Cimatti|Ricaldone Pietro / 1931-12-15

867 /Ricaldone Pietro / 1931-12-15 /


a Don Pietro Ricaldone, Vicario del Rettor Maggiore1



Miyazaki, 15 dicembre 1931

M. R. Sig. Don Ricaldone,

Non può credere quanto la dolorosa notizia della morte del nostro amato padre Don Rinaldi abbia colpito noi tutti. Ne diedi notizia alle autorità e a quanti conoscono già l’opera nostra, ed un fascio di lettere è sul tavolo, lettere improntate al sentimento delle più vive condoglianze per la perdita, assicuranti l’unione dei cuori nella preghiera. Molti che conoscevano personalmente il nostro Rettor Maggiore vollero aggiungere elogi sentitissimi ed assicurazioni di un più vivo attaccamento all’opera nostra. Il Signore dia il premio ben meritato al Padre buono, solerte e forte; soave e caritatevole; e a noi la volontà di imitarlo.

Che dire di noi? Ci dibattiamo nelle vorticose spire della crisi e del dissesto economico mondiale, affidandoci alla materna bontà della Provvidenza, che non verrà meno, ne sono certo, e aiuterà i suoi poveri figli. Si passano ore d’angoscia, d’incertezza – è giocoforza arrestare molto del lavoro – si corre rischio di perdere il prestigio, non potendo far fronte agli impegni!… Oh quante battaglie perdute… Ma così permette per i suoi fini la Provvidenza ammonitrice, purifìcatrice. Quanti insegnamenti per questo stato di cose! Prudenza e soprattutto umiltà – previdenza e maggior convinzione (se fosse necessario) della inanità delle provvisioni e previsioni umane… La base LUI e solo LUI. Dio che fa, che opera, che provvede… E insieme a questo materialume che purtroppo assilla e tormenta (eh! siamo ancora uomini e quanto!…) la difficoltà del lavoro contrastato passo passo da un mondo di circostanze, di idee, di accuse trite e ritrite contro il cattolicismo, fatte rivivere da quanti (e non sono pochi) hanno interesse a fare sì che il regno di Dio non si estenda.

Le accuse, le obiezioni contro la religione cattolica del tempo di S. Francesco Saverio sono più che mai vive e tenute vive nel cuore di questo popolo, che, specialmente nelle città, villaggi lontani dai grandi centri popolosi o industriali o di cultura è ancora l’antico popolo giapponese.

Sto raccogliendo con l’aiuto dei confratelli come già scrissi, il materiale per la storia della nostra missione. Eccole la traduzione di un decreto di persecuzione contro i cristiani della zona di Nagasaki emanato 251 anni fa, tradotto da un vecchio libro di storia dal nostro Don Margiaria. Molto dello spirito di valutazione della religione cattolica che traspare dal testo e più fra le righe, è purtroppo ancora nella massa del popolo giapponese. “I missionari sono qui per impadronirsi del Giappone… Sono qui per sfruttare…”. Ecco il testo… [Si omette, è scritto a mano da altri, si trova nel Bollettino Salesiano, sotto indicato].

Ad ottenere che la nostra cara Madonna pigliasse sotto la sua protezione le cose nostre e questo stato così anormale in cui ci troviamo, si è voluto solennizzare la festa dell’Immacolata fra l’altro, con la processione notturna “aux flambeaux”. Era la prima volta che la statua della Madonna faceva la sua apparizione per le vie della città, fra centinaia di fiammelle che al ritmo dell’Ave cantato dai vari cori, si levavano al cielo, mentre portato dalle Socie dell’Associazione femminile di Miyazaki incedeva maestoso il simulacro della Vergine.

Sullo spiazzo della chiesa tutta la famiglia cristiana di Miyazaki e molti pagani, animati dalla calda parola di Don Cavoli, esplode nel potente grido di “Viva Maria!”, “Viva l’Imperatore!”, congiungendo in devoto connubio religione e patria.

Amatissimo Sig. Don Ricaldone, Lei che de visu ha constatato il bene immenso che si può fare a queste anime, e che conosce assai bene di quali mezzi formidabili disponga questo impero per le opere di educazione, ci venga in aiuto per toglierci da questa criticissima situazione che significa arresto, arretramento, perdita… Ci ottenga dalla carità dei buoni quei mezzi che valgano almeno per sostenere le opere iniziate e per vivere.

Con affetto filiale,

Dev.mo

Don V. Cimatti, sales.




1 Manoscritto non numerato, riportato quasi letteralmente (con i vari decreti, qui omessi) in Bollettino Salesiano, Marzo 1932.