Cimatti|Valentini Eugenio|1927-11-21

300 /Valentini Eugenio / 1927-11-21 /


al chierico Eugenio Valentini, suo ex-allievo



Miyazaki, 21 novembre 1927

Presentazione di Maria

Mio buon Eugenio,


Non so quale sia il tuo santo. Buon Onomastico per te quando viene. Ce ne sono vari in questo tempo. Ho letto e postillato la tua del 9/9/27, ed ora aggiungo qualche impressione, al solito franca e leale.

  1. Mi pare di leggere fra le righe: a) troppa preoccupazione di santità, b) che pensi che la perfezione sia per te un qualche cosa sopra alle regole pratiche di vita salesiana (sarebbe un errore grave).

  2. Se non stai attento e se non ti imbevi di S. Francesco di Sales (mi permetto di insistere) temo che la tua santità diventi di peso o uggiosa per chi la vede e che quindi per buona in sé e per te, non vada bene per gli altri: e noi dobbiamo essere soprattutto apostoli. Ottima scelta nel santo Don Faccaro come confessore e direttore spirituale.

  3. Per le vocazioni: a) preghiera, b) sii modello di vita salesiana, c) indica nei rendiconti i giovani che ti sembra… La sterilità di tanti terreni deriva da tante cose imponderabili e difficili, ma non credo sia sterilità di fatto, ma solo relativa. È come da noi in Giappone. Una grande parte della nostra missione, a detta dei missionari, è terra di maledizione. Grazie a Dio si sono già avuti battesimi di pagani. Oh, preghiamo, lavoriamo salesianamente; come per i terreni non può parlarsi di sterilità assoluta, così per le vocazioni.

  4. Le opere del Faber! Per quelle che conosco (non molto) belle, ottime ma non salesiane. A Piova un anno ad alcuni confratelli cui il santo Don Piscetta dettava gli esercizi, e Lui pure li faceva, si era scelto il Faber come lettura. Un giorno Don Piscetta mi chiama a bruciapelo e mi domanda: “Che ne dici del Faber?”. Non so cosa gli abbia risposto, ma mi rimase però incancellabile il suo apprezzamento: “Francamente è un’ascetica difficile ed io non la capisco. Oh, noi Salesiani abbiamo l’ascetica di Don Bosco, molto più accessibile, facile e pratica per noi!”. Per me preferisco San Francesco: capisce di più il cuore; forse l’altro più la testa.Ti formerai una perfezione più alla portata di tutti, dei giovani e più adatta al tuo cuore e alla tua anima, insomma più salesiana.

  5. Strenna per quest’anno: “Gesù lavora per te, con te, in te”. Renditi familiare questo pensiero aggiungendovi la recita posata del Pater. Eccoti i miei auguri natalizi e di Capodanno.

  6. Direi non solo il giornale dello sport, ma anche altri giornali (pensa alle regole). Per te è perdita di tempo, del resto.

  7. Certo che per ricordarti non ho bisogno di foto: mandamela. Ci farò sopra un po’ di studio alla Lombroso o alla Ferri e ti dirò i risultati.

  8. E infine prega prega prega per me perché il buon Dio mi aiuti a salvarmi l’anima e a salvargli anime: non desidero altro. Ti abbraccio nel Signore e ti benedico con tutta l’anima. Presso Gesù.

Tuo e sempre in tutto affezionatissimo

don Vincenzo Cimatti1


  1. A risparmio e perché non perda queste direttive di vita che potrebbero interessarti, postillo e a parte scrivo.

  2. (Propositi generali: vincere la sensualità, ecc…). Rileggi con frequenza il nostro “regolamento”.

  3. (Pratica dell’umiltà… penserò che in casa sono l’ultimo). Più semplicemente: “contraria contrariis curantur”. Ad ogni atto di superbia uno di umiltà… Motivi ce ne sono un mondo.

  4. (Per cacciare il troppo zelo… fare il bene dove, come, quando a Dio piacerà…). Optime. La forma pratica: fare bene il proprio dovere e pregare.

  5. (In relazione ai pensieri e movimenti verso le creature…). Quando si suscitano pensieri al riguardo: “Ipse fecit nos, et non ipsi nos”! Bene omnia fecit. Via! Se uno è bello non puoi dire sia brutto. Riferisci a Dio e il fuoco si spegnerà.

  6. (La difficoltà che più di ogni altra temo è il far brutta figura). Il Signore ti verrà preparando buone prove all’Università. Accetta con amore.

  7. (Propositi per vincere la sensualità e l’orgoglio…). Calma e dolcezza, preferirebbe San Francesco “cacciare prontamente i pensieri… imponendosi una forte penitenza”.

  8. (Non parlare di me in nessuna occasione…). Fare con naturalezza.

  9. (Tenere gli sguardi dimessi nel passare…). Abbiamo gli occhi per vedere, non per guardare… (Non prendere mai nulla fuori pasto). È regolamento.

  10. (Non toccarmi, né lasciarmi toccare… e se mi avviene, castigarmi assai severamente, secondo il parere del mio confessore…) [la sottolineatura è di Don Cimatti]. Bene.

  11. (Ogni mese domanderò al mio direttore che mi permetta di fare qualche penitenza esterna). Non è però necessaria.

  12. (Parlerò subito al mio direttore quando sentirò il minimo moto di simpatia verso qualcuno, e poi agirò contro, secondo il suo consiglio). Optime.

  13. (Pensiero che d’ora innanzi dovrà occupare la mia mente al mattino…). Se non la sai, impara la preghiera iniziale dei nove uffici. Eseguisci il regolamento.

  14. (Ogni giorno farò almeno un atto di umiliazione, che prenderò dalle circostanze… se no bacerò la terra prima di coricarmi…). No! Uno ad ogni atto di vanagloria. Occasioni? Dei milioni ce ne sono!

  15. (Mezzi per salire al più alto grado di perfezione…). Osservare la regola.

  16. (Mortificazioni… non appoggiarmi…). Sempre senza dare nell’occhio però. Meglio sedere comodi se in altra forma distraesse altri.

(Sto facendo le pratiche per l’iscrizione all’Università… I sogni e desideri superbi di un tempo si attuano: ma prego ogni giorno il Signore affinché non abbia da fare altro che la sua divina volontà…). Il desiderio è buono, che ti dà modo di trafficare i talenti avuti. Usane bene.

1 Il Ch. E. Valentini in data 9/9/27 da Villa Moglia, dove era andato a fare i Ss. Esercizi Spirituali scrisse una lunga lettera a Don Cimatti. In essa espone i suoi propositi, ecc. Don Cimatti gli rimandò indietro la stessa lettera annotandola. Quanto qui sotto viene riportato tra parentesi e in caratteri inclinati è dallo scritto del chierico, e serve per comprendere il pensiero di Don Cimatti che viene aggiunto.