Cimatti|Ricaldone Pietro/ 1936-11-7

1759 / Ricaldone Pietro PS / 1936-11-7 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Nel campo della carità sociale1


Miyazaki, 7 novembre 1936

Rev.mo ed amatis.mo Sig. Don Ricaldone,

Il mese di ottobre fra noi si chiude colle solenni feste popolari della città di Miyazaki per onorare l’Imperatore Jimmu, capostipite della Dinastia imperiale del Giappone. Festa di popolo, manifestazione simpatica di devozione civile e di amore al proprio paese verso chi ha iniziato la formazione del grande Impero.

E giustamente tutti vi partecipano, accorrendo alla città anche dai vicini paesi. Le manifestazioni si iniziano e si completano con uno splendido carosello storico, nei costumi dell’epoca, richiamanti la figura del grande Imperatore, cui tutte le autorità della provincia e della città, le rappresentanze dell’esercito, delle scuole, dei commercianti, dei rioni della città, dei villaggi con bandiere o con carri simbolici o manifestazioni coreografiche di vario genere [vi partecipano].

Destava l’ammirazione fra lo snodarsi della sfilata il gruppo dei giovani cattolici, vestiti negli antichi costumi di guerrieri. A funzione finita, su apposito palco o davanti a palazzi o negozi seguivano su ritmo di nenie antiche, sceneggiamenti mimici di grande effetto. Applauditissimi, meritarono voti assoluti e premi dall’apposita commissione dei festeggiamenti e regali dai privati. Anche questa è buona propaganda e bisogna attaccarsi a tutte le occasioni per favorirla o non lasciarla disperdere. Si lavora sulla gelatina o sulla sabbia!… Come è difficile il lavoro in profondità o il lavoro di scasso!…

Il mese di Novembre si apre colla solenne commemorazione per tutto il Giappone del grande Imperatore Meiji. Festa nazionale di prim’ordine. Oltre le funzioni civili fatte dovunque, a Miyazaki il nostro Don Cavoli organizzò una serie di manifestazioni, che meritarono il plauso incondizionato e riconoscente delle autorità e della popolazione che ne fu a parte. Fu intitolata la festa del povero, perché imperniata sostanzialmente sulla carità, fatta alla povera gente. In questo momento, per tutto il Giappone si viene dando per parte delle autorità centrali e locali dell’Impero un vero impulso alle opere sociali di beneficenza, da qualsiasi punto di vista benefico si vogliano considerare.

Bisogna che tutti collaborino in questa direttiva, così conforme allo spirito evangelico, ed anche nella nostra Prefettura Apostolica si cerca di tener dietro a questo bel movimento. Le locali conferenze di S. Vincenzo e Associazioni femminili da tempo andavano raccogliendo presso caritatevoli persone, ditte, negozianti, ecc. vestiti, biancheria od oggetti casalinghi fuori uso. Con calma e pazienza, mani gentili rimisero a nuovo il tutto. Offerte in denaro concorsero ad acquistare generi di prima necessità (riso, legna, carbone, ecc.).

Nel gran salone dell’Asilo, gentilmente concesso dalle Figlie di Maria A., su appositi tavoli e ripiani si disposero in bella mostra le migliaia di oggetti destinati alla vendita ai poveri. In sale laterali attirava l’ammirazione una bella mostra del lavoro femminile delle allieve delle Suore di Don Bosco, e specialmente un’ordinata artistica esposizione di oggetti di culto e sacri ornamenti. Minute spiegazioni scritte sui singoli oggetti o date a voce dai catechisti interessavano assai i visitatori. Per tre giorni la mostra “bazar del povero” attirò una fiumana di gente, specialmente al mattino del terzo giorno, stabilito per la vendita benefica. Ai poveri che si presentavano muniti di apposita tessera di riconoscimento rilasciata dagli incaricati della beneficenza pubblica e dell’Ospizio, si cedevano merci a tenuissimo prezzo. In breve ora tutto quel ben di Dio, trasmesso attraverso a tante mani caritatevoli, andava in possesso degli amici di Gesù povero… Un bel concerto di campane tubolari, dono degli amici del mission. Don Cecchetti alla missione, scandiva le note del maestoso inno nazionale, e salutava la Vergine Maria colla popolare melodia “La squilla della sera”…

A preparare gli animi a questa festa della carità, tenuta proprio nel giorno commemorativo della festa nazionale di Meiji (3 nov.), nel gran salone della città, ebbe luogo una grande serata accademica. Vi parteciparono tutte le istituzioni cattoliche di Miyazaki. Le allieve delle Figlie di Maria A., il personale dell’Ospizio e gli orfanelli; il Seminario col suo bel concerto bandistico, guidato da Don Carò; l’Associazione giovani; il noto trio musicale Margiaria-Liviabella-Cimatti e tutti fecero del loro meglio per far onore al folto pubblico radunatosi. Il centro della manifestazione fu la conferenza del Prof. Ogura del Gran Seminario di Tokyo, che seppe incatenare l’uditorio con un interessantissimo discorso sul “Cattolicismo e le opere sociali di beneficenza”, tanto più efficace in quanto il pubblico poteva constatare la verità di quanto udiva anche negli effetti che aveva sott’occhio, nella visita al bazar e all’Ospizio. Serata proficua per le anime certamente simpatica, rispettosa e persuasiva risposta ad un discorso tenutosi poco tempo prima nello stesso ambiente da un bonzo, che disse corna di tutte le religioni… esclusa naturalmente la sua.

La solenne commemorazione dei Santi, dei defunti e del grande Restauratore dell’Impero si svolse dunque in un’atmosfera di propaganda di carità ben riuscita, materialmente e spiritualmente.

Ah, ci aiuti la carità di Cristo a poter lavorare con frutto e in profondità per queste care anime, che se comprendono a volo il lato materiale della carità, non ne comprendono che per riflesso lontano lontano il movente spirituale, Gesù, che vuole le loro anime, e noi che vogliamo condurle a Lui.

Tali manifestazioni furono precedute e seguite nelle varie residenze da conferenze e concerti riuscitissimi organizzati dai nostri Don Lucioni e Don Marega.

Grazie a Dio, grazie agli organizzatori ed esecutori. A tutti i nostri amici il grido: “Aiutateci ad amare efficacemente queste care anime che Dio ci ha affidato”.

Ci benedica tutti e specialmente il

Suo

Don V. Cimatti, sales.


1 R. M. 786: manoscritto, inedito.