Cimatti|Cimatti tutte le lettere in un singolo archivio|1950

3892 / Shibayama Elisabetta F.M.A. / 1950-1-2 /


a Suor Elisabetta Shibayama, Figlia di Maria Ausiliatrice giapponese



Tokyo, 2 gennaio 19501


Rev. Madre, Ven. Suor Elisabetta e beata Shibayama,


Nella vostra carità avete voluto ricordare questo vecchio (ojiisan). Deo gratias!

Contraccambio di cuore centuplicando gli auguri, e non potendo fare altro per voi, pregando più che posso.

Chiamo beata la Shibayama perché gli ammalati sono i più cari a Gesù. Alla brava e buona Elisabetta grazie della lettera. Anno santo! Santi facciamoci anche noi coll’osservanza esatta della Regola. Nel Signore

D. V. Cimatti



3893 / Braga Carlo / 1950-1-7 /


a Don Carlo Braga, missionario e Ispettore salesiano in Cina



Tokyo, 7 gennaio 1950

Carissimo D. Carlo,


Non so se sarò riuscito ad accontentarti. Non conosco le vostre forze musicali e quindi… ho fatto come ho potuto.

Se serve, bene, se no, distruggi, oppure trova chi può aggiustarla (non mancano a te gli artisti). Il popolo è ad libitum (salvo che nel credo – che è alla vecchia maniera di Valsalice – Credo degli angeli). Non sapendo come stai di soprani, ho messo i contralti.

Assicurati che questo povero uomo non ha fatto studi speciali di musica, quindi la musica sacra mia puzza un po’ di vecchiume melodico – l’armonia e il contrappunto sono molto elementari…

Ma che vuoi? Nella mia povera vita salesiana sono un po’ fallito in tutto. Il più recente fallimento è quello del missionario…2 Non mi resta che prepararmi a fare una buona morte, “in silentio et in spe” cercare di riparare con la preghiera le tante fesserie commesse in tutti i campi.

Non ti dimentico mai, ma anche tu aiutami con le tue preghiere. Quando ti fosse possibile venirci in aiuto con quello che hai promesso per le Ss. Messe, sarebbe una vera carità. Non so quali siano le tue possibilità del momento. Se ti serve di saperlo ho un piccolo deposito in America, D. Tozzi potrebbe fare il versamento alla banca, se ti fosse comodo questo mezzo. Saluta omnes. Ti abbraccia e benedice il tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3894 / Grigoletto Giuseppe / 1950-1-18 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 18 gennaio 1950


Carissimo D. Giuseppe… sempre Z.B.


Rispondo alla tua carissima del 2/1 ornata da tante carissime firme e da tante belle notizie. Il Signore rimeriti te e tutti.

Non ricordo se ti ho scritto che:


  1. È partita con D. Mantegazza, nostro salesiano, una cassetta discreta di cartone con piante, pietre (materiale vecchio) e anche dipinti ecc. Arriveranno? Quando? Come?

  2. E il 20 c. m. con D. Bernardi ne parte un’altra più piccola con piante, pietre, francobolli (molti quelli in bustine, solo America) ecc. Idem ut supra.


Ho ricominciato a raccogliere, e spero di riuscire ad accontentarti per la qualità del materiale e per la decifrazione (almeno la località). Di vecchio non ho che quanto ho lasciato a Miyazaki, alla scuola media inferiore e superiore, e di quanto ho fornito la Scuola professionale D. Bosco (Tokyo).

Ora si trasporterà lo Studentato3 e là farò, se il Signore vuole, nuove raccolte. Se arrepta occasione hai a disposizione minerali, ecc. ben venuti (per noi e per cambi).

Puoi essere sicuro che prego per le note questioni e tu non dimenticare chi ti ricorda cotidie in fractione panis et ultra.

Tuo

Don Vincenzo Cimatti, sales.



P.S. Saluti cordiali dal Direttore al più piccolo dei giovani: ricordo tutti quotidianamente.

Nel dubbio che ti fosse necessario invio l’attestazione di D. Da Porta.

3895 / Zerbino Pietro / 1950-1-18 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



Tokyo, 18 gennaio 1950

Carissimo D. Pietro,


Approfitto della venuta di D. Bernardi per alcune cosette:


  1. Prego sempre meglio che so per il nostro caro Sig. D. Berruti.

  2. Mi dicono che ora l’inno ufficiale del Papa o la marcia Vaticana è quella del Gounod. Chissà se il bravo D. Lasagna o altri musici mi potessero procurare copia?

  3. Tra vecchie carte questo notes che può interessare la casa di Cordoba. Se credi fallo mettere fra le carte di cronaca relative.

  4. Un po’ di posta…


Tuo turabuchi


D. V. Cimatti, sales.



P.S. Al solito non dimenticarmi alla Mamma e a D. Bosco. Potresti dire così:

Cara Mamma e caro D. Bosco, aiutate quel povero guastamestieri in Giappone. Ha concluso niente, e non concluderà mai niente… Aiutatelo che si prepari bene a fare una buona morte”.

Ciao, caro Pietro. Dio ti rimeriti anche di questa carità.

3896 / Merlino Alfonso / 1950-1-18 /


ad Alfonso Merlino, salesiano laico, già missionario in Giappone



+ Tokyo, 18 gennaio 1950

Ill.mo Sig. Merlino Alfonso

Episcopio di Altamura (Bari)

Caris.mo Alfonso,


Puoi pensare la gioia nel leggerti e specialmente nel ricevere la benedizione di S. Eccellenza. Oh, baciagli per me il santo anello e che non si dimentichi di noi nelle sue preghiere.

Grazie di quanto hai sempre fatto e fai per la tua antica missione. Come sai il Signore mi ha ottenuta la grazia chiesta da tanti anni… ora faccio il turabuchi (come del resto facevo anche prima) tanto per guadagnarmi il pane e farmi un corredo un po’ più sodo per il rendiconto finale.

Tutti sono arrivati felicemente: D. Tassinari e D. Cecchetti. Tu caro Alfonso, sei sempre ricordato et in praecibus e in corde, specie dai più anziani. Non sappiamo ancora che cosa si farà per il 25°, ma penso sarà cosa di famiglia – forse si stamperà una memoria che certo ti sarà inviata.

Coraggio, caro Alfonso, facciamoci santi – se non ci riesco stavolta non ci riesco più. Ti abbraccia e benedice

il tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



3897 / Nakagaki Franco / 1950-1-18 /


all’aspirante Franco Nakagaki


+ Tokyo, 18 gennaio 1950


Cariss.mo Franco Smith,4


Un saluto all’occasione del passaggio di D. Bernardi e D. Antolini. Prego sempre il Signore per la soluzione del tuo problema, affinché si adempia in te e in tutto la S. Volontà di Dio. Coraggio sempre. Lavora e studia e prega, cercando di far bene i tuoi doveri quotidiani.

Ossequi cordiali al buon Direttore cui bacerai per me la mano. Come sai è nuovo Ispettore il Sig. D. Tassinari, che ti conosce e conosce anche la tua questione. Con vero affetto preghiamo sempre a vicenda.

Tuo D. V. Cimatti, sales.


3898 / Rastello Francesco / 1950-1-19 /


a Don Francesco Rastello, ex-allievo di Valsalice e benefattore



Tokyo, 19 gennaio 1950

Carissimo D. Francesco,


Mi pare di averti scritto che col nostro D. Mantegazza parte per te un pacchetto dove c’è qualche cosa che tu puoi utilizzare (francobolli, semi).

Con altro confratello (D. Bernardi) parte un altro pacco di piante. Sono – si può dire – tutte della zona di Tokyo. Purtroppo non classificate, perché non avevo agli inizi libri – e poi, non ero qui per quello scopo. Se ti servono, bene, se no, non c’è che distruggerle.

Ora che sono più libero, ricomincio le raccolte e spero di riuscire anche a classificare. Ma che vuoi? I miei studi al riguardo, pur avendo il pezzo di carta, non danno gran rendimento.

Considero la mia povera vita un fallimento completo un po’ in tutto…

L’ultima manifestazione è il fallimento missionario… Ah!, che il Signore mi conceda nella sua misericordia di non fallire ed essere bocciato nell’esame finale…

Non so dirti quando e se queste cose e come ti arriveranno. Accetta il buon cuore e saluta tutti e preghiamo sempre ad invicem.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3899 / Conte Giovanna F.M.A. / 1950-1-23 /


a Suor Giovanna Conte, Direttrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



Tokyo, 23 gennaio 1950

Rev. Madre,


Il Sig. D. Tassinari, assente da tempo, solo oggi potè prendere visione della sua del 20/12. Mi ha pregato di accettare per le confessioni come straordinario, e mi prega contemporaneamente di scriverle:


  1. Affinché Lei abbia la bontà di riferire a S.E. affinché mi autorizzi (metta nella lettera il francobollo di risposta per fare più in fretta).

  2. Avuta la risposta mi facciate sapere quando per voi è comoda la venuta, e possibilmente dirmi l’orario più conveniente.


Ringrazio il Signore che mi darà l’occasione finalmente di rivedervi. Buona festa di D. Bosco e San Francesco. Saluti alle due colombe. Vostro

D. V. Cimatti, sales.

3900 / Zerbino Pietro / 1950-1-27 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



Tokyo, 27 gennaio 1950

Carissimo D. Pietro,


Mi giunge, portata dai bravi D. Barbaro e [chierici] Spagnoli la tua del 10 c. m. Grazie di cuore della tua carità nel ricordare questo povero essere, e più delle preghiere che son sicuro farai per me e per noi presso la Mamma e D. Bosco.

Grazie pure delle notizie varie e più delle attese notizie sui Superiori e specialmente del Sig. Don Berruti. Continuiamo a pregare con fede, buttando tutto nella infinita volontà di Dio. Ed ora alle cose nostre:


  1. Sta’ tranquillo che, disceso dal cadreghino, e diventato un agnelletto ordinario non ho molto da stancarmi. Ringrazio il Signore, se riesco a camminare in marcia coi buoni confratelli, di cui apprezzo sempre meglio le virtù.

  2. Per gli Acta li avevo domandati al bravo D. Fede! Mancherebbe il N°-1949, e delle annate 1946 i Numeri 1-2 – poi mi diedero due annate 1948 invece del 1947 che manca. Se la carità vostra può colmare questi vuoti, Deo gratias! Se no, fa lo stesso. Penso che col 1950 faranno le ordinazioni regolari.

  3. Disponi pure per le offerte per il pagamento al Colle: D. Tassinari mi disse che sa, e basta.

  4. All’occasione saluti cordiali a quanti sono così buoni di ricordarsi di un tupin come me. Mi dici che si meravigliano che li ricordo: è dovere! Mi hanno tutti aiutato; e, non potendo far più nulla per loro, almeno li ricordo e prego. Oh, curali pure…

  5. Mio caro D. Pietro al solito ricordami speciatim alla Mamma e a D. Bosco.


Ossequi e saluti al buon Tommaso e se hai occasione al Sig. Maffei.

Un bacio alla mano per me al Sig. D. Berruti e a te un grazie con un fraterno abbraccio.

Tuo sempre

D. V. Cimatti, sales.

3901 / Liviabella Leone / 1950-1-28 /


a Don Leone Liviabella, missionario in Giappone



+ Tokyo, 28 gennaio 1950

Carissimo D. Livio,


Vedi che cosa scrive il bravo D. Pedro.5 Se come certo farai o sul Bollettino Parocchiale o in altra forma la storia della Chiesa non dimenticare.


Tuo D. V. Cimatti


3902 / Ziggiotti Renato / 1950-1-28 /


a Don Renato Ziggiotti, Consigliere Generale delle Scuole salesiane



Tokyo, 28 gennaio 1950

Carissimo e Rev.mo mio D. Renato,


Grazie cordiale della tua carità nel ricordarmi e ti sarò ancor più riconoscente se mi assicurerai di far le mie parti presso la Mamma e D. Bosco. Ricambio l’augurio di buon anno santo con l’assicurazione di ricordo perenne affettuoso e di preghiere.

Dopo la visita e nella mia nuova posizione6, vedo chiaro che sono a mani vuote, e che bisogna mi affretti per portare al Signore un po’ di roba buona per poter entrare in Paradiso.

Ringrazio di cuore il Signore della buona stangata alla mia superbia per tutte le nuove disposizioni prese dai Superiori… e avanti sempre allegramente.7 Mi auguri una ripresa della vita di Valsalice… non dipende solo da me, che mi pare di non aver cambiato in nulla da quei tempi… Sono sempre ciula8 e oca lo stesso… Attendo mi diano lavoro… per ora cerco di turare qualche buco, – figurati… do perfino qualche calcio al football – un po’ di musica, un po’ di religione, qualche idea pedagogica, ma di quelle vecchie (le nuove sono nomi greci)…

Mio buon Renato, ci vuol ben altro per questa pellaccia… A Valsalice vivevo nel lavoro: ne guadagnavo in “sanitate mentis et corporis”. Continuo tentando in silentio et in spe di fare un po’ di bene agli altri ed a me.

Conto davvero per questo sulle tue preghiere. Qualche strappo, uso militare (tu sei alpino) al manto della Madonna vedrai che mi otterrà di realizzare la volontà di Dio in omnibus.

Come è bello lasciarsi trasportare senza capir niente da questa buona Madre! Beh!

Basta, se no chiacchiero troppo (me l’avete detto che scrivo troppo).

Può essere che ti disturberò ancora per l’invio di musica di cui farai quel che credi. Che vuoi? Ormai non ho più relazioni ufficiali da fare.

Il Signore mi ha distaccato anche da queste… Fiat voluntas Dei… Preghiera silenziosa anche per gli amati Superiori… Allegro, caro Gigione… Ah, in Paradiso non faremo più sbagli e non disturberemo più nessuno.

Tuo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3903 / igoletto Giuseppe / 1950-1-29 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice e grande benefattore



Tokyo, 29 gennaio [1950]

Carissimo D. Grigoletto,


È la festa del nostro Patrono… data della conferenza ai Cooperatori… Chi più di te?

Scrivo sempre a quanti mi dici, e a quanti mi scrivono… forse ti arreco disturbo col farti fare da postino, ma è carità, anche questa.

Breve resoconto (che ti può servire per notizie). Abbiamo in costruzione tre chiese (Miyakonojo, Beppu e nuova parrocchia – affiancata alla scuola professionale a Tokyo). Nuovo salone alla Scuola ed edificio per la sezione elettrica alla Scuola di Tokyo. Nuovo edificio alla Scuola di Miyazaki (arriveranno forse al prossimo aprile ai 650-700 allievi). Nuova Scuola a Osaka (per Aprile-Maggio si inizia).

Altre notizie altra volta. Per le immagini bene, idem per la Via Crucis. A D. Barbaro è stata affidata la redazione in pieno e movimento stampa, e farà assai bene.

Non ho ancora lavoro fisso, ma faccio già musica e un po’ di tutto in altri piccoli insegnamenti e mi si vocifera che ripiglierò per gli stranieri filosofi, le scienze. Ho già ricominciato le raccolte e spero di essere più fortunato. Sto cercando secondo i tuoi desideri.

Grazie di tutto ed il Signore rimeriterà in pondere et in mensura…

Raccomando buoni libri… Migne… Non ricordo se mi avevi dato tu il bel libro di botanica del Dr. Gola e Compagni che lasciai a Verona con altre cose, che giunsero, ma quello no. Ti interesserebbe una flora (in giapponese), disegnata dal vero? (c’è anche il latino – bella per disegni, ma stampata).

E per stavolta la conferenza è finita. Ti abbraccia e benedice il tuo aff.mo


D. V. Cimatti, sales.

3904 / Pietro / 1950-2-3 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



Tokyo, 3 febbraio 1950

Carissimo D. Pietro,


Secondo il tuo desiderio, eccoti un po’ di lavoro ma desidererei non aggravare le finanze, né il tuo tempo. Quanto puoi fare a mano o mettendolo insieme ad eventuale posta salesiana o delle Figlie di Maria A. in partenza fallo… Non sono cose urgenti.

Grazie, caro Pietro. Pian piano vengo ripigliando i vecchi ferri del mestiere di insegnante delle materie in cui posso dire qualche cosa. Deo gratias! Quando dichiarerò di essere fallito in questa branca, non mi resta che andare in Paradiso, preceduto da una lunga fermata in Purgatorio per le non poche fesserie.

Allegro D. Pietro. Il Signore ti rimeriti. Sopportami ancora un po’. Una parlatina da parte mia alla Mamma e a D. Bosco.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3905 / lla Leone / 1950-2-8 /


a Don Leone Liviabella, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 8 febbraio 1950

Carissimo D. Leone,


Grazie dell’affettuoso ricordo.9 Chi ti scrive, più di te, in questo giorno (che nel silenzio delle mie nuove occupazioni, ho dedicato alla preghiera ed esame di coscienza) deve dire che purtroppo è lontano da quanto constati tu di te, e che avrebbe dovuto far di più nell’adempimento del suo dovere di fronte alla Chiesa, alla Congregazione, al Giappone. Mah! Deus scit…

Aiutami colle tue preghiere e quelle degli amici di Beppu.

Mi trovo colle mani vuote e si avvicina il rendiconto…

Per quanto mi domandi non ti posso proprio aiutare – ma ti assicuro preghiere ancor più intense per lo scopo.

Ti abbraccia e benedice il tuo aff.mo


D. V. Cimatti, sales.



3906 / Padovan Agnese / 1950-2-12 /


alla Sig.ra Agnese Padovan, benefattrice



+ Tokyo, 12 febbraio 1950

Ill.ma Sig.ra Agnese,


Sono in ritardo dovendo ancora rispondere alla sua gentilissima del 8/1 corrente anno. Grazie della carità che mi ha voluto usare per quel giorno onomastico. Veramente il mio patrono di battesimo è il 5 aprile (S. Vincenzo Ferreri): ma le preghiere sono sempre buone, e quindi ringrazio di cuore.

Il bravo D. Luigi, essendosi ristabilito benino in salute fu mandato a lavorare in altra casa di Tokyo – Orfanotrofio salesiano – Kokubunji-Tokyo, ove è in mezzo a 250 poveri orfanelli, cui fa assistenza, scuola e dà aiuto spirituale.

Il bravo Tarcisio scrive davvero benino. Gli spieghi quanto scrivo: “Carissimo Tarcisio – Perchè il tuo desiderio di farti prete diventi realtà 1) prega, 2) tieni lontano dall’anima tua il peccato, 3) e frequenta spesso e bene la S. confessione e la S. Comunione, 4) ed ama assai la Madonna.

Ossequi alla sorella e agli angioletti. Nel mese di marzo la ricorderò a San Giuseppe e Lei preghi pel

Suo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



3907 / Grigoletto Giuseppe / 1950-2-14 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice e grande benefattore



Tokyo, 14 febbraio 1950

Carissimo D. Giuseppe,


Grazie della tua del 1/2. Ti rispondo con D. Barbaro che si è rimesso al lavoro (è capo della nostra SEI).

In una tua lettera mi parlavi di minerali, se non erro, spediti all’Univer. di Torino (non ricordo bene, perché, mi scuserai! non conservo i manoscritti) ecco perché ti nominai Fenoglio, che se non è morto o non è stato cambiato è professore di Mineralogia all’Univ. di Torino: nostro ex di Valsalice, ecc. Non so trovare altra relazione nell’averti detto quel nome. Così non capisco come sia venuto fuori Trento invece di Tolmezzo. Che vuoi? Dirò colla santa anima di Don Piscetta: “Rimbambinisco o incretinisco”.

Per le tue faccende legali non so che pregare. Per i minerali penso che tutto serve. Devo rifare il museo dello Studentato che fa S. Martino in sede più conveniente, e mi serve tutto.

Non so se ti ho detto che sono tornato all’antico mestiere di Valsalice e faccio un po’ di tutto… do perfino qualche calcio al football10 e faccio qualche volata sull’altalena.

È inteso che tutto il mese di S. Giuseppe in spiritualibus è tutto per te.

Grazie della tua delucidazione sull’art. 7. Attendo notizie da Torino. Siccome ho buttato giù un piccolo lavoretto su D. Bosco missionario, mi interessava sapere (non essendovi cenno nella prima stesura delle Costituzioni) in quale Capitolo fu decretata l’aggiunta sulle missioni. Ti prego poi di:


  1. Assicurare la Sig.ra Moro di preghiere speciali per il bravo Luigino, e salutare tutta la famiglia.

  2. Idem la fam. Corbellini e specialmente la Sig.ra Maria e Cornelia, cui dirai che prego sempre per il successo dei suoi lavori (mi pare di averli davanti quelli che ammirai in casa). Oh, quanto bene farà la Via Crucis! Sono convinto che convertirà tante anime, perché il primo avvicinamento del pagano a Gesù alla missione è inizialmente la spiegazione della Via Crucis! Bisognerebbe che la Sig.ra Cornelia, specialmente colorendo l’immagine di Gesù e della Madonna, mettesse questa intenzione: “Salvare tutte le anime che l’ammireranno”. Garantisco che è pura verità, che verificherà pienamente in Paradiso. Prego per tutta la famiglia.

  3. Alla Sig. Amelia assicuri il conferimento dei due battesimi: Lucia e Agostino. Grazie. Continuo ricordo di preghiere.

  4. Ai due indimenticabili Terreni e Lorenzoni continuo ricordo di pensiero e affetto e preghiera… e un pugno (ma dolce). A te una gran benedizione ed abbraccio dal tuo aff.mo


D. V. Cimatti, sales.

3908 / Grigoletto Giuseppe / 1950-3-3 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



3 marzo [1950]

Carissimo D. Grigoletto,


In primis non vorrei dimenticare il mio dovere relate al tuo onomastico: quindi anticipo… Tutta la novena è secondo le tue intenzioni… non faccio altre esclamazioni retoriche che non sono del mio stile… Tu sai… e basta.

Grazie delle comunicazioni, cui do evasione. Approvato quanto fai. Le rimanenti 6000, se ancora ci sono, a meno che non ci sia ottima occasione per libri, è forse meglio tenerla per la spedizione.

Mi occupo della Corona…

E tu prega per il tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3909 / Grigoletto Giuseppe / 1950-3-4 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 4 marzo 1950

Carissimo D, Giuseppe,


Continuo a pregare anche per tutto il mese di marzo (e dirigo quelle preghiere che fanno per me) secondo le tue intenzioni. Dunque, buon S. Giuseppe. Ti rimeriti con tante grazie spirituali e materiali come sa far Lui. Non mi espando in ringraziamenti. Anche tu hai lavorato e quanto… in questi 25 anni. Fosti e sei davvero benefattore insigne nostro, fossi al potere ancora e se morissi, ti farei dire una Messa da tutte le case come benefattore insigne. Faranno i posteri. Ora non ho più niente da poterti offrire: solo, riconoscente affetto e molte preghiere, il resto fa il Signore.

Ed ora a noi:


  1. alla tua missiva scrissi direttamente al Comm. Rossi. Vedi quanto mi risponde.

  2. Ricevo la tua del 21/2:

    1. L’Ispettore mi assicura (gli feci vedere lettera di D. Bartoli che mi scriveva a nome tuo) che Scrazzolo ha scritto.

    2. Bene per i libri, Quid dicam? Mi pare di averti comunicato che lo Studentato (dato lo sviluppo della Scuola Professionale – penso toccherà quest’anno i 600 allievi – idem e più a Miyazaki) che viene rimpolpandosi, trasloca in altri locali più adatti; biblioteca e Musei saranno messi all’ordine del giorno.11 Il nostro Studentato è riconosciuto in America come una delle Università cui possono accedere Americani anziani residenti in Giappone. Quel materiale da te accumulato di tipo scientifico è il primo fondo delle nostre due scuole di Miyazaki e Tokyo. Per lo Studentato ho i libri che tu conosci (oltre naturalmente quanto abbiamo potuto raccogliere) e per una buona biblioteca (per stud. filos. e teol.) i libri non sono mai abbastanza, idem per materiale scientifico relativo a tal genere di studi. Per le spedizioni si può dire che c’è chi va e chi viene, e ne approfitterò per farti pervenire quanto posso.

Dunque fa’ secondo le tue possibilità e permesso dei Superiori, e naturalmente non dimenticare anche altri (come desiderano i Superiori). Al momento le case sono fornite di elementi statuari a sufficienza (quindi ci fossero richieste…).

    1. So che i Superiori a Torino e il Visitatore in Giappone diede direttive al nuovo Ispettore, non so quali (forse dar valore e intensificare le scuole).

    2. Mi pare davanti a Dio di essere stato mordicus a tali principi, ed ecco perchè ti dicevo sempre: “Don Cimatti non ha veste ufficiale” mi sembra che tutto quanto mi fai fare – e lo faccio tanto volentieri – dovrebbe farlo altri, per stringere, aumentare, valorizzare le relazioni ecc. ma faccio ben volentieri.

Da Torino mi si dice (D. Zerbino che ora è incaricato del Bollettino) di scrivere articoli: ma che cosa debbo dire date le condizioni e il lavoro ora affidatomi?

    1. Ora sono legato allo Studentato e arrepta occasione (e tu ne sei una) ti indico qualche cosa che ho sottoposto al mio Direttore.

Ecco tutto, caro D. Giuseppe, penso quindi che capirai e mi scuserai se non posso aderire a tante cose che giustamente desidereresti o da me o dal Giappone. Compatiscimi, ma D. Cimatti deve scomparire… e Deo gratias!

[Manca il seguito…]

3910 / Morgante Cornelia / 1950-3-6 /


alla Sig.ra Cornelia Morgante, benefattrice



Tokyo, 6 marzo [1950]

Ill.ma Sig.ra Morgante,


[N.B. Mancano 3 metà righe dello scritto, tagliate per togliere i francobolli: si intravvede un grave dolore che ha colpito la benefattrice nella persona del cognato].


E tutto questo mi è di più forte eccitamento per pregare e far pregare secondo le intenzioni di cui mi parla nella sua accorata lettera. Per me son sicuro che il suo carissimo estinto lavorerà attivamente in Paradiso per essere come prima vostro aiuto e conforto. Leggo (e questo lo trovo il lato più bello, consolante e per Lei meritorio) tra le righe della sua lettera un senso cristiano di fede e rassegnazione che vi conforta; leggo la forte volontà con cui Lei affronta la situazione, e sono sicuro che anche per questo, Lei buona signora, otterrà dal Signore quanto è utile e necessario per i suoi figliuoli.

Le assicuro anche a questo scopo durante tutto il mese di Aprile un ricordo speciale, proprio per le sue intenzioni. Se crede, lo dica alla sua buona sorella.

Celebro sempre dalle 8-8,30 di sera in Italia: unitevi in spirito. Faremo insieme dolce violenza al Cuore di Gesù e della Madonna.

Grazie di quanto ha fatto nell’accoglienza del Missionario D. Roncato. Per Lei e per i suoi invio la più bella delle mie benedizioni.

Buona e santa Pasqua.

Riconoscente

D. V. Cimatti, sales.

3911 / Grigoletto Giuseppe / 1950-3-22 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice e grande benefattore



Tokyo, 22 marzo 1950

Carissimo D. Giuseppe,


Rispondo alle tue carissime del 5 - 9. Grazie degli auguri 45.mo. Quando si ricevono di questi è sempre una buona meditazione che si fa… Ah quanto si sarebbe dovuto fare e… Sì, sì… di tanto in tanto ricordo speciatim quella s. anima di D. Tonelli…

La Signora Morgante mi annunciò l’offerta e le risposi: forse non ha ancora ricevuto.

Per il povero Sotriffer prego e rivolgo tutte le preghiere di cui posso disporre. Che vuoi, caro Don Giuseppe, nella mia attuale condizione (ottima perchè voluta da Dio) ho perduto in spiritualibus un capitale immenso. Posso considerarmi in un vero fallimento – (perdita di meriti per il lavoro precedente – posso mettermi nella categoria dei disoccupati per quello che mi fanno fare ora – perché ho perduto tutte le cariche – Pref. Apost., Ispettore e Direttore – perdita dei suffragi quando morirò – delle preghiere che facevano tanti per me come Superiore, ecc. ecc.)… Mi rimane solo il mio buon Gesù, che spero avrà pietà di questo buono a niente, e mi perdonerà tutte le incongruenze commesse. Ad ogni modo per me credo che la preghiera è onnipotente e quindi cerco di supplire alla diminuzione del quantitativo disponibile, coll’intensità ardente che voglio mettervi.

Come ti scrissi per le statue disponi pure liberamente se ti vien modo di fare buoni acquisti.

All’occasione invierò cartoline (il meglio l’unisco alla presente) per gli amici di Tricesimo. (Per i francobolli apposti se ti servono…).

Quel Zancanaro cui scrissi è nostro allievo normalista di Valsalice o è un altro? Che se fosse, potrei scrivergli di più… (Scrivo come se fosse uno che non conosco. In caso non far pervenire).

Per la questione Cerrato direi che se puoi aiutarlo… gradirei qualche campione, non solo di pesci, ma anche – se ci sono – di fossili, ecc. (non molto, ma per dare un’idea almeno di queste cose).12

Ci capisco poco degli stridori che senti dalla Missione, saranno relazioni o sul Bollettino od orali dai venienti, che noi non conosciamo ancora. Quanto avviene sono direttive dei Superiori.

Dall’entrata del nuovo Ispettore e del Visitatore sono entrato in una nuova fase di vita (più simile a quella di Valsalice quand’ero chierico) in cui non voglio né debbo preoccuparmi se non di quello che mi danno da fare e quindi basta per essere sicuro che sono buone – mi convincono (anche se sono contrarie al precedente indirizzo) che è stato un bene che i Superiori mi abbiano esaudito – mi serve a toccar con mano le deficienze, gli sbagli o le fesserie fatte – è occasione per riparare almeno con la preghiera tutto il mal fatto di 25 anni – comodità di far un po’ di bene alla mia anima e prepararmi un po’ di meriti per l’esame finale che più s’avvicina.

Non muovo certo un dito, né dico verbo, perchè non voglio neppur intralciare menomamente quanto vedo effettuarsi – e se avessi anche solo il minimo dubbio, che la mia presenza materiale potesse esser di ostacolo, farei di tutto per eclissarmi.

Di quanto mi consigli d’assicurare i confratelli ecc. sta’ certo che non vengono da me, e se venisse qualcuno… sanno già che ho ancora forza di lanciare qualche calcio.

Prego solo e sempre il Signore che mi faccia avere del lavoro: finora posso dirmi ancora disoccupato.13 Che cosa sono una quindicina di ore di scuola e una diecina di pianisti? Mah! mi dicono che aumenterà… vedremo e per ora “Fiat voluntas Dei”.

La primavera mi darà modo di far raccolte – trasportandosi lo studentato ordinerò la biblioteca (non c’è ancora il catalogo generale), farò musica (ne ho già fatta tanta dal ritorno…) insomma, caro D. Giuseppe, prega per me ne peream!

Non finisco più se andiamo di questo passo. Mi parli dei geroglifici… non mai scritto così chiaro come questa volta (= geroglifici di D. Grigoletto).

Dunque:

  1. Assicurati che ti ricordiamo in spiritualibus;

  2. Fa’ più soldi che puoi, defalcando liberamente quanto crederesti utile per noi, e non dimenticando le raccomandazioni dei Superiori di cui mi scrivesti;

  3. All’occasione, libri di ogni genere relate a Studentato filosofico e teologico;

  4. Ed un desiderio (se ti capita nelle tue ricerche), un microscopio, intendiamoci, non per grandi scienziati, ma per la scuola, quindi di più che modesto calibro. Può essere che si possa presentare qualche occasione (si capisce, anche più che usato, basta serva allo scopo scolastico. Ci fossero anche se usate, tavole anatomiche tanto vegetali che animali…).

Ed ho finito: un saluto cordiale e preghiere a tutti gli amici di Tolmezzo, a te un grande abbraccio ed una benedizione ex intimo corde.

Prega per il tuo aff.mo riconoscente


D. V. Cimatti, sales.



P.S. A tutti buona e santa Pasqua.

I Superiori oralmente e per iscritto mi hanno espresso il desiderio che restassi, e ci sono. Domani se mi dicono di andare altrove, ci vado. Totaliter et absolute indifferens.14

3912 / Mizoguchi Shigeru /1949?-3-22 /


a Shigeru Mizoguchi, professore a Nakatsu D. B. Gakuen



Tokyo, 22 marzo [1950]

Carissimo Prof. Moriguchi,

La ringrazio tanto del regalo che mi ha mandato. Il suo scritto mi risveglia tanti ricordi passati, e mi fa ricordare l’aiuto che mi ha dato. La ringrazio davvero con tutto il cuore. Non posso ricambiare altro che pregando per lei. Buona Pasqua.

D. V. Cimatti, salesiano



[Originale in lingua giapponese.]


















3913 / Cecchetti Albano / 1950-4-6 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 6 aprile 1950

Carissimo D. Cecchetti,


Grazie, grazie di tutto! Lei dice di sé “e chi sono io?”.

Non so proprio capire perché mi ricordiate. Vi ho fatto tribolare colle mie asinaggini… Mi avete compatito e sopportato… Grazie, cari confratelli. Quanto si è fatto è grazia di Dio e vostro gran lavoro. Ecco tutto. Beh! continui a pregare per me. Si avvicina il rendiconto e… capirà!

Al caro D. Fortuna… sarà fortunato, sempre se allegro, laborioso e santo.

Al “D. Petracco… che sarà buona pietra per fondare qualche cosa di buono per lui e per gli altri se avrà fede.

Al caro D. Corrado… se canterà sempre per Lui con Lui e in Lui.

Ai bravi coad. Tutti… lavoro e preghiera.

A D. Albano… oh, santo biancore dell’alma – unita alla Vergine Madre – unita al suo caro Gesù.

Pregate per me.

Suo

D. V. Cimatti, sales.

3914 / Liviabella Leone / 1950-4-6 /


a Don Leone Liviabella, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 6 aprile 1950

Carissimo D. Leone,


Grazie della tua vera carità usatami con tante belle ed efficaci preghiere tue e dei tuoi. Mio caro, si avvicina sempre più il rendiconto e quando uno si trova come me con bagaglio non troppo buono… Ma confido nelle preghiere tue e dei tuoi.

Non mi so rendere ragione perché vi ricordiate di me, dopo tante fesserie fatte… sarà per quello.

Cerchiamo di fare quel che sappiamo. Il Signore fa poi Lui tutto e aggiusta i nostri sbagli.

Non ti dimenticherò nel tuo prossimo: sta’ certo.

Il Signore ti benedica e ad multos annos ti conceda di salvare molte anime… almeno tutta Beppu.

Ti abbraccio e benedico. Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3915 / Orecchia fratelli / 1950-4-7 /


ai fratelli Orecchia, soci dell’Oratorio S. Luigi di Torino



Tokyo, 7 aprile 1950


A tutti e singoli buona e santa Pasqua, piena delle benedizioni di Dio, di Maria Ausiliatrice e Don Bosco.

Allegri, laboriosi e buoni.

Vi abbraccia e benedice il vostro riconoscente:

D. V. Cimatti, sales.


P.S. Un bacio per me a mamma.

39016 / Liviabella Leone / 1950-4-9 /


a Don Leone Liviabella, missionario salesiano in Giappone


Tokyo, 9 aprile 1950


Buona Pasqua e onomastico. Bravo! La Madonna ti ha messo nelle condizioni di onorarLa bene – fallo volentieri, con fede – ed essa ti aiuterà e con te le due sedicenti perle (e lo sono… in genere loro… perché di perle ce n’è un finimondo specie nel genere minerale… e gli uomini ne fabbricano… ma quelle del mondo, sono false… Essi (i due) sono certo di altra origine.

Ordinando la biblioteca trovo mancare il vol. 111 della Bibbia in fasc. del Vigouroux che è nella vostra Biblioteca (formato piccolo, tascabile). Così se avessi libri che non usate (doppioni, ecc.) all’occasione, invia. Grazie degli auguri e preghiere.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3917 / Coronin Doriguzzi Anna / 1950-4-11 /


alla Sig.ra Anna Coronin Doriguzzi, benefattrice



+ Tokyo, 11 aprile [1950]

Ill.ma Sig. Anna,

Permetta i più sinceri auguri e le più intense preghiere in occasione delle feste pasquali per Lei, per l’ottimo Sig. Giovanni e per i singoli Figliuoli, anche per la Rosalba che spero crescerà davvero come candida rosa in tutti i sensi, e se lo merita, metta nella collezione questi tre.

La Chiesa è la cattedrale di Nagasaki (la 1° chiesa sorta dopo le persecuzioni – monumento nazionale). Prego per tutti

Riconoscente

D. V. Cimatti, sales.

3918 / Fracchia Italo / 1950-4-28 /


a Italo Fracchia, ex-allievo di Valsalice e Ufficiale dell’Esercito italiano



Tokyo, 28 aprile 1950

Carissimo Italo,


Mi giungono proprio nelle belle occasioni delle feste di Ascensione e Pentecoste e nel bel mese di Maria Aus. le tue caritatevoli offerte. Ti ricompensi la Mamma nostra come sa fare Lei e secondo le tue necessità materiali e spirituali. Grazie a nome dei missionari e dei nostri allievi, che cotidie ti ricordano. Non ti dico di me: Italo non può essere dimenticato, e con te la tua buona signora e i tuoi cari.

Il lavoro procede grazie a Dio e in missione e nelle nostre opere che vanno sempre più imponendosi anche in Giappone.

Prega anche tu un po’ per me. Ex naturae contingentibus prima di te debbo presentarmi al resoconto finale: aiutami, caro Italo, colla preghiera. Ti penso in buona salute e al lavoro e buono, ancora più di allora. Sono tornato agli antichi lavori di Valsalice (musica, scienze, pedagogia, ecc.), rivivo con voi, antichi amici, di quei tempi.

Ti domando un favore. Nelle forme che credi fa’ pervenire le accluse. Grazie. Ti benedice coi tuoi e ti abbraccia il

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales. miss. apost. in G.15

3919 / Kanemoto Antonio


Tokyo, 1 maggio [1950]

Antonio carissimo,


Grazie della cartolina. Ti ricordo quotidianamente. Preghiamo a vicenda.

Mese di Maggio: mese della Madonna…

Amiamo la Madonna.

Don Vincenzo Cimatti, sales.


3920 / Zerbino Pietro / 1950-5-6 /


a Don Pietro Zerbino, redattore del Bollettino Salesiano



Tokyo, 6 maggio 1950

Carissimo O. Pietro,


È giunto il doloroso annuncio… Non c’è che dire rassegnati il fiat e pregare.

Speravo davvero che il Signore avrebbe accettato il mio povero dono e ci avrebbe conservato il buon D. Berruti tanto necessario, specie in questi momenti. Preghiamo. Grazie della tua del 7/3 portata dal nostro D. Crevacore. Grazie della tua continua carità e di quella dei buoni.

Quanto al lavoro da darti, arrepta occasione, approfitterò: capirai anche tu… sono cessate per me tante cose che mi rendevano necessario ed utile la propaganda in vario senso… e quindi sono scomparse tante possibilità di disturbare il bravo D. Pietro.

Ricevuto pure il prezioso pacchetto del Sig. Maffei, che consegno al Direttore – la lettera del mio caro D. Lasagna: rispondo ad entrambi. Anche qui è riuscita solenne la manifestazione al nostro Beato (= Domenico Savio). Deo gratias!16

La più bella notizia che mi dai, la più consolante ed utile è quella che “sei il rappresentante nostro presso Maria A.” Oh, cara Mamma, grazie per questa grazia! E grazie a te.

Per parte mia ti ricordo di cuore cotidie in conformità delle tue intenzioni. Domanda per me alla Mamma specie in occasione della sua festa, che mi ottenga il dono della preghiera, dell’umiltà e della purezza.

Che vuoi? Mi trovo a mani vuote e bisogna che mi affretti a raccogliere più che posso per il Paradiso. Sii un po’ missionario della povera anima mia! Grazie.

Un dolce pugno a D. Pavese, Don Pellegrini, D. Osenga… e anche al Sig. Gigi. Ti abbraccio e benedico nel Signore.


Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3921 / Liviabella Leone / 1950-5-12 /


a Don Leone Liviabella, missionario salesiano in Giappone



12 maggio 1950


Il P. Giuseppe Kawaguchi da Roma mi prega di inviare.

W. Maria! La prego vivamente che ti aiuti a condurre a termine presto e bene la sede della sua gloria in Giappone. 17

Saluta i due. Puoi dire a D. Alberto che ho rimesso le lettere al bravo nostro Segretario Ispettoriale.

Facciamoci santi e amiamo e facciamo amare Maria. Come bibliotecario digli che cerchi quel libro. Se avessi doppioni o libri che non adoperate dateli allo Studentato. Non ho a mia disposizione che preghiere e prego per te e per i tuoi valorosi compagni apostoli di lavoro. Anime, anime… tutto il resto è storia o sono storie senza sugo.

Allegri tutti.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3922 / Roncato Adino / 1950-5-12 /


a Don Adino Roncato, missionario salesiano in Giappone



12 maggio 1950

Carissimo Adino,


Il P. Giuseppe Kawaguchi da Roma mi prega inviare…

Colgo l’occasione per salutarti – assicurarti del continuo ricordo d’affetto e preghiere (parliamo sovente di te con le due cartoline (D. Bovio e D. Barbaro… come te).

Ti esorto ad amare ed onorare con tutte le tue forze la Mamma (ricordi? Deo gratias… et Mariae): mi dispiace di non avere più ex-ufficio l’opportunità di farti delle esortazioni: conosco il mio buon Adino e le sue necessità materiali e spirituali. Pensa che D. Bosco ha trovato nella Mamma nostra, tutto, sé, la sua santità e la sua Congregazione et tu fac similiter.

Congratulazioni per la nuova basilica… così Gesù avrà un nuovo trono di amore e salute. Deo gratias… et Mariae.

Ossequi a tutti e a te un caloroso abbraccio e una forte benedizione.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3923 / Conte Giovanna F.M.A. / 1950-5-16 /


a Suor Giovanna Conte, Direttrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone



Tokyo, 16 maggio 1950

Rev.ma Madre,


Godo annunciarle che nei giorni fissati (col treno in arrivo alle ore pomeridiane) se al Signore piace verrò a passare qualche ora con voi – per ripartire all’indomani, come l’altra volta e giungere al più presto a Tokyo. Nella bella novena della Mamma a Lei, alle due colombe antiche e alle nuove, auguri speciali perché possiamo davvero amare ed imitare la nostra Mamma come l’amava e l’imitava D. Bosco. Pregate per il vostro nel Signore

D. V. Cimatti

3924 / Grigoletto Giuseppe / 1950-5-18 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 18 maggio 1950

Carissimo D. Giuseppe,


Ho da rispondere a varie delle tue carissime. Attendevo l’arrivo dei bagagli che sono preannunciati per il 25 c. m.

Ma avendo da esprimere un desiderio urgente del nostro bravo direttore D. Romani scrivo subito, e riscriverò al giungere della tua carità e di quella dei benefattori.

  1. In primis: grazie delle buone disposizioni ed aiuti per il nuovo studentato (le ho comunicate al nostro caro Ispettore). Saranno pure esauditi i tuoi desideri per i Gesuiti e per i Francescani.

  2. Come già ti dissi si sloggia dal vecchio studentato e si va in sede più opportuna, sempre in Tokyo. Posto tranquillo, cinque o sei ettari di terreno, in massima parte coltivabile; vi e già un fabbricato che poi si completerà in cemento armato (è il quartod’ora del cemento armato: Osaka, Miyazaki, Tokyo stanno costruendo edifici che potranno stare a fianco di tante nostre belle scuole).18


Il nuovo Studentato era proprietà della grande Ditta di strumenti musicali, tutto cintato. All’entrata c’è una magnifica e larga vasca circondata di belle piante. Si vorrebbe collocare all’entrata in posizione opportuna un bel busto di D. Bosco o in marmo o in metallo (perché all’aperto…): naturalmente che non fosse una cosa piccola – tipo del busto di D. Bosco del Cellini, come – mi pare – alla Crocetta. Quanto può costare? In qualche cosa forse potremmo concorrere. Oppure non ci sarebbe un’anima buona, un collegio nostro che potrebbe venirci in aiuto? Se ci sapessi dare notizie, indirizzi, prezzi… sarebbe l’ideale. E mi raccomando sia D. Bosco, non ad es. la tua faccia.

Idem, trasportando piante del vecchio studentato (in Giappone è cosa normale… si possono trasportare anche le case grandi) si è fatto un bel boschetto-giardino, e vi starebbe bene una statua della Mamma, ma fatta di roba dura… Capirai: uragani, tifoni, piante che cadono, ecc. Hai capito? Anche indicazioni del genere o realizzazione sarebbero graditissime. Non si tratta di roba grossa. Dunque attendiamo notizie (e allora scriverei a chi tu mi indichi) o la conclusione: se questa ci fosse non hai che da mandare all’Oratorio. Continua l’andare e venire.

Le scatole a te inviate dal Giappone dovevano essere due (affidate a D. Mantegazza): vi doveva essere una bella scatola di lacca con dentro un po’ di tutto per regalucci, ed un tubo di cartone bianco con dentro dipinti giapponesi su seta. Mi dispiace che non sia pervenuto tutto. Riparerò alla prossima occasione.

Avrei tante altre cose da dirti, ma ora debbo partire fino a Shizuoka e mi preme che parta la lettera per aderire al desiderio del nostro bravo Direttore.

Buona festa della Mamma e di Pentecoste coll’augurio che ci facciamo santi.

Ti abbraccia e benedice il tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.


P.S. Saluta omnes a maximo usque ad minimum.

3925 / Castiglioni Alberto / 1950-5-25 /


a Don Alberto Castiglioni, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 25 maggio [1950]

Carissimo D. Alberto,


Grazie del tempo (assai breve) passato allegramente alla lettura del tuo quaderno. L’ho passato colle dovute chiare condizioni a D. Gigi, che me lo restituirà e passerollo a D. Bovio, e… poi vedremo.

Bello! Al posto della Madonna nella visione avrei preferito un latinista autentico di polso: forse avrebbe fatto più effetto. Ma che vuoi? capisco poco l’arte letteraria!

Ti penso in ottima salute e pieno di lavoro (te beato!). Al confronto di voi che lavorate, mi penso disoccupato: mi vendico pregando per voi. Non ti dimentico, caro Alberto!

Oh, che il Signore ti mantenga in salute e in grazia.

All’occasione ossequi alle Figlie di Maria A. Le ricordo nelle mie povere preghiere. Beati voi tutti che fate tanto bene. Non dimenticarmi al Signore e a Maria A.


Tuo sempre

D. V. Cimatti, sales.



Ossequi a D. Leo, D. Del Forge e fam. Kaneko.

3926 / Rastello Francesco / 1950-5-27 /


a Don Francesco Rastello, ex-allievo di Valsalice e benefattore



Tokyo, 27 maggio 1950

Carissimo D. Rastello,


Grazie della tua del 29/3 che mi giunge nella bella festa di Maria Aus. Grazie di cuore di quanto fai per noi.

Sì, il Signore mi ha esaudito dopo 20 anni di preghiere. Sono tornato al vecchio mestiere di Valsalice come semplice gregario (religione, pedagogia, scienze, musica) allo studentato che fra poco sarà trasportato in altra zona di Tokyo. Che il Signore mi aiuti a preparare un po’ di meriti per il Paradiso che penso si avvicini sempre più. Mi trovo a mani vuote, ma per la misericordiam Dei nostri spero...

Sì, la sconfitta di ieri ha segnato l’inizio forse davvero efficace dell’orientamento del Giappone al Cristianesimo.

Occorre per parte nostra intensificare il lavoro e la preghiera e le opere (è quello che si sta facendo) – e per parte dei giapponesi adesione.

Prego cotidie per te e per i tuoi: saluta omnes.

Ti abbraccia e benedice il tuo riconoscente:

D. V. Cimatti, sales.

3927 / Tassinari Clodoveo / 1950-5-29 /


a Don Clodoveo Tassinari, Ispettore salesiano in Giappone



[Tokyo, 29 maggio 1950]1


Pensieri sparsi richiamati o dall’ultima circolare o che frullano per la testa.


  1. In scarsezza di intenzioni di Ss. Messe pel Centro si può provare a rivolgersi

    1. al Delegato Apostolico,

    2. o anche a S.E. l’Arcivescovo (agli Ordinari) o Superiori ecclesiastici o religiosi,

    3. o anche direttamente alla S. Sede (Propaganda Fide).

L’andata di qualcuno in America può anche servire (non molto). Alle volte si può anche dire che si accettano a elemosina ridotta (in necessitatibus). Celebrando ad intentionem Sup. di Torino c’è il vantaggio che si pagano anche i debiti (nell’ipotesi che l’Ispettore possa aliunde dare l’elemosina). Ottimo il consiglio di cercarne perché non se ne cercano, se i confratelli sanno che è l'Ispettore che pensa e dà.

  1. Pel Catechismo trovo in biblioteca questi tre volumetti… Fa’ esaminare, e poi (se puoi) fa’ restituire alla biblioteca dello studentato.

Altri libri che forse potrebbero servire sono vecchi (tre) volumetti del catechismo vecchio (Raguet), nonché di quello (abolito dal governo durante la guerra), c’è anche un po’ di storia e liturgia. Vi sono specie nel Raguet buone referenze sul Giappone.


Bisognerebbe riesumare (e completare) quanto si [è] fatto in occasione del Congresso catechistico (quaderni di esempi, ecc.).

Al momento non saprei dirti altro. Prega per me. Datemi lavoro. Penso che il Signore mi permetterà di lasciare le mie povere ossa in Giappone. I Superiori mi dicono che sono vecchio, e d’altra parte sono più che convinti, che più che fesserie D. Cim. non sa fare. Che almeno riesca a fare un po’ di meriti. Come è stato buono il Signore che mi ha messo nelle attuali condizioni: che responsabilità per me, se non ne so usufruire. Prega affinché possa concludere qualche cosa di buono.

Durante le vacanze ci saranno confratelli che hanno bisogno di riposare. Disponi liberamente del sottoscritto per qualsiasi lavoro.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3928 / Zerbino Pietro / 1950-5-31 /


a Don Pietro Zerbino, redattore del Bollettino Salesiano



Tokyo, 31 maggio 1950

Carissimo D. Pietro,


Ho raccolto altro materiale per darti un po’ di lavoro.

Abbi pazienza, perché spero che presto andrò in Paradiso e di lassù lavorerà il povero D. Cimatti anche per te. Usami dunque:

  1. La solita carità di preghiera presso la Mamma e D. Bosco e Savio e anche la S. Mazzarello – proprio per me, che data la mia nuova posizione non ho da impacciarmi come per il passato con le responsabilità.

  2. Ed anche di questa nuova posta, sempre arrepta occasione… come posta salesiana, anche se arriva tardi… e col minor dispendio. Ad esem. le lettere per Faenza a D. Garbarino che volentieri recapita.


Allegro, caro D. Pietro mio, e prega per me affinché mi salvi l’anima… mi pare sarà presto perché ho più niente da fare, né sperare in questo mondo.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3929 / Zerbino Pietro / 1950-6-9 /


a Don Pietro Zerbino, redattore del Bollettino Salesiano



Tokyo, 9 giugno 1950

Carissimo D. Pietro,


Al solito un po’ di lavoro, perché ti offendi se…

1. In primis buon onomastico. Tu sai quel che farò per te in quel giorno specialmente… e basta, perché non so fare complimenti.

2. Invio di qui al Paradiso gli auguri al nostro indimenticabile Sig. D. Berruti.

Tu avrai certo l’occasione di fare gli auguri al nostro Ven. Rettor Maggiore ed al Sig. D. Tirone: unisci i miei poveri e le mie più povere preghiere.

Se non muoio passerò luglio e agosto per gli esercizi a Hong Kong-Macao. Fiat voluntas Dei.

Allegro e prega al solito (facendo tu la mia parte) per me, ut faciam bonam vitam ad parandum felicem transitum.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Di’ al Sig. D. Gennaro che ho ricevuto la sua ultima e mi do attorno.

3930 / Grigoletto Giuseppe / 1950-6-9 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 9 giugno 1950

Mio carissimo D. G. Giuseppe,


Deo gratias! Ho tardato a rispondere in attesa del materiale giunto in ottime condizioni. Non è ancora scassato. D. Barbaro consegnerà anche quanto ha ricevuto il nostro bravo Ispettore; il Sig. Don Romani e confratelli del Noviziato e studentato ringraziano e pregano secondo le tue intenzioni. Il povero D. Cimatti vorrebbe dirti e fare tante cose, ma capisci anche tu… Prego, prego, prego, e stop… se no mi commuovo troppo. Non pensavo che la sensibilità si acuisse cogli anni (almeno per me è così)…

Il mio bravo Direttore mi permise di celebrare la serie di Sante Messe gregoriane.

Non ho ancora veduto il buon P. Bartoli, ma gli ho scritto, annunciando. L’Ispettore ha disposto secondo i tuoi desideri del materiale inviato. Se ti può essere utile la notizia… se non muoio o non sorgono impedimenti passerò luglio e agosto per gli esercizi a Hong Kong e Macao, per volere dei Superiori,


[N.B. Non si è pienamente sicuri che quanto segue sia da collocarsi qui.]


Comincio dall’ultima tua del 12/5:

Sto cercando per il Dott. Cojazzi le costruzioni architettoniche… Ne informo anche D. Del Col segretario dell’Ispettore che è incaricato anche di queste cose, e anche sta cercando il modo di inviarti per aereo (la posta giapponese non funziona ancora per merci con aereo) tante belle cose che ha procurato. Non avendo più le mani in pasta il sottoscritto, farai sempre bene a rivolgerti a Lui direttamente. D. Cim. spingerà dietro le quinte.

Non so se ti avevo già scritto per la Messa di cui desiderereste copia. È un po’ del genere locale e non so se incontrerebbe… per la liturgicità (che parole!). Dimmi se ti sembra veramente utile.

Scrivo al buon S… Non resta che pregare e lo si fa con fede e gran cuore.

E unisco al solito un po’ di posta… ed anche scrivo a quanti mi indichi. Il S. Cuore di Maria (Purissimo Cuore) è patrona principale del Giappone, come S. Michele. Indovinatissimo.

Dunque Gesù e Maria per cui lavori ti investano colle loro grazie. Unito in pensiero e carità preghiamo.


Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3931 / Ziggiotti Renato / 1950-6-13 /


a Don Renato Ziggiotti, Consigliere Generale delle Scuole salesiane



Tokyo, 13 giugno 1950


Rev.mo e carissimo D. Ziggiotti,


Il nostro ben amato Ispettore mi prega di rispondere alla tua richiesta circa le lettere del nostro Santo D. Rinaldi. A chiarimento della tua richiesta è utile richiamare quanto segue:

  1. Olim (non so dire la data) inviai a Torino quanto c’era in archivio delle lettere del Rettorato Don Rinaldi. Servirono per la compilazione della biografia dello stesso e ne furono riportati brani – come servirono al sottoscritto nella compilazione della breve biografia del nostro Don Piacenza.

Non mi consta siano state rispedite, quindi gli originali dovrebbero essere a Torino. Stralciai prima dell’invio persuaso che sarebbero rimaste a Torino.19

  1. Nel nostro archivio non c’è più nulla di originali di tali lettere (qualora fossero ritornate da Torino), per questa ragione.

Durante la guerra ho dovuto, per le più che ripetute perquisizioni domiciliari e per diminuire al puro indispensabile l’archivio (che dovevo trafugare qua e là) distruggere la massa delle relazioni coll’estero, tanto dal punto di vista amministrativo che spirituale. Ed ho sunteggiato le cifre essenziali dei rendiconti amministrativi, gli ordini dei Superiori e norme e consigli, ecc. estraendoli dalle lettere, i cui originali furono distrutti. Ho potuto salvare solo le cronache – relazioni colla S. Sede (perché queste erano a Miyazaki in luogo dove fortunatamente le guardie non misero il naso – ed era proprio nella stanza da loro abitata).

Dei confratelli ritenni l’indispensabile per i voti e ordinazioni, ed il resto, come documenti personali, affidati ai singoli. Così tutto l’archivio fu ridotto ad una semplice cassetta che potei trafugare fuori Tokyo.

Dalla biografia di D. Piacenza stralcio quanto fu stampato sulla biogr. di D. Rinaldi e D. Piacenza – vedere etiam quanto aggiungo di stralci di lettere al sottoscritto (i cui originali penso siano all’Oratorio). Attesto che tutto è conforme a verità e copiato ad litteram dagli originali, che, per le ragioni sopra esposte, non sono in grado di inviare.

Se fosse necessaria una dichiarazione autentica invio foglio in bianco con mia firma (che autorizzo con tutta libertà a imitare si opus fuerit) mettendo sopra quanto credete utile.

Il contenuto delle lettere era la risposta puntuale e scritta di propria mano sempre alle lettere che gli si inviavano.

Quanto ho stralciato delle medesime è quanto mi è sembrato utile per le circolari o per l’uso personale. Di uso quindi privato, perché questioni burocratiche erano quasi sempre affidate ai singoli dicasteri o al segretario generale.

Non so, se risulta chiara questa relazione, non saprei dire altro.

Tenterò altre ricerche ma penso che riusciranno a vuoto, perché, se per caso ci fosse rimasto qualche cosa a Nakatsu, tutto fu distrutto dall’incendio del 1946.

E… ricordami alla Mamma e a D. Bosco.

In quorum fides

D. Vincenzo Cimatti, sales.


3932 / Merlino Alfonso / 1950-6-20 /


ad Alfonso Merlino, salesiano laico già missionario in Giappone



Tokyo, 20 giugno 1950

Carissimo Alfonso,


Sempre graditissimo il tuo ricordo unito a quello dell’indimenticabile Mons. Rotolo. Grazie degli auguri e delle preghiere. Ti assicuro identico e più intenso contraccambio per te, per i tuoi e per le tue intenzioni.

Bravo! a quanto mi dici anche tu sei in moto continuo. Segno che hai lavoro: fallo per il Signore e col Signore sempre. Ti ricorderò specie nel mese del S. Cuore. Ricordo bene che tu fosti il 1° a tradurre i 9 uffici. Uscirà nel mese la terza edizione. Deo gratias!

Ed ora che dirti? Prega anche un po’ per me, mi avvicino sempre più al gran passo. Che il Signore mi aiuti a chiuder bene la mia povera vita. Ho bisogno per ciò dell’aiuto dei miei amici fra cui conto anche te.

Ti prego ossequiare per parte di noi tutti l’amatissimo Monsignore. Assicuralo che è con frequenza ricordato specie quando con D. Romani si parla di Roma. Ti abbraccia e benedice il


tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3933 / Grigoletto Giuseppe / 1950-6-26 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 26 giugno 1950

Carissimo D. Giuseppe,


Colgo l’occasione della venuta di D. Tassan e D. Dell’Angela, friulani, per inviarti un saluto.

Mi dicevi per le spese postali: fai ottimamente a rifondere, potendo… Noi ci serviamo della carità di P. Scully capo dei Capellani di Yokohama. Se dall’Italia è più economico spedire a S. Francisco a Lui, non hai che da inviare al suo indirizzo, mettendo nella busta col semplice indirizzo la lettera in busta col nostro indirizzo. Scrivo a quanti mi dici.

Come sai, non avendo più, se non possibilità di consiglio, quando me lo domandano, non posso acquistare grandi cose. L’incaricato della propaganda è D. Del Col, che spero sia in relazione con te e che può fornire molte cose. Raccolgo, arrepta occasione, robe naturalistiche per ricostruire un po’ di museo allo studentato. Sto scrivendo qua e là per vedere se racimolo un po’ di materiale minerale. Promesse… realtà poche. Coi nuovi programmi all’Americana, le scienze…

Ad ogni modo tu capisci le mie nuove condizioni. Non voglio né debbo entrare neppure menomamente… non vorrei neppure si pensasse più a me… Mi fu affidata la parte di infimo gregario (e finalmente hanno capito che è proprio quella che si conviene al sottoscritto… e non riesco neppure a far bene questa) e tento…

È venuto l’altro ieri P. Bartoli. Gli ho spiegato: gli ho dato l’indirizzo della nuova casa dello studentato, dove furono trasportate le casse. L’Ispettore ha aderito in pieno ai tuoi desideri, il Direttore D. Romani è al corrente di tutto. P. Bartoli ora sta studiando, e non sa dove sarà mandato per il tirocinio; e allora deciderà.

Ho veduto qualche cosa delle casse. Meraviglioso il Cristo morto con quell’angelo… Vorrei esser io quell’Angelo… Mi sforzo di esserlo cotidie con Gesù vivo. Non ti so dire come sarà usato quel materiale, né come sarà usato quello della missione da cui si esce. Penso che in missione rimarrà tutto in posto, come si è fatto quando si fece il passaggio di alcune residenze al clero indigeno. Quanto non è strettamente personale rimane dotazione della Missione.20 Penso sarà così.

D. Romani desidererebbe la Via Crucis di cui ha visto, mi dice, un pannello.

Grazie pel tuo interessamento statue all’aperto e busto a D. Bosco. Si Deus vult…

Per i libri, vera urgenza, penso non ci sia, ma fa’ tu… e va sempre bene.

Mio buon D. Giuseppe, non vorrei che avessi l’impressione di un quasi disinteressamento mio in tutte queste faccende, e più di quanto hai fatto o fai per i missionari del Giappone. Oh, no! Capisci anche tu che ora non debbo più pensare a necessità o ad utilità di cose che non cadono più sotto la mia responsabilità, e che quindi né conosco, né debbo conoscere: posso al più esprimerti desideri sentiti (come sopra).

Quanto non pervenne, o andò perduto o fu utilizzato da chi doveva inviartelo (lo saprò poi): finché non parte qualcuno per nave non potrò inviarti cose un po’ grosse. Aspetto una bella collezione di cristalli rari delle miniere di Hita. Contavo su luglio e agosto, ma come ti scrissi li passo ad Hong Kong, Macao: cercherò anche colà.

Per ora stop. Non mi ammazzo pel lavoro (è il mio massimo cruccio, perché sto male physice et spiritualiter), ma il Signore ha disposto così. Ho più che tempo a pensare per me, constatare la mia nullità (è un gusto matto questo genere di esperienze… altro che quelle di gabinetto…) fesserie perpetuate – risultati ottenuti, per me, un pugno di mosche…

Ho letto quanto mi dicevi degli annali. Non so se proprio fa al caso mio, là e… si tratta di un colosso missionario. Per me è così chiaro l’insuccesso missionario che non vale proprio la spesa strombazzare il 25°. Vorrei musicare il “bonum mini quia humiliasti me”. II Signore ha pensato diversamente. Ma sta il fatto che non sono stato capace di realizzare il “Tene quod accepisti” o “habuisti ab Ecclesia”.

Beh, beh! lasciamola lì. Mi perdoni il Signore, la Chiesa e la Congregazione: il tempo che piacerà concedermi il Signore sarà riparazione almeno di preghiera… non posso far altro. Et in silentio et in spe cercare di realizzare qualche cosa per l’eternità, perché – caro Giuseppe – penso che più poco tempo mi resta, e purtroppo lo stato della mia povera anima è ben povera cosa. Sono nato e vissuto nella povertà materiale, ma adesso constato che incomparabilmente è ben più misera la mia povertà spirituale. Preghiamo ad invicem.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3934 / Zerbino Pietro / 1950-6-26 /


a Don Pietro Zerbino, redattore del Bollettino Salesiano



26 giugno 1950

Mio carissimo D. Pietro,


Approfitto per un po’ di posta e scusami. Ormai non ho neppure più da preoccuparmi della propaganda per la missione (ormai seppellita per metà) o per le nostre opere: e quindi non so che rispondere (per educazione e senso di riconoscenza) a chi mi scrive.


  1. Nel fare la consegna dell’archivio ho trovato gli acclusi – a te, o all’ufficio missionario o non so a chi, può essere siano utili. Senti D. Tranquillo se non sia il caso di piantarla lì per questo conto corrente, che ci sta come i cavoli a merenda – titolo non vero, ecc. ecc. Del resto puoi fare in fretta a cestinare.21

  2. All’occasione saluta chi mi ricorda – assicurali che non dimentico nessuno – ma sappiano che ufficialmente non esisto più! (come è bello dal generalato o ammiragliato discendere a pista pauta (= pesta fango, = nulla) – un… dei poulenta e koi (= polenta e cavoli)… fianco destr,… et similia.

  3. Ti prego un pensiero per me sempre alla Mamma, al babbo, e al buon Savio. Che possa fare una buona morte.

  4. Vedi l’acclusa e come rispondere ti sembra bene spedisci o fa una lettera ad hoc. Per me non ho certo ricevuto o sarà stato mescolato un po’ qua e un po’ là.

  5. Che devo dirti d’altro? Preghiamo. Mi mandano ad Hong Kong per gli esercizi: quindi, se così è il volere del Signore fino al 1 Settembre sono occupato con le prediche che certo non mi costano.


Vedo di arrabattarmi per trovare un po’ di lavoro. Come è brutto per me e materialmente e spiritualmente non essere oppresso dal lavoro, come nei bei tempi di Valsalice… ed anche allora ero ben lontano dall’essere oppresso… Beh! fiat voluntas Dei.

Allegro D. Pietro. Usami la carità di cui al N° 3. Mi troverai sempre vicino al tabernacolo.


Tuo

D. V. Cimatti, sales.


P.S. La lettera di D. Grigoletto peserà un po’, ma vedi un po’… di spedirla così.

3935 / Coronin Anna / 1950-6-26 /


alla Sig.ra Anna Coronin, benefattrice



Tokyo, 26 giugno 1950

Ill.ma Sig.ra Anna,


Il mio amico D. Grigoletto mi annuncia la sua inesauribile carità. Assicuro che cotidie ricordo i suoi angioletti… Oh, che il Signore li formi sotto le cure dei buoni genitori come si deve per la loro felicità materiale e spirituale.

Il lavoro procede sempre sia per la conversione, che per lo sviluppo delle opere. Nell’annata furono inaugurate due nuove chiese – e due altre, assai grandi, in progetto – due nuove scuole a Osaka e Miyazaki.

Oh, il Signore rimeriti come sa fare e può fare Lui la loro carità. Mi assento per due mesi per lavori ad Hong Kong - Macao. Ossequi riconoscenti a tutti, specie al Sig. Giovanni.


D. V. Cimatti, sales.



Carissimi Lea, la collezionista, e Luciano…


La lettera ormai è tanto pesante che ho scelto carta finissima giapponese… e per risparmio scrivo in blocco alla triplice.

Alla buona Rosalba debbo dire che al momento sono sfornito di francobolli, ma ne preparerò tanti e tanti, mai visti.

Al bravo Luciano… oh, trovassi buone e belle neoliti per il nostro museo!…

Alla Lea: il modo di evitare i crampi matematici estivi, è studiare la dolcissima materia (confesso che anche per me era fra le materie più desiderate!!!).

Per sempre per la triplice. Le vostre iniziali del nome mi danno lo spunto per qualche buon pensiero:

Reisa (Lea): freccia esemplare (Lea attiva come una freccia, esemplare a tutti).

Ro: (Rosalba): lavoro (sempre laboriosa).

Lu: Luciano: tendere ad un fine, ad uno scopo, essere buon figliolo e scolaro in casa e fuori, buon cristiano per diventare un galantuomo.

Pregate per me. Luciano darà un bacio per me ai genitori e a Pierluigi e a Anna Maria.


Vostro

D. V. Cimatti, sales.

3936 / Padovan Francesco / 1950-6-26 /


a Francesco Padovan, benefattore



Tokyo, 26 giugno 1950

Ill.mo Sig. Francesco,


Non può credere la bella risata fatta alla prima parte della sua lettera, scritta nel bel dialetto Veneto. Oh, che il Signore le daga del bene… Non può credere la gioia dei missionari. Mi dicevano: “queste belle lettere bisogna conservarle”.

Grazie di cuore soprattutto delle belle preghiere che fa per noi e dei caritatevoli aiuti che Lei e la buona nipote e sua sorella fanno per noi. Deo gratias! Lei, ottimo Signor Padovan, sia sicuro che ogni giorno i missionari e i suoi beneficati pregano per Lei, per la sua famiglia e per tutte le sue intenzioni. II lavoro aumenta e per numero di battesimi e per lo sviluppo delle opere. Quest’anno due belle chiese nuove – altre due sono in progetto – in costruzione poi due scuole… Grazie al Signore e ai buoni cooperatori fra cui annoveriamo la buona famiglia Padovan.

Continui a voler bene a Maria Aus. e a D. Bosco ed anche ai missionari del Giappone. La benedizione a Lei e alla sua nipote. Riconoscente:

D. V. Cimatti, sales.

3937 / Grigoletto Giuseppe / 1950-8-17 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice e grande benefattore



Hong Kong, 17 agosto 195022

Carissimo,


Ricevo la tua diretta a Macao a Hong Kong, dopo poco che avevo finito la muta fissata colà. Le altre erano ad Hong Kong: mi rimane la quarta che inizio a Dio piacendo al 23 c. m., e se non capita nulla in contrario il 5 settembre conto di ritornare a Tokyo.

Oh, sì, sì… il Signore mi ha davvero voluto bene: mi ha dato comodità di fare 4 mute di esercizi (e me le sono godute spiritualmente tutte).

Oh, caro D. Giuseppe, tutti i miei crucci (se possono dirsi tali) hanno la loro base in radice superbiae meae, che non è poca. Ne godo, che, se non altro, mi pare di vederci chiaro… e butto nella misericordia di Dio tutte le mie magagne, grandi e piccole… tentando colla preghiera e nell’adempimento di quanto mi fanno fare, di riparare, e nella speranza che il Signore mi conceda spatium poenitentiae per riuscirci.

Supplico che mi diano lavoro per esaurirmi (in senso buono… che se non sono saturo di lavoro, la va male)… ma poi concludo col solito pensiero: “Che vuoi ti diano da fare? Hai ben veduto che i risultati passati, debbono ben stare in guardia...”. Deo gratias!

Tento allora d’immedesimarmi colla preghiera e con quel poco che posso fare, in Lui…

Bravo, prega e fa’ pregare per la mia povera anima, e ti assicuro adeguato contraccambio.

Vorrei poi da te, che devi avere le mani in pasta, due brevi e chiare risposte su questi due argomenti (in forma confidenziale).

  1. Qual è la forma migliore da tenersi nella recita del Rosario? Certo, meditazione sufficiente e proporzionata del mistero. E le Ave? Dette con attenzione attuale alle parole, o meglio alla contemplazione del mistero? In quel pochissimo che conosco al riguardo, non trovo la risposta chiara e soddisfacente.

  2. E questo per me più delicato. Se conosci qualche cosa di mistica… Ho sempre sentito dire e letto che nelle relazioni dei nostri doveri con Dio, che dobbiamo amare con tutte le nostre forze, con tutta la nostra mente e volontà, non è necessaria la partecipazione materiale dei nostri sentimenti organici. Quid dicendum si inter orationes et relationes intimas nostras cum Jesu, vel cum V. Maria excitationem aliquam physiologicam probetur… (scusa il latino! = si provi o spontaneamente si produca), come può succedere quando si sta in relazione con una persona che si ama? (piacere sensibile, lagrime ed eccitamenti corporei di vario genere). Damnandum? Cohibendum? (non sempre è possibile.) Distrarsi? E dove, allora se ne va l’intima relazione cui, mi pare videtur... perché dovrebbe rimanere estraneo il corpo? Chissà che cosa provavano fisiologicamente quei santi, cui il Signore ha fatto sperimentare le sue più ineffabili tenerezze?

Se dalle opere di mistici, o consultando (se ti è possibile) qualche persona capace di chiarirmi moralmente quando domando mi sarebbe assai utile. Come ti dico, in forma confidenziale.


  1. Quanto a D. Del Col (segretario dell’Ispettore) mi assicurò ti aveva inviato materiale propaganda, ecc. Al ritorno potrò dirti con maggior chiarezza.

  2. Per D. Mantegazza non mi riesce di ricordare il nome del paese (vicino a Milano). Habe me excusatum… farò ut supra.

  3. Grazie delle altre notizie. In Cina buon personale in formazione: ieri hanno incominciato il noviziato 20 aspiranti, ed entrano in filosofia 6 novizi che fecero i santi voti. Notizie discrete dalle zone occupate.

  4. Grazie dell’interessamento micro, ma… senza ansietà, sarebbero utili anche semplici lenti di ingrandimento (o piccolo microscopio elementare).

  5. Ho fatto un po’ di raccolte a Hong Kong e Macao e dintorni. All’Isola Coloane (Macao) ho trovato degli esemplari di Nepenthes.

  6. Approfitto di un confratello di Hong Kong che parte in aereo per farti pervenire un po’ di posta.


Sento vociferare sulla prossima definizione dogmatica dell’Assunzione della B. V. Maria. Oh, Deo gratias! Banzai! M. Maria.

Saluti a tutti e singoli, e a te un affettuoso abbraccio. Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3938 / Padovan Agnese / 1950-8-17 /


alla Sig.ra Agnese Padovan, benefattrice



Hong Kong, 17 agosto 1950

Ill.ma Sig.ra Agnese,


Il nostro caro D. Grigoletto mi annuncia la sua recente generosa carità per le vocazioni indigene. Il cooperare alla formazione di un sacerdote, è quanto vi ha di più meritorio.

Le farà piacere sapere questo bel fatto storico. Il Papa Innocenzo XI fu il primo ad inviare il 1° Vescovo in India. Dopo vari anni quel buon Vescovo aveva il piacere di annunciare a Sua Santità che aveva amministrati cinquantamila battesimi. Sua Santità nell’inviargli le congratulazioni, gli scriveva: “Sarà per la Chiesa e per me la più grande consolazione quando mi scriverete che avete ordinato il 1° prete indiano”.

Goda, ottima Sig.ra Agnese, Lei potrà dire a Gesù: “Anch’io ho il mio prete!”. Grazie, e grandi, continue preghiere per Lei. All’occasione, ossequi al Sig. Francesco. Suo nel Signore:


D. V. Cimatti, sales.

3939 / Miller Vittorio / 1950-9-7 /


al chierico Vittorio Miller, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 7 settembre 1950

Carissimo Miller,


Fui davvero dispiacente di non averti potuto né parlare né vedere a Hong Kong… Ero a Macao per gli esercizi. Fiat voluntas Dei, cui offrii questo sacrificio. Il Signore, certo per il tuo bene, ti ha inviato a questo tuo nuovo dovere, che certo costa sacrifici non indifferenti, non solo materiali, ma spirituali. Ma è dovere e son sicuro che lo compierai con la diligenza con cui sei solito compiere tutti i tuoi doveri.23

Calmo e sereno – unito a Dio nella preghiera – rettifica con frequenza l’intenzione – evita le occasioni, che potrebbero introdurre nella tua anima (mente, fantasia, immaginazione ecc.) materiale di infima o cattiva qualità – nelle difficoltà invoca Maria A. e D. Bosco, D. Rinaldi e Savio con fiducia. Ti assicuro quotidiano ricordo. Coraggio e allegro e laborioso sempre. Tuo aff.mo


D. Vincenzo Cimatti, sales.

3940 / Tassinari Clodoveo / 1950-9-10 /


a Don Clodoveo Tassinari, Ispettore salesiano in Giappone



Tokyo, 10 settembre [1950]

Carissimo D. Clodoveo,


A completare i miei Ss. spirituali esercizi, avrei voluto anch’io, secondo la tradizione nostra, fare un po’ di rendiconto (come son solito fare mensilmente al mio caro Direttore). Ma temevo disturbarti, dovendo tu trattare con tanti bravi confratelli. Supplisco con queste poche righe:


  1. Sanità. Grazie a Dio buona: lo vedono tutti.

  2. Studio e lavoro. Non me ne hai dato da ammazzarmi, e le spalle (come si suol dire) porterebbero altro che questo. Ad ogni modo faccio quel che mi danno, come so e posso. E quando non ne ho me ne cerco.

  3. Occupazioni. Continuerò qualche insegnamento dell’anno scorso ai teologi – e non essendoci più i filosofi, aiuterò in qualche cosa per i novizi. Penso che mi lasceranno pasticciare in biblioteca e in musica.

Per la diligenza: in quantum possum et scio, che specialmente in certe materie, è assai limitata la (teido) capacità.

  1. Comodità d’adempiere le pratiche religiose: ampia. Tento di riuscire a migliorare: fatto il proposito: “Age quod agis” e come se fosse l’ultima azione della vita.

  2. Comportamento nella oraz. e meditaz. ut supra.

  3. Frequenza e devozione ai Ss. Sacramenti: regolare in omnibus, con sforzo al sempre più e meglio. Necessari per me per rafforzare i “locus minoris resistentiae”, ossia: superbia e cuore. Come vedi anche tu, è per me più che carissima la volontà di Dio (manifestata nelle disposizioni dei Superiori a mio riguardo). È il pensiero che ho espresso ai Superiori nelle occasioni in cui si sono voluti disturbare a scrivermi.

È utile anche per te. Tu sai il mio passato salesiano. Foglizzo – Valsalice circa 30 anni – con intercalati 6-7 anni (S. Giuseppe, oratorio S. Luigi e Valsalice). Il pallone comincia a gonfiare – prime cariche salesiane. Poi i 25 anni di missione. Il pallone gonfia ancor di più! Visitatore, Prefetto Apost., Ispettore, il Capitolo. Una soffiata ancora non riuscita.24 Il mio calvario del ritorno. “Torna presto! Torna subito!”. Parole e scritti. “Ti dirò quando è ora… è cosa delicata!”. Il Visitatore straordinario: “È desiderio dei Superiori che Lei si fermi allo studentato”. Quest’anno: “È vecchio… non si conclude nulla!”.

Come vedi, il Signore ha fatto nel pallone, che stava per scoppiare, qua e là buchi di vario genere (tutte le fesserie di 25 anni!) e non c’è pezza che possa chiudere. La parabola discendente sta per chiudersi. Il Signore, come vedi, mi ha messo nelle felici condizioni di poter pensare a racimolare con calma qualche cosa per il mio prossimo esame finale… perché chissà che mi sarebbe capitato. I Superiori hanno capito che un pallone bucato è inservibile.

Sarei senza testa se non cercassi di approfittare delle disposizioni del Signore. Ti ho detto questo, che sotto varie forme ho espresso anche ai Superiori, perché tu mi possa capire meglio ed anche aiutarmi per fare una buona morte. Deo gratias!

Miei pensieri predominanti in materia: “Bonum mihi, Domine, quia humiliasti me.

In spiritu humilitatis et in animo contrito expecto ut bonus Jesus me suscipiat”.

Ridi pure, ma è chiarissima la volontà di Dio e le conseguenze che ne derivano.

  1. Voti. Desidero osservarli meglio che posso. Tento di ritornare all’antico anche in minimis (permessi, puntualità, vita in tutto comune… Oh! come mi seccano i riguardi… monsignorili…). Per il resto potrei dire con S. Paolo (un po’ di umiltà) dell’“angelus qui me colaphizat”. Deo gratias!

  2. Carità. L’altro lato che fa il paio colla superbia: devo stare attento nelle mie cordiali manifestazioni esterne. Sono di vetro! Non mi pento però di aver amato e amare forse troppo i miei confratelli.

  3. Al momento non conosco disordini ecc. né in casa nostra né nell’Ispettoria. Ho cercato di insistere su qualche punto speciale nelle prediche degli esercizi (che il mio buon direttore si è fatto promettere che metterò in carta o sul filo25).


Scusami se ti ho fatto perdere tempo e prega per me. Tento di trasformare la vita che al Signore piacerà concedermi ancora, in preghiera continua per te e per i buoni confratelli del Giappone e per tutti i nostri benefattori. Prega anche tu per il tuo povero

D. V. Cimatti, sales.

4941 / Ricaldone Pietro / 1950-9-17 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Tokyo, 17 settembre 1950

Rev.mo ed amatissimo Sig. D. Ricaldone,


Ricevuta la sua Ven.ma del 24/8 p. p., presi gli accordi col nostro bravo Ispettore, parlai colla Rev. Superiora delle Figlie di Maria Aus. circa il problema della venuta delle Rev. Suore “Esclavas Conceptionistas” del D[ivin] C[uore]. La Superiora è ben lieta di accoglierle ad tempus, se si accontenteranno della loro povertà e se non trovano di meglio presso religiose di condizione più elevata.

L’Ispettore mi dice che non è difficile trovare Ecc.mi Vescovi desiderosi. Ho fatto interrogare anche Suore Spagnole, e vedremo.

Ad ogni modo il posto ove poggiare il piede e il capo c’è: e da questa piccola centrale potranno fare le loro ricerche (come già fecero ad es. le Canossiane). Pare che anche il nostro Ispettore, sarebbe disposto ad accettarle in Missione, il lavoro non manca. Scrivo di tutto al bravo D. Tognetti, coi particolari delle pratiche (che non saranno né facili, né brevi) così mi si dice nelle lettere ricevute.

Col bravo Vescovo di Osaka penso non concluderanno: ad ogni modo potranno tentare. Il nostro Ispettore pensa essere più facile a Fukuoka.

Mi fa due domande: “Come va?”. Risposta: “Grazie a Dio, optime in tutti i sensi, materiale e spirituale” pur non riuscendo a concludere per la mia povera anima ancor ben lontana dall’essere santa. Sono ritornato come 54 anni fa chierico di Valsalice, su per giù colle stesse mansioni per i filosofi: scienze, pedagogia, religione, musica, e aiuto per le confessioni. Non sono certo carico di lavoro (pur domandandone e non ottenendone…) ma mi aggiusto a cercarne.

Come già le dissi, vedo le fesserie fatte, il poco o nulla di riuscita: cerco di riparare colla preghiera, col lavoro che mi danno, buttandomi nella volontà di Dio. “Ci vedremo ancora?”. Non dipende certo da me; ma dal Signore. Se è lecito esprimere un desiderio (sempre inteso condizionato alla volontà di Dio) è che mi si lasci tranquillo… Qui i confratelli mi conoscono, sanno compatirmi e sopportarmi… Poi, perché rinnovare altrove le minchionerie, gli sbagli, gli insuccessi, di cui ho dato saggi evidenti e troppo numerosi nella mia povera vita salesiana? Deo gratias e ai Superiori che con vera carità e cognizione di causa hanno disposto di questo individuo. Preghi e faccia pregare per me. Ossequi ai singoli Ven.mi Superiori. Suo


D. V. Cimatti, sales.

3942 / Foltin Stefano / 1950-9-24 /


a Don Stefano Foltin, missionario salesiano in Giappone



24 settembre 1950


Bella data per Lei, caro D. Foltin.26 Festa della Mamma nostra – anniversario della sua nascita.

Ad multos annos sotto la protezione di Maria.

Affinché possa essere un ottimo missionario in Giappone prega sempre per Lei il suo aff.mo


D. V. Cimatti, sales.

3943 / Dal Fior Luigi / 1950-9-24 /


a Don Luigi dal Fior, missionario salesiano in Giappone

+ 24 settembre [1950]

caris.mo D. Dal Fior,


So che hai predicato gli Esercizi. Bravo! Quando ti si presenta l’occasione di esercitare il ministero, di’ sempre: “Adsum!”. Quanti meriti! Guai a noi se non predichiamo e se non ci dimostriamo alter Christus!

Ti penso bene in tutto e procura di mantenerti così sempre. Specie nel mese del Rosario cerca di far miracoli di lavoro in tutto e di’ alla Madonna che ti faccia tutto suo. Prega per questo tuo vecchio amico dell’anima tua che cotidie ti ricorda.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.


3944 / Liviabella Leone / 1950-10-2 /


a Don Leone Liviabella, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 2 ottobre 1950

Carissimo D. Leone,


Siamo tutti pieni di ammirazione per la costruzione, destinata a trono di Gesù, a diffondere la devozione alla Mamma nostra, a salvare tante anime. Deo gratias! Tu sai che non posso far più nulla né per consigliarti, né per aiutarti (e non sapevo farlo neppure prima): ma ho pregato e prego. Congratulazioni dunque a te, ai tuoi 2, e a quanti hanno cooperato. Sta’ tranquillo! La Madonna penserà.

Scrivendo ai tuoi cari, non dimenticarmi: dobbiamo loro tanta riconoscenza, assicurali del continuo ricordo di tutti.

Grazie dell’invito27: se volete il bene dell’anima mia lasciatemi in pace. Deus scit… ad ogni modo farà il Signore ciò che è bene per voi e per me. Permetti che abbracci fraternamente te, Alberto e Franco. All’occasione un saluto ad Hayakawa e Kaneko.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3945 / Zerbino Pietro / 1950-10-7 /


a Don Pietro Zerbino, redattore del Bollettino Salesiano



Tokyo, 7 ottobre 1950

Carissimo nel Signore,


Giorno per me di tanti ricordi… 54 della Professione!

Deo gratias! E mi aiuti la Madonna a tenermi nella vocazione con merito usque in finem! Pur essendo nelle nuove condizioni (sono tornato il chierico di Valsalice di 54 anni fa) spero continuerai ad aiutarmi nella minuscola corrispondenza, e più nelle preghiere presso la Mamma e D. Bosco.

Per la prima è diventata una miseriuola, non essendo più mio compito l’occuparmi degli interessi generali – faccio la mia scuoletta, come in quei tempi… e buonanotte.

Per le preghiere ne ho più bisogno di prima, perché si avvicina l’esame finale, e mi trovo spoglio di materiale efficace da presentare al giudice. A chi mi ricordasse in qualche modo assicuro il continuo riconoscente ricordo di preghiera: non posso controrispondere a tanti passati benefattori che colla preghiera.

All’occasione un saluto al carissimo D. Ziggiotti. A te, ricordo imperituro di affetto e di preghiera.

Tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3946 / Grigoletto Giuseppe / 1950-10-8 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 8 ottobre 1950

Carissimo D. Giuseppe,


Di ritorno da Hong Kong e Macao trovo le tue sempre carissime. Grazie del tuo interessamento per la mia povera anima: ho bisogno di lavorarmi assai, e debbo proprio ringraziare il Signore ed i Superiori che mi hanno messo nell’occasione di… e se non lo facessi, sarei ben oca.

Pel Rosario ho capito quanto mi hai detto, e da qualche prova fatta mi pare di usarne con profitto. È da anni che lavoro per smeccanizzarmi… ma sono davvero ancora nella preghiera un materialone, macchina di prim’ordine.28

Non capisco: “godo che il Signore stia togliendo un po’ di gobbe alla sua umiltà”. So di avere il contrario, e ho pensato sempre che all’umiltà debbono corrispondere delle valli fonde… e non capisco le gobbe… ad ogni modo godo del tuo godimento, e prega per me, affinché, almeno prima di morire mi si spiani tutto per bene.

Quanto al secondo punto… tutto bene quanto mi dici. Non intendo di emozioni esterne (tono di voce, lacrime, pallori o rossori), benché olim possano esser avvenuti nella predicazione, questo povero uomo è talmente freddo in manifestazioni esterne, che mi domando alle volte, se ad es. verso la mamma mi sia comportato come si deve…Anche in manifestazioni entusiastiche (nostre feste, processioni, adunanze, ecc.)… cuore di pietra.

Ma nel ministero sacerdotale, trattando con persone utriusque sexus, o anche nel dover trattare con confratelli, specie giovani chierici, o in actu Missae (specie in Consacrazione)

  1. è per la confidenza che dimostrano? è la voce? la persona?

  2. è per la materia che si deve trattare?

  3. è per relazione di carità col Signore?

  4. è lo stimulus carnis di S. Paolo? ....

È malattia? - Ma perché solo per quelle certe persone? Perché sempre in quel punto della Messa? E se, puta caso, l’unione di orazione o di pensiero con Dio producesse questi fenomeni, è meglio piantar lì? È male il provarli? (Non dico eccitarli, desiderarli, annuire, ecc.).

Ho fatto la tesi di laurea sul parallelismo fisico-psicologico, come ti dissi, sono molto materialone, e capisco poco il gaudio spirituale, disgiunto dalla cooperazione, sia pure solo riflessa, del corpo. Non so cosa provassero i Santi più uniti a Dio nelle loro intime relazioni con Dio… Vedo di esser ben sotto il pian terreno in questa materia, e che l’anima mia è ben ancor tenacemente legata alla materia… ma non capisco come possa liberarmene finché sono a questo mondo.

Mi dirai: “Ma perché D. Cim. mi fa questi problemi?”. Non so neppure io. Forse perché penso che hai possibilità di rispondere. Dunque se ti riesce mi dirai: se no, sia per non detto, e non affannarti per questo povero fallito in omnibus.29

Mi dispiace enormemente che non sia pervenuto e che non si riesca a rintracciare quanto avevo procurato, sicuro che ti sarebbe piaciuto e sarebbe stato utile. Scusa se non sono riuscito ad accontentare per i disegni, tenterò di trovare…

Pensavo fosse desiderato il disegno per vedere come lavorano in legno, ecc. Capisco che erano desiderati disegni di costruzioni giapponesi… che si fanno sempre più rare (salvo le case ordinarie, tutte sullo stesso stampo).

Certo che nella mia attuale posizione non voglio muovere un dito senza l’intesa col Superiore, e capisci anche tu che non posso fare come prima.

Mi fu detto e scritto dai Superiori esser loro desiderio restassi in Giappone e allo Studentato, ho domandato lavoro insistentemente. Mi fu dato quel che mi fu dato, e ce ne starebbe comodamente il decuplo, e tiro avanti in Domino…? Tutti han ben capito le mie insufficienze e sbagli passati… e sarei ridicolo a insistere… Deo gratias!

Identicamente non devo battere cassa per provvedere ciò che non spetta a me, non conoscendo né bisogni né desideri. La Missione qua tale è ridotta alla Provincia di Oita, ma non spetta al sottoscritto provvedere e prevedere: quindi, mio caro D. Giuseppe (salvo quanto ti avevo detto prima o quanto mi si dicesse di domandare) non aspettare da me desiderata alcuna.

Si sta organizzando il nuovo Studentato (edificio). Ora oltre le scuole (come… quando ero chierichetto a Valsalice), sto schedando la biblioteca.30 Son tornato al piccolo mondo chiericale, e non devo né voglio preoccuparmi se non del mio dovere. E d’altra parte sotto qual titolo potrei fare propaganda pensando allo stato o posizione di prima?

Inteso per la S. Messa di ringraziamento: ne farò domanda al mio bravo Direttore.

Come già ti scrissi da tempo avevo informato il nostro buon Ispettore e suo Segretario di mettersi in relazione con te per… So che ti fu spedito roba, ecc. per parte loro (D. Cimatti, lo capisci, non dispone più di nulla), ed ho detto a D. Del Col quanto mi accenni in tua, cioè non aver tu ricevuto comunicazioni ecc. ecc.

D. Romani desidererebbe sapere i prezzi (anche solo approssimativi) del materiale inviato. Lo informerò anche per Abe. Mi pare di aver parlato una volta col De Reggi, ma non ti so dire nulla di positivo: certo sta bene.

Per la Via Crucis mi informerò se c’è qualche cosa di disponibile (che d’altra parte non è da disporsi da me, pur essendo a mio nome), certo che coi viaggi dei confratelli e delle costruzioni penso che l’Ispettoria andrà indebitandosi: ma non sono al corrente in materia.

Fatto a D. Barbaro la tua missiva. Bene quanto intendi fare o hai fatto per D. Bellido.

Qui si pensa per l’occasione del grande avvenimento di fare salesianamente un numero unico del nostro Bollettino. A Tokyo grande processione.

Caro D. Giuseppe, grazie di tutto. Non avendo altre preoccupazioni posso darmi di più alla preghiera, e tu mi sei presente fra quelli per cui debbo più pregare, e tu fa’ altrettanto per questo povero uomo. Tuo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.


P.S. Ed abbi pazienza se ti faccio spendere soldi per la posta… Ho consegnato anche tutti gli indirizzi, elenchi ecc. al Centro Ispettoriale e non ho più nulla alla mano. Habe me excusatum… ed il Signore ti aiuti a compiere anche questa carità. Deo gratias tibique Joseph peramantissime in Christo Jesu et in corde Mariae Assumptae, de cuius assumptione – gaudent Angeli et nobiscum collaudant Filium Dei.

Alla Mamma glorificata nella sua Assunzione Banzai, Banzai, Banzai!

Fa’ tu le separazioni (delle lettere incluse)… perché con queste parentele ci capisco poco e non vorrei… Scusami anche la povertà della carta.

Assicura del mio continuo riconoscente ricordo le fam. Gortani, Corbellini e Moro.

3947 / Doriguzzi Sergio / 1950-10-16 /


a Sergio Doriguzzi, benefattore



Tokyo, 16 ottobre 1950

Ill.mo Sig. Sergio,


Non si meravigli di questa mia. In occasione della festa missionaria ho voluto ricordare per lettera i nostri massimi benefattori, fra cui non posso dimenticare il Sig. Sergio.

Mi sembra di trovarmi di tanto in tanto in P. Indipendenza in mezzo a tante care persone così gentili, caritatevoli e buone. Ho voluto dire ai nostri benefattori (e quindi anche al Sig. Sergio) il grazie riconoscente di quanto hanno fatto e fanno per noi – l’assicurazione del nostro quotidiano ricordo nelle nostre preghiere, affinché il Signore e la nostra Ausiliatrice ottengano per Loro quanto il loro cuore desidera in materialibus et spiritualibus – dire anche che ci continuino la loro efficace carità per venir in aiuto in una questione che mette in apprensione il nostro D. Grigoletto che V. S. ben conosce. Avrebbe cioè bisogno che per sanare situazioni vecchie per la missione, che si andasse incontro con un sussidio speciale. È per questo che oso domandare al Sig. Sergio questa speciale carità per la nostra missione e, potendo, sono sicuro, che ci aiuterà. Il Signore e Maria A. rimeritino come sanno fare loro quanto potrà dare per i Salesiani del Giappone.

Ossequi cordiali alla sua ottima signora e preghi anche Lei un po’ per il suo riconoscente:


D. Vincenzo Cimatti, sales.

Miss. apost. in Giappone.

3948 / Padovan Agnese / 1950-10-20 /


alla Sig.ra Agnese Padovan, benefattrice



20 ottobre 1950

Ill.ma Sig.ra Agnese,


Il suo beneficato vuol esprimere i sensi della sua riconoscenza ed assicura le sue preghiere. Il buon Luigi fu accolto dai Salesiani bambino, frequentando l’Asilo. Fece da noi le elementari, le scuole medie inferiori…

Desidera presto essere sacerdote anche per manifestare col memento quotidiano la sua riconoscenza. Grazie di cuore.

Aiutare la vocazione di un sacerdote è certo l’opera più meritoria che si possa pensare a fare.

Anticipo gli auguri natalizi e di Capodanno a nome di tutti. Con profonda riconoscenza:


D. V. Cimatti

Miss. apost.

3949 / Rungaldier Giuseppe / 1950-10-20 /


a Giuseppe Rungaldier, scultore



Tokyo, 20 ottobre 1950

Ill.mo Sig. Rungaldier,31


Quando vedo i suoi bei lavori ammirati da tanti in Giappone, non posso non ricordare quanto Lei ha lavorato per noi e quanto bene anche con questo fa a tante anime.

Non posso inoltre non ricordare i non lievi sacrifici fatti anche per ospitare il nostro D. Grigoletto nelle sue venute ad Ortisei.

Oh, il Signore tiene conto di tutto e ricompenserà a suo tempo come sa far Lui.

L’assicuro che per Lei, per la sua famiglia, secondo le loro intenzioni, si prega in modo speciale per Lei ogni giorno. Grazie dunque di gran cuore dal suo riconoscente


D. V. Cimatti

miss. apos. in Giappone.



3950 / Miller Vittorio / 1950-10-30 /


al chierico Vittorio Miller, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 30 ottobre 1950

Mio sempre carissimo e buon Miller,


Ricevo la tua graditissima del 26 settembre. Non dovevi preoccuparti di scrivermi, pur avendomi fatto passare momenti di gioia: tu sai che sono, come te, semplice soldato, e quindi non devi considerarti legato a me che col semplice affetto di confratello.

Ad ogni modo, grazie della carità che mi hai usato. Le nostre anime erano unite (e lo sono tuttora) dal vincolo cristiano e religioso – erano ancor più strettamente unite settimanalmente colla Santa Confessione.

Ora, benché distanti, ti ricordo cotidie prima della S. Messa nel memento e qualche volta con certa frequenza col buon Vermeersch, e mi sfugge qualche volta quel “tien!” con cui cominciavamo i nostri discorsi. Godo dei tuoi studi e godrò di più quando ti saprò sacerdote. Offrendo al Signore per le anime giapponesi le condizioni della tua nuova vita, lavori come missionario più che se fossi nella tua sede – perché il Signore, certo per tuo bene, ha disposto così.

Sforzati nel totale generoso abbandono alla volontà di Dio. Dunque: niente ti turbi – fa’ il tuo dovere – cerca di acquistare l’abitudine all’unione con Dio e… allegro. Qui tutti ti ricordano ed in modo speciale il tuo aff.mo


D. V. Cimatti, sales.

3951 / Zerbino Pietro / 1950-11-10 /


a Don Pietro Zerbino, redattore del Bollettino Salesiano



Tokyo, 10 novembre [1950]

Carissimo D. Pietro,


Non ho cose speciali (solo un po’ di posta… scrivo a D. Grigoletto, potresti accludere l’altra lettera…) dato la ristrettezza del mio piccolo mondo attuale…

Esaurito il più che modesto lavoro giornaliero affidatomi non ho che da prepararmi ad una buona morte, raggranellando un po’ di materiale da presentare al Signore (perché mi trovo proprio a corto di tutto).

Chi si ricordasse di questo povero uomo (passati benefattori, amici, ex-allievi) assicura sempre quotidiane preghiere, affetto, riconoscenza.

E tu usami la carità di fare quanto vorrei fare presso la Mamma, D. Bosco e il nostro Savio.

Se qualcuno per caso volesse venire in aiuto, sarebbero buoni libri di ogni genere (buoni, si capisce!) per la nostra biblioteca, in cui sto prestando un po’ di aiuto – oppure Musica (serve tutto) o abbonamento a qualche Rivista o giornale, ecc. sempre per la biblioteca.

Allegro, caro D. Pietro e… arrivederci in Ciel, come cantavamo in quei bei tempi a Piova nelle famose corone ubaldesche e picchesse.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.



Buon Natale e Buon Anno omnibus et singulis.

3952 / Grigoletto Giuseppe / 1950-11-10 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 10 novembre 1950

Carissimo D. Grigoletto… Giuseppe,


Scrivo al Rev. D. Munari per la tua richiesta al nostro bravo Ispettore.

Viene D. Scrazzolo: spero gli affidino qualche cosa per te da parte mia: c’è un po’ di tutto… roba più o meno scientifica, di propaganda… che se puoi utilizzare, bene; se no, butta a mare. Era il residuo della pulizia che ho fatto in camera e per la consegna fatta all’Ispettore e prima di partire per la Cina. Speravo avessero spedito, non fu fatto, c’è ora la bella occasione e se D. Scrazzolo arriverà, spero farà pervenire.

Per me nulla di nuovo, passo la mia giornata facendo quel poco che so fare per la scuola e altre piccole incombenze e in preghiera.

Aiutami anche tu a prepararmi a ben morire, vivendo cum Deo et in charitate Chr. et Mariae cum fratribus.

Sarebbero graditi studi sull’Assunzione. Ad occasionem non dimenticare la biblioteca e le scienze e non dimenticare (si fieri potest) il busto di D. Bosco e statua di Maria A. in materia solida (devono stare all’aperto).

Ricordami a quanti mi ricordano ed assicurali di imperituro ricordo di affetto riconoscente e di preghiere quotidiane tu sai che non dispongo di altro.

E prega sempre per questo povero essere che ha tanto abusato della tua bontà e del tuo lavoro. Oh, che bel premio ti prepara il Signore!

Ti abbraccia e benedice il tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



Ossequi a tutti quelli di Tolmezzo.

Spero che D. Scrazzolo ti farà pervenire una bella collezione di 14 minerali che gli affido all’ultimo momento in cassettina speciale con indicazione (sono di una fabbrica – Sakanoseki-Oita). Buon Natale e buon anno.

3953 / Trojero Osvaldo / 1950-11-10 /


al Maestro Osvaldo Trojero, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 10 novembre 1950

Carissimo Osvaldo,


La tua del 14/10 mi ha fatto rivivere tempi che sebbene lontani sono sempre vicini alla mente e al cuore, specie nella preghiera per ognuno di voi. Non posso fare altro che pregare per voi – per te specialmente e per il buon Claudio.

Siete sempre stati ottimi benefattori della Missione. Sarei ben lieto di rivedervi (se piace al Signore) prima di morire: ormai non ho che pensare a questo. Col bravo D. Schneider fui in relazione epistolare: si vociferava che sarebbe venuto in Giappone. Se viene l’occasione di vedere o scrivere, ai vecchi amici assicurali del mio continuo ricordo.

I bei nomi che mi ha ricordato! Fausto, lo vidi all’ospedale a Udine – molti anni fa ricevetti notizie di Ferraris, Volente. Col bravo Tomè sono in relazione (e lo vidi una volta in Italia), perché sono qui in Giappone tre salesiani suoi compaesani. Ricordo i cari morti: Beniamino e Mario di cui ebbi notizie dal fratello. Quelli di Torino e vicinanze rividi in vari tempi in Italia. Nosengo (che si fa davvero onore), Padellare… Rividi Ruffini, Accossato e tanti altri.

Non ti parlo dei Salesiani. Deo gratias!

L’importante è che vi manteniate buoni cristiani e buoni allievi di D. Bosco. Ti abbraccio e benedico con tutta l’anima – un bacione a Claudio e ossequi alla tua signora. Allegro, Osvaldo mio, e arrivederci o alla Maina… o in Paradiso.

Tuo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

3954 / Grigoletto Giuseppe / 1950-11-22 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 22 novembre 1950

Carissimo D. Giuseppe,


W S. Cecilia! Torno ora dall’avere inneggiato alla nostra Patrona durante la S. Messa. Ho ricordato (come sempre) anche te… non serviranno le mie preghiere a renderti musico di note, ma spero ti otterranno benefici assai più utili per l’anima tua.

Ho ricevuto la tua del 5 nov. Il bravo D. Scrazzolo ti doveva portare materiale per nave, che non poté prendere. Parte domani per aereo e non so cosa potrà portarti. Sarà per altra spedizione. Approfitto per rispondere.

    1. L’Ispettore farà il versamento richiesto per il buon P. Bartoli, che non poté ancor venire al nuovo studentato, di cui son già scavate le fondamenta. Da dove si trova lui dovrà impiegarvi almeno quattro ore. Tu poi rifonderai all’Ispettore col quale sarà bene ti metta in relazione, continuando il tuo caritatevole lavoro missionario. Il Signore ti pagherà poi la nota che puoi presentargli anche ora. D. Cimatti con cui più direttamente hai trattato nel 25°, sai anche tu, non può che ringraziarti e assicurarti riconoscenti quotidiane preghiere e sacrifici.


Grazie infinite per la risposta ai miei poveri quesiti. Ho cercato di fare anche con S. Giuseppe quanto mi hai consigliato. Il Signore ti renda merito anche di questa grande carità che hai usato al tuo vecchio (sempre giovane) amico dell’anima tua e fratello in Gesù Cristo. Che vuoi, capisco così poco il soprannaturale… Mah! aiutami anche tu colla preghiera e col consiglio.

Congratulazioni per la scoperta del giacimento. Tu sai che son sempre pronto a ricevere materiale di ogni genere.

Non so se ti ho scritto al riguardo; il Prof. Hideyoshi Toyoda dell’Università di Shikoku è disposto a dare buon materiale di minerali locali. Desidererebbe: Pantellerite, materiale del Vesuvio, Vesuvianite, Nefelite del Monte Somma, non avendo nulla di tal materiale in Museo. Vedi un po’ se ad occasionem…

Non so che cosa pareva irremissibilmente perduto e che attendi in settimana. Prega S. Antonio. Allegro, Giuseppe mio. Si avvicina la festa della Mamma e Natale.

Ottime feste a Te e a tutti. Amiamoci nel Signore.

Tuo sempre aff.mo

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Prego di cuore per i benefattori De Antoni.

3955 / Grigoletto Giuseppe / 1950-11-23 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 23 novembre 1950

Carissimo D. Giuseppe,


de sub cuius pede. Mi giunge la tua del 15/11 poco prima della partenza di D. Scrazzolo e tento di consegnargli anche questa. Deo gratias!

Displìcet assai di quanto è avvenuto… quid dicam? Fiat voluntas Dei.

  1. Il mio buon Direttore è disposto al concorso per la Via Crucis, come varie volte hai ripetuto, in questo modo: tu determina la somma che in modo sicuro ti sarà trasmessa in dollari U.S.A. (o nelle forme o modalità che credi tu). Non dimenticare un bel busto di D. Bosco (da stare all’aperto, giardino entrata del nuovo studentato).

  2. Se riesce a metterlo nel limitato bagaglio, ho affidato a D. Scrazzolo una cassettina con n. 14 minerali e relativa lista esplicativa.

  3. Della Colonia Dantesca mi parlavano gli amici frugoli di Dante. Perché non venirci? Basta che il Signore voglia…

  4. È intesa la S. Messa per il prossimo Natale (se sarò vivo… se no gliela canto in Paradiso).

  5. Unisco lettere relative e agli altri.

  6. Passo le tue commissioni e a D. Barbaro e all’Ispettore, che, come scrissi, curerà la questione per P. Bartoli.


Mi pare di aver risposto a tutto. In gran fretta abbraccio riconoscente e benedizione.

Un mondo di auguri natalizi ed annuali a tutti.

Tuo

D. V. Cimatti, sales.


Con D. Scrazzolo vedi di regolare (si est necesse) la questione della S. Messa gregoriana di cui non sono riuscito a capir bene… e d’altra parte D. Gino è così distratto…

3956 / De Antoni Umberto / 1950-12-4 /


al Comm. Umberto De Antoni, benefattore



Tokyo, 4 dicembre 1950

Ill.mo Sig. Umberto,


Avevo in animo di presentarle gli auguri per le sante feste Natalizie e di capodanno, quando mi giunse la sua del 26 c. m. con notizie del bravo D. Grigoletto, che mi spiega il “quanto posso fare per le missioni”. Deo gratias! E grazie pure a Lei e alla sua famiglia per così generosa carità. Il Signore rimeriti come sa e può fare Lui, e voglia accettare a nome dei suoi beneficati i più sinceri auguri natalizi e di capodanno, uniti alle quotidiane preghiere dei salesiani ed allievi loro del Giappone.

Annuncio grandi avvenimenti per la nostra missione ed opera salesiana in Giappone, dovuti alla carità dei nostri benefattori: inaugurazione di una gran chiesa a Maria Aus. a Beppu; inaugurazione della scuola media inferiore e superiore (capace di un migliaio di allievi): sono costruzioni in cemento armato che farebbero la loro figura (e quale!) anche in Italia.

E finalmente inaugurazione – posa prima pietra del nuovo Noviziato e studentato per la formazione del personale.

Ossequi a tutta la famiglia e un bacio forte per me ad Adriano, che ricordo sempre. Suo riconoscente:

D. V. Cimatti

Miss. Apost. in Giappone

3957 / Ricaldone Pietro / 1950-12-11 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Tokyo, 11 dicembre 1950

Rev.mo ed amatissimo Sig. D. Ricaldone,


Riscontro la sua del 17/10 che mi ha riempito di gioia, e voglia accettare i più sentiti auguri natalizi – estensibili – se non disturbarli coi miei scritti li ricordo cotidie e… stop.

Quanto a me, salute ottima (…mi accorgo che comincio il rendiconto, fatto per 25 anni ai mei superiori – ora lo faccio al mio buon Direttore) – lavoro ne cerco, perché ci vuol altro a fiaccare la mia carcassa con quello che mi danno. Sono ritornato il chierichetto dei primi anni di Valsalice – un po’ di scuola, di musica, confessioni. Abituato a tante altre cose… sono ninnoli. Ad ogni modo così ha permesso il Signore e così sia. Non so se già le avevo scritto di questa mia nuova vita. Mi darei degli schiaffi da me alla considerazione di come mi trovo spiritualmente – così vicino al rendiconto e con ben poco in mano – tento, ma penso: “Il Signore è contento di me?”. Confesso che pensando al giudizio, mi prende un timore, che mi fa sospendere la meditazione…

Le nuove direttive dei Superiori nei riflessi della nostra povera e tanto cara missione; mi fanno pensare che è certo anche per la mia deficienza, che non sono stato in grado di adempiere il mandato affidatomi dalla Santa Sede e dai Superiori – non sono stato buon missionario, ecc. ecc.32

Lei conosce le vicende di vocazioni di Salesiani in Giappone (D. Caro, D. Felici, D. Floran, D. De Kruyf, etc.) che se avessero trovato altro elemento direttivo… So che i Superiori non hanno approvato tante cose fatte dal sottoscritto… Oh, che bei colpi taglienti alla mia superbia, alla mia sentimentalità… e quanta responsabilità davanti a Dio!

E vogliono festeggiare il 25°… Per me non avrei neppure voluto che lo nominassero – ed il Signore permette che dopo domani debba andare in missione per festeggiarlo.33

Meno male che ho la scappatoia della musica che mi fa evitare le posizioni decorative, per cui non sono tagliato… Mi è più intonata la parte del burattino o dell’oca.

(Non so se le ho detto che ho scoperto che una zona di Tokyo centrale si chiama “Oca-cimatti”. Come vede sono già monumentato anche in Giappone).

Comunque il Signore ha voluto che tornassi in Giappone – che mi trovassi nella condizione in cui mi trovo (ambiente, lavoro assai scarso, che proprio non mi costa proprio nessuna fatica) – che avessi la possibilità spirituale di santificarmi e… così sia.

Lei dice che mi precederà… potrebbe anche darsi il contrario. In tal caso D. Cim. farà per Lei quanto Lei nella sua carità si propone di fare per questo suo povero figliuolo.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.34

3958 / Zerbino Pietro / 1950-12-11 /


a Don Pietro Zerbino, redattore del Bollettino Salesiano



11 dicembre [1950]

Carissimo D. Pietro,


C’è occasione… e due righe te le voglio inviare, che ti dicano gli auguri di buone feste e affinchè all’occasione li trasmetta a quelli cui potessero interessare – affinchè non mi dimentichi alla Mamma e a D. Bosco.

Mi pare ormai di essere distaccato da tutti e da tutto, pur ricordando con riconoscente affetto quanti hanno aiutato e aiutano l’Opera nostra e il rimasuglio della missione.

Che il Signore mi pigli in un buon momento – prega per questo. Il Signore ti rimeriti anche di questa carità.

Al buon D. Renato e ai nostri cari Superiori tante cose – non posso far altro che pregare per loro – meno male che spero non dar loro tante noie o fastidi come nei tempi passati. Pax e Deo gratias.


Tuo

D. V. Cimatti, sales.

3959 / Grigoletto Giuseppe / 1950-12-11 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



11 dicembre 1950

Carissimo D. Giuseppe,


Speravo parlarti di quanto la tua attività caritativa ha procurato, che i confratelli sono arrivati a Kobe il 9 c. m., venuti in treno, la nave arriva a Yokohama il 19.

Il 13 parto per la Missione (benedizione chiesa – splendida di Beppu – inaugurazione della scuola di Miyazaki; benedizione della Prima pietra nuova chiesa di Oita) per aiutare con un po’ di baccano musicale.

Non sarò di ritorno se Dio vuole che al 21-22.

Avuto la roba scriverò. Per ora buone feste a tutti, ricordo tutti tutti e singoli.

Caro D. Giuseppe, prego di cuore per il buon esito di tante faccende di carità che hai tra mano. Ad occasionem ossequi cari all’indimenticabile D. Franco e sorella, (non ha libri per la nostra biblioteca?).


Tuo sempre

D. V. Cimatti, sales.

3960 / Rastello Francesco / 1950-12-14 /


a Don Francesco Rastello, ex-allievo di Valsalice e benefattore



14 dicembre [1950]

Carissimo D. Francesco,


Ho ancora da ringraziarti della caritatevole lettera rievocante Valsalice ove ti trovavi. Oh, davvero quanti ricordi ed anche per me sempre cari e belli! Nei mesi estivi fui in giro per gli esercizi e quindi sono in ritardo nella risposta; e tu, sempre buono mi perdonerai certo.

Mi lodi di costruzioni… Passato, passato… Il Signore mi aveva messo a fianco confratelli che fecero germogliare, crescere quanto fu fatto colla grazia di Dio. Egli sa quanto ha fatto questo povero uomo – e penso al prossimo rendiconto; ed è per la sua bontà che mi mette in condizione di far qualche cosa per la mia povera anima, e tu aiutami per chiudere meno male in spiritu humilitatis et in animo contrito i miei poveri giorni.

Saluta omnes. Ti abbraccia e benedice il tuo

D. V. Cimatti, sales.

3961 / Liviabella Leone/ 1950-12-23 /


a Don Leone Liviabella, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 23 dicembre 1950

Carissimo D. Leone,


Ritornato felicemente sento il bisogno di ringraziarti per la carità usatami, unitamente alle due perle ottime – e per il prezioso dono dei due quadri di conchiglie che orneranno il nostro museo. Le due perle mi ricorderanno poi sempre i cari buoni sacrificati tuoi due aiutanti e il buon D. Del Forge. Mi scuserete i disturbi dati e quanto non ho saputo fare.

Ti prego poi di ringraziare le Figlie di Maria A. di quanto hanno fatto per me, specie Madre Carmela per le belle conchiglie.

Il 29 c. m. ti sarò tutto il giorno vicino coll’affetto, col ricordo, con speciali preghiere ringraziamo Gesù, Maria A. e D. Bosco.35

Tu poi perdona quanto nel 25° hai dovuto soffrire dal povero

tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

3962 / Grigoletto Giuseppe / 1950-12-30 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Tokyo, 30 dicembre [1950]

Carissimo D. Giuseppe,


Partono domani per l’Italia due confratelli cui ho affidato qualche cosa per te e spero ti arriverà. Consegneranno tutto a D. Zerbino all’Oratorio.

Vi sono lettere secondo quanto mi scrivevi nell’ultima con biglietto a fam. di cui mi parlava Don Sisto (in busta a lui indirizzata – ed altre in busta indirizzata a te (fam. Corbellini, con cartoline di vedute giapponesi, ecc.; fam. Moro; musica stampata per Mons. Franco – così non dirai che è scritta male). Una scatola con insetti (chissà come saranno!) anche conchiglie e altri biglietti.

Ho adesso capito per i minerali per Bologna e i cristalli di Antimonte e altri richiestimi da varie parti. Sarà per altra occasione. Pazienza! Per le piante non so quando potrò determinarle, perché tu metti quella condizione e senza questa ne avrei pronte da riempire un baule discreto. Mah! Pei minerali, sapessi che rigore e sorveglianza… Ad ogni modo col tempo e colla paglia maturano anche le nespole.

Per noi: buone le immagini del Brunner, graditissime quelle su carta seppia (che entrano nei libri di devozione), meglio non scritte dietro. Ordina pure, ma a pagamento (per fargli guadagnare qualche cosa).

Sei paradisiaco nei tuoi pensieri sull’Assunzione. Deo gratias! Mi fai tanto del bene. Preghiamo.


Tuo sempre

D. V. Cimatti, sales.

3963 / Manganelli Giulio / 1950-…-… /


a Don Giulio Manganelli, missionario salesiano in Giappone



[1950]

Carissimo D. Manganelli,


Mi sono preso la libertà di fare un promemoria a D. Simoncelli per finire alcuni lavoretti in biblioteca.

  1. Portare via casse doppioni,

  2. Mettere i cartelli,

  3. Aggiustare lo schedario.

Se ci fosse qualcuno di buona volontà che potesse aiutare… Come ti dissi ho indettato Klinger per la storia naturale.36

Che delle grazie…

Prega per il tuo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.





1 Da quest’anno Don Cimatti non è più Ispettore, ma un semplice confratello come tutti gli altri. Perciò non ci sono più lettere ufficiali, circolari ai confratelli o cose del genere. Il numero delle lettere perciò diminuisce e sono solo lettere private. Anche il suo rendiconto mensile lo fa a voce al suo direttore Don Romani. Per gli articoli al Bollettino Salesiano pensa che non sia più suo ufficio, e scrive solo per mandato del superiore, pregando sempre di non mettere il suo nome. Non vuole essere di ombra a nessuno.

2 Allude al fatto che era venuto in Giappone per fare il missionario, ma finora ha sempre dovuto fare un lavoro diverso da questo suo ideale. Ora che sperava di poterlo essere, dovette adattarsi a fare il bibliotecario. Pur essendo disposto a fare la S.Volontà di Dio, per Don Cimatti dovette essere stata una obbedienza difficile. Nella società giapponese è quasi impensabile che uno che è stato sopra venga abbassato a un grado inferiore. Sembrerebbe una punizione. Questo è possibile solo nella vita religiosa, ed è vera umiltà il sapervisi adattare.

3 Forse a questo punto era già stabilito il trasporto a Chofu. Il trasporto della biblioteca sarà per lui un grande lavoro.

4 La lettera porta il nome di Smith, ma il suo nome non è Franco. Si pensa che sia uno sbaglio. Nakagaki Franco, fu esemplare sacerdote salesiano, ma aveva il problema di essere nato illegittimo, da cui fu dispnsato.

5 Si tratta di Don Pedro Escursel, tornato in Spagna, che era stato il primo parroco di Beppu, dove si stava costuendo la nuova chiesa. Desiderava essere ricordato nel numero speciale dell’inaugurazione.

6 La visita del Rev.mo D. Modesto Bellido, Visitatore straordinario. Scaduto dalla carica di Ispettore si trovava allo studentato colla carica di “confessore e bibliotecario” e un po’ di insegnamento.

7 La stangata di cui parla era quella di essere stato considerato vecchio e quindi non più atto al lavoro.

8 Piemontesismo col significato di buono a nulla.

9 Nel suo scritto che soprattutto aveva lo scopo di ricordare l’arrivo in Giappone, fra l’altro D. Liviabella dice: “Qui ci sono tre confratelli che parlano sempre bene di Lei… Pensi per tempo a trovarci un vero organo… ”.

10 C’è una bella foto di Don Cimatti che dà un calcio al pallone, ma è di qualche anno posteriore, presa a Chofu.

11 Nel mese di marzo si cominciò il trasloco dello studentato alla nuova sede di Chofu, durato fino a maggio. Il luogo era una fabbrica bellica messa in vendita. Il primo anno si dovette abitare nei locali della fabbrica.

12 La famiglia Cerrato di Bolca (Verona) è quella da cui provengono i fossili che si trovano nel Cimatti Museum di Tokyo. Don Cimatti vi fece visita nel 1952.

13 Questa è la continua preoccupazione di Don Cimatti in questa nuova posizione, che ritorna continaumente nelle lettere. Inoltre, non avendo più la responsabilità, non vuole intralciare l’azione del nuovo Superiore.

14 Questo ultimo capoverso è scritto in margine dello scritto, dall’alto in basso. Si è messo qui ma potrebbe darsi che doveva andare altrove.

15 Esce per la prima volta questa firma. Trattandosi di persone importanti e non avendo altri titoli, Don Cimatti qualche volta si firma con questo titolo.

16 In quell’anno Domenico Savio era stato beatificato.

17 Si tratta della bella chiesa di Beppu dedicata a Maria Ausiliatrice.

18 Si tratta dello Studentato di Chofu. Anche Don Cimatti in questo mese si trasportò qui e vi restò fino alla morte. Qui adesso si trova pure la sua Tomba e il Museo che lo ricorda. Nel settembre 1951 fu inaugurato il nuovo fabbricato in cemento armato. Don Cimatti, pur essendo a Chofu, fino al 1955, anno in cui Chofu divenne città, nelle sue lettere continua a scrivere “Tokyo”.

1 Nello scritto non c’è alcuna data, però è certamente del 1950; è anteriore alle vacanze.

19 Non si è riuscito a rintracciare la relazione di cui sopra: forse da cercarsi tra i documenti riguardanti il Servo di Dio Don Rinaldi. Sull’originale c’è specificato il giorno ed il mese, non l’anno. Qualcuno ha aggiunto l’anno 1947: è certamente errato. È del 1950 o 1951.

20 Nel 1950 l’antica prefettura di Miyazaki fu divisa in due: la provincia di Oita fu lasciata ai Salesiani, e quella di Miyazaki fu affidata ai Missionari Saveriani. Nella provincia di Miyazaki restò solo la scuola della Hyuga e le opere delle suore della Caritas. Per Don Cimatti anche questo fu un distacco da tanti ricordi.

21 Deve essere il conto corrente a lui intestato col titolo di Mons.

22 Don Cimatti, chiamato a predicare gli Eseercizi Spirituali ai confratelli della Cina, era partito dal Giappone in aereo il 3 luglio e vi tornò il 5 settembre. Forse era la prima volta che montava in aereo. Il giorno prima di partire, festa del direttore don Ulderico Romani, fu eseguita l’operetta “L’assedio di Augusta” numero 2 del catalogo, che celebra le gesta di S.Ulderico. Inoltre a Hong-Kong fu pregato di comporre l’operetta “Un vincitore adolescente” numero 43 del catalogo, per celebrare Domenico Savio. Finì di comporla l’8 novembre e fu eseguita il 22 dello stesso mese a Hong-Kong con molto successo.

23 Il chierico Miller di nazionalità belga, era stato chiamato al servizio militare.

24 Forse vuole alludere alla mancata (per pochi voti) elezione alla terza carica della Congregazione. Anche le seguenti allusioni non sono di facile comprensione.

25 A quei tempi era appena uscito il registratore, che all’inizio non era su nastro magnetico, ma su filo magnetico. Non ci sono registrazioni della voce di Don Cimatti su filo. Abbiamo invece una serie di Esercizi Spirituali scritti di sua mano e con una lettera di presentazione al suo direttore Don Romani datata marzo 1952. Devono essere quelli di cui qui parla. Anche questi saranno pubblicati su internet dopo le lettere.

26 Dietro un gruppo fotografico. La bella data, come viene indicato dopo, è il suo genetliaco.

27 Si tratta dell’invito per l’inaugurazione della nuova chiesa di Beppu il 18 dicembre 1950.

28 Da notare che ci sono 3 serie di meditazioni del Rosario scritte da Don Cimatti. Le teneva a portata di mano durante la sua ultima malattia. Di una serie manca una parte. In una serie, dopo l’enunciazione del mistero da meditare, c’è per ogni Ave Maria una brevissima frase presa in generale dall Sacra Scrittura. È un modo di smeccanizzarsi.

29 Riportiamo questo problema, perchè ci mostra che anche i santi hanno queste difficoltà come tutti gli uomini. La santità consiste nel superarle e nel saper comportarsi rettamente con la grazia di Dio.

30 Si conservano 15 grossi fascicoli rilegati con la lista per materie di tutti i libri della biblioteca, scritti di sua mano su carta in formato B4 poligrafata da una parte: sono dispense di lezioni in lingua tedesca. Questi fascicoli sono il frutto del suo lavoro di questi anni in cui cercava di tenersi occupato. Un vero lavoro da certosino! Ogni libro viene segnato secondo le norme scientifiche di schedatura.

31 Il destinatario Capo di una nota famiglia di scultori in legno di Ortisei, Val Gardena. Tante sculture in legno che si trovano nelle nostre case in Giappone, sono opera di questo scultore, procurate da Don Cimatti.

32 Nel 1950 venne ceduta ai Missionari Saveriani la provincia di Miyazaki. L’aumento delle opere e il bisogno di confratelli avevano imposto quel sacrificio. D’altra parte si preferì tenere Beppu probabilmente perché la casa di Beppu era salesiana e poi c’erano le Figlie di Maria A. da accudire.

33 Non solo ritornò a Miyazaki ecc. ma la Provvidenza dispose che ci andasse come rappresentante ufficiale del Delegato Apostolico all’ultimo momento impossibilitato; va da sé che ricevette accoglienze degne del Delegato Apostolico.

34 Con questa lettera si conclude la corrispondenza tra Mons. Cimatti e il Rev.mo D. Pietro Ricaldone. Passerà a miglior vita nel 1951.

35 Il primo gruppo diretto al Giappone era partito da Genova il 29 Dicembre 1925.

36 D. Manganelli era consigliere scolastico allo studentato, il chierico Simoncelli arrivato il quell’anno era tirocinante e insegnante di filosofia, il ch. Klinger era studente.