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Codice scheda: ASC A4490659 (Microscheda: 3877C3/4)
Luogo e data: TORINO ­ 02/12/1900
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: CARTER GUGLIELMO
Classificazione: Rua: Corrisp. con Nunzi­Vescovi­Autorità
Tipo documento e supporto: Corrispondenza in genere ­ Manoscritto
Autenticità: Interamente autografo
Contenuto: Informa sulle modalità consuete osservate dai Salesiani
nella compravendita di beni immobili.
***
Torino, 2 dicembre 1900
Eccellenza Reverendissima
Sono dolente chel'E. V. sia rimasta tanto tempo senza risposta alla
venerata sua del 2 gennaio. Essendomi testè pervenuta la seguente del
28 settembre mi fo doverosa premura di riscontrarla. L'E. V. mi
accenna ad una compra fatta dal nostro confratello Monsignor
Costamagna a nome proprio ed a quello di Don Valletto, con danari
raccolti fra i fedeli del Vicariato di V. E. Reverendissima, per fondare
una scuola di lavoro per fanciulle, e mi manifesta il timore che gli
oblatori si accorgano e che quindi se ne possano fare commenti
sgradevoli fra i fedeli.
Mentre ringrazio l'E. V. dell'affetto che mostrò in passato e che mostra
anche con questa sua lettera verso i poveri figli di Don Bosco le
spiegherò il sistema adottato da quest'uomo di Dio in simili affari. Don
Bosco diverse volte si trovò in mezzo alle rivoluzioni che succedettero
qui in Italia ed altrove dal 1848 in poi e vide come tutti i beni stabili
delle comunità religiose, dei seminari, dei vescovadi eccetera vennero
dai governi incamerati cioè tolti ai legittimi possessori ed in gran parte
messi in vendita ed in tutto il resto assoggettati ad enormi tasse, per
cui il reddito viene ridotto a minimi termini. In vista di ciò, che
succedeva, egli, che aveva in animo di fondare una Congregazione in
favore specialmente della gioventù povera ed abbandonata, chiese
consiglio alle autorità ecclesiastiche e civili per sapere come avrebbe
dovuto regolarsi nel caso di dover fare acquisti di case o poderi per i
suoi istituti. Tutti furono d'accordo nel dire che doveva mettersi sotto il
governo del diritto comune cioè fare gli acquisti in capo a membri della
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sua società non come religiosi, ma come semplici e liberi cittadini. Così
ha fatto senza nulla risparmiare di quanto avesse di proprio per
fatiche, opere letterarie e scientifiche e per qualunque provenienza
faceva acquisti in testa propria o dei suoi collaboratori ogni qualvolta
se ne manifestava il bisogno, fabbricava su tali stabili chiese, scuole,
laboratori, ospizi eccetera senza nulla distinguere quanto alla
provenienza dei mezzi. Così abbiamo fatto noi suoi figli finora, senza
che mai le nostre proprietà siano state colpite da alcuna legge di
soppressione o di incameramento, malgrado il mutarsi dei governi e
delle leggi. Così fanno pure attualmente tutte le nuove Congregazioni
che si vanno istituendo in questi tempi. Anzi anche le antiche
Congregazioni ed Ordini Monastici furono costretti a ricorrere a
questo sistema per assicurare le proprietà che vennero, in seguito alla
soppressione, acquistando. I Vescovi stessi per assicurare nuovi
acquisti e salvarli dalle enormi imposte, cosiddette di manomorta,
ricorrono ben soventi a questo espediente in favore delle loro diocesi.
Dei pii oblatori poi non vi fu mai nessuno che abbia mosso il minimo
lamento sull'uso così fatto delle loro oblazioni.
Se mai occorresse qualche maggiore schiarimento sono sempre pronto
ai suoi riveriti cenni. Intanto però mentre bacio in spirito il suo sacro
anello prego la sua bontà a voler benedire i poveri salesiani e
specialmente chi ha l'onore di professarsi con tutta venerazione
Di Vostra Eccellenza Reverendissima
Obbligatissimo servitore
Firmato: Sacerdote Michele Rua

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