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Codice scheda: ASC A4570302 (Microscheda: 3980A10/11)
Luogo e data: TORINO ­ 26/12/1887
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: SALESIANI
Classificazione: Rua: Circolari, direttive, documenti
Tipo documento e supporto: Circolare ­ Manoscritto
Autenticità: Copia
Contenuto: Dà notizie sulla salute di D. Bosco, sino al giorno in cui gli
venne amministrata l'Estrema Unzione da parte di Mons. Cagliero G.
ed alla visita dell'Arcivescovo di Torino Card. Alimonda G.
***
Torino, 26 dicembre 1887
Carissimo in G. C.
Credo mio dovere, in questi momenti, di mandarvi notizie precise sullo
stato di salute del nostro buon Padre Don Bosco. I pubblici giornali vi
avranno detto come egli stia gravemente ammalato, e purtroppo io
non posso far altro che confermare quanto essi pubblicano per far
pregare per la preziosa sua salute. Eccovi poi come sono ora le cose:
Cominciò fin dal giorno 6 del corrente mese a tralasciar con suo gran
dolore di celebrare la Santa Messa (fatta eccezione della domenica
seguente, in cui volle ad ogni costo celebrarla ma riuscendovi con
istenti penosi). Le sue sofferenze abituali crebbero di giorno in giorno.
Martedì ultimo scorso 20/12, venne ancora al pranzo secondo il solito,
e fu condotto a passeggio in carrozza, ma più non poteva camminare;
per il che fu d'uopo portarlo sopra di un seggiolone dal refettorio alla
carrozza e da questa alla camera. Mercoledì mattina rimase a letto per
consiglio del medico, che temeva di bronchite incipiente. Lo stato di
sua salute si aggravò tanto tra il giovedì ed il venerdì, da far temere
assai di sua vita. Tale stato continuò nei giorni seguenti. Allora egli
medesimo chiese il SS. Viatico. Sabato mattina pertanto dopo la messa
della comunità, mentre in Chiesa con commozione dolorosa si
facevano pubbliche preghiere, gli veniva portato il S. Viatico in forma
solenne da Monsignor Cagliero. Il buon padre pianse quando vide
entrare in camera il SS. Sacramento, e non sospese le lacrime che dopo
averlo ricevuto. Si raccolse allora in sé ed ebbe alcune ore di quiete.
Sabato a notte sentendosi sempre più grave, domandò che gli venisse
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amministrata l'estrema unzione. Tra molti preti della casa che
pregavano e piangevano, gli fu data l'estrema unzione da Monsignor
Cagliero.
Ora pare meno aggravato, ma il suo stato è però sempre pericoloso. I
medici ordinarongli perfetto silenzio, e vogliono che non sia tollerata
visita alcuna anche di persone di casa, fatto la sola eccezione di quei
pochi che debbono assisterlo. Il Cardinale Alimonda, appena seppe
della grave malattia del nostro caro Don Bosco, venne venerdì a fargli
visita e scontrandosi coi medici, non ne volle partire se prima non ne
avesse sentito il giudizio. Nei giorni seguenti ritornò all'Oratorio per
aver ulteriori notizie, ma non ascese le scale sottoponendosi anch'egli
al doloroso sacrifizio di non più vederlo e parlargli. Mentre vi scrivo
egli è da noi, e dovendo partire domani per Roma, non può trattenersi
dal vederlo ancora una volta. La visita di questo Santo Principe della
Chiesa e la sua pastorale benedizione portino salute al caro nostro
Padre.
In altre lettere vi darò ulteriori notizie. Le nostre speranze sono riposte
in Dio ed in Maria SS. Ausiliatrice. Nell'Oratorio, come in molte altre
case, si fa a tal uopo adorazione continua del SS. Sacramento.
Preghiamo! Preghiamo! Preghiamo!!
Tuo Aff.mo in G. e M.
Sac. Michele Rua

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