Cimatti|Solari Carmela F.M.A./1944-2-17

3067 / Solari Carmela F.M.A. / 1944-2-17 /

a Suor Carmela Solari, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone

Tokyo , 17 febbraio 1944

Rev.ma Madre,

Anche questa volta il Signore ha voluto regalarci un piccolo sacrificio, avendo permesso che non potessimo incontrarci. Fiat voluntas Dei che anche in questo ha i suoi fini. Mi dispiace che vi siete disturbate… ma per penitenza faccio una preghiera speciale per voi dicendo un Rosario secondo le vostre intenzioni.

Mese di S. Giuseppe… è il forte di Madre Carmela che saprà infondere anche tutto il suo fervore nelle sue figliole, e specialmente quelle che hanno più bisogno.

Per questo mese basta per tutte questo accenno. Affidiamo al nostro protettore quanto e nel campo spirituale e materiale ci sta a cuore e vedrà…

Mi scrive della brava Suor Monica che ha scritto anche a me, pur non dicendomi i motivi dello stato in cui si trova. Penso che non sia a posto perché anche forse dove si trova non è il posto suo dato il suo carattere; forse stava meglio dove era prima. Mi dicono che a Shimizu la Hirate non ci si trova e che pensa a Beppu… Non potrebbe questa fare (aiutandola naturalmente) quanto fa la Sr. Monica e… Badi che parlo così senza cognizione di quanto c’è da fare a Beppu, ma solo in base a questo principio che era seguito da D. Bosco e in base al modo di pensare giapponese. E comincio da questo: essi badano molto all’età e alla posizione (parlo del clero, non conoscendo molto l’elemento femminile)… e penso che la Hirate di Shimizu aspetti qualche cosa per essere più valorizzata di quel che fu od è. È un debole certo che non deve far troppo testo nella vita religiosa, ma bisogna pur tenerne conto per non aver troppe sorprese.

L’altro principio è che bisogna buttarsi in acqua per nuotare e così faceva D. Bosco coi suoi figliuoli: quando vedeva che uno aveva una certa attitudine, anche se difettoso sotto altri aspetti, anche se non aveva tutti i requisiti di età, ecc., lo metteva alla prova e otteneva così quanto gli era necessario dal personale.

Se tra le sue figliole, non solo suore, ma anche postulanti o aspiranti, vede che ce n’è qualcuna che ha dei numeri per un ufficio l’indirizzi subito da quella parte e così in breve avrà quanto sarà buono per l’Opera. Comprendo… questa è teoria bella e buona… e quando si viene alla pratica si fa come si può. Dobbiamo fermarci più che sulle persone sulle attitudini delle persone. Penso che Suor Monica starà bene quando sarà sola a fare e dover fare (forse… dico forse… un’occupazione come quella che si voleva affidarle a Shanghai…).

I due pensieri sembrano in antitesi, ma bisogna pur tentare di far in modo che tutti lavorino con relativo piacere, secondo anche l’attitudine naturale e nei limiti del possibile, dando anche il contentino all’età, posizione, ecc. Non guardar troppo agli studi quando c’è l’attitudine naturale, che supplisce a tante cose.

Chissà che penserà la buona Madre Carmela di questo sproloquio, ma siccome stanno a cuore anche a me le anime di queste buone figliole, è per vedere se si potesse trovare una soluzione che mentre aiuta lo sviluppo delle vostre opere, aiutasse anche queste care anime. Non so chiaro come la pensi Madre Letizia (e d’altra parte non spetta a me questo problema del disporre del personale): ho voluto accennare che pur esigendosi naturalmente dei sacrifici da tutte le parti, se riusciste a trovare una soluzione, che salvaguardando il salvaguardabile, aiutasse a mettere in pace anche queste anime, sarebbe cosa assai bella: preghiamo di cuore S. Giuseppe che aiuti anche a sbrogliare questa matassa.

Un caro saluto alle postulanti per cui prego di cuore, e così pure alle novizie, alle singole consorelle. Prego e benedico tutte. Ho raccomandato a quelle di Tokyo (Seibi), consorelle e postulanti che preghiamo tutti S. Giuseppe, patrono della vita interiore, a concederci questo grande dono. Sia il lavoro spirituale nostro per tutto il mese. Ed anche Lei preghi per questo vecchio brontolone, affinché riesca a salvarsi l’anima. Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.

P.S. Il bravo Comm. Martinengo desidera per cartolina salutare la buona Suor Carmela. Risponderò ricambiando e assicurando preghiere.