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Codice scheda: ASC A1010306 (Microscheda: 3955E10/3956A1)
Luogo e data: TORINO ­ 12/02/1883
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: BELASIO ANTONIO
Classificazione: Persone in relazione
Tipo documento e supporto: Corrispondenza in genere ­ Copia
fotostatica
Autenticità: Copia
Contenuto: Congratulazioni per le grandi opere che sta facendo e la
grande stima conquistatasi dal popolo ­ Allegata fotocopia di un
telegramma inviatogli da D. Durando il 14/01/1883
***
Torino, 12 febbraio 1883
Reverendissimo e Carissimo Monsignore
Non saprei ben dire se la carissima sua del 9 andante ci abbia arrecato
più di consolazione e di giubilo, che non di dolore. E veramente
abbiamo buona ragione di consolarci seco lei, carissimo Monsignore, e
di ringraziare il Signore, per le opere grandi che egli va facendo a
mezzo di V. S., in seno al povero suo popolo, e per i frutti meravigliosi
ed abbondantissimi che producono le sue prediche non solo, ma ed i
suoi scritti ancora, oramai sparsi in tutta l'Italia e letti con avidità e
attenzione somma da ogni ceto di persone, le quali in essi trovano
rimedio ai loro mali, e guida sicura in mezzo a tanti errori del giorno.
Sia perciò ringraziato il Signore, ed abbiasi ella, Carissimo, le nostre
più cordiali congratulazioni.
Non possiamo inoltre non provar giubilo, nel vedere con quanta stima
e riverenza V. S. è accolta dovunque, non dalle popolazioni soltanto,
ma e dai medesimi pastori loro, dai vescovi, i quali vanno come a gara
per possedere sì cara persona, si preziosa gloria (per non dir altro che
offender possa l'umiltà di V. S.) nella propria diocesi.
Sebbene, a tutta per dire la verità, assai ci addolori il pensiero di
doverla perdere e non più rivedere fra noi, che tanto affetto nutriamo
per lei, e già eravamo soliti a venerarla quale padre ed amico nostro.
Sì, Carissimo Monsignore, tale pensiero ci addolora, a non vi
sapremmo risolvere a perderla, se non ci si presentasse innanzi
l'osservazione prudentissima di V. S. stesso. Sebbene ci sia di pena
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grave al cuore, pure V. S., ha fatto cosa ottima abbracciando tale
deliberazione, ed accettando così munifica e conveniente posizione
propostale da S. E. il Vescovo di Piacenza.
Credo che il Signor Don Bosco sia pur di questo parere, ed egli ancora
la consiglierebbe in tal guisa, non senza però sentir vivamente il suo
distacco da noi, cui era ed è sempre carissimo.
Simile riposo, se pur V. S. sarà capace mai di riposarsi quaggiù, è
dovuto alle fatiche immense finora da V. S. sostenute.
La benedica quindi il Signore, cui non cesseremo di pregare per lei,
Monsignore carissimo, e la benedizione di Lui, insieme colla
protezione di Maria Santissima Ausiliatrice, l'accompagnino dovunque
e sempre. Amen. Ci onori però sempre dei suoi comandi come se fosse
qui fra di noi.
Quanto al Chierico raccomandatoci, siamo dolenti al sommo nel
doverle dire che, a monte delle Costituzioni nostre, non possiamo
accettare per gli studi filosofici e teologici nelle Case della
Congregazione, se non coloro che hanno intenzione e vocazione per la
medesima.
Se tale fosse la condizione del suo raccomandato, allora per far la
pratica d'accettazione, occorrerebbero gli attestati di nascita e
battesimo; di sanità e perfetta costituzione fisica; di buona condotta
morale e studi percorsi finora; e finalmente le testimoniali del Vescovo.
Quanto alla spesa, vi sarebbe modo di accordarsi.
Voglia, Monsignore carissimo, comunicare tali schiarimenti a chi di
ragione; ed intanto continuarci quel grande affetto che sempre ci ha
dimostrato in Domino, e particolarmente a me che riverendola proprio
di cuore, mi dico
Di V. S. R.ma e Caris.ma
Devot.mo ed Aff. Amico in G. e M.
Sac. Rua Michele

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