Cimatti|Ricaldone Pietro / 1931-7-5

772 /Ricaldone Pietro / 1931-7-5 /


a Don Pietro Ricaldone, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



Takanabe, 5 luglio 1931

M. R. Sig. Don Ricaldone,

La spero in buona salute, e che già sarà ritornato dal suo doloroso viaggio in Spagna (così mi fu detto) e che avrà potuto prendere visione delle povere lettere del sottoscritto.

Eccole intanto il resoconto del mese di giugno. Salute generale discreta. Tutti un po’ stanchi, specie i più anziani, ma Deo gratias!

Per le finanze chiudo con un 400 mila lire di passivo (pagabile oltre la metà in 5-6 anni), con un’entrata di poco più di Lire 12 mila di Propaganda. Quest’anno i Superiori non mi hanno inviato il promesso sussidio, ho mandato anche per telegramma. Ero talmente sicuro dell’aiuto che apersi il buco, che naturalmente rimane da chiudere.

Le opere iniziate secondo me erano necessarie. L’impulso iniziale è dato e il Signore certo provvederà. Se i superiori possono aiutarci lo facciano quanto citius, se no certo ci penserà il Signore nelle forme che crederà. Per il lavoro di apostolato e opere iniziate così:

a) L’asilo funziona a Miyazaki.

b) Tano è in grado di alloggiare per una nuova residenza.

c) Beppu (dove le suore hanno aperto casa) ha già casetta del missionario.

d) La stamperia funziona a Oita.

e) Nakatsu ha una ventina di vocazioni e non so dove mettere quelle che il Signore invierà nel prossimo anno. Ho scritto a Propaganda per vedere se concedono il tanto atteso sussidio pel Seminario, se no, bisognerà pur pensare a una soluzione… che non so quale possa essere.


Per il personale sono in attesa di ordini, consigli, ecc. Le riassumo il già detto in varie lettere:

a) Escono dallo studentato a corso finito per iniziare il tirocinio N. 9 chierici.

b) Rimane allo studentato un chierico che ha fatto la materia del secondo corso. Probabilmente avrò un giapponese che inizia la filosofia.

c) Avrei bisogno (perché le suore sono fisse a Beppu) di aprire la residenza per non obbligare a far la spola da Oita (tre quarti d’ora di tram o mezz’ora di auto o di treno). Se non si potrà pazienza! A Beppu, per ora più di tre stanzette e cucina non c’è.

d) Si può utilizzare Tano in varie forme. Ma… finché non si sa come provvederanno i superiori e in che modo ci verranno in aiuto – e in che modo la S. Sede ci aiuterà per il Seminario, saremo sempre in aria.

1.- Hanno intenzione di inviare personale? Quanto?

2.- Pensano i Superiori sia giunto il tempo del Noviziato? Avrei due aspiranti coadiutori. Naturalmente ci vogliono mezzi e personale.

3.- Funziona la scuola tipografica. È il caso di pensare a qualche coadiutore per la medesima? Per l’inizio di qualche altra Opera? Sarto, ecc.?

4.- Pensano sia il caso di dividere Missione e Società? Certo il tempo urge per molte di queste cose, ma urge soprattutto che i Superiori ci aiutino per tutto, personale e mezzi.

5.- Il sottoscritto compie il sesto anno di superiorato… Provideant, quaeso…

Preghi e faccia pregare per me.

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.