Cimatti|Cimatti tutte le lettere in un singolo archivio|1951

3964 / Miller Vittorio / 1951-1-3 /


al chierico Vittorio Miller, già studente salesiano in Giappone



Tokyo, 3 gennaio 1951

Carissimo,


Grazie dei tuoi cari biglietti. Ti ricordo ogni giorno in modo speciale. Per le difficoltà:

  1. buon esame di coscienza;

  2. costanza nelle tue pratiche di pietà; al possibile tutte e bene, specie comunione e s. Messa;

  3. allegro e laborioso;

  4. massima confidenza con chi di ragione. Prega pel tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3965 / Del Col Luigi / 1951-1-4 /


a Don Luigi del Col, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 4 gennaio 1951

Carissimo D. Luigi,


Buon anno a te e a quanti vengono a visitarti… a dormire e a pregare in tua camera; mi sei presente cotidie.1

Godo per la carità che ti usano confratelli e comunità religiose… O quam bonum et quam jucundum…

Come pure godo (e supplico Gesù e Maria Aus. che si degnino prosperarlo) del magnifico apostolato, iniziato all’ospedale (Se lo credi utile, non dimenticare di insegnare a battezzare… circostanze… modi, ecc.).

Tutti e singoli ti ricordano – e tu fa’ altrettanto per noi.

Si avvicinano le feste nostre… S. Francesco… raccomanda agli ammalati il totale abbandono nelle mani di Dio. Saluta omnes.

Penso potrai accontentare il richiedente di francobolli cui prego accludere anche il mio biglietto. Tengo a tua disposizione i francobolli inviati.

Tuo sempre nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3966 / Martelli Corrado / 1951-1-8 /


a Don Corrado Martelli, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 8 gennaio 1951

Carissimo D. Corrado,


Ho ricevuto quanto hai spedito a mezzo del nostro caro Ispettore. Penso d’altra parte che non era il caso di eseguirla – sarebbe stato meglio la tua Messa, che fui dolente di non sentire. Sarà per altra bella occasione. Peccato che dato la stanchezza della tua voce non si è potuto completare il programma a Miyazaki. Cercherò per i metodi, ma mi pare di poterti già dire che non ce ne sono – ed anche qui i venerandi, reverendi, ecc. ne hanno uno in 2 e più.

Grazie pure dell’invio dell’altra musica (canti, romanze, ecc.).

Tengo presente i tuoi desideri. Coraggio, Corrado mio, anche colla musica puoi fare tanto del bene, abbila cara, coltivala ed usala.

Al carissimo D. Cecchetti grazie della sua lettera. Un pugno (dolce) a D. Fortuna e D. Petracco. Osssequi agli altri tutti.

Ti ricorda cotidie il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.


3967 / Ziggiotti Renato / 1951-1-9 /


a Don Renato Ziggiotti, Vicario del Rettor Maggiore



Tokyo, 9 gennaio 1951


Rev.mo (come alter ego del nostro Ven. R.M.) 2

e sempre carissimo (pensando ad altri tempi… ahimè passati) D. Ziggiotti,


Mi hai voluto caritatevolmente ricordare col calendarietto-ricordo e coi tuoi cordialissimi auguri e scritti e orali, portatimi dai carissimi venuti. Grazie di cuore. Il Signore ti ricompensi e ti aiuti a fare del gran bene nelle tue nuove mansioni.

Non mi ricordo chi (mi pare il nostro bravo Ispettore) mi disse che avresti detto o scritto che il sottoscritto non scrive più. Che vuoi ti dica? Ufficialmente non ne ho più né la necessità o convenienza – bisogni speciali che mi obblighino a scrivere ai Superiori non ne trovo – scrivere per auguri o simili è sconsigliato ratione economia… e allora…

Mi sei presente (come lo sei stato sempre – ed ora ancor più per le cresciute tue responsabilità) in cospectu Domini cotidie (e naturalmente anche gli altri amatissimi Superiori) e penso che ciò ti sia più utile e sufficiente. Approfittando dei viaggianti prendo l’occasione per assicurarti di quanto sopra, penso che il nostro Ven. R. M. ti avrà dato notizie del povero sottoscritto, notizie che ti posso forse riassumere così.

Salute buona (l’erba grama cresce sempre… e non è certo né mio merito né mia colpa se sto bene… e starei meglio al 100/100 se avessi più lavoro)… ed è naturale che non me ne diano, perché in pratica non riuscirei a cavare un ragno da un buco.

Sono tornato all’antico mestiere di Valsalice da chierico: un po’ di musica, un magro insegnamento di scienze naturali (pietre, piante, animali), un po’ meno di pedagogia, un po’ di religione e ascetica – c’è in più un po’ di confessioni. A Valsalice avevo anche l’infermeria. Ci vuole altro per tenermi occupato secondo le forze di questo bue. Mi sono messo in biblioteca e cerco di ordinarla per bene (come meglio so e secondo le direttive del nostro Ven. R. M.). Il Signore ha disposto così, penso, per mettermi in condizioni di pensare un po’ alla mia anima e prepararmi al gran passo… e Deo gratias.

Inoltre nella condizione di assaporare in animo contrito et humiliato le conseguenze delle fesserie (le chiamo così) passate; domandare perdono al Signore e pregare a che queste non guastino o non siano di impedimento a quanto viene effettuandosi dopo le nuove direttive dei Superiori così bene.

Ringrazio di cuore il Signore e i Superiori della carità e del compatimento usatomi. Mi trovo a mani vuote spiritualmente e necessariamente bisogna mi affretti a preparare un po’ di bagaglio, che valga qualche cosa per l’eternità.

Il Signore mi ha proprio distaccato ormai da tutto: dal rango ecclesiastico, religioso col ritorno alla gavetta – potatura a fondo della vigna affidatami inizialmente (Miyazaki locata aliis agricolis) e di quella iniziata post bellum (la bella provincia di Yamanashi, essa pure locata aliis agricolis) – perdita del Seminario (edificio e allievi – di una 20na ne rimangono in Seminario diocesano 3 – gli altri morti causa belli)… Oh, davvero povero missionario di ricotta – al pian dei babi per la perfezione – perduti tutti i suffragi regolamentari (ohi! tu almeno un requiem…) sono rimasto “kakka” [(Monsignore) che in italiano rappresenta e indica quel che sono di fronte a Dio…], nient’altro che quella bella roba. Oh, davvero bonum mihi, Domine, quoniam humiliasti me. Deo gratias, e avanti allegramente. Mi aiuti il Signore e Mamma A. e D. Bosco almeno a riparare qualche cosa delle deficienze colla preghiera e col poco lavoro che l’ubbidienza mi assegna in attesa del gran giorno, tentando di far qualche cosa che valga di fronte a Dio. Carissimo D. Renato, perdonami la chiacchierata e il tempo che hai perduto per me. Ricordo tutti e singoli nelle mie povere preghiere piene di distrazioni. Un bacio per me alla Mamma e a D. Bosco.

Tuo sempre nel Signore:

D. V. Cimatti, sales.

3968 / Zerbino Pietro / 1951-1-10 /


a Don Pietro Zerbino, segretario del Rettor Maggiore



Tokyo, 10 gennaio 1951

Carissimo D. Pietro,


Sempre buono e caritatevole ti vuoi ricordare di questo povero uomo. Il Signore ti rimeriti.

Preferirei essere dimenticato da tutti et in silentio et in spe trovare la forza sufficiente per prepararmi efficacemente al gran passo. Ma ho ancora bisogno della carità di tutti; carità di preghiera e anche piccoli aiuti (per es. di posta), pur non avendo ormai più da tenere relazioni né ufficiali, né ufficiose… Ti disturbo per varie cosette. Vedi se puoi, non ledendo nulla dei tuoi doveri.

  1. Lettera pel Dr. V. Sperino: è nostro ex-allievo (Valsalice) – editore compositore di musica (orchestrina, canzoni) – ma non ho più l’indirizzo (forse Chenna, Scarzanella o altri sapranno). Scusa il disturbo. Ama molto Maria e D. Bosco.

  2. Giunsero i “Liber Usualis” e le copie dei canti LDC. Il bravo nostro Direttore ne è felice. Quid retribuamus? Preghiere a profusione per te e per quelli che directe o indirecte…

  3. Lascia stare il bene immenso della Cina e il bene incalcolabile nel Giappone. La bontà e carità dei confratelli vede bene là dove non ce n’è proprio. Ohi carissimo D. Pietro, se conoscessi come mi trovo a mani vuote… e si avvicina il gran rendiconto… Ti prego, ti prego fa’ quanto non posso fare dal Giappone presso la Mamma e D. Bosco.

  4. Grazie delle notizie degli amati superiori.3

3969 / Cencetti Giuseppe / 1951-1-12 /


a Giuseppe Cencetti, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 12 gennaio 1951

Carissimo Cencé…


Puoi pensare al pensiero provato nel ricevere i tuoi auguri pasquali.

Nell’ultima mia venuta in Italia pensavo rivedere qualcuno del gruppo antico… ma trovai solo Cassigoli a S. Lorenzo.

Carissimo Giuseppe ti ho sempre ricordato e ricordo. Ti penso in salute, in buon lavoro e con una buona famiglia e sempre buon allievo di D. Bosco.

Qua e là ho trovato gli antichi amici, e fa piacere vederli sistemati, sempre buoni e laboriosi e sempre amanti e fiduciosi in Maria A. e D. Bosco.

Ti faccio i miei più vivi auguri di prosperità.

Non dimenticarmi nelle tue preghiere. Si invecchia sempre più e si avvicina per me il gran giorno, cui tento prepararmi intensamente.

Se per caso incontri qualcuno dei vecchi amici assicuralo del continuo ricordo.

Ti benedico coi tuoi. Prega per il tuo aff.mo


D. V. Cimatti, sales.

3970 / Superiora Suore Ospedaliere della Misericordia / 1951-1-12 /


alla Superiora Generale delle Suore Ospedaliere della Misericordia



Tokyo, 12 gennaio 1951

Rev.ma Madre,


Avendo l’occasione della venuta di un salesiano in Italia approfitto per rispondere alla sua carissima del 4 Nov. scorso, che mi giunge in questi giorni (la posta ordinaria vi impiega due buoni mesi).

Quanto alla domanda della mia buona Sr. Raffaella non so proprio dire nulla, date le condizioni in cui mi trovai.

Nascita, battesimo, ecc. non c’è che rivolgersi alla Parrocchia di S. Antonino - Borgo Urbecco - Faenza. Oppure penso che alla loro casa centrale ci saranno tali dati per quando fu accettata e per quando fece la professione. Essa uscì per farsi religiosa quando io ero in collegio (avrò avuto 9-10 anni); della vita di casa so solo, che essendo morto il babbo (quando io avevo 3-4 anni) essa, per sollevare la mamma, mi accompagnava all’asilo e mi conduceva a casa. Era guidata spiritualmente dal Rev. D. Domenico Bassi, cappellano della parrocchia dei Servi, e in relazione con varie compagne che furono suore dello stesso Istituto. Le piaceva il canto, e, dotata di bella voce, faceva parte della corale della Parrocchia.

Al ritorno dall’asilo mi conduceva sempre in chiesa all’altare dell’Addolorata e si fermava a lungo a pregare.

Non ricordo nulla di particolare data l’età in cui mi trovavo e le pochissime relazioni che ho avuto con lei quando fu religiosa.

L’ho riveduta una volta sola o due dalla Prima Messa e una delle prime volte che tornai dalla Missione. Come vede non so molto di questa ottima sorella, della sua vita nel secolo – assolutamente nulla della sua vita religiosa…

Sono morti parenti e amici di famiglia che avrebbero potuto dire qualche cosa di Lei.

Penso che il bravo P. Vecchion farebbe assai bene perché l’ha conosciuta bene.

Ad ogni modo non ho difficoltà a dar forma al materiale che avessi tra mano…

Ma come vede non so davvero che cosa poter dire di più e meglio date le condizioni delle nostre relazioni.

Per me in pratica fece la vece della Mamma.

Grazie di cuore delle preghiere, che contraccambio cotidie e per voi e per il vostro Istituto. Qualora dovesse spedire al sottoscritto qualche cosa vi è sempre più facile farmelo pervenire per mezzo dei salesiani di Torino. Spedite al Rev.mo D. Zerbino Pietro – Via Cottolengo 32 – Torino, dicendo che è per me.

Ossequi alle buone suore e se [è] ancora quello del tempo di Suor Raffaella al farmacista.

Preghiamo sempre ad invicem. All’occasione un requiem alla tomba della sorella.

Benedico di cuore tutte e specialmente Lei, Rev.ma Direttrice.

Nel Signore

Obbl.mo

D. V. Cimatti

miss. Apost. in Giappone

3971 / Grigoletto Giuseppe / 1951-1-12 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 12 gennaio 1951

Carissimo D. Giuseppe,


Approfitto della volata in Italia del nostro D. Roncato e rispondo alla tua del 12/12 ed anche a cose dimenticate, in ordine più o meno logico, così come posso.


  1. Il Santo D. Rinaldi spero che dal Paradiso mi aiuterà a fare una buona vita, finché piacerà al Signore di chiamarmi a sé. Unico desiderio è fare qualche cosa per la vita eterna perché tirando le somme trovo proprio pochino e sarei davvero imperdonabile se non sfruttassi ad hoc la situazione. Aiutami tu colle preghiere e quella dei tuoi colombotti. Se era preoccupato Lui… che cosa dovrebbe dire il sottoscritto? Altro che insufficienza… fesserie e corbellerie belle e buone. Mah! Deus scit!… Deo gratias!

  2. Accetto l’Ode “La Polenta”. Veramente preferirei la polenta… Volentieri musico. Tu che possiedi scrittura sacra, non potresti aiutarmi in questo? Ho già due Oratori in latino, musicati ed eseguiti (II Figliuol prodigo – Il Seminatore), che mi pare sono musica utile per le nostre case di formazione. Testo evangelico della parabola commentato da passi scritturali. Suvvia tu o altri scegli qualche bella parabola utile all’ambiente e commenta (breviter). Non posso far altro bene di propaganda (salvo lo scarso insegnamento – che vuoi siano per me 6 o 7 ore di scuola!), un po’ di confessioni… Ci vuol altro a stancare un bue o un mulo o un asino come è la mia parte personale somatica… Anche con questa musica forse posso fare un po’ di bene… quindi aiutami e cerca di soddisfare questa richiesta.

  3. Ho espresso i tuoi desiderata al nostro buon Ispettore, affinché si metta in relazione seco te (= con te) ed anche per i quadretti desiderati. So che ha incaricato D. Mantegazza (che sa dove si acquistano) e spero ti saranno portati da D. Roncato, non forse nel numero richiesto, perché ha varie richieste ed al momento non ha possibilità pecuniarie. Dolorosamente il segretario è ammalato (a Beppu), assente da Tokyo, e quindi è ancora più imbrogliata la faccenda. Directe non possiedo né dispongo di nulla… e ho fatto fuori quanto avevo.

  4. Per il Brunner non so che cosa dirti né consigliarti.4 Dopo le consegne all’ufficio ispettoriale non so dirti quanto ci sia ancora dello stock precedente, né a quanto il Don Bosco-sha (= Editrice D. Bosco), i Paolini (che ne acquistarono) le vendono al pubblico. Ne diedi un po’ a tutte le case, e me ne servivo per donativo in occasioni speciali (battesimi, onomastici, ecc.). Penso che le vendano (le più semplici) al minimo 5 Yen. Ho però l’impressione che non vadano a ruba. Ma ora che il Don Bosco-sha sta organizzandosi, ed ha le possibilità (vedi che può darti 400 dollari – cose per me insognabili in passato). E quindi si passa dal campo della beneficenza dell’elemosina che ti domandava il Giappone (mediante questo povero arnese) al campo commerciale; non c’è che da sentire il Don Bosco-sha. Sai che per me il “disbrigo degli affari” non è il mio forte: prego per il bravo Brunner perché il Signore lo rimeriti adequate per la carità usataci, ed inspiri convenienter te sul da farsi. Come ti dico D. Cim. ha sempre domandato ed ha sempre avuto bisogno di tutto e di tutti. Mi dici che il Seminario avrà un concorrente. Sfido! Qua! è il peso massimo dell’Ispettore? Pescherà anche dal Don Bosco-sha. Che entrate può avere lo studentato (salvo fricciuoli…)? Per me non conosco che la via di D. Bosco: domandare la carità nelle forme possibili ed avere fede nella Divina Provvidenza.

Non ho più le possibilità delle modalità… ma posso pregare “Panem nostrum” e suggerire, et in silentio et in spe attendere che il Signore aiuti secundum necessitates. D’altra parte non ho più veste ufficiale né responsabilità per presentarmi…

  1. Attendo (richiesto varie volte) D. Barbaro per la strana questione che proponi, cessione al Don Bosco-sha, ecc. Il mio buon Direttore, cui ho esposto la cosa, mi dice: “vediamo che cosa domanda D. Barbaro, se fossero cose esagerate acquisteremo noi, quanto si era richiesto al nostro D. Grigoletto”. Per me ci capisco poco in questa mossa del D. Bosco-sha. Come ho detto prima, è forse un nuovo orientamento, dalla beneficenza e carità al commercio – e non è nel mio programma d’azione missionaria (che d’altra parte non è mio compito attuale).

  2. È arrivata la Via Crucis. Non me ne intendo di arte. Si pensava che fosse del tipo di quel quadro che avevi mandato in antecedenza (deposizione dalla Croce, se non erro) che aveva acuito il desiderio della serie completa. Il nostro bravo Direttore, annunciando l’arrivo alla comunità fece un panegirico ben meritato di te con forti esortazioni alla riconoscente e doverosa preghiera. Fu una buona predica anche per me, che avrei dovuto farti conoscere di più e far pregare di più per te; riparerò duplicando o meglio centuplicando.

  3. Giunsero pure i 2 vol. appendici – il libro di Botanica, e microscopio di Valsalice (ordinario, ma per la scuola serve). Deo gratias!

  4. Vado distaccandomi da tutto e da tutti (purtroppo che il cuore… amo troppo… mah! sono così materiale!). Trovo foto (parte di quelle del Brunner e altre fatte in Giappone), su alcune scrivo: firmo le altre. Se ti servono, usale come credi, se no, al fuoco.

  5. In antecedenza ti avevo scritto a nome del nostro bravo Direttore sul come avresti voluto l’importo pel contributo studentato alla Via Crucis (come spedire? a chi intestare assegni, ecc.). Procura di rispondere a lui o al sottoscritto.

  6. Il Polittico ammirato ed apprezzato l’ho già dato al Direttore (è dovere) ed ora fa bella figura nel parlatorio della casa.

  7. Per tutte le altre indicazioni ho fatto le relazioni opportune. Grazie del ricordo fraterno per il mio buon Luigi in occasione di S. Lucia. Non mi spaventa la tua calligrafia (sempre desiderata).

  8. Mi parli di D. Conti delle sc. mat. che è a Palermo. Non so quid facere aut dicere al riguardo.

  9. Ti prego al solito per la posta – e il Signore ti rimeriti anche di questa carità.


Mi pare di aver risposto a tutto.

Ossequi e ringraziamenti a tutti. Ti abbraccia e benedice nel Signore il tuo aff.mo


D. V. Cimatti, sales.

3972 / Grasso Vincenzo / 1951-1-17 /


al Dr. Vincenzo Grasso, cultore di scienze naturali



Tokyo, 17 gennaio 1951

Ill.mo Sig. Dr. Vincenzo,


Ho ricevuto e letto con vero piacere alcune sue memorie su funghi e essenze forestali inviatemi entro un numero unico di Lauris (dal Sig. Trojero) e da Tolmezzo (dal Prof. D. Grigoletto), entrambi miei carissimi allievi. Ringrazio di cuore.

Più che modesto cultore di scienze naturali da 25 anni mi trovo missionario in Giappone. Arrepta occasione faccio qualche raccolta. Se le interessasse qualche cosa per i suoi studi ben volentieri in quel che so e posso mi metto a sua disposizione.

Noto che qualche sua memoria fu presentata all’accademia dei Lincei dal Prof. Dr. Negri, che penso aver conosciuto e apprezzato all’orto botanico di Torino insieme al Dr. Gola e al nostro M° Prof. Mattirolo. Se fosse quello, all’occasione, voglia presentargli i miei rispettosi ossequi. Le prego dal Signore le più elette benedizioni. Con senso di vera stima:


D. V. Cimatti, sales.

Miss. apost. in Giappone

3973 / De Antoni Umberto / 1951-1-17 /


al Comm. Umberto De Antoni, benefattore



Tokyo, 17 gennaio 1951

Ill.mo Sig. Umberto,


Vorrei in persona avere la possibilità di ringraziarla della sua rinnovata carità verso la missione ed opera salesiana in Giappone. Lo faccio mediante la povera mia immagine che un buon cristiano fotografo ha voluto farmi.

Ascolti la voce di ringraziamento e la preghiera che tutti facciamo per Lei, per la sua Signora ed anche per il buon Adriano (cui alla prima occasione voglia dare un bacio).

La ricordo di cuore coi suoi nella S. Messa, e Lei non voglia dimenticare chi con riconoscente affetto si professa

suo

D. V. Cimatti, sales.

3974 / Coronin Anna / 1951-1-17 /


alla Sig.ra Anna Coronin, benefattrice



Tokyo, 17 gennaio 1951

Ill.ma Sig. Anna,


Oh, come volerei volentieri per dirle il grazie riconoscente per la sua nuova inesauribile carità!

Accetti la mia povera faccia (= fotografia) e vi legga i nostri auguri, le nostre preghiere per Lei e per ognuno dei suoi – preghiere quotidiane di migliaia di anime buone.

La penso in buona salute: vogliano Maria Ausiliatrice e D. Bosco benedirla in tutte le sue sante intenzioni. Con ossequio riconoscente

D. V. Cimatti

Miss. Apost. in Giappone

2975 / Ricci Marino / 1951-1-27 /


a Marino Ricci, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 27 gennaio [1951]

Carissimo mio Marino,


Puoi pensare alla gioia nel ricevere la tua lunga lettera… momenti di nostalgici ricordi del passato… tanti volti noti di quei tempi…

Grazie di questa consolazione che mi hai procurato; delle notizie che mi dai, della tua generosa carità della quale avrai la meritata ricompensa da Gesù buono, che non lascia senza premio quanto facciamo per amor suo e per i suoi poveri fratelli; grazie pure del tuo apostolato nell’aver distribuito quanto ti fu inviato.

Il tuo povero vecchio amico ti può dire solo un grazie cordiale, e ti assicuro quotidiane preghiere, per te, per la tua ottima signora e per i tuoi cari.

Gode delle notizie della guarigione del tuo bravo Mario, e prego anche per Lui affinché diventi buono e bravo come papà.

Se andando nella N. Z. avessi occasione di passare a Tokyo, non dimenticare che troverai fraterna accoglienza nelle 6 nostre case della capitale.

Quando tornerò in Italia? Lo sa il Signore. Quello che a me importa, caro Marino, è prepararmi ad una buona morte. Ho già i miei 70 anni e… capirai che pur, grazie a Dio, essendo in ottima salute, gli anni passano…

Dunque, mio buon Ricci, sii sempre buon allievo di D. Bosco e non dimenticare questo tuo vecchio amico. All’occasione un pugno a Cassigoli, a Randi a Cencé (anche Lui non potei vedere)… ma sarà penso prima di morire.

Tutte le preghiere del mese di marzo sono in modo speciale per te.

Se vuoi unirti alla Messa che celebro ordinariamente verso le 5,30 (corrispondente alle 8,30 di sera per voi) – puoi essere sicuro che specie a quell’ora sei ricordato dal tuo aff.mo


D. Vincenzo Cimatti, sales.

3976 / Castiglioni Alberto / 1951-2-… /


a Don Alberto Castiglioni, missionario salesiano in Giappone



Tokyo febbraio 1951

Carissimo D. Alberto,


Grazie delle notizie su quel brav’uomo di Gigi, che naturalmente prolungherà la sua gonitis perché non ascolta i tuoi saggi consigli. Meno male che tu ti fai dei meriti. A D. Franco un pugno. L’ho ricordato speciatim il 29 u. s.

All’amato D. Leone che l’ho ricordato speciatim l’8 e lo ricorderò il seg. 16. Si chiude così il 25° con santificazione dell’anima, innumerevoli conversioni. Al carissimo D. Gigi una bella benedizione di Maria A. e assicurazioni di quotidiano ricordo. A te un bell’abbraccio e preghiere speciali.


Tuo D. V. Cimatti

3977 / Candotti Fausto / 1951-2-15 /


a Fausto Candotti, Direttore didattico a Roma


15 febbraio 1951

Carissimo Fausto,


Passo la giornata del tuo onomastico con te in pensieri dei tempi di Valsalice, con l’affetto riconoscente per quanto hai fatto sempre per la nostra missione e in preghiera per te, per la tua signora e per tutti i tuoi cari.

Ti riveggo immediatamente quando ti penso (e lo faccio ogni giorno). Ti penso in piena salute e al lavoro. Nel tuo onomastico non ti faccio che gli auguri di prosperità materiale e spirituale di cui hai bisogno. Mantieniti sempre un buon amico di D. Bosco. Avendone occasione saluta gli amici antichi, e prega anche un po’ per me.

Mi avvicino sempre più al rendiconto finale ed ho bisogno di molte preghiere delle anime buone. Ti abbraccio e benedico coi tuoi. Aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3978 / Grigoletto Giuseppe / 1951-2-17 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 17 febbraio 1951

Carissimo D. Giuseppe,


Comincia oggi il mese di S. Giuseppe e piglio l’occasione di scriverti per dirti:


  1. Lo passerò (e passeremo) in speciali riconoscenti preghiere per quanto hai fatto e fai per noi. Non ho più la possibilità di disporre tesori spirituali come prima: ma lo studentato è focolare attivissimo, e so che il nostro buon Direttore ne dispone abbondantemente anche per te.

Per parte mia personale in quantum possum… e hai capito certo; (ed è cotidie nominatim).

  1. E per farti i miei poveri auguri anche a nome di tutti. Sai che non ho doti oratorie e non so fare poesie. Mi pare di sentire profunde il mio dovere di riconoscenza, e te lo esprimo così come so: e basta.

  2. Per la questione Editrice D. Bosco, finalmente, dopo tanti inviti a D. Barbaro perché venisse, vedesse, ecc. ha deciso che ti scriverà precisando desideri suoi e necessità. Per me ho riferito al Direttore, e basta.

  3. L’Oratorio “Il cieco nato” bel soggetto, ma lungo: ad ogni modo vedremo. Per me ci vuole roba breve, sentita, fantastica… del tipo delle Antifone dell’Immacolata, del Rosario… il buon pastore… Venite ad me, et similia. Adesso ho tra mano la biblioteca… e vedremo in seguito. Grazie di cuore.

  4. Quanto alla tua mossa della cessione materiale all’Editrice D. Bosco, per i motivi che dici, padronissimo. D. Barbaro dice che aspetta da te roba piccola per vendita, ecc. (e come dissi sopra, ti scriverà in proposito). Sul come fu usata o come sarà usata già ne scrissi all’Ufficio Missioni (che lo richiedeva ex officio) e anche a te: e ho promesso che anche in seguito saresti informato. Gran parte dei Crocifissi ornano case e chiese nostre (Kokubunji, Beppu, Studentato); la Società S. Paolo, Herder, la libreria centrale di Tokyo è informata di quanto c’è in deposito e gli acquirenti o desiderosi tratteranno col nostro Direttore. Il tutto naturalmente a beneficio dello Studentato (sulla base dei prezzi da te indicati).

  5. Riguardo al pagamento dei 100 dollari ti avevo scritto due volte, perché indicassi le modalità di spedizione (assegno, directe?... a mezzo banca, moneta ital. o altra) – ed eravamo sempre in attesa. Ora giunge la tua “visto che non ve la cavate” (che non ho letto al Direttore) “visto che siete cosi poco agili” vi dispenso… e sia come proponi per le Ss. Messe gregoriane e per la Messa per i ragazzi Coroniti (detta in febbraio). E scusa la brutta figura che abbiamo fatto, quasi non si volesse sborsare la somma.

  6. Quella stazione di Via Crucis chissà dove è andata (certo in buone mani). Qui si pensava (come ti scrissi) che la Via Crucis inviata fosse quella lì. Ora è già benedetta ed orna la cappella dello Studentato ed è santamente sfruttata anche a tuo vantaggio.5

  7. Si prega per le tue intenzioni e cerco il materiale desiderato.

  8. P. Bartoli è pienamente accontentato. Ha scelto la Statua del S. Cuore di Maria ed i giapponesi beneficati debbono averti scritto lettera. So che l’hai. Ma il buon Padre ha impiegato dei mesi a decidersi. Non meravigliarti: in Giappone non si conosce la fretta. Soro-soro! Botsu-botsu [Un po’ alla volta] si arriva a tutto. Ecco perché l’assicurazione immediata da te richiesta arriva quando arriverà. Il perbacco che vi hai scritto vicino mi dice o mi fa supporre che tu o altri avete pensato o creduto che non si fosse fatto nulla, o non si volesse far nulla. E stop anche di questo.

  9. Scrazzolo avrebbe dovuto portarti cassettina con minerali. Siccome non mi hai accennato a ricevuta, dubito che… Pazienza. È così distratto…

  10. Sei al corrente della mia nuova posizione. Non ho da occuparmi della propaganda per tutta la Missione ed Ispettoria. Penso che sia lecito e doveroso fare quel che posso per la casa assegnatami dalla volontà di Dio. Dunque:

    1. C’è da sperare per la richiesta carità della Statua di Maria Aus., busto di D. Bosco (materiale per stare all’intemperie)? Ti ricordo che non intendo immischiarmi in affari. La Provvidenza l’ho sempre intesa alla D. Bosco. Ad ogni modo se fai proposte o altro le presento a chi di dovere… o meglio fa’ pur tu direttamente. (Da bravo! Pensa ad una statua di Maria Aus. da mettere nel boschetto su colonna. D. Cimatti pensa a D. Bosco).

    2. Per provvedere titoli ai nostri stranieri e giapponesi si pensa (resti fra di noi…) di pareggiare a scuola Superiore lo Studentato. Vi sarebbe (così consigliano autorità statali benevoli) rappresentata bene la branca Scienze naturali e chimica (perché le meno costose). Ecco perché nelle mie povere richieste battevo su questo punto. Si potes facere aliquid in materia adjuva nos – materiale didattico, cartelloni, modelli, libri – del genere.

    3. Per l’aiuto Ispettoria o missione so che l’Ispettore ti scriverà e invierà roba. Si è in ritardo in multis perché è da mesi che il suo segretario è ammalato.

  1. Strana la proposta di inviarti dati biologici, antropologici che mi fai… Non li sa neppure il sottoscritto… Non vorrai mica prepararmi la lettera mortuaria? D’altra parte più che fesserie anche allora… Ma il Signore sa… Mi si domandava in questo tempo notizie di mia sorella suora, e ho risposto che non so proprio nulla. Ero marmocchio quando andò a farsi suora… che cosa potevo dire? La mia memoria è molto labile… e passata una cosa, se non devo ricordarla, sta’ pur certo che non la ricordo più. Quindi habe me excusatum. E stop.

  2. Per il bravo D. Benvenuti cerco l’agar agar e spero ci sia presto occasione di invio (dovrebbe trovarsi anche in Italia). Sta’ tranquillo tu e lui.

  3. Spero che D. Roncato che è venuto, ti abbia fatto pervenire quanto gli ho dato… Mi scrive (ed anche tu) che fece.

  4. Passo a D. Barbaro quanto gli dici. È in continuo aumento… oltre i 120… Ad Hong Kong non riusciva a passare per l’imbarco del conta persone, l’hanno fatto passare per l’entrata autocarri. Ora fa cura per dimagrire.

  5. Per quanto al N. B. precedente sarebbe utilissima la collezione artistica dell’Alinari come si vede in qualche nostro collegio (ad es. Valsalice). Non trovi chi possa?…

  6. Preghiamo per Rungaldier, per Senoner e per il Sig. Quinz ad intentionem. Ad occasionem a tutti la buona Pasqua, come a te, ai singoli fratelli, amici e benefattori di Tolmezzo. Specie alla sig.ra Cornelia: assicura preghiere.

  7. Vorrei iniziare specola metereologica: il terrazzo al 3° piano si presta magnificamente. Se hai da interessare qualcuno per libri del genere, ecc. ecc. Come vedi, le idee mi vengono come i funghi. E per oggi, stop. Ti do un po’ di lavoro postale – approfitto a 1/2 partenti. Tu farai quel che puoi e se credi per qualcuno non sia conveniente, cestina; oppure spedirai ad occasione.


Caro Giuseppe, buona Pasqua a te e ai fratelli tutti e a quanti conosco.

Ti abbraccio e benedico.

Tuo riconoscente

D. V. Cimatti

3979 / Coronin Giovanni / 1951-3-4 /


a Giovanni Coronin, benefattore


Tokyo, 4 marzo 1951

Ill.mo Sig. Giovanni ed Anna,


Ho l’occasione di amici che volano per l’Italia e non voglio perdere l’occasione anche nella speranza che questa arrivi per i nostri sentiti e riconoscenti auguri pasquali. Spero che la buona Rosalba si sia rimessa… Le dicano che un’altra volta prima di ammalarsi domandi il permesso al sottoscritto.

La loro carità ci mette nella possibilità di mettere fine a tante costruzioni che si hanno tra mano. Ora siamo alle prese col nostro studentato (che speriamo diventi scuola Superiore od Università che ci darà la possibilità di dare i titoli a tutti i nostri insegnanti). Preghino per questo scopo.

Oltre la S. Messa celebrata per i loro figliuoli faccio un memento speciale in tutto il mese di San Giuseppe secondo le loro intenzioni. Buona e santa Pasqua piena delle benedizioni del Cielo. Con affetto e riconoscenza:

D. V. Cimatti, sales.

3980 / Grasso Vincenzo / 1951-3-6 /


al Dr. Vincenzo Grasso, cultore di scienze naturali


Tokyo, 6 marzo 1951

Ill.mo Sig. Professore,


Ho l’occasione per mezzo di alcuni che rimpatriano temporaneamente di rispondere (e fare pervenire relativamente in fretta) alla sua carissima del 10/2 che mi porta tante belle notizie. Per me interessante quella del Prof. Negri; sarei felice se mi volesse ricordare; e l’assicuri che l’ho sempre ricordato di cuore e non potendo fare altro per lui lo ricordo nelle mie povere preghiere.

Col Prof. Gola sono in relazione. Mi pare di aver sentito dire della morte del Prof. Mattirolo. Giacché trovo che forse può aiutarci in qualche cosa le faccio un invio, e Lei senza preoccupazione di sorta farà quel che potrà. La nostra scuola (filosof. e teologia) di Tokyo (per giapponesi e stranieri) è riconosciuta dal Governo, fa le pratiche per diventare Università. Le Autorità consigliano come corsi supplementari le scienze naturali (varie branche) e chimica. Se al riguardo Lei potesse sarebbero assai utili libri, memorie (anche roba vecchia e usata) o materiale scientifico di ogni genere. Forse anche il Prof. Negri potrebbe concorrere. Per la spedizione, se potesse far pervenire a Torino… con l’indicazione “per D. Cimatti” e penso che è la più semplice e economica. Appena trovato qualche cosa che le possa interessare nella direzione da Lei indicatami mi farò premura di fargliela pervenire. Colgo l’occasione di presentare gli auguri di ottime feste pasquali.

Suo obbl.mo

D. Vincenzo Cimatti, sales.

Missionario apost. in Giappone

3981 / Zerbino Pietro / 1951-3-7 /


a Don Pietro Zerbino, segretario del Rettor Maggiore



Tokyo, 7 marzo 1951

Carissimo sempre,


Ricevo la tua del 19/2 ed ho la fortunata occasione di poterti rispondere.

In primis Buona e Santa Pasqua a te e a quanti ricordano questo bel tipo. Ti prego di presentare i miei poveri auguri a D. Ziggiotti, D. Tirone e uno speciale all’amat.mo D. Giraudi (che è stato il gran benefattore del Giappone nel decorso 25.mo) e al Sig. D. Puddu. Penso che siano gli amici in sede.

All’amat.mo Rettor Maggiore ho pregato D. Tavano che faccia le mie parti. Non dimenticare di ricordarmi ad amici, specie a benefattori – sono pressochè disoccupato e posso dunque pregare di più.

Ringrazia pure il bravo Sig. Aprili, Da Roit firmatari della lettera.

Tu poi continua il tuo ufficio presso la Mamma e D. Bosco, e fa’ a nome mio gli ossequi ad entrambi – aggiungivi Savio Domenico e D. Rua – e se avessi occasione di andare al cimitero, anche a tanti di quei santi amici.

Ed ora a noi.

1. Ho parlato al nostro bravo Direttore di quello che sarebbe utile per la casa. Si desidererebbe (non so se ci stiamo nella somma) il busto di D. Bosco (del tipo di quelli che sono all’entrata delle nostre case, ad es. Crocetta), ma in pietra dura che si vorrebbe mettere all’aperto su colonnetta nel giardinetto di fronte allo studentato, naturalmente che sia bello, che assomigli a D. Bosco. Penso che la SEI ne avrà. Se avanzasse qualche cosa penso che ti sarà detto che cosa si potrebbe provvedere di libri, riviste ecc.

2. Grazie dell’autorizzazione di Manni.

3. Per il bravo Ferraris il nostro buon Ispettore che era già informato aveva iniziato le pratiche.

4. Si è pregato per il nostro Fanariello (l’ho sempre chiamato così a Valsalice).6

  1. Per il nostro indimenticabile Sig. D. Berruti è così difficile indurre i confratelli: bisognerebbe prenderli uno per uno. Essi parlano e tu scrivi. Come in tante altre cose, non siamo abituati a questo. Vedi retro qualche cosa che ho accalappiato in qualche conversazione di confratelli.

  2. Grazie delle notizie. Anche il caro compagno D. Calcagno è in Paradiso. D. Gennaro mi scriveva che D. Nigra era gravissimo.

  3. Ti ringrazio (e tento di ricompensarti con preghiera) di quanto fai. Eccoti un po’ di posta. Il Signore ti rimeriti. Ti abbraccia e benedice il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.


Sai che la mia posta non urge: non fare spese… arrepta occasione di lettere che invii alle case et similia…


3982 / Ghetti Giorgio / 1951-3-7 /


a Giorgio Ghetti, Dottore di Faenza, amico e benefattore



7 marzo 1951

Ill.mo e carissimo Dottore e sig.ra Anna,


Avranno pensato che sono morto o che non ricordo più i miei cari benefattori. Oh, no! mi sono sempre ognora più presenti, non passa giorno in cui non viva spiritualmente con Loro. Buone e sante feste pasquali per loro e per i loro figlioli. Mi pare di vedervi tutti, là, in quella sala… col bel pianoforte… Quanti cari ricordi! Anche se non ho scritto per S. Giorgio o per S. Anna fui tutto il giorno (certo non visto) con loro con l’affetto, coi ricordi e colla preghiera più intensa. Spero che anche loro ricorderanno la barba bianca del missionario del Giappone.

Coll’otto Febbraio abbiamo chiuso il primo 25°. Non ci sarò certo più al futuro 25°. Quanto si è riuscito a fare è dovuto al Signore e alla carità dei buoni, fra cui gli indimenticabili Sig. Giorgio e Anna Ghetti. Grazie di cuore di tutto e uniti sempre nella preghiera.

Riconoscente:

D. V. Cimatti, sales.

3983 / Del Col Luigi, Alberto Giussano / 1951-3-10 /


a Don Luigi Del Col e Don Alberto Castiglioni, missionari salesiani in Giappone



10 marzo 1951

Carissimo D. Gigi e Alberto di Giussano (Castiglioni),


Ho tanto da fare (!) che mi sono dimenticato di corrispondere alla tua carissima del 14 c. m…

Divento poltrone. Cerco di supplire.

Congratulazioni pel ritorno a Beppu e festa magna al tuo ritorno in sede attesissimo da tutti. Mi dispiace per D. Albano [Cecchetti] e confratelli che non potranno più prestarti quegli atti di carità per cui si sono fatti tanti meriti. Albano non potrà più fare il pisolino – e tu non potrai più fare l’apostolato.

Bisogna assolutamente che tutto l’avvenimento sia tramandato ai posteri ad onore in primis di Don Alb. (per la biografia) ed in parte anche tuo per la pazienza con cui – ma che si sappia e delle bruciature e delle barelle e bende, ecc. e delle fatiche albertesche e acerbesche e delle benedizioni di Don Leone.

Alleluja e buona Pasqua a tutti.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Se hai occasione di scrivere a Casarsa i miei auguri al novello Monsignore.

3984 / Dell’Angela Stefano / 1951-3-15 /


a Don Stefano Dell’Angela, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 15 marzo 1951

Carissimo D. Stefano,


Grazie di cuore del tuo ricordo. Perché disturbarti?

Ad ogni modo colgo l’occasione per presentare a te e agli ottimi confratelli – insegnanti e allievi (specie aspiranti) gli auguri di S. Pasqua coll’assicurazione di preghiere per tutti.

Non posso né debbo occuparmi direttamente di voi: ma posso e debbo pregare – sia per fare qualche cosa per voi – sia per riparare tutti gli sbagli antecedenti di cui sono stato occasione.

Il Signore ti benedica, caro D. Stefano, e ti conceda quanto so che gli domandi. Sì! e che possa usque in finem compiere il tuo dovere.

Ossequi al caro Direttore che ha firmato con te la cartolina. Non dimenticare di ossequiare tutti e singoli confratelli. Ti abbraccia e benedice il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti

3985 / Costa / 1951-3-26 /


all’Avv. Costa, addetto all’Ambasciata d’Italia a Tokyo



Tokyo, 26 marzo (1951)

Ill.mo Sig. Costa,


Dietro suo invito ho fatto un breve riassunto del precedente 25°. Siccome non conosco né l’indole del Giornale, né sono giornalista, non so se andrà bene. Ad ogni modo vedranno gli interessati.

Per le foto (le poche che si hanno si inviano al Centro: Via Cottolengo 32 - Torino), ed ora è anche assente per qualche mese il nostro nuovo Ispettore ed anche il suo segretario – l’ufficio è chiuso, ed io non dovendomi occupare più di queste cose non posso disporre di tale materiale. Ma la redazione del giornale, se ne avesse bisogno, rivolgendosi al nostro ufficio missioni di Torino può averne in abbondanza.

Per le Figlie di Maria A. e le altre istituzioni italiane siccome non è affare di mia spettanza non c’è che da rivolgersi alle singole: non vedrebbero certo bene la cosa.

Colgo l’occasione di porgere gli auguri di buone feste pasquali anche all’ex-allievo di D. Bosco e romagnolo,7 sicuro che non verrà mai meno in Lei e l’amore alla Famiglia di D. Bosco e ai suoi insegnamenti, né l’amore alla nostra cara Romagna.

Non potendo recarmi all’ambasciata mi usi la gentilezza di presentare i miei ossequi al personale che conosco.

Sempre ricordandola di cuore nelle mie preghiere ed augurandole ogni bene materiale e spirituale mi professo.

Obbligatissimo

D. Vincenzo Cimatti, sales.

3986 / “Le Cronache d’Italia” / 1951-3-26 /


Per il Giornale “Le Cronache d’Italia”



Tokyo, 26 marzo 1951

In margine ad un venticinquesimo.


Il passato 29 dicembre 1950 e l’8 Febbraio 1951 si sono compiuti i 25 anni della partenza da Torino e dell’arrivo in Giappone del primo gruppo di Salesiani di D. Bosco.

Erano 9 – sei sacerdoti e 3 coadiutori, che si recavano nell’Isola Kyushu, nella zona loro affidata dalla S. Sede, comprendente le due province civili di Miyazaki ed Oita (estensione di oltre 17.000 kmq. e agli inizi neppure due milioni di abitanti, di cui 300 cristiani).

Dapprima sotto la dipendenza della diocesi di Nagasaki, e successivamente di quella di Fukuoka.

Nel 1928 fu riconosciuta come Missione indipendente e nel 1935 come Prefettura Apostolica. Nominato Prefetto Apostolico il Salesiano D. Vincenzo Cimatti, la P. A. fu tenuta dai Salesiani fino al 1940, quando tutte le missioni passarono alla gerarchia ecclesiastica giapponese, pur continuando i salesiani nell’apostolato missionario e nella fondazione delle opere educative proprie dello spirito della loro congregazione.

Le dolorose vicende della guerra paralizzarono per oltre un decennio (1935-45) il lavoro di espansione – sottrassero una quindicina di ottimi elementi giapponesi, già salesiani (6) gli altri seminaristi, tutti periti in guerra – distrussero completamente 4 delle fiorenti residenze missionarie e sconquassarono le altre.

Ma grazie a Dio, per la mirabile attività dei salesiani missionari e per l’aiuto dei cooperatori salesiani si chiude il 25° coll’aumento dei cristiani e dei convertiti da trecento a tremila – colla ricostruzione ed ampliamenti delle residenze distrutte e col rifiorimento di opere salesiane tanto in missione, come in altre parti del Giappone. Nella Prefettura Apostolica sono da ricordare:


  1. La scuola media-inferiore e superiore, che a sviluppo conterà da 800 a 900 allievi. Fu inaugurato in quest’anno il nuovo edificio in cemento armato, che forma una delle meraviglie della città di Miyazaki.

  2. L’orfanotrofio di Osada Koen con 200 allievi interni e lavoratori di avviamento professionale.

  3. A Beppu la Parrocchia di Maria A. (costruzione in cemento armato) con le Opere parrocchiali - annesse.


Sono pure da notare le nuove chiese di S. Pietro a Nobeoka, del S. Cuore a Takanabe e a Miyakonojo. Si sta costruendo a Oita la chiesa di S. Francesco Saverio per commemorare il quarto centenario della venuta e partenza (1551) dell’Apostolo delle terre Orientali in Giappone.

Fra le opere più importanti fondate dai salesiani nel 25° non bisogna dimenticare l’Istituto indigeno delle Suore della Carità giapponesi collo scopo della conversione delle anime colle opere della carità, che viene assai sviluppandosi e che conta fondazioni a Miyazaki, a Beppu, a Osaka e a Tokyo. Fu fondato dal Sac. Sales. D. Antonio Cavoli.

Col 1933 i Salesiani varcati i confini dell’Isola passarono nell’Isola grande a Tokyo, e sono opere compiute in vari periodi del 25°: la parrocchia e le opere sociali di Mikawajima; la scuola professionale D. Bosco; media inferiore e superiore (reparto tipografico, falegnameria, elettricità con un complessivo di oltre 600 allievi); lo studentato internazionale salesiano di filosofia e teologia per la formazione del personale in posto, unitamente al noviziato salesiano; l’orfanotrofio D. Bosco a Kokubunji con oltre 200 allievi, riconosciuto dal governo giapponese come modello del genere; l’Oratorio S. Luigi che raccoglie ogni domenica un migliaio di allievi; la grande scuola professionale di Osaka (reparto meccanici).

Nel distrutto seminario di Miyazaki vennero formandosi nel decennio di attività circa 150 allievi, che diedero 8 sacerdoti indigeni e 25 confratelli salesiani giapponesi chierici e coadiutori e buoni professionisti e agricoltori.

Oltre l’apostolato missionario e l’attività nelle opere salesiane, vari si distinsero specialmente per manifestazioni letterarie, scientifiche e artistiche di vario genere. Primeggia il Dott. Sac. Mario Marega, salesiano, colle sue opere di traduzione del “Kojiki” (prima traduzione italiana), del “Chushingura” (teatro giapponese) e novelle buddistiche, stampate in Italia dal Laterza – e di valore grandissimo le sue ricerche sulle tracce della Chiesa primitiva in Giappone, nella zona di Oita (ricordi cristiani, tombe, documenti antichi) raccolti in 2 volumi in giapponese ed in pregevoli articoli su “Annali Lateranensi” di Roma, e su giornali locali.

Studi sulla storia cristiana giapponese furono fatti dai salesiani D. Romani, D. Tassinari (l’attuale Ispettore delle opere salesiane in Giappone).

Nel campo della stampa per produzioni di opere di vario genere è da segnalarsi il Sales. Don Barbaro Federico, attuale direttore della Società D. Bosco per la stampa, notissima in Giappone.

Nel campo scientifico-musicale il sales. D. V. Cimatti con pubblicazioni varie del genere.

Non è da dimenticare il sales. D. A. Margiaria fondatore delle nostre scuole professionali Don Bosco di Tokyo e di Osaka. Dotato di magnifica voce tenorile con D. Cimatti ha girato tutto il Giappone e i massimi centri della Manchuria e della Corea dando concerti musicali di propaganda cattolica, di propaganda salesiana ed italiana (perché la musica vocale era in massima parte italiana e cantata con opportune spiegazioni in Italiano).

Lo sforzo iniziale di penetrazione fu ottenuto cogli oratori festivi e riunioni della gioventù, secondo il sistema di D. Bosco, aperti ovunque il salesiano manifesti la sua attività iniziale – nelle parrocchie cogli asili d’infanzia e colle opere parrocchiali – colla propaganda stampa e musicale e specialmente colla cura delle vocazioni ecclesiastiche e religiose.

La civiltà del popolo giapponese, il suo alto spirito disciplinare e organizzatore; il desiderio d’istruzione, e lo spirito di imitazione resero relativamente facile il lavoro iniziale, che i figli di Don Bosco si proposero di rassodare, perfezionare ed ampliare al possibile nel prossimo 25°.

Hanno fiducia incrollabile nell’aiuto del Signore e nella attiva cooperazione di quanti hanno a cuore la gloria di Dio e il bene delle anime.

D. V. C.

3987 / Chiussi Maria / 1951-3-29 /


a Maria Chiussi, benefattrice di Don Kaneko



+ Tokyo, 29 marzo [1951]

Ill.ma Sig.na Maria (Chiussi),


Non posso lasciar passare la data solenne della S. Pasqua senza manifestarle, anche a nome di Don Kaneko e di noi tutti, preghiere, auguri, benedizioni per il tanto bene che ha fatto e fa per noi. Di fronte al Signore non è perduto nulla di quanto facciamo per Lui.

Per me, per D. Kaneko nulla di nuovo –. Sempre allegri nell’adempimento dei nostri doveri. È quello che auguriamo alla nostra benefattrice.

La benedice di cuore

il Suo riconoscente

D. V. Cimatti, sales.

3988 / Zerbino Pietro / 1951-4-4 /


a Don Pietro Zerbino, Segretario del Rettor Maggiore



Tokyo, 4 aprile 1951

Carissimo D. Pietro,


Mi pare mill’anni che non ti disturbo… È perché non ti dia agli ozi di Capua che… Il Signore ti rimeriti il disturbo, che questo povero uomo ti contraccambia con preghiere quotidiane.

l - La solita posta… che non urge… ad occasionem.

2 - Nel 1953 sarà il primo decennio della morte del nostro confratello D. Arri. Si desidererebbe pubblicare la biografia. Il materiale per farne una Lettura Catt. era stato inviato al nostro bravo Don Garro.

Bisognerebbe che con la tattica tua (tutti i segretari come te l’hanno) riuscissi ad avere questo materiale e alla prima occasione inviarlo in Giappone. Il sottoscritto non ha più nulla di questo materiale. Al solito una tiratina di manto alla Mamma e di veste a D. Bosco.


Tuo D. V. Cimatti, sales.

3989 / Rungaldier Giuseppe / 1951-4-4 /


a Giuseppe Rungaldier, scultore di Ortisei



Tokyo, 4 aprile 1951

Ill.mo Sig. Giuseppe,


Mi giunge la sua carissima proprio nelle feste di S. Giuseppe (3 aprile) e ne ringrazio il Signore ed anche Lei per le belle notizie che mi dà. Oh quante volte mi ha parlato D. Grigoletto (Giuseppe anche lui!) di Lei, della sua famiglia. Il Signore rimeriti per il bene fatto alla nostra missione coi suoi lavori artistici e sempre ammirati.

Vorrei fare un po’ di propaganda (ora che sono moltiplicate le Congreg. religiose straniere): se quindi avesse cataloghi, foglietti, listini in numero discreto, invii a Torino (Via Cottolengo, 32 - Rev. Don Pietro Zerbino) con la dicitura per me (D. V. Cimatti in Giappone). Così continuerete ad essere buoni missionari anche in Giappone. Prego sempre per voi, per le vostre famiglie ed opere. Ossequi al cognato Sig. Giovanni. Vi benedico di cuore.

Riconoscente

D. V. Cimatti, sales.

3990 / De Antoni Umberto / 1951-4-11 /


al Comm. Umberto De Antoni, benefattore



Tokyo, 11 aprile (1951)

Ill.mo Sig. Umberto,


A Lei, nostro ottimo benefattore un augurio specialissimo per le buone e sante feste pasquali. Non so come manifestarle la mia povera riconoscenza per la sua carità… Accetti questo: in ogni S. Messa dicendo il “Pater Noster” intendo di dirlo anche secondo le sue intenzioni… è la più bella preghiera… è quella insegnataci da Gesù… Oh, certo il Signore benedirà il Sig. Umberto anche nei momenti più pericolosi del corpo e più dell’anima. Ossequi cordiali ai singoli suoi cari. Con riconoscenza:

D. V. Cimatti

Miss. in Giappone

3991 / Trojero Osvaldo / 1951-4-11 /


a Osvaldo Trojero, Maestro, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 11 aprile [1951ca]

Carissimo Osvaldo,


Non voglio lasciar passare la S. Pasqua senza ricordarti almeno con queste poche righe.

Ma ti rivedo spesso nelle mie povere preghiere, anche se non ci scriviamo. Ho saputo dall’amico Grigoletto della tua nuova carica di responsabilità, che sono sicuro porterai a fine con onore.

Nelle difficoltà raccomandati a Maria A. e D. Bosco – prega anche per questo.

Osvaldo mio, avanti sempre con fede e fiducia in Dio. Ossequi cari alla tua Signora e ai tuoi figli, che prego siano sempre la consolazione vostra.

Ti abbraccia e benedice il

tuo aff.mo

Don Vincenzo Cimatti

3992 / Grigoletto Giuseppe / 1951-4-23 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 23 aprile (1951)

Carissimo,


Un breve saluto più che a te, ai benefattori e amici. Nel bel mese di Maria aiutami colle tue preghiere con tutte le forze. Saluti cari a tutti e singoli dal Direttore e Prefetto al più piccolo della casa. Anche tu ama e fa’ amare la Madonna.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3993 / Chiussi Maria / 1951-4-28 /


a Maria Chiussi, benefattrice



+ Tokyo, 28 aprile [1951]

Ill.ma Sig.na Maria,


D. Grigoletto mi comunica la Sua caritatevole offerta, proprio nel bel mese della Madonna che non mancherà di benedirla e concederle tutte le grazie materiali e spirituali di cui hanno bisogno e Lei e i Suoi. Ringrazio a nome di tutti i missionari e dei nostri orfanelli ed assicuro preghiere speciali quotidiane.

So che la Sig. Maria è ottima ricamatrice. Pregherò Maria SS. che ricami con oro purissimo di carità il suo e mio nome sul suo cuore purissimo per esser degni di stare con Lei nostra Madre nel bel Paradiso.

Preghi per noi. Mi creda riconoscente

D. V. Cimatti, sales.

miss. apost. in Giappone

3994 / Martinazzi Antonio / 1951-4-26 /


al Sig. Martinazzi Antonio, benefattore


+ Tokyo, 26 aprile 1951

Ill.mo Sig. Antonio,


La sua profonda carità non le fa dimenticare i missionari salesiani in Giappone: e me lo richiama l’offerta inviata da Torino. Il Signore rimeriti come sa e può fare Lui. I Suoi beneficati la ricordano cotidie – e pregheranno anche secondo l’intenzione sua per gli studi dei suoi cari figliuoli.

Nel bel mese di Maria Ausiliatrice le prometto riconoscente ricordo per la sua carità e voglia anche Lei unirsi alle nostre preghiere per la conversione di queste care anime. Le invio una benedizione speciale per i suoi figliuoli e per la mamma.

Suo riconoscente

D. V. Cimatti, sales.

miss. apost. in Giappone


3995 / Zerbino Pietro / 1951-4-26 /


a Don Pietro Zerbino, Segretario del Rettor Maggiore



Tokyo, 26 aprile 1951

Carissimo D. Pietro,


l. In primis (siccome non so se avrò occasione di scriverti ancora presto) auguri cordiali onomastici. Non ti faccio sbrodolamenti di complimenti perché non sono capace. Puoi pensare quid faciam per te, mio caro Zerbino.

Ormai tornato all’antico lavoro di Valsalice, mi sembra di volervi ancora più bene… di avervi più presenti… Certo tu, Secondo e i tuoi.

Puoi pensare che domanderò per te… “Che ti faccia santo… e che si compia in te in omnibus la santa volontà di Dio”. Ti ricordo nelle mie povere preghiere – in fractione panis (se ti serve… unisciti in spirito, verso le 9 di sera, corrispondente ora della santa Messa… puoi dirlo anche agli amici… a qualcuno dei benefattori.

2. Ti prego di fare i miei poveri auguri al nostro Ven. Rettor Maggiore ed al Sig. D. Tirone – al 13 giugno poi al Sig. D. Candela.

Abbiamo pregato per il Sig. D. Serié e pel Sig. D. Giraudi. In Giappone c’è la consuetudine di ricordare non solo i nostri cari Superiori, ma anche i singoli confratelli. Auguriamoci che continui, mi pare serva ad unire.

3. Pel tuo desiderio cerco… copierò e sunteggerò e invierò al più presto.

Oh, il nostro D. Berruti merita davvero di essere ben presentato.

4. Un po’ di posta. Di alcuni, dell’elenco inviato da D. Bisi non risulta l’indirizzo. Può essere che là ci siano – vedi quel che puoi fare. Non sono cose urgenti, e se non si può, non casca il mondo, cestinare. Non ansietudine, per carità, per parte tua. (Un pungo a D. Bisi… in segno di affetto e ricordo permanente).

5. All’amat.mo Sig. D. Mussa: cerco di fare come mi consiglia per l’offerta inviata. Grazie degli auguri e preghiere. Oh, sì! che il Signore ci prenda in un buon momento.

6. I libri sono desiderati dal nostro Direttore, fra cui alcuni non scolastici (mi pare parlasse di Ascetica) che voleva regalare a 2 nostri preti novelli. Penso saranno ordinati per Natale. Vedi un po’.

7. Idem per il busto di D. Bosco, e D. Bosco ti aiuti ad onorarlo anche in questo modo.

8. Tutte le mie povere preghiere sono anche ipotecate da te per gli scopi che mi accenni.

9. Grazie per S. Vincenzo – contraccambio a S. Pietro.

E per oggi basta… Nel bel mese della Madonna… attìvati per noi e specie per chi ne ha più bisogno, cioè il


tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

Miss. apostol. in Giappone.

3996 /Grigoletto Giuseppe / 1951-4-28 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



+ Tokyo, 28 aprile 1951

Carissimo D. Giuseppe,


Rispondo all’ultima tua, perché pare che fino a luglio non parta per l’aria nessuno.

1) Ho eseguite tutte le tue commissioni all’Ispettore e a D. Barbaro.

2) Un po’ di posta secondo le tue indicazioni, ed anche altra dei tuoi paraggi.

3) Mi domandi di Valsalice… Ho ricevuto a mano D. Cav. cartolina di saluti firmata dagli amici, dal Toni e che mi annuncia la morte del nostro caro Gaude, e lettera del nostro D. Lussiana che invia a mezzo di D. Cav. 15.000 lire, che mi saranno date, e che naturalmente consegnerò al nostro buon Direttore. Sono frutto non ricordo più se dei liceisti o oratoriani. Ho ricevuto un microscopio più che semplice, non so dire altro.

4) Grazie di quanto ti proponi di fare per noi. Non dimenticare:

a) Calma;

b) ad impossibilia nemo tenetur;

c) sempre d’accordo coi Superiori centrali e tuoi più diretti. Non pensare alle mie storie.

5) Una curiosità più che mia, dei colleghi. Olim mi dicesti di libri (non so più quali… Migne?) andati a Monte Ortone, e non ricordo più le vicende (è per me così difficile ricordare il passato… che volete? Io sono fatto così!). Se furono beneficati dovrebbero aiutare in cose proprio da [illeggibile… ]. Don Facchinelli domanda dispense… non vogliono inviare, gli sunteggiano le lettere (forse per evitare le spese di posta). Via!… se mi chiarisci potrei chiedere a Torino o all’Ispettore, sia pure come semplice confratello… Hai capito?

6) Il Signore ti rimeriti per avermi ricordato nell’onomastico. Ti nomino cotidie nel mio povero memento. Vorrei anche in altri modi manifestarti la nostra povera riconoscenza, mah…

7) Tenterò di vedere dove sono andati quei benedetti minerali… era una così bella cassettina… non pesava davvero… Mah! Il bello è che se non mi dici tu… Ma che vuoi? Cose di questo mondo…

8) Ti voglio accontentare per quello che mi domandavi… per tener allegra la gente… e specialmente quei due là… Possibile che abbiamo bisogno di star allegri?

Un episodio che ricordo perché si ripeteva spesso. Il fratello mi portava all’Oratorio fin dall’inizio della fondazione. Vestivo ancora i vestiti bambineschi. Mi piaceva la musica e mi facevano cantare le canzoni apprese all’asilo. Alle 11,30 suonava il campanello per il canto. Il sottoscritto correva all’uscio, e, piccolo di statura, non riusciva ad arrivare alla maniglia, ed anche alzandomi sulla punta dei piedi, finivo col cadere, e sempre battendo la fronte. Correvano ad alzarmi e a bagnare coll’acqua fresca la fronte e legarmela stretta con un fazzoletto, mettendo alle volte un soldo (sost. fredda… da noi si usava così), perché non si formasse il gonfiore. Mi facevano sedere su un banco. Essi cantavano e Vincenzo dormiva… e così ero punito del desiderio musicale e della troppa fretta…

E per oggi basta. Più che pensare al passato è da pensare al presente, per avere un buon futuro.

Preghiamo ad invicem, mio buon Z. B. Ti abbraccio e benedico.

Saluta omnes et singulos.


Tuo D. V. Cimatti,

sales. miss. apost. in G.

3997 / Morgante Cornelia / 1951-4-28 /


alla Sig.ra Cornelia Morgante, benefattrice



Tokyo, 28 aprile [1951ca]

Ill.ma Sig.ra,


Ringrazio vivamente per avermi voluto ricordare per l’onomastico. L’assicuro del più cordiale affetto, ricordo e preghiere per Lei e per i suoi cari, specie nel bel mese della Madonna che ci porterà certo grazie e benedizioni speciali.

Anche Lei voglia pregare per noi e specialmente per chi si professa riconoscente


Don Vincenzo Cimatti, sales.

Mission. Apost. in Giappone



3998 / Miller Vittorio / 1951-5-5 /


al chierico Vittorio Miller, già studente salesiano in Giappone



Tokyo, 5 maggio 1951

Carissimo Miller,


Grazie della tua lettera e saluti e notizie e congratulazioni per gli ordini, e auguri fin d’ora per la prima Messa.

Se mi avvisi per tempo ti farò un mottetto almeno per esprimerti in qualche forma la mia gioia e, insieme alla preghiera, la mia partecipazione. Il Signore ti benedica – oltre lo studio procura di formarti il cuore stesso di Gesù nell’adempimento del tuo dovere e nell’abituarti specialmente all’umiltà, al sacrificio ed all’ardente carità.

Grazie di quanto procuri per il nostro museo – et arrepta occasione raccogli… Tutto serve per noi.

Spero anche poter accontentare al più presto il bravo P. Lhermitte: tu sai che è dello spirito giapponese non aver fretta.

Sono in relazione con lui e già inviò i permessi per la traduzione e speriamo riuscirci (tu sai che non sempre si riesce in quel che si desidera). Ti ricordo cotidie nel memento della S. Messa e anche tu non dimenticare il vecchio amico dell’anima tua.

D. V. Cimatti, sales.



3998-2 /Miller Vittorio / 1951-5-… /


Maggio 1951

Carissimo Miller,


Grazie del tuo ricordo. Cotidie ti ho presente nelle mie povere preghiere. Auguri che possa presto raggiungere la meta e ritornare in Giappone perfetto sacerdote.

Qui quanti ti conoscono ti ricordano. Ti ricorderò assai più nel mese del S. Cuore.

Presto andranno in Italia Honda e Yamagashira.

Matsuo e Yasuhara sono suddiaconi.

Preghiamo ad invicem.

Sta’ sano, laborioso e sforziamoci di diventare santi. Tuo nel Signore


D. V. Cimatti.

3999 / Ziggiotti Renato / 1951-6-12 /


a Don Renato Ziggiotti, Vicario del Rettor Maggiore



Tokyo, 12 giugno 1951

Rev.mo e mio carissimo D. Renato,


Mi dispiace che ti sia disturbato per rispondere alle mie storie; ed anche il sottoscritto, presentandosi l’occasione, la coglie volentieri per passare alcuni momenti in unione spirituale con te.8

Per il nostro bravo D. Marega, arrepta occasione, farò come consigli, ma da quanto ho sempre scritto in passato nei rendiconti, i Superiori dovrebbero conoscere le vere condizioni del confratello.

Quanto alla cartaccia sporca che ti ho depositato o inviato, come già ti dissi, non ci tengo proprio a che sia roba da pubblicare. È materiale; e siccome nella mia nuova condizione, mi vengo distaccando da tutto, se potrà servire a qualche cosa bene, se no, è tanto semplice cestinarla. Se per ipotesi dovessi occuparmi di queste cose mi è più semplice rifare ex novo. Quindi non preoccuparti. Tutto ben fatto, quanto hai fatto.

Mi pare già in altra mia di averti scritto qualche cosa di me. Non scrivo ai Superiori carissimi perché ufficialmente non ne ho il dovere – ufficialmente che cosa avrei da dire?

Anticamente ho sempre fatto mensilmente il mio rendiconto al Rettor Maggiore. Adesso lo faccio al mio buon Direttore, e alla visita Ispettoriale all’Ispettore, e quindi cosa dovrei dire ai Superiori? Parlo con ognuno di voi col Signore, e penso che sia il meglio. Avvenuto il cambio di guardiani fu detto dal Rev.mo Visitatore che era desiderio dei Superiori che mi fermassi allo studentato. Ho domandato lavoro. Salvo le confessioni, sono tornato agli antichi lavori del chierichetto di Valsalice (che non sono certo tali da esaurire le possibilità lavorative che mi ha dato il Signore): ma ho domandato e domando… D’altra parte capisco benissimo che dopo quanto è successo del mio passato, i superiori e confratelli han ben diritto di dire: “… vorrebbe far chissà che cosa… e non è alla portata, ecc.” et similia, e quindi “bonum mihi, Domine, quia humiliasti me… et in spiritu humilitatis et in animo contrito aspetto il “me suscipiat” del Signore.

Ne ho scritto anche al tuo buon segretario D. Zerbino (cui spero permetterai che arrepta occasione aiuti il Giappone in piccole coserelle): so ufficiosamente che anche voi mi considerate vecchio – con le deduzioni evidenti che posso fare (ferri vecchi da museo – come dice il tuo segretario)… sapersi conservare per… come dicono qui “oh povero vecchio, si stanca”, ecc. ecc. – “è il nostro patriarca” et similia, che per me sono quelle deduzioni delle ultime righe di pagina precedente (bonum mihi…). È segno certo che presto ce ne andremo. Deo gratias! Figurati (e anche qui vedi come c’entri la superbia!) che mi è venuto in testa che morirò cogli anni di Don Bosco… e ci siamo vicini. Fiat voluntas Dei.

Allegro mio buon D. Ziggiotti. Il mio ritorno in Giappone ha segnato il dolore più forte che ho provato nella mia vita salesiana. Il Signore con quanto è successo mi ha fatto capire chiaramente la sua volontà, espressami directe dai Superiori: che cioè debbo in spiritu humilitatis et in animo contrito prepararmi ad andare presto ad Deum qui laetificat (non senectutem meam) juventutem meam (lo dico ogni giorno). E così sia. Avrei desiderato di fare tante altre cose: il Signore mi vuole nell’attuale condizione (ritorno alle antiche abitudini): dunque non quel che piace a me (come ci diceva quella santa anima di D. G. Barberis), ma quel che piace a Lui, anche se non capisco. Certo è per il mio bene. A me lo sfruttare vantaggiosamente la presente situazione. Ossequi ai singoli amati Superiori, per cui, non potendo far altro, prego.

Scusami il tempo che ti ho fatto perdere. Ricordami anche tu alla Mamma e a D. Bosco.


Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales..


4000 / Zerbino Pietro / 1951-6-12 /


a Don Pietro Zerbino, Segretario del Rettor Maggiore


Tokyo, 12 giugno 1951

Carissimo D. Zerbino,


Approfittando della venuta delle Figlie di Maria A. in varie riprese e buste approfitto per disturbarti colle mie storie. Ma so che lo fai come lavoro missionario e così ti fai dei meriti (riceverai forse tre buste).

1. Unisco alcune cartoline firmate che se credi potresti dare come piccolo segno di riconoscenza ad amici e benefattori.

2. Lo scopo per cui da anni avevo dato a D. Garro i documenti su D. Arri era appunto per vedere se c’era materiale per un volume delle Letture Cattoliche. Se c’è saremo tutti felici; se no, alla prima occasione riinviami gli scritti.

3. So ufficiosamente che i Superiori mi hanno dichiarato vecchio, e quindi fuori tiro… e Deo gratias.

Quanto a Madama Catlina e ai comandi del Signore serve a nulla il tuo alto beneplacito. Mi sono buttato in Dio, visto che non c’è nulla di nuovo da fare, si può aspirare con maggior efficacia al Cielo… e penso che non sarà lontano. In omnibus voluntas Dei.

Non sono del tuo parere sui tuoi apprezzamenti sulla vecchiaia… che deve conservarsi per… Ritengo che D. Bosco non poteva pensare così… e con Lui i suoi successori…

4. Tu continua come puoi a tirare il manto a Mamma e la veste a D. Bosco: ti assicuro che ti sentono assai bene… non posso che contraccambiarti colla mia povera preghiera.

5. Quanto al busto mi dispiace delle preoccupazioni per l’aumentato prezzo. (Mi avevi in precedenza scritto che avevi a disposizione 50 mila lire). Il Direttore ha avvisato la comunità – e speriamo che arrivino al tuo indirizzo offerte dei confratelli del Giappone. Per quel che potrò tenterò anch’io di fare qualche cosa. Ora urgerebbe (mi prega di scriverti di questo il nostro caro Direttore) sapere le dimensioni del busto (base e altezza) per preparare qua la base (piedistallo) relativa.9 Andrebbe bene potessi inviare semplice cartolina per aereo. Ora ci sono i muratori cementisti e quindi è il momento buono. Vedi dunque anche di assumerti questo grattacapo. Spero che dunque avremo presto la risposta.

6. Grazie delle notizie. Evviva la nostra buona Mamma Ausiliatrice.

7. Non abbiamo in Giappone il bel libro di D. Ceria (non so bene il titolo) estratto dalle Opere di San Francesco di Sales. Vedi se…

8. Il ch. Klinger mi dice che devono essere giunti pacchetti (forse tre) per Lui. È materiale scolastico che interessa anche il sottoscritto. Si raccomanda…

9. E ora stop. W S. Pietro e i Pietri degenti all’Oratorio, fra cui anche un tal D. Zerbino che ha relazioni con Madama Catlina.

Mi scrive il Prof. Nangeroni di Milano che ti ha mandato libri; mi domanda se siete compagni di Valsalice. Ti abbraccia e benedice il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.


P.S. Tieni allegro il bravo D. Renato… potete fare dei duetti…, se vuoi mandami parole…


4001 / Castiglioni Alberto / 1951-6-14 /


a Don Alberto Castiglioni, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 14 giugno 1951

Carissimo D. Alberto,


Grazie della tua ultima. D. Zolin (quelli sono uomini) ti direbbe: “Figliuolo, insisti troppo che scriveresti per far contento me?... per far contento il Signore!… questo è che conta”.

Caro D. Alberto, in questo bel mese “amiamo e ripariamo”.

Al solito un saluto al Sig. Kaneko; un abbraccio filiale a D. Leone, un pugno al bravo D. Franco.

Non posso né so far altro per voi che pregare. A Franco ricorda che ha promesso materiale per la nostra scuola. Allegro. Scrivendo ai tuoi (dillo anche a D. Leone e Franco) non dimenticare i miei poveri saluti e preghiere.


Tuo D. V. Cimatti, sales.

4002 / Illera Amedeo / 1951-6-18 /


al chierico salesiano Amedeo Illera, studente di filosofia in Giappone



18 giugno 195110

Carissimo Amedeo,


chiarisco un pensiero che ti ho accennato per il bene dell’anima tua. La tristezza da cui alle volte siamo un po’ tutti colpiti può avere varie cause:

1. Quando non siamo in buon accordo con Dio per mancanze commesse gravi o leggere che siano.

2. Quando siamo stati in qualche modo feriti nel nostro amor proprio (parole pungenti dei nostri superiori o compagni) ci sembra di non essere amati, stimati dagli altri, che non ci apprezzino le nostre qualità materiali (bellezza, forza, attitudini speciali nel gioco o in altro) o spirituali (ingegno, virtù, carattere, riuscita negli studi), che ci si lasci in disparte o non si tenga conto di noi.

3. Quando il nostro corpo non funziona regolarmente specialmente nel campo della digestione, quando la sensibilità nervosa fa sentire i suoi effetti (specie quando cambia il tempo, ecc.).

Conosciute le cause, non è difficile applicare i rimedi. Al – 2 – 3:

l. Ci si rimette a posto con una buona confessione.

2. Si ringrazia il Signore: “Bonum mihi, Domine quia humiliasti me – O Gesù dal desiderio di essere lodato, stimato, apprezzato, consultato, ecc. liberami sempre - O Gesù, te quiero mucho…

3. Cerca di nutrirti, gioca, salta, canta, suona e di essere regolato di corpo e pulito in tutto.

In pratica:

a) Ogni volta che ti succedono questi stati di malinconia fa’ breve visita a Gesù, e gli dirai con confidenza quanto ti senti.

b) Sforzati di toglierti al più presto da questo stato col distrarti nel lavoro, nel gioco, nella musica e soprattutto allontana da te come tentazioni tutte le fantasticherie al riguardo.

c) Nessun male (anzi bene) accennare in rendiconto: “Mi vengono di tanto in tanto momenti di malinconia o tristezza”.

Molto di questo è dovuto alla tua età, e allo sviluppo del tuo corpo. Il Signore permette in te anche questo per tua esperienza: più tardi dovrai guidare tante anime, molte delle quali ti confideranno le condizioni loro come quelle che esperimenti tu: avendole già esperimentate saprai come valutarle.

Ringrazia dunque Gesù – apriti con Lui e coi Superiori – calmo e allegro e laborioso in questo che provi non c’è motivo di turbarti spiritualmente…

(manca la firma dello scritto autografo)




4003 / Cappelletti Pompeo / 1951-6-24 /


a Don Pompeo Cappelletti, Direttore salesiano a Faenza



24 giugno 1951

Rev.mo e Cariss.mo D. Cappelletti,11


Ricevo la sua del 20/3 (indirizzata nell’interno all’On. Dr. Benigno Zaccagnini, forse sbaglio di busta) coll’invito a far parte del Comitato d’onore. Se crede che sia conveniente od utile ben volentieri aderisco – e non potendo far altro pregherò ancor di più affinchè il Signore ottenga quanto è necessario per la riuscita – e se mi si darà possibilità darò anche un contributo materiale. Faxit Deus.

Saluti vivissimi ai confratelli e al mio indimenticabile dottore. Preghi e faccia pregare pel


suo aff.mo

D. V. Cimatti.




4004 / Coronin Doriguzzi / 1951-6-26 /


alla Sig.ra Rosalba Coronin Doriguzzi, benefattrice



+ Tokyo, 26 giugno [1951]

Ill.ma Sig. Rosalba,

So che desidera francobolli… invio quanto ho alla mano, cogli auguri di sanità e santità. Ogni giorno ricordo la buona Rosalba: spero di essere contraccambiato.


D. Vincenzo Cimatti,

     sales. miss. Apostolico in Giappone

4005 / Morgante Cornelia / 1951-6-26 /



alla Sig.ra Cornelia Morgante, benefattrice


Tokyo, 26 giugno [1951ca]

Ill.ma Sig.ra Morgante,


Siamo in sentinella vicino a Gesù per il figliuolo, affinchè si degni benedire in modo speciale i suoi esami.

Riconoscente sempre per la sua carità accolga i deferenti ossequi di chi gode professarsi


Don Vincenzo Cimatti, S.D.B.

Mission. Apost. in Giappone

4006 / Illera Amedeo / 1951-7-10 /


al chierico salesiano Amedeo Illera, studente di filosofia in Giappone



10 luglio 1951

Alla presenza di Dio - Ave - Leggi e rifletti.

Ripeto e chiarisco.


A. Lo stato d’insoddisfazione o di malessere anche organico che alle volte ti colpisce per l’azione della vanità e sentimentalità proviene da fenomeni naturali d’età (e non c’è da preoccuparsi), e quasi sempre dall’amor proprio ferito (quando non ti sembra di essere benvoluto, stimato, ecc. – quando i tuoi modi di pensare, di dire, di fare sono oggetto di osservazione per parte dei superiori e compagni – quando non ti riesce bene quanto fai. Pensiamoci bambini, quando facevamo il broncio e le bizze coi nostri genitori, fratelli e sorelle pur di vincerla su tutti.) Sono ancora residui dell’età fanciulla (come i germi di gramigna, di bambù, che ripullula sempre).

Come si fa per estirparli? Vedi il lavoro dei nostri bravi coadiutori…: Pazienza, costanza – strappare una per una quelle gemme avventizie – bruciare, incenerire… e non una volta sola… Non meravigliarti se le vedrai spuntare anche là dove si gioca, specie se si abbandonasse il posto per un po’ di tempo. Niente paura!

1. Preghiera… è necessaria.

2. Lavoro attivo occasionale ossia toties quoties:

a) ingoia il bocconcino amaro (Grazie, Gesù! – Non merito altro! Hanno ragione di far così! – Perché mi debbono trattare coi guanti?).

b) Correggi in te quanto gli altri vedono, e di cui sei avvisato. Ma non dimenticare! toties quoties! è il colpo di scalpello e martello che devi dare alla tua vanità e sensibilità… all’occasione. Poi tira dritto nel tuo dovere, e allegro che non c’è niente di male.


B. La vanità:

a) del corpo. Ringrazia il Signore della sanità, prestanza e forza e di quant’altre ti ha dato. Ad ogni pensiero del genere, quando ti ricordi, sostituisci: “Che merito ho se sono fatto così? Ti sei fatto da te? Studiati nei fenomeni vegetativi… Non siamo sacchi escretori? Non basta un impedimento minimo alla circolazione dei liquidi, che conosci, per troncare immediatamente la vita più florida? per fare avvizzire ogni bellezza? E se il sistema nervoso centrale o periferico non funziona, che cosa possiamo diventare?”, e simili considerazioni. Poi eleva la tua mente e il tuo cuore su, su… “Grazie, Gesù… Tu hai scelto questo mio corpo per abitazione tua, del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo… Oh, come voglio trattare bene questa sacra abitazione, consacrata al mio Dio!”.

b) Vanità dell’intelletto. Anche qui il Signore ti ha benedetto: riconoscilo pure e ringrazialo. Ma anche in questo campo, al pensiero vanitoso, o alla parola che vuol mostrare il tuo io o alla azione corrispondente, toties quoties sostituisci “Chi sono, se mi paragono ai grandi sapienti? Mi sono dato da me l’intelligenza?”. Se il Signore ti ha favorito nel corpo e nell’anima, non dimenticare il resoconto che giustamente richiederà da te… e se non traffichi in bene, quid erit tibi?

Per le letture (me ne hai parlato) tieni questa regola:

a) Leggi quanto per studio sei obbligato a leggere delle materie scolastiche nei libri prescritti dai superiori.

b) Se in tali letture non resti tranquillo, sospendi, ma non scartabellare a destra e a sinistra in libri non consigliati.

c) Non leggere mai col dubbio della bontà di un libro o per la curiosità di sapere la soluzione di problemi che ti angustiano. Taglia corto! Esponi cioè senza timore, il tuo problema, la tua curiosità a chi ti può dare la risposta. Ci guadagni in tranquillità di spirito e in tempo. Per te, letture forti, non sentimentali (senti già troppo).

c) Vanità della volontà.

l. Age quod agis,

2. Buoni esami

3. Confidenza assoluta con chi di ragione. Non dimenticare la necessità del rendiconto e della direzione spirituale del tuo ottimo direttore.

4. Rafforzerai la buona volontà colla preghiera, col toties quoties ut supra, con una sconfinata carità verso Gesù e verso il prossimo.

5. Dobbiamo farci santi e abbi avanti la meta “Alter Christus”.


Oh, che bel programma d’azione personale per la tua anima. E te beato che puoi realizzarlo. Gioisci, ringrazia e mettilo in opera subito. Deve essere tua bandiera: “Preghiera – dovere spicciolo – dare al Signore e al tuo prossimo tutto il tuo amore sacrificato”.


(autografo senza firma)

4007 / Zavattaro Gabriele / 1951-7-14 /


a Don Gabriele Zavattaro, salesiano ed economo a S. Francisco



Tokyo, 14 luglio [1951ca]

Carissimo D. Gabriele,


Il Signore rimeriti di tutto, e, come ho promesso, contraccambio con preghiere, tanto più attive per ottenere quanto mi accenna nella sua carissima del 4 Luglio.

Specialmente nelle condizioni in cui il Signore la vuole ora:

l) grande calma e serenità di spirito; l’agitazione acuisce di più e non conclude.

2) In Giappone ci si abitua ai tifoni, ai terremoti, agli incendi ed alluvioni – e si cerca di ripararvi. Così è della nostra povera anima. Dica così (e lo ripeta con calma): “Gesù ti voglio bene! – sai che queste storie non le voglio…”. Con fede serena lo ripeta (anche il semplice nome di Gesù, Maria…) e tiri diritto nel suo dovere… vi intercali qualche cantatina… magari qualche balletto… Non può dormire? Provi una buona brevissima doccia fresca… Mi pare non debba perturbarsi per nulla di quanto prova ora… sono cose di questo mondo…

3 ) In conclusione “ad ogni atto di senso, di affetto materiale, ecc. sostituisca toties quoties un atto di affetto al Signore, anche se ne dovesse fare uno ogni minuto… (l’ha studiato anche in fisica “ad ogni azione deve corrispondere una reazione”… pensi che la reazione che le dà in mano il Signore è ben più forte del lavorìo dei sensi, del cuore… che sono pure macchine).

Scusi, caro don Gabriele, se l’ho tediato coll’essermi impancato a dirle queste prediche… L’ho provato e (non si meravigli) provo anche ora quello che prova Lei.12

Quanto ho scritto è per me (e penso sarà anche per Lei) ottima e infallibile medicina. Preghi per il suo riconoscente


Don Vincenzo Cimatti, sales.



4008 / Zerbino Pietro / 1951-7-15 /


a Don Pietro Zerbino, Segretario del Rettor Maggiore



(15 luglio 1951)

Carissimo D. Pietro,


Proprio alla vigilia della partenza dei nostri 2 giapponesi e di D. Fortuna ricevo la tua dal 10/9… e rispondo.

1. Grazie di cuore di tutto. Spero che il Signore ti esaudirà per la grazia desiderata. Per quel che possano valere unisco di cuore le nostre preghiere.

2. Per il busto, ricevute le misure, è già pronto il piedistallo. A festa finita, ci si mise in posa quel bel tipo di D. Bovio – foto riuscitissima… ma non è D. Bosco! Penso siano gradite due righe agli offerenti, quindi…

Per i libri chiesti dal Sig. Direttore, sono per nostri preti novelli (un giapponese e un coreano) che saranno ordinati a Natale. Sarebbero certo graditi. Fosse possibile arrivassero a tempo!

3. Grazie per i libri Acquarone e Nangeroni.

4. Deo gratias per i nostri amati Superiori. Certo siamo in attesa del Don Bosco educatore.13 Questa benedetta SEI l’ha ristampato quel povero mio libro. Avesse detto una parola si poteva aggiornare… Chissà se possibile averne almeno una copia… Dinne una parola affettuosa al mio amat.mo Signor Caccia, cui anche domanderei (ci fosse ancora) una copia dei 3 voll. delle mie più che povere lezioni di agraria per la nostra biblioteca.

5. Prego di cuore per l’anima tua, secondo il tuo desiderio. Via!, anche perché sono interessato: se cambi ufficio chissà se potrai usarmi la carità presente…

Mah! sia fatta la volontà di Dio. Ossequi all’amatissimo D. Ziggiotti e Sig. D. Mussa, assicurali che prego per loro, ed anche per te: non posso fare altro. Ti abbraccio e benedico.


tuo

D. V. Cimatti, sales.

4009 / Zerbino Pietro / 1951-7-28 /


a Don Pietro Zerbino, Segretario del Rettor Maggiore



Tokyo, 28 luglio 1951

Carissimo D. Pietro,


Passai tutto S. Pietro in unione spirituale con te e coi nostri cari Superiori Pietro e tanti buoni amici.

Ti avevo scritto pregandoti d’urgenza di inviarci le dimensioni del busto per preparare il piedistallo. Ci sono ancora i muratori in casa ed è facile farlo fare come si conviene.

Partiti che siano è ben difficile e con maggior spesa.

L’inaugurazione è in settembre (8 o giù di lì). Non so se arriverai… Ad ogni modo ti prego una veloce risposta la più veloce possibile. Partono alcuni sulla Marsigliese il 16 agosto e ti porteranno al solito un po’ di lavoro da parte mia.

Per me nihil novi –. Ho il programma “in spiritu humilitatis et in animo contrito” prepararmi all’unione definitiva col mio Dio. E per non lasciarti a bocca asciutta eccoti una briga per te. Al solito una tiratina al manto della Mamma e un bacio a D. Bosco.


Tuo D. V. Cimatti, sales.

4010 / Grasso Vincenzo / 1951-7-29 /


al Dr. Vincenzo Grasso, cultore di scienze naturali



Tokyo, 29 luglio 1951

Ill.mo e carissimo Sig. Professore,


In possesso della sua carissima dell’11/7 c.a. mi sento in dovere di ringraziarla della sua carità che mi annuncia D. Grigoletto, ed assicurarla delle nostre preghiere quotidiane. Godo che quelle povere piante abbiano servito a qualche cosa. Sono state raccolte ad occasionem. Lei pensi che noi missionari siamo qui per altro scopo – d’altra parte ho pochi libri di classificazione (salvo i giapponesi) quindi in multis posso andare solo a mira di naso. Grazie poi di quanto mi scrive D. Grigoletto pel materiale scolastico inviato.

Congratulazioni per la libera docenza in patologia vegetale. Ai miei tempi avevamo per insegnante il Prof. Veglino – e tra i miei pochi compagni di corso vi era il prof. Cabotto (di Casale) che si è dato alla parte agricola. Raccolgo anche materiale patologico (ma non trovo rarità) che invierò quando ne avrò un poco. Se il Professore desiderasse qualche cosa di specifico, abbia la bontà di dirmelo. Grazie di vero cuore di tutto e il Signore ne renda merito. Con vero ossequio riconoscente:14


D. V. Cimatti,

miss. apost. in Giappone.

4011 / Grigoletto Giuseppe / 1951-7-31 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 31 luglio 1951

Carissimo D. Giuseppe,


Ad majorem Dei gloriam! W D. Bosco!

Pensa alla data. Sono a predicare ad Akabane alle Figlie di M. A. ed approfitto. Mi hanno dato un po’ di lavoro con la predicazione di tutte le mute: è la seconda, ne ho ancora 4. Deo gratias! Se no non mi guadagno il pane che mangio.

È già due volte che mi interroghi sui francobolli, e non so il motivo. In base alle consuetudini e pescrizioni regolamentari nostre mi sembra di aver sempre cercato di economizzare, riunendo lettere in buste, e spedendo o per posta o sfruttando le occasioni per spedire a mano, e da quando non sono più nella precedente posizione, facendola passare pel tramite stabilito.

È probabile che ci siano stati ritardi, ma mi pare di aver adempiuto sempre directe vel indirecte quanto mi dicevi (per 1/2 tuo o di altri). Se ho sbagliato, perdono, e cercheremo di migliorare anche in questo, ma è difficile che riesca a modificarmi nei principi indicati. Grazie delle spiegazioni monte ortoniche (= di Monte Ortone). Furono (come scrissi) originate da lamentanze di un confratello che domandava e non otteneva (che io sappia) quanto era così naturale e ragionevole doversi ottenere, dopo che M. Ortone era stato così aiutato. Pax tibi et omnibus. E grazie di tutto, caro D. Giuseppe. Colpa tutta mia di non sapere vivere al mondo come si deve.

Fra poco si trasporterà il materiale nella nuova biblioteca. Il nostro caro Direttore D. Romani ha già comprato un bell’armadio-schedario e saranno costruiti nuovi armadi-scaffali. Ho catalogato circa 12 mila volumi 15(pensa che l’Università dei Gesuiti ne ha – dicono – 40 mila), Deo gratias! e mi pare che la comunità se ne serva bene davvero, e guidandoci riuscirà assai più. La Patristica (in grazia tua) si può dire completa. Il Signore vi rimeriti di tutto, non posso né so fare altro (spero meno male) che pregare, e Z. B. è nominato cotidie.

Auguri per il fratello. Ossequi omnibus et singulis. Una benedizione e abbraccio dal tuo… buono a niente, fratello di chi si firma scavezzacollo.

Il 16 agosto parte D. Del Col che porterà qualche cosa.

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Vedi quanto scrivo a Fausto e se credi, invia al Prof. Grasso. Ossequi ai Masotti e Cojazzi.

4012 / Di Giorgi Rossana Giannantonio / 1951-8-1 /


alla Sig.ra Rossana Di Giorgi Giannantonio, benefattrice


+ Tokyo, 1 agosto 1951

Ill.ma Sig.ra Di Giorgi,


So dalla mamma del suo matrimonio. Il Signore e maria SS. nel suo anno benedicano la Sua famiglia in omnibus.

Ossequi al Suo ottimo Gaetano. Mi unisco colla preghiera del buon Mizobe beneficato dalla Mamma.

D. Vincenzo Cimatti, sales.

miss. apost. in Giappone


4013 / Letizia Begliatti F.M.A. / 1951-8-4 /


a Suor Letizia Begliatti, Superiora delle F.M.A. in Giappone



Tokyo, 4 agosto [1951ca]

Rev.ma Madre,


Ho letto e riletto la bella circolare nella parte riguardante la stampa. Certo tutti i consigli se sono di relativa facilità per i nostri paesi, non è possibile effettuarli in pieno in Giappone. Al momento non saprei suggerire altro che:


a) far conoscere le fonti della buona stampa giapponese (le unisco i cataloghi purtroppo incompleti, che però non è difficile rintracciare rivolgendosi direttamente alle librerie editrici);


b) per i pagani potrebbe essere utile una mostra del libro cattolico e penso che tutte le ditte (certo quelle di Tokyo) risponderebbero all’invito;



c) in molte nostre residenze i giovani e le ragazze dei circoli (anche se non ancora cristiani) si prestano alla vendita pubblica andando in giro;


d) buon funzionamento della biblioteca scolastica (in cui naturalmente deve entrare non solo materiale religioso);


e) nel piano di costruzione se si potesse pensare ad un locale anche piccolo uso libreria cattolica (avrete certo un locale per la vendita e distribuzione del materiale scolastico)…


Per il momento non saprei suggerire altro. Avete certo tanto da fare, ma ci vorrebbe anche solo per questa branca importantissima una che si specializzasse e tenesse dietro a questo movimento.

E preghiamo sempre ad invicem. Suo nel Signore


Don Vincenzo Cimatti, sales.

4014 / Ziggiotti Renato / 1951-8-6 /


a Don Renato Ziggiotti, Vicario del Rettor Maggiore



Tokyo, 6 agosto 1951

Rev.mo e carissimo D. Renato,


La tua più che carissima del 24 p. p. mi obbliga a risponderti perché dacché sono in Giappone avevo preso per norma che, salvo le lettere di ufficio e relative pratiche, non scrivevo all’estero se non a chi mi scriveva: ora e all’interno e all’estero ho più poche comunicazioni… dunque scrivo per il proposito fatto, e perché ogni lettera esige in qualche modo un contraccambio, tanto più trattandosi di D. Gigione.

Grazie dunque della tua carità, perché la tua è vera carità. Quanto alla tua proposta, quid dicam? Non ho mai ipotecato l’avvenire – ormai il Signore mi ha fatto troppo chiaramente capire che bisognava staccarsi da tutto – perfino dalla vita lunga, che probabilmente avrei potuto sperare, glie l’ho consegnato in favore di vari, che hanno bisogno di vivere a lungo (e spero che il Signore abbia accettato).

Che questo povero uomo debba e voglia pensare così, basta che anche tu pensi un momento alle vie per cui mi ha finora guidato il Signore. Lasciamo stare Valsalice – S. Luigi! Il venticinquesimo del Giappone. Gradini più o meno elevati nel servizio della Chiesa e della nostra Congregazione cara… Al ritorno (vero Calvario per me) sembrava che “torna subito…”. Oh, che traballi il mondo se questo povero guastamestieri non ritorna? – “È desiderio dei Superiori che ti fermi allo studentato – Ti scriverò poi quando devi tornare… È cosa delicata…”. E più recentemente: “Sei vecchio e quindi…”.

Tu mi accenni alla certezza della nomina a Delegato… Spero proprio che i confratelli abbiano tanto buon senso da evitare questo gravissimo errore – ed il sottoscritto ha un mondo di ragioni per… E poi, carissimo mio D. Renato, se tutto va, come spero vorrà il Signore, sta’ certo che presto (pur avendo perduto tutti gli speciali suffragi devoluti alle cariche), non mi saranno negati quelli comuni.

Oh, sì, sì il Signore ha servito bene la mia poca umiltà! Mi aiuti a passare con qualche merito quel po’ di tempo che mi vorrà concedere. Non posso fare altro che pregare (…al Ven. Rettor Maggiore cui esprimevo il rincrescimento del poco poco lavoro, mi diceva che la preghiera è anche lavoro)… dunque prego anche per te… e tu prega anche per me.

Perdona il fraterno sfogo che ti pregherei restasse fra le nostre anime.


Tuo D. V. Cimatti, sales.




4015 / Simoncelli Carmelo / 1950-8-10 /


al chierico Carmelo Simoncelli, missionario salesiano in Giappone



[10 agosto 1950]

Carissimo,


Le due casse lunghe contenenti la terra del pozzo, il Sig. Baggio dice di portarla davanti all’officina del Sig. Seki (dove costruiamo il pozzo).

Allegro, laborioso… Sarò vicinissimo nel giorno dei tuoi voti… sempre vicino al Tabernacolo…


Tuo

D. V. Cimatti, sales.

4016 / Klinger Attilio / 1951-8-10 /


a Don Attilio Klinger, missionario salesiano in Giappone



+ Miyazaki, 10 agosto [1951ca]

Carissimo D. Lio,


Grazie delle notizie. Penso che il nostro caro Sig. Ispettore sarà in grado di darti l’attesa obbedienza. Affidati alla volontà di Dio, anche per la salute… è il meglio per tutti.

Fa’ bene gli esercizi e tra i propositi metti anche “sempre maggior abbandono e generosità alla volontà di Dio”.

Tutti augurano e salutano.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.


4017 / Zerbino Pietro / 1951-8-11 /


a Don Pietro Zerbino, Segretario del Rettor Maggiore



Tokyo, 11 agosto 1951

Carissimo D. Pietro,


A mezzo del nostro D. Dalkmann ricevo le tue ultime fra cui la famosa lettera ferma a Roma: speravamo, come da promessa, le famose misure, che attendiamo e che speriamo. L’Arrighini non faccia aspettare a lungo. Mah! è disposizione del Signore, e così sia. Mi dispiace dei continui disturbi che ti do. Siccome però mi dicesti che ti farei dispiacere se… per quanto posso non voglio dar dispiaceri a nessuno… e tanto meno a te. Dunque habe me excusatum se all’occasione approfitto della tua carità. Già in altra ho scritto di quanto in tue precedenti mi avevi comunicato sui libri del buon Nangeroni e del buon Acquarone. Li spedirai quando potrai – ho già ringraziato.

Quanto ai tuoi giubili per quanto scrive quel santo uomo di D. Ziggiotti (cui ho già risposto) e per quanto, come profeta della Sig.ra Catlina ti sei arbitrato di annunciare, ti dico solo che farà il Signore come vorrà, e che la mia povera zucca è toto coelo disforme dal vostro pensiero: ci vedo così chiaro (nelle disposizioni dei Superiori a mio riguardo) il volere di Dio che non faccio che ripetere alla mia testa matta (il soprannome di collegio era “Cima dei matti” – e te lo vorrei scrivere in musica): IN SPIRITU HUMILITATIS (e quanto ne ho bisogno… e vedi come batte sodo il nostro Ven. Rettor Maggiore) ET IN ANIMO CONTRITO (quante fesserie nella mia vita…) ET IN ANIMO CONTRITO PRAEPARA ANIMAM TUAM AD JUDICIUM.

Il Signore mi ha messo in condizioni per cui sarei inescusabile se non ne approfittassi.

Per me è chiaro come i primi principi… I tuoi profetici molti anni saranno presto esauriti… e pregherai per me, e sta’ tranquillo che farò lassù la mia parte per te, e col permesso del Signore ne voglio fare di tutti i colori.

Beh! spero che il Signore non mi domanderà conto del tempo che ti faccio perdere.

Grazie delle notizie, che ormai per me sono la cosa più indifferente. Prego per tutti. Che vuoi? In pratica le occupazioni esigue affidatemi, non mi impediscono di fare questo e tu non dimenticare di fare la tua parte per me presso Maria Ausiliat. e D. Bosco.

Se non ti disturba, ringrazia il Sig. D. Giraudi del ricordo suo (tiro di barba); inviatomi per mezzo del nostro D. Dalkmann. Tra i Superiori Maggiori è forse quello che debbo ricordare di più, sia per il bene che mi ha fatto da ragazzo – e per quanto ha sempre fatto per la nostra povera missione ed opera salesiana in Giappone. Oh, assicuralo pure delle più che povere, ma riconoscenti mie preghiere.

All’…inseparabile tuo e mio arcicarissimo D. Ziggiotti saluti e preghiere.

Spero abbia capito e sia entrato nel mio povero pensiero. Per il bene dell’anima mia mi permetta di rimanere in questo ordine di idee e di pratica di vita: ne guadagniamo tutti. Assicuralo del mio ricordo come pure di quello per tutti i Superiori, specie per i commessi viaggiatori, che ne hanno più bisogno degli altri. Scusami della lungaggine. Suona la campana che mi chiama alla predica per i nostri nuovi novizi (11) e per i confratelli giapponesi. Sono alla terza muta… e seguiranno le altre. Oh, se non mi faccio santo stavolta…

Ti abbraccio e benedico di cuore.

All’occasione saluti e assicura preghiere a quanti si ricordassero del tuo povero


D. V. Cimatti, sales.


P.S. Ricevo oggi (12/8) le misure dell’Arrighini. Grazie a te, a D. Scrazzolo che invia e all’Arrighini.

4018 / Ziggiotti Renato / 1950-8-12 /


a Don Renato Ziggiotti, Vicario del Rettor Maggiore



12 agosto 1951

Carissimo D. Ziggiotti,


Avendone l’occasione ti invio ancora un fascicoletto di quel materiale meditazioni, che era rimasto in giro, ed anche un po’ di materiale di elementi di medicina, soccorsi di urgenza ed igiene missionaria, ecc. È materiale che forse può servire, ma bisogna farlo controllare da esperti in materia.16

I miei poveri pensieri sono di 45 anni fa – la medicina e teologia hanno fatto progresso… corrono… e le mie gambe naturali e più quelle mentali, non sono più atte ad currendam viam sicut gigas.

Penso però dal poco che ho potuto vedere di libri, riviste, ecc. che nonostante la lustra di nomi anche il sapere umano ha fatto ben poca strada nei principi, assai più nelle applicazioni. Scusami la conclusione… è per darmi un po’ di tono… ahi, la maledetta superbia…

Prega per me.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

4019 / Romani Ulderico / 1951-8-23 /


a Don Romano Ulderico, suo Direttore a Chofu



Miyazaki, 23 agosto 1951

Rev.mo e cariss.mo Sig. D. Romani,


Ecco il mio povero lavoro, che non corrisponde certo alla bellezza della composizione poetica.17 Lei non mi ha espresso desideri specifici sulle modalità di composizione, e quindi:

1. Pensando che è un inno di occasione,

2. Che quindi non è destinato all’immortalità;

3. Che, date le ristrettezze del tempo, non era il caso di cimentarsi sia per parte del compositore che degli esecutori, a composizione difficile, o di genere complicato;

4. E che se si crederà opportuno eseguirla colla banda rimane così facilmente attuabile,

Ho scelto la forma di marcia trionfale: mi è venuta di getto e se non piace, preferisco fare di nuovo al ritorno. Abbia la bontà di osservare la scrittura delle parole. Mi era impossibile, data la forma scelta, di musicare tutta la poesia. Ho musicato la prima e l’ultima strofa – il ritmo uguale delle altre permetterà di ripetere qualche altra strofa o mettere una qualche coda.

Mie notizie che possono servire pel rendiconto del mese che si avvicina al termine:

1. Salute, al solito. Leggero disturbo dentro, prodotto dall’aver preso freddo, messo a posto con leggera purga. Mi ha però disturbato per 2 o 3 giorni nel lavorio: almeno il povero sottoscritto non riesce ancora ad avere tale energia di spirito che la vinca sul corpo. Che farà in punto di morte?

2. Sono occupato in quel po’ di predicazione – cerco di mettere un po’ d’ordine in pensieri sparsi, adattandoli all’ambiente.

3. Tento di fare del mio meglio per adempiere l’attuale mio dovere. Mi abbandono in Dio, e Lui dia forza alla mia povera parola, come spero l’abbia data alle mute precedenti, in cui certo mi trovavo più imbrogliato, dovendo parlare in Giapponese. Tanto è Lui che deve agire!

4. Come le avevo detto mi ero prefisso di valermi anche di questa muta per mio profitto spirituale. Qualche cosa ho potuto fare, ma mi trovo un po’ fiacco nel lavoro iniziato dopo la prima muta – sarà l’ambiente, il caldo, ecc. Attendo con desiderio i nostri esercizi per rimettermi in piena carreggiata, e intanto cercherò di fare quello che posso per migliorare. Non avendo granché da fare, prego. Quante volte rivedo ognuno di voi… Preghi per questo povero essere.

5-6-7. Mi pare tutto sia regolare al riguardo.

8. Assente dalla comunità, non sono che in comunicazione di pensiero di affetto e di preghiera con voi, quindi non conosco nulla in relazione a questo punto.

Carissimo D. Romani, ossequi cordialissimi a tutti – assicurazione di continuo ricordo personale (anche per i buoni novizi) di tutti. Se tutto va bene, penso o al 1° (in serata) al 2° in mattinata essere in sede. Mi aiuti colle sue preghiere e mi benedica.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Non so se possa essere utile per comodità e maggior libertà dei confratelli e novizi aver due confessionali (o tutti e due in cappella o uno in altro luogo): penso che il bravo D. Dalkmann riprenderà il suo prezioso ministero. Come pure avrà provveduto al Confess. straord. per i novizi.

Mio povero pensiero: se per loro fosse stabilito uno che maneggiasse meglio del sottoscritto la lingua giapponese penso sarebbe certo più proficuo data la importanza del periodo di loro vita.

Spero approverà il seguente progetto per il bene dell’anima mia. Nella prossima settimana, se sono vivo, avendone tutta la possibilità, faccio con calma l’esercizio della buona morte, a chiusura del mese: nei prossimi esercizi farò poi la confessione annuale prescritta. Tutto mi serve anche per il viaggio: si è tranquilli ad ogni evento.


4020 / Circolare Salesiani / 1951-9-5 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Miyazaki, 5 settembre [1951]18

Carissimi,


Mi perviene una lettera del Cons. Super. dell’Opera Pontif. Santa Infanzia di Parigi, in cui si lagna di non aver ricevuto relazione delle opere olim sussidiate dall’Opera, e in cui dà norme per la richiesta dei sussidi per la prossima sessione che si prevede sarà in Novembre. Già dall’Italia mi ero occupato della questione per mezzo del nostro Ispettore di Parigi, spiegando che per tanti motivi che vi sono noti (passaggio della Prefettura Apost. al clero indig.; l’internamento dei missionari; l’impossibilità di comunicare con l’estero; la distruzione dei documenti a causa delle perquisizioni, ecc.) non ci fu possibile mantenere le relazioni. Oggi che l’opera riapre anche per noi i suoi battenti, invito chi è nelle condizioni di poter ricevere sussidi, di inviarmi con cortese sollecitudine quanto richiedo…19

Naturalmente si tratta di doni e non di rendite, e quindi le allocazioni variano di anno in anno. Si desidera inoltre il piano dell’Opera; la lista del nominativo delle spese dei diversi edifici… il numero dei ricoverati in ognuno, e possibilmente dei documenti fotografici di ogni genere o gruppi o isolati che mettano in rilievo l’indole dell’opera e che servano ad eccitare la carità pubblica, ecc.

Serviamoci anche di questo mezzo che la Provvidenza mette a nostra disposizione e preghiamo fin d’ora anche per questi benefattori.

E pregate anche per il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



4021 / Zerbino Pietro / 1951-9-10 /


a Don Pietro Zerbino, Segretario del Rettor Maggiore



Tokyo, 10 settembre 1951

Carissimo D. Pietro,


Afferro l’occasione della venuta dei nostri per un breve saluto, e per assicurarti del mio povero ricordo di preghiere, nella speranza che tu continui a fare qualche cosa per me presso Maria A. e Don Bosco. Cose speciali non ne ho per questa volta – d’altra parte è da quando ho chiusa la mia vita di superiorità, che mi sono distaccato da tante cose, da quanto cioè non doveva formare più la mia occupazione (sia persone, sia affari, ecc.) – la cerchia delle relazioni poi (che già prima, come norma, erano ridotte all’indispensabile) è sempre più ristretta e quindi…

Penso che siano finite finalmente le rimembranze del 25° di missione (che non avrei neppure voluto ricordare).

Ben riuscita in un ambiente di fraternità salesiana l’inaugurazione del nuovo noviziato e studentato filosofico-teo1ogico, cui partecipò anche S. Ecc. il Delegato Apost. E che il Signore benedica questa opera, che rappresenta tutto l’avvenire della Chiesa e della Congregazione in Giappone. Avrete le relazioni opportune.

Grazie di quanto fai per noi – è per la gloria di Dio e per la salvezza di queste care anime.

Un ossequio al mio buon Gigione (= D. Ziggiotti). Non ho più da fare che pregare per voi, in attesa (e spero proprio presto) che il Signore mi pigli con sé.

Un cordiale abbraccio dal

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

4022 / Perossi Maria F.M.A. / 1951-9-10 /


a Suor Maria Perossi, Direttrice F.M.A. in Giappone



Tokyo, 10 settembre 1951

Rev. Suor Perossi,20


Grazie della sua letterina. Norma generica:

1. Non si turbi di niente. Le nostre imperfezioni ci servono per perfezionarci.

2. Laetare et benefacere.

3. Coi centesimi si fanno le lire – con questi i capitali. Ogni giorno un passo avanti nel bene… almeno col desiderio efficace.

Calma, serena e tranquilla che il Signore e la Mamma le vogliono bene.

Nel Signore

D. V. Cimatti, sales.




4023 / Grigoletto Giuseppe / 1951-9-16 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 16 settembre 1951

Carissimo D. Giuseppe,


Penso sia giunto con altri D. Del Col con cui potrai combinare tante cose, spero ti porterà o spedirà varie cose che da tempo erano incassate e di cui non ti so dire nulla (perché per me cosa passata… non ci penso più). Se c’è qualche cosa di buono, usa come vuoi. Se no elimina. Niente di male.

Verso il 20 c. m. partono due dei nostri giapponesi per la Crocetta ed approfitto (lasciando a te il solito peso… anche perché ho consegnato anche gli indirizzi (ne farò nuova serie, già iniziata, di quelli che crederai bene di darmi) e quindi... Perdonami dunque se accresco i tuoi aggravi.

Omedeto (= Auguri) per il nome che ti fu appioppato, non solo sei battezzato in botanica, ma anche in zoologia. “Anjiru” in giapponese vuol dire essere ansioso, essere in apprensione e simile. Mi raccomando di essere calmo e tranquillo in tutto. Niente ti turbi, specialmente per me. Ti debbo riconoscenza infinita e spero di ricompensarti meglio quando sarò in paradiso (e lo spero presto… non ho più niente da fare in questo povero mondo se non prepararmi proxime alla morte).

E tu usami la carità di pregare e far pregare per questo.

Lasciami tranquillo in relazione a notizie di cambi di personale, non impiegare in quello il tuo tempo prezioso. Che vuoi? Non mi interessano, né devo interessarmi… inutili curiosità. Non ne ho bisogno per propaganda se non di preghiera. Oh, che il Signore mi faccia dimenticare, ignorare da tutti. Per quanto è succeduto e succede intorno a me, è chiarissima la volontà di Dio: distacco, nascondimento in spiritu humilitatis et in animo contrito… ed il perché lo sa Lui, e non ha bisogno di saperlo il sottoscritto né tu… Ancyrosporo…

Bravo! eseguisci gli ordini e i desideri dei Superiori per le Missioni, e quando potrai aiuterai il Giappone. Grazie del lavoro sulla Patagonia. Avevo annunciata l’Enciclopedia Eccles. (non so se sia giusto il titolo)… È attesa. Potendo, per scienze (anche libri usati un po’ moderni) sarebbero utili libri di chimica e in genere di scienze naturali (con buone illustrazioni).

Mio buon D. Giuseppe, prega per me ed aiutami in quanto puoi per salvare la povera anima mia.

Ti prego di salutare (arrepta occasione) confratelli, benefattori e amici. Non dimentico nessuno cotidie.

Ti abbraccia e benedice il tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.


P.S. Anchi suru = mettere, installare una statua, un’immagine, ecc. su piedistallo et similia. Ancyrophorus… Divertiti!! (Non trovo tal nome tra gli Stafilinidi giapponesi (Hanekakushi = ali nascoste).

Ho passato i due mesi di vacanze predicando 6 mute di Eserc. Spir. (4 ai confratelli e 2 alle F. M. A.) girando da Nord a Sud e viceversa.

Il lavoro vien organizzandosi bene, anche in tutte le missioni si è fatto uno sbalzo in avanti (si è verso i 150 mila (a Tokyo da 12 – 1950 – a 18 mila. Deo gratias!). Lo studentato fu inaugurato la domenica scorsa, potrai leggere la relazione. Novizi (8 ch. e 3 coad.), e se ne prospettano già una dozzina pel prossimo anno. Si è ripigliato il tirocinio con 7 chierici nelle varie case. Siamo rimasti con un filosofo (e 2 partiranno prossimamente, 2 teol. si uniscono a 1 che già è in Italia; 2 filosofi studiano a Newton in America. E poi una decina di teologi di cui 3 diaconi. Deo gratias!

Unisco quanto domandi per i libri. Il nostro Direttore mi dice che anche il Procuratore Don Tomasetti è in optimis col Card. Pizzardo. Se credi muovere anche quella pedina… unisco un invito anche per lui.

4024 / Chiussi Maria / 1951-9-17 /


a Maria Chiussi, benefattrice



+ Tokyō, 17 settembre 1951

Ill.ma Sig.na Maria,


La bella festa del nome di Maria e l’annuncio che D. Grigoletto mi dà della sua carità mi spinge a ringraziarla di cuore, e nuovamente assicurarla delle nostre quotidiane preghiere. Va delineandosi in Giappone un buon lavoro di apostolato di cui si constatano i frutti. Ed il merito va attribuito ai nostri buoni benefattori, che il Signore non mancherà di benedire in materialibus et in spiritualibus come può e sa fare Lui.

Grazie dunque di cuore e voglia credermi riconoscente

D. Vincenzo Cimatti, sales.

miss. apost. in G.

4025 / Coronin Doriguzzi Giovanni e Anna / 1951-9-17 /


ai coniugi Anna e Giovanni Doriguzzi, benefattori



Tokyō, 17 settembre 1951

Ill. Sig. Giovanni ed Anna e la buona Lea,


Il bravo D. grigoletto mi annuncia la loro nuova caritatevole carità. Il Signore e Maria Ausiliatrice rimeritino come possono e sanno fare loro. Ai Salesiani non resta altra possibilità che pregare coi loro orfanelli secondo le loro intenzioni, fra cui D. Grigoletto mi accenna agli esami di Gianni e la salute di Luciano, e da oggi sarà fatto.

Grazie a Dio tutti bene in salute e al lavoro, di cui è certo di gran conforto vedere i risultati. Ad es. a Tokyo si è giunti ai 18 mila contro i 13 dell’anno scorso. Se si pensa che tokyo conta ora oltre 7 milioni di abitanti, non è gran cosa, ma è già qualche cosa. Il signore rimeriti di tutto. Ossequi a tutti specie dal povero missionario che benedice tutti. Riconoscente


D. Vincenzo Cimatti,

sales. miss. apost. in G.

4026 / Grigoletto Giuseppe / 1951-9-22 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 22 settembre 1951

Carissimo D. Giuseppe,


Proprio alla vigilia della partenza ritardata di due dei nostri giapponesi che vanno alla Crocetta ci consegnano tante belle cose che penso provengano da te (vi trovo cartolina col tuo nome): l’Encicl. Sonzogno (22 vol.) le belle opere del Gortani et similia che leggerò con calma, e varie di teologia, patristica, storia eccles., salesiana e missionaria. Rivista Letture, ecc. Materiale ottimo per la biblioteca ed uso per l’insegnamento.

Dio ti rimeriti e con te i benefattori, e se c’è da ringraziare in particolare qualcuno abbi la bontà di dirmelo.

In tutto il mese di ottobre applico secondo le tue intenzioni il Rosario, e farò uno speciale memento per te nella S. Messa (ordinariamente per la tua ora: 9 circa di sera).

Non so se sarà gradita al Gortani la letterina. Vedi tu. Ti abbraccio in fretta (che partono) e benedico con tutti i tuoi. Tuo nel Signore riconoscente

D. V. Cimatti, sales.

4027 / Liviabella Leone / 1951-10-1 /


a Don Leone Liviabella, missionario salesiano in Giappone



1 ottobre 1951

Carissimo D. Leone,


L’indirizzo è…

Non ho purtroppo nessun campione. Habe me excusatum. Buon mese del Rosario. Prega per me che possa fare (dopo una buona vita) una buona morte.

Un bel saluto a D. Del Forge e un pugno agli altri due. Prego per voi in isconto delle mie fesserie passate, fate a voi.

Tuo D. V. Cimatti, sales.

4028 / Miller Vittorio / 1951-10-9 /


al chierico Vittorio Miller, già studente salesiano in Giappone



Tokyo, 9 ottobre (1951)

Carissimo,


Mi giunge proprio la tua nel giorno della festa del S. Rosario. Ho fatto tutte le tue commissioni al Direttore e agli amici tutti che ti invieranno notizie particolari.

Grazie delle notizie dei tuoi studi – ne godo e prego il Signore che presto possa giungere alla meta.

Se sarò vivo, e se mi dirai un po’ prima la data, voglio concorrere alla tua gioia, con un bel pezzo di musica.

Nella mia nuova posizione non posso altro che pregare per te. Per le tue cose procura di star in stretta relazione col nostro ottimo direttore ed ispettore. Lavora, prega e sta’ unito a Dio.

Ti abbraccia e benedice di cuore il vecchio amico dell’anima tua.


D. V. Cimatti, sales.

4029 / Chiussi Maria / 1951-10-19 /


a Maria Chiussi, benefattrice



+ Tokyō, 19 ottobre [1951]

Ill.ma Sig.na Maria,


Il mio caro amico D Grigoletto mi comunica la sua generosa carità in favore delle nostre opere missionarie. A nome di noi tutti presento i più vivi ringraziamenti e l’assicurazione delle nostre preghiere. Lei viene così a far parte della nostra famiglia spirituale e partecipe di tutte le nostre preghiere. Voglia continuarci la Sua carità ed eccitare altre anime buone allo spirito di apostolato da cui è animata l’anima Sua. Il Signore benedica Lei e le Sue Sante intenzioni.

Con riconoscente ossequio

D. V. Cimatti,

miss. apost. sales. in G.

4030 / Del Col Luigi / 1951-11-22 /


a Don Luigi Del Col, missionario salesiano in Giappone

Tokyo, 22 novembre 1951

Carissimo,


Come vedi dalla data, è S. Cecilia: non possiamo sentire quest’anno la tua composizione, ma esercitandoti un poco, spero che al ritorno ci farai sentire mirabilia.

Sento dire che tornate in marzo… e così per lungo tempo esser sabishii21 di te, di voi… Grazie della tua e delle notizie e di quanto fai per il Giappone. Cerca di fare molte conoscenze e legale alla missione.

Per me… desidero essere dimenticato in omnibus eccetto che nelle preghiere. Scrivo a D. Zerbino per quanto mi dici degli articoli che egli desidera. È chiaro che non farò nulla. Come ho detto prima: è chiaro ciò che vuole da me il Signore = staccarmi da tutto in silenzio, in spe aeternae beatitudinis, in spiritu humilitatis et in animo contrito. Se qualcuno ti domandasse che cosa desidererei… ci fosse per la scuola un microscopio o (ed è più difficile) belle tavole di fisiologia e anatomia – tanto per l’uomo che per animali o piante. Ma specialmente “preghino”. Un bacio per me a mamma. Ti ricordo cotidie.


Tuo D. V. Cimatti, sales.



Mi scrivono da Nave (D. Gelmini) che mi invia alcuni minerali – Vedi poi di tener nota e se per caso andrai… ringrazia di cuore.

Da Faenza mi scrivono che non han ricevuto la cassetta di maiolica – L’hai spedita?

Buon Natale e Capodanno.



4031 / Zerbino Pietro / 1951-11-24 /


a Don Pietro Zerbino, Segretario del Rettor Maggiore



Tokyo, 24 novembre (1951)

Carissimo D. Pietro,


Auguri cordialissimi a te e agli amici di festa della Mamma, del Natale e Capodanno con molte preghiere e sacrifici.

l. - Ti domando la solita carità – forse l’ultima, perchè spero presto andarmene (che faccio in questo Egitto!… dice il mio caro S. Francesco) e perché mi dicono che tu cambi occupazione e penso che non potrai più usare la carità antecedente.

2. - Il nostro D. Bosco non lo si vede ancora ma tutti speriamo presto… È già pronto il piedistallo e giardino accogliente…

3. - Mi si dice che desidereresti articoli pel Bollettino Salesiano. Mio caro D. Pietro, non ho più nessuna veste ufficiale né ufficiosa, né occupazioni che mi diano spunti per… Ti ho già detto che sono ritornato il chierichetto di Valsalice, né ho davanti a me materiale per lo scopo.

Ormai non devo comparire più in questo mondo, e scusami se proprio a te debbo dire che non mi è possibile, né conveniente…

Ti abbraccia e benedice il tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

4032 / Grigoletto Giuseppe / 1951-11-24 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 24 novembre I951

Carissimo D. Giuseppe,


Rispondo alla tua ultima del 25/10.

l) Ho dovuto andare in giro in Kyushu per partecipare all’inaugurazione della nuova chiesa di Oita (anche questa in cemento) riuscita in ogni senso magnifica. È la più bella chiesa della Missione, e speriamo sarà gradita al Signore e che aiuterà a riempirla di fedeli. Così definitivamente chiuse le manifestazioni del nostro modesto 25°.

Più che mai posso anch’io definitive cantare il Nunc dimittis, e se il Signore mi esaudisce ne sarò felicissimo. Aiutami anche tu colle tue preghiere.

2) Per D. Giuseppe si prega cotidie e certamente il Signore come ti ha sempre aiutato (hai lavorato per Lui) ti aiuterà anche ora, sta’ tranquillo. Grazie a nome di tutti per l’Enciclopedia.

3) Contento ti sia stato dato copia… Per i suffragi, chi vivrà vedrà… è cosa più che giusta… Per me ho perduto anche tanto di questa buona merce! Mah! Deus providebit.

4) Per la conferenza agli artisti, D. Del Col mi assicurò che andava fornito di tutto l’occorrente. Quid dicam? (Vi è un buon materiale del genere sulla Enciclopedia Ital. del Treccani).

5) D. Cimatti sta’ sicuro che non ti domanda spesa. Potendo fai quello che puoi, niente altro. Accetta quel che ti danno. Ribadisco concetti precedenti per tua norma e perché non ti meravigli di quello che potrebbe parere assenteismo del sottoscritto in ciò che desidererei moltiplicare ancora più di prima.

a) Nella mia nuova posizione, come principio mio direttivo sono diventato come un confratello ordinario; dunque non debbo, non posso, non voglio far nulla di quello che potevo, volevo, dovevo far prima, date le responsabilità che mi incombevano.

b) Fatto le consegne, chiarito, consigliato…

Ed ora a te ed agli amici tutti buon Natale e buon anno che desidererei proprio andare a passare in Paradiso: mi sento così inutile e d’imbroglio. Mah!, fiat voluntas Dei. E tu prega per me perché possa fare una buona morte. Ti abbraccia e benedice il tuo aff.mo


D. V. Cimatti, sales.

fu miss. apost. in Giappone22

4033 / Miller Vittorio / 1951-12-1 /


al chierico Vittorio Miller, già studente salesiano in Giappone



Tokyo, 1 dicembre (1951)

Carissimo Miller,


Grazie di cuore della tua del 22/12.

Anche noi sempre ti ricordiamo specie nelle conversazioni coi teologi e coi belgi.

Grazie di cuore delle preghiere, che contraccambiamo con altrettante. Quanto all’aiuto che potresti dare sai anche tu che allo studentato sarebbero utili libri e riviste ad es. “Ephemerides theologicae lovanienses” e “Revue philosophique de Louvain”. Vedi dunque:

1. Se puoi trovare la possibilità di abbonarci per l’annata 1952 (a tutte e due), Deo gratias!

2. Se non ti è possibile mandami a dire al più presto il prezzo e ti invierò il vaglia corrispondente.

L’avvicinarsi della meta per te e per i tuoi compagni, vuol dire che devi accelerare la preparazione: pregherò speciatim il Signore. Il Sig. D. Dumeez è ancora a Suginamiku. Per i tuoi studi non so il pensiero del nostro caro Ispettore, ma certo ti scriverà.

Allegro sempre, laborioso e buono.

Ti abbraccia e benedice il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

4034 / Grigoletto Giuseppe / 1951-12-8 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 8 dicembre 1951

Carissimo D. Giuseppe,


l) Cerco di espletare come meglio posso le commissioni affidatemi nell’ultima tua dell’8 prec. mese. Scelgo la festa della Mamma… tu comprendi tutto. Vi unisco gli auguri di Natale e Capodanno per te e per gli amici tutti.

2) Grazie di quanto fai e desideri fare per noi (intendo per lo studentato di cui fo parte, per il resto penso farà il nostro bravo Ispettore). Tu sai il mio pensiero sui soldi. So che lo studentato non ha ancora finito di pagare la costruzione… Ti assicuro (e l’ho annunciato nell’ultimo rendiconto al tuo ottimo Direttore) preghiere efficaci. Per me ho più nulla, se non preghiere e sacrifici… e sono tutti per te.

3) Mi dispiace per quanto è successo per quelle più che modeste cose di Faenza inviate a Tolmezzo. Sarà una distrazione ben cara di D. Del Col, ho scritto a Faenza che come altra volta, la mia povera spedizione sbagliò strada, e, se arriverà, arriverà, come arriverà. Per fortuna non hanno elenchi di controllo.

4) Comunicherò a Rosso il gocciolamento del pacco alla Suora. Quid dicam? Sono cose inconcepibili, come tante altre cose… Né ti so dire nulla, dato le mie condizioni attuali sulle direttive di spedizioni.

5) Quanto hai ricevuto, sicuro! è roba che da mesi era giacente nell’ufficio ispettoriale, e per quanto dicessi… finalmente D. Gigi si decise.

6) Il Signore ti ricompensi di tutto… sta’ sicuro.

7) Fu ammirata nella visita ufficiale per l’approvazione ad istituto Superiore del nostro Studentato la bella collezione geologica. Nelle tue ricerche per la parte naturalistica pensa che la specialità nostra se otteniamo il pareggio, è filosofia e tutte le scienze affini, e scienze naturali vere e chimica (non fisica, troppo dispendiosa, così ci fu consigliato dal ministero).

Quindi, potendo, è in questa sfera di orientamento che devi orientare gli aiuti a te possibili. Filosofia e pedagogia. Desidererei iniziare psicologia (sia pur modestamente e non ho nulla di nulla.)

Per le scienze: tutte (eccetto fisica e matematica). Quindi capisci che tutto serve nel genere, o meglio, quel che può servire. E tutto questo poi (a mio modo di vedere) deve essere diretto alla teologia. Sarà altro passo dopo.

Beh! caro D. Giuseppe. Ho fatto tanti sbagli, tanti buchi nell’acqua… ed ho sotto gli occhi i risultati. Ringrazio il Signore che mi fa vedere i risultati della mia superbia… Mi aiuti nella sua misericordia in qualche modo a riparare, a meritare, a fare un po’ di bene per quel po’ di tempo (penso breve) che mi lascerà in questo mondo.

Aiutami anche tu colla preghiera.

Ti abbraccio nel Signore e ti benedico.


Tuo D. V. Cimatti, sales.

4035 / De Antoni Umberto / 1951-12-8 /


al Comm. Umberto De Antoni, benefattore



Tokyo, 8 dicembre 1951

Ill.mo Sig. Umberto,


È la festa di Maria Immacolata che ricorda il natalizio dei salesiani.

Tra i nostri benefattori non posso dimenticare Lei e la sua famiglia – specie il bravo Adriano – e in tutte queste feste e più in quelle di Natale, assicuro ricordo speciale nella S. Messa (secondo le sue intenzioni). So dal nostro D. Grigoletto il generoso prestito, che gli permette di attuare aiuti speciali per la nostra povera missione. La bella Via Crucis che ornerà la magnifica chiesa di Oita, recentemente inaugurata in occasione del 400° dell’apostolato di S. Francesco Sav. in Giappone dirà a tutti i nostri cristiani la sua carità, che le frutterà abbondanti preghiere dei nostri cristiani.

Colgo l’occasione di presentare a Lei, alla sua Signora, ad Adriano e all’angioletto Giovanni (un bacio per me) gli auguri riconoscenti di Natale e Capodanno. Suo riconoscente:


D. V. Cimatti, Mission. apost. in G.

4036 / Grigoletto Giuseppe / 1951-12-20 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice


Tokyo, 20 dicembre 1951

Carissimo D. Giuseppe,


Grazie di cuore della tua carissima del 5/12 con tante belle notizie.

Optime per i libri di botanica. Per quelle mie poche coserelle che ti invio, quanto fai tu è tutto ben fatto.

Deo gratias di tutto.

Penso di averti fatto i miei poveri auguri. Mi sei presente cotidie nominatim nelle preghiere, che può essere che cose abitudinarie di feste o ricorrenze mi sfuggano. Perdonala tu sai che non posso, né voglio, né debbo dimenticarti – tu e quanti per mezzo tuo beneficano in qualsiasi forma la Missione e l’Opera nostra in Giappone.

Ieri è riuscito assai bene nella più grande chiesa di Tokyo (S. Ignazio dei Gesuiti) il funerale di trigesima del nostro Ven. Rettor Maggiore. Concorso magnifico (S.E. il Deleg. l’Arciv., il Vescovo di Yokohama, il nostro Ambasciatore). Breve elogio in italiano e giapp. del nostro buon Ispettore, gregoriano e polifonica dello studen. sales. di Tokyo. Istruttive rappresentazioni.

Domani S. Ordinazione fra cui tre dei nostri (un giappon. un coreano, un belga) riceveranno l’ordinazione sacerdot.

Sai pure, penso, che ne abbiamo in Italia 1 alla Crocetta e 2 a Bollengo, e 2 chierici filosofi in America.

Allegro sempre ed anche tu prega per me, che non pigli una bocciata al tribunale di Dio.

Per quanto ti occorre scrivi senza timori al nostro Ispettore o più semplicemente intenditi con Don Del Col. Quando lo vedi, dagli uno dei miei soliti pugni.

Ti abbraccio e benedico di cuore.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.


P.S. Penserò con l’Ispettore per la figlia del Cleva. E scriverò.

4037 / Dell’Angela Stefano / 1951-12-20 /


a Don Stefano Dell’Angela, missionario salesiano in Giappone



20 dicembre (1951)

Carissimo D. Dell’Angela,


Graditissimi gli auguri e le notizie buone che mi dai.

Per la tua anima: semplicità e calma e rettitudine di intenzione ottenuta con la preghiera e buoni esami di coscienza o meditazione. Allegro sempre e buoni calci al foot-ball.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.


1 Il destinatario si trovava ammalato all’ospedale di Beppu.

2 Era succeduto a Don Berruti come Vicario del Rettor Maggiore.

3 La lettera finisce qui.

4 Si tratta delle immagini della Santa Faccia dipinta dal Brunner basandosi sulla foto della Sindone presa da Enrie nel 1931. Don Cimatti ne era il diffusore in Giappone. Questo dimostra la sua devozione verso questa reliquia. Da notare che Don Tonelli, suo compagno dei Messa, era studioso della Sindone.

5 Questa Via Crucis è quella che adesso si trova nella cripta dove c’è la Tomba di Don Cimatti.

6 D. Roberto Fanara, Ispettore e Consigliere Scolastico Generale.

7 Lo stesso Sig. Costa, cancelliere alla allora Legazione Italiana a Tokyo.

8 N.B. Nella risposta del 24 luglio ’51 D. Ziggiotti dice fra l’altro:

Mio venerato Monsignore e Maestro. I suoi scritti fitti fitti e pur sempre chiari come l’anima sua mi fanno del bene e sono lieto di provocarli anche per darle occasione di ricordarsi più spesso di me nelle sue preghiere. Per ora mi limito ad avvertirla che, siccome nel 1953 faremo un po’ di esposizione missionaria, penso che il più bel numero per prepararla e corredarla potrà essere proprio Lei. Chiederò quindi al Sig. Ispettore che, essendo certa la di Lei nomina a Delegato al Capitolo generale, voglia farle grazia di alcuni mesi inviandola tra noi tra un anno a lavorare, predicare, preparare, aiutare il lavoro nostro di propaganda…

Le sono con l’affetto dell’Antico discepolo: D. Renato Ziggiotti.

9 Si tratta del busto di Don Bosco che si trova nel giardino davanti all’entrata dello Studentato di Chofu.

10 Di questo scritto e del seguente messo in data 10 luglio 1951, manca l’indicazione dell’anno, ma sono del medesimo anno in cui il chierico Illera era studente di filosofia. Mons. Cimatti era confessore dello studentato ed anche del chierico. Il chierico afferma di aver trovato questi scritti nel suo cassetto. Evidentemente vi furono messi da Don Cimatti. Non si sa se ci fu l’accordo o il preavviso di quanto sarebbe capitato in seguito.

11 D. Cappelletti era Direttore dell’Istituto Salesiano di Faenza.

12 Mandando la copia di questa lettera D. Zavattaro così scrive: “Ho incontrato Mons. Cimatti solo due volte: nel 1947 al Capitolo Generale e poi quando passò per gli Stati Uniti… Mi fece grande impressione per la sua bontà e pietà profonda. Un certo tempo ebbi un profondo esaurimento fisico e morale con susseguente senso di depressione completa. Non avendo un amico nel quale poter confidarmi mi venne la ispirazione di scrivergli. Quanto sopra è la risposta che ricevetti. Per me fu il principio di una nuova ascesi fisica e spirituale”. (S. Francisco, Cal., 11 settembre 1978).

13 Non ci consta che sia stato ristampato nel dopoguerra. Nel Cimatti Museum di Tokyo abbiamo l’edizione del 1925 e del 1939. Ci sono anche le correzzioni preparate da Don Cimatti.

14 In vari musei di storia naturale d’Italia ci devono essere molti esemplari di piante e di altro spediti da Don Cimatti. Fuori di Valsalice non mi consta che si sia fatto un inventariato. La scrittura di Don Cimatti è inconfondibile.

15 Si è fatto già notare che sono conservati i fascicoli di questo catalogo scrtto da don Cimatti. La biblioteca stava per essere trasportata nel nuovo edificio che stava per essere finito.

16 L’originale di questi appunti abbastanza voluminosi si trova nell’Achivio Centrale. Anche questo dimostra la conoscenza della materia e la praticità di Don Cimatti.

17 Si tratta del canto a Maria “A te leviamo un canto” numero 187 del catalogo. La composizione poetica era dello stesso D. Romani: le parole in bocca di Mons. Cimatti non sono assolutamente adulatorie.

18 In questa circolare ai confratelli parla del periodo in cui era in Italia per il Capitolo. Essendo scritta da Miyazaki in settembre, l’anno possibile si pensa che sia il 1951. Quindi dopo che fu ispettore.

19 Segue la specifica dei dati richiesti.

20 Si tratta di una risposta a lettera scrittagli dopo gli esercizi spirituali di quell’anno a cui aveva partecipato la mittente e che aveva potuto parlargli privatamente.

21 Ci sentiremo soli senza di te.

22 Quel “fu” scritto di sua mano, è significativo. Esprime il suo desiderio non esaudito di lavorare come missionario.