Siate sempre lieti nel Signore


Siate sempre lieti nel Signore

Preghiera per le vocazioni

2012 – 2013


La Strenna proposta dal Rettor Maggiore ci guida nella preghiera, particolarmente nell’adorazione mensile per le vocazioni.


«SIATE SEMPRE LIETI NEL SIGNORE, VE LO RIPETO: SIATE LIETI»

(Fil 4,4)


La Strenna ci sollecita quest’anno a riscoprire e riconsegnare il Sistema preventivo come metodo educativo e spirituale. L’itinerario proposto dal sussidio riprende alcuni elementi essenziali per un cammino di conoscenza e di riappropriazione di questo dono spirituale\\pedagogico del nostro Padre, ridestando in noi l’appello a divenire veri evangelizzatori\\educatori\\chiamanti – come singoli e comunità – per la scoperta del progetto di Dio su ogni giovane.

La scansione ripercorre il brano di Filippesi, seconda lettura della Solennità liturgica di Don Bosco, con echi biblici che ci mostrino “la gioia del credere” (BXVI), vissuti “santamente” dai giovanetti di Valdocco di cui don Bosco traccia in forma esemplare la vita per noi occasione di verifica, supplica, consegna.


Fil 4,4Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. 5La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! 6Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. 7E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù. 8In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. 9Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!



Mese

Parola che chiama

Il frutto del suo sistema


Parola chiave

Eco biblica


Settembre

Siate sempre lieti nel Signore

Hai messo più gioia nel mio cuore di quando abbandano vino e frumento (Sal 4,8; )

Besucco: imparare la vera gioia

Ottobre

La vostra amabilità sia nota a tutti.

Dio ama chi dona con gioia (2Cor 9,7)

Magone apostolo nella e della gioia

Novembre

Non angustiatevi per nulla

Nessuno potrà togliervi l vostra gioia (Gv 16,22)

Magone costante nella gioia e nei doveri anche dinnanzi alla porta della morte

Dicembre

Il Signore è vicino!

Ecco vi annuncio una grande gioia (Lc 2,11)

Magone chiamato all’incontro con il Signore nella gioia continua a vivere il quotidiano

Gennaio

Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica.

Pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo (Mt 13, 44)

L’oratorio, la volontà di Dio una coincidenza per Francesco

Febbraio

In ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti

Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente (1Ts 5,16-22)

Besucco educato alla gioia della Sua presenza

Marzo

E la pace di Dio custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.

Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte (Lc 15,7)

Michele, il perdono e la gioia vera

Aprile

Ve lo ripeto ancora siate sempre lieti

Perché la nostra gioia sia piena (1 Gv 1,3-4).

Domenico e le fonti della gioia

Maggio

Quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri.

L’anima mia magnifica il Signore (Lc 1,46)

Francesco la riconoscenza come via per crescere all’obbedienza della Volontà di Dio

Giugno

Il Dio della pace sarà con voi!

Lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto (Sal 21,7)

Domenico educatore alla giosa santità


Il materiale è chiaramente modificabile, per questo oltre alla versione cartacea verrà messo a disposizione anche in formato file, ed è pensato per un’ora di adorazione al termine della quale si potrebbe porre la preghiera comunitaria del vespro.

Lo schema è sempre il medesimo per dare continuità e coerenza fra le diverse tappe

Introduzione tematica

Lo Spirito prega in noi – invocazione allo Spirito

La Parola che chiama – eco biblica

La gioia di una vita – eco salesiana

Invocazioni – la nostra supplica comunitaria

Padre Nostro

Orazione finale

Benedizione - Eucaristica

Affidamento a Maria

Evidenziamo che il cuore della giornata vocazionale mensile proposta è certo il momento di adorazione, ma che essa non può essere esclusività della comunità religiosa; deve essere sempre più condiviso con i ragazzi, che potrebbero in quel giorno stare con noi vivendo tutti i momenti della giornata.


A quanti hanno contribuito alla realizzazione di questo strumento di formazione e preghiera il più sincero grazie

Le Consulte VOCAZIONALI

SDB – FMA

Lombardia Emilia Romagna

SETTEMBRE 2012


1 Introduzione tematica

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Vocazione è una vita piena e matura che ha nella gioia il segno di un compimento che solo il Signore può dare: “Tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare”. Gioia, allegria, ri-creazione distintivo della santità salesiana. Gioia, allegria, ri-creazione dicono la tangibile esperienza che Colui che chiama promette di colmare una vita, dicono la certezza che Lui che chiama dona sin da ora il centuplo, dicono una consegna a colui che chiama per un destino di felicità.

Don Bosco traccia in questa gioia feriale il cammino di un discernimento; conduce per questa gioia fatta di impegno verso una autentica relazione con sé, con gli altri e con Dio. Mostra in questa gioia la meta di un’esistenza: il paradiso.


2 Lo Spirito prega in noi – invocazione allo Spirito

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Vieni Spirito Santo, purifica le ferite della nostra storia personale,

i conflitti e i sacrifici che la vita quotidiana comporta,

per percorrere insieme, con letizia, le vie dell’evangelizzazione.

Vieni Spirito Santo, rafforza la nostra fede,

donaci capacità di ascolto vero della Parola e dei nostri santi

per essere tra i giovani presenze serene e coinvolgenti.

Vieni Spirito Santo, convertici all’amore

e ravviva l’ardore del da mihi animas coetera tolle.

Vieni Spirito Santo, facci ritrovare il coraggio di unire le forze

per rendere vivo il Carisma salesiano,

e restituire così alle nostre realtà

la forza profetica per essere testimoni credibili del Tuo amore.


3 La Parola che chiama – eco biblica

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3Nell’angoscia mi hai dato sollievo;

pietà di me, ascolta la mia preghiera.

4Sappiatelo: il Signore fa prodigi per il suo fedele;

il Signore mi ascolta quando lo invoco.

7Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene,

se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?».

8Hai messo più gioia nel mio cuore

di quanta ne diano a loro grano e vino in abbondanza.

9In pace mi corico e subito mi addormento,

perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare.

(Sal 4,3.4.7-9)

4 La gioia di una vita

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Nella sua umiltà Francesco giudicava tutti i suoi compagni più virtuosi di lui, e gli sembrava di essere uno scapestrato in confronto della condotta degli altri. Laonde pochi giorni dopo me lo vidi nuovamente venire incontro con aspetto alquanto turbato.

- Che hai, gli dissi, mio caro Besucco?

- Io mi trovo qui in mezzo a tanti compagni tutti buoni, io vorrei farmi molto buono al par di loro, ma non so come fare, ed ho bisogno che Ella mi aiuti.

- Ti aiuterò con tutti i mezzi a me possibili. Se vuoi farti buono pratica tre sole cose e tutto andrà bene.

- Quali sono queste tre cose?

- Eccole: Allegria, Studio, Pietà. È questo il grande programma, il quale praticando, tu potrai vivere felice, e far molto bene all' anima tua.

- Allegria...Allegria...Io sono fin troppo allegro. Se lo stare allegro basta per farmi buono io andrò a trastullarmi da mattina a sera. Farò bene?

- Non da mattino a sera, ma solamente nelle ore in cui è permessa la ricreazione.

Egli prese il suggerimento in senso troppo letterale; e nella persuasione di fare veramente cosa grata a Dio trastullandosi, mostravasi ognora impaziente del tempo libero per approffìttarne.

Un giorno mi si avvicinò tutto zoppicante ed impensierito.

- Che hai, Besucco, gli dissi?

- Ho la vita tutta pesta, mi rispose.

- Che ti è accaduto?

- Son poco pratico dei trastulli di questa casa, perciò cado urtando ora col capo, ora colle braccia o colle gambe. Ieri correndo ho battuto colla mia faccia in quella di un compagno, e ci siamo fatto insanguinare il naso ambidue.

- Poverino! Usati qualche riguardo e sii un po' più moderato.

- Ma Ella mi dice che questa ricreazione piace al Signore ed io vorrei abituarmi a far bene tutti i giuochi che hanno luogo tra i miei compagni.

- Non intenderla così, mio caro; i giuochi ed i trastulli devono impararsi poco alla volta di mano in mano che ne sarai capace, sempre per altro in modo che possano servire di ricreazione, ma non mai di oppressione al corpo.

Da queste parole egli comprese come la ricreazione debba essere moderata e diretta a sollevare lo spirito, altrimenti sia di nocumento alla medesima sanità corporale. Quindi continuò bensì a prendere volentieri parte alla ricreazione, ma con grande riserbatezza; anzi quando il tempo libero era alquanto prolungato soleva interromperlo per trattenersi con qualche compagno più studioso, per informarsi delle regole e della disciplina della casa, farsi spiegare qualche difficoltà scolastica ed anche per recarsi a compiere qualche esercizio di cristiana pietà. Di più, egli imparò un segreto per far del bene a se ed a' suoi compagni nelle stesse ricreazioni, e ciò col dare buoni consigli o avvisando con modi cortesi coloro cui si fosse presentata occasione, siccome soleva già fare in sua patria in una sfera tuttavia assai più ristretta. Il nostro Besucco temperando così la ricreazione con detti morali, o scientifici, divenne in breve un modello nello studio e nella pietà.

(DON BOSCO, Il pastorello delle Alpi ovvero vita del giovane Besucco Francesco d’Argentera, pp. 90-93)


5 Invocazioni – la nostra supplica comunitaria

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Affidiamo le nostre intenzioni a Dio Padre, Sorgente della nostra vera gioia e cantiamo:

Rit. Buono è il Signore, Dio della gioia, Dio della gioia


  • Donaci Signore la capacità di riconoscere i doni che quotidianamente ci fai attraverso le persone che incontriamo, gli avvenimenti che ci coinvolgono, le situazioni ordinarie che ci interpellano.

  • Cammina con noi Signore, soprattutto quando ci troviamo di fronte a difficoltà che ci sembrano più grandi delle nostre possibilità e che necessitano della tua Grazia per affrontarle con coraggio e determinazione.

  • Sostieni i giovani che sperimentano la paura di fronte alla tua chiamata a seguirti più da vicino e nello stesso tempo assaporano la bellezza di appartenerti e di regalarti la vita per la salvezza dell’umanità.

  • (intenzioni spontanee…)


6 Padre Nostro

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7 Orazione finale

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Dio nostro Padre ferma su di noi il tuo sguardo d’amore, rendici costruttori della civiltà dell’amore e aiutaci a comprendere che la tua chiamata è sempre attuale e urgente perché la tua gioia possa raggiungere tutti gli uomini. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen

8 Benedizione Eucaristica

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9 Affidamento a Maria

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Beata sei tu, Maria, Vergine dal cuore grande.

Intuisci con affetto di Madre

le segrete attese di ogni persona,

che cerca il senso autentico della propria Chiamata.

Incoraggia con cuore di Madre il profondo desiderio di ogni vita,

che sa farsi dono e servizio nella Chiesa.

Donaci la tua mano dolce,

quando la strada delle scelte si fa ardua e faticosa.

Donaci la tua fede trasparente, quando il nostro cuore è dubbioso ed inquieto.

Donaci la tua preghiera fiduciosa per capire, per partire, per servire.

Vergine Madre, semplice nel cuore.

Vergine Sorella, sostegno nel cammino.

Vergine Amica, limpido Sì all'Amore.

Intercedi per noi sante Vocazioni, dono gioioso della Carità di Dio. Amen

OTTOBRE 2012


10 La vostra amabilità sia nota a tutti

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10.1 Introduzione tematica

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La logica e le dinamiche del dono sono le note fondamentali di un cammino di scoperta, discernimento e adesione alla chiamata di Dio. Dal dono nasce la riconoscenza, ossia la presa di coscienza e la visione di questi doni, per cui ci si sente colmati di tutti i beni di natura e di grazia. Riconoscendo che Dio, nella sua libertà e gratuità, ne è la fonte in Dio e che Egli non cessa di esprimere il Suo amore, come Gesù ci sentiamo chiamati a divenire Eucaristia per i fratelli.

In questo clima di gratuità e riconoscenza nasce quell’affetto che fa corrispondere al dono.

In questo clima si genera la risposta alla chiamata di Dio che ci giunge attraverso le mediazioni.

In questo clima nasce la forma della donazione totale,

che matura in un impegno quotidiano e in una gioia sincera.

10.2 Lo Spirito prega in noi – invocazione allo Spirito

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Vieni Santo Spirito, vieni come brezza leggera

Vieni come soffio fermo e delicato, vieni e rinfresca come rugiada

Vieni e rinvigorisci, vieni e disseta, vieni e purifica

Vieni e fortifica, vieni e consola, vieni e cura le nostre ferite

Vieni e soffia via le paure che bloccano un “sì” totale,

Vieni e facci sentire amati da Te, per essere segni dell’ “amore di Dio”.

Vieni e dona alla tua chiesa sante vocazioni, giovani docili e amabili,

obbedienti al Tuo mandato. Amen

10.3 La Parola che chiama – eco biblica

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7Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. 8Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene. 9Sta scritto infatti:

Ha largheggiato, ha dato ai poveri,

la sua giustizia dura in eterno.

10Colui che dà il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, darà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia. 11Così sarete ricchi per ogni generosità, la quale farà salire a Dio l’inno di ringraziamento per mezzo nostro. 12Perché l’adempimento di questo servizio sacro non provvede solo alle necessità dei santi, ma deve anche suscitare molti ringraziamenti a Dio. 13A causa della bella prova di questo servizio essi ringrazieranno Dio per la vostra obbedienza e accettazione del vangelo di Cristo, e per la generosità della vostra comunione con loro e con tutti. 14Pregando per voi manifesteranno il loro affetto a causa della straordinaria grazia di Dio effusa sopra di voi. 15Grazie a Dio per questo suo dono ineffabile!

(2Cor 9,7-15)

10.4 La gioia di una vita

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Un suo compagno assai divagato era più volte stato causa di dispiacere ai superiori. Costui fu in modo particolare raccomandato a Magone, affinchè studiasse modo di condurlo a buoni sentimenti. Michele si accinge all'opera. Comincia per farselo amico; gli si associa nelle ricreazioni, gli fa dei regali, gli scrive avvisi in forma di bigliettini e così giunge a contrarre con lui intima relazione, senza però parlargli di religione.

Cogliendo poi il destro della festa di s. Michele, un giorno Magone gli parlò così:

- Di qui a tre giorni corre la festa di s. Michele; tu dovresti portarmi un bel regalo.

- Sì che te lo porto: soltanto mi rincresce che me ne abbi parlato, perchè calcolava di farti un'improvvisata.

- Ho voluto parlartene perchè vorrei che questo regalo fosse anche di mio gusto.

- Sì, sì: di' pure, sono pronto a fare quanto posso per compiacerti.

- Sei disposto?

-Sì.

- Se ti costasse qualche cosa un po' pesante, lo faresti egualmente?

- Te lo prometto, lo fo egualmente.

- Vorrei che pel giorno di s. Michele mi portassi per regalo una buona confessione, e se ne sei preparato una buona comunione.

Attese le fatte e replicate promesse il compagno non osò opporsi a quell'amichevole progetto; si arrese ed i tre giorni precedenti a quella festa furono impiegati in pratiche particolari di pietà. Il Magone si adoperò in tutti modi per preparare l'amico a quel festino spirituale, e nel giorno stabilito si accostarono ambidue a ricevere i Ss. Sacramenti con vera soddisfazione dei superiori, e con buon esempio de' compagni.

Magone passò tutto quel giorno in onesta allegria col suo amico: giunta poi la sera gli disse:

- Abbiamo fatto una bella festa, ne sono contento; mi hai fatto veramente piacere. Ora dimmi: Sei tu pure contento di quanto abbiamo fatto quest'oggi?

- Sì, ne sono contentissimo; e lo sono specialmente perchè mi ci sono ben preparato. Ti ringrazio dell'invito che mi hai fatto; ora se hai qualche buon consiglio a darmi io lo riceverò con vera gratitudine.

- Sì che avrei ancora un buon consiglio a darti; perciocché quanto abbiamo fatto è soltanto la metà della festa; ed io vorrei che mi portassi l'altra metà del regalo. Da qualche tempo, o mio caro amico, la tua condotta non è come dovrebbe essere. Il tuo modo di vivere non piace a' tuoi superiori, affligge i tuoi parenti, inganna te stesso, ti priva della pace del cuore e poi ... un giorno dovrai rendere conto a Dio del tempo perduto. Dunque d'ora in avanti fuggi l'ozio, sta allegro fin che vuoi, purché non trascuri i tuoi doveri.

(DON BOSCO, Cenno biografico sul giovanetto Magone Michele, pp. 50-53)

10.5 Invocazioni – la nostra supplica comunitaria

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Invochiamo con fede il Signore che ci chiama ogni giorno a donarci con generosità, e diciamo:

Dio della vita ascoltaci!

  • Per la Chiesa, in cammino nel tempo, perché mostri sempre il suo volto giovane nell’impegno dell’evangelizzazione che si rinnova ad ogni generazione dell’umanità, preghiamo

10.6 Per coloro che svolgono compiti di governo e di amministrazione pubblica, perché il loro impegno a favore delle nuove generazioni sia costante e fattivo, preghiamo

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  • 10.7 Per i giovani che sentono il fascino del Signore e l’appello alla sua sequela, perché accolgano con coraggio e con gioia la sfida della scelta di vita evangelica, preghiamo

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  • 10.8 Per tutti gli educatori, perché con la testimonianza di una vita coerente, impegnata a favore dei più piccoli possano essere vero punto di riferimento per molti ragazzi preghiamo

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  • 10.9 Per tutti noi, perché il Signore ci renda capaci di abbandonare tutte le nostre incertezze per essere nel mondo strumenti del suo progetto di salvezza preghiamo

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    10.10 Padre Nostro

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    10.11 Orazione finale

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    Dio, nostro Padre, porta a compimento l’opera redentrice della tua misericordia: rendici forti e generosi nel servizio, perché possiamo conformarci in tutto alla tua volontà ed essere testimoni del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

    Amen

    10.12 Benedizione – Eucaristica

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    10.13 Affidamento a Maria:

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    Vergine del Fiat, la tua vita celebra il primato di Dio:

    alimenta in noi lo stupore della fede,
    insegnaci a custodire nella preghiera quanti sono chiamati al dono totale di sé.

    Vergine del servizio, donaci di comprendere a quale libertà tende un’esistenza obbediente,
    quale segreto di bellezza è racchiuso nella verità di una vita povera e casta.

    Vergine della Croce, concedici di contemplare la vittoria di Cristo sul mistero del male,
    capaci di esprimere ragioni di speranza e presenza d’amore nelle contraddizioni del tempo.

    Vergine del Magnificat, liberaci dalla rassegnazione, donaci un cuore riconciliato,
    suscita in noi la lode e la riconoscenza,
    e saremo perseveranti nella fedeltà sino alla fine.

    Madre delle vocazioni prega per noi
    Amen.


    NOVEMBRE 2012

    11 Non angustiatevi per nulla

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    11.1 Introduzione tematica

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    Vi è un divenire che segna la vita di ogni creatura che sta per nascere: quello della gestazione. Un divenire per la pienezza. Tre tappe lo contraddistinguono: l’attesa nascosta, che tesse pazientemente la trama; il dolore del venire alla luce, fatto di tagli, e la pienezza che mostra la meta gioiosa del cammino. Questo è il nascere alla vita, questo è anche il nascere alla vita di fede e questo è il nascere all’eternità. Ma è anche il nascere vocazionale. La pienezza è già dentro la nostra risposta alla realtà che ci è data: lo è per la relazione con Dio, che pregusta il paradiso, per l’impegno che contribuisce alla costruzione del regno, per l’affabilità, segno di appartenenza al Padre che chiama, custodisce e accompagna alla pienezza di vita.

    Per questo anche la fatica, il dolore e la prova devono essere letti alla luce folgorante del paradiso.

    11.2 Lo Spirito prega in noi – invocazione allo Spirito

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    Ti preghiamo Spirito Santo,

    vieni e rimani in mezzo a noi.


    Sostieni nella fatica chi affronta un serio discernimento

    Accendi con il Tuo fuoco l’amore per la missione

    Brucia ogni attaccamento, ogni impurità, ogni ribellione

    Dona nuova speranza e benedizione a chi ha obbedito alla chiamata del Padre.


    Strappa dalla nostra vita ogni falsità, ogni mediocrità e menzogna.

    Con il vento della verità fa’ brillare di trasparenza la nostra vita.


    A coloro che cercano la Volontà del Padre indica la via.

    A coloro che si sono inoltrati nella via della donazione totale illumina il cammino.

    A chi non ha mai cercato la sua vocazione invia testimoni fedeli del Vangelo. Amen.


    11.3 La Parola che chiama – eco biblica

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    21La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. 22Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia.

    (Gv 16,21-22)

    11.4 La gioia di una vita

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    Michele era di corporatura piuttosto piccola, ma sano e robusto. D'ingegno svegliato e sufficiente a percorrere con onore qualunque carriera avesse intrapresa. Amava molto lo studio, e vi faceva non ordinario profitto. In quanto alla pietà egli era giunto ad un grado che nella sua età io non avrei saputo quale cosa aggiungere o quale cosa togliere per fare un modello alla gioventù. D'indole vivace, ma pio, buono, divoto, stimava molto le più piccole pratiche di religione. Egli le praticava con allegria, con disinvoltura e senza scrupoli: di modo che per pietà, studio e affabilità era amato e venerato da tutti; mentre per vivacità e belle maniere era l'idolo della ricreazione. […]

    Giunta intanto la sera dell'ultimo giorno dell'anno, il superiore della casa raccomandava a tutti i giovani della casa di ringraziare il Signore pei benefizi da lui ricevuti nell'anno che era per terminare. Incoraggiava poi ognuno a farsi un santo impegno per passare il nuovo anno nella grazia del Signore; perchè, soggiungeva, forse per taluno di noi sarà l'ultimo anno di vita. Mentre diceva queste cose teneva la mano sopra il capo di colui che gli era più vicino, e il più vicino era Magone.

    - Ho capito, egli disse pieno di stupore, sono io che debbo farmi il fagotto per l'eternità; bene mi ci terrò preparato.

    Coteste parole furono accolte con riso, ma i compagni se ne ricordarono e lo stesso Magone andava spesso ripetendo quel fortuito incidente. Non ostante questo pensiero non fu minimamente alterata la sua allegria e la sua giovialità; onde continuò ad adempiere colla massima esemplarità i doveri del suo stato.

    (DON BOSCO, Cenno biografico sul giovanetto Magone Michele, pp. 65-66.68)

    11.5 Invocazioni – la nostra supplica comunitaria

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    Aperti alle richieste del nostro mondo, attenti ai segni della presenza di Dio in mezzo a noi, invochiamo il Signore e diciamo:

    donaci la certezza della tua presenza in mezzo a noi

    in questo mondo diviso, frammentato, assalito dal nichilismo e dall’edonismo

    quando ogni realtà sembra perdere il suo senso, quando regna la confusione

    quando il silenzio, il dolore, lo sconforto sembrano impadronirsi della nostra vita e lasciarci nello scoraggiamento

    perché possiamo accogliere ogni situazione della vita e cogliere in essa la presenza del Dio della vita da annunciare con gioia

    perché i giovani accolgano la tua chiamata e abbiano il coraggio di diventare comunicatori del tuo amore

    11.6 Padre Nostro

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    11.7 Orazione finale

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    O Dio, Padre di misericordia e fedeltà, che non abbandoni chi ti cerca e ti riveli a chi è disponibile a compiere la tua Parola, sostieni coloro che chiami a seguire le orme del tuo Figlio. Ti chiediamo che siano testimoni del Suo amore che libera e salva. Per Cristo nostro Signore.

    11.8 Benedizione - Eucaristica

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    11.9 Affidamento a Maria

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    Madre provvida d’amore,

    guida il discernimento dei Chiamati.

    Madre che consoli,

    sostieni la fatica di chi ha aderito alla Chiamata del Tuo Figlio.

    Madre che ascolti i tuoi figli,

    plasma il cuore di chi ha fatto di Gesù l’unico modello di vita.

    Madre che accompagni,

    illumina coloro che sono chiamati al servizio dell’accompagnamento vocazionale.

    Madre che curi,

    lenisci le ferite di chi deve sostenere degli strappi per rispondere con generosità.

    Madre che proteggi,

    difendi dalle tentazioni coloro che sono chiamati ad essere totalmente Suoi.

    Madre che istruisci alla fedeltà,

    sostieni il “Sì” quotidiano dei consacrati

    Madre nostra

    insegnaci ad offrirci totalmente come hai fatto tu.


    DICEMBRE 2012


    12 Il Signore è vicino!

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    12.1 Introduzione tematica

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    La vicinanza di Dio, l’incontro con Lui, la visione di Lui sono fonte di gioia. Solo Lui può colmare il cuore dell’uomo assetato di infinito, pienezza, divinità.

    Lui viene in mezzo a noi, Lui è venuto nelle nostra storia e nella nostra carne, Lui è qui. Questa coscienza spalanca il nostro cuore, dilata i nostri orizzonti, dà forza alla nostra risposta vocazionale.

    Se lui è qui posseggo tutto, tutto mi è dato sin da ora come pienezza. E la sua presenza chiama, interpella alla sequela totale. Lui è l’unica motivazione per il nostro “sì”.

    12.2 Lo Spirito prega in noi – invocazione allo Spirito

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    Vieni Spirito Santo, tu che santifichi e dai vita:

    donaci uno sguardo vigilante

    che sappia discernere e penetrare le meraviglie compiute da Dio.

    Vieni Spirito santo, tu che dai luce all’intimo splendore dell’anima:

    dissipa ogni ombra nascosta nelle profondità del cuore,

    rivelaci la bellezza della chiamata che dà forma alla nostra esistenza.

    Vieni Spirito Santo, tu che penetri gli abissi e risvegli la vita:

    infondi in noi tenerezza e fiducia

    perché scorgiamo un frammento del tuo chiarore

    sul volto di ogni creatura.

    Vieni Spirito santo, tu che accendi lo stupore degli occhi:

    ravviva i colori della speranza legata alla promessa

    inonda del tuo fulgore la storia di ciascuno

    e fai scorgere i segni vocazionali che realizzano le promesse di pace.


    12.3 La Parola che chiama – eco biblica

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    9Un angelo del Signore si presentò ai pastori e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». 13E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:

    14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli

    e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

    15Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». 16Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

    (Lc 2,9-23)

    12.4 La gioia di una vita

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    La domenica del 16 gennaio i giovani della compagnia del SS. Sacramento, di cui faceva parte Magone, si radunarono come sogliono tutti i giorni festivi. Dopo le solite preghiere e la solita lettura, dati quei ricordi che sembravano più adatti al bisogno, uno dei compagni prende il taschino dei fioretti ovvero dei bigliettini sopra cui era scritta una massima da praticarsi lungo la settimana. Con essa fa il giro, e ogni giovanetto ne estrae uno a sorte. Magone tira fuori il suo e vede sopra di esso scritte queste notabili parole: «Al giudizio sarò solo con Dio.» Lo legge e con atto di maraviglia lo comunica ai compagni dicendo:

    - Credo che questa sia una citatoria mandatami dal Signore per dirmi che mi tenga preparato.

    Dopo andò dal superiore e gli mostrò lo stesso fioretto con molta ansietà, ripetendo che egli lo giudicava una chiamata del Signore che lo citava a comparire davanti a lui. Il superiore lo esortò a vivere tranquillo e tenersi preparato non in virtù di quel biglietto, ma in virtù delle replicate raccomandazioni che Gesù Cristo fa a tutti nel S. Vangelo di tenerci preparati in ogni momento della vita.

    - Dunque, replicò Magone, ditemi quanto tempo dovrò ancor vivere?

    - Noi vivremo finché Dio ci conserverà in vita.

    - Ma io vivrò ancora tutto quest'anno? disse agitato ed alquanto commosso.

    - Datti pace, non affannarti. La nostra vita è nelle mani del Signore che è un buon padre; egli sa fino a quando ce la debba conservare. D'altronde il sapere il tempo della morte non è necessario per andare in paradiso; ma bensì il prepararci con opere buone.

    Allora tutto malinconico: se non volete dirmelo è segno che ci sono vicino.

    - Nol credo - soggiunse il direttore - che ci sia tanto vicino, ma quando anche ciò fosse, avresti forse a paventare di andare a fare una Visita alla B. Vergine in Cielo?

    - È vero, è vero. Presa quindi la ordinaria giovialità se ne andò a fare ricreazione.

    (DON BOSCO, Cenno biografico sul giovanetto Magone Michele, pp. 69-72)


    12.5 Invocazioni – la nostra supplica comunitaria

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    A Dio, unica vera motivazione del nostro sì, rivolgiamo la nostra preghiera. Diciamo insieme:

    Dio della gioia vera, ascoltaci.

    Tu che con l’annuncio dell’angelo ai pastori, hai annunciato la gioia del Figlio tuo fatto uomo per noi,

    • donaci lo stupore di scoprire nei piccoli gesti quotidiani i segni della tua presenza in mezzo a noi che chiama e invia

    Tu che con la tua vicinanza colmi il nostro cuore assetato di infinito,

    • donaci il coraggio di camminare senza timore nella via che hai tracciato per ciascuno di noi.

    Tu che nella piccolezza di un bambino hai portato agli uomini la Salvezza,

    • donaci di testimoniare con tutta la vita la bellezza di essere persone donate interamente a te, nella certezza che il Tuo amore è un Amore fedele.

    Tu che sei sempre presente

    • donaci la certezza che Tu sosterrai il nostro “Sì”


    12.6 Padre Nostro

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    12.7 Orazione finale

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    O Dio che hai illuminato con la luce vera del Tuo Figlio i nostri cuori,

    concedi a noi di annunciare al mondo

    la gioia della tua presenza in mezzo a noi,

    testimoniando la fedeltà del tuo amore

    che apre il nostro cuore al dono totale di sè

    dilatando i nostri orizzonti e fortificando la nostra risposta al tuo Amore.

    Per Cristo nostro Signore.


    12.8 Benedizione – Eucaristica

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    12.9 Affidamento a Maria

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    Maria, donna del “sì” incondizionato,

    noi ci affidiamo a te.

    Tu che hai saputo custodire nel tuo cuore

    i dubbi e le paure, le gioie e le fatiche,

    rendi il nostro cuore culla che accoglie il Figlio tuo

    e lo dona senza limiti e senza misure

    alle persone che incontriamo.

    Ti affidiamo gli interrogativi che portiamo nel nostro cuore:

    aiutaci a discernere negli avvenimenti quotidiani

    quanto il Signore ci chiede

    e ad accogliere la sua volontà senza “ma” e senza “se”,

    ma con la gioia di chi sa di essere immensamente amato.

    GENNAIO 2013


    13 Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica

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    13.1 Introduzione tematica

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    Trovare il tesoro della propria vita è trovare casa, la dimora dove giocarsi l’esistenza intera. Ed è fonte di gioia. Tutto appare relativo a questo. Le cose, le sicurezze, i legami vengono rivisitati. Il Signore offre a coloro che chiama questo tesoro, questa dimora. Don Bosco offre ai suoi ragazzi il dono di se stesso come luogo della loro dimora, la “casa” dove stare per sempre, la sede della gioia. Ma anche il luogo dove donarsi, dove costruire la casa per altri. Questo è il luogo dove compiere la volontà di Dio, dove vi è pienezza di vita, gioia che colma il cuore. Questa è la casa, il luogo, il modello per ogni vocazione.

    13.2 Lo Spirito prega in noi – invocazione allo Spirito

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    Vieni Spirito Santo e apri i nostri occhi

    per riconoscere il vero tesoro per il quale vale la pena lasciare tutto.

    Vieni Spirito Santo e apri le nostre mani

    perché non trattengano quei beni che di fronte all’eterno sono un nulla.

    Vieni Spirito Santo e facci riconoscere che

    ogni cosa passa in secondo piano davanti al Tuo regno, alla Tua persona, alla Tua volontà.

    Donaci il coraggio della vendita.

    Donaci il coraggio della perdita.

    Donaci il coraggio di investire tutto sulla chiamata di Gesù.

    13.3 La Parola che chiama – eco biblica

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    44Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. 45Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

    (Mt 13, 44-46)

    13.4 La gioia di una vita

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    Francesco in casa poi non pareva più di questo mondo, ogni momento andava esclamando:

    - Sono fortunato, son felice. Oh! quanto debbo mai ringraziare Iddio d’avermi tanto favorito. Diede anche l’addio a tutti i suoi parenti, i quali rimasero stupefatti al vedere il loro nipotino e cugino provare nel suo cuore tanta contentezza.

    - Ma tu, gli dicevano, sarai poi annoiato e malinconico per essere lontano da' tuoi parenti, e chi sa, forse patirai il clima troppo caldo di Torino nell' estate.

    - No, non abbiate paura di me; quanto ai genitori, fratelli e sorelle purché sappiano buone nuove di me saranno contenti, ed io farò in modo colle mie lettere di consolarli. Io non temo di patire e d' esser malinconico, perchè son certo di trovare in quel luogo tutto ciò che potrà rendermi contento. Immaginatevi quanto grande dovrà essere la mia gioia quando sarò sicuro di rimanere nell' Oratorio, se il solo desiderio e la speranza di andarvi mi rende già fuor di me stesso per la consolazione. Solamente vi raccomando di pregare per me, affinchè possa sempre fare la volontà di Dio.

    Incontrandomi per via in quel giorno tutto intenerito mi disse:

    - Mi rincresce tanto di abbandonarla, ma la consolerò con darle buone notizie di me.

    Per la contentezza non potè chiuder occhio in quella notte, che passò in continua orazione ed unione con Dio.

    (DON BOSCO, Il pastorello delle Alpi ovvero vita del giovane Besucco Francesco d’Argentera, pp. 79-80)

    13.5 Invocazioni – la nostra supplica comunitaria

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    La mia gioia quando sarò sicuro di rimanere nell'Oratorio:

    grazie Signore per la nostra vocazione, chiamati ad essere con don Bosco nella casa di Dio,

    -fratelli nella chiesa, santi in questa famiglia che ha fatto della gioia il luogo della comunione con Dio.


    La mia gioia quando sarò sicuro di rimanere nell'Oratorio:

    grazie Signore per la vocazione ad essere nella casa di don Bosco segni dell’amore di Dio ai giovani

    - fa che nessuno si allontani da noi peggiore di come lo abbiamo incontrato.


    La mia gioia quando sarò sicuro di rimanere nell'Oratorio:

    grazie Signore di quanti chiami ancora alla vita salesiana

    • fa che trovando questa perla preziosa siano docili nel vendere tutto e comprare questo tesoro prezioso.


    La mia gioia quando sarò sicuro di rimanere nell' Oratorio:

    Grazie Signore per tutti quei fratelli che si sono spesi con gioia nella ferialità, sino alla consumazione di sé per i giovani secondo lo stile di don Bosco

    • donaci una memoria viva che continuamente ri-accenda la nostra passione educativa.


    La mia gioia quando sarò sicuro di rimanere nell' Oratorio:

    Grazie Signore per il carisma salesiano

    • fa che molti giovani comprendano in profondità la potenza del dono dello Spirito

    e lasciandosi interpellare, rispondano coraggiosamente alla Tua chiamata.


    13.6 Padre Nostro

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    13.7 Orazione finale

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    Sii benedetto, Signore Dio, per il dono di don Bosco e dei santi della Famiglia salesiana; grazie perché hanno seguito radicalmente Te sino alla consumazione. Grazie perché nel loro cercare e trovare la pietra preziosa ci spronano a vendere ogni cosa per questo bene supremo. Donaci di riconoscere la tua chiamata. Dona ai giovani il coraggio di aderirvi senza riserve. Per Cristo Nostro Signore. Amen


    13.8 Benedizione - Eucaristica

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    13.9 Affidamento a Maria

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    Eccomi ai vostri piedi, o Vergine pietosa, per impetrare da voi la grazia importantissima della scelta del mio stato. Io non cerco altro che di fare perfettamente la volontà del vostro divin Figlio in tutto il tempo della mia vita. Desidero ardentemente di scegliere quello stato che vie più mi renderà consolato quando mi troverò in punto della morte. Deh! Madre del buon Consiglio, fatemi risuonare agli orecchi una voce che allontani ogni dubbiezza della mente mia. A voi si aspetta, che siete la Madre del mio Salvatore, essere altresì la madre della mia salvezza; perché se voi, o Maria, non mi partecipate un raggio del divin sole, qual luce mi rischiarerà? Se voi non m'istruite, o Madre dell'increata Sapienza, chi mi ammaestrerà? Udite dunque, o Maria, le mie umili preghiere. Indirizzatemi dubbioso e vacillante, reggetemi nella retta via, che conduce all'eterna vita, giacché voi siete unica speranza di virtù e di vita, i cui frutti non sono altro che frutti di onore e di onestà.

    Don Bosco, Giovane provveduto, 1877

    FEBBRAIO 2013


    14 In ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere,

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    15 suppliche e ringraziamenti

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    15.1 Introduzione tematica

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    I legami, gli affetti profondi, la comunione è ciò che colma il nostro desiderio. Al vertice sta l’amicizia con Dio guidata da relazioni, legami e affetti che aprono al mistero. Perché solo in una relazione stretta, costante e profonda con il Signore il nostro cuore si apre e trova la gioia vera.

    Dentro questa amicizia, comunione e donazione reciproca si coglie la chiamata di Dio, la forza della risposta e la fedeltà vocazionale.

    La vita è colta nella logica di quest’ amicizia. Lo sguardo sul futuro è illuminato da questa relazione. La disponibilità totale è coltivata solo a questa scuola. Don Bosco e i santi educano a questo.

    15.2 Lo Spirito prega in noi – invocazione allo Spirito

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    Ti accolgo, Spirito Santo, ti accolgo!

    Vieni in noi, risuona dentro di noi,

    dacci il coraggio di presentare al Padre

    le parole che più ci tormentano,

    sia quelle ricche di gioia

    sia quelle che ci danno desolazione.


    Vieni, fatti strada attraverso le ferite dell’anima

    per poterci condurre all’incontro col Padre.

    Vieni, e combatti per noi,

    guadagnaci alla Grazia del Signore.


    Vieni, e dacci la forza di rispondere alla chiamata ricevuta,

    facci restare uniti al Padre nella preghiera,

    guida le nostre parole,

    disciplina le nostre menti,

    consacra i nostri cuori.


    15.3 La Parola che chiama – eco biblica

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    16Siate sempre lieti, 17pregate ininterrottamente, 18in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. 19Non spegnete lo Spirito, 20non disprezzate le profezie. 21Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. 22Astenetevi da ogni specie di male.

    (1Ts 5, 16-22)

    15.4 La gioia di una vita

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    La madre di Francesco conoscendo quanto importi il cominciar per tempo a dare buona educazione alla fìgliuolanza non risparmiava sollecitudine per insinuare sodi principii di pietà nel tenero cuore del caro figliuoletto. I nomi di Gesù e di Maria furono le prime parole che ella studiò di fargli imparare. Non di rado fissandolo in volto e portando il pensiero sulla vita futura di Francesco tutta tremante pei gravi pericoli, cui sogliono andar esposti i giovanetti, commossa esclamava:

    - Caro Franceschino, io ti amo assai, ma assai più del corpo amo l'anima tua. Vorrei prima vederti morto, che vederti offendere Iddio. Oh! Potessi io essere consolata da te col vederti sempre in grazia di Dio!

    Queste e simili espressioni erano il condimento quotidiano che animava lo spirito di questo fanciullino, il quale contro ogni aspettazione cresceva robusto in età e nello stesso tempo in grazia, appresso di tutti. Allevato con questi sentimenti non è a dire di quanta consolazione Francesco riuscisse a tutta la famiglia. Tanto i genitori di Francesco, quanto i suoi fratelli godono di poter attestare come il loro fratellino si compiacesse, appena cominciò a parlare, di nominare sovente i Ss. nomi di Gesù e di Maria, che furono i primi nomi ben pronunciati da quella innocente lingua. Fin dalla più tenera età manifestò gran gusto nell'imparare orazioni e canzoncine spirituali, che compiacevasi cantarellare in compagnia della famiglia. Era poi una delizia il vedere con quanta gioia tutte le feste prima del vespro si unisse cogli altri fedeli a cantar le lodi a Maria e a Gesù. Pareva allora nella pienezza delle sue consolazioni. L' amore alla preghiera sembrò nato con lui. Dall' età di soli tre anni, secondo le attestazioni dei genitori, dei fratelli e delle sorelle, non diede mai occasione di esserne invitato; ed egli stesso ne domandava l’insegnamento. La mattina e la sera all’ora consueta s'inginocchiava e recitava da sé quelle brevi preghiere, che già aveva imparato, né alzavasi finché non ne avesse imparato alcun che di più.

    (DON BOSCO, Il pastorello delle Alpi ovvero vita del giovane Besucco Francesco d’Argentera, pp. 9-11)

    15.5 Invocazioni – la nostra supplica comunitaria

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    Ci rivolgiamo a Dio Padre e affidiamo a Lui le nostre preghiere. Diciamo insieme: ascoltaci Signore


    Per il Papa e tutti i sacerdoti perché possano con la loro presenza e il loro servizio testimoniare la gioia di seguirti, preghiamo.

    Per la famiglia salesiana perché sappia vivere oggi il carisma dei nostri fondatori ed essere segno della volontà di Dio per coloro che il Signore chiama ad una speciale consacrazione al bene dei giovani, preghiamo.

    Per tutte le famiglie perché siano luogo in cui si sperimenta la gioia dell’essere cristiani, si vive il quotidiano come occasione di testimoniare e si sperimenta la forza della carità e del perdono, preghiamo.

    Per tutti i consacrati perché vivano la radicalità evangelica come profezia visibile del primato di Dio e della totale dedizione ai fratelli a cui sono stati eletti, preghiamo.

    Per i giovani che stanno cercando di realizzare il Tuo progetto sulla loro vita, perché abbiano un cuore docile alla Tua chiamata e ti seguano certi della Tua fedeltà, preghiamo.

    Per gli educatori, perché rafforzino il proprio cammino di fede e possano con gioia donarsi agli altri accompagnandoli in una crescita umana e spirituale, preghiamo.


    15.6 Padre Nostro

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    15.7 Orazione finale

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    Signore Gesù Cristo, Tu ci inviti a rendere grazie per ogni cosa. Donaci un cuore capace di riconoscere ciò che riceviamo dalla tua gratuità e il coraggio di accogliere con generosità la Tua chiamata. Fa che nella tua volontà sia la nostra gioia. A te lode e gloria nei secoli. Amen


    15.8 Benedizione – Eucaristica

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    15.9 Affidamento a Maria

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    Maria, pellegrina di bontà,
    Tu hai camminato accanto a Gesù
    e sei stata gioiosamente
    Madre e serva del progetto di Dio.
    Affidiamo a Te la nostra vita con fiducia serena,
    come figli che si abbandonano tra le braccia della Madre.
    Vigila, o Maria, sulla crescita di Cristo in noi,

    nelle nostre realtà, nella nostra vita.
    II sì che ti rese Madre di Dio

    e di tutti i figli di Dio,
    risuoni in ciascuno di noi.
    Insegnaci ogni giorno il tuo sì, o Maria,
    per amare il Cielo restando sulla terra,
    per stare nel mondo senza appartenergli,
    per vivere operosi e sereni
    nell'attesa di arrivare a casa con Te. Amen.

    MARZO 2013


    16 La pace di Dio custodirà i vostri cuori e le vostre menti

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    17 in Cristo Gesù

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    17.1 Introduzione tematica

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    La tua grazia vale più della vita, perché la grazia è perdono, è pace, è gioia che permea ogni cosa.

    Perdere la grazia, invece, è tristezza che mortifica, è autodistruzione che ferisce il cuore di Dio.

    Fuori dalla logica del perdono, della comunione con Dio e con i fratelli, e quindi della grazia, non vi può essere comprensione della chiamata di Dio e della disponibilità ad una risposta autentica. Ma neppure apertura, comprensione ed obbedienza alla Sua volontà.

    Don Bosco lotta contro il peccato che mortifica la gioia.

    Don Bosco educa alla corrispondenza alla grazia per poter vivere nella letizia.

    Don Bosco conduce nel cuore di Dio – la misericordia - perché ciascuno, purificato e rinnovato, lì può scoprire come Dio si dona e come siamo chiamati a donarci totalmente ai fratelli.

    17.2 Lo Spirito prega in noi – invocazione allo Spirito

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    Vieni Spirito santo di Dio, grazia del Padre, dono del Figlio.

    Vieni tu che puoi illuminare il cammino di adesione alla nostra vocazione

    Vieni, fonte di vera gioia vieni, rinnova e ricrea la nostra vita.


    Vieni Spirito di misericordia, ricolma i nostri cuori.

    Vieni Spirito di perdono, conforta le nostre menti.

    Vieni, fonte di vera gioia vieni, rinnova e ricrea la nostra vita


    Vieni Spirito Santo, donaci di comprendere che il peccato infrange la bellezza originaria,

    e manca la realizzazione del Tuo sogno su di noi.

    Vieni, fonte di vera gioia vieni, rinnova e ricrea la nostra vita


    Vieni Spirito Santo, facci comprendere che il peccato è fonte di tristezza profonda

    perchè lontananza da Colui che dona senso e bellezza al nostro camminare.

    Vieni Spirito Santo, donaci di comprendere che accogliendo

    la misericordia del Padre le nostre menti e i nostri cuori troveranno pace.

    17.3 La Parola che chiama – eco biblica

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    4«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? 5Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, 6va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. 7Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione. 8Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? 9E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. 10Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

    (Lc 15,4-10)

    17.4 La gioia di una vita

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    - Mio caro Magone, da qualche giorno io non ravviso più nel tuo volto la solita giovialità; [..] Da che adunque deriva questa malinconia?

    - Questa malinconia deriva dal vedere i miei compagni a prendere parte alle pratiche di pietà. Quel vederli allegri, pregare, accostarsi alla Confessione, alla Comunione mi cagiona continua tristezza.

    - Non capisco come la divozione degli altri possa esserti oggetto di malinconia.

    - La ragione è facile a capirsi: i miei compagni che sono già buoni praticano la religione e si fanno ancora più buoni; ed io che sono un birbante non posso prendervi parte, e questo mi cagiona grave rimorso e grande inquietudine.

    - Oh ragazzo che sei! Se ti cagiona invidia la felicità dei compagni, chi ti proibisce di seguirne l'esempio? se hai rimorsi sulla coscienza non puoi forse levarteli? […] Caro Magone, io avrei bisogno che mi facessi un piacere; ma non vorrei un rifiuto.

    - Dite pure, rispose arditamente, dite pure, sono disposto a fare qualunque cosa mi comandiate.

    - Io avrei bisogno che tu mi lasciassi un momento padrone del tuo cuore e mi manifestassi la cagione di quella malinconia che da alcuni giorni ti va travagliando.

    - Sì, è vero, quanto mi dite, ma ... ma io sono disperato e non so come fare. […]

    - Come! tu sei quel generale Michele Magone, capo di tutta la banda di Carmagnola? Che generale tu sei! non sei più in grado di esprimere colle parole quanto ti duole nell'animo!

    - Vorrei farlo, ma non so come cominciare; non so esprimermi.

    - Dimmi una sola parola, il rimanente lo dirò io.

    - Ho la coscienza imbrogliata.

    - Questo mi basta; ho capito tutto. […]

    - Tu puoi aggiustare tutto colla massima facilità. Di’ solo al confessore che hai qualche
    cosa da rivedere nella tua vita passata, di poi egli prenderà il filo delle cose tue di maniera che a
    te non rimarrà più altro se non dira un sì o un no; quante volte questa o quella cosa.

    - Fece pertanto la sua confessione con grande commozione, e la interruppe più volte per dare corso alle lagrime. Come l'ebbe terminata prima di partire dal confessore gli disse: […]

    - Oh quanto mai io sono felice! Soggiunse tutto commosso. […] E quanto mai sono disgraziati quelli che cadono in peccato! ma quanto più sono infelici coloro che vivono nel peccato. Io credo che se costoro gustassero anche un solo momento la grande consolazione che provasi da chi si trova in grazia di Dio, tutti andrebbero a confessarsi per placare l'ira di Dio, dare tregua ai rimorsi della coscienza, e godere della pace del cuore. O peccato, peccato! Che terribile flagello sei tu a coloro che ti lasciano entrare nel loro cuore! Mio Dio, per l'avvenire non voglio mai più offendervi; anzi vi voglio amare con tutte le forze dell'anima mia; che se per mia disgrazia cadessi anche in un piccolo peccato andrò tosto a confessarmi.

    (DON BOSCO, Cenno biografico sul giovanetto Magone Michele, pp. 15-22)


    17.5 Invocazioni – la nostra supplica comunitaria

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    Innalziamo la nostra preghiera a Dio Padre che con il suo amore misericordioso ci ricrea e ci rinnova. Acclamiamo insieme: La Tua Grazia ci ricolmi di Gioia

    • Per coloro che sono chiamati, con il dono del sacerdozio, a donare il Tuo perdono, perchè siano uomini di vera fede e carità. Preghiamo

    • Per chi si trova con la coscienza imbrogliata, lontano dal Tuo amore, perchè incontrino uomini e donne capaci di ricordurli al Tuo cuore. Preghiamo

    • Per i giovani in ricerca, perchè, rimanendo nella Tua Grazia, possano aprirsi al disegno d’amore che dall’Eternità hai sognato per ognuno. Preghiamo

    • Per ognuno di noi, perchè riconoscendo il peccato, ci lasciamo raggiungere da Te che cercandoci ci riabiliti ad amare i nostri fratelli e sorelle. Preghiamo

    • Per le nostre comunità, perchè sull’esempio di don Bosco e di Madre Mazzarello, siano testimoni della Gioia che viene dal Tuo perdono. Preghiamo


    17.6 Padre Nostro

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    17.7 Orazione finale

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    O Padre, fonte di Grazia, con la tua misericordia rinnova in noi il dono della pace vera che custodisce menti e cuori, perchè possiamo ogni giorno testimoniare la gioia e la bellezza che vengono dall’essere discepoli del Figlio Tuo Gesù, che vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen


    17.8 Benedizione - Eucaristica

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    17.9 Affidamento a Maria

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    Maria, Madre di Misericordia, a Te ci affidiamo quali figli deboli e poveri,

    consapevoli che fuori dalla Grazia di Dio nulla ci è possibile.

    A Te ci affidiamo per imparare a lasciarci raggiungere dal Figlio Tuo Gesù

    che, donandoci pace, ci rende uomini e donne di vera comunione,

    persone dal cuore abitato dalla vera Gioia.

    A Te ci affidiamo per imparare a lasciarci purificare e rinnovare dalla Sua Grazia,

    sapremo così donarci senza misura a coloro che il Padre ci affida.

    Maria, Madre di misericordia, prega per noi. Amen

    APRILE 2013


    18 Ve lo ripeto ancora siate sempre lieti

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    18.1 Introduzione tematica

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    Cristo è tutto per noi” diceva sant’Ambrogio. Perché in Cristo perdono ed Eucaristia tutto possediamo. Cristo è motivazione ma anche dono per il nostro cammino: forza, potenza, gioia.

    Nulla più ci manca. Il Suo amore crocifisso è tutto. E davanti a questo amore non possiamo che continuare a gioire. Davanti al Crocifisso percepiamo un amore sconfinato, un appello personale e un’irresistibile attrazione ad un dono similare.

    Dono per me, che interpella me per la gioia dei fratelli.

    Don Bosco invita a porsi davanti questo amore e, sulla misura di questo dono, ad aderire al progetto di Dio. Attratti da questo dono ci sentiamo inviati ad offrirci per i fratelli sino al “consumatus est” del Calvario.

    18.2 Lo Spirito prega in noi – invocazione allo Spirito

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    Vieni, Spirito Santo di Dio,

    donaci la tua ebbrezza e

    donaci la tua gioia,

    effuse dall’alto della croce.


    Vieni, Spirito del sorriso,

    riempi le nostre labbra di liete parole

    che sappiano contagiare chi incontriamo

    testimoniando Colui che è tutto per noi


    Vieni, o Santo Spirito,

    e nella nostra giovinezza

    facci scoprire il progetto

    che Dio ha per noi,

    l’unico che ci può rendere felici.


    Vieni, Spirito consolatore,

    quando siamo tristi, delusi e stanchi;

    ridonaci la fiducia nel Padre

    per essere, ancora una volta,

    desiderosi di testimoniare

    che il tuo Amore,

    vale una vita intera.


    18.3 La Parola che chiama – eco biblica

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    1Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – 2la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi –, 3quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. 4Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena.

    (1 Gv 1,1-4)


    18.4 La gioia di una vita

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    Il Savio diceva:

    - Se ho qualche pena in cuore, vo dal confessore, che mi consiglia secondo la volontà di Dio; giacché Gesù Cristo ha detto che la voce del confessore per noi è come la voce di Dio. Se poi voglio qualche cosa di grande, vo a ricevere l'Ostia santa in cui trovasi corpus quod prò nobis traditum est, cioè quello stesso corpo, sangue, anima e divinità, che Gesù Cristo offerse a Dio per noi sopra la croce. Che cosa mi manca per essere felice? Nulla in questo mondo: mi manca solo il poter godere svelato in cielo colui che ora con occhio di fede miro e adoro sull'altare.

    Con questi pensieri Domenico traeva i suoi giorni veramente felici.

    (DON BOSCO, Vita del giovanetto Savio Domenico, p. 67)


    18.5 Invocazioni – la nostra supplica comunitaria

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    Signore, ogni giorno siamo bombardati da mille promesse di felicità

    • aiutaci a fidarci solo di Te, che sei la fonte della vera gioia.

    Signore, perdonaci per ogni volta che ti offendiamo, eliminando così la gioia

    • aiutaci a vivere con fedeltà e generosità il sacramento della riconciliazione.

    Signore, chiamandoci a seguirTi da vicino ci fai dono del tuo immenso amore

    • aiutaci a testimoniarlo con fermezza e franchezza ai nostri fratelli.

    Signore, spesso non riconosciamo il bene che ci circonda

    • aiutaci ad avere un cuore lieto per accoglierTi in ogni circostanza.

    Signore, ci hai dato don Bosco, come modello di santa allegria

    • aiuta tutta la Famiglia Salesiana nel suo compito educativo per una santità della gioia vera.


    Padre Nostro

    18.6 Orazione finale

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    O Padre, che nella morte e risurrezione del tuo Figlio
    ci hai donato la vera letizia,
    concedi a noi di poterti seguire più da vicino,

    perché possiamo testimoniare al mondo,

    per la forza dello Spirito,

    che solo alla Tua sequela possiamo realizzare la nostra vita

    in pienezza di gioia.
    Per Cristo nostro Signore.

    18.7 Benedizione - Eucaristica

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    18.8 Affidamento a Maria

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    Santa Maria,

    che non hai saputo rinunciare alla gioia del Signore,

    ma ti sei lasciata immergere completamente,

    aiutaci a non aver paura

    di essere contagiati e raggiunti dal Suo amore.


    Santa Maria,

    che hai esultato quando hai scoperto

    il progetto di Dio sulla tua vita,

    aiutaci a non aver paura e a fidarci del Signore

    mettendo in primo piano il Suo amore,

    accantonando i dubbi e le paure sterili.


    Santa Maria,

    che hai partecipato alla festa del Signore, la Sua gloriosa ressurezzione,

    aiutaci ad avere fede,

    giovane e coraggiosa,

    come la tua,

    che in ogni momento ci faccia dire: si!

    Amen.

    MAGGIO 2013


    19 Quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode,

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    20 questo sia oggetto dei vostri pensieri

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    20.1 Introduzione tematica

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    Maria è la sintesi e l’emblema della vera riconoscenza. Solo ciò che è nobile, giusto, puro, amabile, onorato, lodevole ha abitato la sua esistenza. Lei ha riconosciuto e scelto solo ciò che è riflesso della verità, bellezza e giustizia di Dio. Per questo canta il suo grazie. Dentro la sua riconoscenza siamo chiamati a vedere il bene che ci sovrasta ed interpella, a trarre il bene da quanto accade nella nostra vita, a orientarci decisamente ad un “sì” a Dio che trasforma ogni istante della nostra vita. Questa è la vera dinamica vocazionale.

    20.2 Lo Spirito prega in noi – invocazione allo Spirito

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    Vieni Spirito Santo e apri i nostri occhi perché possiamo riconoscere

    quanti benefici ogni giorno il Padre opera nella nostra vita.

    Vieni Spirito Santo e apri le nostre orecchie perché possiamo ascoltare

    quanti benefici ogni giorno il Figlio con la Sua Parola opera nella storia dei fratelli.

    Vieni Spirito Santo e apri la nostra bocca alla riconoscenza,

    perché come Maria possiamo, senza rispetto umano,

    narrare tutti i benefici che ogni giorno Dio pone sul nostro cammino,

    Vieni Spirito Santo e apri i nostri cuori al sì totale dinnanzi al Sì di Dio

    per la nostra esistenza.


    20.3 La Parola che chiama – eco biblica

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    46Allora Maria disse:

    «L’anima mia magnifica il Signore

    47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

    48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.

    D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

    49Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente

    e Santo è il suo nome;

    50di generazione in generazione la sua misericordia

    per quelli che lo temono.

    51Ha spiegato la potenza del suo braccio,

    ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

    52ha rovesciato i potenti dai troni,

    ha innalzato gli umili;

    53ha ricolmato di beni gli affamati,

    ha rimandato i ricchi a mani vuote.

    54Ha soccorso Israele, suo servo,

    ricordandosi della sua misericordia,

    55come aveva detto ai nostri padri,

    per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

    (Lc 1,46-55)

    20.4 La gioia di una vita

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    Sul finire del mese di maggio 1863 per manifesta disposizione della divina provvidenza, essendo scomparse tutte le insorte difficoltà, fu stabilito dai genitori di inviare Francesco all'Oratorio. Egli da quel momento manifestando ai genitori la sua contentezza diceva: “Io sono il figlio della fortuna: oh quanto sono mai felice: siate certi, che vi voglio consolare colla mia condotta”. Raddoppiando il fervore nella pietà e nello studio, scrive il Parroco, fece tanto profìtto nel mese di giugno e luglio, quanto fatto ne avrebbe appena in un anno. Di che accorgendosi egli medesimo, diceva:

    - Ella mi dice, signor Arciprete, che è contento di me, anche io ora non so spiegare, come in sì breve tempo possa imparare la mia lezione, e questo è segno evidente che in ciò io faccio la volontà di Dio.

    - Ma qual ricompensa, soggiungeva l'Arciprete, mi darai poi tu per quanto faccio per te? Sappi che io voglio essere pagato abbondantemente.

    - Si, certamente, prometto di pregare sovente Iddio e Maria SS affinchè le ottengano tutte quelle grazie che desidera; stia pur certo che non mai mi dimenticherò di Lei, né di quelli che fra poco mi saranno altrettanti padri.

    La riconoscenza era una delle prerogative di questo grazioso fanciullo.

    (DON BOSCO, Il pastorello delle Alpi ovvero vita del giovane Besucco Francesco d’Argentera, pp. 77-78)

    20.5 Invocazioni – la nostra supplica comunitaria

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    Lodando e ringraziando il Signore ci uniamo a Maria nel suo Magnificat per cantare con la chiesa le grandi meraviglie di Dio

    • Ti ringraziamo Padre santo per il dono della vita; perché ciascuno si renda consapevole della sua straordinarietà e della sua finitezza e, guardando al dono, ne assuma totalmente la responsabilità con un sì generoso. Preghiamo.

    • Ti ringraziamo Figlio amatissimo per il dono della Chiesa Tua sposa e nostra madre; perché da essa ci sentiamo custoditi, accompagnati, corretti, orientati. Donaci la grazia di essere membra vive aderendo alla nostra vocazione. Preghiamo.

    • Ti ringraziamo Spirito santo per il dono della nostra personale vocazione. Ci hai plasmati unici ed irrepetibili ed hai forgiato alcuni perché, sentita la voce del Padre, seguissero più da vicino Gesù. Donaci l’abbandono riconoscente perché si realizzi in noi il disegno divino. Preghiamo.

    • Ti ringraziamo, Signore della Storia, per quanti oggi continui a chiamare alla vita consacrata e sacerdotale; perché grazie a queste vocazioni il mondo scopra quanto ci ami. Preghiamo.


    20.6 Padre Nostro

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    20.7 Orazione finale

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    Grazie Signore, davanti a Te tutto acquista la sua luce, tutto appare dono, e appello a vivere in questo modo.

    Introducici nel Tuo stile, facci Eucaristia.

    Perché da Te rinnovati, possiamo con i giovani che tu continui a chiamare,

    essere lode della Tua gloria e segno della gioia che Tu solo puoi donare.

    Amen


    20.8 Benedizione - Eucaristica

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    20.9 Affidamento a Maria

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    Santa Maria donna del Grazie

    a Te consacriamo la nostra vita

    Tu insegnaci a fare di ogni parola un atto di lode.

    Santa Maria donna dell’Eucaristia

    a Te consegniamo la nostra riconoscenza per i benefici ricevuti

    allontana da noi il male della lamentela, della mormorazione, della critica.

    Santa Maria donna del Magnificat

    a Te affidiamo quanti non sono più in grado di vivere la loro vita come un magnificat

    perché soffocati dalla noia, dalla disperazione, dalla sofferenza senza speranza

    prendili per mano e attirali al Tuo cuore immacolato e gioioso.

    Santa Maria donna della festa dei redenti

    a Te presentiamo tutti coloro che sono chiamati ad una vocazione di speciale consacrazione,

    siano un grazie eterno al Padre,

    siano come Gesù amore per i fratelli,

    siano, come Te, lode per la trinità e per la chiesa intera.

    Amen



    GIUGNO 2013


    21 Il Dio della pace sarà con voi!

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    21.1 Introduzione tematica

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    Chi ha sperimentato la gioia vera non può che educare nella e alla gioia. Esperienza di santità e scuola di santità. Educati alla gioia si diventa educatori alla gioia.

    Discepoli che diventano apostoli, figli che diventano padri, giovani per i giovani che operano con lo stesso metodo: la santa allegria. Via semplice, rivelativa della bellezza della fede e del dono totale di sé.

    Vocazione contagiosa. Appello, metodo e verifica per gli educatori e destino, metodo e scuola per i nostri giovani.

    21.2 Lo Spirito prega in noi – invocazione allo Spirito

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    Vieni, o santo Spirito di Dio,

    fuoco che guida e dà consolazione,

    fiamma che purifica i nostri cuori,

    donaci di saper ardere copiosamente

    lungo la grande strada del farci santi.


    Vieni, fiamma ardente che genera gioia,

    seguendo le orme lasciate da don Bosco

    aiutaci a vivere la nostra vita nella santità,

    che consiste nello stare molto allegri.


    Vieni, proteggici sempre dal peccato,

    e fa che possiamo essere trovati disponibili

    a compiere la volontà del Padre.


    Vieni, guidaci lungo il nostro percorso,

    cura le vecchie ferite,

    aprici con fiducia al futuro

    sapendo d’essere custoditi dal Dio della Pace.


    21.3 La Parola che chiama – eco biblica

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    2Signore, il re gioisce della tua potenza! Quanto esulta per la tua vittoria.

    3Hai esaudito il desiderio del suo cuore, non hai respinto la richiesta delle sue labbra.

    4Gli vieni incontro con larghe benedizioni, gli poni sul capo una corona di oro puro.

    5Vita ti ha chiesto, a lui l’hai concessa, lunghi giorni in eterno, per sempre.

    6Grande è la sua gloria per la tua vittoria, lo ricopri di maestà e di onore.

    7poiché gli accordi benedizioni per sempre, lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.

    (Sal 21,2-7)

    21.4 La gioia di una vita

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    Gavio Camillo di Tortona aveva fatto una grave malattia in patria; e come venne all'Oratorio sia per essere convalescente, sia per trovarsi lontano dalla patria e dai parenti, sia anche per la compagnia di giovanetti tutti sconosciuti, se ne stava osservando gli altri a trastullarsi, ma assorto in gravi pensieri. Lo vide il Savio, e tosto si avvicinò per confortarlo, e tenne secolui questo preciso discorso

    Il Savio cominciò:

    - ebbene, mio caro, non conosci ancora alcuno, non è vero?

    - è vero, ma mi ricreo rimirando gli altri a trastullarsi.

    - Come ti chiami?

    - Gavio Camillo di Tortona.

    - Quanti anni hai?

    - Ne ho quindici compiuti.

    - Da che deriva quella malinconia che ti traspira in volto, sei forse stato ammalato?

    - Si, sono veramente stato ammalato: ho fatto una malattia di palpitazione, che mi portò sull'orlo della tomba, ed ora non ne sono ancora ben guarito.

    - Desideri di guarire, non è vero?

    - Non tanto; desidero di fare la volontà di Dio.

    Queste ultime parole fecero conoscere il Gavio per un giovane di non ordinaria pietà, e cagionarono nel cuore del Savio una vera consolazione;

    - Così: chi desidera di fare la volontà di Dio, desidera di santificare se stesso; hai dunque volontà di farti santo?

    - Questa volontà in me è grande.

    - Bene: accresceremo il numero dei nostri amici, e tu sarai uno di quelli che prenderai parte a quanto facciamo noi per farci santi. Ma sappi che noi qui facciamo consistere la santità nello star molto allegri. Noi procureremo soltanto di evitare il peccato, come un gran nemico che ci ruba la grazia di Dio e la pace del cuore, di adempiere esattamente i nostri doveri, e frequentare le cose di pietà. Comincia fin d'oggi a scriverti per ricordo: servite Domino in laetitia, serviamo il Signore in santa allegria.

    (DON BOSCO, Vita del giovanetto Savio Domenico, pp. 85-86)


    21.5 Invocazioni – la nostra supplica comunitaria

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    Padre, in Gesù ci hai insegnato cosa significa essere santi;

    - dacci il coraggio di non esitare ad offrire la nostra vita.


    Signore, il peccato ci propone di seguire la via più comoda ed abbagliante;

    -fa che adempiamo sempre ai nostri doveri.


    Signore, la società odierna soffre la malattia del nichilismo e dell’individualismo;

    -non lasciare che ci abbandoniamo all’appiattimento ed alla chiusura, che negano profezia e gratuità.


    Signore, perdonaci per le occasioni in cui stiamo ripiegati su noi stessi;

    -fa che rendiamo contagiosa la vocazione alla carità a cui ci hai chiamati.


    Signore, in don Bosco ci hai dato un Padre amorevole, un Maestro di santità, un Amico fidato,

    -donaci di vivere una santa allegria che ci dia vera consolazione.

    21.6 Padre Nostro

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    21.7 Orazione finale

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    O Dio, che in Gesù Cristo sei venuto a condividere la nostra storia e ti sei fatto carne affinché potessi salvarci dal peccato, fa che non gettiamo via il dono della Redenzione, ma lascia che nel nostro cammino possiamo crescere in età, sapienza e grazia per essere pronti, con gioia, a salire presso di Te assieme ai tuoi santi.

    Per Cristo nostro Signore.

    21.8 Benedizione – Eucaristica

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    21.9 Affidamento a Maria

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    O Maria,

    che hai custodito nel tuo cuore le parole di Dio,

    noi confidiamo nel tuo abbraccio materno,

    o Vergine provvida d’amore e così coraggiosa.

    Fà che contempliamo il tuo esempio di santità

    e lo mettiamo in pratica nella nostra esistenza

    per poter divenire uomini e donne

    capaci di dispensare quella letizia

    che scaturisce dall’appartenere al Signore.

    O Maria, fiore inviolato dal peccato,

    intercedi affinché restiamo fedeli nel servire il Signore

    in santa allegria ed in docilità di cuore.


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