Da Don Bosco Educatore|Regolamento della Congregazione di San Francesco di Sales

Regolamento della Congregazione di San Francesco di Sales 

 

CONGREGAZIONE DI S. FRANCESCO DI SALES

   In ogni tempo fu speciale sollecitudine de’ ministri della chiesa di adoperarsi secondo le loro forze per promuovere il bene spirituale della gioventù. Dalla buona o cattiva educazione di essa dipende un buono o tristo avvenire ai costumi della società. Il medesimo Divin Salvatore ci diede col fatto evidente prova di questa verità quando compieva in terra la sua divina missione invitando con parziale affetto i fanciulli di appressarsi a lui. Sinite parvulos venire ad me. I sommi pontefici [I vescovi e specialmente i Sommi Pontefici D] seguendo le vestigia del Pontefice eterno, il Divin Salvatore, di cui fanno le veci sopra la terra, promossero in ogni tempo e colla voce e cogli scritti la buona educazione della gioventù, e favorirono in modo speciale quelle istituzioni che a questa parte di sacro ministero dedicano le loro cure.

   A’ nostri giorni però il bisogno è di gran lunga più sensibile. La trascuratezza di molti genitori, l’abuso della stampa, gli sforzi degli eretici per farsi seguaci, mostrano la necessità di unirci insieme a combattere la causa del Signore sotto allo stendardo della fede [del Vicario di Gesù Cristo D], e così conservare la fede ed il buon costume [add soprattutto D] in quella classe di giovani che per essere poveri sono esposti a maggiori pericoli di loro eterna salute. Egli è questo lo scopo della congregazione di s. Francesco di Sales iniziata in Torino nel 1841.

   I tempi rendendosi assai difficili e calamitosi per la religione, il superiore ecclesiastico con tratto di grande bontà approvava il regolamento di questi oratorii e ne costituiva il sacerdote Bosco Direttore capo, concedendogli tutte quelle facoltà che potessero tornare necessarie od opportune a questo scopo.

   Molti vescovi adottarono il medesimo piano di regolamento e si adoperarono per introdurre nelle loro diocesi questi oratorii festivi. Ma un bisogno grave apparve nella cura di tali oratorii. Molti giovani già alquanto di età avanzata, non potevano essere abbastanza istrutti col solo catechismo festivo e fu mestieri aprire scuole e catechismi diurni e serali. Anzi molti di essi trovandosi affatto poveri ed abbandonati furono accolti in una casa per essere tolti dai pericoli, instrutti nella religione e avviati al lavoro.

   Il che [si fa] tutt’ora specialmente in Torino nella casa annessa all’Oratorio di s. Francesco di Sales ove i ricoverati sono in numero di duecento circa. Si fa eziandio in Genova nell’opera detta degli Artigianelli, ove è direttore il Sac. Montebruno Francesco: ivi i ricoverati sono in numero di quaranta. Si fa pure nella città di Alessandria ove per ora la cura è affidata al Chierico Savio Angelo: ivi i ricoverati sono 50.

 

ORIGINE DI QUESTA CONGREGAZIONE

   Fin dall’anno 1841 il sac. Bosco Gioanni si univa ad altri ecclesiastici per accogliere in appositi locali i giovani più abbandonati della città di Torino a fine di trattenerli con trastulli e nel tempo stesso dar loro il pane della divina parola. Ogni cosa faceva d’accordo coll’autorità ecclesiastica. Benedicendo il Signore questi tenui principii, il concorso de’ giovani fu assai grande e l’anno 1844 S.E. Monsignor Fransoni concedeva di ridurre un edifizio a forma di chiesa con facoltà di fare ivi quelle sacre funzioni che sono necessarie per la santificazione dei giorni festivi e per istruzione de’ giovani che ogni giorno più numerosi intervenivano.

   Ivi l’Arcivescovo venne più volte ad amministrare il Sacramento della Cresima e l’anno 1846 concedeva che tutti quelli che intervenivano a tale istituzione potessero ivi essere ammessi alla Santa Comunione e adempiere il precetto pasquale; permettendo di cantare la Santa Messa, fare tridui e novene, qualora ciò si ravvisasse opportuno. Queste cose ebbero luogo fino all’anno 1847 nell’Oratorio detto di s. Francesco di Sales. In quell’anno crescendo il numero de’ giovani, e così divenuta ristretta la chiesa attuale, col consenso sempre dell’autorità ecclesiastica si aprì in altro angolo della città un secondo oratorio sotto al titolo di s. Luigi Gonzaga col medesimo scopo dell’antecedente.

   Divenuti insufficienti anche questi due locali, l’anno 1850 se ne apriva un altro in altro lato della città sotto al titolo del Santo Angelo Custode.

   Per le radunanze di giovani solite a farsi negli oratori festivi, per le scuole diurne e serali, e pel numero ognora crescente di coloro che venivano ricoverati, la messe del Signore divenne assai copiosa. Onde per conservare l’unità di spirito e disciplina, da cui dipende il buon esito degli oratorii, fin dall’anno 1844 alcuni ecclesiastici si radunarono a formare una specie di congregazione aiutandosi a vicenda e coll’esempio e coll’istruzione.

   Essi non fecero alcun voto propriamente detto; tutto si limitò di fare una semplice promessa di non occuparsi se non in quelle cose che il loro superiore giudicasse di maggior gloria di Dio e vantaggio dell’anima propria. Riconoscevano il loro superiore nella persona del sac. Bosco Gioanni. Sebbene non si facessero voti tuttavia in pratica si osservavano le regole che sono ivi esposte. Gl’individu[i] che presentemente professano queste regole sono quindici cioè: sacerdoti N. 5, chierici 8, laici 2.