt 5,38-48
G� lo Spirito la fonte della santit� nella Chiesa, fonte perenne di giovinezza e di gioia. Nella docilit� allo Spirito l'uomo abbandona le opere della carne e sviluppa la sua appartenenza a Cristo crocifisso.
Ottavo giorno: LO SPIRITO DELLA CHIESA PRIMA LETTURA: At 2,1-4.14-24
GNata nel mistero della Pentecoste, la Chiesa vive e cresce nello Spirito. Egli � lo Spirito creatore, che edifica il corpo di Cristo; � il dono messianico per eccellenza, che fa entrare l'uomo in un nuovo e definitivo rapporto con Dio e lo conforma a Cristo; conserva e alimenta la comunione di salvezza tra gli uomini.
SECONDA LETTURA: Gv 20,19-23
GLo Spirito � il dono ottenuto e inviato a noi da Ges� Cristo. Ne continua e completa la missione, animando e guidando la Chiesa e il mondo nel cammino verso l'ultimo compimento.
� lui che spinge la Chiesa a svilupparsi, a rinnovarsi, ad aggiornarsi, a capire i tempi, a evangelizzare il mondo; � lui che ne conserva la struttura organica e ne vivifica le istituzioni; � lui che viene comunicato nei sacramenti, per mezzo dei quali santifica il popolo di Dio.
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Egli � principio di unit� e di interiorit�; distribuendo alla Chiesa doni e carismi, suscita vocazioni e opere che l'autorit� non estingue, ma discerne, giudica e coordina. Per mezzo di lui, la viva voce del Vangelo risuona nella Chiesa e nel mondo.
Nono giorno: LO SPIRITO DI UNIT� PRIMA LETTURA: I Cor 12,4-11
GNella molteplicit� dei ministeri, nella diversit� dei carismi, nella pluralit� delle situazioni non � lo sforzo di potere dell'uomo ma la forza d'amore dello Spirito che riunisce nell'unit� la Chiesa, dando compimento alla preghiera di Cristo.
SECONDA LETTURA: Gv 17,20-26
GSolo Dio pu� vincere la forza disgregatrice del male. Lui che � Amore ci ha donato lo Spirito perch� fossimo raccolti nell'unit�.
PREGHIERA LITANICA
C Con la voce dello Spirito che prega in noi, presentiamo al Padre le nostre intenzioni di preghiera. T Manda il tuo Spirito, o Signore.
G� Sulla Chiesa diffusa su tutta la terra: perch� sia rinnovata nell'amore e nella missione, preghiamo.
�Sul mondo, che attende la liberazione dal peccato: perch� i cuori degli uomini si aprano al dialogo e all'amore, preghiamo.
�Sui giovani, che aprono gli occhi fiduciosi sulla vita: perch� crescano cristiani adulti e testimoni coraggiosi del Vangelo, preghiamo.
�Sulla nostra comunit�: perch� cresca nell'amore e sia testimone di Dio fra i giovani, preghiamo.
C Abbiamo ricevuto lo Spirito di figli adottivi, che ci fa esclamare:
T Padre nostro...
225
C Preghiamo.
O Dio, nostro Padre,
rinnova con la potenza del tuo Spirito l'universo:
edona alla tua Chiesa
di crescere come comunit� di salvezza e d'amore. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
PROFESSIONE DI FEDE
C La nostra ferma convinzione
che �dalla presenza attiva dello Spirito attingiamo giorno per giorno l'energia per la nostra fedelt�
eil sostegno della nostra speranza� (Cost. 1), si fa ora impegno di docile fedelt� (cf Cost. 2, 12, 64),
epreghiera di ringraziamento e di supplica.
T Io credo
che il Figlio Ges� Cristo,
compiuta l'opera
che il Padre gli aveva affidato sulla terra,
invi� lo Spirito Santo
per santificare continuamente la sua Chiesa,
ei credenti avessero cos� per mezzo di lui
accesso al Padre in un solo Spirito.
Credo che per lui il Padre
rid� la vita agli uomini, morti per il peccato,
finch� un giorno risusciter�, in Cristo,
i loro corpi mortali.
Credo che lo Spirito dimora nella Chiesa
nei cuori dei fedeli come in un tempio
ein essi prega e rende testimonianza
della loro adozione filiale.
� lui che guida la Chiesa verso la verit� tutta intera,
la unifica, nella comunione e nel ministero,
la istruisce e dirige con doni diversi
ela abbellisce con i suoi frutti: l'amore, la gioia, la pace. Credo che, con la forza del Vangelo,
egli fa ringiovanire la Chiesa,
la rinnova continuamente
e la conduce alla perfetta unione con Cristo. Credo che la Chiesa universale � un popolo adunato nell'unit� del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
226
C Preghiamo.
O Dio, nostro Padre,
che hai compiuto l'opera del tuo Figlio
con il dono dello Spirito,
confermaci nella fede,
sostieni la nostra speranza,
infiammaci del tuo amore.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T Amen.
BENEDIZIONE CANTO FINALE
Primo schema per la veglia di Pentecoste: LO SPIRITO NELLA STORIA DELL'UOMO E DELLA CHIESA
La celebrazione consta di dialoghi con solisti, momenti corali di invocazione, temi per l'ascolto della Parola e un'orazione conclusiva.
C Nel nome del Padre... 
T Amen.
C Signore, apri le nostre labbra.
T E infondi su di noi il tuo Spirito.
INVITO ALLA LODE (cf Rm 16,25-27; Ef 1,3.14)
C Lodiamo Dio:
egli pu� fortificarci nella fede secondo la promessa di Cristo Ges�.
Egli ci ha rivelato quel progetto segreto che per lunghissimo tempo Dio aveva tenuto nascosto.
227
T Ora per volont� di Dio questo mistero � stato rivelato
ela Chiesa, illuminata dallo Spirito, Io fa conoscere a tutti i popoli perch� tutti giungano a fare parte del regno di salvezza promesso da Dio.
C Benedetto sia Dio,
Padre di Ges� Cristo nostro Signore. Egli ci ha uniti a Cristo per sempre
eci ha dato tutte le benedizioni dello Spirito. T E lo Spirito � garanzia
della nostra futura eredit�:
di quella piena liberazione che Dio ci dar�, perch� possiamo lodare la sua grandezza.
INVOCAZIONE DIALOGATA
C Spirito di Dio, grande e misericordioso,
dalla notte dei tempi cammini a fianco dell'uomo:
noi vogliamo confessare ora
questa tua presenza misteriosa
nella storia dell'umanit�, della Chiesa e di ogni uomo.
I L Tu sei all'inizio dei tempi,
e della vita dell'uomo e di ogni creatura:
tu sei il soffio di Dio,
creatore e Padre di ogni vivente.
T Noi viviamo in te, Spirito della vita:
rendici consapevoli del fondamento ultimo
dell'esistenza e di questo vagare
dell'uomo e dell'universo nel tempo e nello spazio.
2 L Tu sei vicino all'uomo dall'inizio dei tempi,
quando muove i primi passi verso la civilt�,
quando crea famiglie e citt�,
e si interroga sul suo peregrinare nel tempo.
A ogni uomo e a ogni cultura
tu hai offerto il tuo aiuto perch� fosse capace
di animare la natura, l'amore e la morte.
T Noi ti riconosciamo, Spirito che cammini con l'uomo:
tutto � stato fatto alla tua presenza,
con la tua forza e il tuo amore.
228
I popoli tutti della terra, animati dal tuo amore, hanno provato, con fatica e coraggio, a dare vita alla loro vita
ea cercare Dio nascosto nell'universo.
1 L Tu sei nel cuore di ogni credente lungo la storia,
nel cuore di chi vive in mezzo alle cose
ma, insoddisfatto, cerca un varco
per andare al di l� delle cose,
verso il Dio misterioso, creatore e presenza.
Tu sei l'anima di ogni religione, di ogni credo,
di ogni volto di Dio che l'uomo ha cercato pregando.
T Noi ti riconosciamo, Spirito di ogni fede e religione:
tu hai ispirato il loro cuore e la loro mente
a cercare un Dio dentro e dopo le cose,
dentro e dopo la vita.
Anche oggi tu sei l'anima di ogni credo e religione
edi ogni fedele che invoca.
2 L Tu sei il grido di Israele nel tempo,
la sua voce profetica
che ha sperimentato un'immensa vicinanza di Dio.
Nella sua storia, nei suoi libri, nei suoi canti
sei tu che agisci, o Spirito di Dio.
Tu lo hai guidato nei secoli, alimentando la speranza
di un Messia e salvatore per tutta la terra.
T Noi ti riconosciamo, Spirito dei profeti d'Israele,
custode della grande speranza dell'umanit�.
Tu hai sempre sperato in questo popolo
ela tua presenza ha fatto crescere in Israele giganteschi esempi di fede e speranza.
1 L Tu sei il cuore dell'uomo Ges�, pieno della vita di Dio: nella speranza che viene da te
egli annunzia il regno di Dio.
Nel tuo amore egli ama ogni uomo, si fa vicino ai peccatori e ai bambini per proclamare la dignit� divina di ogni esistenza. Nella tua fede egli ha chiamato a s� uomini e donne perch� custodiscano la grande promessa del regno di Dio.
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T Noi ti riconosciamo Spirito di Ges� di Nazaret,
insondabile mistero che ha riempito e scaldato la vita e il cuore di un uomo
fino a farlo vivere ed essere Figlio di Dio. In lui ti sei fatto vicino per sempre a ogni uomo, chiamandolo a essere figlio di Dio e del suo regno che � e che viene.
2 L Tu sei l'anima della Chiesa, Spirito Santo,
nata nel giorno della tua Pentecoste.
Tu sei l'anima della Chiesa, colui che d� vita
al suo mistero fatto di cose e persone,
luogo dell'intima comunione con Dio,
segno di speranza innalzato sulla terra.
Noi ti crediamo presente in questa Chiesa,
nonostante la sua miseria e la sua meschinit�.
T Noi ti riconosciamo, Spirito Santo,
anima e cuore della tua Chiesa;
tu arricchisci dei tuoi doni ogni credente
lo fai testimone del regno di Dio. Tu sei l'anima della Chiesa, di questa Chiesa in cui noi crediamo e viviamo,
che ci aiuta ad assumerci
le nostre responsabilit� per il bene di tutti.
1 L Tu sei l'anima del mondo, Spirito Santo,
per trasformarlo nel regno di Dio.
E la tua presenza che rende capace ogni uomo,
anche chi a parole non crede al regno di Dio,
di lottare per un mondo pi� giusto,
di costruire un mondo pi� fraterno,
di assicurare un mondo di pace.
T Noi ti riconosciamo, Spirito del regno di Dio,
vicino ad ogni uomo su questa terra:
tu esorti a credere
e ad appassionarsi alla vita e al futuro,
a non arrenderci anche dove sembrerebbe sensato
non attendere piu nulla dal futuro.
Tu, Spirito del regno, sei l'anima del mondo,
di ogni speranza e di ogni desiderio di pace.
CANTO
Sequenza del Veni, Creator Spiritus o del Veni, Sancte Spiritus, o altro canto appropriato.
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ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
� conveniente che la guida enunci brevemente il tema. Dopo la lettura biblica, il celebrante ne fa un breve commento, seguito da una pausa di silenzio e un canto o salmo di
meditazione.
Si elencano varie proposte tematiche a scelta:
1.La Chiesa e la causa del regno di Dio: At 2,1-8.14.22-24.
2.La struttura della Chiesa al servizio della comunione: At 2,36-38.4147.
3.La Chiesa come �serva dell'umanit�: At 3,1-10.
4.Il servizio della Chiesa all'uomo: la salvezza: At 9,36-42.
5.La Chiesa serve l'uomo con l'annuncio del Vangelo: At 14,22-24.28-34.
6.La Chiesa, comunit� di condivisione tra i cristiani: I Cor 12,12-28.
7.La Chiesa, comunit� di credenti nella stessa fede: Gc 2,14-20.
8.La Chiesa, comunit� in cui vive la profezia: At 2,14. 16-18.22.32-33.
9.La Chiesa, comunit� in cui tutti sono sacerdoti: Rm 12,1-2.6-8.
10.La Chiesa, comunit� ricca di molte vocazioni: 1 Cor 12,1-11.
PREGHIERA DI INVOCAZIONE
C Signore, invochiamo la tua luce.
Anche se nubi nere oscurano l'orizzonte,
il tuo Spirito guida i nostri cuori
sulla via dell'amore.
Ti invochiamo, o Spirito Santo,
rendici costanti nella carit�
efedeli dispensatori dei tuoi doni.
(3 Vieni in mezzo a noi, Spirito di Dio, illumina le nostre menti
eapri i cuori
per fare spazio nella nostra vita
alla venuta del tuo regno.
231
 
del tuo amore e della tua fede la nostra esistenza,
etrasformaci in creature nuove a servizio del regno.
G Vieni in mezzo a noi, Spirito del Cristo risorto, illumina le nostre menti
eapri i nostri cuori
per fare spazio nella nostra vita
alla tua Chiesa.
T Donaci intelligenza e cuore
perch� viviamo nella tua Chiesa,
nell'amore e nella preghiera,
per essere tutti un segno della speranza
che silenziosamente produce nel mondo
il tuo regno di giustizia, di amore e di pace.
C Preghiamo.
O Padre onnipotente,
munifico dispensatore dei doni del tuo Spirito,
che in Cristo Ges� ci hai segnati con il fuoco dell'amore,
aiutaci ad essere coraggiosi testimoni
del tuo progetto di salvezza
ecapaci di contemplare nella vita
la presenza ineffabile
della tua volont� di salvezza per tutti gli uomini.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T Amen.
BENEDIZIONE CANTO FINALE
Secondo schema: LA GRANDE PROMESSA DI GES�: LO SPIRITO DI VERIT�
Questo schema s'incentra sulla preghiera sacerdotale di Ges�. Ai brani scritturistici si alterna una partecipazione corale.
232 

CANTO DI INIZIO
CSignore, apri le nostre labbra.
T E invocheremo il tuo Spirito di consolazione e di pace.
G Mettiamoci in atteggiamento di ascolto e di umile disponibilit�. Chiediamoci: Perch� siamo venuti a pregare? Risponde il Vangelo, dandoci il senso e il motivo di questa nostra preghiera.
C Dal vangelo secondo Giovanni (14,15-19).
Nell'ultima cena Ges� disse: �Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregher� il Padre ed egli vi dar� un altro Consolatore perch� rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verit� che il mondo non pu� ricevere perch� non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perch� dimora presso di voi e sar� in voi. Non vi lascer� orfani, ritorner� da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedr� pi�; voi invece mi vedrete, perch� io vivo voi vivrete�.
G Diciamo con fede: Ges�, prega il Padre
donaci il Consolatore! 
T Ges�, prega il Padre
donaci il Consolatore!
1 L Ges�, togli dal nostro cuore
lo spirito del mondo,
per ricevere lo Spirito di verit�!
T Ges�, togli dal nostro cuore
lo spirito del mondo,
per ricevere lo Spirito di verit�!
I L Ges�, cambia la nostra vita
affinch� ti conosciamo e ti vediamo guidati dallo Spirito dell'amore!
T Ges�, cambia la nostra vita affinch� ti conosciamo e ti vediamo guidati dallo Spirito dell'amore!
G Invochiamo lo Spirito Santo.
Invochiamolo affinch� insegni a noi le cose di Dio. Invochiamolo per divenire festa del suo amore.
233
CANTO DI INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO
G Lo Spirito � su di noi poich� Ges�, nell'addio ultimo ai discepoli, preg� il Padre per coloro che erano nel mon 
do lievito e luce, ma non erano del mondo. Ascoltiamo la parola del Signore.
C Dal vangelo secondo Giovanni (14,25-31).
Ges� parla cos�: �Queste cose vi ho detto quando ero tra voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre mander� nel mio nome, egli vi insegner� ogni cosa e vi ricorder� tutto ci� che vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la d� il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: vado e torner� a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perch� il Padre � pi� grande di me.
Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perch�, quando avverr�, voi crediate.
Non parler� pi� a lungo con voi, perch� viene il principe di questo mondo; egli non ha nessun potere su di me, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato�.
G Rendiamo preghiera la parola di Ges�:
Ges�, donaci lo Spirito Santo
per capire la tua vita!
T Ges�, donaci lo Spirito Santo
per capire la tua vita!
2 L Ges�, donaci la pace vera, la pace del cuore, la pace che il mondo non pu� dare.
T Ges�, donaci la pace vera, la pace del cuore, la pace che il mondo non pu� dare.
2 L Ges�, donaci lo Spirito Santo
perch� comprendiamo che tu ami il Padre
e fai la sua volont�.
T Ges�, donaci lo Spirito Santo
perch� comprendiamo che tu ami il Padre
e fai la sua volont�.
2 L Invochiamo lo Spirito Santo col canto.
T Vieni, vieni, Spirito d'amore,
a insegnare le cose di Dio.
Vieni, vieni, Spirito di pace,
a suggerire le cose che ha detto a noi.
234
G Mettiamoci in umile silenzio di adorazione. Solo nel silenzio nasce la vera preghiera.
(Pausa di silenzio e canto).
CANTO
C Dal vangelo secondo Giovanni (15,18-19.26-27; 16,7). Dice Ges�: �Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ci� che � suo: poich� invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Quando verr� il Consolatore che io vi mander� dal Padre, lo Spirito di verit� che procede dal Padre, egli mi render� testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perch� siete stati con me fin dal principio. Ora io vi dico la verit�: � bene per voi che io me ne vada, perch� se non me ne vado, non verr� a voi il Consolatore; ma quando me ne sar� andato, ve lo mander�.
G Preghiamo.
Signore, donaci il Consolatore
perch� nelle prove e nelle persecuzioni
sentiamo la tua fedelt�.
T Signore, donaci il Consolatore
perch� nelle prove e nelle persecuzioni
sentiamo la tua fedelt�.
3 L Signore, quando il mondo ci odia aiutaci a restare nella carit�, per vivere nello Spirito Santo.
T Signore, quando il mondo ci odia aiutaci a restare nella carit�, per vivere nello Spirito Santo.
3 L Signore, compi in noi la tua promessa, donaci lo Spirito Santo!
T Signore, compi in noi la tua promessa, donaci lo Spirito Santo!
3 L Invochiamo lo Spirito Santo col canto.
T Vieni, vieni, Spirito d'amore,
a insegnare le cose di Dio.
Vieni, vieni, Spirito di pace,
a suggerire le cose che ha detto a noi.
235
C Fratelli carissimi,
preghiamo il Padre che ci doni
per mezzo di Cristo
il suo Santo Spirito,
e diciamo:
Padre, donaci il tuo Spirito di amore.
T Padre, donaci il tuo Spirito di amore.
G � Per la Chiesa del Dio vivo: perch�, rinnovata continuamente dallo Spirito Santo, infiammi del suo amore il mondo intero, preghiamo.
�Per tutte le iniziative che promuovono la pace e la concordia fra i popoli: perch� trovino in tutti una risposta generosa, preghiamo.
�Per quanti sono oppressi da angustie e difficolt�: perch� siano sostenuti dal conforto dello Spirito consolatore, preghiamo.
�Per noi qui riuniti nel nome del Signore: perch� si rinnovi nella nostra vita la grazia del Battesimo e della Cresima, preghiamo.
C Ascolta, o Dio, la tua Chiesa
unita in concorde preghiera in questa santa veglia
a compimento della Pasqua perenne;
scenda sempre su di essa il tuo Spirito,
perch� illumini la mente dei fedeli
e tutti i rinati nel Battesimo
siano nel mondo testimoni e profeti.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
G Nello Spirito il Signore compie in noi le sue meraviglie. Con Maria esaltiamo e invochiamo il suo nome.
CANTICO DELLA VERGINE MARIA.
C Preghiamo.
Infiammaci del tuo Spirito, o Signore,
per essere eredi del tuo amore,
e per lodare attraverso la lingua dei popoli
le tue meraviglie.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T Amen.
BENEDIZIONE CANTO FINALE
236
Terzo schema:
CON MARIA IN ATTESA DELLO SPIRITO
� un rivivere il giorno della Pentecoste nell'attesa, nell'evento e nelle conseguenze per i tempi ultimi della storia. Si articola in tre momenti con brani biblici.
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
C Nel nome del Padre... 
T Amen.
C La grazia del Signore nostro Ges� Cristo,
l'amore di Dio Padre
e la comunione dello Spirito Santo
sia con tutti voi.
T E con il tuo spirito.
G Siamo radunati come Maria e gli apostoli per prepararci ad accogliere lo Spirito Santo. Restiamo uniti nella preghiera e apriamo i nostri cuori alla sua luce.
C O Dio nostro Padre, rendi i nostri cuori aperti e disponibili alla tua parola di verit�,
perch� con la tua grazia
possiamo rinnovare la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Primo momento: L'ATTESA DELLO SPIRITO
G Quando gli uomini vogliono �costruire la citt� senza Dio e pensano di diventare un popolo unito contro di lui, ottengono soltanto divisione e incomunicabilit�.
1 L �Venite, costruiamoci una citt� e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra�. Ma il Signore scese a vedere la citt� e la torre che gli uomini stavano costruendo (Gn 11,4-5).
237
G Fra tutti i popoli della terra Dio ne sceglie uno per ritessere una comunione d'amore e farne un popolo unito a lui.
2 L Ed ecco al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore. Allora Mos� fece uscire il popolo dall'accampamento incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte.
Il monte Sinai era tutto fumante, perch� su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. Il suono della tromba diventava sempre pi� intenso: Mos� parlava e Dio gli rispondeva con voce di tuono (Es 19,16-19).
G Quando il popolo � infedele all'alleanza, muore come popolo e ritorna in schiavit�. Solo lo Spirito di Dio pu� ridargli la vita e la libert�.
3 L �Dio mi disse: Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta � la gente d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza � svanita, noi siamo perduti. Perci� profetizza e annunzia loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprir� le vostre tombe e vi risusciter� dai vostri sepolcri, o popolo mio. Far� entrare in voi il mio Spirito e rivivrete; vi far� riposare nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo far� (Ez 37,11-14).
G Ogni uomo di qualunque et� e condizione, ogni popolo di qualunque razza e cultura � chiamato ad accogliere il dono dello Spirito per formare una umanit� nuova unita dall'amore al di l� di ogni divisione.
238
SALMO DI MEDITAZIONE (dal Sai 32) Rit. Su tutti i popoli regna il Signore.
Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli.
Ma il piano del Signore sussiste per sempre, i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni. Rit.
Beata la nazione il cui Dio � il Signore, il popolo che si � scelto come erede. Il Signore guarda dal cielo, egli vede tutti gli uomini. Rit.
Dal luogo della sua dimora
scruta tutti gli abitanti della terra, lui che, solo, ha plasmato il loro cuore
comprende tutte le loro opere. Rit.
Secondo momento: LA VENUTA DELLO SPIRITO I L Dagli Atti degli Apostoli: At 2,1-11.
PREGHIERA DI INVOCAZIONE
2 L O Dio dell'alleanza antica e nuova,
che ti sei rivelato nel fuoco della santa montagna
e nella Pentecoste del tuo Spirito,
fa' un rogo dei nostri orgogli,
e distruggi gli odi e le armi di morte;
accendi in noi la fiamma della tua carit�,
perch� il nuovo Israele radunato da tutti i popoli
accolga con gioia la legge eterna del tuo amore.
T Tu sei il Dio della promessa
edimori nei nostri cuori.
3 L O Padre, che nel mistero della Pentecoste
santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione,
diffondi sino ai confini della terra
i doni dello Spirito Santo
e continua oggi nei credenti e nella nostra comunit�
i prodigi che hai operato
agli inizi della predicazione del Vangelo.
T Tu sei il provvidente Signore della storia
e ispiri pensieri di pace.
I L Dio onnipotente ed eterno,
che hai racchiuso la celebrazione della Pasqua nel tempo sacro dei cinquanta giorni, rinnova il prodigio della Pentecoste; 
fa' che i popoli dispersi si raccolgano insieme
le diverse lingue si uniscano a proclamare la gloria del tuo nome. 
239
T Tu sei il Creatore del mondo
eraccogli ogni saggio nella tua grazia.
2 L Scenda su di noi, o Padre, il tuo Santo Spirito,
perch� tutti gli uomini
cerchino sempre l'unit� nell'armonia
e, abbattuti gli orgogli di razza e di cultura,
la terra diventi una sola famiglia,
eogni lingua proclami che Ges� � il Signore. 
T Tu ci hai chiamati dall'eternit�
fai di noi i testimoni della tua salvezza.
Terzo momento: I FRUTTI DELLO SPIRITO
3 L Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati: Gal 5,16-25. Breve commento del celebrante oppure pausa di silenzio.
G Con Maria cantiamo le meraviglie operate dal Signore in noi.
CANTICO DELLA VERGINE MARIA ACCLAMAZIONI DI RINGRAZIAMENTO
Preferibilmente spontanee o secondo la traccia suggerita. Ci si unisce coralmente con un'acclamazione, che pu� essere cantata.
G � Per il dono della creazione e della vita.
�Per la promessa di salvezza.
�Per la tua indulgente provvidenza.
�Per l'incarnazione del Verbo.
�Per l'effusione del tuo Spirito di sapienza e verit�.
�Per la testimonianza dei profeti, degli apostoli e dei santi.
�Per Maria, nostra Madre e aiuto dei cristiani.
�Per la Chiesa, per il Papa, i vescovi e i sacerdoti.
�Per i coraggiosi testimoni del Vangelo.
�Per averci consacrati nel Battesimo e nella professione religiosa.
�Per essere dispensatore della tua grazia tra i giovani pi� poveri.
�Per averci atteso gi� dall'eternit� nel tuo regno.
240 
C Ti rendiamo grazie, o Padre onnipotente,
benediciamo il tuo nome santo. Tutto hai fatto con amore,
nel tuo Spirito ogni cosa loda con magnificenza la tua gloria. Accogli la nostra preghiera, non dimenticare noi, tuoi servi, che in te speriamo,
perch� con Maria, i santi
tutti i giovani incontrati nella vita possiamo raggiungerti in Paradiso. Per Cristo Ges� e nostro Signore. T Amen.
BENEDIZIONE
Pu� essere la benedizione solenne di Pentecoste (dal Messale Romano).
C Nello Spirito del Signore andate in pace. T Rendiamo grazie a Dio.
CANTO FINALE (mariano)
Quarto schema: DALLE TENEBRE ALLA VERA LUCE
� connesso a un rito lucernario e si propone come celebrazione della parola e meditazione. Si offre una traccia schematica per suggerire solo momenti di preghiera spontanea.
Primo momento: DISPERSI NELLE TENEBRE E NEL RIFIUTO DI DIO
AMMONIZIONE DEL CELEBRANTE
LETTURA DA AUTORI CONTEMPORANEI E PADRI DELLA CHIESA ACCLAMAZIONI PENITENZIALI
241
Secondo momento: LO SPIRITO NUOVO VIENE DA DIO
AMMONIZIONE DEL CELEBRANTE
LETTURA: Ez 37,1-14 (le ossa aride)
CANTO DI MEDITAZIONE (con accensione del cero pasquale)
LETTURA: Col 3,1-5 (lo Spirito nuovo)
SALMO ALLELUIATICO
Terzo momento: MANDATI NELLO SPIRITO A PROCLAMARE LE LINGUE DEI POPOLI
AMMONIZIONE DEL CELEBRANTE
LETTURA: At 2,1-10 (la discesa dello Spirito) CANTO SULLA MISSIONE (con la consegna della luce)
Il presidente accende il suo lume dal cero pasquale e tutti i presenti, processionalmente, si recano dal celebrante a pren 
dere la luce.
INTERCESSIONI DI RINGRAZIAMENTO (libere, con acclamazione corale)
PADRE NOSTRO (tutti insieme)
PREGHIERA CONCLUSIVA DEL CELEBRANTE (colletta di Pentecoste)
BENEDIZIONE E CONGEDO CANTO FINALE
3.7. IL TEMPO ORDINARIO
3.7.1. IL TEMPO DELL'UOMO
PER CRESCERE NELL'ESPERIENZA DI DIO
Viviamo II nostro tempo in Dio
242 
Oltre ai tempi che hanno un carattere proprio, nel corso dell'anno ci sono le trentaquattro settimane in cui, se non si ce 
lebra nessun aspetto particolare del mistero di Cristo, si ricorda questo mistero stesso nella sua pienezza. Il tempo ordinario trova la sua collocazione in parte tra il tempo di Natale e il tempo di Quaresima (da cinque a nove settimane), in parte dopo il tempo pasquale (le restanti settimane). Anche il tempo ordinario dell'anno liturgico viene vivificato e santificato dal memoriale del mistero pasquale di Cristo. Questo non riceve particolari coloriture, come avviene nei singoli tempi forti, ma anche considerato nella sua globalit� acquista ogni giorno uno speciale aspetto, quello determinato dai formulari delle singole celebrazioni liturgiche.
La Chiesa intende cos� scandagliare con amore la rivelazione del Verbo incarnato per presentarne tutti gli aspetti e renderlo perennemente efficace nel tempo in cui vivono gli uomini. Ci� avviene soprattutto mediante la quotidiana celebrazione dell'Eucaristia e della Liturgia delle Ore. Un posto speciale � riservato alla proclamazione della Parola di Dio. Ad essa fa eco la preghiera umile e fiduciosa. Ma tutto riceve la sua piena attualizzazione nel sacrificio eucaristico, memoriale della Pasqua del Signore.
� per questi motivi che il cristiano impegnato si sforza di vivere liturgicamente il mistero di Cristo ogni giorno, consacrando il suo tempo all'eterno Dio.
Ci� costituisce un dovere imprescindibile per il Salesiano.
Consacrati nel tempo
per essere segni della grazia di Dio
Testimoni privilegiati dell'amore di Dio tra i giovani, i Salesiani santificheranno il tempo nel lavoro apostolico e nella lode a Dio. La liturgia ci consegna, nel rincorrersi dei giorni, il manifesto di Ges� di Nazaret.
Il tempo tra l'anno � inoltre un'occasione per celebrazioni particolari e proprie della tradizione salesiana.
Con rinnovato senso liturgico riprogettiamo la nostra santit� personale e comunitaria usufruendo della Parola di Dio offerta ogni giorno dalla liturgia della Chiesa.
Proposta celebrativa
Durante il tempo ordinario la liturgia celebra quattro grandi solennit�: SS. Trinit�, SS. Corpo e Sangue di Cristo, Sacratissimo Cuore di Ges�, Cristo Re.
243
Si possono organizzare celebrazioni della Parola o inserire testi di preghiera nelle pratiche di piet� ordinarie al fine di sottolineare l'evento che la liturgia propone alla nostra meditazione.
3.7.2. PREGHIERE PER LE VARIE SOLENNIT�
Presentiamo alcuni testi per la preghiera sia individuale che comunitaria.
SOLENNIT� DELLA SS. TRINIT� (prima domenica dopo Pentecoste)
Ogni celebrazione liturgica � orientata al mistero della SS. Trinit�. In particolare, una volta all'anno, la Chiesa contempla questo che � uno dei misteri principali della fede cristiana. Tale contemplazione ha lo scopo di introdurre alla comprensione del mistero di Dio Uno e Trino, soprattutto in rapporto all'azione delle tre Persone divine nel piano della salvezza. Il cristiano approfondir� la coscienza della inabitazione della SS. Trinit� in lui. L'esperienza vitale che gliene deriva lo induce a modellarsi sulla vita intratrinitaria nelle sue relazioni con i fratelli.
Preghiera alla SS. Trinit�
O Trinit� infinita,
immagine perfetta di vivente luce: a te sia la nostra lode.
Onnipotente sapienza di pace
che tutto sostieni con amore provvidente: in te s'illumini la nostra mente.
Sorgente della vita che non muore
che ogni uomo elevi alla tua grazia immortale: con te riposi il nostro cuore.
Sede di indulgente santit�
che perdoni l'infamia di chi ha peccato: dirigi i nostri passi.
Esistenza di amore senza limiti
che governi l'universo con trepida giustizia:
insegnaci a dare all'amore il volto del perdono.
Fedelt� grande
che ci hai resi figli nell'eterno: fa' di noi strumenti della tua presenza.
Sia gloria a te, o Padre, a cui tutta la creazione fa ritorno. Sia gloria a te, o Cristo, risorto per donare vita. Sia gloria allo Spirito che ci unisce con sincero amore. Amen.
244 
SOLENNIT� DEL SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO (Gioved� dopo la solennit� della SS. Trinit� o domenica successiva)
La solennit� vuole essere professione di fede nell'Eucaristia, memoriale della Pasqua del Signore. � uno sviluppo della celebrazione della Messa �nella Cena del Signore� del Gioved� santo.
La ricchezza rituale che l'accompagna permette una proficua meditazione del mistero eucaristico, che contribuisce ad assicurare una costante intonazione eucaristica alla vita spirituale e a costituire sempre pi� la Chiesa �un solo corpo e un solo spirito� in Cristo. Il Salesiano ricorder�, in particolare, il posto centrale occupato dall'Eucaristia nel sistema educativo di Don Bosco.
Preghiera litanica
T Ti adoriamo, o Cristo, Dio con noi.
G � Questo tuo corpo
fu per i Magi segno di divina umanit�.
�Il tuo sangue
� per noi grazia di salvezza.
�Questo tuo corpo
liber� l'emorroissa dalla sua infermit�.
�Il tuo sangue
� per noi sorgente di santit�.
245
�Questo tuo corpo
liber� la peccatrice dal peccato.
�Il tuo sangue
� per noi fonte della vita.
�Questo tuo corpo
Maria raccolse dolente dalla croce.
�Il tuo sangue
� per noi sacrificio perfetto della nuova alleanza.
�Questo tuo corpo
riconobbe Tommaso nei giorni della gioia.
�Il tuo sangue
� per noi bevanda di risurrezione.
�Questo tuo corpo
videro gli apostoli ascendere glorioso.
�Il tuo sangue
� per noi sigillo di eternit�.
C A te, o Cristo, eucaristia dell'umanit�, sia gloria nei secoli dei secoli. T Amen.
SOLENNIT� DEL SACRATISSIMO CUORE DI GES� (Venerd� della terza settimana dopo Pentecoste)
Questa solennit� presenta il Cuore di Ges� quale segno del suo immenso amore per Dio e per gli uomini. Ges� si attende dagli uomini una degna risposta di amore. Essa si concreta nella riparazione per le offese arrecate al suo Cuore e nell'impegno di una vita spesa al servizio di Dio e dei fratelli in spirito di vera umilt� e mitezza.
Il Salesiano, fedele alla ricca tradizione di famiglia, sapr� valorizzare convenientemente la devozione al Sacro Cuore nella sua vita di consacrato-apostolo. Ricorder�, tra l'altro, che �lo spirito salesiano trova il suo modello e la sua sorgente nel cuore stesso di Cristo, apostolo del Padre� (Cost. 11).
Schema celebrativo di adorazione con riferimento al S. Cuore
246
CANTO (con esposizione del Santissimo) MONIZIONE E ORAZIONE (cf Messale)
LETTURE BIBLICHE (cf Lezionario o Liturgia delle Ore) ADORAZIONE PERSONALE (pausa di silenzio) PREGHIERA DI INTERCESSIONE
In alternativa ai testi proposti qui di seguito si pu� scegliere anche un testo titanico (vedi sotto, Litanie al Sacro Cuore di Ges�).
C O Padre,
che nel Cuore del tuo dilettissimo Figlio ci dai la gioia di celebrare le grandi opere del suo amore per noi, fa' che da questa fonte inesauribile attingiamo l'abbondanza dei tuoi doni. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
G Ripetiamo insieme: Signore, mite e umile di cuore, abbi piet� di noi.
T Signore, mite e umile di cuore, abbi piet� di noi.
1 L Cuore di Ges�,
pieno di misericordia e di amore
nell'accogliere i peccatori,
guarda questo nostro mondo
che attende l'ora della liberazione e del riscatto.
Con cuore contrito e umiliato
chiediamo il tuo perdono:
tu sei l'amore che salva.
Ti preghiamo di riparare le offese
di coloro che tradiscono il tuo amore:
tu dimentichi le iniquit� del genere umano.
Ti adoriamo per ritrovare una fede pi� autentica
e una carit� attenta a coloro che hanno bisogno di noi:
tu ci doni il tuo amore.
T Signore, mite e umile di cuore, abbi piet� di noi.
247
2 L Cuore di Ges�,
ardente nell'amore
e vicino alle sorti di ciascuno di noi,
soccorri chi � nel pianto,
aiuta chi non ha pi� voce di speranza.
Con cuore rinnovato
chiediamo di essere umili e attenti alla tua parola:
tu sei parola che salva.
Donaci un cuore grande
per dare all'amore il volto del perdono
ealla pace i confini dell'orizzonte:
tu sei via, verit� e vita.
Infondi in noi la fede
di riconoscerti nell'Eucaristia che celebriamo
per essere eucaristia nella vita di ogni giorno:
tu sei l'Emmanuele.
T Signore, mite e umile di cuore, abbi piet� di noi.
1 L Cuore di Ges�,
trafitto dalla lancia sulla croce
affinch� sgorgassero fiumi di vita eterna,
guarda la tua Chiesa
e benedici la tua eredit�.
Perdona la nostra indifferenza:
tu conosci l'uomo
ei suoi giorni sono segnati dall'eternit�.
Accoglici nelle nozze eterne:
tu sei l'Agnello immolato per la nostra salvezza. Riunisci chi � disperso
esoccorri gli sfiduciati:
tu sei venuto per proclamare il giorno di grazia.
T Signore, mite e umile di cuore, abbi piet� di noi.
2 I Cuore di Ges�,
gioia di risurrezione per ogni uomo che ti desidera,
rinnova il cuore dei credenti.
Ravviva con il sacrifico della croce
chi ha spento ogni desiderio di santit�:
tu sei la luce del mondo.
Manda nuovi operai nella tua messe:
tu sei l'eterno e perfetto sacerdote della nuova alleanza.
Infondi il tuo Spirito su tutti noi radunati nel tuo nome:
tu hai scritto i nostri nomi nel cielo.
T Signore, mite e umile di cuore, abbi piet� di noi.
C Confortati dalla carit� di Cristo, rivolgiamoci al Padre dicendo insieme:
T Padre nostro...
248
BENEDIZIONE EUCARISTICA
Inno di adorazione, orazione, benedizione, acclamazioni.
CANTO FINALE
Litanie del S. Cuore di Ges�
Signore, piet�Signore, piet�
Cristo, piet�Cristo, piet�
Signore, piet�Signore, piet�
Cristo, ascoltaciCristo, ascoltaci
Cristo, esaudisciciCristo, esaudiscici
Padre del cielo, Dio,abbi piet� di noi
Figlio, Redentore del mondo, Dio,abbi piet� di noi
Spirito Santo, Dio,abbi piet� di noi
Santa Trinit�, un solo Dioabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, Figlio dell'Eterno Pa 
dre,abbi piet� di noi
Cuore di Ges�, formato dallo Spirito
Santo nel seno della Vergineabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, sostanzialmente unito
al Verbo di Dioabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, pieno di infinita maest� abbi piet� di noi
Cuore di Ges�, tempio santo di Dioabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, tabernacolo dell'Altis 
simoabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, casa di Dio e porta del
cieloabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, segno ardente d'amore abbi piet� di noi 
Cuore di Ges�, fonte di giustizia e di
amoreabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, pieno di bont� e di
amoreabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, fondamento di tutte le
virt�abbi piet� di noi
Cuore di Ges�, degno di ogni lodeabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, re e centro di tutti i
cuoriabbi piet� di noi
249
Cuore di Ges�, in cui sono i tesori della
sapienza e della scienzaabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, nel quale abita tutta la
pienezza della divinit�abbi piet� di noi
Cuore di Ges�, in cui il Padre si com 
piacqueabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, dalla cui ricchezza noi
tutti abbiamo ricevutoabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, Signore dell'universo abbi piet� di noi 
Cuore di Ges�, paziente e misericor 
diosoabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, ricco per chi t'invocaabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, fonte di vita e di santit� abbi piet� di noi 
Cuore di Ges�, misericordioso verso i
peccatoriabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, ricolmo di schemiabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, annientato per le no 
stre colpeabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, obbediente fino alla
morteabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, trapassato dalla lancia abbi piet� di noi 
Cuore di Ges�, fonte di ogni consola 
zioneabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, vita e risurrezioneabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, pace e riconciliazione abbi piet� di noi
Cuore di Ges�, vittima dei peccatoriabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, salute di chi spera in te abbi piet� di noi 
Cuore di Ges�, speranza di chi muore
in teabbi piet� di noi
Cuore di Ges�, delizia di tutti i santiabbi piet� di noi
Agnello di Dio, che togli i peccati del
mondoperdonaci
Agnello di Dio, che togli i peccati del
mondoesaudiscici
Agnello di Dio, che togli i peccati del
mondoabbi piet� di noi
Ges�, mite e umile di cuore
donaci un cuore grande per amare
250 
SOLENNIT� DI NOSTRO SIGNORE GES� CRISTO RE DELL'UNIVERSO
(Ultima domenica dell'anno liturgico)
Cristo � re dell'universo perch� costituito tale dal Padre nella virt� dello Spirito Santo. � re dell'universo a nuovo titolo, grazie al suo sacrificio redentore. Celebrando la sua Pasqua, egli ha offerto il regno al Padre; continua a offrirlo finch� raggiunger� la sua perfezione alla fine dei tempi. Per questa dimensione escatologica del regno la solennit� di Cristo Re trova la sua giusta collocazione nell'ultima domenica dell'anno liturgico, nel contesto del periodo liturgico che la Chiesa consacra alla meditazione degli eventi finali della storia del mondo.
Il cristiano, consapevole che il regno di Dio � gi� presente nel mondo, si impegna a perfezionarlo in s� e negli altri con la piena e gioiosa corrispondenza alla grazia liberatrice di Dio. Il Salesiano avverte l'urgenza di tale impegno, sentendosi chiamato con la professione religiosa a seguire in modo speciale Cristo e a lavorare con lui alla costruzione del regno (cf Cost. 3 e 11).
Atto di affidamento del genere umano a Cristo Re
Si pu� recitare insieme, dopo la celebrazione del Vespro o durante l'adorazione eucaristica.
O Cristo, Signore e Redentore del genere umano:
guarda indulgente il tuo popolo in preghiera.
Consacrati nel giorno del Battesimo
siamo intimamente uniti a te
nel mistero della tua morte e gloriosa risurrezione.
Professando ogni giorno la fede cristiana,
nella pratica dei consigli evangelici,
vogliamo pi� profondamente partecipare
alla diffusione del tuo regno,
e confermati dalla tua forza di salvezza,
nello spirito delle beatitudini,
cerchiamo il tuo volto in ogni nostro fratello.
251
Signore di misericordia,
che hai annunciato il giorno della liberazione
a coloro che erano schiavi del peccato,
concedi al mondo,
afflitto dalla discordia, dall'odio e dalla violenza,
giorni di pace nella libert�.
Rinnova lo spirito di ogni uomo segnato dalla tua grazia
e concedi a coloro che ancora non ti conoscono
di cercarti con cuore sincero:
tu che sei via, verit� e vita.
Re di giustizia,
soccorri coloro che ti invocano
e ascolta il grido di chi non � illuminato dalla tua grazia.
Cristo, buon Pastore,
illumina quanti vivono nell'errore,
sollecita gli indifferenti,
richiama chi ha rifiutato di credere in te, riunisci i dispersi.
Ges�, Signore della storia,
dona alla tua Chiesa il tuo spirito di santit�,
diffondi il tuo regno su tutta la terra
affinch� ogni uomo di buona volont�
possa lodare ed esaltare il tuo nome.
Consacra nel tuo amore questa nostra umanit�,
apri ogni cuore al desiderio di te,
non mettere confini alla speranza
di chi attende il tuo perdono.
Amen.
3.8. GIORNATE PARTICOLARI DI PREGHIERA
3.8.1. UNA PREGHIERA
CHE HA I CONFINI DEL MONDO
Il cristiano solidale con le urgenze della Chiesa e del mondo
252 
Il cristiano � solidale con le sorti dell'umanit�. La sua preghiera � incessante e abbraccia i confini del mondo. Cos� l'anno liturgico, per iniziativa della Chiesa universale o delle singole Conferenze Episcopali, � costellato di intenzioni specifiche agganciate generalmente alla Liturgia della Parola della Messa domenicale o in connessione ad eventi particolari. Conformemente all'impegno di lavoro assunto, anche le nostre comunit� si uniscono nella preghiera fiduciosa con la cristianit� per ricordare di fronte al Signore le varie situazioni della vita.
Proposte celebrative
Riportiamo alcune proposte celebrative: per l'unit� dei cristiani, per le vocazioni religiose e sacerdotali, per le missioni e per il Papa, ricordando che tracce celebrative per le singole iniziative sono date dalle competenti autorit� ecclesiastiche. Per ciascuno di questi argomenti esistono molti sussidi a cui far riferimento per elaborare celebrazioni comunitarie e momenti di preghiera per la Famiglia Salesiana.
3.8.2. OTTAVARIO PER L'UNIT� DEI CRISTIANI
�Padre, siano una cosa sola, come noi siamo uno�, fu l'ultima preghiera di Ges� prima di passare da questo mondo al Padre. Egli, come dice Giovanni, muore �per raccogliere in unit� i figli di Dio, dispersi� (Gv 11,52).
Lungo i secoli pi� volte i cristiani hanno contraddetto la volont� di Ges� lacerando l'unit� visibile della sua Chiesa: uno scandalo per il mondo e un ostacolo alla credibilit� dell'annuncio del Vangelo ad ogni creatura.
Lo Spirito Santo in questi ultimi anni ha suscitato in tutte le confessioni cristiane un movimento verso l'unit�. Come re 
ligiosi ed educatori dobbiamo sentire vivo il problema ecumenico per farlo sentire anche ai giovani. Come ci ha ricordato il Concilio, il cammino dei cristiani verso l'unit� dipende:
�da una presa di coscienza delle separazioni, dalla sofferenza che esse provocano in noi,
�dal rispetto dell'uno per l'altro,
�dalla conoscenza, dalla stima e dall'amore dei valori cristiani di cui vive la propria Chiesa,
�dal rinnovarsi di ogni Chiesa e di ognuno di noi, in un autentico impegno nella fede e nella santit�,
�da attivit� comuni al servizio degli altri,
�dalla nostra unanime incessante preghiera.
253
Proposte celebrative
Molteplici sono i sussidi celebrativi per l'Ottavario. Ogni comunit� cerchi di far entrare nella sua preghiera giornaliera qualche richiamo in sintonia con tutti i credenti che vedono in Cristo la possibilit� di essere unica Chiesa.
Ci sono schemi di liturgie della Parola offerti dalle Conferenze episcopali, incontri di preghiera con fratelli di altre confessioni, intenzioni di preghiera nella santa Messa quotidiana (eventualmente usando gli schemi proposti dal Messale Romano per l'unit� dei cristiani con proprio e letture particolari o scegliendo nella Messa del giorno il canone VD �La Chiesa in cammino verso l'unit�). Proponiamo qui due schemi orientativi.
Primo schema (unica celebrazione nell'Ottavario)
CANTO
SALUTO DEL CELEBRANTE E INVITO AL PENTIMENTO
C La grazia del Signore nostro Ges� Cristo... 
T E con il tuo spirito.
C Chiamati ad essere santi per obbedire a Cristo Ges�
ed essere aspersi con il suo sangue,
domandiamo al Signore
di rinnovare lo spirito di penitenza,
per essere degni del dono della salvezza.
GPer non essere stati annuncio di salvezza con la nostra vita: Signore, piet�. 
T Signore, piet�.
GPer non avere liberato il mondo dalle condizioni di oppressione: Cristo, piet�. 
T Cristo, piet�.
GPer non aver progettato con ogni fratello la nostra santit�: Signore, piet�. 
T Signore, piet�.
Oppure
254 
GAbbiamo predicato un Cristo diviso: Signore, piet�. 
T Signore, piet�.
GAbbiamo ostacolato le strade della pace: Cristo, piet�. 
T Cristo, piet�.
GAbbiamo dimenticato di crescere nel tuo amore: Signore, piet�. 
T Signore, piet�.
C Dio onnipotente... 
T Amen.
C Preghiamo.
Ascolta, o Padre, la nostra preghiera,
unisci i cuori dei fedeli nella lode del tuo nome
nel comune impegno di conversione,
perch�, superata ogni divisione fra i cristiani, la tua Chiesa si ricomponga nella comunione perfetta e, nella gioia del Cristo, cammini verso il tuo Regno. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
i Le letture si scelgono secondo il tema proposto ogni anno o nell'ambito di una riflessione globale sintonizzata sulle esigenze della situazione locale.
PRIMA LETTURA
CANTO DI MEDITAZIONE (con acclamazione responsoriale)
LETTURA DEL VANGELO
OMELIA
RIFLESSIONE PERSONALE
PREGHIERA ECUMENICA
Il testo � tratto dalla preghiera ecumenica di Paolo VI.
C Ti preghiamo, o Padre,
tu ci hai condotti alla conoscenza della tua verit� per mezzo di tuo Figlio, nostro Signore Ges� Cristo. 
l � coro Per lui noi diventiamo il suo unico Corpo
in una sola fede e in un solo Battesimo.
255
2� coro Per mezzo di lui tu hai donato a tutte le nazioni
la grazia del tuo Santo Spirito
che opera meraviglie con i> suoi diversi doni
e consente a tutte le lingue
di predicare la tua parola e compiere l'unit�.
Egli abita in tutti i credenti,
riempie e governa la Chiesa intera.
C O Dio nostro e Padre onnipotente,
veramente tu sei santo, re dei secoli e fonte di unit�.
Tu hai riunito diverse nazioni
per professare insieme il tuo nome.
1� coro Santo � il tuo unico Figlio,
nostro Signore Ges� Cristo:
egli nella notte in cui fu tradito
preg� perch� tutti i credenti fossero uno
e diede ai suoi apostoli il suo corpo e il suo sangue
come sacramento di unit�.
2� coro Santo � anche il tuo Spirito,
per il quale hai voluto chiamare e riunire
il popolo della nuova alleanza nell'unit� della fede,
della speranza e della carit�.
C In lui anche nei nostri giorni
hai risvegliato la volont� di impegnarci
con cuore convertito e generoso,
a perfezionare l'unit� del Corpo di Cristo.
1� coro Tutti noi, infatti,
uniti nella medesima predicazione del Vangelo
e nello stesso Battesimo,
proviamo un grande dolore perch�,
allontanati da secoli gli uni dagli altri
a causa della divisione,
non possiamo avere fra di noi
una comunione piena ed esemplare.
2� coro Guarda, dunque, a noi tuoi servi,
che, illuminati dalla grazia del tuo Spirito,
detestiamo i peccati contro l'unit�
umilmente chiedendo perdono a te e ai fratelli.
Con una sola voce ti preghiamo
di concedere l'unit� perfetta a quanti credono in te.
256 
C Ti supplichiamo dunque, Signore, amico degli uomini:
accordaci una nuova e pi� abbondante
effusione della grazia del tuo Spirito,
fa' che noi viviamo degni dell'appello che ci hai rivolto,
con umilt�, dolcezza e pazienza,
sopportandoci reciprocamente nella carit�,
attenti a conservare l'unit� dello Spirito
nel vincolo della pace.
1� coro Concedici di discernere i segni dei tempi
e di riparare gli errori del passato
con un'instancabile ricerca di unit�,
fino a giungere all'ora attesa
della perfetta comunione.
2� coro Esaudiscici dunque, Signore,
e manifesta su noi la tua misericordia.
Per la potenza del tuo Spirito, che viene in noi,
poni fine alla divisione della Chiesa,
dona alla Sposa del tuo Cristo una nuova bellezza,
elargisci con abbondanza la tua pace e il tuo amore,
perch� la Chiesa risplenda
quale segno elevato a favore di tutti i popoli,
e il mondo, illuminato dal tuo Spirito,
giunga alla fede nel Cristo da te inviato.
C Quanto a noi, fa' che tutti diventiamo figli della luce e della pace,
efin da ora, assaporando l'eternit� anticipata, possiamo insieme, con una sola voce e un solo cuore, glorificare il tuo nome misterioso e santo.
CT Padre nostro...
C O Signore, nostro Redentore, tu sei Verbo dell'eterno Padre
efonte di ogni benedizione. Degnati di spargere nei nostri cuori il buon seme della tua Parola
eirrigalo con la rugiada del tuo Spirito Santo. Fa' che non camminiamo sul sentiero dei peccatori n� ci associamo alle sterili opere delle tenebre. Nella tua grazia donaci un cuore di beatitudine per scoprire le realt� che uniscono i credenti
non l'invidia che divide,
affinch�, al termine di questa vita,
possiamo trovare il nostro posto
nell'assemblea dei giusti
godendo, per la tua misericordia, del premio celeste.
Tu che vivi e regni, con il Padre e lo Spirito Santo,
nei secoli dei secoli.
257
T Amen.
BENEDIZIONE CANTO
Secondo schema (celebrazione per ogni giorno)
Si suggerisce di seguire le tracce di celebrazione che vengono riproposte ogni giorno nelle diverse Chiese locali. Esse si possono impostare con uno schema di questo genere o con schemi alternativi.
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
C La grazia del Signore nostro Ges� Cristo,
l'amore di Dio Padre,
comunicato ai vostri cuori dallo Spirito Santo,
siano con tutti voi. Amen.
TTO PENITENZIALE
Innanzi al Signore nostro Ges� Cristo
esprimiamo il nostro pentimento
e confessiamo i nostri peccati
contro l'unit� della Chiesa e dei cristiani.
Guardaci, Signore, umiliati innanzi a te:
noi abbiamo introdotto la divisione
nella tua opera di unit�.
Ti supplichiamo: Signore, piet�!
T Signore, piet�!
258
G � Nella nostra professione della verit� siamo stati a volte duri ed esclusivi. Ti supplichiamo.
�Abbiamo dimenticato la trave che � nel nostro occhio, per cercare solo la pagliuzza nell'occhio dei fratelli. Ti supplichiamo.
�Abbiamo ignorato i nostri fratelli e li abbiamo disprezzati; molte volte abbiamo voluto solo trionfare su di loro. Ti supplichiamo.
�Nei tuoi figli noi abbiamo tracciato frontiere di razza e di nazioni, di culture e di classi. Ti supplichiamo.
�Con le nostre divisioni abbiamo posto un ostacolo alla testimonianza dell'amore e all'espansione del Vangelo. Ti supplichiamo.
C Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati
eci conduca alla vita eterna. T Amen.
C O Dio onnipotente ed eterno, che riunisci i dispersi
eli custodisci nell'unit�,
guarda benigno al gregge del tuo Figlio,
perch� coloro che sono stati consacrati
da un solo Battesimo
siano raccolti nel vincolo dell'amore e della vera fede.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
Secondo le indicazioni dell'anno nelle Chiese locali.
INTERCESSIONI
C Lo Spirito Santo che ci unisce in un'unica speranza
epone sulle nostre labbra la stessa preghiera, porti al Padre la supplica per l'unit�.
Preghiamo: Riunisci i cristiani nell'amore e nella verit�. 
T Riunisci i cristiani nell'amore e nella verit�.
G � Signore, non permettere che ci abituiamo alle nostre divisioni; preservaci dal considerare normale ci� che � uno scandalo per il mondo e un'offesa al tuo amore. Preghiamo.
259
�Liberaci, Signore, dalle nostre piccolezze, dai nostri rancori, dai nostri pregiudizi; insegnaci a riconoscere i doni della tua grazia in tutti quelli che ti invocano con cuore puro e sincero. Preghiamo.
�Rendi pi� profonda la nostra fedelt� alla tua Parola; non permettere che seguiamo le idee che ci siamo costruiti camminando per vie che non sono le tue vie. Preghiamo.
Oppure
C Rendiamo grazie a Dio nostro Padre per il dono dell'unit� e della pace. T Gloria a te nei secoli.
G � Sii benedetto tu, Dio nostro Padre; con il sangue prezioso del tuo Figlio e la sua risurrezione dai morti tu hai riconciliato a te tutte le cose; nell'unit� tu raccogli i tuoi figli dispersi.
�Per mezzo del tuo Spirito Santo diffuso su di noi, mediante il bagno di rigenerazione, tu fai di tutti i credenti un solo corpo, per nutrirli di uno stesso pane.
�Ti rendiamo grazie, o Dio nostro Padre, per il movimento ecumenico, per quelli che soffrono, pregano, lavorano per l'unit� dei tuoi figli.
�Ti rendiamo grazie per questo giorno e per questa ora, nella quale tu ci raccogli da ogni parte della terra per lodarti, per pentirci, per attendere nella speranza l'unit� visibile dei cristiani.
C Obbedienti alla parola del Salvatore
e formati al suo divino insegnamento,
preghiamo il Padre celeste perch�, per la sua bont�,
possiamo pregarlo un giorno
nell'unit� visibile della Chiesa, dicendo:
T Padre nostro...
C Liberaci, Signore, da tutti i mali
che hanno prodotto le divisioni nella tua Chiesa; preservaci oggi da ogni colpa contro il tuo disegno di unit�; donaci intelligenza e forza per unirci alla tua opera nel raccogliere da tutta la terra i tuoi figli
e renderli testimoni del tuo amore e della tua bont� paterna. Per Cristo nostro Signore. 
T Amen.
260
CANTO
3.8.3. PER LE VOCAZIONI SACERDOTALI E RELIGIOSE
Il regno di Dio, che � gi� e non ancora, soffre nel desiderio di raggiungere la pienezza dei suoi giorni. Il cristiano � sale della terra e luce del mondo. Il religioso in particolare si presenta come modello della nuova umanit� che vive nella storia. Il ministero sacro � segno di Cristo che propone la grazia di salvezza.
Rinati nel Battesimo, confermati testimoni di Cristo e nutriti con il pane della salvezza, tutti siamo impegnati perch� la Chiesa, edificio spirituale, sia ben compaginato e santamente fondato in Cristo, Capo ed Emmanuele.
Come corresponsabili di questi tempi ultimi del creato � nostro dovere suscitare attraverso la preghiera, la carit� pastorale e la vita fraterna, nuove vocazioni nella Chiesa e nella Congregazione.
Ogni comunit�, e specificamente ogni confratello, con Don Bosco, deve far suo questo impegno vocazionale: le nostre case infatti, attraverso il lavoro, la vita di famiglia e la santit� dei singoli, possono essere una proposta recepitile ai giovani affinch� alimentino la loro chiamata e siano invogliati a fare questa esperienza di vita nuova con noi.
La preghiera per le vocazioni, la nostra testimonianza di coerenza e la capacit� continua di rinnovamento potranno trovare momenti di respiro spirituale e di verifica di fronte al Signore secondo molteplici iniziative: celebrazioni nella giornata annuale per le vocazioni, incontri di preghiera con i giovani, celebrazione mensile comunitaria di una Messa votiva per le vocazioni religiose o sacerdotali, celebrazioni della Parola, adorazione eucaristica, preghiera quotidiana personale per le vocazioni.
Ogni comunit� trover� le forme opportune per vivere questi momenti e farsi proposta vivente del Cristo che chiama attraverso il nostro lavoro. Qui riportiamo quattro diversi schemi di celebrazione; al termine del primo ci sono alcune formule di preghiera per le vocazioni.
261
Primo schema:
PREGHIAMO IL SIGNORE DELLA MESSE
� una celebrazione di meditazione. Attraverso la Parola di Dio vengono presentate e fatte preghiera le esperienze di grandi chiamate.
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
C Nel nome del Padre...
La grazia e l'amore del Padre e Signore della messe,
la carit� di Cristo pastore eterno,
e la potenza feconda dello Spirito Santo
siano con tutti voi.
T E con il tuo spirito.
ATTO PENITENZIALE
C Verifichiamo di fronte al Signore il nostro impegno di consacrazione e riconosciamo i nostri peccati d'indolenza spirituale e di scarsa testimonianza di vita cristiana.
Signore, che sei l'eterno sacerdote della nuova allean 
za, abbi piet� di noi.
T Signore, piet�.
C Cristo, che ci edifichi come pietre vive nel tempio santo
di Dio, abbi piet� di noi.
T Cristo, piet�.
C Signore, che ci fai concittadini dei santi nel regno dei
cieli, abbi piet� di noi.
T Signore, piet�.
262 
Oppure
C Signore, non sempre abbiamo pregato con fede e perseveranza per le vocazioni:
T Perdonaci, Signore (o altra acclamazione anche cantata).
C Signore, troppo spesso ci siamo dimenticati di essere il tuo volto tra i giovani che incontriamo ogni giorno nel nostro lavoro:
T Perdonaci, Signore.
C Signore, la nostra comunit� non sempre � stata proposta dello spirito delle beatitudini:
T Perdonaci, Signore.
Oppure intenzioni libere con acclamazione corale.
C Preghiamo. O Dio,
che nel tuo disegno di amore
nel tuo progetto di vera libert� hai deciso di chiamare gli uomini a collaborare con te alla salvezza, disponi i nostri cuori
all'ascolto della tua parola
alla vera conversione. Per Cristo nostro Signore. 
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
Proponiamo alcuni testi biblici a scelta.
PRIMA LETTURA
�Gn 12,1-7: Vocazione di Abramo.
�Es 3,1-12: Vocazione di Mos�.
�Is 6,1-8: Vocazione di Isaia.
�Ger 1,4-10.17-19: Vocazione di Geremia.
�I Sam 16,1-13: Vocazione di Davide.
�I Sam 3,1-21: Vocazione di Samuele.
�Os 11,1-4: Vocazione di Israele.
�Es 3,1-6.9-12: Io sar� con te.
�1 Re 19,16b.19-21: Eliseo si alz� e segu� Elia.
�Ger 20,7-9: Nel mio cuore c'era come un fuoco ardente.
CANTO RESPONSORIALE
263
SECONDA LETTURA
�Mt 22,1-14: Molti sono i chiamati.
�Lc 9,1-6: Li convoc� e diede loro potere sui demoni.
�Lc 1,26-38: Annunciazione.
�Lc 5,1-11: Chiamata dei primi quattro discepoli.
�Gv 1,35-51: I primi discepoli.
�Mt 4,18-22: I primi discepoli.
�At 9,1-18: Vocazione di Saulo.
�Mt 19,16-22: Il giovane ricco.
�2 Cor 5,14-20: Ci ha affidato il ministero della riconciliazione.
�Fil 3,8-14: Ho lasciato perdere tutto per Cristo.
�Eb 5,1-10: Cristo sacerdote al modo di Melchisedech.
PAROLE DI RIFLESSIONE
INTERCESSIONI (o un testo corale di preghiera per le vocazioni)
c Preghiamo Dio, fondamento di tutta la nostra speranza, perch� fecondi con nuove vocazioni religiose e sacerdotali l'umanit� redenta dal sacrificio di Cristo, eterno sacerdote della nuova alleanza.
G Assisti il tuo popolo, Signore. T Assisti il tuo popolo, Signore.
Oppure acclamazione litanica corale o dialogo con la guida.
G Signore, nostro Dio, che hai stabilito con il tuo popolo un'alleanza eterna,
�non dimenticare di fecondare la tua Chiesa con sacerdoti santi e sapienti custodi delle tue grandezze.
Conferma nella tua carit� il Papa, i vescovi e tutti i sacri ministri,
�perch� siano una testimonianza viva della tua elezione al servizio di tutta l'umanit�.
Manda operai nella tua messe,
�perch� sia glorificato il tuo nome fra tutte le genti.
Aiutaci ad imitare il Cristo casto povero e obbediente,
�per essere segni di vera libert� nello Spirito.
264
C O Signore, tu chiami chi vuoi e quando vuoi: manda alla tua Chiesa
alla nostra Congregazione operai numerosi e zelanti
suscita in loro
una risposta libera, gioiosa e fedele. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Formule di preghiera per le vocazioni
Si possono recitare in una liturgia per impetrare vocazioni; dopo l'orazione dei Vespri prima della benedizione; in conclusione della lettura spirituale; durante le preghiere della sera prima della �buona notte�; o durante un'adorazione eucaristica.
Nel segno della Trinit�
chiamati a fecondare il mondo
� un testo impostato dossologicamente, che sottolinea il senso cristiano dell'adesione alla chiamata dell'uomo ad essere compartecipe della missione trinitaria in particolare nella consacrazione ministeriale e religiosa.
G Fedeli all'invito di Cristo di pregare il Signore della mes 
se perch� mandi operai nella sua messe, uniamo le no 
stre voci in coro unanime e preghiamo insieme:
265
T O Padre, provvidente e santo,
che hai riconciliato il mondo in Cristo,
eterno sacerdote della nuova alleanza,
non disperdere il gregge a cui hai promesso
con infinito amore
il tuo Regno:
manda nuovi operai nella tua messe
e infondi nei cuori dei pastori perseveranza e santit�.
O Cristo Ges�,
che sulle rive del mare di Galilea hai chiamato gli apostoli e li hai costituiti
segni e portatori della tua grazia di salvezza, non abbandonare il gregge che hai loro affidato, sostieni nell'oggi della storia la tua Chiesa quale universale sacramento di salvezza e da' coraggio a coloro che chiami dall'eternit� a seguirti nel segno della Croce per fecondare con forza d'umilt� e di sapienza il campo di Dio.
O Spirito di santit�,
che nel Battesimo consacri
l'umanit� redenta dal peccato,
aiuta coloro che hai posto ad animare
la comunit� dei credenti
a scrutare profeticamente i segni dei tempi
per essere fedeli interpreti e annunciatori,
nelle lingue d'ogni popolo e nazione,
del tuo universale disegno di salvezza.
Amen.
Preghiera per le vocazioni salesiane
Il testo vuole orientare la preghiera a impetrare vocazioni salesiane dedite al servizio dei giovani e in sintonia alla situazione contemporanea.
T Ti preghiamo, o Padre.
Con la voce misteriosa del tuo Spirito
chiama tra i giovani
coloro che dovranno essere
presenza di Cristo, tuo Figlio,
nel servizio della giovent� povera e abbandonata.
Fa' che scoprano il fascino della tua elezione. Contemplino essi il tuo volto nei loro coetanei che vagano, dimenticati,
in un mondo che li corrompe.
Insegna loro a percorrere la via della preghiera,
ad alimentarsi con la tua Parola,
a partecipare al banchetto dell'Eucaristia,
a celebrare con gioia penitente la tua riconciliazione,
a crescere nella conoscenza delle urgenze
del tempo presente
e maturare sulla via della sapienza.
Desta in essi il desiderio di una vita che � dono, confermali nel coraggio di lasciare ogni cosa per ricevere le tue ricchezze
e da' ai loro sogni i profetici germi del tuo operare. Sostienili nel cammino
esuscita accanto a loro fratelli salesiani capaci di costruire con i giovani la loro santit�.
Amen.
266
Preghiera per la perseveranza
Sono spunti di preghiera per invocare il dono della perseveranza e della fedelt� alla missione salesiana vissuta nella gioia e serenit� interiore.
T O Dio onnipotente,
che nel tuo provvidente disegno di salvezza hai suscitato san Giovanni Bosco
quale segno del tuo amore verso i giovani, confermaci nella fede
erafforza il nostro servizio a questi tuoi figli, porzione privilegiata di futuro
esperanza della Chiesa
che vive nel tempo con il sigillo della tua eternit�.
O Cristo,
che hai ricordato ai tuoi discepoli
la perenne presenza nel mondo
di coloro che sono nell'indigenza e nell'oltraggio,
fa' di noi uno strumento privilegiato della tua Grazia,
aiutaci a essere sobri e vigilanti,
capaci di portare gioia e vita
tra quelli che pi� dovrebbero goderla
nel candore della loro et�.
O Spirito di vera libert�,
rendici testimoni consapevoli del tuo amore, difendici da coloro che attentano al nostro lavoro, fuga le tenebre della passione e dell'errore
einventa per noi un'epoca nuova di comprensione e solidariet� fraterna. Amen.
267
Secondo schema: GIOVANI CONSACRATI PROPOSTA DI CRISTO AI GIOVANI
� uno schema celebrativo per un'azione di proposta vocazionale degli stessi giovani professi ai loro coetanei. Don Bosco ha inventato la sua proposta educativa carismatica promovendo le vocazioni nell'ambiente stesso dell'Oratorio, dove i giovani salesiani rappresentavano un ideale di vita tra i ragazzi e una presenza immediata e vissuta di annuncio vocazionale.
CANTO DI INIZIO
ESPOSIZIONE EUCARISTICA
C Il Signore qui presente guidi la nostra preghiera.
T Disponga i nostri cuori all'ascolto della sua voce.
MOMENTO PENITENZIALE
G Il Signore ci ha scelti dall'eternit� per essere suoi dilettissimi figli e annunciare con gioiosa fatica i giorni del risorto. Riuniti alla presenza del Cristo eucaristico invochiamo il perdono per tutte le nostre inadempienze al suo progetto.
T Io ti chiedo perdono (acclamazione cantata e intenzioni libere).
G Uniamoci nel desiderio di conversione ed eleviamo a Dio, come comunit� orante, il nostro canto penitenziale (canto con tematica penitenziale).
Il Signore ci convoca ogni giorno alla sua mensa, immagine del celeste banchetto e memoriale della sua incarnazione, morte e gloriosa risurrezione. Adoriamolo perch�, rinvigoriti dalla sua presenza, possiamo superare difficolt� e indifferenza.
C Il Signore sia con voi. 
T E con il tuo spirito.
268
Lettura del vangelo secondo una delle proposte indicate nel primo schema; segue un momento di adorazione in silenzio interrotta da una breve monizione del celebrante e da riflessioni spontanee sulla propria esperienza vocazionale.
GIl Signore ci ha fatto percorrere strade diverse chiedendoci di portare a chi lo ignora il suo nome santo. Ha fatto di noi un popolo nuovo nel Battesimo e ci ha inviati ad annunciare con ogni uomo di buona volont� lo spirito delle beatitudini. Adoriamo il Signore con umile riconoscenza.
Canto di adorazione.
GSiamo come agnelli in mezzo ai lupi per trasformare i lupi in agnelli, affinch� si compia il regno di Dio gi� nel cuore di ogni giovane. Ascoltiamo il nostro padre che ha saputo dedicare l'intera sua vita nel servizio generoso e sacrificato dei giovani.
Proponiamo la lettura di due brani di Don Bosco sulla proposta vocazionale.
LDalle �Memorie Biografiche� di san Giovanni Bosco. �Dio chiam� la povera Congregazione Salesiana a promuovere le vocazioni ecclesiastiche fra la giovent� povera o di bassa condizione. Le famiglie agiate in generale sono mischiate troppo nello spirito del mondo, da cui disgraziatamente restano assai spesso imbevuti i loro figliuoli, cui fanno perdere cos� il principio di vocazione che Dio ha posto nel loro cuore. Se questo spirito si coltiva, e sar� sviluppato, viene a maturazione e fa copiosi frutti� (MB 17,261-262).
�Ricordiamoci che noi regaliamo un grande tesoro alla Chiesa, quando procuriamo una buona vocazione; che questa vocazione, o questo prete vada in diocesi, nelle missioni, o in una casa religiosa, non importa; � sempre un gran tesoro che si regala alla Chiesa di Ges� Cristo. Per mancanza di mezzi non si cessi mai di ricevere un giovane che d� buone speranze di vocazione. Spendete tutto quello che avete, e se fa mestieri andate anche a questuare, e se dopo ci� voi vi troverete nel bisogno, non affannatevi che la SS. Vergine in qualche modo, anche prodigiosamente, verr� in vostro aiuto� (MB 5,396-397).
269
Dalle �Memorie Biografiche� di san Giovanni Bosco. �Bisogna usare grande amorevolezza coi giovani; trattarli bene. Questa bont� di tratto e questa amorevolezza sia il carattere di tutti i Superiori, nessuno eccettuato... Non solo trattarli bene, ma ai pi� grandicelli che d�nno qualche speranza, si conceda molta confidenza dal superiore...
La carit� reciproca che vedranno usarsi tra di loro i superiori sar� d'esempio. Se vedranno che uno non tratta bene coll'altro, che questo mormora di quello, che si criticano le disposizioni di questo o di quel superiore, allora pi� nessuno si fa salesiano.
Altra cosa che giova assai � il promuovere la cognizione del regolamento delle case e le deliberazioni del Capitolo Generale. Ogni socio abbia copia del regolamento dei collegi, lo studi, sicch� se fosse interrogato sul suo regolamento speciale riguardo alla carica che copre, possa rispondere secondoch� � stampato nel libro. Qualora un direttore non potesse fare altro e ottenesse che ciascuno eseguisca bene la parte che gli � assegnata, farebbe gi� molto. Da ci� verrebbe l'ordine, e l'ordine impedisce tanti mali che fanno perdere la vocazione. Inoltre frequenza ai sacramenti; da tutti si sa quanto giovi.
E necessario che i giovani siano diretti da confessori che abbiano tutti lo stesso spirito.
Altro gran male alle vocazioni e al buon ordine generale lo arrecano coloro che cercano di fare centro a parte in mezzo agli allievi. Si insista perch� in ogni casa tutti facciano centro al direttore. Chi in qualche modo vien domandato di consiglio, risponda sempre: "Consigliati con il direttore, confidati pienamente con lui e vedrai che te ne troverai contento"� (MB 12,88; 14,44).
G Siamo proposta di Cristo tra i giovani e come giovani vogliamo portare a loro ci� che abbiamo contemplato e incontrato, ossia il Verbo della vita affinch� insieme siamo in comunione con Cristo Ges�. Questi anni di formazione abbiano per noi la serenit� dei giorni di Nazaret e il fascino di crescere, accanto a coloro che ci guidano, nella comprensione del progetto che Dio ci ha con 
segnato. Pronunciamo questo manifesto di vita di fronte al Signore e chiediamo la sua benedizione.
270
In alternativa alla lettura solista o corale, ognuno dei partecipanti pu� leggere una delle proposizioni che seguono. Si conclude con l'Amen di assenso, preferibilmente cantato.
GA noi giovani consacrati nel servizio dei giovani:
�Liberi in Cristo, uniti nella morte di lui e nella fede della risurrezione, apriamo le nostre braccia a Dio Padre e ai giovani.
�Nell'unico Spirito di sapienza e di giustizia ci sentiamo pi� fratelli e portiamo questo dono di felicit� nelle nostre comunit� religiose.
�Usciamo dalle false certezze, dalla ricerca di una vita senza problemi e dall'indifferenza che si fa abitudine. Annunciamo al mondo dei giovani la gioia semplice e grande di essere stati consacrati segno di salvezza nel Cristo obbediente, povero e casto.
�Chiamati ad essere servi del Signore, proclamiamo nell'umilt� le grandi opere che egli ha compiuto in noi.
�Abbandoniamo la paura del sacrificio, l'indolenza nel conoscere, il timore della solitudine e il culto del nostro io. L'unica pace � Cristo: questa � la nostra sapienza.
GCon voi fratelli animatori: 
T/solisti:
�Serviamo insieme l'unico Signore e facciamoci presenza viva del Vangelo nel mondo.
�Viviamo nella fiducia d'essere testimoni dell'unica vocazione battesimale della Chiesa.
�Camminiamo insieme nella gioia e nell'impegno del lavoro, riuniti dallo Spirito Santo che � amore.
�Nella diversit� dei ruoli e delle persone siamo fecondi costruttori di comunione.
�Lo spirito di famiglia sia segno della presenza di Cristo tra di noi e monito di pace per coloro che ci avvicinano.
GA voi giovani: 
T/solisti:
�Non siamo dei rifugiati, siamo giovani come voi che hanno ritrovato in Cristo il senso della libert�.
271
�Abbiamo dubitato come voi, fatto le stesse esperienze, sentito il medesimo vuoto interiore e ci apriamo a una presenza nuova.
�La storia ha bisogno di guardare al futuro e tocca a noi, ultime generazioni, essere segno di questa novit�.
�Non coprite la voce dello Spirito, non chiudetevi nel guscio di inutili sicurezze, non lasciatevi soffocare dal superfluo. Dio ci chiama oggi come sempre. Dio vi chiama.
�Si prova pi� gioia nel dare che nel ricevere, nell'essere che nel possedere. Doniamoci allora gratuitamente a tutti gli altri giovani.
�La Chiesa � giovinezza di Pentecoste se noi sappiamo essere profeti nella storia e trasformiamo il mondo in citt� di Dio.
C II Signore benedica le nostre vite e confermi i nostri propositi.
T Amen.
BENEDIZIONE EUCARISTICA (Inno di adorazione, Orazione, Benedizione, Acclamazioni)
CANTO FINALE
Terzo schema: CON IL CUORE DI DON BOSCO ALLA PRESENZA DELL'EUCARISTIA
� un'adorazione vocazionale tipicamente salesiana; un'ora di famiglia da vivere insieme con Don Bosco adorando il Cristo che lo ha suscitato santo e amico dei giovani.
CANTO DI ESPOSIZIONE
Adorazione personale e invocazioni del presidente.
C Sia lodato e ringraziato ogni momento.
T Il santissimo e divinissimo Sacramento.
C 11 Signore sia nei nostri cuori.
T E illumini di verit� la nostra mente.
272
C Il Signore sia la nostra via.
T E guidi i nostri passi sulla via evangelica tracciata dal suo amore all'umanit�.
C 11 Signore sia per noi vita. 
T Affinch� ogni nostro gesto
sia di servizio obbediente ai giovani.
C Preghiamo.
O Dio onnipotente ed eterno,
tu soffri per l'infelicit� di ogni uomo,
e hai inviato il tuo Figlio, qui presente in mezzo a noi,
per essere solidale con coloro
che sono affaticati e oppressi.
Accetta, o Signore, la nostra preghiera,
infondi in ogni cuore la tua grazia di santit�,
feconda la nostra castit�, arricchisci la nostra povert�
e infondi gioia nell'obbedienza
perch� possiamo consegnare ad altri
l'invito a seguire Ges� pi� intimamente
nel glorificare il tuo nome
e nell'amicizia con i giovani.
T Per Cristo, con Cristo e in Cristo,
a te Dio Padre onnipotente,
nell'unit� dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria
nei secoli dei secoli.
Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
GDio ci indica la sua missione con il dono della sua Parola e con la presenza del suo Spirito che abita in noi. Come Don Bosco, fidiamoci della Provvidenza e collaboriamo con umilt� alla sua opera per essere anche noi proposta ai giovani di vita nuova nella vocazione religiosa e sacerdotale.
LEf 1,15-23.
GDon Bosco crede che la sua missione viene da Dio e non deve tramontare con la sua persona. La sua avventura � guidata dallo Spirito e la tentazione non avvolge di sconfitta la sua opera. Le fatiche del seminare sono co 
273
ronate di successo, poich� il campo di Dio � fecondato di nuovi apostoli del Vangelo. Scruta le urgenze del tempo e prevede un intervento di soccorso e benevolenza. Promette spine e lavoro a chi lo seguir�: ma un pezzo di paradiso, gi� anticipato dal suo sorriso, aggiusta tutto.
Presentiamo alcuni pensieri di Don Bosco sul tema della vocazione. Sono da leggersi intervallati da una pausa di riflessione personale.
Dice il nostro padre e maestro sull'urgenza di invitare i giovani a seguire Cristo pi� da vicino:
�Se tu giungi a ravvisare qualche giovinetto che d� speranze pel sacerdozio sappi che Dio ti manda tra le mani un tesoro� (MB 17,616).
�Ricordiamoci che noi regaliamo un grande tesoro alla Chiesa, quando procuriamo una buona vocazione; che questa vocazione o questo prete vada in diocesi, nelle missioni, o in casa religiosa, non importa, � sempre un grande tesoro che si regala alla Chiesa di Ges� Cristo� (MB 5,396).
�Non respingiamone mai nessuna per la povert�. Se noi pensiamo alle vocazioni, la divina provvidenza penser� a noi� (MB 12,283).
�Spendete tutto quello che avete, e se fa mestieri andate a questuare, e se dopo vi troverete nel bisogno, non affannatevi che la SS. Vergine in qualche modo, anche prodigiosamente, verr� in vostro aiuto� (MB 5,397).
�Le vocazioni anche povere fanno ricco l'Istituto� (MB 12,283).
�Studiate dunque, fate progetti, non badate a spese, purch� si ottenga qualche prete alla congregazione e alla Chiesa e specialmente alle missioni� (MB 18,259). �Come nel campo cos� nella Chiesa, c'� bisogno d'ogni sorta di operai� (MB 12,626).
(Breve pausa).
274
G Cos� consigliava per il discernimento vocazionale: �Fortunati coloro che da Dio vengono scelti a compiere la sua adorabile volont� a sua maggior gloria ed a loro vantaggio spirituale. Fortunati quelli che venendo a conoscere questa volont�, subito l'accettano e si accingono all'opera. Saranno salvi in eterno� (MB 12,230). �Invece a chi dicesse: "Io mi farei ben religioso ma chi sa se io sar� poi chiamato? Io mi fermo qui: ma chi sa se il Signore mi vorr� proprio qui e non piuttosto l�?". A costoro vorrei rispondere:
�1� dal momento che voi avete avuto il desiderio, la voglia di entrare in congregazione � gi� segno che il Signore, avendo posto questo desiderio, questa voglia in voi, vuole che voi la seguiate;
�2� dal momento che questo desiderio in voi ci fu da parte del Signore, voi non dovete rigettarlo senza manifesta volont� di Dio in contrario, la quale deve essere riconosciuta dal direttore spirituale� (MB 11,298). �Se il Signore infatti non vi avesse chiamati a questo stato, non vi avrebbe dato il desiderio illuminato sul da farsi, n� la volont� di abbracciarlo; non vi avrebbe messi nella circostanza di poter eseguire il vostro desiderio; non vi avrebbe fatto provare quel piacere e quella pace che provaste quando sentiste d'essere stati accettati. E dunque del tutto certo che noi siamo chiamati a questo stato� (MB 11,512).
�Per decidere davvero della propria vocazione bisogna portarsi in punto di morte; l� si vede ci� che � realt� e ci� che � verit� (MB 11,509).
(Breve pausa).
G Questo era il suo pensiero sulla formazione delle vocazioni:
�Per coltivare le vocazioni ecclesiastiche insinuate amore alla castit�, orrore al vizio opposto, separazione dai discoli, comunione frequente; usate con loro carit�, amorevolezza e benevolenza speciale� (MB 11,390).
�La vocazione infatti per essere ben eseguita richiede un totale distacco da tutto ci� che non � Dio� (MB 13,229). �I parenti poi e gli amici sono quelli dai quali ci dobbiamo maggiormente guardare in fatto di vocazione. Molte volte coi loro consigli mettono innanzi le pi� gravi difficolt� a chi vuol darsi tutto a Dio� (MB 12,561).
PAROLE DEL CELEBRANTE
275
CANTICO DELLA VERGINE MARIA PREGHIERA LITANICA
C Invochiamo con l'intercessione di Don Bosco il Signore perch� elegga nuovi giovani al servizio della giovent� secondo il carisma salesiano.
G Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore.
�Per i pastori della Chiesa: accolgano con cura premurosa quei giovani che Cristo ha eletto, con diversit� di carismi, per seguirlo nel ministero sacerdotale o nella professione dei consigli evangelici. Preghiamo.
�Per le famiglie cristiane, perch� vivano profondamente i valori evangelici ed educhino i figli in modo tale da renderli disponibili alla chiamata di Dio. Preghiamo.
�Per coloro che si preparano al sacerdozio o alla vita religiosa: abbiano la generosit� e la costanza di condurre a termine, con la grazia dello Spirito, la via intrapresa. Preghiamo.
�Per i giovani, perch� sentano l'urgenza di collaborare alla salvezza totale dell'uomo, specialmente dei loro coetanei poveri e abbandonati, e rispondano con generosit� all'appello di Dio. Preghiamo.
�Per tutti i membri della Famiglia Salesiana: siano presenza viva dello spirito del fondatore e siano testimonianza efficace per una proposta vocazionale nell'oggi della Chiesa e del mondo. Preghiamo.
�Per la nostra comunit�. Regni in essa la gioia del servizio di Dio e del Vangelo affinch� noi tutti possiamo lavorare con il cuore oratoriano e santo di Don Bosco. Preghiamo.
GT Padre nostro...
C Preghiamo.
O Signore,
manda alla tua Chiesa e alla nostra Congregazione
operai numerosi e zelanti
e suscita in loro
una risposta libera, gioiosa e fedele.
T Amen.
276
BENEDIZIONE EUCARISTICA (Inno di adorazione, Orazione, Benedizione, Acclamazioni)
CANTO FINALE
Quarto schema:
FACCIAMOCI PAROLA E ANNUNCIO DELLA �SEQUELA CHRISTI�
� una celebrazione che si articola secondo i moduli dell'Ufficio divino ed � tutta permeata di Parola di Dio.
SALUTO DEL CELEBRANTE
C O Dio, vieni a salvarmi.
T Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre...
INNO (a tema vocazionale)
I salmi possono essere pregati a cori alterni o in forma responsoriale o cantillati.
SALMO 22
277
Ant. Dite a coloro che sono chiamati: Ecco ho preparato il mio banchetto, venite alle nozze, alleluia.
Il Signore � il mio pastore: non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male,
perch� tu sei con me, Signore.
Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
Felicit� e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiter� nella casa del Signore per lunghissimi anni.
(Pausa di riflessione).
C Preghiamo.
Signore, non abbandonare il tuo gregge,
e non disperdere coloro che invocano il tuo nome.
Manda nuovi pastori nella tua Chiesa
affinch� nessuno si perda di coloro
che hai toccato con la tua grazia.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
SALMO 138 (vv. 1-14.17-18.23-24)
Ant. La tua sapienza risplende su di noi, o Dio. Tu ci hai afferrati dall'eternit� nel segno di Melchisedech.
Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu sai quando seggo e quando mi alzo. Penetri da lontano i miei pensieri, mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie; la mia parola non � ancora sulla lingua e tu, Signore, gi� la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano. Stupenda per me la tua saggezza, troppo alta, e io non la comprendo.
Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, l� tu sei, se scendo negli inferi, eccoti.
278 
Se prendo le ali dell'aurora per abitare all'estremit� del mare, anche l� mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra.
Se dico: �Almeno l'oscurit� mi copra e intorno a me sia la notte�;
nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte � chiara come il giorno; per te le tenebre sono come luce.
Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
Ti lodo perch� mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo.
Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio! Se li conto sono pi� della sabbia, se li credo finiti con te sono ancora.
(Pausa di riflessione),
C Preghiamo.
Signore, tu sai tutto di noi;
nel Cristo tuo Figlio
siamo divenuti pietra del tuo tempio santo,
benedici i nostri giorni
perch� siamo strumenti privilegiati
di edificazione del tuo Regno.
T Amen,
279
CANTICO DI ./S 49,1-13
Ascoltatemi, o isole,
udite attentamente, nazioni lontane;
il Signore dal seno materno mi ha chiamato,
fin dal grembo di mia madre
ha pronunciato il mio nome.
Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all'ombra della sua mano,
mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra.
Mi ha detto: �Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifester� la mia gloria�.
Io ho risposto: �Invano ho faticato,
per nulla e invano ho consumato le mie forze.
Ma, certo, il mio diritto � presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio�.
Ora disse il Signore che mi ha plasmato: �� troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le trib� di Giacobbe
ericondurre i superstiti di Israele.
Ma io ti render� luce delle nazioni perch� porti la mia salvezza fino all'estremit� della terra�.
Dice il Signore:
�Al tempo della misericordia ti ho ascoltato, nel giorno della salvezza ti ho aiutato.
Ti ho formato e posto come alleanza per il popolo,
per far risorgere il paese,
per farti rioccupare l'eredit� devastata,
per dire ai prigionieri: Uscite,
e a quanti sono nelle tenebre: Venite fuori.
Essi pascoleranno lungo tutte le strade,
esu ogni altura troveranno pascoli. Non soffriranno n� fame n� sete
enon li colpir� n� l'arsura n� il sole, perch� colui che ha piet� di loro li guider�, li condurr� alle sorgenti di acqua.
Io trasformer� i monti in strade e le mie vie saranno elevate.
Ecco, questi vengono da lontano,
ed ecco quelli vengono da mezzogiorno e da occidente e quelli dalla regione di Assuan�.
280
LETTURA BREVE (uno dei brani elencati a scelta)
�Gal 1,11-16.
�Mt 4,18-22.
�At 9,3-9.
�At 22,6-10.
�At 26,12-17.
�Gv 1,35-51.
RIFLESSIONE PERSONALE O GUIDATA CANTO RESPONSORIALE
CANTICO DELLA VERGINE MARIA
Ant. Ecco, io sono la serva del Signore, si compia in me la sua volont�.
INTERCESSIONI
Possono essere spontanee o secondo la proposta delle precedenti celebrazioni; si suggerisce una delle preghiere corali del primo schema.
PADRE NOSTRO
PREGHIERA CONCLUSIVA
C O Ges�, divino Pastore delle anime,
che hai chiamato gli apostoli
per farne pescatori di uomini,
attira ancora a te
anime giovani, ardenti e generose,
rendile partecipi
della tua sete di universale redenzione,
per la quale rendi presenti ogni giorno il tuo sacrificio.
Tu, o Signore,
sempre vivo a intercedere per noi,
dischiudi gli orizzonti del mondo intero,
ove il muto supplicare di tanti fratelli
chiede luce di verit� e calore di amore;
affinch� rispondendo alla tua chiamata
prolunghino quaggi� la tua missione,
edifichino il tuo corpo mistico, che � la Chiesa,
e siano sale della terra e luce del mondo.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. -
T Amen.
(Paolo VI).
281
BENEDIZIONE CANTO FINALE
3.8.4. CELEBRAZIONI DI PREGHIERA PER IL PAPA
Noi vediamo nella Chiesa, popolo di Dio, la comunione di tutte le forze che operano per la salvezza dell'umanit�, e come Don Bosco vi collaboriamo nella fedelt� ai pastori, ricordando che �qualunque fatica � poco quando si tratta della Chiesa e del papato� (Don Bosco). Fedeli al nostro carisma, siamo presenza di unit� ecclesiale e di servizio tra i giovani, portando la nostra competenza creativa e la nostra preghiera per costruire il regno che � gi� nel cuore di ogni uomo.
Presentiamo alcune proposte celebrative per il Papa, utili specialmente in occasione di ricorrenze giubilari o di interventi particolari del Sommo Pontefice. Diamo pure alcuni testi da inserire in celebrazioni della comunit� o affidati alla preghiera personale.
Primo schema: QUALSIASI FATICA � POCO QUANDO SI TRATTA DELLA CHIESA E DEL PAPATO
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
C La grazia di Dio onnipotente,
l'amore di Cristo, buon pastore,
e la comunione dello Spirito che vivifica,
sia con tutti voi.
T E con il tuo spirito.
282
C Preghiamo.
Donaci, o Signore, di vivere nella gioia
il nostro appartenere alla Chiesa di Cristo:
conferma con la tua grazia
il nostro papa...
e dona a noi un cuore docile e obbediente.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
Sono indicazioni a scelta secondo il taglio tematico che si vuole dare alla celebrazione di preghiera. Si possono fare due letture, con il salmo responsoriale dopo la prima, poi un brano del Vangelo, riservando il testo salesiano come commento.
�Ef 2,13-20: Edificati su Cristo.
�Mt 16,16-20: Confessione di Pietro.
�Gv 6,67-70: Confessione di Pietro.
�Gv 21,15-19: Pasci le mie pecore.
SALMO RESPONSORIALE (dal Sa/ 79)
Pu� essere letto a cori alterni o nello schema presentato. 
Ant. O Cristo, buon pastore, ascolta la nostra preghiera.
1 coro Tu, pastore di Israele, ascolta, tu che guidi Giuseppe come un gregge. Assiso sui cherubini rifulgi
davanti a Efraim, Beniamino e Manasse.
2 coro Risveglia la tua potenza
evieni in nostro soccorso. T Rialzaci, Signore nostro Dio, fa' risplendere il tuo volto e noi saremo salvi.
1 coro Signore, Dio degli eserciti, fino a quando fremerai di sdegno contro le preghiere del tuo popolo?
2 coro Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini
ei nostri nemici ridono di noi. T Rialzaci, Dio degli eserciti, fa' risplendere il tuo volto e noi saremo salvi.
283
1 coro Hai divelto una vite dall'Egitto,
per trapiantarla hai espulso i popoli.
Le hai preparato il terreno,
hai affondato le sue radici e ha riempito la terra.
2 coro La sua ombra copriva le montagne
ei suoi rami i pi� alti cedri. Ha esteso i suoi tralci fino al mare
earrivavano al fiume i suoi germogli.
T Dio degli eserciti, volgiti,
guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato, il germoglio che ti sei coltivato.
1 coro Quelli che l'arsero con il fuoco e la recisero, periranno alla minaccia del tuo volto.
Sia la tua mano sull'uomo della tua destra, sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
2 coro Da te pi� non ci allontaneremo,
ci farai vivere e invocheremo il tuo nome. 
T Rialzaci, Signore, Dio degli eserciti,
fa' risplendere il tuo volto e noi saremo salvi.
ASCOLTO E RIFLESSIONE NEL CARISMA SALESIANO
Presentiamo due brani a scelta.
L Dalle �Memorie Biografiche� di san Giovanni Bosco. �Don Bosco era tutto per il Papa; sovente parlava di lui e per lui faceva pregare, che a Gaeta sentiva grandissimo dolore per gli eccessi della rivoluzione nei suoi stati. Il Santo Padre (...) aveva in questo mentre ricevuto la povera, ma affettuosa e giovanile offerta dell'Oratorio di Valdocco, che non solo eragli tornata di sommo gradimento, ma ne conserv� memoria finch� visse.
Persone che raccolsero le sue impressioni riferirono la cosa con queste parole: "L'offerta di trentatr� lire fatta dai giovanetti e le espressioni semplici e sincere che l'accompagnavano commossero il tenero cuore di Pio IX. Prese egli la somma e lo scritto che le andava unito, ne fece egli stesso un pacco, vi scrisse sopra la provenienza e disse che voleva farne un uso particolare. Quindi diede ordine a S. E. il Cardinale Antonelli di scrivere
una lettera al Nunzio di Torino, onde venisse partecipata agli offerenti la pontificia soddisfazione"� (MB 4,82-83).
284 
L Dalle �Memorie Biografiche� di san Giovanni Bosco. �Ges� disse a san Pietro: Tu sei Pietro e sopra questa pietra fonder� la mia Chiesa, e le porte degli inferi non la vinceranno mai, perch� io sar� coi Pastori di essa tutti i giorni fino alla consumazione dei secoli.
Questo disse a san Pietro e ai suoi successori, i Romani Pontefici, e a nessun altro.
Chi vi dice queste cose diverse da quanto vi dico, non credetelo: egli vi inganna. Siate intimamente persuasi di queste grandi verit�: dove c'� il successore di Pietro, l� c'� la vera Chiesa di Ges� Cristo.
Niuno trovasi nella vera Religione, se non � cattolico; niuno � cattolico senza il Papa� (dal proemio di Avvisi ai Cattolici, in MB 4,226).
�Approvate quanto il Papa approva; e condannate quelle cose che il Papa condanna (...). Guardiamoci dall'essere di quelli che avendo spesa la vita in tutt'altro studio che in materia ecclesiastica, si fanno lecito di censurare detti o fatti dell'autorit� della Chiesa� (da Il Cristiano guidato alla virt�..., in MB 3,380).
�Amiamoli, ei diceva, i Romani Pontefici, e non facciamo distinzione del tempo e del luogo in cui parlano; quando ci danno un consiglio e pi� ancora quando ci manifestano un desiderio, questo sia per noi un comando� (da un discorso ai giovani dell'oratorio, MB 5,573).
Se alla celebrazione si vuole dare un'impronta pi� generale, si possono scegliere testi patristici. Ne indichiamo due dall'Ufficio delle Letture.
�Dai discorsi di san Leone Magno, papa (Disc. 4,1-2; PL 54,148-149: cf Lit. Ore IV 1441).
�Dalle omelie su Ezechiele di san Gregorio Magno, papa (Lib. 1,11,4-6; CCL 142,170-172: cf Lit. Ore IV 1254).
INTERCESSIONI
In sostituzione delle intercessioni si suggerisce una delle preghiere che seguono lo schema di questa celebrazione.
285
C Al Padre, che ci ha radunati nella Chiesa come popolo di salvati,
presentiamo in Cristo la nostra preghiera. , 
GT O Signore, guida il tuo popolo.
G � Per la Chiesa di Dio: purificata e rinnovata dallo Spirito cresca nell'unit� e nella pace. Preghiamo.
�Per il Papa ...: sia illuminato dallo Spirito nello scrutare i segni dei tempi e nel guidare il popolo di Dio. Preghiamo.
�Per i credenti: trovino nel successore di Pietro la conferma della fede e il custode saggio dell'unit�. Preghiamo.
�Per la nostra comunit�: sull'esempio di Don Bosco rispetti e ami il Romano Pontefice. Preghiamo.
C Guidati dallo Spirito di Dio e fondati in Cristo, capo della Chiesa, invochiamo il Padri acclamando: 
T Padre nostro...
C O Dio, che hai scelto ... come vescovo di Roma
epastore della Chiesa universale: donagli forza e coraggio
nella guida del popolo di Dio, assistilo nelle difficolt�
eproteggilo dal male. Per Cristo nostro Signore. T Amen.
BENEDIZIONE
CANTO FINALE
Formule di preghiera per il Papa
Preghiera per il Papa, servo nella carit� di Dio
286 
C O Cristo, eterno sacerdote della nuova alleanza, che sospeso sulla croce hai- manifestato al mondo
il mistero della salvezza a tutte le genti costituendo la tua Chiesa
nel segno della morte al peccato
edella gloriosa risurrezione:
conserva e proteggi coloro che sono guida
etestimoni del tuo Vangelo.
O Cristo, re di giustizia e pace,
che hai chiamato per le strade della Galilea i tuoi apostoli
ea Pietro hai affidato il tuo regno qui in terra: benedici il nostro papa ...
esantificalo nel servizio della carit�.
O Cristo, profeta di liberazione,
che effondi il tuo Spirito di santit� sulla terra: assisti il supremo pastore della Chiesa affinch� riveli al mondo il tuo mistero insegnando e donando il Verbo della vita.
T Amen.
Oremus pro Pontifice
Il testo latino pu� essere anche cantato in gregoriano.
Oremus pro Pontifice nostro N. Dominus conservet eum, et vivificet eum, et beatum faciat eum in terra, et non tradat eum in animam inimicorum eius.
Oppure:
Preghiamo il Signore per il nostro santo padre il papa N.: il Signore Dio nostro, che lo ha scelto nell'ordine episcopale, gli conceda vita e salute e lo conservi alla sua santa Chiesa, come guida e pastore del popolo santo di Dio.
C Sia la tua mano su chi � alla tua destra.
T E sopra il Figlio dell'uomo che hai confermato segno della tua carit�.
287
C O Dio, pastore e guida di tutti i credenti, guarda il tuo servo ...
che hai posto a presiedere la tua Chiesa;
C Al Padre, che ci ha radunati nella Chiesa come popolo di salvati,
presentiamo in Cristo la nostra preghiera. 
GT O Signore, guida il tuo popolo.
G � Per la Chiesa di Dio: purificata e rinnovata dallo Spirito cresca nell'unit� e nella pace. Preghiamo.
�Per il Papa ...: sia illuminato dallo Spirito nello scrutare i segni dei tempi e nel guidare il popolo di Dio. Preghiamo.
�Per i credenti: trovino nel successore di Pietro la conferma della fede e il custode saggio dell'unit�. Preghiamo.
�Per la nostra comunit�: sull'esempio di Don Bosco rispetti e ami il Romano Pontefice. Preghiamo.
C Guidati dallo Spirito di Dio e fondati in Cristo, capo della Chiesa, invochiamo il Padie acclamando: T Padre nostro...
C O Dio, che hai scelto ...
come vescovo di Roma
e pastore della Chiesa universale:
donagli forza e coraggio
nella guida del popolo di Dio,
assistilo nelle difficolt�
e proteggilo dal male.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
BENEDIZIONE
CANTO FINALE
Formule di preghiera per il Papa
286
Preghiera per il Papa, servo nella carit� di Dio
C O Cristo, eterno sacerdote della nuova alleanza, che sospeso sulla croce hai manifestato al mondo
il mistero della salvezza a tutte le genti
costituendo la tua Chiesa nel segno della morte al peccato e della gloriosa risurrezione: conserva e proteggi coloro che sono guida e testimoni del tuo Vangelo.
O Cristo, re di giustizia e pace,
che hai chiamato per le strade della Galilea i tuoi apostoli
ea Pietro hai affidato il tuo regno qui in terra: benedici il nostro papa ...
esantificalo nel servizio della carit�.
O Cristo, profeta di liberazione,
che effondi il tuo Spirito di santit� sulla terra: assisti il supremo pastore della Chiesa affinch� riveli al mondo il tuo mistero insegnando e donando il Verbo della vita.
T Amen.
Oremus pro Pontifice
Il testo latino pu� essere anche cantato in gregoriano.
Oremus pro Pontifice nostro N. Dominus conservet eum, et vivificet eum, et beatum faciat eum in terra, et non tradat eum in animam inimicorum eius.
Oppure:
Preghiamo il Signore per il nostro santo padre il papa N.: il Signore Dio nostro, che lo ha scelto nell'ordine episcopale, gli conceda vita e salute e lo conservi alla sua santa Chiesa, come guida e pastore del popolo santo di Dio.
C Sia la tua mano su chi � alla tua destra.
T E sopra il Figlio dell'uomo che hai confermato segno della tua carit�.
C O Dio, pastore e guida di tutti i credenti, guarda il tuo servo ...
che hai posto a presiedere la tua Chiesa;
sostienilo con il tuo amore,
perch� edifichi con la parola e con l'esempio
il popolo che gli hai affidato.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
287
Preghiamo come Don Bosco nella fedelt� al Papa
La fedelt� al Papa � nella tradizione salesiana: il successore di Pietro � creativa presenza della Chiesa tra i giovani.
C O Dio, che nel disegno della tua sapienza hai costruito la Chiesa sulla roccia di Pietro, guarda e sostieni il ministero pastorale del nostro Papa ...;
aiutaci ad essere fedeli al suo insegnamento e saggi interpreti del Magistero per portare ai giovani il desiderio di edificare l'era nuova di unit� e di pace.
Con Don Bosco rendici servitori attenti alle urgenze dei tempi e capaci di essere profeti di speranza per fecondare il campo di Dio.
Nel dispiegarsi dei doni dello Spirito fa' di noi tutti strumenti eletti della tua grazia di salvezza per essere annuncio del Vangelo fino agli estremi confini della terra.
T Amen.
3.8.5. CELEBRAZIONI DI PREGHIERA PER LE MISSIONI
�I popoli non ancora evangelizzati sono stati oggetto speciale della premura e dello slancio apostolico di Don Bosco. Essi continuano a sollecitare e a mantenere vivo il nostro zelo: ravvisiamo nel lavoro missionario un lineamento essenziale della nostra Congregazione� (Cost. 30).
Ogni comunit�, in nome anche della vocazione evangelica, � missionaria e vive il suo lavoro in armonia con il crescere globale della missione che Dio ci ha affidato. Nel misterioso
288
dialogo della preghiera sente vicini coloro che portano pane materiale e spirituale ai giovani che non hanno ancora conosciuto e amato il Verbo della salvezza.
Nel nome di Cristo e con l'affetto di Don Bosco ricordiamoci di tutti i confratelli sparsi nel mondo e celebriamo con loro la gioia di portare l'annuncio della liberazione fino agli estremi confini della terra. Vogliamo essere in ogni nazione segni viventi della pace e dell'amore di Ges� di Nazaret, perch� ogni creatura trovi in Dio la sua salvezza.
Ogni comunit� stabilir� tempi e modi celebrativi di preghiera per le missioni e per essere missionaria del Vangelo anche in patria.
Presentiamo alcuni schemi e preghiere che si possono inserire nelle pratiche di piet� della comunit� o recitare individualmente.
Primo schema:
MANDATI PER LE STRADE DEL MONDO AD ANNUNCIARE PACE E SANTIT�
Va', vendi, vieni, seguimi e annuncia. Ges� definisce il proprio discepolato con una serie incalzante di imperativi. Nella convinzione d'aver scoperto un tesoro, il vero seguace corre a vendere il suo passato carico di compensazioni, ritorna dal divino Maestro per vivere con lui un'esperienza di conversione e santit�, lo segue accorgendosi dell'urgenza di salvezza da portare ad ogni uomo e si fa annunciatore della lieta novella.
Il seguente schema ci porta a meditare sull'essenza missionaria della vita cristiana che per noi si attua con il metodo di Don Bosco vissuto nell'oggi, come segno di speranza futura.
CANTO Dl INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
C Nel nome del Padre...
Grazia a voi e pace da Ges� Cristo che ha fatto noi tutti missionari del suo Vangelo nell'unico Spirito di carit�. 
T Amen.
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C Preghiamo.
Concedi alla tua Chiesa, o Signore,
di essere sacramento universale di salvezza
e di portare a tutti gli uomini
l'annuncio del Vangelo,
nell'obbedienza al mandato di Cristo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA
Prima lettura: At 10,34-48: Dio non fa preferenza di persone.
SALMO DI MEDITAZIONE (recita responsoriale) Sal 65: Acclamate a Dio da tutta la terra.
Rit. Acclamate a Dio, voi popoli della terra!
Seconda lettura: Mt 28,16-20: Mandati a tutti gli uomini di buona volont�.
Oppure
Prima lettura: Ls. 2,1-5: La pace nel regno di Dio.
SALMO DI MEDITAZIONE (recita responsoriale) Sal 121: Quale gioia quando mi dissero...
Rit. Camminiamo insieme verso la casa del Signore.
Seconda lettura: Gv 10,11-16: Il buon pastore.
RIFLESSIONE GUIDATA
O LETTURA DI DOCUMENTI E FONTI SALESIANE SULLE MISSIONI
Presentiamo alcuni brani tratti dalle Memorie Biografiche, ma la riflessione si pu� svolgere anche su altre fonti salesiane e su documenti capitolari significativi, oppure su lettere circolari dei Rettori Maggiori.
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L �Don Bosco, dopo aver udito la narrazione delle gesta dei missionari, molte volte esclamava:
� Oh! se avessi molti preti e molti chierici, vorrei mandarli ad evangelizzare la Patagonia e la Terra del Fuoco. E sai tu il perch�, o caro Bellia? Indovina!
�Perch� forse � il luogo dove c'� pi� bisogno di missionari � osserv� Bellia.
�Hai indovinato; perch� questi popoli finora furono i pi� abbandonati.
Don Bosco adunque si sentiva gi� attirare dalla Provvidenza Divina verso quelle lontanissime regioni.
�Era il tipo del santo prete, � esclamava don Savio Ascanio. � Se tutto il clero avesse fatto come lui, si sarebbe convertito il mondo universo. Si struggeva dal desiderio di convertire tutti i popoli e di salvare tutte le anime� (MB 3,363).
�Gettando talora gli sguardi su qualche carta del mappamondo, sospirava nel vedere come tante regioni ancora giacessero nell'ombra della morte, e mostrava ardente desiderio di poter un giorno portar la luce del Vangelo in luoghi non raggiunti da altri missionari� (MB 3,546).
�Esclamava: "Se potessi avere con me dodici giovani dei quali io fossi padrone di disporre come dispongo di questo fazzoletto vorrei spargere il nome di N.S. Ges� Cristo non solo in tutta l'Europa, ma al di l�, fuori dei suoi confini, nelle terre lontane, lontane"� (MB 4,424). �Nonostante la penuria di personale vagheggiava sempre nuove imprese apostoliche e su vasta scala...
Fu udito anche esclamare: "Che bel giorno sar� quello, quando i missionari salesiani, salendo su per il Congo di stazione in stazione, si incontreranno con i loro confratelli che saranno venuti su per il Nilo e si stringeranno la mano lodando il Signore".
Don Francesco Dalmazzo depose di averlo udito pi� volte egli stesso esclamare: "Quando i nostri missionari andranno ad evangelizzare le varie regioni dell'America, dell'Australia, nell'India, nell'Egitto e in pi� altri luoghi, che bel giorno sar� quello!". (...) Sempre ardente per la propagazione della fede, avrebbe voluto suggerire al Papa che nelle litanie dei santi aggiungesse la rogazione: "Ut bonos et dignos operarios in messem tuam mittere digneris, Te rogamus audi nos". Ma non os� fare la proposta. Oggi, sebbene in altri termini, la cosa � fatta� (MB 11,409).
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INTERCESSIONI
In alternativa alle intercessioni si suggerisce la recita cora 
le di una delle preghiere che seguono.,
C Come comunit� riunita dall'amore di Dio preghiamo il Padre perch� a tutti gli uomini giunga il messaggio della salvezza.
T Ogni uomo veda la tua salvezza, o Signore.
G � Per la Chiesa santa cattolica: ogni cristiano senta la responsabilit� di essere evangelizzatore e testimone di Cristo. Preghiamo.
�Per i missionari del Vangelo: rivolgano una particolare attenzione ai poveri, ai giovani, alla cura delle vocazioni e comprendano i germi di verit� delle culture nelle quali si inseriscono. Preghiamo.
�Per coloro che non credono in Cristo: vivano nella ricerca della saggezza e siano disponibili alla luce del Vangelo. Preghiamo.
�Per i giovani: nell'impegno verso i fratelli pi� poveri e in ascolto delle urgenze del tempo presente sappiano scoprire la grandezza della missione cristiana. Preghiamo.
�Per le nostre comunit� salesiane: nella dedizione pastorale ai giovani possano essere germe qualificato per fondare la nuova civilt� dell'amore e crescere nella santit� che � preghiera, annuncio e fraterna solidariet�. Preghiamo.
C Nella fiducia che il Regno si estender� fino agli estremi confini della terra, invochiamo il Padre di ogni benedizione e diciamo insieme:
T Padre nostro...
C O Signore, manda ancora alla tua Chiesa il tuo Spirito di verit� e di amore, dono della Pasqua di Cristo,
perch� essa sia tutta missionaria e ogni credente mantenga vivo lo slancio di portare nel mondo la novit� di Cristo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
T Amen.
292
BENEDIZIONE CANTO FINALE
Secondo schema (in occasione della consegna del Crocifisso ai nuovi missionari)
Dispersi ma non divisi. Come Salesiani siamo presenti in molte nazioni e diverse culture. L'essere missionari ci contraddistingue come cristiani. L'essere missionari ed educatori dei giovani � l'aspetto tipico che ci distingue come figli di Don Bosco. Portare il Vangelo a coloro che non lo conoscono, riqualificare il cristianesimo dove si � assopito nell'indifferenza spirituale e riproporlo ai fratelli che lo hanno negato, sono i modi della Chiesa missionaria d'oggi, e per noi questo servizio si svolge tra i giovani.
Rimane sempre significativo il momento della partenza verso terre lontane di nuovi missionari, a cui viene consegnata la croce di Cristo da portare quale luce di grazia ad altri fratelli.
Ogni comunit� locale si associ spiritualmente a questo evento attraverso la preghiera e la gioia familiare.
Il Rituale Romano �De Benedictionibus� presenta un rito particolare per la benedizione dei missionari che partono. Lo stesso schema, che si pu� svolgere come celebrazione della Parola o inserire nella Messa, prevede il rito della consegna del Crocifisso.
Suggeriamo una breve celebrazione, che associa la comunit� ai confratelli che ricevono il Crocifisso, al fine di percepire spiritualmente l'unit� vocazionale nel carisma salesiano.
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE ORAZIONE
ASCOLTO DELLA "4 unl A
1 Cor 1,21-25: Noi predichiamo Cristo sapienza di Dio.
2 Cor 4,5-12: Noi predichiamo Cristo crocifisso.
CANTO DI MEDITAZIONE
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IL RICORDO DI DON BOSCO AI SUOI MISSIONARI PARTENTI
Si propongono due brevi stralci dal sermone di Don Bosco per la partenza dei primi missionari.
�Noi diamo principio ad una grand'opera, non perch� si abbiano pretensioni o si creda di convertire l'universo intero in pochi giorni, no; ma chi sa, che non sia questa partenza un seme da cui abbia a sorgere una grande pianta? Chi sa, che non sia come un granellino di miglio di senapa, che a poco a poco vada estendendosi e non sia per fare un gran bene? Chi sa che questa partenza non abbia svegliato nel cuore di molti il desiderio di consacrarsi a Dio nelle Missioni, facendo corpo con noi e rinforzando le nostre file? Io lo spero. Ho visto il numero stragrande di coloro che chiesero di essere prescelti� (MB 11,385).
�Andrete, ma non andrete soli; tutti vi accompagneranno. Non pochi compagni seguiranno il vostro esempio e vi andranno a raggiungere nel campo della gloria e delle tribolazioni. E quelli che non potranno partire con voi per accompagnarvi nel campo evangelico, che la Provvidenza Divina vi ha stabilito, vi accompagneranno col pensiero e colla preghiera e con voi divideranno le consolazioni, le afflizioni, i fiori e le spine, affinch� col divino aiuto possiate riuscire fruttuosi in tutto quello che dovrete sostenere per la salvezza delle anime da Ges� redente. Andate adunque, il Vicario di Ges� Cristo, il nostro veneratissimo Arcivescovo vi hanno benedetti, io pure con tutto l'affetto del mio cuore invoco copiose le divine benedizioni sopra di voi, sopra il vostro viaggio, sopra ogni vostra impresa, ogni vostra fatica� (MB 11,387).
INTERCESSIONI
T Annunciamo la tua morte in croce, e proclamiamo la tua salvezza.
G O Cristo, che ti sei fatto sacerdote di salvezza sacrificandoti quale vittima di espiazione sulla croce, salva ogni uomo che desidera la tua pace, affinch� tutto sia restaurato nel tuo amore.
� O Cristo, che elevato sul luogo del cranio sei segno dell'umanit� redenta, distendi le tue braccia su tutte le genti, affinch� la tua croce porti speranza ai sofferenti e gioia ai retti di cuore.
294

�O Cristo, che hai chiamato i nostri fratelli a portare l'annuncio misericordioso dell'Onnipotente a coloro che ancora non ti conoscono, benedici le loro fatiche, affinch� nelle difficolt� e nella solitudine ritrovino la compagnia della tua croce e risurrezione gloriosa.
�O Cristo, che ci mandi missionari del Vangelo in un mondo indifferente e ostile alla tua proposta di liberazione, ispira il nostro lavoro, affinch� la stoltezza della tua croce sia per noi fonte di sapienza.
T Padre nostro...
C O Dio onnipotente,
i nostri fratelli ci lasciano
per portare Cristo crocifisso e glorioso alle genti lontane.
Benedici il loro lavoro tra i giovani e i bisognosi,
sentano essi la nostra amicizia,
fa' che nello scorrere dei giorni non dimentichiamo
i loro volti e le loro necessit�.
Rendici solidali con la loro missione
per attuare con pi� coraggio la nostra.
Riunisci noi tutti e coloro che abbiamo amato
con il tuo amore nella dimora degli eletti.
La presenza materna di Maria Ausiliatrice
e l'intercessione di Don Bosco siano auspicio di grazia.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
BENEDIZIONE CANTO FINALE
Formulario di preghiera per le missioni
Ogni uomo sia afferrato dall'amore di Dio
� una preghiera che fa meditare sull'essenza missionaria del cristianesimo.
A immagine di un Dio trinitario che � per noi dono di creazione e redenzione, facciamoci voce dello Spirito per collaborare al suo piano di salvezza.
295
Padre onnipotente,
creatore della storia e signore della vita, che tutto hai disposto con amore provvidente,
all'umanit� sconvolta dal peccato
hai promesso il riscatto dalla colpa antica:
guarda i popoli della terra
affinch� ritrovino nel loro cuore i germi dell'unica verit�
incontrino e accolgano
i profeti dell'atteso Giorno del Signore.
Cristo,
Figlio obbediente dell'eterno Padre, che ti sei fatto annuncio di salvezza a Israele e ai popoli del mondo: eleggi i tuoi messaggeri di pace affinch� ogni uomo di buona volont� ritrovi il senso della sua giustizia
sia confermato dalla tua Grazia.
Spirito d'amore,
che ispiri i cuori sinceri
ed effondi i tuoi doni di redenzione
a chi cerca l'Infinito con cuore rinnovato:
santifica l'unica Chiesa,
conferma nella carit� pastorale i sacri ministri
tutti i battezzati
affinch� siano mossi dal desiderio della salvezza. Amen.
Preghiamo per essere missionari come Don Bosco, che mai ha rinunciato ad essere solidale con la causa dei poveri e dei giovani d'ogni paese della terra.
Dio,
che in Don Bosco ci hai dato un segno della tua grazia benevolente
un profeta del tuo amore tra i giovani pi� poveri, confermaci nella fedelt�
assistici con la tua protezione.
Fa' che impariamo ogni giorno a lodare te solo, a non dimenticare il grido di chi soffre,
dell'orfano e dell'indigente,
di chi non � ancora toccato dalla tua grazia e dei giovani che non desiderano la tua liberazione.
Rendi noi tutti missionari del tuo Vangelo per portare al mondo la vera pace
nello sviluppo e nella fraterna solidariet�. Aiutaci a vivere nello spirito di famiglia per costruire con coloro a cui siamo mandati l'unica vocazione alla santit�. Amen.
296
TI rendiamo grazie, o Dio, per questo nostro fratello (Preghiera nel ritorno di un missionario)
Nella nostra comunit� o nell'ispettoria � frequente il ritorno di confratelli sacerdoti o coadiutori che hanno dedicato energia e salute per spargere il seme della parola tra popoli lontani. Ci uniamo a loro per ringraziare il Signore e li accogliamo con la gioia di godere della loro esperienza.
Questa preghiera pu� chiudere una comunicazione di esperienze del confratello missionario.
GTi celebriamo, o Dio onnipotente, con tutte le tue creature: 
T Tu hai fatto ogni cosa con sapienza e amore.
GTi proclamiamo, o Signore, con gli angeli e i santi del cielo: 
T Tutto canta al tuo nome santo.
GAdoriamo, o Dio santo ed eterno, con ogni fratello, che come noi ha sperato nella tua misericordia: 
T Tu sei bont� infinita e premio per il giusto.
GTi rendiamo grazie, o Padre, per questo confratello che ha fecondato con il suo lavoro la terra e ha raccolto nella fatica i frutti della tua grazia:
T Benedici, o Signore, questo tuo servo fedele.
GTi rendiamo grazie, o Cristo, per coloro che hanno inciso il tuo nome nel cuore di tanti giovani d'ogni razza, popolo o nazione:
T Fa' che i loro nomi e quelli a cui sono andati siano scritti nel cielo.
297
G Ti rendiamo grazie, o Spirito di sapienza, che hai tenuto nascoste le cose di Dio agli arroganti di questo mondo e le hai rivelate ai piccoli, perch� con il coraggio della santit� le annunciassero ai pi� poveri:
T Esalta nella tua gloria questi servi fedeli e dimentica il peccato che insidia il cuore di ogni uomo.
D Con festosa accoglienza
diamo il benvenuto a ...
nella nostra comunit� (ispettoriale);
la sua (loro) esperienza di vita ci edifichi
eincoraggi la nostra missione tra i giovani.
Il Signore aiuti noi tutti
ad essere testimoni premurosi di fraternit�,
compensi le fatiche di tanti confratelli
che con zelo e sacrificio annunciano,
nella sofferenza e nella gioia, il Verbo della salvezza,
affinch� possiamo ritrovarci un giorno
nel celeste banchetto.
Il Signore conservi noi tutti nella sua amicizia.
T Amen.
CANTO (alla Vergine o a Don Bosco)
Tra i giovani di questo tempo (Preghiera per la nostra missione)
Il campo di Dio � ovunque, e anche chi lavora nei paesi del progresso e del cristianesimo deve lottare contro l'indolenza spirituale e riqualificare la minoranza cristiana, specie tra i giovani.
O Signore,
che hai elargito nello Spirito i doni della tua grazia
ehai effuso con molteplicit� di presenze
il tuo amore su tutta la terra,
guarda il nostro lavoro e santificalo.
Troppi giovani dimenticano di raggiungerti come amico
nel mistero della tua persona.
Turbati dall'indifferenza e dall'egoismo
perdono il significato della tua salvezza
eservono idoli che li svuotano.
298
Rassegn�ti, come gli altri, crescono
allontanandosi dal candore semplice e spontaneo
della loro infanzia.
Rendici strumenti della tua santit�:
infondi in noi speranza ed efficacia di presenza
per far comprendere ai giovani
l'amore con cui siamo stati amati
e daremo loro la nostra amicizia,
il sorriso discreto, il saggio consiglio.
Aiutaci a valorizzare insieme con loro il tempo presente,
affinch� il futuro abbia i colori della tua pace
e il mondo diventi la via del perdono e della carit�.
Amen.
La nostra missione privilegia coloro che soffrono (Preghiera per i lebbrosi)
� un testo scritto da R. Follereau e indica anche a noi le strade autentiche del servizio agli ultimi.
Signore, insegnaci
a non amare noi stessi,
a non amare soltanto i nostri,
a non amare soltanto quelli che ci amano.
Insegnaci a pensare agli altri ad amare in primo luogo quelli che nessuno ama.
Signore, facci soffrire della sofferenza altrui.
Facci la grazia di capire
che ad ogni istante,
mentre noi viviamo una vita troppo felice,
protetta da te,
ci sono milioni di esseri umani,
che sono pure tuoi figli e nostri fratelli,
che muoiono di fame
senza aver meritato di morire di fame,
che muoiono di freddo
senza aver meritato di morire di freddo.
299
Signore, abbi piet�
di tutti i poveri del mondo.
Abbi piet� dei lebbrosi,
ai quali tu cos� spesso hai sorriso
quand'eri su questa terra;
piet� dei milioni di lebbrosi,
che tendono verso la tua misericordia
le mani senza dita,
le braccia senza mani...
E perdona a noi di averli,
per una irragionevole paura, abbandonati.
E non permettere pi�, Signore, che noi viviamo felici da soli.
Facci sentire l'angoscia della miseria universale,
e liberaci da noi stessi. Amen.
300
____________________________________ 
PARTE SECONDA
L'INCONTRO
CON CRISTO
NEI SACRAMENTI
I sacramenti della fede
L'incontro tra Dio e gli uomini, al di l� della comunione misteriosa e ineffabile nelle profondit� pi� segrete della persona, si esprime negli eventi della storia, che assume portata salvifica.
Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe � il Dio della promessa. L'Incarnazione del Verbo determina il compiersi di questa Alleanza tra Dio e l'uomo: l'uomo � elevato a profeta, sacerdote e re non pi� in modo fallimentare come era avvenuto nei tempi antichi per i Giudei che non erano stati adoratori in spirito e verit�, ma in pienezza attraverso Cristo che � Dio, l'Emmanuele, vittima e sacerdote, profeta dell'eterno banchetto e Signore dell'Universo.
Cristo, sacramento del Padre, nei giorni della sua vita terrena ha insegnato e agito per consegnare al mondo i segni della salvezza. In lui morto e risorto l'umanit� ha ritrovato la salvezza perduta; in lui primogenito di ogni creatura noi tutti possiamo invocare il Dio che � nei cieli con il nome di Padre. In Cristo il Padre porta a compimento la storia della salvezza e attende ora la risposta libera di tutta l'umanit�. Dall'albero della croce Cristo attira a s� l'intera umanit� e da quel segno di ingiusta condanna scaturisce la Chiesa, �universale sacramento della salvezza�.
La Chiesa che santifica il tempo esce rinnovata nello Spirito della Pentecoste e riceve la forza di portare il Vangelo del Regno a tutti gli uomini di buona volont�. E nell'oggi del mondo la Chiesa � il �luogo� dell'azione divina e dell'incontro con il Padre.
Gettati nel tempo e liberi di godere in Cristo della libert� siamo chiamati ad essere immagine di Dio in un cammino di santit�. Questo � possibile in forza della passione di Cristo, e si attua nei sacramenti della Chiesa che risolvono in Cristo ogni momento dell'esistenza umana.
303
I sacramenti sono destinati a significare la nostra santificazione, perch� possiamo rivolgere a Dio un culto a lui gradito ed essere santificati. I sacramenti sono dunque i segni visibili della salvezza e contengono ci� che significano per virt� divina.
La Chiesa nel corso dei secoli ha maturato la propria presa di coscienza circa il desiderio e il mandato di Ges�. Questo � segno dell'attuarsi dei tempi ultimi della salvezza attraverso il travaglio della storia. La Chiesa, animata dallo Spirito Santo, interpreta se stessa in Cristo, e nelle sue membra si rinnova per mezzo della Grazia che profluisce dai sacramenti. I sacramenti della Chiesa hanno valore memoriale, poich� sono attuazione di ci� che Cristo ha fatto e insegnato, e ha comandato di fare.
I sacramenti sono segno dell'azione santificante dello Spirito Santo promesso da Ges� nel giorno della sua Ascensione al cielo e visibilmente donato nel giorno di Pentecoste. Attraverso i sacramenti l'umana creatura, corroborata dallo Spirito, partecipa intimamente alla ricapitolazione di tutte le cose in Cristo affinch� si attui la profezia paolina del �Deus omnia in omnibus�.
I sacramenti sono dunque modi diversi attraverso cui il popolo di Dio partecipa all'esperienza di Cristo-uomo nei diversi momenti del suo cammino verso il Padre. Un modo concreto ed esistenziale attraverso cui noi esprimiamo la nostra somiglianza con Cristo e attraverso cui lo Spirito ci rende figli del Padre come Cristo. Diventati conformi a Cristo, anche noi possiamo compiere la Pasqua verso il Regno. La Chiesa �fa i sacramenti� in quanto � l'unico sacramento di Cristo. La Chiesa-sacramento si specifica nei diversi sacramenti. Questi hanno la funzione di inserirci sempre di pi� nel mistero di Cristo.
Nella Chiesa tutta la vita del cristiano � un sacramentale, ovvero un segno di benedizione e ringraziamento al Padre che si dispiega nei molteplici aspetti della vita nella sua dimensione storica. Centro di questa vita sacramentale sono i sacramenti, da cui profluiscono e a cui si dirigono tutti gli altri segni.
Nella Chiesa tutto culmina in Cristo che si � reso sacrificio perfetto, gradito a Dio, e si rende presente in mezzo a noi e in noi nell'Eucaristia.
304
La Chiesa lungo i secoli ha modificato riti, gesti e parole, dimostrando cos� di avere un potere che viene da Cristo: ci� che fa la Chiesa � ci� che ha fatto Cristo.
Essere segni e portatori dell'amore di Dio ai giovani
Don Bosco nutr� una forte piet� liturgico-sacramentale. La sua volont� di farsi tutto di Dio gli comport� un continuo sforzo di conversione per comprendere, in un codice di santit�, ci� che il Signore voleva da lui nel mandarlo tra i giovani poveri. La sua carit� nella missione apostolica trova nell'Eucaristia un nutrimento spirituale inesauribile. Il Battesimo che ha ricevuto e in cui � stato confermato � dono troppo grande per non portarlo fino alle terre non ancora toccate dalla grazia del Padre che in Cristo ha costituito la Chiesa. L'Ordine sacro ha reso Don Bosco profeta, maestro e padre con l'unico scopo di santificare e guidare quel gregge che il Signore gli aveva affidato. E al termine dei suoi giorni terreni, unto nello Spirito che guarisce e libera, consegn� al Signore la sua sofferenza e chiese che �i suoi� fossero segni e portatori dell'amore di Dio ai giovani.
Con Don Bosco noi liberamente abbiamo scelto la via stretta dei consigli evangelici per essere proposta radicale di vita cristiana. L'oggi della Chiesa soffre nell'attesa che tutto si ricongiunga a Cristo. L'oggi del mondo vaga disorientato poich� le forze di morte tentano di prevalere sulla vita. Noi siamo chiamati nell'oggi della Chiesa e del mondo per costruire la Chiesa, �sacramento universale di salvezza�, attraverso un battesimo testimoniato, in parole e opere, nel servizio dei giovani (cf Cost. 37). I consigli evangelici sono un modo privilegiato per mettersi alla sequela di Cristo, e una vigorosa piet� sacramentale nutre questa nostra scelta di essere �trasparenti a Cristo� attraverso ogni gesto di vita.
In piena libert� ci offriamo a Dio che ci ha consacrati nel giorno del Battesimo (Cost. 24). Con umilt� ci accostiamo nel desiderio di una continua conversione al sacramento della Riconciliazione (Cost. 90). Confidando non tanto nelle nostre forze quanto nella potenza del Cristo risorto, celebriamo ogni giorno la nostra Pasqua nell'Eucaristia. Grati al Signore, lo ringraziamo se ci ha voluti consacrare sacerdoti della Chiesa per santificare e servire nell'impegno sacramentale i giovani.
305
Uniti alle sofferenze della sua passione, offriamo infermit� e dolore affinch� l'unzione che riceviamo ci associ alla sua lotta contro il peccato, purifichi e risani il nostro corpo mortale.
La nostra vita di discepoli del Signore trova piena attuazione nella missione per i giovani, che si fa offerta a Dio celebrata ogni giorno e confermata in santit� dai sacramenti della Chiesa e dall'ascesi personale in conformit� a Cristo �obbediente, povero e casto�.
306
1. BATTESIMO E CONFERMAZIONE VISSUTI NELLA
CONSACRAZIONE RELIGIOSA
1.1. CONFERMATI NEL BATTESIMO DI CRISTO COME PROPOSTA RADICALE DI VITA EVANGELICA
Natura e valore della professione religiosa
Chiamati da Dio, �per l'infinita potenza dello Spirito mirabilmente operante nella Chiesa� (LG 44), molti fedeli si dedicano con la professione religiosa alla �perfezione del culto divino� e al �fervore della carit� verso i fratelli (ivi), impegnandosi in tal modo a seguire il Cristo Signore con l'osservanza dei consigli evangelici (cf OPR 1) che tracciano e indicano �nella Chiesa la forma di vita che il Figlio di Dio abbracci� quando venne nel mondo per fare la volont� del Padre, e che propose ai discepoli che lo seguivano� (LG 44). I consigli evangelici, lasciando intravedere il legame che unisce indissolubilmente Cristo alla Chiesa sua sposa, sono un �dono che la Chiesa ha ricevuto dal suo Signore, e con il suo aiuto conserva e trasmette� (LG 43) per portare a pienezza la speciale alleanza stabilita nei sacramenti dell'iniziazione, e quindi per perfezionare in modo singolare la carit� verso Dio e verso i fratelli (cf LG 45).
307
Per mezzo del Battesimo infatti si attua nel fedele una consacrazione che lo rende persona offerta a Dio e, in virt� dello Spirito, inserita nel progetto di salvezza che il Padre ha attuato in Cristo. La professione religiosa �ha le sue profonde radici nella consacrazione battesimale�, �ne � l'espressione pi� perfetta� (PC 5), �ne raccoglie pi� copioso il frutto� (LG 44); pertanto essa costituisce �una consacrazione pi� intima al servizio di Dio� esplicitando �a nuovo e speciale titolo� (ivi) la polarizzazione verso Dio.
E in questa realt� che si fonda la �configurazione sacramentale al Cristo crocifisso� (Summa Th. 111,49,3,2) e risorto, operando quella continua rinascita (cf Gal 6,15; Rm 6,4) che spinge il religioso a una libera e sempre pi� piena imitazione del Cristo; a una donazione totale per la vita della Chiesa pellegrina nel tempo, secondo un progetto di promozione integrale dell'uomo (cf GS).
Con il sacramento della Confermazione il dono dello Spirito opera nella personalit� cristiana rendendola ufficialmente capace di donarsi in modo pi� consapevole e sempre pi� totale nel servizio della Chiesa, per l'espansione del Regno di Dio, perch� l'edificazione della citt� terrena sia sempre fondata nel Signore e a lui diretta (cf LG 46).
La professione religiosa � un portare a pienezza quella consacrazione regale, profetica e sacerdotale che fa del religioso l'uomo attento allo Spirito per trasformare le realt� di ogni giorno in una liturgia di lode, celebrata in spirito e verit� nei diversi avvenimenti, secondo il dinamismo proprio dello Spirito che conferisce ottimismo e senso di genuina libert�, �quella dei figli di Dio� (PC 14).
La dimensione cultica e comunionale della professione religiosa raggiunge il vertice nell'Eucaristia. La risposta cristiana al dono che il Signore fa incessantemente della sua vita divina, trova nella professione la sua pi� alta espressione in quanto s'inserisce nel sacrificio di Cristo.
Con la professione infatti il religioso si offre perch� con Cristo e per Cristo possa giungere al Padre; trasforma la propria vita in Cristo per divinizzare tutto l'universo (cf 1 Cor 15,28); vive il proprio sacrificio in costante rendimento di grazie, di memoria, di epiclesi, di intercessione, di dossologia, camminando con la Chiesa verso la pienezza dell'incontro con Cristo.
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La professione dei consigli evangelici appare pertanto come un segno luminoso che manifesta a tutti i credenti le esigenze supreme dei beni celesti gi� presenti in questo mondo; testimonia la vita nuova ed eterna acquistata dalla redenzione di Cristo; preannuncia la futura risurrezione e la realt� dei nuovi cieli e terra nuova (cf LG 44); e porta a compimento, perfezionandola ogni giorno, l'iniziale vocazione battesimale ed ecclesiale.
In questa linea, �il raggiungimento della carit� perfetta per mezzo dei consigli evangelici, mentre appare come una splendida caratteristica del regno dei cieli� (PC 1), contribuisce pure alla realizzazione piena della persona umana: purificando il cuore, lo rende libero e disponibile alle esigenze del Regno; mantenendo acceso il fervore della carit�, spinge il fedele a conformarsi al genere di vita obbediente, povero e verginale che Cristo Signore scelse per s� e che la Vergine sua Madre abbracci�.
Offrendosi totalmente a Dio, i religiosi collaborano spiritualmente all'edificazione della citt� terrena, perch� non lavorino invano quelli che la stanno edificando (LG 46).
Consacrato per il servizio dei giovani
Per contribuire alla salvezza della giovent�, lo Spirito Santo ha suscitato, con l'intervento materno di Maria, san Giovanni Bosco.
Formando in lui un cuore di padre e di maestro, l'ha reso capace di una dedizione totale per la porzione pi� delicata e pi� preziosa dell'umana societ� (cf Cost. 1).
Guidandolo nel dar vita a varie forze apostoliche, prima fra tutte la Societ� salesiana, prolunga nella storia il suo progetto apostolico: essere nella Chiesa segni e portatori dell'amore di Dio ai giovani, specialmente ai pi� poveri (cf Cost. 2), per la costruzione di un mondo pi� giusto e fraterno in Cristo (cf Cost. 7), edificando in tal modo la Chiesa come Corpo di Cristo perch� essa continui a manifestarsi al mondo come �sacramento universale di salvezza� (cf Cost. 6).
Nella professione religiosa il Salesiano riconosce, pertanto, la grazia del Padre che lo consacra con il dono del suo Spirito e lo invia ad essere apostolo dei giovani per camminare al seguito di Cristo e lavorare con lui alla costruzione del Regno, in un unico movimento di carit� verso Dio e verso i fratelli, che abbraccia la missione apostolica, la comunit� fraterna e la pratica dei consigli evangelici (cf Cost. 3).
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La Madre Chiesa, con l'autorit� affidatale da Dio, riceve i voti di coloro che fanno la professione; per loro impetra, nella preghiera liturgica, l'aiuto della grazia divina; li affida.al Padre e d� loro la benedizione o consacrazione spirituale per associare la loro offerta al sacrificio eucaristico (LG 45 = OPR 2).
�Tutta la loro vita, cos�, viene posta al servizio di Dio e ci� costituisce una speciale consacrazione che ha le sue profonde radici nella consacrazione battesimale, e ne � un'espressione pi� perfetta� (PC 5). Su questa �consacrazione� si innesta la �missione� apostolica, come il Padre �ha consacrato� il Figlio e �lo ha mandato nel mondo� (cf Gv 10,36). �Consacrazione� e �missione� appaiono pertanto mutuamente e indissolubilmente compenetrate. La consacrazione coinvolge tutta la vita del religioso-apostolo, e la missione qualifica tutta la vita dell'apostolo-religioso.
La consacrazione apostolica esprime l'azione del Padre che consacra con il dono del suo Spirito (cf Cost. 3) attraverso l'azione della Chiesa (cf Cost. 23). Egli benedice il confratello e lo prende totalmente per s�, impegnandosi a proteggerlo, guidarlo e aiutarlo quotidianamente a progredire nella via evangelica professata.
L'oggetto su cui ricadono i benefici di questa azione divina � la persona del confratello il quale, rispondendo alla chiamata del Padre, si offre totalmente a lui, cos� che tutta la sua esistenza diventa una �vita consacrata�.
Proposte celebrative
In occasione di esercizi spirituali e ritiri, in momenti particolari come le professioni di confratelli della propria ispettoria, durante le feste giubilari, nell'accoglienza di qualche aspirante che viene nelle nostre comunit� per conoscere il nostro stile di vita consacrata, o in altre circostanze, sono proficui momenti di preghiera e riflessione comune per confermare i nostri passi nella professione dei consigli evangelici e rinnovare la nostra dedizione nella missione apostolica tra i giovani.
Il nostro �Rituale della professione religiosa� � il testo ufficiale dove sono raccolte tutte le iniziative celebrative usufruibili a tale fine.
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Le celebrazioni che prevede sono:
�Rito di iniziazione alla vita religiosa.
�Rito della prima professione.
�Rito per la rinnovazione della professione.
�Rito della professione perpetua (ogni rito di professione pu� essere svolto durante la santa Messa, nella celebrazione di Lodi o Vespri, o in una Liturgia della Parola).
�Messa rituale per la professione religiosa (per la prima professione, per la rinnovazione della professione, per la professione perpetua, per il venticinquesimo di professione, per il cinquantesimo di professione).
�Rito per la consegna dell'abito e della medaglia.
�Rinnovazione della professione al termine degli esercizi spirituali.
-Rito della professione per il confratello in pericolo di  morte.
Per la comunit�, al fine di rinnovare nella preghiera l'offerta a Cristo della vita, suggeriamo:
�celebrazioni della Parola,
�adorazioni eucaristiche,
�rosari meditati.
Riserviamo questa sezione alle celebrazioni della Parola; per le adorazioni si veda la proposta della specifica sezione, e per il rosario meditato la sezione mariana. Si pu� anche usufruire delle celebrazioni e preghiere per le vocazioni.
1.2. CELEBRAZIONI DELLA PAROLA
Presentiamo sussidi per celebrazioni della Parola sulla nostra consacrazione e missione apostolica, che si possono usufruire anche nel contesto di adorazioni eucaristiche. Lo schema celebrativo (Saluto del celebrante, Dialogo d'inizio, Ascolto della Parola, Omelia o riflessione, Preghiera titanica o corale, Orazione e benedizione) si pu� articolare in pi� momenti, intervallati da canti, specie per una veglia di preghiera. Rimangono elementi qualificanti il silenzio e la calma celebrativa.
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SALUTO DEL CELEBRANTE E DIALOGO DI INIZIO
C Nel nome del Padre... 
T Amen.
Ci si pu� introdurre con una delle formule del Messale Romano, oppure come segue, secondo il tema prescelto.
C Sei benedetto, o Padre, ricco di misericordia, per l'immensa carit� con cui ci hai amato.
T A noi, morti per le nostre colpe, hai ridonato la vita in Cristo.
C Sei benedetto, o Cristo, Figlio del Padre,
che ti sei fatto uomo per la nostra salvezza. 
T Con cuore generoso ti vogliamo seguire
nella via dei consigli evangelici.
C Sei benedetto, o Spirito Santo,
che infondi i tuoi doni nel creato.
T Insegnaci a essere portatori della tua grazia
tra i giovani
e illumina i nostri passi sulla via della pace.
Oppure
C O Padre, tu sei il nostro Dio.
T Non abbiamo altro bene fuori di te.
CO Cristo, tu sei via, verit� e vita.
T Insegnaci a seguirti nello spirito delle beatitudini per accettare la croce di ogni giorno.
CSpirito, tu sei amore infinito.
T Donaci pienezza di cuore per vivere
la nostra consacrazione come offerta a Dio gradita.
Oppure
C Il Signore sia con voi. T E con il tuo spirito.
C Rendiamo grazie a Cristo Ges�, Signore nostro.
T Poich� ci ha fatti degni di annunciare il suo Vangelo.
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C Lodiamo il suo nome grande. 
T Per essere partecipi un giorno dell'eterno convito nel cielo.
ATTO PENITENZIALE
Pu� seguire un breve atto penitenziale oppure l'orazione che introduce all'ascolto della Parola.
�Signore, che ti sei fatto tutto a tutti, perdona il nostro egoismo.
�O Cristo, mite e umile di cuore, perdona il nostro orgoglio.
�Signore, che hai riscattato l'umanit� con la tua morte, perdona la nostra indifferenza e la mancanza di coraggio.
Oppure
�Signore, obbediente al Padre fino alla morte, perdona le nostre intemperanze e l'individualismo che ci separa dai fratelli.
�O Cristo, povero per essere ricco di misericordia, perdona l'attaccamento ai beni terreni e rendici capaci di accumulare tesori in cielo.
�Signore, che sei venuto per esprimere infinito amore, perdona la morbosit� che ostacola una piena dedizione ai giovani.
ORAZIONE
C O Dio, che ci hai consacrati nel Battesimo ed eletti a essere strumenti privilegiati della grazia tra i giovani, rendici fedeli nell'ascolto della tua parola perch� sappiamo annunciarti con verit� e pienezza di vita. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
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ASCOLTO DELLA PAROLA
Diamo le indicazioni del nostro Rituale della professione, che propone un'abbondante scelta di brani scritturistici us�fruibili per le celebrazioni della Parola.
Prima lettura fuori del tempo pasquale
�Gn 12,1-4a: �Vattene dal tuo paese, dalla casa di tuo padre, e vieni�. � Dal Sal 23: �Questa � la generazione che cerca il Signore�.
�Dt 6,3-9: �Tu amerai il Signore tuo Dio�. � Dal Sal 18: �Le tue parole, Signore, sono spirito e vita�.
�Dt 7,6-11: �Il Signore vi ha scelti perch� vi ama�. � Dal Sal 32: �Della grazia del Signore � piena la terra�.
�I Sam 3,1-10: �Parla, Signore, perch� il tuo servo ti ascolta�. � Dal Sal 39: �Sono pronto, Signore, a fare la tua volont�.
�1 Re 19,4-9a.11-15a: �Fermati sul monte alla presenza del Signore�. � Dal Sal 26: �Ti cerco, Signore: mostrami il tuo volto�.
�I Re 19,16b.19-21: �Eliseo si alz� e segu� Elia�. � Dal Sal 39: �Sono pronto, Signore, a fare la tua volont�.
�Is 44,1-5: �Dir�: "Io appartengo al Signore"�. � Sal 124: �Chi confida nel Signore � stabile per sempre�.
�Is 61,9-11: �Io gioisco pienamente nel Signore�. � Dal Sal 32: �Cantiamo al Signore un canto nuovo�; oppure: �Sei tu, Signore, il mio canto di gioia�.
�Is 63,7-9: �Voglio ricordare i benefici del Signore�. Dal Sal 144: �Canter� senza fine la bont� del Signore�.
�Is 66,10-14c: �Vi sazierete delle sue consolazioni�. � Dal Sal 65: �Grandi sono le opere del Signore�.
�Ger 1,4-9: �Va' da coloro a cui ti mander�. � Dal Sal 95: �Annunzier�, Signore, la tua salvezza�.
�Ger 31,31-34: �L'Alleanza nuova�. � Sal 145: �Il Signore regna per sempre�.
�Ez 34,11-16: �Io stesso cercher� le mie pecore e ne avr� cura�. � Sal 22: �Il Signore � il mio pastore: non manco di nulla�.
�Ez 36,23-28: �Metter� dentro di voi uno spirito nuovo�.
�Dal Sal 138: �Ti lodo, Signore, perch� mi hai fatto come un prodigio�.
�Os 11,1.3-4.8ac-9: �Io li traevo con legami di bont�. Dal Sal 102: �Mostraci, Padre, la luce del tuo volto�.
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Prima lettura nel tempo pasquale
�At 2,42-47: �I credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune�. � Sal 99: �Servite il Signore nella gioia�.
�At 4,32-35: �Un cuor solo e un'anima sola�. � Dal Sal 32: �Beato il popolo radunato nel nome del Signore�.
�Ap 3,14b.20-22: �Cener� con lui ed egli con me�. � Dal Sal 83: �Beati gli invitati alle nozze dell'Agnello�.
�Ap 22,12-14.16-17.20: �Vieni, Signore Ges�. � Dal Sal 135: �Eterna � la sua misericordia�.
Seconda lettura
�Rm 5,1-5: �La speranza delude�. � Dal Sal 33: �Chi confida nel Signore non sar� confuso�.
�Rm 6,3-11: �Camminiamo in novit� di vita�. � Sal 22: �Tu mi conduci, Signore, sulla via della vita�.
�Rm 8,28-32.35.37-39: �Quelli che ha predestinati li ha anche chiamati�. � Dal Sal 65: �A te la lode, Dio della salvezza�.
�Rm 12,1-13: �Trasformatevi, rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volont� di Dio�. � Dal Sal 39: �Sono pronto, Signore, a fare la tua volont�.
�1 Cor 1,22-31: �Noi predichiamo Cristo crocifisso�. Sal 130: �Sei tu, Signore, la forza dei deboli�.
�1 Cor 3,9-11.16-17: �Ciascuno stia attento come costruisce�. � Dal Sal 107: �Con Dio noi faremo cose grandi�.
�1 Cor 9,24-27: �Correte anche voi, in modo da conquistare il premio�. � Dal Sal 39: �Sono pronto, Signore, a fare la tua volont�.
�2 Cor 4,7-15: �La potenza straordinaria viene da Dio, non da noi�. � Dal Sal 143: �Signore, mia grazia e mia fortezza�.
�2 Cor 4,10-18: �Noi fissiamo lo sguardo sulle cose invisibili�. � Dal Sal 26: �Ti cerco, Signore: mostrami il tuo volto�.
�2 Cor 5,14-17: �L'amore del Cristo ci spinge�. � Dal Sal 62: �Ha sete di te, Signore, l'anima mia�.
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-2 Cor 6,1-10: �Ecco ora il momento favorevole�. - Dal Sal 97: �Esultiamo insieme nel Signore che ci salva�.
-Gal 5,13b-23: �Camminate secondo lo Spirito�, - Sal 22: �Il Signore � il mio pastore: non manco di nulla�.
-Ef 1,3-14: �Dio ci ha scelti in Cristo per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carit�. - Dal Sal 39: �Sono pronto, Signore, a fare la tua volont�.
-Ef 4,1-6: �Comportatevi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto�. - Sal 132: �Alla tua presenza, o Dio, vivremo nell'amore�.
-Ef 4,11-16: �Finch� arriviamo tutti allo stato di uomo perfetto�. - Dal Sal 88: �Canter� in eterno, Signore, la tua misericordia�.
-Ef 6,10-20: �Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere e superare tutte le prove�. - Dal Sal 143: �Sei tu, Signore, il mio sostegno�.
-Fil 2,1-4: �Uniti nei vostri spiriti, con la stessa carit� e i medesimi sentimenti�. - Dal Sal 23: �Questa � la generazione che cerca il Signore�.
-Fil 3,8-14: �Tutto ho lasciato perdere al fine di guadagnare Cristo�. - Dal Sal 83: �Nella tua casa, Signore, esultiamo di gioia�.
-Fil 4,4-9: �Rallegratevi nel Signore, sempre�. - Dal Sal 102: �Benedir� in eterno il nome del Signore�.
-Col 3,1-4: �Cercate le cose di lass�, non quelle della terra�. - Dal Sal 44: �Nel Signore ho posto la mia gioia�.
-Col 3,12-17: �Al di sopra di tutto vi sia la carit�, che � il vincolo della perfezione�. - Dal Sal 32: �Beato il popolo radunato nel nome del Signore�.
-/ Ts 4,1-3a.7-12: �Questa � la volont� di Dio, la vostra santificazione�. - Dal Sal 26: �Ti cerco, Signore: mostrami il tuo volto�.
-2 Tm 2,1-7: �Attingi sempre forza nella grazia�. - Dal Sal 83: �Beato l'uomo che confida nel Signore�.
-2 Tm 2,22b-26: �Il servo del Signore deve essere mite con tutti, dolce nel riprendere�. - Dal Sal 118: �Mia gioia, Signore, � la tua parola�.
-Eb 12,1-4: �Tenendo fisso lo sguardo su Ges�, coniamo...�. - Dal Sal 21: �La gloria di Dio � l'uomo vivente�.
-I Pt 1,3-9: �Voi amate Cristo, pur senza averlo visto�.
-Dal Sal 62: �Esulto di gioia alla tua presenza, o Signore�.
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-2 Pt 1,3-11: �Cercate di rendere sempre pi� sicura la vostra vocazione�. - Dal Sal 90: �Tu mi salvi, Signore, e mi doni la vita�.
-1 Gv 2,12-17: �Non amate il mondo, n� le cose del mondo�. - Dal Sal 95: �Lode a te, Signore, re di eterna gloria�.
-I Gv 4,7-16: �Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi�. - Sal 99: �Ti rendiamo grazie, o Dio, per il dono del tuo amore�.
Vangeli
-Mt 5,1-12a: �Beati voi... Rallegratevi ed esultate�.
-Mt 6,24-34: �Cercate prima il regno di Dio�.
-Mt 7,13-14.21.24-27: �Entrate per la porta stretta�.
-Mt 11,25-30: �Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli�.
-Mt 13,1-9.18-23: �Un'altra parte cadde sulla terra buona�.
-Mt 16,24-27: �Chi perder� la propria vita per causa mia, la trover�.
-Mt 18,1-5: �Chi accoglie anche uno solo di questi bambini, accoglie me�.
-Mt 19,3-12: �Per il regno dei cieli�.
-Mt 19,16-26: �Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e seguimi�.
-Mt 25,14-30: �Bene, servo buono e fedele�.
-Mt 28,16-20: �Andate, dunque... Io sono con voi�. -. Mc 3,31-35: �Chi compie la volont� di Dio, costui � mio fratello, sorella e madre�.
-Mc 10,13-16: �Lasciate che i bambini vengano a me�.
-Mc 10,24b-30: �Noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito�.
-Lc 1,26-38: �Eccomi, sono la serva del Signore�.
-Lc 4,16-21: �Mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio�.
-Lc 5,1-11: �Lasciarono tutto e lo seguirono�.
-Lc 9,57-62: �Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, � adatto per il Regno di Dio�.
-Le 10,1-9: �Ecco, io vi mando...�.
-Lc 10,38-42: �Marta accolse Ges� nella sua casa. Maria si � scelta la parte migliore�.
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�Lc 11,27-28: �Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano�.
�Lc 12,13-21: �Guardatevi da ogni cupidigia�.,
�Lc 12,32-40: �Non temere piccolo gregge�.
�Lc 22,24-30: �Chi � il pi� grande tra voi, diventi come il pi� piccolo�.
�Gv 1,35-44: �Maestro, dove abiti? Venite e vedrete�.
�Gv 10,11-18: �Il buon pastore offre la vita per le pecore�.
�Gv 12,24-26: �Se il grano di frumento muore, produce molto frutto�.
�Gv 12,44-50: �Chi vede me, vede colui che mi ha mandato�.
�Gv 15,1-8: �Rimanete in me, e io in voi�.
�Gv 15,9-17: �Voi siete miei amici, se farete ci� che vi comando�.
�Gv 17,20-26: �Voglio che quelli che mi hai dato, siano con me�.
RIFLESSIONE COMUNE
Pu� essere guidata o spontanea. Suggeriamo di leggere in alternativa qualche brano patristico o di maestri di vita cristiana, specie se il tema prescelto verte sul Battesimo. Il magistero della Chiesa, in particolare nei documenti conciliaci e postconciliari, offre altres� validi spunti. Se la celebrazione ha un tema pi� specificamente salesiano, non mancano brani sia della tradizione, sia dei documenti capitolari e del �Progetto di vita� dei Salesiani di Don Bosco.
Brani patristici sul tema del Battesimo
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Indichiamo solo brani rintracciabili nella Liturgia delle Ore.
1.Il Battesimo � prefigurato dal passaggio del mar Rosso (Massimo di Torino; 11 gennaio o venerd� dopo la domenica dell'Epifania).
2.Segno della Passione di Cristo (�Catechesi� di Gerusalemme; gioved� fra l'ottava di Pasqua).
3.Lavacro di rigenerazione (Giustino; mercoled� III sett. di Pasqua).
4.Lo Spirito d� la vita (Basilio; luned� IV sett. di Pasqua).
5.Lo Spirito Santo ci rinnova nel Battesimo (Didimo; luned� VI sett. di Pasqua).
6.Morire e risorgere con Cristo (Basilio; marted� della Settimana Santa).
7.Figurato nel passaggio del Giordano (Origene; mercoled� X sett. tempo ordinario).
8.Andr� nel luogo del mirabile tabernacolo (Girolamo; gioved� XIII sett. tempo ordinario).
9.Rinasceranno dall'acqua e dallo Spirito (Ambrogio; luned� XV sett. tempo ordinario).
10.L'acqua non purifica senza lo Spirito Santo (Ambrogio; mercoled� XV sett. tempo ordinario).
11.L'iniziazione cristiana culmina nell'Eucaristia (Ambrogio; venerd� XV sett. tempo ordinario).
12.Seguiamo la vita nuova del Cristo per mano dello Spirito (Paciano; venerd� XIX sett. tempo ordinario).
13.Puri e immacolati per il giorno del Signore (Paciano; sabato XIX sett. tempo ordinario).
14.Inondati dalla vita divina (Dario; sabato XXV sett. tempo ordinario).
15.Con il Battesimo siamo tutti diventati tempio di Dio (Cesario; 9 novembre).
Brani della tradizione salesiana 
1. Pensiamo ai beni celesti
Le cose che possediamo non sono nostre. Dio ce le ha date perch� le facciamo crescere, rendendole fruttuose e utili: se dunque ne prendiamo cura, gli prestiamo un servizio gradito... Ecco perch� dobbiamo preoccuparci, per Dio, della conservazione e anche dell'accrescimento dei nostri beni temporali, quando se ne presenter� qualche giusta occasione e nella misura in cui la nostra condizione lo richiede: Dio vuole che facciamo questo per amore di lui. Ma state attenti a non lasciarvi ingannare dall'amor proprio: a volte esso sa contraffare cos� bene l'amore di Dio da essere scambiato con questo. Ora, per impedire che l'amor proprio vi inganni e che questa cura dei beni temporali si trasformi in avarizia, dobbiamo praticare assiduamente una reale ed effettiva povert�, staccandoci da tutte le ricchezze che Dio ci ha dato.

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Privatevi dunque sempre di una parte dei vostri mezzi, distribuendoli generosamente ai poveri; dare ci� che si possiede significa diventare pi� poveri: pi� darete, pi� diventerete poveri. � vero che Dio ve lo restituir�, non solo nell'altro mondo, ma gi� in questo, perch� non c'� niente che dia tanta prosperit� temporale quanto il fare l'elemosina. Ma nell'attesa che il Signore vi restituisca quanto avete dato, sarete certamente pi� poveri. Santa e ricca povert�, quella che ci viene dall'aver dato i propri beni!
Amate i poveri e la povert�, e cos� diverrete veramente poveri, poich�, come dice la Scrittura (cf Os 9,10), noi siamo fatti come le cose che amiamo. L'amore stabilisce un'uguaglianza tra chi ama e chi � amato: Chi � ammalato, che non lo sia anch'io?, dice san Paolo (2 Cor 11,29). Avrebbe potuto dire: chi � povero, che non lo sia anch'io? L'amore lo rendeva uguale alle persone che amava. Se dunque amate i poveri, sarete veramente partecipi della loro povert�, sarete poveri come loro. Ora, se amate i poveri, cercate di stare spesso tra loro: invitateli generosamente a casa vostra e andate spesso a trovarli; conversate volentieri con loro, siate contenti che si avvicinino a voi nelle chiese, per la strada e negli altri luoghi. Siate poveri nel vostro modo di parlare, rivolgendovi loro da pari a pari; ma siate generosi nel dare, distribuendo i vostri beni come la vostra condizione vi permette.
Volete fare ancora di pi�? Non accontentatevi di essere poveri come i poveri: siate pi� poveri dei poveri. E come? Il servo non � maggiore del suo padrone (cf Gv 13,16): fatevi dunque servi dei poveri. Andate ad assisterli quando sono malati, con le vostre mani, dico; preparate loro il cibo, a vostre spese; lavate e cucite la loro biancheria. Questo servizio � pi� nobile della dignit� di un re.
(San Francesco di Sales, Filotea. Introduzione alla vita devota, Parte III, cap. 15).
2. Un segno che guid� tutta una vita
All'et� di nove anni circa ho fatto un sogno che mi rimase profondamente impresso per tutta la vita.
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Nel sonno mi parve di essere vicino a casa, in un cortile assai spazioso, dove stava raccolta una moltitudine di fanciulli che si trastullavano. Alcuni ridevano, altri giuocavano, non pochi bestemmiavano. All'udire quelle bestemmie mi sono subito slanciato in mezzo di loro, adoperando pugni e parole per farli tacere. In quel momento apparve un Uomo venerando, in et� virile, nobilmente vestito. Un manto bianco gli copriva tutta la persona; ma la sua faccia era cos� luminosa, che io non potevo rimirarla. Egli mi chiam� per nome, e mi ordin� di pormi alla testa di quei fanciulli, aggiungendo queste parole: �Non colle percosse, ma colla mansuetudine e colla carit� dovrai guadagnare questi tuoi amici. Mettiti dunque immediatamente a far loro un'istruzione sulla bruttezza del peccato e sulla preziosit� della virt�. Confuso e spaventato soggiunsi che io era un povero ed ignorante fanciullo, incapace di parlare di religione a quei giovanetti. In quel momento quei ragazzi, cessando dalle risse, dagli schiamazzi e dalle bestemmie, si raccolsero tutti intorno a colui che parlava. Quasi senza sapere che mi dicessi: �Chi siete voi, soggiunsi, che mi comandate cosa impossibile?�.
�Appunto perch� tali cose ti sembrano impossibili, devi renderle possibili coll'obbedienza e coll'acquisto della scienza�. �Dove, con quali mezzi potr� acquistare la scienza?�.
�Io ti dar� la Maestra, sotto alla cui disciplina puoi diventare sapiente, e senza cui ogni sapienza diviene stoltezza�.
�Ma chi siete voi che parlate in questo modo?�.
�Io sono il Figlio di Colei che tua madre ti ammaestr� di salutare tre volte al giorno�.
�Mia madre mi dice di non associarmi con quelli che non conosco, senza suo permesso; perci� ditemi il vostro nome�. �Il mio nome domandalo a mia madre�.
In quel momento vidi accanto a lui una Donna di maestoso aspetto, vestita di un manto che risplendeva da tutte parti, come se ogni punto di quello fosse una fulgidissima stella. Scorgendomi ognor pi� confuso nelle mie domande e risposte, mi accenn� di avvicinarmi a Lei, che presomi con bont� la mano: �Guarda!�, mi disse. Guardando mi accorsi che quei fanciulli erano tutti fuggiti, ed in loro vece vidi una moltitudine di capretti, di cani, di gatti, di orsi e di parecchi altri animali. �Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare, continu� a dire quella Signora. Renditi umile, forte, robusto: e ci� che in questo momento vedi succedere di questi animali, tu dovrai farlo pei figli miei�.

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Volsi allora lo sguardo, ed ecco, invece di animali feroci, apparvero altrettanti mansueti agnelli, che tutti saltellando correvano attorno belando, come per far festa a quell'Uomo e a quella Donna.
A quel punto, sempre nel sonno, mi misi a piangere, e pregai quella Donna a voler parlare in modo da capire, perciocch� io non sapeva quale cosa si volesse significare. Allora Ella mi pose la mano sul capo dicendomi: �A suo tempo tutto comprenderai� (MB 1,123-125).
3. Amicizia e promozione umana
La franchezza di Don Bosco nell'invitare i giovani aveva alcunch� di straordinario. Don Garigliano, compagno di Don Bosco alle scuole di Chieri, ricordando con grande tenerezza quella sua antica amicizia, narr� a don Carlo Maria Vi-ghetti nel 1889 fra altro il seguente episodio:
Accompagnava un giorno Don Bosco per Torino, quando, giunti innanzi alla chiesa della Trinit� in via Doragrossa, ci imbattemmo in un giovanotto, malvestito e arrogante nell'aspetto.
Don Bosco lo salut� amorevolmente, lo ferm� e:
�Chi sei tu? � gli disse.
�Chi sono io?... e Lei che cosa vuole da me? Chi � Lei?
�, rispose il giovane.
�Io, vedi � rispose Don Bosco �, sono un prete che voglio tanto bene ai giovani, e li raduno alla domenica in un bel luogo presso la Dora vicino al Rifugio, e poi do loro delle cose buone, li diverto, ed essi mi portano molta affezione; io sono Don Bosco. Ma adesso che io ti ho detto chi sono, ho diritto di sapere chi sei tu.
�Io sono un povero giovane disoccupato, senza padre e senza madre, e cerco d'impiegarmi.
�Ebbene, guarda; io ti voglio aiutare... e come ti chiami?
�Io mi chiamo... � e disse il suo nome.
�Bene, ascolta: domenica ti aspetto con i miei figli... Vieni, ti divertirai, poi io ti cercher� padrone... ti far� stare allegro.
Il giovane fiss� per qualche istante gli occhi in viso a Don Bosco e gli disse bruscamente: �Non � vero!�.
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Don Bosco trasse allora di tasca una pezza da dieci soldi, la pose nelle mani del giovane e: �S�... S�... � vero; vieni e vedrai�.
Quegli guard� commosso la moneta e rispose: �Don Bosco... verr�... Se domenica manco, mi chiami: Busiard� (MB 3,41-42).
4. Fare incontrare i giovani con Dio
Uno dei mezzi principali per accrescere il numero dei suoi ragazzi fu quello di andarli a cercare sulle piazze, nelle strade, lungo i viali. Incontrando qualche piccolo girovago, qualche scioperato che non aveva potuto trovar padrone, ferma-vali con molta amorevolezza e ben tosto li interrogava se sapevano farsi il segno della santa Croce: se non sapevano, traendoli all'angolo della via o invitandoli a sedere su di una panchina del viale, con molta pazienza loro insegnavalo. Quando lo avevano bene appreso e avevano con lui recitata un' Ave Maria, faceva loro qualche regalo, invitandoli ad intervenire all'Oratorio. Il giovane Rua Michele fu testimonio pi� volte di queste scenette edificanti che svolgevansi in pubblico, senza che Don Bosco badasse alla gente che andava e veniva.
Passando innanzi alle officine nell'ora del riposo o della colazione non si peritava di avanzarsi dove scorgeva in crocchio molti dei giovani apprendisti, e dopo averli cordialmente salutati, domandava di qual paese fossero, come si chiamasse il loro parroco, se fossero ancor vivi i genitori, quanto tempo era che avessero incominciato ad apprendere quel mestiere. E cos�, dopo essersi guadagnata la loro simpatia, loro domandava se ancor ricordassero ci� che avevano imparato ai catechismi uditi nella parrocchia, se nell'ultima Pasqua si fossero accostati ai Sacramenti, se recitassero mattino e sera le loro orazioni. Alle franche risposte dei giovani, Don Bosco con eguale franchezza, indicando la propria abitazione in Valdocco, loro manifestava il desiderio di voler essere loro amico, pel bene dell'anima. E quegli accettavano promettendo, e la seguente domenica Don Bosco li vedeva intorno a s� e attenti alle sue istruzioni.
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Se imbattevasi con qualche giovanotto di sua antica conoscenza, che da qualche mese non avesse pi� visto alla domenica, non lasciava di chiedergli da quanto tempo non si fosse pi� confessato, se ascoltasse la Messa nei giorni festivi, se la sua condotta fosse sempre buona, e concludeva: �Vieni, mi farai sempre piacere e, potendolo, conduci con te i tuoi amici�. Scorgendo un gruppo di monelli in mezzo ai prati, si fermava accennando che desiderava intrattenersi con loro. Essi accorrevano, ed egli chiedeva loro se fossero allegri e buoni, come passassero la giornata, ove abitassero, qual mestiere esercitassero i loro genitori, quali giuochi essi prediligessero; quindi passava a descrivere i sollazzi di ogni genere preparati nel suo cortile, e il tamburo, e la tromba, e la passeggiata e cento altre meraviglie. Aggiungeva che se fossero venuti da lui, avrebbero uditi dei bellissimi racconti e un po' di dottrina cristiana. Nel congedarli, se era il caso, donava loro alcuni soldi. Quei giovanetti rimanevano incantati e gridavano: �Domenica verremo anche noi!� (MB 3,38-39).
5. Venga come fratello, ed avr� molti fratelli con un padre
Lettera scritta a don Faustino Confortola, di Ghedi (Brescia), che venne con Don Bosco gi� prete, e fece il noviziato nell'anno 1878-79. Fu il primo direttore della casa di Firenze, poi di quella di Parma.
Carissimo nel Signore,
L'offerta che mi fa dell'opera sua pel sacro ministero � per me cosa delle pi� gradite e consolanti. Messis multa, messis multa.
La sua lettera, la schiettezza, con cui scrive, mi danno abbondante garanzia di Lei; perci� disponga pure delle cose sue ch� io l'accetter� di tutto buon grado tra' miei figli. Secondo la sua sanit�, secondo le propensioni avr� di che lavorare. Venga come fratello ed avr� molti fratelli con un padre che assai lo ameranno in G.C. Una lettera o certificato di moralit� dal suo Vescovo o dalla Curia, � prescritto dai Sacri Canoni, e mi basta per tutto.
In quanto alla parte materiale io dimando Lei e non altro. Siccome per� la Congregazione nostra vive di provvidenza, cos� se oltre all'aiuto spirituale, pu� anche portare qualche aiuto materiale, ci sar� certamente efficace per sostenere le millanta opere di carit� che ogni d� ci cadono tra le mani. Io sono in Roma fino a tutta la seconda settimana di febbraio, dove Ella mi pu� indirizzare qualunque suo scritto. Dopo a
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Torino. Se per� volesse fare una gita a Torino per vederci e parlarci di presenza oppure per rimanere definitivamente con noi, credo meglio dopo aver compiuto il suo mese mariano.
Dio la benedica e ci conceda la grazia preziosa di lavorare a sua maggior gloria e guadagnare qualche anima al cielo in mezzo al grande pericolo di naufragio di questa terra. Preghi anche per me, che le sar� sempre in G.C.
Roma, 27 gennaio 1878.Aff.mo amico
Sac. Gio. Bosco (Epist. Il, 283-284)
6. Con quali disposizioni entrare nella Societ�
A Don Rua ed agli altri amati figli di S. Francesco abitanti in Torino.
La nostra Societ� sar� forse tra non molto definitivamente approvata e perci� io avrei bisogno di parlare a' miei amati figli con frequenza. La qual cosa non potendo far sempre in persona procurer� di farlo almeno per lettera.
Comincer� adunque dal dire qualche cosa intorno allo scopo generale della Societ� e poi passeremo a parlare altra volta delle osservanze particolari della medesima.
Primo oggetto della nostra Societ� � la santificazione de' suoi membri. Perci� ognuno nella sua entrata si spogli di ogni altro pensiero, di ogni altra sollecitudine. Chi ci entrasse per godere una vita tranquilla, aver comodit� a proseguir gli studi, liberarsi dai comandi dei genitori, od esimersi dall'obbedienza di qualche superiore, egli avrebbe un fine storto e non sarebbe pi� quel Sequere me del Salvatore, giacch� seguirebbe la propria utilit� temporale, non il bene dell'anima. Gli Apostoli furono lodati dal Salvatore e venne loro promesso un regno eterno, non perch� abbandonarono il mondo, ma perch� abbandonandolo si professavano pronti a seguirlo nelle tribolazioni, come avvenne di fatto, consumando la loro vita nelle fatiche, nella penitenza e nei patimenti, sostenendo in fine il martirio per la fede.
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Nemmeno con buon fine entra o rimane nella Societ� chi � persuaso di essere necessario alla medesima. Ognuno se lo imprima bene in mente e nel cuore: cominciando dal Superiore generale fino all'ultimo dei soci, niuno � necessario nella Societ�. Dio solo ne deve essere il capo, il padrone assolutamente necessario. Perci� i membri di essa devono rivolgersi al loro capo, al loro vero padrone, al rimuneratore, a Dio, e per amore di lui ognuno deve farsi iscrivere nella Societ�; per amore di lui lavorare, ubbidire, abbandonare quanto si possedeva nel mondo per poter dire in fine della vita al Salvatore, che abbiamo scelto per modello: Ecce nos reliquimus omnia et secuti sumus te; quid ergo erit nobis?
Mentre poi diciamo che ognuno deve entrare in Societ� guidato dal solo desiderio di servire a Dio con maggior perfezione e di fare del bene a se stesso, s'intende fare a se stesso il vero bene, bene spirituale ed eterno. Chi si cerca una vita comoda, una vita agiata, non entra con buon fine alla nostra Societ�. Noi mettiamo per base la parola del Salvatore che dice: �Chi vuole essere mio discepolo, vada a vendere quanto possiede nel mondo, lo dia ai poveri e mi segua�. Ma dove andare, dove seguirlo, se non aveva un palmo di terra ove riposare lo stanco suo capo? �Chi vuol farsi mio discepolo, dice il Salvatore, mi segua colla preghiera, colla penitenza, e specialmente rinneghi se stesso, tolga la croce delle quotidiane tribolazioni e mi segua. Abneget semetipsum, tollat crucem suam quotidie, et sequatur me�. Ma fino a quando seguirlo? Fino alla morte, e, se fosse mestieri, anche ad una morte di croce.
Ci� � quanto nella nostra Societ� fa colui che logora le sue forze nel sacro ministero, nell'insegnamento od altro esercizio sacerdotale, fino ad una morte eziandio violenta di carcere, di esilio, di ferro, di acqua, di fuoco, fino a tanto che dopo aver patito od essere morto con Ges� Cristo sopra la terra, possa andare a godere con lui in Cielo.
Questo sembrami il senso di quelle parole di san Paolo che dice a tutti i cristiani: Qui vult gaudere cum Christo, oportet pat� cum Christo.
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Entrato un socio con queste buone disposizioni deve mostrarsi senza pretese ed accogliere con piacere qualsiasi ufficio gli possa essere affidato. Insegnamento, studio, lavoro, predicazione, confessidne, in chiesa, fuori di chiesa, le pi� basse occupazioni devono assumersi con ilarit� e prontezza d'animo, perch� Dio non guarda la qualit� dell'impiego, ma guarda il fine di chi lo copre. Quindi tutti gli uffizii sono egualmente nobili, perch� egualmente meritorii agli occhi di Dio. Miei cari figliuoli, abbiate fiducia nei vostri superiori; essi devono rendere stretto conto a Dio delle vostre opere; perci� essi studiano la vostra capacit�, le vostre propensioni e ne dispongono in modo compatibile colle vostre forze, ma sempre come loro sembra tornare di maggior gloria di Dio e vantaggio delle anime.
Oh! se i nostri fratelli entreranno in Societ� con queste disposizioni, le nostre case diventeranno certamente un vero paradiso terrestre. Regner� la pace e la concordia fra gl'individui d'ogni famiglia, e la carit� sar� la veste quotidiana di chi comanda, l'ubbidienza ed il rispetto precederanno i passi, le opere e persino i pensieri dei superiori. Si avr� insomma una famiglia di fratelli raccolti intorno al loro padre per promuovere la gloria di Dio sopra la terra e per andare poi un giorno ad amarlo e lodarlo nell'immensa gloria dei beati in Cielo.
Dio ricolmi voi e le vostre fatiche di benedizioni e la grazia del Signore santifichi le vostre azioni e vi aiuti a perseverare nel bene.
Aff.mo in G.C.
Torino, 9 giugno 1867.Sac. Gio. Bosco
Giorno di Pentecoste
(Epist. I, 473-475)
7. Non si va in paradiso in carrozza
Invece di rispondere individualmente alle lettere di augurio inviategli dai Salesiani e dalle Suore Salesiane in occasione delle feste natalizie del 1883 e del capo d'anno, Don Bosco, stanco (si avvicinava ai settant'anni), ricorse ad una forma pi� solenne e pi� pratica, indirizzando a tutti una circolare (con le debite varianti per le Figlie di Maria Ausiliatrice), ognuna firmata di suo pugno.
Miei cari ed amati figliuoli,
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Grande consolazione io provo ogni volta che mi � dato di ascoltare parole di ossequio e di affezione da voi, miei cari figliuoli. Ma le affettuose espressioni che con lettere o personalmente mi avete manifestato nell'augurio di buone feste e di buon capo d'anno richiedono ragionevolmente da me uno speciale ringraziamento, che sia risposta ai figliali affetti che mi avete esternati.
Vi dico adunque che io sono assai contento di voi, della sollecitudine con cui affrontate qualsiasi genere di lavoro, assumendovi anche gravi fatiche a fine di promuovere la maggior gloria di Dio nelle nostre case e tra quei giovanetti che la Divina Provvidenza ci va ogni giorno affidando perch� noi li conduciamo pel cammino della virt�, dell'onore, per la via del cielo.
Ma voi in tanti modi e con varie espressioni mi avete ringraziato di quanto ho fatto per voi, vi siete offerti di lavorar meco coraggiosamente e meco dividere le fatiche, l'onore e la gloria in terra per conseguire il gran premio che Dio a tutti poi tiene preparato in cielo; mi avete detto eziandio che non altro desiderate fuorch� conoscere ci� che io giudico bene per voi e che voi l'avreste inalterabilmente ascoltato e praticato. Io gradisco queste preziose parole, cui come padre rispondo semplicemente che vi ringrazio con tutto il cuore e che voi mi farete la cosa pi� cara del mondo se mi aiuterete a salvare l'anima vostra.
Voi ben sapete, amati figliuoli, che vi ho accettati nella Congregazione, ho costantemente usate tutte le possibili sollecitudini a vostro bene, per assicurarvi l'eterna salvezza; perci� se voi mi aiutate in questa grande impresa voi fate quanto il mio paterno cuore possa attendere da voi. Le cose speciali poi che voi dovete praticare a fine di riuscire in questo gran progetto, voi potete di leggieri indovinarle. Osservare le nostre regole, queste regole che la Santa Madre Chiesa si degn� approvare per nostra guida e per bene dell'anima nostra e per vantaggio spirituale e temporale de' nostri amati allievi. Queste regole noi abbiamo lette, studiate ed ora formano l'oggetto delle nostre promesse, e di voti con cui ci siamo consacrati al Signore. Pertanto io mi raccomando con tutto l'animo mio che niuno lasci sfuggire parole di rincrescimento, peggio ancora di pentimento di esserci in simile guisa consacrati al Signore. Sarebbe questo un atto di nera ingratitudine. Tutto quello che abbiamo o nell'ordine spirituale o nell'ordine temporale appartiene a Dio; perci� quando nella professione religiosa noi ci consacriamo a Lui non facciamo altro che offerire a Dio quello che Egli stesso ci ha, per cos� dire, imprestato, ma che � di sua assoluta propriet�.

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Noi pertanto, recedendo dall'osservanza dei nostri voti, facciamo un furto al Signore, mentre davanti agli occhi suoi riprendiamo, calpestiamo, profaniamo quello che gli abbiamo offerto e che abbiamo riposto nelle sue sante mani.
Qualcuno di voi potrebbe dire: Ma l'osservanza delle nostre regole costa fatiche. L'osservanza delle regole costa fa 
tica in chi le osserva mal volentieri, in chi ne � trascurato. Ma nei diligenti, in chi ama il bene dell'anima questa osservanza diviene, come dice il Divin Salvatore, un giogo soave, ed un peso leggiero: Jugum meum sua ve est et onus meum leve.
Miei cari, vogliamo forse andare in Paradiso in carrozza? Noi appunto ci siamo fatti religiosi non per godere, ma per patire
e procacciarci meriti per l'altra vita; ci siamo consacrati a
Dio non per comandare, ma per ubbidire; non per attaccarci alle creature, ma per praticare la carit� verso il prossimo,
per amor di Dio; non per farci una vita agiata, ma per essere poveri con Ges� Cristo, patire con Ges� Cristo sopra la terra per farci degni della sua gloria in cielo.
Animo adunque, o cari ed amati figli, abbiamo posto la mano all'aratro, stiamo fermi, niuno di noi si volti indietro a
mirare il mondo fallace e traditore. Andiamo avanti. Ci co 
ster� fatica, ci costeranno stenti, fame, sete e forse anche la morte; noi risponderemo sempre: Se diletta la grandezza dei
premi, non ci devono per niente sgomentare le fatiche che dobbiamo sostenere per meritarceli. Si delectat magnitudo praemiorum, non deterreat certamen laborum (san Gregorio Magno).
Una cosa credo ancora bene di manifestare. Da ogni parte i nostri confratelli mi scrivono ed io sarei ben lieto di dare a ciascuno la relativa risposta. Ma ci� non essendomi possibile, io procurer� di inviarvi delle lettere con maggior frequenza; lettere che mentre mi danno agio di aprirvi il mio cuore, potranno eziandio servire di risposta, anzi di guida a coloro che per santi motivi vivono in paesi lontani e perci� non possono di presenza ascoltare la voce di quel padre che tanto li ama in Ges� Cristo.
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La grazia del Signore e la protezione della Santa Vergine Maria siano sempre con noi e ci aiutino a perseverare nel divino servizio fino agli ultimi momenti della vita. Cos� sia.
Aff.mo in G.C.
Torino, 6 gennaio 1884.Sac. Gio. Bosco
(Epist. IV, 248-250)
8. Noi vogliamo anime e non altro
A don Luigi Lasagna, missionario in Uruguay.
Mio caro don Lasagna,
Sono vari mesi in cui desiderava scriverti, ma la mia vecchia e pigra mano mi ha fatto differire questo piacere. Ma ora par-mi che il sole volga all'occaso, quindi giudico di lasciarti alcuni pensieri scritti come testamento di colui che ti ha sempre amato e ama.
Tu hai secondata la voce del Signore e ti sei consacrato alle Missioni Cattoliche. L'hai indovinata. Maria sar� tua guida fedele. Non ti mancheranno difficolt� ed anche malignit� da parte del mondo, ma non darti pena. Maria ti protegger�. Noi vogliamo anime e non altro. Ci� procura di far risuonare all'orecchio dei nostri Confratelli. O Signore, dateci pur croci e spine e persecuzioni di ogni genere, purch� possiamo salvare anime e fra le altre salvare la nostra.
Si avvicina l'epoca dei nostri esercizi d'America. Insisti sulla carit� e dolcezza di san Francesco di Sales che noi dobbiamo imitare: sulla osservanza esatta delle nostre regole, sulla lettura costante delle deliberazioni capitolari, meditando attentamente i regolamenti particolari delle case. Credimi, o caro don Lasagna, io ho dovuto trattare con certi nostri Confratelli che ignoravano affatto queste nostre deliberazioni, ed altri che non hanno mai letto queste parti di regole o disciplina che riguardano ai doveri ai medesimi affidati.
Altra piaga ci va minacciando ed � la dimenticanza o meglio la trascuranza delle Rubriche del Breviario e del Messale. Io sono persuaso che una muta di esercizi spirituali porterebbe ottimi effetti se portasse il Salesiano alla recita esatta della Messa e del Breviario.
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La cosa poi che ho caldamente raccomandata a coloro, cui in questi giorni ho potuto scrivere, � la coltura delle vocazioni, tanto dei Salesiani, quanto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Studia, fa' progetti, non badare a spese, purch� ottenga qualche prete alla Chiesa, specialmente per le Missioni. Quando avrai l'occasione di parlare o colle nostre Suore o coi nostri Confratelli, loro dirai da parte mia che con piacere ho ricevuto le loro lettere, i loro saluti, e provai un piacere, anzi un efficace conforto al mio cuore all'udire che tutti hanno pregato e che continuano a pregare per me.
Facciamo tutti animo. Maria benedice e protegge la nostra Congregazione; l'aiuto del Cielo non mancher�: gli operai aumentano, il fervore pare che cresca, i mezzi materiali non abbondano, ma sono sufficienti.
Dio ti benedica, o caro don Lasagna, e con te benedica tutti i nostri figli e figlie, religiosi ed allievi, e Maria assista e protegga la famiglia Buxareo e Jakson ed altri nostri benefattori; ci guidi tutti con sicurezza per la via del cielo. Sono qui a Valsalice per gli esercizi spirituali; tutti godono sanit� e ti salutano.
La mia sanit� stenta un poco, ma la tiro avanti. Dio ci conservi tutti nella sua santa grazia.
Aff.mo amico
Torino, 30 settembre 1885.Sac. Gio. Bosco
(Epist. IV, 340-341)
PREGHIERA COMUNE
1. Rinnovazione delle promesse battesimali.
C Rinunciate al peccato, per vivere nella libert� dei figli di Dio?
T Rinuncio.
C Rinunciate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?
T Rinuncio.
C Rinunciate a satana, origine e causa di ogni peccato? 
T Rinuncio.
331
C Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
Credo.
C Credete in Ges� Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore che nacque da Maria Vergine, mor� e fu sepolto, � risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre? Credo.
Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?
T Credo.
C Questa � la nostra fede. Questa � la fede della Chiesa. E noi ci gloriamo di professarla in Cristo Ges� nostro Signore.
T Amen.
Oppure, per una celebrazione sui consigli evangelici:
C Eleviamo al Padre, che ci ha chiamati a seguire il Cristo nella via stretta dei consigli evangelici, la nostra fiduciosa preghiera.
2.G Ti preghiamo, o Signore,
T aiutaci ad amare e a vivere i consigli evangelici
della castit� consacrata,
della povert� e dell'obbedienza
come un dono divino.
G O Signore,
che nel Battesimo ci hai consacrati al tuo servizio,
T concedi a noi di donarci totalmente a te
nel fervore della carit�
e nella perfezione del culto divino.
3.G O Signore,
non abbiamo qui citt� permanente,
ma andiamo in cerca della futura.
T Donaci la grazia dello Spirito Santo
perch� la nostra vita
manifesti a tutti i credenti
i beni celesti gi� presenti in questo mondo;
testimoni la vita nuova ed eterna acquistata dalla redenzione di Cristo; preannunzi la futura risurrezione
la gloria del regno celeste.
332
GDonaci la forza dello Spirito Santo, T perch� imitiamo fedelmente
rappresentiamo nella Chiesa
la forma di vita che Ges� Cristo abbracci� quando venne nel mondo per fare la volont� del Padre.
GConcedi, o Signore, T che la nostra vita manifesti l'elevazione del regno di Dio
sopra tutte le cose della terra
le sue esigenze supreme,
dimostri a tutti gli uomini l'infinita potenza dello Spirito Santo, operante nella Chiesa.
4. G O Spirito Santo,
T aiutaci a �credere� che la vita religiosa,
quantunque comporti la rinuncia a beni molto apprezzabili,
non contrasta ma favorisce
il vero progresso della persona umana.
GSignore,
T la pratica dei consigli evangelici,
che abbiamo abbracciato
con libera risposta alla tua chiamata,
purifichi il nostro cuore
ela nostra libert� spirituale, e tenga continuamente acceso in noi il fervore della carit�.
GO Signore,
T non permettere mai
che ci consideriamo estranei
einutili alla citt� terrena.
Aiutaci a tener presenti tutti gli uomini con la tenerezza di Cristo,
a collaborare con loro,
perch� la costruzione della citt� terrena sia sempre fondata su di te, e a te diretta, perch� non avvenga che lavorino invano quelli che la stanno edificando.
333
Tali invocazioni si possono concludere con un'orazione de celebrante.
C Preghiamo.
Donaci, o Signore, la tua grazia
per camminare con sempre maggior impegno
nella vocazione a cui ci hai chiamati.
La tua Chiesa potr� cos� elevare
una lode pi� santa e perfetta
a te, o Dio, uno e trino,
che vivi e regni nei secoli.
T Amen.
Sul tema dell'obbedienza.
5. C Cristo si � fatto obbediente fino alla morte in Croce A lui eleviamo la nostra preghiera.
GO Signore,
manda a noi il tuo Spirito
di amore e di verit�,
T guidaci a leggere,
con l'aiuto delle regole,
dei superiori e della comunit�,
i segni molteplici e complessi
della tua volont�,
eaiutaci a viverla pienamente nell'amore, a imitazione di Cristo.
GDonaci la tua forza, o Signore, T perch� la nostra obbedienza
sia sempre un atto di intelligenza,
di libert� e di responsabilit�,
einsieme un atto di fede viva.
GTu che ci hai arricchiti
di doni personali,
T concedi a noi di accettare
che siano valutati e guidati nel loro esercizio
dal superiore e dalla comunit�;
quando dovessimo sacrificare desideri e progetti anche legittimi per il bene comune,
donaci la forza
di saperlo fare con fede e con gioia.
334
C Preghiamo.
O Signore,
aiutaci a credere e a vivere la nostra obbedienza
come vera partecipazione alla morte di Cristo
per la risurrezione nostra e dei fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Sul tema della povert�.
6. C Il Cristo si � fatto povero per arricchirci della sua amicizia ed essere solidale con la sorte degli ultimi. A lui eleviamo la nostra preghiera.
G O Signore,
ti abbiamo seguito nella povert�: T concedi a noi
di vivere questa scelta nella gioia
di porre la nostra fiducia nella Provvidenza, perch� la nostra povert� sia sempre un atto di amore verso te e verso il prossimo.
G Tu che a Nazaret
hai lavorato nell'umilt�,
T insegnaci a vivere la povert�
con un lavoro assiduo e sacrificato
per condividere la sorte dei poveri
per testimoniare agli uomini d'oggi
il senso umano e cristiano del lavoro.
C Preghiamo.
O Signore,
concedi a noi di impegnarci continuamente
per essere una comunit� povera
di figli tuoi e fratelli in Cristo
a completo servizio della giovent� povera.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
335
Sul tema: liberi e poveri in Cristo.
7. C Invochiamo il Padre per vivere i giorni della nostra vera libert� che � rispetto e servizio dei giovani e accettazione di ogni situazione di vita.
GO Signore,
che ci hai chiamati a partecipare
alla missione della Chiesa,
T concedi che la nostra vita
sia proposta agli uomini,
specialmente ai pi� giovani,
del messaggio e della grazia di Cristo,
perch� in loro cresca l'uomo nuovo,
Cristo Signore.
GTu, che hai chiamato Don Bosco ad annunciare la tua parola ai piccoli,
T rendici in ogni occasione educatori della fede: dona a ognuno di noi zelo ardente e inventivo,
le nostre comunit�, con la loro vita povera, abbiano capacit� di annuncio
forza di testimonianza.
GAiutaci con la tua grazia,
perch� sappiamo condurre i giovani
alla persona di Ges� Cristo, il Signore risorto.
T La nostra scienza pi� eminente sia conoscerlo,
la nostra gioia pi� profonda
rivelare a tutti
le insondabili ricchezze del suo mistero.
C Preghiamo.
O Signore, concedi a noi
di essere evangelizzatori di salvezza
fra i nostri giovani
nella povert� e nella gioia.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Sul tema della castit�.
8. C Il Cristo ha amato l'umanit� di un amore gratuito e ci ha accolti nella nostra miseria donando la sua vita per noi. A lui eleviamo la nostra preghiera.
336
GO Signore, noi crediamo:
T il celibato evangelico per il regno di Dio
non � una nostra scelta,
ma un dono della tua grazia.
Con il tuo amore
aiutaci a vivere con pienezza la castit� consacrata:
perch� sia maturazione della nostra persona
crescita della capacit�
di apertura e comunione con gli altri.
GTu ci chiami al celibato
per il servizio dei giovani.
T Ti preghiamo: la nostra risposta di fede
sia generosa e costante
ci renda portatori
del messaggio di purezza liberatrice.
C Preghiamo.
O Signore,
una vita evangelicamente casta
comporta sempre sofferenza, morte.
Concedi a noi di viverla
come partecipazione al mistero pasquale di Cristo,
affinch� sia testimonianza del vero uomo nuovo.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Sul tema: la nostra missione comporta fatica e persecuzione.
9. C Il Signore ci ha insegnato a portare la croce affinch� anche noi impariamo a sopportare fatiche e dolori per recare il lieto annunzio di liberazione ai fratelli.
GO Signore,
con un'unica chiamata ci inviti a seguirti nella consacrazione al Padre
nella tua opera salvifica:
T donaci il tuo Spirito,
perch� con un'unica risposta d'amore
accettiamo di lasciare ogni cosa
per lavorare con te nella costruzione del Regno.
337
GSignore Ges�,
tu hai compiuto nella sofferenza la tua missione di salvezza:
T dona al nostro cuore forza e coraggio
perch� siamo tuoi testimoni coraggiosi nel mondo d'oggi
sappiamo accettare con gioia il dolore e la sofferenza che il lavoro apostolico comporta.
GTu che hai compiuto la tua missione nell'adesione perfetta alla volont� del Padre,
T mandaci lo Spirito d'amore
che ci introduca nell'intimit� col Padre per attingere da una profonda vita interiore la forza nei momenti di difficolt�
eil coraggio nel dolore e nella sofferenza.
C Preghiamo.
Donaci, o Signore, la tua forza
perch� siamo nel mondo
testimoni coraggiosi della tua Parola.
Per Cristo nostro Signore. T Amen.
Sul tema: l'amore di Dio � la nostra forza nell'annuncio.
10. C Chiamati ad essere operai del Regno di Dio confidiamo nel suo amore e nella sua protezione.
GO Signore,
che ci hai chiamati alla sequela di Cristo
nel servizio dei giovani,
T donaci un cuore grande
capace di donarsi fino in fondo
ai giovani poveri e abbandonati.
GTu sei stato in mezzo a noi
il testimone dell'amore del Padre:
T concedi che la nostra vita
sia in mezzo ai giovani
segno efficace dell'amore che salva;
perch� nell'opera
di liberazione e di promozione dell'uomo non ci dimentichiamo mai di essere servi del Regno.
338
G Tu sei vissuto fra noi
per attuare il disegno d'amore del Padre:
T concedi che il nostro servizio apostolico
si radichi in una profonda fiducia
in questo amore,
a cui abbiamo consegnato la vita
per la salvezza dei giovani.
C Preghiamo.
O Signore,
con paterno affetto
tu proteggi e guidi la nostra vita:
concedi a noi
di essere fra i giovani
testimoni coraggiosi di Cristo.
Egli vive e regna nei secoli.
T Amen.
Sul tema: chi perde la propria vita la ritrover�.
11. C Essere trasparenti a Cristo � morire al peccato e alla vita borghese per farsi in opera di carit� tutto a tutti.
G O Signore,
che sei morto per donarci la vita,
T donaci di morire a noi stessi
nel servizio apostolico:
di essere fra i giovani
educatori di libert� e d'amore,
attingendo sempre alle sorgenti vive
della ragione, dell'amore e del desiderio di te.
G Tu che sei stato buono e paziente
con tutti quelli che accorrevano a te,
T donaci la forza dello Spirito
perch� imitiamo la tua pazienza
nel dialogo educativo coi giovani,
siamo loro vicini come fratelli,
li aiutiamo a liberarsi da ogni servit�, 
e, rispettosi della loro libert�, sappiamo farli crescere nella fede.

339
C Preghiamo.
O Padre,
che ci hai consacrati al tuo servizio
nella sequela di Cristo casto, povero e obbediente:
concedi a noi di vivere in pienezza
la nostra consacrazione religiosa,
perch� il sacrificio della nostra vita
sia fonte di salvezza per i nostri giovani.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Sul tema: Maria maestra nella nostra missione.
12. C O Dio, che hai suscitato Don Bosco come padre e amico dei giovani ascolta la nostra preghiera e per intercessione di Maria Ausiliatrice guida i nostri passi nella missione apostolica tra i giovani.
GO Signore,
i giovani sono i primi a cui tu ci mandi. T Aiutaci a capire, come Don Bosco, il valore della nostra missione.
GTu hai concesso a Don Bosco
di essere padre dei giovani poveri e abbandonati.
T Aiutaci a rimanere fedeli alla sua missione dedicando la nostra vita
tutte le nostre energie ai giovani, che, a causa della povert�, non hanno normali possibilit� di riuscita
a tutti i giovani
moralmente, affettivamente
spiritualmente poveri.
GO Vergine Ausiliatrice,
tu hai guidato e protetto Don Bosco perch� donasse nell'amore
la sua vita per la salvezza dei giovani.
340

T Proteggi e sostieni
il nostro lavoro apostolico,
donaci pazienza e ottimismo
nel dialogo con i giovani,
aiutaci a guidarli a Cristo Signore
fonte della loro gioia e della loro speranza.
C Preghiamo.
Donaci, o Signore, la forza del tuo Spirito perch� siamo oggi, come Don Bosco,
amici ed educatori dei giovani poveri e abbandonati. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Sul tema: amici dei giovani per prepararli alla vita.
13. C Insegnaci, o Padre, ad amare i giovani e fare in modo che essi sappiano di essere amati. Aiutaci ad avviarli a una vita saggia e a un lavoro onesto perch� siano tuoi testimoni nella societ� di ogni giorno.
G O Signore, tu ci hai chiamati ad essere educatori.
T Donaci di vivere sempre con i giovani
edi collaborare con loro
perch� crescano alla piena maturit� umana.
G Tu hai donato a Don Bosco un cuore grande
perch� fosse amico dei poveri e degli ultimi. 
T Aiutaci a vivere come lui:
per donare ai giovani il pane del corpo, la competenza in una professione,
soprattutto per aiutarli ad aprirsi alla verit� e a costruire la loro libert�.
341
C Preghiamo. O Signore,
donaci il tuo Spirito d'amore
perch� sappiamo realizzare
la promozione umana integrale dei nostri giovani,
siamo segni e portatori
dell'amore liberatore di Cristo e della Chiesa.
Per Cristo nostro Signore. 
T Amen.
Sul tema: consacrati per portare i giovani a Cristo.
14. C Eleviamo la nostra preghiera al Padre perch� in Cristo doni a noi lo Spirito per suscitare nei giovani l'amore ai veri valori della vita e alla realt� celeste.
GO Signore,
tu solo sei la salvezza dell'uomo. 
T Donaci lo Spirito Santo
perch� sappiamo condurre a te
i giovani che ci hai affidato.
GTu nella Chiesa
ci chiami a servire i giovani.
T Concedi che il nostro servizio apostolico li aiuti a crescere nella fede e nell'amore perch� diano il loro generoso apporto alla crescita della Chiesa
e alla trasformazione cristiana del mondo.
GTu, che nei segni sacramentali
sei per tutti fonte di salvezza,
T aiutaci a iniziare i giovani
a una partecipazione piena, convinta e attiva
alla vita liturgica,
perch� nell'Eucaristia
attingano la forza e la gioia della loro giovinezza.
C Preghiamo.
Rendici, o Signore, lavoratori instancabili per la salvezza dei nostri giovani,
con l'esempio e l'aiuto di Don Bosco sapremo aiutarli a crescere nella vita nuova come tuoi figli.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
342
Sul modo della preghiera universale diamo questo formulario tratto dal rito della professione e particolarmente indicato alla rinnovazione dei voti durante gli esercizi.
15. C Il Signore ci ha riuniti nell'amore vicendevole consacrandoci al servizio dei giovani. A lui eleviamo la nostra preghiera perch� siamo perseveranti nel l'invitare altri a rendersi liberi in Cristo pella professione dei consigli evangelici.
Ia) Per la santa Chiesa di Dio:
perch�, illuminata dalla vita evangelica di coloro che hanno seguito il Cristo nello Spirito delle beatitudini, splenda sempre pi� davanti agli uomini di buona volont�, preghiamo.
b)Per il Sommo Pontefice e tutti i Vescovi: perch� fedeli al ministero apostolico alimentino con la parola e guidino con amore premuroso l'intero popolo di Dio, preghiamo.
c)Per il Rettor Maggiore e tutti i Superiori: perch� siano il segno dell'amore di Cristo che serve, e promuovano nella comunit� loro affidata un vero spirito di famiglia, preghiamo.
II a) Per il bene dei popoli:
perch� tutti coloro che si sono dedicati al servizio di Dio, nell'assidua ricerca dei beni eterni, propongano costantemente progetti di �promozione integrale dell'uomo� (Cost. 31), preghiamo.
b) Per tutti i Salesiani:
perch� realizzando �il progetto apostolico� di Don Bosco sappiano �essere nella Chiesa segni e portatori dell'amore� (Cost. 2) del Padre ai giovani, �primi e principali destinatari della missione salesiana� (Cost. 26), preghiamo.
343
III a) Per tutti i religiosi:
perch� la loro vita sia sempre un segno eloquente del regno futuro, preghiamo.
b) Per coloro che professano i consigli evangelici: perch� splenda in essi il comandamento dell'amore
fraterno, e come i primi discepoli di Ges� siano un
cuor solo e un'anima sola, preghiamo.
c) Per i genitori di questi nostri fratelli:
perch� il Signore ricolmi dell'abbondanza della sua benedizione la generosit� con cui hanno donato i loro figli alla Chiesa e alla Societ� salesiana, preghiamo.
IV a) Per coloro che pi� decisamente si dedicano al divino servizio:
perch� Dio, dopo averli consacrati con il dono del suo Spirito (cf Cost. 3), li faccia crescere nell'amore fraterno e nella carit� pastorale che li spinga a cercare le anime e servire Dio solo, preghiamo.
b) Per quelli che con la professione religiosa hanno scelto di seguire Cristo pi� da vicino: perch�, pronti all'obbedienza, siano nel mondo il segno della piena docilit� a Dio;
contenti della loro povert�, promuovano la sorte dei poveri e siano loro amici e modelli;
fedeli alla castit�, amino Dio e i fratelli con cuore indiviso, preghiamo.
V a) Per i confratelli defunti:
perch� il loro generoso servizio sia premiato con la gioia e la piena comunione nella casa del Padre, preghiamo.
b)Per i genitori defunti:
perch� il Signore ricompensi le loro fatiche e li accolga nella gioia serena della sua pace, preghiamo.
c)Per tutti noi qui presenti:
perch� accogliamo con fede l'invito del Maestro a essere perfetti, e portiamo frutti autentici di santit� per raggiungere la pienezza di Cristo, e riunirci tutti nella Gerusalemme celeste, preghiamo.
344
C Accogli, o Padre, le invocazioni del tuo popolo e, per l'intercessione della beata Vergine Maria, Ausiliatrice dei cristiani,
effondi lo Spirito Santo su questi tuoi figli che hai chiamato a seguire Cristo
secondo il progetto apostolico di Don Bosco;
ci� che hanno promesso nella professione
dei consigli evangelici
possano portarlo a pienezza.
fino al giorno di Cristo Signore
che vive e regna nei secoli dei secoli.
T Amen.
Altre preghiere si possono trovare ne �Il progetto di vita dei Salesiani di Don Bosco�, specie nel cap. VI: Al seguito di Cristo obbediente povero e casto.
345
2. EUCARISTIA
2.1. UN PROGETTO DI SANTIT�
CHE SI FA EUCARISTIA
Il Dio realmente presente in mezzo a noi
L'Eucaristia � al centro del progetto di santit� del battezzato. Farsi eucaristia diventa l'anelito di chi abbraccia la strada della croce per mettersi al servizio del Regno. Impegno di ogni cristiano � il progressivo inserimento nel mistero eucaristico. Compito di ogni religioso � un inserimento che diviene testimonianza affinch� coloro che sono �di Cristo� possano ritrovarlo realmente presente nel sacramento dell'altare. Il monito di Paolo VI evidenzia la necessit� di farsi annunciatori del mistero centrale del cristianesimo: �Si istruiscano i fedeli, perch� conseguano una profonda comprensione del mistero eucaristico anche riguardo ai principali modi con cui il Signore stesso � presente alla sua Chiesa nelle celebrazioni liturgiche. � infatti sempre presente nell'assemblea dei fedeli riuniti nel suo nome. E presente pure nella sua parola, perch� parla lui stesso mentre nella Chiesa vengono lette le Sacre Scritture. Nel sacrificio eucaristico � presente sia nella persona del ministro, perch� "Colui che ora offre per mezzo del ministero dei sacerdoti, � il medesimo che allora offr� sulla croce"; sia, e soprattutto, sotto le specie eucaristiche. In quel sacramento infatti, in modo unico, � presente il Cristo totale e intero, Dio e uomo, sostanzialmente e ininterrottamente. Tale presenza di Cristo sotto le specie "si dice reale, non per esclusione, quasi che le altre non siano reali, ma per antonomasia"� (Eucharisticum Mysterium, 9).
346
Inoltre questa �presenza� va compresa come �pasquale� nel duplice segno di �liberazione reale e cena di comunione�. L'atteggiamento eucaristico � quello della continua conversione a Dio, per cui resta valido per tutti l'appello di Paolo: celebrare l'Eucaristia con odi, rancori, divisioni, disimpegno verso i poveri, non � celebrare la Cena del Signore.
L'Eucaristia per il Salesiano
Don Bosco vede nell'Eucaristia una delle colonne fondanti la spiritualit� salesiana, il centro pulsante della vita di ogni casa. Ogni comunit� pertanto deve vedere nell'Eucaristia il vincolo dell'unit�, la forza della carit� fraterna e la sorgente dell'impegno apostolico.
�La presenza dell'Eucaristia nelle nostre case � per noi, figli di Don Bosco, motivo di frequenti incontri con Cristo. Da Lui attingiamo dinamismo e costanza nella nostra azione per i giovani� (Cost. 88).
2.2. ADORAZIONI EUCARISTICHE
Oltre a una sentita partecipazione all'Eucaristia quotidiana e alla visita personale, si suggeriscono a livello comunitario alcune adorazioni eucaristiche realizzabili con modalit� molteplici e nell'osservanza delle nonne del �Culto eucaristico� (87-98; 109-114). Nel manuale in pi� parti sono presentate tracce tematiche di adorazione eucaristica e sono stati elaborati sussidi e raccolte di materiale.. In questa sezione suggeriamo, oltre a uno schema generale di adorazione, citazioni scritturistiche e intercessioni usufruibili in celebrazioni di adorazione comunitaria o anche per la riflessione individuale.
�Canto di esposizione
�Preghiera di adorazione
�Lettura biblica
�Salmo responsoriale
�Riflessione o meditazione
�Preghiera comune o Manica
�Benedizione eucaristica
�Acclamazioni finali
�Canto
347
Qualora l'adorazione sia senza esposizione, la celebrazione si pu� organizzare come liturgia della Parola:
�Canto di inizio
�Saluto del celebrante
�Dialogo di inizio
�Ascolto della Parola
�Omelia o riflessione
�Preghiera litanica o corale
�Padre nostro
�Orazione e benedizione
�Canto finale
Rimane elemento qualificante la preghiera di adorazione in silenzio e la calma celebrativa. Ogni celebrazione pu� essere opportunamente corredata di canti.
Momenti di adorazione possono preparare convenientemente i tempi liturgici, vicende importanti della comunit� e la festa. Non � da dimenticare, nella piet� popolare, il primo venerd� del mese, che pu� offrire l'occasione per un'adorazione comunitaria.
SUSSIDI E CITAZIONI SCRITTURISTICHE PER LE ADORAZIONI
PREGHIERE INIZIALI
Presentiamo alcune preghiere di adorazione iniziale. Possono essere recitate dal celebrante, dalla guida o coralmente, e introdotte da una formula di saluto.
C Sia lodato e ringraziato ogni momento
T il santissimo e divinissimo Sacramento.
CT Gloria al Padre... 
Oppure
C Adoriamo il Signore, qui presente in mezzo a noi. T Il suo amore � per sempre.
348 
1. Ti rendiamo grazie, o Cristo, nostro Dio;
nella tua bont�
ci hai dato in questo sacramento il tuo corpo,
onde permetterci di vivere santamente.
Per la tua grazia, custodiscici puri e senza macchia;
rimani con noi per proteggerci.
Dirigi i nostri passi nella strada della tua volont�
santa e benevola.
Rendici forti contro le seduzioni di Satana,
affinch� ascoltiamo solo la tua voce e seguiamo te solo,
Pastore onnipotente e verace,
conseguiamo il posto preparato per noi
nel regno dei cieli.
Gloria, onore e grazie a te,
nostro Dio, Signore e Redentore Ges� Cristo,
che sei benedetto con il Padre e lo Spirito,
ora e per tutti i secoli.
Amen.
(Dalla Liturgia armena)
2. Signore, tu benedici coloro che ti benedicono
santifichi coloro che confidano in te.
Salva il tuo popolo, benedici la tua eredit�.
Santifica quelli che amano la bellezza della tua casa;
ricompensali con la tua divina potenza.
Non abbandonare noi,
qui raccolti in adorazione,
che mettiamo in te la nostra speranza.
Degnati di accordare la pace al mondo,
alla tua Chiesa, ai sacerdoti, ai governanti
a tutto il popolo.
Al Padre di tutte le cose,
a te, suo unico Figlio,
allo Spirito Santo noi diamo lode,
adorazione, gloria, ora e sempre, nei secoli.
Amen.
 (Dalla Liturgia bizantina)
349
 3. Signore, Dio onnipotente, Ges� Cristo, re della gloria, tu sei la vera pace, la carit� eterna. Tu sull'altare della croce hai offerto te stesso
come vittima di riconciliazione e di pace.
Tu su questo altare
ti doni a noi come cibo santo di vita eterna
e ci unisci nel vincolo immortale della tua carit�:
Rischiara, te ne preghiamo, con la luce della tua pace
le nostre anime e i loro segreti,
purifica la nostra coscienza
con la dolcezza del tuo amore;
concedici di essere uomini di pace;
di sapere attendere te, Principe della pace;
di essere protetti e custoditi incessantemente da te
contro i pericoli di questo mondo.
Sorretti dalla tua benevolenza,
fa' che ricerchiamo la pace
con tutte le forze del nostro cuore;
cos� potremo essere accolti nella gioia eterna,
quando tu verrai per ricompensare
quelli che ti sono stati fedeli
e che tu hai nutrito con il tuo Corpo e Sangue.
Amen.
(Dalla Liturgia mozarabica)
4. Come � grande e dolce, Signore, la tua bont�!
Tu hai voluto che mangiando il pane di vita
annunciassimo ogni giorno la tua morte!
Che cosa potevi dare di pi� all'uomo,
fatto morire da un alimento,
che riconquistare la vita per mezzo di un alimento?
O pane di vita, inchiodato sulla croce,
quale spirito pu� comprendere l'immenso dono
che nella tua bont� ci hai accordato,
tu l'Altissimo: tu stesso in nutrimento!
Ecco veramente chi supera ogni pienezza
di bont� e di amore:
la vittima del sacrificio e il sacrificatore
non sono che un unico essere!
Qual altro popolo, per quanto grande,
possiede un Dio cos� vicino come tu, vero Dio,
sei a noi, sotto forma di pane e di vino,
nella tua propria sostanza?
O pane che nutre veramente,

che conforta e sazia perfettamente,
non la carne ma lo spirito,
non il corpo rha l'anima.
O sublime memoriale,
che si deve affidare al pi� profondo del cuore,
e custodire preziosamente nella nostra anima!
In te possediamo gioia piena e speranza sicura,
perch� il nostro cuore, grazie a te,
� inondato di santa allegrezza.
Anten.
(Preghiera di Nicol� Cusano)
350 
5.Ges� Cristo, Signore e Dio nostro,
che per amore degli uomini ti sei chinato fino a noi,
e nell'abbondanza della tua grazia e della tua bont�,
hai voluto umiliarti:
tu ci hai concesso di essere partecipi
del tuo Corpo e Sangue
e di adorarti in questi santi misteri:
proteggi e segna i tuoi adoratori con la destra invincibile.
Conservaci senza peccato
per tutti i giorni della nostra vita.
Fa' che non ritorniamo mai
alle colpe della carne e dello spirito
ma siamo confermati in te, per rendere gloria eterna a te,
al Padre e allo Spirito Santo.
Amen.
(Dall'Anafora dei Dodici Apostoli)
6.Ti adoriamo, Signore Ges� Cristo, qui e in tutte le chiese che sono nel mondo intero e ti benediciamo perch� con la tua santa croce hai redento il mondo. (Preghiera di san Francesco d'Assisi)
7.Dio, nostro Padre, concedi ai tuoi fedeli qui riuniti di innalzare un canto di lode a Cristo tuo Figlio e nostro Salvatore, all'Agnello immolato per noi e nascosto in questo santo mistero dell'altare.
Egli si � dato a noi come vero pane disceso dal cielo. Fa' che viviamo sempre di lui e per lui. Ravviva in noi l'ardente desiderio di poterlo contemplare un giorno nello splendore della tua gloria e di partecipare al convito eterno del tuo regno.

351
8. Adoriamo, o Cristo, il tuo corpo glorioso,
nato dalla Vergine Maria;
per noi hai voluto soffrire,
per noi ti sei offerto vittima sulla croce
e dal tuo fianco squarciato hai versato l'acqua
e il sangue del nostro riscatto.
Sii il conforto del nostro pellegrinaggio
e accoglici benigno nella casa del Padre tuo
ove nell'unit� dello Spirito
vivi e regni nei secoli dei secoli.
In luogo della preghiera iniziale si pu� avviare un breve dialogo penitenziale e lasciare quindi spazio all'adorazione e alla verifica personale.
C Signore, noi ti adoriamo. 
T Mio Signore e mio Dio. 
C Cristo, noi crediamo in te. 
T Mio Signore e mio Dio. 
C Signore, noi speriamo in te. 
T Mio Signore e mio Dio.
C Signore, perdona la nostra indifferenza dinanzi a te. 
T Abbi piet� di noi!
C Cristo, perdona la poca fede dell'umanit�.
T Abbi piet� di noi!
C Signore, perdona la nostra ricerca di false sicurezze. 
T Abbi piet� di noi.
C Signore, noi ti amiamo e acclamiamo.
T Tu sei amore che perdona.
C Cristo, noi siamo in te, come il tralcio nella vite.
T Tu sei fonte di vita eterna.
C Signore, tu solo ci puoi salvare.
T Noi speriamo in te.
352
ASCOLTO DELLA PAROLA
Indichiamo secondo i tempi liturgici alcuni brani biblici a cui seguono strofe salmiche e un ritornello responsoriale. Ricordiamo anche le citazioni scritturistiche presenti nel rituale del �Culto eucaristico� (122-197). All'ascolto della Parola ci si pu� introdurre con un breve dialogo o con un'orazione dal Messale Romano o dall'Ufficio delle Ore secondo i tempi dell'anno liturgico.
Dialogo di inizio
C. Con fede ascoltiamo la parola di Dio. 
T Parla, o Signore: il tuo servo ti ascolta! Tu solo hai parole di vita eterna!
Oppure
C Il Signore sia con voi.
T E con il tuo spirito.
C In alto i nostri cuori.
T Sono rivolti al Signore.
C Rendiamo grazie al Signore nostro Dio.
T � cosa buona e giusta.
C Disponiamoci all'ascolto della sua Parola.
T Per viverla ogni giorno.
Oppure
C Il Signore sia con voi. 
T E con il tuo spirito.
C Preghiamo.
O Dio che sei intimamente presente in mezzo a noi nel sacramento dell'Eucaristia, rendici disponibili all'ascolto della tua Parola perch� sappiamo cercare te solo e annunciarti con cuore purificato e sapienza d'intelletto ai fratelli. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Indicazioni scritturistiche
Unitamente al brano indichiamo un salmo che si pu� recitare in forma responsoriale intercalando le strofe con il ritornello proposto.
353
a) Tempo di Avvento
-Ap 22,12-21: Vieni, Signore Ges�.
-Sal 24,4-5.8-10.14; Rit.: Di te, Signore, ha sete l'anima mia.
-Sof 3,14-18: Gioia e desiderio.
Sal 32,2-3.11-12.20-21; Rit.: Cantiamo al Signore un canto nuovo.
-Is 40,1-11: Preparate la via del Signore.
Sal 84,9-14; Rit.: Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.
-Gv 1,6-8.29-34: Il testimone di Dio.
Sal 39,2.4.7-9; Rit.: Ecco, io vengo, Signore, per fare la tua volont�.
-Mt 1,18-24: L'obbedienza del giusto.
Sal 146,1-6; Rit.: Beati coloro che attendono il Signore.
-Lc 1,26-38: L'ancella del Signore.
Lc 1,46-54; Rit.: L'anima mia magnifica il Signore.
-Is 7,10-14: Dio, con noi.
Sal 88,2-5.27.29; Rit.: Il Signore � fedele per sempre.
b) Tempo di Natale
-Is 9,2-4.6-7: Un bambino � nato per noi. Sal 95,1-3.11-12; Rit.: Oggi � nato per noi il Salvatore.
-Gv 1,1-5.9-14: Contemplazione del Verbo.
Sal 97,1-4; Rit.: Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore.
-Gal 4,4-7: La madre del Signore.
Sal 66,2-3.5-6.8; Rit.: Dio ci benedica con la luce del suo volto.
-Lc 2,22-32: Presentazione del Signore.
Sal 23,7-10; Rit.: Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
-Lc 2,41-52: La sacra famiglia.
Sal 127,1-5; Rit.: Vita e benedizione sulla casa che teme il Signore.
-Is 60,1-6: Epifania del Signore.
Sal 71,7-8.10-13; Rit.: Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
-Mt 3,13-17: Il battesimo del Signore.
Sal 28,1-6; Rit.: Gloria e lode al tuo nome, Signore.
-Gv 2,1-11: Le nozze di Cana.
Sal 32,13.20-21; Rit.: Cantiamo al Signore un canto nuovo.
e) Tempo di Quaresima
-Mt 4,1-11: Le tentazioni di Ges�.
Sal 50,3-6.18-19; Rit.: Tu guarisci, Signore, il cuore penitente.
354
-1 Gv 1,5-2,2: Dio � luce, in lui non ci sono tenebre. Sal 50,3-6.12-13; Rit.: Perdonaci, Signore, abbiamo peccato.
-Is 1,16-20: Lavatevi, purificatevi.
Sal 50,3-4.12-13.18-19; Rit.: Tu guarisci, Signore, il cuore penitente.
-Lc 15,17-24: Il perdono del Padre.
Sal 102,1-4.11-12; Rit.: Il Signore � buono e grande nell'amore.
-Mt 16,21.24-27: Portare la croce con Cristo.
Sal 17,2-4.7; Rit.: Nell'angoscia ti invoco: salvami, Signore.
-Is 53,4-12: Il servo sofferente di Iahv�.
Sal 30,2.6.12.15-17; Rit.: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.
-I Cor 11,23-26: Il memoriale della passione del Signore.
Sal 115,12-13.16-18; Rit.: Il tuo calice, Signore, � dono di salvezza.
d) Tempo di Pasqua
-Lc 24,35-48: Pace a voi, dice il Risorto.
Sal 117,1-2.16-17.22-23; Rit.: Questo � il giorno del Signore: alleluia.
-Rm 6,3-11: Cercate le cose di lass�.
Sal 117,1.12.16-17.19-21; Rit.: Ti rendiamo grazie, Signore nostro Dio.
-Gv 3,1-8: Rigenerati per essere figli di Dio. Sal 115,12-17; Rit.: Ti rendo grazie, Signore, perch� mi hai salvato.
-Gv 6,52-59: Comunione con Cristo e con il Padre. Sal 43,1-5; Rit.: Ha sete di te, Signore, l'anima mia.
-Gv 10,11-18: Cristo buon pastore.
Sal 22,1-4.6; Rit.: Con te, Signore, non temo alcun male.
-Ef 1,17-23: Ges� sale al cielo.
Sal 46,2-3.6-8; Rit.: Ascende il Signore tra canti di gioia.
-Rm 8,9-11.14-17: Lo Spirito Santo abita in voi. Sal 103,1-2.24.29-30; Rit.: Manda il tuo Spirito, Signore.
355
e) Tempo Ordinario
�At 2,42-47: La Chiesa � comunione.
Sal 121,1-4.8-9; Rit.: Andiamo al Signore con canti di gioia.
�Gv 16,12-15: Il mistero della Trinit�.
Sal 8,4-6.8; Rit.: Il tuo nome � grande su tutta la terra.
�1 Gv 4,9-16: Dio � amore.
Sal 99,1-5; Rit.: Il nostro Dio � grande nell'amore.
�Ef 3,8-19: Ges� rivela l'amore del Padre. Sal 149,1-6; Rit.: Il Signore ama il suo popolo.
�Mt 11,25-30: Venite a me.
Sal 102,1-4.8.10; Rit.: Il Signore � buono e grande nell'amore.
�1 Pt 1,3-9: La nostra fede.
Sal 8,2.4-7; Rit.: Esultiamo di gioia nel Signore nostro Dio.
�Rm 5,1-9: Speranza sicura.
Sal 26,1.4.13-14; Rit.: Il Signore � la mia speranza.
�Mt 22,34-40: Il piu grande comandamento. Sal 118,12.14.16.18.27.34-35; Rit.: Nel fare il tuo volere � la mia gioia.
�2 Tm 3,14-4,2: Amore alla Sacra Scrittura. Sal 118,66.68.76-77.93-94; Rit.: La tua legge, Signore, � la mia gioia.
�Mt 5,1-12: Adesione totale al Vangelo.
Sal 23,3-6; Rit.: Beati i puri di cuore, perch� vedranno Dio.
�Rm 6,3-9: Risorgeremo con Cristo.
Sal 26,1.4.13-14; Rit.: I miei occhi vedranno il volto del Signore.
�Mt 25,31-46: Saremo giudicati sull'amore. Sal 22,1-4.6; Rit.: Tu sei con me, Signore.
�Fil 1,12-20: Il primato di Cristo.
1 Cr 29,10-12; Rit.: Benedetto il tuo nome santo.
RIFLESSIONE
Indichiamo alcune citazioni patristiche rintracciabili nell'Ufficio delle Ore. Ci si pu� avvalere di sussidi sul tema sia di autori patristici che moderni.
356
Dopo la riflessione guidata � bene una conveniente pausa di silenzio.
1.Sono frumento di Dio: sar� macinato dai denti della fiera (Ignazio di Antiochia; 17 ottobre).
2.La pienezza dell'amore (Agostino; mercoled� della Settimana Santa).
3.Cristo � fedele e a tutto provvede (Giovanni di Dio; 8 marzo).
4.Il pane del cielo e la bevanda di salvezza (�Catechesi� di Cirillo di Gerusalemme; sabato fra l'ottava di Pasqua).
5.Sacramento di unit� e carit� (Fulgenzio di Ruspe; marted� II sett. di Pasqua).
6.Il dono ereditario del Nuovo Testamento (Gaudenzio di Brescia; gioved� II sett. di Pasqua).
7.La celebrazione dell'Eucaristia (Giustino; III domenica di Pasqua).
8.L'Eucaristia pegno di risurrezione (Ireneo; gioved� III sett. di Pasqua).
9.Eucaristia e unit� dei fedeli (Ilario; mercoled� IV sett. di Pasqua).
10.Eucaristia, Pasqua del Signore (Gaudenzio di Brescia; gioved� V sett. di Pasqua).
11.L'anima mia esulti nel Signore (Gregorio di Agrigento).
12.Come si deve prendere parte all'Eucaristia (Dottrina Dodici Apostoli; mercoled� XIV sett. tempo ordinario).
13.Questo sacramento che ricevi si compie con la parola di Cristo (Ambrogio; sabato XV sett. tempo ordinario).
14.Ai neofiti (Ambrogio; venerd� XV sett. tempo ordinario).
15.0 prezioso e meraviglioso convito (Tommaso d'Aquino; Corpus Domini).
16.Effetti di purificazione e santificazione (Alberto Magno; 15 novembre).
17.Presso di te � la sorgente della vita (Bonaventura; Sacratissimo Cuore di Ges�).
357
PROCLAMAZIONE CORALE DELLA PAROLA
Alternativamente al brano scritturistico proclamato da un solista e seguito da un salmo responsoriale suggeriargb questi brani scritturistici che si possono recitare coralmente o con solista e coro, facendoli precedere da un invito o da un'orazione del presidente. Si accompagnano con alcuni spunti di riflessione individuale impostata su temi di spiritualit� salesiana. Tale riflessione pu� essere guidata, o spontanea, oppure mettendo in comune ci� che ha evocato in ciascuno il brano recitato. Nel caso che segua la benedizione eucaristica, dopo un tempo di silenzio si canta l'inno; diversamente si conclude con l'orazione, la benedizione del celebrante e il congedo.
1. La nostra gioia nasce dall'unione con Cristo vera vite e dalla donazione di noi stessi sul suo esempio.
G �Io sono la vera vite e il Padre mio � il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perch� porti pi� frutto. Io sono la vite, voi i tralci�.
1.Ti rendiamo grazie, o Signore, perch� ci hai purificati con la parola che ci hai annunciato. Vogliamo rimanere inseriti in te perch� tu rimanga in noi.
2.Crediamo che solo rimanendo inseriti in te possiamo portare molto frutto, perch� senza di te non possiamo fare nulla.
3.Ti rendiamo grazie, perch� ci hai amato comunicando a noi l'amore infinito con cui il Padre ti ama.
4.Vogliamo rispondere al tuo amore con la nostra fedelt�. Ti preghiamo con fiducia:
la tua gioia sia in noi,
perch� solo cos� la nostra gioia sar� vera e perfetta.
358
5.Aiutaci, ti preghiamo, a vivere il tuo comandamento esigente di amarci gli uni gli altri come tu ci hai amato: non c'� amore pi� grande di chi d� la vita per gli amici. E tu l'hai data per noi.
6.Sentiamo la gioia di essere tuoi amici. E ti preghiamo:
la tua amicizia ci impegni a fare quello che hai fatto tu (Gv 15).
Meditazione personale
La comunione sacramentale ci unisce come tralci vivi a Cristo. Perci� siamo impegnati a vivere come lui. L'amore che si dona senza riserve, la gioia visibile che deriva dalla donazione di s� libera e gratuita, il senso della piccolezza che sa di non poter far nulla senza di lui e apre il cuore alla preghiera umile e costante, sono valori evangelici di cui noi Salesiani abbiamo particolarmente bisogno per la nostra missione con i giovani.
C Preghiamo.
O Signore, concedi a noi
di vivere profondamente uniti a Cristo per condurre a lui i nostri giovani.
Per Cristo nostro Signore. T Amen.
2. Abbiamo bisogno della certezza di essere amati per vivere e per dare la vita.
359
G Dio � con noi, chi sar� contro di noi? Colui che non risparmi� nemmeno il proprio Figlio,
ma lo sacrific� per tutti noi,
come non potr� donarci con lui
tutto il resto?
T Certamente n� la morte, n� la vita,
n� il presente, n� il futuro,
n� alcun'altra creatura
ci potranno separare dall'amore di Dio
che ci giunge nel Cristo Ges�, nostro Signore.
C Chi muover� accusa
contro di noi eletti di Dio?
Se Dio ci giustifica,
chi ci condanner�?
Cristo che � morto?
Cristo che � risorto?
Cristo, che � alla destra di Dio
e che intercede a nostro favore?
Chi potr� strapparci
dall'amore di Cristo?
Quale tribolazione, angustia, persecuzione?
Su tutte queste cose trionfiamo appieno
grazie a colui che ci ha amati.
T Certamente n� la morte, n� la vita,
n� il presente, n� il futuro,
n� alcun'altra creatura
ci potranno separare dall'amore di Dio
che ci giunge nel Cristo Ges�, nostro Signore (Rm 8).
Meditazione personale
Ges� � Dio con noi. Non siamo soli, egli ha voluto condividere fino in fondo la nostra vita.
Il suo � un amore fedele. Il segno che lo rivela � la sua morte. Egli � con noi col suo sacrificio nell'Eucaristia.
Queste certezze devono animare la nostra vita di religiosi e di educatori. Tutti abbiamo bisogno della certezza di essere amati per vivere. Specialmente i giovani. � necessario che essi non solo �siano amati, ma che sentano di essere amati� (Don Bosco).
La certezza che Dio ci ama, che egli � con noi nel nostro lavoro apostolico, che ama infinitamente i nostri giovani, che niente potr� strapparli all'amore di Cristo, d� fiducia, aiuta a vincere lo scoraggiamento negli insuccessi, moltiplica lo slancio nella donazione gratuita e disinteressata di chi sa amare, come Dio, nonostante tutto.
360

C Preghiamo.
O Signore, Dio con noi,
la certezza assoluta di essere amati da te
ci spinge ad essere i segni e i portatori
del tuo amore ai giovani
in modo che essi, sapendo di essere amati,
credano al tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
3.Noi abbiamo scelto Ges� Cristo. Lui solo � il Signore della nostra vita.
1Tutti quei valori
che per noi erano guadagno, li abbiamo stimati una perdita, per amore tuo, o Cristo Ges�.
2. Consideriamo tutto una perdita di fronte al sommo valore che � la piena comunione con te, o Cristo Ges�, Signore nostro.
3Per te noi lasciamo tutto,
tutto stimiamo un nulla,
per poterti guadagnare, o Cristo, ed essere uniti con te.
4.In te, noi siamo dotati non di una nostra giustizia ma della giustizia di Dio, che � fondata sulla fede.
Cos� conosceranno te,
e la forza della tua risurrezione:
uniti alle tue sofferenze speriamo di risorgere con te.
361
6.Non abbiamo raggiunto il traguardo: proseguiamo la corsa per afferrarlo, anche noi siamo stati afferrati da te, o Cristo Ges�.
7.Dimenticato ci� che � dietro a noi e protesi verso ci� che sta avanti, corriamo alla m�ta, al premio a cui Dio ci chiama, in te.
8.La nostra patria � nei cieli:
di l� ti attendiamo Salvatore:
tu renderai il nostro corpo di miseria
simile al tuo corpo di gloria (Fil 3,7-14.20-21).
Meditazione personale
Noi non ci siamo votati a un ideale astratto, ma a una persona viva. Cristo � il centro di gravitazione, il senso ultimo e la m�ta della nostra vita. Ges� � il nostro Dio. Noi lo abbiamo seguito lasciando tutto per lui. Siamo consacrati a lui. La fedelt� alla nostra scelta non � facile, non ha il suo fondamento in noi stessi, ma in lui, vivo per noi oggi nella Eucaristia. Senza di lui si ricade nell'idolatria di noi stessi, delle cose, delle persone.
�Con la professione religiosa intendiamo vivere la grazia battesimale con maggior pienezza e radicalit�. Seguiamo Ges� Cristo il quale, "casto e povero, redense e santific� gli uomini con la sua obbedienza" (PC 1) e partecipiamo pi� strettamente al mistero della sua Pasqua, al suo annientamento e alla sua vita nello Spirito.
Aderendo in modo totale a Dio, amato sopra ogni cosa, ci impegniamo in una forma di vita che si fonda interamente sui valori del Vangelo� (Cosr 60).
C Preghiamo.
O Signore Ges�, che ci hai chiamati a seguirti,
concedi a noi di restarti fedeli,
di essere protesi in avanti
e di non riprenderci ci� che abbiamo lasciato
fino al giorno in cui
ti verremo incontro per essere sempre con te
che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T Amen.
362

4. Con Cristo moriamo a noi stessi per risorgere con lui all'amore.
1.Tutti noi battezzati in Ges� Cristo, nella sua morte fummo battezzati, siamo stati sepolti con Cristo per risorgere insieme con lui.
2.Come Cristo risorto da morte, vivremo anche noi nuova vita: uniti con lui nella morte lo saremo nella risurrezione.
3.L'uomo vecchio con lui fu crocifisso perch� distrutto fosse il corpo del peccato e del peccato non fossimo pi� schiavi: chi in lui � morto, � liberato dal peccato.
4.Se noi siamo morti con Cristo, vivremo pure con lui; pi� non morr� il Cristo risorto, la morte non ha dominio su di lui.
5.Chi � morto nel Cristo Signore,
� morto per sempre al peccato;
noi viviamo nel Cristo Signore,
la nostra vita � ormai per Iddio (Rm 6).
Meditazione personale
Tutta la nostra vita religiosa � un rapporto con Cristo. � radicata nei sacramenti. Questi ci configurano a Cristo. Con la professione religiosa noi ci impegniamo ad essere conformi a lui nella vita.
�L'offerta della propria libert� nell'obbedienza, lo spirito di povert� evangelica e l'amore fatto dono nella castit� fanno del salesiano un segno della forza della risurrezione.
I consigli evangelici, configurando il suo cuore tutto per il Regno, lo aiutano a discernere e ad accogliere l'azione di Dio nella storia; e, nella semplicit� e laboriosit� della vita quotidiana, lo trasformano in un educatore che annuncia ai giovani "cieli nuovi e terra nuova", stimolando in loro gli impegni e la gioia della speranza� (Cost. 63).

363
C Preghiamo.
O Signore,
che nel Battesimo ci hai configurati a Cristo:
concedi a noi di vivere con i nostri voti
il mistero della sua morte e risurrezione,
morendo ogni giorno a noi stessi e al peccato
per risorgere nell'amore.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
5. Uomini nuovi come Ges�
ci rinnoviamo continuamente per portare ai giovani la novit� del Vangelo.
1. Siamo risorti con Cristo, cerchiamo le cose del cielo, dove Cristo � alla destra di Dio: pensiamo alle cose del cielo,
non a quelle della terra.
2. Siamo morti in Cristo,
ora la nostra vita
� nascosta con lui in Dio.
Quando Cristo vita nostra apparir�, con lui appariremo nella gloria.
3. Facciamo morire in noi il peccato: impurit�, cattivi desideri,
ogni idolatria delle cose.
Deponiamo collera, sdegno e cattiveria, le maldicenze e ogni discorso cattivo. Non mentiamo pi� gli uni gli altri.
4. Spogli�ti dell'uomo vecchio con tutte le sue azioni,
ci siamo rivestiti dell'uomo nuovo
che si rinnova continuamente, per giungere alla piena conoscenza a immagine del suo Creatore.
364
5.Nell'uomo nuovo non c'� pi� distinzione
di greco o giudeo, di schiavo o libero
ma tutto e in tutti � Cristo.
6.Rivestiamoci, come amati di Dio, di tenera compassione e di bont�, di umilt�, di mitezza e pazienza, accettandoci e perdonandoci l'un l'altro. Come Cristo ci ha perdonati, cos� facciamo anche noi.
7.Rivestiamoci soprattutto della carit� che � il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo Signore, alla quale siamo stati chiamati nell'unit� di un medesimo Corpo, regni sovrana nei cuori.
8.Viva in noi la parola di Cristo, in tutta la sua ricchezza, e ogni nostra azione e parola sia fatta nel nome di lui (Col 3).
Meditazione personale
Ges� � l'uomo nuovo, totalmente aperto a Dio e ai fratelli. Il religioso con i voti vuol vivere la novit� di vita portata da Ges� per essere come lui un uomo nuovo. Per noi Salesiani, che siamo mandati ai giovani, essere uomini nuovi che si rinnovano � di particolare urgenza.
I giovani hanno bisogno di vedere nuovi rapporti fra gli uomini, non basati sull'arrivismo, sulle discriminazioni dell'avere, sulla violenza, ma fondati sull'amore: la fede in Dio rende pi� uomini. I giovani ci chiedono di essere uomini nuovi come Ges�. Nell'Eucaristia egli � la sorgente della novit� dell'amore.
365
C Preghiamo.
Dio nostro Padre,
amore sempre nuovo e innovatore,
concedi a noi
di essere una comunit� di uomini nuovi
che, attingendo all'Eucaristia,
portano la novit�
della vera libert� e dell'amore.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
6. Se, nonostante tutto, siamo ottimisti � perch� Cristo � risorto.
GIl Signore � davvero risorto, primizia di quelli che son morti. Morti in Adamo, risorgeremo in Cristo.
T Dov'�, o morte, la tua vittoria?
peccato, dov'� il tuo trionfo? Il Cristo vi ha vinti per sempre.
GNoi saremo tutti trasformati al suono dell'ultima tromba, quando i morti risorgeranno a nuova vita.
T Dov'�, o morte, la tua vittoria?
peccato, dov'� il tuo trionfo? Il Cristo vi ha vinti per sempre.
GPerci� siamo fermi, incrollabili,
lavoriamo per Cristo Signore:
la nostra vita in lui non � vana. 
T Dov'�, o morte, la tua vittoria?
peccato, dov'� il tuo trionfo?
Il Cristo vi ha vinti per sempre (1 Cor 15).
Meditazione personale
La nostra consacrazione e la nostra missione poggiano su Cristo risorto. Senza una grande speranza non possiamo essere n� religiosi n� educatori. I giovani infatti oggi pi� che mai hanno fame di una speranza non vana. Tutte le speranze umane senza Cristo sono soltanto illusioni.
366
Ges� risorto ci dice che la nostra vita non � destinata allo scacco e al nulla finale, ma alla pienezza e alla riuscita. Ci dice che il peccato � vinto alla radice. � vero che ancora dilaga nel mondo, ma solo momentaneamente. Noi sappiamo che in Cristo la lotta contro il male sar� certamente vittoriosa. Per questo continuiamo a lottare e, nonostante gli insuccessi, siamo ottimisti. Un ottimismo che riposa non su di noi, ma in Cristo.
C Preghiamo.
O Signore,
tu sei il Dio dei vivi e non dei morti,
concedi, ti preghiamo,
di vedere tutto nella luce della risurrezione
sicch� la nostra vita di consacrati e di apostoli
sia animata dalla speranza.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
7. Cristo eucaristico � il pane della speranza. A lui noi conduciamo i giovani.
Rit. Signore, tu sei il pane disceso dal cielo, il pane della vita.
1.Io sono il pane disceso dal cielo: il pane della vita.
Chi mangia di me ha la vita, la vita eterna.
2.Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, io lo risusciter�
nell'ultimo giorno.
3.Veramente la mia carne � cibo, il mio sangue bevanda: chi ne mangia dimora in me e io in lui.
Com'io vivo per il Padre vivente che a voi mi ha mandato, cos� chi si nutre di me per me vivr� sempre.
I vostri padri han mangiato la manna e sono morti,
ma chi manger� questo pane
vivr� in eterno (Gv 6,51.54-59).
367
Meditazione personale
Tutta la vita di Don Bosco fu tesa a condurre i giovani al Cristo eucaristico. Essi hanno bisogno di vita e di speranza. A noi spetta condurli all'incontro con Cristo, unico, vero pane di vita.
Ges� � il pane della vita e della speranza perch� � amore che si dona. La vita, infatti, affonda le radici nell'amore. Cristo si dona a noi nell'Eucaristia perch� anche noi diventiamo pane di vita per i nostri giovani.
Preghiamo.
O Signore, solo tu sei
il pane della speranza e della vita:
concedi a noi che, nutriti di te,
diventiamo pane di vita e di speranza
per i nostri giovani.
Tu sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli.
T Amen.
8. L'ultimo desiderio e l'ultima preghiera di Ges�: �Padre, siano una cosa sola�, � per noi un impegno.
Cristo prega per s�
1. Padre, � giunta l'ora:
glorifica il Figlio tuo
perch� il Figlio glorifichi te:
gli hai dato potere sugli uomini,
per donare la vita eterna
a coloro che gli hai dato. 
Questa � la vita eterna:
conoscano te, l'unico vero Dio,
colui che hai mandato, Ges� Cristo.
Io ti ho glorificato sulla terra, ho compiuto l'opera che mi hai affidato.
Ora, o Padre, glorificami tu, con la gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.
368
5 Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato traendoli dal mondo. Erano tuoi e tu li hai dati a me: ed essi hanno osservato la tua parola.
6. Essi ora sanno
che tutte le cose che mi hai dato
vengono da te,
perch� tutte le cose che hai dato a me
io le ho date a loro.
7Essi le hanno accolte;
hanno riconosciuto che io vengo da te, e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Cristo prega per i discepoli
Per loro io prego;
non prego per il mondo,
ma per quelli che tu mi hai dato
perch� sono tuoi.
9 Tutte le mie cose sono tue
le tue sono mie
io sono glorificato in loro.
10. Io non sono pi� nel mondo;
essi, invece, sono nel mondo
mentre io ritorno a te.
Padre santo, conserva nel tuo nome
coloro che mi hai dato
perch� siano una cosa sola come noi.
369
11.Quando ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi;
nessuno di loro � andato perduto tranne il figlio della perdizione, perch� si adempisse la Scrittura.
12.Ma ora io vengo a te
e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo perch� abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia.
13.Ho dato loro la tua parola, e il mondo li ha odiati: perch� essi non sono del mondo come io non sono del mondo.
14.Non chiedo che li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno: essi non sono del mondo come io non sono del mondo.
15.Consacrali nella verit�: la tua parola � verit�.
16.Come tu mi hai mandato nel mondo anch'io li ho mandati nel mondo. Per loro io consacro me stesso: siano anch'essi consacrati nella verit�.
Cristo prega per coloro che crederanno in lui
17.Non prego solo per questi,
ma anche per quelli che crederanno in me per mezzo della loro parola:
18.tutti siano una cosa sola,
come tu, Padre, sei in me e io in te: siano anch'essi in noi una cosa sola, perch� il mondo creda
che mi hai mandato.
19.La gloria che tu hai dato a me io l'ho data a loro perch� siano come noi, una cosa sola.
370
20.Io in loro e tu in me:
perch� siano perfetti nell'unit�, e il mondo sappia che mi hai mandato, e li hai amati come hai amato me.
21.Padre, quelli che mi hai dato, voglio che siano anch'essi in me a vedere la gloria che mi hai dato, perch� mi hai amato dall'eternit�.
22.Padre giusto,
il mondo non ti ha conosciuto,
ma io ti ho conosciuto,
e questi hanno creduto
che tu mi hai mandato.
23.Ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo far� conoscere:
perch� l'amore con cui mi hai amato sia in essi, e io in loro (Gv 17).
Meditazione personale
Cristo � morto per �radunare i figli dispersi� in unit�. Questo � lo scopo dell'Eucaristia: fare di tutti gli uomini una comunione con Dio e fra loro.
La preghiera di Ges� � per noi un impegno a realizzarla nella nostra vita consacrata, ed � anche la m�ta della nostra missione apostolica. Come per i primi cristiani, che erano �un cuor solo e un'anima sola�.
Noi ripetiamo al Padre, con Cristo e in Cristo, questa preghiera per affrettarne la realizzazione fra noi, nella Chiesa e nel mondo.
C Preghiamo.
O Signore,
Dio dell'unit� e della pace,
concedi a noi di diventare
un cuor solo e un'anima sola
e di fare dei giovani che ci affidi una vera Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
371
9.Il Cristo eucaristico:
segno e sorgente della nostra comunione.
1.Il calice che noi benediciamo � comunione col sangue di Cristo; il pane che noi spezziamo � comunione col corpo di Cristo.
2.Poich� uno solo � il pane, noi che siamo molti
formiamo un solo corpo, partecipando all'unico pane.
3.Come in un solo corpo vi sono molte membra,
equeste non adempiono tutte la stessa funzione,
4. cos� anche noi, bench� molti, formiamo un corpo solo in Cristo;
esiamo, ciascuno per la sua parte, membra gli uni degli altri.
5. Quando c'� un membro che soffre, gli altri soffrono con lui,
ese un membro � nella gioia, gli altri gioiscono con lui.
6.Il Cristo non pu� essere diviso, non possiamo tollerare tra noi lo scandalo delle scissioni: ma dobbiamo essere concordi.
7.Se c'� consolazione in Cristo
econforto nella carit�, se c'� comunione nello spirito
etenerezza di compassione, la gioia abita i nostri cuori.
8. Perci� manteniamoci come un'anima sola alimentando lo stesso amore, perfettamente unanimi
econcordi nel sentire.
(1 Cor 10; Rm 12; 1 Cor 12; Fa 2)
372
Meditazione personale
La comunione fraterna che ci porta a condividere tutto non nasce soltanto da un atto di volont� umana, ma dalla comunione eucaristica. Questa � il segno e la sorgente della unione fra noi e con Dio.
Celebrare l'Eucaristia senza l'impegno di costruire con pazienza una vera comunit� � vuota presunzione. D'altra parte, ogni celebrazione dell'Eucaristia testimonia che la comunione che ricerchiamo non ha la sorgente solo in noi stessi, ma prima di tutto in Cristo.
C Preghiamo.
O Signore,
che ogni giorno ci chiami alla tua mensa,
concedi, ti preghiamo,
che la celebrazione dell'Eucaristia
sia il segno vero
della nostra volont� di comunione
e la sorgente
d'una unione sempre pi� profonda fra noi e con te.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
10.Cristo ha dato per noi la sua vita. Dunque anche noi dobbiamo dare la nostra per i giovani.
1.Questo � il nuovo messaggio che noi abbiamo ascoltato fin da principio:
amarci gli uni gli altri.
2.Noi, amando i fratelli, sappiamo di essere passati dalla morte alla vita: solo chi ama � vivo.
Se non amiamo il fratello, noi lo facciamo morire, 
e la vita eterna non � in noi.
Se non amiamo, siamo nella morte.
373
3.Noi abbiamo conosciuto l'amore: Cristo ha dato la vita per noi; anche noi dobbiamo dare la vita per ogni nostro fratello.
4.Se noi abbiamo dei beni, e vediamo il fratello nel bisogno, e rifiutiamo di avere piet�: come sar� in noi l'amore di Dio?
5.Non amiamo soltanto a parole e solo con la lingua
ma con i fatti e in verit�: solo cos� saremo nella verit�.
6.Questo � il suo comandamento: che noi crediamo nel nome del Figlio suo, Ges� Cristo, e che ci amiamo gli uni gli altri. (1 Gv 3,11.14-18.23)
Meditazione personale
Il Cristo eucaristico � segno e sorgente della nostra dedizione apostolica. La carit� pastorale che spinge il Salesiano a sacrificare se stesso perch� i giovani abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza si radica nel sacrificio di Cristo.
Ci pu� essere un impegno apostolico non autentico, perch� fondato su motivazioni puramente umane o sull'affermazione di s�.
Il Salesiano che fa cos� non ha in s� la vita, come dice Giovanni, e non la comunica ai giovani. Questi cresceranno, a tutti i livelli, in proporzione della nostra donazione senza riserve.
Siccome il Salesiano sa che ci� � impossibile all'uomo, ogni giorno va all'Eucaristia per avere la forza di fare quello che ha fatto Ges�: dare la vita per gli altri.
374
C Preghiamo.
O Signore,
che ogni giorno nell'Eucaristia
ci dai il segno del tuo amore assoluto,
concedi a noi di imparare da te
a dare la nostra vita
perch� i giovani abbiano la vita vera
e l'abbiano in abbondanza.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
PREGHIERE COMUNI
Dopo la proclamazione della Parola, la riflessione, un sufficiente spazio di silenzio e un eventuale canto appropriato, lo schema propone una preghiera comunitaria. Diamo pertanto alcuni formulari tipici a scelta, secondo le circostanze. A conclusione il celebrante pu� far recitare il Padre notro accompagnato da un'orazione. Se l'esposizione � con la pisside o l'ostensorio, a questo momento segue l'inno eucaristico e la benedizione.
C Eleviamo a Dio il nostro grazie per aver invitato, in Cristo,
ogni credente al banchetto della parola e del pane.
Oppure
C Eleviamo comunitariamente la nostra supplica a Cristo, vivo e presente davanti a noi, attestando fede alla sua Parola e adorando il mistero della sua presenza.
Oppure
C Ges� con la sua parola e il suo perdono diviene per ogni uomo riconciliazione e pace. Affidiamoci a lui
che ci nutre con un �pane� di vita eterna.
Oppure
C Uniamo la nostra preghiera unanime al coro della Chiesa e chiediamo a Cristo
il dono dello Spirito di sapienza e di amore
per essere segni e portatori della sua grazia.
Oppure
C La nostra preghiera e la nostra carit�
si configurano alla realt� di questo grande mistero.
375
Coscienti di questo dono, con gli Angeli del Cielo, proclamiamo il nostro grazie e la nostra lode a Cristo, unigenito Figlio del Padre.
Questa prima serie di preghiere a temi � a carattere responsoriale, litanico o in forma di preghiera comune.
1. Un banchetto preparato per noi
Rit. Noi ti rendiamo grazie, o Cristo nostro Dio.
Ci hai giudicati degni del banchetto
misterioso e ineffabile;
abbiamo partecipato con gioia ai doni spirituali
che tu ci presenti,
e ora cantiamo con gli angeli
l'inno della vittoria.
Hai dato a noi un pane celeste,
e abbiamo mangiato il pane degli angeli.
Hai dato a noi un pane celeste,
abbiamo ricevuto un pane di benedizione:
il tuo corpo glorioso e il tuo sangue prezioso.
Ti rendiamo grazie, o Cristo, nostro Dio,
ti sei degnato di renderci partecipi, o Salvatore, del tuo corpo e del tuo sangue;
tu hai saputo conquistare i nostri cuori.
Hai istituito questa santa cena per darti in cibo a tutti i credenti. Che nessuno respinga il tuo invito, ma si accosti con fede e ti adori, o Re della gloria.
Benediciamo il Signore
che ha fatto grandi cose
su tutta la terra.
Tutti i popoli, lodate il Signore,
esultate, o giusti, nel Signore,
� per voi il Corpo e il Sangue di Cristo.
(Adattamento da Monumento Ecclesiae Liturgica)
376
2.Lode all'Emmanuele
Rit. Lode a te, o Cristo, nostro Dio.
Tu sei il Verbo disceso dal Padre
che hai preso una carne mortale,
morto sulla croce e risorto il terzo giorno,
e ci hai concesso il perdono nella tua grande misericordia.
Tu sei venuto ad assolvere i nostri peccati, noi ti cantiamo, meraviglioso Salvatore, tu sei il pastore delle pecore,
inviato dal Padre.
Tu sei il Cristo, il Liberatore, nato dalla Vergine Maria. Beviamo al calice di santit�. Liberaci per sempre dal male.
Amiamoci gli uni gli altri, perch� Dio � carit�.
Chi ama il suo fratello � nato da Dio e lo contempla, in lui � perfetta la carit�.
Padre santo dona la pace ai sacerdoti,
che spezzano il corpo di Cristo,
d� la pace ai governanti e al popolo,
che ricevono il corpo di Cristo.
Amen.
(Adattamento dell'antica Liturgia ambrosiana)
3.Inno di grazie trinitario Rit. Alleluia.
Ti rendiamo grazie, o Cristo Signore: tu hai dato il tuo Corpo e il tuo Sangue
per la salvezza del mondo e la vita delle nostre anime.
Ti rendiamo grazie, o Padre onnipotente,
di averci preparato la Chiesa
come porto sicuro, tempio di santit�,
nel quale glorifichiamo la santissima Trinit�.
Ti rendiamo grazie, o Cristo, nostro Re: il tuo Corpo e il tuo Sangue prezioso ci hanno dato la vita.
Accordaci il perdono e la misericordia.
Ti rendiamo grazie, o Spirito che rinnovi la santa Chiesa. Conservala pura nella fede nella santissima Trinit�, oggi e fino al termine dei secoli.
Ti rendiamo grazie, o Cristo Signore, di averci nutrito a questa mensa e di averci preparato il convito eterno, nel quale ti loderemo per sempre con il Padre e lo Spirito Santo. (Adattamento dalla Liturgia armena)
377
4. Il Regno di Dio � nei nostri cuori Rit. Gloria a te nei secoli!
Ti rendiamo grazie, o Padre santo,
per il tuo santo nome
che tu hai posto nei nostri cuori,
per la conoscenza, la fede, l'immortalit�
che ci hai concesso per mezzo di Gesti, tuo figlio.
Tu, o Signore onnipotente,
hai creato l'universo a gloria del tuo nome;
tu hai dato agli uomini il cibo
e la bevanda per la loro gioia
affinch� ti rendano grazie.
Ma a noi tu hai donato
un cibo e una bevanda spirituale
e la vita eterna per mezzo del tuo Figlio.
Noi ti rendiamo grazie
perch� sei potente e buono.
Ricordati, o Signore, di liberare la tua Chiesa dal male e di renderla perfetta nel tuo amore. Raccogli dai quattro venti
la Chiesa che tu hai santificato, nel regno che le hai preparato.
A te, o Redentore e Salvatore, immolato per la nostra salvezza, fatto cibo per il nostro sostentamento, a te, presente in questo mistero con la tua divinit� e umanit�, ogni adorazione e lode con il Padre e con lo Spirito Santo per i secoli infiniti.
(Adattamento dalla Didach�)
378 
5.Cristo, mistero di salvezza Rit. Noi ti preghiamo, ascoltaci.
Per il mistero della tua santa incarnazione.
Per la tua venuta.
Per la tua nascita.
Per il tuo santo battesimo e digiuno.
Per la tua croce e passione.
Per la tua morte e sepoltura.
Per la tua santa risurrezione.
Per l'ammirabile tua ascensione.
Per la discesa dello Spirito Santo Paraclito.
Per la tua presenza vivificante nel mistero eucaristico.
(Dalle Litanie dei Santi)
6.Riuniti nella tua Chiesa
Rit. Raccogli i tuoi figli nel tuo amore.
Come tu sei una cosa sola con il Padre.
Come tu hai voluto dai tuoi discepoli.
Come hai riconciliato tutti noi col Padre. Come hai raccolto i discepoli alla tua mensa. Come a loro hai parlato del tuo amore.
Come tu stesso li hai amati lavando loro i piedi. Come ti sei reso Pane per il loro nutrimento. Come hai passato loro il tuo Calice di Alleanza. Come nel perdono hai attratto tutti alla tua croce.
Come hai voluto donare una Madre alla tua Chiesa. Come hai raccolto i discepoli nella pace della Risurrezione.
Come su di loro hai mandato il tuo Spirito.
379
7.La Parola che ci nutre
Rit. Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta.
Come hai parlato ad Abramo chiamandolo a una fede eroica attraverso grandi sacrifici.
Come hai parlato a Giacobbe chiamandolo a essere padre del tuo popolo prediletto.
Come hai chiamato Israele dall'Egitto e lo hai salvato nella notte della liberazione.
Come hai chiamato Mos� sul Sinai dando una legge di amore al tuo popolo.
Come hai chiamato il giovane Samuele perch� trasmettesse la tua Parola di giustizia e verit�.
Come hai costituito Davide guida regale e profetica per Israele.
Come hai chiamato a fedelt� il tuo popolo attraverso la parola dei Profeti.
Come hai posto il tuo Figlio, Parola vivente, a salvezza dell'uomo.
Come hai chiamato gli Apostoli per mezzo del tuo Cristo e li hai fatti portatori di una Buona Novella di redenzione.
Come hai chiamato la tua Chiesa a essere �sacramento di liberazione� per le nazioni.
8.La Parola di vita eterna
380
R Signore, da chi andremo!
Tu solo hai parole di vita eterna.
Signore, ascolto la tua Parola anche quando mi sconvolge nelle scelte pi� autentiche della vita, come per la Vergine di Nazaret.
Signore, ascolto la tua Parola anche quando mi chiede di abbandonare il padre, la famiglia e il lavoro, come per Pietro e i figli di Zebedeo.
Signore, ascolto la tua Parola anche quando esige da me un cambiamento di vita e di mentalit�, come per Matteo. Signore, ascolto la tua Parola anche quando mi chiede di rinascere di nuovo, come per Nicodemo.
Signore, ascolto la tua Parola anche quando mi chiede di riconoscere la gravit� del mio peccato, come per la Samaritana.
Signore, ascolto la tua Parola anche quando sconvolge le mie sicurezze, come per i farisei.
Signore, ascolto la tua Parola anche quando mi manda in missione a mani vuote, come i 72 discepoli. Signore, ascolto la tua Parola anche quando mi chiede di sperare persino di fronte alla morte di una persona cara, come per Marta e Maria.
Signore, ascolto la tua Parola anche quando mi proponi di seguirti sulla via della Croce, come per i tuoi discepoli. Signore, ascolto la tua Parola anche quando mi dici che sar� beato solo quando sar� povero, afflitto e perseguitato, come per le folle che ti seguivano.
9.Consacrati con Cristo
Rit. Noi crediamo e ti adoriamo, Signore Ges�.
Tu sei il Figlio prediletto, una sola cosa con il Padre. Tu ci insegni a conoscere il Padre: nessuno infatti pu� conoscere il Padre se non colui al quale tu lo voglia rivelare.
Tu sei la Parola fatta carne che venne ad abitare in mezzo a noi.
Tu sei la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Tu sei la via, la verit� e la vita: nessuno giunge al Padre se non per mezzo tuo.
Tu sei l'Agnello di Dio, colui che toglie i peccati del mondo.
Tu sei il Figlio dell'uomo innalzato: chiunque crede in te non muore ma ha la vita eterna.
381
Tu sei il pane della vita: chi viene a te non avr� pi� fame, chi crede in te non avr� pi� sete.
Tu sei il dono di Dio, la sorgente che zampilla; fiumi d'acqua viva sgorgano dal tuo seno.
Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente, tu solo hai parole di vita eterna.
Tu sei il Buon Pastore, conosci le tue pecore a una a una e offri la vita per loro.
Tu sei la risurrezione e la vita: chi crede in te, anche se muore, vivr�; e chi vive e crede in te non morr� in eterno. Tu sei la vite e noi i tralci: se rimaniamo in te e tu in noi, daremo molto frutto.
10.Cristo nostra pace
Rit. Sii tu, o Signore, la nostra pace.
Tu hai fatto di noi un popolo santo, abbattendo il muro dell'inimicizia.
Tu ci hai formato in te stesso, come un solo uomo nuovo, nella pace.
Tu sei venuto ad annunciare pace ai lontani e pace a coloro che erano vicini.
In te, pietra angolare, siamo il nuovo tempio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti. In te ogni nostra costruzione cresce bene ordinata per essere tempio santo di Dio.
In te noi siamo diventati dimora di Dio per mezzo dello Spirito.
Per questo ti invochiamo affinch� tu abiti per la fede nei nostri cuori.
Per questo ti chiediamo di farci comprendere l'ampiezza, l'altezza e la profondit� del tuo amore.
11.Fortificati nello Spirito
Rit. Invoca su di noi, o Cristo, la forza dello Spirito.
Come lo ha ricevuto tua Madre, aprendo la sua vita al dono della tua Incarnazione.
382
Come lo hai ricevuto tu, nel Battesimo al Giordano, consacrandoti alla missione di Messia, di Re e di Profeta. Come ha condotto te nel deserto per una esperienza di contemplazione e di sacrificio, preparandoti a un nuovo cammino di redenzione.
Come lo hai vissuto tu, annunciando ai poveri un lieto messaggio, proclamando la liberazione ai prigionieri e per tutti un anno di grazia e di misericordia.
Come tu lo hai invocato sui tuoi discepoli perch� comprendessero l'ora della tua Pasqua e vivessero l'attesa di risurrezione.
Come lo hai donato agli apostoli nel Cenacolo il giorno della Risurrezione come forza di pace e di perdono. Come lo hai mandato, dopo la tua Ascensione, per una Pentecoste di salvezza, sulla prima comunit� di Gerusalemme fondando la tua Chiesa.
12.Il Signore � presente in ogni cosa 
Rit. Fa' che io scopra la tua presenza, o Signore.
Nella tua meravigliosa creazione.
Nel sole che sorge ogni mattina.
Nel tramonto di ogni nostra giornata.
In ogni avvenimento della vita.
In ogni prova e in ogni dolore.
Nel successo come nel fallimento.
In ogni persona che ci sta accanto.
In chi ci guida nella societ� � nella vita.
Nelle scelte politiche e sociali.
Nella famiglia in cui mi hai fatto nascere.
Nella comunit� in cui lavoro.
In coloro che mi vogliono bene.
In coloro che mi sono indifferenti.
In chi mi ha fatto del male.
In ogni povero.
In ogni ammalato.
In ogni anziano.
In ogni carcerato.
In ogni peccatore.
In ogni fratello.
383
Si pu� concludere con una di queste orazioni:
C Preghiamo.
O Dio nostro Padre, custodisci benigno il gregge che hai redento con il sangue prezioso del tuo Figlio,
guidalo ai pascoli eterni del cielo, dove lo ha preceduto il Cristo, suo pastore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. T Amen.
Oppure
C O Dio, che nella tua immensa bont�
ci hai donato la tua stessa vita divina,
guarda a noi tuoi figli di adozione,
concedici di esprimere nelle opere la nostra fede
fa' che entriamo un giorno nel tuo regno beato. Per Cristo nostro Signore. 
T Amen.
Oppure
C O Dio, che salvi i peccatori
chiami noi tutti attorno al tuo altare, volgi verso di te i nostri cuori e donaci il fervore del tuo Spirito, perch� possiamo essere saldi nella fede
operosi nella carit�. Per Cristo nostro Signore. Amen.
C O Dio, che hai riunito l'umanit� dispersa nel tuo nome,
concedi che tutti quelli che hanno rinnovato
la loro vita nello Spirito,
abbiano un cuore ardente e generoso
e, confermati nel tuo fervore,
possano servire con coraggio e carit� i fratelli.
In Ges� Cristo nostro Signore.
T Amen.
384
Oppure
C O Dio, che hai salvato il mondo
con la morte e risurrezione del tuo Figlio,
diffondi in noi e nella tua Chiesa
i doni dello Spirito Santo,
e continua oggi, nella comunit� dei credenti,
i prodigi che hai operato
agli inizi della predicazione del Vangelo.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Riportiamo due invocazioni a Cristo che si possono recitare in forma di preghiera comune o individuale.
1.Eccomi, o mio amato e buon Ges�
Eccomi, o mio amato e buon Ges�,
che alla santissima tua presenza prostrato,
ti prego col fervore pi� vivo
a stampare nel mio cuore sentimenti di fede,
di speranza, di carit�,
di dolore dei miei peccati
e di proponimento di non pi� offenderti,
mentre io con tutto l'amore
e con tutta la compassione
vado considerando le tue cinque piaghe,
meditando ci� che disse di te, o Ges� mio,
il santo profeta Davide:
�Hanno trapassato le mie mani e i miei piedi,
hanno contato tutte le mie ossa�.
2.Anima di Cristo, santificami
385
Anima di Cristo, santificami. Corpo di Cristo, salvami. Sangue di Cristo, inebriami. Acqua del costato di Cristo, lavami. Passione di Cristo, confortami.
O buon Ges�, ascoltami.
Nascondimi dentro le tue piaghe.
Non permettere che io mi separi da te.
Difendimi dal nemico maligno.
Nell'ora della mia morte chiamami.
E fa' che io venga a te
per lodarti con i tuoi santi
nei secoli dei secoli. Amen.
Presentiamo alcuni formulari improntati sulla nostra scelta religiosa salesiana.
C O Dio, che ci hai chiamati a seguirti
pi� da vicino nel servizio dei giovani,
concedi a noi tutti di ritrovare in te
la forza per proclamare il Vangelo del regno
e per adorarti con cuore sincero
insieme a coloro che ci fai incontrare ogni giorno.
1. Eucaristia, memoriale del Signore
GPer la Chiesa:
celebri la memoria del Signore
nella vigile attesa del suo ritorno. Preghiamo. T Ascoltaci, o Signore.
GPer i giovani:
nell'incontro col pane eucaristico
scoprano Cristo, significato del loro presente e del loro futuro. Preghiamo.
GPer la nostra comunit�: celebri l'Eucaristia come culmine e fonte della sua vita. Preghiamo.
C Preghiamo.
O Dio,
che nel pane e nel vino
ci hai donato il memoriale
della morte e risurrezione di Ges�:
concedi che ogni giorno della nostra vita
386
sia una nuova esperienza della salvezza. Per Cristo nostro Signore. T Amen.
2. Eucaristia, mistero della fede
GPer la Chiesa:
perch� offra a tutti gli uomini il dono della salvezza. Preghiamo. T Ascoltaci, o Signore.
GPer i giovani:
perch� incontrino nell'Eucaristia
il Dio Salvatore, presente nella storia. Preghiamo.
GPer la nostra comunit�:
perch�, nutrendosi del pane eucaristico,
sia ai giovani proposta viva di salvezza. Preghiamo.
C Preghiamo.
O Dio, nostro Padre, che ci salvi in Cristo:
aumenta la nostra fede, perch� possiamo accogliere
nel pane eucaristico e nella vita
il dono della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
3. Eucaristia, banchetto di salvezza
GPer la Chiesa:
nutrita dell'Eucaristia, sia in mezzo al mondo segno di comunione e di amore. Preghiamo. T Ascoltaci, o Signore.
GPer i giovani:
scoprano nel servizio dei poveri
la chiamata di Dio al banchetto della salvezza. Preghiamo.
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GPer la nostra comunit�: nel rispetto e nell'amore fraterno attui la comunione con Cristo. Preghiamo.
C Preghiamo.
O Dio,
ogni giorno ci chiami a spezzare insieme
il pane della salvezza.
Ti preghiamo: tutta la nostra esistenza
sia comunione con gli altri e con te
nell'amore e nel servizio.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Proponiamo alcune preghiere comuni o litaniche secondo i tempi liturgici. L'eventuale orazione conclusiva pu� essere tratta dal manuale o dall'Ufficio delle Ore.
1. Nel tempo di Avvento
T O Padre, Dio della speranza e della consolazione, che ci hai creati e hai mandato a noi il tuo Verbo fatto uomo nel grembo della Vergine Maria,
eci nutri del suo Corpo e del suo Sangue, ricolmaci dei doni del tuo Spirito.
Suscita in noi una volont� di conversione.
Rendici disponibili come Maria
ad accogliere la sua venuta.
Donaci la tua forza per far germogliare sulla terra la giustizia e la pace.
Fa' che adorando e accogliendo in questo sacramento il nostro Salvatore possiamo celebrarlo con esultanza nella gioia eterna.
Rit.  Vieni, Signore Ges�.
mSapienza, che esci dalla bocca dell'Altissimo, ti estendi ai confini del mondo,
tutto disponi con soavit� e con forza: vieni, insegnaci la via della saggezza.
mGermoglio di lesse,
che ti innalzi come segno per i popoli: tacciono davanti a te i re della terra,
le nazioni t'invocano: vieni a liberarci, non tardare.
388 

mAstro che sorgi,
splendore della luce eterna, sole di giustizia: vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.
mRe delle genti, atteso da tutte le nazioni, pietra angolare che riunisci i popoli in uno, vieni, e salva l'uomo che hai formato dalla terra.
mEmmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli: vieni a salvarci, o Signore nostro Dio.
2. Nel tempo di Quaresima
T Dio misericordioso,
tu non vuoi la morte dei peccatori ma la loro conversione.
Noi ci uniamo a Cristo tuo Figlio che nei giorni della sua passione offr� preghiere e suppliche
fu da te esaudito per la sua piet�.
Egli dopo aver immolato la sua vita sulla croce per la nuova alleanza con te,
ripresenta il suo sacrifico sui nostri altari
si dona a noi, come cibo e bevanda
per renderci partecipi del tuo amore.
Ti rendiamo grazie per lui e con lui,
proclamiamo la tua bont� misericordiosa,
ti supplichiamo di purificarci
nel sangue prezioso di Cristo.
Sostieni il nostro cammino quaresimale di conversione
e guidaci sulla via di Cristo
per celebrare degnamente la Pasqua terrena
partecipare un giorno alla Pasqua eterna con il tuo Figlio nostro Salvatore
lo Spirito consolatore.
Rit. Noi ti adoriamo e ti benediciamo, o Cristo.
Tu hai fatto la volont� del Padre che ti proponeva la via della passione e della croce.
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Tu sei andato con libera decisione verso la citt� santa
ti sei consegnato nelle mani dei peccatori.
Tu hai affrontato col silenzio gli oltraggi dei soldati
le accuse dei falsi testimoni.
Tu hai testimoniato la parola della verit� di fronte al giudice romano Ponzio Pilato.
Tu hai accettato di essere crocifisso
di offrire la tua vita
per espiare il peccato dell'umanit�.
Tu hai rifiutato di salvare te stesso per salvare quanti credono in te.
Tu, risorto e salito al Padre,
hai donato il tuo Spirito di santit� e di vita.
Tu nell'Eucaristia hai reso perpetuo il memoriale della tua morte e risurrezione.
Tu nella Cena pasquale hai donato il tuo Corpo
il tuo Sangue come cibo e bevanda.
Tu ci chiami alla conversione
per renderci partecipi della tua risurrezione.
3. Nel tempo di Pasqua
T Signore Ges� Cristo,
noi confessiamo che tu sei veramente
il Figlio di Dio;
con la tua risurrezione dai morti
hai riportato l'umanit� alla speranza eterna
con la partecipazione al tuo corpo glorioso ci doni la tua vita immortale.
Riempi la nostra solitudine della tua presenza, rafforza la nostra debolezza
trasforma in gioia la nostra tristezza; liberaci da ogni fermento di peccato
rendici concordi nel vincolo del tuo amore. Fa' che possiamo camminare nella vita nuova con te che vivi con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli.
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Rit. Gloria e onore a te, Agnello vittorioso.
Tu sei stato immolato e sei risorto da morte,
oCristo Signore.
Tu ci hai riscattati con il tuo sangue prezioso,
oCristo Redentore.
Tu hai fatto di noi un popolo di sacerdoti per il nostro Dio, o Cristo Signore.
Tu ci hai rigenerati a vita nuova e ci alimenti
con il tuo corpo immolato, o Cristo Salvatore.
Tu ci raccogli attorno alla tua mensa
per fare di noi una sola famiglia, o Cristo Signore.
Tu sei degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, gloria e benedizione,
Cristo glorioso.
ACCLAMAZIONI FINALI
. Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Ges� Cristo, vero Dio e vero uomo. Benedetto il nome di Ges�.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Ges� nel santissimo sacramento dell'altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta la sua santa e immacolata concezione. Benedetta la sua gloriosa assunzione.
Benedetto il nome di Maria, vergine e madre. Benedetto san Giuseppe, suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.
391

3. RICONCILIAZIONE E PENITENZA
3.1. RICONCILIAZIONE: TEMPO DI GRAZIA 
La riscoperta del sacramento della penitenza
La Riconciliazione si pone come esperienza profondissima dell'amore misericordioso di Dio.
La crisi di questo sacramento � anche nelle comunit� religiose � � nota a tutti. Essa ha cause molteplici e complesse che hanno le loro radici profonde nelle caratteristiche dell'odierna situazione religiosa e culturale, ma che dipendono certamente anche da frequenti inadempienze nella realizzazione delle linee programmatiche prospettate dalla riforma conciliare ed espresse nel �Rito della penitenza�.
A questo proposito, � importante:
�Dare a ogni forma prevista dal Rituale un'adeguata dignit� celebrativa, in modo che il rito sia capace di esprimere la ricchezza propria di un evento di grazia.
�Far s� che la celebrazione in forma comunitaria diventi effettivamente un punto stabile di riferimento per la vita della comunit�.
�Queste celebrazioni penitenziali debbono creare le condizioni spirituali perch�, alla luce della Parola di Dio e nel discernimento della propria vita personale e comunitaria, si entri in un vero itinerario di riconciliazione.
�Realizzare una normale compresenza della prima e della seconda forma del Rito della penitenza, in modo che la celebrazione in forma comunitaria, con la confessione e assoluzione individuale (seconda forma), scandisca con una certa regolarit� la vita della comunit� nello scorrere dell'anno liturgico.
392
La Riconciliazione per il Salesiano
�La Parola di Dio ci chiama a una continua conversione. Consapevoli della nostra debolezza, rispondiamo con la vigilanza e il pentimento sincero, la correzione fraterna, il perdono reciproco e l'accettazione serena della croce di ogni giorno. Il sacramento della Riconciliazione porta a compimento l'impegno penitenziale di ciascuno e di tutta la comunit�.
Preparato dall'esame di coscienza quotidiano e ricevuto frequentemente, secondo le indicazioni della Chiesa, esso ci dona la gioia del perdono del Padre, ricostruisce la comunione fraterna e purifica le intenzioni apostoliche� (Cost. 90).
�La Parola di Dio ci chiama a una continua conversione� (Cost. 90). Ad essa ci richiamano anche gli impegni della nostra professione, la testimonianza dei confratelli e l'amore ai giovani: �Consapevoli della nostra debolezza, rispondiamo con la vigilanza e il pentimento sincero, la correzione fraterna, il perdono reciproco e l'accettazione serena della croce di ogni giorno� (Cost. 90). Il passaggio dall'egoismo all'amore costituisce una dimensione specifica della vita e della formazione e si avvale anche di questi doni e di queste attivit� (FSDB 106).
Le celebrazioni penitenziali sono utili per ravvivare lo spirito e la virt� della penitenza e per preparare una fruttuosa celebrazione del sacramento. Possono essere valorizzate specialmente nel tempo di Avvento e di Quaresima, secondo la struttura abitualmente in uso nelle celebrazioni della Parola di Dio ed esemplificata nell'Appendice II al Rito della Penitenza (FSDB 107).
Il sacramento della Riconciliazione porta a compimento l'impegno penitenziale di ciascuno e di tutta la comunit�.
�Preparato dall'esame di coscienza quotidiano e ricevuto frequentemente... ci dona la gioia del perdono del Padre, ricostruisce la comunione fraterna e purifica le intenzioni apostoliche� (Cost. 90).
La Riconciliazione � un dono di Dio, ma esige sempre la nostra risposta. � un atto personalissimo e insieme comunitario. La celebrazione comunitaria infatti mette maggiormente in luce il ruolo della Chiesa ed evidenzia la funzione della Parola.
393
Ci si dovrebbe educare, seguendo lo spirito e la lettera del nuovo Ordo Paenitentiae, a una liturgia penitenziale personaie che allarghi i termini della confessione individuale secondo questi momenti: si riconoscono i doni di Dio e, cogliendo se stessi nello sfondo del suo amore, lo si ringrazia; si accusano i peccati e si completa il quadro della propria vita con l'indicazione anche di ci� che costituisce la nostra fatica di amare Dio e i fratelli: si accenna a istinti e inclinazioni, ad amarezze di fondo e antipatie, a ferite interiori che sono alla radice delle piccole e continue colpe quotidiane; si riconosce infine, professando la propria fede, che solo il Signore pu� salvare. A lui non chiediamo unicamente il perdono, presentiamo anche la richiesta di quello Spirito che � �la remissione dei peccati� e che toglie la realt� e il peso del peccato dalla nostra vita (FSDB 108).
3.2. CELEBRAZIONI COMUNITARIE
DEL SACRAMENTO DELLA PENITENZA
Presentiamo lo schema generale per lo svolgimento di queste celebrazioni, cos� come � indicato nel �Rito della Penitenza� (nn. 22-30 e 48-59): esso rappresenta solo una indicazione suscettibile di variazioni, che saranno dettate dalle varie circostanze e dalla creativit� personale, soprattutto per una diversa distribuzione degli elementi costitutivi.
La strutturazione prevede i riti iniziali, la celebrazione della Parola di Dio, il rito della Riconciliazione, il ringraziamento e i riti conclusivi. La scelta dei canti tenga conto del tempo liturgico, della tematica indicata dalla Parola di Dio e dalle letture, della particolare situazione spirituale della comunit� e della sua preparazione musicale, Se al termine della funzione penitenziale si celebra l'Eucaristia, si usi il canone della Riconciliazione del Messale Romano. Lo schema generale � seguito da sussidi e citazioni scritturistiche per organizzare nelle comunit� le celebrazioni penitenziali.
RITI INIZIALI
a)Canto di inizio.
b)Saluto e introduzione (si possono utilizzare richiami biblici o ammonizioni del celebrante).
c)Orazione.
394
CELEBRAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
a)Lettura biblica e salmo responsoriale.
b)Omelia (si pu� integrare o sostituire l'omelia con una lettura dei Padri della Chiesa oppure da Documenti ecclesiali e salesiani).
c)Sosta di silenzio per la meditazione e l'esame di coscienza.
RITO DELLA RICONCILIAZIONE
a)Confessione generale.
b)Intercessioni.
c)Padre nostro.
d)Confessione e assoluzione individuale.
RINGRAZIAMENTO
a)Invito.
b)Salmo o cantico o altro canto adatto.
c)Orazione.
RITO DI CONCLUSIONE
a)Benedizione.
b)Congedo.
SUSSIDI E CITAZIONI SCRITTURISTICHE PER LE CELEBRAZIONI COMUNITARIE
RITI INIZIALI
C � Il Dio della speranza,
che ci riempie di ogni gioia
e pace nella fede
per la potenza dello Spirito Santo,
sia con tutti voi.
�La pace, la carit� e la fede da parte di Dio Padre e del Signore nostro Ges� Cristo sia con tutti voi.
Fratelli, eletti secondo la prescienza di Dio Padre mediante la santificazione dello Spirito per obbedire a Ges� Cristo
per essere aspersi del suo sangue, grazia e pace in abbondanza a tutti voi.
� La grazia del Signore nostro Ges� Cristo, l'amore di Dio Padre
la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi.
395
RICHIAMI BIBLICI
Al saluto del celebrante pu� seguire un'introduzione della guida o una monizione del celebrante. Tale parte si pu� tralasciare passando, dopo una breve pausa, all'orazione che introduce l'ascolto della Parola.
C Ringraziamo con gioia il Padre
che ci ha messi in grado
di partecipare alla sorte dei santi nella luce:
� lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre
ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, per opera del quale abbiamo la redenzione. 
T Amen.
C Il Dio della pace,
che ha fatto tornare dai morti il Signore nostro Ges�,
ci renda perfetti in ogni bene,
perch� possiamo compiere la sua volont�,
operando in noi ci� che a lui � gradito.
T Amen.
C Se camminiamo nella luce, come Dio � nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri
il sangue di Ges�, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. 
T Amen.
ORAZIONI.
396
C Preghiamo.
O Dio, che manifesti il tuo amore onnipotente soprattutto nel sacramento del perdono: manda a noi il tuo Spirito di verit�,
perch� possiamo riconoscere i nostri peccati,
e cos�, perdonati e con cuore nuovo,
sappiamo perdonare i nostri fratelli.
Riconciliati fra noi e con te
ti glorificheremo con un sol cuore e una voce sola,
attorno alla tua mensa.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C Preghiamo.
O Signore, concedi a noi di lasciarci giudicare
dalla luce penetrante della tua Parola,
perch� si faccia in noi la verit�
e la tua Parola sia viva e operante in noi
in tutta la sua ricchezza.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C Preghiamo.
O Dio, uno e trino,
mistero luminoso che tutto illumina,
concedi, ti preghiamo,
che la nostra comunit�, alla luce della tua Parola,
prenda coscienza della propria identit� profonda,
e attraverso la conversione
si rinnovi interamente nella carit�,
perch� siano visibili in essa i frutti dello Spirito:
la bont�, la pace e la gioia.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
LETTURE BIBLICHE
Il messaggio dei Profeti
397
a) La storia del peccato
-Gn 3,1-19: Uomo, dove sei?
-Gn 4,1-15: Uomo, dov'� tuo fratello?
-Es 17,1-7: Massa e Meriba: tentazione e protesta.
-Dt 9,7-19: Il vitello d'oro: una fede troppo corta.
-2 Sam 12,1-13: Il delitto di Davide.
-Sal responsoriale: 50.
b) La legge di Dio, proposta di vita
-Es 20,1-21: Le dieci parole di Dio.
-Dt 6,4-9: Amare Dio con tutto il cuore.
-Dt 30,11-20: Io pongo davanti a te la vita e la morte: scegli!
-Sap 1,1-16: La sapienza, amica degli uomini e della vita.
-Sap 5,1-16: I deserti impraticabili dell'empio.
-Sal responsoriale: 118,1.10-13.15-16.
c) Israele sotto processo
-Is 5,1-7: La canzone dell'amore deluso.
-Mic 6,1-15: Popolo mio, che cosa ti ho fatto?
-Ger 2,1-13: Anche i capi furono infedeli.
-Is 59,1-4.9-16.19-20: Inciampiamo a mezzogiorno come al crepuscolo.
-Sal responsoriale: 24.
d) Il culto da una parte, la vita dall'altra
-Is 1,1-6.10-20: Dio non sopporta delitto e solennit�.
-Ger 7,1-11.21-26: Abbiamo il tempio del Signore, siamo salvi!
-Is 58,1-11: Il digiuno menzognero e l'autentico digiuno.
-Gl 2,12-19: Lacerarsi il cuore, non le vesti.
-Ne 8,1-4.8-10.18; 9,1-20; 10,1.29-30: Una liturgia penitenziale davvero esemplare.
-Sal responsoriale: 49,7-8.14-23.
e) Dio chiama alla conversione
-Os 2,4-25: Il poema dell'amore di Dio-sposo.
-Os 11,1-11: Il poema dell'amore di Dio padre.
-Os 14,2-10: Tornate al Signore!
-Is 55,1-11: Perch� spendete denaro per ci� che non � pane?
-Zc 1,1-6: Tornate indietro dal vostro cammino perverso!
-Sir 28,1-7: Perdona l'offesa al tuo prossimo.
-Sal responsoriale: 138,1-18.23-24.
O Dio promette di rinnovare il cuore e la vita
-Gn 18,17-33: La giustizia di pochi pu� salvare tutti.
-Is 52,13-53,12: Un solo Giusto salver� tutti.
-Ez 11,13-21: Dar� loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
-Ez 36,23-28: Toglier� da voi il cuore di pietra e vi dar� un cuore di carne.
-Ez 18,20-32: Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
-Sal responsoriale: 142,1-11.
398
Il messaggio di Ges�
a) Non si pu� attendere oltre. � questa l'ora della conversione
-Mt 3,1-12: La scure � gi� alla radice.
-Mt 4,12-17: Convertitevi, perch� il regno dei cieli � vicino.
-Le 13,1-5: Se non vi convertite, perirete.
-Le 18,9-14: Il fariseo si confronta col pubblicano.
-Gv 8,31-36: La verit� vi far� liberi.
-Sal responsoriale: 129.
b) La conversione � impegnativa
-Mt 5,1-12: Le beatitudini del Regno.
-Mt 5,13-16: 0 siete questo o non siete niente.
-Mt 5,17-47: Aut-aut: ogni via di mezzo � bandita.
-Mt 9,9-13: Subito si alz� e lo segu�.
-Le 19,1-10: La salvezza � entrata in questa casa.
-Sal responsoriale: 122.
c) Ges� incontra i peccatori
-Lc 7,36-50: Una peccatrice esplode d'amore riconoscente.
-Gv 8,1-11: Rimasero loro due soli, l'adultera e la Misericordia.
-Le 15,1-10: La gioia di Dio.
-Lc 15,11-32: Figli che fuggono e figli che restano.
-Mt 26,69-75: Anche Pietro fu peccatore.
-Lc 23,39-43: Agonie in parallelo.
-Sal responsoriale: 35.
399
d) La Chiesa ha il potere di rimettere i peccati
�Gv 19,13-37: L'ora di Ges� � l'ora della Chiesa.
�Gv 20,19-23: Il dono dello Spirito inaugura la nuova creazione.
�Lc 17,1-4: Il perdono � il gesto dei forti.
�Mt 9,1-8: Salvare tutto l'uomo.
�Mt 18,15-20: La strategia del perdono fraterno.
�Mt 18,21-35: Perdonate per essere perdonati.
�Sal responsoriale: 31.
e) Saremo giudicati sull'amore
�Mc 12,28-34: Amare il prossimo �come se stessi� non offre scappatoie.
�Mt 25,3146: Un giorno Cristo ci dir�: Ero io quel povero!
�Gv 15,1-8: Tralci che portano frutto.
�Gv 15,9-14: Amatevi come io ho amato voi.
�Sal responsoriale: 94.
Il messaggio degli Apostoli
a) Gratuitamente giustificati
�Rm 3,22-26: Il prezzo dell'amore gratuito.
�Rm 5,6-11: Trasformare l'odio in amore.
�Rm 7,14-25: Sono uno sventurato! Chi mi liberer�?
�2 Cor 5,17-21: Ministri della riconciliazione.
�Ef 2,1-10: Per grazia siete stati salvati.
�Sal responsoriale: 89.
b) Una vita nuova
�Rm 6,2b-13: Diventa quello che sei!
�Rm 6,16-23: Liber�ti dai peccati per essere servi della giustizia.
�Rm 12,1.29-21: Il vostro culto spirituale.
�Gal 5,1.13-25: Cristo ci ha liberati perch� restassimo liberi.
�Ef 4,1-3.17-32: Conservate l'unit� della Chiesa.
�Ef 5,1-14: Svegliati, tu che dormi!
�Sal responsoriale: 72.
c) Camminare nella luce della carit�
�Col 3,1-17: L'ideale di vita cristiana.
�1 Pt 1,13-23: Rigenerati dalla Parola di Dio.
�1 Gv 1,5-2,2: Chi dice di essere senza peccato, inganna se stesso.
�1 Gv 2,3-11: Ma noi, conosciamo davvero Dio?
�1 Gv 3,1-24: Essere realmente figli di Dio.
�1 Gv 4,16-21: L'amore scaccia la paura.
�Sal responsoriale: 12.
400
d) Essere non solo ascoltatori, ma anche esecutori della Parola
�Gc 1,22-27: Siate esecutori della Parola di Dio.
�Gc 2,14-26: La fede senza opere � morta.
�Gc 3,1-12: La terribile responsabilit� di colui che insegna.
�Ap 3,14-22: Tu non sei n� freddo n� caldo!
�Ap 20,11-15: Saremo giudicati in base alle nostre opere.
�Sal responsoriale: 30.
e) Il combattimento spirituale
�Rm 13,8-14: Indossate le armi della luce.
�Ef 6,10-18: Rivestitevi dell'armatura di Dio.
�2 Pt 1,3-11: Cercate di rendere pi� sicura la vostra vocazione.
�Eb 12,1-5: Le prove della vita e le prove della fede.
�Ap 21,1-8: Il nuovo mondo.
�Le 1,46-55: Il cantico di Maria.
PADRI DELLA CHIESA
La preghiera bussa, il digiuno ottiene, la misericordia riceve
Tre sono le cose, tre, o fratelli, per cui sta salda la fede, perdura la devozione, resta la virt�: la preghiera, il digiuno, la misericordia. Ci� per cui la preghiera bussa, lo ottiene il digiuno, lo riceve la misericordia. Queste tre cose, preghiera, digiuno, misericordia, sono una cosa sola, e ricevono vita l'una dall'altra.
Il digiuno � l'anima della preghiera e la misericordia la vita del digiuno. Nessuno le divida, perch� non riescono a stare separate. Colui che ne ha solamente una o non le ha tutte e tre insieme, non ha niente. Perci� chi prega, digiuni. Chi digiuna abbia misericordia. Chi nel domandare desidera di essere esaudito, esaudisca chi gli rivolge domanda. Chi vuol trovare aperto verso di s� il cuore di Dio non chiuda il suo a chi lo supplica.
Chi digiuna comprenda bene cosa significhi per gli altri non aver da mangiare. Ascolti chi ha fame, se vuole che Dio gradisca il suo digiuno. Abbia compassione, chi spera compassione. Chi domanda piet�, la eserciti. Chi vuole che gli sia concesso un dono, apra la sua mano agli altri. � un cattivo richiedente quello che nega agli altri quello che domanda per s�.

401
O uomo, sei tu stesso per te la regola della misericordia. Il modo con cui vuoi che si usi misericordia a te, usalo tu con gli altri. La larghezza di misericordia che vuoi per te, abbila per gli altri. Offri agli altri quella stessa pronta misericordia che desideri per te.
Perci� preghiera, digiuno, misericordia siano per noi un'unica forza mediatrice presso Dio, siano per noi un'unica difesa, un'unica preghiera sotto tre aspetti.
Quanto col disprezzo abbiamo perduto, conquistiamolo con il digiuno. Immoliamo le nostre anime col digiuno perch� non c'� nulla di pi� gradito che possiamo offrire a Dio, come dimostra il profeta quando dice: �Sacrificio a Dio � uno spirito contrito; un cuore contrito e umiliato tu, o Dio, non disprezzi� (Sal 50,19).
O uomo, offri a Dio la tua anima e offri l'oblazione del digiuno, perch� sia pura l'ostia, santo il sacrificio, vivente la vittima, che a te rimanga e a Dio sia data. Chi non d� questo a Dio non sar� scusato, perch� non pu� avere se stesso da offrire. Ma perch� tutto ci� sia accetto, sia accompagnato dalla misericordia. Il digiuno inaridisce, se inaridisce la misericordia. Ci� che � la pioggia per la terra, � la misericordia per il digiuno. Quantunque ingentilisca il cuore, purifichi la carne, sradichi i vizi, semini la virt�, il digiunatore non coglie frutti se non far� scorrere fiumi di misericordia.
O tu che digiuni, sappi che il tuo campo rester� digiuno se rester� digiuna la misericordia. Quello invece che tu avrai donato nella misericordia, ritorner� abbondantemente nel tuo granaio. Pertanto, o uomo, perch� tu non abbia a perdere col voler tenere per te, elargisci agli altri e allora raccoglierai. D� a te stesso, dando al povero, perch� ci� che avrai lasciato in eredit� a un altro, tu non lo avrai.
(San Pietro Crisologo, vescovo: Disc. 43; PL 52, 320 e 322).
402
Le cinque vie della riconciliazione
Volete che parli delle vie della riconciliazione con Dio. Sono molte e svariate, per� tutte conducono al cielo. La prima � quella della condanna dei propri peccati. Confessa per primo il tuo peccato e sarai giustificato (cf Sir 17,19-24; Gv 1,9). Perci� anche il profeta diceva: �Ho detto: Confesser� al Signore le mie colpe e tu hai rimesso la malizia del mio peccato� (Sal 31,5).
Condanna dunque anche tu le tue colpe. Questo � sufficiente al Signore per la tua liberazione. E poi se condanni le tue colpe sarai pi� cauto nel ricadervi. Eccita la tua coscienza a divenire la tua interna accusatrice, perch� non lo sia poi dinanzi al tribunale del Signore.
Questa � dunque una via di remissione, e ottima; ma ve ne � un'altra per nulla inferiore: non ricordare le colpe dei nemici, dominare l'ira, perdonare i fratelli che ci hanno offeso. Anche cos� avremo il perdono delle offese da noi fatte al Signore.
E questo � un secondo modo di espiare i peccati. �Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdoner� anche voi� (Mt 6,14).
Vuoi imparare ancora una terza via di purificazione? � quella della preghiera fervorosa e ben fatta che proviene dall'intimo del cuore.
Se poi ne vuoi conoscere anche una quarta, dir� che � l'elemosina. Questa ha un valore molto grande. Aggiungiamo poi questo: se uno si comporta con temperanza e umilt�, distrugger� alla radice i suoi peccati con non minore efficacia dei mezzi ricordati sopra. Ne � testimone il pubblicano che non era in grado di ricordare opere buone, ma al loro posto offr� l'umile riconoscimento delle sue colpe e cos� si liber� del grave fardello che aveva sulla coscienza.
Abbiamo indicato cinque vie di riconciliazione con Dio. La prima � la condanna dei propri peccati.
La seconda � il perdono delle offese.
La terza consiste nella preghiera, la quarta nell'elemosina e la quinta nell'umilt�.
Non stare dunque senza far nulla, anzi ogni giorno cerca di avanzare per tutte queste vie, perch� sono facili, n� puoi addurre la tua povert� per esimertene. Quand'anche ti trovassi a vivere in grave miseria, potrai sempre deporre l'ira, praticare l'umilt�, pregare continuamente e riprovare i peccati, e la povert� non ti sar� mai di intralcio.
(San Giovanni Crisostomo, vescovo: Omelia 2,6).
403
Adorna il tempio, ma non trascurare i poveri!
Vuoi onorare il corpo di Cristo? Non permettere che sia oggetto di disprezzo nelle sue membra cio� nei poveri, privi di panni per coprirsi. Non onorarlo qui in chiesa con stoffe di seta, mentre fuori lo trascuri quando soffre per il freddo e la nudit�. Colui che ha detto: �Questo � il mio corpo� confermando il fatto con la parola, ha detto anche: �Mi avete visto affamato e non mi avete dato da mangiare� (cf Mt 25,35) e �Ogni volta che non avete fatto queste cose a uno dei pi� piccoli tra questi, non l'avete fatto neppure a me� (cf Mt 25,45). Il Corpo di Cristo che sta sull'altare non ha bisogno di mantelli, ma di anime pure; mentre quello che sta fuori ha bisogno di molta cura.
Impariamo dunque a pensare e onorare Cristo come egli vuole. Infatti l'onore pi� gradito che possiamo rendere a colui che vogliamo venerare � quello che lui stesso vuole, non quello escogitato da noi. Anche Pietro credeva di onorarlo impedendo a lui di lavargli i piedi. Questo non era onore, ma vera scortesia. Cos� anche rendergli quell'onore che egli ha comandato, fa' che i poveri beneficino delle tue ricchezze. Dio non ha bisogno di vasi d'oro, ma di anime d'oro.
Con questo non intendo certo proibirvi di fare doni alla chiesa. No. Ma vi scongiuro di elargire, con questi e prima di questi, l'elemosina. Dio infatti accetta i doni alla sua casa terrena, ma gradisce molto di pi� il soccorso dato ai poveri. Nel primo caso ne ricava vantaggio solo chi offre, nel secondo invece anche chi riceve. L� il dono potrebbe essere occasione di ostentazione; qui invece � elemosina e amore. Che vantaggio pu� avere Cristo se la mensa del sacrificio � piena di vasi d'oro, mentre poi muore di fame nella persona del povero? Prima sazia l'affamato, e solo in seguito orna l'altare con quello che rimane. Gli offrirai un calice d'oro e non gli darai un bicchiere d'acqua? Che bisogno c'� di adornare con veli d'oro il suo altare, se poi non gli offri il vestito necessario? Che guadagno ne ricava egli? Dimmi: se vedessi uno privo del cibo necessario, e senza curartene adornassi d'oro solo la sua mensa, credi che ti ringrazierebbe o piuttosto non si infurierebbe contro di te? E se vedessi uno coperto di stracci e intirizzito dal freddo, trascurando di vestirlo, gli innalzassi colonne dorate, dicendo che lo fai in suo onore, non si riterrebbe forse di essere beffeggiato e insultato in modo atroce?
404
Pensa la stessa cosa di Cristo, quando va errante e pellegrino, bisognoso di un tetto. Tu rifiuti di accoglierlo nel pellegrino e adorni invece il pavimento, le pareti, le colonne, e i muri dell'edificio sacro.
(Dalle �Omelie sul Vangelo di Matteo� di san Giovanni Crisostomo, vescovo: Omelia 50,3-4).
DOCUMENTI ECCLESIALI
Religioso ascolto della parola di Dio
In religioso ascolto della parola di Dio e proclamandola con ferma fiducia, il Sacro Concilio aderisce alle parole di san Giovanni, il quale dice: �Annunziamo a voi la vita eterna, che era presso il Padre e si manifest� in noi: vi annunziamo ci� che abbiamo veduto e udito, affinch� anche voi abbiate comunione con noi, e la nostra comunione sia col Padre e col Figlio suo Ges� Cristo� (1 Gv 1,2-3). Perci�, seguendo le orme dei Concili Tridentino e Vaticano I, intende proporre la genuina dottrina sulla divina rivelazione e la sua trasmissione, affinch� per l'annunzio della salvezza il mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami (Dei Verbum, Proemio).
La Chiesa venera le Sacre Scritture
La Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture come ha fatto per il Corpo stesso del Signore, non mancando mai, soprattutto nella sacra Liturgia, di nutrirsi del pane di vita dalla mensa sia della parola di Dio che del Corpo di Cristo, e di porgerlo ai fedeli. Insieme con la sacra Tradizione, la Chiesa le ha sempre considerate e le considera come la regola suprema della propria fede: esse infatti, ispirate da Dio e redatte una volta per sempre, comunicano immutabilmente la parola di Dio stesso e fanno risuonare nelle parole dei profeti e degli apostoli la voce dello Spirito Santo. � necessario, dunque, che tutta la predicazione ecclesiastica come la stessa religione cristiana sia nutrita e regolata dalla Sacra Scrittura. Nei Libri Sacri, infatti, il Padre che � nei cieli viene con molta amorevolezza incontro ai suoi figli ed entra in conversazione con loro; nella parola di Dio poi � insita tanta efficacia e potenza, da essere sostegno e vigore della Chiesa, e per i figli della Chiesa saldezza della fede, cibo dell'anima, sorgente pura e perenne della vita spirituale. Perci� si applicano in modo eccellente alla Sacra Scrittura le affermazioni: �Vivente ed efficace � la parola di Dio� (Eb 4,12), �che ha la forza di edificare e di dare l'eredit� tra tutti i santificati� (At 20,32; cf 1 Ts 2,13) (Dei Verbum, 21).
405
Importanza della Sacra Scrittura per la teologia
La sacra teologia si basa, come su un fondamento perenne, sulla parola di Dio scritta, insieme con la sacra Tradizione, e in quella vigorosamente si consolida e ringiovanisce sempre, scrutando alla luce della fede ogni verit� racchiusa nel mistero di Cristo. Le Sacre Scritture contengono la parola di Dio e, perch� ispirate, sono veramente parola di Dio: lo studio delle sacre pagine sia dunque come l'anima della sacra teologia. Anche il ministero della parola, cio� la predicazione pastorale, la catechesi e tutta l'istruzione cristiana, nella quale l'omelia liturgica deve avere un posto privilegiato, si nutre con profitto e santamente vigoreggia con la parola della Scrittura (Dei Verbum, 24).
Si raccomanda la lettura della Sacra Scrittura
Perci� � necessario che tutti i chierici, in primo luogo i sacerdoti di Cristo e quanti, come i diaconi o i catechisti, attendono legittimamente al ministero della parola, conservino un contatto continuo con le Scritture, mediante la sacra lettura assidua e lo studio accurato, affinch� qualcuno di loro non diventi �vano predicatore della Parola di Dio all'esterno, lui che non l'ascolta di dentro�, mentre deve partecipare ai fedeli a lui affidati le sovrabbondanti ricchezze della Parola divina, specialmente nella sacra Liturgia. Parimenti, il santo Concilio esorta con forza e insistenza tutti i fedeli, soprattutto i religiosi, ad apprendere �la sublime scienza di Ges� Cristo� (Fil 3,8) con la frequente lettura delle divine Scritture. �L'ignoranza delle Scritture, infatti, � ignoranza di Cristo�. Si accostino dunque volentieri al sacro testo, sia mediante la pia lettura, sia per mezzo delle iniziative adatte a tale scopo e di altri sussidi che con l'approvazione e a cura dei pastori della Chiesa lodevolmente oggi si diffondono ovunque. Si ricordino per� che la lettura della Sacra Scrittura dev'essere accompagnata dalla preghiera, affinch� possa svolgersi il colloquio tra Dio e l'uomo: poich� �gli parliamo quando preghiamo e lo ascoltiamo quando leggiamo gli oracoli divini�.
406
Compete ai sacri presuli, �depositari della dottrina apostolica�, istruire opportunamente i fedeli loro affidati circa il retto uso dei libri divini, soprattutto del Nuovo Testamento e in primo luogo dei Vangeli, con traduzioni dei sacri testi che siano corredate dalle spiegazioni necessarie e veramente sufficienti, affinch� i figli della Chiesa si familiarizzino con sicurezza e utilit� con le Sacre Scritture e siano permeati del loro spirito.
Inoltre, siano preparate edizioni della Sacra Scrittura fornite di idonee annotazioni, ad uso anche dei non cristiani e adattate alle loro condizioni, che in ogni maniera sia i pastori d'anime sia i cristiani di qualsiasi stato avranno cura di diffondere con prudenza.
In tal modo, dunque, con la lettura e lo studio dei libri sacri �la parola di Dio compia la sua corsa e sia glorificata� (2 Ts 3,1) e il tesoro della rivelazione affidato alla Chiesa riempia sempre pi� il cuore degli uomini. Come dall'assidua frequenza del mistero eucaristico si accresce la vita della Chiesa, cos� � lecito sperare nuovo impulso di vita spirituale dall'accresciuta venerazione della parola di Dio, che �permane in eterno� (/s 40,8; 1 Pt 1,23-25) (Dei Verbum, 25 e 26).
Alle fonti della riconciliazione: nella luce di Cristo riconciliatore
Come si deduce dalla parabola del figlio prodigo, la riconciliazione � un dono di Dio e una sua iniziativa. Ma la nostra fede ci insegna che questa iniziativa si concretezza nel mistero di Cristo redentore, riconciliatore, liberatore dell'uomo dal peccato sotto tutte le sue forme. Lo stesso san Paolo non esita a riassumere in tale compito e funzione l'incomparabile missione di Ges� di Nazaret, Verbo e Figlio di Dio fatto uomo.
407
Anche noi possiamo partire da questo mistero centrale dell'economia della salvezza, punto-chiave della cristologia dell'apostolo. �Se mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, � egli scrive ai Romani, � molto pi� ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio per mezzo del Signore nostro Ges� Cristo, dal quale ora abbiamo ottenuto la riconciliazione� (Rm 5,10s). Poich� dunque �Dio ci ha riconciliati con s� per mezzo di Cristo�, Paolo si sente ispirato ad esortare i cristiani di Corinto: �Lasciatevi riconciliare con Dio� (2 Cor 5,18.20)... San Paolo ci consente di allargare la nostra visione dell'opera di Cristo a dimensioni cosmiche, quando scrive che in lui il Padre ha riconciliato con s� tutte le creature, quelle del cielo e quelle della terra. Giustamente si pu� dire di Cristo redentore che �nel tempo dell'ira � stato fatto riconciliazione�, e che, se egli � �la nostra pace�, � anche la nostra riconciliazione. Ben a ragione la sua passione e morte, sacramentalmente rinnovate nell'Eucaristia, vengono chiamate dalla liturgia �sacrificio di riconciliazione�; riconciliazione con Dio e con i fratelli, se Ges� stesso insegna che la riconciliazione fraterna deve operarsi prima del sacrificio.
� legittimo, dunque, partendo da questi e da altri significativi passi neotestamentari, far convergere le riflessioni sull'intero mistero di Cristo intorno alla sua missione di riconciliatore. �, pertanto, da proclamare ancora una volta la fede della Chiesa nell'atto redentivo di Cristo, nel mistero pasquale della sua morte e risurrezione, come causa della riconciliazione dell'uomo, nel suo duplice aspetto di liberazione dal peccato e di comunione di grazia con Dio...
Lo sguardo fisso al mistero del Golgota deve farci ricordare sempre quella dimensione �verticale� della divisione e della riconciliazione riguardante il rapporto uomo-Dio, che in una visione di fede prevale sempre sulla dimensione �orizzontale�, cio� sulla realt� della divisione e sulla necessit� della riconciliazione tra gli uomini. Noi sappiamo, infatti, che una tale riconciliazione tra loro non � e non pu� essere che il frutto dell'atto redentivo di Cristo, morto e risorto per sconfiggere il regno del peccato, ristabilire l'alleanza con Dio e abbattere cos� il muro di separazione, che il peccato aveva innalzato tra gli uomini.
(Giovanni Paolo II, Reconciliatio et paenitentia, 7).
408
Ripartire dagli ultimi
Il progresso economico e sociale sviluppato dagli anni del dopoguerra � per tanti versi innegabile. Ma con esso si sono pure affermati elementi regressivi, che hanno portato alla perdita di valori, senza i quali � impossibile che quel progresso sia vero e proceda ancora per il bene comune.
Conosciamo la complessit� dei problemi che al riguardo occorre affrontare. Ma, innanzitutto, bisogna decidere di ripartire dagli �ultimi� che sono il segno drammatico della crisi attuale.
Fino a quando non prenderemo atto del dramma di chi ancora chiede il riconoscimento effettivo della propria persona e della propria famiglia, non metteremo le premesse necessarie ad un nuovo cambiamento sociale. Gli impegni prioritari sono quelli che riguardano la gente tuttora priva dell'essenziale: la salute, la casa, il lavoro, il salario famigliare, l'accesso alla cultura, la partecipazione.
Bisogna, inoltre, esaminare seriamente le situazioni degli emarginati, che il nostro sistema di vita ignora e perfino coltiva: dagli anziani agli handicappati, dai tossicodipendenti ai dimessi dalle carceri o dagli ospedali psichiatrici.
Perch� accrescere ancora la folla di �nuovi poveri�? Perch� ad una emarginazione clamorosa risponde cos� poco la societ� attuale?
Le situazioni accennate devono entrare nel quadro dei programmi delle amministrazioni civiche, delle forze politiche e sociali che, garantendo spazio alla libera iniziativa e valorizzando i corpi intermedi, coinvolgano la responsabilit� dell'intero Paese sulle nuove necessit�.
(CEI, La Chiesa italiana e le prospettive del Paese, nn. 4,5).
Per un genere diverso di vita
Con gli �ultimi� e con gli emarginati, potremo tutti ricuperare un genere diverso di vita.
Demoliremo, innanzitutto, gli idoli che ci siamo costruiti: denaro, potere, consumo, spreco, tendenza a vivere al di sopra delle nostre possibilit�.
Riscopriremo poi i valori del bene comune: della tolleranza, della solidariet�, della giustizia sociale, della corresponsabilit�.
409
Ritroveremo fiducia nel progettare insieme il domani, sulla linea di una pacifica convivenza interna e di una aperta cooperazione in Europa e nel mondo.
E avremo la forza di affrontare i sacrifici necessari, con un nuovo gusto di vivere.
Questa esigenza di cambiamento � ampiamente intuita tra la popolazione. Emerge soprattutto quando la gente vive i drammi che nascono dalla dissipazione di valori essenziali dell'esistenza umana, quali sono: il diritto a nascere e a vivere, la libert�, l'amore, la famiglia, il lavoro, il senso del dovere e del sacrificio, la tensione morale e religiosa. E rivela, comunque, che � ormai tempo di misurarsi non sul vuoto di tanti discorsi, ma su progetti concreti, che abbiano senso. (CEI, La Chiesa italiana e le prospettive del Paese, mi. 6, 7).
DOCUMENTI SALESIANI
Dagli scritti di San Giovanni Bosco Amore di Dio e amore del prossimo
Non si pu� amare Dio senza amare il prossimo. Lo stesso precetto, che ci impone l'amore verso Dio, ci impone anche l'amore verso i nostri simili. Leggiamo infatti nella prima lettera di san Giovanni Evangelista queste parole: Questo comandamento ci � stato dato da Dio, che chi ama Dio, ami anche il proprio fratello. E nel luogo stesso il medesimo Apostolo ci avverte esser bugiardo chi dice d'amar Dio e poi odia suo fratello: Se uno dir�: Io amo Dio, e odier� suo fratello egli � un bugiardo.
Quando in una Comunit� regna questo amor fraterno, e tutti i soci si amano vicendevolmente, ed ognun gode del bene dell'altro, come se fosse un bene proprio, allora quella casa diventa un Paradiso, e si prova la giustezza di queste parole del profeta Davide: Oh quanto buona e dolce cosa ella � che i fratelli siano insieme uniti. Ma appena vi domini l'amor proprio e vi siano rotture o dissapori tra soci, quella casa diventa presto come l'inferno. Molto si compiace il Signore di veder abitare nella sua casa i fratelli in unum, cio� uniti in una sola volont� di servire Dio e di aiutarsi con carit� gli uni con gli altri. Questa � la lode che d� san Luca agli antichi cristiani, cio� che tutti s'amavano cos� da sembrare che avessero un sol cuore ed un'anima sola.
410 
La cosa che molto nuoce nelle Comunit� religiose � la mormorazione, direttamente contraria alla carit�. Il sussurrone imbratter� l'anima sua e sar� odiato da Dio e dagli uomini. Al contrario come edifica un religioso che dice bene del suo prossimo, e a suo tempo sa scusarne i difetti! Procurate voi pertanto di schivare ogni parola che sa di mormorazione, specialmente verso i vostri compagni e pi� ancora verso i vostri Superiori. � anche mormorazione e peggio interpretar male le azioni virtuose, o dirle fatte con mala intenzione. Guardatevi ancora dal riferire al compagno quello che altri di male ha detto di lui, poich� alle volte ne nascono disturbi e rancori tali che durano per mesi ed anni. Oh che conto hanno da rendere a Dio i mormoratori nella Comunit�! Chi semina discordie viene in odio ed abbominazione a Dio. Se voi udite cosa contro qualche persona, praticate ci� che dice lo Spirito Santo: Hai udita una parola contro del prossimo tuo? Lasciala morire in te.
Guardatevi dal pungere qualche fratello, ancorch� lo facciate per burla. Burle che dispiacciono al prossimo, o lo offendono, sono contrarie alla carit�. Piacerebbe a voi l'essere derisi e posti in canzone davanti agli altri, come voi ponete quel vostro fratello?
Procurate anche di fuggire le contese. Alle volte per bagattelle da niente sorgono certi contrasti, dai quali poi si passa a diverbi e ad ingiurie, che rompono l'unione ed offendono la carit� in modo altamente deplorabile.
(Carit� fraterna, in: Costituzioni, p. 225s).
Amare il fratello � accettarlo incondizionatamente
Di pi�, se amate la carit�, procurate di essere affabili e mansueti con ogni genere di persone. La mansuetudine � virt� molto diletta da Ges� Cristo: Imparate da me, Egli disse, che sono mansueto. Nel parlare e nel trattare usate dolcezza non solo coi Superiori ma con tutti, e massimamente con coloro che per il passato vi hanno offeso, o che al presente vi mirano di mal occhio. La carit� sopporta tutto; ond'� che non avr� mai vera carit� chi non vuole tollerare i difetti altrui. Su questa terra non v'� uomo, per virtuoso che sia, il quale non abbia i suoi difetti. Se egli adunque vuole che gli altri sopportino i suoi, cominci a sopportare quelli degli altri, e cos� adempia la legge di Ges� Cristo, come scrive san Paolo: Portate gli uni i pesi degli altri, e cos� adempirete la legge di Cristo.
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Veniamo alla pratica. Anzitutto frenate l'ira, tanto facile ad accendersi in certe occasioni di contrasto; e guardatevi dal dir parole spiacenti, e pi� dall'usar modi alteri ed aspri, poich� alle volte pi� dispiacciono i modi rozzi, che non le stesse parole ingiuriose.
Quando poi accadesse che il fratello che vi ha offeso venisse a cercarvi perdono, badate bene dal riceverlo con cera brusca o di rispondere con parole mozze; dimostrategli anzi belle maniere, affetto e benevolenza.
Se avvenisse all'incontro che voi aveste offeso altri, subito cercate di placarlo e di togliere dal suo cuore ogni rancore verso di voi. E, secondo l'avviso di san Paolo, non tramonti il sole senza che di buon cuore voi abbiate perdonato qualunque risentimento, e vi siate riconciliati col fratello. Fatelo tosto che potete, sforzandovi di vincere la ripugnanza che sentite nell'anima.
Non contentatevi di amare i vostri compagni colle sole parole; ma aiutateli con ogni sorta di servizi quanto potete, come raccomanda san Giovanni, l'Apostolo della carit�: Non amiamo in parole e colla lingua, ma coll'opera e con verit�.
� carit� ancora l'accondiscendere alle oneste domande; ma il miglior atto di carit� � l'aver zelo del bene spirituale del prossimo. Quando vi si presenta l'occasione di far del bene, non dite mai: questo non � uffizio mio, non me ne voglio immischiare; poich� questa � la risposta di Caino, il quale ebbe la sfrontatezza di rispondere al Signore dicendo: Sono io forse il guardiano del mio fratello? Ciascuno � obbligato, potendo, a salvare il prossimo dalla rovina. Dio stesso comand� che ognuno debba aver cura del suo simile. Cercate pertanto di aiutare tutti, per quanto potete, colle parole e colle opere, e specialmente ancora colle orazioni.
� di grande stimolo alla carit� il mirare Ges� Cristo nella persona del prossimo, e di riflettere che il Divin Salvatore ritiene come fatto a se stesso il bene fatto ad un nostro simile, secondo queste sue parole: In verit� vi dico: ogni volta che avete fatto qualche cosa per uno dei pi� piccoli di questi miei fratelli, l'avete fatta a me.
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Da tutto ci� che si � detto ben vedete quanto � necessaria e quanto � bella la virt� della carit�! Praticatela adunque e ne avrete copiose benedizioni dal cielo. (Carit� fraterna, in: Costituzioni, p. 227s).
Un testo perenne per l'esame di coscienza del Salesiano
Osservai e vidi che ben pochi preti e chierici si mescolavano tra i giovani e ancora pi� pochi prendevano parte ai loro divertimenti. I Superiori non erano pi� l'anima della ricreazione. La maggior parte di essi passeggiavano tra di loro parlando, senza badare che cosa facessero gli allievi; altri guardavano la ricreazione non dandosi nessun pensiero dei giovani; altri sorvegliavano cos� alla lontana chi commettesse qualche mancanza; qualcuno poi avvertiva ma in atto minaccioso e ci� raramente. Vi era qualche Salesiano che avrebbe desiderato intromettersi in qualche gruppo di giovani, ma vidi che questi giovani cercavano studiosamente di allontanarsi dai maestri e Superiori.
Allora quel mio amico ripigli�: � Negli antichi tempi dell'Oratorio lei non stava sempre in mezzo ai giovani e specialmente in tempo di ricreazione? Si ricorda quei belli anni? Era un tripudio di Paradiso, un'epoca che ricordiamo sempre con amore, perch� l'affetto era quello che ci serviva di regola, e noi per lei non avevamo segreti.
�Certamente! Allora tutto era gioia per me e nei giovani uno slancio per avvicinarsi a me, per volermi parlare, ed una viva ansia di udire i miei consigli e metterli in pratica. Ora per� vedi come le udienze continue e gli affari moltiplicati e la mia sanit� me lo impediscono.
�Va bene: ma se lei non pu�, perch� i suoi Salesiani non si fanno suoi imitatori? Perch�, non insiste, non esige che trattino i giovani come li trattava lei?
�Io parlo, mi spolmono, ma purtroppo molti non si sentono pi� di far le fatiche di una volta.
E quindi trascurando il meno, perdono il pi� e questo pi� sono le loro fatiche. Amino ci� che piace ai giovani e i giovani ameranno ci� che piace ai Superiori. E a questo modo sar� facile la loro fatica. La causa del presente cambiamento nell'Oratorio � che un certo numero di giovani non ha confidenza coi Superiori. Anticamente i cuori erano tutti aperti ai Superiori, che i giovani amavano e obbedivano prontamente. Ma ora i Superiori sono considerati come Superiori e non pi� come padri, fratelli e amici; quindi sono temuti e poco amati. Perci� se si vuol fare un cuor solo ed un'anima sola, per amore di Ges� bisogna che si rompa quella fatale barriera della diffidenza e sottentri a questa la confidenza cordiale. Che quindi l'obbedienza guidi l'allievo come la madre guida il suo fanciullo. Allora regner� nell'Oratorio la pace e l'allegrezza antica.
(Dalla Lettera da Roma del 1884, in: Costituzioni, p. 246s).
413
Spirito di famiglia
�Come fare per rompere questa barriera della diffidenza?
�Famigliarit� coi giovani, specialmente in ricreazione. Senza famigliarit� non si dimostra l'amore e senza questa dimostrazione non vi pu� essere confidenza. Chi vuole essere amato bisogna che faccia vedere che ama. Ges� Cristo si fece piccolo coi piccoli e port� le nostre infermit�. Ecco il maestro della famigliarit�! Il maestro visto solo in cattedra � maestro e non pi�, ma se va in ricreazione coi giovani diventa come fratello.
Se uno � visto solo predicare dal pulpito si dir� che fa n� pi� n� meno che il proprio dovere, ma se dice una parola in ricreazione � la parola di uno che ama. Quante conversioni non cagionarono alcune sue parole fatte risuonare all'improvviso all'orecchio di un giovane nel mentre che si divertiva! Chi sa di essere amato, ama, e chi � amato ottiene tutto, specialmente dai giovani. Questa confidenza mette una corrente elettrica fra i giovani e i Superiori. I cuori si aprono e fanno conoscere i loro bisogni e palesano i loro difetti. Questo amore fa sopportare ai Superiori le fatiche, le noie, le ingratitudini, i disturbi, le mancanze, le negligenze dei giovanetti. Ges� Cristo non spezz� la canna incrinata n� spense il lucignolo che fumigava. Ecco il vostro modello.
Allora non si vedr� pi� chi lavorer� per fine di vanagloria; chi punir� solamente per vendicare l'amor proprio offeso; chi si ritirer� dal campo della sorveglianza per gelosia di una temuta preponderanza altrui; chi mormorer� degli altri volendo essere amato e stimato dai giovani, esclusi tutti gli altri Superiori, guadagnando null'altro che disprezzo ed ipocrite moine; chi si lasci rubare il cuore da una creatura e per fare la corte a questa trascuri tutti gli altri giovinetti; chi per amore dei propri comodi tenga in non cale il dovere strettissimo della sorveglianza; chi per un vano rispetto umano si astenga dall'ammonire chi deve essere ammonito. Se ci sar� questo vero amore, non si cercher� altro che la gloria di Dio e la salute delle anime. Quando illanguidisce questo amore allora � che le cose non vanno pi� bene.
414 
Perch� si vuol sostituire alla carit� la freddezza di un regolamento? Perch� i Superiori si allontanano dall'osservanza di quelle regole di educazione che Don Bosco ha loro dettate? Perch� al sistema di prevenire colla vigilanza e amorosamente i disordini, si va sostituendo a poco a poco il sistema, meno pesante e pi� spiccio per chi comanda, di bandir leggi che si sostengono coi castighi, accendono odi e fruttano dispiaceri; se si trascura di farle osservare, fruttano disprezzo per i Superiori e sono causa di disordini gravissimi? E ci� accade necessariamente se manca la famigliarit�. Se adunque si vuole che l'Oratorio ritorni alla antica felicit�, si rimetta in vigore l'antico sistema: il Superiore sia tutto a tutti, pronto ad ascoltare sempre ogni dubbio o lamentanza dei giovani, tutto occhi per sorvegliare paternamente la loro condotta, tutto cuore per cercare il bene spirituale e temporale di coloro che la Provvidenza gli ha affidati.
(Dalla Lettera da Roma del 1884, in: Costituzioni, p. 248s).
Dal �Testamento spirituale di san Giovanni Bosco�
Miei cari ed amati figliuoli in G. C.
Prima di partire per la mia eternit� debbo compiere verso di voi alcuni doveri e cos� appagare un vivo desiderio del mio cuore. Anzitutto io vi ringrazio col pi� vivo affetto dell'animo per la ubbidienza che mi avete prestata, e di quanto avete lavorato per sostenere e propagare la nostra congregazione. Io vi lascio qui in terra, ma solo per un po' di tempo. Spero che la infinita misericordia di Dio far� che ci possiamo tutti trovare un d� nella beata eternit�. Col� io vi attendo.
Vi raccomando di non piangere la mia morte. Questo � un debito che tutti dobbiamo pagare, ma dopo ci sar� largamente ricompensata ogni fatica sostenuta per amor del nostro Maestro, il nostro buon Ges�.
Invece di piangere fate delle ferme ed efficaci risoluzioni di rimanere saldi nella vocazione fino alla morte. Vegliate e fate che n� l'amor del mondo, n� l'affetto ai parenti, n� il desiderio di una vita pi� agiata vi muovano al grande sproposito di profanare i sacri voti e cos� tradire la professione religiosa con cui ci siamo consacrati al Signore. Niuno riprenda quello che abbiamo dato a Dio.
415
Se mi avete amato in passato, continuate ad amarmi in avvenire coll'esatta osservanza delle nostre costituzioni.
Il vostro primo Rettore � morto. Ma il nostro vero Superiore Cristo Ges� non morr�. Egli sar� sempre nostro Maestro, nostra guida, nostro modello; ma ritenete che a suo tempo egli stesso sar� nostro giudice e rimuneratore della nostra fedelt� nel suo servizio.
Il vostro Rettore � morto, ma ne sar� eletto un altro che avr� cura di voi e della vostra eterna salvezza. Ascoltatelo, amatelo, ubbiditelo, pregate per lui, come avete fatto per me. Addio, o cari figliuoli, addio. Io vi attendo al cielo. L� parleremo di Dio, di Maria madre e sostegno della nostra congregazione; l� benediremo in eterno questa nostra congregazione, la cui osservanza delle regole contribu� potentemente ed efficacemente a salvarci. Sit nomen Domini benedictum ex hoc nunc et usque in saeculum. In te, Domine, speravi non confundar in aeternum.
...Dio pietoso e la sua Madre SS. ci vennero in aiuto nei nostri bisogni. Ci� si verific� specialmente ogni volta che eravamo in bisogno di provvedere ai nostri giovanetti poveri ed abbandonati, e pi� ancora quando essi trovavansi in pericolo delle anime loro.
La Santa Vergine Maria continuer� certamente a proteggere la nostra congregazione e le opere salesiane, se noi continueremo la nostra fiducia in Lei e continueremo a promuovere il suo culto.
� Il lavoro, la buona e severa condotta dei nostri confratelli guadagnano e per cos� dire trascinano i loro allievi a seguire gli esempi. Si facciano sacrifici pecuniari e personali, ma si pratichi il sistema preventivo ed avremo delle vocazioni in abbondanza.
...Tutti i confratelli salesiani che dimorano in una medesima casa devono formare un cuor solo ed un'anima sola col direttore loro.
Ritengano per� ben a memoria che la peste peggiore da fuggirsi � la mormorazione. Si facciano tutti i sacrifici possibili, ma non siano mai tollerate le critiche intorno ai Superiori. ...Non vi raccomando penitenze o mortificazioni particolari, voi vi farete gran merito e formerete la gloria della congregazione, se saprete sopportare vicendevolmente le pene ed i dispiaceri della vita con cristiana rassegnazione. ...Ciascuno poi in luogo di fare osservazioni su quello che fanno gli altri, si adoperi con ogni possibile sollecitudine per adempiere gli uffizi che a lui furono affidati.
416 
...A tutti � strettamente comandato e raccomandato in faccia (a) Dio ed in faccia agli uomini di aver cura della moralit� tra salesiani e tra coloro che in qualunque modo e sotto qualunque titolo ci fossero dalla divina provvidenza affidati. ...Procurate che niuno abbia a dire: questo suppellettile non d� segno di povert�, questa mensa, questo abito, questa camera non � da povero. Chi porge motivi ragionevoli di fare tali discorsi, egli cagiona un disastro alla nostra congregazione, che deve sempre gloriarsi del voto di povert�. ...Guai a noi se coloro da cui attendiamo carit� potranno dire che teniamo vita pi� agiata della vita loro. ...Ricordatevi che sar� per voi sempre una bella giornata quando vi riesce vincere coi benefizi un nemico o farvi un amico.
...La nostra congregazione ha davanti un lieto avvenire preparato dalla divina provvidenza, e la sua gloria sar� duratura fino a tanto che si osserveranno fedelmente le nostre regole.
Quando cominceranno tra noi le comodit� o le agiatezze, la nostra pia societ� ha compiuto il suo corso.
Il mondo ci ricever� sempre con piacere fino a tanto che le nostre sollecitudini saranno dirette ai selvaggi, ai fanciulli pi� poveri, pi� pericolanti della societ�. Questa � per noi la vera agiatezza che nessuno invidier� e niuno verr� a rapirci. ...Non si dimentichi che noi andiamo pei fanciulli poveri ed abbandonati. L� fra popoli sconosciuti ed ignoranti del vero Dio si vedranno le meraviglie finora non credute, ma che Iddio potente far� palesi al mondo.
Non si conservino propriet� stabili fuori delle abitazioni di cui abbiamo bisogno.
...Quando avverr� che un salesiano soccomba e cessi di vivere lavorando per le anime, allora direte che la nostra congregazione ha riportato un gran trionfo e sopra di essa discenderanno copiose le benedizioni del Cielo.
(In: Costituzioni, pp. 254-258).
417
INTERCESSIONI
Presentiamo una serie di intercessioni raccolte in tre schemi alternativi al fine di un'ampia possibilit� di scelta. Le acclamazioni proposte possono essere cantate.
Acclamazioni
Signore, piet�!
Salva il tuo popolo, Signore!
Perdonaci, o Signore!
Cristo, Figlio del Dio vivente, abbi piet� di noi.
Purifica i nostri cuori: contro di te abbiamo peccato!
Nella tua misericordia accoglici, Signore.
Cristo, nostro salvatore, abbi piet� di noi!
Kyrie eleison!
Prima proposta
C Rivolgiamo la nostra preghiera
a Cristo salvatore,
nostro avvocato presso il Padre,
perch� ci ottenga il perdono delle nostre colpe
e ci renda partecipi della sua vittoria sul peccato.
Oppure
C Invochiamo con fiducia Cristo Ges�, vincitore del peccato e della morte, perch� ci riconcili con Dio e con la Chiesa, che abbiamo ferito con le nostre colpe.
418 
G � Signore, mandato dal Padre a portare il lieto annunzio ai poveri e risanare i cuori affranti, abbi piet� di noi.
�Cristo, che sei venuto per chiamare e salvare i peccatori, abbi piet� di noi.
�Signore, che accogliesti la donna peccatrice e per il suo grande amore
le perdonasti i suoi peccati, abbi piet� di noi.
�Cristo, che ti degnasti di stare insieme con i pubblicani e i peccatori, abbi piet� di noi.
�Signore, buon pastore, che sulle tue spalle riporti all'ovile la pecorella smarrita abbi piet� di noi.
�Cristo, che non condannasti la donna adultera, ma la rimandasti in pace, abbi piet� di noi.
�Signore, che chiamasti Zaccheo, il pubblicano, alla conversione e alla vita nuova, abbi piet� di noi.
�Cristo, che al ladrone pentito promettesti il paradiso, abbi piet� di noi.
�Signore, che vivi e regni alla destra del Padre per intercedere in nostro favore, abbi piet� di noi.
Seconda proposta
C Accostiamoci
con fede a Cristo nostro Signore,
che nel suo amore per noi
affront� volontariamente la passione e la morte
per liberarci dal peccato.
Oppure
C Ges� Cristo, nostro Signore,
si � offerto per i nostri peccati
ed � risorto per la nostra salvezza.
Preghiamo insieme e diciamo:
T Salva il tuo popolo, Signore!
419
G � Tu che per mezzo dello Spirito Santo
hai offerto te stesso innocente
e senza macchia a Dio,
purificando la nostra coscienza
dalle opere morte.
�Tu che ti sei offerto di togliere i peccati di tutti gli uomini.
�Tu che sei morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti.
�Tu che sei vittima di espiazione
per i nostri peccati;
non soltanto per i nostri,
ma anche per quelli di tutto il mondo.
�Tu che sei morto
perch� chi crede in te non perisca, ma abbia la vita eterna.
�Tu che sei venuto in questo mondo a cercare e salvare ci� che era perduto.
�Tu che sei stato mandato dal Padre non per giudicare il mondo, ma perch� il mondo si salvi per mezzo tuo.
�Tu che hai il potere di rimettere i peccati.
�Tu che chiami a te tutti coloro che sono affaticati e oppressi.
�Tu che hai dato ai tuoi Apostoli le chiavi del regno dei cieli, per legare e per sciogliere.
�Tu che fai consistere tutta la legge nell'amore di Dio e del prossimo.
�Ges�, che sei venuto nel mondo perch� gli uomini abbiano la vita, e l'abbiano in abbondanza.
�Ges�, buon pastore,
che d�i la vita per il tuo gregge.
�Ges�, verit� eterna che ci fa liberi. 420 
�Ges�, unica via che ci conduce al Padre.
�Ges�, risurrezione e vita, che anche dopo la morte fai vivere chi crede in te.
�Ges�, vite vera della vigna che il Padre coltiva e pota perch� porti pi� frutto.
�O Salvatore del mondo,
che morendo ci hai riconciliati con il Padre.
�Tu che sei morto e risorto,
ora siedi alla destra del Padre a intercedere per noi.
�Tu che per opera del Padre sei diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione.
�Tu che nello Spirito del nostro Dio hai purificato tutti gli uomini,
li hai santificati e giustificati.
�Tu che consideri un'offesa fatta a te il peccato contro i fratelli.
�Tu che da ricco ti sei fatto povero, perch� noi diventassimo ricchi per mezzo della tua povert�.
�Tu che hai dato te stesso per i nostri peccati, per strapparci dalla malvagit� di questo mondo.
�Tu che, risuscitato dai morti, ci liberi dall'ira ventura.
�Tu che sei venuto nel mondo per salvare i peccatori.
�Tu che hai dato te stesso in riscatto per tutti.
�Tu che hai vinto la morte e hai fatto risplendere la vita.
�Tu che verrai a giudicare i vivi e i morti. 421
�Tu che hai dato te stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquit�, e renderci un popolo puro ..che ti appartenga, zelante nelle opere buone.
�Tu che sei sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose che riguardano Dio Per espiare i peccati del popolo.
�Tu che sei divenuto causa di salvezza eterna per coloro che ti obbediscono.
Terza proposta
C Rivolgiamo la nostra preghiera a Cristo buon pastore, che va in cerca della pecora smarrita e la riconduce con gioia all'ovile.
Oppure
C Cristo ha portato le nostre colpe nel suo corpo sul legno della croce, perch� morti al peccato
viviamo per la giustizia;
dalle sue ferite siamo stati risanati.
Pieni di fiducia invochiamo il suo nome.
G Ges�, medico del corpo e delle anime, guarisci le nostre ferite.
�Sostienici sempre con la forza del tuo spirito.
Spogliaci della corruzione dell'uomo vecchio che � in noi.
�E rivestici dell'uomo nuovo.
Fa' che mediante la penitenza aderiamo sempre pi� alla tua persona.
�Per giungere alla gloria della tua risurrezione.
Maria tua Madre, rifugio dei peccatori, interceda per noi.
�E tu donaci l'indulgenza e la pace.
Tu che perdonasti la dolina peccatrice.
�Non allontanare da noi la tua misericordia.
Tu che portasti sulle spalle la pecorella smarrita.
�Accogli cori bont� anche rioi peccatori.
Tu che promettesti al ladrone pentito il paradiso.
�Ammettici un giorno nella gioia del tuo regno.
Tu che sei morto e risorto per noi.
�Rendici partecipi dei frutti della tua Pasqua.
422
RINGRAZIAMENTO
Terminate le confessioni individuali, la comunit� si ritrova in assemblea per la conclusione della liturgia penitenziale, introdotta da un canto di ringraziamento, o da un'invocazione in forma di prefazio, o da una preghiera litanica intervallata da una acclamazione di grazie. Presentiamo alcune esemplificazioni in merito.
Invocazione in forma di prefazio
C Il Signore sia con voi. 
T E con il tuo spirito.
C In alto i nostri cuori.
T Sono rivolti al Signore. 
C Rendiamo grazie a Dio. 
T � cosa buona e giusta.
Il Padre ci invita alla conversione: ritorniamo a lui.
C � veramente cosa buona e giusta, e fonte di salvezza,
rendere grazie a te,
Padre santo, Dio onnipotente e misericordioso.
Nella pienezza dei tempi hai inviato Ges�,
tuo eterno Figlio, che comp� la sua missione
secondo un amore pi� grande delle nostre attese,
e diede inizio alla nuova creazione
risorgendo dalla morte.
Alla Chiesa peregrinante nel tempo
hai affidato il segno del tuo perdono
perch� ognuno di noi,
incontrandosi nella morte di Ges�,
risorgesse in lui a nuova vita.
423
Cos� ogni epoca della nostra storia
e ogni momento della nostra vita
recano il sigillo del tuo perdono e del tuo amore.
Perci�, o Padre, noi ti preghiamo:
ammetti questi tuoi figli,
che hai rigenerato nel sacramento,
alla Cena del Signore,
banchetto dei figli perdonati.
Nutriti del Corpo e del Sangue del tuo Figlio
possano giungere, un giorno,
al banchetto nella patria celeste.
E ora nell'attesa del tuo Regno,
figli rinnovati nell'amore del Padre,
con le parole del tuo Figlio Ges�
ti preghiamo:
T Padre nostro...
Cristo, l'uomo per gli altri e per Dio, � la regola vivente della nostra vita.
C � veramente giusto renderti grazie,
Padre della misericordia:
tu non hai voluto salvarci e santificarci
individualmente e senza alcun legame tra noi,
ma hai voluto che la salvezza e la santificazione
si realizzassero nella comunione degli uomini
con te e fra loro.
In Cristo tuo figlio hai attuato la salvezza:
Egli, figlio tuo e fratello nostro,
visse in perfetta comunione con te e con gli uomini.
In lui ti possiamo conoscere
perch�, trattandoci da amici,
ci ha rivelato i segreti inaccessibili della vita divina.
In lui siamo chiamati all'amore fraterno
fino a formare una cosa sola.
E poich� qui in terra continuamente pecchiamo
contro il tuo disegno di amore,
in lui di nuovo operi la nostra riconciliazione
nel sacramento del perdono.
Per questo con cuore pentito ma pieno di fiducia diciamo:
424
T Confesso a Dio onnipotente...
Facciamo della nostra comunit� una comunit� di persone.
C � veramente giusto renderti grazie,
Padre, grande nell'amore:
come i cieli sono alti sopra la terra
� forte il tuo amore misericordioso su di noi:
come l'oriente � lontano dall'occidente
tu allontani i nostri peccati da noi.
Gi� per mezzo dei profeti avevi promesso:
sparger� su di voi acque pure
sarete mondati da ogni vostro peccato,
vi purificher� da tutti i vostri idoli,
vi dar� un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
E nella pienezza dei tempi, nella tua fedelt�,
hai mandato il tuo Figlio unigenito nel mondo
per realizzare le tue promesse.
Egli, vinto il peccato e la morte,
nello splendore della sua risurrezione
ha effuso il suo Spirito sugli apostoli dicendo:
�Ricevete lo Spirito Santo:
a chi rimetterete i peccati saranno rimessi
a chi li riterrete saranno ritenuti�.
Cos�, nel suo amore per i peccatori,
dimostrato in tutta la sua vita terrena,
istitu� il mirabile sacramento del perdono e della gioia,
affinch�, perdonati, con cuore nuovo
sapessimo perdonare i nostri fratelli
cos�, riconciliati fra noi e con te,
potessimo glorificarti attorno alla tua mensa.
Di noi tutti abbi misericordia.
Aiutaci a costruire con pazienza e coraggio
una vera comunit� di persone libere e responsabili,
per metterci insieme
nel servizio umile e disinteressato dei giovani.
Rinnovati nell'amore fraterno dal perdono di Dio
diciamo insieme con gioia:
T Padre nostro...
Preghiera di ringraziamento in forma litanica
Suggeriamo un'esemplificazione lasciando la possibilit� di invocazioni spontanee.
425
C Rigenerati in Cristo ringraziamo il Signore
rinnoviamo il nostro impegno di consacrati nel Battesimo e nella professione religiosa. Con cuore puro e riconoscente eleviamo al Signore un inno di grazie magnificando la sua grandezza che si riversa nel creato e nell'opera che il suo amore ha compiuto in noi. Grazie, Signore!
Si pu� sostituire con un'acclamazione cantata.
� Grazie, Signore, per il tuo amore misericordioso e provvidente.
� Grazie, Signore, per il dono della vita divina in noi.
�Grazie, Signore, per il Figlio tuo che hai posto in mezzo a noi. 
�Grazie, Signore, per l'invito alla mensa eucaristica.
�Grazie, Signore, per i momenti di sofferenza e incomprensione.
�Grazie per la luce della tua Parola che guida i nostri passi.
�Grazie per la gioia di vivere insieme.
�Grazie, Signore, per la comunit� riunita nel tuo nome.
�Grazie per i giovani che incontriamo ogni giorno.
�Grazie per i momenti di silenzio che diventano preghiera.
�Grazie, Signore, per la fatica e il lavoro.
�Grazie per il dono di una Madre che intercede per noi.
�Grazie per la vocazione che hai donato ad ogni uomo.
�Grazie, Signore, per i santi che ci indicano la via della salvezza.
ORAZIONI
C Padre santo, con premurosa sapienza tu guidi il corso della storia
in ogni tempo doni energie nuove alla tua Chiesa.
Manda a noi il tuo Santo Spirito
che ci assicuri il tuo sostegno,
ci confermi nella tua verit�,
ci guidi a trovare le vie della riconciliazione
per diventare, come discepoli del tuo Figlio,
operatori di pace.
426
Aiutaci a ricostruire ci� che abbiamo distrutto,
a rinnovare ci� che abbiamo lasciato invecchiare,
a riaprire le vie che abbiamo ostruito,
perch� possiamo percorrerle
con ogni uomo nostro fratello
nella certezza che � con noi il Signore Ges�,
unica speranza del mondo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
T Amen.
Oppure
C O Dio, nostro Padre,
che in Cristo, tua Parola vivente,
ci hai dato il modello dell'uomo nuovo,
fa' che lo Spirito Santo ci renda non solo uditori,
ma realizzatori del Vangelo,
perch� tutto il mondo ti conosca
eglorifichi il tuo nome. Per Cristo nostro Signore. T Amen.
Oppure
C O Dio, che crei e rinnovi l'universo,
donaci di trarre dal nostro tesoro,
che � il Vangelo del tuo Figlio,
cose antiche e cose nuove,
per essere sempre fedeli alla tua verit�
camminare in novit� di vita nel tuo Spirito. Per Cristo nostro Signore. T Amen.
Oppure
C O Dio, tu sei nostro Padre e noi siamo la tua famiglia.
Apri le nostre menti all'ascolto
ealla comprensione della tua parola, e donaci un cuore docile a quanto oggi ci dir� il tuo Spirito. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
427
Oppure
C Infondi in noi, o Padre,
lo Spirito d'intelletto, di verit� e di pace,
perch� ci sforziamo di conoscere
ci� che � a te gradito,
per attuarlo nell'unit� e nella concordia.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C O Dio, proteggi il tuo popolo,
perdona i nostri errori e convertici al tuo amore,
perch� possiamo servirti con piena dedizione
in tutti i giorni della nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
BENEDIZIONI
Se chi presiede � un ministro ordinato, nelle formule di benedizione usa il �voi� (�vi�) invece del �noi� (�ci�).
�Nel cammino di questa vita
Dio ci renda saldi nella fede,
gioiosi nella speranza,
operosi nella carit�.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo,
discenda su di noi e con noi rimanga sempre. Amen.
�Il Dio di ogni consolazione
ci colmi di fede, speranza e carit�,
perch� sia ricca di opere buone la nostra vita
e possiamo giungere alla gioia della vita eterna.
E la benedizione di Dio onnipotente...
�Ci benedica il Signore e ci protegga.
Il Signore faccia brillare il suo volto su di noi e ci sia propizio.
Il Signore rivolga su di noi il suo sguardo e ci conceda la pace.
E la benedizione di Dio onnipotente...
428
Il senso della malattia e della morte per il credente in Cristo
�La redenzione si � compiuta mediante la croce di Cristo, ossia mediante la sua sofferenza... Perci�, se � vero che in Cristo ogni uomo diventa la via della Chiesa, si pu� dire che l'uomo diventa in modo speciale la via della Chiesa quando nella sua vita entra la sofferenza. Ci� avviene in diversi momenti della vita, si realizza in modi differenti, assume diverse dimensioni; tuttavia, nell'una o nell'altra forma, la sofferenza sembra essere, ed �, quasi inseparabile dall'esistenza terrena dell'uomo�. Pertanto �la Chiesa, che nasce dal mistero della redenzione nella croce di Cristo, � tenuta a cercare l'incontro con l'uomo in modo particolare sulla via della sua sofferenza. In tale incontro l'uomo diventa la via della Chiesa, ed �, questa, una delle vie pi� importanti�.
Dinanzi alla sofferenza umana, il credente � come ogni uomo � prova sentimenti di compassione, di rispetto, di timore. Nella sofferenza umana, infatti, �� contenuta la grandezza di uno specifico mistero...�. Intorno al tema della sofferenza due motivi sembrano avvicinarsi particolarmente tra loro ed unirsi: il profondo bisogno del cuore, e il profondo imperativo della fede. �Il bisogno del cuore ci ordina di vincere il timore, e l'imperativo della fede... fornisce il contenuto, nel nome e in forza del quale osiamo toccare ci� che sembra in ogni uomo tanto intangibile: poich� l'uomo, nella sua sofferenza, rimane un mistero intangibile� (Giovanni Paolo II, Salvifici doloris, 3-4).
43I
Il senso della malattia e della morte per i figli di Don Bosco
�La comunit� circonda di cure e di affetto i confratelli anziani e ammalati. Essi, prestando il servizio di cui sono capaci e accettando la propria condizione, sono fonte di benedizione per la comunit�, ne arricchiscono lo spirito di famiglia e rendono pi� profonda la sua unit�. La loro vita assume un nuovo significato apostolico: offrendo con fede le limitazioni e le sofferenze per i fratelli e i giovani, si uniscono alla passione redentrice del Signore e continuano a partecipare alla missione salesiana� (Cost. 53).
La Regola ci dice che gli ammalati e gli anziani non sono per la comunit� un peso, ma una �fonte di benedizione�; essi, infatti, sono segnati in maniera speciale dalla passione di Cristo, e perci� vivono, per se stessi e per gli altri, pi� intimamente il mistero del dolore che redime e salva. L'articolo 53 aggiunge che i fratelli anziani e ammalati �arricchiscono lo spirito di famiglia�; infatti il loro dolore non solo purifica chi lo subisce e la comunit� che lo condivide, ma ridesta nei confratelli tante energie di condivisione, di sopportazione, di servizio, caratteristiche appunto del pi� autentico spirito di famiglia. Perci� il testo pu� affermare con sicurezza che questi confratelli �rendono pi� profonda l'unit� della comunit�: accanto al fratello che soffre, la comunit� si ritrova unita nell'offrire il sacrificio redentore del Cristo. Non dimentichiamo mai che la sofferenza cristiana � creatrice di bene: la redenzione, infatti, viene dalla croce.
�La comunit� sostiene con pi� intensa carit� e preghiera il confratello gravemente infermo. Quando giunge l'ora di dare alla sua vita consacrata il compimento supremo, i fratelli lo aiutano a partecipare con pienezza alla Pasqua di Cristo� (Cost. 54). Per il Salesiano la morte � illuminata dalla speranza di entrare nella gioia del suo Signore. E quando avviene che un Salesiano muore lavorando per le anime, la Congregazione ha riportato un grande trionfo. Il ricordo dei confratelli defunti unisce nella �carit� che non passa� coloro che sono ancora pellegrini con quelli che gi� riposano in Cristo.
La Regola orienta decisamente il Salesiano a guardare alla morte nella luce della realt� apostolica della sua vita. Egli, infatti, ha vissuto �servendo� Dio nei suoi giovani fratelli: spera quindi di sentirsi dire: �Servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo 432
Signore� (Mt 25,23). � questa l'assicurazione stessa di Don Bosco, che parla ai suoi confratelli del premio che � loro riservato e indica il Paradiso come luogo di appuntamento per i suoi figli, la m�ta a cui tende tutto il lavoro, il momento del riposo. Ai primi missionari egli lascia questo ricordo: �Nelle fatiche e nei patimenti non si dimentichi che abbiamo un grande premio preparato nel cielo�. L'art. 54 si collega insomma con il primo articolo della Regola, dove veniva citata quell'altra frase di Don Bosco: �Ho promesso a Dio che fin l'ultimo mio respiro sarebbe stato per i miei poveri giovani�. D Salesiano � apostolo fino alla fine, e muore da apostolo, coerente con l'esortazione del nostro Padre: �Ci riposeremo in Paradiso�.
Proposte celebrative della sezione
Intorno all'evento della malattia e della morte i credenti si riuniscono in preghiera per meditare sul mistero della sofferenza, accompagnato nella storia della salvezza da un dono specifico di Cristo � il sacramento dell'Unzione degli infermi � e per �prepararsi alla morte�, come diceva Don Bosco.
Questa sezione contiene pertanto alcuni spunti in vista della preghiera comunitaria, usufruendo soprattutto dei libri liturgici della Chiesa: il Rito della comunione fuori della Messa e culto eucaristico, il rituale sul Sacramento dell'Unzione e cura pastorale degli infermi, il Rito delle Esequie, il Messale per la Messa per gli infermi e dei defunti e il Lezionario. Ogni comunit� sensibile all'impegno di partecipare alle sofferenze di Cristo e di unirsi alla sua testimonianza nella malattia e morte di ogni confratello, pu� organizzare le seguenti celebrazioni:
�celebrazione della Parola sul significato della sofferenza e in partecipazione al fratello nel dolore;
�il rito della benedizione dei confratelli anziani;
�il rito della benedizione degli infermi;
�il rito della Comunione ai malati;
�il rito del santo Viatico;
�preghiere per la tradizionale �raccomandazione dell'anima�;
�celebrazioni della Parola attorno al defunto;
�proposte di rosario meditato;
�la memoria quotidiana dei nostri defunti;
�la visita al cimitero.
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Parte terza
MALATTIA E RITORNO ALLA CASA DEL PADRE

1. CELEBRAZIONI COMUNITARIE PER UN FRATELLO ANZIANO O MALATO
1,1, SOLIDALI CON LA MALATTIA
E LA SOFFERENZA
La nostra solidariet� affonda la sua radice in Cristo, che nella sua vita terrena ha preso parte alla sofferenza degli infermi e per loro ha compiuto prodigi. La nostra partecipazione al dolore altrui � testimonianza di vita di famiglia, che chiama tutti i membri a condividere gioie e sofferenze e a valorizzarle nell'accettazione fiduciosa della divina volont�.
1.2, PROPOSTA CELEBRATIVA
Presentiamo celebrazioni della Parola, riti benedizionali, il rito della comunione ai malati, dell'unzione degli infermi e del viatico, la preghiera di raccomandazione dell'anima. Ricordiamo inoltre, tra le Messe per circostanze particolari proposte dal Negale Romano, quella per gli infermi. Questi momenti celebrativi aiutano a portare con coraggio il peso dell'anzianita e della sofferenza.
SCHEMA di CELEBRAZIONI DELLA PAROLA
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� quello usuale: canto di inizio con eventuale momento penitenziale, ascolto della Parola, riflessione personale guidata o su testi, preghiera di intercessione e congedo. Tale schema pu� rientrare anche in una adorazione eucaristica.
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
CT Nel nome del Padre...
C In questo nostro incontro di preghiera
ricordiamo al Signore il nostro fratello...
che Dio ha visitato con la sua croce,
affinch� come ora partecipa dei patimenti di Cristo,
partecipi pure delle sue consolazioni.
C �Signore, ecco, colui che tu ami � ammalato� (cf Gv 11,3).
T Proteggi il tuo servo che confida in te.
C Come abbondano in lui le sofferenze di Cristo,
cos� per mezzo di Cristo
abbondi pure la sua consolazione
(cf 2 Cor 1,5).
T Perch� il momentaneo e leggero peso
delle tribolazioni presenti
produca una sublime magnificenza di gloria,
superiore ad ogni conforto (cf 2 Cor 4,17).
C Donagli la grazia di essere lieto
nelle sofferenze in cui si trova.
T E di completare nella sua carne
ci� che manca alla passione di Cristo,
a favore del suo corpo che � la Chiesa (cf Col 1,24).
C Preghiamo.
Guarda con bont�, o Signore, il nostro fratello
afflitto nel corpo dalla malattia,
e donagli forza e consolazione
affinch�, purificato dalla prova
e ristabilito nella salute,
possa nuovamente lodarti
e servirti con noi nella tua Chiesa.
Per Cristo, nostro Signore.
T Amen.
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Oppure
CSignore, che ci ha chiamati all'unit� in un corpo solo,
vi doni la pienezza della carit�
nella preghiera scambievole e nel servizio fraterno. 
T Benedetto nei secoli il Signore!
C Preghiamo.
O Signore, che isiti questa famiglia
nella sofferenza del nostro fratello N.:
accogli la preghiera
che ti innalziamo per la sua guarigione
e concedi che nel nostro servizio e nel nostro amore
egli ovi sollievo e conforto.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
1.Vicini ai fratelli nel dolore PRIMA LETTURA (1 Cor 12,12-13.24b-27)
La solidariet� affonda le sue radici in Cristo. Incorporati a lui nel Battesimo, uniti da una stessa chiamata, siamo responsabili gli uni degli altri, soprattutto di chi � debole, di chi soffre.
SAL 14: Guarda, Signore, le mie sofferenze.
Rit. Signore, ascolta la mia preghiera e il mio grido giunga a te.
SECONDA LETTURA (Mt 8,1-17)
Cristo � vicino a chi � nel dolore. I miracoli sono i segni della sua solidariet� col nostro dolore. Sono l'amore che diventa per noi liberazione.
2.La sofferenza come via alla salvezza in unione con Ges� �Servo sofferente�
PRIMA LETTURA (IS 52,12-53,12) 436
Il piano di Dio � misterioso. Ha scelto la croce per rivelare e comunicare il suo amore. La morte come strada alla vita. La sofferenza dell'innocente per salvare i peccatori. Quando il dolore bussa alla porta della nostra vita � il momento di unirci pi� profondamente a Cristo crocifisso per essere con lui salvatori. Gli evangelisti hanno visto nel servo sofferente di Isaia il volto di Cristo.
SAL 39,1-6: Il Signore salva il suo servo.
Rit. Spero nel Signore, poich� si � chinato sul mio dolore. SECONDA LETTURA
Molte volte � duro accettare il disegno di Dio sulla nostra vita, specialmente quando � diverso dai nostri progetti. L'insuccesso, la sofferenza ci fanno paura. In questi momenti solo la preghiera perseverante ci aiuta ad aderire con amore al piano di salvezza del Padre.
Ges� nel Getsemani � il modello di ogni cristiano.
3.La salute �consumata� nel lavoro apostolico � il �Sacrificio� salesiano
PRIMA LETTURA (2 Cor 4,5-18)
La salute � un dono di Dio. Per questo noi la curiamo. Non � per� un valore assoluto. Tutte le nostre energie, anche quelle fisiche, le impegniamo nel lavoro apostolico. Sull'esempio di Don Bosco, molti salesiani �si consumano� perch� i giovani abbiano la vita.
Il lavoro per il Regno � il nostro olocausto. Molte sofferenze hanno questa origine apostolica. � vero quello che diceva Don Bosco: �Quando avviene che un Salesiano muore lavorando per le anime, la Congregazione ha riportato un grande trionfo�. Le parole di san Paolo sono luce per la nostra vita e consolazione nella sofferenza.
SAL 115: Ho creduto anche quando dicevo: Sono troppo infelice.
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Rit. Alzer� il calice della salvezza e invocher� il nome del Signore.
In luogo della seconda lettura si pu� leggere un brano patristico o salesiano.
4.Essere per sempre con il Signore o continuare il lavoro per il regno di Dio!
PRIMA LETTURA (Fil 1,19-26)
Il Salesiano, come Paolo, � diviso tra due desideri: quello di continuare a lavorare per il regno di Dio, e quello di dare compimento alla propria vita nell'incontro definitivo col Signore. La vita non � pi� sua: l'ha donata al Signore e ai giovani. Per questo, quando per la malattia o per altro motivo non pu� pi� lavorare nella vigna del Signore, egli resta pienamente aperto alla volont� di Dio.
SAL 41: Come la cerva anela.
Rit. L'anima mia ha sete del Dio vivente.
In luogo della seconda lettura si pu� leggere un brano patristico o salesiano.
5.Un pezzo di paradiso aggiusta tutto PRIMA LETTURA (Ap 21,1-7)
Don Bosco ci ha educati a guardare sempre avanti. Specialmente nei momenti duri della vita, la visione della Gerusalemme celeste � consolazione e gioia. Una gioia che vogliamo condivisa da tanti. Per questo accettiamo di soffrire con Cristo. Il Salesiano non vuole andare da solo in Paradiso.
SAL 121: Andremo alla casa del Signore.
Rit. La pace per chi sempre ha confidato in te.
In luogo della seconda lettura si pu� leggere un brano patristico o salesiano.
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Numerose indicazioni scritturistiche si possono trovare nel rituale: Sacramento dell'Unzione e cura pastorale degli infermi, nn. 297-361. � riportata anche la Passione del Signore secondo i testi dei quattro evangelisti. Pu� costituire una meditazione nella sua lettura completa, o in qualche stralcio adatto alle circostanze.
RIFLESSIONE
Per un momento di riflessione guidata o spontanea. Suggeriamo di cercare qualche brano di Don Bosco di cui diamo un esempio.
1. Al punto di morte sarai contento del bene fatto
�2 giugno. � Da pi� mesi, Don Bosco � infermo negli occhi e non ha speranza di vicina guarigione. Egli ha detto che non prega per ottenerla; i giovani al contrario pregano, pia pon scorgono nessun indizio di miglioramento.
Il 7 giugno, marted�, disse a parecchi e poi fece dire da chi parlava in suo luogo alla sera dalla cattedra, di voler metter Besucco alla prova in questo inodo: � Se io guarisco entro tre giorni sar� segno certo che Besucco appena morto and� subito in paradiso; se non guarisco avr� questo argomento di meno per la mia persuasione �. A molti parve un po' temeraria questa prova, copie se fosse un tentare il Signore; ed essendo breve il tempo, tutti stavano in ansiosa aipettazione. Aveva ancor fatta questa promessa, o meglio dato questo segnale: � Se venerd� sera andr� io a parlare ai giovani, vorr� dire che la grazia fu ottenuta; se no, sari indizio ghe le cose non sono mutate.
Il giorno 8 mercoled� i suoi occhi andavano peggio, il 9 andavano male, il 10 a mezzogiorno meglio. Era venerd�. Il dopo pranzo alle ore 2 pot� occuparsi e continu� tutta la sera a leggere e a scrivere senza occhiali. Dopo cena and� a parlare ai giovani, e appena lo videro fu una commozione universale. � � guarito, � guarito! � si udiva ripetere da ogni parte. Sali sul pulpito e-tutti batterono le mani in segno di allegrezza. Egli quindi annunci� la grazia ottenuta ed in prova fiss� per q�alche istante la figmnia del becco a gaz, il che da molto tempo non aveva pi� potuto fare. Gli era solo rimasto un po' di infiammazione esterna. La notte per� non pot� pigliare riposo e il domani sabato, primo giorno della novena della Consolata, i suoi occhi erano di nuovo alquanto aggravati; ma alla domenica 12 giugno si videro di nuovo limpidi.
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In questa domenica Don Bosco concludeva la sua predica in questo modo: � Io voglio che stamattina pigliate questo riflesso che mi faccio. Osservate! Io ho gi� veduto tanti a morire, ho gi� letto la morte di tanti, ma non ho mai veduto alcuno che al punto della morte si lamentasse di aver fatto troppo bene. Per lo contrario non ho mai udito che uno sia stato contento in punto di morte del male che aveva commesso. La ragione di ci� � assai chiara. Pensate, o miei cari figliuoli; il male appaga per quel momento breve in cui si commette, ma poi non lascia pi� altro che il rimorso. Il bene invece appaga il cuore mentre si fa e poi lascia una contentezza che dura tutta la vita. Al punto poi della morte quale dei due ci far� pi� piacere? Al ricordo desolante di aver praticato il male, sovraggiunger� il timore o almeno il dubbio del castigo tremendo di Dio. Il bene invece ci porter� in quel punto la certa speranza del premio� (MB 7,672-674).
In alternativa proponiamo alcuni brani patristici e di maestri di vita spirituale.
2. La pazienza unita alle altre virt�
Bisogna tollerare con pazienza non solo di essere ammalati, ma anche di esserlo della malattia che Dio vuole, dove egli vuole, tra le persone che vuole e con i disagi che vuole: e cos� per tutte le altre sofferenze. Quando sopraggiunger� il male, adopera pure tutti i rimedi che saranno possibili e conformi al volere di Dio, perch� fare diversamente sarebbe tentare la sua divina Maest�. Ma poi, fatto questo, attendi con piena rassegnazione quell'effetto che Dio vorr�. Se a lui piacer� che i rimedi vincano il male, lo ringrazierai umilmente; se invece gli piacer� che il male prevalga sui rimedi, benedicilo con pazienza.
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Io sono del parere di san Gregorio: quando verrai accusata giustamente per una colpa da te commessa, umiliati profondamente e confessa di meritare l'accusa mossa contro di te. Se invece l'accusa � falsa, scusati in bel modo, negando di essere colpevole, perch� devi questo riguardo alla verit� e all'edificazione del prossimo: se per�, dopo la tua vera e legittima scusa, continuano ad accusarti, non turbarti e non cercare di fare accettare la tua scusa, perch� � dopo aver reso omaggio alla verit� � devi renderlo anche all'umilt�. In questo modo non verrai meno alla sollecitudine che devi avere per tua buona fama, n� all'affetto che devi nutrire verso la tranquillit�, la dolcezza del cuore e l'umilt�.
Lamentati il meno possibile dei torti ricevuti: perch� � certo che, in genere, chi si lamenta cade in qualche peccato, dato che il nostro amor proprio ci fa sempre sentire le ingiurie pi� grandi di quanto non siano: ma soprattutto non lamentarti con persone facili a sdegnarsi e a pensar male. Se fosse opportuno dolerti con qualcuno � o per rimediare all'offesa o per calmare il tuo spirito � devi procurare che ci� avvenga con anime miti e che amano veramente Dio, perch� altrimenti, invece di sollevarti il cuore, lo getterebbero in maggiori inquietudini e invece di cavarti dal piede la spina che ti punge, te la ficcherebbero dentro pi� di prima...
Il vero paziente non piange il suo male, n� desidera essere compianto dagli altri, ma ne parla con un linguaggio schietto, verace e semplice, senza lamenti, senza rammarichi, senza esagerazioni. Se lo compiangono, lo sopporta pazientemente, tranne quando lo compatiscono di un male che non ha; perch� allora dichiara modestamente che non ha quel male e se ne sta tranquillo tra la verit� e la pazienza, dicendo il male che ha, senza lagnarsene... Quando sarai malata, offri tutti i tuoi dolori, pene e debolezze al Nostro Signore e supplicalo di unirti ai tormenti che egli ha sofferto per te. Obbedisci al medico, prendi le medicine, gli alimenti e gli altri rimedi per amore di Dio, richiamando alla mente il fiele che Ges� ha preso per nostro amore. Desidera di guarire per servirlo; non rifiutare di patire per obbedirgli e sii disposta anche a morire se cos� gli piace, per lodarlo e godere in lui. (San Francesco di Sales, Filotea. Introduzione alla vita devota, parte III, capo terzo).
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3. Nell'angustia io sono con lui
Nell'angustia io sono con lui, dice Dio. E io, sulla terra, cercher� altro che l'angustia? Quanto a me, mio bene � stare vicin� a Dio; non solo, ma porre la mia speranza nei Signore Dio (Sal 72,28), perch� egli dice: Io lo libero, io gli d� gloria (Sai 90,15).
Nell'angustia io sono con lui. Mia delizia � stare tra i figli dell'uomo (Prv 8,31). Emmanuele, Dio con noi... � disceso per essere Vicino a chi ha il cuore colmo di dolore, per essere con noi nell'angustia. Verr� il giorno in cui saremo rapiti sulle nubi incontro al Signore, nell'aria, e cos� saremo sempre col Signore (1 Ts 4,17), purch� adesso ci preoccupiamo di averlo con noi come compagno di strada, che ci restituir� la nostra patria celeste; o piuttosto come via, lui che allora sar� la patria stessa.
� bene per me, Signore, essere nell'angustia, purch� tu sia con me; lo preferisco al regnare senza di te, all'essere senza di te nei piaceri, senza te nella gloria. � meglio per me stringermi a te nell'angustia, averti con me nel crogiolo della prova, che essere senza di te sia pure in cielo. Chi altri infatti c'� per me nel cielo? Fuori di te che cosa posso desiderare sulla terra? (Sal 72,25). L'oro � provato nella fornace, e i giusti nella tentazione dell'angustia (cf Sir 27,5). Qui, Signore, qui tu sei con loro; qui tu sei presente in mezzo a quelli che si radunano nel tuo nome...
Perch� abbiamo paura, perch� esitiamo, perch� cerchiamo di sfuggire a questo crogiolo? � vero, il fuoco infuria; ma il Signore � con noi nell'angustia. Se Dio � per noi, chi sar� contro di noi? (Rm 8,31). E se � lui che ci libera, chi ci rapir� dalla sua mano? Chi potr� strapparci dalla sua mano? Infine, se � lui che ci d� gloria, chi potr� gettarci nell'ignominia? Se lui stabilisce nella gloria, chi ci umilier�?...
Lo soddisfo con la lunghezza dei giorni (Sal 90,16). � come se, pi� chiaramente, dicesse: so quello che desidera, so quello di cui ha sete e quello che gusta di pi�. No, egli non gusta n� argento n� oro, n� i piaceri, n� la curiosit� o gli onori mondani. Tutto ci� � per lui una perdita: egli disprezza queste cose e le considera come spazzatura. Si � svuotato di se stesso fino in fondo e non sopporta di essere occupato da qualcosa che non pu� colmarlo. Sa bene a immagine di chi egli � stato creato, di quale grandezza � capace, e non tollera di accrescersi con cose meschine per poi perdere il bene supremo. Lo soddisfo con la lunghezza dei giorni: s�, ma soddisfo solo chi non pu� essere appagato che dalla luce vera, chi non sa essere colmato che dalla luce eterna. E quella lunghezza di giorni non avr� termine, quella chiarezza non conoscer� tramonto, quella saziet� non provocher� disgusto.
(San Bernardo, Omelie sul Salmo �Qui habitat�, 17,4,6).
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4. La pace nella prova
Tutti coloro che desiderano imitare veramente il Dio Redentore, nostro Signore Ges� Cristo, devono prendere umilmente, senza mormorare, sulle loro spalle la croce delle sofferenze interiori o esteriori, meritate o no, e con questo carico, seguire gioiosamente il loro Signore. � il solo mezzo per arrivare un giorno dove Cristo ci ha preceduto...
Non � raro, certamente, trovare degli uomini che desiderano essere testimoni del Signore nella pace, cio� a condizione che tutto proceda secondo i loro desideri. Sono ben contenti di diventare santi, ma senza fatica, senza fastidi, senza difficolt�, senza che a loro costi qualcosa. Hanno l'ambizione di conoscere Dio, di gustarlo, di sentirlo, ma non vogliono provare amarezza. Cos�, quando occorre faticare, quando l'amarezza, la desolazione, le tenebre, le forti tentazioni vengono a visitarli, quando non sentono pi� Dio e si vedono abbandonati interiormente ed esternamente, le loro belle risoluzioni svaniscono. Non sono veri testimoni, i testimoni che il Salvatore desidera.
Non c'� niente di pi� comune tra gli uomini della ricerca della pace, della volont� di usufruire della pace dappertutto e in ogni azione. Ora, occorre abbandonare interamente il desiderio di una pace di questo tipo. Dobbiamo impegnarci con tutto lo sforzo possibile per avere la pace in ogni momento anche nelle sventure. � proprio dalla prova che deve scaturire la pace vera, duratura e certa. In realt� tutto quello che cerchiamo e amiamo al di fuori di questo non � che lusinga. Se, invece, ci applichiamo con tutte le nostre forze a conservare la gioia nella tristezza, la pace nell'agitazione, la semplicit� nella molteplicit�, la tranquillit� nella sofferenza, saremo veri testimoni di Dio e di nostro Signore Ges� Cristo. Tali erano i suoi discepoli a cui Cristo stesso prima della sua morte e dopo la risurrezione augurava la pace. In realt� non trovarono mai la pace esteriore in questa vita: ci� che ebbero, fu la pace essenziale, la vera pace in mezzo all'agitazione, la felicit� nel dolore, la vita nella morte. Abbondavano di gioia quando venivano odiati, processati, condannati a morte: ecco i veri testimoni di Dio.
(Giovanni Taulero, Quarto discorso per l'Ascensione).
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INTERCESSIONE E PREGHIERA DEL SIGNORE
GO Dio, Padre buono,
ascolta la voce di questa tua famiglia:
T radunata in preghiera
per un fratello che soffre,
cresca nell'amore e nel servizio vicendevole.
GAbbi misericordia del nostro fratello sofferente: 
T assistilo con la tua bont� in questo tempo, consola il suo dolore,
donagli forza e pace nel compiere la tua volont�,
concedi a noi tutti la gioia della sua guarigione.
GRicordati di tutti coloro che soffrono: 
T dona agli uomini di essere solidali con loro,
di assisterli con amore perch� il loro dolore non divenga disperazione, ma in Cristo si apra alla speranza.
GCon Cristo, insieme al nostro fratello ammalato rivolgiamoci con fiducia a Dio, nostro Padre, e diciamo insieme:
T Padre nostro...
GPreghiamo.
O Signore,
che ci hai salvati nella Croce di Cristo,
ti offriamo ogni sofferenza
per la crescita del Corpo di Ges� che � la Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
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Oppure
GPreghiamo.
mSignore,
Dio dell'amore e della gioia, donaci una speranza viva, sorgente di serenit� e di pace anche nella sofferenza.
Per Cristo nostro Signore 
T Amen.
Oppure
GPreghiamo.
mDio, Padre del Signore Ges� Cristo, dilata la nostra anima alla fede, apri il nostro cuore a un amore senza limiti perch� possa seguirlo sulla via della Croce per giungere con lui alla risurrezione.
T Amen.
Oppure
GPreghiamo.
Dio, nostro Padre,
noi ripetiamo le parole di Ges�:
se � possibile, allontana da me questo calice;
per� non la mia, ma la tua volont� sia fatta.
La tua grazia ci aiuti
ad abbracciare con amore la Croce
per la salvezza del mondo.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
BENEDIZIONE E CONGEDO CANTO FINALE
BENEDIZIONE DEI CONFRATELLI ANZIANI
La comunit�, come una famiglia, ha i suoi anziani, carichi di esperienza e di preghiera. In una cultura che tende a emarginare i ritmi della vecchiaia, siamo chiamati ad essere segno di comunione e di rispetto verso coloro che sono ormai giunti nell'ultima fase del pellegrinaggio terreno. Invochiamo su di essi grazia, salute e serenit� e maturiamo nella carit� premurosa e paziente.
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Il rituale �De benedictionibus� presenta alcuni formulari di benedizione sugli anziani fuori della celebrazione eucaristica e unitamente ad essa. Suggeriamo di inserire questo rito nella Messa della comunit�, in qualche particolare circostanza di ritiro o di incontro. Terminata l'omelia, si fa la preghiera comune, quindi il celebrante, stendendo le mani su tutti gli anziani, aggiunge la preghiera di benedizione. Una speciale benedizione finale completa il rito.
PREGHIERA DI INTERCESSIONE
C Il tempo della vecchiaia � dono di Dio e lo si deve accogliere con animo grato. Questi nostri confratelli gi� avanzati in et� possono trasmettere a noi le ricchezze della loro esperienza di vita salesiana e l'impegno spirituale. Uniti a loro, rendiamo grazie a Dio e imploriamo per essi il divino aiuto, perch� si ravvivi la loro speranza si rinsaldi in essi fiducia e serenit�. 
T Sii nostro aiuto, Signore, e nostro conforto.
GO Dio, che a Simeone e Anna, assidui nel tempio in fiduciosa attesa della redenzione di Israele, hai misericordiosamente rivelato il tuo Figlio,
T concedi che questi tuoi servi fedeli,
consacrati nel Battesimo e nella vita religiosa, vedano nella fede la tua salvezza
gustino nella gioia
la consolazione del tuo Santo Spirito.
GTu che per mezzo del Figlio tuo inviato nel mondo
hai promesso a quanti soffrono pene e fatiche
il sollievo e la pace,
T aiuta questi nostri confratelli
a portare ogni giorno con pazienza la loro croce.
GTu che sei giustizia infinita
e premio a coloro che hanno lavorato con vera sapienza,
446 
T accogli il cesto di opere buone di questi tuoi figli, e fa' che non manchi loro affetto e comprensione.
G Tu che a nessuno neghi la dolcezza del tuo amore
e con chi � pi� debole e bisognoso
ti dimostri pi� tenero Padre,
T fa' che nell'umana convivenza
si riconosca la dignit� degli anziani
e si dimostri loro venerazione e rispetto.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
C Signore,
che a questi tuoi fedeli,
elevati dalla grazia battesimale
a seguire il Cristo povero, casto e obbediente,
hai concesso di porre in te la speranza che non delude,
e hai fatto loro sperimentare e gustare
la tenerezza del tuo amore di Padre,
ascolta la nostra preghiera.
Ti benediciamo per i doni ad essi elargiti,
e per averli fatti strumento
della tua provvidenza tra i giovani
in un cos� lungo scorrere di anni.
Ti chiediamo che lietamente ringiovaniti nello spirito,
godano vigorosa salute
e dimostrino a tutti noi
una serena esemplarit� di vita.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C Dio onnipotente ed eterno,
ti rendiamo grazie e ti benediciamo
perch� hai dato a questi tuoi fedeli
lunghi giorni di vita,
perseveranza nella vocazione
e costanza nel fecondare con il loro lavoro
la tua messe.
Concedi loro, Signore,
che confortati dalla nostra benevolenza, si facciano animo se la salute � buona, e non si abbattano se � malferma. Sostenuti dalla tua benedizione, facciamo della loro et� matura un inno di lode al tuo santo nome.
447
T Amen.
BENEDIZIONE FINALE
Dc Inchinatevi per la benedizione.
C Il Signore Ges� Cristo rimanga accanto a voi per proteggervi.
T Amen.
C Sia dinanzi a voi per guidarvi, sia dietro a voi per difendervi.
T Amen.
C Rivolga a voi il suo sguardo, vi assista e vi benedica. T Amen.
C E su di voi qui presenti
scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.
T Amen.
BENEDIZIONE DEGLI INFERMI
� consuetudine antichissima, risalente alla storia di Cristo e degli Apostoli, benedire gli infermi. Ogni comunit� pertanto, oltre alle sollecite cure materiali, dovr� preoccuparsi del conforto spirituale dei suoi malati, per risolvere in Cristo tutte le circostanze della vita.
Il Rituale dell'Unzione e cura pastorale degli infermi e il �De Benedictionibus� prevedono le occasioni per impartire la benedizione agli infermi e ne indicano i formulari. Il formulario prevede un saluto del celebrante, un momento di ascolto della Parola, una preghiera, l'orazione di benedizione e il congedo. � bene che tale rito sia presieduto dal Direttore, con i confratelli in solidale partecipazione alle sofferenze altrui.
448
SALUTO
C Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. 
T Amen.
C La pace del Signore sia sempre con voi. 
T E con il tuo spirito.
Quindi il ministro prepara gli infermi e i presenti a ricevere la benedizione con queste parole o con altre simili:
C Il Signore Ges�, che pass� beneficando e risanando malattie e infermit� di ogni specie, raccomand� ai suoi discepoli di aver cura degli infermi, d'imporre su di loro le mani e di benedirli nel suo nome. In questa celebrazione raccomanderemo a Dio i nostri fratelli infermi, perch� possano sopportare con pazienza tutti i dolori del corpo e dello spirito, consapevoli che, come sono partecipi delle sofferenze di Cristo, cos� lo saranno anche della consolazione.
Don Bosco che si preoccup�, anche con prodigi, della salute dei suoi giovani e dei Salesiani, orientandola a vantaggio dello spirito, sia di intercessione e di sollievo.
ASCOLTO DELLA PAROLA
Si scelgano le letture indicate nel Rituale dell 'Unzione e cura pastorale degli infermi e nel Lezionario delle Messe per gli infermi.
1.Dio di ogni consolazione (2 Cor 1,3-7).
2.Venite a me, e io vi ristorer� (Mt 11,28-30).
3.Ponevano gli infermi accanto a lui (Mc 6,53-56).
Secondo l'opportunit�, si pu� recitare o cantare un salmo responsoriale o un altro canto adatto.
Is 38,10.11.16
449
Rit. Hai risparmiato, Signore, la mia vita.
Io dicevo: �A met� della mia vita me ne vado alle porte degli inferi;
sono privato del resto dei miei anni�. Rit.
Dicevo: �Non vedr� pi� il Signore sulla terra dei viventi, non vedr� pi� riessuno
fra gli abitanti di questo rhondo�. Rit.
Signore, in te spera il mio Cuore; si ravvivi il mio spirito.
Guariscimi e rendimi la vita. Rit.
Sal 101,2-3.25
Rit. Ascolta, Sighore, la mia preghiera.
Signore, ascolta la mia preghiera, a t� giunga il mio grido;
non nascondermi il tuo volto. Rit.
Nel giorno della mia angoscia piega verso di me l'orecchio;
quando t'invoco, presto, rispondimi. Rit.
Io dico: �Mio Dio,
non rapirmi a met� dei miei giorni; i tuoi anni durano per ogni generazione�. Rit.
PREGHIERA COMUNE
Segue la preghiera comune. Fra le intercessioni qui sotto proposte, il ministro sceglier� quelle pi� adatte, o ne aggiunger� altre riferite a particolari situazioni o alla condizione degli infermi.
C Come comunit� riunita dall'amore di Dio eleviamo fiduciosi la nostra preghiera a Cristo, nostro salvatore, perch� conforti con la sua grazia i nostri fratelli infermi.
GDiciamo insieme:
T Benedici, Signore, i nostri fratelli infermi.
450
G� Tu che sei venuto medico della carne e dello spirito per risanare le nostre infermit�.
�Uomo dei dolori,
che ti sei caricato delle nostre sofferenze e ti sei addossato le nostre pene.
�Tu che hai voluto sperimentare la debolezza umana per liberarci dal male.
�Tu che hai avuto partecipe dei tuoi dolori la Madre tua ai piedi della croce e l'hai data a noi come nostra Madre.
�Tu che vuoi che completiamo nella nostra carne quello che manca ai tuoi patimenti, a favore del tuo Corpo che � la Chiesa.
In luogo della preghiera comune, o anche in aggiunta ad essa, si possono dire le litanie riportate nel Rituale dell'Unzione e cura pastorale degli infermi.
C Signore, che hai preso su di te le nostre sofferenze, e hai portato i nostri dolori,
abbi piet� di noi.
T Signore, piet�. (Oppure) Kyrie, el�ison.
C Cristo, che nella tua misericordiosa bont� verso tutti sei passato beneficando e risanando gli infermi, abbi piet� di noi.
T Cristo, piet�. (Oppure) Christe, el�ison.
C Signore, che hai detto ai tuoi Apostoli di imporre le mani sugl'infermi, abbi piet� di noi.
T Signore, piet�. (Oppure) Kyrie, el�ison.
Oppure
C Per il nostro fratello infermo,
e per tutti coloro che lo curano e lo assistono,
preghiamo insieme dicendo: Ascoltaci, Signore. T Ascoltaci, Signore.
G � Perch� tu rivolga a questo infermo il tuo sguardo pietoso, noi ti preghiamo.
�Perch� tu gli doni forza e salute, noi ti preghiamo.
�Perch� tu lenisca le sue sofferenze, noi ti preghiamo.
�Perch� tutti i malati sentano il conforto della tua grazia, noi ti preghiamo.
�Perch� la tua benedizione accompagni quanti assistono gli infermi, noi ti preghiamo.
�Perch� quest'infermo sul quale nel tuo nome imponiamo le mani ottenga vita e salute, noi ti preghiamo.
�Perch� la nostra comunit� sia solidale con chi soffre e sensibile nel recare sollievo e conforto, noi ti preghiamo.
451
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
Il ministro, se sacerdote o diacono, secondo l'opportunit�, impone le mani su tutti gli infermi insieme o su ciascuno di loro, e pronuncia la preghiera di benedizione.
C Signore, nostro Dio,
che hai mandato nel mondo il tuo Figlio perch� si caricasse delle nostre sofferenze
portasse lui stesso i nostri dolori,
accogli la supplica che ti rivolgiamo
per questi tuoi fedeli infermi:
fa' che rinvigoriti nella sopportazione del male
rianimati nella loro speranza,
superino, con la tua benedizione, la loro infermit�
con il tuo aiuto si rimettano in piena salute. Per Cristo nostro Signore. 
T Amen.
Oppure, senza l'imposizione delle mani
C A te, Signore Ges�,
che sei passato beneficando e risanando tutti,
eleviamo la nostra supplica:
benedici questi tuoi fedeli
che fedelmente ti hanno seguito
nella via dei consigli evangelici,
dona loro robustezza di corpo e saldezza di spirito,
forza di sopportazione e ripresa piena in salute,
perch� reinseriti nella comunit� dei fratelli,
in letizia benedicano il tuo nome.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T Amen.
Oppure, per un solo infermo
C Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
che con la tua benedizione
rinvigorisci e rinsaldi
la fragilit� della nostra condizione umana,
volgiti benigno a questo tuo servo
che liberamente ha scelto
di seguire il Figlio tuo unigenito, perch� stroncata l'infermit�
riacquistata in pieno la salute, benedica riconoscente il tuo santo nome
continui il suo lavoro a vantaggio dei giovani. Per Cristo nostro Signore. T Amen.
452
Dopo l'orazione di benedizione, il ministro invita tutti i presenti a invocare la protezione della beata Vergine Maria; lo si pu� fare opportunamente con la recita o col canto di un'antifona mariana, per es. �Sub tuum praesidium� o �Salve Regina�.
CONCLUSIONE
C Dio Padre vi conceda la sua benedizione. 
T Amen.
C Cristo, Figlio di Dio, vi doni la salute del corpo e dell'anima.
T Amen.
C Lo Spirito Santo vi guidi oggi e sempre con la sua luce. 
T Amen.
C E su voi tutti qui presenti
scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.
T Amen.
PREGHIERA PER GLI INFERMI
G Preghiamo per i nostri ammalati e per noi tutti: 
T O Signore, che ai tuoi eletti porgi la tua croce
come tu hai interamente consumato il tuo sacrificio,
cos� dona a noi la forza
di offrire completamente il nostro.
Fa' che, sorretti dalla tua grazia,
mai rifiutiamo questa croce tanto preziosa e feconda, che non � mai troppo pesante per le nostre spalle, poich� tu ne porti sempre il peso pi� grave,
con la tua compagnia la rendi pi� leggera. Ispiraci una generosit� assoluta, simile alla tua, nell'accettazione e nell'offerta delle nostre sofferenze;
donaci di comprendere sino a qual punto
questa generosit� del sacrificio
pu� produrre una messe di frutti
per il tuo Regno.
L'intercessione di Maria Ausiliatrice
di Don Bosco
siano di sollievo e conforto
per tutti i malati della Famiglia Salesiana
garanzia di salute spirituale per noi. Amen.
453
RITO DELLA COMUNIONE DEGLI INFERMI
Riportiamo il rito per favorire la partecipazione comunitaria. I testi alternativi sono nel rito del �Sacramento dell'Unzione e cura pastorale degli infermi�.
SALUTO DI PACE E BENEDIZIONE
C Il Signore della vita ti ricolmi di grazia
e benedica con la sua pace questa dimora:
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. 
T Amen.
ADORAZIONE DEL SACRAMENTO
C O sacro convito,
T in cui Cristo � nostro cibo,
si perpetua il memoriale della sua Pasqua, l'anima nostra � colmata di grazia,
eci ha dato il pegno della gloria futura.
C Fratelli, riconosciamo i nostri peccati,
per esser degni di partecipare a questo santo rito insieme al nostro fratello infermo.
Esame di coscienza.
454

C O Signore, che hai accolto e guarito gli ammalati che a te accorrevano con fede, abbi piet� di noi. 
T Signore, piet�!
C O Cristo, che hai accolto nell'obbedienza al Padre la sofferenza e il dolore per la nostra salvezza, abbi piet� di noi.
T Cristo, piet�!
C O Signore, che risorto da morte sei per tutti gli uomini fonte di vita e di speranza, abbi piet� di noi. 
T Signore, piet�!
C Dio onnipotente abbia misericordia di te,
perdoni i tuoi peccati e ti conduca alla vita eterna. 
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
�Gv 6,51
�Gv 6,54-55
�Gv 6,54-58
�Gv 14,6
�Gv 14,23
�Gv 14,27
�Gv 15,5
�1 Cor 11,26
�1 Gv 4,16
BREVE MEDITAZIONE RITI DI COMUNIONE
C E ora, tutti insieme, rivolgiamo al Padre la preghiera
che Ges� Cristo nostro Signore ci ha insegnato.
T Padre nostro...
C Beati gli invitati alla Cena del Signore.
Ecco l'Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo.
T O Signore,
non sono degno di partecipare alla tua mensa:
ma di' soltanto una parola e io sar� salvato.
C Il Corpo di Cristo.
Amen.
455
Pausa di preghiera personale.
C Signore, Padre Santo,
la comunione al corpo del tuo Figlio protegga e conforti questo nostro fratello, gli rechi sollievo nel corpo e nello spirito e sia per lui segno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
C Dio Padre ti conceda la sua benedizione. 
T Amen.
C Cristo, Figlio di Dio,
ti doni la salute del corpo e dell'anima. 
T Amen.
C Lo Spirito Santo ti guidi oggi e sempre con la sua luce. 
T Amen.
C E su voi tutti qui presenti,
scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.
T Amen.
RITO DELL'UNZIONE DEGLI INFERMI
Riportiamo solo le parti essenziali per favorire la partecipazione dei confratelli e anche quale suggerimento di meditazione personale. Come religiosi siamo chiamati a essere vigilanti e prudenti nell'attesa e vivere questo momento con particolare impegno spirituale. � usanza lodevole amministrare l'unzione agli anziani e gi� infermi durante la concelebrazione comunitaria, celebrata con senso di festa attorno a questi confratelli.
SALUTO DI PACE E ASPERSIONE
C La pace del Signore sia con voi. 
T E con il tuo spirito.
C Ravviva in noi, Signore,
nel segno di quest'acqua benedetta,
il ricordo del Battesimo
e la nostra adesione a Cristo Signore, crocifisso e risorto per la nostra salvezza. T Amen.
456
ESORTAZIONE
C Cristo nostro Signore � presente in mezzo a noi riuniti nel suo nome. Rivolgiamoci a lui con fiducia come gli infermi del Vangelo. Egli, che ha tanto sofferto per noi, ci dice per mezzo dell'apostolo Giacomo: �Chi � malato, chiami a s� i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salver� il malato: il Signore lo rialzer� e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati�.
Raccomandiamo dunque il nostro fratello infermo alla bont� e alla potenza di Cristo, perch� gli dia sollievo e salvezza.
ATTO PENITENZIALE
C Fratelli, riconosciamo i nostri peccati, per esser degni di partecipare a questo santo rito insieme al nostro fratello infermo.
Esame di coscienza.
T Confesso a Dio onnipotente... Oppure
C Signore, che hai preso su di te le nostre sofferenze, e hai portato i nostri dolori, abbi piet� di noi. 
T Signore, piet�!
C Cristo, che nella tua bont� verso di tutti sei passato beneficando e risanando gli infermi, abbi piet� di noi. 
T Cristo, piet�!
C Signore, che hai detto ai tuoi Apostoli di imporre le mani sugli infermi, abbi piet� di noi. T Signore, piet�!
457
C Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. 
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO (cf Rituale nn. 297-351) PREGHIERA LITANICA E IMPOSIZIONE DELLE MANI
C Fratelli, rivolgiamo al Signore la preghiera della fede per il nostro fratello N., e diciamo insieme: 
CT Ascolta, o Signore, la nostra preghiera.
C Perch� il Signore venga a visitare questo nostro confratello infermo e a confortarlo con la santa Unzione, preghiamo.
T Ascolta, o Signore, la nostra preghiera.
C Perch� nella sua potenza lo liberi da ogni male, preghiamo.
T Ascolta, o Signore, la nostra preghiera.
C Perch� nella sua bont� rechi sollievo alle sofferenze di tutti gli infermi, specie i pi� soli, preghiamo. 
T Ascolta, o Signore, la nostra preghiera.
C Perch� nella sua misericordia liberi quest'infermo da ogni peccato, preghiamo.
T Ascolta, o Signore, la nostra preghiera.
C Perch� quest'infermo consacrato da Cristo nella professione religiosa (sacerdozio) mediante la sacra Unzione con l'imposizione delle mani ottenga vita e salvezza, preghiamo.
T Ascolta, o Signore, la nostra preghiera.
A questo punto il sacerdote stende le mani sul capo dell'infermo, in un momento di silenziosa preghiera. Se vi sono pi� sacerdoti, ognuno di essi pu� imporre le mani sul capo dell'infermo.
RENDIMENTO DI GRAZIE SULL'OLIO E SACRA UNZIONE
C Benedetto sei tu, o Dio, Padre onnipotente,
che per noi e per la nostra salvezza
hai mandato nel mondo il tuo Figlio. T Gloria a te, Signore!
458
C Benedetto sei tu, o Dio, Figlio Unigenito, che ti sei fatto uomo
per guarire le nostre infermit�.
T Gloria a te, Signore!
C Benedetto sei tu, o Dio, Spirito Santo Paraclito, che con la tua forza inesauribile
sostieni la nostra debolezza.
T Gloria a te, Signore!
C Signore, il nostro fratello N. che riceve nella fede
l'unzione di questo santo Olio, vi trovi sollievo nei suoi dolori e conforto nelle sue sofferenze. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Il sacerdote prende l'Olio santo e unge l'infermo sulla fronte e sulle mani, dicendo una sola volta:
C Per questa santa Unzione
e la sua piissima misericordia
ti aiuti il Signore
con la grazia dello Spirito Santo.
T Amen.
C Liberandoti dai peccati, ti salvi e nella sua bont� ti sollevi. 
T Amen.
C Preghiamo.
O Ges�, nostro Redentore,
con la grazia dello Spirito Santo,
conforta questo nostro fratello,
che ha scelto di seguirti nel nome di Don Bosco.
Guarisci le sue infermit�,
perdona i suoi peccati,
allontana da lui le sofferenze dell'anima e del corpo,
e fa' che ritorni al consueto lavoro
in piena serenit� e salute.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T Amen.
459
RITI DI CONCLUSIONE
C E ora come comunit� raccolta dall'amore di Dio rivolgiamoci al Padre
con la preghiera che Ges� ci ha insegnato. 
T Padre nostro...
Se l'infermo fa la comunione, s'inserisce a questo punto, dopo la preghiera del Signore, il rituale della comunione degli infermi: cf p. 455.
C Dio Padre ti conceda la sua benedizione. 
T Amen.
C Cristo, Figlio di Dio,
ti doni la salute del corpo e dell'anima. 
T Amen.
C Lo Spirito Santo ti guidi oggi e sempre con la sua luce. 
T Amen.
C E su voi tutti qui presenti,
scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.
T Amen.
RITO DEL SANTO VIATICO
Riportiamo le parti essenziali al fine di favorire la partecipazione comunitaria e la meditazione personale.
SALUTO DEL CELEBRANTE
C La pace del Signore sia con voi. 
T E con il tuo spirito.
C O sacro convito,
T in cui Cristo � nostro cibo,
si perpetua il memoriale della sua Pasqua,
l'anima nostra � colmata di grazia,
e ci ha dato il pegno della gloria futura.
460
ESORTAZIONE
C Fratelli carissimi, il Signore Ges� Cristo, prima di passare da questo mondo al Padre, ci ha lasciato il sacramento del suo Corpo e del suo Sangue. Nell'ora del nostro passaggio da questa vita a lui noi riceviamo questo sacramento come viatico per la vita eterna e pegno di risurrezione.
Uniti nell'amore di Cristo al nostro fratello, preghiamo per lui.
ATTO PENITENZIALE
C Fratelli, riconosciamo i nostri peccati per essere degni di partecipare a questo santo rito. T Confesso a Dio onnipotente...
Oppure
C Signore, che nel tuo mistero pasquale
ci hai meritato la salvezza, abbi piet� di noi. 
T Signore, piet�!
C Cristo, che nelle nostre sofferenze
rinnovi sempre le meraviglie della tua Passione, abbi piet� di noi.
T Cristo, piet�!
C Signore, che con la comunione al tuo Corpo ci rendi partecipi del tuo sacrificio redentore, abbi piet� di noi.
T Signore, piet�!
C Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati,
e ci conduca alla vita eterna.
T Amen.
INDULGENZA PLENARIA
Il sacramento della Penitenza o l'atto penitenziale si pu� concludere con l'indulgenza plenaria in �articulo mortis�. Il sacerdote la concede con questa formula:
461
C In virt� della facolt� datami dalla Sede Apostolica, io ti concedo l'indulgenza plenaria e la remissione di tutti i peccati,
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. 
T Amen.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
Il pane di vita eterna (Gv 6,54-58). (o altro testo adatto).
PROFESSIONE DI FEDE
C Credi in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra? 
T Credo.
C Credi in Ges� Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
che nacque da Maria Vergine, mor� e fu sepolto,
� risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre? 
T Credo.
C Credi nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne e la vita eterna?
T Credo.
PREGHIERA LITANICA
C Fratelli carissimi, uniti in un sol cuore,
invochiamo il Signore Ges� Cristo
per il nostro fratello N.
che liberamente ha scelto la via
dei consigli evangelici per seguirlo pi� da vicino.
Preghiamo dicendo insieme:
CT Assistilo, o Signore.
C Signore Ges�, che ci hai amati sino alla fine
e ti sei consegnato alla morte per ridarci la vita, noi ti preghiamo.
T Assistilo, o Signore.
462
C Signore Ges�,
che ci hai detto: �Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna�, noi ti preghiamo.
T Assistilo, o Signore.
C Signore Ges�,
che ci inviti al banchetto del cielo
dove non ci sar� pi� n� dolore n� pianto,
n� tristezza n� separazione,
noi ti preghiamo.
T Assistilo, o Signore.
Si possono aggiungere altre invocazioni.
VIATICO
C E ora, tutti insieme, rivolgiamo al Padre la preghiera che Ges� Cristo nostro Signore ci ha insegnato. 
T Padre nostro...
C Beati gli invitati alla Cena del Signore.
Ecco l'Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo. 
T O Signore,
non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di' soltanto una parola e io sar� salvato.
Terminata la distribuzione della comunione, il sacerdote dice l'orazione conclusiva.
C Preghiamo.
Guarda, o Padre, a questo nostro fratello che hai consacrato nella professione religiosa (e nel sacerdozio)
e si affida alla tua promessa
nella fede in Cristo, via verit� e vita: fa' che, fortificato dal Corpo del tuo Figlio, venga incontro a te nella pace del tuo regno. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
RITI DI CONCLUSIONE
C 11 Signore Ges� Cristo sia accanto a te per proteggerti. 
T Amen.
463
C Sia dinanzi a te per guidarti, sia dietro di te per difenderti. 
T Amen.
C Rivolga a te il suo sguardo, ti assista e ti benedica. 
T Amen.
C E su voi tutti qui presenti,
scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.
T Amen.
RITO DELLA RACCOMANDAZIONE DEI MORIBONDI
� opportuno, quale testimonianza della nostra dignit� di cristiani e religiosi, ravvivare la fede e la speranza nel momento della dipartita di un confratello. Utilizzando lo schema del rituale, diamo alcune indicazioni.
FORMULE BREVI, PAROLE DI GES�, GIACULATORIE
�Chi ci separer� dall'amore di Cristo? (Rm 8,35).
�Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore (Rm 14,8).
�Riceviamo una dimora eterna nei cieli (2 Cor 5,1).
�Saremo sempre con il Signore (1 Ts 4,17).
�Vedremo Dio cos� come egli � (1 Gv 3,2).
�Siamo passati dalla morte alla vita, perch� amiamo i fratelli (1 Gv 3,14).
�A te, Signore, innalzo l'anima mia (Sal 24,1).
�Il Signore � la mia luce e la mia salvezza (Sal 26,1).
�Sono certo di contemplare la bont� del Signore nella terra dei viventi (Sal 26,13).
�L'anima mia ha sete del Dio vivente (Sal 41,3).
�Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perch� tu sei con me (Sal 22,4).
��Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredit� il regno preparato per voi� (Mt 25,34).
��In verit� ti dico, oggi sarai con me nel paradiso� (Lc 23,43).
��Nella casa del Padre mio vi sono molti posti� (Gv 14,2).
��Io vado a prepararvi un posto, e vi prender� con me� (Gv 14,2-3).
��Voglio che siano con me dove sono io� (Gv 17,24).
��Chiunque crede nel Figlio ha la vita eterna� (Gv 6,40).
�Mi affido alle tue mani, Signore (Sal 30,6a).
�Signore Ges�, accogli il mio spirito (At 7,59).
�Santa Maria, prega per me.
�San Giuseppe, prega per me.
�Ges�, Giuseppe, Maria assistetemi nell'ultima agonia.
�464
ASCOLTO DELLA PAROLA
a) Antico Testamento
Si pu� fare una scelta tra le letture bibliche seguenti:
�Is 35,3-4.6c-7.10
�Gb 19,1.23-27
S(11 22
Rit. Il Signore � il mio pastore: non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. R:t.
Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perch� tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Rii.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.Rit.
Felicit� e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiter� nella casa del Signore
per lunghissimi anni.Rit.
465
Sal 24
Rit. A te; Signore, innalzo l'anima yriia.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua verit� e istruiscimi,
perch� sei tu il Dio della mia salvezza. Rit.
Ricordati, Signore, del tuo amore,
della tua fedelt� che � da sempre.
Nori ricordare i peccati della mia giovinezza:
ricordati di me nella tua misericordia,
per la tua bont�, Signore. Rit.
Buono e retto � il Signore, la via giusta addita ai peccatori; guida gli umili secondo la giustizia, insegn� ai poveri le sue vie. Rit.
Tutti i sentieri del Signore sono verit� e grazia per chi osserva il suo patto e i suoi precetti. Per il tuo nome, Signore,
perdona il mio peccato anche se grande. Rit.
Sal 90
Rit. Proteggimi, Signore: � in te la mia speranza.
Tu che abiti al riparo dell'Altissimo e dimori all'ombra dell'Onnipotente, di' al Signore: �Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido�. Rit.
Egli ti liberer� dal laccio del cacciatore, d�lla peste che distrugge.
Ti coprir� con le sue penne
sotto le sue ali troverai rifugio. Rit.
Lo salyer�, perch� a me si � affidato;
lo esalter�, perch� ha conosciuto p mio nome.
Mi invocher� e gli dar� risposta;
presso di lui sar� niella sventura,
lo salver� e lo render� glorioso. Rit.
466

Sal 113
Rit. Il Dio vivo � con noi.
Quando Israele usc� dall'Egitto,
la casa di Giacobbe da un popolo barbaro,
Giuda divenne il suo santuario, Israele il suo dominio. Rit.
Il mare vide e si ritrasse,
il Giordano si volse indietro,
i monti saltellarono come arieti,
le colline come agnelli di un gregge. Rit.
Che hai tu, mare, per fuggire,
e tu, Giordano, perch� torni indietro?
Perch� voi monti saltellate come arieti
e voi colline come agnelli di un gregge? Rit.
Trema, o terra, davanti al Signore, davanti al Dio di Giacobbe, che muta la rupe in un lago, la roccia in sorgenti d'acqua. Rit.
Sal 114
Rit. Ti esalto, o Signore, perch� mi hai salvato.
Amo il Signore perch� ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l'orecchio
nel giorno in cui lo invocavo. Rit.
Mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci degli inferi. Mi opprimevano tristezza e angoscia e ho invocato il nome del Signore: �Ti prego, Signore, salvami�. Rit.
Buono e giusto � il Signore,
il nostro Dio � misericordioso.
Il Signore protegge gli umili:
ero misero ed egli mi ha salvato. Rit.
467
Sal 120
Rit. Il mio aiuto viene dal Signore.
Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verr� l'aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra. Rit.
Non lascer� vacillare il tuo piede,
non si addormenter� il tuo custode.
Non si addormenter�,
non prender� sonno il custode d'Israele. Rit.
Il Signore � il tuo custode,
il Signore � come ombra che ti copre,
e sta alla tua destra.Rit.
Sal 122
Rit. Tu sei con noi, Signore, nell'ora della prova.
A te levo i miei occhi, a te che abiti nei cieli.
Ecco, come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni. Rit.
Come gli occhi della schiava alla mano della sua padrona, cos� i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio, finch� abbia piet� di noi. Rit.
b) Nuovo Testamento
�1 Cor 15,1-8
�I Gv 4,16
�Ap 21,1-7
�Mt 25,1-13
�Mc 15,33-37
�Mc 16,1-8
�Lc 22,39-46
�Lc 23,42-43
�Lc 24,1-8
�Gv 6,37-40
�Gv 14,1-6.23.27
468
LITANIE DEI SANTI
Signore, piet�Signore, piet�
Cristo, piet�Cristo, piet�
Signore, piet�Signore, piet�
Santa Maria, Madre di Dioprega per lui
Voi tutti santi Angeli di Diopregate per lui
Coro universale dei Giustipregate per lui
San Giuseppeprega per lui
San Giovanni Battistaprega per lui
Santi Pietro e Paolopregate per lui
Sant'Andreaprega per lui
San Giovanniprega per lui
Voi tutti santi Apostoli ed Evangelistipregate per lui
Santa Maria Maddalenaprega per lui
Voi tutti santi Discepoli del Signorepregate per lui
Santo Stefanoprega per lui
San Lorenzoprega per lui
Santa Luciaprega per lui
Santa Maria Gorettiprega per lui
Voi tutti santi Martiripregate per lui
San Silvestroprega per lui
San Gregorioprega per lui
Sant'Agostinoprega per lui
San Benedettoprega per lui
San Francescoprega per lui
San Camillo de Lellisprega per lui
San Giovanni di Dioprega per lui
San Vincenzo de' Paoliprega per lui
Santa Caterina da Sienaprega per lui
San Giovanni Boscoprega per lui
San ... (santo patrono del confratello)prega per lui
Santi e Sante della Famiglia Salesianapregate per lui
Voi tutti Santi e Sante di Diopregate per lui
Sii misericordiosoliberalo, Signore
Sii misericordiosoliberalo, Signore
Sii misericordiosoliberalo, Signore
Da ogni maleliberalo, Signore
Da ogni peccatoliberalo, Signore
Dalla morte eternaliberalo, Signore
Per la tua incarnazioneliberalo, Signore
Per la tua morte e risurrezioneliberalo, Signore
Per l'effusione dello Spirito Santo Par�clito liberalo, Signore
Noi peccatoriti preghiamo, ascoltaci
Perch� tu perdoni i suoi peccati ti preghiamo, ascoltaci
Ges�, Figlio del Dio vivoti preghiamo, ascoltaci
Cristo, ascoltaciCristo, ascoltaci
Cristo, esaudisciciCristo, esaudiscici
469
ORAZIONI
Quando sembra ormai imminente il momento della morte, uno dei presenti pu� recitare, secondo le disposizioni spirituali del moribondo, qualcuna delle orazioni seguenti.
Parti, anima cristiana, da questo mondo,
nel nome di Dio Padre onnipotente che ti ha creato,
nel nome di Ges� Cristo, Figlio del Dio vivo,
che � morto per te sulla croce,
nel nome dello Spirito Santo, che ti � stato dato in dono;
la tua dimora sia oggi
nella pace della santa Gerusalemme,
con la Vergine Maria, Madre di Dio,
con san Giuseppe,
con tutti gli Angeli e i santi.
Ti raccomando, fratello carissimo, a Dio onnipotente:
ti affido a lui come sua creatura
perch� tu possa tornare al tuo Creatore,
che ti ha formato dalla polvere della terra.
Quando lascerai questa vita,
ti venga incontro la Vergine Maria
con gli angeli e i santi.
Venga a liberarti Cristo Signore,
che per te ha dato la sua vita;
venga a liberarti Cristo Signore,
che per te � morto sulla croce;
ti accolga in paradiso Cristo Signore,
Figlio del Dio vivo.
Egli, divino Pastore,
ti riconosca tra le pecorelle del suo gregge,
assolva tutti i tuoi peccati
e ti riceva tra gli eletti pel suo regno.
Mite e festoso ti appaia il volto di Cristo
e possa tu contemplarlo per tutti i secoli in eterno.
470
T Amen.
Accogli, Signore, il tuo servo N. nel luogo di salvezza
che egli spera dalla tua. misericordia. T Amen.
Libera il tuo servo, Signore, da ogni pena e da ogni tribolazione. T Amen.
Libera il tuo servo, Signore, come liberasti Noe dal diluvio. T Amen.
Libera il tuo servo, Signore,
come liberasti Abramo dalla regione dei Caldei. T Amen.
Libera il tuo servo, Signore,
come liberasti Giobbe dalle sue afflizioni. T Amen.
Libera il tuo servo, Signore,
come liberasti Mos� dalla mano del Faraone. T Amen.
Libera il tuo servo, Signore,
come liberasti Daniele dalla fossa dei leoni. T Amen.
Libera il tuo servo, Signore,
come liberasti i tre fanciulli dalla fornace ardente e dalla mano di un re iniquo. T Amen.
Libera il tuo servo, Signore,
come liberasti Susanna dai suoi calunniatori. 
T Amen.
471
Libera il tuo servo, Signore,
come liberasti Davide dalle mani del re Saul
dalle mani di Golia. 
T Amen.
Libera il tuo servo, Signore, come liberasti dal carcere gli apostoli Pietro e Paolo. T Amen.
Libera il tuo servo, Signore, per Ges� Cristo, nostro Salvatore, che � morto per noi sulla croce
ci ha fatto dono della vita eterna. 
T Amen.
Ti raccomandiamo, o Padre,
questo nostro fratello N.;
se nella sua vita ha peccato,
egli ha conservato la sua fede in te,
Padre, Figlio e Spirito Santo,
creatore e Signore di tutte le cose.
Ges� Salvatore del mondo,
che nel tuo amore per lui sei disceso sulla terra,
accoglilo nella gioia del tuo regno.
T Salve, Regina...
Appena il morente avr� esalato l'ultimo respiro, si dice:
C Venite, santi di Dio,
accorrete, angeli del Signore. T Accogliete la sua anima
presentatela al trono dell'Altissimo.
C Ti accolga Cristo, che ti ha chiamato,
gli angeli ti conducano con Abramo in paradiso. 
T Accogliete la sua anima
presentatela al trono dell'Altissimo.
C L'eterno riposo, donagli, o Signore,
splenda a lui la luce perpetua. 
T Accogliete la sua anima
presentatela al trono dell'Altissimo.
472 
C Preghiamo.
Ti raccomandiamo, Signore,
l'anima fedele del nostro fratello N., (sacerdote)
perch�, lasciato questo mondo, viva in te,
e in tutto ci� che ha peccato per la fragilit�
della condizione umana,
ottenga dalla tua clemenza
il perdono e la pace.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
473

2. LA MORTE CI RICONGIUNGE A CRISTO
2.1. IL CONGEDO DA UN CONFRATELLO
Avvolta nel mistero pasquale � la morte, e le nostre labbra devono aprirsi come pietra rimossa dal sepolcro per annunciare che in Cristo i giorni non si perdono nella polvere della terra. La bont� rimane come tesoro nel cielo e quale eredit� consegnata ai giovani. Al di l� del velo di sofferenza e di angoscia, la morte deve essere celebrata come �il giorno natale� della vita nel regno di bio.
Quel �pezzo di paradiso che aggiusta tutto� � finalmente arrivato per il fratello che ha speso la sua esistenza in congregazione; � giusto che ne dimentichiamo gli inevitabili momenti negativi, cos� come il Padre lo ha liberato dai residui di peccato portando a compimento il suo cammino penitenziale attraverso la sacra unzione e il viatico per la vita eterna. La veglia attorno al feretro � un atto di fede e di testimonianza nella risurrezione.
Il ricordo riconoscente, anche se vissuto con cuore umanamente afflitto, diventa preghiera e desiderio di ricongiungerci, un giorno, al medesimo banchetto. La celebrazione eucaristica e le esequie devono manifestare chiaramente la Pasqua, il passaggio cio� da un'esistenza resa fragile dal peccato a quella piena in Cristo, forse ottenuta attraverso una profonda purificazione interiore. Il suffragio giornaliero e annuale diventa l'occasione per confermare l'unione della Chiesa militante con quella celeste.
474
2.2. PROPOSTE CELEBRATIVE
Presentiamo alcuni schemi di veglia comunitaria attorno al defunto, liturgia della Parola e rosario, non tralasciando di raccomandare la preghiera individuale.
Se il confratello � morto in casa, � bene trasferirlo nella cappella della comunit�. In tal caso si recitano le preghiere previste per la deposizione nel feretro e poi si trasloca comunitariamente la salma con devoto raccoglimento e nella preghiera comune. Se il confratello � presbitero, � bene rivestirlo dei paramenti sacerdotali.
La sezione termina con il ricordo giornaliero dei defunti e uno schema per la visita comunitaria al cimitero. Tale sezione pu� anche offrire spunti per la meditazione personale sulla morte.
SCHEMA DI CELEBRAZIONE DELLA PAROLA
Pu� essere una veglia di preghiera anche prolungata con momenti di silenzio per il suffragio individuale e la meditazione sulla morte. La presente proposta segue ci� che � indicato nel Rito delle esequie.
SALUTO DEL CELEBRANTE
C Fratelli, siamo qui radunati attorno a N. che ci ha lasciati. Egli ha condiviso la nostra vita, ha creduto in ci� in cui noi crediamo, ha lavorato nella vigna del Signore, ed ora � tornato alla casa del Padre. Noi siamo nella sofferenza.
Questo evento provoca la nostra comunit� e ognuno di noi, Dobbiamo leggerlo alla luce della fede. La Parola di Dio lo illumina e gli d� un senso.
La morte non spezza il nostro legame con N., lo trasforma soltanto. Noi possiamo ancora aiutare lui e lui pu� ancora aiutare noi. Il legame � la preghiera reciproca. Pregheremo per lui e pregheremo lui. Noi siamo certi d'avere in lui un amico presso Dio.
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PREGHIERE INIZIALI
Dopo una monizione introduttiva si pu� recitare a cori alterni o cantillare uno o pi� salmi. Questo momento si pu� avviare con un dialogo salmico e ciascun salmo concludersi con un'orazione salmica adatta alla circostanza e al ricordo del confratello.
Sal 129
Rit. A te, Signore, innalzo il mio grido.
Oppure
Rit. L'anima mia spera nel Signore.
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia preghiera.Rit.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potr� sussistere? Ma presso di te � il perdono; perci� avremo il tuo timore. Rit.
Io spero nel Signore,
l'anima mia spera nella sua parola. L'anima mia attende il Signore
pi� che le sentinelle l'aurora.Rit.
Israele attenda il Signore,
perch� presso il Signore � la misericordia e grande presso di lui la redenzione. Egli redimer� Israele
da tutte le sue colpe.Rit.
Oppure
Sal 22
Rit. Il Signore � il mio pastore: non manco di nulla. Oppure
476
Rit. Ricordati di me, Signore, nel tuo regno.
Il Signore � il mio pastore: non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Rit.
Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perch� tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi d�nno sicurezza. Rit.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.Rit.
Felicit� e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiter� nella casa del Signore
per lunghissimi anni.Rit.
Oppure
Sal 113A,1-8; 113B,1-12a
Rit. Cristo Signore ti accolga in paradiso.
Quando Israele usc� dall'Egitto,
la casa di Giacobbe da un popolo barbaro,
Giuda divenne il suo santuario, Israele il suo dominio. Rit.
Il mare vide e si ritrasse,
il Giordano si volse indietro,
i monti saltellarono come arieti,
le colline come agnelli di un gregge. Rit.
Che hai tu, mare, per sfuggire,
e tu, Giordano, perch� torni indietro?
Perch� voi monti saltellate come arieti
e voi colline come agnelli di un gregge? Rit.
Trema, o terra, davanti al Signore, davanti al Dio di Giacobbe, che muta la rupe in un lago,
la roccia in sorgenti d'acqua.Rit.
477
Non a noi, Signore, non a noi,
ma al tuo nome da' gloria,
per la tua fedelt�, per la tua grazia.
Perch� i popoli dovrebbero dire:
�Dov'� il loro Dio?�.
Il nostro Dio � nei cieli,
egli opera tutto ci� che vuole. Rit.
Gli idoli delle genti sono argento e oro,
opera delle mani dell'uomo.
Hanno bocca e non parlano,
hanno occhi e non vedono,
hanno orecchi e non odono,
hanno narici e non odorano.
Hanno mani e non palpano,
hanno piedi e non camminano;
dalla gola non emettono suoni.
Sia come loro chi li fabbrica
e chiunque in essi confida. Rit.
Israele confida nel Signore: egli � loro aiuto e loro scudo. Confida nel Signore la casa di Aronne: egli � loro aiuto e loro scudo. Confida nel Signore chiunque lo teme: egli � loro aiuto e loro scudo.
Il Signore si ricorda di noi, ci benedice.Rit.
Oppure altri salmi adatti. Quindi si pu� dire la seguente orazione:
C Preghiamo.
Ascolta, Signore, le preghiere della tua Chiesa
per il nostro fratello N. (sacerdote):
la vera fede lo associ� al popolo dei credenti,
la tua misericordia lo unisca all'assemblea dei santi,
nella dimora di luce e di pace.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
478 
C Dio, Padre misericordioso,
tu ci doni la certezza che nei fedeli defunti
si compie, il mistero del tuo Piglio
morto e risorto:
per questa fede che noi professiamo
concedi al nostro fratello N.,
che si � addorm�ntato in Cristo,
di risvegliarsi cori lui nella gioia della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore.
T Anien.
Oppure per il defunto e la comunit� in lutto
C Preghiamo.
Padre della misericordia
e Dio di ogni consolazione
che ci ami di eterno amore
e trasformi l'ombra della morte in anfora della vita,
guarda questa nostra comunit�
segnata dal dolore
e avvolta dall'ombra della morte.
Ti preghiamo per il nostro confratello N. (sacerdote)
che ha lasciato questo mondo per ricongiungersi a te,
o Dio, datore di ogni bont�.
Accogli le sue buone opere,
perdona i suoi peccati,
donagli la luce del tuo volto.
Assisti noi tutti che in fiduciosa preghiera
ci congediamo dalla sua presenza qui in terra
nell'attesa di incontrarci tutti nel cielo.
Benedici il nostro lavoro
affinch� i giorni della nostra vita non scorrano invano
cos� da giungere impreparati al giorno dei giorni.
Santifica il nostro cuore e fortifica la nostra mente
per poter testimoniare ai giovani
la speranza della risurrezione
che � gioia e coraggio per l'esistere di ogni giorno.
In Cristo Ges� e nostro Signore.
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA
Per la scelta dei brani si vedano le indicazioni scritturisti-che del Rito delle esequie (nn. 176-220) e del Lezionario dei defunti.
479
RIFLESSIONE
Pu� essere spontanea o guidata. Si suggerisce di ricordare qualche episodio edificante del confratello defunto, oppure di leggere con pause opportune la morte di Don Bosco.
1. La morte di Don Bosco
Ogni Salesiano legge con commozione le pagine che ci descrivono gli ultimi momenti della vita terrena di Don Bosco. Sono qui riportati i dialoghi pi� significativi, i consigli, gli ultimi istanti prima della morte.
Siamo cristiani e si fa volentieri a Dio l'offerta della propria esistenza.
A quanti gli si accostavano, dava ricordi come se stesse per abbandonarli. A don Bonetti, catechista generale, disse stringendogli la mano: �Sii sempre il sostegno forte di don Rua�. Pi� tardi al segretario: �Fa' che sia tutto pronto per il Santo Viatico. Siamo cristiani e si fa volentieri a Dio l'offerta della propria esistenza�.
I Salesiani sono per la difesa dell'autorit� del Papa. Venne monsignor Cagliero, al quale disse: �Hai bene a mente la ragione per cui il Santo Padre deve proteggere le nostre Missioni? Dirai al Santo Padre ci� che finora fu tenuto come un segreto. La Congregazione ed i Salesiani hanno per iscopo speciale di sostenere l'autorit� della Santa Sede, dovunque si trovino, dovunque lavorino... Voi andrete, protetti dal Papa, nell'Africa... L'attraverserete... Andrete nell'Asia, nella Tartaria e altrove. Abbiate fede�.
Dimentico di s� e attento agli altri fino all'ultimo.
Sedutosi presso di lui il missionario don Cassini, dopo il primo saluto gli sussurr� all'orecchio: �So che tua madre � in strettezze. Parlami liberamente, e solo a me, senza che nessuno venga a conoscere i tuoi segreti. Ti dar� io stesso, senza che nessuno lo sappia, quanto credi necessario�.
A tutti chiedeva con interessamento notizie della loro salute, se fossero abbastanza riparati dal freddo, se abbisognassero di qualche cosa. Domandava, e questo anche a Monsignore, come si fosse passata la giornata, quali le occupazioni di ciascuno, qual lavoro speciale si avesse tra mano. Con quelli che lo vegliavano e servivano, manifestava il timore che la privazione di riposo e di ricreazione potesse nuocere alla loro salute. Ma gl'infermieri erano instancabili.
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Troppo era l'amore che i suoi figli nutrivano per lui, perch� non si sentissero disposti a qualsiasi sacrifizio in servirlo; ma a lui pure ardeva il cuore di vero affetto paterno per loro. Ma c'era una cosa pi� unica che rara in questa sua affezione: amava tutti in modo che ognuno si pensava di essere un suo prediletto.
Prima di mezzogiorno disse a don Durando: �T'incarico di ringraziare a nome mio i medici per tutte le cure che con tanta carit� mi usarono�.
Aiutatemi a ricevere Ges�.
Pochi istanti dopo entr� il suo confessore e condiscepolo don Giacomelli. Rimasero soli alcuni minuti. Il desiderio del Viatico era stato espresso in termini cos� risoluti, che nessuno volle assumersi la responsabilit� di procrastinare; perci� la mattina del 24 si fecero i preparativi per amministrarglielo. Appena avvertito, egli disse a don Viglietti e a don Bonetti: �Aiutatemi, aiutatemi voi altri a ricevere Ges�... Io sono confuso... In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum�. La processione, formata da tutto il piccolo clero, e da quanti sacerdoti e chierici poterono prendervi parte, era uscita dalla porta grande della chiesa ed entrata nell'Oratorio per il portone. Don Bosco s'intener� udendo i canti; ma al veder comparire il Santissimo Sacramento recato da monsignor Cagliero scoppi� in lacrime. Rivestito della stola, sembrava un angelo.
Morire senza un soldo in tasca.
Disse ancora a dbn Viglietti: �Fammi anche il piacere di osservare nelle tasche de' miei abiti; vi sono il portafoglio e il portamonete. Credo che non vi sia pi� niente; ma caso mai vi fosse denaro, consegnalo a don Rua.
Voglio morire in modo che si dica: Don Bosco � morto senza un soldo in tasca�.
Dopo aver ricevuto l'unzione degli infermi non parl� che di eternit�.
Tutte queste manifestazioni impressionarono talmente i Superiori che monsignor Cagliero volle amministrargli l'Estrema Unzione. Prima per� Don Bosco domand� che si chiedesse per lui la benedizione del Santo Padre; il che fu immediatamente eseguito. Dopo aver ricevuto quell'ultimo sacramento l'infermo non parl� che di eternit�, intercalando qualche avviso.
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Vogliatevi tutti bene come fratelli.
Sull'imbrunire fece chiamare don Rua e monsignor Cagliero e raccogliendo le poche forze che aveva disse per loro e per tutti i Salesiani: �Aggiustate tutti i vostri affari. Vogliatevi tutti bene come fratelli; amatevi, aiutatevi e sopportatevi a vicenda come fratelli. L'aiuto di Dio e di Maria Ausiliatrice non vi mancher�. Raccomandate a tutti la mia salvezza eterna e pregate. Alter alterius onera portate... Exemplum bonorum operum�. Infine ripet� ancora: �Promettetemi di amarvi come fratelli... Raccomandate la frequente comunione e la divozione a Maria Santissima Ausiliatrice�.
Accorrete presto a salvare quei giovani.
A un tratto si scosse, batt� palma a palma le mani e grid�: �Accorrete, accorrete presto a salvare quei giovani!... Maria Santissima, aiutateli... Madre, Madre!�.
In mezzo a' suoi dolori non poteva nemmeno procurarsi il sollievo di cambiare posizione. Chi lo assisteva, lo esort� a ricordarsi di Ges�, che sulla croce soffriva tanto senza potersi muovere n� da una parte n� dall'altra. Egli rispose: �S�, � quello che faccio sempre�.
La nostra Congregazione � condotta da Dio e protetta da Maria Ausiliatrice.
Ci� detto, congiunse le mani e si mise a pregare. Lasciatolo riposare alcuni minuti, don Sala ripigli�: �Don Bosco, ora si trover� contento, pensando che dopo una vita di tanti stenti e fatiche � riuscito a fondare case in varie parti del mondo e stabilire saldamente la Congregazione Salesiana...�.
�S�, rispose. Ci� che ho fatto, l'ho fatto per il Signore... Si sarebbe potuto fare di pi�... Ma faranno i miei figli... La nostra Congregazione � condotta da Dio e protetta da Maria Ausiliatrice�.
Nelle tue mani, Signore, affido il mio spirito.
Lungo il giorno aveva detto al segretario: �Quando non potr� pi� parlare e qualcuno verr� per chiedere la benedizione, tu alzerai la mia mano, formerai con essa il segno di croce e pronuncerai la formula. Io metter� l'intenzione�.
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Nel suo assopimento continuo nulla pi� intendeva, eccetto che gli si parlasse del Paradiso e di cose dell'anima. In questi casi faceva cenno di s� col capo, e se gli si suggeriva qualche giaculatoria, egli col muovere delle labbra la compieva. Avendogli don Bonetti suggerito: Maria, mater gratiae, tu nos ab hoste protege, egli continu�: Et mortis bora suscipe. Anche in quel giorno aveva ripetuto sovente: �Madre! Madre!�, aggiungendo qualche volta: �Domani! Domani!�. Verso le diciotto bisbigli� fra s�: �Ges�... Ges�... Maria... Maria...! Ges� e Maria, vi dono il cuore e l'anima mia... In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum... Oh Madre... Madre... apritemi le porte del Paradiso�. Poi andava ripetendo testi scritturali, di quelli che l'avevano guidato in tutta la sua vita e gli erano stati regola nelle sue opere: Diligite... diligi-te inimicos vestros... Benefacite his, qui vos persequuntur... Quaerite regnum Dei... Et a peccato meo... peccato meo... munda... munda me.
Al suono dell'Avemaria don Bonetti lo invit� a salutare la Madonna, dicendo: Viva Maria. Con voce sensibile e divota egli ripet�: Viva Maria. Una delle ultime parole dette da Don Bosco a don Rua fu questa: Fatti amare (MB 18, cap. 24).
In alternativa diamo alcune indicazioni patristiche o del Magistero rintracciabili nell'Ufficio delle Ore.
2.Cristo trasfigurer� il nostro misero corpo (Anastasio; Ufficio dei defunti).
3.Cristo risorto speranza di tutti i credenti (Braulione; Ufficio dei defunti).
4.� cosa santa pregare per i morti (Gregorio Nazianzeno; venerd� XXI sett. tempo ordinario).
5.Moriamo insieme con Cristo per vivere con lui (Ambrogio; Commemorazione dei fedeli defunti).
6.Guardare la morte con serenit� (Luigi Gonzaga; memoria del Santo).
7.Portiamo sempre e dovunque la morte di Cristo (Ambrogio; sabato XXXI sett. tempo ordinario).
8.Chi vincer� non sar� colpito dalla seconda morte (Fulgenzio di Ruspe; luned� XXXIII sett. tempo ordinario).
9.Cacciata la paura della morte pensiamo all'immortalit� (Cipriano; venerd� XXXIV sett. tempo ordinario).
10.Morte di santa Monica (Agostino; memoria della Santa).
11.Esempio di san Martino morente (Sulpicio Severo; memoria del Santo).
483
PROFESSIONE DI FEDE
C Questo � il messaggio che abbiamo ricevuto.
T Questa � la nostra fede:
Cristo mor� per i nostri peccati,
secondo le Scritture.
Fu sepolto e il terzo giorno risuscit�
secondo le Scritture.
E apparve a Cefa
e ai Dodici.
C Il Signore � risorto,
primizia di quelli che sono morti:
T e come noi tutti in Adamo siamo morti cos� tutti risorgeremo in Ges� Cristo.
AZIONE DI GRAZIE
C Il Signore sia con voi. T E con il tuo spirito.
C In alto i nostri cuori.
T Sono rivolti al Signore.
C Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio. T � cosa buona e giusta.
C � veramente cosa buona e giusta renderti grazie
innalzare a te l'inno di benedizione e di lode,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Offrendosi alla morte per tutti gli uomini,
egli solo ha liberato tutti dalla morte
sacrificando per noi la sua vita
ci ha aperto il passaggio alla vita immortale.
Per questo mistero di salvezza
riconosciamo il tuo Nome santo, o Padre,
e nell'attesa del Regno di giustizia e di pace infinita
ti invochiamo con la preghiera che Ges� ci ha insegnato. 
T Padre nostro...
484
Oppure
PREGHIERA DI INTERCESSI("
C Fratelli, per il Battesimo noi siamo uniti vitalmente a Cristo; per questo condividiamo la sua sorte. In lui siamo uniti fra noi anche oltre la morte. Rivolgiamoci al Signore con fiducia.
CT Ascoltaci, o Signore.
G � Per la Chiesa: sia nel mondo il segno della speranza, dell'amore e della vita. Preghiamo.
�Per il mondo: la volont� di vita che Dio ha posto nelle sue creature possa vincere tutte le forze di morte, e soprattutto il peccato. Preghiamo.
�Per coloro che credono che la morte � la fine di tutto: la testimonianza della nostra fede li aiuti a ritrovare la speranza. Preghiamo.
�Per il nostro confratello N.N., che ha creduto in Cristo morto e risorto e in lui ha sperato: il Signore lo accolga per essere sempre con lui. Preghiamo.
�Per il nostro confratello N.N., che ha risposto alla chiamata di Ges� e lo ha seguito fino al termine della vita: il Signore gli dia la ricompensa del servo buono e fedele. Preghiamo.
�Per il nostro confratello N.N., che si � nutrito di Cristo, pane della 'vita: il Signore lo chiami alla risurrezione. Preghiamo.
�Per il nostro confratello N.N., che come ogni uomo fu debole e fragile: il Signore misericordioso lo liberi da tutte le colpe. Preghiamo.
�Per noi qui presenti: il Signore ci conceda di restare fedeli a lui fino all'ultimo respiro. Preghiamo. 
T Padre nostro...
ORAZIONE FINALE
Si possono anche usare le orazioni del Rito delle esequie o della Messa dei defunti.
485
C O Signore,
tu sei il Dio dei vivi e non dei morti,
ascolta le nostre preghiere!
Dona a noi una fede operosa, un amore forte
euna perseverante speranza. Al nostro confratello
concedi la gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore. 
T Amen.
Oppure
C O Dio, gloria dei credenti e vita dei giusti,
tu che ci hai salvati
con la morte e risurrezione del tuo Figlio,
sii misericordioso con il nostro fratello N. (sacerdote);
quando era in mezzo a noi,
nel suo lavoro apostolico tra i giovani,
ha professato la fede nella risurrezione.
Donagli la beatitudine senza fine.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C O Dio, in te vivono i nostri morti
eper te il nostro corpo non � distrutto, ma trasformato in una condizione migliore; ascolta la preghiera della nostra comunit�
efa' che il nostro confratello N. (sacerdote)
sia accolto dalle mani degli angeli
e condotto in paradiso con il tuo fedele patriarca Abramo,
in attesa della risurrezione,
nel giorno del giudizio universale;
ese rimane in lui qualche traccia di peccato, il tuo amore misericordioso lo purifichi e lo perdoni. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
CANTO FINALE
486 


ROSARIO PER I DEFUNTI
Diamo due esemplificazioni di rosario per i defunti. Queste celebrazioni si possono organizzare sia in occasione della Commemorazione annuale dei defunti, confratelli o della Famiglia Salesiana, sia in morte di un confratello; in tal caso le intenzioni di preghiera devono essere opportunamente adattate.
A
Prevede la meditazione dei misteri dolorosi con un brano biblico e una riflessione stralciata da testi di Urs von Balthasar.
CANTO D'INIZIO
G�Per il Salesiano la morte � illuminata dalla speranza di entrare nella gioia del Signore. E quando avviene che un Salesiano soccomba lavorando per le anime, la Congregazione ha riportato un grande trionfo.
Il ricordo dei confratelli defunti unisce nella carit� che non passa coloro che sono ancora pellegrini a quelli che gi� riposano in Cristo� (Cost. 54).
Uniti a tutta la Chiesa, nel ricordo dei nostri fratelli defunti, preghiamo insieme perch� il Signore ravvivi la nostra speranza davanti alla morte e ci aiuti a lavorare per lui fino alla fine.
S O Dio, vieni e salvarmi... Gloria al Padre... L'eterno riposo...
CANTO DELLA MADONNA
GPrimo mistero: Ges� ha pregato nell'orto del Getsemani e ha sudato sangue per noi.
LNella tremenda angoscia di non poter fare ci� che gli viene richiesto, Egli deve combattere per arrivare all'assenso. � una vera lotta con se stesso. Ges� deve conquistarsi il �Sia fatta la tua volont� nello sforzo supremo dell'estrema debolezza. I discepoli non sono all'altezza della loro vocazione, lasciano il Signore solo. Noi
vediamo il loro fallimento: essi dormono per la tristezza, per il turbamento, ma anche per il difetto della loro obbedienza, che non � capace di pronunciare fino alla fine il �s� della fede. Che non vigila e non prega abbastanza.
487
GPreghiamo per tutti i moribondi che stanno per dare all'obbedienza della loro vita il compimento supremo.
S Padre nostro... Ave, o Maria... Gloria al Padre... L'eterno riposo...
GSecondo mistero: Ges� � stato flagellato per noi.
LDopo la cattura, l'interrogatorio e la condanna Ges� viene condotto alla colonna della flagellazione. Le conseguenze del pi� grande errore giudiziario della storia cominciano a manifestarsi. Perch� qui � raccolta tutta l'umanit�. Quello che Dio Padre tiene nella sua mano tesa � l'Agnello di Dio, che prende su di s� i peccati del mondo. Qui si tratta, per cos� dire, di un sacramento perverso, che opera interiormente ci� che indica nel simbolo esteriore: i dolori inflitti al corpo di Ges� sono veramente tutti i peccati del mondo, confitti in tutto il suo essere teandrico... Tutto il cristianesimo � una continua incarnazione: di Dio in Cristo, del peccato dentro Cristo e di Cristo dentro la nostra esistenza.
�Preghiamo per tutte le vittime della violenza insensata dell'uomo, di ogni et� e condizione, perch�, con Cristo, fatti giustizia di Dio, riparino le ingiustizie degli uomini.
S Padre nostro... Ave, o Maria... Gloria al Padre... L'eterno riposo...
GTerzo mistero: Ges� � stato incoronato di spine per noi.
LI quadri della passione si succedono, uno dopo l'altro, mostrando sempre nuovi aspetti dell'opera di salvezza, vista dall'esterno. La corona di re gli viene calata sulla testa e conficcata nella carne e nelle ossa. Le spine dello scherno penetrano ancora pi� in profondit�. Sono composte di tutto ci� che respinge il Dio del sublime abbassamento, della lavanda dei piedi, dell'Eucaristia, donata senza risparmio: pu� essere una religione intesa come un ritualismo o una semplice tradizione, come una borghesia o una magia, pu� essere un ateismo tra i suoi due estremi, occidentale e orientale. � sempre il mondo che basta a se stesso, per il quale, Dio, se c'�, diviene un mezzo per conseguire i propri fini.
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GPreghiamo per i nostri genitori defunti, che con la loro parola e la loro piet� ci hanno insegnato la �religione pura e senza macchia�.
S Padre nostro... Ave, o Maria... Gloria al Padre... L'eterno riposo...
�Quarto mistero: Ges� ha portato per noi il peso della croce.
L�Per noi�: queste due parole compaiono in ogni mistero doloroso. Questo �per noi� � la parola primordiale della fede cristiana, la radice da cui si � sviluppato tutto l'albero del Credo e della dogmatica. In ci� il cristianesimo si distingue dalle altre religioni, in ci� sta la sua singolarit�. Chi arriverebbe a dare la sua vita, fisica e spirituale, per i suoi nemici, nel nome di Dio, che viene misconosciuto e odiato, se non per un'inconcepibile intesa d'amore che presuppone precisamente il mistero della santissima Trinit�? Ci dev'essere la libera offerta dell'amore di riconciliare il mondo con Dio: nel Figlio. Ci dev'essere il mandato, che concede liberamente il permesso di farlo nell'obbedienza: da parte del Padre. Ci deve essere l'unit� inscindibile delle due libert�: lo Spirito. E, in questo mirabile scambio, si richiede ancora un'ultima cosa: il consenso di quel �noi� per cui soffre l'Uomo-Dio: il �s� di Maria, pronunciato al posto di tutti gli altri, che ancora non possono formularlo, d� gi� efficacia all'atto sublime della rappresentanza vicaria.
GPreghiamo per i nostri confratelli defunti e per tutti coloro che hanno continuato nel mondo la missione di Don Bosco.
S Padre nostro... Ave, o Maria... Gloria al Padre... L'eterno riposo...
489
GQuinto mistero: Ges� � morto sulla croce per noi.
LDavanti all'ultima stazione della �Via Crucis�, dove la Parola vivente di Dio viene inchiodata dagli uomini in una mortale immobilit�, tutto diventa paradossalmente rivelazione suprema della Trinit�. � la svolta, il passaggio, la Pasqua. E nel punto in cui avviene la svolta, nel Crocifisso, si trovano insieme: �l'ira di Dio�, che non vuole scendere a patti con il peccato, ma pu� solo ripudiarlo e bruciarlo, e �l'amore di Dio�, che comincia a rivelarsi proprio al posto di questa inesorabilit�. Il Crocifisso �, come questa svolta, la parola che Dio rivolge al mondo. In questo momento la Parola non pu� ascoltarsi. Si dissolve in un grido verso Dio, che ha perduto.
I misteri della passione culminano nel grido dell'abbandonato da Dio sulla croce e nella sua caduta precipitosa nella notte della morte del peccatore. Essi formano senza dubbio la �corona dolorosa�. Se per� si guarda avanti alla terza �corona gloriosa�, questa svela ci� che era occultamente previsto nella croce: la vittoria riportata da Dio sui nostri peccati nel corpo di Ges� Cristo e nel corpo di sua Madre, che lo ha accompagnato e ha sofferto con lui.
GPreghiamo per i defunti di tutto il mondo, per i morti che riposano nei cimiteri ricoperti di fiori e nelle fosse comuni senza nome, perch� di tutti il Signore faccia la sua famiglia.
S Padre nostro... Ave, o Maria... Gloria al Padre... L'eterno riposo...
Si pu� concludere con le invocazioni litaniche.
CANTO FINALE
B
Questo formulario pu� essere usato in alternativa al primo schema. Vengono proposte alla meditazione alcune fasi salienti della vita del Signore, con il riferimento biblico e la proposta di riflessione offerta dalle Costituzioni rinnovate. Al posto dell 'Ave Maria intera � suggerito l'uso della forma abbreviata (cf Marialis cultus) con l'indicazione dell'enunciato da ripetere dopo le parolefrutto del tuo seno Ges�, che...�.
490
CANTO D'INIZIO
G�La fede nel Cristo risorto sostiene la nostra speranza e mantiene viva la comunione con i fratelli che riposano nella pace di Cristo. Essi hanno speso la vita nella Congregazione e non pochi hanno sofferto anche fino al martirio per amore del Signore. Uniti in uno scambio di beni spirituali, offriamo con riconoscenza per loro i suffragi prescritti. Il loro ricordo � uno stimolo per continuare con fedelt� la nostra missione� (Cost. 94).
S O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine,
in modo pi� mirabile ci hai rinnovati e redenti, sii misericordioso con i nostri fratelli defunti, che hanno professato la fede nella risurrezione,
dona loro la beatitudine senza fine. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
GPrimo mistero: l'istituzione dell'Eucaristia.
LQuando fu l'ora, Ges� prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: �Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poich� v� dico: non la manger� pi�, finch� essa non si compia nel regno di Dio�. E preso un calice, rese grazie e disse: �Prendetelo e distribuitelo tra voi, poich� vi dico: da questo momento non berr� pi� del frutto della vite, finch� non venga il regno di Dio�. Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezz� e lo diede loro dicendo: �Questo � il mio corpo che � dato per voi; fate questo in ricordo di me�. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese il calice dicendo: �Questo calice � la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi� (Lc 22,14-20).
GLa comunit� salesiana � unificata dall'Eucaristia. �La comunit� vi celebra il mistero pasquale e comunica al corpo di Cristo immolato, ricevendolo per costruirsi
in lui come comunione fraterna e rinnovare il suo impegno apostolico� (Cost. 88).
Ad ogni Ave Maria aggiungiamo: �...che si � fatto cibo per noi�.
491
S Padre nostro... Ave, o Maria... Gloria al Padre...
GSecondo mistero: la via della croce.
LMentre conducevano via Ges�, presero un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Ges� (Lc 23,26).
GUn cammino di continua conversione.
�Consapevoli della nostra debolezza, rispondiamo con la vigilanza e il pentimento sincero, la correzione fraterna, il perdono reciproco e l'accettazione serena della croce di ogni giorno� (Cost. 90).
Ad ogni Ave Maria aggiungiamo: �...che si � avviato al Calvario�.
S Padre nostro... Ave, o Maria... Gloria al Padre...
GTerzo mistero: Maria madre della Chiesa.
LStavano presso la croce di Ges� sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Ges� allora, vedendo la madre e l� accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: �Donna, ecco il tuo figlio!�. Poi disse al discepolo: �Ecco la tua madre!�. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa (Gv 19,25-27).
GMaria nella vita del Salesiano.
�Maria � modello di preghiera e di carit� pastorale, maestra di sapienza e guida della nostra Famiglia. Maria Immacolata e Ausiliatrice ci educa alla pienezza della donazione al Signore e ci infonde coraggio nel servizio dei fratelli� (Cost. 92).
Ad ogni Ave Maria aggiungiamo: �...che ci ha fatto suoi fratelli in Maria�.
S Padre nostro... Ave, o Maria... Gloria al Padre... 492
GQuarto mistero: la morte di Ges�.
LEra verso mezzogiorno, quando il sole si ecliss� e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarci� nel mezzo. Ges�, gridando a gran voce, disse: �Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito�. Detto questo spir� (Lc 23,44-46).
GLa morte del Salesiano.
�Quando giunge l'ora di dare alla sua vita consacrata il compimento supremo, i confratelli lo aiutano a partecipare con pienezza alla Pasqua di Cristo. Per il Salesiano la morte � illuminata dalla speranza di entrare nella gioia del suo Signore� (Cost. 54).
Ad ogni Ave Maria aggiungiamo: �...che � morto per noi�.
S Padre nostro... Ave, o Maria... Gloria al Padre...
GQuinto mistero: la risurrezione di Cristo.
LMaria si volt� indietro e vide Ges� che stava l� in piedi; ma non sapeva che era Ges�. Le disse Ges�: �Donna, perch� piangi? Chi cerchi?�. Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: �Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andr� a prenderlo�. Ges� lo disse: �Maria!�. Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: �Rabbun�!�, che significa: Maestro! Ges� le disse: �Non mi trattenere, perch� non sono ancora salito al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dia vostro�. Maria di Magdala and� subito ad annunziare ai discepoli: �Ho visto il Signore� e anche ci� che le aveva detto (Gv 20,14-18).
GCondurre i giovani alla persona del Signore risorto. �Come Don Bosco, siamo chiamati tutti e in ogni occasione a essere educatori alla fede. La nostra scienza pi� eminente � quindi conoscere Ges� Cristo e la gioia pi� profonda � rivelare a tutti le insondabili ricchezze del suo mistero. Camminiamo con i giovani per condurli alla persona del Signore risorto affinch�, scoprendo in Lui e nel suo Vangelo il senso supremo della propria esistenza, crescano come uomini nuovi� (Cost. 34).
493
Ad ogni Ave Maria aggiungiamo: �...che � risorto per darci la vita�.
S Padre nostro... Ave, o Maria... Gloria al Padre...
GSesto mistero: l'ascensione.
LGes� fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poich� essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: �Uomini di Galilea, perch� state a guardare il cielo? Questo Ges�, che � stato di tra voi assunto fmo al cielo, torner� un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo� (At 1,9-11).
GContemplativo nell'azione.
Il Salesiano �coltiva l'unione con Dio, avvertendo l'esigenza di pregare senza sosta in dialogo semplice e cordiale con il Cristo vivo e con il Padre che sente vicino. Attento alla presenza dello Spirito e compiendo tutto per amore di Dio, diventa, come Don Bosco, contemplativo nell'azione� (Cost. 12).
Ad ogni Ave Maria aggiungiamo: �...che si � assiso alla destra del Padre�.
S Padre nostro... Ave, o Maria... Gloria al Padre...
GSettimo mistero: la pentecoste.
LQuando verr� il Consolatore che io vi mander� dal Padre, lo Spirito di verit� che procede dal Padre, egli mi render� testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perch� siete stati con me fm dal principio (Gv 15,26-27).
GUna testimonianza di santit�.
�L'azione dello Spirito � per il professo fonte permanente di grazia e sostegno nello sforzo quotidiano per crescere nell'amore perfetto di Dio e degli uomini. I confratelli che hanno vissuto o vivono in pienezza il progetto evangelico delle Costituzioni sono per noi stimolo e aiuto nel cammino di santificazione. La testimonianza di questa santit�, che si attua nella missione salesiana, rivela il valore unico delle beatitudini, ed � il dono pi� prezioso che possiamo offrire ai giovani� (Cost. 25).
Ad ogni Ave Maria aggiungiamo: �...che ci ha mandato il Consolatore�.
494
S Padre nostro... Ave, o Maria... Gloria al Padre...
CONCLUSIONE
S Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro,
di godere sempre la salute del corpo e dello spirito,
e, per la gloriosa intercessione di Maria santissima,
sempre vergine,
salvaci dai mali che ora ci rattristano
e guidaci alla gioia senza fine.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
ANTIFONA MARIANA
�Salve, Regina�, oppure, nel tempo pasquale, �Regina dei cieli�.
IL RICORDO GIORNALIERO DEI DEFUNTI
Ogni comunit� deve stabilire il momento pi� opportuno per il ricordo quotidiano dei confratelli defunti (cf Reg. 47). Pu� essere anche durante l'Ufficio delle Ore e propriamente nel chiudersi delle intercessioni dei Vespri. Non si tralasci di tanto in tanto nella preghiera personale, o nelle intenzioni di preghiera comune, il ricordo di tutti i defunti della Famiglia Salesiana e in particolare dei giovani che repentinamente hanno lasciato questa vita.
Presentiamo alcune formule di introduzione e conclusione. Queste e altre devono esprimere il senso di riconoscenza a Dio per il dono dei confratelli e di suffragio per il loro destino celeste. Proponiamo anche qualche ricordo pi� delineato, ad esempio nella �buona notte�, dei confratelli che si sono distinti a livello di congregazione, di ispettoria o nella casa.
495
INTRODUZIONE
�Ricordiamo i nostri confratelli defunti.
�Ricordiamo i nostri confratelli dei quali domani (oggi) ricorre l'anniversario della morte.
�Preghiamo per i nostri confratelli defunti, riconoscendo la nostra debolezza e povert� e insieme l'amore misericordioso del nostro Signore.
�Preghiamo per i nostri fratelli che nel nome di Don Bosco hanno lavorato per il bene dei giovani nel desiderio di una vita santa.
�Invochiamo la pace e la misericordia di Dio nostro Padre per i fratelli defunti, il cui nome vive in benedizione presso quelli che li hanno conosciuti e amati.
CONCLUSIONE
T L'eterno riposo dona loro, Signore, e splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen.
Oppure
G Dona il riposo eterno, o Signore,
T a tutti coloro che desiderano essere nella tua pace.
Oppure
G Dio Padre, che hai suscitato dai morti Ges�, 
T dona la vita ai nostri corpi mortali per mano del tuo Spirito che abita in noi.
VISITA AL CIMITERO
Oltre il pietoso ufficio della sepoltura e il ricordo quotidiano, per tradizione cristiana antichissima si visita il luogo della sepoltura per invocare suffragio, riconoscendo il destino di risurrezione delle spoglie mortali.
496
Nei luoghi ove c'� la possibilit� � bene celebrare comunitariamente una Messa di suffragio per tutti i confratelli defunti nella cappella del cimitero o in altro posto adatto. Ci si pu� altres� fermare presso la tomba per una breve preghiera comune. Non � da escludere un rito processionale dalla cappella in cui si � celebrato ai luoghi della sepoltura per una preghiera particolare di suffragio.
Il Rito delle esequie indica salmi responsoriali, lettura, intercessioni e orazioni utilizzabili a tale scopo. Nella sosta alla tomba ci si pu� introdurre con invito, una lettura breve, un responsorio, il Padre nostro e un'orazione con aspersione.
PREGHIERA COMUNE
GO Dio Padre,
nell'onnipotente tuo disegno di salvezza non consegni alla polvere della morte chi hai creato a tua immagine:
T Guarda, ti preghiamo, questi tuoi figli che si sono addormentati
nel desiderio della Patria del cielo.
GO Cristo, figlio di Dio,
tu hai vinto la morte e la condanna antica
ricostruendo il tempio del tuo corpo
e riaprendo le porte del cielo:
T Accogli nella dimora di luce e di santit�
coloro che hanno scelto di seguirti con cuore sincero
per servirti nei giovani.
GO Spirito di pace,
tu sei stato di sostegno nella prova e nelle difficolt�
a questi nostri confratelli
che hanno lasciato questo mondo
per ritrovare coloro che li avevano preceduti
nella medesima fede:
T Non dimenticare anche noi
che ancora cerchiamo di accumulare tesori in cielo
nell'attesa della beata speranza.
Si pu� recitare il Padre nostro.
C Preghiamo.
Accogli, Signore, nella comunit� dei tuoi Santi i nostri fratelli defunti (se ne possono dire i nomi)
497
che per amore di Cristo
hanno seguito la via della perfetta carit�: disponi che queste spoglie mortali
diventino partecipi della risurrezione finale e benedici ci� che da sempre hai destinato per la tua gloria.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Si pu� aspergere la tomba mentre tutti i sacerdoti presenti benedicono.
Le anime dei nostri confratelli defunti e di tutti i defunti riposino in pace. Amen.
Si pu� cantare un'antifona mariana.
498
_____________________________________ 
PARTE QUARTA
MARIA
NEL MISTERO
DI CRISTO
E DELLA CHIESA
�La Vergine Maria ha indicato a Don Bosco il suo campo d'azione tra i giovani e l'ha costantemente guidato e sostenuto specialmente nella fondazione della nostra societ�. Crediamo che Maria � presente tra noi e continua la sua "missione di Madre della Chiesa e Ausiliatrice dei cristiani". Ci affidiamo a Lei, umile serva in cui il Signore ha fatto grandi cose, per diventare tra i giovani testimoni dell'amore inesauribile del suo Figlio� (Cost. 8).
�Maria, Madre di Dio, occupa un posto singolare nella storia della salvezza.
Essa � modello di preghiera e di carit� pastorale, maestra di sapienza e guida della nostra Famiglia.
Contempliamo e imitiamo la sua fede, la sollecitudine per i bisognosi, la fedelt� nell'ora della croce e la gioia per le meraviglie operate dal Padre.
Maria Immacolata e Ausiliatrice ci educa alla pienezza della donazione al Signore e ci infonde coraggio nel servizio dei fratelli.
Nutriamo per Lei una devozione filiale e forte. Recitiamo quotidianamente il rosario e celebriamo le sue feste per stimolarci ad un'imitazione pi� convinta e personale� (Cost. 92).
501
1. LA DEVOZIONE ALLA VERGINE NELLA CHIESA
E NELLA FAMIGLIA SALESIANA
1.1. MARIA MADRE DELLA CHIESA
E CULTO DELLA CHIESA PER MARIA
Il Concilio Vaticano II ci ha dato una sintesi meravigliosa della dottrina mariana e norme che, precisate dal Magistero postconciliare, debbono guidare, in armonia con tale dottrina, le espressioni del culto alla Vergine sia nelle sue manifestazioni liturgiche che nei �pii esercizi� della piet� cristiana. Paolo VI ha felicemente sintetizzato in due articoli della �Solenne professione di fede� da lui pronunciata a chiusura dell'Anno della Fede (30 giugno 1968) l'insegnamento della Chiesa circa la Vergine Maria, la sua missione nella storia della salvezza, le sue prerogative e privilegi come Madre del Redentore, il suo ufficio materno nei riguardi della Chiesa e di tutti i credenti (cf Ench. Vat. 3, nn. 550-551).
Aspetti fondamentali della dottrina mariana sono, tra gli altri, la totale ordinazione dell'azione di Maria all'opera di Cristo, unico mediatore, la sua esemplarit� nei riguardi della Chiesa e la perpetuit� del suo ufficio materno per i �fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti... fino a che siano condotti nella patria beata� (LG 62).
�Al posto singolare� che Maria occupa nel piano redentivo di Dio �corrisponde un culto singolare per Lei�. Esso �rientra... quale parte nobilissima, nel contesto di quel culto sacro che � compito primario del popolo di Dio... elemento qualificante della genuina piet� della Chiesa� (MC Introduzione).
502
Esso deve per� rispondere ad alcune esigenze, che Paolo VI nella esortazione Marialis cultus presenta come �orientamenti per il rinnovamento della piet� cristiana� (cf MC II parte). Sono in particolare da rilevare:
�la �nota trinitaria, cristologica ed ecclesiale� (cf MC 25-28), per evidenziarne la relazione �al Padre, per Cristo, nello Spirito Santo� e il collegamento con la vita della Chiesa;
�i �quattro orientamenti: biblico, liturgico, ecumenico, antropologico� (cf MC 29-39) �per rendere pi� vivo e pi� sentito il legame che ci unisce alla Madre di Cristo e Madre nostra nella comunione dei santi�.
� poi essenziale che in ogni espressione di piet� mariana si attui quanto il Concilio Vaticano II ribadisce circa la �vera devozione�: essa �procede dalla vera fede, dalla quale siamo portati a riconoscere la preminenza della Madre di Dio, e siamo spinti al filiale amore verso la Madre nostra e all'imitazione delle sue virt� (LG 67; cf Cost. 92). Realizzeremo cos� in noi quella che Paolo VI ha chiamato �la fortuna di essere discepoli della devozione mariana�.
1.2. LA PRESENZA DI MARIA
NELLA SPIRITUALIT�
E NELLA PEDAGOGIA SALESIANA
La dimensione mariana � �elemento intrinseco del culto cristiano� (MC 56) � ha nella spiritualit� e nella pedagogia salesiana un'attuazione peculiare, in rispondenza alla parte che Maria SS. ha avuto nella nascita e nello sviluppo della Congregazione e della Famiglia Salesiana (�Tutto � opera della Madonna�) e in conformit� alla devozione che Don Bosco ha avuto per la Vergine Immacolata Ausiliatrice e ha lasciato come preziosa eredit� ai suoi figli.
La fede della Chiesa nel mistero di Maria SS. (cf la professione di fede di Paolo VI) � la fede di Don Bosco e di ogni Salesiano; essa qualifica la nostra vocazione e la nostra missione: �Crediamo... che lo Spirito Santo suscit�, con l'intervento materno di Maria, san Giovanni Bosco� (Cost. 1); �Crediamo che Maria � presente tra noi e continua la sua "missione di Madre della Chiesa e Ausiliatrice dei cristiani"� (Cost. 8); �Camminiamo con i giovani per condurli alla persona nel Signore risorto... La Vergine � una presenza materna in questo cammino� (Cost. 34).
503
Da questa fede sgorga �una devozione filiale e forte� (Cost. 92) che ha momenti intensi di celebrazione sia personale che comunitaria e caratterizza la nostra pastorale giovanile, sacramentale insieme e mariana.
La piet� mariana �salesiana� �, quindi, in piena sintonia con quella della Chiesa: ne privilegia le celebrazioni liturgiche; � sensibile alle celebrazioni della Chiesa locale; cura con affetto filiale quelle che esaltano la predilezione materna di Maria per la Famiglia Salesiana e per la missione giovanile; alle norme del culto della Chiesa si ispira nella preparazione e nell'attuazione (�con dignit� e fervore�: Cost. 89) di ogni celebrazione.
La preparazione delle feste mariane era molto curata da Don Bosco ed � sempre una garanzia per la loro efficacia spirituale e pastorale. La comunit� salesiana ne tiene conto nella programmazione della sua vita di piet� (cf Reg. 69).
La preghiera mariana ha tre aspetti che dobbiamo curare in modo consapevole : � preghiera che facciamo con Maria, per mezzo di Maria, a Maria. Con Maria, �la Vergine in preghiera� (MC 18) e �la Vergine dell'ascolto� (MC 17), che � costantemente presente nel cammino della Chiesa (cf �Redemptoris Mater� 25c) ed � anche modello della sua preghiera; per mezzo di Maria, fiduciosi nella potenza della sua intercessione presso Dio; a Maria, sicuri che accoglie con cuore materno le nostre suppliche, come dice l'antica preghiera: �Ricordati, o piissima Vergine Maria: non si � mai udito al mondo che qualcuno sia ricorso al tuo patrocinio, abbia invocato il tuo aiuto, chiesta la tua protezione, e sia stato abbandonato� (Memorare).
1.3. PROPOSTE CELEBRATIVE
La variet� delle espressioni della piet� mariana e delle situazioni (di luogo, di tempo, di circostanze, di assemblee...) in cui si celebrano richiede sempre, per la loro adeguata preparazione, quella sana �creativit� (cf Cost. 86) che, per l'im 
504
pegno che esige, � essa stessa frutto e segno di �filiale e forte devozione� alla Vergine.
Nella presente sezione si trovano testi e sussidi utili, variamente componibili, per la variet� delle celebrazioni, quali possono essere: Liturgie della Parola; Celebrazioni per tridui o novene; Veglie di preghiera; Letture omiletiche; Letture spirituali...
�Una prima parte (�Celebrazioni della Parola�) � dedicata in genere alle celebrazioni mariane, con lo schema di due tridui: rispettivamente per le Feste dell'Immacolata e dell'Ausiliatrice.
�Una seconda parte (�Il santo Rosario�) � dedicata in particolare al Rosario e ai �pii esercizi� ispirati al Rosario.
�Una terza parte (�Preghiere alla Vergine�) offre varie formule di preghiera, che potranno offrire utile sussidio sia alle espressioni della piet� personale che alle celebrazioni comunitarie.
505
2. CELEBRAZIONI DELLA PAROLA
2.1. ONORIAMO
LA VERGINE IMMACOLATA AUSILIATRICE
La ricchezza del mistero di Maria e della sua missione nella storia della salvezza � specificata, nella dottrina della Chiesa e nella piet� dei fedeli, dalla molteplicit� di titoli che ne evidenziano le prerogative e con i quali � onorata e invocata. Molti santi sono anche stati apostoli di qualcuna delle prerogative della Madonna.
Don Bosco ha venerato la Vergine SS. particolarmente sotto i titoli di Immacolata e di Ausiliatrice; ne ha curato in modo speciale le solennit�; ne ha lasciato ai suoi figli la devozione come caratteristica di famiglia. Sono significative, a tale proposito, due sue asserzioni: �Tutte le nostre cose pi� grandi ebbero principio e compimento nel giorno dell'Immacolata� (MB 17,510); �La Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice� (MB 7,339). A chiusura della lettera da Roma (10.5.1884) dice ai suoi figli: �La festa di Maria Ausiliatrice deve essere il preludio della festa eterna che dobbiamo celebrare tutti insieme uniti un giorno in paradiso�. La tradizione salesiana si � mantenuta fedele a questa consegna paterna.
506 
Si offre qui lo schema di due tridui, variamente utilizzabili (e modificabili) in accordo con le esigenze particolari delle comunit�: uno in onore dell'Immacolata; l'altro in onore dell'Ausiliatrice.
�Il triduo per la festa dell'Immacolata ne accentua la collocazione liturgica nel tempo forte dell'Avvento e la funzione di preparazione alla celebrazione del mistero dell'incarnazione del Verbo (cf MC 4).
�Il triduo all'Ausiliatrice accentua, nelle letture proposte e nelle preghiere, tre aspetti caratteristici di questa devozione mariana: il patrocinio dell'Ausiliatrice sulla Chiesa; la sua funzione materna nella missione giovanile; la sua presenza nella Congregazione e nella Famiglia Salesiana.
2.1.1. TRIDUO PER LA SOLENNIT� DELL'IMMACOLATA
Con Maria in attesa dell'Emmanuele
1� giorno: Maria, la Vergine in attesa
CANTO
DIALOGO DI INIZIO
C Il Dio dell'alleanza,
che compir� le sue promesse
nell'unigenito suo Figlio,
sia tra voi presenza di pace e salvezza.
T E con il tuo spirito.
C Fratelli, guardiamo con speranza a Maria, uniamoci alla sua fiduciosa attesa e contempliamo la presenza di Dio nei nostri cuori.
C Preghiamo.
O Signore, Dio onnipotente,
che in Maria, mistica aurora della redenzione,
hai compiuto le tue promesse antiche,
concedi a noi la forza di credere
nell'avvento del tuo Regno,
donaci un cuore grande per servire,
nella gioia di averti con noi,
e insegnaci a sperare offrendo i nostri giorni
per preparare le tue vie.
In Cristo Ges� e nostro Signore
T Amen.
507
LETTURA: L'attesa dell'umanit�
Ignoriamo il tempo in cui avranno fine la terra e l'umanit�, e non sappiamo il modo con cui sar� trasformato l'universo. Passa certamente l'aspetto di questo mondo, deformato dal peccato. Sappiamo, per�, dalla rivelazione che Dio prepara una nuova abitazione e una terra nuova, in cui abita la giustizia, e la cui felicit� sazier� sovrabbondantemente tutti i desideri di pace che salgono nel cuore degli uomini. Allora, vinta la morte, i figli di Dio saranno risuscitati in Cristo, e ci� che fu seminato nella debolezza e corruzione rivestir� l'incorruzione; e restando la carit� con i suoi frutti, sar� liberata dalla schiavit� della vanit� tutta quella realt�, che Dio ha creato appunto per l'uomo.
Certo, siamo avvertiti che niente giova all'uomo se guadagna il mondo intero ma perde se stesso. Tuttavia l'attesa di una terra nuova non deve indebolire, bens� piuttosto stimolare la sollecitudine nel lavoro relativo alla terra presente, dove cresce quel corpo dell'umanit� nuova che gi� riesce ad offrire una certa prefigurazione che adombra il mondo nuovo. Pertanto, bench� si debba accuratamente distinguere il progresso terreno dallo sviluppo del Regno di Dio, tuttavia, nella misura in cui pu� contribuire a meglio ordinare l'umana societ�, tale progresso � di grande importanza per il regno di Dio. Ed infatti, i beni, quali la dignit� dell'uomo, la fraternit� e la libert�, e cio� tutti i buoni frutti della natura e della nostra operosit�, dopo che li avremo diffusi sulla terra nello Spirito del Signore e secondo il suo precetto, li ritroveremo poi di nuovo, ma purificati da ogni macchia, ma illuminati e trasfigurati, allorquando il Cristo rimetter� al Padre �il regno eterno ed universale� (GS 39).
508
MEDITAZIONE CORALE
La nostra vita, Signore, � fatta di attesa:
attendiamo una notizia, una persona, un evento. Attendiamo perch� siamo vivi,
incapaci di accontentarci del nostro oggi;
desiderosi di superarci per essere nuovi, gioiosi di divenire, in futuro, quelli che ora non siamo.
Nuova abitazione in terra nuova aspettiamo dove giustizia e pace regneranno.
I nostri desideri inappagati,
sincere speranze di vita piena,
troveranno rifugio nel tuo cuore di padre. Compi, Signore, la nostra fervida attesa!
Le tue promesse sono le nostre speranze, Padre.
Hai mandato Ges� Cristo
e ancora aspettiamo il Salvatore.
Troviamo in lui morto e risorto
la gioiosa certezza che tu vinci la morte.
Alla sua venuta, debolezza e corruzione svaniranno.
Gioiosi, cammineremo con Cristo verso te.
L'impegno per il mondo, le conquiste della scienza, l'infaticabile lavoro, il progresso umano; l'attesa operosa di un mondo migliore preparano, o Padre, la venuta di Cristo. Fraternit�, libert�, bont�, ogni conquista umana sono l'annuncio del tuo dono pi� pieno.
Vergine in attesa,
donaci coraggio di saper aspettare;
aperti al futuro
ma laboriosi nel presente.
LETTURA BIBLICA
Destinati alla gloria attendiamo con speranza il compiersi delle promesse (Rm 8,18-27).
BREVE OMELIA
RIFLESSIONE PERSONALE AZIONE DI GRAZIE
C � veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l'inno di benedizione e di lode,
509
Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore.
Egli fu annunziato da tutti i profeti,
la Vergine Madre l'attese e lo port� in grembo
con ineffabile amore,
Giovanni proclam� la sua venuta
e lo indic� presente nel mondo.
Lo stesso Signore,
che ci dona di prepararci con gioia
al mistero del suo Natale,
ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella sua lode.
Ed ora insieme a Maria,
eleviamo il nostro canto:
T L'anima mia magnifica il Signore...
PREGHIERA COMUNE
C Invochiamo Maria, modello e primizia della nuova creazione, che nella fiduciosa attesa del Salvatore ha accolto in s� il compiersi delle promesse.
Intercessioni (v. p. 587).
Oppure: Litanie della Madonna (v. p. 617ss).
ORAZIONE FINALE
C Accogli, Signore, la preghiera che, nella trepida attesa del Salvatore, ti rivolgiamo con l'intercessione di Maria, segno di speranza, Vergine orante nella contemplazione di Colui che aveva accolto nel suo grembo: Ges� Cristo nostro Signore.
T Amen.
BENEDIZIONE (anche una benedizione mariana solenne dal Messale)
2� giorno: Maria, Vergine fedele
CANTO
DIALOGO DI INIZIO (come il primo giorno)
510 

C Preghiamo.
Fratelli, all'annuncio dell'angelo
la Vergine accolse con fede
la Parola del Signore.
La sua generosa disponibilit�
e la sua fiducia in Dio, che mai abbandona,
ridesti la nostra fede vacillante.
Maria, la Vergine fedele,
interceda presso il Padre
perch� possiamo andare incontro
al Cristo che viene oggi e sempre.
Egli � Dio...
T Amen.
LETTURA: Maria modello di fede
Maria � la Vergine in ascolto, che accoglie la parola di Dio con fede; e questa fu per lei premessa e via alla maternit� divina poich�, come intu� sant'Agostino, �la beata Maria colui (Ges�) che partor� credendo, credendo concep�: infatti, ricevuta dall'angelo la risposta al suo dubbio, �essa piena di fede e concependo il Cristo prima nella sua mente che nel suo grembo, ecco � disse � la serva del Signore, sia fatto di me secondo la tua parola�; fede che fu per lei causa di beatitudine e certezza circa l'adempimento della promessa: �e beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore�; fede con la quale ella, protagonista e testimone singolare dell'incarnazione, ritornava sugli avvenimenti dell'infanzia di Cristo, raffrontandoli tra loro nell'intimo del suo cuore.
Questo fa anche la Chiesa, la quale, soprattutto nella sacra liturgia, con fede ascolta, accoglie, proclama, venera la parola di Dio, la dispensa ai fedeli come pane di vita e alla sua luce scruta i segni dei tempi, interpreta e vive gli eventi della storia (MC 17).
511
PREGHIERA CORALE
Dio, Padre buono,
rendici liberi e responsabili, poveri nello spirito, generosi
aperti alla verit�:
a tutta la verit�,
anche a quella che ci fa paura,
perch� scova i nostri egoismi, le nostre complicit�
ci rende credenti.
Maria, Vergine fedele,
intercedi per la santa Chiesa,
perch� si affidi totalmente alla Parola.
La Parola proclamata
divenga, per noi, Corpo di Cristo,
atteggiamento di vita, storia concreta.
Rendici coraggiosi testimoni di Cristo risorto,
una sua lettera vivente ai nostri fratelli.
LETTURA BIBLICA
La Vergine in ascolto di Dio (Lc 1,26-39).
AZIONE DI GRAZIE
C Il Signore sia con voi. 
T E con il tuo spirito.
C In alto i nostri cuori.
T Sono rivolti al Signore.
C Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. 
T � cosa buona e giusta.
C � veramente giusto, o eterno Padre,
renderti grazie:
con libero e arcano disegno di sapienza e bont�
hai creato l'universo,
hai chiamato gli uomini
a partecipare alla tua natura divina.
Caduti in Adamo, non li hai abbandonati,
ma hai iniziato il tuo disegno di salvezza
�chiamando� un uomo, Abramo,
che sperando contro ogni speranza �credette�.
Il suo atto di fede lo rese padre di tutti i credenti,
dette inizio al popolo dell'antica alleanza.
512 
Lungo i secoli, o Padre,
hai sempre continuato questo dialogo di amore creando cuori umili e disponibili alla tua chiamata
suscitando in essi la risposta di fede. Infine, nella pienezza dei tempi, inviasti un angelo, tuo messaggero, a Maria, la vergine povera che nella sua umilt� tutto attende da te suo creatore. Nella fede accolse in s� la tua Parola
divenne la Madre del tuo Figlio
di tutti i credenti,
l'inizio della nuova alleanza e del nuovo popolo. Per questo, pieni di gioia,
esultiamo per la fede che tu hai suscitato in Maria
con lei magnifichiamo senza fine il tuo nome cantando: 
T L'anima mia magnifica il Signore...
PREGHIERA DI INTERCESSIONE e atti conclusivi come il primo giorno
Oppure: Invocazione a Maria, Vergine fedele
Ave, o Maria, piena di grazia, ancella obbediente
nata col s� che ti sposava a Dio:
il tuo assenso nuziale � durato una vita.
Vergine fedele, la tua fedelt� ha offerto a Dio
un cuore verginalmente libero,
terra feconda senza triboli:
eil seme dello Spirito vi � cresciuto
in ogni suo spazio, senza resistenza,
senza riserva alcuna.
Ave, o regina del regno di Dio,
Arca dell'alleanza,
tabernacolo della legge,
nido dello Spirito,
testimone incorrotta della Parola data e ricevuta.
Ave, o sede della sapienza,
intercedi per noi, infedeli,
perch� Dio voglia riconciliarci nella tua fedelt�.
513

3� giorno: Maria, Madre della Chiesa
CANTO E DIALOGO DI INIZIO (come il primo giorno)
C Preghiamo.
O Dio, fonte di ogni bont�,
a imitazione della madre del suo Signore
concedi alla Chiesa,
con la virt� dello Spirito Santo,
di conservare integra la fede,
solida la speranza,
sincera la carit�,
per poter essere corpo di Cristo
che vive con te e con lo Spirito
per tutti i secoli dei secoli.
T Amen.
LETTURA: Maria e la Chiesa
E questa maternit� di Maria nell'economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso prestato nella fede al tempo dell'annunciazione e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti. Difatti, assunta in cielo, ella non ha deposto questa missione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci i doni della salvezza eterna.
Nella sua materna carit� si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora pellegrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata.
Per questo la beata Vergine � invocata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice. Questo per� va inteso in modo che nulla detragga o aggiunga alla dignit� e alla efficacia di Cristo, unico mediatore (LG 62).
514
MEDITAZIONE CORALE
Vergine Maria, tu sei la donna
veramente disponibile e responsabile: la donna totalmente libera di s� e disponibile alla chiamata del Padre.
Hai accolto con fede profonda
la proposta del Padre
di una maternit� verginale
per l'amore che portavi a noi uomini.
Un �s� doloroso e gioioso
con il quale collaborasti attivamente
al piano di salvezza del Padre.
Un �s� che ti avrebbe condotta
ai piedi della croce,
ma anche alla glorificazione nel cielo.
LETTURA BIBLICA
La Donna vestita di sole (Ap 12,1-12a).
AZIONE DI GRAZIE E PROFESSIONE DI FEDE
C il Signore sia con voi. 
T E con il tuo spirito.
C Lodiamo il Signore perch� � buono. 
T Egli per noi compie meraviglie.
C � giusto e doveroso rendere grazie a te, Padre, per le meraviglie
che hai operato nella nostra storia.
In Maria hai segnato l'inizio della Chiesa, Sposa di Cristo senza macchia e senza ruga, splendente di bellezza.
In lei, primizia e immagine della Chiesa, hai rivelato il compimento del mistero di salvezza e hai fatto risplendere per il tuo popolo, pellegrino sulla terra,
un segno di consolazione e di sicura speranza.
Nella verginit� feconda di Maria veneriamo la Madre di Cristo e la Madre della Chiesa.
Ti preghiamo, Padre, la Chiesa associata con lei
alla passione di Cristo tuo Figlio partecipi alla gloria della risurrezione per magnificare con lei il tuo santo nome.
Cristo Salvatore,
ai tuoi apostoli
riuniti nel cenacolo con Maria
hai donato lo Spirito Santo, il Consolatore.
Effondi anche su di noi il tuo Santo Spirito che ci d� la gioia di proclamare la nostra fede:
515
T Crediamo in Dio Padre che nella pienezza dei tempi
mand� suo Figlio, nato da donna, perch� ricevessimo l'adozione a figli.
Crediamo in Cristo
che per noi uomini e per la nostra salvezza � disceso dal cielo
si � incarnato
per opera dello Spirito Santo in Maria Vergine.
Crediamo nello Spirito Santo, che ha reso la Madre di Dio
tutta santa e immune da ogni peccato, quasi plasmata e resa nuova creatura.
Crediamo che Maria
ha accolto nel cuore e nel corpo il Verbo di Dio
ha portato la Vita al mondo.
Crediamo che lei � Madre del Figlio, Figlia prediletta del Padre e tempio dello Spirito Santo.
Crediamo che Maria
ha cooperato in modo tutto speciale all'opera del Salvatore,
con l'obbedienza, la fede, la speranza
l'ardente carit�.
Madre per noi nell'ordine della grazia.
516

Maria,
figura della Chiesa,
santa Vergine e Madre amorosa,
con la tua materna carit�
guarda al pellegrinante popolo di Dio.
La tua molteplice intercessione
ematerna carit�
soccorra i fratelli del Figlio tuo.
Tu, Avvocata, Soccorritrice,
Aiuto dei cristiani.
Madre di Dio
eMadre nostra, Maria!
BENEDIZIONE CANTO
2.1.2. TRIDUO IN ONORE
DI MARIA SS. AUSILIATRICE
1� giorno: Maria SS. Madre e Ausiliatrice della Chiesa
CANTO
RITI INIZIALI
C Nel nome del Padre...
La benedizione di Dio, che ha costituito Maria madre, modello e aiuto della sua Chiesa, sia con tutti voi. T E con il tuo spirito.
C Il ruolo di Maria nella storia della salvezza e tutti i privilegi che Dio le ha concessi sono collegati al mistero della sua maternit�: Madre del Redentore e Madre di tutti i redenti. Paolo VI, a chiusura della terza sessione del Concilio Vaticano II, la proclam� solennemente �Madre della Chiesa�. Proprio perch� Madre, essa � anche Ausiliatrice della Chiesa, dei Pastori e di tutti i cristiani; la Chiesa perci� la invoca �con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice� (LG 62).
517
Quale apostolo del titolo di Ausiliatrice, essa suscit� Don Bosco, che disse ai suoi figli: �La Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice� (MB 7,339).
In atteggiamento di ascolto e di preghiera, vogliamo crescere nella consapevolezza di questa prerogativa della Vergine, per affidarci pi� fiduciosamente al suo materno aiuto.
C Preghiamo.
O Signore, che hai costituito la Vergine Maria Madre della Chiesa e potente aiuto dei cristiani, fa' che, crescendo nella sua conoscenza, siamo pi� disponibili alle iniziative del suo amore. Tu che vivi nei secoli.
T Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima lettura
G Nell'Antico Testamento Dio ha suscitato grandi figure di donne, nelle quali ha voluto manifestare la sua bont� e la sua potenza a salvezza del suo popolo. In esse la Chiesa vede �tipi� o prefigurazioni della Vergine SS. e della sua missione nella storia della salvezza. Vediamo cos� Giuditta e la sua vittoria su Oloferne.
518
L Dal Libro di Giuditta (13,11-15.17-20).
Giuditta grid� di lontano al corpo di guardia delle porte: �Aprite, aprite subito la porta: � con noi Dio, il nostro Dio, per esercitare ancora la sua forza in Israele e la sua potenza contro i nemici, come ha dimostrato oggi�. Non appena gli uomini della sua citt� sentirono la sua voce, corsero gi� in fretta alla porta della citt� e chiamarono gli anziani. Corsero tutti, piccoli e grandi, perch� non s'aspettavano il suo arrivo; aprirono dunque la porta, le accolsero dentro e, acceso il fuoco per far chiaro, si fecero loro attorno. Giuditta disse loro a gran voce: �Lodate Dio, lodatelo; lodate Dio, perch� non ha distolto la sua misericordia dalla casa d'Israele, ma ha colpito i nostri nemici in questa notte per mano mia�. Estrasse allora la testa dalla bisaccia e la mise in mostra dicendo loro: �Ecco la testa di Oloferne, comandante supremo dell'esercito assiro; ecco le cortine sotto le quali giaceva ubriaco; Dio l'ha colpito per mano di donna�. Tutto il popolo era oltremodo fuori di s� e tutti si chinarono ad adorare Dio, esclamando in coro: �Benedetto sei tu, nostro Dio, che hai annientato in questo giorno i nemici del tuo popolo�. Ozia a sua volta le disse: �Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo pi� di tutte le donne che vivono sulla terra e benedetto il Signore che ha creato il cielo e la terra e ti ha guidato a troncare la testa del capo dei nostri nemici. Davvero il coraggio che hai avuto non cadr� dal cuore degli uomini, che ricorderanno sempre la potenza di Dio. Dio faccia riuscire questa impresa a tua perenne esaltazione, ricolmandoti di beni, in riconoscimento della prontezza con cui hai esposto la vita di fronte all'umiliazione della nostra stirpe, e hai sollevato il nostro abbattimento, comportandoti rettamente davanti al nostro Dio�. E tutto il popolo esclam�: �Amen! Amen!�.
CANTICO DI GIUDITTA (Gdt 16,1-2a.13-15)
R. Il Signore ha vinto per mano di una donna. Oppure
Rit. Tu gloria di Gerusalemme, tu letizia d'Israele, tu onore del nostro popolo.
Lodate il mio Dio con i timpani, cantate al Signore con cembali,
elevate a lui l'accordo del salmo e della lode;
esaltate e invocate il suo nome.Rit.
Poich� il Signore � il Dio che stronca le guerre.
Innalzer� al mio Dio un canto nuovo: Signore, grande sei tu e glorioso,
mirabile nella tua potenza e invincibile.Rit.
Ti sia sottomessa ogni tua creatura:
poich� tu dicesti e tutte le cose furon fatte; mandasti il tuo spirito e furono costruite
e nessuno pu� resistere alla tua voce.Rit.
519
I monti sulle loro basi
insieme con le acque sussulteranno,
davanti a te le rocce si struggeranno come cera;
ma a coloro che hanno il tuo timore
tu sarai sempre propizio. Rit.
Seconda lettura
GLa Chiesa nel suo magistero ha pi� volte esaltato e indicato ai fedeli la Vergine come Madre e Aiuto della Chiesa. Sono memorabili le parole con le quali Paolo VI, a chiusura della terza sessione del Concilio Vaticano II, la proclam� solennemente Madre della Chiesa.
LDai discorsi di Paolo VI: Maria, Madre della Chiesa (v. p. 554).
Oppure, con altra introduzione: Giovanni Paolo II, Maria SS. Corredentrice, Madre della Chiesa (v. p. 561).
Oppure: Dalla Costituzione dogmatica Lumen Gentium: La maternit� di Maria nell'economia della grazia (nn. 61-62).
CANTO
Terza lettura
GLa tradizione salesiana, sull'esempio di Don Bosco, ha sempre propagandato la devozione alla Vergine e approfondito le ragioni del titolo di Madre e Ausiliatrice della Chiesa e dei cristiani. Ecco alcune riflessioni di don Egidio Vigan� nella lettera con cui invita la Famiglia Salesiana a un rilancio della devozione all'Ausiliatrice dopo il Capitolo Generale XXI.
LDalle Lettere circolari di don Egidio Vigan�: Ausiliatrice e Madre della Chiesa (v. p. 578).
Oppure: Id. , La devozione a Maria Ausiliatrice e il nostro impegno apostolico ed ecclesiale (v. p. 579).
CANTO DEL MAGNIFICAT
Oppure: Dalla �Professione di fede� di Paolo VI (v. p. 642). 520
ORAZIONE CONCLUSIVA
C Preghiamo.
O Dio, Padre di misericordia,
il tuo unico Figlio, morente sulla croce,
ha voluto che fosse Madre nostra la sua stessa Madre,
la Vergine Maria:
fa' che la tua Chiesa,
sostenuta dall'amore materno della Vergine,
esulti, come madre feconda,
per la santit� dei suoi figli
e riunisca tutti i popoli del mondo
nell'unica famiglia dei credenti.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
2 � giorno: La Vergine Ausiliatrice
guida e aiuto degli apostoli della giovent�
CANTO
RITI INIZIALI
C Nel nome del Padre...
Il Signore, che �con l'intervento materno di Maria�, ha suscitato san Giovanni Bosco per la salvezza della giovent�, sia con tutti voi.
T E con il tuo spirito.
C Don Bosco ha assicurato che la Vergine Ausiliatrice benedice in modo speciale quanti si occupano della giovent� (cf MB 16,238). Come Ges� ebbe per i piccoli manifestazioni di speciale compiacenza e tenerezza, cos� sono particolarmente per i giovani le cure materne della Vergine. Per questo, nello stesso momento in cui il Signore volle illuminare Giovannino Bosco sulla sua chiamata per la salvezza dei giovani, gli disse anche: �Io ti dar� la Maestra�; e Maria, prendendo con bont� Giovannino per mano, chiam� suoi figli i giovani del sogno profetico.
521
Come Don Bosco, anche noi, chiamati non senza un intervento materno di Maria a camminare �con i giovani per condurli alla persona del Signore risorto�, sentiamo che �la Vergine Maria � una presenza materna in questo cammino� (Cost. 34). Lei stessa ci illumini, come fece con Don Bosco, sulla bellezza e l'importanza di questa missione; e ci sostenga nella sua attuazione.
C Preghiamo.
O Signore, che hai affidato
Don Bosco e la sua missione educativa alle cure materne e al potente aiuto della Madre tua, apri il nostro cuore e la nostra mente ai suoi insegnamenti e rendici docili alla sua guida di Madre e Maestra. Tu che vivi nei secoli.
T Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima lettura
G Maria, Sede della Sapienza, � aiuto degli educatori e materno sostegno per i giovani, perch� accolgano la Sapienza e da essa siano guidati nel cammino della vita.
L Dal Libro del Siracide (51,13-17.20.23-26).
Quando ero ancora giovane, prima di viaggiare,
ricercai assiduamente la sapienza nella preghiera.
Davanti al santuario pregando la domandavo,
e sino alla fine la ricercher�.
Del suo fiorire, come uva vicina a maturare,
il mio cuore si rallegr�.
Il mio piede si incammin� per la via retta;
dalla giovinezza ho seguito le sue orme.
Chinai un poco l'orecchio per riceverla;
vi trovai un insegnamento abbondante.
Con essa feci progresso;
render� gloria a chi mi ha concesso la sapienza.
A lei rivolsi il mio desiderio
e la trovai nella purezza.
In essa acquistai senno fin da principio;
per questo non la abbandoner�.
Avvicinatevi, voi che siete senza istruzione,
prendete dimora nella mia scuola.
Fino a quando volete rimanerne privi, mentre la vostra anima ne � tanto assetata? Acquistatela senza denaro.
Sottoponete il collo al suo giogo,
accogliete l'istruzione.
Essa � vicina e si pu� trovare.
522
CANTO (p. es.: �Mentre trascorre la vita...�). Seconda lettura
G La Chiesa � Madre anch'essa sul modello di Maria sente come prioritario nelle sue premure pastorali il problema dei giovani e della loro formazione. Lo ha espresso il Concilio nella dichiarazione sulla educazione cattolica (GE), alla quale fanno eco costantemente i Sommi, Pontefici. Ne � esempio particolarmente significativo la' Lettera di Giovanni Paolo II �Iuvenum Patris� in occasione del centenario della morte di Don Bosco.
L Dalla Lettera Iuvenum Patris di Giovanni Paolo II.
La Chiesa ama intensamente i giovani: sempre, ma soprattutto in questo periodo ormai vicino al Duemila, si sente invitata dal suo Signore a guardare ad essi con speciale amore e speranza, considerando la loro educazione come una delle sue primarie responsabilit� pastorali. (...)
Nei numerosi incontri avuti con i giovani dei vari Continenti, nei messaggi che ho loro rivolto e in particolare nella Lettera che nel 1985 indirizzai �Ai giovani e alle giovani del mondo�, ho espresso l'intima mia persuasione che � con loro che cammina e deve camminare la Chiesa. (...)
La situazione giovanile nel mondo d'oggi � a un secolo dalla morte del santo, che il mio predecessore Pio XI non esit� a definire �educator princeps� � � molto cambiata e presenta condizioni e aspetti multiformi, come ben sanno gli educatori e i pastori. Eppure anche oggi permangono quelle stesse domande che il sacerdote Giovanni Bosco meditava sin dall'inizio del suo ministero, desideroso di capire e determinato ad operare. Chi sono i giovani? Che cosa vogliono? A che cosa tendono? Di che cosa hanno bisogno? Questi, allora come oggi, sono gli interrogativi difficili, ma inevitabili, che ogni educatore deve affrontare.
523
Non mancano oggi tra i giovani di tutto il mondo gruppi genuinamente sensibili ai valori dello spirito, desiderosi di aiuto e sostegno nella maturazione della loro personalit�. D'altra parte � evidente che la giovent� � sottoposta a spinte e condizionamenti negativi, frutto di visioni ideologiche diverse. L'educatore attento sapr� rendersi conto della concreta condizione giovanile e intervenire con sicura competenza e lungimirante saggezza. (...)
La Chiesa si sente direttamente interpellata dalla domanda educativa, perch� essa � l� dove si tratta dell'uomo, essendo �l'uomo la prima strada che la Chiesa deve percorrere nel compimento della sua missione�. Ci� comporta, evidentemente, un vero amore di predilezione per la giovent�. (...)
Forse mai come oggi educare � diventato un imperativo vitale e sociale insieme, che implica presa di posizione e decisa volont� di formare personalit� mature. Forse mai come oggi il mondo ha bisogno di individui, di famiglie e di comunit� che facciano dell'educazione la propria ragion d'essere e ad essa si dedichino come a finalit� prioritaria, alla quale donano senza riserve le loro energie, ricercando collaborazione e aiuto, per sperimentare e rinnovare con creativit� e senso di responsabilit� nuovi processi educativi. Essere educatore oggi comporta una vera e propria scelta di vita, a cui � doveroso dare riconoscimento e aiuto da parte di quanti hanno autorit� nelle Comunit� ecclesiali e civili. (...)
Con la vostra opera, carissimi educatori, voi state compiendo uno squisito esercizio di maternit� ecclesiale. Abbiate sempre davanti a voi Maria SS. come la pi� alta collaboratrice dello Spirito Santo... Ella continua ad essere una presenza materna, come indicano le parole di Cristo pronunciate sulla Croce: �Donna, ecco tuo figlio�; �Ecco tua madre�.
524
Non distogliete mai lo sguardo da Maria; ascoltatela quando dice: �Fate quello che Ges� vi dir� (Gv 2,5). Pregatela anche con quotidiana premura, perch� il Signore susciti di continuo anime generose, che sappiano dire di s� al suo appello vocazionale.
A Lei io affido voi e insieme con voi affido tutto il mondo dei giovani, affinch� essi, da Lei attratti, animati e guidati, possano conseguire, con la mediazione della vostra opera educativa, la statura di uomini nuovi per un mondo nuovo: il mondo di Cristo Maestro e Signore (dai nn. 1.6.14.17.20).
CANTO
Terza lettura
GChiamati, con l'intervento materno di Maria, ad essere apostoli dei giovani, ci sentiamo, come Don Bosco, sostenuti e incoraggiati dalla sua materna presenza nell'attuare, sul suo esempio, questa delicata missione. �Ci affidiamo a Lei per divenire tra i giovani testimoni dell'amore inesauribile del suo Figlio� (Cost. 8).
GDalle Lettere circolari di don Egidio Vigan�: Devozione all'Ausiliatrice e apostolato giovanile (v. p. 583).
INVOCAZIONI ALLA VERGINE AUSILIATRICE
C Con il cuore di Don Bosco, che ha detto: �Maria ci ha sempre protetti; la nostra fiducia non verr� mai meno�, rivolgiamo alla Vergine la nostra filiale preghiera.
GO Vergine Ausiliatrice, tu chiamavi tuoi figli i giovani che affidavi a Don Bosco. Rinnova anche a noi, come a Don Bosco, il dono di partecipare della tua predilezione per loro.
T Ascoltaci, o Maria.
GO Vergine Ausiliatrice, la necessit� e la bellezza della missione tra i giovani non ne sminuiscono le difficolt�. Sostieni con il tuo aiuto e il tuo conforto quanti consacrano la loro vita all'educazione e alla salvezza della giovent�.
T Ascoltaci, o Maria.
G O Vergine Ausiliatrice, tu hai indicato a Don Bosco il modo di suscitare e plasmare tra i suoi giovani i suoi collaboratori. Concedi anche a noi di saper collaborare con te per fare di tanti giovani gli apostoli dei giovani e coltivare molte buone vocazioni. T Ascoltaci, o Maria.
525
G O Vergine Ausiliatrice, Don Bosco ha detto: �I giovani sono la delizia di Ges� e di Maria�. Benedici e proteggi tutti i giovani e le giovani del mondo: le speranze della societ� e della Chiesa.
T Ascoltaci, o Maria.
C T O Maria Ausiliatrice, Madre della Chiesa, ispiratrice e guida della Famiglia Salesiana, tu intuisci maternamente il cuore di tutti i confratelli; tu illumini e difendi la loro consacrazione apostolica; tu conosci e promuovi il progetto educativo pastorale a loro affidato; tu comprendi le loro debolezze, i limiti e le sofferenze; tu ami la giovent� affidata a ciascuno di loro come dono di predilezione. Ebbene, o santa Vergine Madre di Dio, potente aiuto del Papa, dei Pastori e di tutti i loro collaboratori, prendi sotto il tuo premuroso patrocinio questa umile e laboriosa Societ� di san Francesco di Sales. Essa, con filiale fiducia, vuole affidarsi solennemente a te; e tu, che sei stata la Maestra di Don Bosco, insegnale a imitare tutte le sue virt�.
CANTO FINALE
3� giorno: Maria Ausiliatrice e la Congregazione Salesiana
CANTO
RITI INIZIALI
C Nel nome del Padre...
La gioia del Signore, che ci ha dato in Maria una Madre
premurosa e un Aiuto potente, sia con tutti voi.
T E con il tuo spirito.
526
C Maria � Madre e Ausiliatrice della Chiesa e ha una predilezione per i giovani, �porzione pi� delicata e pi� preziosa dell'umana societ� (Cost. 1). Per la loro salvezza
ha suscitato, con intervento materno, Don Bosco e la Congregazione Salesiana. Don Bosco non ha dubbi: �Tutto � opera della Madonna� (MB 6,337). La fede, la devozione e la fiducia di Don Bosco per l'Ausiliatrice sono la fede, la devozione e la fiducia dei suoi figli. Noi �crediamo che Maria � presente tra noi e continua la sua missione di Madre della Chiesa e Ausiliatrice dei cristiani� (Cost. 8). Chiediamo a lei di aiutarci a divenire pi� consapevoli della sua presenza e disponibili alla sua guida; sicuri che �la Congregazione � nata e cresciuta per l'intervento di Maria e si rinnover� nella misura in cui la Madonna ritorner� ad occupare il posto che le corrisponde nel nostro carisma� (CG21, 589).
C Preghiamo.
O Vergine Immacolata Ausiliatrice,
illumina le nostre menti e muovi i nostri cuori,
perch�, con il tuo aiuto e la tua guida,
possiamo divenire per i giovani
testimoni e strumenti dell'amore di Dio,
che vive nei secoli.
T Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima lettura
G La fede nella presenza di Maria SS. nel progetto della salvezza e in mezzo al popolo di Dio � stata arditamente espressa dalla Chiesa nella Liturgia anche proponendo, nelle Messe in suo onore, passi della Scrittura che parlano della Sapienza di Dio. La Vergine SS. in mezzo al Popolo di Dio � allo stesso tempo �Sede della Sapienza� e strumento della Sapienza di Dio che opera nel suo popolo.
527
L Dal Libro del Siracide (24,1.3-4.8-12.19-21).
La Sapienza loda se stessa,
si vanta in mezzo al suo popolo:
�Io sono uscita dalla bocca dell'Altissimo
e ho ricoperto come nube la terra.
Ho posto la mia dimora lass�,
il mio trono era su una colonna di nubi.
Allora il creatore dell'universo mi diede un ordine,
il mio creatore mi fece piantare la tenda
e mi disse: Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi in eredit� Israele.
Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi cre�;
per tutta l'eternit� non verr� meno.
Ho officiato nella tenda santa davanti a lui,
e cos� mi sono stabilita in Sion.
Nella citt� amata mi ha fatto abitare;
in Gerusalemme � il mio potere.
Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore, sua eredit�.
Il ricordo di me � pi� dolce del miele,
il possedermi � pi� dolce del favo di miele.
Quanti si nutrono di me avranno ancora fame
e quanti bevono di me, avranno ancora sete.
Chi mi obbedisce non si vergogner�,
chi compie le mie opere non peccher�.
CANTO O SALMO
Seconda lettura
G La presenza di Maria in mezzo al suo popolo � stata fortemente sentita da Don Bosco, sia in genere riguardo alla Chiesa, sia in particolare riguardo alla sua opera, che ha sempre considerato opera della Madonna e da lei protetta, tanto che os� affermare: �Non possiamo errare: � Maria che ci guida� (MB 18,439); affermazione che sarebbe temeraria, se non sgorgasse dalla fede e dalla fiducia di Don Bosco nell'Ausiliatrice.
L Don Bosco fin dagli inizi della sua opera ha la certezza della vicinanza e della protezione della Madonna; e non dubita di aver avuto dalla stessa Vergine la manifestazione della volont� di Dio. � del 1847 il fatto sorprendente, che rivel� diciassette anni pi� tardi ai suoi primi figli:
528
�Vi ho gi� raccontato diverse cose in forma di sogno dalle quali possiamo argomentare quanto la Madonna SS.ma ci ami e ci aiuti; ma giacch� siamo qui noi soli, perch� ognuno di noi abbia la sicurezza essere Maria Vergine che vuole la nostra Congregazione e affinch� ci animiamo sempre pi� a lavorare per la maggior gloria di Dio, vi racconter� non gi� la descrizione di un sogno, ma quello che la stessa Beata Madre si compiacque di farmi vedere. Essa vuole che riponiamo in Lei tutta la nostra fiducia� (MB 3,32).
E Don Bosco racconta il �sogno� del pergolato di rose; la visione della �Regina del Cielo�; le difficolt�; l'abbandono dei primi seguaci; la tentazione dello sconforto; ma poi i seguaci coraggiosi e fedeli e l'�amenissimo giardino� e il �numero immenso di giovani e di chierici, di laici coadiutori e anche di preti, che si posero a lavorare con me guidando quella giovent�; e le parole della Vergine: �Sappi che la via da te percorsa tra le rose e le spine significa la cura che tu hai da prendere della giovent�...�.
E gi� del tempo degli inizi la testimonianza di Buzzetti: �Fin d'allora si vedeva apparire sempre pi� viva la sua devozione verso Maria SS.ma e si adoperava con modi sempre pi� insinuanti perch� i giovani celebrassero con frutto le feste della Madonna e il mese di Maggio� (MB 3,36).
Dal ricordo degli albori, passiamo alla chiusura della giornata terrena di Don Bosco: dopo una vita operosa, trascorsa nel segno della Vergine Immacolata-Ausiliatrice, ecco l'accorata raccomandazione paterna, quale ci � trasmessa da don Rua, che la raccolse dalle labbra del Padre la sera del 29 dicembre 1887: �In un momento in cui poteva parlare con minor difficolt�, mentre eravamo intorno al suo letto mons. Cagliero, don Bonetti ed io, Don Bosco disse fra altre cose: Raccomando ai Salesiani la devozione a Maria Ausiliatrice e la frequente comunione. Io soggiunsi allora: Questa potrebbe servir per strenna del nuovo anno da mandarsi a tutte le case. Egli riprese: Questo sia per tutta la vita� (MB 18,503).
CANTO
Terza lettura
529
G La devozione all'Ausiliatrice, come la visse e ce la comunic� Don Bosco, non � solo un aspetto accessorio, sia pure importante, della spiritualit� salesiana; ma � � come afferma il VII successore di Don Bosco, don Egidio Vigan� � �un elemento imprescindibile del nostro carisma�.
L Dalle Lettere circolari di don Egidio Vigan�: L'Ausiliatrice e il carisma salesiano (v. p. 580).
ATTO DI AFFIDAMENTO A MARIA (v. p. 629) Oppure
PREGHIERA LITANICA (da una preghiera di san Giovanni Bosco, v. p. 593)
ATTI CONCLUSIVI
Benedizione di Maria Ausiliatrice (v. p. 628). Oppure
C Preghiamo.
Signore Ges�, tu hai donato a Don Bosco
quale Madre, Maestra e Ausiliatrice,
la stessa tua santissima Madre,
e per suo mezzo gli hai indicato
il campo della missione,
ispirandolo a fondare la nostra Societ�.
Continua a guardare con benevolenza
questa tua Famiglia,
e fa' che sentiamo sempre viva tra noi
la presenza e l'opera di Maria
�Madre della Chiesa
e Ausiliatrice dei cristiani�.
Affid�ti a lei e sotto la sua guida,
donaci di essere tra i giovani
testimoni del tuo inesauribile amore.
T Amen.
530

2.2. TESTI E SUSSIDI
PER CELEBRAZIONI DELLA PAROLA
2.2.1. SCHEMA DI UNA CELEBRAZIONE DELLA PAROLA
con rimandi ai repertori di �testi� qui offerti
RITI INIZIALI
�Canto d'ingresso.
�Nel nome del Padre...
Saluto del celebrante (v. per es. p. 532).
Breve �monizione�: scopo e significato della celebrazione; accenno al mistero che si celebra; invito a ravvivare la fede...
�Orazione iniziale (facoltativa) v. per es. pp. 533-534.
ASCOLTO DELLA PAROLA
�Letture.
Una breve o pi� letture, secondo la convenienza, eventual 
mente introdotte da una brevissima presentazione. Conviene
che almeno una sia una lettura biblica.
Si possono trovare nel seguente �repertorio�:
Letture bibliche: pp. 535-536.
Letture patristiche: pp. 536-547.
Letture dal Magistero della Chiesa: pp. 547-564.
Letture da autori moderni: pp. 564-576.
Letture salesiane: pp. 576-585.
�Canto o salmo tra le letture.
�Omelia o riflessione silenziosa, secondo l'opportunit�.
PREGHIERA COMUNE (O LITANICA)
�Breve introduzione del celebrante.
Invocazioni spontanee (accurate); o secondo schemi gi� preparati (v. per es. alle pp. 586-597).
Oppure: Cantico del �Magnificat� (v. p. 616);
oLitanie della Beata Vergine (v. pp. 617-626);
oaltre preghiere adatte (v. anche pp. 633-644).
531
RITI CONCLUSIVI
�Orazione finale (v. per es. pp. 597-601).
�(Benedizione del celebrante).
�Canto finale.
2.2.2. IL SALUTO DEL CELEBRANTE
Il saluto del celebrante, oltre che un segno di fraternit�, � anche gi� un modo di introdurre l'assemblea nello spirito della celebrazione, nelle sue intenzioni, nel mistero che si contempla; e un invito a rendersi disponibili all'azione del Signore, che � presente nell'assemblea stessa. Questi aspetti possono essere accennati nel saluto del celebrante.
Qualche esempio:
�Dio Padre, che, compiuti i tempi dell'attesa, ha inviato a noi il suo Figlio, nato da Maria Vergine per opera dello Spirito Santo, vi dia grazia e pace; e sia con tutti voi. T E con il tuo spirito.
�Il Signore, che � la nostra pace e ha costituito la Madre sua Regina della pace, sia con tutti voi.
�Il Signore, che, morendo sulla croce, ci ha affidati alla Madre sua, costituendola Madre della Chiesa e di tutti i redenti, sia con tutti voi.
�Il Signore, che ha posto Maria quale segno materno del suo amore nel cammino dell'umanit� e della Chiesa, sia con tutti voi.
�Lo Spirito Santo, invocato e atteso da Maria con gli apostoli nel cenacolo, sia con tutti voi.
�Il Signore che sul nostro cammino verso la Patria ha posto Maria, segno di sicura speranza e causa della nostra letizia, sia con tutti voi.
�La grazia e la pace del Signore, che ha costituito la Madre sua Madre e Ausiliatrice della Chiesa, sia con tutti voi.
�Il Signore, che, invitandoci alla conversione e alla santit�, ci affida a Maria, Madre della divina grazia e rifugio dei peccatori, sia con tutti voi.
�La forza dello Spirito, che ci sostiene nella testimonianza coerente della nostra fede, per intercessione di Maria, la Vergine fedele, sia con tutti voi.
�Il Signore, che ha assunto Maria in Cielo e ci ha preparato un posto con lei nella gloria, sia con tutti voi.
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2.2.3. L'ORAZIONE INIZIALE
L'orazione iniziale, che segue il saluto del celebrante e la breve �monizione�, conterr� opportunamente un'invocazione dell'aiuto divino per la capacit� di ascolto � � sull'esempio di Maria � e per l'impegno di conversione, con l'aiuto della Vergine.
1.C Signore nostro Dio,
che hai fatto della Vergine Maria
il modello di chi accoglie la tua Parola
e la mette in pratica,
apri il nostro cuore alla beatitudine dell'ascolto
e, con la forza del tuo Spirito,
fa' che noi pure diventiamo luogo santo
in cui la tup. Parola di salvezza oggi si compie.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
2.C Dio santo e misericordioso,
che ascolti gli umili
e compi in loro, per mezzo del tuo Spirito,
le meraviglie della salvezza,
guarda all'innocenza della Vergine Maria
e donaci un cuore semplice e mite
che sappia accogliere la tua parola
e aderire a ogni cenno della tua volont�.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
3.C O Dio, Padre del Signore Ges� Cristo,
guarda la Vergine Maria,
la cui esistenza terrena
fu tutta sotto il segno della gratuit�
e della riconoscenza.
Concedi anche a noi
il dono della preghiera incessante e del silenzio, perch� tutto il nostro vivere quotidiano sia trasfigurato dalla presenza del tuo Santo Spirito. Per Cristo nostro Signore.
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T Amen.
4.C O Spirito di amore
che hai accolto il s� di Maria,
infondi nelle nostre menti
sapienza di santit�
perch� ascoltiamo con fede la parola di Dio
e la traduciamo in coerenza di vita.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
5.C Signore Ges�, che sei venuto nel mondo
per instaurare il tuo regno di giustizia,
di amore e di pace,
concedi a noi,
per intercessione della Vergine Maria, Madre tua,
di accogliere nel nostro spirito la tua parola di verit�
per poter essere il tuo popolo santo.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T Amen.
6.C Eterno Padre,
che hai posto nella Vergine Maria
il trono regale della tua Sapienza,
illumina la Chiesa con la luce del Verbo della Vita,
perch� cammini nello splendore della verit�
fino alla piena conoscenza del tuo mistero d'amore.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
7.C Accogli, o Padre, la nostra preghiera
e irradia nei nostri cuori la luce dello Spirito Santo, perch�, sull'esempio di Maria Vergine,
sappiamo ricercare e custodire sempre le tue parole. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
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2.2.4. LETTURE MARIANE
Presentiamo un repertorio di letture: bibliche, patristiche, del Magistero, di autori moderni, salesiane. Possono essere opportunamente valorizzate non solo per celebrazioni della Parola, ma anche come integrazione di altre celebrazioni, letture omiletiche (p. es. ai Vespri in particolari circostanze), meditazione personale, ecc.
A. LETTURE BIBLICHE Antico Testamento
1.Porr� inimicizia tra la stirpe del serpente e quella della donna (Gn 3,9-15.20).
2.Come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza per sempre (Gn 12,1-7).
3.Il Signore gli dar� il trono di Davide suo padre (2 Sam 7,1-5.8b-11.16).
4.Collocarono l'arca di Dio al centro della tenda eretta per essa da Davide (1 Cr 15,3-4.15-16; 16,1-2).
5.Maria, sede della Sapienza (Prv 8,22-31).
6.Maria, sede della Sapienza (Sir 24,1.3-4.8-12.19-21).
7.La vergine concepir� (Is 7,10-14).
8.Ci � stato dato un figlio (Is 9,1-3.5-6).
9.Gioisco pienamente nel Signore (Is 61,9-11).
10.Al tempo stabilito, Colei che deve partorire partorir� (Mic 5,1-4a).
11.Gioisci, figlia di Sion, perch� io vengo (Zc 2,14-17).
Nuovo Testamento
1.Erano concordi nella preghiera con Maria (At 1,12-14).
2.Nel cielo apparve un segno grandioso (Ap 11,19a; 12, 1-6a.10ab).
3, Vidi la nuova Gerusalemme pronta come una sposa (Ap 21,1-5a).
4.Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia (Rm 5,12.17-19).
5.Quelli che Dio ha conosciuto li ha arche predestinati (Rm 8,28-30).
6.Dio mand� il suo Figlio, nato da donna (Gal 4,4-7).
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7. Dio ci ha scelti in Cristo prima della creazione del mondo (Ef 1,3-6.11-12).
Vangeli
1.Quel che � generato in lei viene dallo Spirito Santo (Mt 1,1-16.18-23; forma breve: 1,18-23).
2.Prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto (Mt 2,13-15.19-23).
3.Ecco, concepirai un figlio e lo darai alla luce (Lc 1,26-38).
4.Beata colei che ha creduto (Lc 1,39-47).
5.Maria diede alla luce il suo Figlio primogenito (Lc 2,1-14).
6.Maria serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore (Lc 2,15b-19).
7.Anche a te una spada trafigger� l'anima (Lc 2,27-35).
8.Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo (Lc 2,41-51).
9.Beato il grembo che ti ha portato (Lc 11,27-28).
10.C'era la madre di Ges� (Gv 2,1-11).
11.Ecco il tuo figlio! Ecco la tua madre! (Gv 19,25-27).
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B. LETTURE PATRISTICHE
1. Da Maria � sorta la luce
(S. Efrem Siro, Inno per la nascita di Cristo, 1)
In questo giorno solenne (Natale) volgete lo sguardo a Maria. Dopo che l'angelo Gabriele le aveva trasmesso il messaggio divino, ella chiese: �Come avverr� ci�?�. E il servo dello Spirito Santo le rispose dicendo: �� facile per Dio, perch� tutto � a lui possibile�.
Maria, credendo fermamente a ci� che aveva udito, disse: �Ecco la serva del Signore: avvenga come tu hai detto�. E subito il Verbo discese, si libr� su di lei come gli piacque, entr� in lei e prese in lei abitazione, senza che nulla ella avvertisse. Nel suo seno egli divenne un bimbo, mentre il mondo intero era pieno di lui. Egli depose la sua figura per rinnovare la figura di Adamo tanto invecchiata.
Oggi Maria � per noi un cielo, perch� porta Dio. La divinit� altissima infatti si � abbassata e in lei ha preso abitazione; in lei si � fatta piccola per far grandi noi; in lei ha preso per noi una veste, perch� si avverasse cos� per noi la redenzione. In Maria i detti dei profeti e dei giusti si sono adempiuti. Da lei � sorta per noi la luce, e le tenebre del paganesimo sono scomparse.
Per indicare la grandezza di Maria si usano molti paragoni, ed � per me una gioia chiamarla con alcuni di essi. Maria � la rocca in cui abita il Signore, re dei re. Ma non usc� da essa come vi entr�: in essa infatti si rivest� della nostra carne, e cos� ne usc�.
Maria � anche un nuovo cielo, perch� vi abita il Signore dell'universo. Egli vi entr� e poi ne usc� vestito a somiglianza nostra.
Maria � una sorgente da cui sgorga l'acqua viva per gli assetati; coloro che hanno gustato questa bevanda portano frutto al cento per uno.
Questo giorno � molto pi� grande del giorno della creazione. In quel giorno le creature furono chiamate all'esistenza; in questo giorno la terra � stata rinnovata e benedetta nei riguardi di Adamo, per il quale era stata maledetta.
Eva e Adamo col peccato portarono la morte nel mondo, il Signore del mondo per� ci ha dato in Maria una nuova vita.
Il Maligno, ad opera del serpente, vers� il veleno nell'orecchio di Eva; il Benigno invece si abbass� nella sua misericordia e tramite l'orecchio entr� in Maria.
Per la stessa porta da cui era entrata la morte, � entrata anche la vita che ha ucciso la morte. E le braccia di Maria hanno portato proprio colui che vien sorretto dai cherubini; quel Dio che l'universo non pu� abbracciare, � stato abbracciato e portato da Maria.
Felice Adamo, che nella nascita di Cristo hai ritrovato la gloria che avevi perduta!
Chi ha mai visto la creta servire da abito al vasaio? Chi ha mai visto il fuoco avvolto in fasce? Eppure a tutto ci� si � abbassato Dio per amore dell'uomo; Dio si � umiliato per amore del suo servo, che si era stoltamente innalzato e, su consiglio del Maligno omicida, aveva calpestato il divino comando. Egli, che aveva dato il comando, si umili� per innalzarci.
Siano rese grazie alla divina misericordia che si � abbassata sugli abitanti della terra, affinch� il mondo ammalato fosse guarito dal medico su di essa apparso! Sia lode a lui e al Padre che lo ha mandato; e lode allo Spirito Santo, per sempre in tutti i secoli senza fine!

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2. La benedetta fra le donne
(S. Sofronio, Patriarca di Gerusalemme, Discorso 2 per l'Annunciazione)
�Rallegrati, o piena di grazia, il Signore � con te� (Lc 1,28). Che cosa potrebbe esserci di pi� sublime di questa gioia, o Vergine Madre? O che cosa potrebbe esserci di pi� eccellente di questa grazia che tu hai avuto in sorte da Dio? Ogni cosa � ben lontana dalla grazia che si vede in te, ogni cosa � al di sotto della tua grazia; tutto sta al secondo posto, anche ci� che � pi� puro, e tutto ha uno splendore assolutamente inferiore.
�Il Signore � con te!�. E chi oserebbe gareggiare con te? Dio viene da te, e chi non ti cederebbe il passo e non ti darebbe anzi di buon grado il primato e la superiorit�?
Perci�, guardando alle tue eminenti prerogative, pi� eccellenti di quelle di tutte le creature, grido anch'io con grandissime lodi: �Rallegrati, o piena di grazia, il Signore � con te!�. Da te infatti il gaudio fu esteso non soltanto agli uomini, ma � donato anche alle virt� celesti.
Veramente �benedetta tu fra le donne�, perch� hai mutato in benedizione la maledizione di Eva. Infatti, hai fatto s� che Adamo, che prima giaceva colpito da maledizione, fosse per te benedetto.
Veramente benedetta sei tu fra le donne, perch� per tuo mezzo i tuoi progenitori hanno trovato la salvezza: tu cio� genererai il Salvatore, che procurer� loro la divina salvezza. Veramente benedetta fra le donne, perch� senza umano concorso hai prodotto quel frutto che d� la benedizione a tutta la terra e la redime da quella maledizione che generava solo spine.
Veramente benedetta sei tu fra le donne perch�, pur essendo donna per la tua naturale condizione, tuttavia diventerai veramente la madre di Dio. Infatti colui che doveva nascere da te, � veramente Dio, incarnato, e tu stessa sei detta a buon diritto Genitrice di Dio, in quanto in tutta verit� generi Dio. Tu infatti nel segreto del tuo grembo hai Dio stesso che dimora in te secondo la carne e che procede da te come uno sposo: egli che ottiene per tutti il gaudio o distribuisce a tutti la luce divina.
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Infatti in te, o Vergine, �Dio ha posto come in un cielo purissimo e limpido la sua tenda ed esce da te come sposo dalla stanza nuziale� e, imitando nella sua vita la corsa del gigante, percorrer� la via che sar� la salvezza per tutti i viventi e che protendendosi dalla sommit� del cielo ai cieli pi� alti, riempir� ogni cosa di divino calore e allo stesso tempo di vivificante splendore (cf Sal 19).
3. L'assunzione di Maria
epilogo dell'incarnazione del Signore
(S. Germano di Costantinopoli, Omelia per la dormizione della BVM)
O tempio vivente della santissima divinit� del Figlio unico, Madre di Dio, io lo ripeto con azioni di grazie: veramente
la tua assunzione non ti ha per nulla allontanata dai cristiani. Tu vivi incorruttibile e tuttavia tu non sei lontana da questo mondo di corruzione; anzi, tu sei presso chi ti invoca e coloro che ti cercano con fede ti trovano.
Era conveniente che il tuo spirito restasse sempre possente e vivente e che il tuo corpo fosse immortale.
Come avrebbe mai potuto la dissoluzione della carne ridurti in cenere e polvere, tu che hai salvato l'uomo dallo sfacelo della morte con l'incarnazione di tuo Figlio?
E se tu hai lasciato la terra, � perch� il mistero di questa incarnazione prodigiosa si manifesti in tutta la sua evidenza...
Non si pu� ammettere che, avendo portato Dio in te, tu avessi potuto essere ridotta in polvere dalla corruzione della morte. E poich� colui che annient� se stesso in te, � il Dio vivo prima del tempo, tu che sei madre della Vita dovevi restare per sempre con la Vita; la morte non poteva essere per te che un sonno e l'assunzione sarebbe stata per te come un risveglio.
Il fanciullo cerca e vuole la madre, e la madre vuol vivere con la sua creatura; analogamente, poich� tu nutrivi nel cuore un amore materno per il tuo Figlio e per il tuo Dio, dovevi nell'ordine naturale poter ritornare presso di lui, e Dio, per il suo amor filiale verso di te, doveva con giustizia concederti di condividere la sua condizione.
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Cos�, morta alle cose periture, sei stata portata verso le dimore incorruttibili dell'eternit� in cui risiede Dio, della cui vita ormai tu partecipi senza mai abbandonare la sua presenza, o Madre di Dio.
Tu sei stata corporalmente la sua dimora; ed ora � lui che, come tua ricompensa, si � fatto luogo del tuo riposo.
Egli diceva: �Questa � la mia stabile dimora per i secoli dei secoli� (Sal 131,14). Questo luogo di riposo � la carne di cui egli si � rivestito dopo averla presa da te, Madre di Dio, la carne nella quale � noi lo crediamo � egli si � mostrato nel mondo presente e si manifester� nel mondo futuro allorch� verr� a giudicare i vivi e i morti.
Poich� tu sei la dimora del suo riposo eterno, egli ti ha sottratta alla corruzione e ti ha preso con s�, volendo conservarti alla sua presenza e al suo amore.
Ecco perch� tutto ci� che tu chiedi egli te lo concede come a madre premurosa verso i figli; e tutto ci� che tu auspichi egli lo compie con la sua potenza divina, egli ch'� benedetto per l'eternit�.
4. Il nome di Maria - Stella del mare
(S. Bernardo abate, Om. 2 su �Missus est�)
�E il nome della Vergine era Maria�, dice l'evangelista san Luca. Facciamo alcune considerazioni su questo nome che significa �Stella del mare� e che s� mirabilmente conviene alla Vergine Madre.
Ella infatti � giustamente paragonata alla stella, perch� come la stella emana il suo raggio senza subirne detrimento, cos� la Vergine ha partorito il Figlio senza diminuire la sua integrit�. Il raggio nulla toglie alla luce della stella, il Figlio nulla ha tolto alla verginit� della Madre.
Maria � la nobile stella sorta da Giacobbe, il cui raggio illumina l'intero universo, il cui splendore domina nei cieli, penetra negli inferi, si espande sulla terra, e riscaldando pi� le anime che i corpi fa crescere le virt� e distrugge i vizi. Maria � la fulgida stella che splende su questo immenso mare di tenebre, rilucendo di meriti e di esempi.
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Tu che nel turbine di questo mare ti vedi sbattuto fra i marosi e le tempeste senza trovar terra su cui posare il piede, non distogliere gli occhi dal fulgore di questa stella se non vuoi essere sommerso dai flutti.
Se soffiano i venti delle tentazioni, se urti contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, chiama Maria. Se sei travolto dalle onde della superbia, dell'ambizione, della maldicenza, dell'odio, guarda la stella, chiama Maria. Quando l'ira, o l'avarizia, o le lusinghe dei sensi squasseranno la navicella della tua anima, guarda a Maria.
Se turbato dall'atrocit� del male, confuso dall'incertezza della coscienza, atterrito dall'orrore del giudizio, ti sentirai sprofondare nel baratro della tristezza o nell'abisso della disperazione, alza il tuo pensiero a Maria.
Nei pericoli, nelle angustie, nel dubbio, pensa a Maria, invoca Maria. Il suo nome mai si allontani dalla tua bocca, mai si allontani dal tuo cuore. E per ottenere l'aiuto della sua intercessione, non trascurare l'imitazione del suo esempio. Seguendo lei non devierai, pregando lei non dispererai, pensando a lei non sbaglierai; se lei ti sosterr� non cadrai, se lei ti guider� non ti stancherai.
Col suo favore perverrai alla m�ta, e cos� in te stesso sperimenterai quanto giustamente sia stato detto: E il nome della Vergine era Maria.
5. Nella gloria di Dio
(S. Giovanni Damasceno, monaco, Om. 2 per la dormizione della BVM)
Oggi l'arca santa e vivente del Dio vivo, colei che port� in seno il suo stesso Creatore, riposa nel tempio del Signore, non costruito da mano d'uomo.
Davide, suo antenato e progenitore del Messia, trasale di gioia; gli angeli danzano in festa, gli arcangeli applaudono e le potenze del cielo cantano gloria...
Colei che fece scaturire per tutti la vera vita, come avrebbe potuto essere soggetta alla morte?
E vero: anch'essa si piega alla legge promulgata dal proprio Figlio e, come figlia del vecchio Adamo, subisce la sentenza emessa contro il padre, poich� neppure suo Figlio, che � la Vita stessa, vi si � sottratto. Ma, come Madre del Dio vivente, � giusto che sia portata presso di lui.
Perch�, se Dio ha detto, a proposito del primo uomo creato:
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�Che ora non stenda la sua mano per cogliere il frutto dell'albero della vita e, gustatolo, non viva in eterno� (Gn 3,22), colei che ha ricevuto in s� la Vita stessa, infinita e illimitata, la Vita che non conosce n� inizio n� termine, come non sarebbe viva per tutta l'eternit�?
Un tempo, il Signore Dio aveva scacciato dal paradiso dell'Eden e mandato in esilio i progenitori della nostra razza mortale, che erano come inebriati dal vino della disobbedienza, avevano gli occhi del cuore appesantiti dall'ebrezza della trasgressione, lo sguardo dello spirito oppresso dallo stordimento della colpa, ed erano addormentati nel sonno della morte. Ma ora, il paradiso non ricever� forse colei che ha infranto in s� l'impeto delle passioni e ha portato alla luce il germoglio dell'obbedienza a Dio e al Padre, dando inizio alla vita di tutto il genere umano? 11 cielo non le aprir� forse con gioia le sue porte?...
Se Cristo, che � la Vita e la Verit�, ha detto: �Dove sono io, l� sar� anche il mio servo� (Gv 12,26), a maggior ragione, come non abiter� con lui sua madre?...
Poich� il corpo santo e puro che in lei si era unito al Verbo divino, si lev� dal sepolcro il terzo giorno, bisognava che anche lei fosse strappata alla tomba e che la madre fosse assunta presso il Figlio.
Egli era sceso verso di lei: cos� essa, la creatura amata sopra ogni altra, doveva essere elevata in una dimora pi� grande e pi� perfetta, nel cielo stesso.
Era giusto che colei che aveva ospitato nel suo grembo il Verbo divino si stabilisse nella dimora del Figlio. E come il Signore disse che egli doveva essere nella casa del Padre, cos� era necessario che la Madre abitasse nella dimora regale di suo Figlio, �nella casa del Signore, negli atri del nostro Dio� (Sal 134,2).
Perch�, se l� � la dimora di tutti quelli che sono nella gioia, dove mai dovrebbe risiedere colei che � la causa stessa della gioia?
6. Maria ci ha donato il Pane vivo
(S. Pier Damiani, camaldolese, Serm. 45)
La Vergine Maria ha partorito Ges� Cristo, lo ha riscaldato fra le sue braccia, lo ha avvolto in fasce e lo ha circondato di cure materne.
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Si tratta proprio dello stesso Ges� il cui corpo noi ora riceviamo ed il cui sangue redentore beviamo nel sacramento dell'altare. Ecco ci� che la fede cattolica sostiene come vero; ecco ci� che la Chiesa scrupolosamente insegna.
Nessuna lingua umana potr� mai glorificare abbastanza colei da cui ha preso carne, noi ben lo sappiamo, il mediatore tra Dio e gli uomini (1 Tm 2,5).
Nessun elogio umano pu� essere all'altezza di colei il cui ventre purissimo ha dato il frutto che � l'alimento della nostra anima; colui che, in altri termini, testimonia se stesso con queste parole: �Io sono il pane vivo disceso da cielo. Se uno mangia di questo pane vivr� in eterno� (Gv 6,51-52). Effettivamente, noi che siamo stati cacciati dal paradiso di delizie a causa di un alimento, � altres� per un alimento che ritroviamo le gioie del paradiso. Eva si � cibata, e noi siamo stati condannati ad un digiuno eterno; Maria ci ha dato di che cibarci, e l'ingresso alla mensa celeste � stato spalancato dinanzi a noi.
Considerate, ve ne prego, fratelli miei, considerate con attenzione questo piano della nostra redenzione, e, con l'orecchio del vostro cuore, ascoltate la tenerezza di Dio che si � chinato su di noi...
� prerogativa della Vergine Maria l'aver concepito il Cristo nel suo seno, ma � retaggio universale di tutti gli eletti portarlo con amore nel proprio cuore.
Beata, dunque, beatissima la donna che ha portato Ges� nel suo seno per nove mesi. Ma beati pure noi, se ci prendiamo cura di portarlo costantemente nel nostro cuore.
Stup�, ed in modo grandioso, il concepimento di Cristo nel seno di Maria, ma non deve stupire di meno il vederlo diventare l'ospite del nostro cuore. E questo il senso della testimonianza di Giovanni: �Ecco, io sto alla porta e busso; se uno sente la mia voce mi apre, io entrer� da lui e cener� con lui e lui con me� (Ap 3,20)...
A questo punto, fratelli miei, riconsideriamo quale � la nostra dignit� e la nostra somiglianza con Maria.
La Vergine ha concepito Cristo nelle sue viscere di carne, e noi lo portiamo in quelle del nostro cuore. Maria ha nutrito Cristo dando alle sue labbra il latte del suo seno, e noi possiamo offrirgli il pasto sempre vario delle buone azioni che formano le sue delizie.
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7. La passione del Figlio e la compassione della Madre (S. Bonaventura, Vitis Mystica)
�Donna, ecco tuo figlio!�. Parola dolce e tenera, parola meravigliosa, densa di piet� e di affetto!
In nessun luogo si legge che Ges�, cos� pieno di bont� e di benevolenza, abbia trattato sua Madre con molta familiarit�, tanto pi� poi quando divenne adulto, e nemmeno risulta che abbia mangiato spesso in sua compagnia o che fosse solito parlare a lei con pi� affetto che agli altri.
Ma, corporalmente, al momento di lasciarla, mostr� con poche parole quanto grande fosse l'amore di carit� per la sua Mamma.
Anche senza parlare dei dolori patiti da lui sulla croce, cosa dobbiamo pensare della profondit� del suo affetto nella compassione che egli aveva di sua Madre? Egli sapeva perfettamente che la spada di un acerbissimo dolore avrebbe trapassato il cuore di lei tutto pieno di tenerezza.
� certo che la pena che sentiva per sua madre accrebbe il dolore delle sue piaghe: egli la vedeva infatti col cuore infranto dal dolore, le mani strette per lo spasimo, gli occhi che versavano torrenti di lacrime, il volto irrigidito, la voce lamentosa, eppure ritta in piedi accanto alla croce con fortezza virile. Chiss� quante volte avr� detto piangendo e gemendo per suo figlio: �Ges�, figlio mio Ges�, chi mi dar� di morire con te e per te, figlio mio, dolcissimo Ges�?� (cf 2 Re 18,33).
E mi par di vederla mentre se ne sta l� col capo coperto, sia per la modestia verginale, sia per l'immensit� del suo soffrire. Chiss� quante volte avr� alzato gli occhi suoi cos� modesti a guardare quelle ferite crudeli! Forse non li distolse mai da esse, oppure non riusc� a vederle per il velo delle troppe lacrime.
Com'� possibile che non sia venuta meno quando gi� mi sembra tanto straordinario che non sia morta per l'eccessivo dolore? Veramente muore col Figlio pur vivendo, e sopporta da viva un dolore pi� crudele della morte stessa.
Ma, perch� non morisse, � stata confortata interiormente da suo Figlio ed esternamente l'ha consolata la piet� delle parole e dei fatti di lui. In che modo?
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Stava accanto alla croce e Ges� le disse: Ecco tuo figlio, come se le dicesse: �Tu adesso vieni privata corporalmente di me, tuo figlio: perci� ti do come figlio il mio amico prediletto fra tutti e, durante la mia assenza, sarai consolata dalla sua presenza. E tu, Giovanni, sei privato di me che ti sono padre: per questo io ti do per madre questa mia carissima Madre�.
O buon Ges�, re e sposo, quanto sei stato splendido e munifico nelle tue nozze; con quale liberalit� hai donato tutto quello che possedevi!
Ecco, ai tuoi crocifissori hai dato la carit� della tua preghiera, al ladrone il paradiso, alla madre un figlio, al figlio una madre, ai morti la vita, alle mani del Padre il tuo spirito, a tutto il mondo i segni della tua potenza.
8. Stella del mare
(S. Antonio di Padova, Disc. per l'Annunciazione)
Noi preghiamo la Madonna dicendo: �Ave, Maria�. La chiamiamo Maria, che significa �Stella del mare�.
Siamo infatti in alto mare, agitati dai flutti, travolti dalla tempesta, e perci� invochiamo la Stella del mare, per poter arrivare col suo aiuto al porto della salvezza eterna.
� lei che libera dalla procella, che indica la rotta e guida al porto quelli che la invocano. Gli angeli non hanno necessit� di essere salvati dal naufragio, perch� sono sicuri nella patria celeste, e lo splendore di Dio li illumina.
Noi miseri, invece, sperduti nel mare, lontani da Dio, sconvolti in ogni ora dalle tempeste, posti sull'orlo della morte, gridiamo sempre: �Ave, Maria!�.
Maria � il segno della pace e dell'alleanza, l'ulivo della misericordia che riporta la pace tra Dio e l'uomo peccatore...
Perci� giustamente san Bernardo esclama: �Tu hai sicuro accesso a Dio, o uomo. Infatti, tu trovi una Madre prima di
Cristo, suo Figlio, e trovi prima di Dio Padre un Figlio. La Madre mostra al Figlio il suo cuore, e il Figlio mostra al Padre le sue ferite. Non vi potr� essere ripulsa alcuna dove si trovano riuniti tanti segni di amore!�.
Da lei sprigiona una fragranza simile a quella del Libano (cf Os 14,7) la quale, diffusa dappertutto, ridona la vita ai morti, il perdono ai disperati, la giustizia ai penitenti, la gloria ai giusti...
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Che essa ti inebri in ogni tempo! Che tu sia sempre rapito nel suo amore cos� che, assorto in lei, tu abbia a spregiare
i piaceri ingannevoli del mondo e calpestare la concupiscenza della carne.
Rifugiati in lei, o peccatore, perch� Maria � la citt� di rifugio. Sappiamo che Mos� costitu� tre �citt� di rifugio�, dove potesse trovare scampo chi, ucciso per inavvertenza un suo prossimo, bramasse salva la vita.
Oggi la misericordia del Signore ha stabilito un rifugio di misericordia, Maria, anche per chi volontariamente ha fatto il male. Torre fortissima � il nome di Maria: essa dar� riparo e fortezza al peccatore.
Come bella sei nell'anima, quanto splendente nel corpo sei, o Madre mia, nelle delizie della vita eterna!
O Signora, o Madonna, il tuo nome � la brama del mio cuore. Il tuo nome, o Maria, � come balsamo effuso... Nome dolce, nome beatificante, nome confortevole e di lieta speranza!
E che significa Maria, se non �stella del mare�, ossia fulgida guida al porto per chi � in bal�a dei flutti dell'amarezza? Oh! nome amabile agli angeli, terribile ai demoni, salutare ai peccatori, soavissimo ai santi...
Ti supplichiamo, o nostra Signora, speranza nostra, che tu, Stella del mare, splenda su di noi che siamo sbattuti dai flutti e ci conduca al porto eterno.
Nell'ultima ora confortati con la tua materna presenza, perch� sicuri possiamo evadere dal carcere terreno e salire lieti al gaudio ineffabile.
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Altre letture patristiche si possono trovare nell'Ufficio delle Letture della Liturgia delle Ore. Ecco i rimandi pi� significativi:
9.Il Magnificat (S. Beda Venerabile, Festa della Visitazione, 31 maggio; Beda, 22 dicembre).
10.Maria e Eva (S. Ireneo, venerd� 11 sett. Avvento; S. Giovanni Crisostomo, Santa Maria in sabato: vol. II e IV).
11.Maria e la Chiesa (B. Isacco della Stella, sabato II sett. Avvento).
12.Il mondo attende la risposta di Maria (S. Bernardo, 20 dicembre).
13.La Visitazione di Maria (S. Ambrogio, 21 dicembre).
14.In Maria il Verbo ha assunto la natura umana (S. Atanasio, 1 gennaio).
15.Immacolata Concezione (S. Anselmo, 8 dicembre).
16.La benedizione del Padre rifulse agli uomini per mezzo di Maria (S. Sofronio, Comune della BVM).
17.Maria Madre nostra (B. Aelredo, Comune della BVM).
18.Origine dell'Ordine dei Servi della BVM (17 febbraio).
19.Maria serbava tutte queste cose nel suo cuore (S. Lorenzo Giustiniani, dopo il 31 maggio: Cuore Immacolato della BVM, sabato che segue la II domenica dopo Pentecoste).
20.Maternit� divina di Maria (S. Cirillo d'Alessandria, 27 giugno).
21.Maria concep� prima nella mente che nel corpo (S. Leone Magno, 16 luglio: Madonna del monte Carmelo).
22.Lode a Maria, Madre di Dio (S. Cirillo d'Alessandria, 5 agosto: Madonna della neve).
23.L'Amico dell'uomo si � fatto uomo, nascendo dalla Vergine (S. Proclo, Santa Maria in sabato: vol. III e IV).
24.Maria Madre di Cristo e dei cristiani (B. Guerico, Santa Maria in sabato: vol. III e IV).
25.Maria Vergine e umile (S. Bernardo, marted� XX sett. tempo ordinario).
26.Un virgulto germoglier� dalla radice di lesse (Baldovino di Canterbury, gioved� XX sett. tempo ordinario).
27.Regina del mondo e della pace (S. Amedeo, 22 agosto).
28.Nativit� di Maria (S. Andrea da Creta, 8 settembre).
29.Colei che credette in virt� della fede, in virt� della fede concep� (S. Agostino, 21 novembre: Presentazione della BVM).
C. LETTURE DAL MAGISTERO DELLA CHIESA 1. Partecipe di tutti i misteri di Cristo (LG 57-58)
L'unione della Madre col Figlio nell'opera della salvezza si manifesta dal momento della concezione verginale di Cristo fino alla morte di lui; e prima di tutto quando Maria, recandosi sollecita a visitare Elisabetta, � da questa proclamata beata per la sua fede nella salvezza promessa e il precursore esult� nel seno della madre; e poi nella nativit� quando
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la Madre di Dio mostr� lieta ai pastori e ai Magi il Figlio suo primogenito, il quale non sminu� la sua verginale integrit�, ma la consacr�.
E quando lo present� al Signore nel tempio, dopo aver fatto l'offerta dei poveri, ud� Simeone che preannunziava nello stesso tempo che il Figlio sarebbe divenuto segno di contraddizione e che una spada avrebbe trafitto l'anima della madre, perch� fossero svelati i pensieri di molti cuori.
Dopo aver smarrito il fanciullo Ges� e averlo cercato con angoscia, i suoi genitori lo trovarono nel tempio occupato nelle cose del Padre suo, e non compresero la parola del Figlio. La madre sua tuttavia conservava meditabonda tutte queste cose in cuor suo.
Nella vita pubblica di Ges�, la Madre sua appare distintamente, fin da principio, quando alle nozze in Cana di Galilea, mossa a compassione, indusse con la sua intercessione Ges� Messia a dar inizio ai miracoli.
Durante la predicazione di lui accolse le parole con le quali il Figlio, esaltando il Regno al di sopra dei rapporti e dei vincoli della carne e del sangue, proclam� beati quelli che ascoltano e custodiscono la parola di Dio, come essa fedelmente faceva.
Cos� anche la beata Vergine avanz� come pellegrina della fede e serb� fedelmente la sua unione col Figlio fino alla croce, dove stette non senza un disegno divino, soffrendo intensamente col suo Unigenito e associandosi con animo materno al sacrificio di lui, amorosamente consenziente all'immolazione della vittima da lei generata; e finalmente, dallo stesso Ges� Cristo morente in croce fu data quale madre al discepolo con queste parole: Donna, ecco il tuo figlio.
2. Mediatrice di grazia
(S. Pio X, Enc. �Ad diem illum laetissimum�)
Alla santissima Madre di Dio non spetta soltanto la lode di aver fornito �la materia della sua carne al Figlio unico di Dio che doveva nascere con membra umane� (S. Beda), e di aver cos� preparato una vittima per la salvezza degli uomini; ella dovette anche custodire quella vittima, nutrirla e collocarla, nel giorno stabilito, sull'altare.
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Di qui tra Maria e il Figlio una continua comunione di vita e di sofferenza, di modo che si pu� applicare tanto all'uno che all'altra l'affermazione del profeta: �La mia vita si consuma nel dolore, gli anni miei nei gemiti� (Sal 30,11).
E quando venne per il Figlio l'ultima ora, �sua Madre stava presso la croce di Ges�, non solo assorta dal crudele spettacolo, ma anche gaudiosa, �perch� suo Figlio veniva offerto per la salvezza del genere umano, ed ella partecip� talmente ai suoi dolori, che, se le fosse stato possibile, sarebbe stata molto pi� contenta di soffrire anche lei tutti i tormenti sopportati dal Figlio� (S. Bonaventura).
Da questa comunanza di dolori e di volont� fra Maria e Cristo, ella �merit� di divenire degnissima riparatrice del mondo peccatore�, e perci� la dispensatrice di tutti i tesori che Ges� ha meritato con la morte cruenta.
Certo, solo Cristo ha il diritto proprio ed esclusivo di dispensare tali tesori, che sono stati a noi procurati con la sua morte, essendo egli costituito mediatore tra Dio e gli uomini. Tuttavia, per quella comunanza di dolori e di sofferenze, tra la Madre e il Figlio, cui abbiamo accennato, � stato concesso a questa santa Vergine di essere �presso l'Unigenito Figlio suo potentissima mediatrice e conciliatrice del mondo intero� (Pio IX).
La fonte � dunque Cristo, e �dalla pienezza di lui noi tutti abbiamo ricevuto� (Gv 1,16); da lui �il corpo, proporzionato e concatenato per tutte le giunture... riceve il suo aumento per essere edificato nella carit� (Ef 4,16).
Ma Maria, come osserva giustamente S. Bernardo, � l'�acquedotto�, o anche il collo, per cui il corpo si congiunge con il capo, e il capo trasmette al corpo la sua forza e la sua energia. �Ella difatti � il collo del nostro capo, mediante il quale vengono trasmessi al suo corpo mistico tutti i doni spirituali� (S. Bernardino da Siena).
� perci� evidente che noi non intendiamo attribuire alla Madre di Dio il potere di produrre la grazia: potere che � solo di Dio.
Tuttavia, poich� ella supera tutti nella santit� e nell'unione con Cristo, e poich� � stata associata da Cristo all'opera della umana salvezza, ci merita de congruo, come dicono, ci� che Cristo ci merit� de condigno, ed � la principale dispensatrice della grazia.
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Cristo �siede alla destra della Maest� divina nel pi� alto dei cieli� (Eb 1,3); Maria siede regina alla sua destra, rifugio sicurissimo di tutti coloro che sono in pericolo, e fedelissima ausiliatrice, di modo che non si deve temere nulla, n� disperare di nulla, sotto la sua guida, i suoi auspici, la sua benevolenza e la sua protezione.
3. La bellezza e lo splendore di Maria (Pio XII, Disc. 8 dic. 1953)
Nella contemplazione della Vergine Immacolata ci far� da guida sicura la sacra liturgia che non si stanca di chiamarla: bella come la luna, fulgida come il sole.
Anzitutto, guardate Maria, �bella come la luna�. � un modo questo per esprimere la eccelsa bellezza di lei.
Come deve essere bella la Vergine! Quante volte siamo stati colpiti dalla bellezza di un volto angelico, dall'incanto di un sorriso di bambino, dal fascino di uno sguardo puro! E certamente nel volto della propria Madre Iddio ha raccolto tutti gli splendori della sua arte divina.
Lo sguardo di Maria! il sorriso di Maria! la dolcezza di Maria! la maest� di Maria, regina del cielo e della terra! Come splende la luna nel cielo oscuro, cos� la bellezza di Maria si distingue da tutte le bellezze, che paiono ombre accanto a lei. Maria � la pi� bella di tutte le creature...
Sul suo volto non si rivela soltanto la bellezza naturale. Nell'anima di lei Iddio ha riversato la pienezza delle sue ricchezze con un miracolo della sua onnipotenza, e allora egli ha fatto passare nello sguardo di Maria qualche cosa della sua dignit� sovrumana e divina.
Un raggio della bellezza di Dio splende negli occhi della sua Madre.
Non pensate voi che il volto di Ges�, quel volto che gli angeli adorano, dovesse riprodurre in qualche modo i lineamenti del volto di Maria? Cos� il volto di ogni figlio rispecchia gli occhi della madre.
Ma la Chiesa non paragona Maria soltanto alla luna; servendosi ancora della Sacra Scrittura, passa ad un'immagine pi� forte ed esclama: Tu sei, o Maria, fulgida come il sole. La luce del sole ha una differenza grande da quella della luna: � luce che scalda e che vivifica.
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Splende la luna sui grandi ghiacciai del polo, ma il ghiaccio rimane compatto e infecondo, cos� come rimangono le tenebre e perdura il gelo nelle notti lunari dell'inverno. La luce della luna non porta il calore, non porta la vita.
Fonte di luce, di calore e di vita � il sole. Ora Maria, che ha la bellezza della luna, splende come un sole e irraggia un calore vivificante.
Parlando di lei, parlando a lei, non dimentichiamo che � vera Madre nostra, perch� attraverso di lei abbiamo ricevuto la vita divina. Ella ci ha dato Ges� e con Ges� la sorgente stessa della grazia. Maria � mediatrice e distributrice di grazie.
Sotto la luce e il calore del sole fioriscono sulla terra e danno frutto le piante; sotto l'influsso dell'aiuto di questo sole che � Maria fruttificano i buoni pensieri nelle anime. Forse, gi� in questo momento voi siete ripieni dell'incanto che promana dalla Vergine Immacolata, Madre della divina grazia, mediatrice di grazie, perch� regina del mondo. Oh, potessimo avere la voce di san Bernardo, che non si stancava di lodare, di cantare, di ammirare, di esultare dinanzi al trono della Vergine! Potessimo avere la lingua degli angeli per poter dire la bellezza, la grandezza della loro regina!
4. Regina di tutte le cose create (Pio XII, Enc. �Ad coeli Reginam�)
Il popolo cristiano ha sempre creduto a ragione, anche nei secoli passati, che Colei dalla quale nacque il Figlio dell'Altissimo, che sar� principe della pace, re dei re e Signore dei signori, al di sopra di tutte le altre creature di Dio ricevette singolarissimi privilegi di grazia.
Considerando poi gli intimi legami, che uniscono la madre al figlio, attribu� felicemente alla Madre di Dio una regale preminenza su tutto.
Si comprende quindi facilmente come gi� gli antichi scrittori della Chiesa, avvalendosi delle parole dell'arcangelo Gabriele, che predisse il regno eterno del Figlio di Maria, e di quelle di Elisabetta, che s'inchin� davanti alla Madre del Signore, abbiano voluto significare, denominando Maria Madre del Re e Madre del Signore, che dalla regalit� del Figlio dovesse derivare alla Madre una grande elevatezza e preminenza...
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La sacra Liturgia, che � lo specchio fedele dell'insegnamento tramandato dai Padri e affidato al popolo cristiano, ha cantato nel corso dei secoli e canta continuamente sia in Oriente che in Occidente le glorie della Regina.
L'argomento principale su cui si fonda la dignit� regale di Maria, gi� evidente nei testi della tradizione antica e nella sacra Liturgia, � senza alcun dubbio la sua divina maternit�.
Nelle Sacre Scritture, infatti, del Figlio della Vergine si afferma: �Sar� chiamato figlio dell'Altissimo e il Signore Dio gli dar� il trono di Davide, suo padre, e regner� nella casa di Giacobbe eternamente e il suo regno non avr� mai fine�; inoltre Maria � proclamata Madre del Signore.
Ne segue logicamente che ella stessa � regina, avendo dato la vita ad un Figlio, che nel medesimo istante del concepimento, anche come uomo, era Re e Signore di tutte le cose, per l'unione ipostatica della natura umana con il Verbo.
San Giovanni Damasceno perci� scrive a buon diritto: �Maria � veramente diventata Signora di tutta la creazione, nel momento in cui divenne Madre del Creatore�.
Tuttavia la beatissima Vergine Maria si deve proclamare Regina non soltanto per la sua divina maternit�, ma anche per la parte singolare che, per volont� di Dio, ebbe nell'opera della nostra salvezza eterna. Infatti, nel compimento della redenzione Maria fu strettamente associata a Cristo, specialmente quando, affranta dal dolore, se ne stava in piedi presso la croce del Figlio.
Perci�, come Cristo, per il titolo particolare della redenzione, � nostro Signore e nostro Re, cos� anche la beata Vergine � nostra Signora e Regina per il singolare concorso prestato alla stessa redenzione, sacrificando insieme l'amore e i diritti materni e offrendo il Figlio suo al Padre per la salvezza degli uomini...
Procurino tutti i fedeli di avvicinarsi con fiducia al trono di grazia e di misericordia della regina e Madre nostra, per chiedere soccorso nelle avversit�, conforto nel dolore e nel pianto e, ci� che conta pi� di tutto, si sforzino di liberarsi dalla schiavit� del peccato, per poter presentare un ossequio immutabile, penetrato dalla fragrante devozione di figli, allo scettro regale di s� grande Madre.
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5. Immacolata, gaudio dell'universo (Giovanni XXIII, Disc. 7 dic. 1959)
Immacolata dice i fulgori dell'aurora.
Preservata immune dalla contaminazione originale, Maria � riempita di grazia fin dal primo istante del suo concepimento. Gi� nel seno materno, l'anima di Maria � pervasa di luce divina: dopo la morte di lunghi secoli, trascorsi dalla colpa dei progenitori, si alza questa stella mattutina, limpida e pura, trasparente e inviolata, mentre il cielo trascolora nella promessa del giorno imminente.
L'intimit� con Dio, concessa ad Adamo nella creazione, e cos� presto perduta, ritorna in Maria nella sua perfezione originale; e gi� si annuncia agli uomini l'avvento del Sole di giustizia, di Colui che, comunicando la vita, ristabilisce per gli uomini di buona volont� l'amicizia e l'unione con Dio. L'anima cristiana deve sentire questo fremito di vita soprannaturale, iniziatasi col battesimo.
Vi diciamo pertanto con l'Apostolo: �Camminate da figliuoli della luce: poich� il frutto della luce consiste in ogni specie di bont�, nella giustizia e nella verit� (Ef 5,8). Immacolata dice poi promessa e fiore candido di redenzione. Colei che, in vista dei meriti del suo Figlio Redentore, � stata preservata dalla macchia originale, ha avuto questo privilegio perch� predestinata alla sublime missione di Madre di Dio.
Essa, che doveva dare una carne mortale al Verbo eterno del Padre, non poteva essere contaminata neppure per un istante dall'ombra del peccato.
Immacolata si dice dunque in dipendenza da Ges� Cristo, perch� tutto la Madre ha ricevuto in funzione del Figlio. Lo sbocciare in terra di questa corolla candidissima � presagio sicuro della riconciliazione dell'umanit� con Dio.
Ben a ragione la Liturgia pu� cantare nel giorno della nativit� della Vergine: �La tua nascita, o Maria, annunci� il gaudio all'universo intero�.
Ma questo gaudio � altres� un fiore purpureo di sacrificio: sacrificio della Madre benedetta di Ges�, che pronunciando a suo tempo il fiat, accetta di partecipare alle sorti del Figlio, dalle privazioni di Betlem, alle rinunce della vita nascosta, al martirio del Calvario. Non crediamoci pertanto figli prediletti del Signore e della Madre sua, se nella vita manca il sacrificio e il distacco.

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Infine, Immacolata dice visione di paradiso.
Quella grazia, che ad essa � stata concessa in grado perfetto e sovreminente fin dal primo istante della sua terrena esistenza, e che a noi pure viene data, sebbene in misura certamente inferiore, � soltanto il pegno della beatitudine eterna: per il giorno in cui cadranno i veli della fede, che nascondono la visione di Dio, e contempleremo faccia a faccia il Signore. L'Immacolata preannunzia l'alba di quel giorno eterno, e ci guida e sostiene nel cammino che ancora ce ne separa. Per questo l'inno liturgico Ave, Maris Stella ha la dolce invocazione: �Fa' che, vedendo con te Ges�, con te sempre possiamo gioire�.
A questo termine estremo, coronamento della vita di grazia, devono tendere i palpiti del nostro cuore, e gli sforzi pi� generosi di cristiana fedelt�.
6. Madre della Chiesa
(Paolo VI, Disc. di chiusura III sess. Conc. Vat. Il)
A gloria della Vergine e a nostro conforto, Noi proclamiamo Maria santissima Madre della Chiesa, cio� di tutto il popolo di Dio, tanto dei fedeli come dei Pastori, che la chiamano Madre amorosissima; e vogliamo che con questo titolo soavissimo la Vergine venga d'ora innanzi ancor pi� onorata ed invocata da tutto il popolo cristiano.
Si tratta di un titolo che non � nuovo alla piet� dei cristiani. Anzi � proprio con questo nome di Madre, a preferenza di ogni altro, che i fedeli e la Chiesa tutta sogliono rivolgersi a Maria.
Esso infatti appartiene alla genuina sostanza della devozione a Maria, e trova la sua giustificazione nella dignit� stessa della madre del Verbo Incarnato.
Come infatti la divina maternit� � il fondamento della speciale relazione con Cristo e della sua presenza nel piano della salvezza operata da Cristo Ges�, cos� pure essa costituisce il fondamento principale dei rapporti di Maria con la Chiesa, perch� � Madre di Colui che, fin dal primo istante della incarnazione nel suo seno verginale, ha unito a s� come Capo il suo Corpo mistico che � la Chiesa. Maria, dunque, come Madre di Cristo, � Madre anche dei fedeli e dei Pastori tutti, cio� della Chiesa.
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Perci� con animo pieno di fiducia e di amore filiale noi innalziamo lo sguardo a lei, nonostante la nostra indegnit� e debolezza.
Ella che ci ha dato con Ges� la sorgente della grazia, non mancher� di soccorrere la Chiesa ora che, fiorente per l'abbondanza dei doni dello Spirito, s'impegna con nuova lena nella sua missione di salvezza.
E la nostra fiducia � ancora pi� ravvivata e corroborata, se consideriamo i legami strettissimi che stringono questa nostra celeste Madre al genere umano.
Pur nella ricchezza delle mirabili prerogative di cui Dio l'ha onorata, per farla degna Madre del Verbo incarnato, essa tuttavia � vicinissima a noi.
Figlia di Adamo come noi, e perci� nostra sorella per vincoli di natura, essa per� � la creatura preservata dal peccato originale in vista dei meriti del Salvatore, e ai privilegi ottenuti aggiunge la virt� personale d'una fede totale ed esemplare, meritando l'elogio evangelico: Beata te perch� hai creduto (Lc 1,45).
Nella sua vita terrena ha realizzato la perfetta figura del discepolo di Cristo, specchio di ogni virt�, e ha incarnato le beatitudini evangeliche proclamate da Cristo.
In lei tutta la Chiesa, nella sua incomparabile variet� di vita e di opere, attinge la pi� autentica forma della perfetta imitazione di Cristo.
7. Causa della nostra letizia
(Paolo VI, Esort. �Gaudete in Domino�, cc. 2 e 4)
La gioia cristiana �, per essenza, la partecipazione spirituale alla gioia insondabile, divina e umana insieme, che � nel cuore di Ges� Cristo glorificato.
Questa � la gioiosa speranza, attinta alle sorgenti stesse della Parola di Dio. E questa sorgente di gioia non ha mai cessato di zampillare nella Chiesa, e specialmente nel cuore dei santi. Al primo posto ecco la Vergine Maria, piena di grazia, la Madre del Salvatore.
Disponibile all'annuncio venuto dall'alto, essa, la serva del Signore, la sposa dello Spirito Santo, la Madre dell'eterno
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Figlio, fa esplodere la sua gioia dinanzi alla cugina Elisabetta, che ne esalta la fede: �L'anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore... D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata� (Lc 1,46-48). Maria, meglio di ogni altra creatura, ha compreso che Dio compie azioni meravigliose: santo � il suo nome, egli mostra la sua misericordia, egli innalza gli umili, egli � fedele alle sue promesse.
Non che l'apparente corso della vita di Maria esca dalla trama ordinaria: ma essa riflette sui pi� piccoli segni di Dio, meditandoli nel suo cuore.
Non che le sofferenze le siano state risparmiate: essa sta in piedi accanto alla croce, associata in modo eminente al sacrifico del Servo innocente, lei ch'� madre dei dolori.
Ma essa � anche aperta senza alcun limite alla gioia della risurrezione; ed essa � anche elevata, corpo e anima, alla gloria del cielo.
Prima creatura redenta, immacolata fin dalla concezione, dimora incomparabile dello Spirito, abitacolo purissimo del Redentore degli uomini, essa � al tempo stesso la figlia prediletta di Dio e, nel Cristo, la Madre universale. Essa � il tipo perfetto della Chiesa terrena e glorificata.
Quale mirabile risonanza acquistano, nella sua esistenza singolare di Vergine di Israele, le parole profetiche rivolte alla nuova Gerusalemme: �Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio...� (/s 61,10).
Vicina al Cristo, essa ricapitola in s� tutte le gioie, essa vive la gioia perfetta promessa alla Chiesa: �Madre ricolma di santa letizia�; e giustamente i suoi figli qui in terra, volgendosi verso colei che � madre della speranza e madre della grazia, la invocano come la causa della loro letizia: Causa nostrae laetitiae.
8. Maria, specchio delle attese del nostro tempo (Paolo VI, Esort. �Marialis cultus�, 35 e 37)
La Vergine Maria � stata sempre proposta dalla Chiesa alla imitazione dei fedeli non precisamente per il tipo di vita che condusse e, tanto meno, per l'ambiente socio-culturale in cui essa si svolse, oggi quasi dappertutto superato; ma perch�, nella sua condizione concreta di vita, ella ader� totalmente e responsabilmente alla volont� di Dio; perch� ne accolse la parola e la mise in pratica; perch� la sua azione fu animata dalla carit� e dallo spirito di servizio; perch�, insomma, fu la prima e la pi� perfetta seguace di Cristo: il che ha un valore esemplare, universale e permanente.
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La lettura delle divine Scritture, compiuta sotto l'influsso dello Spirito Santo e tenendo presenti le acquisizioni delle scienze
umane e le varie situazioni del mondo contemporaneo, porter� a scoprire come Maria possa essere assunta a specchio delle attese degli uomini del nostro tempo.
Cos�, per dare qualche esempio, la donna contemporanea, desiderosa di partecipare con potere decisionale alle scelte della comunit�, contempler� con intima gioia Maria che, chiamata al dialogo con Dio, d� il suo consenso attivo e responsabile non alla soluzione di un problema contingente, ma a quell'�opera di secoli�, come � stata giustamente chiamata l'incarnazione del Verbo; si render� conto che la scelta dello stato verginale da parte di Maria, che nel disegno di Dio la disponeva al mistero dell'Incarnazione, non fu atto di chiusura ad alcuno dei valori dello stato matrimoniale, ma costitu� una scelta coraggiosa, compiuta per consacrarsi totalmente all'amore di Dio.
Similmente la donna contemporanea constater� con lieta sorpresa che Maria di Nazaret, pur completamente abbandonata alla volont� del Signore, fu tutt'altro che donna passivamente remissiva o di una religiosit� alienante, ma donna che non dubit� di proclamare che Dio � vindice degli umili e degli oppressi e rovescia dai loro troni i potenti del mondo; e riconoscer� in Maria, che �primeggia tra gli umili e i poveri del Signore�, una d�nna forte, che conobbe povert� e sofferenza, fuga ed esilio: situazioni che non possono sfuggire all'attenzione di chi vuole assecondare con spirito evangelico le energie liberatrici dell'uomo e della societ�.
Maria non le apparir� come una madre gelosamente ripiegata sul proprio Figlio divino, ma donna che con la sua azione favor� la fede della comunit� apostolica in Cristo e la cui funzione materna si dilat�, assumendo sul Calvario dimensioni universali.
Non sono che esempi, dai quali appare chiaro, tuttavia, come la figura della Vergine non deluda alcune attese profonde degli uomini del nostro tempo e offra ad essi il modello compiuto del discepolo del Signore: artefice della citt� terrena e temporale, ma pellegrino solerte verso quella celeste ed eterna; promotore della giustizia che libera l'oppresso e della carit� che soccorre il bisognoso, ma soprattutto testimone operoso dell'amore che edifica Cristo nei cuori.
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9. Il culto verso Maria
(Paolo VI, Esort. �Marialis cultus�, 56 e 57)
La piet� della Chiesa verso la Vergine Maria � elemento intrinseco del culto cristiano. La venerazione che la Chiesa ha reso alla Madre del Signore in ogni luogo e in ogni tempo � dal saluto benedicente di Elisabetta alle espressioni di lode e di supplica della nostra epoca � costituisce una validissima testimonianza della sua nonna di preghiera e invito a ravvivare nelle coscienze la sua norma di fede.
E, viceversa, la nonna di fede della Chiesa richiede che, dappertutto, si sviluppi rigogliosa la sua nonna di preghiera nei confronti della Madre di Cristo.
Il culto alla beata Vergine ha la sua ragione ultima nell'insondabile e libera volont� di Dio, il quale, essendo eterna e divina carit�, tutto compie secondo un disegno di amore. Egli l'am� e in lei oper� grandi cose; l'am� per se stesso e l'am� anche per noi; la don� a se stesso e la don� anche a noi. Cristo � la sola via al Padre ed � il modello supremo al quale il discepolo deve conformare la propria condotta, fino ad avere gli stessi suoi sentimenti, vivere della sua vita e possedere il suo Spirito: questo la Chiesa ha insegnato in ogni tempo e nulla, nell'azione pastorale, deve oscurare questa dottrina. Ma la Chiesa, edotta dallo Spirito e ammaestrata da una secolare esperienza, riconosce che anche la piet� verso la beata Vergine, subordinatamente alla piet� verso il divino Salvatore e in connessione con essa, ha una grande efficacia pastorale e costituisce una forza rinnovatrice del costume cristiano. La ragione di tale efficacia � facilmente intuibile. Infatti, la molteplice missione di Maria verso il popolo di Dio � realt� soprannaturale operante e feconda nell'organismo ecclesiale. E rallegra considerare i singoli aspetti di tale missione e vedere come essi siano orientati, ciascuno con propria efficacia, verso il medesimo fine: riprodurre nei figli i lineamenti spirituali del Figlio primogenito.
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Vogliamo dire che la materna intercessione della Vergine, la sua santit� esemplare, la grazia divina, che � in lei, diventano per il genere umano argomento di speranze superne. La missione materna della Vergine spinge il popolo di Dio a rivolgersi con filiale fiducia a Colei che � sempre pronta ad esaudirlo con affetto di madre e con efficace soccorso di ausiliatrice.
Il popolo di Dio, pertanto, � solito invocarla come Consolatrice degli afflitti, Salute degli infermi, Rifugio dei peccatori, per avere nella tribolazione conforto, nella malattia sollievo, nella colpa forza liberatrice; perch� ella, che � libera dal peccato, a questo conduce i suoi figli: a debellare con energica risoluzione il peccato. E tale liberazione dal peccato e dal male � la premessa necessaria per ogni rinnovamento del costume cristiano.
La santit� esemplare della Vergine muove i fedeli a innalzare �gli occhi a Maria, la quale rifulge come modello di virt� davanti a tutta la comunit� degli eletti�.
La piet� verso la Madre del Signore, inoltre, diviene per il fedele occasione di crescita nella grazia divina: scopo ultimo, questo, di ogni azione pastorale.
Perch� � impossibile onorare la �Piena di grazia� senza onorare in se stessi lo stato di grazia, cio� l'amicizia con Dio, la comunione con lui, l'inabitazione dello Spirito. Questa grazia divina investe tutto l'uomo e lo rende conforme all'immagine del Figlio di Dio.
10. Il Rosario, compendio del Vangelo
(Paolo VI, Es�rt. �Marialis cultus�, 42-47 passim)
Vogliamo soffermarci alquanto, fratelli carissimi, sul rinnovamento di quel pio esercizio, che � stato chiamato il compendio di tutto il Vangelo: la Corona della beata Vergine Maria, il Rosario.
Dai convegni, studi e riflessioni di questi ultimi anni � apparsa in pi� vivida luce l'indole evangelica del Rosario, in quanto dal Vangelo esso trae l'enunciato dei misteri e le principali formule; al Vangelo si ispira per suggerire, movendo dal gioioso saluto dell'angelo e dal religioso assenso della Vergine, l'atteggiamento con cui il fedele deve recitarlo; e del Vangelo ripropone, nel susseguirsi armonioso delle Ave Maria, un mistero fondamentale � l'incarnazione del Verbo contemplato nel momento decisivo dell'annuncio fatto a Maria.

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Preghiera evangelica �, dunque, il Rosario, come oggi forse pi� che nel passato amano definirlo i pastori e gli studiosi.
Incentrato nel mistero dell'incarnazione redentrice, il Rosario � preghiera di orientamento nettamente cristologico. Infatti, il suo elemento caratteristico � la ripetizione del �Rallegrati, Maria� � diviene anch'esso lode incessante a Cristo, termine ultimo dell'annuncio dell'angelo e del saluto della madre del Battista: �Benedetto il frutto del tuo seno� (Lc 1,42). Diremo di pi�: la ripetizione dell'Ave Maria costituisce l'ordito sul quale si sviluppa la contemplazione dei misteri. Il Ges� che ogni Ave Maria richiama, � quello stesso che la successione dei misteri ci propone, a volta a volta, Figlio di Dio e della Vergine, nato in una grotta di Betlemme; presentato dalla Madre al Tempio; giovinetto pieno di zelo per le cose del Padre suo; Redentore agonizzante nell'orto; flagellato e coronato di spine; carico della croce e morente sul Calvario; risorto da morte e asceso alla gloria del Padre, per effondere il dono dello Spirito.
� noto che, appunto per favorire la contemplazione e far corrispondere la mente alla voce, si usava un tempo � e la consuetudine si � conservata in varie regioni � aggiungere al nome di Ges�, in ogni Ave Maria, una clausola che richiamasse il mistero enunciato.
Si � pure sentita con maggiore urgenza la necessit� di ribadire, accanto al valore dell'elemento di lode e dell'implorazione, l'importanza di un altro elemento essenziale del Rosario: la contemplazione.
Senza di essa il Rosario � corpo senza anima, e la sua recita rischia di divenire meccanica ripetizione di formule e di contraddire all'ammonimento di Ges�: �Quando pregate, non siate ciarlieri come i pagani, che credono di essere esauditi in ragione della loro loquacit� (Mt 6,7).
Per sua natura la recita del Rosario esige un ritmo tranquillo e quasi un indugio pensoso, che favoriscano nell'orante la meditazione dei misteri della vita del Signore, visti attraverso il cuore di Colei che al Signore fu pi� vicina, e ne dischiudano le insondabili ricchezze.
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11. Maria SS. Corredentrice, Madre della Chiesa (Giovanni Paolo II, Enc. �Redemptor hominis�, 22)
In questa difficile e responsabile fase della storia della Chiesa e dell'umanit� avvertiamo uno speciale bisogno di rivolgerci a Cristo, che � Signore della sua Chiesa e Signore della storia dell'uomo in forza del mistero della Redenzione; e crediamo che nessun altro sappia introdurci come Maria nella dimensione divina e umana di questo mistero. Nessuno come Maria � stato introdotto in esso da Dio stesso. In questo consiste l'eccezionale carattere della grazia della maternit� divina. Non soltanto unica e irripetibile � la dignit� di questa maternit� nella storia del genere umano, ma unica anche per la profondit� e raggio d'azione � la partecipazione di Maria, in ragione della medesima maternit�, al divino disegno della salvezza dell'uomo, attraverso il mistero della Redenzione. Questo mistero si � formato, possiamo dire, sotto il cuore della Vergine di Nazaret, quando ha pronunciato il suo �fiat�. Da quel momento questo cuore verginale e insieme materno, sotto la particolare azione dello Spirito Santo, segue sempre l'opera del suo Figlio e va verso tutti coloro che Cristo ha abbracciato e abbraccia continuamente nel suo inesauribile amore. E, perci�, questo cuore deve essere anche maternamente inesauribile. La caratteristica di questo amore materno, che la Madre di Dio immette nel mistero della Chiesa, trova la sua espressione nella sua singolare vicinanza all'uomo e a tutte le sue vicende. In questo consiste il mistero della Madre. La Chiesa, che la guarda con amore e speranza tutta particolare, desidera appropriarsi di questo mistero in maniera sempre pi� profonda. In ci�, infatti, la Chiesa riconosce anche la via della sua vita quotidiana, che � in ogni uomo.
L'eterno amore del Padre, manifestatosi nella storia dell'umanit� attraverso il Figlio che il Padre diede �perch� chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna�, un tale amore si avvicina a ognuno di noi per mezzo di questa Madre e acquista in tal modo segni pi� comprensibili e accessibili a ciascun uomo. Di conseguenza, Maria deve trovarsi su tutte le vie della vita quotidiana della Chiesa. 
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Mediante la sua materna presenza, la Chiesa prende certezza che vive veramente la vita del suo Maestro e Signore, che vive il mistero della Redenzione in tutta la sua vivificante profondit� e pienezza. Parimenti la stessa Chiesa, che ha le sue radici in numerosi e svariati campi della vita di tutta l'umanit� contemporanea, acquista anche la certezza e, si direbbe, l'esperienza di essere vicina all'uomo, ad ogni uomo, di essere la �sua� Chiesa: Chiesa del Popolo di Dio.
12. L'apporto di Maria SS. al Vangelo della sofferenza (Giovanni Paolo II, Enc. �Salvifici doloris�, 25)
� consolante � come � evangelicamente e storicamente esatto � notare che a fianco di Cristo, in primissima e ben rilevata posizione accanto a lui, c'� sempre la sua madre santissima per la testimonianza esemplare che con l'intera sua vita rende a questo particolare vangelo della sofferenza. In lei le numerose e intense sofferenze si assommarono in una tale connessione e concatenazione, che se furono prova della sua fede incrollabile, furono altres� un contributo alla redenzione di tutti, In realt�, fin dall'arcano colloquio avuto con l'angelo, ella intravide nella sua missione di madre la �destinazione� a condividere in maniera unica e irripetibile la missione stessa del Figlio. E la conferma in proposito le venne assai presto sia dagli eventi che accompagnarono la nascita di Ges� a Betlemme, sia dall'annuncio formale del vecchio Simeone che parl� di una spada tanto acuta da trapassare l'anima, sia dalle ansie e ristrettezze della fuga precipitosa in Egitto, provocata dalla crudele decisione di Erode.
Ed ancora, dopo le vicende della vita nascosta e pubblica del suo Figlio, da lei indubbiamente condivise con acuta sensibilit�, fu sul Calvario che la sofferenza di Maria santissima, accanto a quella di Ges�, raggiunse un vertice gi� difficilmente immaginabile nella sua altezza dal punto di vista umano, ma certo misterioso e soprannaturalmente fecondo ai fini dell'universale salvezza. Quel suo ascendere al Calvario, quel suo �stare� ai piedi della croce insieme col discepolo prediletto furono una partecipazione del tutto speciale alla morte redentrice del Figlio, come del resto le parole, che pot� raccogliere dal suo labbro, furono quasi la solenne consegna di questo tipico vangelo da annunciare all'intera comunit� dei credenti.
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Testimone della passione del Figlio con la sua presenza, e di essa partecipe con la sua compassione, Maria santissima offr� un singolare apporto al vangelo della sofferenza, avverando in anticipo l'espressione paolina riportata all'inizio. In effetti, ella ha titoli specialissimi per poter asserire di �completare nella sua carne � come gi� nel suo cuore � quello che manca ai patimenti di Cristo�.
Nella luce dell'inarrivabile esempio di Cristo, riflesso con singolare evidenza nella vita della madre sua, il vangelo della sofferenza, mediante l'esperienza e la parola degli apostoli, diventa fonte inesauribile per le generazioni sempre nuove che si avvicendano nella storia della Chiesa.
13. Maria SS. modello delle persone consacrate (Giovanni Paolo II, Esort. �Redemptionis donum�, 17)
Tra tutte le persone consacrate senza riserva a Dio, Maria � la prima. Ella � la Vergine di Nazaret � � anche la pi� pienamente consacrata a Dio, consacrata nel modo pi� perfetto. Il suo amore sponsale raggiunge il vertice della maternit� divina per la potenza dello Spirito Santo. Ella, che come Madre porta Cristo sulle braccia, al tempo stesso realizza nel modo pi� perfetto la sua chiamata: �Seguimi�. E lo segue � Ella, la Madre � come suo maestro in castit�, in povert� e in obbedienza.
Quanto fu povera nella notte di Betlemme, e quanto povera sul Calvario! Quanto fu obbediente durante l'Annunciazione, e poi � ai piedi della Croce � obbediente fino a consentire alla morte del Figlio, il quale si era fatto obbediente �fino alla morte�! Quanto fu dedita in tutta la sua vita terrena alla causa del Regno dei cieli per castissimo amore!
Se la Chiesa intera trova in Maria il suo primo modello, a maggior ragione lo trovate voi, persone e comunit� consacrate all'interno della Chiesa! (...) Mi rivolgo a voi col presente messaggio, per invitarvi a ravvivare la vostra consacrazione religiosa secondo il modello della consacrazione della stessa Genitrice di Dio.
Diletti Fratelli e Sorelle! �Fedele � Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Ges� Cristo�. Perseverando nella fedelt� a colui che, � fedele, sforzatevi di cercare un sostegno specialissimo in Maria! Ella, infatti, � stata chiamata da Dio alla comunione pi� perfetta col Figlio suo.
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Sia Ella, la Vergine fedele, anche la Madre nella vostra via evangelica: vi aiuti a sperimentare e a dimostrare davanti al mondo quanto infinitamente fedele � Dio stesso!
Anche nell'Ufficio delle Ore si possono trovare letture del Magistero su argomento mariano:
14.La maternit� di Maria nell'economia della grazia (LG 61-62 - Comune della BVM).
15.Maria figura della Chiesa (LG 63-65 - S. Maria in sabato: vol. III e IV).
16.Santit�, splendore e gloria il corpo della Vergine! (Pio XII - 15 agosto: Festa di Maria Assunta in cielo).
D. LETTURE DA AUTORI MODERNI 1. Luce del sacerdozio cattolico
Il sacerdozio ministeriale deve rigenerare Cristo stesso nel seno della Chiesa � nell'Eucaristia e nei cuori dei fedeli mediante la virt� dello Spirito Santo che risiede nella Chiesa cristiana, e cos� formare organicamente il suo Corpo mistico, come Maria, per opera dello stesso Spirito Santo, gener� il Verbo nella di lui umanit� e gli dette un vero corpo. Il concepimento e la nascita miracolosa di Cristo dal seno della Vergine � il modello e in pari tempo la causa dell'ulteriore concepimento e nascita spirituale di Cristo nella Chiesa per mezzo del sacerdozio; e questo sta con l'Uomo-Dio in rapporto simile a quello di Maria col Figlio di Dio, disceso in lei e nato da lei. I due misteri sono correlativi, si illuminano e si danno rilievo a vicenda.
Come Maria, per effetto dell'adombrazione dello Spirito Santo, concep� il Figlio di Dio nel suo seno e con il suo fiat lo fece scendere dal cielo, donando al mondo l'Invisibile in forma visibile, cos� il sacerdote, per la virt� dello stesso Spirito Santo, concepisce il Figlio di Dio incarnato, per deporlo nel seno della Chiesa sotto le specie eucaristiche.
Perci�, mediante il sacerdozio, Cristo � generato di nuovo, quasi per una continuazione della sua nascita prodigiosa da Maria; e il sacerdozio stesso, rispetto all'Uomo-Dio, � una imitazione e una continuazione della sacra maternit� di Maria.
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� per il Cristo eucaristico quello che Maria � per il Figlio di Dio che prende carne.
Far presente il Corpo fisico di Cristo nell'Eucaristia onde possa unirsi al suo Corpo mistico, e formare questo Corpo mistico stesso: ecco quali sono la ragion d'essere e le funzioni della sacra maternit� che noi dobbiamo attribuire al sacerdozio della Chiesa.
Perci� questa maternit� non � un nome vuoto o una scialba similitudine della maternit� naturale...
Tutte queste mansioni della Chiesa e del suo sacerdozio trovano la loro ragione e la loro spiegazione appunto nel fatto che, rispetto ai figli della Chiesa, il sacerdozio, sia pure in un modo soprannaturale, si trova nello stesso vero e reale rapporto (se non pi� ancora) di una madre verso i suoi figli naturali.
Tale rapporto, nel suo genere, � reale come � reale la presenza dell'Uomo-Dio nell'Eucaristia, la quale viene causata mediante la cooperazione del sacerdozio; o come l'essere e la vita nuova e soprannaturale dei figli di Dio, la quale viene prodotta pure per mezzo del medesimo.
Ma appunto per questa ragione il sacerdozio � mirabile e soprannaturale come i due effetti cui si ricollega.
Ineffabilmente alta � la dignit� che vien conferita perci� al sacerdozio e in esso alla Chiesa, di essere, cio�, madre dell'Uomo-Dio nella sua esistenza sacramentale, e degli uomini nel loro essere soprannaturale e divino.
Meravigliosa e incomprensibile � la fecondit� che la Chiesa rivela in questa maternit�; indicibile l'unione con lo Spirito Santo che l'adombra e che nel seno di lei e per mezzo di lei compie meraviglie simili a quelle operate nel seno purissimo di Maria.
(M. J. Scheeben, I misteri del Cristianesimo)
2. La devozione a Maria � indispensabile nell'apostolato
L'apostolo non � sufficientemente devoto verso la sua Madre santissima, se la sua confidenza in lei non ha entusiasmo e se il culto che le rende � quasi tutto esteriore.
Come il Figlio suo, la Vergine intuetur cor, guarda solamente ai nostri cuori, e non ci ritiene suoi veri figli se non dalla forza con cui il nostro amore corrisponde al suo.
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Quello dell'apostolo deve essere un cuore profondamente convinto della grandezza, dei privilegi e delle funzioni di Colei che � ad un tempo la Madre di Dio e madre degli uomini. Deve essere un cuore penetrato da questa verit�: che la lotta contro i difetti, l'acquisto delle virt�, il regno di Ges� Cristo nelle anime e perci� la sicurezza della salvezza e della santificazione, sono in proporzione del grado di devozione verso Maria.
Deve essere un cuore ben radicato nel pensiero che tutto � pi� facile, pi� sicuro, pi� soave e pi� rapido nella vita interiore, quando si lavora con Maria.
Deve essere un cuore traboccante di confidenza filiale, qualunque cosa avvenga, verso Colei di cui ha conosciuto per esperienza le delicatezze, le premure, le tenerezze, le misericordie e la generosit�...
Mettere da parte Maria nell'apostolato sarebbe ignorare una delle parti essenziali nel piano divino.
�Tutti i predestinati, dice sant'Agostino, in questo mondo, sono nascosti nel seno della SS. Vergine, ove sono conservati, nutriti, custoditi e fatti grandi da questa buona Madre finch� non li generer� alla gloria dopo la morte�.
Dopo l'incarnazione, afferma giustamente Bernardino da Siena, Maria ha acquistato una specie di giurisdizione su ogni missione temporale dello Spirito Santo: sicch� non v'ha creatura che riceva grazie se non per le sue mani.
Ma il vero devoto di Maria diventa a sua volta potente sul cuore della Madre. Allora, quale apostolo potr� dubitare dell'efficacia del suo apostolato, se con la devozione egli dispone dell'onnipotenza di Maria sul Sangue redentore?
Per questo noi vediamo che i pi� grandi apostoli sono animati da una straordinaria devozione verso la SS. Vergine. Quando vogliono ritrarre un'anima dal peccato, essi hanno una grande forza di persuasione, perch� identificati, per l'orrore del male e l'amore della virt�, con Colei che chiam� se stessa l'Immacolata Concezione!
Il Precursore conobbe la presenza di Ges� e trasal� nel seno della madre alla voce di Maria. Quali accenti non dar� Maria ai suoi veri figli per aprire a Ges� i cuori che sino allora gli erano chiusi!
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Quali parole non sanno trovare gli intimi della Madre della misericordia, per impedire che la disperazione si impadronisca delle anime che per lungo tempo hanno abusato della grazia! ...
Maria vivente nel cuore dell'apostolo � la stessa eloquenza materna assicurata all'operaio evangelico per commuovere le anime nelle quali tutto � morto.
Pare che Ges� Cristo, per un'ammirabile delicatezza, abbia voluto riservare alla mediazione della Madre sua, le conquiste pi� difficili dell'apostolato e non accordarle se non a quelli che vivono intimamente uniti a lei.
(G. B. Chautard, L'anima di ogni apostolato)
3. La verginit� di Maria
Avvicinandoci al Vangelo, ci pu� accadere non solo di penetrare con nuova profondit� il mistero di Maria nella grandezza del suo disegno, ma anche di rimanere colpiti e affascinati dalla figura umana di questa creatura, cos� dolce e cos� forte, cos� semplice e cos� rivoluzionaria, cos� sola con Dio e cos� aperta su tutti i problemi dell'umanit�, da apparirci spontaneamente un modello concreto di vita per chiunque vuol mettersi a seguire Ges�.
Gi� questa prima parola di Maria, non conosco uomo, � qualcosa di decisamente rivoluzionario per i suoi tempi e si pu� prendere, anche per i tempi nostri, come �segno di contraddizione�.
Il fatto eccezionale che il Vangelo ci presenta � quello di una ragazza ebrea, che possiamo supporre quindicenne, �vergine, sposata ad un uomo di nome Giuseppe�, la quale ha deciso di rimanere vergine per tutta la vita.
Una giovinetta ebrea, la quale, di fronte all'apparizione di un angelo, annunciatore del pi� sbalorditivo messaggio che sia mai stato comunicato a creatura umana, risponde chiedendo con assoluta semplicit� soltanto un chiarimento: �Come avverr� questo, poich� non conosco uomo?�.
Ci� significa che Maria aveva ben chiaro in s� un proposito di verginit� assoluta, e che era cos� fedele a questa sua promessa, che neppure un'apparizione celeste poteva fargliela dimenticare. Significa anche che Maria aveva comunicato il suo proposito a Giuseppe e che aveva con lui deciso di vivere nella verginit� per tutta la vita.
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Chi pensa a queste parole di Maria, non pu� non attribuire alla verginit� un suo valore unico e assoluto, non solo per una maggiore libert� di apostolato, ma proprio per l'unione con Dio.
Ne viene tutta una visione rinnovata della verginit� e un impegno di fedelt� assoluta per chi vi � chiamato.
A tutti gli uomini poi, vergini o coniugati, queste parole parlano di castit�, a ciascuno secondo il suo stato.
E anche questa � una parola che sembra quasi anacronistico pronunciare, in mezzo alla pseudo-libert� sessuale ora di moda, mentre invece, forse proprio per una grazia di Maria, sta succedendo un fatto nuovo: sono cio� sempre pi� numerosi i giovani che scelgono con responsabilit�, conquistano e difendono con coraggio la loro fedelt� al piano dell'amore umano che Dio ha tracciato.
Ma pi� ancora che di una verginit� o castit� fisiche, le parole di Maria ci parlano di una verginit� spirituale; pertanto cio� di un rapporto con Dio profondo, unico ed esclusivo, che riempie tutta l'anima; di una solitudine con Dio che � necessaria per tutti e possibile a ciascuno; di quel �conoscere Dio� in una intimit� cos� assoluta che fa scomparire nella vanit� ogni altra cosa.
Questo rapporto di amore con Dio rende l'anima indipendente e libera da ogni compromesso e nello stesso tempo la fa capace di un amore vero, purissimo, caldo e generoso verso ogni creatura.
(G. Marchetti, Vangelo da vivere)
4. Amore materno
Nella sua creazione, Dio ha fatto questa meraviglia tra le meraviglie che � il cuore delle madri. E vi ha messo dentro un amore profondo, ostinato, irragionevole, si direbbe; un amore pronto a tutti i sacrifici, a tutte le rinunce, a tutte le parzialit�. Che cosa diventeremmo, poveri e deboli come siamo, se sui nostri anni di incapacit� e di miseria non si chinasse qualcuno fatto apposta per amarci? Se non portassimo nel sangue la certezza di essere preziosi per qualcuno?
Ricorrere alla madre � un istinto della vita: � il primo grido del bambino nella culla, l'ultima invocazione del ferito all'ospedale... Dio non ha voluto che la vita soprannaturale fosse meno umana della vita naturale, anzi, e che gli uomini da lui adottati nel proprio Figlio fossero orfani a met�.
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E ha fatto la Madonna.
Se egli sa mettere nel cuore delle madri comuni autentiche meraviglie di tenerezza, che cosa non metter� nel cuore della madre per eccellenza? Infatti il suo amore per l'unico Figlio e per noi, figli adottivi, deve essere in qualche modo uguale a quello del Padre...
L'incarnazione si manifesta nella sua totalit� dando agli uomini come madre � di una maternit� soprannaturale � la stessa Madre di Dio.
C'� un aspetto dell'incarnazione, la redenzione passiva, che non pu� realizzarsi nel Cristo stesso, ma che si realizza in sua madre ed esige, per la gloria di Cristo, di compiersi in essa totalmente: � il mistero dell'immacolata concezione. Analogamente, c'� un aspetto della carit� di Cristo che non pu� apparire nel Cristo, ma deve apparire in sua madre ed esige di essere totale: � il mistero dell'amore materno. Non bisogna pensare che si tratti di una tenerezza egoistica di madre, di affettuosit� tali da mettere in ombra l'amore paterno. Nel cristianesimo non c'� altro che Dio e Cristo: tutto viene di l�, tutto conduce l�.
La bont� che si manifesta nella Madonna appartiene tutta a Cristo, come la bont� che si manifesta in Cristo, che � infinita; tutta la carit� creata che appare nell'umanit� di Cristo � ancora poco, perch� si tratta di una realt� finita. Analogamente, in confronto alla carit� di Cristo, tutta la carit� che appare nella Madonna � ancora poco, perch� � soltanto un riflesso della prima.
Ma questo riflesso � cos� meravigliosamente adeguato alla natura umana, cos� rivelatore, che davvero, nel piano provvidenziale, c'� un aspetto dell'amore di Cristo che gli uomini vedono chiaramente solo guardando sua madre, come c'� un aspetto dell'amore di Dio che gli uomini vedono chiaramente solo guardando l'Uomo-Dio.
Ma, se si guarda bene Maria, in definitiva si vedr� il Cristo solo e Dio solo.
Maria, come la Chiesa, non fa che condurre pi� direttamente e pi� sicuramente a Dio, al Dio che si dona.
(E. Mersch, La teologia del Corpo mistico)
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5. Maria, dono di Dio
La vera devozione mariana non parte dal basso, ma dall'alto; � guidata non dall'affettivit�, ma dalla fede. � anzitutto adesione a Dio e accettazione del suo misterioso disegno. La devozione alla Madonna � parte integrante della rettitudine d'intenzione che dobbiamo avere nei riguardi di Dio. Infatti la rettitudine cristiana parte dall'adesione volontaria al piano stabilito da Dio, per mezzo di un'unione stretta a Dio che traccia � come vuole lui � la traiettoria della sua grazia.
Dio ha voluto associare Maria alla sua opera di salvezza. Per mezzo di lei, ha dato al mondo suo Figlio. Ora, i doni di Dio sono senza pentimento e quest'ordine di cose non cambier� pi�. La mediazione di Maria resta per sempre, perch� tale � il disegno di Dio.
Cristo ha sempre fatto la volont� del Padre. Con quale amore � entrato nel mondo per la via che il Padre gli tracciava! Noi, suoi discepoli, non dobbiamo esitare ad assumere i suoi stessi sentimenti nei riguardi di Maria.
Dal momento che Dio l'ha scelta per suo Figlio e per noi, noi non dobbiamo sceglierla ma solo riceverla come nostra Madre.
La sua bellezza e la sua bont� ci attirano: proviamo il bisogno di ricorrere a lei. Ma noi siamo felici di sottometterci alla volont� di Dio, prima di tutto per obbedienza.
Il pi� grande potere della devozione mariana sta proprio qui. Non tocca a noi tracciare i limiti dell'azione divina o fare a meno di quegli intermediari che egli ha scelto liberamente. � dell'essenza stessa di Dio amarci con abbondanza e con sovrabbondanza e comunicare alle sue creature la gloria di essere suoi strumenti. In Dio c'� posto per tutte le liberalit�: l'economia esiste soltanto al nostro livello umano.
Il nostro culto filiale verso Maria non � altro che rendimento di grazie per la prodigalit� d'amore divino, di cui ella costituisce la testimonianza vivente e perenne. Sarebbe un grave errore considerare la piet� mariana come qualcosa di inutile e di superfluo, che ostacoli i nostri rapporti con Dio. Questa piet� non � una specie di raffinatezza, una concessione all'immaginazione e alla sensibilit� popolare, un mezzo di salvezza a buon mercato.
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� invece per tutti, indistintamente, l'espressione della volont� di salvezza che Dio ha nei nostri confronti; volont� divina che nasconde in s� un mistero d'amore. Perch� Maria �, dopo il Cristo, la grazia pi� insigne che Dio ci ha dato.
�Se tu conoscessi il dono di Dio!� diceva Ges� alla Samaritana. In questo dono � racchiuso quello di Maria, perch� il mistero del Figlio comprende quello della Madre.
A ciascuno di noi, in un certo senso, Dio dice di nuovo la parola dell'angelo a Giuseppe: �Non temere di accettare Maria... quel che � nato in lei � opera dello Spirito Santo�. Occorre ricevere con umilt� questo dono dell'Altissimo: accogliere, con l'anima dilatata, tutto il capitale d'amore che Dio ha investito in Maria, per la felicit� sua e per la nostra. (Card. Suenens, in �Pastoralia�, 2 dic. 1968)
6. Maria offre il Salvatore a un mondo in ricerca
Il nostro mondo vive una prodigiosa avventura umana. Basta prendere coscienza di tutto ci� che rappresentano le scoperte scientifiche, per esempio le avventure spaziali... Ma non ci sono soltanto queste scoperte, al di fuori di noi: la scienza scava sempre pi� profondamente nel terreno umano. Domani, forse, riuscir� a modellare e a rifare l'uomo secondo un proprio progetto. Tutto questo �, nel medesimo tempo, grandioso e terribile.
La scienza apre orizzonti infiniti, ma non risolve i problemi vitali, essenziali che ogni uomo si pone: qual � infine il senso ultimo di questa avventura umana e della mia vita quaggi�? Che cosa c'� al di l� della morte, anche se si riesce a ritardarla artificialmente? Ecco dove si pone la vera inquietudine umana e su che cosa l'umanit� s'interroga.
Questi problemi esigono una risposta, la esigono a tutti i co 
sti. Non basta moltiplicare i mezzi per vivere e le tecniche; il mondo ha bisogno essenzialmente di ragioni per vivere.
Qui appare Maria, che offre agli uomini suo Figlio, come colui che solo possiede parole di vita eterna. Maria si pone al centro del mistero dell'Incarnazione: � la Madre di Colui che sar� per tutti i tempi la via, la verit� e la vita.
Sulla soglia della ricerca degli uomini che si interrogano, Maria si offre a noi, a un titolo unico, come �colei che introduce�.
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La storia dei re magi non � soltanto una storia dei tempi passati: � anche il simbolo di questa ricerca umana permanente. I Magi si sono messi in cammino attraverso il deserto e le notti, seguendo la luce che doveva finalmente condurli a Betlemme. Di loro la Scrittura dice che �entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre, e prostratisi lo adorarono� (Mt 2,11).
La scoperta del Cristo passa attraverso l'incontro con la Madre del Salvatore: non si scinde la Madre dal Bambino, n� il Bambino dalla Madre, perch� il mistero dell'incarnazione assume tutto il suo significato soltanto con la collaborazione fedele e umilmente consenziente di colei che la Tradizione chiamer� la Theot�kos.
Il mondo di oggi ha bisogno di incontrare il volto del suo Salvatore e il volto di sua Madre. Il mondo � saturo di filosofie e di ideologie che, qualunque sia il loro apporto, non rispondono al suo bisogno vitale, ai suoi interrogativi essenziali.
Recentemente chiedevo al teologo Karl Rahner, come spiegava l'attuale diminuzione della piet� mariana nella Chiesa. La sua risposta merita attenzione: �Troppi cristiani, a qualsiasi confessione religiosa appartengano, hanno la tendenza a fare del cristianesimo un'ideologia, un'astrazione. E le astrazioni non hanno bisogno di madre�.
Ci� che Maria offre al mondo di oggi � la realt� vivente e concreta del Salvatore del mondo nella sua incarnazione. Essa ci spinge a credere che Cristo non � come noi lo immaginiamo talvolta inconsciamente, e cio� un essere parzialmente Dio e parzialmente uomo, ma che � totalmente divino e totalmente umano. Maria � la salvaguardia del realismo dell'incarnazione.
(Card. Suenens, in �La Doc. Cath.�, 13 ott. 1971)
7. Il Rosario, preghiera di tutti
Non � raro trovare dei cattolici che giudicano infantile la devozione del Rosario, ritenendola tutt'al pi� capace di favorire la piet� sentimentale e abitudinaria di qualche donna, ma in ogni caso indegna di essere praticata dagli uomini... Tuttavia, se il tempo necessario per recitare il Rosario lo occupiamo meditando sulle grandi verit� della nostra fede, seguendo per cos� dire passo passo questa magnifica epopea cristiana; se cerchiamo di valutarne la portata, di indovinarne lo splendore, di contemplarne l'armonia, allora non saremo pi� tentati di sostenere che il Rosario � una devozione per bambini.
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Indubbiamente il Rosario � anche una devozione per bambini nel senso che anche un bambino pu� servirsene e trarne profitto. Anche questo manifesta quanto vi � di meraviglioso nei mezzi che Dio ha messo a nostra disposizione per raggiungerlo: tutti possono servirsene con frutto, dal bambino che comincia a parlare fmo agli adulti pi� compresi della pro-aria sapienza...
E dal nulla che Dio ha creato il mondo della natura; � con il �nulla� che crea per ciascuno di noi il mondo incomparabilmente pi� bello della fede. Il �nulla� all'origine delle cose: ecco il marchio di fabbrica di Dio, segno indiscutibile della sua onnipotenza.
Quando si � compreso questo, si pu� recitare il Rosario e meditarne i misteri, perch� si � colto il vero metodo.
Questo metodo consiste anzitutto nel mettersi alla scuola di Dio, nell'ascoltare la sua voce, che parla dentro di noi, mentre le labbra recitano i Pater e le Ave, nel farsi in una parola fanciulli e ignoranti in sua presenza. Perch� quando si tratta di conoscere Dio, non c'� sapienza umana che tenga; i pi� grandi saggi saranno sempre all'ABC. La sapienza appartiene solo a Dio che, come sole splendente, irradia in noi la luce. Entrati una volta per tutte in questo atteggiamento, occorre far posto al cuore, dargli il tempo di estasiarsi, di riscaldarsi ai raggi delle verit� divine che il Rosario richiama, e di trarne le conclusioni per la vita pratica.
Allora la nostra non sar� una vita qualunque; non andr� avanti a caso, dovunque la spingono i venti del capriccio e delle passioni. Sar� una vita luminosa e feconda, perch� tutta impregnata di fede e di carit�; sar� un continuo Rosario vivente in cui i pi� umili atti delle nostre giornate contribuiranno a formare le decine.
Soprattutto non lasciamoci impressionare n� distogliere dall'oscurit� e dalle difficolt� degli inizi.
Per penetrare nel mondo della fede, per sentire l'intelligenza dilatarsi con facilit� e il cuore riscaldarsi come occorre, � necessario attraversare la galleria che vi conduce.
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Soltanto dopo aver camminato per qualche tempo a tastoni nelle tenebre, tendendo umilmente la mano a Dio che ci chiama, per non inciampare, orientandoci al suono della sua voce per non smarrirci, i nostri occhi si apriranno finalmente alla luce di cui egli vuole inondare coloro che lo cercano con semplicit�.
Cerchiamo dunque e troveremo, bussiamo e ci verr� aperto. (M. S. Gillet, in �La vie spirituelle�, ott. 1920)
8. A Ges� per mezzo di Maria
Darsi a Ges� per le mani di Maria (...) � imitare Dio Padre che ci ha dato il Figlio soltanto per mezzo di Maria, e continua a darci le sue grazie soltanto per mezzo di Maria; � imitare Dio Figlio che venne a noi solo per mezzo di Maria e, avendoci dato l'esempio per fare come egli ha fatto, ci incoraggia ad andare a lui con lo stesso mezzo con il quale egli � venuto a noi, Maria; � imitare lo Spirito Santo che non comunica le grazie e i favori che per mezzo di Maria. Andare a Ges� passando per Maria � onorare veramente Ges�, perch� � mettere in risalto la nostra indegnit� di avvicinarne l'infinita santit� in maniera diretta, da soli, a causa dei peccati commessi; � confessare il bisogno che abbiamo di Maria, la sua santa Madre, quale avvocata e mediatrice presso di lui, nostro mediatore.
Vuol dire ancora accostarci al Cristo, nostro mediatore e fratello, e prostrarci davanti a lui riconoscendolo Dio e giudice di tutti. Insomma, � praticare quell'umilt� che sempre rapisce il cuore di Dio.
Consacrarsi cos� a Ges� per Maria equivale a mettere nelle mani di Maria le nostre opere, le quali, anche quando sembrano buone, sono invece spessissimo macchiate e perci� indegne dello sguardo e della accettazione da parte di Dio, il quale gradisce soltanto le cose pure.
Preghiamo dunque la buona Madre e padrona affinch�, dopo aver raccolto la nostra povera offerta, la purifichi, la santifichi, la elevi e l'abbellisca fino a renderla degna di Dio. �Se vuoi offrire a Dio qualcosa sia pure di poco valore, dice san Bernardo, mettila nelle mani di Maria se non vuoi essere respinto�.
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Buon Dio! Quanto � poco quello che facciamo! Mettiamolo allora nelle mani di Maria. Quando ci saremo dati realmente a lei fino al punto a cui possiamo arrivare, spogliandoci di tutto per farle onore, ella sar� infinitamente pi� generosa verso di noi: si comunicher� a noi interamente, con i suoi meriti e le sue virt�; deporr� la nostra offerta sul vassoio d'oro della sua carit�; come Rebecca fece con Giacobbe, ci rivestir� degli splendidi abiti del Figlio primogenito e unigenito, Ges�, cio� dei meriti di cui � depositaria.
(San Luigi G. di Montfort)
9. Immersa nella luce di Dio
Maria � vissuta, come noi, sotto il segno del transitorio e dell'effimero. La sua vita, come quella di tutti i figli di questa terra, � stata una serie ininterrotta di vicissitudini, di cose che nascono e che muoiono. Inizia in un angolo sperduto della Palestina, tranquillo e sconosciuto, e si spegne nel silenzio, senza che il mondo ne sappia nulla.
Ella conosce tutti quei mutamenti che sono la legge propria della nostra esistenza, tutta la monotonia quotidiana della vita dei figli di Eva: la preoccupazione per il pane quotidiano, una buona dose di sofferenze e di lacrime, un mazzolino di modeste gioie.
Il suo tempo � suddiviso come il nostro: qualche ora di felicit� interiore e profonda in Dio suo Salvatore, un gran numero di ore grigie o monotone, di quelle che sembrano non avere n� contenuto n� sapore; infine delle ore di grande sofferenza...
La vita di Maria si � svolta, come la nostra, sotto il segno della caducit�. Ma in un punto era totalmente diversa.
Ci� che d� alla nostra vita l'aspetto doloroso di un enigma indecifrabile, non � tanto il carattere oscuro del nostro destino, quanto la nostra condizione di peccatori. S�, � questo che rende cos� ardua e confusa l'esistenza umana.
Un istante di pentimento, frutto della grazia divina, invano tenta di cancellare ci� che ore di traviamento hanno creato di funesto per l'eternit� nelle profondit� della nostra anima; niente potr� colmare il passivo che esse rappresentano: sono morte, totalmente e per sempre. Sono ricadute nel nulla del passato e nessuno potr� mai pi� farle rivivere sotto il segno del bene.
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Oltre a Ges�, sappiamo che c'� un solo essere umano la cui vita � stata diversa: Maria, la Vergine, l'Immacolata, la sempre pura. In lei si verifica un fatto che il nostro cuore fatica tanto a credere, perch� ha sempre davanti a s� le proprie esperienze amare: che un essere umano sia capace di entrare nell'eternit� senza doversi pentire di nulla.
Ora questo essere umano esiste, � Maria. Non c'� un momento della sua vita che essa debba rinnegare, nemmeno un momento vuoto e sterile. Nessun atto di cui possa arrossire, nessuno che sia avvolto di ombra, nessuno che sia caduto nell'abisso del passato senza aver acceso una luce eterna. Cos� tutta l'esistenza di Maria � entrata nell'eternit�: ogni giorno e ogni ora, ogni battito della sua vita profonda, tutte le sue gioie e sofferenze, i pi� grandi e i pi� umili momenti della sua vita. Niente di tutto ci� � perduto, tutto continua a vivere, tutto � assunto nella pienezza eterna della sua anima entrata nella patria beata.
(K. Rahner, L'homme au miroir de l'ann�e chr�tienne)
E. LETTURE SALESIANE
1. Motivi di confidenza in Maria
(San Giovanni Bosco, Il mese di maggio consacrato a Maria SS. Immacolata)
In tutto il Vecchio Testamento Maria � chiamata tutta bella e senza macchia: � paragonata al sole che risplende; alla luna che � nella pienezza di sua luce; alle stelle pi� luminose; ad un giardino pieno di fiori deliziosi; ad una fonte sigillata da cui scaturisce acqua limpida; ad un'umile colomba; ad un giglio purissimo.
Nel Vangelo poi viene dall'angelo Gabriele chiamata piena di grazia. �Piena di grazia�, ossia creata e formata nella grazia, il che vuol dire che Maria dal primo istante di sua esistenza fu senza macchia originale ed attuale, e senza macchia persever� fino all'ultimo respiro di vita...
L'essere Maria esente da ogni macchia di peccato originale ed attuale; essere adorna di tutte le virt� che noi possiamo immaginare; essere stata da Dio ricolma di grazia pi� di ogni altra creatura; tutte queste prerogative la fecero trascegliere fra tutte le donne ad essere innalzata alla dignit� di madre di Dio.
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Questo � l'annunzio che le fece l'angelo; questo ripet� santa Elisabetta quando fu dalla santa Vergine visitata; questo � il saluto che le fanno ogni giorno i cristiani dicendo: Santa Maria, Madre di Dio, pregate per noi.
Al glorioso nome di Madre di Dio vien meno l'ingegno umano; perci� chinando la fronte in segno di profonda venerazione, ci limitiamo a dire che nessuna creatura pu� conseguire maggior grado di gloria.
Ma se il titolo di Madre di Dio � glorioso per Maria, esso � altrettanto glorioso per noi che, essendo redenti da Ges� Cristo, diventiamo suoi figli e fratelli del suo divin Figlio. Infatti, divenendo ella Madre di Ges�, vero Dio e vero uomo, divenne anche madre nostra. Ges� Cristo nella sua grande misericordia volle chiamarci suoi fratelli, e con tal nome ci costituisce tutti figli adottivi di Maria.
Il Vangelo conferma quanto qui diciamo. Il divin Salvatore era in croce e pativa i dolori della pi� penosa agonia. La Madre sua santissima e l'apostolo Giovanni stavano ai suoi piedi, immersi nel pi� profondo dolore.
Quando Ges�, aprendo gli occhi � e forse fu l'ultima volta che li apr� nella vita mortale � vide il discepolo prediletto e la sua cara Madre, con le labbra moribonde disse a Maria: �Donna, ecco in Giovanni il tuo figliuolo�. Poi disse a Giovanni: �Ecco in Maria la madre tua�.
In questo fatto i santi Padri riconoscono unanimi la volont� del divin Salvatore il quale, prima di lasciare il mondo, voleva darci Maria per madre nostra amorosa, e noi tutti costituiva suoi figliuoli.
Maria inoltre � nostra madre perch� ci rigener� per mezzo di Ges� Cristo nella grazia. Perci�, come Eva � detta madre dei viventi, cos� Maria � madre di tutti i fedeli per grazia.
A questo proposito san Guglielmo abate si esprime cos�: �Maria � madre del Capo, quindi � anche madre delle membra, che siamo noi. Dando alla luce Ges�, ella gener� spiritualmente anche noi�.
Ecco, o carissimi, chi � Colei che io propongo alla vostra venerazione. Ella � la pi� santa fra tutte le creature, � la madre di Dio, � la madre nostra: una madre potente e pietosa, che ardentemente desidera ricolmarci di celesti favori.
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2. Ausiliatrice e Madre della Chiesa (Don Egidio Vigan�, ACS 289, pp. 22-24)
Don Bosco, pur mutuando dai pi� accreditati autori i presupposti dottrinali della devozione all'Ausiliatrice, li ha individuati e approfonditi con particolare robustezza teologica e con concretezza pastorale. Essi illuminano l'indole propria della devozione e del culto a Maria �Aiuto dei Cristiani� e debbono essere coltivati e approfonditi nei suoi devoti. Si riferiscono specificamente alla mediazione vittoriosa di Maria in favore della fede del popolo cristiano e in aiuto della Chiesa Cattolica guidata dal Papa e dai Vescovi.
�Il bisogno � scrive il nostro Fondatore � oggi universalmente sentito d'invocare Maria non � particolare, ma generale; non sono pi� tiepidi da infervorare, peccatori da convertire, innocenti da conservare. Queste cose sono sempre utili in ogni luogo, presso qualsiasi persona. Ma � la stessa Chiesa Cattolica che � assalita. � assalita nelle sue funzioni, nelle sacre sue istituzioni, nel suo capo, nella sua dottrina, nella sua disciplina; � assalita come Chiesa Cattolica, come centro della verit�, come maestra di tutti i fedeli�.
Questo caratteristico aspetto di �aiuto ecclesiale�, fondante per Don Bosco il titolo di Ausiliatrice, non pare sia stato allora legato da altri devoti o carismatici a titoli mariani. Don Bosco un� gi� il titolo di �Ausiliatrice� a quello di �Madre della Chiesa� che noi, con gioia, abbiamo visto proclamato da Paolo VI alla fine del Vaticano II. Dobbiamo sottolineare che � appunto �il senso vivo della Chiesa� l'elemento pi� caratterizzante della dottrina dell'Ausiliatrice.
Con quanta attualit� si pu� rilanciare questa devozione se consideriamo l'interesse con cui si � venuto sviluppando, oggi, il suggestivo rapporto �Maria-Chiesa�.
Maria, infatti, � �gi� quello a cui tende la Chiesa: ne � la profezia e il fermento. Essa aiuta la Chiesa a realizzare la sua stessa funzione di �seconda Eva� in una maternit� verginale di grazia. Cos� �il mistero della Chiesa si incontra attraverso il volto di Maria. Guardando a Lei, si vede vivere la Chiesa: sono i suoi occhi che spiegano i misteri� (M. Magrassi). Persino uno scrittore non cattolico [Max Thurian, oggi per� sacerdote cattolico] afferma: �Si pu� dire che non si d� una giusta visione della Chiesa se non dove c'� uno spazio per Maria nella fede e nella piet�. Il rinnovamento della Chiesa � strettamente legato al rilancio di una sana piet� mariana. Si perde il senso della Chiesa-Madre l� dove si perde il senso della vocazione materna della Vergine Maria�.
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Il suo ruolo materno rappresenta il fulcro del rapporto di Maria con la Chiesa: entrambe esistono e sono sante in funzione della maternit� ed entrambe generano nella verginit�. C'�, cos�, un nesso intimo tra �maternit� ed �evangelizzazione�, tra �Maria-Chiesa� ed �azione apostolica�.
Tutto questo risulta significativamente attuale per la nostra spiritualit� e ha conseguenze operative determinanti. Quindi, la devozione all'Ausiliatrice animata dal pi� vivo senso ecclesiale, appare in Don Bosco come una scelta dottrinale precorritrice che lega la �piet� mariana� con il �senso della Chiesa� in una singolare forma di mutua inseparabilit� e di comune crescita.
3. La devozione a Maria Ausiliatrice e il nostro impegno apostolico ed ecclesiale (Don Egidio Vigan�, ACS 289, pp. 24-25)
La devozione all'Ausiliatrice animata dal pi� vivo senso ecclesiale, appare in Don Bosco come una scelta dottrinale precorritrice, che lega la �piet� mariana� con il senso della Chiesa in una singolare forma di mutua inseparabilit� e di comune crescita.
Il �senso della Chiesa� si traduce quotidianamente in una coscienza attiva di �membro� con una profonda spiritualit� del-l' azione .
Ci� comporta non solo un atteggiamento costantemente generoso di operosit� apostolica in genere, ma un vero e proprio impegno �ecclesiale�; ossia, una operosit� esplicitamente guidata dalla chiara coscienza di essere e di agire come membro corresponsabile di quel Corpo di Cristo che � la Chiesa. Ma la Chiesa considerata non in senso vago, bens� in quanto essa, �costituita e organizzata come societ�, sussiste nella Chiesa cattolica; governata dal Successore di Pietro e dai Vescovi in comunione con lui� (LG 8).
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Un impegno, quindi, particolarmente definito dalla concretezza storica e situazionale della vita, cattolica. Questa opzione realista, che pu� portare anche al martirio, s'avvicina necessanamente a posizioni di lotta che potrebbero assumere, in determinate situazioni, anche l'aspetto di una scelta politica; � ci� che accadde un po', proprio negli anni '60, nell'Italia delle apparizioni di Spoleto e della caduta di Roma. Ebbene, Don Bosco eccelle nel fare della devozione all'Ausiliatrice un impegno reale per la Chiesa Cattolica, evitando sempre di trasformarla in una bandiera temporale a favore della rivoluzione o della antirivoluzione di turno.
Per saper tenere un tale atteggiamento si ispira al criterio pratico caratteristico dell'�attivit� materna�, che non � mossa da ideologie astratte ma da esigenze vitali, che fa tutto il bene che pu� anche se non pu� arrivare all'ottimo, e che cura pi� il tessuto delicato della vita che l'elaborazione dei grandi programmi.
Pu� essere sintomatico constatare che non c'� posto per una simile attivit� vitale (e quindi non si trova nessun elemento di parallelismo con Maria) nelle pi� famose ideologie sociali, per esempio nel marxismo, che pur mostrano varie coincidenze parallele con la strutturazione ecclesiastica.
Il realismo pedagogico di Don Bosco ha espresso attraverso la sua devozione mariana una autentica �mistica dell'azione�, nel senso profondo di san Francesco di Sales, unita permanentemente a una forte, anche se pi� volte nascosta, �ascesi dell'azione�.
4. L'Ausiliatrice e il carisma salesiano (Don Egidio Vigan�, ACS 289, pp. 28-30)
La devozione all'Ausiliatrice risulta un fattore integrante del �fenomeno salesiano� nella Chiesa, perch� entra a formar parte vitale della sua totalit�. Non avrebbe senso, anzi sarebbe deleterio, tentar di separare la nostra spiritualit� dalla devozione a Maria Ausiliatrice, cos� come non si pu� isolare, perch� sarebbe assurdo, Don Bosco dalla Madonna.
La devozione all'Ausiliatrice �, dunque, un elemento imprescindibile del nostro Carisma; ne permea la fisionomia e ne vitalizza le componenti.
Senza una sana vitalit� della dimensione mariana, la nostra spiritualit� ne risentirebbe in vigore e in fecondit�; mentre, per altro, la cura opportuna di un profondo rilancio mariano far� rinverdire tutta la vocazione salesiana.
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Basti osservare come la nostra devozione all'Ausiliatrice � in strettissimo interscambio vitale sia con la �missione� salesiana che con lo �spirito� proprio del nostro Carisma.
Innanzitutto, l� sua intima vincolazione con la missione salesiana: � Maria, la �Pastorella� dei sogni, che ne designa l'indole propria e ne individua i destinatari, assegnandoci un campo di �pastorale giovanile�; � la sua caratteristica di Ausiliatrice che apre la missione salesiana ai grandi orizzonti dei problemi socio-religiosi di attualit�, e a una chiara scelta di servizio alla Chiesa universale e di collaborazione con i suoi Pastori; � la sua materna bont� che ispira la nostra criteriologia pastorale e ci insegna un metodo d'appoggio ai nostri destinatari.
Poi, il suo profondo rapporto con lo spirito salesiano: esso trova in Maria, vista come Ausiliatrice, la sua ispirazione e il suo modello. Uno spirito centrato sulla �carit� pastorale�, ispirato all'amore materno della Madonna e radicato nell'amore materno della Chiesa, che implica un acuto ascolto dell'iniziativa di Dio, un'adesione totale a Cristo e una piena disponibilit� alle sue vie; uno spirito permeato di speranza (sicuro dell'�aiuto� dall'Alto) in un clima interiore di sostanziale ottimismo nella valutazione delle risorse naturali e soprannaturali dell'uomo; uno spirito di fecondit� apostolica vivificato dallo zelo per la Chiesa; uno spirito di operosa iniziativa e di duttilit� appropriato alle vicissitudini cambianti della realt�; uno spirito di bont� e di comportamento familiare con quella ricchezza e semplicit� di atteggiamenti che ha la sua sede nella sincerit� del cuore; uno spirito di magnanimit� (come nel �magnificat�) che ha l'umile ardimento di fare tutto il bene che si pu�, anche quando sembra temerario, lasciandosi guidare dal coraggio della fede e dal buon senso, pi� in l� degli estremismi o dei perfezionismi...
Come nella vita di Don Bosco la devozione all'Ausiliatrice, esplicitata nella piena maturit� della sua vocazione, � allo stesso tempo il punto terminale di un itinerario di crescita e la piattaforma di lancio di tutto il suo vasto progetto apostolico, allo stesso modo nella spiritualit� salesiana essa costituisce la sintesi concreta delle sue varie componenti e la fonte vitale del suo dinamismo e della sua fecondit�.
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5. La devozione a Maria Ausiliatrice nella Famiglia Salesiana
(Don Egidio Vigan�, ACS 289, pp. 8.11.12)
Non sono irrilevanti le motivazioni che ci devono muovere a rilanciare la devozione a Maria Ausiliatrice in tutta la Famiglia Salesiana.
Ricordiamone alcune delle pi� importanti: serviranno a illuminare e fondare meglio il nostro impegno. (...)
� C'� una ragione dedotta da un aspetto caratteristico della devozione stessa all'Ausiliatrice: si tratta di una dimensione mariana che �, per natura, fatta appunto per i tempi difficili. Don Bosco stesso lo manifestava a don Cagliero con quella famosa affermazione: �La Madonna vuole che noi la onoriamo sotto il titolo di Auxilium Christianorum: i tempi corrono cos� tristi che abbiamo proprio bisogno che la Vergine Santissima ci aiuti a conservare e difendere la fede cristiana� (MB 7,334).
Orbene, noi stiamo vivendo e sperimentando oggi difficolt� veramente gravi e inedite, sia per la fede dei credenti, per la vita della Chiesa e per il ministero dei suoi Pastori, che per le riforme sociali e politiche, per l'educazione integrale dei giovani e per la promozione dei ceti popolari.
Se quella dell'Ausiliatrice � una dimensione mariana intonata specificamente alle ore di difficolt� e se Don Bosco e la sua Famiglia sono stati suscitati dallo Spirito come strumenti specializzati ed efficaci per propagarne la devozione nella Chiesa, si dovr� concludere che le attuali difficolt�, tanto complesse e problematiche, della Chiesa e della Societ� esigono con urgenza da noi un accurato rilancio mariano.
� Un'altra ragione, pi� particolarmente specifica per noi, � la correlazione intima che si d�, di fatto, tra il nostro spirito salesiano e la devozione a Maria Ausiliatrice.
Don Bosco non � arrivato per caso a tale devozione; n� essa dipende da una qualche apparizione locale; essa si presenta piuttosto come la maturazione di tutta una linea spirituale e apostolica che si � andata precisando e sviluppando con gli apporti di determinate congiunture storiche, lette alla luce di un profondo dialogo personale con lo Spirito Santo nel contesto dei caratteristici tocchi mariani tanto familiari nel divenire quotidiano della vita di Don Bosco.
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L'Ausiliatrice appare come la cuspide di ci� che Don Bosco sentiva di Maria: avvocata, soccorritrice, madre de� giovani, protettrice del popolo cristiano, vincitrice del demonio, trionfatrice delle eresie, aiuto della Chiesa in difficolt�, baluardo del Papa e dei Pastori insidiati dalle forze del male. Una tale devozione alla Madre di Dio � la concretizzazione pratica di quella santit� dell'azione che ha caratterizzato la spiritualit� di Don Bosco. Basterebbe ripensare al suo dialogo con il pittore Lorenzone, a cui chiedeva di rappresentare la Madonna al centro di tutto un gigantesco dinamismo ecclesiale (MB 8,4), o guardare l'attuale quadro della basilica di Valdocco per scoprire, direi quasi, una connaturalit� tra spirito salesiano impastato d'apostolato ecclesiale e devozione a Maria Ausiliatrice.
Se, perci�, tutto il movimento conciliare di rinnovamento dei Religiosi porta a una riattualizzazione della loro specifica spiritualit�, ci� dovr� significare per noi un forte rilancio della componente mariana del nostro carisma.
6. Devozione all'Ausiliatrice e apostolato giovanile (Don Egidio Vigan�, ACG 309, pp. 13.16-17)
L'operosit� dell'Ausiliatrice a favore del Popolo di Dio, pellegrino nella storia, impegna intrepidamente nella lotta tra il bene e il male, con chiara convinzione che la Chiesa cattolica � �il germe e l'inizio del Regno di Cristo e di Dio�, inviata per annunciarlo e instaurarlo in tutte le genti.
Noi Salesiani abbiamo nella Chiesa, per iniziativa di Maria, un compito audace ed urgente: proclamare nel Popolo di Dio l'appello del Vangelo ai giovani per una loro concreta santit�. Dobbiamo saper difenderne non solo la vera possibilit�, ma anche e soprattutto costruire pedagogicamente la testimonianza viva della santit� giovanile, come ha fatto Don Bosco con Domenico Savio e con tanti altri giovani a Valdocco. Ci affidiamo a Maria per ottenere, con la sua intercessione, l'approfondimento e l'adesione fattiva ai sostanziali criteri di �sacra pedagogia� con cui il nostro Fondatore e Padre seppe costruire l'ambiente educativo e il clima spirituale dell'�Opera degli Oratori�.
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Essere portatori nella Chiesa di una concreta profezia di spiritualit� giovanile � nostra missione e nostra prioritaria responsabilit�: abbiamo ricevuto in eredit� il delicatissimo impegno di essere �educatori della Grazia�, ossia di saper annunciare e far crescere nel mistero di Cristo e della vita nel suo Spirito i giovani di oggi. � un retaggio sublime e non facile che esige da noi profondit� spirituale, sensibilit� di futuro, sintonia con lo Spirito Santo, convinta comunione con la speranza di una Chiesa pellegrina che si appresta ad iniziare, con una santit� rinnovata e impegnata, il suo terzo millennio di presenza e di fermento nella storia umana. C'�, oggi, urgente bisogno di questa profezia in tutto il mondo, e non dovremmo vederci annoverati mai tra i meno entusiasti e competenti nel proclamarla e tradurla in realt� con aggiornata e valida pedagogia.
� appunto questa la nostra specifica missione! Affidiamoci, perci�, all'Ausiliatrice, nella certezza di realizzare un gesto squisitamente salesiano.
7. L'Atto di Affidamento a Maria
(Don Egidio Vigan�, ACG 309, pp. 9-10)
L'affidamento a Maria implica in se stesso una visione pi� chiara e cosciente della nostra speciale consacrazione sacramentale e religiosa. Favorir� cos� un ricupero di fedelt�. C'� un rapporto oggettivo e vincoli concreti tra il nostro essere cristiano e religioso e la funzione ecclesiale di Maria. Nell'Atto di Affidamento intendiamo averne una pi� costante e attenta considerazione. Maria ci aiuter� a vivere fedelmente la vocazione salesiana, a percepirne la bellezza, ad attuarne la missione. Ci insegner� a vivere quotidianamente nelle sue varie espressioni la sintesi salesiana della nostra spiritualit� cos� come la compendia la bella preghiera che recitiamo all'Ausiliatrice ogni mattina dopo la meditazione. � una preghiera assai significativa per noi! Con essa ci poniamo sotto la protezione materna di Maria, ci affidiamo a lei e chiediamo il dono della fedelt�, rinnovando l'offerta di noi stessi al Signore nella dedizione alla missione giovanile, del cui spirito viene tracciato un quadro dinamico e pratico di santit�. Questo nostro gesto mariano � anch� impegno di crescita della nostra coscienza di figli: figli di Dio in Cristo, ma anche figli di Maria, Madre di Dio nel Cristo. La filiazione comporta una vera appartenenza di �consanguineit� spirituale, una vitale parentela di grazia, che orienta la libert� a crescere nell'orbita evangelica dell'obbedienza: �Per Maria a Cristo; figli nel Figlio�!

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�Affidarsi� a Maria e appartenere pi� coscientemente a lei non significa ridurre gli spazi della propria libert�, ma affermare quelli veri, scelti con predilezione quale ambiente favorevole di famiglia in cui lanciare la maturazione cristiana e la retta espansione del proprio amore.
Qualche santo ha parlato anche di �servit� o �schiavit� materna�, non tanto per attutire o cancellare l'iniziativa della libert�, quanto per indicarne con incisiva espressivit� il senso d'appartenenza totale (�totus tuus�!) come pienezza di amore e affermazione di libert� santificata. Nei nostri noviziati e nei centri di formazione questo �senso di appartenenza totale a Maria� era, per lunghi anni, una prassi del tutto libera ma pressoch� ordinaria e comune.
Il nostro Padre e Fondatore Don Bosco suggeriva di rendere pi� cosciente e impegnativo l'aspetto di affidamento mariano con un �atto di filiazione�.
La formula da lui redatta per tale Atto � una preghiera di affidamento che centra l'attenzione e la supplica su Ges� Cristo, �primo principio ed ultimo fine�. Egli nel suo testamento dalla croce d� �al prediletto apostolo san Giovanni la qualit� e il titolo di figliolo della "sua" Madre Maria�. Poi rivolge direttamente la preghiera del devoto alla Madonna per chiederle di �poter appartenere a lei� come figlio, di �averla per Madre�; infatti, �affidato� alla sua bont�, la �elegge� per Madre supplicandola di �riceverlo�; le �fa una donazione intiera e irrevocabile di tutto se stesso� e �si abbandona� nelle sue braccia confidando nella sua �materna protezione�. Ecco bene espressi, in questa formula di Don Bosco, il significato proprio del gesto di affidamento e anche le fondamentali sue esigenze e impegni. � un atto di fede che rinnova la coscienza battesimale della filiazione. La redazione stessa dell'�Atto� � una testimonianza di intuizione ecclesiale aperta alla maturazione posteriore sulla linea del rinnovamento postconciliare mariano.
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2.2.5. LA �PREGHIERA COMUNE�
La preghiera comune (o preghiera dei fedeli, o preghiera li-tanica, o �invocazioni�) si pu� realizzare
�con invocazioni libere (ma pensate) da parte dei partecipanti alla celebrazione, con opportuna introduzione del celebrante;
�o ricorrendo a formulari gi� preparati, di cui ci � offerta grande abbondanza nella stessa Liturgia, e facilmente reperibili. Per es. nella Liturgia delle Ore (nel Proprio delle feste della BVM e nel Comune della BVM) e nell'Orazionale. In essi si pu� aggiungere qualche invocazione pi� adatta alla celebrazione che si sta realizzando.
�Si possono usare come preghiera comune altri testi di preghiera alla Vergine opportunamente introdotti dal celebrante ed eventualmente conclusi dall'orazione finale. Per es. l'Inno Akdthistos (v. pp. 626-628); o la Preghiera di san Germano (v. p. 634); o la parte mariana della Professione di fede di Paolo VI (p. 642s); o altre che si possono trovare anche nel repertorio di Preghiere alla Vergine alle pp. 616ss. Qui si offrono alcuni esempi, di varia impostazione.
1. Tempo di Natale
C In comunione con tutti gli uomini, raccomandiamo al Signore le loro necessit�; e rinnoviamo il nostro impegno di servizio per l'edificazione del regno.
GT Risplenda in noi, Signore, la tua luce.
G Perch� la Parola di Dio, annunziata dai Profeti, discesa nel grembo della Vergine, predicata dagli Apostoli, sia per ogni uomo luce che splende nelle tenebre, sorgente di grazia e di verit�, preghiamo.
Perch� la Chiesa, guidata dalla Vergine, renda testimonianza alla luce e conduca gli uomini a riconoscere in Cristo il Salvatore del mondo, preghiamo.
Perch� la pace, che il Verbo Incarnato ha portato sulla terra, sia custodita nel cuore dei discepoli e sia da loro testimoniata nei rapporti sociali, preghiamo.
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Perch� i cristiani, ispirandosi al �Fiat� della Vergine, compiano fedelmente la volont� di Dio e vivano nel servizio dei fratelli, preghiamo.
C Eterno Padre, che hai posto nella Vergine Maria
il trono della tua Sapienza,
illumina la tua Chiesa con la luce del Verbo della Vita,
perch� nello splendore della verit�
cammini fino alla piena conoscenza
del tuo mistero d'amore.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
2.Immacolata
C Celebrando con gioia la Concezione Immacolata della Beata Vergine Maria, preghiamo insieme e diciamo: T Ave, o piena di grazia.
Nella tua Concezione, Vergine Maria, fosti benedetta dal Signore, santificata da Dio, tua salvezza.
Tutta santa, senza ombra di peccato, sei divenuta la Madre del Signore.
Bianca come la neve � la tua veste; il tuo volto splendente come il sole.
Tu sei la gloria di Gerusalemme, la letizia d'Israele, l'onore del nostro popolo.
Ti seguiamo, o Vergine Immacolata, attratti dalla tua bellezza e santit�.
C Signore Ges�, che hai costituito la tua Madre Immacolata modello e figura luminosa della Chiesa, per sua intercessione concedici di essere liberati dalle nostre colpe e di aspirare alla perfezione della santit�. Tu che vivi e regni nei secoli.
T Amen.
3.Immacolata
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C Nella Vergine Madre, preservata dal peccato originale, colmata di grazia dallo Spirito Santo, Dio ci offre l'immagine dell'umanit� nuova, che partecipa in pienezza alla vittoria di Cristo. Per intercessione di Maria Immacolata innalziamo al Padre nello Spirito la nostra preghiera.
GT Trasformaci con il tuo Spirito in creature nuove, Signore.
G Perch� la Chiesa, primizia dell'umanit� redenta e della nuova creazione, viva in pienezza il dono di Dio e si apra costantemente all'effusione rinnovatrice dello Spirito Santo, preghiamo.
Perch� la potenza del Signore, che preserv� la Vergine dal peccato originale, tolga dalla nostra vita il peso e la tristezza del peccato e ci faccia gustare la vera libert� dei figli, preghiamo.
Perch� tutti noi fedeli possiamo riconoscere in Maria Immacolata un segno di consolazione e di speranza in mezzo alle prove della vita, preghiamo.
Perch� ogni vita nuova concepita nel grembo materno sia accolta e custodita come un valore intangibile e come dono e benedizione di Dio, preghiamo.
C Dio della salvezza,
che in Maria hai esaudito le attese
e le speranze dell'umanit�,
fa' che questa nostra generazione,
liberata da ogni forma di orgoglio e di violenza,
costruisca con la forza del tuo Spirito
un mondo nuovo, la nuova civilt� dell'amore.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
4. Maternit� di Maria
C Per intercessione di Maria, Madre del Redentore e Madre nostra, con fiducia di figli innalziamo la nostra sup-lica al Padre delle misericordie, il Dio che d� la vita.
G Preghiamo insieme dicendo: Noi ti preghiamo, ascoltaci o Signore!
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G Per la Vergine Madre, figlia di Sion, guarda la tua Chiesa, perch� in attento ascolto di ogni tua Parola annunci e testimoni ai popoli il tuo vangelo...
Per la Vergine Madre, arca delle benedizioni divine, guarda con bont� ogni uomo, perch� con la tua benedizione possa rendere vere le parole e i gesti di augurio e di pace che rivolge ai fratelli all'inizio di questo nuovo anno...
Per la Vergine Madre, tua Serva fedele, guarda tutti i giovani del mondo perch� crescano davanti a te sapienti e giusti...
Per la Vergine Madre, la �piena di grazia�, guarda le spose e le madri della terra perch� accolgano con gioia e custodiscano con amore il dono dei figli...
Per la Vergine Madre, piena realizzazione dell'uomo nuovo, guarda i popoli della terra, perch�, trasformati dal tuo Spirito, ricerchino con cuore nuovo le vie della pace...
Per la Vergine Madre, donna del dolore colmo di speranza, guarda gli ammalati, perch� la loro sofferenza diventi altare e sacrificio per la salvezza dei fratelli...
Per la Vergine Madre, potente Aiuto dei cristiani, guarda la Famiglia Salesiana, perch� viva il �non basta amare� di Don Bosco rinnovando il suo impegno di santit� nella carit� pastorale verso i giovani...
C Padre Santo, Dio di immensa misericordia, che nella fede e nell'amore della Vergine Madre sei venuto incontro all'umanit�, ti sei fatto uno di noi in Ges� tuo Figlio, sostieni ancora oggi la tua Chiesa perch� sappia generare la tua Parola fatta carne, per la pace di tutti gli uomini. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
5. Annunciazione
C Dio ha voluto Maria Santissima, Madre del Figlio suo,
piena di ogni grazia e benedizione. Preghiamo che di que 
sta ricchezza renda partecipi la Chiesa e l'intera umanit�. GT Dio dell'amore e della pace, ascoltaci.
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G Per la Chiesa in cammino nel mondo, perch�, come Maria, accolga e mediti la parola di Dio e conformi la sua vita al messaggio che annunzia, preghiamo.
Per i discepoli del Signore, perch�, come la Vergine dell'Annuncio, sappiano riconoscere e aderire al progetto di Dio nella storia della salvezza, preghiamo.
Per i cristiani che si trovano nel dubbio, perch�, sull'esempio della Vergine, si affidino interamente al Signore e diventino beati per la fede, preghiamo.
Per quanti vivono il mistero del dolore, perch�, uniti con la Vergine Madre, attingano consolazione e speranza alle sorgenti del Salvatore, preghiamo.
Per noi, perch� a imitazione di Maria, donna forte e sapiente, diventiamo adulti nella fede e cooperiamo al mistero della redenzione, preghiamo.
C Tu hai voluto, Padre, che all'annuncio dell'angelo,
la Vergine Immacolata concepisse il tuo Verbo eterno,
e, avvolta dalla luce dello Spirito Santo,
divenisse tempio della nuova alleanza:
fa' che aderiamo umilmente al tuo volere,
come la Vergine si affid� alla tua parola.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
6. Vergine dell'ascolto
C Nel devoto ricordo della Beata Vergine Maria, che ha custodito la parola di Dio meditandola nel suo cuore, invochiamo Ges� nostro Salvatore e diciamo insieme: Ascoltaci, o Signore.
G Perch� imitiamo Maria, sempre attenta alla parola di Dio e serva fedele della sua volont�, preghiamo.
Perch� Maria ci insegni a conoscere a fondo Ges�, la
sua vita e i suoi misteri di salvezza, preghiamo.
Perch� il nostro cuore, purificato dal peccato, sia sempre aperto alla grazia di Dio e all'amore verso il prossimo, preghiamo.
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Perch� portando sempre Ges� nel cuore, viviamo nella gioia evangelica e diveniamo operatori di pace, preghiamo.
c Accogli, o Signore Ges�, le nostre umili preghiere e concedici che, imitando la Vergine Maria, viviamo in purezza e semplicit� di cuore e otteniamo il soccorso della tua misericordia. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T Amen.
7. Ausiliatrice
C Eleviamo al Padre la nostra preghiera in unione a quella di Maria, nostra Madre e fonte della nostra gioia. Diciamo insieme:
GT Con Maria, nostra madre, ti preghiamo: ascoltaci, Signore.
G Per il Papa: sia confortato dal sensibile aiuto di Maria e trovi nella Chiesa �il frutto di quella forza pastorale che scaturisce dal culto reso alla Vergine�. Preghiamo.
Per tutti i fedeli cristiani sparsi sulla terra: �la piet� verso la Madre del Signore sia per loro occasione di crescita nella grazia divina� e aiuto potente per realizzare nell'unit� della fede e nella comunione degli spiriti il progetto di amore di Cristo. Preghiamo.
Per le popolazioni oppresse dalla violenza: trovino nella materna sollecitudine di Maria �la visione serena e liberante� e l'appoggio rassicurante che vince l'angoscia e alimenta la speranza, per camminare forti nella fede verso la citt� di Dio. Preghiamo.
Per tutte le anime consacrate: contemplando �la Vergine Maria nella sua donazione� sappiano con tenera devozione e con tenace proposito guardare i suoi esempi per riprodurli nella propria vita, operando per il trionfo della gloria di Dio. Preghiamo.
Per tutti i giovani, speranza della Chiesa: nel loro cammino verso la conquista della propria pienezza sentano accanto a s� Maria, la Donna nuova, la Madre che ama e soccorre. Preghiamo.
591
Per la nostra Congregazione: senta tutta la portata della sua particolare appartenenza a Maria e affidandosi al suo �efficace soccorso di Ausiliatrice� si rinnovi ogni giorno nell'impegno di una fedelt� fiduciosa, forte, perseverante. Preghiamo.
Per tutti noi qui presenti: imitando Maria SS. che ha amato con dedizione totale Cristo e la Chiesa sappiamo vivere la nostra consacrazione e sentirci tutti rinnovati nella fede e nella gioiosa speranza. Preghiamo.
C O Dio, che nella Vergine Maria ci hai dato la Madre e l'aiuto potente per realizzare in pienezza la nostra vocazione apostolica, concedici di saper essere sempre disponibili a Dio e ai fratelli. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
8. Ausiliatrice
C Sostenuti dalla Vergine, Madre e Ausiliatrice della Chiesa, con fede e fiducia di figli, preghiamo il Padre.
G Diciamo insieme: Ascoltaci, o Signore.
Padre misericordioso e fedele, per intercessione di Maria, Vergine e Madre, concedi alla tua Chiesa di essere come lei madre sempre feconda di nuovi figli. Preghiamo.
Padre misericordioso e fedele, per intercessione di Maria, umile serva del Signore, sostieni il nostro papa... nel suo ministero di unit� nella Chiesa. Preghiamo.
Padre misericordioso e fedele, per intercessione di Maria, tua figlia prediletta, fa' che tutti gli uomini abbiano la gioia di conoscere e accogliere con gratitudine il dono della figliolanza divina. Preghiamo.
Padre misericordioso e fedele, per intercessione di Maria, Vergine della speranza, concedi ai giovani di oggi di amare la vita, di credere al domani, di essere nel nostro mondo profezia di novit� e speranza. Preghiamo.
Padre misericordioso e fedele, per intercessione di Maria, Madre e Ausiliatrice della Chiesa, concedi alla Congregazione Salesiana la grazia di vivere con rinnovata fedelt� la donazione totale a te nell'evangelizzazione dei giovani. Preghiamo.
592

C O Signore, Dio onnipotente,
che hai dato alla tua Chiesa, come Madre e Aiuto,
la Vergine Santissima, ascolta la preghiera
che per sua intercessione ti presentiamo.
Tu che vivi nei secoli.
T Amen.
9.Ausiliatrice (da una preghiera di san Giovanni Bosco)
O Maria, Vergine santa e potenteprega per noi
Tu, grande e illustre difesa della Chiesa, prega per noi
Tu, aiuto mirabile dei cristiani,prega per noi
Tu, terribile come esercito schierato in battaglia, prega per noi
Tu, che hai distrutto tutti gli errori del mondo, prega per noi 
Tu, che ci soccorri nelle angustie, nelle lotte, nelle necessit� prega per noi
Tu, nostra difesa dal nemico infernale,prega per noi
Tu, conforto nell'ora della nostra morte, prega per noi
C Preghiamo.
O Dio misericordioso, vieni in aiuto della nostra debolezza e per intercessione della Vergine Maria, concedici di godere la salute dell'anima e del corpo e guidaci alla gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
10.Preghiera corale alla Vergine
C Padre Onnipotente,
ricordati della Chiesa.
T Annunci con apostolico coraggio Ges�, segno di contraddizione, perch� il cuore degli uomini si apra alla salvezza.
C Ricordati del mondo intero,
soprattutto di coloro che sono
nella sofferenza per le guerre,
le malattie, l'odio, le avversit� della vita.
T Sappiano accettarle sull'esempio di Maria
come �compimento nella loro carne�
di ci� che manca ai dolori di Cristo.
593
C Ricordati di noi qui presenti.
T La tua Parola viva ed efficace
penetri in noi,
purifichi con la sua forza
il nostro cuore
e ci renda generosi
ad accogliere la sofferenza della croce
per la salvezza del mondo.
Il Signore sia con voi. T E con il tno spirito.
C Preghiamo.
Signore Dio,
che hai posto Ges�,
tuo Servo sofferente,
a segno di contraddizione,
concedi a noi
di custodire, sull'esempio di Maria, la tua Parola,
fino alla rivelazione finale
del tuo amore che salva.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
11. Oppure
C Noi crediamo, o Vergine Maria:
T fin dall'eternit�, insieme all'incarnazione,
tu sei stata predestinata quale madre di Dio.
In questa terra fosti Palma madre del Redentore,
compagna generosa e sua umile ancella.
Tu hai cooperato in modo singolare
con l'obbedienza, la fede,
la speranza e l'ardente carit�
all'opera del Salvatore:
restaurare la vita divina delle anime.
C O Vergine, noi ti ringraziamo:
T tu in cielo, dove vivi nella gloria della risurrezione,
continui la tua missione di salvezza
con la tua molteplice intercessione.
Con amore materno ti prendi cura di noi,
fratelli del tuo Figlio,
peregrinanti in mezzo a pericoli e affanni,
fino a che non saremo nella patria beata.
594 
C O Maria,
T con gioia ti riconosciamo
nostra madre nell'ordine della salvezza.
C O Dio, che nella Vergine Maria
hai concesso al tuo Figlio
una compagna generosa del tutto eccezionale
nell'opera della redenzione,
concedi a noi
di portare con generosit� e consapevolezza
il peso e la gioia della salvezza di tutti gli uomini.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
12. Oppure
C Padre, fonte di ogni grazia,
ricordati della tua Chiesa.
T Essa sia fedele al suo compito
di Madre dei credenti,
e guardando a Maria estenda la tua famiglia
su tutta la terra.
C Guarda con amore tutti i tuoi sacerdoti.
T �Credano� alla missione che Dio ha loro affidato,
predichino il Vangelo non per piacere agli uomini,
ma a Dio che scruta i cuori.
Accettino con amore tutte le sofferenze
necessarie per generare alla fede
coloro ai quali tu li mandi
per farne un popolo a te gradito.
C Ricordati di questa nostra comunit�. 
T Nata dalla fede nella tua Parola,
sia testimone autentica
per la diffusione del tuo regno.
C Il Signore sia con voi. 
T E con il tuo spirito.
595
C Preghiamo.
O Dio di bont�,
tu hai voluto che Maria,
madre umana di Cristo, tuo Figlio,
div�nisse madre spirituale
della nuova comunit� dei credenti:
concedi a noi
di essere figli suoi
nella fede e nell'amore.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
13. Oppure
C Padre, ricordati della tua Chiesa
T nata nel dolore della croce.
Animata dallo Spirito,
sia per tutti gli uomini
madre della gioia e della salvezza.
C Ricordati di tutte le madri
che, come Maria, hanno visto morire il figlio ucciso dall'odio, dalla guerra o dalla fame.
T Il loro dolore sia per l'umanit� sorgente di riconciliazione e di pace.
C Ricordati di tutti coloro
che pensano come Dio � morto.
T Possano incontrarlo risorto e vivo
nella Chiesa,
comunit� di fede, d'amore e di speranza.
C Ricordati di noi qui presenti rinati dall'acqua e dallo Spirito.
T Come il discepolo prediletto, anche noi accogliamo Maria, madre della nostra vita.
C Il Signore sia con voi. 
T E con il tuo spirito.
C Preghiamo.
Dio, nostro Padre,
tu hai fatto di Maria
la figura della Chiesa
e l'hai donata al discepolo fedele
come madre spirituale;
concedi a noi di accogliere
la Chiesa come nostra madre
e di gioire nella famiglia spirituale
che ci hai donato.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
596 
2.2.6. ORAZIONE FINALE
Si riportano qui alcune orazioni prese dalla Liturgia del Proprio e del Comune della BVM.
I. Dal Proprio della BVM
1.Immacolata Concezione
O Dio, che nell'immacolata Concezione della Vergine
hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio
e in previsione della morte di lui
l'hai preservata da ogni macchia di peccato,
concedi anche a noi, per sua intercessione,
di venire incontro a te in santit� e purezza di spirito.
Per Cristo nostro Signore.
2.Annunciazione
Tu hai voluto, Padre,
che all'annunzio dell'angelo
la Vergine immacolata concepisse il tuo Verbo eterno,
e avvolta dalla luce dello Spirito Santo
divenisse tempio della nuova alleanza:
fa' che aderiamo umilmente al tuo volere,
come la Vergine si affid� alla tua parola.
Per Cristo nostro Signore.
3.Maternit� divina
O Dio, che nella verginit� feconda di Maria
hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna,
fa' che sperimentiamo la sua intercessione,
poich� per mezzo di lei
abbiamo ricevuto l'autore della vita,
Cristo tuo Figlio, che � Dio,
e vive e regna per tutti i secoli dei secoli.
597
4. Visitazione
Dio onnipotente ed eterno,
che nel tuo disegno di amore
hai ispirato alla beata Vergine Maria,
che portava in grembo il tuo Figlio,
di visitare santa Elisabetta,
concedi a noi di essere docili all'azione del tuo Spirito,
per magnificare con Maria il tuo santo nome.
Per Cristo nostro Signore.
5. Cuore immacolato
Dio, che hai preparato
una degna dimora dello Spirito Santo
nel cuore della beata Vergine Maria,
per sua intercessione concedi anche a noi, tuoi fedeli,
di essere tempio vivo della tua gloria.
Per Cristo nostro Signore.
6. Addolorata
Dio, tu hai voluto che accanto al tuo Figlio,
innalzato sulla croce,
fosse presente la sua Madre Addolorata:
fa' che la tua santa Chiesa,
associata con lei alla passione del Cristo,
partecipi alla gloria della risurrezione.
Egli � Dio e vive e regna per tutti i secoli dei secoli.
7. Assunzione
Dio onnipotente ed eterno,
che hai innalzato alla gloria del cielo in corpo e anima
l'immacolata Vergine Maria, madre di Cristo tuo Figlio,
fa' che viviamo in questo mondo
costantemente rivolti ai beni eterni,
per condividere la sua stessa gloria.
Per Cristo nostro Signore.
8. Madre della Chiesa
Dio, Padre di misericordia,
il tuo unico Figlio, morente sulla croce,
ha voluto che fosse madre nostra la sua stessa madre,
la Vergine Maria:
fa' che la tua Chiesa,
sostenuta dall'amore materno della Vergine,
esulti, come madre feconda,
per la santit� dei suoi figli
e riunisca tutti i popoli del mondo
nell'unica famiglia dei redenti.
Per Cristo nostro Signore.
598
II. Dal Comune della BVM
1.Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro,
di godere sempre la salute del corpo e dello spirito,
e per la gloriosa intercessione
di Maria santissima, sempre vergine,
salvaci dai mali che ora ci rattristano
e guidaci alla gioia senza fme.
Per Cristo nostro Signore.
2.Perdona, Signore, le colpe dei tuoi figli, e poich� non possiamo salvarci con le nostre opere, ci soccorra l'intercessione della Vergine Maria, madre del tuo Figlio e nostro Signore Ges� Cristo, che � Dio, e vive e regna per tutti i secoli dei secoli.
3.O Dio, Padre misericordioso, �
soccorri la nostra debolezza,
e per intercessione di Maria,
Madre immacolata del tuo Figlio,
fa' che risorgiamo dal peccato alla vita nuova.
Per Cristo nostro Signore.
4.0 Dio, che ai tuoi Apostoli riuniti nel cenacolo
con Maria madre di Ges�,
hai donato lo Spirito Santo,
concedi anche a noi,
per intercessione della Vergine,
di consacrarci pienamente al tuo servizio
e annunziare con la parola e con l'esempio
le grandi opere del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.
599
5.Dio onnipotente ed eterno,
concedi al tuo popolo
che confida nella materna protezione
della Vergine Maria,
di essere liberato da tutti i mali
per giungere alla gioia eterna del cielo.
Per Cristo nostro Signore.
6.0 Dio, che ci hai dato come nostra Madre e Regina la Vergine Maria,
dalla quale nacque il Cristo, tuo Figlio, per sua intercessione
donaci la gloria promessa ai tuoi figli nel regno dei cieli. Per Cristo nostro Signore.
7.0 Dio, nostro Padre,
come da radice in terra fertile,
hai fatto sbocciare dalla Vergine Maria
il santo germoglio, il Cristo tuo Figlio,
fa' che ogni cristiano,
innestato in lui per mezzo del Battesimo nello Spirito,
possa rinnovare la sua giovinezza,
e dare frutti di grazia, a lode della tua gloria.
Per Cristo nostro Signore.
8.Padre Santo,
che nel cammino della Chiesa, pellegrina sulla terra, hai posto quale segno luminoso la beata Vergine Maria, per sua intercessione
sostieni la nostra fede e ravviva la nostra speranza, perch� nessun ostacolo ci faccia deviare
dalla strada che porta alla salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
9.0 Dio, Padre buono,
che in Maria, primogenita della redenzione,
ci hai dato una madre d'immensa tenerezza,
apri i nostri cuori alla gioia dello Spirito,
e fa' che, a imitazione della Vergine,
impariamo a magnificarti
per l'opera stupenda compiuta nel Cristo tuo Figlio,
che vive e regna nei secoli dei secoli.
600
10.Signore Ges�,
che ci hai dato Maria come madre dolcissima,
e modello perfetto di vita,
concedi a noi di imitare il suo esempio di fede e di carit�
e di vivere in povert� di spirito e purezza di cuore
per realizzare l'ideale evangelico di santit�.
Tu che vivi e regni nei secoli.
601


3. IL SANTO ROSARIO
Con Maria contempliamo il mistero di Cristo per conformarci a lui
3.1. LA PREGHIERA DEL ROSARIO Un esercizio di piet� popolare
Tra gli esercizi di piet� mariana occupa un posto di particolare rilievo il santo Rosario, sia per il suo intrinseco valore, sia per la veneranda tradizione della piet� cristiana convalidata dal Magistero della Chiesa e confermata dall'esempio dei Santi.
� una pratica che, in piena sintonia con gli insegnamenti del Concilio Vaticano II, esalta la funzione della Vergine di portare i fedeli a essere �pi� intimamente congiunti col Mediatore e Salvatore� (LG 62), facilitando con il suo intervento materno �l'immediato contatto dei credenti con Cristo� (LG 60). Nel Rosario, infatti, �Maria insegna ai suoi figli come unirsi ai misteri di Cristo� (Reg. 74).
Per questo la Chiesa lo inculca particolarmente ai Religiosi, chiamati con speciale vocazione alla sequela di Cristo. Don Bosco Io raccomand� con insistenza ai suoi figli (cf MB 9,356.478), arrivando fino ad affermare che su questa pratica � fondata la sua istituzione (MB 3,294).
Caratteristiche del santo Rosario
602 
Paolo VI, nella esortazione apostolica Marialis cultus, indica le caratteristiche principali del Rosario, che ne mettono in
risalto l'intrinseco valore e giustificano l'insistenza della Chiesa nel proporlo alla piet� dei fedeli. Esse sono:
�la sua indole evangelica: �in quanto dal Vangelo esso trae l'enunciato dei misteri e le principali formule� (MC 44). Pio XII lo pot� definire �compendio di tutto il Vangelo�;
�la sua indole cristologica: in quanto �considera in ordinata successione i principali eventi salvifici che si sono compiuti in Cristo� (MC 45);
�il suo rapporto con la Liturgia, alla quale, pur diversificandosene, si ispira e alla quale �naturalmente conduce�; ad essa quindi non si deve n� contrapporre n� equiparare: �Hanno per oggetto i medesimi eventi salvifici compiuti da Cristo� (MC 48).
La contemplazione dei misteri
� un �elemento essenziale� del santo Rosario. �Senza di essa il Rosario � corpo senz'anima e la sua recita rischia di diventare meccanica ripetizione di formule� (MC 47).
� importante tener presente questo aspetto per poter acquisire l'atteggiamento spirituale che ci rende capaci della sua valorizzazione e di superare gradualmente le difficolt� e le obiezioni che vi si oppongono. Dice lo stesso Paolo VI (sia pur in diverso contesto) che �ogni espressione di preghiera riesce tanto pi� feconda, quanto pi� conserva la sua vera natura e la fisionomia che le � propria� (MC 47). �Per sua natura la recita del Rosario esige un ritmo tranquillo e quasi un indugio pensoso che favoriscano nell'orante la meditazione dei misteri della vita del Signore, visti attraverso il Cuore di Colei che al Signore fu pi� vicina, e ne dischiudano le insondabili ricchezze� (MC 47). Questo atteggiamento � dunque indispensabile ogni volta che, in qualunque situazione, ci si vuole dedicare alla preghiera del Rosario.
Il Rosario fu chiamato scuola di contemplazione. Recitato o celebrato con umile disponibilit� e fiduciosa costanza, ci forma gradualmente a quella dimensione contemplativa che � tanto pi� urgente quanto pi� oggi � compromessa dal ritmo stesso della vita. Ci� porta anche ad evidenziarne il valore pedagogico nella formazione specialmente della giovent�, che, se da una parte � pi� facile vittima della superficialit� e della forza spersonalizzante del ritmo frenetico della vita, per altra parte ha bisogno ed � sensibile al richiamo dell'interiorit� e della contemplazione dei misteri della salvezza.

603
Il santo Rosario e i pii esercizi ad esso ispirati
a)Gli elementi costitutivi della preghiera del Rosario sono frutto di lunga maturazione nella piet� del popolo cristiano, con il riconoscimento dell'autorit� della Chiesa. Paolo VI li conferma nella �Marialis cultus� (nn. 49-50). Essi sono: i quindici misteri, suddivisi nelle tre serie � gaudiosi, dolorosi, gloriosi �; la recita del Pater e del Gloria; la serie delle Ave Maria, la cui ripetizione �costituisce l'ordito sul quale si sviluppa la contemplazione dei misteri� (MC 46) e che, richiamandosi ai 150 salmi del Salterio, fece attribuire al Rosario il nome di Salterio della Vergine.
b)La celebrazione comunitaria pu� portare ad ampliare alcuni degli elementi del Rosario: in particolare l'enunciato dei misteri, con pi� ampi testi evangelici o biblici; momenti di meditazione silenziosa o di commento ai misteri; l'inserimento di canti di meditazione o di Iode; ecc. La celebrazione del Rosario pu� cos� assumere � restando integra, anzi arricchita nella sua struttura � la forma di una celebrazione della Parola. Anche la scelta dei misteri salvifici di Cristo potr� essere variata, se le circostanze della celebrazione lo consigliano.
c)Ci sono poi i �pii esercizi ispirati al santo Rosario�, di cui accolgono e sviluppano, �sullo schema consueto delle celebrazioni della Parola�, alcuni elementi caratteristici �quali la meditazione dei misteri e la ripetizione litanica della Salutazione angelica� (MC 51). Essi possono adattarsi, in modo vario e creativo, a circostanze e assemblee diverse, in rispondenza alle esigenze di tempi liturgici, di eventi ecclesiali o sociali, di et� o ricorrenze significative per i partecipanti, ecc. Pu� cos� variare, p.es., la scelta e il numero dei misteri; delle letture bibliche, patristiche, del Magistero, salesiane; momenti di commento; omelia; la composizione di elementi presi dal Rosario; canti; ecc.
d)� importante curare l'apprezzamento e la recita-celebrazione sia del Rosario, sia dei pii esercizi che ad esso si ispirano, con una auspicabile ordinazione di questi ultimi �a far
comprendere pi� compiutamente le ricchezze spirituali del Rosario stesso e a rivalutarne la pratica presso associazioni e movimenti giovanili� (MC 51).
604
Accogliamo l'esortazione conclusiva di Paolo VI: �Il Rosario � preghiera eccellente, nei riguardi della quale il fedele deve sentirsi serenamente libero, sollecitato a recitarlo, in composta tranquillit�, dalla sua intrinseca bellezza� (MC 55).
3.2. SCHEMI CELEBRATIVI
3.2.1. INDICAZIONI PRATICHE
PER �CELEBRAZIONI� DEL ROSARIO
E DEI PII ESERCIZI ISPIRATI AL ROSARIO
Questa sezione presenta:
�L'enunciato dei 15 misteri tradizionali.
�Una breve introduzione a ciascuna delle tre serie in cui sono suddivisi: gaudiosi, dolorosi, gloriosi.
�L'indicazione, dopo l'enunciato dei singoli misteri, di un testo biblico che pu� essere proclamato come ampliamento e integrazione dell 'enunciazione del mistero stesso.
�Infine, una breve riflessione ispirata alla nostra vocazione di apostoli dei giovani, che pu� essere sostituita o seguita da un tempo di silenzio meditativo o da una breve omelia.
I testi offerti possono essere usati:
�o per la celebrazione integra, con �ritmo tranquillo e quasi indugio pensoso� (MC 47), di una terza parte del Rosario;
�o per comporre �pii esercizi ispirati al Rosario� �sullo schema consueto delle celebrazioni della Parola� (MC 51):
-con la scelta di uno o pi� misteri;
-la premessa di un canto e una preghiera di introduzione;
-l'eventuale aggiunta di altri canti in momenti opportuni della celebrazione;
-eventualmente una preghiera litanica, o �dei fedeli�, con Parer e orazione; oppure Litanie della Madonna (cf rispettivamente pp. 586-597; 617-626).
-canto finale.
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La riflessione pu� esser sostituita o da una lettura patristica o di altro tipo (che si pu� scegliere anche dal repertorio che si trova alle pp. 535-585) e/o da una breve omelia, secondo le opportunit� e convenienze.
3.2.2. MISTERI GAUDIOSI
L'annuncio gioioso e l'inizio della salvezza
Nei misteri gaudiosi contempliamo, in cinque quadri, l'annuncio e le prime fasi dell'attuazione � �quando venne la pienezza del tempo� (Gal 4,4) � del progetto di Dio in Cristo per la nostra salvezza.
Vi domina il grande mistero dell'incarnazione del Verbo nel seno purissimo di Maria; e ci vengono presentati gli eventi dell'infanzia di Ges�. Con Ges� e Maria, altri personaggi animano questi cinque quadri: l'Angelo dell'annuncio; Elisabetta, che accoglie Maria; a Betlemme i pastori e i Magi; Simeone e Anna che profetizzano di Ges� presentato al Tempio. Essi, mentre negli eventi di cui sono protagonisti sono le prime espressioni dell'adesione di fede al mistero che si compie nella storia, sono stimolo e modelli per noi che, nel nostro cammino di fede, riviviamo il mistero �attraverso il cuore di Maria� (MC 47).
I Mistero: L'annunciazione dell'angelo alla Vergine Maria ASCOLTO DELLA PAROLA: Lc 1,26-38 MEDITAZIONE
Maria risponde �s� a Dio che la chiama a collaborare alla salvezza dell'uomo. Un �s� libero e incondizionato, che ha qualificato tutta la sua esistenza e si � venuto confermando e precisando in ogni ulteriore decisione della sua vita, tanto da poter essere definita �un s� a Dio�.
Il �s� di Maria si associa al �s� del Verbo, che entrando nel mondo disse: �Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volont� (Eb 10,7).
606
Nell'attuazione della storia della salvezza Dio ha chiesto anche il nostro �s�, il nostro impegno nel suo progetto per la
salvezza dei giovani. Maria, che � all'origine della nostra vocazione, ci � modello e aiuto per una coerenza totale.
Il Mistero: La visita di Maria Vergine a santa Elisabetta ASCOLTO DELLA PAROLA: Lc 1,39-48 
MEDITAZIONE
Ges� � ormai presente nel mondo. Maria, che lo porta in s�, � veramente la nuova Arca dell'alleanza, che porta e comunica la salvezza. La reca immediatamente a Giovanni, il precursore, che ne � santificato nel grembo materno. Elisabetta l'accoglie estasiata, come Davide accolse l'Arca antica. Al saluto di Elisabetta risponde il Magnificat di Maria, che, cosciente della sua pochezza creaturale, esalta il Signore per le meraviglie che opera nella storia della salvezza. Anche per noi, al �s� alla chiamata deve seguire la concreta disponibilit� al dono e al servizio, sull'esempio e coll'aiuto di Maria, nello spirito del Magnificat.
III Mistero: La nascita di Ges� a Betlemme ASCOLTO DELLA PAROLA: Lc 2,6-14 
MEDITAZIONE
Ges� nasce nel nascondimento e nella povert�; ma la sua nascita � per tutti l'inizio della salvezza. L'Angelo annuncia ai pastori questa �gioia grande� e li avvia all'incontro con il Salvatore che � nato.
Maria, che ci ha donato Ges�, ci chiama ad esserne annunciatori ai giovani e a �celebrare� con loro �l'incontro con Cristo"� (Cost. 36). � il modo di attualizzare il mistero del Natale nella fede e nella nostra missione.
IV Mistero: La presentazione di Ges� al tempio ASCOLTO DELLA PAROLA: Lc 2,22-35 
MEDITAZIONE
Nella presentazione al tempio Ges� si sottomette a una prescrizione della Legge; ma l'evento salvifico, oltrepassando
607
il valore legale, prelude e anticipa l'offerta pasquale dell'Agnello immacolato per la salvezza del mondo.
La vita di Maria � in perfetta unit� con quella di Ges�. La profezia di Simeone, svelando il mistero del Bambino, svela anche quello della Madre: le due vite sono unificate nella prospettiva salvifica della croce.
Offrire e offrirci, con Ges� e con Maria, per la salvezza dei giovani, comporta anche per noi l'ineliminabile prospettiva della croce. La accogliamo nel nostro progetto di vita, sostenuti dalla gioia, che fu di Simeone, di poter contemplare nella fede il mistero del Salvatore e della Madre sua.
V Mistero.- Il ritrovamento di Ges� fra i dottori nel tempio ASCOLTO DELLA PAROLA: Lc 2,41-52 
MEDITAZIONE
Per Maria un dolore profondo e una gioia immensa: Ges� smarrito; Ges� ritrovato.
Da Ges� una risposta che, mentre lo manifesta, rilancia il suo mistero: �Essi non compresero le sue parole� (Lc 2,50). La vita di Maria, a contatto con Ges�, � sempre pi� una peregrinazione nella fede, che qualifica la vita nella sua quotidianit�: Ges� �part� con loro e torn� a Nazaret e stava loro sottomesso� (Lc 2,51).
Anche per noi Ges� resta sempre un mistero da scoprire e da cercare; e la nostra vita � sempre un cammino nella fede, insieme con i giovani che dobbiamo guidare come �educatori alla fede� per �condurli alla persona del Signore� (Cost. 34).
3.2.3. MISTERI DOLOROSI
La salvezza si realizza nell'amore che si dona fino alla morte
La passione e la morte di Ges� sono la prova suprema dell'amore di Dio per noi: �Tanto Dio ha amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito� (Gv 3,16).
608
Nei misteri dolorosi riviviamo con Maria, l'Addolorata, le fasi culminanti dell'offerta di Ges�, come un momento intenso del nostro itinerario nella fede.
Il mistero che contempliamo, mentre ci salva, ci coinvolge, come ha profondamente coinvolto Maria, secondo la profezia di Simeone. Dalla sofferenza redentrice di Ges� viene la risposta all'angoscioso interrogativo che sale dal dolore dell'uomo e la valorizzazione di ogni nostro dolore. Ges� che si dona per noi sulla croce attende la nostra risposta nei fratelli: �Da questo abbiamo conosciuto l'amore: egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli� (1 Gv 3,16).
La contemplazione, con Maria, della Passione di Ges� � quindi per noi fonte di consolazione e di amore oblativo.
I Mistero: L'orazione di Ges� nell'orto ASCOLTO DELLA PAROLA: Lc 22,39-46 
MEDITAZIONE
La piena consapevolezza che aveva della �sua ora� non annulla per Ges� la prova dello sconforto e dell'angoscia mortale. Da essa lo salva la fiducia nel Padre e l'abbandono alla sua volont� salvifica.
Le parole di Ges� nell'agonia dell'orto ce lo fanno sentire pi� vicino alle nostre prove e alle nostre angosce: veramente ha preso su di s� la nostra fragilit�. Ma ci indicano anche la via per risollevarci: la fiducia nel progetto del Padre e l'abbandono alla sua volont�. � il senso della nostra preghiera, consapevole e unita alla sua, per la salvezza dei giovani ai quali siamo inviati: �Padre, sia fatta la tua volont�.
11 Mistero: La flagellazione di Ges� Cristo ASCOLTO DELLA PAROLA: Me' 15,6-15 
MEDITAZIONE
L'umiliazione di Ges�, messo a confronto con un omicida e sottoposto al supplizio della flagellazione, � un aspetto del suo annientamento per nostro amore. �Ho presentato il dorso ai flagellatori� (/s 50,6). Aveva profetizzato Isaia: �Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori... Maltrattato si lasci� umiliare e non apr� la sua bocca; era come agnello condotto al macello;... per le sue piaghe noi siamo stati guariti (L 53,3.7.5).

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La sequela di Cristo e la condivisione delle sue intenzioni salvifiche comportano la disponibilit� all'umiliazione e alle contrariet�. Vale oggi per noi, apostoli dei giovani, quanto Ges� disse ai suoi nei discorsi della Cena: �Se hanno perseguitato me perseguiteranno anche voi� (Gv 15,20).
III Mistero: La coronazione di spine ASCOLTO DELLA PAROLA: Mc 15,16-20 
MEDITAZIONE
Una corona di spine sul capo; una canna tra le mani. Un re umiliato, ma un Re vero: �Tu lo dici: io sono re� (Gv 18,37). Nell'amore che dona la vita � la celebrazione della sua regalit� e la conquista del suo regno.
All'arrogante ma inconsapevole burla dei soldati romani fa riscontro la nostra commossa adorazione: per quella umiliazione, il Padre �ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto� (Col 1,13); ci ha costituiti �un regno di sacerdoti� (Ap 5,10) e ci invia per essere tra i giovani e con i giovani i ostruttori del suo Regno.
IV Mistero: Il viaggio al Calvario di Ges�, che porta la croce
ASCOLTO DELLA PAROLA: Lc 23,26-33 MEDITAZIONE
Ges� sale la via del Calvario, portando la sua croce. Nella folla che lo segue, due presenze emblematiche: un gruppo di donne che fanno lamento su di lui e un uomo che lo aiuta a portare la croce.
La nostra sequela di Cristo non pu� accontentarsi di sterili lamenti o di inefficaci rimpianti sul male del mondo, sulle sopraffazioni e le ingiustizie, sulla devastazione morale. Sono per noi � anche in quanto apostoli dei giovani � le parole di Ges�: �Se qualcuno vuol venir dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua� (Lc 9,23).

610
V Mistero: Crocifissione e morte di Ges� ASCOLTO DELLA PAROLA: Gv 19,25-30 
MEDITAZIONE
L'offerta di Ges� � compiuta. L'amore infinito del Padre si � paradossalmente manifestato nella morte del Figlio per la salvezza del mondo.
Da quel mistero di morte nasce la Chiesa. Maria � presente, compartecipe e amorosamente consenziente all'immolazione della Vittima da lei generata (cf LG 58) � ci viene data come Madre da Ges� morente; e noi le siamo affidati come figli.
Come Giovanni, da quell'ora camminiamo con Maria, che ci introduce nel mistero della Pasqua e ci fa apostoli tra i giovani della novit� di vita, accettando con lei ai piedi della croce le estreme esigenze di una vera paternit� spirituale.
3.2.4. MISTERI GLORIOSI
�In Cristo Risorto tutta la vita risorge� (Prefazio Pasquale)
Nella contemplazione dei misteri della gloria culmina e si espande la nostra partecipazione, con Maria, agli eventi della salvezza operati in Ges�. Lo scandalo della croce � trasformato nella vittoria di Cristo; essa, comunicandosi a noi, cambia il nostro sgomento in fiduciosa speranza e ci infonde, nelle prove del cammino, l'esultanza dell'alleluia e il germe della gioia. I cieli che si aprono per accogliere Cristo, primizia dei risorti, ci mostrano gli orizzonti luminosi del nostro destino. Lo Spirito, inviato dal Risorto agli apostoli e a noi, ci conferma e ci sostiene nella novit� di vita operata in noi dalla Pasqua di Ges�. Maria, associata pienamente al trionfo del Figlio, �come � immagine e inizio della Chiesa che dovr� avere il suo compimento nell'et� futura, cos� sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione� (LG 68).
611
I Mistero: La risurrezione di Ges� Cristo ASCOLTO DELLA PAROLA: Mt 28,1-10 
MEDITAZIONE
La risurrezione di Ges� � l'evento centrale della storia della salvezza, il fondamento della nostra fede: �Se Cristo non � risuscitato, allora � vana la nostra predicazione ed � vana anche la vostra fede... ; ora, invece, Cristo � risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti� (1 Cor 15,14.20). Maria � colei che �come � stata in modo speciale vicina alla croce del Figlio, cos� ha avuto un'esperienza privilegiata del Risorto� (Giovanni Paolo II); essa ci guida �a cogliere il significato della Risurrezione� e a formare i giovani alla gioia pasquale per essere costruttori di un mondo rinnovato.
Il Mistero: L'ascensione di Ges� al cielo ASCOLTO DELLA PAROLA: Mt 28,16-20 
MEDITAZIONE
Ges� che sale al cielo invia gli apostoli nel mondo e garantisce la continuazione, in modo diverso, della sua presenza in mezzo a loro fino alla fine del tempo.
L'opera di Cristo continua nella Chiesa e, attraverso la Chiesa, continua la sua presenza nel mondo.
La parola di Ges� � la fonte evangelica anche della nostra chiamata e della nostra missione nella Chiesa � non senza una speciale mediazione di Maria � quali apostoli dei giovani, segni e testimoni della presenza tra loro del Cristo Risorto.
III Mistero: La discesa dello Spirito Santo ASCOLTO DELLA PAROLA: At 2,1-4 
MEDITAZIONE
Pentecoste. Lo Spirito promesso da Ges� scende sugli Apostoli raccolti nel Cenacolo. Si compie quanto aveva promesso Ges�: �Egli vi insegner� ogni cosa� (Gv 14,26); �Mi render� testimonianza e anche voi mi renderete testimonianza� (Gv 15,26). Trasformati nell'intimo e rivestiti di potenza dall'alto� (Lc 24,49) gli Apostoli danno inizio alla loro predicazione; la Chiesa inizia il suo cammino nella storia.
612
Maria � presente, con una mediazione materna, alla Chiesa nascente. � presente oggi alla nostra missione, per renderci disponibili all'azione dello Spirito e, cos�, testimoni di Ges� tra i giovani.
IV Mistero: L'assunzione di Maria in cielo ASCOLTO DELLA PAROLA: Le 1,46-49 
MEDITAZIONE
Inseriti in Cristo per mezzo del Battesimo, siamo resi partecipi della sua morte e della sua risurrezione, e lo saremo della sua gloria. San Paolo presenta questa aspirazione come un anelito di tutta la creazione e in particolare di noi che abbiamo la primizia dello Spirito. Essa si � pienamente realizzata in Maria, associata al trionfo di Cristo e, quale nostra sorella, primizia con Cristo dell'umanit� risorta e glorificata. Il dogma dell'Assunzione, mentre � il coronamento dei privilegi mariani, � garanzia della nostra attesa.
V Mistero: L'incoronazione di Maria Vergine e la gloria degli Angeli e dei Santi
ASCOLTO DELLA PAROLA: Ap 12,1.10-12 
MEDITAZIONE
Alla gloria di Maria in cielo si associano gli Angeli, i Santi e tutte le anime giunte alla salvezza, in attesa della piena partecipazione dopo la risurrezione finale. Essi costituiscono gi� ora la Chiesa celeste, alla quale siamo intimamente uniti nella carit�. In quella gloria, Maria �vestita di sole e coronata di stelle �, dopo Ges�, la gioia e la letizia di tutti gli Angeli e di tutti i Santi� (Pio XII).
Assunta in cielo, continua per gli uomini la sua funzione materna e �si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti... fino a che non siano condotti nella patria beata� (LG 62). � cos� �segno di sicura speranza e consolazione� (LG 68).
613
3.2.5. LE �CLAUSOLE�
NELLA RECITA DEL SANTO ROSARIO
�� noto che, per favorire la contemplazione e f�r corrispondere la mente alla voce, si usava un tempo - e la consuetudine � conservata in varie regioni - aggiungere al nome di Ges�, in ogni "Ave Maria", una clausola che richiamasse il mistero enunciato� (MC 46).
Tali �clausole�, aggiunte al nome di Ges�, evidenziano la dimensione cristologica del Rosario. Possono adattarsi alla circostanza della celebrazione sottolineando un aspetto particolare del mistero proposto. La clausola - se non c'� il rischio di appesantire la celebrazione - pu� anche essere variata durante la stessa decina.
L'uso delle clausole pu� essere variamente inserito nei �pii esercizi� ispirati al Rosario; per es. con la recita di una decina del Rosario in cui ad ogni �Ave Maria� la guida recita la prima parte dell '�Ave� e l'assemblea risponde ripetendo la clausola, e solo alla decima �Ave� tutti insieme concludono con la recita della seconda parte dell'�Ave Maria� (�Santa Maria...�). Prendendo ad esempio il primo mistero gaudioso lo schema potrebbe essere:
GEnunciazione del mistero
1LLe 1,26-38
2LBreve meditazione o breve omelia del Presidente
Breve pausa meditativa
GPadre nostro...
1 Coro Ave Maria... (Prima parte)
2 Coro Clausola...
T(alla decima Ave) Santa Maria...
GGloria...
TCom'era nel principio...
Diamo due esempi di �clausole� per ciascuno dei 15 misteri del Rosario:
Per i misteri gaudiosi
(...e benedetto � il frutto del tuo seno, Ges�)
1.che ti fu annunciato dall'angelo;
2.da te portato a Elisabetta;
3.che in te si � fatto uomo;
4.che hai presentato a Dio nel Tempio;
5.che hai ritrovato nel Tempio.
6.614 
Per i misteri dolorosi
1.che nell'ora del dolore ha accettato la volont� del Padre;
2.che fu flagellato come un malfattore;
3.che fu coronato di spine e condannato a morte;
4.che sal� il Calvario portando la croce dei nostri peccati;
5.che mor� in croce e ci lasci� Maria come Madre.
Per i misteri gloriosi
1.che � risorto da morte per noi;
2.che � asceso al cielo e ritornato presso il Padre;
3.che ci ha inviato il suo Spirito;
4.che ti ha accolta in cielo;
5.che ti ha incoronata Regina del cielo e della terra.
Oppure
Per i misteri gaudiosi
1.che in te si � incarnato;
2.che ti ha resa disponibile nella carit�;
3.che � nato per la nostra salvezza;
4.accolto con gioia dal vecchio Simeone;
5.che � venuto per compiere la volont� del Padre.
Per i misteri dolorosi
1.che per noi soffr� agonia e angoscia;
2.che per noi sopport� flagellazione e oltraggio;
3.incoronato di spine e deriso;
4.che cancell� la nostra condanna sul legno della croce;
5.che � morto per noi compiendo ogni Scrittura.
Per i misteri gloriosi
1.che � risorto, come aveva promesso;
2.che � asceso alla destra del Padre;
3.che ci ha inviato lo Spirito Consolatore;
4.che ti ha assunta con s� nella gloria;
5.che ci attende con te nel suo regno.
615
4.PREGHIERE ALLA VERGINE

in tutti i tempi il popolo cristiano ha manifestato il suo amore a Maria nelle forme pi� varie di invocazione, di lode, di ringraziamento. Esse offrono anche a noi oggi un aiuto illuminante ed espressioni valide per la nostra devozione.
4.1. PREGHIERE DEL POPOLO CRISTIANO
ALLA VERGINE
1.L'�ANGELUS� (cf p. 41)
2.IL �REGINA CAELI� (tempo pasquale, cf p. 42)
3.IL �MAGNIFICAT� (cantico della Vergine)
4.616
G Celebrare il Magnificat � pregare con Maria; � infatti l'unica preghiera di Maria che il Vangelo ci riferisce. � l'inno di lode di Maria a Dio e l'espressione della sua esultanza, nel riconoscimento della sua pochezza crea-turale. Ma � anche, in Maria nostra sorella e nostra Madre, l'espressione della riconoscenza dell'umanit� a Dio, per le meraviglie che ha operato nella storia della salvezza. Tutta la Chiesa in questo cantico si unisce a Maria, con lei rinnova la sua lode al Signore e la perpetua nei secoli.
L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perch� ha guardato l'umilt� della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e santo � il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza dei suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
4. LITANIE DELLA MADONNA Litanie Lauretane
Signore, piet�Signore, piet�
Cristo, piet�Cristo, piet�
Signore, piet�Signore, piet�
Oppure
Kyrie, eleisonKyrie, eleison
Christe, eleisonChriste, eleison
Kyrie, eleisonKyrie, eleison
Santa Mariaprega per noi
Santa Madre di Dioprega per noi
Santa Vergine delle verginiprega per noi
Madre di Cristoprega per noi
Madre della Chiesaprega per noi
Madre della divina graziaprega per noi
Madre purissimaprega per noi
Madre castissimaprega per noi
Madre sempre vergineprega per noi
617
Madre immacolataprega per noi
Madre degna d'amoreprega per noi
Madre ammirabileprega per noi
Madre del buon consiglioprega per noi
Madre del Creatoreprega per noi
Madre del Salvatoreprega per noi
Vergine prudenteprega per noi
Vergine degna di onoreprega per noi
Vergine degna di lodeprega per noi
Vergine potenteprega per noi
Vergine clementeprega per noi
Vergine fedeleprega per noi
Specchio di perfezioneprega per noi
Sede della Sapienzaprega per noi
Fonte della nostra gioiaprega per noi
Tempio dello Spirito Santoprega per noi
Tabernacolo dell'eterna gloriaprega per noi
Dimora consacrata a Dioprega ,u r noi
Rosa misticaprega per noi
Torre della santa citt� di Davideprega per noi
Fortezza inespugnabileprega per noi
Santuario della divina presenzaprega per noi
Arca dell'alleanzaprega per noi
Porta del cieloprega per noi
Stella del mattinoprega per noi
Salute degli infermiprega per noi
Rifugio dei peccatoriprega per noi
Consolatrice degli afflittiprega per noi
Aiuto dei cristianiprega per noi
Regina degli angeliprega per noi
Regina dei patriarchiprega per noi
Regina dei profetiprega per noi
Regina degli apostoliprega per noi
Regina dei martiriprega per noi
Regina dei confessori della fedeprega per noi
Regina delle verginiprega per noi
Regina di tutti i santiprega per noi
Regina concepita senza peccatoprega per noi
Regina assunta in cieloprega per noi
Regina del santo rosarioprega per noi
Regina della paceprega per noi
618
Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo,perdonaci, o Signore
Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo,esaudiscici, o Signore
Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo,abbi piet� di noi.
G Prega per noi, santa Madre di Dio.
T E saremo degni delle promesse di Cristo
G Preghiamo.
Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro, di godere sempre la salute del corpo e dello spirito, e per la gloriosa intercessione di Maria santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine.
Per Cristo nostro Signore.
Oppure
O Dio, il tuo unico Figlio Ges� Cristo
ci ha procurato i beni della salvezza eterna
con la sua vita, morte e risurrezione:
a noi che, con il santo Rosario della Beata Vergine Maria,
abbiamo meditato questi misteri
concedi di imitare ci� che essi contengono
e di raggiungere ci� che promettono.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Litanie per il rito dell'incoronazione dell'immagine della BVM
Signore, piet�Signore, piet�
Cristo, piet�Cristo, piet�
Signore, piet�Signore, piet�
Oppure
Kyrie, eleisonKyrie, eleison
Christe, eleisonChriste, eleison
Kyrie, eleisonKyrie, eleison
Santa Mariaprega per noi
Santa Madre di Dioprega per noi
Santa Vergine delle verginiprega per noi
Figlia prediletta del Padreprega per noi
619
Madre di Cristo Re dei secoliprega per noi
Gloria dello Spirito Santoprega per noi
Vergine figlia di Sionprega per noi
Vergine povera e umileprega per noi
Vergine mite e dolceprega per noi
Serva obbediente nella fedeprega per noi
Madre del Signoreprega per noi
Cooperatrice del Redentoreprega per noi
Piena di graziaprega per noi
Fonte di bellezzaprega per noi
Tesoro di virt� e sapienzaprega per noi
Frutto primo della redenzioneprega per noi
Discepola perfetta di Cristoprega per noi
Immagine purissima della Chiesaprega per noi
Donna della nuova alleanzaprega per noi
Donna vestita di soleprega per noi
Donna coronata di stelleprega per noi
Signora di bont� immensaprega per noi
Signora del perdonoprega per noi
Signora delle nostre famiglieprega per noi
Letizia del nuovo Israeleprega per noi
Splendore della santa Chiesaprega per noi
Onore del genere umanoprega per noi
Avvocata di graziaprega per noi
Ministra della piet� divinaprega per noi
Aiuto del popolo di Dioprega per noi
Regina dell'amoreprega per noi
Regina di misericordiaprega per noi
Regina della paceprega per noi
Regina degli angeliprega per noi
Regina dei patriarchiprega per noi
Regina dei profetiprega per noi
Regina degli apostoliprega per noi
Regina dei martiriprega per noi
Regina dei confessori della fedeprega per noi
Regina delle verginiprega per noi
Regina di tutti i santiprega per noi
Regina concepita senza peccatoprega per noi
Regina assunta in cieloprega per noi
Regina della terra e del cieloprega per no.
Regina dell'universoprega per noi
620
Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo,perdonaci, o Signore
Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo,ascoltaci, o Signore
Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo,abbi piet� di noi.
C Prega per noi, gloriosa Madre del Signore. T E saremo degni delle promesse di Cristo.
Conclusione come a pag. 619.
Litanie alla BVM, per la riconciliazione (Convegno di Loreto 1985)
G Fratelli e sorelle, imploriamo la misericordia di Dio e invochiamo l'intercessione di Maria, perch� possiamo accogliere e vivere il dono della riconciliazione e possiamo essere, come la Vergine, ai piedi delle infinite croci degli uomini, per apprendervi nuovi insegnamenti e recarvi conforto e cooperazione redentrice.
Signore, piet�Signore, piet�
Cristo, piet�Cristo, piet�
Signore, piet�Signore, piet�
Santa Maria della speranzaprega per noi
Santa Maria del camminoprega per noi
Santa Maria della luceprega per noi
Pienezza di Israeleprega per noi
Profezia dei tempi messianiciprega per noi
Aurora del mondo nuovoprega per noi
Madre di Dioprega per noi
Madre del Messia liberatoreprega per noi
Madre dei redentiprega per noi
Madre di tutte le gentiprega per noi
Vergine del silenzioprega per noi
Vergine dell'ascoltoprega per noi
Vergine del cantoprega per noi
Serva del Signoreprega per noi
Serva della Parolaprega per noi
Serva della redenzioneprega per noi
Serva del Regnoprega per noi
Discepola di Cristoprega per noi
621
Testimone del Vangeloprega per noi
Sorella degli uominiprega per noi
Inizio della Chiesaprega per noi
Madre della Chiesaprega per noi
Modello della Chiesaprega per noi
Immagine della Chiesaprega per noi
Voce di libert�prega per noi
Voce di comunioneprega per noi
Voce di paceprega per noi
Segno del volto materno di Dioprega per noi
Segno della vicinanza del Padreprega per noi
Segno della misericordia del Figlioprega per noi
Segno della fecondit� dello Spiritoprega per noi
T Noi ti salutiamo, Vergine Maria,
figlia della nostra storia,
tu che fosti il corpo della nostra umanit�
dove pose le radici nel nostro tempo
Ges�, tuo Figlio per sempre.
Noi, i viventi di questo tempo di vecchiezza,
noi che non conosciamo il lampo della gloria,
noi ti chiediamo semplicemente
di intercedere presso lo Spirito che ti am�,
affinch� abiti sponsalmente in noi come in te.
Saremo, noi di questa terra,
i testimoni dell'eternit�:
a lode e gloria del Padre,
nella diversit� unificante dei doni dello Spirito,
per essere qui il corpo visibile di Cristo.
Oppure
T Padre santo,
ti lodiamo e ti benediciamo
perch�, nel cammino della Chiesa
pellegrina sulla terra,
hai posto quale segno luminoso
la beata Vergine Maria.
In lei noi contempliamo
la discepola fedele al tuo disegno d'amore:
umile collaboratrice all'opera della riconciliazione,
serva dell'unit� in Cristo di tutti i figli dispersi.
Con lei, nello Spirito del tuo Figlio risorto,
622
proclamiamo il canto sgorgato dalla fede:
memoria dei tuoi interventi nella storia degli uomini,
parola nuova che coglie e trasfigura
i gemiti della creazione.
Come lei, ti chiediamo
di rendere docile il nostro cuore
alle parole del Maestro e di seguirne le ispirazioni,
perch� nell'amore vicendevole
possiamo servire gli uomini del nostro tempo
a risvegliare in essi una viva speranza,
dono del tuo Spirito.
A te, o Padre,
che puoi compiere molto di pi�
di quanto possiamo domandare,
la gloria, la potenza e l'onore
per Cristo con lo Spirito Santo,
nella santa Chiesa, ora e nei secoli dei secoli.
Amen.
Litanie ricavate dalla �Marialis cultus� di Paolo VI
Signore, piet�Signore, piet�
Cristo, piet�Cristo, piet�
Signore, piet�Signore, piet�
Madre di Dioprega per noi
Madre del Signoreprega per noi
Madre di Ges�prega per noi
Ma :re del Figlio di Dioprega per noi
Madre del Verbo incarnatoprega per noi
Madre dell'Autore della vitaprega per noi
Madre del Servo sofferente di Iahv�prega per no'
Madre cooperatrice del Salvatoreprega per noi
Madre associata alla passione del Figlioprega per noi
Madre del Reprega per noi
Madre del Capo e delle membraprega per noi
Madre della Chiesaprega per noi
Madre dei viventiprega per noi
Madre della misericordiaprega per noi
Madre della graziaprega per noi
Madre che conduce i suoi figli
a sconfiggere il peccatoprega per noi
623
Madre santaprega per noi
Madre amorosissimaprega per noi
Madre nostraprega per noi
Madre gloriosaprega per noi
Vergine Mariaprega per noi
Vergine santaprega per noi
Vergine obbediente e fedeleprega per noi
Vergine di Nazaretprega per noi
Vergine in ascoltoprega per noi
Vergine in preghieraprega per noi
Vergine madreprega per noi
Vergine offerenteprega per noi
Vergine addolorataprega per noi
Vergine strettamente associata al Figlio tuo prega per noi
Vera sede della Sapienzaprega per noi
Via che conduce al Cristoprega per noi
Vero tempio di Dioprega per noi
Vittoria della speranza sull'angosciaprega per noi
Vittoria della comunione sulla solitudine prega per noi
Vittoria della pace sul turbamentoprega per noi
Assunta in cieloprega per noi
Ausiliatrice e Avvocataprega per noi
Gloriosa e sempre vergine Mariaprega per noi
Arca dell'Alleanzaprega per noi
Benedetta dall'Altissimoprega per noi
Beata Mariaprega per noi
Consolatrice degli afflittiprega per noi
Cooperatrice del Redentoreprega per noi
Donna nuovaprega per noi
Donna forteprega per noi
Donna umile e poveraprega per noi
Dimora dello Spirito di Dioprega per noi
Maestra di vita spiritualeprega per noi
Modello di vita evangelicaprega per noi
Modello di virt� davanti a tutta
la comunit� degli elettiprega per noi
Prima e perfetta seguace di Cristoprega per noi
Regina di misericordiaprega per noi
Rifugio dei peccatoriprega per noi
Salute degli infermiprega per noi
Santuario dello Spirito Santoprega per noi
624
Speranza dei cristianiprega per noi
Vera nostra sorellaprega per noi
Vittoria della vita sulla morteprega per noi
Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo,ascoltaci, o Signore
Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo,abbi piet� di noi.
Conclusione come a pag. 619.
Litanie ricavate dalla ��Lumen gentium�>
Signore, piet�Signore, piet�
Cristo, piet�Cristo, piet�
Signore, piet�Signore, piet�
Madre di Dioprega per noi
Madre Vergine del Verbo della vitaprega per noi
Madre dell'Emmanueleprega per noi
Madre del Divino Redentoreprega per noi
Madre del Signore e Salvatoreprega per noi
Madre di Cristoprega per noi
Madre del Figlio di Dioprega per noi
Madre nostra nell'ordine della graziaprega per noi
Madre dei viventiprega per noi
Madre degli uominiprega per noi
Madre dei fedeliprega per noi
Madre dei cristianiprega per noi
Figlia prediletta dell'eterno Padreprega per noi
Tempio dello Spirito Santoprega per noi
Compagna generosa del Salvatoreprega per noi
Figlia di Adamoprega per noi
Eccelsa Figlia di Sionprega per noi
Umile serva del Signoreprega per noi
Immagine e inizio della Chiesaprega per noi
Novella Evaprega per noi
Vergine beataprega per noi
Vergine immacolataprega per noi
Piena di graziaprega per noi
Regina dell'universoprega per noi
Nostra Avvocataprega per noi
Nostra Ausiliatriceprega per noi
625
Nostra Soccorritriceprega per noi
Nostra Mediatriceprega per noi
Segno di speranza e di consolazioneprega per noi
Tu che hai donato la vita al mondoprega per noi
Tu che hai sofferto
col Figlio morente sulla Croceprega per noi
Tu che con gli Apostoli
hai implorato il dono dello Spiritoprega per noi
Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo,ascoltaci, o Signore
Agnello di Dio,
che togli i peccati ad mondo,abbi piet� di noi.
Conclusione come a pag. 619.
5. INNO DELLA CHIESA GRECA ALLA VERGINE Dall'inno Aluithistos (stanza 1)
1G Il pi� eccelso degli angeli - fu mandato dal cielo
per dire �Ave� alla Madre di Dio.
Al suo incorporeo saluto - vedendoti in lei fatto uomo,
Signore,
in estasi stette - acclamando la Madre cos�:
2G Ave, per te la gioia risplende;
ave, per te il dolore s'estingue.
Ave, salvezza d'Adamo caduto;
ave, riscatto del pianto di Eva.
T Ave, Vergine Sposa!
20 Ave, tu vetta sublime - a umano intelletto;
ave, tu abisso profondo - agli occhi degli angeli.
Ave, in te fu elevato - il trono del Re;
ave, tu porti Colui - che tutto sostiene.
T Ave, Vergine Sposa!
2G Ave, o stella che il Sole precorri; ave, o grembo del Dio che s'incarna. Ave, per te si rinnova il creato; ave, per te il Creatore � bambino.
T Ave, Vergine Sposa!
626 
Dall'inno Akgthistos (stanza 5)
1G Con in grembo il Signore - premurosa Maria
ascese e parl� ad Elisabetta.
Il piccolo in seno alla madre - sent� il verginale saluto,
esult�
e balzando di gioia - cantava alla Madre di Dio:
2G Ave, o tralcio di santo germoglio;
ave, o ramo di frutto illibato.
Ave, coltivi il divino Cultore;
ave, d�i vita all'Autor della vita.
T Ave, Vergine Sposa!
2G Ave, tu campo che frutti - ricchissime grazie; ave, tu mensa che porti - pienezza di doni. Ave, un pascolo ameno - tu fai germogliare; ave, un pronto rifugio - prepari ai fedeli.
T Ave, Vergine Sposa!
2G Ave, di suppliche incenso gradito; ave, perdono soave del mondo. Ave, clemenza di Dio verso l'uomo; ave, fiducia dell'uomo con Dio.
T Ave, Vergine Sposa!
Dall'inno Akgthistos (stanza 13)
1G Di natura le leggi - innov� il Creatore,
apparendo tra noi suoi figlioli.
Fiorito da grembo di Vergine - lo serba qual era da sempre, inviolato;
e noi, che ammiriamo il prodigio - cantiamo alla Santa:
2G Ave, o fiore di vita illibata;
ave, corona di casto contegno.
Ave, tu mostri la sorte futura;
ave, tu sveli la vita degli angeli.
T Ave, Vergine Sposa!
2G Ave, magnifica pianta - che nutri i fedeli;
ave, bell'albero ombroso - che tutti ripari.
Ave, tu in grembo portasti - la Guida agli erranti;
ave, tu desti alla luce - chi affranca gli schiavi.
T Ave, Vergine Sposa!
627
2G Ave, tu supplica al Giudice giusto; ave, perdono per tutti i traviati. Ave, tu veste ai nudati di grazia; ave, amore che vinci ogni brama.
T Ave, Vergine Sposa!
Dall'inno Ak�thistos (stanza 19)
1G Tu difesa di vergine - Madre Vergine, sei, e di quanti ricorrono a te:
ch� tale ti fece il Signore - di tutta la terra e del cielo,
oIllibata,
abitando il tuo grembo - e invitando noi tutti a cantare:
2G Ave, colonna di sacra purezza;
ave, tu porta d'eterna salvezza.
Ave, inizio di nuova progenie;
ave, datrice di beni divini.
T Ave, Vergine Sposa!
2G Ave, tu vita hai ridato - ai nati nell'onta; ave, hai reso saggezza - ai privi di senno. Ave, o tu che annientasti - il gran seduttore; ave, o tu che dei casti - ci doni l'Autore.
T Ave, Vergine Sposa!
2G Ave, tu grembo di nozze divine; ave, che unisci i fedeli al Signore. Ave, di vergini alma nutrice; ave, che l'anime porti allo Sposo.
T Ave, Vergine Sposa!
4.2. PREGHIERE DELLA FAMIGLIA SALESIANA
ALLA VERGINE AUSILIATRICE
1. Formula della benedizione
con l'invocazione di Maria Ausiliatrice
C 11 nostro aiuto � nel nome del Signore. 
T Egli ha fatto cielo e terra. Ave, o Maria...
628
O Madre santa di Dio, noi ci rifugiamo sotto la tua protezione. Nelle nostre necessit� non respingere le nostre suppliche; e liberaci sempre da ogni pericolo,
Vergine gloriosa e benedetta.
C Maria, aiuto dei cristiani. T Prega per noi.
C Signore, ascolta la mia preghiera. T E il mio grido giunga a te.
C 11 Signore sia con voi. T E con il tuo spirito.
C Preghiamo.
O Dio, onnipotente ed eterno, che per opera dello Spirito Santo hai preparato il corpo e l'anima della gloriosa Vergine e Madre Maria, perch� divenisse una degna abitazione per il tuo Figlio: concedi a noi, che ci rallegriamo per il suo ricordo, di essere liberati, per sua intercessione, dai mali presenti e dalla morte eterna. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
C La benedizione di Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo discenda su di voi (te) e con voi (te) rimanga sempre.
T Amen.
2. Atto di affidamento a Maria (Adorazione e lode trinitaria)
Noi Salesiani,
adunati nell'unit� del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,
adoriamo e rendiamo grazie, col cuore di Don Bosco,
a quell'Amore infinito che ha tanto amato il mondo
da donare il suo unico Figlio
e da inviare il suo Spirito
per la redenzione e la santificazione dell'Uomo.
Gloria a te, Padre di misericordia,
a te, Figlio redentore,
a te, Spirito santificatore,
uno e trino Amore che salva!
Ti lodiamo, divina Trinit�, 
per aver ineffabilmente associata Maria all'opera della salvezza,
innalzandola a Madre di Dio e Madre nostra.

629
 (Supplica e memoria cristologica)
E tu, Signore Ges�,
Figlio di Maria e primizia del mondo nuovo,
donaci il tuo Spirito
che susciti nei nostri cuori gli stessi sentimenti del tuo amore.
Ti supplichiamo di rinnovare per noi
l'ineffabile Testamento fatto sulla Croce,
quando hai lasciato all'apostolo Giovanni
la qualit� e il titolo di figlio della tua Madre Maria.
Ripeti anche per ognuno di noi quelle parole:
�Donna, ecco il tuo figlio!�,
perch� sappiamo vivere sempre con �Maria in casa�!
Ella rimanga maternamente con noi;
ci prenda per mano e sia la nostra Ispiratrice
nell'evangelizzazione dei �piccoli e dei poveri�.
Ci aiuti ad essere pietre vive della Chiesa,
in comunione di vita e di azione con il Papa e i Vescovi.
Ci ottenga intensit� di ascolto e zelo apostolico
per divenire validi profeti di speranza
nel prossimo avvento del terzo millennio della Fede cristiana.
Ci educhi all'inventiva pastorale
e a quell'attraente bont�, nutrita di ascesi,
che ci rendono esperti nel dialogo e nell'amicizia,
specialmente tra i giovani pi� poveri.
(Fiducia e consegna a Maria)
O Ausiliatrice Madre della Chiesa,
noi Salesiani di Don Bosco
oggi ci affidiamo, personalmente e comunitariamente,
alla tua bont� ed intercessione.
Affidiamo a te il prezioso tesoro delle nostre Costituzioni,
l'impegno di fedelt� e di unit� nella Congregazione,
la santificazione dei suoi membri, il lavoro di tutti
animato da un atteggiamento di culto in spirito e vita,
la fecondit� vocazionale,
l'ardua responsabilit� della formazione,
l'audacia e la generosit� missionaria,
l'animazione della Famiglia Salesiana e soprattutto l'operoso ministero di predilezione verso la giovent�. Ti proclamiamo, con gioia,
�Maestra e Guida� della nostra Congregazione.
630
Accogli, ti preghiamo, questo filiale Atto di affidamento
efa' che partecipiamo sempre pi� vivamente
al Testamento del tuo Ges� sul Calvario:
per Lui, con Lui e in Lui
ci proponiamo di vivere e di lavorare instancabilmente
nell'edificazione del Regno del Padre.
Maria, Aiuto dei cristiani, prega per noi!
C Con Don Bosco nel fervore profetico degli inizi della sua missione tra i giovani poveri ripetiamo in unione con tutta la Famiglia Salesiana le parole dell'angelo alla Vergine Immacolata:
T Ave, o Maria...
3. Invocazione di san Giovanni Bosco a Maria Ausiliatrice
O Maria, Vergine potente,
Tu, grande e illustre difesa della Chiesa,
Tu, aiuto mirabile dei cristiani,
Tu, terribile come esercito schierato a battaglia,
Tu, che hai distrutto da sola tutti gli errori del mondo,
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle necessit�
difendici dal nemico
enell'ora della morte
accoglici nei gaudii eterni. Amen.
4. Santissima e Immacolata Vergine Maria
Santissima e Immacolata Vergine Maria, noi guardiamo a te, umile serva del Signore,
con te ringraziamo il Padre
che in noi ha operato le meraviglie del suo amore. Rinnoviamo il nostro �s� al suo progetto di salvezza per il quale ci ha consacrato con la vocazione salesiana come segni e portatori del suo amore ai giovani, specialmente i pi� poveri.
631
Insegnaci a vivere, fedeli allo Spirito Santo
sull'esempio di san Giovanni Bosco,
una vita semplice e povera, di lavoro e temperanza,
nell'affetto e nel dialogo fraterno,
nella dedizione e nella preghiera.
Prega per noi, Ausiliatrice della Chiesa:
tu che hai camminato nella fede e nella carit�
e vivi nella gloria del tuo Figlio,
fa' che il nostro servizio sia fedele e generoso,
e ci sia donata la gioia della piena comunione
nella casa del Padre. Amen.
5.O Maria Ausiliatrice, Madre della Chiesa
O Maria Ausiliatrice, Madre della Chiesa,
Ispiratrice e Guida della Famiglia Salesiana,
Tu intuisci maternamente il cuore di tutti i confratelli,
Tu illumini e difendi la loro consacrazione apostolica,
Tu conosci e promuovi
il progetto educativo-pastorale a loro affidato,
Tu comprendi le loro debolezze, le limitazioni e le sofferenze,
Tu ami la giovent� assegnata a ciascuno di loro
come dono di predilezione.
Ebbene, o Santa Vergine Madre di Dio,
potente aiuto del Papa, dei Pastori
e di tutti i loro collaboratori,
prendi sotto il tuo premuroso patrocinio
quella umile e laboriosa Societ� di San Francesco di Sales.
Essa, con filiale fiducia, vuole affidarsi solennemente a Te;
e Tu, che sei stata la Maestra di Don Bosco,
insegnale ad imitare tutte le sue virt�!
(Don E. Vigan�, ACG 309, p. 21)
6.A Maria Ausiliatrice
Signore Ges�,
Tu hai donato a Don Bosco
quale Madre, Maestra e Ausiliatrice,
la stessa tua santissima Madre,
e per suo mezzo gli hai indicato
il campo della missione,
ispirandolo a fondare la nostra Societ�.
632
Continua a guardare con benevolenza questa tua Famiglia,
e fa' che sentiamo sempre viva tra noi
la presenza e l'opera di Maria,
�Madre della Chiesa e Ausiliatrice dei cristiani�.
Affid�ti a lei e sotto la sua guida,
donaci di essere tra i giovani
testimoni del tuo inesauribile amore.
(Progetto di vita SDB, p. 135)
7.A Maria Ausiliatrice
O Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa,
noi crediamo che tu occupi un posto singolare
nella storia della salvezza
e che sei la maestra e la guida della nostra Famiglia.
Con gioia contempliamo e vogliamo imitare
la tua fede e la tua disponibilit� al Signore,
la tua riconoscenza per le grandi cose operate dal Padre,
la tua carit� pastorale e la tua fedelt� nell'ora della croce.
Ci affidiamo a te con amore di figli:
Immacolata, tu ci educhi alla pienezza del dono di noi stessi,
Ausiliatrice, tu ci infondi coraggio e fiducia
nel servizio del Popolo di Dio.
Ti preghiamo, o Vergine Santa,
di continuare la tua protezione
su ciascuno di noi,
sulla nostra Congregazione, sull'intera Famiglia Salesiana,
e sui giovani che tu affidi a noi.
(Progetto di vita SDB, p. 654)
4.3. PREGHIERE DI SANTI ALLA VERGINE 1. Preghiera di san Bernardo
Ricordati, o piissima Vergine Maria:
non si � mai udito al mondo
che qualcuno sia ricorso al tuo patrocinio,
abbia invocato il tuo aiuto,
chiesta la tua protezione,
e sia stato abbandonato.
Animato da questa fiducia,
a te ricorro, o madre,
Vergine delle vergini.
633
A te vengo,
come peccatore pentito,
mi inginocchio davanti a te.
Non respingere, o Madre di Dio, le mie preghiere,
ma ascoltami, piena di bont�, ed esaudiscimi.
2. Ave, Maria, pi� santa dei santi
Ave, Maria!
Piena di grazia, pi� santa dei santi, pi� elevata dei cieli, pi� gloriosa degli angeli, pi� venerabile d'ogni creatura.
Ave, celeste paradiso!
Tutto fragranza, giglio che olezza soave, rosa profumata che si schiude a salute dei mortali.
Ave, tempio immacolato di Dio! Costruito santamente,
reso adorno di divina magnificenza, aperto a tutti, oasi di mistiche delizie.
Ave, monte ombroso!
Sul quale pascola l'Agnello santo che s'addossa le miserie e i peccati di tutti.
Ave, trono santo di Dio!
Dimora beata, ornamento sublime, gioiello prezioso, cielo rilucente.
Ave, urna d'oro purissimo! Che contieni la manna, Cristo, soave dolcezza delle nostre anime.
Ave, purissima Vergine Madre!
Degna di lode e di venerazione,
fonte d'acque zampillanti,
tesoro di innocenza, splendore di santit�.
Tu, o Maria,
guidaci al porto della pace e della salvezza, a gloria di Cristo che vive in eterno con il Padre e con lo Spirito Santo. Amen. (San Germano)
634
3.Madre ammirabile
Madre ammirabile,
presentami al tuo caro Figlio come suo eterno schiavo,
affinch�, avendomi egli riscattato per mezzo tuo,
per mezzo tuo mi riceva.
Madre di misericordia,
fammi la grazia di ottenere la vera Sapienza di Dio,
e mettimi a tal fine nel numero di coloro
che tu ami, istruisci, dirigi, nutri e proteggi
come tuoi figli e schiavi tuoi.
Vergine fedele,
rendimi in ogni cosa un perfetto discepolo,
imitatore e schiavo dell'incarnata Sapienza,
Ges� Cristo tuo Figlio,
e fa' ch'io giunga, per tua intercessione e a tuo esempio,
alla pienezza dell'et� sua in terra
e della sua gloria in cielo.
(San Luigi G. di Montfort)
4.0 Vergine fedele
O Vergine fedele,
tu resti notte e giorno in un profondo silenzio,
in una ineffabile pace,
in una divina orazione che non cessa mai,
con l'anima tutta inondata dagli eterni splendori.
Il tuo cuore come un cristallo riflette il Divino,
l'Ospite che l'abita,
la Bellezza che non tramonta.
O Maria,
tu attiri il cielo
ed ecco il Padre ti consegna il suo Verbo
perch� tu ne sia la Madre,
e lo Spirito d'amore ti copre con la sua ombra.
A te vengono i Tre;
� tutto il cielo che s'apre e si abbassa fmo a te.
Adoro il mistero di questo Dio
che s'incarna in te, Vergine Madre.
O Madre del Verbo,
dimmi il tuo mistero dopo l'Incarnazione del Signore;
come passasti sulla terra tutta sepolta nell'adorazione. Custodiscimi sempre in un abbraccio divino.
635
Che io porti in me l'impronta di questo Dio amore. (Santa Elisabetta della Trinit�)
5.Concedimi, o Vergine Immacolata
Concedimi, o Vergine Immacolata,
che io possa lodarti con tutto il mio impegno
e con sacrificio personale
Concedimi di vivere, lavorare, soffrire,
consumarmi e morire per te.
Concedimi di contribuire
ad una sempre maggiore esaltazione di te.
Che io possa renderti tanta gloria
quanta nessuno ti ha mai reso nel passato.
Concedi ad altri di superarmi nello zelo per la tua esaltazione,
e a me di superare loro,
cos� che, in una nobile emulazione,
la tua gloria si accresca sempre di pi�,
come desidera Colui che ti ha innalzata
al di sopra di tutte le creature.
In te Dio � glorificato
pi� che in tutti i suoi santi.
Per te Dio ha creato il mondo,
per te mi ha chiamato all'esistenza.
Fammi degno di lodarti,
o Vergine Immacolata.
(San Massimiliano Kolbe)
6.Affidamento a Maria
O Immacolata Regina del cielo e della terra, rifugio dei peccatori e Madre nostra amorosissima, cui Dio volle affidare l'economia della sua misericordia, ai tuoi piedi santissimi mi prostro io misero peccatore, supplicandoti di accettare tutto l'essere mio come cosa e propriet� tua.
A te, o Madre, offro tutte le facolt� dell'anima mia e del mio corpo, e nelle tue mani santissime rimetto la mia vita, la mia morte, la mia eternit�, affinch� d'ora in poi tu disponga di tutto il mio essere come a te piace.
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Fa' che nelle tue mani purissime e misericordiosissime io sia strumento adatto a farti conoscere e amare da tante anime tiepide e fuorviate, e accrescere cos�, quanto pi� � possibile, il numero dei tuoi veri ammiratori e amanti, affinch� si estenda in ogni luogo il Regno del Cuore santissimo di Ges�. Tanto far�, santissima Madre Immacolata, solamente col tuo aiuto perch� dove sei tu con la tua grazia, ivi soltanto si pu� effettuare la conversione e la santificazione delle anime, ivi soltanto si potr� stabilire il dolce Regno del sacratissimo Cuore di Ges�. Amen.
(San Massimiliano Kolbe)
4.4.PREGHIERE DI SOMMI PONTEFICI
ALLA VERGINE
1. Elevazione a Maria Assunta in cielo, nostra speranza
O Vergine Immacolata, Madre di Dio e Madre degli uomini! Noi crediamo con tutto il fervore della nostra fede nella vostra assunzione trionfante in anima e in corpo al cielo, ove siete acclamata regina da tutti i cori degli angeli e da tutte le schiere dei santi; e noi ad essi ci uniamo per lodare e benedire il Signore che vi ha esaltata sopra tutte le altre pure creature, e per offrirvi l'anelito della nostra devozione e del nostro amore.
Noi sappiamo che il vostro sguardo, che maternamente accarezzava l'umanit� umile e sofferente di Ges� in terra, si sazia in cielo alla vista dell'umanit� gloriosa della Sapienza increata, e che la letizia dell'anima vostra nel contemplare faccia a faccia l'adorabile Trinit�, fa sussultare il vostro cuore di beatificante tenerezza; e noi poveri peccatori, noi a cui il corpo appesantisce il volo dell'anima, vi supplichiamo di purificare i nostri sensi, affinch� apprendiamo fin da quaggi� a gustare Dio solo nell'incanto delle creature.
Noi confidiamo che le vostre pupille misericordiose si abbassino sulle nostre miserie e sulle nostre angosce, sulle nostre lotte e sulle nostre debolezze; che le vostre labbra sorridano alle nostre gioie e alle nostre vittorie; che voi sentiate la voce di Ges� dirvi di ognuno di noi, come gi� del suo discepolo amato: �Ecco il tuo Figlio�; e noi che vi invochiamo nostra Madre, vi prendiamo come Giovanni per guida, forza e consolazione della nostra vita mortale.

637
Noi abbiamo la vivificante certezza che i vostri occhi, i quali hanno pianto sulla terra irrigata dal sangue di Ges�, si volgano ancora verso questo mondo in preda alle guerre, alle persecuzioni, alle oppressioni dei giusti e dei deboli; e fra le tenebre di quella valle di lacrime, attendiamo dal vostro celeste lume e dalla vostra dolce piet� sollievo alle pene dei nostri cuori, alle prove della Chiesa e della nostra patria. Noi crediamo infine che nella gloria, ove regnate vestita di sole e coronata di stelle, voi siate, dopo Ges�, la gioia e la letizia di tutti gli angeli e di tutti i santi; e da questa terra, ove passiamo pellegrini, confortati dalla fede nella futura risurrezione, guardiamo verso di voi, nostra vita, nostra dolcezza, nostra speranza.
Attraeteci con la soavit� della vostra voce, per mostrarci un giorno, dopo il nostro esilio, Ges�, frutto benedetto del vostro seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. (Pio XII)
2. A Maria Santissima, Regina del cielo e della terra
Dal profondo di questa terra di lacrime, ove l'umanit� dolorante penosamente si trascina, eleviamo gli occhi a te, o Maria, Madre amatissima, per riconfortarci contemplando la tua gloria, e per salutarti Regina e Signora dei cieli e della terra, Regina e Signora nostra.
Questa tua regalit� vogliamo esaltare con legittimo orgoglio di figli e riconoscerla come dovuta alla somma eccellenza di tutto il tuo essere, o dolcissima e vera Madre di Colui, che � Re per diritto proprio, per eredit�, per conquista... Come nell'alto del cielo tu eserciti il tuo primato sopra le schiere degli Angeli, che ti acclamano loro Sovrana; sopra le legioni dei Santi, che si dilettano nella contemplazione della tua fulgida bellezza; cos� regna sopra l'intero genere umano, soprattutto aprendo i sentieri della fede a quanti ancora non conoscono il Figlio tuo.
Regna sulla Chiesa, che professa e festeggia il tuo soave dominio e a te ricorre come a sicuro rifugo in mezzo alle calamit� dei nostri tempi...
638
Regna sulle intelligenze, affinch� cerchino soltanto il vero; sulle volont�, affinch� seguano solamente il bene; sui cuori, affinch� amino unicamente ci� che tu stessa ami... Accogli la pia preghiera di quanti sanno che il tuo � regno di misericordia, dove ogni supplica trova ascolto, ogni dolore conforto, ogni sventura sollievo, ogni infermit� salute, e dove, quasi al cenno delle tue soavissime mani, dalla stessa morte risorge sorridente la vita.
Ottienici che coloro, i quali ora in tutte le parti del mondo ti acclamano e ti riconoscono Regina e Signora, possano un giorno nel cielo fruire della pienezza del tuo Regno, nella visione del tuo Figlio, il quale col Padre e con lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
(Pio XII)
3. Supplica alla Vergine
Rapiti dal fulgore della tua celeste bellezza e sospinti dalle angosce del mondo, ci gettiamo tra le tue braccia, o Immacolata madre di Ges� e Madre nostra, Maria, fiduciosi di trovare nel tuo Cuore amatissimo l'appagamento delle nostre fervide aspirazioni e il porto sicuro tra le tempeste che da ogni parte ci stringono.
Bench� avviliti dalle colpe e sopraffatti da tante miserie, ammiriamo e cantiamo l'impareggiabile ricchezza di eccelsi doni, di cui Dio ti ha ricolmata al di sopra di ogni altra pura creatura, dal primo istante del tuo concepimento fmo al giorno in cui, Assunta in cielo, ti ha incoronata Regina dell'universo. O fonte limpida di fede, illumina le nostre menti con le eterne verit�! O giglio fragrante di ogni santit�, avvinci i nostri cuori con il tuo celestiale profumo! O trionfatrice del male e della morte, ispiraci profondo orrore al peccato, che rende l'anima detestabile a Dio e schiava dell'inferno.
Ascolta, o prediletta da Dio, l'ardente grido che ogni cuore fedele innalza verso di te. Chinati sulle doloranti nostre piaghe. Muta le menti dei malvagi, asciuga le lacrime degli afflitti e degli oppressi, custodisci il fiore della purezza nei giovani, proteggi la Chiesa santa, fa' che gli uomini tutti sentano il fascino della cristiana bont�...
Accogli, o Madre dolcissima, le umili nostre suppliche e ottienici soprattutto che possiamo un giorno ripetere dinanzi al tuo trono l'inno che si leva oggi sulla terra intorno ai tuoi altari: Tutta bella sei, o Maria! Tu gloria, tu letizia, tu onore del nostro popolo. Amen.
(Pio XII)
639
4. 0 Vergine, bella come la luna
Vergine, bella come la luna, delizia del cielo, nel cui volto guardano i beati
si specchiano gli angeli,
fa' che noi tuoi figli ti assomigliamo
e che le nostre anime ricevano
un raggio della tua bellezza
che non tramonta con gli anni,
ma rifulge nell'eternit�.
Maria, sole del cielo,
risveglia la vita dovunque � la morte
rischiara gli spiriti dove sono le tenebre. Rispecchiandoti nel volto dei tuoi figli, concedi a noi un riflesso del tuo lume e del tuo fervore.
Maria, forte come un esercito, dona alle nostre schiere Ia vittoria. Siamo tanto deboli,
il nostro nemico infierisce con tanta superbia.
Ma con la tua bandiera ci sentiamo sicuri di vincerlo;
egli conosce il vigore del tuo piede,
egli teme la maest� del tuo sguardo.
Salvaci, o Maria, bella come la luna,
eletta come il sole,
forte come un esercito schierato,
sorretto non dall'odio,
ma dalla fiamma dell'amore. Amen.
(Pio XII)
640
5. 0 Maria! Il tuo nome
Maria! Il tuo nome mi sta sulle labbra
e nel cuore dal primo avviarsi della mia vita.
Dalla mia infanzia ho imparato ad amarti come una madre,
ad invocarti nei pericoli,
a confidare nella tua intercessione.
Tu leggi nel mio animo la brama che ho di scrutare la verit�,
di praticare la virt�,
di essere prudente e giusto,
forte e paziente, a tutti fratello.
O Maria! Sostieni il mio proposito
di vivere da fedele discepolo di Ges�
per edificare la societ� cristiana
ed allietare la santa Chiesa Cattolica.
Te, Madre, saluto mattina e sera;
te lungo la strada invoco;
da te attendo l'ispirazione
e il conforto per coronare i sacri impegni
della mia terrena vocazione,
dar gloria a Dio,
raggiungere l'eterna salvezza.
O Maria! Come te a Betlemme e sul Golgota,
anch'io voglio restare sempre accanto a Ges�.
Egli � il Re immortale dei secoli e dei popoli. Amen.
(Giovanni XXIII)
6. A Maria SS., Madre della Chiesa
O Vergine Maria, Madre della Chiesa,
a te raccomandiamo la Chiesa tutta.
Tu, auxilium Episcoporum,
proteggi e assisti i Vescovi nella loro missione apostolica,
e quanti, sacerdoti, religiosi, laici,
li coadiuvano nella loro ardua fatica.
Tu, che dallo stesso tuo divin Figlio,
nel momento della sua morte redentrice
sei stata presentata come Madre al discepolo prediletto,
ricordati del popolo cristiano che a te si affida.
Ricordati di tutti i figli tuoi;
avvalora presso Iddio le loro preghiere;
conserva salda la loro fede;
fortifica la loro speranza;
aumenta la carit�.
Ricordati di coloro che versano nelle tribolazioni,
nelle necessit�, nei pericoli;
di coloro soprattutto che soffrono persecuzioni
e si trovano in carcere per la fede.
641
A costoro, o Vergine, impetra la fortezza
affretta il sospirato giorno della giusta libert�. Guarda con occhio benigno i nostri fratelli separati, e degnati di unirci,
tu che hai generato Cristo,
ponte di unione tra Dio e gli uomini.
O tempio della luce senza ombra e senza macchia, intercedi presso il tuo Figlio unigenito.
Mediatore della nostra riconciliazione col Padre, affinch� conceda misericordia alle nostre mancanze,
allontani ogni dissidio tra noi,
dando agli animi nostri la gioia di amare.
Al tuo Cuore immacolato, o Maria,
raccomandiamo infine l'intero genere umano;
portalo alla conoscenza
dell'unico e vero salvatore Cristo Ges�,
allontana da esso i flagelli provocati dal peccato,
dona al mondo intero la vera pace,
fondata nella verit�, nella giustizia, nella libert� e nell'amore.
E fa' che la Chiesa tutta
possa sempre elevare al Dio delle misericordie
l'inno della lode e del ringraziamento,
l'inno della gioia e dell'esultanza,
perch� grandi cose ha operato il Signore per mezzo tuo,
clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. (Paolo VI)
7. Dalla �Professione di fede� di Paolo VI
Noi crediamo che Maria � la Madre,
rimasta sempre vergine,
del Verbo incarnato, nostro Dio e salvatore Ges� Cristo,
e che, a motivo di questa singolare elezione,
essa �in considerazione dei meriti di suo Figlio,
� stata redenta in modo pi� eminente�,
�preservata da ogni macchia del peccato originale�
e �colmata del dono della grazia pi� che tutte le altre creature�.
Associata ai misteri della incarnazione e della redenzione
con un vincolo stretto e indissolubile,
la Vergine santissima, l'Immacolata,
�al termine della sua vita terrena
� stata elevata in corpo e anima alla gloria celeste�
e configurata a suo Figlio risorto,
anticipando la sorte futura di tutti i giusti;
e noi crediamo che la Madre santissima di Dio, nuova Eva,
�Madre della Chiesa�,
�continua in cielo il suo ufficio materno�
riguardo ai membri di Cristo,
�cooperando alla nascita e allo sviluppo della vita divina
nelle anime dei redenti�.
642
8. Ti affido tutti i giovani del mondo
Ave, Maria, piena di grazia,
Madre del Redentore!
Beata te perch� hai creduto!
Nel giorno del trionfo di Ges�,
che fa il suo ingresso a Gerusalemme
mite e umile,
acclamato come Re dei semplici,
acclamiamo anche te.
Invochiamo te, Vergine fedele
e Madre amorosa,
Vergine del Calvario
e della Pasqua,
modello della fede
e della carit� della Chiesa,
unita sempre con te,
nella Croce e nella gloria, al suo Signore.
Madre di Cristo e Madre della Chiesa!
Ti accogliamo nel nostro cuore,
come eredit� preziosa che Ges�
ci affid� sulla Croce.
E quali discepoli del tuo Figlio,
ci affidiamo senza riserve
alla tua sollecitudine
perch� sei la Madre del Redentore
e Madre dei redenti.
Ti raccomando e ti consacro
le famiglie perch� crescano nella santit�,
i giovani perch� trovino la pienezza
della loro vocazione
umana e cristiana,
in una societ� che coltiva senza scoraggiarsi
i valori dello spirito.
643
Ti affido tutti coloro che soffrono,
i poveri, i malati, gli emarginati:
quelli che la violenza
separ� per sempre da noi,
ma restano presenti dinanzi
al Signore della storia
e sono tuoi figli, Madre della Vita.
Ave, Vergine della Speranza!
Ti affido tutti i giovani del mondo,
speranza della Chiesa e dei suoi Pastori;
evangelizzatori del terzo millennio,
testimoni della fede e dell'amore di Cristo.
(Giovanni Paolo II)
4.5. PREGHIERE DI POETI E UOMINI DI CULTURA ALLA VERGINE
1. Preghiera alla Vergine
Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile e alta pi� che creatura, termine fisso d'eterno consilio,
tu s� colei che l'umana natura nobilitasti s�, che '1 suo fattore non disdegn� di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo nell'eterna pace cos� � germinato questo fiore.
Qui s� a noi meridiana face
di cantate, e giuso, intra i mortali, s� di speranza fontana vivace.
Donna, s� tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disianza vuol volar senz'ali.
La tua benignit� non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre.
644 

In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura � di bontate. (Dante, Par. 33,1-21)
2.Contemplazione di Maria
Madre di Ges� Cristo,
io non vengo a pregare.
Non ho nulla da offrire
e nulla da domandare.
Vengo, madre, soltanto per guardarti.
Per guardarti, piangere di gioia,
per sapere che io sono tuo figlio
e che tu sei qui.
Un istante solo, mentre tutto si arresta.
Essere insieme con te, Maria,
qui, dove sei tu.
Non dir nulla, cantare,
solo perch� tu sei bella, sei immacolata,
la donna finalmente restituita alla grazia,
la creatura nella sua prima felicit�
e nel suo ultimo sboccio,
cos� come � uscita da Dio
nel mattino del suo originale splendore.
Ineffabilmente intatta,
perch� sei la Madre di Ges� Cristo,
che � la verit� fra le tue braccia,
la sola speranza e il solo frutto.
Perch� tu sei la donna,
l'Eden dell'antica tenerezza dimenticata;
il cui sguardo va dritto al cuore
e fa sgorgare le lacrime accumulate.
Semplicemente perch� tu esisti,
Madre di Ges� Cristo,
sii ringraziata.
(Paul Claudel)
3.Confidente abbandono
Ave, maris Stella:
a noi naviganti nella tempesta
tu sei la luce che guida il nostro andare,
sei segno di salvezza,
�ncora di speranza,
gaudio di amore.
645
Ogni creatura, nel cui cuore riposa la Grazia,
� del tuo volto un raggio di luce.
Dai suoi occhi splende il tuo sguardo,
dal suo sorriso emana il tuo affetto,
dalla sua carezza il riposante posare
della tua mano benedicente.
Ave, Maria, benedetta tu fra le donne
e benedette le creature
che nel tuo cuore riposano
con la soavit� del loro candore.
Cuore dolcissimo di Maria,
noi, creature povere e timorose
come bambini corriamo a te,
sola nostra speranza e certezza,
per arrivare a Ges�.
Abbiamo infinito desiderio di amore,
di comprensione, di soave bont�,
di fiducia, di abbandono,
di bellezza, di gioia, di pace;
siamo tanto stanchi di questo mondo
che da ogni parte, con la sua cattiveria,
ci assale e turba.
Maria, ci affoghiamo nel caldo fuoco del cuore tuo,
dove arde il Divino Amore;
nessuno potr� farci del male, cos� uniti in te.
Nessuna forza del male e dell'inferno
pu� superare la fortezza del tuo abbraccio protettore.
In te la vita,
l'amore totale unificante,
il gaudio del cuore e della mente,
la serenit� dello spirito
e l'espandersi gioioso di tutto l'essere nostro.
Stringici forte forte,
non ti lasceremo mai:
� il Paradiso.
(Enrico Medi)
646
4. Per ottenere la bont�
Santa Maria, Madre di Dio,
conservami un cuore di fanciullo
puro e trasparente come l'acqua sorgiva.
Ottienimi un cuore semplice,
che non indugi ad assaporare le proprie tristezze.
Un cuore magnanimo nel donarsi,
facile alla compassione;
un cuore fedele e generoso,
che non dimentichi alcun bene
e non serbi rancore per nessun male.
Fammi un cuore umile,
che ami senza esigere di essere riamato,
felice di sparire in altri cuori,
sacrificandosi davanti al tuo Figlio divino.
Un cuore grande e indomabile,
che nessuna ingratitudine possa stancare.
Un cuore tormentato
dalla passione della gloria di Ges� Cristo,
ferito dal suo amore,
con una piaga che non rimargini se non in cielo.
(L. de Grandmaison)
4.6. ANTIFONE ALLA BEATA VERGINE MARIA
(dalla Liturgia)
Salve, Regina, madre di misericordia,
vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, esuli figli di Eva;
a te sospiriamo, gementi e piangenti
in questa valle di lacrime.
Ors� dunque, avvocata nostra,
rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Ges�,
il frutto benedetto del tuo seno.
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
O santa Madre del Redentore, porta dei cieli, stella del mare,
soccorri il tuo popolo
che anela a risorgere.
647
Tu che accogliendo il saluto dell'angelo,
nello stupore di tutto il creato,
hai generato il tuo Creatore,
madre sempre vergine,
piet� di noi peccatori.
Ave, Regina dei cieli, ave, signora degli angeli; porta e radice di salvezza, rechi nel mondo la luce. Godi, vergine gloriosa, bella fra tutte le donne; salve, o tutta santa,
prega per noi Cristo Signore.
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.
Regina dei cieli, rall�grati, alleluia: Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia, � risorto, come aveva promesso, alleluia. Prega il Signore per noi, alleluia.
Tutta bella sei, o Maria,
e in te non c'� macchia originale.
Tu sei la gloria di Gerusalemme,
la letizia di Israele,
l'onore del nostro popolo,
l'avvocata dei peccatori.
O Maria! O Maria!
Vergine prudentissima, Madre clementissima,
prega per noi,
intercedi per noi
presso il Signore Ges� Cristo.
648
4.7. PREGHIERE ALLA BEATA VERGINE IN LATINO 1. Litanie lauretane
Kyrie, eleisonKyrie, eleison
Christe, eleisonChriste, eleison
Kyrie, eleisonKyrie, eleison
Christe, audi nosChriste, audi nos
Christe, exaudi nosChriste, exaudi nos
Pater de caelis, Deusmiserere nobis
Fili, Redemptor mundi, Deusmiserere nobis
Spiritus Sancte, Deusmiserere nobis
Sancta Trinitas, unus Deusmiserere nobis
Sancta Mariaora pro nobis
Sancta Dei Genetrixora pro nobis
Sancta Virgo virginumora pro nobis
Mater Christiora pro nobis
Mater Ecclesiaeora pro nobis
Mater divinae gratiaeora pro nobis
Mater purissimaora pro nobis
Mater castissimaora pro nobis
Mater inviolataora pro nobis
Mater intemerataora pro nobis
Mater amabilisora pro nobis
Mater admirabilisora pro nobis
Mater boni Consiliiora pro nobis
Mater Creatorisora pro nobis
Mater Salvatorisora pro nobis
Virgo prudentissimaora pro nobis
Virgo venerandaora pro nobis
Virgo praedicandaora pro nobis
Virgo potensora pro nobis
Virgo clemensora pro nobis
Virgo fidelisora pro nobis
Speculum iustitiaeora pro nobis
Sedes sapientiaeora pro nobis
Causa nostra Iaetitiaeora pro nobis
Vas spiritualeora pro nobis
Vas honorabileora pro nobis
Vas insigne devotionisora pro nobis
Rosa mysticaora pro nobis
649
Turris davidicaora pro nobis
Turris eburneaora pro nobis
Domus aureaora pro nobis
Foederis arcaora pro nobis
Ianua caeliora pro nobis
Stella matutinaora pro nobis
Salus infirmorumora pro nobis
Refugium peccatorumora pro nobis
Consolatrix afflictorumora pro nobis
Auxilium christianorumora pro nobis
Regina angelorumora pro nobis
Regina patriarcarumora pro nobis
Regina prophetarumora pro nobis
Regina apostolorumora pro nobis
Regina martyrumora pro nobis
Regina confessorumora pro nobis
Regina virginumora pro nobis
Regina sanctorum omniumora pro nobis
Regina sine labe originali conceptaora pro nobis
Regina in caelum assumptaora pro nobis
Regina sacratissimi rosariiora pro nobis
Regina pacisora pro nobis
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi parce nobis, Domine 
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi exaudi nos, Domine
Agnus De�, qui tollis peccata mundimiserere nobis
GOra pro nobis, sancta Dei Genetrix. 
T Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
GOremus.
Concede nos famulos tuos,
quaesumus, Domine Deus,
perpetua mentis et corporis sanitate gaudere,
et gloriosa beatae Mariae semper Virginis intercessione,
a praesenti liberaci tristitia
et aeterna perfrui laetitia.
Per Christum Dominum nostrum.
T Amen.
2. Angelus Domini
GAngelus Domini nuntiavit Mariae. T Et concepit de Spiritu Sancto.
650
�Ave, Maria, gratia piena; Dominus tecum: benedicta tu
in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui, Iesus. 
T Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatori 
bus, nunc et in bora mortis nostrae. Amen.
GEcce ancilla Domini.
T Fiat mihi secundum verbum tuum. Ave, Maria...
GEt Verbum caro factum est. 
T Et habitavit in nobis. Ave, Maria...
GOra pro nobis, sancta Dei Genetrix. 
T Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
GOremus.
Gratiam tuam, quaesumus, Domine,
mentibus nostris infunde:
ut qui, Angelo nuntiante,
Christi Filii tui incarnationem cognovimus,
per passionem eius et crucem,
ad resurrectionis gloriam perducamur.
Per eundem Christum Dominum nostrum.
T Amen.
GGloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto. T Sicut era in principio, et nunc, et semper, et in saecula saeculortun. Amen.
3. Regina caeli
GRegina caeli, laetare, alleluia; T quia quem meruisti portare, alleluia,
Gresurrexit sicut dixit, alleluia. T Ora pro nobis Deum, alleluia.
GGaude et laetare, Virgo Maria, alleluia. T Quia surrexit Dominus vere, alleluia.
GOremus.
Deus, qui per resurrectionem Filii tui, Domini nostri Iesu Christi,
mundum laetificare dignatus es:
praesta, quaesumus;
651
ut, per eius Genetricem Virginem Mariam, perpetuae capiamus gaudia vitae.
Per eundem Christum Dominum nostrum. T Amen.
4.Memorare
Memorare, o piissima Virgo Maria, non esse auditum a saeculo,
quemquam ad tua currentem praesidia, tua implorantem auxilia,
tua petentem suffragia, esse derelictum. Ego, tali animatus conf�dentia, ad te, Virgo virginum, Mater, corro; ad te veno;
coram te gemens peccator assisto. Noli, Mater Verbi,
verba mea despicere,
sed audi propitia et exaudi. Amen.
5.Antifone della Beata Vergine Maria
Alma Redemptoris Mater,
quae pervia caeli porta manes,
et stella maris, succurre cadenti,
surgere qui curat, populo:
tu quae genuisti, natura mirante,
tuum sanctum Genitorem,
Virgo prius ac posterius,
Gabrielis ab ore sumens illud Ave,
peccatorum miserere.
Ave, Regina caelorum, ave, Domina angelorum, salve radix, salve, porta, ex qua mundo lux est orta. Gaude, Virgo gloriosa, super omnes speciosa; vale, o valde decora, et pro nobis Christum exora.
652
Sub tuum praesidium confugimus, sancta Dei Genetrix; nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus; sed a periculis cunctis libera nos semper,
Virgo gloriosa et benedicta.
Salve, Regina, mater misericordiae;
vita, dulcedo et spes nostra, salve.
Ad te clamamus, exsules filii Evae.
Ad te suspiramus, gementes et flentes
in hac lacrimarum valle.
Eia ergo, advocata nostra,
illos tuos misericordes oculos ad nos converte.
Et Iesum, benedictum fructum ventris tui,
nobis post hoc exsilium ostende.
O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.
Inviolata, integra, et casta es Maria: quae es effecta fulgida caeli porta. O Mater alma Christi carissima: Suscipe pia laudum praeconia. Te nunc flagitant devota corda et ora: Nostra ut pura pectora sint et corpora. Tua per precata dulcisona:
Nobis concedas veniam per saecula. O benigna! O Regina! O Maria! Quae sola inviolata permansisti.
Virgo parens Christi benedicta, Deum genuisti: fulgida stella maris, nos protege, nos tuearis: Dum tibi solemnes cantant caeli agmina laudes. Intercede pia pro nobis, Virgo Maria.
Duna tibi solemnes cantant caeli agmina laudes. Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto.
Dum tibi solemnes cantant caeli agmina laudes.
Sancta Maria, succurre miseris
iuva pusillanimes,
refove flebiles,
ora pro populo,
interveni pro clero,
intercede pro devoto femineo sexu:
sentiant omnes tuum iuvamen, quicumque tuum implorant auxilium.
653
Tata pulchra es, Maria,
et macula originalis non est in te.
Tu gloria Ierusalem, tu laetitia Israel,
tu honorificentia populi nostri,
tu advocata peccatorum.
O Maria! O Maria!
Virgo prudentissima, mater clementissima,
ora pro nobis; intercede pro nobis
ad Dominum Iesum Christum.
Regina caeli, laetare, alleluia, quia quem mentisti portare, alleluia, resurrexit, sicut dixit, alleluia. Ora pro nobis Deum, alleluia.
654
_____________________________________ 
PARTE QUINTA
I SANTI
NEL MISTERO
DI CRISTO
E DELLA CHIESA
Il ricordo dei Santi
Secondo la tradizione della Chiesa, come afferma la Costituzione conciliare Lumen gentium nn. 61-62, veneriamo e celebriamo i Santi, testimoni dell'azione dello Spirito santificatore. In modo speciale i Salesiani vivono in comunione con i Santi che hanno incarnato o preparato il carisma di Don Bosco, e quindi seguono, oltre i cicli dell'anno liturgico, il �Proprio salesiano�.
Il culto reso ai Santi � subordinato a quello di Cristo e riceve valore dalla luce che si irradia su di essi dalla persona del Redentore. Essi sono fedeli testimoni nella storia del Verbo incarnato.
Nelle celebrazioni dei Santi la Chiesa proclama, infatti, il mistero pasquale di Cristo realizzato in coloro che hanno sofferto con lui e con lui sono glorificati. Vengono pertanto proposti ai fedeli �i loro esempi, che attraggono tutti al Padre per mezzo di Cristo�. Per i loro meriti, infine, frutto della loro partecipazione alla Pasqua di Cristo, si implora la ricchezza dei benefici divini (cf SC 104).
11 culto dei Santi � indirizzato alla gloria di Dio, �il solo Santo�. Si prende maggiore coscienza con esso della consolante realt� della inabitazione della SS. Trinit� nei giusti e del conseguente influsso esercitato su di essi da ognuna delle tre Persone Divine. Confrontandosi con i Santi, scoprendo il loro vero volto, accogliendo il loro messaggio e implorando la loro intercessione, il cristiano s� sente incoraggiato a introdurre nella quotidianit� e nella monotonia della sua vita il festivo e sempre nuovo impegno di costruire la comunit� dei �Santi�.
657
I membri glorificati della Famiglia Salesiana
Fin dall'inizio dell'Oratorio Don Bosco addit� ai giovani modelli di vita spirituale nei Santi. Propose san Luigi come esempio di una santit� accessibile anche a loro, san Giuseppe come patrono dei giovani apprendisti, e la carit� operosa di san Francesco di Sales come stile di attivit� per la nascente Congregazione.
Non esit� ad esaltare le virt� eroiche dei suoi alunni e amici morti in concetto di santit�: Michele Magone, Francesco Be-succo, Domenico Savio, don Giuseppe Cafasso.
� quindi proprio della tradizione salesiana onorare i membri glorificati della Chiesa e additarli come esempi di attuazione del carisma salesiano, unico e inconfondibile, ma esprimibile in modalit� e applicazioni molteplici.
�Si celebrino come ricorrenze di famiglia le feste dei nostri santi e beati. Si coltivi la devozione ai nostri servi di Dio� (Reg. 75).
Le commemorazioni dei defunti
�L'unione... dei viatori coi fratelli morti nella pace di Cristo, non � minimamente spezzata, anzi, secondo la perenne fede della Chiesa, � consolidata dalla comunicazione dei beni spirituali� (LG 49). La Chiesa la manifesta non solo con il culto dei Santi del cielo, ma anche con l'offerta del suffragio per coloro che si stanno purificando in Purgatorio. Oltre ad essere forma di suffragio, la liturgia dei defunti � celebrazione del mistero pasquale di Cristo. In essa, infatti, in modo speciale con l'offerta del sacrificio eucaristico, si prega perch� i fedeli defunti, incorporati per il battesimo a Cristo morto e risorto, compiano la loro Pasqua, passino cio� con Cristo dalla morte alla vita (cf Rito delle esequie 1). Al vantaggio dei fedeli defunti si unisce quello dei fedeli ancora pellegrini sulla terra, che sentono rinvigorita la loro fede e la loro speranza nella vita nuova donata dal Cristo risorto. Tra le varie espressioni della liturgia dei defunti � da sottolineare la loro commemorazione annuale, celebrata il 2 nov�mbre. Proprio all'indomani della solennit� di tutti i Santi, la Chiesa manifesta la sua fede nella Comunione dei Santi unendo al gioioso memoriale dei Santi del cielo l'ardente e accorata supplica per i figli defunti non ancora ammessi nella casa del Padre.
658
Come particolare forma di suffragio � raccomandata l'applicazione ai defunti delle indulgenze, attinte al prezioso �tesoro della Chiesa�.
I Salesiani dedicano un giorno speciale al suffragio dei loro confratelli defunti, il 1� febbraio.
Proposte celebrative
Offriamo alcuni sussidi celebrativi che possono sostituire la lettura spirituale della vigilia, incentrandola sul messaggio che il Santo o il mistero celebrato ci trasmette. Il materiale � distribuito in tre sezioni: la prima riguarda i nostri Santi patroni; seguono i Santi vicini all'opera e alla tradizione salesiana; la terza riguarda i membri glorificati della Famiglia Salesiana; concludiamo con una preghiera per la beatificazione dei nostri servi di Dio.
Una breve didascalia introduttiva rievoca la caratteristica del Santo nella storia della Chiesa. Seguono alcuni brani significativi del Santo e sul Santo, come testi da leggere comunitariamente, e poi una preghiera litanica, che pu� essere anche sostituita da quella del �Proprio salesiano�. Concludiamo con le collette e con l'aggiunta di qualche preghiera al Santo, tradizionale o moderna.
Se si vuole inserire la celebrazione nell'adorazione euearistica, si pu� iniziare con il canto eucaristica, l'esposizione del SS. Sacramento, la lettura, con la pausa di silenzio meditativo, la preghiera litanica e orazione relativa, e concludere con il canto e la Benedizione eucaristica.
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I SANTI PATRONI
24 gennaio. San FRANCESCO DI SALES, vescovo e dottore della Chiesa. (Festa) Thorens 1567, t Lione 1622, canonizzato nel 1665.
� il titolare del primo istituto religioso fondato da Don Bosco, chiamato appunto �Societ� di San Francesco di Sales�. Ne � quindi uno dei protettori e patroni (cf Cost. 9).
Il Salesiano, fedele alla scelta di Don Bosco, attinge dal santo Vescovo la sua forma di spiritualit� e di apostolato, guardando a lui come a esimio maestro di spirito, zelante pastore di anime, mirabile esempio di dolcezza e pazienza. In particolare, �ispirandosi all'umanesimo di san Francesco di Sales, crede nelle risorse naturali e soprannaturali dell'uomo, pur non ignorandone la debolezza� (Cost. 17).
Le sue geniali intuizioni sulla santit� dei laici risultano valide anche oggi. Il Salesiano sapr� farle proprie soprattutto per assicurare una solida base all'educazione giovanile a cui attende.
Il Santo resta anche attuale per l'impegno dimostrato nell'apostolato della stampa, per cui meritatamente � stato dichiarato patrono dei giornalisti cattolici.
La liturgia del Proprio salesiano resta il riferimento principale per la preghiera liturgica di ogni Comunit�. I testi qui proposti potranno servire, secondo le circostanze, per altri momenti di preghiera comunitaria e personale.
NB. - Questa indicazione vale per tutte le figure qui presentate.
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LETTURE
La mansuetudine con il prossimo
i rimedi contro l'ira
Il santo crisma, di cui per tradizione apostolica si fa uso nella Chiesa di Dio per la confermazione e le benedizioni, � composto d'olio d'oliva mescolato con balsamo, elementi questi che, tra le altre cose, rappresentano le due care ed amabili virt� che rilucevano nella sacra persona di nostro Signore, e che egli ci ha raccomandato in particolar modo, quasi che per esse il nostro cuore dovesse essere consacrato al suo servizio in modo tutto particolare ed applicato alla sua imitazione: Imparate da me, egli dice, che sono mite ed umile di cuore (Mt 11,29). L'umilt� ci perfeziona davanti a Dio e la mitezza davanti al prossimo. Il balsamo che, come ho detto prima, va sempre al fondo di qualunque liquore, rappresenta l'umilt�; l'olio d'oliva, che sempre emerge, rappresenta la dolcezza e la mansuetudine, che sovrastano sempre a tutto ed eccellono fra le virt� come il fiore della carit�, che secondo san Bernardo, raggiunge la sua perfezione non solamente quando � paziente, ma quando � anche dolce e benigna. Bada per�, o Filotea, che questo mistico crisma composto di dolcezza e di umilt� sta dentro al tuo cuore, poich� una delle grandi astuzie del nemico � di far s� che molti si gingillino con le parole e gli atti esteriori di queste due virt�, e allora costoro, non esaminando bene i loro affetti interiori, pensano di essere umili e dolci, ma non lo sono per nulla, e ci� si riconosce dal fatto che, nonostante la loro dolcezza ed umilt� puramente formali, alla minima parola detta loro di traverso, alla minima ingiuria che ricevono, subito si inalberano con arroganza senza pari. Si dice che coloro i quali hanno preso il contravveleno detto �grazia di san Paolo�, quando siano morsicati o punti da una vipera non gonfiano assolutamente, purch� la �grazia� sia di quella buona; similmente, quando l'umilt� e la dolcezza sono buone e vere, ci garantiscono dal gonfiore e dal bruciore che le ingiurie sogliono provocare nei nostri cuori. Se invece quando siamo punti e morsicati dai maldicenti e dai nemici, noi diventiamo scontrosi, gonfi e dispettosi, � segno che la nostra umilt� e dolcezza non sono vere e schiette, ma artificiose e apparenti.
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(...) � meglio dunque sforzarsi di saper vivere senza collera che volente usare moderatamente e con prudenza; e quando per nostra imperfezione e debolezza essa ci venga a sorprendere, � meglio respingerla al pi� presto anzich� metterci a contrattare con essa; infatti, per poco che le si dia mano libera, essa si rende padrona del campo, e fa come la serpe, che dove pu� infilar la testa fa poi facilmente passare tutto il corpo. �Ma come potr� scacciarla?�, dirai. Filotea mia, non appena te ne accorgerai dovrai subito raccogliere le tue forze, non gi� bruscamente e con impeto, ma dolcemente, anche se con ogni diligenza giacch�, come si vede nelle udienze di tanti senati e parlamenti, dove gli uscieri gridando �Silenzio!� fanno molto pi� chiasso di coloro che vorrebbero far tacere, cos� molte volte, volendo noi reprimere impetuosamente la nostra collera, provochiamo nel nostro cuore pi� turbamento di quanto non abbia provocato quella, e quando il cuore � cos� turbato non pu� pi� essere padrone di s�. Dopo questo dolce sforzo, metti in pratica il consiglio che sant'Agostino, gi� vecchio, dava al giovane vescovo Ausilio. Diceva: �Fa' quello che deve fare un uomo; che se ti capita quello che l'uomo di Dio dice nel salmo: Il mio occhio � turbato per la grande collera (Ef4,26), ricorri a Dio esclamando: Abbi misericordia di me, o Signore (Sal 30,10), sicch� egli stenda la sua destra per placare il tuo sdegno� (Epist. 250, 3). Voglio dire che bisogna invocare l'aiuto di Dio quando siamo agitati dalla collera, come hanno fatto gli Apostoli tormentati dal vento e dalla tempesta in mezzo alle acque; egli allora comander� alle nostre passioni di cessare, e si far� tranquillit� grande (Mt 8,24-26). Ma ti ripeto che l'orazione contro la collera che sta per scoppiare deve essere praticata in pace e tranquillit�, e non con violenza, e ci� deve osservarsi in tutti i rimedi contro questo male. Appena per� ti accorgerai di aver fatto qualche atto di ira, ripara subito al fallo con un atto di dolcezza, esercitato immediatamente verso quella stessa persona contro la quale ti sei irritata. Giacch� come il rimedio migliore contro la bugia � il disdirla subito non appena ci accorgiamo di averla detta, cos� un rimedio efficace contro la collera � di ripararvi all'istante con un atto contrario di dolcezza; infatti, come suol dirsi, le piaghe fresche sono pi� facilmente curabili.
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Inoltre, mentre sei tranquilla e senza motivi di collera, fa' una grande provvista di dolcezza e di benignit�, dicendo tutte le tue parole e facendo tutte le tue azioni, piccole e grandi, nel modo pi� dolce che ti sar� possibile, ricordando che la sposa dei Cantici non ha solamente il miele sulle labbra e sulla lingua, ma anche sotto la lingua, vale a dire in petto (Ct 4,11); n� ha soltanto miele, ma anche latte, perch� non solo bisogna avere la parola dolce verso il prossimo, ma anche tutto il petto, ossia l'intimo dell'anima nostra. E non bisogna avere unicamente la dolcezza del miele, aromatico e profumato � ossia la soavit� della cortese conversazione con gli estranei � ma anche la dolcezza del latte con quei di casa ed i vicini; nel che gravemente peccano coloro che per strada sembrano angeli, ma in casa sono diavoli.
(Introduzione alla vita devota, parte III, capitolo VIII).
Gli esercizi di mortificazione esterna
Quanto a me, Filotea, non ho mai potuto approvare il metodo di coloro che per riformare l'uomo incominciano dall'esterno, dal comportamento, dagli abiti, dai capelli. Mi sembra invece che bisogna cominciare dall'interno: Convertitevi a me, dice Iddio, con tutto il vostro cuore (GI 2,12); Figlio mio, dammi il tuo cuore (Prv 23,26), giacch�, essendo il cuore la fonte di ogni azione, queste sono quali esso �. (...) Insomma, chi ha guadagnato il cuore dell'uomo ha guadagnato l'uomo intero. Questo euore per�, da cui desideriamo incominciare, esige che lo si istruisca spl come deve improntare la sua condotta e il suo contegno esterno, affinch� vi si veda non solamente la santa devozione, ma anche una grande saggezza e discrezione. A questo fine ti dar� in breve alcuni consigli.
Se puoi sopportare il digiuno, farai bene a digiunare qualche volta anche nei giorni non comandati dalla Chiesa; poich�, oltre l'effetto ordinario del digiuno, che � di elevare lo spirito, reprimere la carne, praticare la virt� ed acquistare una pi� grande ricompensa in cielo, si fin n grande vantaggio di mantenersi padroni della gola, e tenere l'appetito sensuale e il corpo soggetti alla legge dello spirito; e quand'anche non s� digiunasse molto, il nemico tuttavia ci teme assai di pi� quando sa che noi sappiamo digiunare. (...)
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Il digiuno e il lavoro mortificano e domano la carne. Se il lavoro che farai ti � necessario o � molto utile alla gloria di Dio, preferisco che sopporti la pena del lavoro piuttosto che quella del digiuno: � questo il pensiero della Chiesa, la quale, se si tratta di lavori utili al servizio di Dio e del prossimo, dispensa coloro che li fanno dai digiuni anche comandati. All'uno costa molto digiunare, all'altro il servire gli ammalati, il visitare i prigionieri, confessare, predicare, confortare gli afflitti, pregare e simili esercizi; questa pena vale assai pi� di quella, poich�, oltre a mortificare ugualmente, porta frutti molto pi� desiderabili. E pertanto, in generale, � meglio conservare assai pi� energia corporale del necessario, piuttosto che sciuparne pi� del necessario; giacch� le forze, volendo, si possono sempre indebolire, mentre non si possono sempre ritemprare quando si vuole.
Una sobriet� costante e moderata � migliore delle saltuarie astinenze troppo severe e intramezzate di gravi intemperanze. Bisogna dedicare la notte al sonno per vegliare bene e utilmente lungo il giorno, ognuno secondo la propria costituzione fisica, tanto quanto � necessario. E poich� la Sacra Scrittura in mille modi, l'esempio dei santi e le ragioni di ordine naturale ci raccomandano in modo particolare il mattino come la migliore e la pi� fruttuosa parte della giornata, e siccome nostro Signore stesso � chiamato sole nascente (Zc 3,8; 6,12) e la Madonna aurora del giorno (Ct 6,9), ritengo che sia pratica virtuosa l'andar a dormire presto alla sera per potersi destare ed alzare di buon mattino. Certo, questo � il tempo pi� delizioso, pi� soave e meno disturbato; in esso perfino gli uccelli ci invitano a svegliarci e a lodare Dio, di modo che l'alzarsi presto serve alla sanit� e alla santit�. (...)
Per guarire dai nostri vizi � certamente cosa utile mortificare la carne, ma � soprattutto necessario purificare ben bene i nostri affetti e mitigare l'ardore dei nostri cuori.
In ogni caso per� non bisogna mai intraprendere alcuna austerit� corporale senza il parere di colui che ci guida.
(Introduzione alla vita devota, parte III, capitolo XXIII)
Occorre far tutto per amore, e nulla per timore
Qualora proviate un grande gusto per le preghiere che vi ho elencate or ora, non cambiate nulla, ve ne prego; ma qualora
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tralasciaste qualcosa di quello che vi ho detto, non ve ne fate scrupolo, perch�, eccovi qui la regola generale della nostra obbedienza, scritta in lettere molto grosse:
OCCORRE FAR TUTTO PER AMORE,
E NULLA PER TIMORE;
OCCORRE AMARE L'OBBEDIENZA
PI� DI QUANTO SI TEME LA DISOBBEDIENZA.
Vi lascio lo spirito di libert�: non quello che esclude l'obbedienza, ch�, allora, si dovrebbe parlare della libert� della carne, ma quello che esclude la costrizione, lo scrupolo e la fretta. Se amate molto l'obbedienza e la sottomissione, voglio che, quando vi si presenter� qualche occasione di tralasciare i vostri esercizi di piet� per motivi di giustizia o di carit�, lo facciate come per obbedienza e che suppliate con l'amore alla pratica che avete tralasciata.
Circa lo spirito di libert�, vi dico solo quello che �. Ogni uomo per bene � libero dagli atti che costituiscono peccato mortale e non li ama assolutamente. Ecco la libert� necessaria per la salvezza. Ma io non parlo di questa. Quella di cui parlo � la libert� dei figli prediletti (cf Rm 8,21). E che �? � un distacco del cuore cristiano da tutte le cose, che permette all'anima di seguire in tutto la volont� di Dio a misura che la conosce. Capirete facilmente quello che voglio dire, se Dio mi conceder� la grazia di indicarvi le caratteristiche, i segni, gli effetti e le occasioni di questa libert�.
Noi chiediamo a Dio, come prima cosa, che il suo nome sia santificato, che venga il suo regno e che sia fatta la sua volont� in terra come nel cielo (Mt 6,9-10). Tutto questo non � altro che lo spirito di libert�, il quale porta l'anima a non mirare ad altra cosa, se non che il nome di Dio sia santificato, che Sua Maest� regni in noi e che si compia la sua volont�. Prima caratteristica: il cuore che ha questa libert�, non � attaccato alle consolazioni, ma riceve le afflizioni con tutta la dolcezza che la carne gli permette. Non dico che ami o desideri le afflizioni, ma che non deve rattristarsi per esse. Seconda caratteristica: il cuore che ha questa libert�, non si attacca minimamente agli esercizi spirituali; in modo che se, per una malattia o per altra ragione, non li pu� compiere, non ne prova nessun dispiacere. Non dico che non li ama, ma solo che non � attaccato a essi. Terzo: non perde quasi
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mai la sua gioiosit�, perch� nessuna privazione rattrista colui che non aveva il cuore attaccato a nulla. Non dico che non la perde mai, ma che la perde solo per poco tempo. Gli effetti di questa libert� sono una grande soavit� di spirito, una grande dolcezza e accondiscendenza a tutto quello che non � peccato o pericolo di peccato: in una parola, � quell'umore che si adatta facilmente agli atti di ogni virt� e d'ogni forma di carit�. Esempio: interrompete un'anima che � attaccata all'esercizio della meditazione, e la vedrete uscire indispettita, frettolosa e meravigliata. Un'anima che ha il vero spirito di libert�, uscir� invece col viso spianato e coI cuore ben disposto incontro all'importuno che l'ha disturbata, perch�, per essa, servire Dio meditando o servirlo sopportando il prossimo, � la stessa cosa: l'una e l'altra cosa sono la volont� di Dio, ma, in quel momento, l'unica necessaria � quella di sopportare il prossimo. Le occasioni per esercitare questo spirito di libert� sono tutte le cose che avvengono contro i nostri gusti, poich� chi non � attaccato ai suoi gusti, non si impazientisce quando � costretto a rinunziare ad essi.
A questa libert� sono contrari due vizi: l'instabilit� e la costrizione, che si possono anche chiamare dissipazione e servit�. L'instabilit� dello spirito o dissipazione � un eccesso di libert� per cui si vorrebbe cambiare pratica di piet� o condizione di vita senza una vera ragione e senza conoscere quale sia la volont� di Dio. Col pi� piccolo pretesto, si cambia una pratica di piet�, un proposito o una regola; per una piccolissima difficolt�, si lascia l'osservanza d'una regola lodevolmente osservata per molto tempo; e di conseguenza, il cuore si dissipa e si perde, ed � come un frutteto aperto da tutti i lati, i cui frutti non sono per il padrone, ma per tutti i passanti. La costrizione o servit� � una mancanza di libert� per cui lo spirito � oppresso dalla noia o dalla collera quando non riesce a fare quello che si era proposto, sebbene possa fare cose migliori. Esempio: io mi sono proposto di fare la meditazione ogni giorno, la mattina. Se ho questo spirito d'instabilit� o dissipazione, alla pi� piccola occasione, come, per esempio, perch� un cane non mi ha lasciato dormire la notte o perch� devo scrivere una lettera, sebbene non sia urgente, la tramander� alla sera. Al contrario, se ho lo spirito di costrizione o di servit�, non tralascer� la meditazione anche se, a quell'ora, un ammalato ha bisogno della mia assistenza o devo
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scrivere una lettera di grande importanza, che non pu� essere tramandata. E cos� si dica di tutto il resto.
(...) Bisogna che vi dica che, a questo riguardo, occorre osservare due regole, per non cadere in errori. Prima regola: una persona non deve mai tralasciare le sue pratiche di piet� o allontanarsi dalle comuni regole delle virt�, se non vede la volont� di Dio dall'altra parte. Ora la volont� di Dio si manifesta in due modi: attraverso la necessit� e attraverso la carit�. lo voglio predicare la Quaresima in un piccolo centro della mia diocesi. Se, prima della Quaresima, mi ammalo o mi rompo una gamba, non devo rattristarmi o inquietarmi per il fatto che non posso predicare, perch� � certo che la volont� di Dio � che io lo serva soffrendo e non predicando. Se, invece, io non sono malato, ma si presenta un'occasione per cui, in un altro luogo, se non accorro, i fedeli si faranno ugonotti, ecco che Dio ha manifestato abbastanza chiaramente la sua volont� di farmi dolcemente rinunziare al mio proposito.
La seconda regola � che, quando si deve usare dello spirito di libert� per motivi di carit�, bisogna farlo senza scandalo e senza ingiustizie. Io so, per esempio, che sarei pi� utile in qualche parte lontana della mia diocesi: in questo caso, non devo usare della libert�, perch� scandalizzerei e commetterei un'ingiustizia, poich� ho l'obbligo di lavorare qui. (...) Questa libert�, dunque, non � mai contraria alla vocazione di ciascuno, ma anzi, essa fa s� che ciascuno comprenda che la volont� di Dio � che egli rimanga fedele a essa. (...) Ho dimenticato di dire che la volont� di Dio si conosce non solo attraverso la necessit� e la carit�, ma anche attraverso l'obbedienza, e che, quindi, colui che riceve un ordine, deve pensare che quella � la volont� di Dio.
(Lettera alla baronessa de Chantal, Sales 14 ottobre 1604)
PREGHIERE
Preghiera litanica
C Fratelli,
in ogni tempo Dio nostro Padre con la potenza dello Spirito,
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suscita i suoi profeti e i suoi santi.
Pieni di riconoscenza
per averci dato in san Francesco di Sales
un singolare imitatore di Cristo,
nella dolcezza e nello zelo apostolico,
preghiamo unanimi per la Chiesa
e per la nostra Comunit�.
GT Padre nostro, ascoltaci.
G � Dio di misericordia, che hai fatto di san Francesco un'immagine viva del mite Ges�, santifica la tua Chiesa e rendila sempre pi� lieta annunziatrice del Vangelo.
�Dio della tenerezza, che nel cuore di Cristo ci hai dato un modello di infinito amore, suscita anche oggi, per intercessione di san Francesco di Sales, uomini dal. cuore grande e generoso, che vincano le suggestioni del male.
�Dio di mansuetudine, che in san Francesco di Sales ci hai dato un modello di bont� e di servizio nella sequela di Cristo, dona ai cristiani del nostro tempo di gustare lo spirito delle Beatitudini.
�Dio di santit�, che hai messo nel cuore di san Francesco l'amore per tutto ci� che � bello e buono, donaci uno sguardo casto e semplice, per contemplare le meraviglie del creato e dare voce ad ogni creatura.
�Dio della gioia, che hai coronato di gloria il Testimone della tua Verit�, effondi nei tuoi figli lo spirito di sapienza, perch� nulla li separi da te, sorgente di pace e di bene.
C Accogli, o Signore,
le nostre invocazioni,
e, per intercessione di san Francesco di Sales,
fa' che tutta la nostra vita
canti la tua gloria.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C O Signore,
tu hai voluto che il santo vescovo Francesco di Sales si facesse tutto a tutti nella carit� apostolica:
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concedi anche a noi di testimoniare sempre,
nel servizio dei fratelli,
la dolcezza del tuo amore di Padre.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Preghiera al Santo
O san Francesco di Sales,
che hai vissuto con instancabile dedizione
il tuo ministero pastorale,
aiutaci ad essere costruttori infaticabili del Regno.
Donaci nelle difficolt�
ottimismo e dolcezza
perch� sappiamo portare, specie tra i giovani,
l'amore di Cristo.
Insegnaci
a coltivare una profonda vita interiore,
radicata nella fiducia in Dio
e celebrata nella semplicit� e nella gioia,
perch� camminando nella via dei tuoi esempi
meritiamo di giungere alla patria del cielo.
Amen.
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19 marzo. San GIUSEPPE,
Sposo della Beata Vergine Maria. (Solennit�)
Questa solennit� occupa un posto speciale nella piet� salesiana. San Giuseppe � stato dichiarato patrono della Chiesa universale (Pio IX, 1870; Giovanni XXIII, Canone Romano). Il Santo � venerato come l'ultimo patriarca biblico, elevato alla dignit� di Padre putativo di Ges�, di Sposo della Beata Vergine Maria, e quindi di capo della santa Famiglia di Nazaret. E anche speciale patrono dei lavoratori, della vita contemplativa e della buona morte, ed � considerato il santo della Divina Provvidenza.
Don Bosco ha affidato la Societ� salesiana alla speciale protezione di san Giuseppe (Cost. 9) e ne ha raccomandato vivamente la devozione. Inoltre, tale devozione � garanzia di piena corrispondenza alla nostra vocazione ecclesiale, religiosa, apostolica, educativa.
LETTURE
Gli insegnamenti del fabbro silenzioso e laborioso
Celebriamo la festa di san Giuseppe, Patrono della Chiesa Universale. � una festa che interrompe la meditazione au-* stera e appassionata della Quaresima, tutta assorta nella penetrazione del mistero della Redenzione e nell'applicazione della disciplina spirituale, che la celebrazione d'un tale mistero porta con s�. E una festa che chiama la nostra attenzione a un altro mistero del Signore, l'Incarnazione, e c'invita a ripensarlo nella scena povera, soave, umilissima, la scena evangelica della sacra Famiglia di Nazaret, in cui quest'altro mistero s'� storicamente compiuto. Il nostro occhio, la nostra devozione si fermano quest'oggi su san Giuseppe, il fabbro silenzioso e laborioso, che diede a Ges� non i natali, ma lo stato civile, la categoria sociale, la condizione economica, l'esperienza professionale, l'ambiente familiare, l'educazione umana. Bisogner� osservare bene questo rapporto fra san Giuseppe e Ges�, perch� ci pu� far comprendere molte cose del disegno di Dio, che viene a questo mondo per vivere uomo fra gli uomini, ma nello stesso tempo loro maestro e loro salvatore.
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� certo innanzi tutto, � evidente, che san Giuseppe viene ad assumere una grande importanza, se davvero il figlio di Dio fatto uomo sceglie proprio lui per rivestire se stesso della sua apparente figliolanza. Ges� era detto �Filius fabri� (Mt 13,55), il Figlio del fabbro; e il fabbro era Giuseppe. Ges�, il Cristo, ha voluto assumere la sua qualificazione umana e sociale da questo operaio, da questo lavoratore, ch'era certamente un brav'uomo, tanto che il Vangelo lo chiama �giusto� (Mt 1,19), cio� buono, ottimo, ineccepibile, e che quindi assurge davanti a noi all'altezza del tipo perfetto, del modello d'ogni virt�, del santo. Ma c'� di pi�: la missione, che san Giuseppe esercita nella scena evangelica, non � solo quella della figura personalmente esemplare e ideale; � una missione che si esercita accanto, anzi sopra Ges�: egli sar� creduto padre di Ges� (Lc 3,23), sar� il suo protettore, il suo difensore. Per questo la Chiesa, che altro non � se non il Corpo mistico di Cristo, ha dichiarato san Giuseppe protettore suo proprio, e come tale oggi lo venera, e come tale lo presenta al nostro culto e alla nostra meditazione. Cos� oggi s'intitola la festa: dicevamo, di san Giuseppe, Protettore di Ges� fanciullo, durante la sua vita terrena, e Protettore della Chiesa universale, ora ch'egli guarda dal cielo tutti i cristiani. Ora fate attenzione.
San Giuseppe era lavoratore. A lui fu dato di proteggere Cristo. Voi siete lavoratori: vi sentireste di compiere la stessa missione, di proteggere Cristo? Lui lo protesse nelle condizioni, nelle avventure, nelle difficolt� della storia evangelica; voi vi sentireste di proteggerlo nel mondo in cui siete, nel mondo del lavoro, nel mondo industriale, nel mondo delle controversie sociali, nel mondo moderno?
Forse non pensavate che la festa di san Giuseppe potesse avere delle conclusioni cos� inaspettate e cos� direttamente rivolte alle vostre scelte personali; n� forse aspettavate che fosse il Papa a delegare a voi una funzione che sembra tutta sua, o almeno pi� sua che vostra, quella di difendere e di curare gli interessi di Cristo nella societ� contemporanea. (...) Bisogna rigenerare questo mondo, ancora tanto inquieto, tanto sofferente, tanto bisognoso e tanto degno, dal di dentro, dalle risorse di energie, di idee, di persone, di cui ancora � ricco. Cristo oggi ha bisogno, come gi� nella sua infanzia evangelica, d'essere portato, protetto, alimentato, promosso in se 
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no alle categorie lavoratrici da quelli stessi che le compongono; o, per meglio dire, da coloro che in seno alle classi lavoratrici sentono la vocazione e assumono la missione di animare cristianamente le schiere dei colleghi di fatica e di speranza.
Anche questo punto si presterebbe a lunghe dimostrazioni e applicazioni. Crediamo che siate cos� bravi e intelligenti da saperle fare anche da voi. La vostra esperienza vi � maestra; la vostra aderenza alla parola della Chiesa vi offre lo stimolo e la guida a cotesto grande programma di rigenerazione e di vitalit� cristiana.
(Da: Insegnamenti di Paolo VI, 11, 1964, pp. 187-189)
San Giuseppe per la sua fede
testimone del compimento della Promessa
La Chiesa � sorta ed esiste perch� la promessa data una volta ad Abramo potesse compiersi nel mondo. La Chiesa lega il suo inizio � il compimento della speranza nel mondo � anche con la fede di Giuseppe di Nazaret.
Ci� che spira da tutta la sua figura � la fede, la vera eredit� della fede di Abramo. La sua fede � la pi� vicina somiglianza e analogia con la fede di Maria di Nazaret. Ambedue, Maria e Giuseppe, sono uniti con questo mirabile vincolo. Dinanzi agli uomini, il loro vincolo � quello matrimoniale. Dinanzi a Dio e alla Chiesa, sono le nozze nello Spirito Santo. Mediante queste nozze nella fede sono diventati ambedue, Maria e accanto a lei Giuseppe, i testimoni e dispensatori del mistero, mediante il quale il mondo creato e soprattutto i cuori umani diventano di nuovo dimora del Dio Vivente.
Giuseppe di Nazaret � �uomo giusto�, perch� totalmente �vive della fede�. � santo, perch� la sua fede � veramente eroica. La Sacra Scrittura parla poco di lui, poco pi� di quello che leggiamo nella Liturgia di oggi. Non registra neanche una parola che abbia pronunciato Giuseppe, falegname di Nazaret. E tuttavia, anche senza parole, egli dimostra la profondit� della sua fede, la sua grandezza.
San Giuseppe � grande con lo spirito. � grande nella fede, non perch� pronuncia parole proprie, ma soprattutto perch� ascolta le parole del Dio vivente.
Ascolta in silenzio. E il suo cuore persevera incessantemen 
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te nella prontezza ad accettare la Verit� racchiusa nella parola del Dio vivente. Per accoglierla e compierla con amore. Perci�, Giuseppe di Nazaret diventa veramente un mirabile testimone del Mistero Divino. Diventa un dispensatore del Tabernacolo, che Dio ha scelto per s� sulla terra per compiere l'opera della salvezza.
Guardando oggi con venerazione e con amore la figura di san Giuseppe, dobbiamo in questo sguardo rinnovare la nostra propria fede. Vediamo come la parola del Dio vivente cade profondamente nell'anima di quell'Uomo, di quell'Uomo giusto.
E noi, sappiamo ascoltare la parola di Dio? Sappiamo assorbirla con la profondit� del nostro �io� umano? Apriamo dinanzi a questo Verbo la nostra coscienza?
Oppure, al contrario, ci fermiamo soltanto alla superficie della parola di Dio? Non le dischiudiamo un pi� profondo accesso all'anima? Non accogliamo questa parola neI silenzio della prontezza interiore, cos� come Giuseppe di Nazaret? Non creiamo le condizioni perch� essa possa agire dentro di noi e portare frutti?
Abbiamo tanto bisogno della fede!
� tanto necessaria la fede all'uomo dei nostri tempi, della difficile epoca odierna!
� tanto necessaria una grande fede!
Proprio oggi una grande fede � necessaria agli uomini, alle famiglie, alle comunit�, alla Chiesa.
�Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria... perch� quel che � generato in lei viene dallo Spirito Santo� (Mt 1,20).
Popolo di Dio!
Non temere di prendere, insieme con Giuseppe di Nazaret, Maria. Non temere di prendere Ges� Cristo, il suo Figlio, in tutta la tua vita.
Non temere di prenderlo in una fede simile alla fede di Giuseppe.
Non temere di prenderlo sotto i tetti delle tue case, cos� come Giuseppe ha accolto Ges� sotto il tetto della casa nazaretana. Non temere di prendere Cristo nel tuo lavoro quotidiano. Non temere di prenderlo nel tuo �mondo�.
Allora questo �mondo� sar� veramente �umano�. Diventer� sempre pi� umano.
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Infatti, soltanto il Dio-Uomo pu� fare il nostro �mondo umano� pienamente �umano�.
(Giovanni Paolo II, discorso del 19 marzo 1982, in: Insegnamenti, vol. V, I, 1982, pp. 934-937).
PREGHIERE
Preghiera litanica
C Fratelli, onoriamo oggi la figura sapiente e mite
di Giuseppe di Nazaret.
Il suo apparire nella storia della salvezza
segna il momento in cui il Dio dei patriarchi e dei profeti
d� compimento alle promesse antiche
con l'incarnazione del Cristo,
germoglio e radice di Davide, nato dalla Vergine Maria.
GT Dio fedele e misericordioso, ascoltaci.
G � Perch� ogni comunit� cristiana, per intercessione di san Giuseppe, sposo della Vergine Maria e patrono della Chiesa universale, senta la presenza del tuo Spirito che la precede e l'accompagna lungo il cammino, preghiamo.
�Perch� ciascuno di noi sia pronto a riconoscere e a realizzare la tua volont�, nella piena coscienza che tu sei il Dio fedele e vegli sulle sorti del mondo attraverso le generazioni, preghiamo.
�Perch� i pap� e le mamme, nell'assidua meditazione della parola di Dio e nella preghiera comune, alimentino la fede in Dio Padre, che nella famiglia, piccola Chiesa, rinnova le meraviglie della salvezza, preghiamo.
�Perch� l'uomo che lavora, sull'esempio di san Giuseppe, riscopra la dignit� della sua vocazione, e promuova i valori della giustizia e della pace, preghiamo.
�Perch� la tua provvidenza si estenda in modo particolare a quelli che soffrono a causa della libert�, agli esuli dalla patria, ai perseguitati per la fede e a ogni creatura che in vita e in morte si rifugia fra le braccia della tua misericordia, preghiamo.
C O Dio dei patriarchi e dei profeti, che in san Giuseppe hai dato alla tua Chiesa
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un segno della tua paternit�,
veglia sui tuoi figli,
perch� attraverso le gioie e le prove della vita
riconoscano sempre la tua volont�
collaborando all'opera della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Preghiere a san Giuseppe
A te, o beato Giuseppe,
ricorriamo nella nostra tribolazione,
e invochiamo fiduciosi il tuo patrocinio,
insieme con quello della Vergine tua sposa.
Per quel santo amore che ti un� a Maria, Madre di Dio,
e per la custodia paterna di Ges� fanciullo,
guarda benigno il popolo
che Cristo acquist� col suo sangue;
con il tuo aiuto soccorri ai nostri bisogni.
Custode della sacra Famiglia,
proteggi la Chiesa di Ges� Cristo,
preservaci dagli errori e dai vizi che turbano il mondo,
e assistici propizio
nella lotta contro il potere delle tenebre.
Aiutaci a vivere virtuosamente,
a morire nella pace con Dio,
a raggiungere l'eterna beatitudine in cielo.
Amen.
O san Giuseppe, custode di Ges�,
sposo purissimo di Maria,
che hai trascorso la vita
nell'adempimento perfetto del dovere,
sostentando col lavoro delle tue mani
la sacra famiglia di Nazaret,
proteggi propizio noi che fiduciosi ci rivolgiamo a te.
Tu conosci le nostre aspirazioni,
le nostre angustie e le nostre speranze:
a te ricorriamo,
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perch� sappiamo di trovare in te chi ci protegge.
Anche tu hai sperimentato la prova,
la fatica, la stanchezza;
ma il tuo animo, ricolmo della pi� profonda pace,
esult� di gioia per l'intimit�
con il Figlio di Dio a te affidato,
e con Maria, sua dolcissima madre.
Aiutaci a comprendere
che non siamo soli nel nostro lavoro,
a saper scoprire Ges� accanto a noi,
accoglierlo con la grazia e custodirlo fedelmente
come tu hai fatto.
Eottieni che nella nostra famiglia tutto sia santificato
nella carit�, nella pazienza,
nella giustizia e nella ricerca del bene. Amen.
(Papa Giovanni XXIII)
mDio di eterna bont�, che hai scelto san Giuseppe
per custodire come padre il tuo unico Figlio:
dona a noi, che l'onoriamo come Patrono,
di custodire in ogni giovane
il tuo disegno di amore,
con la sua stessa fedelt� e rettitudine.
Amen.
San Giuseppe, tu che credendo e sperando, ti sei fidato della Parola di Dio
ehai custodito fedelmente la sua Promessa, Ges� Cristo nostro Salvatore, dona a noi che ti onoriamo come Patrono di rendere sempre pi� matura la nostra fede
eincrollabile la nostra speranza,
perch� la nostra azione pastorale tra i giovani,
sorretta dalla benedizione di Dio,
sia feconda di bene.
Amen.
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2. SANTI VICINI ALL'OPERA
E ALLA TRADIZIONE SALESIANA
12 marzo. Beato LUIGI ORIONE, sacerdote. (Memoria facoltativa)
Pontecurone (Alessandria) 1872, t S. Remo 1940, beatificato nel 1980.
Discepolo di Don Bosco all'Oratorio di Valdocco, segu� generosamente la sua personale vocazione e fu sacerdote nel 1895. Spese la vita, tra continue fatiche e sofferenze, per venire incontro a ogni genere di miseria fisica e morale, per diffondere tra il popolo l'amore a Cristo e farne sentire la presenza nella Chiesa, nel Papa e nei vescovi. Istitu� a questo scopo vari Istituti religiosi. I Salesiani vedono nel beato Luigi Orione non solo un degno exallievo di Don Bosco, ma anche un modello di intenso apostolato sociale ispirato all'amore a Cristo e alla Chiesa.
LETTURE
Anime! Anime!
Non saper vedere e amare nel mondo che le anime dei nostri fratelli.
Tutte sono amate da Cristo, per tutte Cristo � morto, tutte Cristo vuole salvare tra le sue braccia e sul suo Cuore trafitto.
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Io non sento che una infinita,
divina sinfonia di spiriti,
palpitanti intorno alla Croce,
e la Croce stilla per noi
a goccia a goccia,
attraverso i secoli,
il sangue divino
sparso per ciascuna anima umana.
Dalla Croce
Cristo grida: �Sitio!�.
Terribile grido di arsura,
che non � della carne,
ma � grido di sete di anime,
ed � per questa sete di anime nostre
che Cristo muore.
Io non vedo che un cielo;
un cielo veramente divino,
perch� � il cielo della salvezza e della pace vera.
Io non vedo che un regno di Dio,
il regno della carit� e del perdono,
dove tutta la moltitudine delle genti
� eredit� di Cristo
e regno di Cristo.
La perfetta letizia
non pu� essere
che nella perfetta dedizione di s�
a Dio e agli uomini,
ai pi� miseri
come ai pi� fisicamente, moralmente deformi,
ai pi� lontani,
ai pi� consapevoli,
ai pi� avversi.
Amore delle anime, anime, anime! Scriver� la mia vita
con le lacrime e col sangue (25.2.1939). L'ingiustizia degli uomini non ci affievolisca la fiducia piena nella bont� di Dio.
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Le nostre anime
e le nostre parole
devono essere
bianche, caste, quasi infantili,
e devono portare a tutti
un soffio di fede, di bont�, di conforto
che elevi verso il Cielo.
Teniamo fermo l'occhio e il cuore
nella divina bont�.
EDIFICARE CRISTO!
EDIFICARE SEMPRE!
PETRA AUTEM EST CHRISTUS!
(Dagli scritti del Beato, in: G. Pap�sogli, Vita di Don Orio 
ne, Torino 1974, pp. 545-548)
Serviamo negli uomini il Figlio dell'Uomo
(...) Servire negli uomini il Figlio dell'Uomo.
Per conquistare a Dio e afferrare gli altri, occorre, prima, vivere una vita intensa di Dio in noi stessi, avere dentro di noi una fede dominante, un ideale grande che sia fiamma che ci arda e risplenda � rinunciare a noi stessi per gli altri �, ardere la nostra vita in un'idea e in un amore sacro pi� forte.
Dobbiamo essere santi, ma farci tali santi che la nostra santit� non appartenga solo al culto dei fedeli, n� stia solo nella Chiesa, ma trascenda e getti nella societ� tanto splendore di luce, tanta vita di amore di Dio e degli uomini, da essere, pi� che i santi della Chiesa, i santi del popolo e della salute sociale.
Dobbiamo esser una profondissima vena di spiritualit� mistica che pervada tutti gli strati sociali: spiriti contemplativi e attivi �servi di Cristo e dei poveri�.
Non datevi alla vanit� delle lettere, non lasciatevi gonfiare dalle cose del mondo.
Comunicare con i fratelli solo per edificarli, comunicare con gli altri solo per diffondere la bont� del Signore.
1)Amare in tutti Cristo.
2)Servire Cristo nei poveri.
3)Rinnovare in noi Cristo e tutto restaurare in Cristo.
4)Salvare sempre, salvare tutti, salvare a costo di ogni sacrificio con passione redentrice e con olocausto redentore.
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Soprattutto con una vita umile, santa, piena di bene, ammaestrare i piccoli e i poveri, a seguire la via di Dio. Vivere in una sfera luminosa, inebriati di luce e divino amore di Cristo e dei poveri e di celeste rugiada come l'allodola che sale, cantando, nel sole.
La nostra mensa sia come un'antica agape cristiana. Anime! Anime! Avere un gran cuore e la divina follia delle anime!
(Dagli scritti del beato Luigi Orione)
L'inno della carit�
(...) Sia gloria a Dio! Oggi vorrei essere un poeta ed un santo per cantare il pi� bell'inno che si possa cantare sulla terra: l'inno della carit�.
E che io, italiano e sacerdote, voglia cantare questo inno, non vi sembri strano, fratelli, perch� io vorrei fare echeggiare quaggi� quella melodia che risuona nei cieli.
Oh, chi ci dar� l'inno dell'umanit� redenta da Cristo, l'inno della carit�?
Vi fu gi� un uomo, che cant� quest'inno e ne scrisse le pi� belle e pi� alte parole, dopo averlo attuato nella sua vita: san Paolo. Ed egli poteva ben cantarlo questo inno, cos� come l'ha cantato, poich� nessuno pi� di lui lo sent� vibrare nel suo cuore, nessuno ha sentito pi� di lui l'amore di Ges� Cristo e dell'umanit�: e gli echi di quella divina poesia sono giunti fino a noi, poich� a partire da Cristo, la religione divent� ispiratrice di carit� e con lei � talmente congiunta, che cristianesimo senza carit� non sarebbe che un'indegna ipocrisia. L'Evangelo insegna che non possiamo avere pace con Dio, se siamo in discordia col prossimo, e san Giovanni scrisse: �Non ami Dio che non vedi, se non amerai il fratello che vedi�. La carit� � il precetto proprio di Cristo; egli ha detto: �In questo si conoscer� che siete miei discepoli, se vi amerete a vicenda�. Non vi � niente di pi� caro al Signore, che la carit� verso il prossimo e specialmente verso le anime. ANIME e ANIME! Oh la carit� di quel san Francesco d'Assisi, che fu tutto serafico in ardore! Oh la carit� che affocava il cuore di san Vincenzo de' Paoli e del Cottolengo, il padre degli infelici!
Dio � carit�, e chi vive la carit�, vive Dio!
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La carit� ci edifica e unifica in Cristo, la carit� � paziente e benigna, � soave e forte, � umile, illuminata e prudente, compatisce agli altrui difetti, gode del bene altrui, ripone la sua felicit� nel fare del bene a tutti, anche ai nemici, si fa tutta a tutti, � onnipossente e trionfatrice di tutte le cose. Un giorno, Ges�, chiamando gli eletti alla sua destra, dir� loro: �Venite o benedetti dal Padre mio: avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero nudo e mi avete vestito, ero orfanello e mi avete accolto�. Meravigliati di tale lode, domanderanno: �O Signore, quando mai ti abbiamo fatto tutto questo?�. Cristo risponder�: �Tutto quello che avete fatto ai miei poveri e ai miei minimi, per l'amor mio, l'avete fatto a me�.
II nostro Dio � un Dio appassionato di amore, Dio ci ama pi� che un padre ami il suo figlio; Cristo Dio non ha esitato a sacrificarsi per amore dell'umanit�.
Nel pi� misero degli uomini brilla l'immagine di Dio. Chi d� al povero, d� a Dio e avr� dalla mano di Dio la ricompensa. Oh ci mandi la Provvidenza gli uomini della carit�. Come un giorno dalle pietre Dio ha suscitato i figli di Abramo, cos� susciti la legione e un esercito, l'esercito della carit�, che colmi di amore i solchi della terra, pieni di egoismo, di odio, e calmi finalmente l'affannata umanit�. �Gi� troppo odiammo�, ha cantato pure il Carducci, �amiamo�.
Siamo apostoli di carit�, soggioghiamo le nostre passioni, rallegriamoci del bene altrui, come di bene nostro; in cielo sar� appunto cos�, come ce lo esprime anche Dante con la sua sublime poesia.
Siamo apostoli di carit�, di amore puro, amore alto ed universale; facciamo regnare la carit� con la mitezza del cuore, col compatirci, con l'aiutarci vicendevolmente, col darci la mano a camminare insieme e seminare a larga mano, sui nostri passi, opere di bont� e di amore; asciughiamo le lacrime di chi piange.
Sentiamo, o fratelli, il grido angoscioso di tanti altri nostri fratelli, che soffrono e anelano a Cristo; andiamo loro incontro da buoni samaritani: serviamo la verit�, la Chiesa, la Patria, nella carit�.
Fare del bene a tutti, del bene sempre, del male a nessuno... (Don Orione ai suoi Benefattori e Amici d'Italia da Buenos Aires, marzo 1936)
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PREGHIERE
Preghiera litanica
C Nel vincolo di unit�
che ci fa un cuore solo e un'anima sola per lodare e servire Dio,
invochiamo i doni del Padre,
per intercessione del beato don Orione, eminente apostolo della carit� di Cristo verso i poveri e i sofferenti.
GT Ascoltaci, o Signore.
G � Signore hai fatto di don Orione una viva e geniale espressione della carit� cristiana: rendici perfetti nell'amore che � pienezza della legge, ti preghiamo.
�11 programma di don Orione fu quello di ricapitolare ogni cosa in Cristo: fa' che collochiamo Cristo al centro delle nostre aspirazioni, del nostro servizio apostolico, della nostra vita, ti preghiamo.
�Alla Chiesa e al Papa don Orione fu sempre fedele e devoto: fa' che, sul suo esempio, portiamo alla Chiesa e al Papa le schiere degli umili, dei poveri e dei piccoli, ti preghiamo.
��Anime, anime!� fu il grido costante e l'anelito di don Orione: fa' che ci doniamo senza risparmio al servizio dei fratelli, specialmente i pi� piccoli e i pi� poveri, nella carit� di Cristo, ti preghiamo.
C O Dio, che hai concesso
al beato Luigi Orione, sacerdote,
di amare il Cristo tuo Figlio
nella persona dei poveri
e di formarlo nel cuore dei giovani;
dona a noi di esercitare come lui
le opere di misericordia,
per far sperimentare ai fratelli
la tenerezza della tua Provvidenza.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
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Oppure
C O Dio, fonte di ogni santit�,
concedi a noi
di imitare il beato Luigi Orione, sacerdote,
che am� con tenerezza il Figlio tuo nei poveri,
con premura lo form� nel cuore dei giovani
e lo onor� singolarmente nel suo Vicario in terra.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C O Dio, che hai mandato il beato Luigi Orione
ad annunciare ai poveri il Cristo
e farlo conoscere ed amare nel Papa,
fa' che anche noi, esercitando le opere di misericordia,
diventiamo, con la forza della carit�,
testimoni pi� credibili della Chiesa,
sacramento di salvezza universale.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Preghiera al Beato
O beato don Orione,
padre dei poveri, consolatore degli afflitti, benefattore dell'umanit� sofferente,
profeta della carit� di Cristo:
la tua potente intercessione presso Dio,
presso la Vergine santa, Madre della Chiesa
e di tutti gli uomini,
affretti l'ora dell'atteso trionfo
del bene sul male,
dell'amore sull'odio,
della fratellanza sulla divisione,
della pace sulla violenza,
della speranza sulla disperazione,
della vita sulla morte.
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A quest'ora di generale redenzione in Cristo,
di universale e definitiva restaurazione,
noi vogliamo portare il nostro contributo
di vita, di azione, di preghiera, di sacrificio,
sostenuti dalla fede,
confortati dalla speranza,
animati dalla carit�,
stretti intorno alla cattedra di Pietro,
in comunione coi Pastori e tra di noi,
aperti al bello, al buono, al vero,
alla testa dei tempi, con entusiasmo,
facendoci carico di tutte le sofferenze,
di tutte le angosce, di tutti i dolori
dei poveri del mondo.
O beato don Orione,
noi ti seguiamo sul sentiero aperto
dalla tua indomabile carit�,
per seguire definitivamente Cristo,
che viene, vivo coi vivi,
a restaurare ogni cosa in se stesso
e stabilire il nostro cammino
nel progresso vero, nella libert�, nella pace.
Amen.
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30 aprile.
San GIUSEPPE BENEDETTO COTTOLENGO, sacerdote. (Memoria facoltativa)
Bra (Cuneo) 1786, t Chieri (Torino) 1842,
canonizzato nel 1934.
Nacque da ottimi genitori il 3 maggio 1786, primogenito di dodici figli. Nei suoi primi quadernetti di scolaro scriveva: �Voglio farmi santo!�. Fu ordinato sacerdote a Torino nel 1811 ed esercit� il ministero in questa citt� come canonico presso la chiesa del Corpus Domini. Spinto da grande carit� verso i pi� bisognosi, fond� la �Piccola Casa della Divina Provvidenza� per accogliere i malati e gli handicappati, al servizio dei quali istitu� diverse famiglie religiose. Alla medesima opera si ispirarono molteplici istituzioni di carit� in ogni parte d'Italia e del mondo.
Fu grande amico di Don Bosco e gli predisse la sua missione verso i giovani. Don Bosco, giovane sacerdote, si rec� pi� volte alla �Piccola Casa� sia a incontrare il Santo sia a svolgere il suo apostolato tra i malati.
LETTURE
L'amicizia tra due Santi
Nei primi mesi della sua dimora a Torino, narra il Lemoyne, Don Bosco s'imbatt� nel Cottolengo, il quale, fissatolo in volto e richiestolo di sue notizie: �Avete la faccia da galantuomo � gli disse �. Venite a lavorare nella Piccola Casa ch� il lavoro non vi mancher�. Don Bosco gli baci� la mano, promise, e dopo pochi giorni s� rec� in Valdocco. Certamente non era estraneo a questo passo iI Cafasso, padre dell'anima sua e grande estimatore del Cottolengo, alla cui Opera lasci�, dopo morte, ogni suo avere.
Venne adunque Don Bosco alla Piccola Casa e, nell'entrare, lesse il motto: �La carit� di Cristo ci spinge�; s'inginocchi� dinanzi all'immagine di Maria Consolatrice, commosso fino alle lagrime vedendo scritto su quell'arco: �Era infermo e mi avete visitato�; e chiese di essere presentato al Fondatore. Questi lo accolse con amorevolezza e gli fece visitare i vasti locali.
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Ora, dinanzi a certi letti, occupati da giovani precocemente consunti dal vizio, Don Bosco sente battere le fibre pi� riposte, e si ferma pensieroso: �Quanto bisogno ha questa povera giovent� di essere premunita e salvata!�.
Don Bosco non dimentic� mai l'invito del santo Fondatore della �Piccola Casa� e, fino al 1874, seguit� a frequentare le infermerie dell'opera del Cottolengo. Anzi, prima del 1860, vi tornava sino a tre e, talora, quattro volte al giorno. Anche da prete novello erano numerosi gli ammalati che Io desideravano e, molto spesso, non poteva rientrare al Convitto che ad ora tarda, quando gi� i Convittori avevano recitato il Rosario. Il Teol. Guala allora, che pure doveva sapere della licenza di Don Cafasso, dolcemente lo rimproverava: �Venga a casa all'ora stabilita�. E Don Bosco con umilt�: �Ma quanto c'era da fare al Cottolengo!�. Ed il Teologo: �Stia all'orario; il di pi� lo far� un'altra volta�.
(Da: L'amicizia di due santi, Pinerolo 1934, pp. 10-13)
Parole di Don Bosco sul Cottolengo
Nel 1886, ricorrendo il primo centenario della nascita di san G.B. Cottolengo, fu pubblicato un �Numero Unico� che raccoglieva le testimonianze di uomini illustri sull'Amico dei sofferenti, sull'Angelo della Provvidenza, ecc.
Vediamo anche un brano autografo di Don Bosco che dice:
Sia benedetto e ringraziato il Signore, che volle dare un segno di particolare benevolenza alla nostra citt� di Torino, quando le concedette un Sacerdote cos� pio, cos� illuminato e caritatevole come il Venerabile Cottolengo, il quale, emulando ai nostri giorni gli esempi di san Vincenzo de' Paoli e ricopiandolo nella carit� verso i poveri fratelli, aperse, confidando nella sola Divina Provvidenza, nell'Ospedale, che ne porta il bel nome, una opera unica a vantaggio della umanit� sofferente.
Questo buon Servo di Dio ci ottenga la grazia di sentire anche noi il dovere di amare e soccorrere i nostri fratelli nei loro bisogni spirituali e temporali, e che la carit� di Cristo c� stimoli a superare tutti gli ostacoli, ad appianare tutte le difficolt�, che si avessero da incontrare.
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Il Venerabile Cottolengo fece pur tanto con quelle sante parole: Charitas Christi urget nos!
Luned� Santo 1886.
Sac. Bosco Giovanni
Fiducia nel prossimo e lungimiranza
Per realizzare quel meraviglioso programma di carit� e di unit� � come voleva il Santo Fondatore della �Piccola Casa� � si richiede innanzi tutto generosit�, la quale al bene comune sacrifichi le vedute e gli interessi personali.
Il puntiglio � uno scoglio infido contro il quale possono andare ad infrangersi anche anime consacrate a Dio, col pericolo di far naufragare la pace, la carit� ed il benessere della comunit�.
Non volere, nel disimpegno di tua missione, far da solo, quasi fossi geloso che altri sottentri. Pu� infatti capitare che anime di per s� rette e piene di buona volont�, per ristrettezza di vedute o per gelosia, si chiudano nel loro egoistico guscio e attacchino coloro che comunque si avvicinino.
Il decentramento � il miglior modo per facilitare il governo; cos� l'accentramento � il peggior sistema di direzione, di qualsiasi pur piccola comunit�. S�rviti volentieri dell'aiuto di confratelli, anche se fanno meglio di te. Accetta ancora, nella carit�, il buon volere di quelli che, pur non potendo prestarti il loro aiuto, fanno del loro meglio nel coadiuvarti.
Sono piccoli accorgimenti che, se trascurati, contribuiscono a provocare quella ruggine la quale col tempo intacca lo spirito della carit� fraterna e dell'unit� d'azione, cos� necessarie e benefiche per le nostre opere.
Pensa al bene che con il tuo modo di fare va disperso, e pi� ancora al male che ne prende il posto, mentre tu ti fermi e ti impunti sulle tue ragioni e diritti. Il meno che ne potr� uscire dalle tue azioni � la disunione degli animi. Il mondo, nella sua astuzia malvagia, ha gi� compreso che l'unione � forza, e pratica per i suoi fini cattivi questa massima. Solo i figli di Dio vorranno continuare a dividersi, per interessi personali e meschini?
Semplicit� e rettitudine; se ognuno deve sforzarsi di non scon 
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finare dal suo settore, non potr� per questo considerare estranei i confratelli o Ie consorelle.
(Da: Frate' Nicodemo, Il pensiero formativo e pedagogico di S. Giuseppe Cottolengo, Torino 1964, pp. 134-135)
PREGHIERE
Preghiera litanica
C Invochiamo l'aiuto potente di Cristo Signore, che ci ha dato il comandamento nuovo dell'amore vicendevole.
Diciamo con fiducia:
GT Aumenta la carit� nel tuo popolo.
G Signore Ges�, Maestro buono, che indichi a tutti i discepoli come modello la perfezione del Padre,
�dona alla tua Chiesa frutti di santit� e di irradiante bont�.
Tu che non sei venuto per essere servito, ma per servire, e dare la tua vita in riscatto per molti,
�insegna a coloro che vogliono seguirti pi� da vicino, a riconoscerti e a servirti nei fratelli pi� bisognosi.
Ges�, buon Samaritano, che hai avuto compassione di tutti i sofferenti,
�da' speranza e sollievo ai poveri e agli ammalati.
Tu che hai promesso la ricompensa per un bicchiere d'acqua dato nel tuo nome,
�benedici coloro che ci fanno del bene.
C O Dio, che con paterna larghezza
soccorri coloro che confidano in te,
concedi a noi,
per intercessione di san Giuseppe Benedetto Cottolengo,
di dedicarci al servizio dei poveri
e di ottenere cos� il premio promesso ai misericordiosi.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
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Preghiera al Santo
O celeste Gerusalemme, citt� di pace, tu accogli chi ha ascoltato il grido del misero e del sofferente, dell'oltraggiato e dell'escluso.
Dentro le tue mura si radunano in festa gli amici di Dio
ed ogni reietto dal mondo � cittadino santo
riscattato dalla carit� di sapienti operai del Vangelo.
La carit� attenta di Giuseppe Benedetto Cottolengo sia per noi stimolo nel servire i poveri,
esempio di fiducia illimitata nella divina provvidenza e segno di premio per chi si fa piccolo tra gli ultimi.
La sua intercessione
ci aiuti in questa vita ad essere solidali con chi � solo
e con chi � ignorato nella sua dignit� di persona
per camminare insieme ad ogni fratello
toccato dalla grazia di Dio
verso la santa citt�.
Noi pellegrini del tempo
invochiamo la preghiera del giusto la cui voce nell'eterna citt� sale a Dio con inni di lode. Amen.
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18 maggio. San LEONARDO MURIALDO, sacerdote. (Memoria facoltativa)
Torino 1828, t Torino 1900, canonizzato nel 1970.
Nato da famiglia nobile e agiata ricevette un'ottima educazione intellettuale e morale. Divenuto sacerdote, si diede all'azione pastorale, soprattutto all'insegnamento catechistico alla giovent�, alla predicazione al popolo, a diffondere la fede con la stampa. Dapprima collabor� con Don Bosco, poi fond� nel 1873 la �Societ� di san Giuseppe� per ampliare l'azione educativa che aveva iniziato per la giovent� delle campagne e delle fabbriche. Studi� i problemi sociali in Italia e in Francia, si dedic� ai giovani con grande amore e bont�. La sua profonda piet� eucaristica, l'amore a Ges�, Maria, Giuseppe, l'aiutarono a superare opposizioni, difficolt�, malattie, sempre operosissimo e affabile con tutti.
LETTURE
Lo spirito di fede
Tutto il nostro progresso nella perfezione dipende dalla nostra fedelt� nel condurre una vita di fede, vale a dire una vita animata da spirito di fede.
Che cos'� lo spirito di fede? Lo spirito di fede � il santo uso di lasciarsi guidare in tutto da motivi soprannaturali, tratti dalle verit� della fede.
Quindi, per entrare in qualche particolarit�, avere spirito di fede �:
1� Meditare sovente le verit� della fede, e ritornare spesso e con piacere alla meditazione di tali verit�.
2� Giudicare tutti gli avvenimenti in conformit� alla vista della fede; in luogo di fermarsi alle cause seconde, vedere in essi la causa prima, che � Dio, il quale li dirige tutti per la sua gloria, e per la nostra salute, facendoli servire a castigare gli uni e a purificare o perfezionare gli altri.
3� Non desiderare se non le cose che la fede ci insegna esser buone, cio� essere tali che possano condurci al nostro fine: �Quid hoc ad aeternitatem?� - Che giova questo per l'eternit�? 4� Non temere se non quello che la fede ci fa riguardare co 
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me pericoloso, vale a dire, tale da poterci facilmente allontanare dal nostro ultimo fine, per es. le cose che ci espongono a qualche tentazione.
5� Parlare sempre conforme a quanto la Fede insegna. Io non suppongo che un fedele dica mai cosa alcuna contro queste verit�; ma � purtroppo vero che i cristiani troppo sovente tengono un linguaggio opposto, se non alle verit�, approvando ci� che il mondo approva, biasimando ci� che esso biasima, senza esaminare se � conforme o no alla parola di Ges� Cristo nel Vangelo.
6� Risolversi abitualmente per quel partito che la fede ci fa riguardare come il migliore, cio� come quello che ci espone meno alla tentazione e all'occasione di peccare.
7� Operare ed agire in tutto in conformit� agli insegnamenti della Fede, e pei motivi che ella ci fornisce, e santificare cos� le azioni che sarebbero in se stesse indifferenti e materiali, come il cibo, il riposo, la ricreazione, offrendole a Dio, procurando di nobilitarle, e di animarle con qualche pia considerazione, e soprannaturalizzando cos� ci� che sarebbe puramente naturale.
(Da: La vita di fede, Roma 1970, pp. 7-9)
i nostri giovani
Noi troviamo motivi speciali per rallegrarci della nostra missione, motivi tratti dalla natura dei giovani a cui specialmen 
te attendiamo. Quali sono essi? Poveri e abbandonati: ecco i due requisiti che costituiscono un giovane come uno dei nostri, e quanto pi� � povero ed abbandonato, tanto pi� � dei nostri.
Poveri ed abbandonati! Quanto bella la missione di attendere all'educazione dei poveri! E come pi� bella ancora, quella di cercare, di sovvenire, di educare, di salvare per il tempo e per la eternit� i poveri abbandonati, abbandonati dal lato morale se non materiale.
Come � dolce il potere sentirsi dire con verit�: �Tibi, tibi derelictus est pauper, orphano tu eris adiutor...�. I poveri, i fanciulli, e infine i peccatori erano la pupilla degli occhi di Ges� Cristo, essi la gemma preziosa ai suoi occhi, essi il tesoro preziosissimo. E i nostri giovani sono poveri, sono fanciulli e, aggiungiamo pure, talora sono ben altro che innocenti! Ma
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quest'ultimo carattere, sebbene in se stesso certo non amabile, deve forse renderci i nostri giovani meno cari? meno, sia lecita l'espressione, meno interessanti?
Forse noi dimentichiamo troppo qualche volta questa condizione dei giovani a cui bene intendiamo consacrare la nostra vita. Non appena un giovane si mostra di indole infelice, o anche perversa, di carattere indisciplinato e poco disciplinabile, riottoso alla educazione, altiero, caparbio, e stazionario nel male, o procedente anzi di male in peggio, tantosto ci disgustiamo, ci disanimiamo, e brameremmo senz'altro che quel poverino ci togliesse ogni fastidio andandosene pei fatti suoi egli ed i suoi vizi.
Che un giovane intorno a cui riusc� vana ogni fatica � purch� realmente ogni fatica siasi adoperata � un giovane che oltre al non migliorare non d� speranza alcuna di miglioramento, un giovane sovrattutto che guasti e corrompa i compagni innocenti, che un tale giovane abbia ad essere stralciato dalla societ� degli altri, chi vorr� negarlo? Si dovrebbe forse sacrificare al capriccio e alla ostinatezza di un giovane malvagio la innocenza, e la buona riuscita di tutti gli altri? Ma non dobbiamo tuttavia essere troppo facili a stancarsi, a disanimarsi, a disperare, dimenticando che raccogliendo abbandonati dobbiamo aspettarci a trovare giovani che abbiano tutta la ignoranza, la selvatichezza, i vizi, che nascono da uno stato di abbandono.
Si trattasse anche di giovani appartenenti a famiglie civili e cristiane, non dovremmo meravigliarci di trovare difetti e anche vizi nei fanciulli. Poich�, se gi� fossero perfetti, perch� educarli? E i parenti non ci consegnano forse i loro figli ad educare, come si d� talora una terra incolta, dura, arida a coltivare, lavorare, dissodare, e poi a sradicarne le male erbe, prima di gettarvi il buon seme?
Ora, che dobbiamo attenderci noi che ricoveriamo fanciulli raccolti dalla pubblica strada, o talora che escono dalle mani di parenti, o zotici, o scandalosi? La loro miseria morale ci deve commuovere pi� assai che non la materiale e in luogo di indignarci, o di farci troppo presto perdere pazienza e speranza, ci deve animare a lavorare animosi e pieni di commiserazione attorno a questi infelici; veramente non di rado pi� infelici che colpevoli, e tali quali probabilmente saremmo noi,
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se come essi fossimo stati abbandonati. Un Collegio � un ospedale morale.
La condizione dunque stessa dei nostri poveri giovani ci dia una spinta a farci qualche maggior violenza per ben adempiere i doveri che a ciascuno nel proprio stato impone la loro educazione ed a pregar Dio ,che �incrementum det�. (Dagli scritti di L. Murialdo, vol. X, p. 397; in: Comunit� in preghiera, Roma s.d., pp. 391-392)
PREGHIERE
Preghiera Manica
C Con l'intercessione di san Leonardo Murialdo, preghiamo il Signore per la Chiesa, per i giovani, per le nostre intenzioni.
GT Ascoltaci, o Signore.
G � Per la Chiesa: affinch� risplenda sempre in essa la santit� di Cristo, preghiamo.
�Per i sacerdoti: affinch� sappiano imitare nella Chiesa di oggi lo zelo multiforme e la carit� eroica di san Leonardo Murialdo, preghiamo.
�Per i giovani: affinch� con la protezione di san Leonardo Murialdo sappiano superare le difficolt� della loro et�, preghiamo.
�Per tutti noi: affinch� come san Leonardo Murialdo sappiamo vedere e servire il Signore nei pi� piccoli e nei pi� poveri dei nostri fratelli, preghiamo.
C San Leonardo Murialdo,
apostolo ardente di carit�,
insegnaci ad amare il Signore
e a servirlo con generosit� nel nostro prossimo.
Tu sei stato mirabile esempio
nella devozione al Cuore di Ges�,
alla Vergine Immacolata e a san Giuseppe:
fa' che sappiamo imitarne le virt� per tutta la vita.
Proteggi la Chiesa, e rinnova in tutti noi
la fede in Cristo e nel suo Vicario.
Noi ti preghiamo soprattutto per i giovani:
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difendili dalle insidie del male,
e dona loro coraggio e fedelt�
per essere testimoni di Cristo nel mondo.
Continua ad essere l'amico dei poveri,
degli orfani e dei lavoratori, da te prediletti.
E ottieni per noi le grazie che tanto desideriamo,
dall'Amore infinito del Padre,
per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Preghiera al Santo
O san Leonardo Murialdo,
fa' che tutti i giovani
trovino in noi guide illuminate e generose,
che li sappiano condurre
a un forte impegno cristiano nel mondo:
la fede dei giovani, che noi incontriamo,
cresca in armonia col loro sapere e col loro pensare.
Proteggi i giovani operai
nelle prime esperienze di lavoro;
tra le difficolt� e i pericoli
aiutali a costruirsi una vita
veramente umana e cristiana.
Continua ad essere l'amico e il protettore
dei giovani poveri, abbandonati,
di quelli bisognosi di affetto e di comprensione.
Fa' che essi restino sempre per noi
la �porzione eletta�, l'oggetto primo
della nostra missione di educatori e di apostoli.
Amen.
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21 giugno. San LUIGI GONZAGA, religioso. (Memoria obbligatoria)
Castiglione (Mantova) 1568, t Roma 1591,
canonizzato nel 1726.
Questa nobile figura di santo � passata alla storia come mirabile esempio di una giovinezza consacrata tutta al Signore nell'esercizio della carit�, della penitenza e della purezza. Mor� a ventidue anni, prestando il suo generoso servizio agli appestati. Fu dichiarato patrono dei giovani, e Don Bosco, suo grande devoto, lo propose come modello di santit� ai suoi ragazzi. San Luigi fu patrono della Societ� salesiana fino al 1947. La devozione verso di lui ha occupato un posto notevole nel sistema educativo di Don Bosco e ha contribuito alla formazione di intere generazioni di Salesiani e di giovani. Assieme a san Domenico Savio, san Luigi pu� continuare a essere guida dei giovani nella loro crescita spirituale.
LETTURE
Lettera al fratello
Ill.mo Sig. Fratello in Cristo osserv.mo
Pax Xti
Il desiderio, ch'io ho sempre avuto della salute spirituale di V.S. e la consolazione che d'essa ho ultimamente in Castiglione sentito, mi vuole a che con questa (come il Signore mi detta) gli scriva quello che per sicurezza di tal salute o conservazione di essa, mi pare essere molto utile ed espediente. Ed � che prima dell'andata sua in Germania in questo sacro tempo quadragesimale, che resta sino a Pasqua, si disponga V.S. a fare una confessione generale almeno da quella ch'io so, che cinque anni sono fece in Mantova, sino a questo tempo, perch� cos� si renda certa (quanto nella presente vita esser possiamo) che in lei non resti alcuna di quell'offese verso sua divina Maest�, che forse potrebbono aver lasciate le confessioni, che quasi furtive e di nascosto ha fatto in quel tempo, nel quale per rispetto del mondo non osava mostrarsi servo di Cristo: il che credo gli sar� tanto pi� facile, quanto che levate gi� le difficolt� che ha superate, non
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vi resta in ci� se non il frutto della speranza, e caparra assai certa, che da tal mezzo si pu� presupporre, della grazia di Iddio.
Per questo fine lo raccomando a V.S. molto molto. Dopo per conservar questa grazia, se bene il Signore, che s'� degnato muovergli il cuore, pi� che le parole o offici miei, l'abbia da istruir ed indirizzare: tuttavia per soddisfar alle relazioni che seco tengo, e cooperar nel resto, siccome sinora ho fatto, alla Provvidenza dell' istesso Sig.re, gli propongo due mezzi in particolare, che mi sovvengono.
L'uno �, dentro di s� far sempre quella stima e capitale della grazia d'Iddio, che s� come per molto che gli dicessi non potrei giammai in una minima parte esprimere, n� altro lo pu� a pieno dare ad intendere se non Iddio benedetto: cos� lascio a Lui che gliel'insegni. Solo gli dir�, che quanto Iddio avanza tutte le cose create, onore, roba, e qualsivoglia altra cosa, tanto (se fosse possibile) la stima di sua divina Maest� che � dentro di noi, dovrebbe avanzare qualsivoglia altra stima, o concetto. Il secondo mezzo � operare conforme lo stato di essa grazia, providendo bona non solum coram Deo sed etiam coram hominibus.
Per� verso Iddio benedetto gli ricordo con questa quel culto e religione, che gli ho raccomandato a bocca. E poich� il raccomandar la religione dovuta a Iddio par esser cosa propria di Religiosi, discender� ad alcuni particolari di essa, li quali potr� osservare conforme la misura della grazia, che il Signore si degner� comunicargli.
Tra essi uno � il raccomandarsi con qualche orazione la mattina al Signore come con l'esercizio quotidiano, o altra simil preghiera, nella quale potrebbe anche pensare alcuno di quei punti, che nell'esercizio quotidiano posto al fine dell'operetta, che gli mando composta per ordine di monsig. il cardinal Borromeo di felice memoria, potr� ritrovare: dove, siccome sono dati altri ricordi, che V.S. potr� ivi leggere, cos� io non mi estender� pi� a lungo, che a raccomandargli oltre ci� la Messa, conforme al nostro patto.
E di pi� la sera non vorrei mai che andasse a letto, prima di vedere in se stessa se si sente offesa d'Iddio affine che avendo coscienza di peccato mortale, da che il Signore la guardi, faccia proposito quanto prima di scancellarlo per mezzo della Penitenza, la qual deve pensare, che allora gli sia per es 
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ser necessaria sempre che abbia di che pentirsi, n� giammai perci� aspetti tempo determinato, come di Pasqua, o altro simil tempo, poich� non ha chi l'assicuri d'esser vivo allora. Dopo, ut provideat bona coram hominibus, gli raccomando quella riverenza che deve verso parenti e signori suoi, della quale non voglio dirgli cosa alcuna, presupponendomi quanto gli sia a cuore.
Nel resto mi rimetto all'istesso Signore Iddio, che l'istruisca e indirizzi per il cammino di questa vita sino che arriviamo a quella felice Patria, nella quale per potermi vedere con lei ed altri ho io abbracciato il stato, nel quale mi ritrovo. Con questo faccio fine: e poich� l'esecuzione di quello che gli ho raccomandato, pi� ha da essere dalla divina grazia, che da sua industria e mia raccomandazione, perci� gli offerisco, e prometto nelle mie orazioni, qualunque elle sieno, di esser per averla sempre raccomandata nel cospetto di S.D.M. La quale la conservi ed indirizzi a quel felice fine al quale pervengono i suoi eletti.
Di Milano all� 17 di Marzo 1590.
(Da: Lettere e scritti spirituali, a cura di E. Rosa SJ, LEF, Firenze 1926, pp. 60-63)
Alla madre, pochi giorni prima della morte
111. Sig. Madre in Cristo Osserv.
Pax Christi.
La grazia e consolazione dello Spirito Santo sia sempre V.S. III. La lettera di V.S. mi ha trovato vivo in questa regione de' morti, ma su su per andare a lodare Dio per sempre nella terra de' viventi.
Pensavo a quest'ora d'aver gi� varcato questo passo: ma la violenza della febbre (come nell'altra scrissi) nel maggior corso e fervore rallent� un poco, e mi ha condotto lentamente fm al giorno glorioso dell'Ascensione.
Dal qual tempo per un grande concorso di catarro al petto si rinforz�, talch� a mano a mano m'avvio ai dolci e cari abbracciamenti del Celeste Padre, nel cui seno spero potermi riposare con sicurezza, e sempre. E cos� si accordano le diverse novelle arrivate in coteste bande di me, come ne scrivo anche al Sig. Marchese. Or se la carit�, come dice San Paolo, fa piangere con quelli che piangono, e rallegrarsi con
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quelli che stanno allegri, grande dovr� essere il gaudio di V.S. (signora madre) per la grazia che Dio le fa nella persona mia, conducendomi Dio Nostro Signor al vero gaudio ed assicurandomi di non aver pi� a perderlo.
Confesso a V.S. 111. che mi smarrisco e perdo nella considerazione della bont� divina, pelago senza riva e senza fondo, il quale mi chiama ad una eterna requie per s� piccole e brevi fatiche: m'invita e chiama al cielo, a quel sommo bene che tanto negligentemente cercai, e mi promette il frutto di quelle lagrime che tanto scarsamente ho seminate. Veda ed avvertisca V.S. 111. di non far torto a questa infinita bont�, come sarebbe senza dubbio quando piangesse come morto chi ha da vivere dinanzi a Dio per giovare colle sue orazioni pi� assai che non faceva di qua. Non sar� lunga questa lontananza, lass� ci rivedremo e godremo per non istaccarci, uniti insieme col nostro Redentore, lodandolo con tutte le forze, e cantando eternamente le sue misericordie.
Non dubito punto che lasciando quello che dettano le ragioni del sangue, con facilit� apriremo la porta alla fede ed a quella semplice e pura ubbidienza di che siamo tenuti a Dio, offerendogli liberamente e prontamente quello ch'� suo e tanto pi� volentieri quanto la cosa tolta ci era pi� cara, stimando al fermo che quello che Dio fa, tutto � ben fatto, levandone quello che prima ci aveva dato, e non per altro che per metterlo �n loco sicuro e franco e per dargli quello che tutti vorremmo per noi. Ho detto tutto questo non per altro che per soddisfare al mio desiderio che ho che V.S. 111. con tutta la famiglia riceva in loco di caro dono questa mia partita, e con la sua materna benedizione mi accompagni ed aiuti a passare questo guado, ed a giungere a riva di tutte le mie speranze. Il che ho fatto tanto pi� di buona voglia quanto che non mi � restato con che altra cosa dare qualche dimostrazione dell'amore e riverenza filiale che le devo. Finisco dimandando di nuovo umilmente la sua benedizione.
Di Roma l� 10 Giugno 1591.
(Da: Lettere e scritti spirituali, cit., pp. 95-97)
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PREGHIERE
Preghiera litanica
C O Cristo, buon Pastore,
per intercessione di san Luigi Gonzaga, chiediamo di essere ispirati e guidati in tutto da autentica carit�,
che si concretizzi soprattutto
nell'attenzione premurosa ad ogni persona. GT Ascoltaci, o Signore.
G � Perch� sull'esempio di san Luigi Gonzaga la Chiesa continui ad additare ai giovani m�te di santit� e di apo 
stolato, per dare alla loro vita pienezza di senso.
�Perch� di fronte alla degradazione della societ� e alla perdita di senso dei valori, le Congregazioni religiose chiamate alla missione educativa contribuiscano al risanamento sociale attraverso l'educazione della giovent�, il vero segreto e Ia chiave per il miglioramento della societ�.
�Perch� di fronte alla giovent� �abbandonata e pericolante� i Salesiani vivano una perfetta e irradiante carit�, capace di portare le persone al dono totale di s� nel-l' amore.
�Perch� di fronte ai calcoli egoistici sappiamo testimoniare la generosit� nel servizio quotidiano delle persone, soprattutto pi� deboli e bisognose.
�Perch� nella risposta generosa all'azione dello Spirito Santificatore, i giovani riscoprano la bellezza di vivere totalmente per Cristo e per il suo regno.
C O Dio, principio e fonte di ogni bene,
che in san Luigi Gonzaga hai unito in modo mirabile
l'austerit� e la purezza,
fa' che per i suoi meriti e le sue preghiere,
se non l'abbiamo imitato nell'innocenza,
lo seguiamo sulla via della penitenza evangelica.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
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Preghiera al Santo
O mite eroe di giovanile santit�,
san Luigi Gonzaga,
che, ricco nelle cose di Dio,
hai abbandonato ci�
che il tempo corrode
e l'orgoglio esalta:
sii per noi esempio nel seguire Cristo
sulla via della povert� e del distacco.
Tu che hai amato con cuore puro
nella mortificazione
e nella gioia di essere dono:
insegnaci a ritrovare il volto di Ges�
in ogni sofferente
e celebrare con lui l'Eucaristia delle beatitudini.
Tu che sei stato obbediente nel mandato .
di servire Cristo nei fratelli
nei giorni della tua vita terrena:
intercedi per noi presso Dio
perch� possiamo godere un giorno
del premio riservato ai servi fedeli e giusti. Amen.
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23 giugno. San GIUSEPPE CAFASSO, sacerdote. (Memoria obbligatoria)
Castelnuovo d'Asti 1811, t Torino 1860, canonizzato nel 1947.
Conterraneo di Don Bosco, ne fu anche il grande maestro nel Convitto ecclesiastico di Torino e poi il saggio consigliere e il munifico benefattore. Si distinse per il suo zelo nella formazione del giovane clero, per la solidit� della sua dottrina morale, per il suo apostolato tra i carcerati e i condannati a morte, per la sua predicazione sulla misericordia di Dio. Fu proclamato patrono delle carceri d'Italia. Ricordando l'influsso da lui esercitato su Don Bosco, i Salesiani lo considerano un santo di famiglia e lo venerano con particolare devozione.
LETTU RE
Lo spirito di orazione
Che il Signore pregasse durante il suo ministero evangelico, e pregasse a lungo, e frequentemente, e in molte maniere, non possiamo dubitarne perch� lo dice troppo chiaro il Vangelo. L'unzione con cui parlava, la forza delle sue parole, le tenere espressioni di cui si serviva, l'impegno, la frequenza.e l'importanza con cui si intratteneva delle cose del Padre suo, tutto prova ad evidenza come quel cuore vivesse pi� del Cielo che della terra, e come, lavorando tra gli uomini, sapesse mantenersi staccato da tutto ed in continua unione col suo Padre celeste. Ecco il vero tipo dell'uomo apostolico, il quale peregrinando, faticando sulla terra, nello stesso tempo sa vivere e conversare in Cielo. Uomo di preghiera adunque deve essere il sacerdote, quando voglia rassomigliare a questo divin Redentore; uomo di preghiera se desidera fare del bene nel campo evangelico.
Ma come fare per avere questo spirito di preghiera e divenire veramente uomini apostolici? Non occorre cercare altri maestri; tanti buoni operai che si resero eminenti in questa scienza, e ci possono servire di grande eccitamento, furono tutti allievi della stessa scuola, tutti copiarono da questo di 
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vin Maestro. Ad esempio di lui abbia dunque l'uomo apostolico i suoi tempi fissi per la preghiera: un po' di meditazione e di lettura spirituale, qualche visita, qualche po' d'adorazione al SS. Sacramento, la recita del S. Rosario, la rivista della giornata, e andate dicendo. � Ma io non ho tempo, dir� taluno, la salute, la testa non mi regge, non mi sono mai avvezzato, mi riesce troppo noioso e pesante; i pi� non la fanno. � A queste difficolt� o piuttosto scuse, io non ho che una risposta: o rinunziare a questa scuola e regolarci da noi, e quindi non essere pi� discepoli di questo Dio, copie di questo modello, ma seguaci del mondo e della sua dissipazione, oppure, per quanto costi, fare in modo che vi siano nella nostra giornata questi tempi. E non aveva forse da lavorare il Redentore? Eppure lasciava tutto, abbandonava ogni cosa e si ritirava da solo per raccogliersi e pregare. Quand'anche avessimo tutte le occupazioni del mondo, e fossero le opere pi� sante, questo tempo, ripeto che ci va; altrimenti saremo uomini materiali, perch� senza anima e senza spirito, apostoli di nome, bronzi sonanti e niente pi�.
Oltre a questi tempi di preghiera pi� o meno determinati, ad imitazione sempre di questo grande maestro, dobbiamo procurare di tener rivolto il nostro cuore a Dio nel corso della giornata, prima di dar mano a qualche opera, nell'esercizio medesimo del nostro ministero e fin dopo d'aver faticato. Gi� si sa che per questo non c'� da stare tutta la giornata in ginocchio, n� recitare continuamente preghiere vocali, ci� che nemmeno faceva il divin Redentore, e sarebbe impossibile; ma � sufficiente che il nostro cuore si porti sovente a Dio, tenga come una via aperta per mantenere una continua relazione con lui; sicch� capitandoci un bisogno, trovandoci in un pericolo, abbisognando d'un qualche lume, ci sia facile portarci a lui, parlargli, farci intendere, senza che quasi ci voglia tempo n� fatica.
Ecco un sacerdote di orazione: egli, se ha qualche ritaglio di tempo, lo gode, e lo consacra alla preghiera, e quando non l'ha, trova il modo di mantener viva la sua relazione con Dio per mezzo di aspirazioni, di sguardi, di slanci amorosi; non aspetta che altri gli insegni e lo ecciti, sa farlo da s� e con facilit�, con destrezza, lavorando, camminando, fin anche conversando e ridendo. Di qui quella rettitudine d'intenzioni, quella franchezza nel bene che non teme n� ostacoli, n�
motteggi, quella maniera di operare che edifica ed incanta, quel candore, quella ilarit� di volto e di tratto che attira ed alletta, quella unzione finalmente nelle sue parole, nel predicare, nel confessare, per cui la gente, sebbene non ammiri talvolta n� forza di ragioni n� eleganza di stile, pure ne prova un certo effetto, una tal sensazione, che il cuore ne � tocco e commosso.
(Da: Esercizi spirituali al clero, Alba 1955, pp. 224-227)
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La dolcezza e la carit�
La preghiera con Dio, la dolcezza cogli uomini, ecco il corrodo dell'uomo apostolico. Colla prima ci facciamo forti con Dio, colla seconda ci rendiamo cari agli uomini; colla preghiera arriveremo ai tesori del cielo, colla dolcezza rapiremo i cuori sulla terra; e perci� con queste due virt� pu� dirsi in certo modo che il sacerdote si rende quasi padrone di Dio e degli uomini. Da questo ognuno vede l'importanza e la necessit� di questa seconda virt� non meno che della prima. 11 divin Redentore se ne rese il modello pi� perfetto, sino a dirci egli medesimo: Imparate da me che sono mite (Mt 11,29). Fu dolce sempre, dovunque e con tutti, senza riserva: coi familiari e cogli estranei, coi piccoli e cogli adulti, coi ricchi e coi poveri, cogli amici e coi nemici, coi giusti e coi peccatori, fossero questi pentiti od ostinati; dolce non solo in certi giorni o periodi di tempo, ma abitualmente; dolce in tutto, nel tratto, nella sua maniera di parlare, e perfin nello sguardo; di modo che chiunque lo avesse a trattare, o soltanto lo vedesse, ne restava rapito ed innamorato, tanto era calma e placida la sua presenza. Ecco la dolcezza da imitarsi dal sacerdote. (Da: Esercizi spirituali al clero, cit., pp. 230-234)
PREGHIERE
Preghiera litanica
C Alla scuola dello Spirito Santo,
invochiamo il Padre
perch� ci guidi e conduca alla Verit� e alla grazia. GT Rendici docili, Signore, al tuo Spirito.
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G � Perch� la Chiesa, specchio di giustizia e ispiratrice di carit� pastorale, annunci instancabilmente la dignit� di ogni uomo redento da Cristo.
�Perch� nell'esercizio della misericordia e del perdono che salva, i ministri della Chiesa aiutino i carcerati e i condannati, sull'esempio di san Giuseppe Cafasso, a riconquistare dignit� e fiducia nella vita.
�Perch� gli istituti di rieducazione dei giovani siano luogo di arricchimento forte e severo di virt� sociali e comunitarie, nella ritrovata identit� dei figli di Dio.
�Per quanti hanno promesso fedelt� radicale a Cristo e al suo Vangelo: perch�, con l'aiuto di esperte guide spirituali e maestri di santit�, siano testimoni coraggiosi del regno, accettando di morire a se stessi per portare frutti duraturi.
C O Signore, tu hai ornato di meravigliosa carit�
e di invincibile pazienza
il santo sacerdote Giuseppe Cafasso;
concedi benigno a noi,
per la sua intercessione e sul suo esempio,
di crescere nella tua conoscenza
edi camminare nello spirito del Vangelo, portando frutti di opere buone.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Preghiera al Santo
O san Giuseppe Cafasso
che hai vissuto con cuore ardente
la sapienza della croce
nella compagnia di coloro che,
come i ladroni del Golgota,
ricevevano il gesto ultimo
della misericordia onnipotente del Padre:
aiutaci ad essere �n abbraccio di perdono
di fraterna solidariet� per i derelitti e tutti i giovani caduti nell'errore.
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Tu che hai amato con cuore compiaciuto le cose di Dio
sei stato amico e maestro di molte anime: insegnaci a discernere con cuore umile
saggezza prudente il progetto di vita di coloro che l'amore provvidente del Padre accosta al nostro ministero.
Con te, con tutti i santi del cielo
con i fratelli incontrati in questa vita possiamo un giorno contemplare l'eterna beatitudine di Dio. Amen.
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21 agosto. San PIO X, papa. (Memoria obbligatoria)
Riese (Treviso) 1835, t Roma 1914, canonizzato nel 1954.
San Pio X � stato chiamato il papa dell'Eucaristia e del rinnovamento liturgico. Sono note le sue iniziative a favore della comunione frequente e quotidiana dei fedeli, della prima comunione dei fanciulli, e le riforme liturgiche da lui avviate nel campo della musica sacra e dell'Ufficio divino. Ma � stata molto pi� vasta e ricca l'attivit� da lui svolta in ossequio al suo motto: �Ricapitolare in Cristo tutte le cose�, per rendere la Chiesa sempre pi� degna della sua missione.
San Pio X � il primo cooperatore salesiano santo. Anche per questo motivo, oltre che per i suoi grandi meriti nel campo ecclesiale, la Famiglia Salesiana lo ricorda con riconoscenza e si raccomanda con fiducia alla sua intercessione per essere sempre fedele alla missione da essa compiuta nella Chiesa, in piena adesione al magistero papale.
LETTURA
Si formi Cristo in ognuno
Quale sia il cammino per giungere a Cristo non � d'uopo di ricercarlo: � la Chiesa. Giustamente il Crisostomo afferm�: �La tua speranza � la Chiesa, la tua salute � la Chiesa, il tuo rifugio � la Chiesa�. Per questo infatti Cristo la fond�, guadagnandola a prezzo del sangue suo; e la fece depositaria della sua dottrina e delle sue leggi, dandole insieme una ricchezza smisurata di grazie per santificazione e salute degli uomini. Scorgete dunque, o Venerabili Fratelli, quale sia in fine il dovere che parimenti a Noi ed a voi venne imposto: richiamare alla disciplina della Chiesa il consorzio umano allontanatosi dalla sapienza di Cristo: la Chiesa, a sua volta, lo sottometter� a Cristo e Cristo a Dio. Se, per benignit� di Dio medesimo, Noi porteremo a buon termine queste imprese, saremo lieti di vedere il male dar luogo al bene; e udremo, per nostra felicit�, una gran voce dal cielo che dir�: �Ora si � fatta la salute e la virt� e il regno del nostro Dio e la potest� del suo Cristo�. Perch� per� tutto questo si ottenga conforme al desiderio, fa d'uopo che con ogni mezzo e fatica Noi facciamo sparir radicalmente l'enorme e detestabile scelleratezza, tutta propriet� del nostro tempo, la sostituzione cio� dell'uomo a Dio: dopo ci�, sono da rimettere nell'antico onore le leggi santissime ed i consigli del Vangelo: affermare altamente le verit� insegnate dalla Chiesa e la dottrina della stessa circa la santit� del matrimonio, l'educazione e l'ammaestramento della giovent�, il possesso e l'uso dei beni, i doveri verso coloro che reggono le cose pubbliche; per ultimo, restituire l'equilibrio fra le diverse classi della Societ� a norma delle prescrizioni e costumanze cristiane. Noi per fermo, nel sottometterci ai divini voleri, tanto Ci proponiamo di cercare nel Nostro Pontificato, e con ogni industria lo cercheremo. A voi, o Venerabili Fratelli, si spetta di assecondare il Nostro operato colla santit�, colla scienza, coll'esperienza vostra, e soprattutto collo zelo della divina gloria; null'altro avendo di mira se non che si formi Cristo in ognuno.
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Quali mezzi poi sia mestieri di adoperare per conseguire s� grande scopo, sembra superfluo indicarlo; giacch� son ovvii di per se stessi. Le prime vostre premure siano di formar Cristo in coloro, i quali, per dovere di vocazione, son destinati a formarlo negli altri. Intendiamo parlare dei sacerdoti, o Venerabili Fratelli. Imperocch� quanti sono insigniti del sacerdozio debbono conoscere che, in mezzo ai popoli coi quali vivono, essi hanno quella missione medesima, che Paolo attestava di aver ricevuto con quelle tenere parole: �Figlioletti miei, che io genero di nuovo finch� si formi Cristo in voi�. Or come potranno adempiere un tal dovere, se prima essi medesimi non si siano rivestiti di Cristo? E rivestiti in tal misura da poter dire coll'Apostolo: �Vivo io, non pi� io, ma vive in me Cristo. Per me il vivere � Cristo�. Bench� a tutti sia rivolta l'esortazione di inoltrarsi verso l'uomo perfetto, nella misura dell'et� della pienezza di Cristo, essa � diretta in modo particolare a coloro che esercitano il ministero sacerdotale, i quali perci� son chiamati un altro Cristo, non gi� solo per la comunicazione della potest�, ma anche per la imitazione delle opere, per cui debbono portare espressa in se medesimi l'immagine di Cristo.
(Dall'enciclica �E supremi apostolatus�)
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PREGH IERE
Preghiera litanica
C Al Padre di eterna gloria,
che nel suo Figlio diletto
ci ha scelti e amati prima della creazione del mondo,
rivolgiamo con fiducia la nostra preghiera
perch� illuminati dal suo Spirito,
accogliamo il dono della sua presenza beatificante.
GT Benedici i tuoi figli, Signore.
G � Per il Santo Padre, e per l'intera Chiesa che egli guida come Supremo Pastore, perch�, proponendo la visione dell'uomo nuovo, fondato nella santit� e nella giustizia di Dio, porti l'attesa salvezza a tutti gli uomini.
�Per tutti coloro che promuovono lo sviluppo culturale, nelle varie istituzioni ecclesiali: perch� la ricerca e l'insegnamento dei docenti cooperino, in comunione con i Pastori, alla scoperta sempre pi� profonda della verit� e all'avvento del Regno nella storia.
�Per i fanciulli che si aprono al mistero della Comunione con Cristo, perch�, per l'azione dei sacramenti di salvezza, crescano in et� e in grazia davanti a Dio e agli uomini.
�Perch�, sull'esempio di san Pio X, le nostre comunit� oranti comprendano la divina grandezza della preghiera liturgica: la preghiera che il Cristo, unito al suo Corpo, eleva al Padre.
�Per i cooperatori salesiani, perch�, sull'esempio del primo Cooperatore santo, realizzino la loro vocazione specifica nella Famiglia Salesiana.
C O Dio, che per difendere la fede cattolica
e unificare ogni cosa in Cristo
hai animato del tuo Spirito di sapienza e di fortezza
il papa san Pio X,
fa' che alla luce dei suoi insegnamenti
e del suo esempio,
giungiamo al premio della vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
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Preghiera al Santo
mCristo Ges�,
eterno Pastore,
che ti sei offerto vittima di salvezza
e hai fondato la Chiesa
per celebrare la tua presenza in ogni uomo:
accogli la preghiera di intercessione
di coloro che ti hanno servito nel supremo ministero.
Cristo Signore,
che in san Pio X
hai manifestato il tuo amore per i piccoli
donandoti a loro in cibo spirituale:
rendici strumenti della tua grazia,
disponibili ad accogliere ogni cuore di fanciullo.
Cristo, sacerdote perfetto,
che hai suscitato in san Pio X
un modello privilegiato di carit� pastorale,
di compiacenza spirituale,
fedelt� e zelo nel culto divino:
fa' di noi un canto di lode a te
nell'educazione e nella catechesi dei giovani. Amen.
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24 ottobre. Beato LUIGI GUANELLA, sacerdote. (Memoria facoltativa)
Campodolcino (Sondrio) 1842,  Corno 1915, beatificato nel 1964.
Si distinse per vero zelo apostolico nell'esercizio del suo ministero sacerdotale. Attirato dal carisma di Don Bosco, fu per tre anni (1875-1878) professo temporaneo della Societ� salesiana. Fond� poi due Congregazioni � le Figlie di S. Maria della Provvidenza e i Servi della Carit� � per venire incontro ai fratelli pi� bisognosi, al cui servizio egli stesso volle attendere sempre con grande carit�. La missione del beato Guanella ha avuto notevoli punti di contatto con quella di san Giovanni Bosco. Gli esempi del Beato irradiano una ricca luce su particolari aspetti della spiritualit� e dell'apostolato salesiano.
LETTURE
� Dio che fa
Il Signore, dice san Paolo, sceglie di preferenza infirma mundi... preferisce infirma mundi... perch� abbiamo a persuaderci che chi opera non siamo noi ma la grazia di Dio, che per somma bont� si degna di operare nell'uomo: nell'uomo nel quale la base di ogni benfare � nell'essere persuaso che Iddio sia tutto e lui niente: Dio perfettissimo, e l'uomo pieno di difetti.
Domanderanno parecchi: quel benedetto Don Luigi Guanella dall'esordio della sua carriera fin qui chi lo guidava? E si risponde che tutti con preghiere e con buoni consigli, ma nessuno di proposito e particolarmente.
Come poteva allora conoscere i divini voleri? Il volere di Dio � che da tutti si proceda con retta intenzione e con cuore buono e poi il Signore si fa intendere sufficientemente.
Lasciatevi dirigere dalla grazia che � in voi, e ascoltate la voce dello Spirito Santo, Iddio che parla dal fondo dei cuori vostri. Laonde alla domanda che i meno pratici fanno: �Come si fa, come si fa?� si risponde: �Domanda inutile: � Dio che fa�. Non avete che volgere l'occhio addietro sulla storia della vostra fondazione per riconoscere quanto buono e generoso � stato il Signore con noi.
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Dobbiamo confessare che, per quanto colla grazia di Dio abbiamo fatto del bene, la nostra � un'opera modesta e modeste sono anche le nostre persone; ma dall'azione provvidenziale di Dio nel passato noi desumiamo con certezza che quest'Opera fu suscitata ed � assistita da Dio e che perci�, quando non venga meno la cooperazione umana, da Dio certo � destinata ad un grande e lusinghiero avvenire.
S�, s�, � qui la ragione dei nostri progetti e dei nostri propositi... ; s�, � qui la ragione delle nostre speranze...
� il Signore Che ci benedisse direttamente nella nostra vita con prodigi continui di misericordia e di provvidenza.
La Divina Provvidenza ci ha indirizzati per questa via e conviene obbedirle.
Se queste opere che Iddio benedice sono opere di Dio, � obbligo nostro difenderle.
Non vi � chi, leggendone la storia, non gridi: �Qui vi � il dito di Dio�. Siano rese vivissime grazie al Sacro Cuore di Ges� per le prove di assistenza e di benedizione, di cui ha fatto e fa oggetto il nostro caro istituto. Le nostre opere sono sgorgate dal Cuore Augustissimo di Dio, che le ha fecondate e le sostiene; e noi non possiamo meglio farle prosperare e accendere in noi il fuoco della carit�, che unendoci col Cuore di Ges� Cristo per apprenderne le virt� e attingerne i favori. La grazia del Signore e la grazia del Santo Spirito, quasi fuoco di macchina di nave, mette forza per solcare il mare della vita. Bisogna che un soffio di Spirito Santo plasmi il religioso Servo della Carit� e lo renda somigliante all'Istituto che, come padre, lo ha adottato.
(Dagli scritti del Beato Luigi Guanella)
Esortazioni alla carit�
e alla fiducia nella Divina Provvidenza
Ogni cristiano non pu� contentarsi di pensare e provvedere al bene dei propri fratelli e, fra questi, ai pi� bisognosi di aiuto corporale e spirituale.
Di qui consegue che i Servi della Carit� vogliano sentire vivo il dovere e comune il desiderio di venire in aiuto del corpo e dello spirito anche dei propri prossimi, propri fratelli, figli comuni nella famiglia del Celeste Padre.
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Bisogna �instaurare omnia in Christo�: ora, per ristorare le persone e le opere si deve compiere il desiderio del Divin Cuore, che apparendo in figura di immenso fuoco grida: �Son venuto a portare nel mondo il fuoco della carit�: e che voglio io, se non che tal fuoco si accenda nel cuore degli uomini?�. Oh, venga come incendio santo il fuoco della divina Carit�! Mandi il Signore lo spirito della sua divina Carit�: e sar� rinnovato il mondo!
Vivere inoltre in molta povert� e affidarsi completamente alla Divina Provvidenza � virt� di alta perfezione.
La Divina Provvidenza � la madre naturale e carissima dei suoi figli.
L'Opera nostra � nata e cresciuta con visibile aiuto della Provvidenza ed essa non sar� per mancare mai, purch� non si traligni dallo spirito prefisso.
Quel Dio che veste i gigli del campo di abito quale mai indoss� Salomone, non sar� mai per lasciar mancare alcuna cosa a chi lavora unicamente per Lui e la maggior gloria del suo Nome.
Bisogna dunque ravvivare la Fede e credere che il bene non si pu� fare che salendo il cammino faticoso del Calvario; che il Signore mai � venuto meno a quelli che confidano in Lui; che dolce � sempre il pane che viene dalle mani del Signore provvido, dolce specialmente quando costi sudori di fatica.
I buoni Servi della Carit� che per lungo corso di anni e per tante volte in ogni giorno hanno soccorso con fede i poveri; questi buoni Servi della Carit� che ancor viventi non dicevano mai �basta� nelle opere di carit� e di sacrificio, saliranno con Ges� Cristo in alto e possederanno quel Regno che il Signore ha loro preparato fino dal principio della creazione. (Dal Regolamento dei Servi della Carit� scritto da don Luigi Guanella nel 1910)
Lavorare con allegrezza
I membri della Piccola Casa della Divina Provvidenza devono riflettere che il Signore buono li ha scelti per sostenere e pascere e per� devono corrispondere alla bont� di Dio con un proposito fermo di buona volont�.
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Lavorare devono tutti su questa terra, ma i membri di questa Piccola Casa devono occuparsi in modo pi� assiduo. Devono faticare per obbedire al comando del Signore che ha detto �mangerai il pane guadagnato con il sudore della tua fronte�.
Devono faticare con energia, come persone le quali si offrono vittime al Signore in soddisfazione delle colpe proprie ed anche delle colpe altrui.
Devono faticare con energia allo scopo di venire in soccorso alle molteplici opere di misericordia che la provvidenza offre alle loro mani.
Devono faticare con vigore di volont�, con allegrezza di spirito, perch� piacendo a Dio, possono presentare qualche buon esempio di abnegazione e cos� raggiungere lo scopo per cui Dio li ha chiamati in questa Piccola Casa.
Questo deve essere l'impegno giornaliero di ogni membro della famiglia.
Se le persone attuali che sono le prime arrivate nella Piccola Casa, si applicheranno in tutti i giorni alla fatica, con molta forza di volont�, non c'� dubbio che meriteranno grandemente al cospetto di Dio e prepareranno un tesoro di buon esempio e di prosperit� alle persone che si aggiungeranno alla Piccola Casa.
Che il Signore buono prosperi con le benedizioni della Sua Divina Provvidenza!
(Da: Massime di Spirito e Metodo d'Azione, 1889)
PREGHIERE
Preghiera Titanica
C Fratelli carissimi,
celebrando con devoto fervore la memoria del beato Luigi Guanella, rivolgiamo a Dio, fonte della santit�, gaudio e corona dei Santi tutti,
l'umile nostra supplica.
GT Ascoltaci, o Signore.
G � Perch� la santit� di Dio risplenda nelle parole e nelle azioni di tutti coloro che formano la Chiesa, preghiamo.
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�Perch� i Pastori del gregge di Cristo e tutti i sacerdoti, nella fedelt� al Signore, compiano con umilt� e zelo il loro ministero in favore del popolo di Dio, preghiamo.
�Perch� coloro che professano i consigli evangelici e aspirano alla perfezione della carit� consacrino tutta la loro vita al servizio fedele di Dio e al bene di tutta la Chiesa, preghiamo.
�Perch� quanti sono oppressi dalla povert� o sono afflitti dalla malattia e dalle varie tribolazioni, sappiano unire le loro sofferenze a quelle di Cristo, per la propria santificazione e la salvezza del mondo, preghiamo.
�Perch� i fanciulli siano custoditi nella loro innocenza ed educati alla virt�; i giovani siano formati all'onest�, alla generosit�, al sacrificio e al lavoro; gli anziani siano confortati nella loro debolezza e si preparino in una vecchiaia serena al premio eterno del Cielo, preghiamo.
�Perch� la partecipazione all'Eucaristia ci faccia crescere costantemente nell'amore a Dio e nella carit� verso tutti i fratelli, preghiamo.
C Sostienici sempre, o Signore,
con la tua grazia.
L'intercessione del beato Luigi Guanella
ci ottenga di imitare le sue virt�:
l'amore ardente verso l'Eucaristia,
lo zelo instancabile per la salvezza delle anime,
la serena fiducia nella divina Provvidenza,
la carit� tenera verso i poveri,
specialmente verso i pi� bisognosi.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Preghiera al Beato
Beato Luigi Guanella
che, chiamato da Dio ad una speciale missione, fosti sorretto nelle prove e nelle difficolt� da una fede incrollabile nella Provvidenza divina, ottienici una fede sincera e operosa in Dio Padre,
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3. MEMBRI GLORIFICATI
DELLA FAMIGLIA SALESIANA
31 gennaio. San GIOVANNI BOSCO, sacerdote.
(Solennit�)
Casteinuovo d'Asti 1815, tTorino 1888, canonizzato nel 1934.
� il fondatore della nostra Societ� salesiana, dei Cooperatori salesiani e, unitamente a santa Maria Domenica Mazzarello, dell'istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Noi vediamo in lui il grande padre e maestro donato dal Signore, lo studiamo e imitiamo, ammirando in lui uno splendido accordo di natura e grazia (Cast. 21).
San Giovanni Bosco si distinse per il suo intenso apostolato tra i giovani, che volle formati cristianamente e professionalmente mediante un sistema ispirato all'insegnamento di san Francesco di Sales e fondato sulla ragione, la religione e l'amorevolezza. Seppe proporre a tutti, con le parole e con l'esempio, tre grandi ideali: l'Eucaristia, la Madonna, il Papa. Furono anche notevoli il suo impegno di scrittore e il suo zelo per le vocazioni ecclesiastiche e per le missioni. Aperto alle nuove esigenze dei tempi, diede alle sue istituzioni quel carattere di flessibilit� che permette loro di prestare sempre il loro rinnovato servizio alla causa del Vangelo.
Fu dichiarato patrono degli editori cattolici italiani e dei giovani apprendisti italiani.
LETTURE (dalla �Lettera da Roma�, 10 maggio 1884) Quando non si � pi� padri, fratelli, amici dei giovani
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Osservai e vidi che ben pochi preti e chierici si mescolavano tra i giovani e ancora pi� pochi prendevano parte ai loro divertimenti. I Superiori non erano pi� l'anima della ricreazione. La maggior parte di essi passeggiavano tra di loro parlando, senza badare che cosa facessero gli allievi; altri guardavano la ricreazione non dandosi nessun pensiero dei giovani; altri sorvegliavano cos� alla lontana chi commettesse qualche mancanza; qualcuno poi avvertiva ma in atto minaccioso e ci� raramente. Vi era qualche Salesiano che avrebbe desiderato di intromettersi in qualche gruppo di giovani, ma vidi che questi giovani cercavano studiosamente di allontanarsi dai maestri e Superiori.
Allora quel mio amico ripigli�: � Negli antichi tempi dell'Oratorio lei non stava sempre in mezzo ai giovani e specialmente in tempo di ricreazione? Si ricorda quei belli anni? Era un tripudio di Paradiso, un'epoca che ricordiamo sempre con amore, perch� l'affetto era quello che ci serviva di regola, e noi per lei non avevamo segreti.
�Certamente! Allora tutto era gioia per me e nei giovani uno slancio per avvicinarsi a me, per volermi parlare, ed una viva ansia di udire i miei consigli e metterli in pratica. Ora per� vedi come le udienze continue e gli affari moltiplicati e la mia sanit� me lo impediscono.
�Va bene: ma se lei non pu�, perch� i suoi Salesiani non si fanno suoi imitatori? Perch� non insiste, non esige che trattino i giovani come li trattava lei?
�Io parlo, mi spolmono, ma purtroppo molti non si sentono pi� di far le fatiche di una volta.
�E quindi trascurando il meno, perdono il pi� e questo �pi� sono le loro fatiche. Amino ci� che piace ai giovani e i giovani ameranno ci� che piace ai Superiori. E a questo modo sar� facile la loro fatica. La causa del presente cambiamento nell'Oratorio � che un certo numero di giovani non ha confidenza nei Superiori. Anticamente i cuori erano tutti aperti ai Superiori, che i giovani amavano ed obbedivano prontamente. Ma ora i Superiori sono considerati come Superiori e non pi� come padri, fratelli e amici; quindi sono temuti e poco amati. Perci� se si vuol fare un cuor solo ed un'anima sola, per amore di Ges� bisogna che si rompa quella fatale barriera della diffidenza e sottentri a questa la confidenza cordiale. Quindi l'obbedienza guidi l'allievo come la madre guida il fanciullo: allora regner� nell'Oratorio la pace e l'allegrezza antica.
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Il segno dell'amore: farsi piccoli con i piccoli
�Come fare per rompere questa barriera della diffidenza?
�Familiarit� coi giovani, specialmente in ricreazione. Senza familiarit� non si dimostra l'amore e senza questa dimostrazione non vi pu� essere confidenza. Chi vuole essere amato bisogna che faccia vedere che ama. Ges� Cristo si fece piccolo coi piccoli e port� le nostre infermit�. Ecco il maestro della familiarit�! Il maestro visto solo in cattedra � maestro e non pi�, ma se va in ricreazione coi giovani diventa come fratello.
Se uno � visto solo predicare dal pulpito si dir� che fa n� pi� n� meno che il proprio dovere, ma se dice una parola in ricreazione, � la parola di uno che ama. Quante conversioni non cagionarono alcune sue parole fatte risuonare all'improvviso all'orecchio di un giovane nel mentre che si divertiva! Chi sa di essere amato, ama, e chi � amato ottiene tutto, specialmente dai giovani. Questa confidenza mette una corrente elettrica fra i giovani ed i Superiori. I cuori si aprono e fanno conoscere i loro bisogni e palesano i loro difetti. Questo amore fa sopportare ai Superiori le fatiche, le noie, le ingratitudini, i disturbi, le mancanze, le negligenze dei giovanetti. Ges� Cristo non spezz� la canna incrinata n� spense il lucignolo che fumigava. Ecco il vostro modello.
Un testo perenne
per l'esame di coscienza del salesiano
Allora non si vedr� pi� chi lavorer� per fine di vanagloria; chi punir� solamente per vendicare l'amor proprio offeso; chi si ritirer� dal campo della sorveglianza per gelosia di una temuta preponderanza altrui; chi mormorer� degli altri volendo essere amato e stimato dai giovani, esclusi tutti gli altri Superiori, guadagnando null'altro che disprezzo ed ipocrite moine; chi si lasci rubare il cuore da una creatura e per fare la corte a questa trascuri tutti gli altri giovinetti; chi per amore dei propri comodi tenga in non cale il dovere strettissimo della sorveglianza; chi per un vano rispetto umano si astenga dall'ammonire chi deve essere ammonito. Se ci sar� questo vero amore, non si cercher� altro che la gloria di Dio e la salute delle anime. 
718
Quando illanguidisce questo amore, allora � che le cose non vanno pi� bene. Perch� si vuol sostituire alla carit� la freddezza di un regolamento? Perch� i Superiori si allontanano dall'osservanza di quelle regole di educazione che Don Bosco ha loro dettate? Perch� al sistema di prevenire colla vigilanza e amorosamente i disordini, si va sostituendo a poco a poco il sistema, meno pesante e pi� spiccio per chi comanda, di bandire leggi che si sostengono coi castighi, accendono odii e fruttano dispiaceri; se si trascura di farle osservare, fruttano disprezzo per i Superiori e sono causa di disordini gravissimi? E ci� accade necessariamente se manca la familiarit�. Se adunque si vuole che l'Oratorio ritorni all'antica felicit�, si rimetta in vigore l'antico sistema: il Superiore sia tutto a tutti, pronto ad ascoltare sempre ogni dubbio o lamentanza dei giovani, tutto occhi per sorvegliare paternamente la loro condotta, tutto cuore per cercare il bene spirituale e temporale di coloro che la Provvidenza gli ha affidati.
Preghiere a Don Bosco
GHo promesso a Dio
che fin l'ultimo respiro
sarebbe stato per i giovani poveri.
T � proprio la mia vita stare con loro.
GO padre dei giovani e maestro di santit�, ascolta la nostra voce:
T noi seguiamo i tuoi passi
per essere presenza viva tra i giovani, per donare loro amicizia e sapienza, per crescere con loro in santit� e grazia.
GInvochiamo la tua intercessione:
T per perseverare nella vocazione salesiana, per essere generosi operai nel campo di Dio, collaboratori fedeli del Papa
dei Pastori della Chiesa.
I bisogni del tempo presente
ci trovino solidali con chi � solo e indifeso,
con chi ha perso il volto del Padre
che � nei cieli
non conosce l'amore di Cristo per noi.
719
GInsegnaci, o padre dei poveri,
T a diventare profeti nel nostro mondo
per proclamare che il Regno di Dio
� nel cuore di ogni uomo.
L'infaticabile tuo zelo per la salvezza delle anime,
la profonda piet� e l'estasi dell'azione
siano per noi modello di un'esistenza vissuta
nel segno delle beatitudini
con fede coerente,
sincera amorevolezza
profonda umanit�.
GAiutaci, o amico dei giovani,
T ad amare per primi e far capire il nostro amore, a trasformare ogni giorno in un gesto di gioia per accogliere con gratitudine i giovani pi� dimenticati affinch� ritrovino il sorriso della loro et�.
GDonaci, tu che sei stato servitore fedele di Dio, T di essere partecipi al termine dei nostri giorni,
insieme a tutti coloro che abbiamo amato,
della ricompensa riservata ai giusti.
GLa tua protezione e l'intercessione di Maria Ausiliatrice siano per noi la strada che conduce all'Amore. Amen.
C Signore Ges�,
che hai fatto dono totale di te
per la nostra salvezza
non permettere che facciamo noi stessi
centro della nostra vita:
T Concedi a noi di sentire la grandezza divina
l'urgenza del lavoro apostolico
di accettare con gioia i sacrifici che esso comporta.
GTu hai donato a Don Bosco creativit�, coraggio e costanza:
T concedi a noi di avere il senso del concreto, di essere attenti ai segni dei tempi.
720
Non permettere che siamo dominati dalla paura del nuovo e del rischio, ma donaci spirito d'iniziativa, coraggio e creativit� apostolica.
G Tu hai donato ancora a Don Bosco
un vivo amore per la tua Chiesa:
T concedi a noi di sentire vivo
e mantenere saldo il nostro legame con la Chiesa,
col Papa e i vescovi:
solo essa, popolo di Dio, � la comunione,
il centro di unit� e di vita
di tutte le forze che operano la salvezza.
C O Signore, ti preghiamo:
il nostro stile di lavoro apostolico
ci riveli continuatori della missione di Don Bosco: come lui rendici lavoratori instancabili e coraggiosi per la crescita della tua Chiesa.
T Amen.
O Signore misericordioso,
nella tua provvidenza ci hai donato san Giovanni Bosco, padre e maestro della giovent�, che, guidato dalla Vergine Maria, lavor� con infaticabile zelo per il bene della Chiesa; suscita anche in noi la stessa fiamma di carit�, che ci spinga a salvare le anime e servire te solo. Per Cristo nostro Signore. Amen.
O padre e maestro della giovent�,
san Giovanni Bosco,
che hai tanto lavorato per la salvezza delle anime,
sii nostra guida
nel cercare il bene delle anime nostre
la salvezza del prossimo.
Aiutaci a vincere le passioni e il rispetto umano; insegnaci ad amare Ges� Sacramentato,
Maria Ausiliatrice e il Papa;
implora da Dio per noi una buona morte, affinch� possiamo raggiungerti in Paradiso. Amen.
721
CELEBRAZIONI PER IL TRIDUO
IN PREPARAZIONE DELLA FESTA
Conserveremo la nostra identit� salesiana se avremo un rapporto vivo con Don Bosco.
La memoria frequente di lui � condizione indispensabile perch� non scompaia dall'orizzonte della nostra vita. Egli vuole vivere in noi con il suo spirito, riattualizzare il carisma per incarnarlo nel nostro tempo, come frutto non solo di impegno umano, ma come un dono dello Spirito che dobbiamo invocare nella preghiera. La nostra preghiera al Signore si fa umile gratitudine perch� siamo chiamati a contribuire alla salvezza della giovent�, questa porzione delicata e preziosa dell'umana societ� (cf Cosi. 1).
Offriamo gli schemi di tre celebrazioni, per il triduo che precede la solennit� di Don Bosco, incentrandole su tre nuclei tematici differenti.
Si pu� esporre sull'altare, alla venerazione della comunit�, una reliquia di san Giovanni Bosco o una sua immagine a modo di icona.
Schema generale della celebrazione
CANTO INIZIALE. SALUTO
INVITO
C La grazia del Signore nostro Ges� Cristo, l'amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. 
T E con il tuo spirito.
C Il Signore che ha suscitato nella Chiesa pastori santi e sapienti guidi i nostri passi sulla via della perfezione nello spirito delle beatitudini.
T Benedetto nei secoli il Signore.
C Il Signore che ci ha radunati alla scuola di Don Bosco aiuti noi tutti a imitarlo con infaticabile zelo nel servizio dei giovani.
T Benedetto nei secoli il Signore.
723
ATTO PENITENZIALE
C Per tutte le volte che ci siamo fatti servire e non abbiamo servito i giovani: Signore, piet�. T Signore, piet�.
C Per tutte le volte che non abbiamo testimoniato nella povert� generosa, nell'obbedienza serena e nella castit� che � dono la nostra consacrazione religiosa: Cristo, piet�. 
T Cristo, piet�.
C Per tutte le volte in cui non abbiamo rivelato un cuore
di padre tra i giovani, un senso di fraterno aiuto vicendevole e una filiale devozione a Dio: Signore, piet�. 
T Signore, piet�.
ORAZIONE
C Siamo raccolti davanti a te, o Padre,
con senso di umile gratitudine.
Per tua iniziativa e non per progetto umano
� nata la Congregazione Salesiana.
Fa' che riconosciamo sempre la tua azione tra noi
e dalla presenza attiva del tuo Spirito
attingiamo energie per la nostra fedelt�
e il sostegno della nostra speranza.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA
SALMO O CANTO RESPONSORIALE
LETTURA SALESIANA
RIFLESSIONE PERSONALE O GUIDATA (con omelia)
INTERCESSIONI
ORAZIONE FINALE
BENEDIZIONE E CONGEDO
CANTO A DON BOSCO
724 
Primo nucleo tematico:
LA PROFESSIONE DEI CONSIGLI EVANGELICI SULL'ESEMPIO DI DON BOSCO
Primo giorno: OBBEDIENZA
ASCOLTO DELLA PAROLA
�Fil 2,1-11.
�Sal 39: Rit. Ecco, io vengo per compiere la tua volont�.
LETTURE SALESIANE
�Cos/. , pp. 219-221.
�Commento in: Il Direttore salesiano, pp. 194-195.
INTERCESSIONI
C Fermi nel desiderio di seguire Cristo obbediente, per volere come lui fino in fondo
quello che vuole il Padre,
eleviamo a Dio la nostra fiduciosa preghiera.
GO Signore,
manda a noi il tuo Spirito
di amore e di verit�.
T Guidaci a leggere,
con l'aiuto delle Costituzioni,
dei nostri superiori e della comunit�,
i segni molteplici e complessi
della tua volont�,
e aiutaci a viverla pienamente nell'amore,
a imitazione di Cristo.
GDonaci la tua forza, o Signore.
T Perch� la nostra obbedienza
sia sempre un atto di intelligenza,
di libert� e di responsabilit�,
e insieme un atto di fede viva.
GTu ci hai arricchiti di doni personali.
725
T Concedi a noi di accettare
che siamo valutati e guidati nell'esercizio
dal superiore della comunit�;
e quando dovessimo sacrificare
desideri e progetti anche legittimi,
per il bene comune,
donaci la forza
di saperlo fare con fede e con gioia.
C Pr, ghiamo.
O Signore, aiutaci a vivere la nostra obbedienza come vera partecipazione alla morte di Ges� per la risurrezione nostra e dei fratelli.
In Cristo nostro Signore.
T Amen.
Secondo giorno: POVERT�
ASCOLTO DELLA PAROLA
-At 4,32-37.
�Sal 102: Rit. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici.
LETTURE SALESIANE
�Cast., pp. 221-223.
�Commento in: Il Direttore salesiano, pp. 195-197.
INTERCESSIONI
C Liberi e poveri per godere delle cose del mondo nella semplicit� di spirito e annunciare ai giovani pi� disagiati la pace del Regno, preghiamo con fiducia il Signore onnipotente.
G O Signore,
che ci hai chiamati a partecipare
alla missione della Chiesa:
T Concedi che la nostra vita
sia una proposta ai giovani
del messaggio e della grazia di Cristo,
perch� in loro cresca l'uomo nuovo,
Cristo Signore.
726 

G Tu, che hai chiamato Don Bosco
ad annunciare la tua parola ai piccoli:
T Rendici in ogni occasione
educatori della fede;
dona a ognuno di noi zelo ardente e inventivo,
fa' che le nostre comunit�,
con il loro tenore di vita sobrio e funzionale, abbiano capacit� di annuncio
forza di testimonianza.
G Aiutaci con la tua grazia,
perch� sappiamo condurre i giovani
alla persona di Ges� Cristo, il Signore risorto.
T La nostra scienza pi� eminente
sia conoscerlo,
la nostra gioia pi� profonda
consista nel rivelare a tutti
le insondabili ricchezze del suo mistero.
C Preghiamo.
O Signore, concedi a noi
di essere evangelizzatori di salvezza
fra � nostri giovani
nella povert� e nella gioia.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Terzo giorno: CASTIT�
ASCOLTO DELLA PAROLA
�Rm 8,35-37. Oppure: 2 Cor 10,17-11,2.
�Sal 11: Rit. Beati i puri di cuore, perch� vedranno Dio.
LETTURE SALESIANE
�COSt., pp. 223-225.
�Commento in: Il Direttore salesiano, pp. 197-199.
INTERCESSIONI
C Ricchi dell'amore di Dio e aperti con cuore indiviso e donazione totale ai giovani di ogni condizione, specie i pi� poveri, innalziamo al Signore la nostra preghiera.
727
G O Signore, tu ci chiedi di amare
con il dono totale di noi stessi.
T Il celibato evangelico
per il regno di Dio
non � una nostra scelta,
ma un dono della tua grazia.
Con il tuo amore
aiutaci a vivere con pienezza la castit� consacrata:
perch� sia maturazione della nostra persona
e crescita della capacit�
di apertura e comunione con gli altri.
G Tu ci chiami al celibato
per il servizio dei giovani.
T La nostra risposta di fede
sia generosa e costante
e ci renda portatori
del messaggio di purezza liberatrice.
C Preghiamo.
O Signore,
una vita evangelicamente casta
comporta sempre una sofferenza, una morte.
Concedi a noi di viverla
come partecipazione al mistero pasquale
del Figlio tuo unigenito,
affinch� sia testimonianza
che l'uomo nuovo � possibile
e che la speranza non � un'illusione.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Secondo nucleo tematico:
RAGIONE, RELIGIONE, AMOREVOLEZZA
Primo giorno: RAGIONE NELLA PATERNIT�
ASCOLTO DELLA PAROLA
�Gv 15,9-17.
�Sal 138: Rit Signore, tu mi scruti e mi conosci; sei per me provvidenza di padre e salvezza.
728
LETTURE SALESIANE
� Dal testamento spirituale di Don Bosco (MB 17,266s).
fl Direttore deve essere modello di pazienza, di carit� co' suoi confratelli che da lui dipendono e perci�:
1.Assisterli, aiutarli, istruirli sul modo di adempire i proprii doveri, ma non mai con parole aspre od offensive.
2.Faccia vedere che ha con loro grande confidenza; tratti con benevolenza degli affari che li riguardano. Non faccia mai rimproveri, n� dia mai severi avvisi in presenza altrui. Ma procuri di ci� fare sempre in camera caritatis, ossia dolcemente, strettamente in privato.
3.Qualora poi i motivi di tali avvisi o rimproveri fossero pubblici, sar� pure necessario di avvisare pubblicamente; ma tanto in chiesa, quanto nelle conferenze speciali non si facciano mai allusioni personali. Gli avvisi, i rimproveri, le allusioni fatte palesemente, offendono e non ottengono l'emendazione.
4.Non dimentichi mai il rendiconto mensile per quanto � possibile; ed in quella occasione ogni Direttore diventi l'amico, il fratello, il padre de' suoi dipendenti. Dia a tutti tempo e libert� di fare i loro riflessi, esprimere i loro bisogni e le loro intenzioni. Egli poi dal canto suo apra a tutti il suo cuore senza mai far conoscere rancore alcuno; neppure ricordare le mancanze passate se non per darne paterni avvisi, o richiamare caritatevolmente al dovere chi ne fosse negligente.
5.Faccia in modo di non mai trattare di cose relative alla confessione a meno che il confratello ne faccia dimanda. In tali casi non prenda mai risoluzioni da tradursi in foro esterno senza essere ben inteso col socio di cui si tratta. (...)
8.In generale poi il Direttore di una casa tratti sovente e con molta famigliarit� con i confratelli, insistendo sulla necessit� della uniforme osservanza delle costituzioni, e per quanto � possibile, ricordi anche le parole testuali delle medesime.
9.Nei casi di malattia osservi quanto le regole prescrivono e quanto stabiliscono -le deliberazioni capitolari.
10.Sia facile a dimenticare i dispiaceri e le offese personali e colla benevolenza e coi riguardi studii di vincere o meglio di correggere i negligenti, i diffidenti ed i sospettosi. Vincere in bono malum.
� Commento in: il Direttore salesiano, pp. 120-121.
729
INTERCESSIONI
C Innalziamo la nostra preghiera al Signore, da cui viene ogni dono perfetto, e invochiamo la sua paterna bont� perch� guidi i nostri passi sulla via della ragionevolezza e dell'amore.
�O Signore, servo zelante del Padre,
T donaci il tuo Spirito:
perch� siamo nelle mani di Dio uno strumento liberamente efficace della salvezza dei giovani.
�Tu, buon Pastore,
hai dato la vita per la salvezza degli uomini: 
T la nostra vita sia sacramento
della tua indulgente provvidenza:
proposta ai giovani di un amore che salva.
GTu, che hai radunato la Chiesa, comunit� d'amore, 
GT aiutaci a vivere in profonda amicizia
a costruire con tutte le nostre forze l'unit� di coloro a cui ci mandi: perch� la nostra comunit� religiosa sia segno credibile della Chiesa.
C O Padre, sorgente di amore,
in Cristo ci salvi e ci mandi tra i giovani:
donaci zelo instancabile, sapiente ragionevolezza
cuore sincero,
perch�, operando nell'amore, sappiamo radunarci
come unico popolo nell'unit�. T Amen.
Secondo giorno: RELIGIONE NELLA FIGLIOLANZA
ASCOLTO DELLA PAROLA
-Col 1,3-12.
�Sal 24: Rit. A te, Signore, innalzo l'anima mia.
730 

Oppure
�Sal 32: Rit. Beato il popolo
che Dio si � scelto come eredit�.
LETTURE SALESIANE
�Dalla �Lettera circolare ai Salesiani e alle FMA�, 6 gennaio 1884 (MB 17,15-17).
Miei cari e amati figliuoli,
Grande consolazione io provo ogni volta che mi � dato di ascoltare parole di ossequio e di affezione da voi, miei cari figliuoli. Ma le affettuose espressioni, che con lettere o personalmente mi avete manifestato nell'augurio di buone feste e di buon capodanno, richiedono ragionevolmente da me uno speciale ringraziamento che sia risposta ai figliali affetti che mi avete esternati.
Vi dico adunque che io sono assai contento di voi, della sollecitudine con cui affrontate qualsiasi genere di lavoro, assumendovi anche gravi fatiche a fine di promuovere la maggior gloria di Dio nelle nostre case e tra quei giovanetti che la divina Provvidenza ci va ogni giorno affidando perch� noi li conduciamo pel cammino della virt�, dell'onore, per la via del cielo. Ma in tanti modi e con varie espressioni mi avete ringraziato di quanto ho fatto per voi; vi siete offerti di lavorar meco coraggiosamente e meco dividere le fatiche, l'onore e la gloria in terra, per conseguire il gran premio che Dio a tutti noi tiene preparato in cielo; mi avete detto eziandio che non altro desiderate fuorch� conoscere ci� che io giudico bene per voi e che l'avreste inalterabilmente ascoltato e praticato. Io gradisco queste preziose parole, cui come padre rispondo semplicemente che vi ringrazio con tutto il cuore e che voi mi farete la cosa pi� cara del mondo se mi aiuterete a salvare l'anima vostra.
Voi ben sapete, amati figliuoli, che vi ho accettati nella Congregazione, ed ho costantemente usate tutte le possibili sollecitudini a vostro bene per assicurarvi l'eterna salvezza; perci� se voi mi aiutate in questa grande impresa voi fate quanto il mio paterno cuore possa attendere da voi. Le cose poi che voi dovete praticare a fine di riuscire in questo gran progetto, voi potete di leggieri indovinarle. 
731
Osservare le nostre Regole, quelle Regole che Santa Madre Chiesa si degn� approvare per nostra guida e per il bene dell'anima nostra e per vantaggio spirituale e temporale dei nostri amati allievi. Queste Regole noi abbiamo lette, studiate ed ora formano l'oggetto delle nostre promesse, e dei voti con cui ci siamo consacrati al Signore. Pertanto io vi raccomando con tutto l'animo mio che niuno lasci sfuggire parole di rincrescimento, peggio ancora, di pentimento di essersi in simile guisa consacrato al Signore. Sarebbe questo un atto di nera ingratitudine. Tutto quello che abbiamo nell'ordine spirituale o nell'ordine temporale appartiene a Dio; perci� quando nella professione religiosa noi ci consacriamo a Lui, non facciamo altro che offerire a Dio quello che Egli stesso ci ha, per cos� dire, imprestato, ma che � di sua assoluta propriet�.
Noi pertanto, recedendo dall'osservanza dei nostri voti, facciamo un furto al Signore, mentre davanti agli occhi suoi ti-prendiamo, calpestiamo, profaniamo quello che gli abbiamo offerto e che abbiamo riposto nelle sue sante mani.
Qualcuno di voi potrebbe dire: ma l'osservanza delle nostre Regole costa fatiche. L'osservanza delle Regole costa fatica in chi le osserva mal volentieri, in chi ne � trascurato. Ma nei diligenti, in chi ama il bene dell'anima, questa osservanza diviene, come dice il Divin Salvatore, un giogo soave, ed un peso leggero: lugum meum sua ve est et onus meum leve. Miei cari, vogliamo forse andare in Paradiso in carrozza? Noi appunto ci siamo fatti religiosi non per godere, ma per patire e procacciarci meriti per l'altra vita; ci siamo consacrati a Dio non per comandare, ma per ubbidire. Non per attaccarci alle creature, ma per praticare la carit� verso il prossimo, per amore di Dio; non per farci una vita agiata, ma per essere poveri con Ges� Cristo, patire con Ges� Cristo sopra la terra, per farci degni della sua gloria in cielo.
� Commento in: Il Direttore salesiano, pp. 42-44.
INTERCESSIONI
C O Padre, che nel Figlio ci hai resi figli, suscita in noi una profonda confidenza, perch� sappiamo invocarti con cuore sincero in ogni necessit� della vita.
G O Signore, che ci hai amato fmo a dare te stesso per noi,
732 
T mandaci il tuo Spirito d'amore, perch� sappiamo donare la nostra vita per la salvezza totale dei giovani.
G O Cristo,
tu sei il modello e la sorgente
della carit� pastorale:
T la nostra vita, come la tua,
attinge gioia e zelo apostolico
da una profonda gratitudine al Padre
per il dono della vocazione divina
all'intera umanit�.
G Tu hai prediletto
i piccoli e gli umili:
T donaci il tuo amore per gli ultimi,
perch� il nostro lavoro apostolico
renda presente nell'oggi della Chiesa e del mondo
la tua predilezione per i piccoli e i poveri.
C Concedici, o Signore,
di essere attenti ai doni che hai profuso nei tuoi figli,
e di compiere ogni giorno la tua volont�,
per formare nei giovani che ci hai affidato
la tua immagine paterna
in Cristo Ges� e nostro Signore.
T Amen.
Terzo giorno:
AMOREVOLEZZA NELLA FRATERNITA
ASCOLTO DELLA PAROLA
-I Gv 4,7-12.
�Sal 132: Rit. Quanto � buono e soave che i fratelli vivano insieme.
LETTURE SALESIANE
�Dall'Epistolario di san Giovanni Bosco (III, 26-27).
Mio caro don Tomatis,
Ho avuto tue notizie e provai gran piacere che tu abbi fatto buon viaggio e che abbi buona volont� di lavorare. Continua.
733
Una tua lettera scritta a Varazze ha dato a conoscere che tu non sei in armonia con qualche tuo confratello. Questo ha fatto cattiva impressione, specialmente che si lesse pubblicamente.
Ascoltami, caro don Tomatis: un Missionario deve essere pronto a dare la vita per la maggior gloria di Dio; e non deve poi essere capace di sopportare un po' di antipatia per un compagno, avesse anche notabili difetti? Dunque ascolta quello che ci dice san Paolo: Alter alterius onera portate, et sic adimplebitis legem Christi. Caritas benigna est, patiens est, omnia sustinet. Et si quis suorum et maxime domesticorum curam non habet, est infideli deterior. [Portate i pesi gli uni degli altri, cos� adempirete la legge di Cristo. La carit� � benigna, � paziente, tutto sopporta. E se qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia � peggiore di un infedele].
Dunque, mio caro, dammi questa gran consolazione, anzi fammi questo gran piacere, � don Bosco che te lo chiede: per l'avvenire Molinari sia il tuo grande amico, e se non lo puoi amare perch� difettoso, amalo per amore di Dio, amalo per amor mio. Lo farai, non � vero? Del resto io sono contento di te, ed ogni mattina nella Santa Messa raccomando al Signore l'anima tua, le tue fatiche. (...)
Dio ti benedica, caro don Tomatis; non dimenticare di pregare per me che ti sar� sempre in Ges� Cristo.
Alassio, 7.3.76Aff.mo amico Sac. Gio. Bosco.
� Commento in: Il Direttore salesiano, pp. 183-185.
INTERCESSIONI
C O Dio, che in Cristo ci hai fatti una sola famiglia, ascolta la nostra preghiera e raccogli il desiderio di una pi� efficace comunione fraterna nella disponibilit� reciproca e nell'amorevolezza premurosa.
G O Cristo, nella tua vita terrena
hai accolto tutti con bont�:
T rendici persone capaci di profonda e vera amicizia,
aperti e cordiali,
pronti a fare il primo passo,
734 
a dare all'amore il volto del perdono
e accogliere sempre con bont�, rispetto e pazienza,
soprattutto i giovani.
Donaci un cuore grande
per amare ognuno personalmente
e tutti senza esclusione.
G A Nazaret tu hai conosciuto con Maria e Giuseppe
la gioia di una famiglia:
T concedi che nella nostra comunit�
regni un vero spirito di famiglia,
un clima di matura confidenza,
e la gioia di mettere tutto in comune.
G Tu, risorto da morte, sei la speranza del mondo:
T concedi a noi quel vero ottimismo che nasce dalla fede, cresce con la speranza teologale
e con la docilit� allo Spirito.
C O Signore,
che ci hai radunati nel nome di Don Bosco per essere comunit� religiosa tra i giovani, donaci un cuore nuovo
aperto alla speranza e alla gioia,
capace di amare con la misura del tuo amore. In Cristo Ges� nostro Signore.
T Amen.
Terzo nucleo tematico: LE TRE DEVOZIONI:
EUCARISTIA, MARIA AUSILIATRICE, IL PAPA
Primo giorno: EUCARISTIA
ASCOLTO DELLA PAROLA
-Gv 15,1-8. Oppure: I Cor 11,23-26.
�Sal 22: Rit. Il Signore � il mio pastore, non manco di nulla.
735
LETTURE SALESIANE
� Dalle Memorie dell'Oratorio (Ed. SDB, Roma 1982, p. 92).
Le pratiche di piet� si adempivano assai bene [in seminario]. Ogni mattino messa, meditazione, la terza parte del Rosario, a mensa lettura edificante. [...1 La confessione era obbligatoria ogni quindici giorni; ma chi voleva, poteva anche accostarsi tutti i sabati. La santa comunione per� potevasi soltanto fare la domenica od in altra speciale solennit�. Qualche volta si faceva lungo la settimana, ma per ci� fare bisognava commettere una disobbedienza. Era uopo scegliere l'ora di colazione, andare di soppiatto nell'attigua chiesa di S. Filippo, fare la comunione, e poi venire a raggiungere i compagni al momento che tornavano allo studio o alla scuola. Questa infrazione di orario era proibita; ma i superiori ne davano tacito consenso, perch� sapevano e talvolta vedevano, e non dicevano niente in contrario. Con questo mezzo ho potuto frequentare assai pi� la santa comunione, che posso chiamare con ragione il pi� efficace alimento della mia vocazione.
� Commento in: Il Direttore salesiano, pp. 217-219.
INTERCESSIONI
C Nutriti con il pane della salvezza eleviamo a Dio un inno di lode e preghiamolo per farci noi eucaristia nel servizio dei giovani.
GPer la Chiesa:
nutrita dall'Eucaristia,
testimoni agli uomini la novit� della risurrezione.
Preghiamo.
T Ascoltaci, o Signore.
GPer i giovani:
attingano al pane eucaristico
il coraggio della speranza che non delude.
Preghiamo.
T Ascoltaci, o Signore.
736 
GPer la nostra comunit�: sia segno di comunione totale confermata ogni giorno dallo spezzare insieme
il pane della vita
e dall'amore fraterno e premuroso. Preghiamo.
T Ascoltaci, o Signore.
C O Dio,
che in Ges� ti sei rivelato alle genti
e infondi ai credenti il tuo Spirito di santit�,
ascolta la nostra preghiera,
aiutaci nel lavoro,
sostieni noi tutti con una fede pi� ardente
e confermaci nel desiderio di Don Bosco
di incentrare la nostra vita e ogni nostra azione
in Cristo realmente presente nell'Eucaristia.
Egli che vive e regna nei secoli dei secoli.
T Amen.
Secondo giorno: MARIA AUSILIATRICE
ASCOLTO DELLA PAROLA
�Ap 12,1-7.13-17. Oppure: Gv 2,1-11.
�Magnificat: Rit. Io sono la serva del Signore, avvenga in me secondo la sua parola.
LETTURE SALESIANE
�Dal testamento spirituale di Don Bosco (MB 17,261).
1. Io raccomando caldamente a tutti i miei figli di vegliare sia nel parlare sia nello scrivere di non mai n� raccontare n� asserire che Don Bosco abbia ottenuto grazie da Dio od abbia in qualsiasi maniera operato miracoli. Egli commetterebbe un dannoso errore. Sebbene la bont� di Dio sia stata in misura generosa verso di me, tuttavia io non ho mai preteso di conoscere od operare cose soprannaturali. Io non ho fatto altro che pregare e far dimandare delle grazie al Signore da anime buone. Ho poi sempre esperimentato efficaci le preghiere e le comunioni dei nostri giovani. Dio pietoso e la sua Madre SS. ci vennero in aiuto nei nostri bisogni. Ci� si verific� specialmente ogni volta che eravamo in bisogno di provvedere ai nostri giovanetti poveri ed abbandonati, e pi� ancora quando essi trovavansi in pericolo delle anime loro.
737
2.La Vergine Maria continuer� certamente a proteggere la nostra Congregazione e le opere Salesiane, se noi continueremo la nostra fiducia in Lei e continueremo a promuovere il suo culto. Le sue feste, e pi� ancora le sue solennit�, le sue novene, i suoi tridui, il mese a Lei consacrato, siano caldamente inculcati in pubblico ed in privato; coi foglietti, coi libri, colle medaglie, colle immagini, col pubblicare o semplicemente raccontare le grazie e le benedizioni che questa nostra celeste benefattrice ad ogni momento concede alla sofferente umanit�.
3.Due fonti di grazie per noi sono: Raccomandare preventivamente in tutte le occasioni di cui possiamo servirci per inculcare ai nostri giovani allievi che in onore di Maria si accostino ai santi sacramenti od esercitino almeno qualche opera di piet�.
L'ascoltare con divozione la Santa Messa, la visita a Ges� Sac.to, la frequente comunione sacramentale o almeno spirituale, sono di sommo gradimento a Maria, e un mezzo potente per ottenere grazie speciali.
� Commento in: Il Direttore salesiano, p. 145, n. 120.
INTERCESSIONI
C Fratelli, noi crediamo con tutta la Chiesa che Maria occupa nella storia della salvezza un posto singolare, come pure nella edificazione del corpo di Cristo. E crediamo con Don Bosco che � stata maestra e guida della nostra famiglia. A lei rivolgiamoci con fiducia.
GPerch� sappiamo accettare con amore le sofferenze che sono l�gate al servizio apostolico che rendiamo ai giovani. Preghiamo.
T Ausiliatrice, prega per noi.
GPerch� non ci lasciamo scoraggiare dagli insuccessi e restiamo sempre fedeli alla vocazione. Preghiamo.
GPerch� la carit� pastorale sia l'anima della nostra vita. Preghiamo.
738
�Perch� guardando a te, Immacolata, viviamo in pienezza la nostra consacrazione in Cristo. Preghiamo.
mPerch� avendo il cuore pieno d'amore forte e filiale per te, sappiamo infonderlo nei giovani. Preghiamo.
C O Maria, nostra madre e ausiliatrice,
accogli queste nostre suppliche:
come hai guidato e assistito Don Bosco,
continua oggi e sempre
la tua protezione su ciascuno di noi,
su ogni nostra comunit�,
su tutta la congregazione.
T Amen.
Terzo giorno: IL PAPA
ASCOLTO DELLA PAROLA
-1 Pt 1,1-9.
�Sal 26: Rit. Il tuo volto, Signore, io cerco.
LETTURE SALESIANE
�Un appello di Don Bosco ai cattolici (MB 6,860s).
Non � pi� un mistero che si fa guerra al capo della Chiesa Cattolica per distruggere se fosse possibile, la stessa Chiesa [...]. � questo predicato senza velo in mille libercoli, opuscoli, fogli volanti, e perfino negli almanacchi, nei quali spacciatisi i pi� grossolani errori degli acattolici, come se fossero verit� del vangelo; e si versa a piene mani lo scherno, lo sprezzo, il ludibrio sul Romano Pontefice, alle vecchie calunnie aggiungendo la sfrontatezza di spacciarle come nuovo trovato, e ci� per renderlo spregevole e quindi abbandonato da tutti.
[...] Tutti dunque i veri cattolici si uniscano alla difesa del Romano Pontificato, ossia della Cattolica Religione, e si stringano a santa unione di spirito ai patti seguenti:
1. Di aver sempre del Romano Pontefice una stima somma ed un profondo rispetto, aborrendo sempre gli errori che si spargono sulla qualit� del Capo della Chiesa, ch� sono eresie;
739
2.Di parlar sempre di lui con sommo rispetto, rampognando anche severamente chi ne sparli in presenza nostra, e confutando, per quanto ognuno pu�, gli errori e le calunnie che venissero spacciate contro di lui;
3.Di rigettar lungi da s� gli infami scritti che si pubblicano contro il Papa [A e diffondendo buone scritture, anche con sacrificio di denaro;
4.Di non intervenir mai a quelle teatrali rappresentazioni dove si mette in ridicolo e si scredita Religione, Papa, Cardinali, Vescovi, preti e religiosi;
5.Di esortar altri ad unirsi a quest'associazione, e, quando si potesse intraprendere la pubblicazione di qualche stampa veramente cattolica, contribuirne alle spese e alla diffusione; [...]
7. Di pregar ogni giorno per la Chiesa e pel Romano Pontefice...
Qualunque fatica � poca quando si tratta della Chiesa e del papato (MB 5,577).
� Spunti di commento nella Lettera del Rettor Maggiore su La nostra fedelt� al successore di Pietro (ACS n. 315, 1985, pp. 3-33).
INTERCESSIONI
C Al Padre che in Cristo ha edificato la Chiesa e infonde il suo Spirito di santit� e saggezza a coloro che la governano, rivolgiamo la nostra preghiera.
GPer la Santa Chiesa di Cristo:
il Signore le doni forza di unit� nell'annunciare Cristo sacramento universale di salvezza. Preghiamo. 
T Ascoltaci, o Signore.
GPer il Papa ...:
il Cristo che ha edificato la sua Chiesa sugli Apostoli e sui loro successori sostenga il ministero pastorale del Papa e di tutti i pastori. Preghiamo.
GPer i credenti:
trovino nel successore di Pietro garanzia e conferma della fede e crescano nell'opera di trasformazione del mondo in Cristo. Preghiamo.
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G Per la nostra comunit�:
sull'esempio di Don Bosco rispetti e ami con filiale fiducia il Romano Pontefice. Preghiamo.
C O Dio, che hai scelto ... come Vescovo di Roma
e pastore della Chiesa universale:
donagli forza e coraggio nella guida del popolo di Dio, assistilo nelle difficolt�, proteggilo dal male e da coloro che attentano all'unit�.
Per Cristo nostro Signore. 
T Amen.
741

25 febbraio. Beati LUIGI VERSIGLIA, vescovo, e CALLISTO CARAVARIO, sacerdote. Martiri (Memoria obbligatoria)
Morirono nel 1930, furono beatificati nel 1983.
Sono i due �protomartiri della Congregazione salesiana� (Giovanni Paolo 11). Nel pieno della loro attivit� missionaria in Cina, subirono assieme il martirio per difendere la castit� di alcune giovani cristiane insidiate dai pirati. La loro beatificazione ha avuto uno speciale valore per la Societ� Salesiana, in quanto ha suggellato in misura eloquente oltre un secolo del suo lavoro missionario in tutti i continenti (Giovanni Paolo H). Vuole essere anche di stimolo a un rinnovato impegno dei Salesiani per l'apostolato missionario e per l'ideale della castit�.
LETTURE
Se occorressero sacrifici, conti su di noi
In data 24 maggio 1920, don Versiglia scriveva al Rettore Maggiore Don Albera:
�Sono disceso a Macao, per passare con i Confratelli e i Cooperatori di qui la festa di Maria Ausiliatrice. Il nostro cuore
in questo giorno � a Torino, presso l'altare che segna i trionfi di Maria, di Don Bosco e dell'Opera Salesiana, e vicino ai nostri Superiori, ai quali il Signore riserv� in quest'anno una bella manifestazione di affetto e di attaccamento filiale, proveniente da tutto il mondo.
Quanto avremmo desiderato che il nostro caro Don Bernardini arrivasse in tempo, per presentare al Congresso gli omag 
gi dei lontani figli della Cina! Un incidente inatteso glielo imped�. Spero che giunger� almeno in tempo per presentare a Lei, amatissimo Padre, i nostri omaggi per il suo onomastico.
Ad ogni modo, serva questa mia per assicurarla che i suoi figlioli Le sono immensamente affezionati e che di comune accordo lavorano per diffondere in questi lontani luoghi la gloria di Dio, la devozione a Maria Ausiliatrice e il buon nome della nostra cara Societ�.
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Se per questo scopo occorressero sacrifici, conti su di noi ch� la buona volont� l'abbiamo. Non so se le forze nostre potranno corrispondere alle aspettazioni, ma il desiderio di sacrificarci � grande.
Benedica lei, amatissimo Padre, questi nostri desideri eli deponga ai piedi della Vergine Santissima, affmch� li corrobori e li conduca a buon successo�.
(Da: G. Bosio, Martiri in Cina, Elle Di Ci, Leumann 1977, p. 173)
Il tuo Callisto
deve essere completamente del Signore
Lettera di don Callisto Caravario alla mamma, 18 maggio 1929:
�Mia carissima Mamma,
ti scrivo oggi, mia buona mamma, col cuore pieno di gioia. Stamattina sono stato ordinato Sacerdote dal nostro Vescovo Salesiano.
Il tuo Callisto � Sacerdote in eterno. Ringrazia con me il Signore di tutto cuore per questa grazia, veramente straordinaria. Ho dovuto aspettare un poco; per� il Signore non ha lasciato inesaudite le nostre preghiere. 11 grande desiderio del mio cuore ormai � esaudito.
Domani salir� all'altare per celebrare la prima Messa solenne, proprio nel giorno di Pentecoste. Il Signore scender� per la prima volta nelle mie mani, e spero che sar� abbondante di grazie.
Che cosa ti devo dire, mia buona mamma? Che ringrazi con me il Signore e lo preghi che mi conceda di essere fedele alle solenni promesse fattegli.
Ormai il tuo Callisto non � pi� tuo; deve essere completamente del Signore, dedicato completamente al suo servizio. Spero che mi conceder� questa grazia. Tu ormai non pensare pi� ad altro che a pregare affinch� io possa essere un santo sacerdote, di ottimo esempio a quanti mi vedranno, tutto dedicato alla causa del Signore.
Sar� lungo o corto il tempo del mio Sacerdozio? Non lo so. L'importante � che io faccia bene, e che, presentandomi al Signore, io possa dire d'avere, con il suo aiuto, fatto fruttare le grazie che egli mi ha dato.
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Ti assicuro che domani, nella mia prima Messa, usando il calice che tu mi hai regalato, non mancher� di pregare moltissimo per te e per tutti quelli di casa. Luned� poi celebrer� la mia seconda Messa unicamente per la famiglia. Sono sicuro che il Signore ascolter� la mia povera preghiera e vi benedir�.
Mi raccomando molto alle tue preghiere e ti assicuro che ti ricorder� ogni giorno nella santa Messa. Andando al Santuario di Maria Ausiliatrice, non dimenticarti di ringraziare
tanto la Madonna e Don Bosco per me; ringrazia anche tanto Don Cafasso, e pregali di essere i miei patroni durante il mio Sacerdozio. Che io possa con l'anima mia salvarne molte altre.
Di gran cuore ti ringrazio di tutto quello che hai fatto per me, dei sacrifici patiti e delle preghiere fatte, e di tutto cuore ti do la mia prima benedizione nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Tuo sempre aff.mo figlioDon Callisto�.
(Da: G. Bosio, Martiri in Cina, cit., p. 405s)
Solo l'aiuto continuo del Signore mi pu� sostenere
Dall'ultima lettera di don Caravario alla mamma, dodici giorni prima del suo martirio:
�Tra qualche giorno partir� di qui con il nostro Vescovo e con alcuni giovani, che hanno finito i loro studi e ritornano a Lin-Chow. Sar� una buona settimana di barca. La strada � piena di pirati, per� siamo sicuri che il Signore ci aiuter�. Anche davanti a quella gente il cuore resta calmo e tranquillo. Oh, come si sente che siamo nelle mani del buon Dio. (...) Fatti coraggio, mia buona mamma! Come vedi, la vita � un continuo patire; per� nella preghiera e nella confidenza e fiducia illimitata nel Sacro Cuore di Ges� e in Maria Ausiliatrice, troveremo la pace anche in mezzo a tanti dolori. Nulla ti turbi o ti spaventi. Ogni giorno assisti alla santa Messa, fa' la santa Comunione; e quando Ges� � nel tuo cuore, dopo di averlo adorato e ringraziato, digli con fiducia tutte le tue pene; digli che pensi Lui ad aiutarti. La nostra famiglia � consacrata al Sacro Cuore; se abbiamo fiducia in Lui, certamente ci aiuter� e ci dar� forza per portare la nostra croce e fare un po' di bene all'anima nostra.
744 
Passer� la vita e finiranno i dolori: in paradiso saremo felici. Nulla ti turbi, mia buona mamma; se porti la tua croce in compagnia di Ges�, sar� molto pi� leggera e piacevole. Ed ora mi raccomando a te. Mi hai mandato dei bei regali; e io, conoscendo la delicatezza del tuo cuore, li terr� proprio molto cari. Per� il pi� bel regalo che mi puoi fare � quello di pregare molto per me. Solo l'aiuto continuo del Signore mi pu� sostenere nella vita di Sacerdote e d� missionario. Prega, prega molto per me, affinch� sia un santo Sacerdote, unicamente dedicato all'anima mia e a quella degli altri. So che finora hai sempre pregato perch� potessi arrivare al Sacerdozio. Ora che sono Sacerdote, prega perch� io sia un santo Sacerdote... Vi sono tante difficolt�; bisogna vivere soli anche per parecchio tempo. Il mondo � orribile. Bisogna essere guida ai nostri cristiani: occorre quindi un'assistenza particolare del Sacro Cuore.
Tutti i giorni ti ricordo con Pap�, Andrea e Vica nella Santa Messa. Ho affidato la famiglia al Sacro Cuore di Ges�; perci� sono sicuro che non vi lascer� mancare il necessario, come non lo lascia mancare a noi, che viviamo di elemosina...�. (Da: G. Bosio, Martiri in Cina, cit., p. 413s)
PREGHIERE
Preghiera litanica
C Fratelli,
Cristo ci ha redenti con la sua passione e morte.
Per intercessione dei martiri
che hanno accolto la parola del Signore:
�Se qualcuno vuol venire dietro a me,
rinneghi se stesso,
prenda la sua croce ogni giorno
e mi segua�,
rivolgiamo la nostra preghiera al Padre
perch� ci aiuti a rivivere
i grandi valori della passione di Ges� Redentore,
per testimoniarli e proclamarli
agli uomini del nostro tempo.
T Ascoltaci, o Signore.
745
G � Per la santa Chiesa di Dio: perch�, purificata dalla sofferenza dei martiri, unita al sacrificio di Cristo, diventi sempre pi� degna sposa del suo Signore, sacramento di salvezza e luce delle genti, preghiamo.
�Per il nostro Santo Padre: perch�, con l'assistenza dello Spirito Santo, possa confermare e fortificare la fede dei pastori e dei fedeli, per una pi� perfetta comunione ecclesiale, preghiamo.
�Per i Pastori della Chiesa: perch�, sull'esempio dei beati Luigi Versiglia e Callisto Caravario, si impegnino a realizzare una totale oblazione di s� nell'azione apostolica, per edificare con instancabile zelo il regno del Padre, preghiamo.
�Per le vocazioni sacerdotali e religiose: perch�, ricordando il grande ideale di san Giovanni Bosco: �le anime da salvare�, molti giovani del nostro tempo accolgano la chiamata del Signore al dono di s� nell'apostolato missionario e nella totale consacrazione ai disegni del Padre, preghiamo.
�Per i giovani della Cina: perch� il sangue dei martiri diventi seme fecondo per una sempre pi� efficace diffusione del Vangelo tra l'immenso popolo cinese, che costitu� l'ideale missionario dei martiri Luigi Versiglia e Callisto Caravario, preghiamo.
�Per tutti noi qui raccolti e per tutti i membri della Famiglia Salesiana: perch�, ripensando all'intimo rapporto tra passione e missione, offriamo le nostre sofferenze per completare ci� che manca alle tribolazioni di Cristo, a vantaggio del suo Corpo, che � la Chiesa, preghiamo.
C Dio onnipotente ed eterno,
tu hai voluto che i beati martiri,
Luigi Versiglia e Callisto Caravario,
lottassero fino alla morte
per predicare il Vangelo
e diffondere la giustizia:
concedi a noi, tuoi servi,
di seguire il loro esempio
e di essere perseveranti nella carit� operosa.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
746
Oppure
C Celebrando il martirio dei beati
Luigi Versiglia e Callisto Caravario,
per la loro intercessione,
presentiamo a Dio le nostre preghiere.
T O Dio degli Apostoli e dei Martiri, ascoltaci.
G � Signore, che hai dato ai tuoi ministri la forza del martirio, sostieni la tua Chiesa, perch� associata alla beata passione del tuo Figlio, attenda con gioia il suo ritorno nella gloria.
�Signore, che ti sei fatto servo per amore, suscita nella Chiesa ministri generosi e fedeli per l'annuncio della tua Parola e il servizio della carit�.
�Signore, che chiami alla fede e alla salvezza tutti gli uomini, illumina i popoli che non hanno ancora riconosciuto la tua visita, e apri un varco nelle coscienze che si sono chiuse alla tua luce.
�Signore, che sei misericordia infinita, donaci la capacit� di amare anche i nemici, e fa' che, da te perdonati, sappiamo perdonarci a vicenda con sincerit� di cuore.
�Signore, che nei martiri Luigi Versiglia e Callisto Caravario ci hai dato un modello di vita eroica tutta consacrata alla causa del Regno, suscita in mezzo ai giovani nuove vocazioni alla santit�, per una rinnovata primavera dello Spirito.
C Accogli, o Padre,
le nostre preghiere
e, per intercessione dei beati
Luigi Versiglia e Callisto Caravario, rendici veri amici dei Cristo tuo Figlio, perch� in vita e in morte
sappiamo tenere fisso lo sguardo a lui, che vive glorioso accanto a te nei secoli. T Amen.
747
Preghiere ai Protomartiri salesiani
Un sentiero tracciato da Dio e segnato di sangue
GPadre di eterna vita,
che sostieni provvido le sorti dell'umanit�
accogli il sacrificio di chi � grande nell'amore
forte nella testimonianza: 
T Ascolta la nostra preghiera che a te sale nel ricordo dei beati martiri missionari Luigi Versiglia e Callisto Caravario.
GProfeta di pace
evittima in riscatto del nostro peccato, che fai pregustare il tuo celeste banchetto a chi si � fatto agnello senza macchia:
T Sull'esempio dei martiri salesiani rendici fedeli dispensatori dei tuoi doni e instancabili apostoli tra i giovani.
GSpirito di giustizia,
che hai suscitato in mezzo a noi pastori saggi nella croce
e candidi apostoli del perdono:
T Donaci il desiderio di un cuore puro per difendere coloro che sperano nella tua grazia immortale. Amen.
Inno di ringraziamento per i testimoni della fede
Ti rendiamo grazie, o Dio, Padre santo:
tu hai guidato i beati martiri
Luigi Versiglia e Callisto Caravario
sulle vie tracciate dal tuo Figlio.
Seguendo il Cristo nello spirito delle beatitudini,
vissero in pienezza la loro vocazione battesimale,
sacerdotale e religiosa,
completamente disponibili ai tuoi disegni.
Con fede viva e generosa
hanno tradotto il loro ardore apostolico
748
in una totale oblazione di s�,
rendendo testimonianza della loro carit�
e difendendo con coraggio la dignit� e la virt�
del gregge loro affidato.
In loro tu ci vai svelando
nuovi tratti di santit� salesiana
indichi a noi tutti un rinnovato impegno apostolico che non teme oltraggio e dura fatica, che non si arrende alle tenebre di questo mondo
con l'offerta della vita diviene luce di salvezza per coloro che sperano nel tuo volto. Per l'intercessione di questi nostri primi martiri
con il dono del tuo Spirito
fa' che siamo sempre disponibili
a compiere la tua volont�
nella gioia della comunione fraterna
nella prova crocifiggente per il bene dei giovani e l'edificazione della Chiesa. Amen.
749
6 maggio. San DOMENICO SAVIO, adolescente. {Festa)
Riva di Chieri (Torino) 1842, t Mondonio (Asti) 1857, canonizzato nel 1954.
Alunno prediletto di san Giovanni Bosco, seppe raggiungere un alto grado di santit�, vissuta nella gioia e nutrita di piet� sacramentale e mariana. � uno dei frutti pi� belli del sistema educativo di Don Bosco, mirabile esempio di purezza e di carit� apostolica.
Segno delle meraviglie della grazia negli adolescenti, � venerato dai Salesiani come particolare protettore (Cost. 9). � anche patrono dei �pueri cantores�.
Il messaggio lasciato dal santo quindicenne � di grande utilit� per tutti gli educatori cristiani, soprattutto per i Salesiani, eredi del ricco patrimonio pedagogico di Don Bosco. Invitando i giovani loro affidati a imitare gli esempi del �giovane santo� e raccomandandoli alla sua intercessione, li aiuteranno ad essere autentici e coraggiosi testimoni di Cristo tra i loro coetanei.
LETTURE
Ges� e Maria, siate voi sempre gli amici miei
� proprio dell'et� volubile della giovent� cambiar sovente proposito intorno a quello che si vuole; perci� non di rado avviene che oggi si delibera una cosa, domani un'altra; oggi una virt� praticata in grado eminente, domani l'opposto; e qui se non c'� chi vegli attento, spesso va a terminare con mal esito un'educazione che forse poteva riuscire delle pi� fortunate. Del nostro Domenico non fu cos�. Tutte quelle virt�, che noi abbiamo veduto nascere e crescere nei vari stadi di sua vita, crebbero sempre meravigliosamente e crebbero insieme senza che una fosse di nocumento all'altra.
Venuto nella casa dell'Oratorio, si rec� in mia camera per darsi, come egli diceva, interamente nelle mani dei suoi superiori. Il suo sguardo si pos� subito su di un cartello, sopra cui a grossi caratteri sono scritte le seguenti parole che soleva ripetere San Francesco di Sales: Da mihi animas, cetera tolle. Lesse attentamente, ed io desideravo che ne capisse il significato; perci� l'invitai, anzi l'aiutai a tradurle e cavar questo senso: O Signore, datemi anime, e prendetevi tutte le altre cose. Egli pens� un momento e poi soggiunse: �Ho, capito: qui non si fa negozio di denaro, ma negozio di anime, ho capito; spero che l'anima mia far� anche parte di questo commercio�.
750
Il suo tenor di vita per qualche tempo fu del tutto ordinario; n� altro vi si ammirava che un'esatta osservanza delle regole della casa. Si applic� con impegno allo studio. Attendeva con ardore a tutti i suoi doveri. Ascoltava con delizia le prediche. Aveva radicato nel cuore che la parola di Dio � la guida dell'uomo per la strada del cielo; quindi ogni massima udita in una predica era per lui un ricordo invariabile che pi� non dimenticava.
Ogni discorso morale, ogni catechismo, ogni predica, quantunque prolungata, era sempre per Iui una delizia. Udendo qualche cosa che non avesse ben inteso, ne domandava tosto la spiegazione. Di qui ebbe inizio quell'esemplare tenor di vita, quell'esattezza nell'adempimento dei doveri, oltre cui difficilmente si pu� andare.
Per essere ammaestrato intorno alle regole e la disciplina della casa, egli con bel garbo procurava di avvicinarsi a qualcheduno dei suoi superiori; lo interrogava, gli domandava lumi e consigli, supplicando di volerlo con bont� avvisare ogni volta che lo vedesse trasgredire i suoi doveri. N� era meno lodevole il contegno che usava coi compagni. Vedeva egli taluno dissipato, negligente nei proprii doveri, o trascurato nella piet�? Domenico lo fuggiva. C'era un compagno esemplare, studioso, diligente, lodato dal maestro? Costui diveniva tosto amico e familiare di Domenico.
Avvicinandosi la festa dell'Immacolata Concezione di Maria, il Direttore diceva tutte le sere qualche parola d'incoraggiamento ai giovani della casa, affinch� ciascuno si desse sollecitudine a celebrarla in modo degno della gran Madre di Dio; ma insistette specialmente perch� ciascuno chiedesse a questa celeste protettrice quelle grazie di cui avesse conosciuto aver maggior bisogno.
Correva l'anno 1854 in cui i cristiani di tutto il mondo erano in una specie di spirituale agitazione, perch� a Roma si trattava della definizione dogmatica dell'Immacolato Concepi 
mento di Maria. Anche tra di noi si faceva quanto la nostra condizione comportava per celebrare quella solennit� con decoro e con frutto spirituale dei nostri giovani.
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Il Savio era uno di quelli che si sentiva ardere dal desiderio di celebrarla santamente. Egli scrisse nove fioretti, ovvero nove atti di virt� da praticarsi, estraendone a sorte uno per giorno. Si prepar� e fece con piacere dell'animo suo la confessione generale, e si accost� ai santi Sacramenti col massimo raccoglimento.
La sera di quel giorno, 8 dicembre, compiute le sacre funzioni di chiesa, col consiglio del confessore, Domenico and� avanti l'altare di Maria, rinnov� le promesse fatte nella prima Comunione, poi disse pi� e pi� volte queste precise parole: �Maria, vi dono il mio cuore; fate che sia sempre vostro. Ges� e Maria, siate voi sempre gli amici miei; ma per piet�, fatemi morire piuttosto che mi accada la disgrazia di commettere un solo peccato�.
Presa cos� Maria per sostegno della sua divozione, la sua morale condotta apparve cos� edificante e congiunta a tali atti di virt� che ho cominciato fin d'allora a notarli per non dimenticarmene.
(G. Bosco, Vita di san Domenico Savio, Elle Di Ci, Leumann 1978, pp. 33-36)
La frequenza ai santi sacramenti della Confessione e Comunione
� provato dall'esperienza che i pi� validi sostegni della giovent� sono i sacramenti della Confessione e della Comunione. Datemi un giovanetto che frequenti questi Sacramenti, voi lo vedrete crescere nella giovanile, giungere alla virile et� e arrivare, se cos� piace a Dio, fmo alla pi� tarda vecchiaia con una condotta, che � l'esempio di tutti quelli che lo conoscono. Questa massima la comprendano i giovanetti per praticarla; la comprendano tutti quelli che si occupano della loro educazione per insinuarla.
Prima che il Savio venisse a dimorare all'Oratorio frequentava questi due Sacramenti una volta al mese, secondo l'uso delle scuole. Poi li frequent� con assai maggiore assiduit�. Un giorno ud� dal pulpito questa massima: Giovani, se volete perseverare nella via del cielo, vi si raccomandano tre cose: accostatevi spesso al sacramento della Confessione, frequentate la santa Comunione, sceglietevi un confessore cui osiate aprire il vostro cuore, ma non cambiatelo senza necessit�.
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Domenico comprese l'importanza di questi consigli. Cominci� a scegliersi un confessore, che tenne regolarmente tutto il tempo che dimor� tra noi. Affinch� questi potesse poi formarsi un giusto giudizio della sua coscienza, volle, come si disse, fare la confessione generale. Cominci� col confessarsi ogni quindici giorni, poi ogni otto giorni, comunicandosi con la medesima frequenza. Il confessore, osservando il grande profitto che faceva nelle cose di spirito, lo consigli� a comunicarsi tre volte alla settimana e, nel termine di un anno, gli permise anche la Comunione quotidiana.
Fu qualche tempo dominato dagli scrupoli; perci� voleva confessarsi ogni quattro giorni ed anche pi� spesso; ma il suo direttore spirituale non glielo permise e lo tenne all'obbedienza della confessione settimanale.
Aveva con lui una confidenza illimitata. Anzi, gli parlava con tutta semplicit� delle cose di coscienza anche fuori di confessione. Qualcheduno lo aveva consigliato a cambiar qualche volta confessore, ma egli non volle mai arrendersi: �Il confessore, � diceva, � � il medico dell'anima, n� mai si suole cambiar medico se non per mancanza di fiducia in lui, o perch� il male � quasi disperato. Io non mi trovo in questi casi. Ho piena fiducia nel confessore che con paterna bont� e sollecitudine si adopera pel bene dell'anima mia; n� io vedo in me alcun male che egli non possa guarire�. Tuttavia il direttore ordinario lo consigli� a cambiar qualche volta confessore, specialmente in occasione degli esercizi spirituali; ed egli senza opporre difficolt� ubbidiva prontamente.
Il Savio godeva di s� medesimo. �Se ho qualche pena in cuore, � egli diceva, � vado dal confessore, che mi consiglia secondo la volont� di Dio; giacch� Ges� Cristo ha detto che la voce del confessore per noi � come la voce di Dio. Se poi voglio qualche cosa di grande, vado a ricevere l'Ostia santa in cui si trova corpus quod pro nobis traditum est, cio� quello stesso corpo, sangue, anima e divinit�, che Ges� Cristo offerse al suo Eterno Padre per noi sopra la croce. Che cosa mi manca per essere felice? Nulla in questo mondo: mi manca solo di poter godere svelato in cielo colui, che ora con occhio di fede miro e adoro sull'altare�.
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Con questi pensieri Domenico viveva i suoi giorni veramente felici. Di qui nasceva quella ilarit�, quella gioia celeste che traspariva in tutte le sue azioni. N� pensiamo che egli non comprendesse l'importanza di quanto faceva, e non avesse un tenor di vita cristiana, quale si conviene a chi desidera fare la Comunione frequente. Perch� la sua condotta era per ogni lato irreprensibile. Io ho invitato i suoi compagni a dirmi se, nei tre anni che dimor� fra noi, avessero notato nel Savio qualche difetto da correggere o qualche virt� da suggerire; ma tutti asserirono d'accordo che in lui non trovarono mai cosa che meritasse correzione; n� avrebbero saputo quale virt� aggiungere in lui.
La sua preparazione a ricevere la santa Eucaristia era pia, edificante. La sera che precedeva la Comunione, prima di coricarsi faceva una preghiera a questo scopo e conchiudeva sempre cos�: �Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento�. Al mattino poi premetteva una sufficiente preparazione; ma il ringraziamento era senza limite. Per lo pi�, se non era chiamato, dimenticava la colazione, la ricreazione e talvolta persino la scuola, perseverando nell'orazione o meglio nella contemplazione della divina bont� che in modo ineffabile comunica agli uomini i tesori della sua infinita misericordia.
Era per lui una vera delizia il poter passare qualche ora dinanzi a Ges� Sacramentato. Almeno una volta al giorno andava invariabilmente a fargli visita, invitando altri ad andarvi in sua compagnia. La preghiera a lui prediletta era una coroncina al Sacro Cuore di Ges�, per compensare le ingiurie che riceve dagli eretici, dagli infedeli e dai cattivi cristiani.
Affinch� le sue Comunioni fossero pi� fruttuose e, nel tempo stesso, in ciascun giorno gli dessero nuovo eccitamento a farle con fervore, egli si era prefisso ogni giorno un fine speciale.
(G. Bosco, Vita di san Domenico Savio, cit., pp. 61-64)
754
PREGHIERE
Preghiera Manica
C Fratelli carissimi,
la santit� � segno della presenza dello Spirito che opera in mezzo a noi fino alla fine dei tempi. Per intercessione di san Domenico Savio preghiamo insieme e diciamo:
T Dio, sorgente di ogni santit�, ascoltaci.
G � Perch� la Chiesa, animata dallo Spirito Santo, dispieghi al mondo la creazione nuova, inaugurata dalla risurrezione di Cristo, preghiamo.
�Perch� lo Spirito del Signore continui a suscitare nella Chiesa giovani aperti e generosi, interamente consacrati al regno di Dio e al servizio dei fratelli, preghiamo.
�Perch� lo Spirito, che muove e guida la Chiesa, susciti vocazioni educative che aiutino i fratelli a realizzarsi secondo il progetto di Cristo, uomo nuovo, preghiamo.
�Perch� il Signore conceda alle nostre comunit� la grazia di essere nella Chiesa e nel mondo il segno dell'amore di Dio che crea, redime e santifica, preghiamo.
C O Signore, che in san Domenico Savio hai donato agli adolescenti un mirabile esempio di piet� e purezza: concedi a noi, per sua intercessione, di servirti con animo puro e sincero. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Preghiere al Santo
O san Domenico Savio,
che alla scuola di Don Bosco
imparasti a percorrere le vie della santit� giovanile,
aiutaci a imitare il tuo amore a Ges�,
la tua devozione a Maria,
il tuo zelo per le anime;
e fa' che, proponendo anche noi di voler morire piuttosto che peccare,
otteniamo la nostra eterna salvezza. Amen.
755
O san Domenico Savio,
che nella preghiera, nel sacrificio e nella gioia,
seguendo la guida di Don Bosco,
hai raggiunto in breve tempo la perfezione,
dona alla nostra vita
entusiasmo e costanza
nel servizio del Signore.
Proteggi i giovani che incontriamo
perch� crescano puri e generosi
aperti nel dialogo con i genitori e gli educatori,
portatori di novit� e di gioia.
Dona a noi di essere, come Don Bosco,
amici di Dio e dei giovani,
veri educatori della fede,
perch� il nostro lavoro
produca frutti di grazia e di santit�. Amen.
Signore, Dio della vita e della gioia,
tu hai donato alla Chiesa Domenico Savio
come segno di speranza e santit� giovanile.
Concedi ai nostri giovani
di crescere come lui
nella purezza e nell'amore.
E dona a noi di essere,
come Don Bosco,
veri educatori della fede,
seminatori di gioia e santit�. Amen.
756
13 maggio.
Santa MARIA DOMENICA MAZZARELLO, vergine. (Festa)
Mornese (Alessandria) 1837, t Nizza (Asti) 1881, canonizzata nel 1951.
Dedita all'apostolato fin dalla giovinezza, fu poi umile discepola di san Giovanni Bosco. Con lui fond� l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che ha come scopo l'educazione delle giovani e delle fanciulle, specialmente le pi� povere. Religiosa esemplare, govern� il suo Istituto con grande saggezza. Per le grandi doti umane e cristiane di cui fu ricca, � modello di vita, non solo per le Figlie di Maria Ausiliatrice, ma anche per gli altri membri della Famiglia Salesiana che perseguono il grande ideale dell'apostolato giovanile.
LETTURE
Da una lettera del 20 ottobre 1879
Ci avviciniamo alla festa dell'Immacolata. La nostra S. Regola vuole che la celebriamo con gran solennit�. Ma oltre a questo, deve essere una delle pi� belle feste per noi, che siamo Figlie di Maria. Bisogna che piantiamo dei bei fiori nel nostro cuore per poi fare un bel mazzo da presentare alla carissima mamma Maria SS. Bisogna che, in questi giorni che ancora ci rimangono, ci esercitiamo proprio in tutte le virt�, ma specialmente nell'obbedienza e nella mortificazione. Non lasciamo passare nessuna occasione senza mortificarci in qualche cosa; soprattutto mortifichiamo la nostra volont�, siamo esatte nell'osservanza delle nostre Sante Regole. Facciamo tutte le mattine la Comunione con fervore. Nel tempo degli Esercizi abbiamo acceso il fuoco nel nostro cuore, ma se ogni tanto non scuotiamo la cenere e non vi mettiamo della legna, esso si spegner�. Adesso � proprio il tempo di ravvivare il fuoco. Per la festa dell'Immacolata e poi del S. Natale bisogna che ci infervoriamo tanto, tanto da mantenerci infervorate fino alla morte. Mettiamoci davvero dunque, e con coraggio e buona volont� tutte quante; pu� darsi che per qualcuna di noi sia l'ultima volta che facciamo questa bella festa.
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Per tutte poi il tempo passa e in punto di morte saremo ben contente di averla celebrata bene e con fervore. Allora ci ricorderemo di tutte le piccole mortificazioni fatte e, oh! quanta consolazione proveremo! Bisogna battere e schiacciare l'amor proprio e poi il nostro cuore sar� tranquillo in quel punto. Volete dunque, che tutte ci mettiamo proprio con impegno e con vera volont�? Rispondetemi tutte di �s�! (...) Quel che pi� vi raccomando si � che siate esatte nella osservanza della S. Regola, gi� lo sapete che basta questo per farci sante. Ges� non vuole altro da noi. Se � vero che lo amiamo, diamogli questo piacere e accontentiamo il suo Cuore che tanto ci ama.
Ditemi un po': vi volete tutte bene? Vi usate carit� l'una verso l'altra? Spero di s�, ma anche queste cose vi sar� da perfezionare. Dunque, per far piacere alla nostra cara madre Maria SS., vi userete, le une verso le altre tutta la carit�, vi aiuterete nei lavori, vi avviserete con dolcezza e prenderete sempre in buona parte gli avvertimenti da chiunque venissero dati. Coraggio mie figlie, questa vita passa presto e in punto di morte non ci restano che le nostre opere; l'importante � che siano state fatte bene. I capricci, la superbia, la vanit� di voler sapere e di non voler sottomettersi a chi non abbia genio, in punto di morte ci sar� di gran confusione.
Ancora una cosa, mi raccomando di nuovo gran confidenza con la Direttrice, e buon esempio a voi e alle ragazze; pazienza lunga e dolcezza senza misura. Ancora una cosa vi raccomando: di star sempre allegre, mai tristezza che � la madre della tiepidezza.
(Da: Lettere di S. Maria Domenica Mazzarello, a cura di M.E. Posada, Ancora, Milano 1975, pp. 107-109)
Consigli a una missionaria in partenza (17 gennaio 1881)
Sentite il primo ricordo che vi d�, � che non dovete mai avvilirvi, scoraggiarvi dei vostri difetti; grande umilt� e grande confidenza con Ges� e Maria e credete sempre che senza di Lui non siete capace che a far male.
Secondo: operate sempre alla presenza di Ges� e di Maria col tenervi sempre unita alla volont� dei vostri Superiori. Tenetevi presente questo pensiero nelle vostre opere: se vi fossero i miei Superiori, farei, parlerei in questo modo?
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Procurate sempre che la vostra umilt� sia sempre senza mescolanza di interesse proprio; state attenta di osservare bene le nostre sante Regole e invigilate che da tutte vi s�a questa osservanza esattissima. Non permettere mai che si introduca il minimo abuso di rilassamento per qualunque motivo. Abbiate sempre una grande carit� uguale verso tutte, ma mai particolarit�, intendete neh, se vi fossero di quelle che, per esempio, vi manifestassero certa affezione col pretesto che vi amano perch� hanno confidenza e perci� possono dirvi tante cose � ma in realt� sono sciocchezze � e vorrebbero sempre esservi vicine per adularvi, per carit�, disprezzate queste sciocchezze, vincete il rispetto umano: fate il vostro dovere e avvertitele sempre. Se vi terrete in mente queste cose, vi rester� uno spirito che piacer� al Signore ed Egli vi benedir� e vi illuminer� sempre pi� e far� s� che conoscerete la Sua volont�. Coraggio, coraggio; facciamoci sante e preghiamo sempre l'una per l'altra; non dimentichiamo mai il nostro unico scopo che � quello di perfezionarci e farci sante per Ges�.
L'ultimo ricordo che vi d� � questo ancora: quando la croce vi sembrer� pesante, date uno sguardo alla croce che teniamo al collo e dite: Oh, Ges�, voi siete tutta la mia forza e con voi i pesi diventano leggeri, le fatiche soavi, le spine si convertono in dolcezze. Ma, mia cara, dovete vincere voi stessa, se no tutto diventer� pesante e insoffribile.
(Da: Lettere..., cit., p. 185s)
Viveva amorosamente unita a Dio
Studiando la vita di Maria Domenica Mazzarello ci si accorge che alla base pi� profonda di essa c'� un'attrattiva segreta simile a una calamita: Dio. Lo si vede nell'infanzia e nella preadolescenza che sono come fasciate dal pensiero di Dio, che vede e sa tutto. Alla Valponasca domina sovrana �la finestrella della contemplazione�, sempre aperta sulle sue giornate dure di lavoro e magari sulle sue veglie notturne. Da Figlia dell'Immacolata s'intensifica in lei l'esercizio del vivere alla presenza di Dio. Entrata nell'orbita di Don Bosco, assume in pieno il �Da mihi animas, cetera tolle� come programma di preghiera e unione con Dio e come impegno di �lavoro e temperanza�. Da Figlia di Maria Ausiliatrice, Vicaria e Madre, non cessa di portare le sorelle all'impegno di vivere costantemente alla presenza di Dio nel servizio concreto alla giovent� bisognosa.
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Il teologo Giuseppe Cannonero, poi Vescovo di Asti, nella commemorazione centenaria della nascita della santa, nel 1937, afferm�: �La vita di lei, pure nella sua brevit�, pure nella delicatezza della sua salute, si presenta in un complesso di iniziative e di opere che impressiona e colpisce. Ma non dimentichiamo che bisogna salire alla sorgente, e la sorgente � la pienezza della sua vita interiore... Se ebbe divoratrice la fiamma dell'attivit� esteriore, tutta la sua vita porta il segno di un'altra febbre ancora pi� divoratrice: la febbre dell'orazione; la febbre del colloquio con Dio; la febbre dell'elevazione della mente alla contemplazione delle grandi realt� della vita soprannaturale�. Sr. Lina Dalcerri, riportando queste parole, commenta: �Si � realizzata in lei la beatitudine della semplicit� evangelica, a cui il Padre si compiace rivelare i misteri del regno di Dio e la sua divina presenza. E giunse a questo incontro con Dio, non attraverso i libri e la cultura..., ma ad opera dell'illuminazione interiore dello Spirito Santo. Per essa, il Signore Ges� divenne il contenuto della sua vita che prese a ruotare intorno a Lui, da Lui improntata, dominata, posseduta. Dio ne aveva invaso l'anima con il suo irruente amore, per essere in lei il Primo e l'Unico�. Come � possibile che una contadina, attivissima nei duri lavori dei campi, pensi di continuo a Dio? Dio l'attraeva, l'affascinava. Maria Domenica aveva compreso gi� fin d'allora che Dio � tutto per l'uomo, e che fuori di Dio non si � veramente e pienamente uomini. Non ci si trova pi� di fronte a una giovane che fa sforzi umani imponenti di �esercizio� di presenza di Dio (come spesso e lodevolmente forse abbiamo fatto noi nel noviziato, magari senza grandi risultati), ma a una vicendevole, attraente presenza d'amore.
L'amica Petronilla aveva compreso perfettamente il vero segreto di Maria Domenica, affermando: �Maria non solo pensava continuamente a Dio, ma viveva alla sua presenza, e, pi� ancora, viveva amorosamente unita a Lui�. La preghiera era il respiro della sua vita. 
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C'� in lei una piena identit� tra ci� che appare e ci� che �; tra ci� che pensa e ci� che dice e fa. C'� in lei una totale trasparenza che lascia intravedere, come sullo sfondo del greto di un limpido torrente, il motivo vero, l'unico del suo vivere ed operare: Dio sommamente e intensamente amato. E ci� senza apparente sforzo, senza ombra di posa, con la pi� grande naturalezza, semplicit�, spontaneit� e sincerit�. E proprio questa umile semplicit�, questa raggiunta libert� interiore (ed esteriore) che resta la segreta tonalit� della sua vita spirituale, della sua fede semplice e vivissima, del suo indomito coraggio, della sua costante allegria, del suo profondo equilibrio, della sua grande capacit� di discernimento spirituale; soprattutto resta il segreto del suo modo di amare di un amore, ad un tempo, vero, intenso, delicato, ma senza complicazioni sentimentali, senza debolezze: un amore forte.
Il pensiero di Dio, l'intimo colloquio con Lui era ormai diventato il ritmo normale della sua vita, il suo atteggiamento di fondo. Nulla riusciva pi� a distrarla: �Anche in mezzo alle occupazioni teneva lo spirito incessantemente unito a Dio, con frequenti slanci e ardenti giaculatorie... Aveva l'occhio rivolto a Dio solo�. Da tutto, con molta naturalezza, pigliava occasione per parlare di Dio e per farlo lietamente amare. (Da: A. Kothgasser, La finestrella della Valponasca, Roma 1981, pp. 51-55)
PREGHIERE
Preghiera Manica
C Rendiamo grazie a Dio,
da cui proviene ogni dono perfetto, per la santit� che risplende in santa Maria Domenica Mazzarello, e diciamo insieme:
T Benedici la tua opera, Signore.
G � Per il senso profondo della presenza di Dio, che santa Maria Domenica attinse nella contemplazione delle verit� della fede e nell'adorazione di Ges� Eucaristia, concedi anche a noi di orientare la nostra vita sull'amore di Dio.
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�Per lo stile di laboriosit� e semplicit�, che ha caratterizzato la vita di santa Maria Domenica, concedi a noi di esprimere col nostro lavoro la collaborazione alla tua azione di salvezza.
�Per l'ardente apostolato di evangelizzazione delle giovani, radunate nel nome di Maria, concedi a noi di essere educatori della fede e formatori di coscienze pure.
�Per la fedelt� intuitiva al carisma di Don Bosco, che sprigion� nuove energie apostoliche in santa Maria Domenica, concedi a noi di essere fedeli esecutori del progetto educativo di Don Bosco.
�Per il dono della gioia che santa Maria Domenica ha saputo infondere nelle sue compagne, concedi anche a noi di gustare e diffondere la gioia della fraterna unione nella tua carit�.
C O Signore,
che in santa Maria Domenica Mazzarello
ci proponi un modello luminoso
di vita cristiana e religiosa,
per l'umilt� profonda e l'ardente carit� che la distinsero;
concedi che in semplicit� di spirito cerchiamo la tua verit�
e ne siamo testimoni nella nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C Preghiamo il Signore
che si rivela ai semplici e agli umili di cuore. T Ascoltaci, o Signore.
G � Per la Chiesa: perch� segua il suo Signore nella scelta degli strumenti deboli e poveri, preghiamo.
�Per le Figlie di Maria Ausiliatrice: perch� seguendo gli esempi di santa Maria Domenica Mazzarello siano fedeli alla loro vocazione e missione, preghiamo.
�Per le giovani: perch� realizzino l'ideale cristiano della donna e rispondano all'appello di seguire Cristo pi� da vicino, preghiamo.
�Per noi qui presenti: perch� sappiamo imitare l'umilt�, la fortezza e lo zelo apostolico della Santa, preghiamo.
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C O Signore, Dio di misericordia e di bont�, ascolta le nostre preghiere
ricolma dei tuoi doni
tutti coloro che lavorano all'avvento del tuo regno. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Preghiere alla Santa
O santa Maria Domenica Mazzarello, che, vivendo distaccata dal mondo e unita a Dio, praticasti le pi� elette virt�,
ottieni alle tue Figlie
a tutti i membri della Famiglia Salesiana la grazia di imitare fedelmente i tuoi esempi nell'umilt� e semplicit�,
nella carit�, nell'angelica purezza,
nello spirito di sacrificio,
nella devozione a Maria Ausiliatrice
nell'amore all'Eucaristia. Amen.
O santa Maria Domenica Mazzarello, che, docile all'azione di Dio, hai vissuto con fedelt� creativa il progetto educativo di Don Bosco,
intercedi per noi presso il Padre perch� possiamo, sul tuo esempio, donarci totalmente ai giovani, per realizzare con loro la santit� salesiana a cui siamo chiamati. Amen.
Santa Maria Domenica Mazzarello,
tu che a Mornese hai creato �la casa dell'amor di Dio�,
aiutaci ad annunciare con la vita
la gioia della Risurrezione
e a costruire comunit�
ricche di interiorit� e di speranza,
dove i giovani si sentano accolti,
e dove la vita di ogni giorno,
vissuta nella operosa carit� e nella gioiosa semplicit�,
continui il �Magnificat� di Maria. Amen.
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29 ottobre. Beato MICHELE RUA, sacerdote.
(Memoria obbligatoria)
Torino 1837, t Torino 1910, beatificato nel 1972.
Discepolo di Don Bosco, poi salesiano, don Michele Rua seppe progredire costantemente nella via della santit�. Valido collaboratore di Don Bosco, ne fu il primo successore nel governo della Societ� salesiana, al cui sviluppo attese con diligenza e impegno.
Fu grande esempio di fedelt� a Don Bosco, di cui si pu� considerare il vero erede spirituale, distinguendosi per l'ardore apostolico, a favore dei giovani pi� bisognosi, e per l'osservanza religiosa, specialmente nel settore della povert�. La ricca esperienza spirituale del Beato occupa un posto distinto nella storia della Congregazione salesiana e costituisce per essa un sicuro punto di confronto per una piena fedelt� al patrimonio culturale-religioso trasmessole dal Fondatore.
LETTURE
La pratica della povert�
Un giorno, inginocchiati dinanzi all'altare, circondati da molti confratelli, dopo aver chiamati gli Angeli, i Santi, Maria Immacolata e Dio stesso a testimoni del grande atto che stavamo per compiere, con voce tremante, col cuore commosso, pronunziammo la formula dei nostri voti. In quel momento noi diventammo Figli di Don Bosco: la Pia Societ� Salesiana divenne nostra Madre. Fin d'allora ella ci prodig� le pi� affettuose ed intelligenti cure; la nostra formazione religiosa e civile � opera sua; e a lei andiamo debitori di quanto noi siamo e di quanto abbiamo. Di qui l'obbligo per ciascuno di noi di onorare, assistere e servire questa tenera Madre; di qui il dovere di adoperarci secondo le nostre forze per la sua prosperit�, per renderla pienamente contenta di noi. Ma come adempirebbe questo dovere di piet� filiale colui che trasgredisse gli ordini formali di questa Madre quali sono le sue Regole? Come pu� chiamarsi di lei figlio colui che per spensieratezza e negligenza non ne pratica lo spirito? Che dire tanto pi� di colui che attentasse di distruggere questo spirito?
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E cos� farebbe realmente colui che non osserva il suo voto di povert�. Mentre le mancanze contro gli altri voti possono rimanere pi� o meno nascoste, quelle contro la povert� saltano maggiormente agli occhi, danno un esempio funesto che potrebbe in breve tempo assumere vaste proporzioni. � quindi a stupire se i Fondatori di Ordini religiosi ne raccomandassero con tanta insistenza l'osservanza? Se essi, ordinariamente dolci e miti, s'accendessero di santo zelo nel disapprovare la condotta dei colpevoli e loro infliggessero severi castighi? Con ragione il religioso poco osservante rispetto alla povert� vien paragonato ad un verme roditore che con un lento e sordo lavorio fa seccare quella pianta immensa che confort� tante persone colla fresca sua ombra e le nutri co' suoi frutti deliziosi. (...)
Ci animi a praticare la povert� l'intima relazione che corre fra la pratica di questa virt� ed il nostro individuale progresso nella perfezione. Noi siamo il campo di Dio. Quando un campo � coperto di spine e di erbe cattive, � necessario dar mano alla falce, all'aratro e perfino al fuoco. Allora solamente il podere potr� dare una messe degna dei granai celesti. Ed � precisamente col voto di povert� che noi sradichiamo dal campo del nostro cuore i cardi ed i triboli. Si � col vivere staccati dai beni fallaci del mondo che noi andiamo. sottraendo ai vizi ogni alimento ed ogni mezzo di espandersi. (...) E la Storia Ecclesiastica c'insegna che furono appunto coloro che pi� furono staccati dal mondo che si segnalarono per la loro fede, per la loro speranza e carit�, la cui vita fu un tessuto di opere buone ed una serie di prodigi per la gloria di Dio e per la salute del prossimo.
Inoltre � da notare che i nemici di nostra Santa Religione pongono ogni studio nel far ritornare la societ� al paganesimo ed al naturalismo. Essi vorrebbero svellere dalla mente del popolo ogni idea di Dio, dell'anima e della vita futura, e Io invitano a procurarsi godimenti finch� la vita dura, con ogni mezzo possibile, anche ingiusto e disonesto. Cogliendo la
massa del popolo impreparata, la seducono e la trascinano all'abisso. Contro questo funesto apostolato Don Bosco com 
batt� da valoroso finch� gli bast� la vita, e morendo a noi suoi figli ha legato questa nobile missione. Ma noi lavoreremmo inutilmente se il mondo non vedesse e non si convincesse che noi non cerchiamo ricchezze e comodit�, che noi siamo fedeli al motto di Don Bosco: Da mihi animar, cetera tulle! Oh! ci stia fisso nella mente ci� che scrisse S. Francesco di Sales, che cio� non solamente i poveri sono evangelizzati, ma sono i poveri stessi che evangelizzano. 
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E S. Vincenzo Ferreri trattando del ministero di salvare le anime assicura che non vi riuscir� quel religioso che non mette sotto i piedi le cose terrene, non pratica la vera povert�, perch�, spaventato d'ogni incomodo, non avr� la forza di sopportare le privazioni che porta seco la povert� nell'esercizio dell'apostolato: inopia paupertatis. Ed anche fra noi non sono certamente i Salesiani desiderosi di menar una vita comoda che intraprenderanno opere veramente fruttuose, che andranno in mezzo ai selvaggi del Mato Grosso o nella Terra del Fuoco, o si metteranno al servigio dei poveri lebbrosi. Questo sar� sempre il vanto di coloro che osserveranno generosamente la povert�. (...)
Il buon Salesiano non si terr� pago di osservare il voto di povert�, ossia i singoli articoli delle Costituzioni, ma si sforzer� di giungere a praticare la virt� della povert�, che non solo ci spoglia delle cose terrene, ma ancora di ogni affetto alle medesime. Anzi egli far� ancora un passo pi� innanzi, arriver� a possedere lo spirito di povert�, il che vuoi dire che sar� veramente povero n� suoi pensieri e desideri, apparir� tale nelle sue parole, si diporter� veramente da povero nel suo vitto, nel vestito, nel modo di tenere la sua camera, in una parola riprodurr� in se stesso l'esempio del povero per eccellenza, nostro Signore Ges� Cristo.
Il vero Figlio di Don Bosco si contenter� del necessario, anzi veglier� attentamente perch� il suo cuore non rimanga impigliato in alcuna cosa superflua. Egli nell'esercizio della buona morte far� un esame diligente ed imparziale per conoscere se tutto ci� che � a suo uso, sia semplice e povero, se non ritiene per s� qualche cosa senza il permesso dei Superiori e di cui possa far a meno, ed infine se ha curato con affetto e diligenza gli interessi della comunit�.
Infine il fervente religioso, persuaso di dover far penitenza de' suoi peccati, accetter� volentieri quelle privazioni e quegli incomodi che sono inevitabili nella vita comune, e generosamente sceglier� per proprio uso le cose meno belle e meno comode, memore di quanto diceva San Giovanni Berchmans: la mia pi� grande penitenza sar� la vita comune.
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Conchiuder� rievocando la memoria di quelli che noi chiamavamo �tempi eroici� della nostra Pia Societ�. Trascorsero invero molti anni in cui ci era necessaria una virt� straordinaria per conservarci fedeli a Don Bosco e per resistere ai pressanti inviti che ci si facevano di abbandonarlo, e ci� per l'estrema povert� in cui si viveva. Ma ci sosteneva l'amore intenso che noi portavamo a Don Bosco, ci davano forza e coraggio le sue esortazioni a rimaner fermi nella nostra vocazione non ostante le dure privazioni, i gravi sacrifici. Ond'io son certo che se pi� vivo sar� il nostro amore a Don Bosco, pi� ardente la brama di conservarci degni suoi figli, e di corrispondere alla grazia della vocazione religiosa, si praticher� in tutta la sua purezza Io spirito di povert�.
(Dalle Lettere circolari di Don Michele Rua ai Salesiani, San Benigno Can. 1940, pp. 393-395; 404-405)
L'osservanza delle Regole
Quando Don Bosco invi� i primi suoi figlioli in America, volle che la fotografia lo rappresentasse in mezzo a loro nell'atto di consegnare a Don Giovanni Cagliero, capo della spedizione, il libro delle nostre Costituzioni. Quante cose diceva Don Bosco con quell'atteggiamento! Era come dicesse: Voi traverserete i mari, vi recherete in paesi ignoti, avrete da trattare con gente di lingue e costumi diversi, sarete forse esposti a gravi cimenti. Vorrei accompagnarvi io stesso, confortarvi, consolarvi, proteggervi. Ma quello che non posso fare io stesso, lo far� questo libretto. Custoditelo come preziosissimo tesoro.
Se a imitazione del nostro Padre ci� io non potei dire a ciascuno di voi nell'atto di consegnargli l'obbedienza, permettetemi che lo dica ora con questo mio scritto. Le Costituzioni, uscite daI cuore paterno di Don Bosco, approvate dalla Chiesa infallibile ne' suoi insegnamenti, saranno la vostra guida, la vostra difesa in ogni pericolo, in ogni dubbio o difficolt�. Con san Francesco d'Assisi vi dir�: Benedetto sia il religioso che osserva le sue sante Regole! Esse sono il libro della vita, la speranza della salute, il midollo del Vangelo, la via della perfezione, la chiave dei Paradiso, il patto della nostra alleanza con Dio.
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Vi � in ogni Congregazione un insieme d'idee e di tendenze, una maniera di pensare e di fare, che forma lo spirito proprio della medesima, cio� la S. Regola. Per arrivare quindi ad essere ben imbevuti dello spirito di Don Bosco noi dovremmo leggere e meditare le nostre Costituzioni. Facilmente uno si crede di conoscerle e di comprenderle, ma venendo poi all'opera egli s'accorge che le cose vanno ben altrimenti. E tal inconveniente non succederebbe qualora noi ricordassimo ad ogni momento che dinanzi all'altare, in presenza dei confratelli, chiamando Dio, la SS. Vergine ed i Santi del Cielo a testimoni, abbiamo fatto la solenne promessa di vivere secondo le Costituzioni della Societ� di San Francesco di Sales. Non dovremmo mai dimenticare che nell'Archivio della nostra Pia Societ� vi � una pagina da noi sottoscritta che dice: Io N .N . sottoscritto ho letto e inteso le Costituzioni della Societ� di san Francesco di Sales, e prometto di osservarle costantemente secondo la formula dei voti da me ora pronunziata. Permetteremo che tali parole siano scritte a nostra condanna? Perch� la lettura delle nostre Costituzioni ci torni veramente vantaggiosa, dovrebbe essere accompagnata d'uno sguardo sopra la nostra condotta; dovremmo stabilire un coscienzioso confronto fra i nostri doveri e la nostra vita; la nostra Regola dovrebbe essere, per cos� dire, posta sulla nostra persona come misura per conoscere il grado di virt� a cui noi siamo arrivati. Pi� noi saremo costanti nell'esaminarci su questo punto, e maggiore sar� il bene che faremo all'anima nostra e a coloro che siamo chiamati a dirigere. E il momento pi� adatto per questo esame � appunto il riflesso che il nostro Padre ci raccomandava per l'esercizio della buona morte. Quanto vantaggio potremmo ricavarne!
(Dalle Lettere circolari di Don Michele Rua, cit., pp. 439-441)
PREGHIERE
Preghiera Manica
C Fratelli,
Dio Padre tiene in serbo per noi tesori inesauribili di grazia, per i meriti del suo Figlio
e per l'eroica fedelt� dei suoi amici. Con questa certezza,
nella memoria del beato Michele Rua, rivolgiamo a lui la nostra preghiera. T Benedici i tuoi figli, Signore.
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G � Signore Dio nostro, per intercessione del beato Michele Rua, tuo servo fedele, donaci pastori secondo il tuo cuore, che ci guidino con sapienza e forza in mezzo ai turbamenti del mondo.
�Tu che hai fatto del beato Michele Rua un padre amabile e discreto di moltitudini di giovani, suscita in noi il sincero desiderio di servirti nella missione giovanile e popolare.
�Tu che nelle Regole di vita salesiana ci hai dato una via che conduce all'Amore, fa' che i Salesiani del nostro tempo, fedeli alle Costituzioni come al testamento di Don Bosco, siano perseveranti nella comunione di spirito e di azione.
�Tu che ci hai dato nel beato Michele Rua un modello di austerit� e di povert� evangelica, fa' che, liberi dalla preoccupazione e dagli affanni dei beni terreni, superiamo l'istinto del possesso egoistico e condividiamo ogni dono del tuo amore.
�Tu che ci doni il tuo Spirito come fonte permanente di grazia e sostegno nello sforzo quotidiano, fa' che nelle parole e nelle opere sappiamo offrire ai giovani il dono prezioso della nostra santit�.
C O Dio nostro Padre,
tu hai dato al tuo sacerdote il beato Michele Rua,
erede spirituale di san Giovanni Bosco,
di formare nei giovani la tua divina immagine;
concedi che anche noi,
chiamati a educare la giovent�,
possiamo far conoscere il vero volto di Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
T Amen.
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4. PREGHIERA
PER LA BEATIFICAZIONE
(CANONIZZAZIONE)
DEI SERVI DI DIO
DELLA FAMIGLIA SALESIANA
O Dio, ricco di grazia e di misericordia,
che santifichi il tuo popolo
suscitando modelli umili e generosi,
benedici la Famiglia
che hai riunito nel nome di Don Bosco
per un servizio di predilezione ai giovani,
porzione pi� delicata e preziosa dell'umana societ�.
Benedici il nostro lavoro,
perch� i �sogni�,
per tuo dono, divengano realt�,
e schiere innumerevoli di giovani,
per l'opera di apostoli santi,
ritrovino la gioia di crescere come uomini nuovi.
Tu, m�ta e sorgente di ogni santit�,
degnati di glorificare, a onore del tuo Nome,
i nostri fratelli e le nostre sorelle
che, per la tua grazia, sono stati nel mondo
immagine splendida del tuo amore;
e concedi a noi, con il loro aiuto,
di seguirne fedelmente gli esempi.
Amen.
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Oppure
O Dio, sorgente della grazia,
facendoci tuoi figli ci chiami alla santit�.
Ti ringraziamo per averci dato fratelli ricchi di fede e di amore, generosi nel tuo servizio,
instancabili nell'apostolato giovanile.
Concedi a noi, che continuiamo il loro cammino, di imitare i loro esempi
e sperimentare l'efficacia del loro aiuto.
Dona alla tua Chiesa
la gioia di annoverarli nel numero dei tuoi santi, modelli e aiuto dei tuoi fedeli; a gloria del tuo Nome.
Te lo chiediamo, in particolare, per il tuo servo ...
Fa' che la sua elevazione agli altari, sia, per tuo dono, stimolo e aiuto ad attualizzare per i tempi nuovi la santit� del Padre.
Amen.
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PARTE SESTA
CIRCOSTANZE
PARTICOLARI
DELLA VITA
SALESIANA
Questa sezione � dedicata ai momenti di famiglia tipici del nostro stile salesiano. Tutta la vita spirituale corre sulle linee della liturgia e nella fedelt� agli impegni assunti attraverso la professione dei consigli evangelici. La nostra ha per� una sua tonalit� specifica: � vita salesiana, cio� l'attuazione del progetto di vita inventato da Don Bosco e offerto a noi come strada che conduce all'amore dei giovani.
Presentiamo in questa parte momenti particolari della vita salesiana: tempi forti di preghiera e occasioni di festa. Questo significa raccogliere tutto ci� che ci riguarda attorno al Signore e offrire la nostra spiritualit�, attraverso la crescita interiore di noi stessi, a coloro che incontriamo attraverso la missione apostolica.
La sezione riporta per ogni argomento alcune annotazioni di carattere teologico, gli elementi del dettato costituzionale in merito e alcune proposte celebrative e di preghiera.
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1. ESERCIZI SPIRITUALI
Gli esercizi spirituali per il Salesiano
La vita del Salesiano � fondata sul lavoro, normalmente tra i giovani. Questa attivit�, e tutte le altre collaterali che la sostengono, sono spesso assai impegnative e faticose; richiedono una forte carica interiore per essere svolte con coraggio, costanza ed efficacia soprannaturale.
Ma tutte le energie, non escluse quelle spirituali, tendono fatalmente a degradare. Perci� il Salesiano ha bisogno assoluto di una pausa prolungata di revisione e di ricarica.
Don Bosco mette spesso in risalto l'efficacia di grazia presente negli esercizi spirituali e stimola insistentemente a farli con impegno. Suggerisce queste finalit�: discernimento vocazionale, preghiera fiduciosa, rinnovamento dei propositi e acquisto di serenit� interiore.
Gli esercizi sono un tempo lungo di preghiera che ci mette nella possibilit� di ritrovare noi stessi nell'incontro con Dio. Sono un bilancio sulla nostra vita religiosa, sul nostro modo di lavorare tra i giovani e di vivere in comunit�. Rappresentano l'occasione per riqualificarsi, arricchendo la propria vita di preghiera, correggendo atteggiamenti negativi, evitando un lavoro agitato e dispersivo o un modo di vita indolente e parassitario. Gli esercizi sollecitano dunque la nostra responsabilit� personale sia nei riguardi di noi stessi, sia per ci� che concerne la crescita della missione apostolica della Congregazione.
�La nostra volont� di conversione si rinnova nel ritiro mensile e negli esercizi spirituali di ogni anno. Sono tempi di ripresa spirituale che Don Bosco considerava come parte fondamentale e la sintesi di tutte le pratiche di piet�.
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Per la comunit� e per ogni salesiano sono occasioni particolari di ascolto della Parola di Dio, di discernimento della sua volont� e di purificazione del cuore.
Questi momenti di grazia ridonano al nostro spirito profonda unit� nel Signore Ges� e tengono viva l'attesa del suo ritorno� (Cost. 91).
�Ogni anno i soci faranno sei giorni di esercizi spirituali, secondo le modalit� stabilite dal Capitolo ispettoriale, e li concluderanno con la rinnovazione degli impegni della professione religiosa� (Reg. 72).
Nel corso dei tempi lo Spirito ha suscitato diverse esperienze per l'approfondimento della fede e della carit�, la scoperta personale del Dio vivente e l'intimit� con lui. Tali esperienze si sono concretizzate in varie forme particolari, diffuse e tramandate lungo i secoli.
Anche Don Bosco se ne serv�, adattando e diffondendo metodi e tecniche, in uso nel suo tempo, che si richiamavano fondamentalmente alla spiritualit� degli Esercizi di sant'Ignazio di Loyola.
Le profonde mutazioni avvenute nella societ� e nella Chiesa dei nostri tempi ci stimolano oggi a riscoprire e a ricercare l'identit� e la validit� di questi �tempi di ripresa spirituale� per ogni confratello e per ogni comunit�.
In proposito, oltre le fonti e i documenti della tradizione salesiana, esiste una bibliografia abbondante sia per quanto concerne la nostra spiritualit� che altre spiritualit�.
Significato profondo degli esercizi spirituali
�Una forte esperienza di Dio
�attraverso l'ascolto della Parola
-interiorizzata nella propria vita
�sotto l'azione dello Spirito Santo
�in un clima di silenzio e di preghiera
�sotto una guida spirituale in vista
�della conversione della vita
�della sequela di Cristo
�del discernimento della propria vocazione e missione. Gli ES quindi sviluppano una dinamica loro propria. Sintetizzando ancora con una formula diventata classica, si pu� dire che essa mira alla presa di coscienza della propria vita deformata dal peccato, affinch� venga riformata dalla grazia e sia resa sempre pi� conformata a Cristo, in modo da essere confermata dallo Spirito nella pienezza della verit� e dell'amore di Dio.
777
A tale scopo ecco dunque:
I valori da cercare e da promuovere
�un ascolto vitale della Parola di Dio (sotto varie forme: celebrazioni, omelie, letture, meditazioni...);
�una prolungata meditazione favorita da un clima di silenzio esteriore e interiore (= deserto);
�un'atmosfera di autentica preghiera e di contemplazione (= lectio divina);
�l'Eucaristia al centro, insieme alla Liturgia delle Ore;
�vita di comunione fraterna e salesiana: momenti di partecipazione.
I rischi da evitare
�Diluire gli ES con altre iniziative pur buone, ma che possono ridurne l'efficacia e la dinamica propria (discussioni; gruppi di studio e di ricerca...).
�Divagazione e dispersione derivanti da una scelta non appropriata di tematiche periferiche e non fortemente incidenti sull'esperienza fondamentale dell'incontro con Dio.
�Stanchezza e saturazione dovute a eccessi (o nella predicazione o nell'orario non ben dosato e adeguato alla maturit� spirituale dei partecipanti).
La guida spirituale
Gli ES richiedono normalmente la presenza di un'abile guida spirituale capace di accompagnare gli esercitanti nell'ascolto fruttuoso della Parola di Dio e nel discernimento spirituale della propria vita. Il predicatore infatti compie una delicata e insostituibile diaconia:
� A nome di Cristo: trasmette vitalmente la sua Parola incarnata nell'oggi dell'esercitante.
778 
�A nome dello Spirito: aiuta a cogliere le ispirazioni di Colui che � sempre il vero e principale protagonista degli ES. � infatti solo nello Spirito Santo che la lettera della Scrittura diviene vita.
�A nome della Chiesa: guida a leggere la Parola di Dio in ecclesia, nel contesto vivo della tradizione, onde evitare soggettivismi e riduzionismi arbitrari.
La variet� di situazioni e di esigenze richiede oggi un pluralismo di forme, che va poi concretamente adattato alla fisionomia dei partecipanti. Ci� implica un criterio di scelta oculato e sensibile pi� alla sostanza dei valori da ricercare che all'uniformit� da salvare.
La forma pi� comune prevede tre momenti di intervento del predicatore:
�una meditazione al mattino su tematiche proprie degli ES;
�una conferenza nel pomeriggio pu� riguardare soprattutto temi salesiani (le Costituzioni, lo spirito salesiano...);
�l'omelia durante la concelebrazione.
Il silenzio � interrotto dopo pranzo e dopo cena per favorire Io scambio e la comunione fraterna.
� bene offrire ai confratelli che lo desiderano anche la possibilit� di fare gli esercizi nel silenzio continuato.
I confratelli partecipino normalmente ai corsi programmati dall'ispettoria, ferma restando la possibilit� di partecipare, in particolari circostanze e col consenso dell'ispettore, ad altre forme.
L'orario sia in ogni caso discreto e funzionale, adeguato alla maturit� spirituale dei partecipanti, finalizzato ai valori da promuovere.
Particolare importanza abbia la celebrazione penitenziale della riconciliazione, segno dell'impegno comune di conversione. La lettura in comune delle Costituzioni pu� essere fatta lodevolmente prima della conferenza pomeridiana (o in altri momenti adatti).
Durante gli ES si celebri una Messa in suffragio dei confratelli defunti (Reg. 76) e si concludano con la rinnovazione degli impegni della professione religiosa (Reg. 72).
Questa sezione presenta una celebrazione introduttiva e una conclusiva degli ES con il formulario per la rinnovazione comunitaria degli impegni della professione religiosa.
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Alcuni suggerimenti pratici
Proponiamo due schemi celebrativi di introduzione e chiusura degli esercizi. Si possono aggiungere altri elementi, introdursi con un inno e un'invocazione allo Spirito Santo. Il ritmo pacato, le pause di meditazione personale, favoriscono il clima di preghiera, di ascolto e silenzio interiore.
Primo schema:
CELEBRAZIONE DI APERTURA DEGLI ESERCIZI: NEL DESERTO PARLER� AL TUO CUORE
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
C Fratelli, questi giorni hanno un grande valore perch� sono �momenti di grazia� (Cost. 91).
Abbiamo bisogno di fermarci, per ritrovare noi stessi nel silenzio e nella preghiera, per approfondire e chiarire le motivazioni profonde della nostra vocazione. Ma soprattutto abbiamo bisogno di incontrare Dio, di ascoltarlo, di lasciarci penetrare e guidare dalla sua Parola per poi viverla con coerenza e fedelt�.
Per questo invochiamo insieme la luce e la forza dello Spirito Santo che sar� il grande protagonista di questi giorni.
T Veni, creator Spiritus...
C Donaci, o Signore, il tuo Spirito
perch� la nostra vita sia rinnovata in profondit�
dalla tua verit� e dal tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA
Prima lettura
Facciamo di questi giorni l'esperienza del deserto per riscoprire il legame d'amore che unisce la nostra vita a Dio, per ritrovare e rinnovare la nostra fedelt� sponsale con Dio: Osea 2,16-25.
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Meditazione personale Salmo di meditazione
Diciamo al Signore il nostro desiderio della sua parola e chiediamo il dono di meditare, capire e vivere la sua legge.
Rit. Signore, fammi vivere nella tua giustizia.
Insegnami la via dei tuoi decreti: Signore, la osserver� sino alla fine. Fammi capire, e osserver� la tua legge: la custodir� con tutto il cuore.
Spingi i miei occhi oltre le vane visioni, fammi vivere nella tua vita.
Mantieni al tuo servo la tua promessa, che � per quelli che ti temono.
Spingi via la vergogna che mi atterrisce:
i tuoi giudizi sono buoni.
Ecco io desidero i tuoi ordini:
nella tua giustizia fammi vivere (Sal 118,33-40).
Seconda lettura
La salvezza � un dono gratuito: la Parola di salvezza � il dono di Cristo per la liberazione della nostra vita. � il nostro atteggiamento di ascolto, di meditazione e di perseveranza la misura, e spesso il limite, della vitalit� della Parola in noi: Luca 8,4-15.
(Omelia)
PREGHIERA DEI FEDELI
C Presentiamo al Padre la nostra preghiera. Lui che ha donato al mondo Cristo, Parola di vita,
disponga i nostri cuori all'ascolto e alla meditazione.
G Perch� il Signore allontani da noi il tentatore
e la sua Parola produca in noi frutti di salvezza. Preghiamo.
T Ascoltaci, o Signore.
781
GPerch� sappiamo accogliere con gioia e radicare nel nostro cuore la Parola per non venir meno nel tempo della prova. Preghiamo.
GPerch� nel cammino della vita
non lasciamo che i nostri pensieri
e le nostre preoccupazioni,
soffochino in noi la Parola. Preghiamo.
GPerch� sappiamo ascoltare la Parola con cuore buono e sincero,
custodirla e portare frutto
con la nostra perseveranza. Preghiamo.
C E ora insieme preghiamo:
T O Spirito Santo,
illumina il nostro cuore
perch� prendiamo coscienza
del rapporto misterioso e profondo
che esiste tra noi e Cristo
da cui veniamo, per cui viviamo,
a cui andiamo.
Ti preghiamo, nessun'altra luce
in questi giorni sia librata su noi
che non sia Cristo, luce del mondo.
Nessun'altra verit�
interessi gli animi nostri
che non siano le parole del Signore,
unico nostro maestro.
Nessun'altra aspirazione ci guidi,
se non il desiderio di essere
a lui assolutamente fedeli.
A Cristo, nostro principio,
nostra vita e nostra guida,
nostra speranza e nostro termine,
onore e gloria nei secoli.
Amen.
CANTO DI CONCLUSIONE
782

Secondo schema:
CELEBRAZIONE DI CHIUSURA DEGLI ESERCIZI: SIATE ESECUTORI DELLA PAROLA E NON SOLTANTO UDITORI
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
C Fratelli, fatevi esecutori della Parola e non soltanto uditori, ingannando voi stessi. Accogliete dunque la Parola che avete udito con cuore buono e sincero, custoditela e portate frutto con la vostra perseveranza! (cf Ge 1,22; Lc 8,15).
Preghiamo.
O Signore,
in questi giorni hai parlato al nostro cuore,
ci hai rivelato la tua verit�
e ci hai rinnovato nel tuo amore;
concedi a noi
di vivere nella gioia e nella fedelt�
la Parola che abbiamo ascoltato.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA
Prima lettura
La Parola che abbiamo ascoltato � messaggio di vita. Con la forza dello Spirito Santo dobbiamo tradurla nella nostra esistenza: Colossesi 2,6-7.12-14; 3,1-4.
Salmo di meditazione
Con le parole del salmo 118 diciamo al Signore la nostra adesione alla sua parola:
Fammi capire la via dei tuoi ordini: mediter� i tuoi prodigi.
Allontana da me la via della menzogna, dammi per grazia Ia tua legge.
783
Ho scelto la via della tua verit�, ho preferito i tuoi giudizi.
Ho aderito alle tue sentenze: o Signore, non farmi arrossire.
Corro la via dei tuoi comandi poich� tu allarghi il mio cuore. Insegnami la via dei tuoi decreti: Signore, la osserver� sino alla fine.
Fammi capire, e osserver� la tua legge: la custodir� con tutto il cuore.
Avviami sulla strada dei tuoi comandi poich� questa mi � cara (Sal 118,27.29-35).
Seconda lettura
Chi si incammina dietro al Signore, sceglie la via della croce. Donando la sua vita sul Calvario, Cristo ci salva. Nel dono generoso della nostra vita al Padre saremo per i giovani portatori di salvezza: Luca 9,22-26.
(Omelia)
RINNOVAZIONE DEGLI IMPEGNI DELLA PROFESSIONE
C Rinnoviamo la nostra dedizione totale a Cristo e ai fra 
telli nella Societ� Salesiana.
La nostra scelta sia l'adesione d'amore dei discepoli al 
l'amore del Signore che chiama:
T Dio Padre,
tu mi hai consacrato a te
nel giorno del Battesimo.
In risposta all'amore del Signore Ges�,
tuo Figlio,
che mi chiama a seguirlo pi� da vicino,
e condotto dallo Spirito Santo
che � luce e forza,
io, in piena libert�,
mi offro totalmente a te,
impegnandomi
a donare tutte le mie forze
a quelli a cui mi hai mandato,
specialmente ai giovani pi� poveri,
784 
a vivere nella Societ� Salesiana
in fraterna comunione di spirito e di azione,
a partecipare in questo modo alla vita
alla missione della tua Chiesa.
Per questo,
alla presenza dei miei fratelli,
rinnovo il voto di vivere obbediente, povero e casto
secondo la via evangelica
tracciata nelle Costituzioni salesiane.
La tua grazia, Padre,
l'intercessione di Maria SS. Ausiliatrice,
di san Giuseppe, di san Francesco di Sales,
di san Giovanni Bosco
i miei fratelli salesiani mi assistano ogni giorno
mi aiutino ad essere fedele. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI
C Con spirito di figli, rinnovati nella fede e nell'amore, presentiamo al Padre le nostre intenzioni di preghiera.
GPer la santa Chiesa di Dio:
sia nel mondo
segno di risurrezione e d'amore. Preghiamo. T Ascoltaci, o Signore.
GPer gli uomini del nostro tempo:
accolgano il messaggio di salvezza
nell'umilt� e nella gioia. Preghiamo. T Ascoltaci, o Signore.
GPer il predicatore e coloro che ci hanno guidato in questi esercizi:
la Parola che ci hanno annunciato
produca in noi e in loro molto frutto. Preghiamo. T Ascoltaci, o Signore.
GPer i giovani:
nell'incontro con Cristo
trovino fondamento e speranza per la loro vita.
Preghiamo.
T Ascoltaci, o Signore.
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GPer i Salesiani:
rinnovati nella fedelt� a Don Bosco
siano portatori di salvezza per i giovani d'oggi.
Preghiamo.
T Ascoltaci, o Signore.
GPer i nostri fratelli defunti:
ricevano nella casa del Padre
il premio del servo buono e fedele. Preghiamo. T Ascoltaci, o Signore.
GPer i nostri fratelli che si sono dedicati al Signore:
nella perseveranza vivano ogni giorno
il dono della loro consacrazione. Preghiamo. T Ascoltaci, o Signore.
C Preghiamo.
O Dio, nostro Padre,
sorgente della nostra vita,
concedi a noi
per l'intercessione di san Giovanni Bosco
quanto con fede ti abbiamo domandato.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
CANTO DI RINGRAZIAMENTO
Preghiera: Nel silenzio parlaci, Signore!
Padre, creatore di tutto ci� che � buono,
tu hai chiamato Abramo a lasciare ogni cosa
per seguire l'infinito tuo desiderio di Alleanza.
Aiutaci a uscire dal ghetto delle abitudini di ogni giorno
per condividere la tua promessa.
O Cristo, re, profeta e sacerdote,
ti sei lasciato attirare nel deserto
per provare tentazione e fame,
per udire l'eloquenza della fragilit� dell'uomo
e ritrovare nel silenzio la volont� divina del Padre.
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Insegnaci a cercare Dio solo,
a vincere il desiderio di falsa sicurezza di potere inutile e di indolenza spirituale.
O Spirito di sapienza, fonte di eterna grazia
e forza di chi spera contro ogni speranza,
tu ci fai interlocutori del Figlio unigenito del Padre
e illumini i nostri passi sulle strade della pace.
Donaci un cuore capace di amare te solo,
per essere portatori di vita nuova
e di amiciza tra i giovani.
Amen.
787
2. RITIRI MENSILI E TRIMESTRALI
Nutrire il lavoro con tempi di ripresa spirituale
Queste giornate di ritiro dovrebbero essere modellate sulla struttura base degli esercizi, anche se ridotta: ascolto della Parola, impegno di conversione, discernimento della volont� di Dio nella propria vita.
Per questo � bene che vi sia una celebrazione della Parola di Dio con omelia o con una conferenza e un sufficiente spazio di silenzio per la riflessione, l'esame di coscienza e il sacramento della penitenza.
La celebrazione dell'Eucaristia e la Liturgia delle Ore siano come il vertice del ritiro.
I ritiri, specie quelli trimestrali, sono �tempi di ripresa spirituale�, momenti di conversione e di verifica, non solo per i singoli confratelli, ma anche per la comunit�.
�La nostra volont� di conversione si rinnova nel ritiro mensile e negli esercizi spirituali... Sono tempi di ripresa spirituale...� (Cost. 91).
�La comunit� destiner� almeno tre ore al ritiro mensile e una giornata intera, convenientemente preparata, al ritiro trimestrale� (Reg. 72).
Le modalit� per i ritiri possono essere molteplici. Si pu� iniziare con una invocazione allo Spirito Santo, con la recita comune di un'Ora dell'Ufficio. Sono da valorizzare i momenti di riflessione personale, di adorazione e di verifica. Presentiamo tracce per l'esame di coscienza comunitario, che pu� essere inserito in una celebrazione della Parola, e due schemi celebrativi di conclusione.
788 
I ritiri offrono anche la possibilit� di organizzare comunitariamente degli scrutini secondo i suggerimenti dati nella specifica sezione (p. 808ss). Altri elementi utili si trovano nella parte dedicata agli esercizi spirituali. Le preghiere finali sono una esemplificazione di formulari per richiamare durante il ritiro il tema della morte, che pu� essere introdotto da uno stralcio della letteratura salesiana in merito.
Tracce di riflessione personale e comunitaria sopra gli impegni della professione religiosa
Le tracce seguenti si possono usare per l'esame di coscienza personale e comunitario, soprattutto in occasione dei ritiri. E importante che siano inserite in un clima di preghiera e di discernimento spirituale.
All'interno di queste tracce si inseriscono due proposte di esame di coscienza.
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
C Fratelli, siamo qui riuniti per verificare nella luce della Verit�, che � Cristo Signore, la nostra fedelt� alla sua chiamata.
Lasciamoci interrogare dal suo amore che ci vuole sempre pi� vigilanti e disponibili a corrispondere al suo piano di salvezza.
ORAZIONE
C Signore Ges�, noi ti abbiamo seguito:
manda a noi il tuo Spirito di Verit�
perch� possiamo verificare la nostra fedelt�
alla tua chiamata e rinnovare ancora una volta
il nostro impegno di conformarci a te
e al tuo Vangelo.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T Amen.
789
ESAME DI COSCIENZA
* A *
Il Vangelo e la Regola:
via sicura per vivere la nostra chiamata alla santit�
Si possono privilegiare di volta in volta alcuni aspetti oppure scegliere qualche spunto per ogni tema.
I. Dinamismo di conversione (Cost. 90)
�Siate perfetti come il vostro Padre � perfetto� (Mt 5,48). �Ogni salesiano assume la responsabilit� della propria formazione. Docile allo Spirito Santo, sviluppa le sue attitudini
i doni della grazia in uno sforzo costante di conversione
di rinnovamento...� (Cost. 99).
�Il sacramento della Riconciliazione porta a compimento l'impegno penitenziale di ciascuno e di tutta la Comunit� (Cost. 90).
�Sono caduto nello stato deplorevole della mediocrit� spirituale?
�Ho fatto la pace con le mie mancanze e i miei difetti?
�Sono sceso a compromessi gravi che bloccano la mia vita spirituale?
�Qual � stato il frutto dell'ultimo ritiro? Degli esercizi spirituali?
�Sono docile allo Spirito Santo sviluppando le attitudini e i doni della sua grazia?
�So accostarmi al sacramento della Riconciliazione con fede
econ la frequenza dovuta?
�Sono fedele all'esame di coscienza personale?
II. La carit� pastorale al centro dello spirito salesiano (Cost. 10)
�Io sono il buon Pastore. Il buon Pastore d� la vita per le sue pecore� (Gv 10 , 11) .
�Don Bosco ha vissuto e ci ha trasmesso, sotto l'ispirazione di Dio, uno stile originale di vita e di azione: lo spirito salesiano. Il suo centro e la sua sintesi � la carit� pastorale... � uno slancio apostolico che ci fa cercare le anime e servire solo Dio� (Cost. 10).
�La mia vita � dominata dall'ansia pastorale e apostolica?
790

�Dedico il mio tempo e le mie forze alla missione salesiana che mi � affidata?
�Perdo tempo e spreco i doni ricevuti nella ricerca di me stesso e delle mie comodit�?
�Mi preoccupo di conservare, migliorare e aggiornare la mia competenza educativa e pastorale?
Con i giovani (Cost. 14)
�L'amore ai giovani d� significato a tutta la mia vita?
�Offro generosamente per il loro bene tempo, doti e salute?
�Sono aperto, cordiale, sempre pronto all'accoglienza?
�Sono per loro padre, fratello e amico?
�Pratico l'amorevolezza e lo spirito salesiano?
�Mi lascio scoraggiare dalle difficolt�?
�So diffondere la gioia e l'ottimismo?
�La temperanza rafforza in me il dominio di me stesso per mantenermi costantemente sereno?
�Ho spirito di iniziativa?
�Verifico periodicamente il mio lavoro?
�Studio e imito Don Bosco come Padre e Maestro?
III. Comunione fraterna e apostolica (Cost. 49)
�La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor solo e un'anima sola� (At 4,32).
�Vivere e lavorare insieme � per noi salesiani un'esigenza fondamentale... per questo ci riuniamo in comunit�, nelle quali ci amiamo fino a condividere tutto in spirito di famiglia e costruiamo la comunione delle persone� (Cost. 49).
�So lavorare con spirito di corresponsabilit� e di collaborazione?
�Evito le discordie, le divisioni, le gelosie e le rivalit�?
�Mi sento membro vivo della mia comunit�?
�Partecipo fedelmente e attivamente alle riunioni comunitarie?
�Do il mio contributo per creare nella comunit� un vero spirito di famiglia?
�Evito la maldicenza e la mormorazione?
�So perdonare, facendo all'occorrenza il primo passo verso la riconciliazione?
�So amare anche chi mi � antipatico e chi mi ha offeso?
791
�Coltivo il senso di appartenenza alla mia Ispettoria?
�Partecipo alla vita della parrocchia e della diocesi?
�Nutro un vero amore per la Chiesa con una rinnovata coscienza ecclesiale?
IV. Vita di obbedienza (Cost. 64)
�Mio cibo � fare la volont� di Colui che mi ha mandato� (Gv 4,34).
�Con la professione di obbedienza offriamo a Dio la nostra volont� e riviviamo nella Chiesa e nella Congregazione l'obbedienza di Cristo� (Cost. 64).
�Vivo l'obbedienza nello stile salesiano dello spirito di famiglia?
�Obbedisco �con animo ilare e con umilt�?
�Se sono superiore, oriento, guido e incoraggio facendo un uso discreto dell'autorit�?
�Nella mia obbedienza so coltivare la corresponsabilit�, collaborando anche quando i miei punti di vista sono diversi?
�Obbedisco con fede riconoscendo nel Superiore un segno che Dio mi offre per discernere la sua volont�?
�Faccio del colloquio con il Superiore un �momento privilegiato di dialogo� per il bene mio e quello della comunit�?
�Mi preoccupo di conoscere e di seguire i documenti del magistero del Papa e dei Vescovi?
V. Vita di povert� (Cost. 72)
�Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi...� (Mt 19,21).
�Chiamati ad una vita intensamente evangelica, scegliamo di seguire il Salvatore che nacque nella povert�, visse nella privazione di tutte le cose, e mor� nudo in croce� (Cost. 72).
�Vivo nel distacco dai beni terreni con un tenore di vita povero?
�Accetto di dipendere dal superiore e dalla comunit� nell'uso dei beni temporali?
�Pratico lo spirito di povert� anche a costo di qualche incomodo e sofferenza?
�Condivido fraternamente i frutti del lavoro, i doni, i talenti, le energie, le esperienze?
792
�Lavoro operosamente ogni giorno associandomi ai poveri che vivono della propria fatica?
VI. Vita di castit� (Cost. 80)
�Beati i puri di cuore, perch� vedranno Dio� (Mt 5,8). �Seguiamo da vicino Ges� Cristo, scegliendo un modo intensamente evangelico di amare Dio e i fratelli senza divisione del cuore� (Cost. 80).
�Vivo la castit� come amore indiviso a Dio e ai giovani?
�Questa virt� �irradiante� mi porta ad amare schiettamente i giovani rendendomi capace di educarli all'amore e alla purezza?
�La castit� esige un quotidiano impegno di fedelt�: pratico dunque la necessaria mortificazione e custodia dei sensi?
�Faccio uso discreto e prudente dei mezzi di comunicazione sociale?
�Uso i mezzi naturali che giovano alla salute e all'equilibrio psicologico?
�Soprattutto ricorro ai mezzi soprannaturali della preghiera e dei sacramenti?
�Ho una guida spirituale a cui ricorrere nei momenti di prova e di difficolt�?
�Ricorro con filiale fiducia a Maria Immacolata e Ausiliatrice perch� mi aiuti ad amare col cuore di Don Bosco?
VII. Vita di preghiera (Cost. 86)
�Bisogna sempre pregare senza mai stancarci� (Le 18,1). �Docile allo Spirito Santo, Don Bosco visse l'esperienza di una preghiera umile, fiduciosa e apostolica, che congiungeva spontaneamente l'orazione con la vita... La preghiera salesiana � gioiosa e creativa, semplice e profonda; si apre alla partecipazione comunitaria, � aderente alla vita e si prolunga in essa� (Cost. 86).
Preghiera personale (Cost. 93)
�Riservo nella mia giornata spazi sufficienti di preghiera e di silenzio in cui esprimo il mio modo personale di essere figlio di Dio?
�Sono fedele alla pratica della orazione mentale?
793
�Mantengo l'unione con Dio che mi porta a celebrare la liturgia della vita?
Preghiera comunitaria liturgica (Cost. 87-89)
�Ho quotidianamente in mano la Sacra Scrittura per alimentare la mia preghiera?
�La celebrazione eucaristica � veramente l'atto centrale quotidiano che illumina la mia giornata?
�Celebro la Liturgia delle Ore con la dignit� e il fervore che Don Bosco raccomanda? Sono fedele anche alle parti non recitate in comune?
�Come vivo i misteri del Signore nelle celebrazioni dell'anno liturgico e della domenica?
�Sono fedele nel partecipare attivamente ai ritmi comunitari di preghiera portando il mio contributo di animazione?
�Conosco e rispetto le disposizioni e norme della Chiesa circa il culto divino?
Devozioni salesiane (Cost. 88-92)
�La presenza dell'Eucaristia � per me motivo di frequenti visite per attingere dinamismo e costanza per la mia vita spirituale?
�So dare alla Madre di Dio un posto singolare nella mia vita di apostolo salesiano?
�Nutro per lei una devozione filiale e forte?
�La prego volentieri col Rosario?
�Prego Don Bosco e i nostri santi Patroni?
B
Dio � carit� e ci chiama alla perfezione della carit�
Riportiamo anche questa traccia suddistinta in pi� argomenti per fornire maggiore variet� nell'esame di coscienza. Si possono privilegiare alcuni aspetti oppure scegliere qualche spunto per ogni tema.
I. Vocazione alla santit�
Essere cristiani significa essere inseriti nel mistero della morte-risurrezione di Ges�. Tale incorporazione in Cristo e nella Chiesa si realizza mediante la fede e il Battesimo. La vocazione cristiana fa di noi dei testimoni di Cristo: � nostro dovere rendere Cristo presente nel mondo di oggi nelle parole, nelle azioni e con l'intera esistenza.
794 
Un dono e un impegno
�Ho coscienza che il mio inserimento in Cristo � un dono da sviluppare con un impegno sempre rinnovato di fedelt� alla grazia? Con sempre pi� perfetta partecipazione alla vita e alla missione della Chiesa?
�Sono convinto di essere chiamato alla santit�?
Morire ogni giorno con Cristo...
�Sono convinto che la vita religiosa mi mette nella condizione migliore perch� la grazia battesimale abbia in me il suo pieno sviluppo?
�Sono realmente persuaso che tutto questo esige da me un continuo sforzo di rinnovamento e una continua conversione?
�Sono disposto ad assolvere alla mia missione di testimone attraverso un quotidiano morire e risorgere? Morire all'egoismo e alla sensualit�, al conformismo e al compromesso?
Risorgere con lui
�Sono disposto a risorgere tutti i giorni a una vita nuova fatta di totale donazione a Cristo nel servizio degli altri, di completa docilit� allo Spirito che Cristo mi ha inviato per santificami, di consapevolezza della mia responsabilit� di crescita del Corpo Mistico?
�Sono cosciente che per vivere, per corrispondere alla mia vocazione cristiana e religiosa ho assoluto bisogno dell'aiuto misericordioso di Dio? Lo chiedo al Signore Ges�, Maestro e modello di ogni perfezione?
�Invoco ogni giorno lo Spirito Santo, intimo animatore della mia santit�? Ricorro con fiducia a Maria Santissima che attende con cuore di madre a formare Cristo in me?
Il. Vita di fede, speranza e carit�
La santit� si costruisce con fede viva che accende la speranza e opera per mezzo della carit�. La fede viva � la risposta fiduciosa dell'uomo alla Parola di Dio; � l'adesione vitale al suo disegno di salvezza nella storia e nella vita di ognuno. 
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La fede viva accende in noi la speranza, la fiduciosa certezza, basata sulla promessa di Dio, della nostra piena riuscita in Cristo, col raggiungimento della salvezza e della felicit�. Vivere nella carit� � amare Dio e gli altri come Cristo ha amato il Padre ed ha amato noi, fmo a dare la sua vita per la gloria del Padre e per la salvezza del mondo.
Per me vivere � Cristo
Mi limito a ci� che � visibile, ragionevole, senza scorgere la presenza e l'intervento di Dio nella mia vita? Posso dire che Ges� Cristo � entrato pienamente nella mia vita? Che per me vivere � Cristo? Che la mia vita non ha senso senza di lui? Considero i confratelli, i giovani, come fratelli di Cristo e templi viventi dello Spirito Santo? Vedo nei superiori i rappresentanti di Dio? Coloro che mi manifestano la volont� del Padre? Giudico gli avvenimenti della mia vita, della casa, della Congregazione, della Chiesa, del mondo, alla luce del Vangelo?
La fede si fa preghiera
La mia fede si trasforma in preghiera filiale e spontanea? Ho lo spirito della vera preghiera, che � anzitutto lode, adorazione, ringraziamento continuo, che ci fa vivere in una perenne azione di grazie? So pregare il Padre, in unione con il Figlio nello Spirito Santo? Che cosa faccio per approfondire e alimentare la mia fede?
La fede nasce dall'ascolto
So ascoltare la Parola di Dio? Sono assiduo nella lettura riverente e religiosa della S. Scrittura? Alimento la mia piet� e la mia azione alle fonti della rivelazione? So partecipare con fede alla Liturgia della Chiesa? Ho forse una concezione puramente esteriore dei sacramenti, esponendoli cos� all'inefficacia? Metto l'Eucaristia e le celebrazioni dell'anno liturgico al centro della mia vita spirituale?
796
Una vita protesa in avanti
Vivo sempre realmente proteso verso la mia m�ta definitiva? Cedo volontariamente alla tentazione di crearmi una vita comoda e di mendicare comodit� e gioie da questa vita come pieno appagamento della mia sete di felicit� che solo Dio pu� colmare? La certezza che tutti insieme risorgeremo e saremo pienamente felici con Cristo risorto, fa nascere in me la forza e il coraggio necessario per lavorare all'estensione del Regno, per sopportare le pene e le difficolt� di questo terreno pellegrinare? Ho presente che la mia unione con Ges� Cristo converte il mio lavoro e le mie sofferenze in fonte di salvezza e di felicit� vera per me, per la Chiesa, per tutto il mondo?
Una attesa operosa
Posso dire di attendere la salvezza solo da Dio e di vivere nell'attesa del ritorno di Cristo, �speranza della gloria�? D'altra parte, sono forse di coloro che si rifugiano nella speranza per evadere dall'impegno temporale ed eludere la propria responsabilit� nella costruzione di un mondo pi� giusto e pi� umano? Nell'attesa della completa Redenzione, mi sento solidale col destino di tutti gli uomini, miei fratelli?
Dedizione totale sull'esempio di Ges�
Ho presente che, come membro di quella Chiesa la cui legge e vincolo supremo � la carit�, devo essere la continuazione visibile dell'amore di Cristo nel mondo? Sono disposto a dare e a sacrificare tutto per amore di Cristo e degli uomini? Ho la convinzione che tale amore non � solo un sentimento passeggero, ma che consiste nell'unione costante della mia volont� con quella di Dio? Sono convinto che devo mettere tutte le doti ricevute e acquisite al servizio di Dio e del prossimo?
Disponibilit�, scambio, unit�
Comunico ai fratelli con cordialit� i beni che Dio mi ha dato? Credo e collaboro alla circolazione dei beni di ogni genere nel Corpo Mistico? Sono disponibile, stando al mio posto, col massimo di capacit� e col massimo di apertura, per dare e per ricevere dagli altri? Credo che l'unit� del nostro essere nel Corpo Mistico esige pure un operare in unit�? 
797
So veramente discutere senza spirito di autogiustificazione, in una prospettiva di verit� nella carit�? Conosco e studio i metodi e le tecniche che rendono efficace la nostra azione a salvezza dei fratelli?
Perdono generoso e comprensione
So perdonare senza sottintesti e senza reminiscenze vendicative? Prego anche per chi mi � antipatico, per chi non mi comprende, mi ostacola, mi disprezza, mi fa del male? Sono cortese e amabile con lui? So comprendere tutti? Sono convinto che nella mia vita tutto deve essere fatto per amore? Sono convinto che l'egoismo � il pi� grave dei peccati e che �chi non ama rimane nella morte�?
Amare tutti
Il mio amore effettivo e affettivo � veramente universale? Posso dire di amare il Signore Ges� appassionatamente e totalmente? Concepisco la mia vita cristiana come lo sviluppo progressivo di una esaltante amicizia con Cristo? Nella osservanza dei miei doveri morali e religiosi, sono spinto da vero spirito filiale, o non piuttosto da timore servile o da freddo legalismo?
CONCLUSIONE
C Piet� di noi, Signore.
T Contro di te abbiamo peccato.
C Signore, che ci hai chiamati a seguirti nell'obbedienza al Padre, abbi piet� di noi. T Signore, piet�.
C Cristo, che ti sei fatto povero
per donare a noi la ricchezza del tuo perdono,
abbi piet� di noi. T Cristo, piet�.
C Signore, che ci hai chiamati ad amarti con cuore indiviso, abbi piet� di noi. T Signore, piet�.
798 

C Preghiamo.
O Signore, tu vuoi che diventiamo sempre pi� simili
a Cristo tuo Figlio:
donaci la forza per correggere
ci� che � difforme da lui
e tradurre in pratica ci� che abbiamo visto a lui conforme.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Verifica comunitaria
sul Discorso della montagna
Le Beatitudini appaiono sempre come il manifesto programmatico di vita che Cristo ci ha lasciato.
Il testo ci interpella profondamente, sia come singoli che come comunit�, e ci stimola a verificare la nostra vita.
Il testo di Matteo pu� essere usato in vari modi e contesti. Se ne potr� scegliere qualche parte da leggere nelle celebrazioni. Nella proclamazione del Vangelo, dopo ogni parte, il lettore lascer� qualche istante di silenzio per il confronto personale con la Parola di Dio.
CANTO INIZIALE
SALUTO DEL CELEBRANTE DIALOGO D'INIZIO
C La tua Parola, o Signore, � lampada al mio piede e luce alla mia strada.
T Allontana da me la via della menzogna, dammi per grazia la tua legge.
C Preghiamo.
O Signore, la tua parola di verit�
mette in luce la menzogna della nostra vita:
apra il nostro cuore alla speranza
per incamminarci nella via della fedelt�
al tuo Vangelo.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
799
ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
Dal Vangelo secondo Matteo
�Noi crediamo, sull'esempio e sulla parola di Ges�, alla verit� delle Beatitudini e ci impegniamo a vivere Ia novit� del Vangelo (Mt 5,3-10).
�In un mondo dominato dal peccato, vivere come Ges� le Beatitudini � impossibile senza soffrire (Mt 5,11-12).
�Se perdiamo la nostra identit� cristiana diventiamo inutili (Mt 5,13).
�Se viviamo le Beatitudini come Ges�, diventiamo la luce del mondo (Mt 5,14-16).
�Ges� � il compimento della Legge: chi lo segue vive la nuova giustizia (Mt 5,17-20).
�Beati gli operatori di pace: la volont� di comunione fa prendere l'iniziativa della Riconciliazione (Mt 5,21-26).
�Beati � puri di cuore: per vivere la purezza � necessaria una decisione radicale di eliminare con sacrificio ci� che vi si oppone (Mt 5,27-32).
�Beati i leali: limpidezza e sincerit� con Dio e con i fratelli (Mt 5,33-35).
�Beati i miti: la forza di non rendere male per male ma di vincere il male con il bene (Mt 5,36-42).
�Beati i misericordiosi: amare tutti incondizionatamente, anche chi non ci ama, come fa Dio (Mt 5,43-48).
�Alieni da ogni ipocrisia: nel nostro servizio ai poveri...
(Mt 6,1-4).
� ...nella preghiera personale (Mt 6,5-13).
� ...nel perdono fraterno (Mt 6,14-15).
� ...nel digiuno (Mt 6,16-18).
�Beati i poveri: scegliamo la povert� per scegliere Dio... (Mt 6,19-24).
� ...per riporre in lui la nostra fiducia ed essere disponibili per il servizio del Regno (Mt 6,25-34).
�Autocritica e conversione personale come condizione della correzione fraterna (Mt 7,1-5).
�Una preghiera fiduciosa e perseverante (Mt 7,6-12).
�Senza rinuncia e vigilanza non c'� fedelt� al Vangelo (Mt 7,13-14).
�Le azioni rivelano chi siamo (Mt 7,16-20).
800
� Non basta dire o ascoltare la Parola: bisogna viverla (Mt 7,21-29).
CONCLUSIONE
C La tua misericordia � grande, o Signore. T Secondo i tuoi giudizi fammi vivere.
C Insegnami la via dei tuoi decreti.
T Signore, la osserver� fino alla fine.
C Preghiamo.
O Signore,
che hai illuminato la nostra anima
con la luce della tua Parola:
concedi a noi
di viverla ogni giorno
attingendo alla forza del tuo amore
che perdona e rinnova.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
C Benediciamo il Signore! T Rendiamo grazie a Dio!
Preghiera per la buona morte
Signore del tempo e amante della vita, che chiami l'uomo dall'eternit� consacrandolo a un'esistenza senza fine,
a lui consegni la storia
perch� sia immagine del tuo amore ai fratelli: ascolta la nostra preghiera!
Accoglici, o Padre, nella tua dimora di pace dove i giusti siedono alla tua destra e cantano le tue lodi. Fa' che in ogni momento di vita
sappiamo desiderare te solo
il tuo regno di gioia infinita.
801
O Cristo, Figlio unigenito,
che hai pregato il Padre
perch� il mondo non seduca coloro che hai invitato
ad essere segni e portatori della tua grazia,
aiutaci a chiudere le nostre labbra nel tuo nome,
a consegnare ai giovani un'eredit� di amore gratuito
e desiderare te solo.
O Spirito consolatore,
che infondi coraggio a chi ha paura
e speranza al cuore tormentato e afflitto,
accoglici nell'eterno,
dimentica i nostri limiti,
perdona i peccati che hanno ostacolato la tua grazia.
Insegnaci, o Dio onnipotente, ad accumulare tesori nel cielo,
ad amare i poveri con cuore indiviso,
a comprendere e non condannare,
a sperare contro ogni speranza.
L'intercessione di Maria Ausiliatrice,
l'amicizia di Don Bosco e dei santi
ci siano d'aiuto negli ultimi istanti della vita terrena, perch� accompagnati dal viatico della vita eterna, possiamo congedarci dagli amici' di questo mondo e incontrare coloro che gi� ci attendono in cielo. Amen.
Oppure, per impetrare la grazia di non morire di morte improvvisa
Misericordioso Ges�,
tu sei luce infinita,
tu sei amore provvidente,
tu sei perdono per chi spera in te.
Liberaci, ti preghiamo,
dai mali che ci opprimono in questo mondo,
dalla morte improvvisa e dall'eterna condanna.
Dacci la forza di essere perseveranti nella fede
e nella consacrazione religiosa.
Donaci un cuore umile e contrito
perch� sappiamo riconoscere il peccato
che ci allontana dal servire te solo nei fratelli.
802
Aiutaci a crescere in santit� e sapienza per disporci con cuore puro e indiviso all'eterno banchetto del cielo.
La tua grazia,
l'intercessione di Maria Ausiliatrice,
di san Giovanni Bosco, di san Francesco di Sales
dei membri glorificati della Famiglia Salesiana
e l'amicizia di tanti fratelli in cielo e in terra
ci assistano nell'ultimo giorno.
Amen.
Primo schema di conclusione del ritiro: LA NOSTRA VITA � UN CAMMINO VERSO IL PADRE
CANTO INIZIALE
C Nel nome del Padre...
C La pace, la carit� e la fede
da parte di Dio Padre
e del Signore nostro Ges� Cristo
sia con tutti voi.
T E con il tuo spirito.
G Chiediamo al Padre che la nostra vita trascorra in un'attesa vigilante e che la nostra morte sia, come quella di Cristo, un passaggio da questo mondo a lui.
C O Dio, nostro Padre,
che ci hai donato in Cristo
la speranza che vince la morte,
concedi che la nostra vita
sia un servizio fedele e vigilante,
nella sobriet�, nella preghiera
e nella perseveranza,
perch� siamo pronti ad accogliere
il Signore Ges� quando torner�
per introdurci nella tua casa.
Tu che hai accolto
il sacrificio dal Calvario
803
per la salvezza del mondo concedi che la nostra morte sia una pasqua:
il compimento di una vita donata nell'amore,
l'abbandono fiducioso dei figli nelle tue braccia di Padre, nell'attesa della risurrezione. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
C A Cristo che ci ha chiamati chiediamo la grazia
di camminare con i suoi discepoli (cf Lc 9,23-27).
GO Signore,
tu ci hai chiamati alla tua sequela.
T Donaci la forza di rinnegare noi stessi
per seguirti.
GO Signore,
tu nel dolore della croce hai redento il mondo. 
T Aiutaci a camminare ogni giorno dietro di te, con la nostra croce.
GO Signore,
tu hai donato la vita per noi.
T Insegnaci a perdere la nostra vita per causa tua.
GO Signore,
tu ci hai donato una nuova vita. T Aiutaci a non perdere noi stessi
nell'attaccamento ai beni di questo mondo.
GO Signore,
tu hai testimoniato fino alla morte
la verit�.
T Donaci di non vergognarci mai di te
di fronte agli uomini
per essere degni di sedere con te al banchetto del cielo.
GInvochiamo lo Spirito, pegno di risurrezione, perch� guidi nell'amore e nella pace la nostra vita di risorti.
804
C Spirito della vita,
dono del Signore risorto,
aiutaci con la tua grazia
a camminare in novit� di vita
nella carit� e nella verit�.
Insegnaci ad essere
costruttori di unit� e di pace,
capaci di donare, come Cristo,
la nostra vita,
per la salvezza dei giovani.
Aiutaci a morire ogni giorno a noi stessi
per vivere come figli di Dio,
testimoni di risurrezione
nella gioia e nella speranza.
T Amen.
Secondo schema di conclusione del ritiro:
LA MORTE IN CRISTO DIVENTA UNA PASQUA 
C Nel nome del Padre...
C il Signore � mia luce e mia salvezza.
T Il Signore � la fortezza della mia vita, mio rifugio di et� in et�.
C Insegnaci, o Signore, a contare i nostri giorni. 
T E verremo a un cuore di sapienza.
C L'uomo, i suoi giorni come l'erba, fiorisce come fiore del campo.
T Ma l'amore del Signore � da sempre e per sempre su quelli che lo temono.
C O Dio, nostro Padre,
che nella Pasqua di Cristo
hai fatto della morte
il passaggio alla vita:
apri alla speranza i nostri cuori
e conservali vigili nell'attesa.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
805
IL PECCATO E LA MORTE
LPer opera di un solo uomo il peccato entr� nel mondo e attraverso il peccato la morte; cos� la morte pass� su tutti gli uomini, perch� tutti peccarono (Rm 5,12).
�Padre onnipotente,
tu ci chiami alla vita e all'amore:
T concedi che la morte, frutto del nostro peccato, sia passaggio fiducioso alla tua casa.
GO Signore Ges�,
tu hai voluto morire in croce
perch� la nostra morte non fosse senza speranza: T insegnaci ad accogliere il mistero della morte nell'obbedienza alla volont� del Padre.
GSpirito d'amore,
che hai guidato Ges�
a donare la vita per noi:
T concedi che la nostra morte
sia in Cristo dono di salvezza per il mondo.
L'OBBEDIENZA E LA VITA
LCome per la colpa di uno solo ricadde su tutti gli uomi ni una condanna, cos� per l'opera di giustizia di uno solo perviene a tutti gli uomini la giustificazione che d� vita. Per la disobbedienza di un solo uomo gli altri furono costituiti peccatori, per l'obbedienza di uno solo gli altri sono costituiti giusti (Rm 5,18-19).
GO Padre buono,
noi ti rendiamo grazie:
T non ci hai abbandonati in potere della morte ma in Cristo ci hai chiamati a nuova vita.
GSignore Ges�,
obbediente fino alla morte:
T donaci di camminare sulle tue orme nell'obbedienza e nell'amore.
�Spirito della vita
che abiti in noi,
T aiutaci a portare frutti di giustizia per la vita eterna.
806

L'ATTESA OPEROSA DELLA PIENEZZA
LGi� adesso siamo figli di Dio, e ancora non � manifesto quello che saremo. Sappiamo che quando si manifester�, saremo simili a lui, perch� lo vedremo quale � (1 Gv 3,2).
�Padre,
tu ci chiami alla gioia del banchetto eterno:
T donaci di conservare splendente l'abito della tua grazia
che ci hai donato nel Battesimo.
GCristo Signore,
che ritornerai alla fine dei tempi,
T concedi che sappiamo fare buon uso dei talenti che ci hai dato.
�Spirito Santo,
pegno della nostra risurrezione:
T aiutaci a vivere nella vigilanza e nella preghiera, come servi fedeli,
per essere pronti ad accogliere il Signore.
PREGI-IIERA ALLA VERGINE
C Vergine Maria,
porta del Cielo,
assunta con il tuo corpo
nella gloria del tuo Figlio Ges�,
prega per noi adesso e nell'ora della nostra morte.
Tu che sei segno certo della nostra speranza,
aiutaci a percorrere nella fedelt�
il nostro cammino,
perch� possiamo giungere
alla gioia perfetta nella casa del Padre.
T Amen.
BENEDIZIONE E CANTO FINALE
807

3. SCRUTINI
(preghiera, fraternit�, povert�)
3.1. LA NECESSIT�
DI MOMENTI DI VERIFICA COMUNITARI
Il Padre, consacrandoci ad essere modello di vita evangelica, ci ha affidato un progetto da realizzare. Liberamente abbiamo scelto di attuare questo invito vivendo in una comunit� che cresce con il cuore di Don Bosco, interessandosi della giovent� povera e abbandonata.
Come persone in cammino verso la santit�, alimentiamo questa crescita con l'ascesi interiore: questa trova la sua espressione privilegiata nella liturgia. Come peccatori che in Cristo ritrovano garanzia di conversione e proposta di annuncio ai fratelli, dobbiamo verificare continuamente il nostro operato, sia comunitariamente che individualmente, al fine di elaborare nel ritmo della nostra esistenza particolare un progetto organico che evidenzi l'unit� vocazionale della missione salesiana e la personale maturit� spirituale.
I momenti di verifica individuale sono nell'ambito di un discernimento orante; i momenti comunitari di verifica presumono la presenza dello Spirito di vera sapienza, il compiacimento della Vergine Ausiliatrice e l'intercessione paterna di Don Bosco, per cui sono espressione dello spirito di famiglia e accettazione delle diversit� di ruoli, di et� e di sensibilit� spirituale. Queste verifiche sono dunque uno stimolo per imparare a lavorare insieme, per scoprire le doti vicendevolmente, per correggere abitudini negative affinch� la comunit� coltivi nei suoi membri le qualit� del nostro santo Fondatore.
808
Molteplici sono i settori in cui urgono scadenze di verifica. A raggio ispettoriale occorre verificare la propria presenza apostolica nel territorio (Cost. 58), sia per quanto riguarda i destinatari che sulle attuazioni dei mandati capitolari generali (Cost. 171,3) e ispettoriali (Reg. 167,2); si deve inoltre riflettere in un progetto globale sulla validit� delle singole opere (Cost. 41; Reg. 13). Non si possono dimenticare momenti di verifica con la Chiesa locale e con gli altri religiosi di un dato territorio, data la necessit� di collaborazione pastorale tra le varie istituzioni ecclesiali (Cost. 13.42.48. 57.157). A livello deI lavoro svolto in un'opera particolare occorre una programmazione annuale (Reg. 184,3), che � un momento consuntivo e progettuale, affrontando pure i problemi concernenti la presenza degli altri membri della Famiglia Salesiana e la collaborazione dei laici (Reg. 148). Le comunit� formatrici avranno, come indicato dai Regolamenti, momenti precisi di verifica (Reg. 78.81.86).
La dimensione pi� specificamente spirituale si verifica negli �scrutinia fraternitatis, orationis, paupertatis� (Reg. 65.174), che si possono inserire nei ritiri o in altri momenti di incontro della comunit�.
Denominatore comune degli aspetti sovraelencati � l'affiato spirituale con cui devono essere condotti, per cui si suggerisce di intesserli con opportune celebrazioni e preghiere.
Le proposte celebrative possono essere molteplici e variare a misura delle esigenze particolari. Suggeriamo qualche schema indicativo relativo ai tre scrutini, quale sussidio utile ad agevolare la creativit� dei confratelli che n� usufruiranno. I temi della preghiera, fraternit� e povert� non esauriscono per� le possibili celebrazioni comunitarie di verifica: per esempio, si pu� incentrare l'attenzione sull'attivit� pastorale, sul progetto educativo, sulla formazione, sul ridimensionamento... La struttura degli schemi che presentiamo prevede: un inno, la preghiera dei salmi, l'ascolto della Parola, la traccia di verifica, una preghiera comune o responsoriale e una conclusione.
809
3.2. INSCRUTINIUM ORATIONIS�
Fonti principali del Magistero in cui trovare spunti per aiutare la riflessione: SC, PC, MuR, ET. Fonti salesiane: Costituzioni e Regolamenti, determinazioni capitolari, Ratio, manuale del Direttore. Il materiale � reperibile attraverso gli indici analitici. Non � da dimenticare il pensiero di Don Bosco raccolto nelle Memorie Biografiche, nelle sue Opere edite, nelle Circolari e nella tradizione salesiana, specie dei primi tempi, in cui � ancora viva la memoria carismatica del Fondatore. Da queste fonti, e da altre produzioni significative del Magistero pontificio e dei Superiori maggiori, di volta in volta si trarranno suggerimenti utili per rilevare qualche aspetto specifico, avendo cura di evidenziare questi scrutini come tappe di un unico cammino. Il momento comunitario deve essere preceduto da un esame di coscienza personale, suggerendo ai confratelli gli spunti di riflessione attraverso le fonti sopra elencate.
Primo schema di celebrazione in occasione dello Scrutinium orationis:
PREGHIAMO CON IL CUORE DI DON BOSCO
INNO
INVITO ALLA PREGHIERA
PREGHIERA SALMIC A
Salmo 15: Scegliere Dio come unico Dio e invocarlo con cuore attento.
Ant, Loder� il Signore poich� guida i miei passi (recita responsoriale o a cori alterni).
Orazione salmica.
C Preghiamo.
O Signore onnipotente,
noi ascoltiamo la tua voce
e il nostro cuore si riempie di gioia in te:
guidaci sulla via della santit�
per godere il tuo volto in eterno.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
810 
Salmo 16: La preghiera si fa vita di carit� e giustizia. 
Ant. L'anima del giusto canter� le lodi di Dio.
Orazione salmica.
C Preghiamo.
O Dio altissimo,
solo il tuo nome � santo:
aiutaci a vivere in unione con te e con i fratelli
per celebrare insieme la tua gloria
nella preghiera fiduciosa e nella carit� attenta.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Salmo 61: La preghiera � desiderio di Dio. 
Ant. L'anima mia ha sete del Dio vivente.
Orazione salmica.
C Preghiamo.
O Dio, Signore di ogni cosa,
che tutto hai fatto con sapienza e amore,
aiutaci a desiderare te solo
e a crescere nella santit� con coloro che, come noi,
condividono le sorti del terreno pellegrinaggio.
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA
l Ts 5,16-26: Preghiera incessante, gioia e pace.
VERIFICA DELLA NOSTRA PREGHIERA COMUNITARIA
La comunit� pu� essere guidata nella verifica della propria vita di preghiera. Dopo l'enunciazione dei punti elencati nella traccia proposta in fondo, ogni confratello, in clima di spirituale raccoglimento, potr� intervenire con le proprie riflessioni. Se l'esame invece precede o segue l'azione celebrativa, dopo la lettura ci potr� essere una breve omelia e una pausa di silenzio.
INTERCESSIONI
C �Don Bosco fu sempre un modello a tutti noi nella preghiera� (MB 3,589). Invochiamo insieme il Signore, perch� ci rendiamo disponibili a seguire l'esempio del nostro Padre in una vita attiva e sempre attenta a contemplare le cose di Dio.
811
G �Con lo spirito e il cuore fisso in Ges� Sacramento, Don Bosco viveva in continua preghiera [...]. Egli pregava sempre. In lui l'unione con Dio era continua; nelle conversazioni, dagli argomenti pi� ordinari sapeva elevarsi a Dio, e ci� senza essere noioso e pesante� (MB 4,453: 12,371).
Breve riflessione.
GT Padre,
il tuo Santo Spirito ha guidato Don Bosco
a vivere in unione con te
in una continua preghiera.
Tu gli hai dato di leggere
gli eventi della vita
con uno spirito nuovo.
Donaci fede ardente
perch� viviamo costantemente alla tua presenza
e testimoniamo ai giovani
la gioia della tua vicinanza.
G �Vi furono persone pie, ed anche religiose, alle quali non sembravano opportune queste molteplici funzioni sacre ed obiettavano aver ragione di temere che i giovani le prendessero in uggia.
Ma Don Bosco rispondeva sempre: "Diedi il nome di Oratorio a questa casa per indicare ben chiaramente come la preghiera sia la sola potenza sulla quale dobbiamo fare assegnamento, e si recita il santo Rosario perch� fin dai primi istanti misi me stesso ed i miei giovani sotto la protezione immediata della Santissima Vergine'
D'altronde aveva saputo introdurre tanta variet� in queste pratiche, che la folla dei giovani non dava segni di noia� (MB 3,110).
T Signore,
aiutaci a comprendere davvero
l'insegnamento di Don Bosco;
a fare delle nostre case
il luogo della gioia e della preghiera,
812
ad affidarci alla tua presenza e alla protezione della Vergine.
G �Pel succedersi incalzante delle sue occupazioni non gli era dato di poter impegnarsi a pregare per lunghe ore del giorno; ma quanto faceva si pu� dire che raggiungesse la perfezione. Non tralasciava mai di celebrare la S. Messa, anche quando era infermiccio. Pi� volte chi entrava in sua camera lo vide con il Rosario in mano. Non di rado si doleva di non poter dare una pi� larga parte del suo tempo all'orazione mentale e vocale; e suppliva con molte giaculatorie, il cui suono per� non usciva dalle sue labbra� (MB 3,7).
T Riconosciamo, Padre,
che � necessario dare un tempo alla preghiera nel succedersi incalzante delle occupazioni. Rendici fedeli in questa ricerca;
il tuo spirito ci faccia scoprire
la tua presenza
in ogni gesto che compiamo
e in ogni luogo in cui ci troviamo.
G Don Bosco voleva che ognuno dei chierici o dei preti andasse a recitare le orazioni con i giovani o durante quel tempo si ritirasse in chiesa o in camera, perch� il fare diversamente lo giudicava scandalo da evitarsi a qualunque costo (cf MB 5,173).
T Padre,
tu ci chiami ad essere apostoli sempre,
anche quando preghiamo.
Aiutaci a conseguire un autentico spirito di preghiera, perch� i giovani apprendano
la gioia e la pace
che provengono dal colloquio con te.
G �Pi� volte al giorno pregava per s�, per le anime che
gli erano affidate, e in specie per i suoi penitenti� (MB
3,7).
T Signore,
donaci saggezza nel comprendere
la realt� giovanile;
dacci un cuore grande
813
per tenere sempre presenti
nel nostro lavoro e nella nostra preghiera coloro ai quali siamo mandati.
L'esempio di Don Bosco sia per noi di guida nell'interpretare i sentimenti che vivono nell'animo di ogni giovane.
G Don Bosco �esigeva il silenzio perfetto, dalla sera dopo le orazioni fino al mattino seguente dopo la S. Messa. Questo silenzio riputavalo di somma necessit�, perch� gli animi non divagati potessero conseguire tutto il frutto della preghiera� (MB 6,173). C'� poi chi �era persuaso che Don Bosco vegliasse molte ore della notte e talora la notte intera, pregando� (MB 3,389).
T Signore Ges�,
Don Bosco ti ha seguito nel deserto interiore dove la preghiera si fa intimo colloquio con il divino; in essa egli ha ritrovato luce e forza per compiere la sua missione tra i giovani. Aiutaci a pensare e a ricercare
dei momenti di solitudine e preghiera; solo allora sapremo ringraziarti
per essere Salesiani
e vivere in questo tempo
tra i giovani.
C Don Bosco si nutriva di Dio e con speciale attenzione spirituale pregava per l'adempiersi dei giorni del Regno (cf MB 3,589). Come comunit� riunita nel nome del Signore, per un provvidenziale disegno del Padre, invochiamo la presenza dell'Onnipotente su di noi e sui giovani.
T Padre nostro...
C O Dio,
sempre presente alle tue creature,
visita questa comunit� riunita nel desiderio sincero
di imparare a pregare con il cuore di Don Bosco.
Ascolta il grido di chi ti invoca
e concedi i tuoi benefici spirituali
a chi ti cerca con cuore sincero.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
814
BENEDIZIONE CANTO FINALE
Secondo schema:
L'ESPERIENZA DELLA PREGHIERA
CANTO
AMMONIZIONE
Chi presiede introduce la comunit� alla verifica della propria vita di preghiera.
ATTO PENITENZIALE
C Signore, che lungamente hai pregato il Padre per le sorti dell'umanit�, perdona la nostra indolenza nella preghiera.
T Signore, piet�.
C Cristo, che ci hai raccomandati al Padre affinch� fossimo in te una cosa sola, dimentica le inadempienze della nostra vita spirituale.
T Cristo, piet�.
C Signore, che nel sacrificio supremo della croce hai pregato per il riscatto dei peccatori, perdonaci per non aver portato innanzi a te i bisogni dei giovani che ci hai affidato.
T Signore, piet�.
PREGHIERA CORALE
Salmo 26: Un'esperienza che d� sicurezza e pace. Ant. Mia luce e mia salvezza � il Signore.
Salmo 41: Un'esperienza che d� il senso alla vita. Ant. Solo in te, o Signore, riposa l'anima mia.
Cantico: Sir 39,13-16a: Come sono grandi le tue opere, o Signore!
Ant. O Signore, contempliamo il tuo volto in ogni tempo.
815
ASCOLTO DELLA PAROLA
Fil 4,4-9: Fratelli, siate lieti nel Signore.
RIFLESSIONE MAGNIFICAT INTERCESSIONI
C Preghiamo il Signore perch� ci aiuti a contemplare la sua gloria nell'azione apostolica di ogni giorno; invochiamolo per essere forti nel momento della prova e capaci di infondere coraggio ai giovani.
T Signore, insegnaci a pregare (preghiere spontanee).
C Con la semplicit� di Don Bosco, frutto della sua fede profonda, preghiamo insieme colui che � dispensatore di grazia e santit�.
GT Padre nostro...
C Padre,
tu vedi la nostra disponibilit�
alla tua chiamata;
non lasciarci soli,
non dimenticare Ia preghiera che sale a te ogni giorno
affinch� possiamo contemplare la tua grazia,
fare esperienza della tua presenza tra di noi
e trasmettere ai giovani la tua voce di pace e santit�.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
BENEDIZIONE CANTO FINALE
Traccia per lo �Scrutinium orationis� a livello comunitario
Preghiera comunitaria in genere
� Nella nostra comunit� diamo alla preghiera il posto che le compete? Si notano scissioni tra preghiera e vita apostolica? Il lavoro emargina il tempo di preghiera?
816 
�La preghiera aiuta a costruire e a far crescere la comunit�?
�Entra essa come elemento di base del discernimento e della ricerca comunitaria della volont� di Dio?
�Diamo ai nostri giovani e alle persone per le quali lavoriamo esempio comunitario di preghiera?
�Possiamo trovare nuove occasioni di preghiera comunitaria insieme con i nostri giovani?
�La regolarit� dei ritmi comunitari di preghiera � sufficientemente curata? Vi � assenteismo abituale e diserzione dagli impegni comunitari di piet�?
�L'attivit� pastorale fuori casa o gli impegni di animazione tra i giovani sottraggono molti confratelli dalla preghiera comunitaria? Ci sono soluzioni possibili per superare queste difficolt�?
�Si � fedeli alle pratiche religiose salesiane, in armonia con la vita liturgica della Chiesa?
Preghiera liturgica
�Vi � nella nostra comunit� una viva partecipazione alla preghiera liturgica, con adeguata animazione, creativit� e variet�?
�Le celebrazioni liturgiche sono ben preparate, svolte con calma spirituale e curate nel canto?
�Le celebrazioni comunitarie delle Ore sono sufficientemente devote per ispirare raccoglimento e aiutare la riflessione?
L'Eucaristia
�La cura della chiesa o della cappella esprime veramente che l'Eucaristia � il centro della comunit� e della vita salesiana?
�Si partecipa volentieri alle celebrazioni comunitarie, programmate in conformit� agli impegni della comunit�?
�Si rispettano le norme della Chiesa circa il culto e le celebrazioni liturgiche dell'Eucaristia?
�Si cura di iniziare i giovani alla centralit� dell'Eucaristia?
�Si praticano visite frequenti all'Eucaristia?
La continua conversione e riconciliazione
�Si curano opportunamente i ritiri mensili, trimestrali e le celebrazioni penitenziali comunitarie?
817
�Si celebrano con la dovuta sensibilizzazione e partecipazione i �tempi forti� della Liturgia?
�Il sacramento della Riconciliazione � considerato come momento privilegiato di conversione interiore vissuta comunitariamente secondo lo spirito salesiano?
Meditazione c lettura spirituale
�Nelle comunit� si d� a tutti la possibilit� di fare meditazione in comune, almeno a gruppi?
�Le diamo il tempo richiesto e ne favoriamo la creativit� delle forme?
�Curiamo di dare contenuti formativi alla lettura spirituale? Ci aiuta a crescere nella conoscenza della spiritualit� salesiana e a migliorare la nostra vita di famiglia?
�Diamo un posto adeguato alla �Buona notte�?
3.3. �SCRUTINIUM FRATERNITATIS�
L'esigenza di preparare questi momenti con spunti di riflessione che sensibilizzano la comunit� suggerisce di dare ai confratelli testi con cui confrontarsi previamente. Per le fonti da usare si vedano le indicazioni del precedente scrutinio.
Primo schema: UNITI NELLA FRATERNIT�
INNO INVITO
PREGHIERA COMUNE (recita responsoriale dei salmi e del cantico a cori alterni oppure cantando).
Salmo 132: Canto della fraternit�. Ant.Com'� bello, Signore, stare insieme.
Orazione salmica
C O Signore,
che hai creato l'uomo perch� godesse del tuo amore,
donaci la gioia di condividere in fraternit� la tua grazia
e di essere costruttori del Regno che � gi� nei nostri cuori. Per Cristo nostro Signore.
818 
T Amen.
Salmo 47: Canto per la nuova Sion.
Ant. Dolce e soave � abitare nella tua casa, o Signore.
Orazione salmica
C O Dio di ogni consolazione
che hai promesso una citt� di eterna liberazione
alla tua umanit�,
concedi a noi di anticipare
nelle nostre comunit�
l'amore che ci nutrir� eternamente
nella Gerusalemme celeste.
In Cristo Ges�, nostro Signore.
T Amen.
Cantico: Gv 17,20-25: La preghiera di Ges�.
Col 3,12.14-17: Al di sopra di tutto vi sia la carit�.
Il cantico pu� essere proclamato da un solista con un'antifona, oppure recitato in forma responsoriale, o cantato. Occorre dare al brano scritturistico la forma di cantico con opportune interruzioni.
Ant.Fa', o Padre, che siamo un cuor solo e un'anima sola nel Cristo tuo Figlio.
ASCOLTO DELLA PAROLA
Atti 2,42-47: Erano un cuor solo e un'anima sola.
Riflessione o scrutinio introdotto da una ammonizione. I confratelli guidati dalle domande dello schema possono intervenire per verificare la vita di fraternit� della comunit�.
CANTO DEL MAGNIFICAT
Ant. Esultiamo nello spirito, poich� l'amore di Dio � in noi.
INTERCESSIONI
C Invochiamo da Dio lo Spirito dell'amore e della pace per poter costruire una vera comunit� fraterna.
819
O Padre, tu hai posto il vivere e lavorare insieme come esigenza fondamentale e via sicura per la realizzazione della vocazione salesiana:
�aiutaci a creare una comunit� in cui ci si ama fino a condividere tutto in spirito di famiglia.
Chiamandoci a vivere in comunit� tu ci affidi dei fratelli da amare:
�donaci il tuo Spirito perch� formiamo un cuor solo e un'anima sola divenendo per i giovani segni di amore e di unit�.
Illuminaci in modo che possiamo scoprire ogni giorno, nonostante le difficolt�, la presenza di Ges�:
�rendici aperti alla correzione fraterna, capaci di offrire a tutti affetto, stima e incoraggiamento.
Rendici attenti ai confratelli anziani e malati, che con la loro presenza sono fonte di benedizione per la comunit�:
�arricchiscano lo spirito di famiglia e rendano pi� profonda Ia carit�.
Il ricordo dei confratelli defunti ci aiuti nella continuit� della nostra missione:
�affinch� il nome di Don Bosco continui attraverso noi tutti a portare gioia di fraternit� tra i giovani.
CT Padre nostro...
C O Dio, nella pienezza dei tempi
ti sei rivelato agli uomini
come una comunione di Persone
chiamando tutti a vivere come fratelli:
fa' che guardando a te
progrediamo nella ricerca costante di una vita
che rifletta il tuo mistero
e appaghi le aspirazioni pi� profonde
del cuore umano.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
820

Secondo schema: UNO SPIRITO FRATERNO
INNO INVITO
PREGHIERA COMUNE
Salmo 130: Fiducia e pace.
Ant.Riposa come un fanciullo l'anima mia.
Salmo 44: Un canto per il fratello. Ant. Dio � mia luce.
Cantico: I Cor 13,1-10: Inno alla carit�.
i Gv 4,7-19: Dio fondamento della carit�.
Il cantico pu� essere proclamato da un solista con un'antifona, oppure recitato in forma responsoriale , o cantato. Occorre dare al brano scritturistico la forma di cantico con opportune interruzioni.
ASCOLTO DELLA PAROLA
Col 3,12-17: Nell'amore fondiamo la pace di Cristo.
CANTO DEL MAGNIFICAT
Ant. Con gioia camminiamo nella luce del Signore.
INTERCESSIONI
C Uniti dall'amore di Dio che � il vincolo della perfezione, confermiamo innanzi a lui la volont� di essere un cuor solo e un'anima sola per portare ai giovani la gioia di permanere nell'amicizia vicendevole e nella carit� verso ogni fratello.
GT Fa', o Signore, che ci armiamo come tu ci ami.
Intenzioni libere con acclamazione corale. CT Padre nostro...
C Spesso non sappiamo dove trovarti, o Dio, n� in quale direzione rivolgerci per gridare la nostra solitudine e la nostra sofferenza.
821
Spesso non percepiamo la tua presenza,
rimaniamo come pietre fredde
che il sole non riesce a scaldare;
la gioia non illumina i nostri occhi
e il canto non sgorga sincero dalle nostre labbra.
Ascoltaci, o Dio,
tu che hai orecchi per tutti
e puoi cambiare i cuori di pietra in cuori di carne:
mandaci il tuo Spirito,
vivifica per mezzo di lui il nostro amore fraterno;
allora certo assaporeremo la tua presenza,
come parola che incoraggia e perdona,
come mano amica che ci aiuta,
come cuore vicino cui confidare un segreto che pesa,
fino a quando cadr� ogni divisione,
ogni lontananza sar� superata
e si riveler� che noi, molti, siamo Uno,
e ti vedremo in Ges�, tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
T Amen.
Traccia di verifica comunitaria Fraternit� come espressione di carit�
�Nella nostra comunit� si mette a fondamento della comunione fraterna l'incontro comunitario e personale con Cristo nell'Eucaristia, nella Riconciliazione, nella preghiera e nei tempi forti della Liturgia?
�Tra i confratelli della comunit� vi � una fraterna condivisione di tutto in spirito di famiglia?
�Vi � accettazione reciproca neI rispetto vicendevole, pur nella diversit� delle mentalit�?
�Si nota un senso di fraternit�-famiglia nei rapporti tra confratelli anziani e pi� giovani?
�La comunit� accoglie il confratello con cuore aperto, lo accetta com'�; oppure si limita alla sola sopportazione?
�I confratelli si sentono impegnati a costruire la comunit� in cui vivono, con sano ottimismo, con la pratica fedele del colloquio col Direttore, con la partecipazione attiva ai momenti di vita comunitaria e di incontro?
822

�I rapporti di amicizia investono la nostra vita intera: ore di lavoro, di preghiera, refezioni e distensioni, riunioni e incontri?
�Ci comunichiamo le gioie e le pene nell'affetto vicendevole, e le esperienze e i progetti apostolici in una reale corresponsabilit�?
�Si pratica una cordiale ospitalit�?
�Nella nostra comunit� � troppo diffuso il senso della solitudine? Si nota una mancanza di comunicazione, soprattutto a livello spir'.uale?
Fraternit� come appartenenza
�Certe forme di individualismo allontanano i confratelli dalla comunit� (preferenza per i lavori pi� gratificanti e pi� remunerativi)?
�Si nota una certa fuga della comunit� nei momenti di tempo libero (vacanze, week-end, serate passate presso parenti o amici...)?
�La nostra comunit� sente l'appartenenza alla ispettoria, si fa carico del suo progetto globale e partecipa alle iniziative ispettoriali?
Fraternit� come partecipazione
�Nella comunit� ci sono iniziative idonee a suscitare la partecipazione da parte dei confratelli?
�Nella comunit� si sente l'impegno non solo di �far sapere...�, ma anche di coinvolgere persone e gruppi nelle iniziative e nelle decisioni?
�Si rifugge dal servizio di assolvere compiti di responsabilit�, perch� nell'anonimato � pi� facile vivere?
�La nostra partecipazione alla vita della comunit� si fa proposta vocazionale ai giovani che incontriamo nel lavoro? Li invitiamo a fare esperienza con noi della missione educativa tra i giovani? O il problema � demandato solo agli organismi ispettoriali?
3.4. �SCRUTINIUM PAUPERTATIS�
L'esigenza di preparare questi momenti con spunti di riflessione che sensibilizzino la comunit� suggerisce di dare ai confratelli testi con cui confrontarsi previamente. Per le fonti da usare si vedano le indicazioni del primo scrutinio.
823

Primo schema: STOLTEZZA DELL'UOMO RICCO
INNO
INVITO
PREGHIERA COMUNE
Salmo 48: Riflessioni sulla vanit� della ricchezza.
Ant. Non potete servire Dio e il denaro; radunate i vostri tesori in cielo.
Preghiera salmica
C O Signore onnipotente,
che tutto hai fatto con sapienza
e a tutti hai donato il tuo amore,
perdonaci per non aver saputo godere
delle tue ricchezze,
per aver invidiato le sicurezze di questo mondo
e trascurato il grido del povero.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Salmo 38: Lamento sulla fragilit� della vita. Ant. Presso di te sono solo un ospite, pellegrino come i miei antenati.
Preghiera salmica
C O Dio provvido e misericordioso,
che hai donato all'uomo la vita
e lo hai segnato con la tua immagine di gloria,
aiuta i nostri giorni,
donaci il coraggio per confidare solo in te
sostenendo l'offesa di chi ti deride,
di chi dimentica la fragilit� della vita
e spreca le tue ricchezze.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
824 
Cantico: Fil 2,6-11: Cristo si fece povero per salvare l'umanit�.
Ant.11 Signore Ges� � vissuto nella povert� della carne per donare le sue ricchezze all'intera umanit�.
ASCOLTO DELLA PAROLA
Sir 11,12-28; Le 12,13-21.
Riflessione o scrutinio introdotto da una ammonizione. I confratelli guidati dalle domande dello schema possono intervenire per verificare la vita di fraternit� della comunit�.
CANTO DEL MAGNIFICAT INTERCESSIONI
C Illuminati dalla Parola di Dio, preghiamo per riuscire a penetrare in profondit� nel disegno di Dio e condividere con i fratelli pi� poveri la gioia di avere un tesoro di grazia in Ges� Cristo.
O Padre, tu hai mandato il Cristo ad annunciare ai poveri il lieto messaggio del regno:
�fa' che non ci lasciamo sedurre dalle potenze del mondo e a somiglianza dei piccoli del Vangelo seguiamo con fiducia Cristo e sperimentiamo la forza del suo Spirito.
Tu respingi i superbi, doni la tua grazia agli umili e ascolti il grido dei poveri e degli oppressi:
�spezza il giogo della violenza e dell'egoismo che ci rende estranei gli uni agli altri; fa' che ci accogliamo come fratelli per diventare segno dell'umanit� rinnovata nel tuo amore.
Tu vedi e provvedi a tutte le creature:
�sostienici con la forza del tuo Spirito, perch� in mezzo alle fatiche e alle preoccupazioni di ogni giorno non ci lasciamo mai dominare dall'avidit� e dall'egoismo, ma operiamo con piena fiducia per la libert� e la giustizia.
Nel mistero del tuo Figlio povero e crocifisso hai voluto arricchirci di ogni bene:
�fa' che non temiamo la povert� della croce, per estendere con autenticit� ai nostri fratelli il lieto annuncio della vita nuova.
825
GT Padre nostro...
C O Padre, rinnovaci con il tuo Spirito di verit�,
perch� non ci lasciamo deviare da bisogni frivoli
e cerchiamo soltanto
gli strumenti necessari al nostro lavoro
per i giovani, specie i pi� poveri.
Confermaci nella solidariet� verso tutti
e nella riconoscenza verso i benefattori.
Assistici nella nostra missione
affinch� l'inutile non ci distolga dal riconoscere
con saggezza il tesoro di santit�
che � accumulabile nei cieli.
Il Ges� povero per le strade della Galilea
e umiliato sulla croce,
la povert� e la serenit� di Don Bosco
siano per noi modello e guida
nel cammino della nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
CANTO FINALE
Secondo schema: LE BEATITUDINI DEL POVERO
INNO
INVITO
PREGHIERA COMUNE
Salmo 36 (1-11)
Ant. I poveri possederanno la terra e godranno benessere
e pace.
Oppure
Solleviamo i nostri occhi al Signore.
Salmo 24 (1-14)
Ant. Buono e giusto � il Signore: insegna ai poveri la sua volont�.
826 
Salmo 112
Ant.I1 Signore rialza da terra il debole, solleva dal fango il povero.
ASCOLTO DELLA PAROLA
Prima lettura: Atti 4,32-37. Responsorio
GVendete quello che possedete: T procuratevi un tesoro sicuro nei cieli.
GII denaro datelo ai poveri:
T procuratevi un tesoro sicuro nei cieli.
GGloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. T Vendete quello che possedete: procuratevi un tesoro sicuro nei cieli.
Seconda lettura: Mt 5,1-12.
Riflessione o scrutinio introdotto da una ammonizione. I confratelli guidati dalle domande dello schema possono intervenire per verificare la vita di fraternit� della comunit�.
CANTO DEL MAGNIFICAT
INTERCESSIONI
C Preghiamo il Padre che ci renda docili alla voce del suo Spirito, per seguire Cristo sulla via di un'autentica povert�.
G O Padre, tu ci hai chiamati a seguire Cristo sulla via della povert�:
� concedici di vivere la nostra scelta nella gioia, di porre la nostra fiducia nella tua Provvidenza e di donarci pienamente al servizio del Vangelo.
Tu ci hai rivelato che la povert� deve essere sempre un atto di amore verso di te e un vero abbandono filiale alla tua paternit�:
� fa' che non la riduciamo a una pura osservanza giuridica.
827
Per mezzo di Colui che � la tua parola hai detto �beati i poveri�:
�fa' che quando la povert� reale ci causa incomodo o sofferenza ci rallegriamo di partecipare con i poveri alla beatitudine che tu hai promesso.
Tu ci inviti a non tenere gelosamente ci� che ci hai dato con generosit�:
�rendici capaci di condividere tutto, e la nostra povert� sia un segno del nostro amore alle persone dei nostri confratelli e dei giovani.
Tu ci d�i di vivere in questo tempo con il lavoro delle nostre mani:
�concedici di occupare sempre il nostro tempo in un lavoro assiduo e sacrificato per testimoniare agli uomini di oggi il senso umano e cristiano del lavoro.
GT Padre nostro
C O Dio, Padre onnipotente e provvidente, che vesti i gigli dei campi
etingi d'azzurro i cieli, aumenta la nostra fede, perch� ci abbandoniamo nelle tue mani
ediventiamo instancabili operai della tua vigna
fino all'avvento del tuo Figlio,
il Signore nostro Ges� Cristo
che vive e regna con te
nell'unit� dello Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli.
T Amen.
Traccia di verifica comunitaria
� Si pu� dire che la nostra comunit� dia veramente testimonianza collettiva di povert�: nell'abitazione semplice e povera, nel tenore di vita sobrio e austero, nella rinuncia a comodit� superflue, nell'uso moderato e ragionevole dei divertimenti, nell'impiego utile delle vacanze estive?
828 
�Il denaro in casa si spende da poveri oppure dobbiamo lamentare spesso spese non necessarie e non giustificate?
�I confratelli possono chiaramente vedere che coloro che hanno responsabilit� amministrativa si considerano non padroni, ma solo amministratori responsabili verso tutta la comunit�?
�Tra gli aspetti della povert� ritroviamo la maggiore qualificazione professionale, l'uso di mezzi congrui, la programmazione a lungo dei lavori, di ristrutturazione, l'oculatezza amministrativa in rapporto alle leggi vigenti, il controllo preventivo sulla salute?
�C'� nella comunit� una reale e ragionevole uguaglianza nel tenore di vita dei confratelli?
�La parte della casa destinata alla Comunit� religiosa � indicativa della nostra povert� e della realt� di famiglia che prevede spazi in comune da gestire con l'impegno di tutti?
�C'� un fattore che distingue il povero e che fu la caratteristica del nostro fondatore: il lavoro. Contraddistingue anche la nostra comunit� e ogni singolo confratello?
�L'uso delle nostre vacanze e in genere del tempo libero � in armonia con la povert� professata, oppure diventa una manifestazione di borghesismo?
�La comunit� viene interessata ai grandi e angosciosi problemi della fame, della denutrizione, della disoccupazione, delle malattie e di eventuali calamit� naturali, regionali e mondiali? Si studiano modi pratici perch� questo interessamento diventi solidariet� operativa e partecipazione cristiana, con sacrifici comunitari e rinunzie personali, con uno stile di vita austero che consentano di dare forme concrete e valide alla nostra solidariet�?
829
4. INCONTRI DELLA COMUNIT�
Ogni momento della nostra vita comunitaria deve essere vissuto nel nome del Signore. Cresciamo nel suo amore, chiediamo a lui di progredire nella fraterna amicizia e cerchiamo con lui la via della vera sapienza.
Presentiamo una serie di invocazioni allo Spirito Santo a scelta, in rapporto alle circostanze della comunit�. Questo materiale � utilizzabile negli incontri comunitari, nelle assemblee, nelle riunioni del consiglio, nelle conferenze o nelle riunioni della comunit� educativa.
Prima e dopo un incontro comunitario o del Consiglio della casa
PREGHIERE DI INIZIO
GT Nel nome del Padre...
G Conserviamo l'unit� dello spirito nel vincolo della pace (Ef 4,3),
T e cresciamo nell'amore vicendevole, segno della carit� di Dio.
Oppure
G Lo Spirito del Signore, spirito di unit� nel vincolo della pace, sia con tutti noi.
T Ora e sempre.
830 
Oppure
G La parola di Dio abiti nei nostri cuori perch� possiamo servire il Signore nella gioia.
T D Signore che ci ha uniti nel suo amore infonda nei nostri cuori carit� e sapienza.
G Preghiamo.
Il tuo Spirito, Signore, abiti nei nostri cuori,
animi la nostra carit�,
ci liberi da ogni animosit�
in modo che possiamo scoprire le tue vie
e servire i giovani con dedizione totale.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
O Signore,
tu sei presente in mezzo a noi
quando ci raduniamo nel tuo nome:
donaci un cuore aperto e attento,
umile e fiducioso,
perch� nel dialogo fraterno
sappiamo crescere nella verit� e nell'amore.
Tu che vivi e regni nei secoli.
T Amen.
Oppure
Purifica il nostro cuore, Signore,
perch� sappiamo discernere
e accogliamo con docilit�
la tua parola
nelle proposte dei fratelli
e nelle diverse loro esperienze di vita.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
Concedi, o Signore,
che ci manteniamo un cuor solo e un'anima sola ricercando la tua volont�,
alimentando lo stesso amore,
831
preoccupati non delle nostre visioni personali ma del bene dei giovani. T Amen.
Oppure
Infondi in noi, Signore,
lo Spirito d'intelletto, di verit� e di pace,
perch� ci sforziamo di conoscere
ci� che � a te gradito
e lo attuiamo nell'unit� e nella concordia.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
Donaci, o Padre, di sentire in mezzo a noi la presenza del Cristo tuo Figlio,
promessa a quanti sono radunati nel tuo nome,
e fa' che, agendo in Spirito di verit� e di amore, sperimentiamo in noi
abbondanza di luce, di misericordia e di pace. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
PREGHIERA DI CONCLUSIONE
GViviamo nella pace,
T e il Dio dell'amore e della pace sar� con noi (2 Cor 13,11).
GRendiamo grazie al Signore, egli � buono. T 111 suo amore � per sempre.
GPreghiamo.
Concedi, o Signore,
che ci manteniamo nell'accordo fraterno,
alimentando lo stesso amore
preoccupati non del nostro interesse
ma del bene dei fratelli
che ci hai donato.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
832 
Oppure
Signore, queste ore si sono riempite
di tante parole, espressione di un amore
sofferto e vissuto.
Fa' che esse non cadano nella dimenticanza
ma vivano nella nostra memoria
affinch� i propositi diventino realt�.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
Signore,
abbiamo iniziato questo nuovo anno
nel confronto vicendevole
e progettando la nostra presenza tra i giovani.
Conferma le nostre aspirazioni
e rendici strumenti di santit�
per coloro che incontreremo nel lavoro.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
Nel lento scorrere delle ore
il nostro dialogo si � sviluppato
nella ricerca della tua volont�.
Accogli questa fatica
e fa' che diventi una luce per noi stessi
e uno strumento di salvezza per i giovani.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
G Maria, aiuto dei cristiani, 
T Prega per noi.
Prima e dopo una predica o una conferenza
PREGHIERA DI INIZIO
GT Nel nome del Padre...
G Preghiamo.
Purifica, o Signore, il nostro cuore
833
perch� accogliamo con docilit�
la tua Parola
per la salvezza della nostra vita (Gc 1,21).
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
Ispira nella tua paterna bont�, o Signore,
i pensieri e i propositi
della nostra comunit�
perch� veda ci� che deve fare
e abbia la forza di compiere ci� che ha veduto.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
PREGHIERA DI CONCLUSIONE
GPreghiamo.
O Signore,
rendici operatori della Parola
che abbiamo ascoltato,
perch� rimanendole fedeli
troviamo la nostra felicit� nel praticarla (Gc 1,25).
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
GMaria, aiuto dei cristiani, T Prega per noi.
Per un incontro della comunit� educativa
PREGHIERA DI INIZIO
GT Nel nome del Padre...
GPreghiamo.
O Signore, questo nostro incontro sia animato e guidato dall'amore, perch� ricercando in tutto il bene dei nostri ragazzi
834
sappiamo farli crescere
�onesti cittadini e buoni cristiani�.
Per Cristo nostro Signore. T Amen.
Oppure
O Dio nostro Padre,
aiutaci a diventare competenti e generosi nel nostro compito di educatori dei giovani per far avanzare, con la guida dello Spirito,
il tuo Regno nei loro cuori.
Aiuta i genitori a prendere viva coscienza
della loro responsabilit�
di primi educatori dei loro figli.
La fede e la carit� ispirino le nostre relazioni
perch� insieme possiamo realizzare
una vera esperienza di Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
PREGHIERA DI CONCLUSIONE
G Preghiamo.
Donaci, o Signore, fede e pazienza perch� sappiamo vederti e incontrarti nei nostri giovani, e concedi a loro di accogliere il messaggio di salvezza di cui ci hai fatto portatori.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
G Maria, aiuto dei cristiani, T Prega per noi.
Preghiere allo Spirito Santo �Adsumus�
O Spirito di misericordia e di sapienza,
eccoci alla tua presenza,
gravati dal peso dei nostri peccati, ma riuniti nel tuo nome.
835
Vieni a noi e rimani con noi:
degnati di purificare i nostri cuori. Insegnaci ci� che dobbiamo fare, la m�ta da raggiungere e come operare affinch� con il tuo aiuto
possiamo compiacerti in tutte le cose.
Sii tu la sola guida e l'ispiratore dei nostri pensieri, tu che solo, con il Padre e il Figlio, hai nome glorioso.
Non consentire che manchiamo alla giustizia: tu che sei giustizia perfetta.
Non ci tragga in errore l'ignoranza, n� l'interesse o il vantaggio ci corrompano.
Unisci noi tutti con il dono della tua Grazia, affinch� ci sia dato di essere in te, e di non allontanarci in nulla dalla verit�: tu che sei infinita verit�.
Come siamo riuniti nel tuo nome,
cos� concedi che in ogni cosa osserviamo la giustizia con moderazione e carit�,
s� che in nulla il nostro giudizio sia diverso dal tuo, e ci sia dato nel futuro di ricevere il premio eterno per il bene operato.
�Veni, creator�
Vieni, o Spirito creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato.
O dolce consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell'anima.
Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola.
836

Sii luce all'intelletto,
fiamma ardente nel cuore; sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male.
Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. Amen.
GManda il tuo Spirito e tutto � creato. T E rinnovi la faccia della terra.
GPreghiamo.
Dio, che con il dono dello Spirito Santo guidi i credenti alla piena luce della verit�, donaci di gustare nel tuo Spirito la vera sapienza
di godere sempre del suo conforto. Per Cristo nostro Signore. T Amen.
Oppure
Dio, che vedi i segreti dei cuori
conosci i nostri pensieri,
infondi in noi il tuo Spirito Santo, perch� purificati nell'intimo,
possiamo amarti con tutta l'anima
celebrare degnamente la tua lode. Per Cristo nostro Signore. T Amen.
Oppure
Dio, che santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e in ogni nazione, diffondi i doni dello Spirito Santo fino agli ultimi confini della terra e continua, nella comunit� dei credenti, i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo. Per Cristo nostro Signore. 
T Amen.
837
Oppure
Dio, che ci hai convocati
nello Spirito del tuo Figlio
per offrire alla giovent�
un valido e attuale impegno di salvezza,
donaci di essere veri profeti del mondo giovanile
con la novit� di un cuore
simile a quello di Don Bosco.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
Dio, donaci di essere in sintonia con il tuo Spirito
per fare un'attenta riflessione
sull'attuale momento della storia
e divenire solidali con le urgenze del mondo
e le necessit� dei piccoli e dei poveri.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
Padre, tu ci hai battezzati nello Spirito di Cristo, e la sua forza � venuta su di noi. Egli pu� condurci
fino all'estremit� del mondo. Fa' che non ci chiudiamo nel timore o nell'indifferenza
non spegniamo in noi questo fuoco. Dispiega in noi la sua forza
noi andremo dove egli ci manda a rinnovare questa terra in Cristo Ges� nostro Signore. 
T Amen.
838
Oppure
Anche riuniti davanti a te, o Dio, talvolta restiamo stranieri l'uno all'altro.
Cerchiamo di parlare la medesima lingua,
ma siamo pieni di noi stessi
e il nostro pensiero � lontano
dal fratello che ci sta accanto,
dai giovani che siamo chiamati a servire.
La tua parola abiti abbondantemente in noi
per poter parlare tra di noi
il linguaggio del tuo Spirito.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Il testo latino si trova a pag. 52s.
839

5. FESTE DI FAMIGLIA
5.1. CHIAMATI ALLA VITA COMUNE
COME FAMIGLIA SALESIANA
�Dio ci chiama a vivere in comunit� affidandoci dei fratelli da amare� (Cast. 50). Con essi siamo chiamati a una gioia diffusiva e riconoscente per sperimentare ed educare alla letizia della vita cristiana e al senso della festa.
Le proposte celebrative che seguono riguardano la festa annuale della comunit�, la festa dei genitori e parenti dei confratelli salesiani o della Famiglia Salesiana, la festa della comunit� ispettoriale e della comunit� mondiale. Ogni singolo schema viene introdotto e spiegato in rubrica.
5.2. FESTA DELLA COMUNIT�
La nostra vita di consacrazione si celebra, in spirito di famiglia, in una comunit� riunita non per desideri umani ma per volont� di Dio. 11 lavoro ci unisce e indulgenzia i giorni della nostra crescita spirituale nel servizio dei giovani.
L'Eucaristia � la fonte della vita di ogni comunit�, poich� questa si costituisce nell'amore di Dio. L'essere insieme � motivo di gioia e la diversit� di ruoli e personalit� diventa testimonianza di concordia. Una volta all'anno viviamo in clima di festa la nostra comunit� (cf Reg. 42).
E un momento di ringraziamento al Signore per i doni ricevuti, ma anche uno stimolo per una riflessione di verifica e un bilancio prospettico al fine di maturare e diventare Eucaristia con la propria vita e lavoro. Cos�, per mezzo della costruzione della singola comunit� si edifica e si annuncia ai giovani quella Chiesa che alla fine sar� �raccolta dagli estremi confini della terra nel Regno di Dio� (Didach�).
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Il momento pi� opportuno per celebrare la festa della comunit� � il tempo pasquale. La Chiesa � la comunit� del Risorto, radunata dallo Spirito per la missione. La giornata pu� prevedere un momento penitenziale di verifica sulla vita fraterna e concludersi con la con celebrazione eucaristica in cui elevare al Signore un inno di grazie che diventer� festa fraterna.
Si suggerisce di organizzare su questi schemi anche celebrazioni con la Famiglia Salesiana che opera in una determinata zona o tra comunit� circonvicine. Questi momenti di gioia spirituale e di festa ci confermano nello spirito di famiglia. Presentiamo una proposta per la celebrazione della Parola e una preghiera in occasione della festa della comunit�.
Schema di celebrazione della Parola
Tale celebrazione pu� aprire la festa della comunit�. Nel caso che si voglia immettere in questa giornata un momento di verifica, si suggerisce lo �Scrutinium fraternitatis� con il suo schema celebrativo.
CANTO DI INIZIO
SALUTO DEL CELEBRANTE
C Nel nome del Padre...
La pace di Dio onnipotente e del Figlio suo Ges� Cristo sia nei vostri cuori.
T E con il tuo spirito.
INVITO
C Dio, che ci ha chiamati ad essere in comunione con il suo Figlio Ges�, ci confermi nel suo amore e ravvivi nella nostra comunit� (nelle comunit� della nostra ispettoria) il clima di familiare fraternit�.
T Benedetto nei secoli il Signore.
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ORAZIONE
C Preghiamo.
O Signore, che nel Cristo eterno sacerdote
hai costituito la comunit� apostolica
affinch� gli eletti fossero partecipi dell'amore
per i poveri e per i peccatori,
concedi alle nostre comunit�
di essere presenza viva della carit�
con cui il Figlio tuo unigenito
ha amato l'intera umanit�.
Dona a noi tutti il cuore generoso e santo di Don Bosco
perch� i giovani sappiano di essere accolti
con amicizia e disponibilit�.
In Cristo Ges�, nostro Signore.
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA
�1 Cor 12,4-11: Diversit� e unit� dei carismi.
�Sal 126: L'abbandono alla Provvidenza. 
Ant. Confidiamo nel Signore perch� la nostra casa sia fondata sulla roccia.
�Mt 23,8-11: Costituiti in Cristo unico maestro.
Oppure
�Eb 13,14-18: Obbedienza nella gioia.
�Sal 120: Il Custode di Israele.
Ant. Il nostro aiuto � nel Signore, egli � nostro rifugio e conforto.
�Mt 18,18-20: Preghiera in comune.
Oppure
I Cor 13: La carit� � sopra ogni cosa. Sal 132: La vita fraterna.
Ant. Dov'� carit� e amore, l� c'� Dio.
�Mt 20,23-28: Il pi� grande tra voi si far� vostro servo.
RIFLESSIONE
Il Direttore pu� suggerire alcuni temi programmatici di riflessione, oppure si leggono opportuni brani dalle fonti salesiane o dai documenti della Congregazione.
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INTERCESSIONI
C Dio ci ha chiamati a vivere in comunit� affidandoci dei fratelli da amare. Preghiamolo perch� la nostra vita sia sincera e profonda comunione con lui e con i fratelli.
Si scelgono alcune intenzioni o se ne aggiungono di libere, specie per sottolineare circostanze giubilati o altre occasioni particolari della vita della comunit�.
G Preghiamo insieme e diciamo:
T Donaci un cuore grande nell'amore.
�Perch� la nostra comunit� accolga con amore ogni fratello e lo aiuti a crescere uomo libero e generoso nel servizio di Dio e dei fratelli. Preghiamo.
�Perch� la nostra comunit� contribuisca alla maturazione dei confratelli e accetti di camminare con loro nella via del rinnovamento e della crescita. Preghiamo.
�Perch� nelle nostre comunit� regni un'autentica amicizia fatta di calore umano e delicatezza soprannaturale, in cui ognuno sia amato come un fratello in Cristo. Preghiamo.
�Perch� la nostra comunit� riscopra nella fede i motivi soprannaturali che la uniscono. Preghiamo.
�Perch� viviamo formando un cuor solo e un'anima sola nell'ascolto della Parola, nell'Eucaristia, nella comunione dei beni e nella carit� verso i giovani. Preghiamo.
�Perch� la nostra comunit� sia testimonianza ai cristiani dei beni futuri con una vita casta, povera e obbediente. Preghiamo.
�Perch� sappiamo amarci e dare all'amore il volto del perdono reciproco. Preghiamo.
�Perch� sappiamo dimostrare gratitudine verso i confratelli anziani e malati che tutto hanno dato in energie e lavoro alla Congregazione e ora sono associati intimamente alle sofferenze di Cristo. Preghiamo.
�Perch� il ricordo dei confratelli che ci hanno lasciati ricongiungendosi con Cristo alimenti la nostra fede nell'incontro finale di tutti gli uomini di buona volont� nel Regno dei Santi. Preghiamo.
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�Perch� la castit� vissuta sia una reale libert� e disponibilit� per amarci come fratelli. Preghiamo.
�Perch� la povert� sia segno e verifica dell'amore fraterno che fa mettere tutto in comune per uno scambio reciproco. Preghiamo.
�Perch� l'obbedienza unifichi la nostra volont� nella ricerca e nella realizzazione della volont� di Dio. Preghiamo.
C Fratelli, riuniti nell'unico Spirito che � amore, insieme con Cristo rivolgiamoci al Padre e preghiamo: 
T Padre nostro...
C O Signore, che ci hai chiamati alla vita salesiana, aiutaci a condividere tutto in spirito di famiglia, a costruire una vera comunit� di persone, perch� con la nostra vita d'amore siamo nella Chiesa testimonianza vivente della Trinit�. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
CANTO FINALE
Preghiera per la festa della comunit�
Si pu� recitare durante la concelebrazione dopo il canto di comunione o in una celebrazione della Parola anche in luogo delle intercessioni.
C O Padre onnipotente,
T tutto hai fatto con sapienza e amore
e nell'alba del tempo
hai creato l'uomo a tua immagine.
Nulla sfugge al tuo sguardo di misericordia
all'umanit� afflitta dal peccato antico hai donato il giorno di salvezza nel Cristo tuo Figlio. Ogni realt� in te trova significato
il dolore prelude l'�ra della gioia senza fine.
C O Figlio unigenito del Padre, 
T tu hai chiamato i Dodici
costituendoli segno della tua grazia
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con loro hai percorso
i sentieri dei poveri e degli oppressi
per annunciare il giorno della liberazione.
Nel sacrificio della croce hai fondato la Chiesa
hai inviato coloro che credono nel tuo nome
a portare il Vangelo ad ogni cuore disponibile.
C O Spirito di santit�,
T tu infondi la tua sapienza nella Chiesa
susciti saggi testimoni della fede.
La Chiesa palpita della tua ineffabile presenza
coloro che sono consacrati nella vita religiosa scandiscono il crescere in Cristo della comunit� dei credenti.
GBenedici, o Dio, la nostra comunit�: 
T donaci di rimanere nell'amore
di essere segno della tua grazia.
GBenedici, o Dio misericordioso, e perdona: 
T il tuo affetto faccia dimenticare a noi tutti ostilit� e incomprensioni reciproche.
GBenedici, o Dio, il nostro lavoro: 
T guidaci nel servire i giovani, nella correzione vicendevole
in un impiego saggio di energie.
GBenedici, o Dio, noi tutti radunati nel tuo nome: 
T insegnaci ad essere comunit� ospitale, serenamente santa e aperta ai giovani.
C Viviamo nella contemplazione e nell'azione tra i giovani i giorni della nostra consacrazione
econ il cuore di Don Bosco cresciamo nell'accoglienza e nell'efficacia della missione. 
T Amen.
5.3. FESTA DEI GENITORI E PARENTI
DEI CONFRATELLI
� uso lodevole festeggiare annualmente i nostri genitori e parenti, specie i pi� vicini. Nella prima tradizione salesiana, mamma Margherita e altre mamme prestarono la loro opera, sentendosi di famiglia nella casa salesiana. 
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Don Bosco non ha mai dimenticato i genitori dei suoi confratelli, promettendo loro assistenza e favori spirituali per il dono di aver dato un figlio alla Congregazione. E un momento di festa in cui la famiglia del confratello si ritrova nella pi� larga famiglia di Don Bosco a condividere gioie e fatiche della missione tra i giovani.
Da un punto di vista celebrativo si pu� incentrare la giornata in una concelebrazione eucaristica o in una celebrazione della Parola scegliendo anche brani di lettura dalla tradizione salesiana.
Preghiera per i genitori e parenti viventi
Padre altissimo
e dolce sollievo nella fatica,
che accogli ogni nostro sforzo
per l'edificazione del tuo regno,
benedici i nostri genitori:
nei loro giorni hanno creduto nella vita
volendo essere partecipi della tua creazione,
con spirituale premura
hanno insegnato ai figli il tuo paterno amore.
Cristo, Figlio unigenito del Padre,
che hai ritrovato tua madre, i tuoi fratelli e i tuoi cari
tra coloro che compivano la volont� di Dio,
dona ai nostri genitori grazia e salute:
con coraggio hanno accolto la nostra chiamata
a seguirti nella povert�, obbedienza e castit�,
per servire i giovani,
sempre ci seguono con premuroso affetto.
Spirito della vita,
che hai suscitato nella Chiesa Don Bosco, padre di orfani e di giovani dimenticati, assisti pap� e mamma e tutti i nostri cari: con prudenza sapiente sono testimoni delle opere che hai compiuto in noi
condividono con la nostra comunit� gioie e difficolt�.
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L'aiuto di Maria SS. Ausiliatrice, la protezione di Don Bosco li sostengano nelle loro necessit�. 
T Amen.
5.4. INCONTRI DELLA FAMIGLIA SALESIANA
L'opera fondata da Don Bosco � a vantaggio della giovent� �pericolante e abbandonata�. Per questo fine lo zelo pastorale del Fondatore si � espresso con iniziative molteplici e si � circondato di collaboratori che, secondo il loro stato, si adoperavano alla realizzazione di questo progetto. Pertanto tutte le forze salesiane che operano in un territorio, sia esso locale o provinciale o mondiale, devono vivere in stretta collaborazione al fine di una crescita in comune e di un'azione organica.
Si suggerisce quindi di organizzare annualmente, o in occasione della festa dell'ispettoria e della comunit�, o in altri momenti, come l'annuncio annuale della Strenna del Rettor Maggiore, un incontro con gli altri membri della Famiglia Salesiana. Pu� essere una giornata di festa, di verifica, di programmazione, di proposta vocazionale e di preghiera.
Gli schemi celebrativi possono essere molteplici, e si pu� ricorrere a proposte celebrative di veglie, liturgie della Parola e adorazioni gi� presenti nella Guida. Indichiamo solo un testo di preghiera.
Preghiera delle Famiglie Salesiana
O Dio onnipotente e santo, tu sei pienezza di vita e forza di liberazione per chi � povero e peccatore.
Donaci, ti preghiamo, lo zelo instancabile che anim� san Giovanni Bosco
nel cercare il bene dei giovani.
Infondi in noi tutti lo Spirito di sapienza per rinnovare la nostra presenza specie tra i pi� poveri.
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Illumina le nostre menti
perch�, con una collaborazione serena e fiduciosa, possiamo crescere in santit�
e intensificare la nostra carit� pastorale.
L'intercessione di Maria Ausiliatrice, di Don Bosco e dei membri glorificati della Famiglia Salesiana
ci accompagni e ci sostenga
nel nostro apostolato quotidiano. Amen.
5.5. FESTA DELLA COMUNIT� ISPETTORIALE
Una volta all'anno ci si riunisce attorno all'ispettore per ringraziare il Signore dei benefici spirituali concessi, per confermare l'unit� vocazionale della propria missione e dimostrare affetto e gratitudine per chi governa con carit� pastorale la provincia religiosa. E un'occasione per un familiare incontro di rappresentanze delle varie case, per celebrare date giubilaci e per radunare giovani al fine di renderli partecipi dell'azione educativa salesiana. In ricordo di tale momento in ogni casa si potr� inserire una celebrazione della Parola o una preghiera per l'ispettore. La comunit� locale infatti non � un'isola; � parte viva della comunit� ispettoriale, unificata dalla comunione fraterna e dalla missione comune. Ogni confratello vive in essa la sua appartenenza all'intera congregazione e in essa � incardinato nel giorno della professione religiosa (cf Cost. 59).
Esprimiamo la nostra appartenenza all'ispettoria nella preghiera e nella collaborazione. Il medesimo schema di celebrazioni per la festa della comunit� locale si pu� adattare per la giornata ispettoriale. Indichiamo testi di preghiera per il giorno della festa dell'ispettoria da recitare nelle singole comunit� o durante le celebrazioni comuni (di intercessione, per i giubilei, di ringraziamento).
Preghiera di intercessione
C Rivolgiamo la nostra preghiera al Signore e invochiamo la sua benedizione sull'ispettoria ..., su coloro che sono costituiti in autorit� e sul lavoro di tutti i confratelli.
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GPreghiamo per la nostra ispettoria (visitatoria),
per i superiori e per tutti i confratelli,
perch� nel territorio dove essa opera
si renda presente la paterna benevolenza di Don Bosco
nel servizio della giovent� povera.
T II Signore benedica e doni efficacia al nostro lavoro.
GPer tutti noi che operiamo in questo territorio: perch� la fedelt� a Don Bosco e al suo spirito, la dedizione alla giovent� indigente e l'attenzione ai segni dei tempi
ispirino e sostengano ogni nostro progetto ed azione. 
T II Signore conceda a noi tutti sapienza e santit�.
GPer l'ispettore e i suoi collaboratori:
perch� siano testimoni efficaci,
tra i confratelli e i giovani
della bont� spirituale di Don Bosco
e siano vincolo di unit� nell'ispettoria
con la comunit� salesiana mondiale.
T II Signore li ricolmi della sua grazia provvidente.
GPer coloro che nell'ispettoria
hanno particolari responsabilit� di formazione: perch�, compiendo con zelo la loro missione, aiutino ciascuno a crescere nella propria vocazione. 
T Il Signore dia loro prudenza e carit� attenta.
GPer i giovani confratelli, i novizi e gli aspiranti,
perch� nei Salesiani dell'ispettoria
trovino dei fratelli maggiori,
esemplari nell'osservanza e nel fervore apostolico,
pronti a comprenderli e a sostenerli
nella realizzazione della loro vocazione.
T Il Signore ci aiuti nell'accoglienza
di questi nuovi fratelli.
GPer la Famiglia Salesiana:
perch� le varie forze si ritrovino
a lavorare, pregare e sperare
con unit� di intenti
e con il cuore oratoriano di Don Bosco.
T Il Signore susciti un clima di cordiale collaborazione.
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Se inserita in una celebrazione della Parola, si pu� concludere con il Padre nostro, l'orazione e la benedizione.
CT Padre nostro...
ORAZIONE
C O Dio, Padre onnipotente, che in Cristo, buon pastore,
reggi, ammaestri e santifichi la tua Chiesa, benedici la nostra ispettoria e coloro che sono chiamati
ad essere presenza di Don Bosco
nell'animazione e nella carit� pastorale, rendici segni e strumenti della tua grazia e d� al nostro lavoro efficacia spirituale. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T Amen.
Preghiera per i giubilei
� consuetudine ricordare nella festa dell'ispettoria le date giubilari dei confratelli. Presentiamo pertanto un testo di preghiera usufruibile anche in altri momenti. Quando si celebrano le ricorrenze giubilari altrove o nella data loro propria, si suggerisce una celebrazione eucaristica comunitaria seguendo i formulari che presenta il Messale Romano per tali eventi. La preghiera che segue pu� costituire il momento di ringraziamento dopo il canto di comunione.
C O Signore,
T che nel Battesimo ci rendi partecipi
della tua vita divina
e ci confermi testimoni della tua grazia
nutrendoci con il pane della vita eterna,
guarda questi tuoi figli che hanno offerto la loro vita
nel servizio dei giovani poveri e abbandonati
(e sono consacrati sacerdoti dell'alleanza nuova).
C Benedici
coloro che hai eletto ad essere segno della tua grazia nella contemplazione e nell'azione.
T Benedici e perdona.
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C Benedici
coloro che hai chiamato ad essere nel mondo testimoni di Cristo povero, casto e obbediente nello spirito delle beatitudini.
T Benedici e perdona.
C Benedici e santifica
il lavoro solerte e discreto di chi ama vivere con la gioia prudente e saggia di Don Bosco. 
T Benedici e santifica.
C Ricordati
di ... che celebra(no) il ...
di professione religiosa (di consacrazione sacerdotale)
dona a loro grazia e salute.
Concedi a questo(i) tuo(i) figlio(i) efficacia nel lavoro,
sapienza per discernere la tua volont�
e per comprendere le urgenze del tempo presente.
Infondi nel suo cuore (nei loro cuori)
temperanza e fortezza
perch� cresca(no) nella tua santit�
esia(no) presenza attiva nella comunit�. T Amen.
Preghiera di ringraziamento
GC'� tra noi, Signore, chi ha predicato la luce
s'� fatto luce in Cristo;
ora egli vive nel giorno
e la notte non ha presa su di lui:
il suo ricordo ha il respiro dell'eternit�.
T Noi ti ringraziamo, o Signore.
�C'� tra noi chi non si � arrestato;
divenuto saggio nello scorrere degli anni continua a camminare con il passo dei giovani, nulla difendendo e tutto donando: la sua vita � feconda
e il suo cuore ricco di carit�.
GC'� tra noi chi ha lasciato ogni sicurezza
es'� abbandonato nelle mani del giorno presente facendosi escluso tra gli esclusi,
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povero tra i poveri: ora c'� chi gli sorride
poich� in lui ha ritrovato il tuo volto.
G C'� chi ti cerca tra i giovani;
sono il suo tesoro grande,
la fonte della gioia, il sollievo delle fatiche:
con loro cresce in santit�
e scopre la gioia di essere stato invitato da Don Bosco.
G C'� in noi, Signore, la tua Chiesa, che si raduna continuamente in Cristo, guarda al tuo volto di Padre e invoca i doni profetici dello Spirito per fare della vita un inno di lode ed essere luce di amicizia per i giovani.
C Ti rendiamo grazie, o Signore,
per lo spirito che anima tanti salesiani;
nel mondo intero tu compi meraviglie
perch� i giovani arrivino alla conoscenza
dell'Emmanuele e siano partecipi del tuo Regno.
A te che operi incessantemente
noi rendiamo lode
in Cristo Ges� nostro Signore.
T Amen.
5.6. FESTA DELLA COMUNIT� MONDIALE
Ringraziamo come Congregazione il Signore per aver suscitato nella Chiesa Don Bosco e aver sostenuto fmo ad oggi la nostra missione educativa tra i giovani d'ogni razza e condizione sociale. Uniamoci al successore di Don Bosco e preghiamo il Signore secondo le sue intenzioni.
Questa celebrazione corrisponde alla festa annuale del Rettor Maggiore. � anch'essa un momento per rivitalizzare lo zelo nel lavoro. Le singole comunit� locali abbiano un ricordo nella preghiera per chi deve servire la Congregazione al vertice del governo.
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Preghiera per il Rettor Maggiore
C O Dio, pastore e guida dei credenti,
che hai suscitato san Giovanni Bosco
come padre e maestro
di tante forze apostoliche nella Chiesa,
guarda il tuo servo, il sac.
che hai posto a presiedere la Congregazione salesiana.
Indulgente dispensatore di grazie,
sostieni il Rettor Maggiore nel suo lavoro:
possa egli governare con carit� pastorale
ed essere d'esempio e di stimolo
per riprogettare la presenza salesiana nel tempo presente.
T Amen.
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6. BENEDIZIONE ANNUALE DELLA COMUNIT�
Uniti dal lavoro e dall'unica vocazione ad essere presenza viva di Cristo, chiediamo a Dio di benedire il nostro lavoro, la nostra comunit� e la casa in cui viviamo, affinch� tutto concorra al bene delle anime.
Il rito di benedizione, secondo le indicazioni del rituale �De Benedictionibus�, prevede annualmente una particolare preghiera sulle famiglie. Mutuando tale schema, il direttore pu� scegliere un tempo opportuno in base alle consuetudini locali per benedire la comunit�. � un momento celebrativo che rivela l'esigenza di essere famiglia riunita nel nome del Signore.
Schema del rituale della benedizione
RITI INIZIALI
D Nel nome del Padre...
Grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Ges� Cristo.
T E con il tuo spirito.
D Riuniti nel nome del Signore per essere presenza viva della carit� di Cristo tra i giovani, invochiamo la benedizione del Signore sulla nostra comunit�, sul nostro lavoro e sulla casa affinch� ogni nostro sforzo sia per il Signore, nella promozione umana e nell'evangelizzazione.
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ASCOLTO, DELLA PAROLA
Presentiamo alcuni testi biblici a scelta:
�Mt 7,24-28: La casa costruita sulla roccia.
�Ef 4,1-6: Sopportatevi a vicenda con amore.
�Col 3,12-25: Al di sopra di tutto vi sia la carit�.
�At 2,44-47: Spezzavano il pane a casa, prendendo i pasti con letizia e semplicit� di cuore.
�Lc 19,1-10: Oggi la salvezza � entrata in questa casa.
�Gv 1,35-39: Si fermarono presso di lui.
Indichiamo alcuni salmi, preferibilmente da cantare:
�Sal 99,2.3.4.5
Ant. Noi siamo suo popolo e gregge del suo pascolo.
�Sal 127,1-2.3.4-6a
Ant. Beato l'uomo che teme il Signore.
�Sal 148,1-2.3-4.12-13
Ant. Lodiamo tutti il nome del Signore.
INTENZIONI
C Fratelli carissimi, per provvidenziale disegno ci troviamo a condividere insieme la missione tra i giovani in questa casa di Don Bosco. Rivolgiamoci al Signore perch� ci confermi nella sua carit� e sia fondamento della nostra comunione fraterna.
GT Resta con noi, Signore.
GSignore Ges� Cristo,
in te ogni costruzione cresce ordinata in tempio santo per la forza del tuo Spirito:
�fa' che la vita di noi tutti abbia in te il suo saldo fondamento.
Tu, che sei giunto alla gloria della risurrezione attraverso l'umiliazione della croce,
�insegnaci a trarre anche dalle angustie di ogni giorno motivazioni di pi� intenso amore.
Tu che, seduto a mensa con i discepoli, ti facesti loro conoscere nello spezzare il pane
�fa' che partecipando ogni giorno dell'Eucaristia rafforziamo la nostra fede e testimoniamo con coraggio il tuo nome.
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Tu che, apparendo risorto ai discepoli, li allietasti con il dono della tua pace
�fa' che questa nostra comunit� avverta la tua presenza e s'impegni nella carit� fraterna.
Tu che riempisti della forza dello Spirito Santo la casa in cui i discepoli erano riuniti,
�manda lo Spirito consolatore su questa tua famiglia, perch� abbia il conforto della sua pace e della gioia.
Tu che hai santificato la vita domestica nella famiglia di Nazaret
�insegna a noi tutti le vie della mutua donazione che sostiene e rafforza la vita familiare.
C Guidati dallo Spirito del Signore e illuminati dalla sapienza del Vangelo, con cuore di figli osiamo dire: 
T Padre nostro...
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
Nel tempo pasquale:
C Benedetto sei tu, Signore.
Nella pasqua dell'Antico Testamento
tu volesti conservare incolumi
le case del tuo popolo
segnate con il sangue dell'agnello;
e quando i segni da te predisposti
raggiunsero il loro compimento,
consegnasti Ges�, tuo Figlio,
per noi crocifisso e risorto,
come vero Agnello pasquale,
per proteggere i tuoi fedeli dalle insidie del nemico
e riversare su di loro la grazia dello Spirito Santo:
effondi ora la tua benedizione
su questa famiglia e su questa casa,
perch� la gioia della carit�
pervada il cuore di quanti vi dimorano.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
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Fuori del tempo pasquale:
C Dio eterno, che nel tuo amore di Padre
non cessi di provvedere alle necessit� dei tuoi figli,
effondi su questa comunit� e su questa casa
l'abbondanza della tua benedizione,
e santifica noi tutti con il dono della tua grazia,
perch� siamo perseveranti
nell'osservanza dei tuoi precetti,
zelanti nella missione tra i giovani,
e profittando del tempo presente,
possiamo giungere un giorno
all'eterna dimora preparata nei cieli.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure
C Benedetto sei tu, Dio, nostro Padre,
per questa casa di Don Bosco
e per la comunit� che in essa dimora.
Tutti i suoi membri
ottengano i doni del tuo Santo Spirito
e manifestino in carit� operosa
la grazia della tua benedizione,
perch� quanti frequenteranno questa casa
trovino sempre in essa
accoglienza, amicizia e pace.
Ti rendiamo grazie, o Dio altissimo,
poich� tutto ci� che � buono
proviene dalla tua indulgente provvidenza.
In Cristo Ges�, nostro Signore.
T Amen.
Dopo la preghiera di benedizione, il celebrante asperge gli astanti e la casa con l'acqua benedetta. Poi ci si pu� avviare processionalmente ad aspergere alcuni ambienti significativi della casa accompagnandosi con un canto adatto.
C Ravviva in noi, Signore,
nel segno di quest'acqua benedetta, il ricordo del Battesimo e la nostra adesione a Cristo Signore, crocifisso e risorto per la nostra salvezza.
T Amen.
857
CONCLUSIONE DEL RITO
C 11 Dio della speranza vi riempia di ogni grazia e pace nella fede.
T Amen.
C La pace di Cristo regni nei vostri cuori. T Amen.
C Lo Spirito Santo effonda su di voi i suoi doni. T Amen.
CANTO FINALE
Benedizione della Famiglia Salesiana
� un momento spirituale e gioioso da vivere con la Famiglia Salesiana, e un'occasione per riqualificare un progetto organico di lavoro e di presenza in un determinato territorio.
Si possono costruire molteplici schemi, dosando in modo diverso il tempo di preghiera, di riflessione e anche di festa. Lo schema che presentiamo deve essere corredato di testi idonei al messaggio della strenna.
CANTO DI INIZIO (dal repertorio salesiano) SALUTO DEL CELEBRANTE AMMONIZIONE ESPLICATIVA
(l'origine, in Don Bosco, dell'iniziativa)
LETTURA BIBLICA
CANTO RESPONSORIALE
LETTURA DAGLI SCRITTI DI SAN GIOVANNI BOSCO PROCLAMAZIONE DELLA STRENNA DA PARTE DEL CELEBRANTE
PAROLE DI COMMENTO E PROGRAMMATICHE PER L'ATTUAZIONE LOCALE
PAUSA DI RIFLESSIONE
858
PREGHIERA DI INTERCESSIONE
(in forma spontanea o dialogica tra solista e assemblea o con acclamazione corale, oppure preghiere a Don Bosco)
BENEDIZIONE DI MARIA AUSILIATRICE CANTO MARIANO FINALE
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7. INSEDIAMENTO DEL DIRETTORE
Tutti i fatti della nostra vita religiosa sono da riportarsi a un progetto di Provvidenza che va accolto con fede. La nomina di un nuovo superiore � un momento privilegiato per superare una logica di previsioni umane e unirsi come comunit� nella preghiera affinch� il Signore benedica il servizio pastorale di chi � costituito in autorit�.
In tale occasione si possono organizzare liturgie della Parola o una opportuna celebrazione eucaristica.
Schema di liturgia della Parola
CANTO DI INIZIO SALUTO E INVITO ORAZIONE
C Preghiamo.
O Dio,
che in san Giovanni Bosco hai dato alla tua Chiesa
un padre e un maestro dei giovani,
benedici chi � costituito in autorit�
e inizia il suo mandato,
affinch� con carit� pastorale,
saggezza discreta e attenzione premurosa
possa animare la comunit�
e promuovere una rinnovata presenza tra i giovani.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
860
ASCOLTO DELLA PAROLA
Prima lettura: 1 Cor 2,1-16: La mia sapienza � in Cristo. Oppure: Ef 4,1-7.11-16: Vari ruoli in un solo Spirito.
Salmo 83,2-3.4.5-6.10-11.12-13
Ant.Beato chi abita la tua casa, o Signore. Alleluia.
�Io sono in mezzo a voi come colui che serve, dice il Signore� (Lc 22,27).
Vangelo: Gv 15,1-17
DALLE COSTITUZIONI SALESIANE
Art. 176; 44; 55.
LETTURA DEL DECRETO DI NOMINA
(da parte dell'ispettore, che conclude con una breve omelia)
LITANIE DEI SANTI
C Invochiamo l'aiuto di Maria Santissima Ausiliatrice e l'intercessione dei Santi sulla comunit� affinch�, con una guida saggia e in un fraterno clima di collaborazione, s�a nella Chiesa presenza viva dell'unica vocazione dei credenti alla santit� in Cristo Ges�.
Si proceda allo schema usuale delle Litanie dei Santi scegliendo alcuni nomi significativi, i membri glorificati della Famiglia Salesiana e il patrono del nuovo superiore. Terminate le litanie, il direttore fa la professione di fede.
PROFESSIONE DI FEDE
Io ... credo fermamente e professo tutte e singole le verit� contenute nel simbolo della fede:
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Ges� Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli, Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. 
861
Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si � incarnato nel seno della Vergine Maria e si � fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, mor� e fu sepolto. Il terzo giorno � risuscitato, secondo le Scritture, � salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verr�, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avr� fme.
Credo nello Spirito Santo, che � Signore e d� la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio � adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verr�. Amen.
Inoltre accolgo e professo tutte e singole le verit� che circa la dottrina sulla fede e sulla condotta sono state dalla Chiesa sia definite con giudizio solenne sia asserite e dichiarate con magistero ordinario, come vengono da essa proposte, soprattutto quelle che riguardano il mistero della santa Chiesa di Cristo, i suoi Sacramenti e il Sacrificio della Messa, come pure il primato del Romano Pontefice.
INTERCESSIONI
Invocazioni libere o secondo questa traccia:
C Illuminati e animati da tanti insegnamenti ed esortazioni, apriamo il nostro cuore alla supplica perch� Dio benedica questa comunit� e illumini il cammino di guida spirituale del nuovo superiore.
G Per la nostra comunit� consacrata al servizio dei giovani:
�l'ammirevole esempio di paternit� del nostro Fondatore sia per noi immagine da contemplare, un modello di riferimento e un valore da attualizzare.
Per il nuovo direttore, ..., chiamato al servizio dell'autorit�:
�orienti con il carisma del suo ministero lo spirito e l'azione dei confratelli.
862 
Per il nuovo direttore, posto a promuovere l'unit� e la comunione fraterna con la grazia dello Spirito:
�s'impegni nel costruire una vera famiglia nel vicendevole rispetto e nell'unit� d'intenti.
Per il direttore uscente ..., al quale esprimiamo il nostro grazie con il fraterno ricordo nella preghiera:
�il Signore continui a benedirlo per il lavoro che ha svolto nella nostra comunit� e lo accompagni nella nuova missione.
Per i nostri destinatari e coloro che incontriamo nel lavoro di ogni giorno:
�sappiamo accoglierli con generosit�, educarli con paziente e ferma bont� e amarli con benevolente amicizia.
Per le vocazioni alla vita salesiana:
�il Signore susciti nuovi operai per la sua messe e ci faccia sentire l'urgenza di essere proposta recepibile dai giovani di un impegno cristiano radicale.
Per noi qui riuniti nell'accogliere il nuovo superiore:
�impariamo a servire Dio nei giovani e insieme condividere le gioie e i dolori del nostro lavoro.
Per i fratelli che lasciano la nostra comunit�:
�il nostro grazie, e il fraterno ricordo sia avvalorato dalla ricompensa del Signore.
Per i confratelli che sono stati destinati a questa casa:
�l'accoglienza cordiale sostenuta dalla grazia li accompagni nel nuovo lavoro.
C O Dio Padre,
che, in questo momento di avvicendamento
nel servizio dell'autorit�,
ci inviti alla gratitudine e alla fiducia,
per un segno rinnovato della tua provvidenza,
fa' che camminiamo concordi nel bene
e possiamo essere segni e portatori
dell'amore di Dio ai giovani.
L'aiuto di Maria Ausiliatrice
e l'intercessione di Don Bosco
siano auspicio di grazia in questo nuovo anno,
siano soccorso nelle avversit�,
siano coraggio per superare fatica e difficolt�. Per Cristo nostro Signore. 
T Amen.
863
ABBRACCIO DI PACE
G Nello Spirito del Cristo risorto che ci ha resi fratelli con il cuore di Don Bosco, scambiamoci un gesto di pace.
BENEDIZIONE
CANTO FINALE DEL MAGNIFICAT
Se il rito di insediamento si svolge durante la concelebrazione eucaristica, dopo la lettura del Vangelo e una breve ammonizione introduttiva si leggono gli articoli costituzionali. L'ispettore, o chi per esso, proclama il decreto di nomina e tiene una breve omelia; il nuovo direttore fa la professione di fede, e segue la preghiera comune di intercessione. Dopo la comunione si pu� cantare il �Te Deum� di ringraziamento.
Insediamento dell'ispettore
Si suggeriscono celebrazioni analoghe alle precedenti opportunamente modificate. Nelle singole comunit� si potr� mettere un'intenzione particolare di preghiera per il nuovo ispettore.
8. LA VISITA ISPETTORIALE
E LA VISITA STRAORDINARIA
La comunione e la crescita spirituale si alimentano anche con incontri di verifica stimolati dalla presenza del Superiore (provinciale o straordinario) che propone un bilancio annuale sulla vita di un'opera. Egli inoltre incontra personalmente i confratelli in un dialogo fraterno, inteso al bene spirituale dei singoli, della comunit�, e per incrementare l'azione educativa tra i giovani. � un momento di quello spirito di famiglia che deve contraddistinguere la nostra vita salesiana.
Si suggerisce di iniziare con una celebrazione di preghiera, nel contesto dell'Ufficio delle Ore, in una liturgia della Parola, o con una preghiera di invocazione iniziale. La conclusione pu� essere una concelebrazione eucaristica o della Parola.
Schema di celebrazione della Parola per l'apertura o chiusura della visita
CANTO DI INIZIO
INVITO
C Il Signore che guida i nostri passi sulle vie della vera sapienza sia con tutti voi. 
T E con il tuo spirito.
865
ATTO PENITENZIALE
C Signore, che sei vissuto obbediente alla volont� del Padre, perdona le nostre inadempienze al tuo progetto di salvezza.
T Signore, piet�.
C Cristo, che con carit� attenta ti sei reso disponibile a quanti cercavano il Regno, perdona la nostra indolenza nella missione tra i giovani.
T Cristo, piet�.
C Signore, che hai offerto la tua vita per il perdono dei peccatori, perdona l'egoismo personale e comunitario che ci distanzia dalle urgenze dei bisognosi.
T Signore, piet�.
ORAZIONE
Alternativamente a questa orazione si consiglia di utilizzare le possibilit� offerte negli schemi celebrativi degli incontri comunitari.
C O Padre,
che tutto disponi nel tuo amore,
aiutaci a scrutare i segni dei tempi,
a fare non la nostra ma la tua volont�
per vivere nella vicendevole carit� e pazienza.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA
Per la celebrazione di inizio
�Nm 6,24-26: LE Signore sia per tutti benedizione.
�2 Cor 13,5-10: Cristo abita in voi.
�Rm 16,17-20: Guardatevi da coloro che provocano divisioni.
�Ef 6,13-20: II combattimento spirituale.
�Sal 66,1-6 (o altro canto responsoriale). 
�Ant. Il Signore illumini i nostri passi.
Per la celebrazione di chiusura
�I Ts 5,16-24: Esigenze della vita di comunit�.
�Sal 132 (o un canto responsoriale).
Ant. Quanto � buono e soave che i fratelli stiano insieme.
866
CONFERENZA DELL'ISPETTORE (O VISITATORE STRAORDINARIO) DI INTRODUZIONE E DI CHIUSURA
INTERCESSIONI PER LA CELEBRAZIONE INIZIALE
Si possono inserire anche nella Messa.
C Riuniti dall'amore di Dio e chiamati come comunit� ad essere segni di carit� pastorale verso i giovani, a lui rivolgiamo la nostra fiduciosa preghiera perch� renda disponibili i nostri cuori in questo momento di verifica fraterna.
GT Illuminaci, Signore, della tua sapienza.
G Per la Chiesa santa di Dio:
�si faccia testimone attenta dell'amore di Dio per l'umanit� mettendosi a servizio delle urgenze del tempo presente.
Per i sacerdoti e i missionari del Vangelo:
�crescano in santit� per annunciare con gioia il Vangelo di liberazione sopportando ogni giorno il peso della propria croce.
Per i popoli e le nazioni:
�sentano l'urgenza di costruire una societ� fondata sul rispetto della dignit� della persona e sui valori di una vita non sconfessata dalla morte.
Per i giovani:
�abbiano il coraggio di crescere nella vera libert� e di mettersi alla scuola di maestri saggi e sapienti.
Per i Salesiani:
�sappiano portare avanti, con un lavoro operoso e attento alle esigenze delle varie culture, l'eredit� spirituale di Don Bosco.
Per il nostro ispettore (visitatore):
�il Signore lo illumini nel valutare il progetto educativo della nostra opera e nell'incontro personale con ciascuno di noi.
867
Per la nostra comunit�:
�sia il luogo privilegiato per una verifica attenta e per stimolare la crescita spirituale di ciascun confratello nella solidariet� e reciproca benevolenza.
GT Padre nostro...
L'orazione che segue pu� concludere le intercessioni durante la concelebrazione.
C Accogli, o Signore, queste nostre preghiere, e fa' che questi giorni siano illuminati dalla tua grazia e dalla tua bont�. Te lo chiediamo per l'intercessione di Maria Ausiliatrice, di Don Bosco e dei nostri patroni in Cristo Ges�, nostro Signore.
T Amen.
INTERCESSIONI PER LA CELEBRAZIONE DI CHIUSURA
Si possono inserire anche nella Messa.
C A Cristo, Signore della storia, che ci ha promesso lo spirito di verit�, di saggezza e bont� per discernere la volont� del Padre e vivificare nel lavoro e nella santit� la sua Chiesa, offriamo la nostra fiduciosa preghiera al termine di questa visita ispettoriale (straordinaria) perch� ci confermi nella fedelt� alla nostra vocazione e rinnovi il nostro agire.
GT Cristo, ascoltaci.
G � Perch� la Chiesa, edificata sul fondamento degli apostoli, confermi in ogni tempo la testimonianza del Cristo risorto in una docenza saggia e con una coerente azione pastorale, preghiamo.
�Per tutti coloro che hanno scelto in Cristo la via dei consigli evangelici: siano sale della terra, luce del mondo, presenza viva e palpitante del carisma dei loro fondatori, preghiamo.
�Per noi Salesiani: il Signore Ges� ci renda interpreti, nell'oggi della Chiesa e del mondo, del progetto educativo di Don Bosco e susciti il medesimo suo zelo per la promozione umana, cristianamente ispirata, dei giovani, preghiamo.
868
�Per quest'opera: lo Spirito Santo riqualifichi sempre la sua presenza tra i giovani e sia di benedizione per tutti coloro che collaborano al buon esito della sua missione, preghiamo.
�Per noi qui riuniti in comunit� religiosa: il Signore ci aiuti a non chiamare buone tutte le nostre abitudini, apra il nostro cuore alla carit� fraterna e ci aiuti a verificare il nostro stile di vita sulle osservazioni che ci lascia il Superiore, preghiamo.
�Perch� l'esperienza di dialogo e di confronto di queSta visita ci aiuti a scoprire nuovi itinerari di vita comunitaria nel rispetto reciproco e nel desiderio di operare per il bene della Chiesa e dei poveri, preghiamo.
�Perch� sappiamo maturare una sintesi di santit� salesiana tra le esigenze della nostra consacrazione e il lavoro educativo che svolgiamo, preghiamo.
�Per ...: il Signore lo ricompensi per la sua capacit� di ascolto, la sua prudente saggezza nel dialogo fraterno e il costante interessamento per noi tutti, preghiamo.
CT Padre nostro...
L'orazione che segue pu� concludere le intercessioni durante la concelebrazione.
C Raccogli, o Signore, i nostri propositi
conferma la comunit� intera nel vincolo della fraterna carit�. Le difficolt� non scoraggino questi tuoi figli,
le diversit� non dividano
coloro che hai radunato nel tuo nome.
Proteggi coloro che hai consacrato
nel seguire il Cristo tuo Figlio
povero, casto e obbediente;
benedici il loro lavoro
perch� siano annunciatori ai giovani
di una nuova epoca di pace, giustizia e sicurezza
nella fiduciosa attesa della beata eternit�.
In Cristo Ges� nostro Signore.
T Amen.
BENEDIZIONE E CANTO FINALE
869
9. PER IL CAPITOLO ISPETTORIALE
li Capitolo � un momento di riprogettazione dell'azione educativa di una ispettoria. Sappiamo che i nostri sforzi saranno vani se non verranno sonetti dalla luce e dalla grazia di Dio. Perci� i lavori capitolari si dovranno avviare nel nome del Signore, in spirito di umile discernimento e di condivisione.
Nel momento di apertura si potr� organizzare una celebrazione della Parola; all'inizio e conclusione delle riunioni si utilizzino i testi di preghiera suggeriti per le assemblee comunitarie e le invocazioni allo Spirito Santo. Una celebrazione eucaristica di ringraziamento concluder� i lavori.
Schema celebrativo di apertura
CANTO DI INIZIO INVITO
PREGHIERA
C O Padre,
che ci hai riuniti per verificare nel tuo nome il lavoro tra i giovani della nostra ispettoria, donaci intelletto sapiente e cuore generoso per metterci alla scuola di Don Bosco e riqualificare la nostra presenza salesiana. In Cristo Ges� e nostro Signore.
T Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA
Scegliere un brano in sintonia can il lavoro capitolare accompagnandolo con un responsorio breve modulato sull'Ufficio delle Ore.
870

LETTURA BREVE DAI DOCUMENTI SALESIANI SUL CAPITOLO
PREGHIERA COMUNE
GT Signore, donaci la sapienza e i nostri passi seguiranno le tue vie.
G Dio � luce
in lui non ci sono tenebre.
Se diciamo che siamo in comunione con lui
camminiamo nelle tenebre, mentiamo
enon mettiamo in pratica la verit�.
Ma se camminiamo nella luce,
come egli � nella luce,
siamo in comunione gli uni con gli altri.
Se un tempo eravate tenebre,
ora siete luce nel Signore.
Camminate perci� come figli della luce.
Il frutto della luce consiste
in ogni bont�, giustizia e verit�.
Non ho gioia pi� grande di questa:
sapere che i miei figli camminano nella verit�.
M� sono rallegrato di aver trovato
alcuni che vivono nella verit�,
come il Padre ci ha ordinato.
Fatevi imitatori di Dio quali figli carissimi
camminate nella carit�
nel modo che anche Cristo vi ha amato
e ha dato se stesso per voi
offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.
Chi odia suo fratello � nelle tenebre, cammina nelle tenebre
non sa dove va,
perch� le tenebre hanno accecato i suoi occhi. In questo sta l'amore,
neI camminare secondo i suoi comandamenti. Questo � il mio comandamento che avete appreso fin dal principio:
amatevi l'un l'altro come io ho amato voi. Camminate in esso.
871
C Invochiamo il Padre di ogni misericordia, chiediamo di essere costruttori del Regno capaci di fare la sua volont�
con umilt� e gioia di saggezza.
T Padre nostro...
C Signore nostro Dio,
Padre della luce,
donaci di perseverare nella ricerca della tua volont�,
di condividere i doni che ci hai dato,
di accettare le diversit� senza rancori,
di maturare con unit� di intenti,
e di concludere con impegni fattivi.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Oppure questa preghiera, che pu� servire anche di introduzione ai momenti di lavoro:
O Spirito di Dio, luce di verit�,
aiutaci a discernere il vero.
Dissipa le nostre illusioni e mostraci la realt�.
Fa' che riconosciamo il linguaggio di Dio
e lo distinguiamo da ogni altra voce.
Mostraci la volont� del Padre
perch� ogni nostra decisione
sia orientata a lui.
Aiutaci a scorgere negli avvenimenti
i segni della tua presenza
e ad accogliere le giuste esigenze
di rinnovamento.
Rendici profeti credibili tra i giovani
con la benevolenza di Don Bosco.
Donaci quella perspicacia soprannaturale
che ci faccia scoprire le esigenze della carit�
per esaudirle con amore generoso.
Per Cristo nostro Signore.
BENEDIZIONE
CANTO FINALE
872
Preghiera di ringraziamento
Si pu� recitare durante la celebrazione eucaristica conclusiva, dopo il canto di comunione, oppure in un momento di preghiera finale. In tal caso si suggerisce di terminare con la benedizione di Maria Ausiliatrice o con un altro formulario di benedizione e congedo.
GTi rendiamo grazie,
Dio onnipotente ed eterno.
Tu ci hai amati fin dall'eternit�
e nel tempo ci sostieni con la tua grazia di salvezza.
T Accogli, ti preghiamo,
le fatiche di questi giorni,
rendi fruttuoso il nostro lavoro
perch� continuamente rinnoviamo
la profetica presenza di Don Bosco tra i giovani.
GTi rendiamo grazie,
oFiglio unigenito del Padre.
Tu ci hai chiamati ad essere operai del Regno
e nella Chiesa hai suscitato la nostra Famiglia Salesiana
per soccorrere i giovani poveri e abbandonati.
T Aiutaci ad aprirci con saggezza alle nuove urgenze,
e a maturare nel vincolo dell'unit�
e della carit� pastorale.
GTi rendiamo grazie,
Spirito di Sapienza e di Amore.
Tu continui a effondere la tua voce nella Chiesa
e in coloro che sono pi� attenti
a percorrere le vie della santit�.
T Rendi fruttuose le deliberazioni di questo capitolo,
sostieni i confratelli delusi e stanchi,
sorreggi nella prudenza l'iniziativa dei giovani,
dona slancio e saggezza a chi serve nell'autorit�,
infondi in noi tutti gioia vera
per ritornare tra i giovani
con il cuore di Don Bosco.
Amen.
873

Appendice
CANTI SALESIANI
ALLA MADONNA
1I Ausiliatrice, vergine bella,
di nostra vita tu sei la stella; fra le tempeste, deh! guida il core di chi ti chiama Madre d'amore.
Rit. Siam peccatori, ma figli tuoi: Ausiliatrice, prega per noi.
2 Tu che nel cielo siedi Regina a noi pietoso Io sguardo inchina; per l'Uomo Dio che stringi al cuore deh! non privarci del tuo amore.
2l Lodate Maria � o lingue fedeli,
risuoni ne' cieli � la vostra armonia.
Rit. Lodate, lodate, lodate Maria.
2 Maria, sei giglio � di puri candori, che l'alma innamori � del Verbo tuo Figlio.
3 0 Madre di Dio, � o mistica rosa, soccorri pietosa � lo spirito mio.
4 0 santa Maria, � l'aiuto tuo forte
da' in punto di morte � all'anima mia.
30 Regina del cielo, � nostro aiuto, Maria,
del cor nostro tu sei � la pi� dolce armonia.
La preghiera tu ascolta, � che il tuo popol ti canta, dolce Madre di Dio, � bella Vergine Santa!
Ausiliatrice, Santa Maria, per noi del cielo tu sei la via! Noi ti vogliamo per sempre amar! Stella dei cuori, Stella del mar.
874 
A SAN GIOVANNI BOSCO
4I Gi� dai colli, un d� lontano,
con la sola madre accanto, tu scendesti verso il piano, dei tuoi sogni al dolce incanto! Oggi, o Padre, non pi� solo per le strade passi ancora; dei tuoi figli immenso stuolo con gran giubilo t'onora!
Rit. Don Bosco, ritorna � tra i giovani ancor: ti chiaman frementi � di gioia e d'amor...
2 S�, ritorna sorridente:
l'opra tua il mondo acclama: ora � vita rifulgente quel che fu gi� solo e brama! Torna e guarda: a mille a mille stanno i figli all'opre intenti; l'ore scorrono tranquille tra il lavoro e i concenti!
3 Da ogni parte osserva, o Padre, quanta gente a Te si dona: di fanciulli immense squadre fanno dolce a Te corona! Oltre i mari ed oltre i monti chiara splende tua persona; fino agli ultimi orizzonti il tuo nome echeggia e suona.
5Campane suonate � suonate a distesa!
vibrate gioconde � le note festive! pel mondo a raccolta � dei greggi sognati dei giovani il Padre � trionfa e rivive.
Nell'almo splendore � del Cristo risorto ancor come un giorno � raduna gli erranti dall'ombre di morte � dai torti sentieri soave li chiama � di Fede agl'incanti.
Don Bosco, Don Bosco � dei cuori sovrano ci porgi la mano � ci guida al Signor.
875
6Dolcissimo santo,
salvezza dei giovani cuori, d'amore a te il canto, di vita a te i fulgidi fiori!
Te cinge festosa
fremente la giovane vita: in te sente ascosa
dei cieli la gioia infinita!
Don Bosco! Don Bosco! te acclaman la terra ed i ciel. Don Bosco! Don Bosco! te canta il tuo popol fedel.
7 1 Sapientiam
dedit illi et prudentiam magnam
et corona iustitiae circumfulsit eum Dominus noster.
Rit. Hymnum cantemus Domino et concinamus inclite
in die solemnitatis quam fecit nobis.
2 Et cordis dedit illi latitudinem magnam
quasi arenas immensas super litus maris Dominus noster.
3 Et in labiis illius dulcedinem posuit quasi lactis et mellis stillantem favum Dominus noster.
4 Honestum fecit illum in finibus terrae et haeredes illius multiplicavit Dominus noster.
8Rit. Salve, Don Bosco santo!
Tu giovane nel cuori
Guarda: il mondo muore dove non c'� l'amor.
1 Quanti giovani smarriti
che non sanno dove andar!
Quanti giovani perduti!
N� fede, n� pace, n� luce, n� amor:
Don Bosco, vieni incontro a noi!
876

2 Vedi ancor come lottiamo
per servir la verit�!
Vedi ancora il nostro impegno
per dare al mondo un soffio di vita!
Don Bosco, vieni incontro a noi!
3 Tu conosci quanto costa
proclamar la libert�!
Tu conosci quanto soffre
chi vede violenza menzogna e dolor!
Don Bosco, vieni incontro a noi!
91 Padre, di molte genti padre,
il nostro grido ascolta: � il canto della vita.
Quella perenne giovinezza che tu portavi in cuore, perch� non doni a noi?
Rit. Padre, maestro ed amico, noi giovani del mondo guardiamo ancora a te. Apri il nostro cuore a Cristo, sostieni il nostro impegno in questa societ�.
2 Festa, con te la vita � festa, con te la vita � canto: � fremito di gioia. Oggi tra noi ancora � vivo
l'amore che nutrivi per tutti i figli tuoi.
10 1 Sul tuo prato � cresciuto un nero asfalto, ma nei cortili il tuo nome risuona ancora. Nella tua Dora scorre fango, e cresce il fumo, ma il tuo tempio parla sempre di primavera.
Rit. Scendi nelle strade, scendi ancora: insieme a te cammineremo cantando! Su mille occhi di ragazzi spenti di sorriso ritorner� la vita.
877
2 Nella citt� di tutti i giorni tu sei atteso: fa' risentire la tua voce di giovinezza. Non sono pi� spazzacamini, n� maniscalchi, ma volti stanchi, intossicati con il progresso.
3 Siamo saliti verso il colle che ti ha donato, l� dove il vento � profumato di caldo fieno. Il nostro occhio si disseta nel tuo azzurro
e come il pane noi cerchiamo la tua pace.
11 I Verdi le tue valli
e la voglia dentro il cuore di donarti a tutti noi. Certo non � stato facile, ma forte e umile tu eri
 e col bene tu vincevi.
Rit. Tu sei, Don Bosco, amico nostro, amico della giovent�,
amico di chi amore e speranza non ha pi�.
2 Un sogno molto strano che capivi piano piano chiedeva tutta la tua vita. Gioia e dolori
diventavano tuoi compagni
 e non eran certo sogni.
3 Oggi ti chiediamo con la gioia di chi canta: Torna in mezzo a noi, proteggi tutti noi.
Manda il tuo entusiasmo, manda la tua gioia vera, sar� di nuovo primavera.
AL BEATO MICHELE RUA
12 1 Dio � grande nel cielo dei santi, la sua luce vince la notte;
Dio che sconfigge i potenti.
fa sbocciare il grano che muore.
878 
Rit. Alleluia! Alleluia! Annunceremo al mondo la sua Pasqua, alleluia! Questo sentiero libero noi scegliamo con lui!
2 Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni;
venne e consegn� la sua vita e un altro segu� il suo sentiero...
3 � un sentiero tracciato da Dio, ha lasciato un'orma di sangue; molti parleranno di morte ma � un sentiero che porta alla vita.
AI BEATI MARTIRI VERSIGLIA E CARAVARIO
13 i Fiume che fecondi la terra e il mare,
sangue del Golgota,
scorri nel silenzio senza fine verso i pi� lontani orizzonti.
Rit. Gridate, martiri, la vostra gioia: all'uomo senza strade portate speranza! Solo l'Amore � la forza del mondo; Cristo � il re della storia.
2 Tenebre ricoprono l'universo: � l'ora nona ormai.
Escono i risorti, trema il mondo: chi pu� imprigionare la vita?
3 Dove vai, o terra? Che cosa speri? Quale domani avrai?
Mandaci, Signore, nuovi santi, manda chi possiede il futuro.
879
INDICE ANALITICO
A te, o beato Giuseppe675
Abbreviazioni e sigle30
Adorazioni eucaristiche347
Adsumus (O Spirito di misericordia e di sapienza)835
Ak�thistos (inno della Chiesa greca alla Vergine)626
Alma Redemptoris Mater652
Amici dei giovani per prepararli alla vita (preghiera comune)341
Amore di Dio (preghiera comune)338
Anafora dei Dodici Apostoli, Ges� Cristo, Signore e Dio nostro351
Angelo (L') del Signore port� l'annuncio a Maria41
Angelo di Dio, che sei il mio custode44
Angelus Domini650
Anima (L') mia magnifica il Signore114, 616
Anima di Cristo, santificami385
Anno liturgico89
Antifone alla Beata Vergine Maria647
Anziani - Benedizione dei confratelli anziani445
-Celebrazioni comunitarie per un fratello anziano o ma 
lato434
Attivit� (preghiere prima e dopo)71
Atto di affidamento - a Cristo Re251
-a Maria629
Atto di carit�43
-di dolore45
-di fede43
- di speranza43
Ausiliatrice (triduo in onore dell')517
Ausiliatrice, vergine bella874
Ave, o Maria44
Ave, Regina dei cieli648
Ave, Regina caelorum652
Avvento - Corona d'Avvento107
- Introduzione91
- Quattro veglie93
B. Callisto Caravario, Il tuo Callisto deve essere completamente
del Signore743
- Solo l'aiuto continuo del Signore mi pu� sostenere744
B. Luigi Guanella - Memoria, 24 ottobre710
- � Dio che fa710
880
- Esortazioni alla carit� e alla fiducia nella Divina Provvi 
denza711
- Lavorare con allegrezza712
B. Luigi Orione - Memoria, 12 marzo677
- Anime! Anime!677
- L'inno della carit�680
- Serviamo negli uomini il Figlio dell'Uomo679
B. Luigi Versiglia e Callisto Caravario - Memoria, 25 febbraio742
- Se occorressero sacrifici, conti su di noi742
B. Michele Rua - Memoria, 29 ottobre764
- L'osservanza delle Regole767
-La pratica della povert�764
Battesimo vissuto nella consacrazione religiosa307
Benedizione annuale della comunit�854
- degli infermi448
- dei confratelli anziani445
-della Famiglia Salesiana858
-di Maria Ausiliatrice628
Brani patristici su Maria536
- sul Battesimo318
-sull'Eucaristia357
- sulla morte483
Campane suonate876
Canti salesiani874
Cantico della Vergine Maria114
- di Giuditta 16,1-2.13-15519
- di Isaia 49,1-13279
Canto delle profezie111
Capitolo ispettoriale870
Cara madre Vergine Maria47
Castit� (preghiera comune)336
CEI, Per un genere diverso di vita409
- Ripartire dagli ultimi409
Celebrazioni comunitarie del sacramento della penitenza394
- comunitarie per un fratello anziano o malato434
-della parola in onore di Maria506
Chautard G.B., La devozione a Maria � indispensabile nell'a 
postolato565
Cimitero (visita al)496
Claudel P., Contemplazione di Maria645
Comunione - Rito della comunione degli infermi454
Concilio Vat. II, Gaudium et spes, 22206
- Importanza della Sacra Scrittura per la teologia406
-L'attesa dell'umanit�508
881
- La Chiesa venera le Sacre Scritture405
- Maria e la Chiesa514
- Maria SS. Ausiliatrice517
- Partecipe di tutti i misteri di Cristo547
- Religioso ascolto della parola di Dio405
- Si raccomanda la lettura della S. Scrittura406
Confermazione vissuta nella consacrazione religiosa307
Confesso a Dio onnipotente45
Consacrati per portare i giovani a Cristo (preghiera comune)342
Consacrazione religiosa - Celebrazioni della Parola311
- Introduzione307
Consigli evangelici (preghiera comune)332
Corona di Avvento107
Corpo e Sangue di Cristo (solennit�)245
Costituzioni (dal Proemio)58
Costituzioni (dalla Presentazione)58
Cristo Re (solennit�)251
Cromphout F., Noi siamo battezzati nel tuo Spirito, o Signore63
Cuore di Ges� (solennit�)246
- Litanie249
Cusano N., Come � grande e dolce, Signore, la tua bont�350
Da', o Signore, la tua santa benedizione75
Dante, Vergine Madre, figlia del tuo figlio644
Defunti - Il ricordo giornaliero dei495
- Rosario per i487
Didach�, Ti rendiamo grazie, o Padre santo378
Dio � grande nei cielo dei santi879
Dio Padre, tu mi hai consacrato a te nel giorno del battesimo66
Dio sia benedetto391
Direttore (insediamento)860
Dolcissimo santo876
Domenica86
Don Bosco. Amare il fratello � accettarlo incondizionata 
mente411
- Amore di Dio e amore del prossimo410
- Il segno dell'amore: farsi piccoli con piccoli718
- La frequenza ai santi sacramenti della Confessione e Co 
munione752
- Motivi di confidenza in Maria576
- O Maria. Vergine potente631
- Parole sul Cottolengo686
- Quando non si � pi� padri, fratelli, amici dei giovani716
- Spirito di famiglia414
- Testamento spirituale415
882
- Triduo in preparazione alla festa723
- Un testo perenne per l'esame di coscienza del salesiano:
la lettera del 1884413, 718
Eccomi, o mio amato e buon Ges�385
Epistolario di Don Bosco - A don Luigi Lasagna, missionario330
- Con quali disposizioni entrare nella Societ�325
- Non si va in paradiso in carrozza327
- Venga come fratello324
Esame di coscienza790
Esercizi spirituali - Celebrazione di apertura780
- Celebrazione di chiusura783
- Introduzione776
Eterno (L') riposo dona loro, o Signore69, 496
Eucaristia - Adorazione eucaristica347
- Introduzione346
Festa dei genitori e parenti dei confratelli845
- della comunit� ispettoriale848
- della comunit� mondiale852
Feste di famiglia840
Fiume che fecondi la terra e il mare879
Follereau R.. Signore, insegnaci a non amare noi stessi299
Ges�, Giuseppe e Maria47
Gillet M.S., Il Rosario, preghiera di tutti572
Giornata di preghiera per la pace146
Giornate particolari di preghiera - Introduzione259
Giorno del Signore86
Giovanni Paolo II. Iuvenum Patris523
- L'apporto di Maria SS. al Vangelo della sofferenza562
- Maria SS. Corredentrice, Madre della Chiesa561
- Maria SS. modello delle persone consacrate563
- Reconciliatio et paenitentia407
- San Giuseppe per la sua fede testimone del compimento
della promessa672
- Ti affido tutti i giovani deI mondo643
Giovanni XXIII, Immacolata, gaudio dell'universo553
- O Maria! Il tuo nome640
- O san Giuseppe, custode di Ges�675
- Spirito Santo Paraclito, perfeziona in noi61
Gi� dai colli, un d� lontano875
Gloria al Padre42
Grandmaison L. de. Per ottenere la bont�647
Grazie, Signore. per Don Bosco67
883
Immacolata - Triduo per la solennit�507
Incontri della comunit� (preghiera prima e dopo)830
- della famiglia salesiana847
Infermi - Benedizione degli infermi448
- Preghiera per gli453
-Rito dell'unzione456
- Rito della comunione454
Insediamento del direttore860
Inviolata, integra, et casta es Maria653
Io credo in Dio, Padre onnipotente46
Lavoro - Prima e dopo il lavoro e lo studio74
- Santificazione del70
Lebbrosi (preghiera di R. Follereau)299
Lettura spirituale - Introduzione67
- Preghiere68
Liberi e poveri in Cristo (preghiera comune)336
Litanie alla B.V.M., per la riconciliazione621
- dei santi469
- del S. Cuore di Ges�249
-lauretane617
- lauretane (in latino)649
- per il rito dell'incoronazione dell'immagine della B.V.M.619
- ricavate dalla �Lumen gentium.625
- ricavate dalla �Marialis cultus' di Paolo VI623
Liturgia ambrosiana, Tu sei il Verbo disceso dal Padre377
armena, Ti rendiamo grazie, o Cristo, nostro Dio349
- armena, Ti rendiamo grazie, o Cristo Signore377
- bizantina, Signore, tu benedici coloro che ti benedicono349
- mozarabica, Signore, Dio onnipotente, Ges� Cristo349
Lodate Maria874
Lyonnet S., In tutto, o Signore, sappiamo di essere limitati63
Malattia - Celebrazioni comunitarie per un fratello anziano o
malato434
- e ritorno alla casa del Padre (introduzione)431
Marchetti G., La verginit� di Maria567
Maria - Celebrazioni della parola506
-Introduzione502
- Maestra della nostra missione (preghiera comune)340
-Preghiere alla Vergine616
-Triduo in onore dell'Ausiliatrice517
- Triduo per la solennit� dell'Immacolata507
Medi E., Confidente abbandono645
Meditazione - Introduzione49
884
-Preghiera di introduzione50
-Preghiera di conclusione64
Memorare, o piissima Virgo Maria652
Memorie biografiche, Al punto di morte sarai contento del bene
fatto439
-Amicizia e promozione umana322
- Brani sulla proposta vocazionale269
-Brani sulle missioni290
-Devozione a Maria528
- Fare incontrare i giovani con Dio323
-Il sogno dei nove anni320
-La morte di Don Bosco480
- Lettera circolare ai Salesiani e alle FMA (6.1.1884)73I
- Lettera a don Tomatis (7.3.1876)733
- Pensieri sul tema vocazione274
- Pensieri di Don Bosco sul Papa284
-Ricordo di Don Bosco ai suoi missionari294
-Testamento spirituale di Don Bosco729, 737
-Un appello ai cattolici739
Mersch E., Amore materno568
Missione - Preghiera comune337
- Preghiera per la nostra missione tra i giovani298
Missioni - Celebrazioni di preghiera288
- Formulari di preghiera295
Monumenta Ecciesiae Liturgica, Ci hai giudicati degni del ban 
chetto376
Moribondi (rito della raccomandazione dei)464
Morte - Celebrazioni della parola475
- Malattia e morte (introduzione)431, 474
Natale - Canto delle profezie111
- Introduzione134
- Novena109
- Preconio136
-Veglia139
Newman (card.), O Signore, nostro unico Dio e nostro tutto61
Novena di Natale109
- di Pentecoste221
O Dio, amore fedele totalmente gratuito722
O _Maria Ausiliatrice, Madre della Chiesa, Ispiratrice e Guida632
O Maria, madre dei colori196
O Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa633
O Maria, Vergine potente (S. Giovanni Bosco)631
O padre e maestro della giovent�721
885
O Regina del cielo, nostro aiuto, Maria875
O sacro convito in cui Cristo � nostro cibo454, 460
O san Domenico Savio che alla scuola di Don Basco755
O santa Madre del Redentore. porta dei cieli647
O Trinit� infinita244
Obbedienza (preghiera comune)334
Oremus pro Pantifice nostro287
Ottavario per l'unit� dei cristiani253
Pace (giornata di preghiera per la)146
Padre nostro42
Padre. di molte genti padre877
Paolo VI, Causa della nostra letizia555
- Gli insegnamenti del fabbro silenzioso e laborioso670
-culto verso Maria558
- I/ Rosario, compendio del Vangelo559
- Madre della Chiesa554
- Maria modello di fede511
-Maria, specchio delle attese del nostro tempo556
- Noi crediamo che Maria � la Madre642
- O Ges�, divino Pastore delle anime281
- O Maria SS., Madre della Chiesa641
-Preghiera ecumenica255
- Signore. Dio di pace147
- Tu ci sei necessario200
Papa (celebrazioni di preghiera)282
Passione (celebrazioni sulla) (tre schemi)197
Pasti - dopo i pasti80
-prima dei pasti75
Penitenza - Celebrazioni comunitarie del sacramento394
-Introduzione392
Pentecoste - Introduzione220
-Novena22I
- Veglia227
Perseveranza (preghiera per la)267
Pio XII, A Maria Santissima, Regina del cielo e della terra638
-Elevazione a Maria Assunta in cielo, nostra speranza637
- La bellezza e lo splendore di Maria550
- O Vergine, bella come la luna640
- Regina di tutte le cose create551
- Supplica alla Vergine639
Polisalmo dell'attesa (di Natale)113
Povert� (preghiera comune)335
Preconio di Natale136
Preghiamo come Don Bosco nella fedelt� al Papa288
886

Preghiera - della Famiglia Salesiana847
-delle religioni per la paceI50
-di affidamento64
- individuale (vita di)8I
- per i genitori e parenti viventi846
-per i giubilei850
- per il Papa, servo nella carit� di Dio286
- per il Rettor Maggiore853
-per la beatificazione dei servi di Dio della Famiglia Sa 
lesiana771
- per la buona morte801
- per la festa della comunit�844
- semplice (di san Francesco d'Assisi)15I
Preghiere - prima e dopo i pasti75
- prima e dopo le azioni70
-tradizionali del mattine41
- tradizionali della sera44
Prima e dopo - i pasti75
- il lavora e lo studio74
-un incontro della comunit� educativa834
- una predica o una conferenza833
-un incontro comunitario o del Consiglio della casa830
Primo giorno dell'anno civile144
Professione - Rinnovazione degli impegni784
Quaresima - Introduzione151
Raccomandazione dei moribondi464
Rahner K., Immersa nella luce di Dio575
- Noi crediamo che tu rimani con noi62
Regina cadi65 I , 654
Regina dei cieli, rallegrati648
Regina del cielo, rallegrati42. 46
Riconciliazione - Introduzione392
Ricordati, o piissima Vergine Maria (S. Bernardo)633
Rinnovazione - degli impegni della professione784
- dei voti (preghiera comune)343
- delle promesse battesimali331
Ritiri mensili - Celebrazioni per la conclusione803
- Introduzione788
- Tracce di riflessione personale e comunitaria789
Rosario - con clausole614
- Introduzione602
- per i defunti487
- tradizionale605
887
S'accende una luce all'uomo quaggi�108
S. Agostino, O Signore, nostro Dio, nostra unica speranza59
- O Signore, nostro Dio, insegnaci dove e come cercarti59
S. Antonio di Padova, Stella del mare545
S. Bernardo, Il nome di Maria - Stella del mare540
- Nell'angustia io sono con lui442
-Ricordati, o piissima Vergine Maria633
S. Bonaventura, La passione del Figlio e la compassione della
Madre544
S. Domenico Savio - Festa, 6 maggio750
S. Efrem Siro, Da Maria � sorta la luce536
S. Elisabetta della Trinit�, O Vergine fedele635
S. Francesco d'Assisi, Preghiera semplice151
-Ti adoriamo, Signore Ges� Cristo351
S. Francesco di Sales - Festa, 24 gennaio660
- Gli esercizi della mortificazione esteriore663
- La mansuetudine con il prossimo e i rimedi contro l'ira661
-La pazienza unita alle altre virt�440
- Occorre far tutto per amore, e nulla per timore664
-Pensiamo ai beni celesti319
S. Germano di Costantinopoli, L'assunzione di Maria epilogo
dell'annunciazione del Signore539
S. Germano, Ave, Maria! Piena di grazia, pi� santa dei santi634
S. Giovanni Bosco - Solennit�, 31 gennaio716
S. Giovanni Crisostomo, Adorna il tempio, ma non trascurare
i poveri404
- Le cinque vie della riconciliazione402
S. Giovanni Damasceno, Nella gloria di Dio541
S. Giuseppe - Solennit�, 19 marzo670
S. Giuseppe Benedetto Cottolengo - Memoria, 30 aprile685
S. Giuseppe Cafasso - Memoria, 23 giugno701
-La dolcezza e la carit�703
-Lo spirito di orazione701
S. Leonardo Murialdo - Memoria, 18 maggio690
- I nostri giovani691
- Lo spirito di fede690
S. Luigi G. di Montfort, Madre ammirabile, presentami635
- A Ges� per mezzo di Maria574
S. Luigi Gonzaga - Memoria, 21 giugno695
- Alla madre, pochi giorni prima della morte697
- Lettera al fratello695
S. Maria Domenica Mazzarello - Festa, 13 maggio757
- Da una lettera del 20.10.1879757
- Consigli a una missionaria in partenza758
S. Massimiliano Kolbe, Affidamento a Maria636
888

- Concedimi, o Vergine Immacolata636
S. Pier Damiani, Maria ci ha donato il Pane vivo542
S. Pietro Crisologo, La preghiera bussa, il digiuno ottiene, la
misericordia riceve401
S. Pio X - Memoria, 21 agosto706
- Mediatrice di grazia548
- Si formi Cristo in ognuno706
S. Sofronio, La benedetta fra le donne538
S. Tommaso d'Aquino, Accordaci, o Dio misericordioso60
Sacramenti - Introduzione303
Salmo 22: Il Signore � il mio pastore277, 465, 476
Salmo 24: A te, Signore, innalzo l'anima mia466
Salmo 90: Tu che abiti al riparo dell'Altissimo466
Salmo 113: Quando Israele usc� dall'Egitto467, 477
Salmo 114: Amo il Signore perch� ascolta467
Salmo 120: Alzo gli occhi verso i monti468
Salmo 122: A te levo i miei occhi468
Salmo 129: Dal profondo a te grido, o Signore476
Salmo 138: Signore, tu mi scruti e mi conosci278
Salve, Don Bosco santo!877
Salve, Regina, madre di misericordia48, 647
Salve, Regina, mater misericoridiae653
Sancta Maria, succurre miseria653
Santi (il ricordo dei santi)657
Santissima e Immacolata Vergine Ausiliatrice64
Santissima e Immacolata Vergine Maria, noi guardiamo a te631
Sapientiam876
Scheeben M.J., Luce del sacerdozio cattolico564
Scrutini (preghiera, fraternit�, povert�)808
Sigle e abbreviazioni30
Signore Dio, nostro Padre, amore fedele, totale e gratuito65
Signore Ges�, tu hai donato a Don Bosco quale Madre632
Signore, fa' di me uno strumento della tua pace151
Sotto Ia tua protezione cerchiamo rifugio648
Spirito Santo (preghiere allo)835
SS. Trinit� (solennit� della)244
Stabat mater dolorosa195
Studio (prima e dopo il lavoro e lo studio)74
Sub tuum praesidium653
Suenens L.I., Maria offre il Salvatore a un mondo in ricerca571
- Maria, dono di Dio570
Sul tuo prato878
Taulero G., La pace nella prova443
Tempo ordinario - Introduzione242
889
Tempo pasquale - Celebrazioni vigiliari (due schemi)214
Tempo pasquale - Introduzione212
Ti adoro, mio Dio (mattino)43
Ti adoro, mio Dio (sera)44
Ti rendiamo grazie, o Signore, per Don Bosco722
Ti ringraziamo, o Signore, per il cibo che ci hai dato80
Tota pulchra es, Maria654
Triduo - in preparazione alla festa di S. Giovanni Bosco723
- pasquale (Introduzione)210
Tutta bella sei, o Maria648
Ufficio vigiliare delle domeniche di Avvento106
Ultimo giorno dell'anno civile139
Unit� dei cristiani (ottavario di preghiera)253
Unzione degli infermi (rito dell')456
Veglia di Natale139
- di Pentecoste (quattro schemi)227
Veglie di Avvento93
Veni, creator Spiritus52
Venite, adoriamo il Cristo Salvatore111
Verdi le tue valli878
Via crucis (due schemi)I54
Viatico (rito del)460
Vieni, o Spirito creatore51. 836
Vieni, o Spirito Santo, manda a noi del cielo53
Vieni. Spirito Santo. riempi i cuori dei tuoi fedeli68
Vigan� E., O Maria Ausiliatrice, Madre della Chiesa632
-Ausiliatrice e Madre della Chiesa578
- Devozione all'Ausiliatrice e apostolato giovanile583
- L'Atto di Affidamento a Maria584
- L'Ausiliatrice e il carisma salesiano580
-La devozione a Maria Ausiliatrice e iI nostro impegno
apostolico e ecclesiale579
-La devozione a Maria Ausiliatrice nella Famiglia Salesiana582
Virgo parens Christi benedicta653
Visita - al cimitero496
ispettorialc e visita straordinaria865
Vita - donare la propria vita (preghiera comune)339
- di preghiera individuale81
Vocazioni - sacerdotali e religiose261
- salesiane (preghiera per)266
890