Giovane Provveduto|Divozione a Maria Santissima

[Bosco G.,] Il giovane provveduto per la pratica de' suoi doveri degli esercizi di cristiana pietà per la recita dell'ufficio della Beata Vergine e de' principali vespri dell'anno coll'aggiunta di una scelta di laudi sacre ecc., Torino, Tipografia Paravia e Comp. 1847, pp. 51-54.



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divozione

A MARIA SANTISSIMA


Un sostegno grande per voi, miei figliuoli, è la divozione a Maria Santissima. Ascoltate come ella v'invita: Si quis est parvulus veniat ad me. Chi è fanciullo venga a me. Ella vi assicura, che se sarete suoi divoti oltre a colmarvi di benedizioni in questo mondo, avrete il Paradiso nell'altra vita. Qui elucidant me vitam aeternam habebunt. Siate adunque intimamente persuasi, che tutte le grazie, le quali voi chiederete a questa buona Madre, vi saranno concedute, purché non imploriate cosa che torni a vostro danno.

Tre grazie in modo particolare le dovrete instantemente chiedere, le quali sono di assoluto bisogno a tutti, ma specialmente a voi che vi trovate in giovanile età.

La prima è quella di non commettere mai peccato mortale in vita vostra. Questa grazia voglio che pretendiate a qualunque costo dall'intercessione di Maria, perché ogni grazia sarebbe poco senza questa.

Sapete che cosa dir voglia cadere in peccato mortale? Vuol dire rinunziare all'essere figliuoli di Dio, per farci figli di Satanasso. Vuol dire perdere quella bellezza che ci rende belli come Angioli agli occhi d'Iddio e diventare deformi al suo cospetto come i demoni. | p. 52 | Vuol dire perdere tutti i meriti già acquistati per la vita eterna; vuol dire restare sospesi per un filo sottilissimo sopra la bocca dell'inferno; vuol dire ingiuriare enormemente una bontà infinita, che è il male più grande che si possa immaginare. Ah! sì per molte grazie che vi ottenga Maria vi otterrebbe poco non ottenendovi quella di non cadere mai e mai più in peccato mortale. Questa grazia dovete implorare mattina e sera e in tutti i vostri esercizi di pietà.

La seconda grazia che chieder dovrete è di conservare la santa e preziosa virtù della purità. Se voi custodirete una virtù così bella, avrete la più grande somiglianza cogli Angioli del Paradiso, e il vostro Angelo custode vi terrà per fratelli, sicché goderà moltissimo della vostra compagnia.

Siccome poi mi sta molto a cuore che voi tutti conserviate questa virtù, così io vi accenno alcuni mezzi onde preservarla da quel veleno che la potrebbe contaminare. Prima di tutto fuggite la compagnia delle persone di sesso diverso. Capite bene: io voglio dire che i giovani non devono mai contrarre alcuna famigliarità con figliuole; del resto questa bella virtù si trova in gran pericolo.

Una cosa la quale giova anche moltissimo alla conservazione della medesima si è la custodia de' sensi e particolarmente degli occhi. Dovete perciò guardarvi da ogni eccesso nel | p. 53 | mangiare e nel bere, da' teatri, da' balli e da simili divertimenti che sono rovina de' costumi. Gli occhi poi sono le finestre per cui il peccato si fa strada nel nostro cuore, e per cui il demonio viene a prendere possesso dell'anima nostra. Onde non fermatevi mai a rimirare cose le quali siano anche poco contrarie alla modestia. S. Luigi Gonzaga non voleva nemmeno che gli fossero veduti i piedi nel porsi a letto o nel levarsi. Non si permetteva di fissar in volto la propria madre. Stette per due anni colla regina di Spagna in qualità di paggio d'onore, e non la rimirò mai in faccia.

Un altro giovinetto interrogato perché fosse così cauto negli sguardi, diede questa risposta: Ho risoluto di non guardare sembiante di donna per serbare gli occhi miei a mirare la prima volta (se non ne sarò indegno) il bellissimo volto della Madre di purità Maria Santissima.

In secondo luogo fuggite la compagnia di que' giovanetti che fanno cattivi discorsi, cioè che fanno certi discorsi i quali non si farebbero alla presenza de' vostri genitori o di qualche persona dabbene. State lontani da questi tali quand'anche fossero vostri parenti. Posso accertarvi che la compagnia di un demonio non porterebbe talvolta un danno uguale a quello che porta la compagnia di costoro.

Quindi nasce la necessità della terza grazia elle vi ajuterà anche moltissimo a con- | p. 54 | servare la virtù della purità, ed è quella appunto di fuggire i cattivi compagni. Felici voi, o miei cari figliuoli, se fuggirete la com­pagnia de' malvagi! Così facendo sarete sicuri di camminare per la via del Paradiso; altramente correte gravissimo rischio di perdervi in eterno. Perciò quando udirete compagni proferire bestemmie, disprezzare le cose di religione, oppure cercar di allontanarvi dalle cose di Chiesa, peggio ancora dir parole an­che poco contrario alla virtù della modestia, come la peste fuggiteli, tenendo per certo che quanto più puri saranno i vostri sguardi, i vostri discorsi, altrettanto Maria si compia­cerà di voi, e maggiori grazie vi otterrà dal suo Figlio e nostro Redentore Gesù Cristo.

Queste sono le tre grazie più d'ogni altra necessarie alla vostra età, e bastanti a farvi tenere sin da giovani quella strada, che vi renderà uomini onorati nell'età avanzata, pegno sicuro di una gloria eterna, che Maria procurerà indubitatamente a' suoi divoti.

Quale ossequio offerirete voi a Maria per ottenere le grazie accennate? Poche cose bastano. Chi può reciti il suo Rosario, ma non dimentichi mai ogni giorno di recitare tre Ave e tre Gloria Patri colla giaculatoria: Cara Madre Vergine Maria, fate ch'io salvi l'anima mia.

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