Cimatti|Tirone Pietro / 1932-5-26

944 /Tirone Pietro / 1932-5-26 /


a Don Pietro Tirone, Direttore Spirituale Generale



Takanabe, 26 maggio 1932

Amatissimo Sig. Don Tirone,

Grazie della sua carità nell’investirsi dei nostri bisogni e di quanto ha fatto e fa per noi.

Le nostre condizioni si metterebbero a posto con cento mila lire, ma non trovo chi me le possa dare e perciò pazienza.

Ho coscienza di aver fatto quanto stava da me per domandare l’elemosina, non è arrivata nelle proporzioni di chiudere i buchi. È segno che la Provvidenza vuole stiano aperti, a nostra umiliazione, per eccitarci ad una più stretta povertà, ad una più totale fiducia in Lei… E così sia. Ormai mi sono rassegnato, e penso che da me la Provvidenza non vuole la conversione delle anime, ma che cerchi i mezzi per vivere. Crollano intorno molti ideali che si sentono dire sui libri, che si pubblicano sulla vita missionaria… e si vive nella realtà. Si soffre nel vedere che si è qui per uno scopo… Al fronte… e non si riesce a fare, perché mancano i mezzi.

Deus scit… Noti però che la Provvidenza non ha lasciato mancare il necessario ed anche qualche cosa di più del necessario, e quindi, pur soffrendo (più spiritualmente che materialmente) ci si butta nelle mani di Dio e avanti. Dopo tutto è Lui che fa – e se Lui vuole così, così sia.

Sono in piena visita apostolica e salesiana e pur avendo l’abitudine di visitare i confratelli una volta al mese, nella visita più prolungata, il vedere i confratelli in azione è sempre più istruttivo. Ritengo soldi ben spesi quelli delle visite.

Giacché ha voluto nella sua bontà sottolineare la questione di non pochi confratelli, che col regime attuale di votazione sono esclusi dal voto,1 permetta che francamente le esprima qualche idea. So con chi parlo – e deve essere cosa fra le nostre anime.

Ho già avuto troppi dispiaceri – e senza volerlo Don Cimatti, troppi ne hanno avuto i Superiori per parole sue, mal comprese e peggio riferite. Proposi olim al Sig. Don Rinaldi e al Sig. Don Ricaldone, che avrei taciuto, e, credo, davanti a Dio, di aver mantenuto la promessa. Ai Superiori però è lecito e doveroso parlare – e desidero parlare.

        1. Partecipai all’ultimo Capitolo Generale e le confesso non ne fui bene impressionato, un po’ per tutto. Nell’enorme bene che vi vedevo, vidi anche persone e passioni – e il timore che si dicesse la verità.

Era la prima volta che vi partecipavo e mi trovai disorientato, ma in molte cose Don Savarè e Don Olaechea avevano ragione… E Don Cimatti stava di cuore per loro. Non ho alla mano le disposizioni prese da quel Capitolo Generale, né saprei dire se già tutte siano attuate – ma se per ipotesi non lo fossero, certo che poco prima del nuovo Capitolo ci si darà dentro con probabilità anche di non riuscita: e allora? Il caso delle Visitatorie era già chiaro al passato Capitolo… E, come vede, non fu risolto.

Per le Missioni mi pare che varie cose stabilite, sono ancora in aria. Ma, come dico, sono matto, e certo mi sbaglierò – anzi sono sicuro di sbagliare.

Mi abbia dunque per iscusato. Alle volte i confratelli fanno più o meno filialmente le osservazioni al sottoscritto. Ma che devo dire?

        1. Mi dice di essere padre buono ed esigente

Amatissimo Sig. Don Tirone, nemo dat quod non habet. Per me ho la convinzione assoluta della mia supina asinaggine in ogni campo, e capirà… I Superiori conoscono il modo di pensare reale di Don Cimatti al riguardo – fui proibito di parlarne, di supplicare, ecc. ecc. Obbedisco – ma la realtà per me non è tolta. Farò quello che potrò, ma…

Voglio chiudere questa mia col presentarLe a nome di tutti i più caldi auguri di buon Onomastico e l’assicurazione delle nostre povere preghiere speciali. E Lei non ci abbandoni né colla preghiera, né col consiglio, e tenga dietro specialmente al

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


P.S. - Grazie a Dio i confratelli tutti benino in salute – molti stanchi e per molti la stanchezza è nella continua apprensione per il necessario alla vita che Don Cimatti invia quando ha…Pensare che proprio in questi giorni mi si prega di un pagamento di un debito di Lire sessanta mila… e non so dove sbattere la testa.

Impossibile per ora pensare a risorse locali. Fiat voluntas Dei! Preghiera e allegria in Maria Aus. e Don Bosco… In questo periodo più critico ho dato una trentina di concerti (15 mila anime ascoltarono una buona parola)… Davvero che poeti e musici sono affamati e disperati… Ma il Signore conta la buona volontà.

1 Don Cimatti era Visitatore, ma a quei tempi i visitatori non avevano il diritto di partecipare al Capitolo Generale, come avvenne in questo caso.