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Codice scheda: ASC A4570305 (Microscheda: 3980B2/4)
Luogo e data: TORINO ­ 29/12/1887
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: SALESIANI
Classificazione: Rua: Circolari, direttive, documenti
Tipo documento e supporto: Circolare ­ Manoscritto
Autenticità: Copia
Contenuto: Presenta altre notizie sul decorso della malattia di D.
Bosco, apprezzando la vicinanza e compartecipazione di moltissime
persone. Presagisce che non resisterà più a lungo [Copia litografata +
copia ms del Sig. Balestra]
***
Torino, 29 dicembre 1887
Carissimi in G. C.
Le notizie di questa mattina sono nuovamente confortanti. L'infermo
dormì circa 2 ore nella notte, prese del brodo senza rigettarlo, più
regolare fu trovato il polso; ond'è che i medici non dubitarono di
affermare che la malattia non peggiorò dal mattino innanzi.
Il giornale L'Unità Cattolica così riferiva il risultato della visita medica
di ieri sera: "Il miglioramento dell'infermo osservato questa mattina,
quantunque solamente relativo, dava nondimeno luogo alla speranza
ed allargava il cuore, ma le informazioni ultime furono nuovamente
allarmanti. Il medico segnalò maggior intermittenza di polso, maggior
debolezza di voce, e nel tempo stesso scoperse maggior quantità di
albumina, indizio non fallace di precipitato deperimento delle forze
vitali. Noi facciamo le più vive condoglianze non solo per la perdita,
purtroppo probabile, del grande uomo, che seppe guadagnarsi l'amore,
la stima e l'ammirazione degli stessi suoi avversari, se pur ne ebbe a
lungo, ma ancora per l'immenso dolore che in questi momenti deve
opprimere il cuore di tanti suoi figli, che riconoscono in lui un
benefattore insigne, un angelo salvatore, un tenerissimo padre. Non
peniamo a credere che al letto di Don Bosco in questi giorni succedono
fatti che strappano le lacrime. Quantunque i suoi sacerdoti si sforzino
a comprimere la loro commozione, pur si avverano tra essi e il loro
padre le scene avvenute già nella malattia del grande San Martino. Qui
deponiamo la penna per non far piangere con noi i nostri lettori e li
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invitiamo in quella vece a perseverare nella preghiera, la quale, per i
meriti e per l'intercessione della Regina del Cielo, è onnipotente".
Preghiamo e facciamo pregare. Se non interviene una grazia dal cielo,
fra non molto non avremo più il nostro Amatissimo Padre.
Ci pervengono da ogni parte notizie di incessanti preghiere che si
fanno per implorare la grazia tanto sospirata. A noi si uniscono in ciò
Cooperatori, intere comunità religiose ed innumerevoli altri amici. Ieri
sera il Direttore della Casa Salesiana di Barcellona ci diceva, essere
immenso il cordoglio di tante famiglie di colà per la grave malattia del
nostro Venerando Padre. E soggiungeva: colà si piange, si digiuna, si
prega con indicibile fervore, e tante persone fecero offerta della loro
vita al Signore per la salute di Don Bosco. Don Bellamy giunto ieri sera
da Marsiglia ci assicurava pure parlarsi in Francia della temuta perdita
di Don Bosco come di pubblica calamità.
Voglia il buon Dio esaudire tante preghiere e conservarci in vita
l'Amatissimo nostro Padre.
Aff.mo in G. C.
Sac. Michele Rua

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