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Codice scheda: ASC F458X001 (Microscheda: 3258B10/11)
Luogo e data: TORINO ­ 02/12/1900
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: CARTER GUGLIELMO
Classificazione: CASE SALESIANE
Tipo documento e supporto: Corrispondenza in genere ­ Manoscritto
Autenticità: Copia
Contenuto: Risponde alla lettera del Vescovo e Vicario Apostolico di
Iquique del 28/9 dando spiegazioni circa l'acquisto di un terreno fatto
da Mons. Costamagna G., a nome proprio e di D. Valetto L., con
denaro raccolto dai fedeli del Vicariato di Mendez e Gualaquiza per
fondare un scuola di lavoro per fanciulli.
***
Torino, 2 dicembre 1900
Eccellenza Reverendissima
Sono dolente che l'E. V. sia rimasta tanto tempo senza risposta alla
venerata sua del 2 gennaio. Essendomi testè pervenuta la seguente del
28 settembre mi fo doverosa premura di riscontrarla.
L'E. V. mi accenna ad una compra fatta dal nostro Confratello
Monsignor Costamagna a nome proprio e a quella di Don Valletto, con
danari raccolti fra i fedeli del Vicariato di V. E. Rev.ma per fondar una
scuola di lavoro per fanciulli e mi manifesta il timore che gli oblatori si
accorgano e che quindi se ne possano fare commenti sgradevoli fra i
fedeli.
Mentre ringrazio l'E. V. dell'affetto che mostrò in passato e che mostra
anche con questa sua lettera verso i poveri figli di Don Bosco le
spiegherò il sistema adottato da questo uomo di Dio in simili affari.
Don Bosco di v. m. si trovò in mezzo alle rivoluzioni che succedettero
qui in Italia ed altrove dal 1848 in poi e vide come tutti i beni stabili
delle comunità religiose, dei seminari, dei vescovadi ecc. vennero dai
governi incamerati cioè tolti ai legittimi possessori ed in gran parte
messi in vendita ed in tutto il resto assoggettati ad enormi tasse, per
cui il reddito venne ridotto a minimi termini. In vista di ciò, che
succedeva, egli, che aveva in animo di fondare una congregazione in
favore specialmente della gioventù povera ed abbandonata, chiese
consiglio alle autorità ecclesiastiche e civili per sapere come avrebbe
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dovuto regolarsi nel caso di dover far acquisti di case o poderi per i
suoi istituti. Tutti furono d'accordo nel dire che doveva mettersi sotto il
governo del diritto comune cioè fare gli acquisti in capo a membri della
sua società non come religiosi, ma come semplici e liberi cittadini. Così
ha fatto senza nulla risparmiare di quanto avesse di proprio pratiche,
opere letterarie e scientifiche e per qualunque provenienza faceva
acquisti in testa propria o dei suoi collaboratori ogni qual volta se ne
manifestava il bisogno, fabbricava su tali stabili chiese, scuole,
laboratori, ospizi ecc. senza nulla distinguere quanto alla provenienza
dei mezzi.
Così abbiam fatto noi suoi figli finora, senza che mai le nostre
proprietà siano state colpite da alcuna legge di soppressione
d'incameramento, malgrado il mutarsi dei governi e delle leggi. Così
fanno pure attualmente tutte le nuove Congregazioni che vi vanno
istituendo in questi tempi. Anzi anche le antiche Congregazioni ed
Ordini Monastici furono costretti a ricorrere a questo sistema per
rassicurare le proprietà che vennero in seguito alla soppressione
acquistando. I Vescovi stessi per assicurare nuovi acquisti e salvarli
dalle enormi imposte così detti di manomorta, ricorrono ben sovente a
questo espediente in favore delle loro Docesi. Dei pii oblatori poi non
vi fu mai nessuno che abbia mosso il minimo lamento sull'uso così
fatto delle loro oblazioni.
Se mai occorresse qualche maggiore schiarimento sono sempre pronto
ai suoi riveriti cenni. Intanto però mentre bacio in ispirito il suo sacro
Anello prego la sua bontà a voler benedire i poveri Salesiani e
specialmente chi ha l'onore di professarsi con tutta venerazione
Di V. E. Rev.ma
Ubb. Servitore
firmato: Sac. Michele Rua
A S. E. Rev.ma
Mons. Guglielmo Carter Vesc. e Vic. Apost.
Iquique

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