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Codice scheda: ASC H0030135
Luogo e data: TORINO ­ 01/04/1894
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: CAGLIERO CESARE
Classificazione: testamenti, eredità e corrispondenza relativa
Tipo documento e supporto: Corrispondenza in genere ­ Manoscritto
Autenticità: Interamente autografo
Contenuto: Lettera del Rettor Maggiore SDB al Procuratore Generale,
contenente spiegazioni di cui può avere bisogno il Vicario di S.Santità
Card. Parocchi L.M. circa questioni relative alle disposizioni
testamentarie di D.Czartoryski A.
***
Torino, 1 aprile 1894
Carissimo Don Cagliero
Ho spedito adesso la risposta al tuo telegramma riguardante la
questione Czartoryski. Ora ti mando le spiegazioni di cui può aver
bisogno S. E. il Cardinal Vicario.
Il principe Don Augusto Czartoryski, vivente ancora Don Bosco, chiese
con calde e reiterate istanze di entrare nella nostra Società, e
finalmente ottenne nel 1887 di esservi ammesso.
Durante il tempo successivo ritenendo la proprietà di quanto gli
apparteneva, come permettono le nostre costituzioni, disponeva suo
gradimento delle proprie sostanze.
Rinunziò formalmente ed in modo legale al maggiorasco che il Padre
aveva costituito in suo favore non avendo alcuna intenzione di
accasarsi; ed il Principe Ladislao suo Padre accettò la rinunzia.
Nella sua sostanza era compresa una somma di 250/m. fiorini che egli
aveva imprestati a suo padre, se non erro. Non so se il padre avesse
diritto all'usufrutto come marito della Madre di Don Augusto.
Inoltre aveva Don Augusto altro credito verso il Padre di forse 50/m.
fiorini, di cui doveva dal medesimo ricevere l'interesse.
Nel 1889, se non erro, il Padre invitò il figlio a recarsi a Milano presso
il Console Austriaco o presso qualche suo incaricato, per trattare
qualche affare d'interesse e parecchie volte gli parlò di tali cose,
mentre il figlio vivamente riluttava a tali conversazioni, trovandosi
sommamente in soggezione pel rispetto che aveva al suo genitore e per
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non sentirsi affatto inclinato a secondare i voleri di lui.
A Milano firmò una scrittura e, se mal non mi appongo, altra scrittura
firmò a Bordighera, mentre colà dimorava in convalescenza. Tali
scritture rimasero a mani del padre. Converrà che S. E. Rev.ma possa
vedere che contengano.
Avvenuta la morte del compianto Don Augusto, venne il P. Desjardins
(che passava gran parte dell'anno colla famiglia Czartoryski) a
prendere informazioni se vi fosse qualche testamento. Al Collegio
Valsalice, sito di domicilio di Don Augusto quando era a Torino, si
trovarono e si lessero insieme quattro testamenti del medesimo, uno
differente dall'altro. Il P. Desjardins ne prese copia che portò al padre.
Nel Gennaio u. s. il Padre chiese il testamento: il Sig. Don Barberis
Giulio che era interessato nell'ultimo, mandò quello ed un altro al
Console Austriaco in Genova con ordine al latore di pregare il Console
di rilasciarne una copia autentica. Il Console vi si rifiutò adducendo di
non poterlo fare. Così rimase senza esemplare di quei due testamenti.
Vedendo che l'ultimo in certo modo annullava due altri testamenti,
credette non essere necessario mandarli. Se però occorrerà spedirli a S.
E. Rev.ma li spediremo. Per ora ne mandiamo semplice copia per sua
informazione.
Premesso quanto sopra, rimettiamo le cose nelle mani di S. E. Rev.ma
scelta come arbitro da
S. A. il Principe Ladislao, uniformandoci a quanto sarà per deliberare.
Si fa peraltro notare fin d'ora che la Congregazione Salesiana non può
assolutamente assumersi il pagamento di tre legati, che secondo il
memoriale trasmessomi ammonta a lire 150/m., non essendovi tenuta
e mancando di mezzi.
Spero che S. E. il Cardinale potrà avere sott'occhio il testamento, o
meglio i due testamenti da Don Barberis spediti al padre per mezzo del
Console che potranno fornirgli modo di formarsi più chiaro criterio
dello stato delle cose.
Penso che all'arrivo della presente già si sarà ricevuto il mio
telegramma: tuttavia sarà conveniente dare pronta comunicazione
della presente.
Gradisci i cordiali i nostri saluti; presenta a S. E. Rev.ma i nostri
rispettosi omaggi e credimi sempre in Corde Jesu
Tuo Aff. Amico
Sac. Michele Rua

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P. S. Ho cercato i due testamenti sovramenzionati e non potei trovarli.
Forse saranno presso Don Barberis ora assente. Ricordo però che in
entrambi lasciava me erede.
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