Cimatti|Begliatti Letizia F.M.A. / 1933-4-5

1086 / Begliatti Letizia F.M.A. / 1933-4-5 /


a Suor Letizia Begliatti, Superiora delle F.M.A. in Giappone



5 aprile 1933

Rev.ma Madre,

A Lei, alle consorelle, alle aspiranti il grazie cordiale per gli auguri e preghiere. Il Signore sa, vede e rimerita e farà quanto non può e non sa fare Don Cimatti.


  1. Quanto alla questione lavori asilo, quanto si sta facendo è interpretazione di Don Cimatti, non ordini o intese speciali (che non ne ho avuto), salvo quelle che si riferiscono all’intestazione dei beni, che Lei già conosce dalle mie lettere precedenti.

  2. Quanto al trapasso scriverò a Torino – informandomi prima dell’eventuale spesa – che se forte, e oltrepassando a quanto conosco, il migliaio di Yen, mi sembra proprio impossibile per ora sostenere – e francamente non posso fare a meno di avere un aiuto da Torino. Cosa pensino i Superiori, non so, e quindi avremo pazienza tutti, come ne abbiamo avuta tutti finora, fino ad esaurimento della pratica, che dopo tutto è di burocrazia, non di sostanza, e che mi pare non può portare a nessun inconveniente.


A consolazione comune, o meglio a schiarimento di molti che non conoscono le cose, eccole l’elenco generale delle spese.

Il terreno costò Yen 15.600. Si pagò subito Yen 5.600 secondo le disposizioni del contratto. Dei restanti Yen 10.000 si dovevano pagare entro l’anno (ma non si riuscì se non sei mesi dopo), all’interesse di 28 sen al giorno per mille.

Casa Suore Yen 2.368 – Asilo Yen 8.062,34.

Lei pensi agli interessi, al più che modestissimo arredo dell’asilo e casa, telefono, acqua, assicurazione incendi, spese per far sloggiare l’inquilino (si dovette andare per via di tribunale), ecc. e dispiace davvero che ci sia chi ha potuto far credere a Lei, ottima Madre, che si possa parlare di largo margine… Lei sa (perché solo noi due in missione possiamo valutare che cosa significhi “come sa di sale lo pane altrui… e lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale…”, che cosa significhi “dover colla vita…”).

E per incominciare appunto quell’assistenza spirituale che nettamente mi è affidata, abbia la bontà di comunicare alle consorelle e alle aspiranti (come già ho scritto a Madre Carmela, a cui spero fare la visita durante le feste Pasquali) che quest’anno 1933 il S. Padre, indicendo l’anno santo per commemorare i massimi misteri della nostra S. Redenzione, vuole che:

Preghiamo e ci offriamo vittime: per la salvezza delle anime

per la libertà della Chiesa

per la felicità e pace del mondo.

Perciò in questo santo periodo, fino alla festa della SS.ma Trinità unirvi a Gesù che istituisce l’Eucaristia e il Sacerdozio – all’orazione nell’orto – ai vari tormenti della sua passione – alla sua morte – risurrezione ed ascensione – alla discesa dello Spirito Santo – all’istituzione della Chiesa e alla propagazione della fede.

Se può scelga meditazioni adatte o letture e fosse possibile fare un’accademiola commemorativa del grande avvenimento, sarebbe davvero cosa ottima.

Maria Addolorata e noi che fummo fatti partecipi di quanti benefici, passiamo più santamente questo anno santo.

Grazie dunque di cuore specialmente delle preghiere, del telegramma, e avanti nel Signore. Finché saremo a questo mondo ne avremo sempre una…

Ah, in Paradiso come rideremo dei grattacapi della missione di Miyazaki!…

Preghi e faccia pregare pel suo povero:

Don V. Cimatti, sales.