Giovane Provveduto|Le sei domeniche e la novena

[Bosco G.,] Il giovane provveduto per la pratica de' suoi doveri degli esercizi di cristiana pietà per la recita dell'ufficio della Beata Vergine e de' principali vespri dell'anno coll'aggiunta di una scelta di laudi sacre ecc., Torino, Tipografia Paravia e Comp. 1847, pp. 55-73.




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LE SEI DOMENICHE

e la novena

DI S. LUIGI GONZAGA


S. Luigi Gonzaga viene proposto ad esemplare d'innocenza e di virtù a tutti, ma specialmente alla gioventù, in favor della quale già impetrò mollissime grazie dal Signore.


I Romani Pontefici a fine di accrescere il culto di questo gran Santo a vantaggio spirituale de' cristiani concederono indulgenza plenaria a tutti quelli che pentiti e comunicati avranno santificato sei Domeniche continue precedenti alla festa del Santo, od altre nel corso dell'anno con pie opere ed orazioni ad onore del Santo medesimo e a gloria d'Iddio. Tale indulgenza si può lucrare per ciascheduna delle Domeniche suddette. Affinché tutti siate in grado di avere le opere e le orazioni da praticarsi furono disposti qui per ogni giorno quegli esercizi che potranno servire a celebrare le Domeniche e la novena di questo Santo, e partecipare di quelle grazie e di que' favori che tuttodì ottiene a' suoi divoti.




DOMENICA PRIMA


Per la novena

giorno primo


S. Luigi piange i suoi peccati


Quantunque si possa dire che s. Luigi non abbia mai commesso peccato, tuttavia pianse amaramente ciò che egli riputava colpa; ed era, che in età di quattro in cinque anni trovandosi tra soldati tolse un po' di polvere da fuoco per isparare un pezzetto di artiglieria, o proferì altra volta alcune parole men dicevoli udite da' soldati medesimi, ma da lui non capite. Pure su queste due colpe pianse per tutta la vita, e la prima volta che se ne confessò fu sorpreso da un pianto, da un affanno, da uno sfinimento sì forte, che cadde svenuto appiè del confessore; né in quel giorno fu possibile di proseguire la confessione, e negli anni appresso non se ne ricordava senza lagrime amarissime.

Qual rossore per noi che abbiamo commesso tanti e tanto gravi peccati, eppure ce ne ridiamo senza dare alcun segno di pentimento? Ah! se si considerasse che un sol peccato mortale oltraggia un Dio, infinita bontà, ci fa perdere un Paradiso che contiene tutti i beni, ci rende meritevoli dell'inferno, ove si contengono tutti i mali, chi potrebbe a tale considerazione trattenere le lagrime? | p. 57 | Questo è apponto quello che faceva piangere s. Luigi.


Giaculatoria

Amabile mio avvocato, voi che aveste sì poco da piangere e tuttavia piangeste a lagrime sì amare e continue, fate che io pianga le mie colpe e le detesti, onde ottenerne da, Dio il perdono.


Pratica

Se trovate la vostra coscienza rea di qualche peccato, chiedetene perdono di cuore al Signore con promessa di confessarvene al più presto possibile.


Preghiera

Luigi santo, di angelici costumi adorno, io indegno vostro divoto umilmente prostrato dinanzi a voi, adoro quella maestà infinita che vi elevò a tanta gloria; benedico mille volte la SS. Trinità che vi concedè un'innocenza così illibata e vi adornò di tante eroiche virtù. Deh! per tanti doni sovrumani, per quell'innocenza e penitenza, per quell'amore che portaste a Dio in terra, vi prego umilmente a volermi oggi ricevere fra' vostri divoti, e ottenermi una vera contrizione de' miei peccali, una purità di cuore lontana da ogni colpa ed offesa dei mio Dio. Vi supplico di essere il mio protettore in ogni azione in vita e specialmente in punto di morte, quando avrò maggior bisogno del vostro patrocinio. E voi, grande Regina del Cielo, Maria che | p. 58 | cotanto amaste e favoriste Luigi mentre viveva in terra, rendete efficaci queste mie preghiere, esauditele voi; non per mio merito, ma pel merito del vostro Luigi, e pel vostro materno amore. Fate, o cara Madre, che io possa imitare Luigi in vita, e dopo una santa morte essere partecipe di quella felicità, che in compagnia de' beati si gode per tutti i secoli de' secoli. Così sia.


Sei Pater, sei Ave, e sei Gloria etc.




DOMENICA SECONDA


giorno secondo


Penitenze' di s. Luigi


Benché la vita di s. Luigi sia un complesso delle virtù più pure e sante, tuttavia vi univa le più rigide penitenze. Ancor fanciullo macerava le innocenti sue carni con assidui digiuni. Tutto il suo cibo giunse a restringersi al peso di un'oncia. Flagellavasi a sangue; metteva sotto le lenzuola pezzetti di legno per tormentarsi anche nel sonno; sotto le vesti nascondeva speroni da cavallo perché non aveva cilici; cercava il maggior suo scomodo nello stare, nel sedere, nel camminare. Anzi andò tant'oltre l'ardore di penitenza in Luigi, che essendo moribondo chiese con lagrime al suo superiore di essere in quell'ora estrema senza compassione flagellato da capo a' piedi, il che non ottenuto, supplicò di esse- | p. 59 | re almeno gettato sulla nuda terra, e così morire da vero penitente per amore di Chi era morto per lui sopra un duro legno di croce.

Se Luigi principe delicato, di sanità cagionevole, puro ed innocente faceva tante penitenze, quale confusione ciò non sarà mai per que' giovani, i quali cercano mille pretesti per fuggire ogni occasione di patire qualche cosa per amore di quel Dio che tanto patì per noi!


Giaculatoria

Glorioso s. Luigi, intercedetemi un vivo desiderio di far penitenza per cancellare la moltitudine de' miei peccati, affinché non abbia poi a piangerli inutilmente nell'altra vita tra le pene eterne dell'inferno.


Pratica

Non differite le penitenze alla vecchiaja, quando le forze non più la comportano. A chi vi dice che non conviene usar tanto rigore contro del nostro corpo, rispondete: chi non vuol patire con Gesù Cristo non potrà godere con Gesù Cristo.


Preghiera

Luigi santo, ecc. pag. 57.




DOMENICA TERZA


giorno terzo


S. Luigi esemplare nella virtù della purità


Ogni virtù da s. Luigi fu portata a un grado molto eminente, ma più di tutte risplendè | p. 60 | la virtù della purità. Veniva ordinariamente chiamato col nome di Angioletto o di Angelo in carne o giovane Angelico. Qualora in qualche conversazione si facessero discorsi men puri, al sopraggiugnere di Luigi niuno ardiva di proseguirli, stimando di fare un'offesa alla sua modestia, al suo candore. Convien però notare che Luigi per conservar una virtù sì bella custodiva gelosamente tutti i suoi sensi e specialmente gli occhi. Per più anni dovendo ogni dì ritrovarsi coll'Imperatrice d'Austria qual paggio d'onore, non la mirò mai in faccia. Anzi colla propria madre stava sempre cogli occhi bassi, onde, diceva di non sapere qual colore ella avesse. Una volta invitato al ballo fuggì sbigottito e si pose segretamente in una stanza a pregare, e a flagellarsi a sangue. Aveva solo dieci anni, quando conosciuto il gran pregio di questa virtù, la offerì con voto alla Regina de' vergini Maria Santissima, la quale gradì per modo tal voto, che s. Luigi non provò mai tentazione contro a questa virtù, ed ebbe la gloria di portar nell'altra vita senza macchia la stola dell'innocenza battesimale.

Giovani miei, se volete voi altresì conservare questa virtù tanto piacevole a Dio, alla Beata Vergine ed agli Angioli tutti, prendete anche voi per protettrice della vostra purità Maria Santissima. Oh quanto mai ella ama ed accoglie le anime pure e caste più delle altre! | p. 61 | Quante grazie loro concede! Però questa virtù non si potrà giammai conservare senza fuggire i discorsi disonesti e i cattivi compagni, e custodire i sensi del corpo e specialmente gli occhi.


Giaculatoria

Fate, o s. Luigi , che io fugga qual peste tutti que' compagni i quali co' loro pestiferi discorsi cercano la rovina dell'anima mia.


Pratica

Stabilite oggi di non voler mai più riguardare oggetti pericolosi o parlar di cose contrarie alla virtù di cui abbiamo parlato.


Preghiera

Luigi santo, ecc. pag. 57.




DOMENICA QUARTA


giorno quarto


S. Luigi staccato da' beni della terra


Niun bene terreno fu in istima a s. Luigi, se non come cosa da nulla. Compativa i ricchi ed i grandi del mondo, che si perdono dietro a beni sì vili e caduchi, e che sovente per un po' di danaro e per un palmo di terreno perdono la loro eterna felicità. Disprezzava ogni rispetto umano, e sebbene più volte deriso e burlato, tuttavia egli non cessava mai di comparire umilmente vestito anche ne' luoghi di comparsa. Lasciava che ognuno parlasse a suo talento, ed egli modesto in casa, | p. 62 | per le contrade e specialmente in Chiesa aveva solo a cuore la frequenza de' Sacramenti e tutte quelle cose che riguardavano l'onor di Dio. Ma siccome egli era in mezzo alle grandezze, epperciò il suo cuore in pericolo di affezionarsi a' beni terreni; così egli abbandonò il principato, i parenti, gli amici, e dopo moltissimi contrasti da parte degli amatori del mondo si fece religioso nella Compagnia di Gesù, dove pervenne al più alto grado di cristiana perfezione.

Se vogliamo anche noi distaccare il nostro cuore dalle cose di questo mondo ed affezionarci alle cose di Dio cominciamo dal disprezzare i beni terreni che c'impediscono e stimare solo quelle cose che giovano per condurci alla beata eternità dicendo come diceva s. Luigi: ciò che non è eterno è un nulla: Quod aeternum non est nihil est. Questo si otterrà facilmente se dispregiando ogni rispetto umano attenderemo alle cose che riguardano all'onor d'Iddio e specialmente alla frequenza de' Sacramenti della confessione e comunione, che sono i due mezzi più efficaci per vincere, i rispetti umani, staccare il nostro cuore dalle cose terrene e innamorarlo delle celesti.


Giaculatoria

Amabilissimo s. Luigi, per quella stretta unione che voi aveste con Dio fate, che il mio cuore per l'avvenire non pensi più ad | p. 63 | altro se non alle cose del cielo, ed abbia sempre a vile quelle della terra.


Pratica

Risolviamo oggi di voler frequentare per quanto ci è possibile i Sacramenti della confessione e della comunione.


Preghiera. ‑ Luigi santo, ecc. pag. 57.




DOMENICA QUINTA


giorno quinto


Carità di s. Luigi verso del prossimo


L'amore verso del nostro prossimo è la misura dell'amor di Dio. S. Luigi non solo aveva viscere di carità verso del prossimo; ma sapeva maravigliosamente sopportarne i difetti. Fin da fanciullo era sì paziente agl'insulti, agli oltraggi, alle villanie de' compagni, che ben lontano dal mostrarsi offeso gioiva e vedevasi tutto allegro, e chi più lo disprezzava, più da lui era amato. Quando poi udiva trovarsi qualche poverello alla porta egli subito lo andava a vedere, e tutto allegro correva dalla Marchesa sua madre per chiederle qualche cosa, ed ottenutola, voleva andarla a riporre egli stesso nella mano del mendico. Questa carità era molto più ardente per li bisogni dell'anima. Ancora secolare portavasi nelle chiese ad insegnare il catechismo agl'ignoranti, ne correggeva i costumi, e studiavasi di acquetarli nelle risse e nelle discordie. | p. 64 | Fattosi religioso scorreva per la città di Roma onde istruire i mendici; quindi li menava seco da qualche confessore affinché fossero assolti dalle loro colpe e rimessi in grazia d'Iddio. Desiderando di giovar maggiormente al prossimo col dare la propria vita, questo fece ancora; imperciocché in una pestilenza avvenuta in Roma ottenne di servire agli appestati, e dove più erano schifosi gl'infetti più volentieri Luigi prestava il suo ministero. Si metteva le tasche in collo, camminava per la città accattando limosina di porta in porla, indi se ne ritornava all'ospedale per sovvenire quei miserabili, prestando loro ogni più basso servigio. Ma non andò molto che il Signore appagò i voti di Luigi, e permise che egli stesso fosse attaccato da quel morbo contagioso, che il venne lentamente consumando, e infine lo tolse di vita.

Anche noi, o giovani cari, possiamo imitare s. Luigi nelle opere di carità, nel sopportare i difetti de' nostri compagni e perdonar loro quando siamo oltraggiati; ma questa carità è assai più grande se procureremo d'insegnare loro le cose necessarie per la eterna salvezza, o almeno condurli in quei luoghi dove ne possono essere instrutti. Quante anime possiamo levare dal sentiero della perdizione e rimetterle in quella strada che le conduce a salvamento; ed allora quali grazie da Dio ci otterrà s. Luigi!


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Giaculatoria

Amabilissimo s. Luigi, infiammate il mio cuore del vero amor del prossimo , onde cresca sempre in me 1'amor d'Iddio.


Pratica

Fate ogni vostro possibile per dare buon esempio e condur qualche vostro compagno a sentire la parola d'Iddio, ed a ricevere il Sacramento della Confessione.


Preghiera

Luigi santo, ecc., pag. 57.




DOMENICA SESTA


giorno sesto


Amor di S. Luigi verso Dio


S. Luigi nell'amor verso Dio fu un Serafino. Tanto ne era acceso, che al pensare o udir parlare delle cose del Signore quasi cadeva di sfinimento. Era poi singolare il suo amore per Gesù Crocifisso. Ogni volta che veniva da altri disprezzato, oppure pativa dolor di testa o altro incomodo di sanità erane lietissimo, e bramava patir di più pel suo Signore. Quale fu poi la tenerezza di Luigi per Gesù Sacramentato! Passava più ore al giorno avanti l'Altare del Sacramento. Impiegava tre giorni a prepararsi alla comunione, tre giorni appresso per farne il ringraziamento. Nel ricevere poi l'Ostia santa discioglievasi in tali | p. 66 | lagrime e deliqui, che spesso non aveva più forze a rizzarsi da terra.

Da quale cosa deriva mai che noi proviamo sì poco gusto per le cose spirituali? Questo avviene dall'essere il nostro cuore poco in­namorato di Gesù Crocifisso, e dall'accostarci troppo di rado alla SS. Comunione o dall'ac­costarvici indegnamente; perché è impossibile 1'avvicinarci a queste due inesauste fornaci dell'amore d'Iddio, senza sentirci infiammati e provarne conforto e contento. Accostiamoci per l'avvenire con cuore acceso di viva carità e di atti ferventi di fede, di speranza e di dolore; e allora proveremo anche noi quelle de­lizie e quelle contentezze che provava s. Luigi.


Giaculatoria

O gran Serafino d'amore, infiammate il cuor mio del vero amor Divino, sicché per l'avve­nire altro più non voglia che amare Dio, e a lui solo servire.


Pratica

Procurate di recitare le preghiere del mat­tino e della sera avanti l'immagine di Gesù Crocifisso, e baciatelo spesso. I sommi Ponte­fici concedettero molte indulgenze a chi bacia il Crocifisso.

Quando potete andate a far qualche visita a Gesù Sacramentato, specialmente dove è esposto per l'adorazione dello quarantore.


Preghiera

Luigi santo, ecc. pag. 57.


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TRE CONSIDERAZIONI


Che vogliono a compiere l'esercizio de' nove

giorni per la novena di s. Luigi


settimo giorno


S. Luigi si diede per tempo a Dio


Per lo più non si conosce il pregio della Divina grazia se non quando si è perduta; e molti rimediano al passato col piangere i trascorsi che hanno commesso. Di Luigi non fu così. Appena poté conoscere Iddio, subito cominciò ad amarlo; le prime sue voci furono i dolci nomi di Gesù e di Maria; le prime inclinazioni furono per la pietà, i primi trat­tenimenti furono esercizi di sincera divozione; il qual tenore di vita prosegui finché visse. Questo mio figliuolo, testificò sua madre, fu sempre un angiolino. Da sette anni di età fino alla morte sempre tenne una vita santa, una vita angelica e vera idea di perfetta santità.

Quanto mai piace al Signore l'essere servito singolarmente in tempo di gioventù. Questo conobbe s. Luigi; e il Signore lo colmò di tante grazie, che divenne un gran Santo. Se s. Luigi avesse aspettato sino all'età avanzata a darsi a Dio non sarebbe senza dubbio di­venuto sì gran Santo, giacché egli morì molto giovane, e può essere che nemmen si fosse salvato.

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Perché dunque non consacrare al Signore questo tempo di nostra gioventù, che tanto gradisce? Perché differire di giorno in giorno ad abbandonare il peccato e cominciar una vita da fedele Cristiano? Tutti quelli che ora si trovano nell'inferno avevano volontà di darsi poi una volta a Dio, ma la morte li prevenne, e adesso sono perduti per sempre; e fra quelle fiamme vanno gridando: noi insensati l'abbiamo sbagliata: nos insensati erravimus.


Giaculatoria

Fate, o glorioso s. Luigi. che io pianga il tempo perduto, e che quello che il Signore mi concederà tutto possa per lui impiegare.


Pratica

Fuggite i cattivi compagni, che sono la cagione funesta di tanto tempo perduto, e cominciate oggi una vita nuova che piaccia al Signore.


Preghiera

Luigi santo, ecc., pag. 57.




ottavo giorno


S. Luigi modello nella Preghiera


Questi doni e queste virtù sublimi, di cui era adorno s. Luigi, bisogna dirli anche frutto delle sue preghiere. Illuminato egli da Dio sapeva che quanto gli dimandiamo per l'anima nostra ci viene conceduto: petite et accipietis.

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Appena poté articolare qualche parola di divozione suggerita dalla pia sua madre, ne rimase altamente affezionato. A quattro anni si assentava dalla presenza altrui e, fatto cercare dalla madre, veniva travato in qualche nascondiglio, ove a terra genuflesso, colle sue manine giunte dinanzi al petto fervorosamente pregava; e quantunque forte chiamato, con difficoltà poteva udire ciò che da lui si voleva, tanto era il diletto che provava in trattenersi con Dio. Questo tenor di vita col crescere degli anni divenne sempre più perfetto, e arrivò ad ottenere qual privilegio di non essere più distratto nelle sue orazioni. Anzi bisognava che si facesse grande violenza per cessare dalla preghiera. Con questo mezzo giunse a quel sublime grado di santità che si può quasi dire senza esempio.

Procuriamo anche noi di acquistare questo spirito di preghiera. In ogni nostro bisogno, nelle tribolazioni, nelle disgrazie, nell'intraprendere qualche azione difficile non tralasciamo mai di ricorrere a Dio. Ma soprattutto ne' bisogni dell'anima ricorriamo a lui con fiducia, e saremo sicuri di essere esauditi. Preghiamo altresì il Signore che ci faccia conoscere in quale stato Egli voglia essere servito da noi, affinché possiamo spender bene quel tempo che egli pose in nostro potere, e da cui dipende la nostra eterna salvezza.

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Giaculatoria

Ottenetemi, o glorioso s. Luigi, una scintilla del vostro fervore, e fate che sempre cresca in me lo spirito di preghiera e di divozione.


Pratica

Esaminate come vi regolaste pel passato nella preghiera, e procurate d'infervorarvi sempre più, massimamente col recitare lungo il giorno qualche giaculatoria a Dio e al vostro avvocato s. Luigi.


Preghiera

Luigi santo, ecc. pag. 57.




nono giorno

Preziosa morte di s. Luigi


Le cose che ci possono turbare in punto di morte sono specialmente i peccati della vita passata e il timore de' castighi divini per l'altra vita. San Luigi niente di ciò aveva a temere; la sua vita era stata un continuo pensare alla morte, e la considerava come unico mezzo per finire l'esilio di questo mondo, e andare al possesso di que' beni celesti che tanto desiderava. Tanti digiuni, così rigide mortificazioni, le austerità, le continue meditazioni e preghiere, in somma la vita veramente angelica che aveva tenuto, quale cosa gli avranno fritto temere? Egli è perciò che all'avviso di morire cantò il Te Deum, e pien di allegrezza andava ripetendo: oh che gioia, ce ne andiamo: Laetantes imus. Riseppe | p. 71 | da Dio l'istante di sua morte, e dopo goduta la gloria del paradiso nell'estasi di una notte che a lui parve un momento, promettendo a tutti gli astanti che avrebbe eseguito le loro commissioni con Dio, con Maria, cogli altri Santi, nel bacio di Gesù Crocifisso placidamente spirò. Che bel morire!

Ci piace senza dubbio la morte preziosa di s. Luigi. Se la vogliamo sarà tale per noi. Ma badiamo che al punto di morte si raccoglie quello che seminato abbiamo nel corso di nostra vita. Se abbiamo fatto opere buone, beati noi, la morte ci riuscirà di contento, il paradiso sarà, aperto per noi; al contrario guai a noi; rimorsi di coscienza nel punto di morte; un inferno aperto che ci aspetta: quae seminaverit homo haec et metet.


Giaculatoria

Ottenetemi, o glorioso s. Luigi, di poter condurre una vita buona per fare una morte santa.


Pratica

Pensate ogni sera se doveste morire in quella notte quale sarebbe la vostra morte.


Preghiera

Luigi santo, ecc. pag. 57.­



FESTA DI S. LUIGI


La gloria di s. Luigi in Cielo


La gloria di cui un'anima è coronata in Paradiso si misura specialmente da questi tre punti: dall'innocenza della vita, dalla penitenza e dalla carità. Queste virtù furono in s. Luigi luminosissime. Non iscorgesi in tutta sua vita una colpa che si possa dire certamente veniale. Appena acquistò l'uso di ragione si rivolse di tutto cuore a Dio per amarlo. All'innocenza accoppiò rigorosissima penitenza. Ora se in Cielo si tiene conto di un bicchiere di acqua dato per Dio, che sarà di tanto sangue che Luigi sparse ancora fanciullo flagellandosi più volte al giorno da rimanere gli abiti insanguinati? Che diremo del levarsi di notte a pregare genuflesso sul gelido terreno agghiacciandosi al freddo? Che de' digiuni sì austeri? Che di tante invenzioni di flagelli, con cui macerò le sue carni innocenti? Tutto questo quale gloria avrà meritato a s. Luigi in Cielo! La sua carità verso Dio e verso del prossimo era così intensa, che tutto il viver suo dal primo uso di ragione fino alla morte fu un continuo esercizio di carità verso il prossimo e d'amor verso Dio. Onde non è maraviglia che santa Maddalena de' Pazzi, la quale rapita a contemplare la felicità de' beati vide la gloria di s. Luigi, abbia esclamato che se veduto non | p. 73 | avesse, non avrebbe mai creduto essere tanta gloria in Paradiso, quanto quella di cui era adorno s. Luigi.

Ecco, o giovani miei, a che conduce una vita buona e virtuosa, ad una beata eternità di delizie, ad una gloria incomprensibile, dove contempleremo Iddio a faccia a faccia, lo loderemo, lo benediremo insieme con Maria, cogli Angeli e con tutti i beati per tutti i secoli. Coraggio adunque cominciamo per tempo a lavorar pel Signore, ci tocca patire qualche cosa in questo' mondo, ma sarà poi eterno il premio che avremo nell'altro.


Giaculatoria

Pietosissimo s. Luigi, fatemi santo, e rendetemi un dì partecipe della vostra gloria in Paradiso.


Pratica

Offerite al santo tutti gli esercizi di pietà di questo giorno per ottenere il dono della perseveranza.


Preghiera

Luigi santo, ecc. pag. 57.


| p. 72 |


FESTA DI S. LUIGI


La gloria di s. Luigi in Cielo


La gloria di cui un'anima è coronata in Paradiso si misura specialmente da questi tre punti: dall'innocenza della vita, dalla penitenza e dalla carità. Queste virtù furono in s. Luigi luminosissime. Non iscorgesi in tutta sua vita una colpa che si possa dire certamente veniale. Appena acquistò l'uso di ragione si rivolse di tutto cuore a Dio per amarlo. All'innocenza accoppiò rigorosissima penitenza. Ora se in Cielo si tiene conto di un bicchiere di acqua dato per Dio, che sarà di tanto sangue che Luigi sparse ancora fanciullo flagellandosi più volte al giorno da rimanere gli abiti insanguinati? Che diremo del levarsi di notte a pregare genuflesso sul gelido terreno agghiacciandosi al freddo? Che de' digiuni sì austeri? Che di tante invenzioni di flagelli, con cui macerò le sue carni innocenti? Tutto questo quale gloria avrà meritato a s. Luigi in Cielo! La sua carità verso Dio e verso del prossimo era così intensa, che tutto il viver suo dal primo uso di ragione fino alla morte fu un continuo esercizio di carità verso il prossimo e d'amor verso Dio. Onde non è maraviglia che santa Maddalena de' Pazzi, la quale rapita a contemplare la felicità de' beati vide la gloria di s. Luigi, abbia esclamato che se veduto non | p. 73 | avesse, non avrebbe mai creduto essere tanta gloria in Paradiso, quanto quella di cui era adorno s. Luigi.

Ecco, o giovani miei, a che conduce una vita buona e virtuosa, ad una beata eternità di delizie, ad una gloria incomprensibile, dove contempleremo Iddio a faccia a faccia, lo loderemo, lo benediremo insieme con Maria, cogli Angeli e con tutti i beati per tutti i secoli. Coraggio adunque cominciamo per tempo a lavorar pel Signore, ci tocca patire qualche cosa in questo' mondo, ma sarà poi eterno il premio che avremo nell'altro.


Giaculatoria

Pietosissimo s. Luigi, fatemi santo, e rendetemi un dì partecipe della vostra gloria in Paradiso.


Pratica

Offerite al santo tutti gli esercizi di pietà di questo giorno per ottenere il dono della perseveranza.


Preghiera

Luigi santo, ecc. pag. 57.


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