Cimatti|Ricaldone Pietro /1946-11-…

3384 / Ricaldone Pietro / 1946-11-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


DOMINUS DEDIT, DOMINUS ABSTULIT!1

Novembre 1946

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,

Ricorderà con quanta gioia e con quale spirito di sentita riconoscenza a Dio ed ai benefattori le avevo comunicato la ricostruzione del nostro Orfanotrofio di Nakatsu ed il fiorire dell’opera a vantaggio dei ragazzi della strada.

Debbo ora annunciarle che un terribile incendio avvenuto la sera del 16 c. m. in breve ora ha distrutto completamente tutto il bell’edificio, inaugurato sette mesi fa, tutto il materiale e quel che più doloroso travolgendo nelle fiamme tre dei cari ricoverati. Ignote le cause dell’incendio (forse corto circuito). Il coraggio, la presenza di spirito e la carità dei confratelli hanno fatto miracoli, ma può pensare alle difficoltà di svegliare una sessantina di frugoli, colti nel primo sonno (erano le 9 di sera), e svegliare un fanciullo giapponese (ci vogliono i cannoni… ma neppure a buttarli, avvolti in coperte, dalla finestra, come bisognava fare per alcuni in quel frangente)… e tenerli in calma…

Due fratellini inconsci del pericolo, avendo dimenticato qualche cosa che a loro sembrava indispensabile, sfuggono all’assistenza, e corrono fra le fiamme e vi rimangono vittime. Inverno, freddo… distrutte le poche masserizie, abiti, alimenti… Tutto.

Le autorità, la popolazione, i confratelli delle case della missione, si danno attorno per i primi soccorsi, accorre anche da Tokyo, rappresentante di tutti, il nostro D. Tassinari, che sta anche lui lavorando alacremente per i ragazzi della strada a Tokyo. Vera gara di carità in tutti – vero esercizio pratico delle opere di misericordia… Dar da mangiare… vestire… consolare gli afflitti.

In questa prova dolorosissima ciò che fu di somma consolazione al direttore D. Demleitner e confratelli fu vedere l’amore riconoscente dei piccoli, che proponendosi di collocarli qua e là nelle varie nostre case o presso le Suore, vollero star tutti uniti col loro Direttore.

Si allogarono alla meglio nel vecchio salone della missione, mentre si cercava in sostituzione un luogo adatto. E fortunatamente fu trovato nei pressi di Nakatsu, a Osada Koen, una casa sufficientemente spaziosa, in aperta campagna, con terreno coltivabile. 2

Vi si trasportò tutta la famigliuola, che viene assestandosi. Il posto è assai più confacente all’Opera. Per la cura dei più piccoli si prestano con sacrificio materno le buone suore della carità di Miyazaki, che lavorano anche in cucina e lavanderia. Dovevano iniziare a Nakatsu il loro apostolato di carità. Pochi giorni prima dell’incendio dovevano entrare nella nuova loro casa, pur questa distrutta coll’orfanotrofio.

La Provvidenza, non venne mai meno per soccorrere i suoi poverelli. Il buon P. Bonnet delle M. E. P., nostro buon benefattore e cooperatore, annunciando ai suoi cristiani in gran parte agricoltori il disastro, disse: “Ognuno mi deve portare per i poveri ragazzi una patata e una rapa…”. Ne raccolse un grosso camion. Attualmente anche un bonzo benefico gira con frutto alla questua per i piccoli orfanelli e raccoglie riso, verdura, ecc.

Ormai si sono acclimatati al nuovo ambiente; già il buon confratello coad. Miyahara aiutato dai più grandicelli vien preparando i campi; già si sono iniziate le scuole interne (ci fu di grande aiuto fin dagli inizi un buon cristiano Prof. Omori), già nella cappella e in casa risuonano le note lodi e canzoncine nostre… perfino: “La furmiga la va sulla spiga… Viva D. Bosco nostro papà…”, insegnate con vero amore dall’amico intimo loro D. Broccardo. Già molti dei ricoverati hanno ricevuto il S. Battesimo… Oh, sì! se con rassegnazione cristiana abbiamo cantato il “Dominus abstulit…”, con riconoscente gioia dobbiamo pure intonare il “Dominus denuo dedit…”. E quanto, e quanto…

Chiudiamo il mese con gioconde notizie. Il 25 c.m. inaugurazione della nuova chiesa e casa di Nobeoka, di cui invio relazione a parte. Poi un concerto di beneficenza dato a Fukuoka (città più importante dell’isola) in unione alla Corale del seminario. Accenno la cosa non tanto pel concerto in sé (pur non essendo disprezzabile, data la ben nota valentia del quartetto: D. Martelli, 1° tenore di forza, D. Moriggia, secondo tenore di grazia, D. Lucchesi, aiuto armonium piano, D. Cimatti… turabuchi con voce e strumenti)… ma per la presenza di S. E. Tanaka Kotaro, allora ministro della educazione in Giappone. Era venuto a Saga, suo paese natale per onorare la tomba dei suoi cari, e volle passare la domenica nella vicina Fukuoka (cattolico convinto, assistette in cattedrale alla S. Messa, fece la S. Comunione, edificando tutti col suo devoto contegno. Parlò ai cristiani e agli allievi delle scuole cattoliche, sempre su questo tema fondamentale: “Ricerca della verità sul fondamento di una sentita e profonda umiltà”.

Diede a tutti l’esempio pratico di come si santifica la festa (non volle in quel giorno onoranze civili, né lavori inerenti alla sua carica) dato nel salone dell’università, e vi giunse quando il vecchio barbuto cantava e suonava l’Aria di Figaro nel Barbiere di quel bel tipo di Rossini. S. E. ci conosce, è nostro buon cooperatore, giurista insigne nell’Università Imperiale di Tokyo e Ministro non disdegnò di passare un po’ di tempo in divertimento, e diceva sorridendo: “Oh, i salesiani… Sempre così…”.

Preghi, amatissimo Padre, che davvero i suoi figli del Giappone siano sempre allegri, laboriosi e a tempo opportuno semplici e buoni menestrelli del Signore.

Suo

D. V. Cimatti, sales.


1 Ricaldone, R. M. 2064

2 Ancora attualmete qui si trova l’opera sociale salesiana di Nakatsu.