Cimatti|Cecchetti Albano / 1936-4-25

1654 / Cecchetti Albano / 1936-4-25 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



[25 aprile 1936]

Carissimo Don Albano,

  1. Ho qui la raccolta dei suoi ottimi scritti (attendo sempre un po’ a rispondere perché, in generale, non c’è uno senza due e qualche volta tre), dolente di arrivare in ritardo per la Messa di Don Bosco (che sto cercando) e sto pensando anche per la macchina. Badi però che non mi intendo di queste cose di macchine. Veda o con Don Pedro o Don Tanguy o altri pratici di scegliere quanto può andare bene e Don Cimatti contribuisce con metà (purché non sia una cannonata). Parleremo chiaro anche di questo trasporto… di manoscritti…

  2. Per le Ss. Messe riceverà da Don Liviabella (i numeri dati prima a me e segnati sul registro danno 49 – riceverà 50) e in caso conteggio le Ss. Messe nel numero seguente.

  3. La questione di cui scrissi due volte sullo stare in guardia di alcuni cristiani che vengono (forse) da Tokyo, in breve è questa:

    1. Dall’Ospedale Betlemme dolorosamente sono partite la capessa, la dottoressa e una decina di infermiere;1

    2. La dottoressa è di Beppu e andrà a lavorare al Sanatorio di suo padre (non so dove sia). Pare che la capessa abbia casa a Beppu;

    3. Ragioni: si dice ispirata dal S. Cuore a fondare una congregazione indigena e cerca colle sue compagne legate a Lei una missione che le accetti;

    4. La cosa che può essere buona in sé, al momento certo, per quello che è avvenuto a Tokyo, e perché c’entra e disobbedienza e anche molta esaltazione in queste teste, promesse fatte davanti al Signore, rotte, ecc. – qualora pensassero di venire da noi, non è il caso di dar loro illusioni o speranze. Andremo coi piedi di piombo;

    5. Ad ogni modo se qualcuna viene a Beppu è sperabile [che] sia buona cristiana: verrà alla missione. Parola d’ordine: non legarsi con compromessi. Se le consta che vadano dalle Figlie di Maria A., medesima norma. Trattiamo bene e con carità, ma al momento bisogna seguire la regola data. E poi… preghi preghi per me.

Mi pare che a Tokyo tutto proceda benino. Deo gratias! Tutti desiderano le sue barzellette e poi di vedere Lei.

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


1 La lettera pare sia stata scritta da Tokyo. L’allusione di cristiani ecc. evidentemente è a riguardo della signora Nagata che proprio in quel tempo deve aver lasciato l’Opera del Padre Fluajiac, M. E. P. che fra l’altro doveva essere in quel tempo Vicario Gener. di Tokyo. In seguito aprì un’opera sociale “Hikari no sono” (il Giardino della Luce) a Beppu, molto stimata.