Cimatti|Illera Amedeo|1951-6-18

4002 / Illera Amedeo / 1951-6-18 /


al chierico salesiano Amedeo Illera, studente di filosofia in Giappone



18 giugno 19511

Carissimo Amedeo,


chiarisco un pensiero che ti ho accennato per il bene dell’anima tua. La tristezza da cui alle volte siamo un po’ tutti colpiti può avere varie cause:

1. Quando non siamo in buon accordo con Dio per mancanze commesse gravi o leggere che siano.

2. Quando siamo stati in qualche modo feriti nel nostro amor proprio (parole pungenti dei nostri superiori o compagni) ci sembra di non essere amati, stimati dagli altri, che non ci apprezzino le nostre qualità materiali (bellezza, forza, attitudini speciali nel gioco o in altro) o spirituali (ingegno, virtù, carattere, riuscita negli studi), che ci si lasci in disparte o non si tenga conto di noi.

3. Quando il nostro corpo non funziona regolarmente specialmente nel campo della digestione, quando la sensibilità nervosa fa sentire i suoi effetti (specie quando cambia il tempo, ecc.).

Conosciute le cause, non è difficile applicare i rimedi. Al – 2 – 3:

l. Ci si rimette a posto con una buona confessione.

2. Si ringrazia il Signore: “Bonum mihi, Domine quia humiliasti me – O Gesù dal desiderio di essere lodato, stimato, apprezzato, consultato, ecc. liberami sempre - O Gesù, te quiero mucho…

3. Cerca di nutrirti, gioca, salta, canta, suona e di essere regolato di corpo e pulito in tutto.

In pratica:

a) Ogni volta che ti succedono questi stati di malinconia fa’ breve visita a Gesù, e gli dirai con confidenza quanto ti senti.

b) Sforzati di toglierti al più presto da questo stato col distrarti nel lavoro, nel gioco, nella musica e soprattutto allontana da te come tentazioni tutte le fantasticherie al riguardo.

c) Nessun male (anzi bene) accennare in rendiconto: “Mi vengono di tanto in tanto momenti di malinconia o tristezza”.

Molto di questo è dovuto alla tua età, e allo sviluppo del tuo corpo. Il Signore permette in te anche questo per tua esperienza: più tardi dovrai guidare tante anime, molte delle quali ti confideranno le condizioni loro come quelle che esperimenti tu: avendole già esperimentate saprai come valutarle.

Ringrazia dunque Gesù – apriti con Lui e coi Superiori – calmo e allegro e laborioso in questo che provi non c’è motivo di turbarti spiritualmente…

(manca la firma dello scritto autografo)




1 Di questo scritto e del seguente messo in data 10 luglio 1951, manca l’indicazione dell’anno, ma sono del medesimo anno in cui il chierico Illera era studente di filosofia. Mons. Cimatti era confessore dello studentato ed anche del chierico. Il chierico afferma di aver trovato questi scritti nel suo cassetto. Evidentemente vi furono messi da Don Cimatti. Non si sa se ci fu l’accordo o il preavviso di quanto sarebbe capitato in seguito.