Da Don Bosco Educatore|Circolare per una lotteria

Circolare per una lotteria

 

Torino, [21] febbraio 1857

   La carità del Vangelo che inspira all’uomo le più belle opere di beneficenza sebbene rifugga dal richiamare sopra di sé gli sguardi altrui, tuttavia ove la gloria di Dio e il vantaggio del prossimo lo richiedano, non esita di superare la sua ritrosia e stendere la mano alle persone benefiche, e narrare talvolta il bene operato onde serva ad altri d’invito e di eccitamento a venire in aiuto ai bisognosi. Questo riflesso ha fatto deliberare la Commissione costituita per questa Lotteria a dare un cenno delle opere principali che in questi Oratorii si fanno, e così fare a tutti conoscere a che sia destinato il provento che ne fosse per derivare.

   Crediamo cosa pubblicamente conosciuta come il sac. Bosco Gioanni nel desiderio di promuovere il vantaggio morale della gioventù abbandonata si adoperò che fossero aperti tre Oratorii maschili ai tre principali lati di questa città, ove nei giorni festivi sono raccolti, nel maggior numero che si può, quei giovani pericolanti della città e de’ paesi di provincia che intervengono a questa capitale. In questi Oratorii avvi cappella per le funzioni religiose, alcune camere per la scuola ed un giardino per ricreazione. Ivi sono allettati con premii, e trattenuti con un po’ di ginnastica o con altra onesta ricreazione, dopoché hanno assistito alle sacre funzioni. Il numero di quelli che intervengono eccede talvolta i tre mila. Quando le stagioni dell’anno lo comportano, vi è scuola di lettura, scrittura, canto e suono. Un ragguardevole numero di pii signori sono solleciti a prestare l’opera loro col fare il catechismo; coll’adoperarsi che i giovani disoccupati vengano collocati al lavoro presso ad onesto padrone, continuando loro quell’amorevole assistenza che ad aun buon padre si conviene.

   Nell’Oratorio poi di Valdocco ci sono anche le scuole feriali di giorno e di sera specialmente per quei ragazzi che o per l’umiltà delle lacere vesti, o per la loro indisciplina non possono essere accolti nelle pubbliche scuole.

   Le scuole serali sono assai frequentate. Ivi è parimenti insegnata lettura, scrittura, musica vocale ed istrumentale, e ciò tutto per allontanarli dalle cattive compagnie, ove di certo correrebbero rischio di perdere lo scarso guadagno del lavoro, la moralità e la religione.

   Tra questi giovani, siano della città, siano dei paesi di provincia, se ne incontrano alcuni (per lo più orfani) i quali sono talmente poveri ed abbandonati, che non si potrebbero avviare ad un’arte senza dar loro alloggio, vitto e vestito; e a tal bisogno si è provveduto con una casa annessa all’Oratorio di Valdocco, ove sono accolti in numero di oltre centocinquanta: loro è somministrato quanto occorre per farsi buoni cristiani ed onesti artigiani.

   Accennato così lo stato di questi Oratori si può facilmente conoscere ove sia diretto il provento della Lotteria: le spese dei fitti dei rispettivi locali, la manutenzione delle scuole, e delle chiese, dar pane ai centocinquanta ricoverati sono oggetti di gravi dispendi.

   Inoltre or sono tre anni nella fatale invasione del colera si dovette riattare un locale apposito, ove in quella congiuntura furono ricoverati in numero di quaranta orfani, parecchi dei quali sono tuttora nella casa. In quest’anno poi si è dovuto ultimare un tratto di fabbrica da alcuni anni messo in costruzione. Tutti questi lavori sebbene eseguiti colla più studiata economia resero indispensabile la spesa di oltre quarantamila franchi. La qual somma coll’aiuto di caritatevoli persone fu già nella maggior parte pagata, ma rimane ancora un debito di dodici mila franchi.

   A soddisfare tali spese, a provvedere alla possibilità di proseguire nel bene incominciato, non abbiamo potuto trovare altro mezzo se non una Lotteria di oggetti, come quella che apre la via a qualsiasi condizione di persone di concorrere in quel modo e misura che i mezzi e la carità di ciascuno suggeriscono.

   A tal uopo fu chiesta la debita autorizzazione dal Regio Governo che accolse favorevolmente la domanda, e con decreto del 2 corrente febbraio accordò tutte le facoltà che pel buono esito della Lotteria sembrano opportune.

   Noi siamo intimamente persuasi che i nostri concittadini e le persone caritatevoli delle provincie, alle quali pure si estende il benefizio degli Oratorii e della casa, vorranno associarsi con noi e prendere non piccola parte, mandando oggetti destinati a servire di premio, e facendo acquisto di biglietti. Un eletto numero di benemerite persone furono cortesi di accettare di farsi promotori e promotrici, impegnandosi a raccogliere oggetti e a smerciare biglietti a norma del piano di regolamento ivi uniti.

   Noi abbiamo soltanto esposto lo scopo degli Oratorii ed i mezzi principali che sono posti in opera onde conseguirlo. L’opera ci pare da se stessa abbastanza commendevole, senzaché ci aggiungiamo parola. Notiamo soltanto che prendendo parte a quest’opera di beneficenza si provvede alla pubblica ed alla privata utilità; e voi sarete benedetti da Dio e dagli uomini. Da Dio presso cui non vi verrà meno la ricompensa; dagli uomini poi avrete la più sentita riconoscenza, mentre uno stuolo di giovani benediranno ogni momento la mano benefica che li ha tolti dai pericoli delle strade, avviandoli al buon sentiero, al lavoro, alla salvezza dell’anima.

La Commissione