Cimatti|Illera Amedeo|1951-7-10

4006 / Illera Amedeo / 1951-7-10 /


al chierico salesiano Amedeo Illera, studente di filosofia in Giappone



10 luglio 1951

Alla presenza di Dio - Ave - Leggi e rifletti.

Ripeto e chiarisco.


A. Lo stato d’insoddisfazione o di malessere anche organico che alle volte ti colpisce per l’azione della vanità e sentimentalità proviene da fenomeni naturali d’età (e non c’è da preoccuparsi), e quasi sempre dall’amor proprio ferito (quando non ti sembra di essere benvoluto, stimato, ecc. – quando i tuoi modi di pensare, di dire, di fare sono oggetto di osservazione per parte dei superiori e compagni – quando non ti riesce bene quanto fai. Pensiamoci bambini, quando facevamo il broncio e le bizze coi nostri genitori, fratelli e sorelle pur di vincerla su tutti.) Sono ancora residui dell’età fanciulla (come i germi di gramigna, di bambù, che ripullula sempre).

Come si fa per estirparli? Vedi il lavoro dei nostri bravi coadiutori…: Pazienza, costanza – strappare una per una quelle gemme avventizie – bruciare, incenerire… e non una volta sola… Non meravigliarti se le vedrai spuntare anche là dove si gioca, specie se si abbandonasse il posto per un po’ di tempo. Niente paura!

1. Preghiera… è necessaria.

2. Lavoro attivo occasionale ossia toties quoties:

a) ingoia il bocconcino amaro (Grazie, Gesù! – Non merito altro! Hanno ragione di far così! – Perché mi debbono trattare coi guanti?).

b) Correggi in te quanto gli altri vedono, e di cui sei avvisato. Ma non dimenticare! toties quoties! è il colpo di scalpello e martello che devi dare alla tua vanità e sensibilità… all’occasione. Poi tira dritto nel tuo dovere, e allegro che non c’è niente di male.


B. La vanità:

a) del corpo. Ringrazia il Signore della sanità, prestanza e forza e di quant’altre ti ha dato. Ad ogni pensiero del genere, quando ti ricordi, sostituisci: “Che merito ho se sono fatto così? Ti sei fatto da te? Studiati nei fenomeni vegetativi… Non siamo sacchi escretori? Non basta un impedimento minimo alla circolazione dei liquidi, che conosci, per troncare immediatamente la vita più florida? per fare avvizzire ogni bellezza? E se il sistema nervoso centrale o periferico non funziona, che cosa possiamo diventare?”, e simili considerazioni. Poi eleva la tua mente e il tuo cuore su, su… “Grazie, Gesù… Tu hai scelto questo mio corpo per abitazione tua, del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo… Oh, come voglio trattare bene questa sacra abitazione, consacrata al mio Dio!”.

b) Vanità dell’intelletto. Anche qui il Signore ti ha benedetto: riconoscilo pure e ringrazialo. Ma anche in questo campo, al pensiero vanitoso, o alla parola che vuol mostrare il tuo io o alla azione corrispondente, toties quoties sostituisci “Chi sono, se mi paragono ai grandi sapienti? Mi sono dato da me l’intelligenza?”. Se il Signore ti ha favorito nel corpo e nell’anima, non dimenticare il resoconto che giustamente richiederà da te… e se non traffichi in bene, quid erit tibi?

Per le letture (me ne hai parlato) tieni questa regola:

a) Leggi quanto per studio sei obbligato a leggere delle materie scolastiche nei libri prescritti dai superiori.

b) Se in tali letture non resti tranquillo, sospendi, ma non scartabellare a destra e a sinistra in libri non consigliati.

c) Non leggere mai col dubbio della bontà di un libro o per la curiosità di sapere la soluzione di problemi che ti angustiano. Taglia corto! Esponi cioè senza timore, il tuo problema, la tua curiosità a chi ti può dare la risposta. Ci guadagni in tranquillità di spirito e in tempo. Per te, letture forti, non sentimentali (senti già troppo).

c) Vanità della volontà.

l. Age quod agis,

2. Buoni esami

3. Confidenza assoluta con chi di ragione. Non dimenticare la necessità del rendiconto e della direzione spirituale del tuo ottimo direttore.

4. Rafforzerai la buona volontà colla preghiera, col toties quoties ut supra, con una sconfinata carità verso Gesù e verso il prossimo.

5. Dobbiamo farci santi e abbi avanti la meta “Alter Christus”.


Oh, che bel programma d’azione personale per la tua anima. E te beato che puoi realizzarlo. Gioisci, ringrazia e mettilo in opera subito. Deve essere tua bandiera: “Preghiera – dovere spicciolo – dare al Signore e al tuo prossimo tutto il tuo amore sacrificato”.


(autografo senza firma)