Cimatti|Costantini Celso/1947-12-16

3523 / Costantini Celso / 1947-12-16 /


a S. E. Mons. Celso Costantini, Segretario di Propaganda Fide



Roma, 16 dicembre 1947

Eccellenza Reverendissima,1


Sono ancora sotto la soave impressione della paterna accoglienza esperimentata nell’udienza concessami dall’E.V. il 13 c.m. ed animato dalla benevolenza dell’E.V. oso presentare questa domanda, affidandola alla bontà del Suo cuore.

Secondo quanto l’E.V. si degnò manifestarmi resterebbe provveduto al conveniente sussidio per i missionari salesiani. Ed è con vera soddisfazione che ho accolto la decisione, perché dal passaggio della gerarchia ecclesiastica al clero indigeno in Giappone, i missionari della Pref. Apos. di Miyazaki, concredita ai Salesiani di D. Bosco, non ricevettero mai sussidi dal Rev.mo Amminis. Apost., i1 quale si era riservato di pagare soltanto le eventuali tasse di assicurazioni (ed ora anche queste furono lasciate scadere tutte), e per tempo brevissimo un sussidio irrisorio a due missionari non riconosciuti come parroci. Come l’E.V. conosce, l’Amminis. Apost. agli effetti del sussidio mensile nelle singole residenze non riconosce che un solo missionario, ma non dà il sussidio – ed il missionario deve vivere con quanto può ricevere dai cristiani, il che è certo insufficiente alla vita.

Per i missionari aggiunti, che pur lavorano nella missione e per la missione, ha dovuto provvedere il Superiore religioso, e, per necessità, il missionario personalmente con lavoro in altri campi, a discapito evidente del lavoro di apostolato. La presa decisione speriamo metterà fine a questo stato increscioso di cose. Come l’E.V. mi consigliò, pregai Mons. Nigris a prendere nota della decisione nei riguardi della Prefettura Apost. di Miyazaki.

La domanda attuale viene presentata dal povero sottoscritto, che, dopo aver rinunciato alla carica di Pref. Apost. in favore del Clero indigeno, è rimasto superiore religioso delle Opere salesiane in Giappone. Ed è per queste opere che imploro un sussidio speciale dalla Congregazione di P. F.

In causa della guerra e dei tifoni l’Orfanotrofio D. Bosco di Nakatsu e il Seminario di Miyazaki furono completamente distrutti. Le altre opere salesiane a Tokyo (parrocchia, scuola profess.) danneggiate assai. I lunghi anni di guerra, la distruzione per bombe incendiarie di cinque residenze missionarie hanno lasciato i confratelli in condizioni di vestiario, di mezzi di studi e di lavoro veramente deplorevoli.

Questi religiosi (circa 60) sia pure che si considerino in posizione ausiliaria, lavorano come quelli riconosciuti ufficialmente come missionari, tanto nella missione come a Tokyo e fuori.

Nel dopo-guerra furono annunciati i caritatevoli sussidi del S. Padre in favore del Giappone – dalle autorità ecclesiastiche ci si fecero riempire moduli, fare fotografie e ripetute richieste, ecc. ecc.

Posso assicurare che né i missionari salesiani della Pref. Apost. né le loro opere, né i Salesiani di D. Bosco né le loro opere, percepirono alcun sussidio anche minimo.

Domandare agli Ordinari giapponesi è inutile, sollecitare la pubblica carità ne siamo impediti dagli Ordinari stessi per i soliti vani timori (e così non riceviamo noi né loro perché non domandano).

Dunque nella necessità in cui mi trovo, non temo di presentare questa domanda per ottenere uno speciale sussidio, che venga incontro agli impellenti bisogni del momento.

Le condizioni di vero abbandono anche amministrativo missionario in cui ci siamo trovati da un decennio e in cui da anni ci troviamo, dopo il passaggio all’Amministrazione indigena, muovano l’E.V. a venire in aiuto agli ausiliari missionari salesiani.

Questo caritatevole riconoscimento conforterà ed animerà tutti ad un sempre maggior lavoro d’apostolato e lenirà, almeno in parte, le presenti necessità.

Col più profondo ossequio…

D. V. Cimatti, sales.

Ispettore Opere Sal. in Giappone


[Minuta della medesima lettera, con alcune correzioni]



Roma, 16 dicembre 1947

Eccellenza Reverendissima,


Sono ancora sotto la forte impressione della paterna accoglienza esperimentata nell’udienza concessami dall’E.V. il 13 c.m. ed animato dalla benevolenza dell’E.V. oso presentare questa domanda, affidandola alla già esperimentata in altre occasioni bontà del suo cuore.

Secondo quanto l’E.V. si degnò manifestarmi resterebbe provveduto al conveniente sussidio per i religiosi missionari. Ed è con vera soddisfazione che ho accolto la decisione perché, dal passaggio della gerarchia ecclesiastica al Clero indigeno in Giappone, i missionari della Prefettura Apost. di Miyazaki concredita ai Salesiani di D. Bosco non ricevettero mai sussidi dall’Amministratore Apost. che si era riservato di pagare soltanto le eventuali tasse di assicurazione – ed ora anche queste furono lasciate tutte scadere, e per tempo brevissimo un sussidio irrisorio a due missionari non riconosciuti come parroci. Come V.E. conosce, l’Amminis. Apost. agli effetti del sussidio mensile non riconosce nelle residenze che un solo missionario – non dà il sussidio – ed il missionario deve vivere con quanto può ricevere dai cristiani, il che è insufficiente certo alla vita.

Per i missionari aggiunti che pur lavorano nella missione e per la missione ha dovuto provvedere il superiore religioso e, per necessità, il lavoro personale dei missionari in altri campi, a discapito evidente del lavoro di apostolato. La decisione dall’E.V. presa, spero metterà fine a questo stato increscioso di cose. Come V.E. mi consigliò pregai Mons. Nigris a prendere nota della decisione nei riguardi della Prefettura Apost. di Miyazaki.

La domanda attuale viene presentata dal povero sottoscritto, che, dopo avere rinunziato alla carica di Prefetto Apost. in favore del clero indigeno, è rimasto Superiore religioso delle Opere salesiane in Giappone.

Ed per queste opere che imploro un sussidio speciale dalla Congregazione di Propaganda Fide.

In causa della guerra e dei tifoni l’Orfanotrofio D. Bosco di Nakatsu e il Seminario di Miyazaki furono completamente distrutti. Le altre opere salesiane a Tokyo (parrocchia, scuola professionale) danneggiate assai. Sono in corso le trattative per la nuova fondazione di una scuola professionale a Osaka per cui fu già inoltrata pratica di sussidio.

I lunghi anni di guerra, le distruzioni per bombe incendiarie di cinque residenze in missione hanno lasciato i confratelli in condizioni di vestiario, di mezzi di studio e di lavoro veramente deplorevoli.

Questi religiosi (una Sessantina) sia pure in posizione solo ausiliaria, lavorano come quelli riconosciuti ufficialmente come missionari, tanto nella missione quanto a Tokyo e fuori.

Nel dopo guerra furono annunciati i caritatevoli sussidi del S. Padre in favore del Giappone – dalle autorità ecclesiastiche ci si fecero riempire moduli, fare fotografie e fare ripetute richieste, ecc. ecc.

Posso assicurare che né i missionari salesiani della Prefettura Apost. e le loro opere, né i salesiani di D. Bosco e le loro opere, percepirono alcun sussidio anche minimo. Domandare all’Ordinario è inutile; sollecitare la pubblica carità ne siamo impediti dagli Ordinari stessi per i soliti vani timori (e così non ricevono né loro né noi).

Dunque nella necessità in cui mi trovo, non temo di presentare alla S. Congregazione di Propaganda Fide questa domanda di un sussidio straordinario, che venga incontro alle impellenti necessità del momento.

Le condizioni di vero abbandono anche amministrativo mission. in cui ci siamo trovati da un decennio e ci troviamo dopo il passaggio all’Amministraz. indigena, muova l’E.V. a venire in aiuto agli ausiliari missionari salesiani: questo caritatevole riconoscimento conforterà ed animerà tutti ad un sempre maggior lavoro di apostolato e lenirà almeno in parte le presenti necessità.

Col più profondo ossequio, implorando l’apostolica benedizione per me e per i miei mi professo dell’E.V. Rev.ma


D. V. Cimatti

Ispettore Opera Sales. in Giappone

1 Da copia manoscritta conservata presso l’ACS.