Cimatti|Ricaldone Pietro / 1936-2-7

1606 / Ricaldone Pietro / 1936-2-7 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 7 febbraio 1936

M. R. Sig. Don Ricaldone,

Breviter, come Lei desidera, un po’ di rendiconto mensile, oggi in cui facciamo l’esercizio di buona morte.

Per me: nulla di speciale, né materialmente, né spiritualmente. Non posso certo nelle condizioni in cui si trova la Congregazione e Missione al momento attuale fare il mio dovere. Et de hoc satis: ne ho scritto ripetutamente, forse tanto da seccare i Superiori, ma è mio dovere riferire.

Per gli altri: Don Cavoli comincia ad alzarsi, ma non so quando potrà ripigliare il lavoro. Fogliani di nuovo all’Ospedale, non si sa per qual malore. Don Lucioni in Italia mi scrive dei suoi desideri di ritorno – di volontà di ritorno e mi prega di dirlo ai Superiori. Egli sa in quali condizioni ci troviamo, e più presto torna, Deo gratias!

Arri lentamente migliora. Molti nervosi e stanchi.

Ho fatto venire il ch. Filippa da Hong Kong e l’ho messo in Seminario assistente.

Don Carò da solo non può e su per giù siamo in cattive acque – anche Don Tanguy è solo a Tokyo con i novizi, filosofi e teologi.

Supplico il Signore a che i Superiori mi aiutino non solo per questo, ma anche per coprire le spese anticipate dalla missione per la costruzione dello Studentato; se no, non posso andare avanti.

Questa è la nostra attuale posizione ed il Signore ed i Superiori ci aiutino. E preghi per me (che pensavo di venire a fare il Segretario…) affinché non perda la calma e l’allegria, ma specialmente l’anima e non la faccia perdere agli altri.

Con il più profondo ossequio,

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.