Cimatti|Rinaldi Filippo / 1930-7-31

614 /Rinaldi Filippo BS / 1930-7-31 /


a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani


Miyazaki, 31 luglio 1930


La Sala Don Bosco a Miyazaki1


Amatissimo Sig. Don Rinaldi,


Abbiamo voluto concretare in qualcosa di duraturo e praticamente utile, il frutto della prima festa in Giappone del Beato Don Bosco con l’inaugurazione di una sala a Lui intitolata, che darà modo di estendere l’opera di apostolato missionario nella zona a noi assegnata. Incalcolabili i risultati ottenuti in occasione della festa, buona la propaganda e l’opera di penetrazione fatta nel nome di Don Bosco.

Ma l’accresciuto numero dei cristiani a Miyazaki e il vivo desiderio di estendere l’opera nostra, specie tra i pagani, esigevano un locale di riunione che, come ben disse il nostro Don Cavoli nel discorso d’introduzione, affratellasse nella carità di Gesù i cristiani e pagani; permettesse quei divertimenti propri del sistema educativo nostro che attirano la gioventù giapponese; permettesse a buoni oratori discorsi di propaganda cattolica e l’inizio regolare della scuola domenicale per i pagani.

Mentre seduto al piano (dono munifico del nostro gran benefattore Mons. Giardini, Delegato apostolico) accompagnavo l’inno nazionale, cantato con slancio dai presenti, mi pareva vedere il nostro Beato accettare il nostro omaggio e accogliere sotto la sua protezione il mondo piccino che gongolante di gioia osservava il tavolo dei doni per la tombola, e i nostri cristiani che vedevano realizzato un desiderio da anni atteso, e i pagani che cooperarono alla riuscita della festa, e specialmente un discreto numero di povere famiglie beneficate dall’iniziata opera delle Conferenze di S. Vincenzo de’ Paoli.

Seduti al posto d’onore i nostri cari poveri: per loro i canti, la briosa recita di Passeri dalla lingua tagliata, le caratteristiche danze delle ragazze e l’estrazione della tombola. Si volle in questa festa intrecciare al nome di Don Bosco la carità verso quel ceto di persone per cui specialmente Don Bosco ha lavorato.

E pareva a noi tutti in quei corpi cadenti o deturpati da malattie, in quei vecchi venerandi o in quei poveri fanciulli vedere fra noi il grande povero Gesù, benedicente a chi fa del bene ai suoi fratelli più cari.

La sala Don Bosco è inaugurata. Attendiamo ora i ministri della Provvidenza che ci aiutino a coprire le spese non indifferenti. Il lavoro è iniziato. Alla benedizione di Dio di fecondare e dare incremento al lavoro che si compirà.

Agli amici della Missione Giapponese il portare il più largo contributo di mezzi e di preghiere.

Don Vincenzo Cimatti

Missionario salesiano



1 Alla lettera dal Bollettino salesiano, Ottobre 1930. Manca il manoscritto originale.