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Codice scheda: ASC A4540395
Luogo e data: TORINO ­ 01/11/1898
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: VANNUTELLI SERAFINO
Classificazione: Rua: Corrispondenza con S.Sede
Tipo documento e supporto: Relazione ­ Copia fotostatica
Autenticità: Copia
Contenuto: Rendiconto triennale dello stato della Pia Società di San
Francesco di Sales, inviato dal Rettor Maggiore SDB al Card. Prefetto
della Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari.
***
Torino, festa di tutti i Santi 1898
Eminenza Reverendissima,
Non è senza consolazione che mi accingo a dare all'Eminenza Vostra
Reverendissima, il Rendiconto triennale dello stato della nostra pia
Società, perché con vero giubilo posso affermare lo stato fiorente di
essa; anzi posso constatare il grande progresso che fece, sia riguardo al
numero dei soci e delle case, sia riguardo al buono spirito che la dirige.
In vero. Avuta essa la sua prima origine nell'anno 1858, epoca in cui
l'indimenticabile nostro Don Bosco con una commendatizia di
Monsignor Franzoni si recò a Roma ed ebbe incoraggiamento dal
Santo Padre Pio IX per la sua fondazione, fu dal medesimo Sommo
Pontefice collaudata nel 1864 ed approvata nel 1869; e con decreto del
3 aprile 1874 ebbe la solenne approvazione delle singole sue regole:
ebbe poi la comunicazione dei privilegi 28 giugno 1884 con decreto del
gloriosamente Regnante Leone XIII, col qual atto fu costituita a pari
colle altre Congregazioni che formano la corona della Chiesa di Gesù
Cristo.
In tutto questo tempo essa andò sempre crescendo; ma dopo
l'approvazione definitiva ebbe tale incremento, che da 148 confratelli
professi perpetui che aveva allora, crebbe fino a 768 nell'epoca della
morte di Don Bosco (anno 1888).
Nessuna scossa ebbe la Pia Società alla morte dell'impareggiabile
fondatore; anzi si vide che era stato tanto saggio l'impulso che le aveva
dato e tanto potente, come piamente da noi si crede, la sua
intercessione dal cielo, che prese a fiorire ogni dì più e crebbe nel
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numero dei soci fino al punto che nel decennio dopo la sua morte, essa
si triplicò abbondantemente, poiché da 768 che erano i membri
professi al principio del 1888 si trovarono al principio del 1898 a 2308.
Con tutto questo rapido aumentare parmi poter asserire che non solo
si intiepidì lo spirito, ma andò ognora consolidandosi in modo, che io
non ho a constatare disordine alcuno, bensì una compattezza generale
ed a me una obbedienza tale, anzi un'affezione e deferenza, che mi
commuovono fino alle lacrime.
Ora ecco lo stato presente della Congregazione.
1) Le case sono generalmente di proprietà dei membri della medesima.
Ne abbiamo anche alcuni dei municipi qui in Italia, i quali ci
chiamarono a lavorare in loro favore; ed in America alcune dei governi,
essendo i governi che ci chiamarono nella Colombia, nell'Equatore,
nella Bolivia ed in San Salvador.
2) Esistono alcuni debiti; ma si hanno stabili in vendita del valore
sufficiente a pagarli. Nostra speranza poi è tutta nella divina
Provvidenza che finora non ci ha mai mancato.
3) Nostro scopo speciale è l'educazione dei giovanetti sia per mezzo
degli studi, sia per mezzo delle arti e mestieri. Noto che per gli studi si
ha in mira di avviare allo stato ecclesiastico quelli che ne hanno la
vocazione, ed in generale si preferiscono i più poveri.
4) I giovanetti che annualmente hanno educazione cristiana, artistica,
letteraria, o che in qualunque modo ricevono educazione od istruzione
dai Salesiani sono circa 400.000.
5) L'osservanza delle costituzioni, grazie a Dio, è mantenuta in tutte le
case e finora non abbiamo dovuto lamentare la defezione di nessuna di
esse, fuori una in Polonia, fondata per privata iniziativa da un parroco
salesiano.
6) Il lavoro sembra superare le forze ed il numero degli individui; ma
niuno si sgomenta e pare che la fatica sia quella che ci sostiene. Se
alcuno soccombette al lavoro, specie delle missioni, questo non fece
altro che accrescere negli altri l'ardore di lavorare. Più e più volte ci
siamo sforzati di diminuire il lavoro sospendendo l'apertura di nuove
case; ma imperiosi bisogni, che ci fecero vedere chiaramente la mano
della divina Provvidenza, ci costrinsero, quasi nostro malgrado, a fare
sempre nuove fondazioni. E due o tre volte che tutti i superiori
d'accordo ci fissammo un po' di sosta, la voce del Sommo Pontefice, si
intromise, indicandoci la necessità di aprire qualche nuova casa.
Ora tuttavia per bisogno di consolidarci in alcuni punti e di studio e di
disciplina, si decise di fare l'anno giubilare, cioè di aprire

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assolutamente nessuna casa nel prossimo anno 1900.
7) Coi parroci, cogli ordinari diocesani, colle altre congregazioni siamo
in perfetto accordo e possiamo dire che ci fanno da veri padri e ci
servono di modelli e da benefattori.
8) La divisione della Congregazione è fatta per Ispettorie, ossia
provincie. Esse, compresi il Vicariato della Patagonia, la Prefettura
Apostolica della Terra del Fuoco, ed alcune case direttamente
dipendenti dal Capitolo Superiore, al momento sono 22, cioè cinque in
Italia: la Piemontese, la Ligure, la Veneta, la Romana, la Sicula: due in
Francia, una che comprende la Francia del Sud, e l'altra la Francia del
Nord col Belgio: una nella Spagna che abbraccia anche le case del
Portogallo: 10 in America: cioè la Brasiliana, l'Argentina, l'Uruguaiana,
che comprende anche le case del Paraguay, la Patagonia, la Terra del
Fuoco, la Cilena che comprende anche per ora le case del Perù e della
Bolivia, l'Equatoriana, la Colombiana, e la Venezuela­Messicana, più la
vice Ispettoria del Matto Grosso.
Per ora le case della Palestina, dell'Egitto, della Tunisia, dell'Algeria,
del Capo di Buona Speranza; non che le case della Svizzera e
dell'Inghilterra, formano un'Ispettoria provvisoria amministrata da un
membro del Capitolo Superiore.
Le case poi direttamente soggette al Capitolo Superiore sono l'Oratorio
di San Francesco di Sales in Torino, quelle di Valsalice, di San
Benigno, di Foglizzo, di Ivrea e di Lombriasco, dove abbiamo i
noviziati centrali, gli studentati e gli apprendissaggi delle arti e
mestieri.
L'Ispettoria Piemontese abbraccia 27 case con molte opere a cui ogni
casa attende oltre all'occupazione principale coi giovani che educa,
come chiese pubbliche e parrocchie, oratori festivi, tipografie, librerie,
magazzini somministranze, scuole pubbliche esterne, assistenza a
molti istituti cittadini, direzione di circoli di operai esterni, gioventù
cattolica, diffusione di buoni libri ecc., predicazione di tridui, novene,
mesi, quaresimali.
L'Ispettoria Ligure ha nove case con varie altre opere, con tipografie,
librerie ed Opera di Maria Ausiliatrice, due parrocchie e varie chiese
pubbliche molto frequentate. Ora a Spezia si sta erigendo una chiesa
pubblica, grandiosa, destinata a Santuario dedicata a N. S. della Neve.
L'Ispettoria Veneta ha 17 case comprese cinque nell'impero austro­
ungarico, che per ora dipendono da questa Ispettoria, non essendo per
anco sufficienti né per il numero né per la qualità delle case a formare
un'Ispettoria.
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L'Ispettoria Romana ha 18 case comprese due nel napoletano e quella
or ora aperta a Lanusei in Sardegna. In Roma poi è da notarsi la chiesa
parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù non che le fiorenti scuole
Pontificie.
L'Ispettoria Sicula abbraccia 11 case tra cui Terranova con Liceo
Pareggiato, ed il Seminario di Bova or ora assunto, che sebbene nel
continente, si assegnò all'Ispettoria Sicula, essendo a piccolissima
distanza da Messina.
L'Ispettoria Francese del Sud abbraccia 10 case: ha due grandi
tipografie librerie, grande laboratorio di scultura in legno, dove
eseguiscononsi statue di ogni sorta: ha colonie agricole fiorenti tra cui
quella della Navarre presso Toulon, che addestra i giovani ad ogni
coltura di campi, prati, vini, ortaggi, frutteti, fiori ecc.
L'Ispettoria Francese del Nord ha 11 case comprese le tre che sono nel
Belgio. Essa ha varie tipografie e librerie fiorenti. Il circolo della
gioventù cattolica della casa di Parigi crediamo si possa comparare coi
più fiorenti di quella capitale. Sia al Sud che al Nord vi sono opere
speciali a favore degli italiani colà residenti.
La grande Ispettoria Spagnola abbraccia 19 case comprese le tre che
sono nel Portogallo. La casa di Sarrià presso Barcellona è tra le più
importanti delle nostre case di Europa dopo la casa madre di Torino.
L'Ispettoria Brasiliana ha 10 case. Il Santuario dedicato al Sacro Cuore
di Gesù in San Paolo, e al resto con immense fatiche e spese, forma per
certo uno dei più grandi frequentati di quella regione. Le due ultime
case fondate da Monsignor Lasagna ad Ouro­Preto e Cachoeira do
Campo furono come innaffiate dal sangue di questo come martire della
nostra pia Società.
Quella dell'Uruguay comprende 11 case con quella dell'Assunzione nel
Paraguay. Ora si stan preparando Missioni nel Chaco Paraguayo e nel
territorio di las Missiones. L'osservatorio astronomico del nostro
collegio di Villa Colon è senza paragone il primo della Repubblica ed il
salesiano Don Luigi Morandi è consultato come un oracolo
specialmente per la climatologia.
L'Ispettoria Argentina fu la prima a fondarsi fuori d'Europa. Essa
abbraccia 16 case. La casa di San Carlos in Almagro è la maggiore che
abbiamo in America. Essa ha anche grande tipografia e libreria e
grandi laboratori. La chiesa di "Mater Misericordiae" e quella di San
Giovanni alla Boca, quartiere di Buenos Aires, sono destinate quasi
unicamente al bene degli italiani che numerosissimi vivono in quelle
terre. A loro favore si sostiene anche un periodico settimanale italiano,

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intitolato "Cristoforo Colombo".
L'Ispettoria Cilena abbraccia 14 case comprese quattro nel Perù e due
nella Bolivia. Il Santuario eretto a Sucre in onore di Maria Ausiliatrice,
sebbene recente, può dirsi già tra i più rinomati della Bolivia.
L'Ispettoria Equatoriana comprende cinque case, comprese le missioni
tra i selvaggi Jivaros. La rivoluzione di due anni fa allontanò a forza
vari nostri confratelli da quella Repubblica e non permise, come non
permette l'entrata di Monsignor Costamagna come Vicario di Mendez
e Gualaquiza.
L'Ispettoria Colombiana abbraccia otto case tra cui due lazzaretti dei
lebbrosi. Quello di Agua de Dios numerosissimo e fruttuosissimo, fu il
campo delle fatiche dell'indimenticabile Don Unia. Quello di
Contratación venne fondato solo l'anno scorso. Ora si sta
organizzandone altri ed altri.
L'Ispettoria Messicano­Venezuelana ha sei case. Nell'una e nell'altra
regione, sebbene aperte non è gran tempo, si videro frutti copiosi.
Nel vicariato della Patagonia vi sono 12 missioni che formano
parrocchia e collegio con residenza fissa di più missionari. Oltre a
questo vari missionari vanno continuamente percorrendo le tribù. Già
può dirsi che la vera conversione della Patagonia sia ben incamminata
e dà indizi prossimi di completa riuscita. Gli indigeni sentono ovunque
con piacere la voce del missionario e si fan battezzare. L'ostacolo più
grosso sta nei pessimi cattolici che per ragioni di guadagno li
corrompono.
Anche la prefettura Apostolica della Terra del Fuoco dà frutti copiosi.
Le case sono sette con vari missionari volanti. Sono comprese le isole
Malvine soggette agli inglesi protestanti. Si ottenne dal governo Cileno
l'isola Dawson, dove si raccolgono i selvaggi fueghini per istruirli nella
religione ed incivilirli. Qui si radunano tutti i selvaggi che vogliono
stare in pace: già si fondò una città considerevole con ospedale. Ingenti
spese occorrono a sostenere queste missioni, ma è una consolazione di
vedere il bene che vi si fa. Alla nostra cura in queste terre sono affidate
le chiese più Meridionali del Mondo.
La vice­ispettoria del Matto Grosso dà pure molte consolazioni. Tre
selvaggi indigeni furono condotti per l'esposizione di Torino; essi
furono istruiti ed inciviliti e ricevettero il Battesimo il giorno 16 ottobre
1898. Molti già si battezzarono sul luogo; pare cominciata solidamente
la conversione dei selvaggi di quello Stato vasto circa cinque volte tutta
l'Italia.
Riguardo ai noviziati essi sono assai fiorenti e, secondo che parmi, ben
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regolati. In tutto i novizi al momento sono circa 800 divisi nei 22
noviziati seguenti: Foglizzo, Valsalice, Ivrea, San Benigno Canavese,
Lombriasco, Genzano e San Gregorio qui in Italia; St. Pierre de Canon
e Roueil in Francia; S. Vicens in Spagna; Lisbona in Portogallo;
Burwash in Inghilterra; Hecthel nel Belgio; Oran nell'Algeria;
Cremisan in Palestina; Lorena nel Brasile; Las Piedras nell'Uruguay;
Bernal nell'Argentina; Macul nel Chilì; Arequipa nel Perù; Fontibón
nella Colombia; Puebla nel Messico.
Ogni noviziato ha il suo direttore o maestro dei novizi: ed un maestro
generale dei novizi, residente presso il Capitolo Superiore invigila a
mantenere il medesimo spirito ed il fervore in tutti i noviziati.
Oltre a ciò sono sotto la vigilanza dei superiori maggiori le suore dette
"Figlie di Maria Ausiliatrice" ed i Cooperatori Salesiani.
L'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Allorché Don Bosco fu a
Roma l'anno 1872 nell'udienza che ebbe dal Santo Padre Pio IX, questo
grande benefattore dei salesiani gli domandò: e perché non pensate a
fare tra le ragazze il bene che fate tra i giovanetti? E con questo gli
suggerì varie norme per istituire delle suore che prendessero a cuore
l'educazione delle giovanette povere ed abbandonate, e che potessero
aiutare negli ospedali e nelle missioni.
Don Bosco, cui un cenno del Santo Padre fu sempre un comando, si
applicò ben tosto ad eseguire i suoi desideri e servendosi dell'opera di
un santo prete della diocesi di Acqui, il quale aveva già radunato
alcune zitelle desiderose di consacrarsi a Dio, die' principio all'istituto
delle suore delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Questo istituto benedetto
dal Santo Padre Pio IX e poi grandemente commendato dal Santo
Padre Leone XIII in molte circostanze, ma specialmente col breve 18
settembre 1893, ebbe un incremento meraviglioso.
Ora lavorano anch'esse per tutte le parti del mondo. Sono divise in
quasi altrettante Ispettoria quante sono quelle dei salesiani comprese
le missioni e i lazzaretti dei lebbrosi.
Il loro scopo è di fare con le ragazze ciò che i salesiani fanno coi
fanciulli: si abilitano specialmente a fare le scuole elementari ed a
reggere asili infantili.
Le loro case sono sempre separate dalle case dei Salesiani. In alcuni
luoghi prestano bensì servizio di cucina e di biancheria ai nostri
collegi; ma allora hanno entrata separata e non comunicano coi collegi
se non per mezzo della cosiddetta ruota.
Hanno la loro superiora generale e le loro visitatrici; ma le proprietà
delle loro case sono intestate a salesiani.

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Non hanno debiti rilevanti che mettano in pericolo qualche casa.
L'osservanza delle regole è completa, e il fervore si mantiene fra loro in
modo veramente consolante, come vero è il distacco che dimostrano
da tutte le cose mondane.
La Pia Unione dei Cooperatori Salesiani. Don Bosco sentendo il
bisogno di aumentare il numero di coloro che lo aiutassero per
estendere sempre più la sfera delle sue operazioni e moltiplicare il
bene delle anime fondò pure la Pia Unione dei Cooperatori Salesiani il
cui regolamento fu approvato dalla Santa Sede con decreto 9 maggio
1876. Pio IX volle anzi essere scritto in capo alla lista dei Cooperatori;
esortò molti Cardinali e Vescovi a farvisi inscrivere. Leone XIII volle
anch'egli essere annoverato tra i Cooperatori Salesiani e soggiunse a
Don Bosco: "Essendo inscritto come Cooperatore, io voglio essere il
primo Operatore".
L'istituzione andò talmente aumentando che ora i cooperatori sono
sparsi per tutto il mondo. Il loro numero è di circa 400.000 e pare che
vadano operando del gran bene. Ci gode l'animo poter asserire che la
maggior parte del collegio apostolico e dei vescovi d'Italia, Francia,
Spagna e America meridionale, nonché molti altri di altre regioni
diedero il loro nome a questa Pia unione.
Organo di unione tra i cooperatori è il Bollettino Salesiano. Esso si
stampa in sei lingue, cioè: in italiano, in francese, in spagnolo, in
inglese, in tedesco ed in polacco in numero di circa 200.000 copie.
L'organizzazione dei Cooperatori è così stabilita. I superiori salesiani
sono incaricati di dirigerla e propagarla. Ma in ogni diocesi ove sonvi
cooperatori è stabilito tra i sacerdoti della diocesi, designato
ordinariamente dal Vescovo o dalla Curia, un direttore diocesano;
nelle città importanti non vescovili un condirettore. In dette città si
stabilisce anche, dove si può, un Comitato di cooperatori ed un
Sottocomitato di cooperatrici. In ogni parrocchia poi è stabilito un
Decurione.
Il loro scopo principale è di aiutare e materialmente e moralmente i
Salesiani nelle loro opere e fare essi stessi opere affini alle nostre nei
luoghi ove il nostro limitato numero non può arrivare.
Ora non mi resta se non a pregare V. E. Rev.ma che abbisognando di
maggiori spiegazioni riguardo a quest'Esposizione, ce lo faccia sapere,
perché siamo pronti a darle, ed occorrendo avere il nome delle singole
case ed anche dei singoli soci, potremmo far tenere il catalogo
specificato, che ogni anno si stampa a nostro uso privato. Nello stesso
tempo preghiamo l'E. V. ad esserci largo di quelle osservazioni e di
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quei consigli che possono essere utili all'incremento e migliore
organizzazione dell'opera, assicurando che terremo sempre qual
comando qualunque consiglio ci venga dato in proposito.
Ci benedica l'Eminenza Vostra R.ma; ed io prostrato al bacio della
sacra porpora mi dichiaro
Dell'E. V. R.ma e Ben.ta
Obbl.mo Osseq.mo ed Um.mo Servitore
Sac. Michele Rua

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