643 rinaldi


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1.1 643 /Rinaldi Filippo / 1930-10-10 /

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a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 10 ottobre 1930

Mio buon Padre,


Mentre invio alcune cose dimenticate nella posta e sto facendo i ringraziamenti a tanti buoni amici del Giappone e di fuori, in primis devo ringraziare Lei che ha voluto ricordare in forma così tangibile (oltre le preghiere che mi sono certo più utili) la data [N.B. 25.mo Messa].

Ho tanti debiti col Capitolo Superiore e la somma promessa servirà ad estinguere almeno una parte, e Deo gratias!

La salute dei nostri cari confratelli lentissimamente va migliorando, ma non posso darle notizie consolanti: spero nella prossima.

Del Sig. Don Torquinst non so ancora che cosa si deciderà a fare per la Missione o per la Congregazione. Scrive che passerà il 20 c. m., credo per fare un giro per il Giappone (in missione non torna più), di ritorno dalla Cina. Vedremo. È davvero un tipo curioso, che non invidio certo. In Domino semper!

Non ricordo se già gliel’ho scritto: visto che gli aiuti di Don Adolfo sono di là da venire e che dovevo pure preparare il nido ai nuovi (non so né quanti, né quali ed anche in Giappone le case e le cose non si improvvisano) si è deciso di affittare una casa più ampia a Takanabe: realizziamo economia, c’è posto per tutti e si tira un respiro in attesa della soluzione definitiva che è in mano di Dio. Siamo proprio come ai primi tempi dell’Oratorio…

Spero che i cavoli trapiantati faranno bella testa… è già il terzo trapianto… (Don Bosco ci supera ancora) e non è il definitivo. Niente paura.

Attendo di sapere notizie esatte del numero del nuovo rinforzo: ma se non ci hanno aiutato per il personale insegnante è giocoforza fare vari cambi per tenere su lo studentato, ed invierò le proposte concrete che già le accenno.

Le condizioni di salute di Don Piacenza esigono non sia messo nelle condizioni di prima a Nakatsu: implora di essere esonerato dalla direzione del Seminario. A sostituirlo ho inviato Don Tanguy, e non c’è che lasciarlo, finché non troveremo altra soluzione. Al prossimo Marzo bisogna aver pronto un nido più ampio per gli uccellini che vedranno aumentato il numero… C’è qualche mese ancora e la Provvidenza fa presto ad aggiustarsi.

Per ora Oita e Miyazaki sono a posto. Chiamerei Don Piacenza a Takanabe (non vuol sapere di direzione) e mi aiuterebbe per scuole, conti, ecc. e mi sostituirebbe nelle assenze, e metterei Don Cimatti alla testa.

Vedo sul catalogo che tanti superiori di missione sono in quelle condizioni, per cui penso che i Superiori approvino.

Non è proprio dell’umiltà farsi avanti, ma come diceva il buon Garbellone: “Noi Salesiani un po’ di umiltà l’abbiamo tutti!…” e d’altra parte non so come fare, e d’accordo col Consiglio farò così. Più in aria di quello che è la missione, e più l’Opera salesiana in Giappone non si può pensare… che si vada ancora un po’ più… poco male.

Ad ogni modo, si vedrà. Ma spero davvero che le promesse del Sig. Don Ricaldone saranno un fatto compiuto e non ci sarà bisogno di tanti cambiamenti, né degli inciampi di Don Cimatti.

Come pure se Roma, i Superiori, Don Torquinst non ci possono aiutare, domando fin d’ora l’autorizzazione di inviare (su consiglio del Sig. Don Ricaldone) ad es. Don Escursell a questuare nell’America latina.

Occorrerà (penso) una sua commendatizia che imploro dalla sua carità.

Sapesse bene l’inglese, lo spagnolo, il francese, il tedesco andrebbe volentieri il barbone, ma nelle forme in cui lei sa, non è presentabile al pubblico.

Per ora null’altro di speciale in attesa degli avvenimenti.

Ossequi a tutti i Superiori. Ci benedica e preghi per l’anima mia.

Suo aff.mo

Don V. Cimatti