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Codice scheda: ASC A4510448 (Microscheda: 3903E1/2)
Luogo e data: TORINO ­ 27/11/1880
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: GASTALDI LORENZO
Classificazione: Rua: Corrispondenza con altri
Tipo documento e supporto: Minuta di lettera ­ Manoscritto
Autenticità: Interamente autografo
Contenuto: Esposizione fatta all'Arcivescovo su ciò che avvenne a
Chieri alla sepoltura di una suora nel novembre del 1880.
***
Torino, 27 novembre 1880
Eccellenza Reverendissima
Perdoni se disturbo L'E. V. Rev.ma, ma trovami nella necessità di darle
informazioni su di un fatto avvenuto nella nostra casa di Chieri, sul
finire della scorsa settimana e sul principiare della corrente. Venerdì
19 del corrente alle 4 pom. io ricevetti da Chieri un telegramma che
annunziava che una delle suore di Maria Ausiliatrice addette
all'Oratorio di Santa Teresa trovavasi molto male in salute ed anzi in
pericolo di vita. Nella premura ho chiamato tosto un sacerdote dei
nostri, che è confessore ordinario delle Figlie di Maria Ausiliatrice qui
in Torino, e lo mandai per assistere la moribonda. Egli ci andò e
rimase fino al sabato. In questo giorno egli doveva trovarsi all'Oratorio
di Torino e per altra parte doveva colà recarsi un altro sacerdote che da
alcune settimane funge l'uffizio di Direttore di quell'Oratorio, e così si
fece. Nella notte tra il sabato e la domenica la povera inferma venne a
mancare. Appena fu in libertà dalle occupazioni più urgenti il primo
sacerdote, che ne aveva ricevuto la confessione, ritornò a Chieri pel
caso che ancora abbisognasse di assistenza. Intanto oltre il Sacramento
della Penitenza vi fu bisogno di amministrare all'inferma il SS. Viatico,
l'Estrema Unzione e al lunedì si doveva fare la sepoltura. I due nostri
sacerdoti non guari pratici, senza avere nessun dubbio riguardo ai due
Sacramenti suddetti credettero doversi regolare come ci regoliamo qui
in simili circostanze. È da notarsi che qui in Torino si usò sempre
amministrare i Sacramenti ai nostri infermi tanto nell'Oratorio dei
Salesiani quanto in quello delle Figlie di Maria Ausiliatrice e ciò di
comune accordo anzi dietro espresso desiderio del Reverendissimo
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Signor Parroco. Amministrarono adunque il Viatico all'inferma nella
ferma persuasione che di ciò si avesse piena facoltà e nella stessa
persuasione si pensò di amministrare pure l'Estrema Unzione.
Mancando l'Olio Santo, si pregarono i Padri di Sant'Antonio, con cui
quell'Oratorio trovasi in relazione, stante che si prestano con tanta
bontà per andar a celebrare in quella cappella quando mancano i
nostri Sacerdoti.
Riguardo poi alla sepoltura pensavano entrambi che si dovesse fare
come si fa qui (anche questo di comune intelligenza col Parroco, come
già notai) cioè fare la sepoltura nell'interno e poi passando i becchini
rimettere a loro il feretro. Ma non conoscendo abbastanza gli usi di
Chieri, chiesero a parecchie persone di quella città come si soglia fare
negli altri ritiri. Fu risposto che ciascun ritiro fa la sepoltura
internamente e poi si manda una schiera di giovanette ad
accompagnare la salma fino all'ultima dimora. Non fuvvi più per essi
alcun dubbio e fecero come credevano dover loro di fare cioè
conformarsi all'uso del paese. Quando qui abbiamo saputo come il
tutto era avvenuto se ne ebbe assai dispiacere che non si fosse fatto
parola col Reverendo Signor Parroco del Duomo e si desiderava di
trovar modo di fare le nostre scuse con lui quando lo scrivente venne
invitato dal Signor Canonico Columiati a dare informazioni a V. E.
sull'avvenuto. Dimando pertanto a V. E. umile venia per i due
sacerdoti suddetti, disposto a fare altrettanto verso il Parroco locale se
V. E. lo ravviserà necessario.
Nella fiducia che questa relazione varrà se non altro a far conoscere
come nei due prelodati sacerdoti non era alcuna sinistra intenzione o
un mal animo, pronto a dare quegli ulteriori schiarimenti che si
richiedessero, La prego rispettosamente a permettermi di baciarle il
Sacro anello e chiedere la pastorale sua benedizione sopra di tutta la
nostra pia Società professandomi coi sentimenti della più profonda
riverenza di V. E. Reverendissima
Umilissimo Obbligatissimo Servitore
[Sac. Michele Rua]

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