Cimatti|Ricaldone Pietro / 1931-12-7

862 /Ricaldone Pietro / 1931-12-7 /


a Don Pietro Ricaldone, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



Takanabe, 7 dicembre 1931

Amatissimo Sig. Don Ricaldone,

Ricevuto ieri (domenica) il doloroso annuncio.

Proprio al sabato avevo ricevuto lettera dal compianto Sig. Don Rinaldi “solo due parole perché il cuore funziona male. Don Ricaldone mi ha detto che scriveva lui il resto…”, e dubitai della catastrofe e… nella Messa mi venne il pensiero… Fiat voluntas Dei.

Tutti i cristiani pregarono (e fu bella occasione, essendo domenica). Segnalai subito la cosa alle autorità, amici, giornali. Si fanno nelle case i prescritti suffragi, faremo la trigesima solenne a Miyazaki.

Ed ora, amatissimo Sig. Don Ricaldone,1 affido l’anima mia, le cose nostre, i miei alla sua carità e bontà. Sia per noi un altro Don Rinaldi.

A nome dei confratelli tutti assicurazione di sforzo maggiore per consolarla, ed essere veri salesiani.

Le accludo per norma la lettera del Sig. Don Rinaldi.

Il soccorso di Don Fontana fu di 240 Yen. Non quello promesso e atteso. D’altra parte nelle condizioni attuali non possono… Come Lei può pensare noi abbiamo bisogno per metterci a posto, di grande carità, perché quanti avevano promesso di aiutarci, per ragionevoli motivi (Don Torquinst, Superiori della Cina e altri – attendo la risposta da Roma) non possono più mantenere gli impegni.

Qualsiasi prestito allarga i buchi. Lei ha certo il memoriale dettagliato (di cui la copia anche al Sig. Don Giraudi) in cui sono indicate le miserie, speranze nostre, domande di consiglio su punti essenziali.

Quindi con fiducia immutata nella Provvidenza e nei Superiori attendo… Ma si assicuri che versiamo in “magnis necessitatibus” e se non affoghiamo… è un miracolo. Ormai anche l’onore va a gambe levate. “Bonum mihi quia humiliasti me…”. Mi benedica con tutta l’anima.

Quanto alla guerra è lontanissima da noi. Le conseguenze sono la miseria crescente di questo povero popolo.

Preghi preghi e faccia pregare. Ossequi a Lei e a tutti i Superiori e buone e sante feste.

Suo povero figliuolo

Don Vincenzo Cimatti, sales.


1 Don Ricaldone fino alla sua elezione a Rettor Maggiore, come Vicario diresse la Congregazione e Don Cimatti continuò a fare a lui i suoi rendiconti mensili e continuerà anche dopo.