Cimatti|De Furstenberg Maximilian/1958-3-11

4888 /Furstenberg Max/ 1958-3-11 /


a S.E. Mons. Maximilian Furstenberg, Delegato Apostolico


Chofu, 11 marzo 1958


Rev.mo e Carissimo Monsignore,


Mi scusi se vengo a disturbare il carissimo Monsignore per una puerilità, di cui le avevo accennato l’ultima volta in cui ebbi il piacere di incontrarla.

Mi sarebbe utile sapere, se a quel titolo di Monsignore, che fu appioppato alla mia rispettabile persona, quando ci fu domandato la rinuncia del mandato, è annesso qualche spirituale vantaggio o personale o per le anime (privilegi, indulgenze, benedizioni di oggetti, ecc.).

Come prefetto apostolico ve n’erano vari di diverso genere… alle volte sono richiesto… Per i fronzoli che potessero essere annessi al titolo, non mi interessano, non li ho mai usati anche quando potevo usarli (colpa?).

Ricordo che nel tempo della rinuncia mi fu inviato una lettera (mi parve stampata) di cui non ricordo che vagamente il contenuto… Collo svolgersi degli avvenimenti con tante altre carte finì nel cestino o bruciate… perquisizioni, traslochi, incendi, ecc.

Veda, caro Monsignore, se può illuminarmi per questa questione che forse sarebbe utile per l’anima mia e per altre anime.

Ripeto, mi perdoni il tempo che le faccio o farò perdere. La ricompenserò con tante preghiere. Ossequi al buon P. Sigisberto… che forse non trova più la strada per Chofu. Buon S. Giuseppe!

Con riconoscenza

Don Vincenzo Cimatti, sales.