Cimatti|Ricaldone Pietro / 1931-12-29

876 /Ricaldone Pietro / 1931-12-29 /


a Don Pietro Ricaldone, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



Takanabe, 29 dicembre 1931

Amatissimo Sig. Don Ricaldone,

Ho subito comunicato ai confratelli la sua lettera che ci ricorda il grande affetto del compianto Don Rinaldi per noi. Sono sicuro che dal Paradiso ci aiuterà anche nella nostra povertà, ma non è quello che Don Cimatti domanda e per cui in questo chiudersi ed aprirsi dell’anno tutti insieme facciamo una novena a Don Bosco.

Domando che ci aiuti a risolvere il problema delle vocazioni indigene e l’altro non meno importante della santificazione delle nostre anime.

Oh, amatissimo Don Ricaldone, preghi anche Lei per questi due scopi. Pur dandomi attorno per la questione materiale, che, grazie a Dio, viene rischiarandosi, non è che mi preoccupi. Sono talmente sicuro che il Signore ci aiuta (e ce lo fa vedere con vere disposizioni eleganti) che dormo tranquillissimo.

Quello che è più: ho bisogno che siamo santi (Don Cimatti è ancora ben lontano) per santificare, ed ho bisogno di molte buone vocazioni indigene; quindi che si risolva questo benedetto problema del Seminario. Spero che presto Roma deciderà.

1.- Cose nostre. Prima, affido me e le anime e le cose nostre a Lei, che rappresenta Don Bosco fra noi, coll’augurio che si realizzi per l’anima sua, ora e dopo, quanto è nei voleri di Dio. Con immutato affetto e con rafforzata volontà i suoi figli giapponesi intendono proseguire nello spirito salesiano (vorremmo tutti esserne i genuini rappresentanti) il loro lavoro.

Le offrono come dono di Capodanno un mazzetto d’anime – sono 18 battesimi a Miyazaki e 7 a Oita – che hanno trovato la via. Ma veda se non c’è da piangere di consolazione per la bontà del Signore.

Ma che cos’è la nostra povertà in confronto anche solo di una di queste anime? Tra essi una famiglia distinta a Oita, 2 maestre e un maestro a Miyazaki. Canti ora con me un bel “Deo gratias…, Deo gratias!” [segue rigo con musica].

2.- Prego di essere per noi e specialmente per Don Cimatti un altro Sig. Don Rinaldi. Per l’anima mia specialmente, ed ogni mese abbia la bontà di ascoltarmi. Comincerò regulaliter nel prossimo mese. Penso al lavoro di questi giorni per Lei e per i Superiori, quindi un semplice riassunto.

1) Tutti bene in salute.

2) Tutti sul lavoro e volentieri. Ho dovuto rimaneggiare per la nuova opera di Beppu e Tano (due nuove sedi missionarie) un po’ il personale, ed ho inviato al Sig. Don Gusmano. Mi pare che tutti i confratelli siano spiritualmente a posto.

3) Non conosco ancora bene i nuovi, ma mi sembra che ci sia buona stoffa. Grazie di cuore a Lei.

4) Per me al solito materialmente e spiritualmente: non manca la volontà, manca la santità.

5)Le nostre cose materiali si avviano:

a - Propaganda sussidio straordinario di ₤ 20.000.

b - Valsalice ha dato fondo a un fondo che avevo da anni nelle loro mani, oltre a 10 mila lire.

c - Lei annuncia altro ben più rilevante.

d - Attendo esito pratiche Seminario presso la S. Sede.

e - Aiuto di Don Torquinst segnalato di questi giorni per la casa delle suore a Beppu.

f - Offerte varie da amici.

Pare approvato dal Governo il “Shadan” [Ente morale] cioè la formazione della nostra Società missionaria per cui le proprietà della Missione (dopo la risposta dei Superiori, inizierò quella dell’opera Salesiana) sono esenti dalle tasse e noi possiamo fare atti di proprietà: trapassi, vendite e compere (come una specie di ente morale). Deo gratias! Come vede anche in questo il Signore ci benedice. Più chiaramente nella prossima.

Per il resto:

1.- Per Tokyo. A tempo Deus providebit.

2.- Procura di Shanghai: neppur Don Cimatti capisce bene. Dio ci liberi dai traffici, ed in confidenza stiano attenti – quos spectat a Don Fontana che non si stanchi troppo e non si arrovelli troppo in queste cose. Il mio povero pensiero è: “Come mi dissero i Superiori, costruire pian piano la dote della Missione, depositandola presso una banca sicura, fuori della missione, per non essere tentati di toccarla”. Come farla fruttificare? Credo che di qui cominci il pensiero di Don Fontana che anche Don Cimatti capisce poco. Lei conosce i miei pensieri sulla povertà e l’assicuro che pianterei tutto il giorno che vedessi il contrario. Siamo già signori mancandoci tutto e per la Provvidenza di Dio, non mancandoci nulla. I guai attuali nostri, ricordiamolo, sono per i soldi di Don Torquinst.

3.- Per la proprietà domando ai superiori per il testamento. Varie proprietà sono firmate a due e… si muore.

4.- Quid, come fare per la successione, per cui anche qui dicono esserci forti tasse?

Conto per il tipografo nel prossimo anno, ed anche per un insegnante di filosofia. Ma riscriverò nella prossima.


Ed ora, amat.mo Sig. Don Ricaldone, ossequi per noi tutti gli amati super.; li assicuri del ricordo quotidiano delle nostre preghiere; ci continuino in tutte le forme la loro carità. Lei poi ure, seca, non parcas e preghi per noi e ci benedica. Con vivo affetto, abbracciandola nel Signore,

Dev.mo figlio

Don Vincenzo Cimatti, sales.


P.S. - Invierò foto nell’artic. per il Boll. Sales. Dica una buona parola. In 4 Num. consecutivi il Giappone fu messo in disparte. Invio regolarmente ogni mese… Ce ne accorgiamo subito, quando non pubblicano, dagli effetti.