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Codice scheda: ASC A4510370 (Microscheda: 3901C10/11)
Luogo e data: TORINO ­ 06/02/1903
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: GAMBA GIUSEPPE
Classificazione: Rua: Corrispondenza con Ispettori
Tipo documento e supporto: Corrispondenza in genere ­ Manoscritto
Autenticità: Interamente autografo
Contenuto: Notizie del personale; esercizi spirituali; il figlio del conte
di Meana scrive che il padre è afflitto poiché si sente trascurato.
***
Torino, 6 febbraio 1903
Carissimo Don Gamba
Ho ricevuto la gradita tua del 30 Dicembre coll'altra dell'11 Gennaio.
La prima mi fu recata dal caro Don Crispino Guerra che arrivò
felicemente. Mi rincresce che Don Giovannini abbia incontrato
difficoltà per rientrare. Speriamo si saranno appianate.
Riguardo a Polo mi fa pena che si diporti come fa. Per lui vale più una
parola d'incoraggiamento che cento di rimprovero, sebbene meritato.
Egli ha bisogno di star a servizio ed in qualche contatto coi Superiori:
con gli eguali facilmente si disgusta e si scoraggia. Se puoi in qualche
modo rimontarlo, bene. Del resto se Monsignor Costamagna crede di
incaricarsene, può anche andare. Ritornare però non sarebbe
conveniente. Si vede che la sua mancanza di ritenere L. 200, senza
farne parola, aprì al demonio la via al suo cuore. Deve cacciarlo.
Quanto a Don Turriccia lascio a tuo giudizio e a quello di Monsignor
Cagliero il decidere quando possa recarsi al Chilì. Le ragioni che mi
arrechi per prolungar la sua dimora nel Paraguay sono abbastanza
gravi. Quanto a colui che dovrà a suo tempo supplirlo, lascio pure al
tuo giudizio. Così pure per chi dovrà supplire Don Queirolo se egli
andrà al posto di Don Turriccia. Vedremo volentieri il Nigra che ci
annunzi e le notizie esatte che ce ne darai.
Spero che i nostri esercizi avranno prodotto gran bene: io prego
affinché il frutto sia in tutti duraturo.
Saluta caramente tutti anche Don Turriccia quando gli scriverai e
prega pel
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Tuo aff. in G. e M.
Sac. Michele Rua
P. S. Il figlio del Conte di Meana mi scrive che suo padre è tanto afflitto
ed abbattuto perché gli pare essere trascurato dai Superiori e lasciato
in abbandono senza lavoro. Vedi, di grazia, come stanno le cose e se
puoi trovar modo di rialzar il suo morale farai una bella opera di carità.
Se fosse necessario farlo cambiar di casa e magari anche di Ispettoria,
fallo anche, se, per esempio, Don Vespignani o Monsignor Cagliero
sono disposti ad accoglierlo. Io consolerò il figlio assicurandolo che tu
te ne interesserai.

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